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Domenico Lancianese I Templari Setta esoterica Illuminati o eretici ? I Templari furono una Setta esoterica?

I sostenitori dellinnocenza dellOrdine del Tempio lo negano mentre i suoi detrattori, e coloro che lo ritengono effettivamente colpevole, sono invece propensi a sostenere che i Templari fossero una Setta non solo esoterica, ma anche eretica. Del tutto particolare la posizione della Massoneria, la quale, nel ritenersi erede della sapienzialit templare, oltre ad affermare che lOrdine fu ingiustamente perseguitato, lo considera anche una fonte primaria del suo esoterismo e il continuatore occidentale della Tradizione, intesa ovviamente nella sua accezione ermetico-esoterica. E significativo osservare come esoterismo ed eresia vengano continuamente accostati tra loro quando si parla di Templari e che questa circostanza si verifica per la prima volta proprio a partire dalla vicenda del loro processo per continuare, in maniera palese, ma mai ufficialmente affermata dalla Chiesa, fino ai nostri giorni. Ovviamente esoterismo ed eresia sono due cose assai diverse perch essere cultori di esoterismo non significa affatto essere eretici, n la Chiesa ha mai esplicitamente condannato lesoterismo, pur annoverandolo tra quei percorsi esistenziali e spirituali che, in quanto strettamente connessi con lermetismo e lo gnosticismo, non ricevono la sua approvazione. Pur cancellando lOrdine del Tempio delle istituzioni ecclesiastiche la Chiesa infatti non pervenne alla sua condanna per eresia perch in questo caso sarebbe stata costretta ad affermare che quello esoterico era un atteggiamento eretico, sconfessando in questo modo un suo operato secolare e perdendo cos ogni presa psicologica sul mondo della Cavalleria. Uninchiesta condotta male Lepisodio del processo ai Templari fece per emergere tutti i rischi ai quali uninterpretazione dellesoterismo, fatta alla luce della Tradizione orientale, poteva esporre la Chiesa, la quale, infatti, proprio a partire da questa circostanza, inizi a prendere le distanze da quel percorso esoterico verso la conoscenza e la spiritualit che invece per secoli si era adoperata perch diventasse elemento fondante dellOrdo cavalleresco e della sua visione cristiana dellesistenza. Assai incerte appaiono le ragioni della persecuzione dellOrdine del Tempio, come pure la fondatezza e la natura stessa di gran parte delle accuse che vennero accampate per addivenire alla sua distruzione. Nellambito di queste accuse alcune risultano decisamente inverosimili mentre altre appaiono invece pi che altro strane e sconcertanti perch sembrano mostrare un qualche fondamento o quantomeno sembrano indicare la presenza di qualche cosa talmente anomala e poco ortodossa da giustificare quellassoluto segreto di cui lOrdine si era sempre circondato, soprattutto per ci che riguardava le iniziazioni, i riti e i capitoli. E piuttosto strano infatti che gli inquisitori abbiano cos tanto indagato sui motivi di tale segreto comportamento il quale, pur essendo comune a tutti gli ordini monastici, e quindi anche a quelli monastico militari, per costoro rappresentava evidentemente una circostanza cos inquietante da costituire una delle principali ragioni dellinchiesta. I roghi e la tortura non sono riusciti a far emergere la verit, anzi hanno finito per rendere impossibile discernere quanto certe affermazione fossero il frutto della coercizione o quanto invece provenissero da confessioni spontanee e quindi attendibili. Limpressione che si ricava dagli studi sul processo che sullOrdine del Tempio venne riversata una valanga di accuse del tutto artefatte, ma peraltro innegabile che alla fine resta anche la chiara impressione che qualche cosa di inconfessabile vi fosse e che nonostante tutto non sia emersa. Se lOrdine del Tempio detenesse particolari segreti di natura esoterica gli inquisitori non riuscirono mai a scoprirlo, ma della loro esistenza labili tacce traspaiono per da alcune deposizioni rese dai Templari interrogati. Tutto ci ovviamente oltre alle note circostanze, pi volte confessate sotto tortura: dello sputo sulla croce, del rinnegamento di Cristo e del misterioso Bafometto, sulle quali molto ancora si disputa e si dibatte. Da dove viene il monaco guerriero? La figura del monaco guerriero fu recepita nellOccidente cristiano dal mondo islamico il quale a sua volta laveva mutuata da quel lontano Oriente raggiunto e conquistato dalle sue armate. Le concezioni filosofiche e religiose dellIndia, assimilate ed elaborate dal grande centro spirituale cinese di Shaolin, condussero alla prima formulazione del monaco guerriero cos come, raggiungendo il Giappone, incisero profondamente sul Bushido e delinearono i tratti fondamentali della via ascetico eroica dei Samurai.

Non affatto vero che i Templari, come afferma Alain Demurger, siano una originale creazione dellOccidente cristiano perch come abbiamo appena illustrato essi trovano la loro radice in un lungo cammino religioso-filosofico di matrice orientale e i combattenti dei Ribat, largamente diffusi nel mondo islamico, rappresentano senza alcun dubbio un archetipo di combattente le cui caratteristiche lo rendono del tutto paragonabile ai Templari Bernardo teologo Loperazione di assimilazione della figura del monaco guerriero nellambito della religione cristiana si deve alla grande sapienza teologica di San Bernardo il quale, con la sua impareggiabile capacit di argomentare, il suo alto profilo mistico e il suo elevato livello culturale, riusc nella difficile impresa di rendere compatibile con una religione di pace lidea che un ecclesiastico potesse diventare strumento di guerra e di morte. La tradizione, limpostazione filosofica e le concezioni religiose dellOriente islamico rendevano abbastanza facile lassimilazione della figura del monaco combattente in quel contesto mentre altrettanto non poteva dirsi per lOccidente cristiano. Perfettamente consapevole di come questo fosse il nodo centrale da sciogliere, Bernardo, nel De Laudae, torna pi volte sul tema della morte da parte dei Cavalieri delineando con maestria e consumata sapienza teologica le motivazioni spirituali che dovevano spingere, non tanto a dare quanto a cercare una morte gloriosa in battaglia. Non era lodio verso lavversario che doveva incitare al combattimento, ma la ricerca della morte quale sublime viatico per la ricerca della Gerusalemme celeste da parte del Cavaliere Templare. Il sacrificio della vita, quale gesto estremo damore verso Dio, avrebbe schiuso ai Militi di Cristo le porte del paradiso. Fino a quando fu in vita il grande Abate cistercense la delicata e complessa impalcatura teologico filosofica sulla quale si reggeva la formula cristiana del monaco combattente non sub particolari crisi o modifiche, anche se la nomina a gran maestro dei Templari di Andrea de Montbart, zio di Bernardo, subito dopo la morte di questi, fa supporre che qualche avvisaglia cominciasse a manifestarsi o che si fosse quantomeno consapevoli dei rischi di deviazione a cui la nuova e anomala figura di combattente era esposta. Il fascino esoterico dellOriente Vivere immersi nel contesto medio-orientale a contatto continuo con la cultura, la tradizione, gli insegnamenti e laffascinante panorama filosofico e religioso delle innumerevoli sette che popolavano quel mondo, dove con grande tolleranza queste professavano le loro idee, non poteva non contaminare in qualche modo la parte pi intellettualmente elevata dellOrdine del Tempio. Se questo genericamente riconosciuto, assai neglette sono invece due circostanze che in maniera particolare influirono col tempo sulla natura dellOrdine: la possibilit che questo ebbe di riallacciare le fila della Tradizione orientale con quella occidentale, divenendo cos un prezioso e occulto anello di congiunzione tra due diverse visioni dellesistenza e della trascendenza e la possibilit che gli si offr di percorrere la via del guerriero nei termini originari in cui questa era stata concepita e si era sviluppata. Tutto ci consent ai Templari di vivere la loro esperienza ascetico militare nel contesto di un esoterismo raffinato, di matrice totalmente orientale, il quale affondava le sue radici nella spiritualit indiana, cinese e persiana non disgiunto dalla complessit affascinante dellebraismo. Non v dubbio che i Templari percorsero la via del guerriero inoltrandosi negli stessi sentieri esoterici che avevano ispirato la nascita dei monaci combattenti del Tibet, la visione spirituale del bushido dei Samurai in Giappone e lesperienza ascetica dei combattenti del Ribat nellIslam. Questo non fece dei Templari degli eretici, perch non alter in alcun modo le loro convinzioni religiose, ma certamente li indusse a pensare che la comune matrice esoterica delle tre religioni del libro trovava anche ampio riscontro in una analoga visione della spiritualit e delle credenze religiose. Proprio questi aspetti, se filtrati alla luce dellesoterismo e della Tradizione, mostravano indubbiamente pi elementi di unione che di divisione e aprivano la strada a una tolleranza e a una possibile pacifica convivenza con altre confessioni religiose. Nello spirito di crociata e nel clima di contrapposizione armata che presidiava la realt dellepoca, concezioni di questa natura, che spesso suscitarono dubbi di collusione e sospetti di tradimento, non solo non erano ammissibili, n considerati ortodossi dalla Chiesa, ma finirono per determinare allinterno dellOrdine stesso una serie di divisioni di varia natura. Le divisioni nellOrdine del Tempio Inevitabilmente una prima distinzione avvenne tra coloro che avevano le capacit di perseguire un cammino di ascesi cos elevato e coloro i quali era invece opportuno che non ne venissero affatto a conoscenza. Questo spiega come si venne formando una ritualit che conteneva accenti esoterici di ispirazione orientaleggiante difficilmente comprensibili dalla massa illetterata dei Cavalieri. Una ritualit destinata a

sollecitare stati danimo e riflessioni iniziatiche che certamente la Chiesa non avrebbe considerato ortodossi e che fornirono materiale sufficiente a imbastire un processo per eresia contro lOrdine. In questo confuso contesto cominciarono a intersecarsi esoterismo ed eresia, sia per effetto della mancanza di conoscenza del contesto in cui lesoterismo orientale aveva influenzato i Templari, sia per la necessit pratica, da parte degli inquisitori, di dimostrare che lOrdine del Tempio era eretico. Daltra parte questa stessa problematica fin per determinare una vera e propria frattura di natura politica allinterno dei vertici dellOrdine dividendo coloro che intendevano impiegare le loro segrete conoscenze nella vasta opera di trasformazione della societ occidentale in cui lOrdine era impegnato, da coloro i quali, pi militarmente motivati, credevano in una superiorit spirituale che prima o poi li avrebbe condotti alla vittoria. La parte pi propriamente guerriera dei vertici dellOrdine interpretava in chiave militare lesaltante ascetismo della via del guerriero mentre la sua parte pi specificatamente dedicata agli aspetti sociali vi scorgeva lo strumento vincente di un progresso spirituale che avrebbe potuto condurre a una pacificazione universale nel segno di una tolleranza verso lIslam, indotta da una comune visione esoterica dellesistenza. La presenza allinterno dellOrdine del Tempio di due anime a presidio del duplice impegno, militare in Oriente e sociale in Occidente, un fattore estremamente importante per decifrare la complessa struttura di questa Istituzione e le diverse logiche alle quali doveva rispondere. I due diversi campi dazione necessitavano, e quindi determinavano, una diversit di concezioni, di interessi, di strategie e di politiche che gli studiosi raramente prendono in considerazione, sia per mancanza di elementi sia per lestrema difficolt di definirle chiaramente. E peraltro innegabile che gli uomini preposti a questi due diversi aspetti dellattivit dellOrdine del Tempio avevano una formazione culturale e una predisposizione psicologica assai diverse tra loro le quali determinavano visioni politiche divergenti sul ruolo che lOrdine doveva svolgere e i fini che doveva raggiungere. Una dicotomia, questa, che si pales in maniera traumatica durante il capitolo che determin lelezione di Giacomo de Molay, uomo di estrazione decisamente militare, a gran maestro del Tempio in opposizione a quel Pairraud, gradito perfino a Filippo il Bello. Mentre De Molay guardava caparbiamente allOriente e alla riconquista dei luoghi santi, quale compimento della missione dellOrdine, il suo antagonista era invece fautore di unazione socio-politica completamente rivolta al progresso morale e materiale delle contrade occidentali ritenendo che in questa opera prioritariamente i Templari dovessero impegnare le loro energie e le loro risorse. Queste brevi considerazioni inducono chiaramente a comprendere come allinterno dellOrdine si agitassero una serie di atteggiamenti diversi e fossero presenti conoscenze, custodite in totale segretezza, le quali andavano a sommarsi allaltro grande segreto dellOrdine costituito dalla vera finalit per la quale era stato pensato e creato dalla Chiesa. La natura politica che aveva ispirato la nascita dellOrdine era a conoscenza solo di pochissimi dignitari, perch avrebbe potuto esporre la Chiesa a gravi rischi di aggressione da parte del potere politico. Il fine ultimo delloperato della Chiesa, portato avanti per secoli con sapienza e tenacia, era infatti quello di determinare un profondo e radicale cambiamento della societ Occidentale in modo da determinare la fine del barbaro e oppressivo regime feudale. I segreti dei Templari non vengono svelati I due grandi motivi che giustificavano la segretezza di cui i Templari si circondavano, nonostante gli sforzi dellinquisizione, non vennero mai alla luce. Laspetto politico, la cui conoscenza era particolarmente circoscritta, venne forse a conoscenza del re di Francia per effetto di alcuni tradimenti che indubbiamente vi furono nella fase finale della vita dellOrdine, ma la loro stessa natura sconsigliava che se ne facesse un qualsiasi uso pubblico e probabilmente furono solo strumento di segrete pressioni sul papa. Altrettanto avvenne per quanto riguardava gli aspetti morali e religiosi i quali a loro volta, almeno per la parte pi esteriore, essendo un patrimonio pi largamente condiviso tra i Cavalieri, furono in qualche modo acclarati dallinchiesta. Anche in questo caso per la vera ratio che presidiava la ritualit e le cerimonie dei Templari sfugg agli inquisitori, peraltro sufficientemente paghi di quanto riuscivano ad estorcere con le torture inflitte agli interrogati, solo in minima parte composti da Cavalieri o da alti dignitari. Si pu quindi comprendere come i verbali del processo offrano un panorama assai vasto, variegato e confuso di azioni blasfeme dalla scarsa attendibilit le quali presentano per alcuni punti in comune, non completamente riconducibili solo alluniformit degli interrogatori e certamente tali da suscitare dubbi e perplessit. La vera natura del Tempio Risulta per, in maniera piuttosto chiara, che nella sua generalit lOrdine del Tempio presenta per molti versi i caratteri di una Societ segreta mentre i suoi vertici appaiono pi decisamente come una vera e propria Setta. Proprio questa caratteristica ha generato lidea, solo parzialmente fantastica, dei Superiori Incogniti, dei Figli della Valle o del cosiddetto Tempio nero.

Come si vede lOrdine del Tempio continua ad essere una nebulosa affascinante il cui ruolo stato di importanza fondamentale nello sviluppo sociale e morale dellOccidente a dispetto di coloro che vorrebbero escludere dalle vicende terrene del glorioso Ordine le categorie del mistero, della Tradizione e della Gnosi, come giustamente afferma il Prof. Vinicio Serino. Guarda il pensiero nel tuo cuore. Addio in questo mondo, la pace del Signore sia con te, ma pensa al Tempio e ai Templari. Noi abbiamo perduto le nostre speranze terrestri ma abbiamo mantenuto in cuore la fede, perch siamo Cavalieri di Cristo - I lebbrosi resusciteranno e ricostruiranno il Tempio distrutto di Salomone, in modo celeste, contro limpero del dragone. (decifrazione di un graffito sulla parete di una cella del castello di Chinon- traduzione dellautore)

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