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Per ci che riguarda le unit immobiliari non censite al catasto ma classificabili nel gruppo catastale D, se possedute interamente da imprese e distintamente contabilizzate, il valore determinato moltiplicando quello risultante alla data di inizio di ciascun anno solare, ovvero alla data di acquisizione (se successiva) per i coefficienti stabiliti ogni anno con apposito decreto ministeriale. Si ricorda che per il periodo dimposta in corso al 2011, i coefficienti sono stati fissati dal ministero delle Finanze nel decreto del 14 marzo 2011 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 1 aprile 2011, n. 75). Per applicare il criterio stabilito dal comma 3, art. 5 del D.Lgs. n. 504/1992, in virt del rimando operato dal comma 3, art. 13 del D.L. n. 201/2011, indispensabile che sussistano i seguenti presupposti: lunit immobiliare deve avere le caratteristiche per potere essere iscritta nel gruppo catastale D; lunit immobiliare deve essere intestata integralmente a unimpresa. Pertanto, se limmobile intestato, anche solo parzialmente, a un privato, non sar possibile applicare il criterio previsto per tale categoria di fabbricati; lunit immobiliare non deve essere iscritta in catasto; i costi dellunit immobiliare in esame devono essere distintamente contabilizzati. Il criterio in esame non pu essere applicato, quindi, se i costi non sono stati contabilizzati in maniera separata. Una volta soddisfatti i predetti requisiti, la base imponibile per gli immobili di cui trattasi determinata applicando il cosiddetto criterio del valore contabile. Al contrario, qualora non siano rispettate le condizioni innanzi citate, la base imponibile dovr essere calcolata applicando il criterio previsto per i fabbricati non iscritti in catasto. Per calcolare la base imponibile dellimmobile secondo il criterio del valore contabile, si ricorda che detto valore deve essere determinato considerando alla data del 1 gennaio o, se successiva, alla data di acquisto dellimmobile, i relativi costi rivalutati applicando i coefficienti stabiliti annualmente con decreto del Ministero dellEconomia e delle finanze. A tal fine, si precisa che i costi includono gli oneri relativi allacquisto o alla costruzione, nonch i costi capitalizzati durante la vita del cespite (costi di manutenzione straordinaria, rivalutazioni monetarie, etc.). e che: gli stessi costi devono essere considerati al lordo delle quote di ammortamento; i costi incrementali del bene in esame, capitalizzati in un determinato anno, concorreranno al valore imponibile a decorrere dallanno successivo.
Si supponga il seguente esempio: Unazienda ha la propriet al 100% di un fabbricato acquistato nel corso del 2002 per un valore (compreso quello del terreno) pari a Euro 600.000. Nel corso del 2011, lazienda ha deciso di adottare un piano di opere di manutenzione straordinarie sullimmobile acquisto e, a tal fine, ha sostenuto nel corso del 2011 la somma di Euro 100.000 e nel corso del 2012 la somma di Euro 20.000. Determiniamo, quindi, la base imponibile dellimmobile alla data del 1 gennaio 2012: Euro 600.000 x 1,34 = 804.000 Euro 100.000 x 1,02 = 102.000 Base imponibile = 906.000
Nel caso di unit immobiliari acquisite in leasing, si ricorda che, per determinare la base imponibile, necessario considerare non solo il prezzo di riscatto ma anche la somma dei canoni di leasing. 1
Si consulti, in merito, la sentenza della Corte di cassazione n. 7332 del 26 marzo 2010.
la Corte di cassazione a sezioni unite 2 stabilendo che il criterio del valore contabile da considerarsi definito fino a quando il contribuente non presenta la richiesta di attribuzione di rendita catastale. Secondo la cassazione, quindi, una volta che lAgenzia del territorio attribuisce la rendita definitiva, la stessa retroagisce alla data di richiesta determinando la necessit di ricalcolare limposta e di riliquidare la differenza tra il tributo determinato in base al valore catastale e quello fino a quel momento calcolato con il criterio del valore contabile.
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