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ADILLA

Corvallon Capitava a volte che mi sedessi di fronte allo specchio e lasciassi la mia mente a vagare tra le domande. Cos'avevo ottenuto in una vita? Chi ero? Che significato aveva la mia esistenza? Qual'era il mio posto nel creato? E ridevo, ridevo e ridevo perch avevo gi tutte le risposte. Io ero un dio. Il dio del nulla, il dio dell'aria, ero tutt'uno con il mondo. Ero uomo, luce, animale, ero spettatore e plasmatore della storia dell'umanit. Per i nahiraavij sarei stato la mano di Naheerjen, per l'Avilnera sarei stato un idolo. Come un vero dio mi ero preso un sacerdote che potesse parlare al mondo in mia vece. Avrebbe radunato proseliti e avrebbe fatto risorgere l'Ora Qinea, il culto del mondo, il culto della realt. Io ero la mano fantasma che avrebbe guidato il mondo verso una nuova era, ero il dio di ogni cosa, il dio del silenzio. Scelsi Anteyneta dopo averla osservata a lungo. Avevo bisogno di qualcuno che avesse un vuoto nel cuore da riempire, e continuo a credere che difficilmente avrei trovato qualcuno pi adatto di lei. Anteyneta aveva perso una figlia di cinque anni la primavera precedente, le era stata strappata da una febbre improvvisa a cui non era stato trovato rimedio. Nel giro di pochi giorni si era ritrovata a non essere pi madre, e non sapeva pi che farsene della vita che aveva sacrificato per una creatura ormai morta. Quando mi avvicinai a lei trovai una donna impazzita e arida, e nei suoi occhi vedevo la disperazione di chi sull'orlo franoso di un burrone ed consapevole di essere condannato a precipitare nell'abisso. Allora raccolsi la sua vita e la feci mio utensile, riaccendendo la fiamma del suo cuore. Con l'ingegno la spinsi verso gli ambienti segreti dell'Avilnera della landa settentrionale, portandola a conoscenza dell'Ora Qinea e del nostro sogno d'indipendenza. Non c' bisogno di dire che Anteyneta fu subito rapita dalle nostre parole, e allora mi accorsi con grande emozione che la donna che avevo scelto era molto pi di quanto avessi creduto: era carismatica, determinata, era nata per comandare. Lei mi avrebbe reso un dio.

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