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G.GLOTZ, La civilt Egea, Giulio Einaudi editore, Torino 1980, p.132 G.GLOTZ, La civilt Egea, Giulio Einaudi editore, Torino 1980, p.242 G.GLOTZ, La civilt Egea, Giulio Einaudi editore, Torino 1980, p.213 F.ALZIATOR, Bucrani e mimi ottanesi, 1955 in www.mamoiada.org G.UGAS, LAlba dei nuraghi, Edizioni Fabula, Cagliari 2005, p. 85
grotta Sacra. Lo studio del contesto, delle ceramiche e dei resti non riconduce a rituali di sacrificio degli anziani mentre altri ambiti invece testimoniano o riportano questa macabra pratica. In merito alla cerimonia delle messa a morte del re viene spontaneo inquadrare larea preistorica di Monte Baranta di Olmedo, in prossimit di uno strapiombo, la quale viene letta in questa chiave appunto: essa consta di un recinto con due ingressi dove il giovane compiva il sacrificio di far precipitare nel baratro lanziano genitore6, magari dopo avergli fatto bere una bevanda sacrificale che stordisse - come anche testimoniato nella tradizione etnografica per il baratro di Sa Babbaieca di Gairo o ancora del Golgo di Baunei. E rimasta una testimonianza del sacrificio di animali? Il sacrificio di tori una pratica attestata nella Sardegna preistorica, come ad esempio nellarea del pozzo sacro di Santa Vittoria di Serri, dove numerosi resti ossei di bovidi, cervidi e cinghiali restano ancora sul terreno accompagnati dal fittile di uguale motivo zoomorfo7. E rimasto qualche cerimoniale legato al fuoco sacro? La corrispondenza figurativa del carnevale ottanese fortissima: anche qui compaiono le figure di uomini-cervi, sos Crappolos, e di uomini-maiale sos Porcos e questi, nella raffigurazione carnevalesca appunto, ruotano attorno a SOgulone il grande fal. Tali figure, le carazzas (maschere) di Boes, Crappolos e Porcos di Ottana - guarda caso impersonanti gli stessi animali arcaici contraddistinti in fronte da una stella fiore della vita a sei punte - restano le uniche su cui dovrebbe comparire, proprio come doveva essere nel passato, il simbolo stella - fiore degli animali accostati alla Divinit. Cosa rimasto della festa della cattura del toro? Ancora il richiamo a Su Carrasecare Otzanesu e alle sue figure fortissimo infatti anche qui uomo e animale sono uniti dalla fune di cuoio utilizzata dal Merdule per tenere issocau (legato) su Boe. La cerimonia moderna appare ancora carica di sacralit e di venerazione, forse riconducibile allantichissima concezione del bue-divino come sovrano, in quanto anche il Merdule, almeno sino agli anni 50 (come riportato dal G.Della Maria per LUnione Sarda), parlava8 ed esortava ad alta voce: Ghettaisi a terra po su boe(Buttatevi a terra per il bue)9, forse come si faceva un tempo quando si invitava a genuflettersi di fronte al sovrano. Rimane ancora complicato capire perch dal cerimoniale legato al vecchio sovrano si passati al coinvolgimento del tonto (bovette-Ottana), del pazzo del paese, arrivando addirittura ad ucciderlo, dopo avergli fatto bere un miscuglio di vino ed estratti derbe in quantit, con il pretesto che avendo commesso qualche crimine increscioso dovesse essere messo alla gogna dallintera comunit. Ma questo sar largomento del prossimo Carrasecare: ad attrus annus mellus!
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G.UGAS, LAlba dei nuraghi, Edizioni Fabula, Cagliari 2005, p. 86 R.ZUCCA, Il santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri, Carlo Delfino Editore, Sassari 1988, p.20 8 G. DELLA MARIA, Maschere antichissime nel Carnevale di Ottana, in "L'Unione Sarda", a. LXXVI, n. 40, 15 febbraio 1959 9 Mascheredalmondo.com