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MONTI SALVA I TROMBATI

Deputati e senatori trombati potranno continuare a occupare le poltrone di societ pubbliche e, se lo desiderano, potranno anche diventarne dirigenti, in quanto nessuna legge glielo impedisce n ora n in futuro. Mentre le persone comuni debbono preoccuparsi della perdita del proprio posto di lavoro, gli onorevoli non hanno dunque nulla da temere, perch lufficio di collocamento della Casta continuer a funzionare come ha sempre fatto, cio sistemando chi non siede pi in Parlamento in qualche ente o municipalizzata. Che la situazione resti invariata rispetto al passato lo ha chiarito ieri Filippo Patroni Griffi, il ministro che ha un doppio cognome e forse per questo capace di tripli salti mortali, come quando spieg la normalit dellacquisto con sconto di un appartamento di fronte al Colosseo. Secondo il titolare della Funzione pubblica, fra chi ha ricoperto lincarico di rappresentante del popolo e chi poi dai rappresentanti del popolo viene indicato per il consiglio di amministrazione di un ente pubblico non c incompatibilit n conflitto dinteressi, per cui il disegno di legge anti corruzione che il governo ha presentato non pone alcun divieto. Tutto potr continuare come prima, con loccupazione e la moltiplicazione delle poltrone, perch il clima sobrio non riguarda i membri della Casta n i loro affiliati, ancorch momentaneamente espulsi da Montecitorio. La simpatica novit, che conferma come a tirar la cinghia siano chiamati sempre i soliti e che le cattive abitudini non vanno in crisi anche quando tutto sembra in crisi, stata comunicata ai giornalisti come se si trattasse di una cosa normale, assolutamente prevista e neanche da discutere. Le parole del ministro esperto in acrobazie carpiate lo stesso che respinge lidea che i dipendenti statali siano trattati come quelli privati ci hanno dato la prova di ci che da tempo sospettavamo e cio che dietro le belle parole dei tecnici tutto proceda nella migliore - tradizione, a cominciare appunto dai privilegi della Casta. La quale Casta non cessa di tramare e ora progetta di mandare il governo a gambe allaria per rientrare nella stanza dei bottoni. Questo almeno il disegno del Partito democratico, svelato ieri dal responsabile economico di Bersani, Stefano Fassina, che ha candidamente ammesso: A ottobre si vota. Ma mentre gli onorevoli si fanno gli affari loro, quelli degli italiani invece sono fermi e non muovono un passo. Avete presente la tanto sbandierata compensazione fra debiti e crediti che doveva servire alle aziende per ottenere un po di liquidit dalle banche? Una volta annunciata dal presidente del Consiglio subito sparita e non c nessuno che sappia quando diventer operativa. Da quanto ha scoperto il nostro Franco Bechis, la legge attesa dalle imprese per sfuggire alla stretta del credito, in pratica non esiste perch nessuno si ancora preso la briga di scriverne il testo. Risultato? Se ne riparler nel mese di luglio, ammesso che ve ne sia il tempo e non si finisca a dopo lestate. In pratica, ci che stato comunicato in conferenza stampa ad oggi un pio desiderio, unaspettativa, unintenzione. Per la verit, gli onorevoli trombati e i crediti negati non sono la sola sorpresa dellesecutivo tecnico. Come noto dei tagli alla spesa pubblica si persa traccia fin dallinizio e neppure la nomina a commissario di Enrico Bondi e gli studi del ministro Piero Giarda hanno aiutato i contribuenti a scovare dove siano finiti. Di sicuro si sa solo che per ora, la pi significativa delle riforme anti Casta langue. Labolizione delle Province, pur sfoltendo le poltrone occupate dai politici, lascia invariate le strutture, rischiando nel caso di trasferimento alle Regioni addirittura di incrementare i costi. Tuttavia il meglio delloperato tecnico lo si vede in fatto di risarcimenti per ingiusta detenzione. Invece di sveltire le procedure, affinch chi ha patito lonta degli arresti pur non essendo colpevole sia rimborsato e con la scuse, lo Stato stringe i cordoni della borsa e a chi ha avuto la vita sconvolta perch privato della libert non d un euro. Cos il debito nei confronti delle persone ingiustamente incarcerate aumenta e le probabilit di approvazione della legge sulla responsabilit civile dei magistrati diminuiscono. Insomma, siamo nella norma. Che a Palazzo Chigi ci siano i tecnici o i politici non fa differenza: la regola non cambiare niente. Anche per i professori, i quali appena arrivati ai vertici dello Stato si sono preoccupati subito di non dare dispiaceri ai colleghi. Dunque via il concorso nazionale e dentro quelli locali, che danno meno nellocchio e consentono di sistemare figli e parenti. In pi, nonostante il periodo di magra per tutti, ecco un bel premio per chi . E chi decide il premio? Ma i professori, ovviamente. Tutto in famiglia, che diamine. Come sempre.
maurizio.belpietro@liberoquotidiano.it @BelpietroTweet

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