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[Villa La Topaia, Borgo San Lorenzo domenica-luned 6-7- agosto 1916] Perch non ho baciato le tue ginocchia?

Avrei voluto fermare quell'automobile gi per la costa, tornare al Barco a piedi, nella notte, che c' il tuo petto per questa bambina stanca. Tornare. Come una bambina, questa del ritratto a dieci anni. Non quella che t'ha portato tanto peso di storie di memorie affannose, che t'ha parlato come se stesse ancora continuando il suo povero viaggio disperato, come se non ti vedesse, quasi, e non vedesse lo spazio intorno, le quercie, l'acqua il regno mitico del vento e dell'anima Tu che tacevi o soltanto dicevi la tua gioia. Sentivi che la visione di grandezza e di forza si sarebbe creata in me non appena io fossi partita? Nella tua luce d'oro. E non ho baciato le tue ginocchia. I nostri corpi su le zolle dure, le spighe che frusciano sopra la fronte, mentre le stelle incupiscono il cielo. Non ho saputo che abbracciarti. Tu che m'avevi portata cos lontano. Che il giorno innanzi ascoltavi soltanto l'acqua correr fra i sassi. Oh, tu non hai bisogno di me! vero che vuoi ch'io ritorni? Come una bambina di dieci anni. vero che mi aspetti? Rivedere la luce d'oro che ti ride sul volto. Tacere insieme, tanto, stesi al sole d'autunno. Ho paura di morire prima. Dino, Dino! Ti amo. Ho visto i miei occhi stamane, c' tutto il cupo bagliore del miracolo. Non so, ho paura. vero che m'hai detto amore? Non hai bisogno di me. Eppure la gioia cos forte. Non posso scriverti. Verr il 19, dovunque. Il 14 rester qui; a Firenze andr poi per un giorno. Son tua. Sono felice. Tremo per te, ma di me son sicura. E poi non vero, son sicura anche di te, vivremo, siamo belli. Dimmi. Io non posso pi dormire, ma tu hai la mia sciarpa azzurra, ti aiuta a portare i tuoi sogni? Scrivimi! Sibilla

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