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1. Pastiche
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Con il termine pastiche si intende, in generale, un'opera composta, in tutto o in larga parte, da brani tratti da opere preesistenti, per lo pi con intento imitativo.
Il termine viene usato soprattutto in ambito di letteratura (alta o bassa che sia) e di pittura.
Pastiche in ambito letterario [modifica]
Un pastiche l'incorporazione in un unico testo letterario o teatrale di frammenti di testi diversi come articoli di giornali, dialoghi tratti da film, poesie, canzoni,
simboli e fotografie.
Formalmente si va dalla citazione, che copia fedelmente il testo d'origine e ne cita la fonte, al plagio di tipo parodico oppure a omaggio o sfott dell'autore o del
testo di partenza, fino alla satira, o come ha detto una volta Alain de Botton, si tratta di una "riproduzione non convincente di stili passati".
Per diversi anni, a partire dal secolo XVII, gli esercizi di imitazione, detti " la manire de" erano un modo per creare "pastiche" che mentre dichiaravano la
propria appartenenza a una scuola o a uno stile, offrivano al contempo la possibilit di esercitarsi e di sfruttare una corrente gi nota per farsi conoscere. Per lo
stesso motivo si cominciato a parlare di "pasticcio", in italiano, laddove la combinazione dei testi pi o meno citati portava a una situazione narrativa
inestricabile, usando a metafora anche il vocabolario della cucina (pasticcio nel senso di pt).
Gi nella famosa Encyclopdie illuminista si parla di "pastiche" come qualcosa che risulta n originale n copia, ma fatta nel gusto e alla maniera di un altro
artista, quasi a voler dimostrare di possederne le qualit tecniche. Poi dall'esercizio "di scuola" si passato al "falso" (bisogna anche considerare la storia del
diritto d'autore e dell'editoria, a volte del tutto anonima nel prendere per in esame il concetto di falso, che oggi considerato un reato, ma non da sempre).
Nel 1787 il saggio Pastiche di Jean-Franois Marmontel (parte dell'opera Elments de littrature) d una definizione retorica del "pastiche" quale imitazione
affettata della maniera e dello stile di un grande artista, lasciando poi intendere che la presenza di numerosi "pastiche" attorno a un'opera sia il segno della
grandezza dell'opera stessa. Ci sono due modi di imitare un grande scrittore, imitarlo per cosa lo si distingue e ritiene grande o imitarlo per semplice "pastiche",
svilendo in fondo il modello in un'intenzione che finisce con l'essere comunque satirica[1]
Anche Giacomo Leopardi fa da giovane alcuni "pastiche", e Marcel Proust addirittura vi intitola un libro (Pastiches et mlanges, 1919, raccolta di articoli da Le
Figaro). In pratica, si prende un soggetto e lo si racconta in maniere diverse dalla propria, imitando altri scrittori (Proust, per esempio, " la manire de" Balzac,
Flaubert, Henri de Rgnier, Ernest Renan ecc.[2]). Questo tipo di esercizio mondano andr a svilupparsi sui giornali dei primi decenni del secolo XX, quasi a
volersi dare una coscienza della propria decadenza rispetto la letteratura alta, e insieme a legittimarne un "uso quotidiano".
Un esempio pu considerarsi anche Le copiste indiscret di Jean Pellerin (1919).
poi riconoscibile la forma "pastiche" anche dietro gli Esercizi di stile di Raymond Queneau, che in qualche modo[3] segnano un capitolo del postmodernismo.
Il "pastiche" infatti un elemento caratteristico della letteratura postmoderna, i cui tratti salienti sono appunto un'apertura del testo attraverso forme differenti di
intertestualit, esplicite relazioni di un testo con altri testi. Un esempio anglosassone The British Museum Is Falling Down di David Lodge.
Quando Gianfranco Contini, parlando dell'amico Carlo Emilio Gadda riconosce in lui la vocazione del "pastiche", con l'imitazione di parlate diverse e la
commistione di linguaggi tecnici, arcaismi e trasposizioni di dialetti, definisce il "pastiche" come una combinazione "di risentimento, di passione e di
nevrastenia"[4]. Che l'influenza non sia un campo di facile attraversamento lo dimostra anche Harold Bloom nei suoi primi studi[5], ma in particolare con gli
anni della contestazione e di ricerca letteraria (per esempio in molti esponenti del cosiddetto "Gruppo 63") che il "pastiche" assume la funzione di parodia come
trasformazione ludica di testi classici[6].
Questo trasformare in gioco la letteratura, desacralizzandola e smontandone la presunzione filosofica diviene, insomma, la tendenza generale di buona parte
della letteratura dagli anni settanta del XX secolo, dove il "pastiche" in quanto tale si fa meno riconoscibile e pi intessuto nella trama formale (e di contenuto)
delle opere.
Pastiche in ambito operistico [modifica]
In campo operistico si definisce come pastiche o centone un'opera lirica composta, in tutto o in parte, da arie tratte da opere o composizioni preesistenti di
differenti autori, in certi casi conservando il libretto originale, pi spesso con il testo del libretto opportunamente modificato in base alle esigenze sceniche o in
chiave satirica. Le opere pastiche hanno avuto il loro apogeo a cavallo del XVII e XVIII secolo.
Pastiche in ambito alimentare [modifica]
Anche in cucina a volte si usa il termine, soprattutto a indicare una mescolanza di erbe aromatiche o una specie di gulash.
Bibliografia [modifica]
Grard Genette, Palimpsestes (1982), trad. it. di Raffaella Novit, Palinsesti. La letteratura al secondo grado, Torino, Einaudi, 1997.
Note [modifica]
1. ^ citato da Pascal Mougin e Karen Haddad-Wotling, Dictionnaire mondial des littratures, Paris, Larousse, 2002, ad vocem.
2. ^ D'altra parte Proust, che svilupper una delle voci pi originali e interessanti del secolo, considerava i "pastiche" pi che un'attivit di scrittura, un
esercizio di lettura, o, come scrive in una lettera a Ramon Fernandez, un "affare d'igiene", non tanto per richiamare il modello, quanto per
liberarsene. Tuttavia, come dice Grard Genette: "Il pastiche proustaino non n puramente satirico n puramente ammirativo, e il suo regime
specifico proprio quello, irriducibilmente ambiguo, della "punzecchiatura", per cui lo schernire un modo di amare, e l'ironia (chi ha orecchie per
intendere, intenda) solo una diversa espressione dell'affetto" (op. cit., p. 134).
3. ^ Insieme a molti lavori degli OuLiPo.
4. ^ cfr. l'articolo di Riccardo Stracuzzi
5. ^ In particolare in The Anxiety of Influence (1973), trad. it. di Mario Diacono, L'angoscia dell'influenza, Milano, Feltrinelli, 1983 e in A Map of Misreading
(1975), trad. it. di Alessandro Atti e Filippo Rosati, Una mappa della dislettura, Milano, Spirali, 1988.
^ cfr. tra altre sue opere, Guido Almansi, Quasi come. Letteratura e parodia, Bompiani, Milano, 1976 (un'antologia curata con Guido Fink)

2. Pastiche
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Pastiche
Riccardo Stracuzzi
Il primo a ricorrere allargomento del pastiche, per descrivere la scrittura di Gadda, stato Gianfranco Contini, e nella
fattispecie nel primo dei suoi interventi dedicati allIngegnere: la recensione al Castello di Udine, allora appena apparso.
(1) In quelle pagine il giovane filologo, non meno che critico militante, non si limitava a menzionare il pastiche entro la
pur evidente sede del titolo, ma vi ritornava pi volte, ritenendo che in esso si mostrasse un factum rilevante: quanto
di risentimento, di passione e di nevrastenia covi dietro al fatto del pastiche (Contini 1989: 3). In sguito la proposta
di Contini ha avuto fortuna, anche per la possibile assimilazione della nozione di pastiche a una delle parole-chiave della
prosa gaddiana, il pasticcio, o il Pasticciaccio che marca il titolo di uno dei due romanzi maggiori. (2)
Recentemente ci si chiesti se davvero il pastiche, in altre parole un breve testo scritto la manire de, abbia a che
fare la scrittura gaddiana: se cio quelle che lo stesso Contini, nel brano citato, aveva definito scritture mescidate
possano essere intese anche come scritture imitative. Donnarumma, per esempio, scrive: La nozione di pastiche [in
Contini] oscilla. Esso , anzitutto, eterogeneit di una scrittura sul piano diacronico (compresenza di arcaismi e voci
moderne) e sincronico (compresenza di vari livelli linguisitici, e tra questi del dialettismo). [] Anche se, in senso
stilistico, (e in senso francese, proustiano), il pastiche cosa diversa: cio limitazione di unaltra scrittura (nella
fattispecie arcaica, []), senza che ne derivi di necessit il mistilinguismo (Donnarumma 2001a: 195).
Come a dire: una confusione, pi o meno strategica, tra pastiche (Proust e il suo Affair Lemoine) vs pasticcio come
plurilinguismo (Gadda e, mettiamo, il suo Tendo al mio fine). Prima di Donnarumma, daltronde, altri due studiosi
avevano messo in questione lidea del pastiche gaddiano. Fratnik, in una nota del suo notevole Lcriture detourne
(Fratnik 1990: 106) segnalava che il termine pastiche usato dalla critica gaddiana non nel senso corrente (quello di
imitazione) nel quale riconosciuto da un locutore francofono, ma semmai in quello di pot-pourri o di miscuglio,
secondo laccezione che esso condividerebbe con litaliano pasticcio e che la parola francese avrebbe nel dizionario delle
arti pittoriche (fonte citata: le Robert). A questa nota sispira Roscioni, quando suggerisce, tutto sommato con una
cautela assai avveduta, che si pu leggere in Gadda non solo il pastiche come occorrenza di un modello scrittorio
pluristilistico, ma anche come intenzionato ricorso allintertestualit, alla ripresa, alla imitazione allusiva (Roscioni
1995a: 198).
Come si vede, argomenti tra loro non propriamente coincidenti: pi problematica Fratnik di Donnarumma, pi
problematico ancora Roscioni. Tuttavia, per decidere se la proposta di Contini abbia una sua fondatezza o meno,
ragionevole riflettere sulla storia della parola francese pastiche; non tanto per farne un etimon logos (in s tuttaltro che
misterioso), ma per seguire levoluzione dei contesti in cui essa stata impiegata, i sottotesti ad essa connessi, etc.
Spiace notare che questo lavoro non sembra essere stato uno dei problemi principali di critici e teorici della letteratura,
e non solo italiani.
Genette, per esempio, che ha senzaltro pubblicato, riguardo al pastiche, lo studio teorico pi rilevante degli ultimi anni,
si limita a osservare che: Le terme de pastiche apparat en France la fin du XVIIIe sicle dans le vocabulaire de la
peinture. Cest un calque de litalien pasticcio, littralment pt, qui designe dabord un mlange dimitations diverses,
puis une imitation singulire, (3) con una certa rapidit di ricostruzione e un paio di considerevoli imprecisioni.
Innanzitutto la parola pastiche attestata nella lingua francese allinizio, e non alla fine, del XVIII secolo (1719), e
prima ancora alla fine del XVII (1699). (4) In secondo luogo, in queste prime attestazioni nelle quali da notare che il
significato del termine gi solidamente tecnico e non comprende alcuna mescidazione di imitazioni differenti si
profila gi che lelemento del plurale, del variegato, del molteplice non da intendere in senso estrinseco (varie
imitazioni riunite insieme, centone, etc.), ma in senso decisamente intrinseco. Il pastiche , da sbito, una forma di
plagio, di gioco dautorit, dunque, e la sua duplicit consiste nel dichiarare testualmente un essere contemporaneo al
non-essere: quadro di A che si presenta sotto il nome-dautore (marca peritestuale) di B.
Considerato ci, si vede bene che alla fine del XVIII secolo, la parola pastiche ha gi maturato una funzionalizzazione
tecnica, che la rende applicabile a diversi sistemi semiotici (pittura, letteratura, musica: gi in Du Bos); e tanto ad usi
negativi Du Bos e, in parte, Marmontel (lements de littrature, 1787, in Oeuvres compltes, Paris, 1819-1820, ed.
anast. Genve: Slatkine Reprints, 1968, 833-35) quanto ad usi postivi: de Piles e Diderot (Salon de 1767, 1768, in J.
Seznec & J. Adhmar, a cura di, Salons, vol. III: 1767, Oxford: Clarendon Press, 1963, 195-96): lastrazione
compiuta.
Da questo luogo di astrazione non si muover pi, ed il caso di notare che esso contempla strutturalmente la
doppiezza, lintreccio di una variet di stili (come ha segnalato Giachery 1990: 61): in altre parole, la compresenza
intrinsecamente antifrastica del dire e del contrapporre al dire il modo di dire. Il pastiche sempre, inevitabilmente,
ironico: se la comicit o lumorismo non sono suoi effetti necessari, non si pu per seguire Genette nel tentativo di
distinguere di un pastiche satirique da un pastiche admiratif, cio separare la caricatura dal pastiche propriamente
detto. Ma , in fondo, lopposizione genettiana di parodia e di pastiche a lasciare molti dubbi: le parodiste ou
travestisseur a essentiellement affaire un texte, et accessoirement un style; inversement limitateur a
essentiellement affaire un style, et accessoirement un texte: sa cible est un style, et les motifs thmatique quil
comporte. (5)
Certo, il parodista genericamente inteso produce un apografo che ha come antigrafo un testo, laddove il pasticheur
produce un apografo che ha come antigrafo un corpus di testi, e dunque lo stile che tali testi condividono (un nome
dautore, in altre parole); ma non meno vero che anche il parodista in quanto tale costruisce il suo apografo a partire
da uno stile, creando gli effetti della derisione che si prefigge grazie allevocazione di un modello stilistico che nelle
competenze letterarie del suo lettore, per poi contrapporre ad esso un modello stilistico polarmente antitetico e
corrispettivamente satirico: quel meccanismo dellincongruo linguistico cos ben conosciuto dagli umoristi e dai comici.
Si pu certamente concordare con Genette quando osserva che alla parodia e alla caricatura soggiace unideologia del
buono stile, laffermazione etica e indiretta di una maggiore moralit dello stile semplice.
Anche il convoluto Eraclito di Via San Simpliciano stato pastich, per esempio, e da uno dei pi noti pasticheur del
Novecento italiano (anche perch uno dei pochissimi): Paolo Vita-Finzi ha scritto un Carlo Emilio Gadda, Lo scrittore
enciclopedico, guazzabuglio quasi in regime di paroliberismo, che potrebbe essere linvolontaria imitazione di uno
scadente Arbasino, pi che che di Gadda. Il fallimento del pasticheur nostrano, in generale non troppo dotato di
raffinatezza nellimitazione, non deve stupire: non si pu fare pastiche di una scrittura che gi implicitamente
scrittura del pastiche. (6)
Da tutto ci si pu derivare, certo, che un locatore francofono di pastiche riceverebbe pi facilmente laccezione di testo
letterario volutamente redatto dallo scrittore A alla maniera dello scrittore B; ma non che questaccezione esaurisca o
anche solo spieghi sufficientemente la nozione in causa. Del resto, basta ripensare al solo Affaire Lemoine di Proust al
di l della nota raccolta di Reboux e Muller, ai nostrani Vita-Finzi e Serra, ai Contes drolatiques di Balzac, ai vari casi di
pastiches isolati, effusi cio entro i testi non integralmente imitativi, citati da Genette (7) per convincersene: in
effetti, che cos lAffaire Lemoine se non una serie di micro-romanzi in sequenza nei quali lautore implicito disegna per
il suo lettore una sorta di romanzo-selezione, nel quale diversi spicchi diegetici sono raccontati, non in modo
sequenziale, da differenti voci? (8)
Non basta leggere il divertissment proustiano portando lattenzione sui vari pastiche presi uno ad uno, ma bisogna
anche riconoscere che una delle ragioni del suo prodigioso effetto di mimetismo letterario deriva strutturalmente dalla
giustapposizione di uno spicchio di storia raccontato alla maniera di Balzac, dun altro spicchio raccontato alla maniera
di Flaubert, della recensione al finto racconto di Flaubert scritta alla maniera di Sante-Beuve, dun ulteriore spicchio
raccontato alla maniera di de Regnier, dei Goncourt, di Michelet, di Faguet, di Renan e di quel Saint-Simon tanto caro a
Gadda.
Il mimetismo risalta cos non solo per la riproduzione, inevitabilmente ironica per quanto ammirativa, dei caratteri
retorici e stilistici degli scrittori imitati, ma anche dalla contrapposizione dei generi del discorso letterario: il romanzo, il
saggio letterario, il diario intimo, la prosa lirica, la prosa memoriale, la critica teatrale, e cos via. Non immotivato,
dunque, affermare che la nozione di pastiche implica tanto quella di imitazione quanto quella di eterogeneit stilistica:
se il mistilinguismo non vi compreso di necessit, vi certamente compreso il pluristilismo, di cui il precedente per
necessit caso specifico.
Seguire la scrittura di Gadda lungo la traccia del pastiche, allora, significher potervi scoprire il calcolato codice
compositivo, che non deriva da una banale polemica linguistica, n dalla volont tutta razionalizzata di rappresentare il
disordine del reale, ma dalla regolata sequenza di segmenti frasali che imitano, e quindi inevitabilmente deridono, i
generi del discorso in quanto tali, il linguaggio cio.
Gadda non scrive pastiches come ne ha scritti Proust, evidentemente; i suoi matres pastichs sono i lemmi del
dizionario, le famiglie semantiche, le strategie argomentative che si celano nellapparente neutralit di tali risorse
dizionariali. Se si legge la favola 180 del Primo libro delle Favole (SGF II 57-58) ci si diverte dellabile trovata, neo-
francescana, di far parlare gli uccelli con i pi diversi dialetti italiani: lemiliano, il veneto, il napoletano e il toscano; ma
soprattutto si ammira la sublime chiusa: e altre finezze, e maravigliose e dolce istampite del trobr corts, che rinvia
al pastiche dapertura:
Dunaperta fenestra dellipiscopio comebbe udito quel diavolo, monzignor Basilio Taopapagpuli arcivescovo di
Laodicea se ne piacque assaissimo: e dacch scriveva lomela, gli venne ancora da scrivere: inzino a minimi augellini,
con el vanir de raggi, da sera, e nel discolorare de le spezie universe, e ranano a compieta: e rendono a
lOnnipotente grazie di chelli ampetrati benefizi chEi cos magnanima mente a loro necessitate ha compartto, et
implorando de le lor flebile boci, contro a la paurosa notte sopravvenente el Suo celeste riparo, da sotto lala richinano l
capetto, e beati e puri saddormono. (SGF II 57)
Ma pi interessante ancora leggere il breve Tendo al mio fine che apre il Castello di Udine (RR I 119-23),
confrontandolo con le prime due recensioni che Gadda dedic alle prose di Tecchi: Un narratore: Bonaventura Tecchi
(SGF I 698-701) e Tre storie damore (SGF I 739-44): si scoprir che molti motivi, molte allusioni, molti riferimenti a
tutta prima parzialmente opachi svelano che quella prefazione una sorta di controcanto anti-tecchiano, un pastiche o
autopastiche volutamente straniante con il quale lIngegnere reagisce allautorit di un amico che, in quanto scrittore,
non stimava troppo, ma che aveva svolto un ruolo assai importante nel suo avvicinamento alla letteratura. (9)
Il pastiche, sembra di poter considerare in conclusione, una nozione di per se stessa non sufficiente a significare i
limiti e la complessit interna della scrittura gaddiana: tuttavia essa rappresenta una delle vie attraverso le quali si pu
intraprendere una ricostruzione di quei modi e di quei dispositivi che agendo entro lapparenza di un disordine e di un
affastellamento continuo, tracciano le forme di un ordine, di una articolazione discorsiva perfettamente riconoscibile
quanto non facilmente imitabile: in una parola, di uno stile.
Universit di Bologna
Note
1. G. Contini, Carlo Emilio Gadda, o del pastiche, Solaria 9, no. 1 (1934): 88-93, poi variamente ristampato con il
titolo di Primo approccio al Castello di Udine: da ultimo in Contini 1989: 3-10.
2. Si vedano, p.e., Roscioni 1995a: 76-94 e Giachery 1990: 61-77.
3. G. Genette, Palimpsestes. La littrature au second degr (Paris: Seuil, 1992
2
), 117. Di qui forse lopinione di Fratnik,
che il sottosignificato mlange o pot-pourri, venga al termine pastiche dal linguaggio della pittura: non certo dal Robert
(Dictionnaire alphabtique et analogique de la langue franaise, deuxime ed. revue et enrichie par A. Rey, Paris, Le
Robert, 1986, t. viie, 164), che non allude a pastiche come centone dimitazioni diverse, per quanto riguarda il gergo
pittorico.
4. Jean-Baptiste Du Bos, Rflexions critiques sur la posie et sur la peinture (1719), ma si cita dalla riedizione postuma
(Paris: Pissot, 1770, ed. anast. Genve-Paris, Slatkine, 1982), 74: On appelle comunment des pastiches les tableaux
que fait un Peintre imposteur, en imitant la main, la maniere de composer & le coloris dun autre Peintre, sous le nom
duquel il veut produire son propre ouvrage. Lattestazione precedente si ha, a prendere per buona la ricostruzione di
F. Brunot, in Roger de Piles, Conversations sur la connaisance de la peinture (Paris: Langlois, 1677), per il quale i
pastiches sono tableaux, qui ne sont ni des Originaux, ni des Copies; il loro nome viene dallitaliano pastici, qui veut
dire Ptez: parce que de mme que les choses diffrents qui assaisonnent un Pt, se rduisent un seul Got; ainsi
les faussetez qui composent un Pastiche, ne tendont qu faire une verit cit. in F. Brunot, Histoire de la langue
franaise des origines 1900, t. VI: Le XVIIIe sicle, premire partie, fasc. deuxime (Paris: Armand Colin, 1930), 718.
Ma il brano, in realt, si legge nel pi tardo trattato (sempre di de Piles) Abrg de la vie des peintres (Paris: Muguet,
1699, riprod. fotomecc., Hildesheim, Olmes, 1969), 104, come ha indicato uno studioso italiano, e nella fattispecie
quello stesso Roscioni (Roscioni 1995a: 82) che abbiamo visto porre non a caso problematicamente la distinzione tra
pastiche e pasticcio.
5. Genette 1992: 107. Un tentativo di esemplificare la distinzione menzionata poco pi sopra si trova a p. 130.
6. Si veda P. Vita-Finzi, Antologia apocrifa (Milano: Bompiani, 1978), 181-84. Non a migliori risultati giunge lautore nei
pastiches di Gozzano (pp. 196-99), di Pascoli (pp. 150-51) o di dAnnunzio (pp. 38-39), giocati sul facile registro della
pi corriva parodia e assai poco affini ai modelli stilistici imitati, nonostante lopinione diffusa (come quella
enfaticamente esclamativa da G. Almansi e G. Fink, in Quasi come. Parodia come letteratura, letteratura come parodia
(Milano: Bompiani, 1976), p.e. alle pp. 165-67. Ma Pietro Pancrazi, recensendo una redazione intermedia dellantologia
(ora in Ragguagli di Parnaso. Dal Carducci agli scrittori doggi, a cura di C. Galimberti, vol. II (Milano-Napoli: Ricciardi,
1967), 513-16, annota: degli artisti insomma pi difficili, egli ci d lo scheletro esatto, quasi radiografato; ma la loro
parola, proprio il tono personale, la polpa non sempre li ritrova (p. 515: fatto a un pasticheur, non poco rilievo).
7. P. Reboux & Ch. Muller, Antologie du pastiche (Paris: Crs, 1926); M. Serra, Visti da lontano (Milano: Mondadori,
1987); H. de Balzac, Contes drolatiques prceds de la Comdie Humaine (oeuvres bauches, II - Prface) (Paris:
Gallimard, 1964), 429-977; Genette 1992: 118-124 e 129-130.
8. M. Proust, Pastiches et mlanges (Paris: Gallimard, 1919), 10-87.
9. Sul rapporto Gadda-Tecchi, e sulla ambiguit di amicizia e disistima letteraria, si veda Roscioni 1997: 289-92.
3. Pastiche
m
stih

Un pastiche (de l'italien pasticcio) est une imitation du style d'un auteur ou artiste, qui ne vise ni le plagiat ni la parodie ni la caricature.
On peut en dcouvrir dans tous les domaines littraires et artistiques.
Il remplit plusieurs fonctions: de mmoire, d'humour, d'hommage (plus ou moins respectueux) voire de purs Exercices de style. Aussi, en
gnral, les productions pastichiennes runissent un ou plusieurs de ces critres mais toujours l'humour, vritable garant de leur
authenticit.
Il faut absolument les diffrencier des supercheries et des faux monts des fins vnales ou proslytes (politiques ou religieux), avec
par exemple certains apocryphes ou d fusss uvrs posthums imitnt totlmnt ls produtions hbitulls d'un rtur dispru
(il peut s'agir d'un livre, d'un tableau ou d'un objet d'art, etc.).
Pastiche littraire
L pstih st ussi viux qu l littrtur. Cst limittion minutius du styl dun crivain, reproduisant les formes et les contours de
ss phrss, omm l pt dun moule reproduit un modle. Dans la littrature franaise, Rabelais st lun ds prmirs pstihr,
dans Le Tiers Livre, ls uvrs t ls uturs d son tmps.
Les deux matres du genre sont videmment Paul Reboux et Charles Muller, qui, au dbut du xx
e
sicle, vont se lancer dans le la
manire de , pastichant la fois la forme et les thmes de cette talentueuse srie de pastiches signs Sosie, celui de Maupassant
restant un modle du genre.
Marcel Proust s'illustre dans ce registre par son long pastiche du Journal des Goncourt dans Le Temps retrouv et par son recueil
Pastiches et mlanges.
Parmi les auteurs contemporains, les Oulipiens surtout, comme Raymond Queneau et ses Exercices de style, ou Herv Le Tellier et son
Joconde jusqu' cent, travaillent explicitement autour du pastiche. Nous pouvons galement citer La Fontaine, dans sa fable Le Lion et le
Chasseur, ayant pastich, le disant lui-mme dans Le Ptre et le Lion la fable homonyme d'sope.
L pstih st glmnt utilis dns l littrtur populir, omm lheroic fantasy et la science-fiction. Une grande partie des
fanfictions sont des pastiches. Le roman de David Lodge The British Museum Is Falling Down (1965) est un pastiche des
uvrs d Joyce, Kafka, et Virginia Woolf.
6. Dans le domaine de la bande dessine, les pastiches de la revue amricaine Mad et en Europe, ceux de Roger Brunel (ditions
Glnat).
Musique et cinma[modifier]
Dans le domaine musical, Charles Rosen onsidr divrss uvrs d Mozart comme des pastiches du style
baroque.[rf. ncessaire] Un pstih st ussi un opr omposit form prtir d'xtrits d diffrnts uvrs ; un
exemple en est le pastiche Les Mystres d'Isis, form partir de La Flte enchante, et largement critiqu par Hector Berlioz
dans ses Mmoires.
Dans le domaine du cinma, le pastiche peut tre un hommage rendu par un metteur en scne un autre en reprenant ses angles de
camra, ses techniques d'clairage ou de mise en scne, ou l'imitation utilitaire d'uvrs ntriurs. Ls suits ou ls films
appartenant un cycle comme la saga Star Wars de George Lucas peuvent tre considrs comme des pastiches du premier film
ralis.
4. Pastiche

Centon
Un centon st un uvr littrir onstitu d'lmnts rpris un ou plusiurs utrs, t rrrngs d mnir formr un txt
diffrent. Le terme est d'origine latine (cento) et dsigne l'origine une pice d'toffe faite de morceaux rapics.
Le genre a t trs pratiqu durant l'Antiquit tardive, au Moyen ge et au xvii
e
sicle. Ls uvrs d'Homre et de Virgile ont t les plus
frquemment utilises. Le Centon nuptial d'Ausone (369) est ainsi constitu de vers des Bucoliques, d lnide et des Gorgiques.
Il existe aussi une tradition de centons modernes.
Italo Calvino dans "L'incendie de la maison abominable" 1973 - publi dans le recueil : La grande bonace des Antilles - Seuil, 1995,
sur une traduction de JP Manganaro
Gil J Wolman pour J'cris propre (rcit dtourn, 1956)
Jacques Roubaud pour La prothse potique, Un texte de Rimbaudelaire [Quand ?]
Yak Rivais qui publie en 1980 Les demoiselles d'A [Qui ?]
Isidore Isours pour Je vous apprendrai l'me ourse publi en 1998 Au zoo de Lausanne[rf. souhaite]
Voir aussi[modifier]
Faltonia Betitia Proba
Pierre Viret pour son texte De theatrica Missae saltatione Cento, centon compos de vers latins provenant de divers potes.
5. Pastiche
m
FaItonia Betitia Proba
Faltonia Betitia Proba (ne v. 322, en trurie, l'ancien territoire des trusques, correspondant en gros l'actuelle Toscane - morte v.
370) tait une potesse chrtienne du iv
e
sicle. Elle tait l'pouse d'Adelfius, prfet de Rome en 351.
Biographie
L'usage du nom de Faltonia est douteux et semble apparemment d une confusion, car les manuscrits dsignent l'auteur
simplement sous le nom de Proba. Elle appartenait cette aristocratie romaine qui tenta pendant si longtemps de maintenir la vieille
religion paenne contre le christianisme. Proba tait la petite-fille de Probus, consul en 310, la fille de Petronius Probianius, consul en
322, l'pouse de Claudius Celcinus Adalphius, prfet de Rome en 351 et la mre de C. Clodius Hermogenianus Olybrius, consul en 379,
et de Faltonius Alypius.
On a d'elle un centon de Virgile qui forme une Histoire de l'ancien et du Nouveau Testament.
Il a t imprim pour la premire fois Venise, 1472, avec Ausone, et par Kromayer, Magdebourg, 1719, et par Wolf, 1724.
Sources
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6. Pastiche
stih
El pastiche es una tcnica utilizada en literatura y otras artes, consistente en la imitacin o plagio de diversos textos, estilos o autores y
combinarlos, de forma que den la impresin de ser una creacin independiente.
El trmino procede del francs, que a su vez lo tom del italiano pasticcio, y en su origen se refera a las imitaciones de obras pictricas
tan bien hechas que podan pasar por autnticas. Aplicado a la literatura, fue utilizado en 1919 por el escritor francs Marcel Proust en
su obra Pastiches et mlanges, en que imita el estilo de varios autores del siglo XIX.
Literatura
El pastiche es frecuente en la literatura a partir de los aos sesenta. Ejemplos de pastiche pueden encontrarse en obras como La verdad
sobre el caso Savolta, de Eduardo Mendoza, Tres tristes tigres, de Guillermo Cabrera Infante o en varias de las novelas del argentino
Manuel Puig.
Tambin se ha entendido por pastiche la coexistencia en una obra literaria de diferentes registros lingsticos con una intencin
pardica. ste sera el caso, por ejemplo, de la obra Luces de bohemia, de Ramn del Valle-Incln.
Cine
El pastiche no es privativo de la literatura, sino que puede encontrarse tambin en otras artes, como en el cine de la posmodernidad.
pera
En el siglo XVIII, los pastiches de pera, conocidos con el trmino en italiano, pasticcio, eran frecuentes en compositores como Hndel,
por ejemplo Muzio Scevola (1721) y Giove in Argo (1739), as como Gluck, y Johann Christian Bach. Estos componan obras que
estaban formadas en su mayor parte por porciones de obras de otros compositores, aunque tambin podan incluir composiciones
originales. Las porciones tomadas de otros compositores se adaptaran de manera ms o menos libre, especialmente en el caso de
arias en peras pasticcio sustituyendo el texto original por otro nuevo. Tambin a principios del siglo XIX, en Italia, compositores como
Rossini y Donizetti hacan peras pastiche reelaborando composiciones suyas anteriores.
Ejemplo de pasticcio moderno es la grabacin The sorceress, realizada por Kiri Te Kanawa en 1994 con la Academia de Msica Antigua
bajo la direccin de Christopher Hogwood, formado por varias arias hndelianas, con interludios instrumentales de sus peras. Otro
ejemplo es The Enchanted Island, en donde los amantes de El sueo de una noche de verano naufragan en la isla de La Tempestad.
Inspirada en los pastiches musicales y mascaradas del siglo XVIII, la pera presenta arias y escenas de conjunto de Hndel, Vivaldi,
Rameau, entre otros maestros del Barroco, con un nuevo libreto de Jeremy Sams. "The Enchanted Island" ser estrenada por la
Metropolitan Opera de New York en su temporada 2011-2012, ser dirigida por William Christie y contar con un reparto estelar: David
Daniels (Prspero) y Joyce DiDonato (Sycorax), Plcido Domingo como Neptuno, Danielle de Niese como Ariel, y Luca Pisaroni como
Calibn.
Psicologa
El pastiche en Sicologa, con respecto a la adolescencia, se refiere al "como si"; el plagio sera el resultado o engendro de la
desaparicin de la individualidad. Es de gran importancia en la adolescencia en relacin con las teoras que sostenan que tal poca de
la vida era definitoria en la concrecin de la propia identidad, paso necesario para el normal desarrollo humano. La identidad individual
era considerada una sntesis producto de identificaciones parciales y elaboracin propia. El pastiche, en cambio, significa "ser como
si fuera otro", la imitacin directa sin elaboracin propia, sin estilo personal.
7. Un Pastiche visual

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8. Pastiche
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9. Pastiche
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10. Pastiche
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