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Divergevano due strade in un bosco e io io presi la meno battuta, ROBERT FROST, La strada non presa e di qui tutta la differenza venuta.
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UN O
Sono rinchiusa da 264 giorni. A tenermi compagnia ci sono solo un quadernetto, una penna malridotta e i numeri che mi frullano nella testa. 1 finestra. 4 pareti. 15 metri quadrati di ta nel corso di 264 giorni disolamento. no detto.
spazio. 26 lettere di un alfabeto di cui non mi sono mai serviTra poco dividerai la cella la stanza con qualcuno hanSperiamo che tu ci marcisca, qui dentro Una gratificazio-
vimento che in teoria avrebbe dovuto soccorrere la nostra societ agonizzante. Le stesse persone che mi hanno trasci9
Tra psicopatici vintenderete Basta isolamento hanno A parlare sono stati i tirapiedi della Restaurazione. Il mo-
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in un manicomio per colpa di qualcosa che non sono in grapessi di cosero capace. Che non sapessi cosa stavo facendo. Non ho idea di dove mi trovo. un furgone bianco giunto qui dopo un viaggio di 6 ore e 37 minuti. E so di essere stata ammanettata al sedile. So che cerano anche delle cinghie, per tenermi immobile. So che i di non aver pianto, mentre mi portavano via. So che il cielo crolla ogni giorno. Il sole cade nelloceano e spruzza di marrone, rosso, giallo So solo di essere stata costretta a montare a bordo di
miei genitori non si sono presi il disturbo di dirmi addio. So e arancione il mondo fuori dalla mia finestra. Un milione di foglie provenienti da centinaia di rami diversi si tuffano nel dove, dimenticate, verranno calpestate dai soldati. vento e fluttuano illudendosi di volare. E invece una folata le nuvole fossero bianche. Che il sole irradiasse il giusto tipo quella che mi stata concessa. Uneco di ci che stato. entrambi esistiamo in quanto assenza di qualcosaltro.
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ne cattura le ali avvizzite solo per costringerle verso il basso ziati. Dicono che un tempo il nostro pianeta fosse verde. Che di luce. Ma conservo ricordi sbiaditi di quel mondo. Non ricordo granch di ci che cera. Lunica vita che conosco ge la mano in un abbraccio familiare. Siamo entrambi soli, razionarne il poco inchiostro, e la studio. Cambio idea. Impugno la penna quasi inutilizzabile; ho imparato a Ci sono meno alberi rispetto al passato, dicono gli scien-
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Rinuncio allo sforzo che serve per annotare le cose. In fondo, avere un compagno di cella potrebbe non rivelarsi tanto plificare le cose. Mi esercito a usare la voce, muovo le labbra bocca. Faccio pratica per tutto il giorno. parlare. per articolare parole familiari ma ormai sconosciute alla mia
male. Parlare con un essere in carne e ossa potrebbe semSono stupita di vedere che ricordo ancora come si fa a Arrotolo il taccuino e lo ficco nel muro. Mi siedo sulle Aspetto troppo a lungo e mi addormento.
molle coperte di stoffa sopra cui sono costretta a dormire. indietro, e aspetto. Quando riapro gli occhi ho davanti a me un paio di labbra un paio di orecchie un paio di sopracciglia. Sei un r-r-r-r E tu una ragazza. Inarca un sopracciglio. Allontana il Santo cielo. Soffoco un urlo limpulso di scappare il terrore paraliz-
viso. Ghigna ma non sorride, e io vorrei scoppiare in lacrime e lancio occhiate disperate, terrorizzate, in direzione della porta che ho tentato di aprire non so quante volte. Mi hanno rinchiusa insieme a un maschio. Un maschio. Vogliono uccidermi. Lhanno fatto apposta.
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volta per tutte di dormire la notte. Ha le braccia tatuate dai polsi fino ai gomiti. Al sopracciglio gli manca un piercing che scuro linea del mento spigolosa corporatura forte e snella. Bellissimo Pericoloso. Spaventoso. Terribile. rintano in un angolo. stamattina hanno spinto a forza nella zona sgombra della unocchiata al suo letto. devono avergli sequestrato. Occhi blu scuro capelli castano Lui scoppia a ridere, e io mi precipito gi dal letto e mi Studia il cuscino sottile appoggiato sul letto singolo che
cella, il materasso striminzito e la coperta lisa che a stento potr coprirgli il torace. D unocchiata al mio letto. D materassi uniti, poi afferra il mio cuscino, lo sprimaccia e se lo sistema dietro la testa. Comincio a tremare. Non ho altro che il pavimento. Non sono pazza. Non avr altro che il pavimento. buio. Mi ha rubato il letto la coperta il cuscino. Mi mordo le labbra e cerco di nascondermi nellangolino E cos sei... pazza? Per questo ti trovi qui? strutture metalliche dal suo lato della stanza. Si sdraia sui
ridere di nuovo. Mica voglio farti del male. Come ti chiami? domanda.
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Si solleva quanto basta per guardarmi in faccia. Scoppia a Vorrei tanto credergli. Non gli credo.
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per met sarebbe mio. Resto sveglia tutta la notte. Le ginocNon riuscir a dormire. Non posso dormire. Non posso ricominciare a sentire quelle urla.
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