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3.

L'onda lunga dello sradicamento Secondo Ivan Szelenyi, la crisi economica dei paesi dell'Est europeo del 1988-93 risultata essere pi profonda della Grande Depressione del 1929-33. Romania: crisi assume la forma di ruralizzazione di una parte della popolazione urbana che si sposta nelle campagne per trovare mezzi di sussistenza primaria. Ultimo precedente si era verificato nell'Europa occupata da nazismo durante WWII. 1989: Romania 28% popolazione occupato in agricoltura 1992: 40% Economia di sussistenza. Ma non d prospettive di medio e lungo termine. Via maestra dell'emancipazione diventa l'emancipazione consapevolezza matura in 5 anni. 1995-96: periodo di massiccia emigrazione verso paesi UE flussi di IDE in Romania ambivalenza rapporto citt-campagna in visuale comparativa. Weber: nulla giustifica la genesi dell'ordinamento agrario meglio del contrasto tra ager publicus propriet privata Paesi socialismo realizzato: separazione gruppi e individui dalla terra va di pari passo con la registrazione della propriet privata. Territori soggetti all'impero asburgico: avanzata della misurazione catastale e della rigorosa rappresentazione cartografica verso oriente compiuta a fine 1800. Territori in cui la transizione dal dominio ottomano all'indipendenza nazionale era avvenuta senza interposizione, il registro unico dei passaggi di propriet o di conduzione per una data area consisteva semplicemente in note scritte in ordine cronologico, senza mappatura. Mancato riscontro tra registrazione e cartografia: riflesso di un rapporto con il suolo che stempera il concetto di propriet e tassazione cui il diritto romano ci ha abituato. Contrasto evidente in Romania: Transilvania: catasto asburgico Sud: registro unico: false rivendicazioni di appezzamenti non mappati. Nuovi regimi nei paesi Europa centro-orientale nel 1945: prime confische di terre. Poi: nazionalizzazione: comandata da autorit centrale: istituzione fattorie di Stato collettivizzazione: pi lungo, dal 1948 ai primi 1960s. Preteso consenso delle famiglie contadine, ma di fatto velenoso solvente della libert e dei legami di solidariet nelle campagne Nell'europa dei regimi popolari i paesi che durante gli anni 50 procedono alla collettivizzazione delle terre sono: Albania Bulgaria Cecoslovacchia Romania RDT Ungheria su esempio URSS dopo il 1929, con eccezione Jugoslavia e Polonia che rinunciano a eliminare propriet privata delle terre.

Catasti e registri con titoli di propriet individuale vengono segretati. Romania: ridiventano pubblici solo da anni 1990, quando il collasso del regime di Ceausescu scatena assalti a beni mobili delle fattorie collettive da parte di chi aveva conferito le terre obtorto collo e che vi aveva lavorato senza ricevere risposta a domanda: La terra nostra. Di chi il raccolto? (Verdery, 2003) Nel frattempo: manager delle fattorie collettive si accaparrano il bottino liberalismo rampante al potere liquida fattorie collettive senza interpellare gli interessati, spalleggiato da istituzioni finanziarie occidentali Riforme agrarie in Romania 1848-64 quinquennio successivo a WWI 1945 1948-62: la pi corrosiva del tessuto sociale 1948: 70% popolazione occupato in agricoltura 1990: rivendicazione della restituzione si carica del significato di risarcimento di vite consumate nei campi. Ma battaglia destinata a diventare estenuante. 1990: decreto che concede aggiunta di mezzo ettaro al lotto di 150-300 m2 coltivabili che la collettivizzazione aveva lasciato al nucleo familiare. 1991: legge n. 18 dispone la liquidazione delle fattorie collettive Gi ambiguit 2 prime riforme agrarie avevano incentivano lungo contenzioso: 1848-64: emancipazione servi della gleba dopo WWI: 3,9 M ettari distribuiti, 1/5 superficie coltivata Terza riforma: espropriazione 1,4 M ettari e distribuzione 1 M Non ammette molti contenziosi. Privatizzatori anni 90 non conoscono la storia delle precedenti riforme. Secondo loro la privatizzazione delle terre avrebbe permesso alle campagne di rifiorire. Aziende agricole pi redditizie diventano appannaggio dei manager del tardo socialismo realizzato e commissioni responsabili giocano a indennizzare i richiedenti con appezzamenti di terra di valore inferiore a propriet perdute. Popolazione agricola da 2 generazioni si vista sottrarre la terra per 2 volte in 50 anni: collettivizzazione decollettivizzazione Ha imparato che il comando sul lavoro vivo ha segnato le vite dei coltivatori pi di titoli legali di propriet conoscenza specifica del terreno complessi rapporti sociali delle varie fasi del lavoro agricolo In poco pi di 100 da abolizione della servit della gleba la terra ha smesso di possedere gli individui gli individui hanno smesso di possedere la terra: paesaggio agrario diventato irriconoscibile Votare con i piedi diventa questione di dignit e speranza.

Europa occidentale: segue agricoltura nordamericana. Legame tra famiglia contadina e terra si logorato fino a spegnersi nel corso del 1900. USA: concentrazione industriale nella fabbrica verde ha prima espulso e poi indotto ad inurbamento gran parte della popolazione agricola nei decenni successivi a Grande Depressione. Sussidi statali ad aziende commerciali Europa occidentale: esodo graduale e temperato da campagna verso la citt ha costituito processo politico sussidiato in ogni sua fase da governi che ne negoziavano i termini con le associazioni di categoria e con CEE. Atterraggio in citt travagliato, ma con coercizione limitata alla sfera economica. URSS e Europa sud-orientale: forme di coercizione extraeconomica. Russia staliniana pi traumatica: deportazioni esecuzioni capitali carestie indotte Europa sud-orientale: meno pesante, ma comunque forte. Vincoli di solidariet distrutti e abilit dei singoli offese ed estromesse dalla conduzione dei fondi. Separazione forzata dalla terra: non pi fonte di ricchezza, agli occhi di milioni di individui. Fine anni 1980s, senso di perdita molto pronunciato nei 3 paesi meno industrializzati Albania Bulgaria Romania Fenomeni di emigrazione dirompente. Pi limitato in RDT Cecoslovacchia Ungheria URSS met anni 80: fattorie nazionalizzate: 68% terre coltivate 30% fattorie collettive (2% alla propriet privata) Paesi Europa orientale: Fattorie di Stato min 8% nella RDT max 30% in Romania e Cecoslovacchia Fattorie collettive: pi del 60% eccetto Polonia: 78% ai privati Decollettivizzazione: polarit aziende commerciali di medie e grandi dimensioni, di cui fanno fiero pasto gli ex membri dell'apparato di partito progressiva riduzione della piccola propriet, mentre aumentano i costi dei mezzi agricoli Emigrazione verso pi alti salari nell'Europa occidentale: linea di difesa per salvare il salvabile. Speranza che tempi migliori che permettano ritorno. 4. Blocchi subcontinentali, corsie prefenziali e fughe dall'isolamento

Prima met 1900: ridisciplinamento flussi migratori in Europa e USA. Doppia selezione blocco severo contro immigrazione socialmente pericolosa e pu estendersi ad aree subcontinentali alcuni paesi arabi Africa subsahariana cittadini di presunti Stati canaglia selezione opaca: spazio di manovra a reclutatori formali e informali che fungono da ufficiali del collocamento dei paesi di destinazione. Sempre pi procedure amministrative e direttive ad hoc degli esecutivi. Riduzione dispositivi di flusso migratorio a procedure burocratiche favorita da esigenze produttive che pretendono il just in time anche per le risorse umane. Illusione dell'accampamento propria della visione degli autoctoni (Gambino, 2003) Contro strategie autonome dei migranti (Papastergiadis, 2000): strutture statali ed istituzionali che tendono a imprimere dall'alto un corso autoritariamente preordinato ai flussi migratori. Potenziale di manodopera da reclutare dislocato su dimensioni intercontinentali. Sistemi di occupazione non hanno pi ambito spaziale definito. Attori sociali del reclutamento agenzie del lavoro che negoziano ad persona ingaggiatori di squadre di lavoro a pacchetto enti pubblici o di categoria che svolgono intermediazione mediante uffici nelle aree di emigrazione Reclutamento internazionale: funzione necessaria all'apparato produttivo europeo. SI estende oltre i settori di agricoltura, edilizia, servizi alla persona. Comparti difficilmente delocalizzabili e in cui condizioni di lavoro e livelli salariali si sono deteriorati rispetto a primi anni 90. edilizia agricoltura sanit servizi alla persona Europa orientale: bacini di manodopoera lavoro seraiale da cui drenare. Italia: mancanza manodopera cui si sopperisce con disciminante politica di immigrazione. Sviluppo industria reclutamento in Europa orientale basata su pratiche in auge da decenni in Asia sudorientale, cos come nel settore marittimo. Spostamento temporaneo di lavoratori in pacchetti. Livello salariale uno degli elementi centrali che promuove l'emigrazione. Ma quando si avvia mobilit, il lavoro migrante sembra districarsi tra diverse occupazioni sulla base di beni per misurare i quali manca una metrica possibilit di muoversi e ottenere documenti socialit soddisfacente tempi adeguati per smaltire fatica e stress. Inoltre: migranti mettono in moto forme di mobilit eccedenti rispetto a esigenze apparati produttivi. Comparazione continua.

Europa centro-orientale: emigrazione condizione diffusa, condivisa e vissuta direttamente o indirettamente da gran parte della popolazione. Mobilit e decisione di fermarsi in modo stabile sono scelte strettamente personali. Anni recenti: diversificazione ed intensificazione dei flussi di persone, ma alcuni studiosi sottolineano due comparti migrazioni definitive migrazioni temporanee: incomplete (Okolski, 2001); temporanee (Diminescu, 2003); a pendolo (Morokvasic, 1994) Molte altre modalit: si decide in itinere che fare. Mobilit complesse: trasmissione circolare esperienze umane porta con s eccedenza di relazioni che travalica la prestazione lavorativa. Migrazione, in particolare femminile, nodo centrale per comprendere mutamenti in corso nella societ romena. Migranti partono nonostante doveri di rimanere a casa. Tempi delle loro presenze/assenze si impongono nello spazio di partenza e di destinazione. Ambiguit della disposizione alle premure di cura e affetto che la famiglia si attende da loro. Impulso ad affrancarsi dal carico di lavoro non retribuito in entrambi i contesti. Talvolta la migrazione si configura come fuga contro bassi salari reimposizione di stili di vita patriarcali 5. Imprenditori di ritorno Alcuni (Cingolani, Piperno, 2005) sottolineano come in Europa centro-orientale si stanno sviluppando migrazioni di ritorno mirate a sviluppo imprese. Imprenditori transmigranti da aree in cui gi nel periodo precedente il loro esodo esisteva economia vivace. Densit di contatti umani ed economici fondamentale per innestare migrazione di ritorno in termini imprenditoriali. Crescente polarizzazione della societ Maggiore mobilit grazie a consolidate catene migratorie. Piccole imprese caratterizzate da scarso livello tecnologico organizzazione familiare gerarchica scarso investimento di capitale modesto livello di profitti Forme economiche in cui le relazioni personali dirette risultano cruciali e autorit statale fatica a regolare i rapporti. Quando li regola pretende tangenti. Ruolo del contratto faccia a faccia. Piccoli imprenditori che lottano per sopravvivere e raramente diventano capitalisti. Spesso devastazione di intere aree dal punto di vista sociale e ambientale. Imprenditori si muovono al margine dello stato, ma non contro di esso: la loro esistenza dipende da esistenza Stati-nazione e differenziali di valore. Rompono apparato di norme che vorrebbero commercio = fenomeno meramente economico. Commercio = promozione di contatti. Carriere caratterizzate da uso di competenze relazionali nella mobilit transfrontaliera + capacit di

introdursi in ambienti a lungo inaccessibili. disponibilit economica bagaglio di conoscenze attenzione a corruzione e organizzazioni paramafiose Romeni che tornano in patria condividono aspettative di imprenditori italiani operanti in Romania con sovrappi di nazionalismo o attaccamento alla comunit che rifiutano in altre circostanze. Affaristi di se stessi, imprenditori senza impresa (Granovetter) Capitalismo senza capitali non tanto uno degli aspetti dell'economia informale, ma un diverso modo di partecipare alla vita economica: eccedenza rispetto ai limiti fissati da economia politica. Imprenditorialit minuta: capitale sociale reti relazionali flessibili Gestori moderni. Attivit generano rottura nelle societ: chiedono regole che non impediscano di sviluppare attivit imprenditoriali in pi spazi economici (Peraldi, 2005) Sistema economico e sociale che somiglia a quello occidentale, ma inserisce capacit di sviluppare reticoli commerciali tra mondi parzialmente collegati, grazie ad alterit mostrata nell'agire quotidiano di questi attori. Competenze professionali acquisite si trasferiscono nel paese d'origine. Cantieri edili fioriscono da met anni 90s. Ritorno: impossibilit di rinchiudere i movimenti migratori entro schemi prefissati. Riflessione sul operato. 6. Conclusioni Paesi ex socialismo reale: forme comunitarie non in grado di esercitare forte potere di contrapposizione ad azione lite internazionali Paesi con diversa tradizione (Turchia, Marocco): comunit locali reagiscono. Inclusione nello spazio UE pu costituire un vantaggio anche se non implica parit con membri pi vecchi. Slovenia, Polonia, Ungheria, Rep Ceca, Slovacchia: maquiladoras europee, differenziate (Ellingstad, 1997) Ciascun paese si propone come campo di maquiladoras pi conveniente di altri. Albania, Bulgaria, Romania (poi Ucraina e Rep- Moldova): fascia salariale pi bassa della produzione manifatturiera. Posseggono gi manodopera non sedentarizzata. UE: tentativo di convergenza di pratiche nella messa al lavoro. Tanto pi quando si diffonfono imprese transnazionali. Paesi sud mediterraneo: allargamento = progressiva emarginazione (lavoratori agricoli marocchini e tunisini sostituiti da manodopera polacca e romena: De Bonis, 2005) Costruzione Fortezza Europa: nuove gerarchie sociali dentro e fuori. repressione migranti richiesta libert di agire dei power brokers europei nelle societ di emigrazione

Palidda, 2003 Destinatari delle delocalizzazioni possono sperare in benefici remoti: preferiscono migrare. Difficolt pi aspre per coloro che sono istituzionalmente ai confini dell'UE. A differenza dei paesi che l'UE giudica integrabili a est, retorica diritti umani e democrazia non lascia spazio a libert di movimento individuale e parit di opportunit. OVIDIU TICHINDELEANU (2010) Non-capitalist economies and the postcommunist transition Joseph Beuys: Polentransport (1981) Fostering a third way, alternative to western capitalism and eastern communism. Appeal for an alternative Oliver Ressler (2003): installations called Alternative Economics, Alternative Societies. General acceptance of TINA after the fall of the socialist bloc. Unprecedent in the entire history of capitalism. Capitalism-democracy. Third Way and its main subject: Civil Society (= anticommunist dissidents): instrumental in the demise of real socialism, but didn't bring emancipation. Ideological enclosure of postcommunism. New discourse of naturalization: natural society vs unnatural impositions of the State. Julie Hemment: Colonization of Liberation? The Paradox of NGOs in Postsocialist States, 1998 Formation of societies in former socialist bloc: gradual lmitation of multitude of spontaneous social movements which emerged in the 1980s and early 1990s into elitist group of NGOs and leaders. Opposition state/civil society: first enclosure of postcommunist public sphere. Elimination of informal social movements and independent cultural scenes. Formal civil society naturalized capitalocentrism eurocentrism: epistemic privilege of the Western experience Thematized as organic principles needed for a return to normality after communist deviation. The very concept of civil society describes a universal stage of development which was consolidated in an epistemic and materialist manner solely by the West. Civil society has become a third way against corrupted formal political sphere misgivings of the ignorant and disorganized masses Elite intellectuals + professional experts. Elimination of the worker and the common man from public spaces. Even re-creation of a geopolitical reality based on the utopian third way: the value-region of Central Europe. Ralf Dahrendorf talked about postcapitalism: history of Central-East Europe in early 1990s. Geopolitical identity promoted by dissidents and intellectuals

Vaclav Havel Adam Michnik Central Europe: attempt to get closer to the West by getting rid of the Eastern. Central Europe = west within the former socialist bloc. Quickly adopted in the western part of Romania. New regional identity: European. Cutting through the body of the former socialist bloc. Postcommunist transition gave a new reality to the fundamental Eurocentric myth that all noneuropeans can be considered pre-europeans. Third Way: foundation for the local colonization of dominant ideologies of the modern world in longue dure. It allowed development of political differences social-democracy liberalism neoconservatism No space of epistemic dignity to alternatives to capitalism or Western modernity.

Differences between the two artists. Shift: work of consolidation work of evidence Alternative to the totality of capitalism and totalitarianism of communism: non-totalizing, nonessentialist, non-monologic. Brian Holmes: world of contemporary art has not surmounted alienation Unleashing the collective phantoms. Essays in Reverse Engineering, 2008. Oliver Ressker installations Zapatista Good Government Yugoslavian self-management workers' collectives during Spanish Civil War Paris Commune Non-capitalism: non-centralized struture. Marx: Will the theoretical needs be immediate practical needs? It is not enough for thought to strive for realization, reality must strive towards thought. Contribution to the Critique of Hegel's Philosophy of Right, 1843

The reality striving towards these artworks is capitalism. At the epistemic level, objective reality remains the hegemony or domination of capitalism. Non-capitalism difference fails to open a world without capitalism. Luhmann: first-order and second-order observation. In postcommunist condition the non-capitalist difference has kept on operating primarily on itself, capture in a transition from 1st order to 2nd order (relative abstraction). Hypothesis: correlation between historical event of fall of socialist bloc theoretical event of postmodern caution against political totalitarianism and metaphysical essentialism

New imperative in critical theory: the alternatives to capitalism must not constitute a totality: theoretically, historically, politically. However: implacable totality of capitalism. Imperative undermines consolidation of differences theoretical work at starting abstractions Political resistance needs to be premised on epistemic resistance. Hyper-modern condition of postcommunism: too much class consciousness which is so self conscious that it never takes a break from work. Capitalism is not a historical form of organizing the global economy that tends to reduce all forms of labour to wage-capital relationship. From its inception in 1500: form of global power that works by integrating different forms of labour, separated by colonial and gender differences. Boaventura de Sousa Santos: society is not capitalist because all social and economic relations are capitalist, but because the capitalist relations are determining how the economical and social relations existing in society work. Also some liberal thinkers agree. Stiglits: market works with a regime of non-transparent information. This brought the discipline of economics back to perspective of Political economy. Invisible hand does not lead to an efficient allocation of resources: market equilibrium requires external intervention. Capitalocentrism is a totalization that operates by reduction by producing and organizing enclosures of non-capitalist sectors which are given a loose autonomy It centers preious forms of value production and labour around wage-capital relationship and money-form it does not eliminate unpaid labour or non-capitalist forms of exchange. It keeps creating spaces of unpaid labour, often through colonial or gender difference During postcommunist transition: not only negative force of violence and repression, but also productive colonization of spheres of of social life and inner lifeworlds. Real socialism fostered the formation of enclaves of bourgeois life (es. nuclear family as a result of mass urbanization), but horizon for the invention of non-bourgeois and non-capitalist forms of social life. Postcommunist transition: all processes under pressure to revolve around capital, even enforcing the non-capitalist characther of certain enclaves. Negative elements organizing capitalocentric postcommunist transition primitive accumulation neoliberal attack on health and education privatization of the commons uprooting of labour force

But also positive enclosures of capitalist power in the postcommunist transition, which depend on fostering resistance to a reasonable degree culture industries and institutions modeled after the West expansion of public spaces positive affect for commidity fetishism and instant gratification production of nre civilized local subject adhering to European or Western behavour and lifestyle, sometimes even protesting against capitalism Postcommunist transition: integration of Eastern governmentality into the order of Western governmentality: controlled proliferation of non-capitalist difference is an essential part of integration in global capitalism. Tichindeleanu: Towards a critical theory of postcommunism?, 2010 Tichindeleany: The modernity of postcommunist, 2010 Capitalism has never been a totality that operates only though reduction, but a Mode of production: power growing through fragmentation, desctruction, but also organization of relationships. Anibal Quijano: capitalism is a form of global power that has systematically integrated non-capitalbased forms of labor control. Coloniality of power, eurocentrism and latin america, 2000 It cannot completely disappear from the scene. Need to develop an epistemic space of alternatives that identifies tactics of resistance in co-existence with capitalism as the basis of anti-capitalist politics. Boaventura da Sousa: The rise of the global left, 2006 Pavel Braila: Homesick Cuisine (2006) Mass phenomenon of postcommunist immigration evidences challenges hegemony of nation-state and imaginaries of nationhood. Alternative networks of exchange. Not only in Eastern Europe. Germany: Mitfahrzentrale Mitfahrgelegnheit Croatia: Clubture Also co-existence in recent experience of real socialism Fidel Castro: bigger error was to believe somebody knew what socialism was (2005). Most important contribution of real socialism: proliferating alternative universe of other-economies informal speculative markets sustainable food and self-sufficient living systems friendship economies gypsy banks barter economies worker solidarities It cannot be reduced to informal capitalist market or survival economy. Value of their transactions is based on community as capital + subordination of economy to social life. Epistemic wealth and political value of such experiences has been invizibilized.

Integration of the former socialist bloc into capitalist wold has annihilated: as a social practice and cultural memory recuperated: commodified form such popular economic practices. Rethoric of sacrificed generation. Implementation of shock therapy lustration policies This wlitist anathemization of the past has left people with no other past than the postcommunist transition no other cultural life than television and new culture industry The work towards an epistemic transformation beyond capitalism can only start from actual historical experiences Real lifes and stories of people as relevant site of experience. Ongoing processes of overcoding, totalization and resistance. Underneath state capitalism or distributive consumerism: recent historical experience of real socialism abounds in acts of resistance without infrastructure. Spivak: Other Asias, 2007 (forms of resistance of women in the Global South). Modern/colonial frame of rationality created in the first place the idea of the impossibility of coexistence. Capitalist economy is a finite form in the universe of daily economical transactions. Democratic de-capitalizaion: considering capitalism as something co-existent. Radical gesture which was the most popular epistemic assumption of real socialism.

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