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LANGOLO TRIBUTARIO

n. 16/2012

a cura del Dott. Maurizio DElia info@professionistiassociati.eu Albo Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Firenze C.t.u. del Tribunale civile e penale di Firenze, specializzato in Societ Associazioni Sportive ed Enti non Profit. Revisore Contabile; iscr. Albo Giudici Arbitrali di Firenze. Master di perfezionamento in Diritto ed Economia dello Sport

Controlli ai sodalizi dopo il DL 16/2012: come cambiano le modalit daccesso


Cari lettori, in un recente convegno ed articoli precedenti ho trattato circa le verifiche alle Associazioni ed al modus operandi in caso di accertamento in loco delle stesse. Sono felice che largomento abbia suscitato cos tanto interesse da richiedere ulteriori puntate , ma allo stesso tempo non vi nascondo la preoccupazione generale. Per troppo tempo infatti, gli aspetti tributari delle Associazioni e simili, sono rimasti sopiti non essendo stata attribuita loro, la giusta importanza; solo di recente lincremento dei controlli anche a questi soggetti, ha portato i vari operatori dei Club, ad un brusco risveglio. Avrei dovuto continuare la trattazione delle verifiche parlando della documentazione (obbligatoria.. e non..) principalmente richiesta dagli organi di controllo in tali occasioni, ma la mole delle recenti novit in campo fiscale, mi suggeriscono di procrastinare tale argomento per approfondire quanto in oggetto. A sostener il vero il D.L. 16 del 02.03.2012 (manovra Monti) in realt accompagnato da altri due riguardanti anche il terzo settore che, per motivi di spazio in questa occasione, accenner solo marginalmente nonostante la loro importanza (si pensi ad esempio che contengono le norme che hanno consentito di somministrare alimenti e bevande in sagre e fiere a mezzo semplice presentazione Scia). Una prima parte impatta sul modello EAS (di cui ho scritto nel precedente lavoro); una seconda concerne gli accessi degli organi di controllo di cui mi occuper in particolare; ed una terza concerne la soppressione dellAgenzia delle Onlus. Anche se il primo argomento stato gi approfondito, la disposizione attuale sulle Comunicazioni ed adempimenti formali (art. 2, comma 1 d.l. 16/2012), stabilisce che lintempestivit o lomissione di detti adempimenti non impedisce lutilizzo dei regimi opzionali o la fruizione di benefici fiscali, qualora il soggetto abbia i requisiti sostanziali per accedervi e provveda a rimediare entro la prima dichiarazione utile , contestualmente versando limporto minimo della sanzione prevista per le violazioni di tal tipo. Rammento infatti, che le Associazioni che si avvalgono dei benefici riferiti alla detassazione delle quote sociali e dei corrispettivi dai soci in base alla norma originaria, devono presentare il mod. EAS entro 60 giorni dalla costituzione (o entro il 31 marzo dellanno successivo, in caso di variazioni intervenute) pena la decadenza dalla fruizione dei relativi benefici. Ora, la norma introdotta dal d.l. 16/2012 consente di sanare la violazione senza che questa comporti conseguenze irreversibili per lente. Per larticolo 8, comma 23 si pu pi sentitamente far presente che lo stesso ha cancellato lAgenzia per il Terzo Settore, gi Agenzia per le Onlus, la cui soppressione era, in verit, nellaria gi dalla fine dello scorso anno. Le sue funzioni vengono devolute al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Volutamente ho lasciato per ultimo il comma precedente -art. 8, comma 22 - (apro e chiudo parentesi: ringrazio tutti coloro i quali mi inviano i loro complimenti, ma credo che un conforto vada in generale a tutti i numerosi professionisti che da anni sono costantemente sommersi

in materia fiscale, da centinai di articoli, commi, circolari esplicative ?!.. e via dicendo..) perch a mio avviso necessita di maggior attenzione. Nelle Misure di contrasto allevasione cambiano infatti le regole per laccesso degli organi di controllo presso le sedi delle Associazioni. Modificando lart. 52 del d.P.R. n. 633/72, il Governo ha previsto che laccesso possa avvenire alle stesse condizioni previste per le imprese e lavoratori autonomi, ossia sulla base della semplice autorizzazione del direttore dellUfficio. Addio, quindi, alla preventiva autorizzazione del Procuratore della Repubblica, importante elemento di garanzia suppletiva per il Non Profit, concedibile solo in caso di sussistenza di gravi indizi di violazione della normativa. Inutile ricordare che la circostanza retroagisce negativamente non solo sul piano delle garanzie, ma anche su quello della concreta difesa in giudizio, eliminando uno dei pi frequenti elementi di contestazione in sede di contenzioso, ossia laccesso avvenuto in assenza della prescritta ora non pi necessaria autorizzazione del Tribunale. In realt sembrerebbe ci sia poco ancora da puntualizzare, ma vorrei riportare ugualmente per completezza desposizione (A&S 04.12), un percorso sullevoluzione e la pericolosit di questa norma, tentando poi di suggerire alcuni comportamenti per mitigarne le conseguenze. Partiamo dal presupposto condivisibile che: lo scopo precipuo di una verifica fiscale effettuata nei confronti di unAssociazione e, pi in generale, di un Ente non commerciale, quello di scoprire eventuali abusi di regimi fiscali agevolativi dedicati alluniverso del non profit, ovvero di scoprire chiunque tenti di occultare forme di commercio ordinario dietro una struttura associazionistica privata. ovvio, per, che per poter compiutamente accertare se dietro ad una dichiarata assenza di fine di lucro vi sia, invece, lutilizzo improprio di uno schermo giuridico associativo, gli organi verificatori hanno la necessit di accedere presso i locali in cui si svolge lesercizio delle prestazioni di servizi associativi. Peraltro se lEnte, in base alle proprie previsioni statutarie ha un inequivocabile oggetto non commerciale lonere di provare incombe totalmente in capo allAmministrazione Finanziaria. Ci anche ai fini della validit dellavviso di accertamento che deriva dagli elementi raccolti nelle fasi daccesso. Su questo principio, si sono basate numerose importanti sentenze (es. quella della Commissione TP Vercelli 46/ del 02.11), perch lazione investigativa doveva coordinarsi per gli ENP, con specifiche garanzie procedurali. Esse sostanzialmente enunciavano che l'accesso nei locali diversi, ovvero non destinati ad attivit commerciali, agricole, artistiche o professionali (quali, di norma, dovrebbero essere i locali associativi), doveva essere possibile: solo una volta ottenuta l'autorizzazione del Procuratore della Repubblica; nonch in presenza di gravi indizi di violazione tributaria. Nella realt, pi spesso, succedeva che: nel caso in cui nei locali associativi si svolgeva anche attivit commerciale, le modalit di accesso ritenute attuabili erano le medesime indicate per i locali detenuti dalle imprese, in base al quale gli uffici dell'Amministrazione Finanziaria e la GdF possono, senza particolari limitazioni, disporre l'accesso per procedere a ispezioni documentali, verificazioni, ricerche e ogni altra rilevazione ritenuta utile per la repressione dell'evasione, fermo restando, ovviamente, che i funzionari che eseguono l'accesso devono essere sempre sicuramente muniti di apposita autorizzazione rilasciata dal capo dell'Ufficio da cui dipendono. Non solo: avveniva che se i locali associativi erano astrattamente aperti al pubblico ed ancorch laccesso agli stessi fosse indicato come riservato ai soli soci, ovvero previa specifica iscrizione associativa, alcune sentenze affermavano la legittimit degli accessi, anche senza specifica autorizzazione della Procura. Sul punto, peraltro, la Circolare n.1/08 della Guardia di Finanza, afferma che, laccesso in locali istituzionalmente adibiti allesercizio di attivit non commerciali da ritenersi sicuramente subordinato alla previa autorizzazione della Procura. Tuttavia, un accesso presso la sede o i locali di un Ente non commerciale potrebbe ritenersi consentito anche in assenza della citata autorizzazione ove siano preventivamente acquisiti specifici riscontri documentali, comprovanti, in maniera incontrovertibile, che presso la sede o i locali stessi si svolgano, in tutto od in parte, attivit commerciali o professionali. Tali elementi, peraltro, potevano essere:

palesi intendendosi per tali quelli gi presenti in Anagrafe Tributaria, quale leventuale presentazione del Mod. UNICO comprendente quadri riservati allattivit di impresa, ecc. ovvero di fatto laddove, invece, per svelare l effettiva esistenza occulta di unattivit commerciale, la citata circolare invita i verificatori a sviluppare una specifica attivit info-investigativa, comprendente anche sopralluoghi preventivi, in incognito, nei locali associativi. Ove la commercialit associativa fosse stata ritenuta conclamata, secondo la GdF le operazioni di accesso non sarebbero pi regolate dalla specifica norma e non avrebbero dovuto sottostare a specifica autorizzazione della Procura. Tant che anche non pi di sei mesi fa, secondo la CTR Piemonte (sentenza n.18/10/11), il luogo ove viene svolta un'attivit commerciale non luogo assimilabile a domicilio e, quindi, laccesso effettuato presso un circolo non necessita dell'autorizzazione del Procuratore della Repubblica. La questione stata spesso affrontata da autorevole dottrina ed affermata pubblicistica che si anche occupa del problema relativo alle prove acquisite in sede di accesso non autorizzato. Anche sullargomento per si era espressa la Corte di Cassazione (sentenza n.24923/11) ribadendo come gli elementi raccolti dalla Guardia di Finanza a carico del contribuente, senza il rispetto di formalit, sono utilizzabili nel procedimento di accertamento fiscale. A medesimi risultati, peraltro, si perverrebbe anche nei casi in cui laccesso dei verificatori si fosse addirittura svolto senza autorizzazione, ma senza opposizione del contribuente. La Suprema Corte, infatti, ha affermato che l'assenso del contribuente pu superare ogni questione sulla regolarit dell'atto istruttorio e se: "l'accesso si verificato con il consenso del contribuente, ci (omissis..) vale a superare ogni questione sulla legittimit dell'accesso stesso () Il rifiuto all'accesso deve essere fatto constatare nel processo verbale di verifica, dandosi atto che l'accesso stato effettuato nonostante l'opposizione". Dalla sintesi appena riportata, potrete facilmente capire come gi da tempo ladempimento garantistico dellautorizzazione preventiva, fosse soggetto ad essere facilmente superato od in procinto di revisione. Ora largomento stato definitivamente risolto: laccesso potr avvenire alle stesse condizioni previste per le imprese ed i professionisti, ossia sulla base della semplice autorizzazione del direttore dellUfficio. Al di l di ogni commento sulla garanzia di delicati principi come quello che ho tentato di esporre, non mi rimane che scrivere sui comportamenti difensivi consequenziali e regole ulteriori da conoscere in merito a gli accessi, che vedremo la prossima volta.

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