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il metr un urlo lungo e freddo nella notte, una linea siberale dargentee melodie e di strilla, che dal fondo

o della notte pi nera ti chiamano, urlando a gran voce il tuo nome. Porte automatiche che si chiudono, inesorabili. E i fantasmi dellelettricit come incubi, troppi rasoi e troppo affilati. Spettri di ragazze che bussano alla porta, sudorazioni notturne. Il tuo odore nella camera, dolciastro e caldo. Un posacenere pieno. ORE 7. 50 VIGIE. Il tsol stride sulla brina mattutina e mi sembra di intravederti, sfocata, tra le sagome aggarbugliate della folla, e poi scompari Resisti. Non ti lasci mai andare! Mai che tu agisca collistinto. Non vuoi giocare. Hai vinto tu. E resisti, caparbia, sul divano: nellaria un non so che di shakesperiano io mavvicino a te ma sei lontana e ogni mio sforzo, inutilmente, vano. E io vorrei resisterti, e non posso, e quando tu mi chiedi piano Andiamo? io ti rispondo piano che ti amo e compare sul tuo viso un po di rossoHo sbagliato, lo so, se riesci scusami. solo che pensavo che magari stasera avrei potuto anche parlartene evitando finali troppo amari. E poi -dai!- ok, ora ho capito ti basto solamente come amico, e ok- va bene pure a me se a te ti va di far finta di niente, e andare avanti tornando di finzione, ad occhi bassi ad una mezzoretta fa. Tu vai, veloce, via da me, e mi dici solo Buonanotte ti treman un po le mani un po la voce e aggiungo sottovoce un adomani Chiss se dormirai almeno tu, stanotte! 07/11/2008 jdr, randagio, e cos lontano da casa (((((roba vecchia da un blog))))

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