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COLLOQUI

CERCHIO FIRENZE 77

PREFAZIONE

Da tempo sono state fondate delle organizzazioni aventi un carattere moraleggiante le cui filosofie tendono a conciliare la Scienza con la Fede attraverso ad una logica valida ed efficace. Tali organizzazioni hanno svolto e svolgono unopera indiscutibilmente fattiva, rafforzando negli uomini il senso mistico attraverso al ragionamento positivo. Per il mondo occidentale, la fede ha sempre escluso la logica e non ha mai poggiato sulle conquiste della Scienza, anzi spesso se ne schierata contro. Eppure, entrambe, sebbene per vie diverse, volgono ad una stessa meta: lultima grande comprensione. Ma i tempi mutano con i tempi il linguaggio degli uomini, cos se per il passato era sufficiente che la religione dogmatizzasse, perch i fedeli credessero ciecamente e contro la Scienza, in futuro ci non sar pi e la fede non temer lanalisi della ragione, poich si fonder sulla logica e sar confermata dalla Scienza. Ben venga, quindi, una filosofia capace di questa conciliazione, ma soprattutto vengano gli uomini che con il loro amore la rendano viva ed operante, giacch qualunque sistema di pensiero, se non vissuto con amore, rimane arido ed infruttuoso. Oggi una voce si leva e parla, ai mistici dice: Se la vostra religione vi insegna a distinguere gli uomini secondo che siano fedeli o infedeli, non crediate che sia la vera: la Realt trascende ogni opinione ed universale, come il sole che splende sui giusti e sugli ingiusti e solo il tempo pu renderle ragione, lasciandola intatta ed attuale. Dividersi dai propri simili per difenderla contro lo spirito stesso della Realt. Solo lirrealt pu essere in contrasto con se stessa. Se non vedete nella Scienza le basi della vostra fede, voi credete nellirreale. Chi ancorato ad un acceso positivismo, cos la voce ammonisce: Disconoscere una medesima finalit nel movimento del Tutto come credere che leffetto esista senza una causa, credere ad un Tutto smembrato in cui non potrebbe esservi ordine ed equilibrio. Negare ci che ancora resta da conoscere tradire lo spirito stesso della Scienza, precluderle il campo. Se tentate di fare di essa uno strumento con cui combattere ci che la fede essenzialmente asserisce, siete votati al fallimento, perch se vero che il vostro compito quello di scoprire ed accertare la Verit, non potete che giungere alla conclusione che accomuna tutte le religioni: lesistenza di Dio. Agli uni ed agli altri, la voce ricorda: La Realt non pu essere negata n con la fede n con la Scienza. Ma, soprattutto la voce parla per chi, conosciuta la filosofia che concilia la Scienza con la Fede, crede di possedere la Verit ultima, ed a questi dice: Non restate legati alle parole: la Realt quella che , la Verit ne lenunciazione e come tale pu mutare con il linguaggio degli uomini. Una Verit tanto pi esatta, quanto pi dura nel tempo, ma solo la Realt eterna. Chi si ferma alle parole che mutano con i tempi e con i popoli e non penetra nello spirito medesimo della Verit, rinchiude se stesso in una gabbia e si nega alla comprensione. Se ci che voi credete permette o causa linimicizia con i vostri simili, siete nellerrore. Se ci che voi conoscete non vi dischiude alla comprensione ed allamore, alimentate una pianta sterile destinata a diventare cenere. A tutti la voce ricorda: Nessuno pi nellillusione di chi, scoperta una Verit, creda di essere superiore agli altri. Gli ambiziosi sogni dellegoismo sono una palese dimostrazione della distanza che separa luomo dalla Realt. Luomo quello che , il suo valore sta in ci che fa, non in ci che crede. State, quindi, lontani dalle organizzazioni che mirano a diffondere una idea con lo scopo di sfruttare la vostra adesione per conservare dei privilegi. Chi soffre se non creduto e seguito non comprende la Verit, ma se ne serve per soddisfare in qualche modo la propria ambizione. LA VERIT NON HA BISOGNO DEI CROCIATI E CHI SI ORGANIZZA PER DIFFONDERLA DIMOSTRA DI NON AVERLA CAPITA.

A chi ha bisogno di una parola nuova, non per essere confortato, ma per comprendere, date questa parola direttamente, da vero amico ad amico, senza avere la pretesa di essere creduti, non turbandovi se non siete ascoltati, non illudendovi se lo siete: il prestigio che vi accordato dai vostri simili non migliora neppure minimamente quello che in realt voi siete. Occorre stabilire individualmente questi colloqui in cui il desiderio di primeggiare sullinterlocutore sia avulso, nei quali esista unicamente il desiderio di portare chiarezza, senza cadere nellerrore di sentirsi i precursori, gli strumenti, gli eletti dellAmore Divino, perch nessuno ha lesclusiva della Verit. Essa pu indifferentemente giungere dal filosofo, dal mistico, dallo scienziato od anche da quello che si ritiene il peggiore degli individui, giacch non conosce distinzione di sorta ed destinata ad essere di dominio universale, purch la si cerchi con purezza di intenti. La pace sia con tutti.

INTRODUZIONE

A chi scorrer le pagine di questo libro, doverosa una precisazione. Questa raccolta, che stata denominata COLLOQUI, comprende la trascrizione delle conversazioni fra un gruppo di amici, cos infatti le Entit desiderano che noi le consideriamo. Questo non , quindi, un trattato filosofico, n unopera tendente a dimostrare la validit della ipotesi spiritica nei fenomeni medianici. Abbiamo voluto riportare anche il resoconto di uno dei fenomeni fisici, che consuetamente si producono, per dare modo al lettore di farsi un concetto sulla validit della fonte attraverso a cui si sono avuti questi insegnamenti, s che non debba credere che si tratti di uno di quei casi in cui per chi assiste non v alcuna garanzia, se non

attraverso alla intelligente osservazione, circa lautenticit del fenomeno. Esso fenomeno, comunque lo si voglia spiegare, merita attenzione, specialmente per quanto viene detto. Lo scopo della raccolta , appunto, quello di far meditare sulle soluzioni che sono presentate, ai problemi sui quali, le religioni o la Scienza, poco hanno da dire. Confidiamo che il lettore, interessato a tali problemi, riesca a farsi unidea della spiegazione che ci fornita, accettando la quale si raggiunge la convinzione che tutto Giustizia ed Amore.

C.F. 77

Abbiamo udito la vostra interessante conversazione. Figli e fratelli, lo scopo delle nostre riunioni diverso da quello di far credere nella tesi spiritica coloro che voglio spiegare diversamente questi fenomeni. Ma poich questa sera non ci avete fornito altri argomenti di discussione, ancora una volta torniamo su queste spiegazioni ripetendo, ancora una volta, che per noi finito il tempo: Spiritismo, curiosit scientifica. La figlia, che questa sera ha introdotto la conversazione, vi ha ricordato un fenomeno bellissimo: quello della voce diretta. Per prima cosa dobbiamo fare una premessa: dobbiamo illustrare una idea generale, mostrandovi un errore nel quale sono incorsi gli stessi spiritualisti che hanno, in questo modo, lasciato il campo ai naturalisti. Voi avete capito a che cosa vogliamo giungere: vogliamo sottolineare che tutti i fenomeni che avvengono in questo genere di riunioni, non fuoriescono dalla natura. Il fenomeno della voce diretta non pu spiegare, provare, lintervento degli spiriti nelle cosiddette manifestazioni spiritiche. Ancora una volta ripetiamo, figli, che tutti quei fenomeni, che avvengono nelle manifestazioni spiritiche, sono fenomeni che rientrano nel quadro naturale; sono fenomeni che si determinano nellapplicazione di leggi che voi non conoscete, ma che fanno sempre parte della natura. Questi fenomeni, dunque, possono benissimo essere provocati, coscientemente o incoscientemente, anche da viventi. Ci avviene di rado, specialmente quando il fenomeno provocato incoscientemente. Lintervento degli spiriti limitato unicamente alla conoscenza delle leggi che permettono i fenomeni, che voi definite straordinari, fuori del comune, ma che ancora una volta lo ripeto sono naturali. Le Entit, quindi, producono questi fenomeni con un senso di amore per voi, per mostrarvi che esiste qualcosa oltre quello che voi vedete, qualcosa che va oltre quello che voi studiate. Non occorre losservazione dei naturalisti, per cos chiamarli, per sapere che il medium durante la voce diretta muove la bocca. Taluni medium s, altri no; noi stessi potevamo dirvelo. Il medium non altro che un individuo, il quale pu fornirci determinati elementi necessari alla produzione di certi fenomeni, niente altro.

Per provare, in un certo senso, la partecipazione di spiriti in questi fenomeni e in tutto il fenomeno spiritico in genere, dobbiamo ricorrere ai fenomeni psichici. Vediamo la partecipazione degli spiriti, pi chiaramente, non negli apporti (come stato detto), non nei fenomeni luminosi, non nei fenomeni di voce diretta, ma in ci che questi fenomeni vogliono significare, in ci che viene detto durante le riunioni spiritiche. Ben lo sanno gli oppositori dello spiritismo che il punto debole delle loro teorie proprio questo lato psichico, per cos chiamarlo, del fenomeno. E cos hanno creato, immaginato ipotesi, le quali sono molto meno logiche della cos repellente per loro ipotesi spiritica. Citarle tutte sarebbe lungo; ognuno di loro ha una ipotesi personale, e ci molto significativo. Mi stato ricordato linconscio collettivo e la sua strana facolt di amalgamarsi con gli inconsci di tutti coloro che partecipano a queste riunioni, per burlarsi di loro stessi. Fa sorridere questa cosa. Ma poich gli uomini fanno il processo agli spiriti, siano questa volta gli spiriti che fanno il processo agli uomini. E guardiamo se questa ipotesi pu reggere. Noi stessi abbiamo detto che esiste un inconscio, come voi lo chiamate; ma questo inconscio non ha tutte quelle straordinarie possibilit che generalmente gli si attribuiscono. Nelle riunioni spiritiche noi vediamo il manifestarsi di diverse personalit, le quali restano tali anche se variano i partecipanti. Gi qui vi sarebbe un elemento di dubbio; se questo inconscio collettivo formato dallinconscio di tutti i presenti potesse avere un qualche valore, innanzi tutto dovrebbe essere impersonale, innanzi tutto dovrebbe mutare di volta in volta, non solo, ma di momento in momento direi tanto mutevole lintimo delluomo. Se questo inconscio avesse tutte quelle possibilit che gli si attribuiscono, come spiegare manifestazioni di intelligenza che si hanno o il medium ha da solo? Questo inconscio collettivo sarebbe per, secondo taluni, un inconscio che abbraccerebbe tutti i viventi e tutti i trapassati; secondo altri, solo i viventi. Ma, mi domando, se questo inconscio ha cos tante possibilit, perch mai si presterebbe a questi giochetti di prestigio nel cambiare voce, nel cambiare personalit, nel dire cose pi o meno interessanti, quando lumanit ansiosa di scoperte che possono permetterle di sanare molte piaghe, quando lumanit ansiosa di conoscere cose preziose per il suo progresso? A questo potrebbe essere asservito linconscio collettivo. Vi sono stati dei medium, i quali non erano per niente convinti della partecipazione, ai fenomeni che si svolgevano attorno a loro, degli spiriti. Eppure gli spiriti venivano e si auto-definivano tali, anche quando il medium, lo strumento, era solo. Non possiamo, quindi, convalidare da questo esempio lipotesi che sia il medium, il quale, prendendo da questo inconscio collettivo, abbia interesse o piacere o una sottile soddisfazione a far credere agli altri che sono Entit quelle che si presentano. vero? Di pi: vi sono spiccate personalit spiritiche che si manifestano indifferentemente in pi medium. Se effettivamente qualcosa fosse preso dal medium o fosse linconscio del medium che crea, che produce tutti questi giuochi di prestigio, non potrebbero esistere casi in cui le Entit che si presentano, per mezzo di pi medium, mostrano conservare la loro personalit. Coloro che da tempo ci seguono hanno notato un progressivo e costante evolvere delle conversazioni, come se una mente a voi estranea avesse preordinato di volta in volta gli argomenti, in modo da condurvi a concetti sempre pi vasti e pi profondi. E questo per la durata di molti anni. Come pu un inconscio, singolo o collettivo, fare tutto questo, avere tutte queste possibilit e manifestarsi nascondendo se stesso con una effimera personalit? Ci non sarebbe logico e non trova alcuna valida spiegazione. Io vorrei fare una osservazione di carattere umano, ed questa: quale prova sarebbe necessaria a coloro che sono contrari alla spiegazione spiritica di questi fenomeni, affinch credano? E in questo, scusate, c da parte mia una maligna soddisfazione perch, cari fratelli, questa prova nessuno di loro saprebbe indicarvela. Come mai? Noi vi abbiamo sempre insegnato a studiare quello che accade, ad ascoltare quello che noi diciamo non perch ve lo diciamo noi, ma perch presenta un lato logico; ed a credere e ad essere convinti di quello che noi vi diciamo se vedete questo lato logico, e non perch noi ve lo diciamo. Questo latto di onest che ogni studioso deve fare di fronte ad un fenomeno; cosicch se imparziali fossero gli avversari dello spiritismo, essi dovrebbero in qualche modo pensare ad una prova che li facesse dubitare della loro avversione. Ma poich essi partono da un partito preso, nessuna prova valida per loro. Tutta la vastissima gamma dei fenomeni spiritici, fisici e psichici, non li muover certo dalle loro convinzioni. In sostanza gli oppositori della tesi spiritica partono dal presupposto che gli spiriti non centrano e nessuna prova pu convincerli del contrario. Vi sono stati dei fenomeni veramente impressionanti dal punto di vista umano: fenomeni di identificazione di trapassati, lingue morte parlate e spiegazioni di lingue non decifrate. Ma nessuno di questi fenomeni, nessuna di queste manifestazioni veramente strabilianti hanno convinto queste creature. E ci perch non volevano essere convinte. Nessuna prova sar per loro veramente indicativa, nessuna prova sar per loro demolitrice della loro convinzione. Che dire, allora? Dirla con il poeta:

Non ti curar di lor, ma guarda e passa. Ed infatti, finito il tempo, lo ripetiamo per lennesima volta, spiritismo, curiosit scientifica. I fenomeni sono molto belli ed interessanti per voi e lo sappiamo; sappiamo che hanno un ascendente, in quanto vi danno maggiore fede e per questo noi li provochiamo. Ma ci che a noi e a voi interessa quello che viene detto in questo genere di riunioni; cose che non possono essere il prodotto di un inconscio collettivo, in quanto questo inconscio collettivo, se esistesse, potrebbe avere la possibilit di riunire in s tutto quanto luomo ha studiato o ricordare tutto quanto avvenuto, ma non andare oltre; non potrebbe parlare di cose che non siano state osservate dalluomo, n dalluomo pensate. Unaltra osservazione che si fa allo spiritismo quella che questi fenomeni non si possono ripetere a piacere. Per questo si dice che il fenomeno non scientifico. E, cari fratelli e figli, proprio questa la prova che questi fenomeni non avvengono in virt dei vostri inconsci riuniti assieme; proprio questa la prova che non siete voi a produrre questi fenomeni, ma che unaltra personalit al di fuori di voi li produce, li dirige, li fa avvenire a suo piacimento. Pace a voi. KEMPIS Non credo sia oltremodo necessario sottolineare le cervellotiche ipotesi degli accaniti oppositori della tesi spiritica dei fenomeni di questo genere. Voi stessi questa sera, leggendo quellarticolo, avete sorriso. La scienza umana (intendo parlare della scienza ufficiale scolastica), che in verit molto giovane, fiorita in mezzo alle superstizioni; ed sembrato, agli uomini di scienza, un preciso dovere quello di mettere immediatamente al bando le superstizioni. Ci stato ed lodevole, ma in tutte le cose occorre la temperanza. Ogni eccesso condannabile. Cos, se nei tempi passati era necessario, per la vita stessa e la seriet stessa della scienza ufficiale, allontanare le superstizioni e tutte le fantasiose invenzioni o amplificazioni del popolo, la scienza che oggi veramente meriti di portare questo nome non deve trascurare certe convinzioni, certe notizie che possono anche venire a lei tramandate dai costumi dei popoli, dalle tradizioni e anche dalle leggende. Non intendo dire che tali leggende debbano essere intese alla lettera, ma intendo dire che si deve vagliare, si deve seriamente valutare se possono esservi delle Verit in queste convinzioni, senza rigettarle a priori, senza rifiutarsi di studiare o di credere, per timore di essere derisi. In questo senso la scienza, oggi, un po vittima di se stessa, perch se allinizio stata la stessa scienza a creare negli uomini questa incredulit, questo positivismo, oggi sono gli uomini (in un certo senso), sono le umane opinioni che vietano a certi scienziati di ammettere pubblicamente ci che ieri era rigettato come appartenente al regno della fantasia. Voi avete degli esempi molto eloquenti: larcheologia, che anchessa una scienza, deve le sue scoperte forse pi belle, pi significative proprio a quella che si credeva leggenda. Per citarvi un esempio, che voi certo conoscete: la scoperta della citt di Troia. In ogni convinzione del popolo c un fondamento di Verit. Badate, ripeto, che non intendiamo spingervi a credere ciecamente a quella che pu essere una leggenda, ma vagliare se, nella spiegazione dei simboli o in qualche parte del racconto o della notizia, v qualcosa di vero. Cos, vera la credenza del popolo che gli spiriti dei trapassati possano comunicare con quelli dei viventi. La vostra scienza non dovrebbe rifiutare la tesi spiritica; se animata ancora da un acceso positivismo, dovrebbe limitarsi a descrivere e studiare i fatti, senza formulare delle ipotesi o delle teorie cos ridicole in se stesse da provocare lilarit ancora pi di quanto lo possa linterpretazione spiritica in una mentalit positiva. Leggendo larticolo, voi stessi avete riso alla ipotesi che il pensiero di un uomo vissuto molti e molti anni fa, da un uomo allaltro, attraverso a generazioni, per telepatia, sia giunto fino ad oggi. La metapsichica o parapsicologia, come chiamarla volete, si dice che voglia trovare e cerchi la prova chiara, inconfutabile, lampante della sopravvivenza della personalit umana. Non occorre che io ancora una volta rammenti le prove che luomo ha avuto: le cosiddette corrispondenze incrociate, le quali non hanno servito a dimostrare la sopravvivenza. La lettura di certi plichi sigillati, conosciuti solo da colui che li aveva scritti in vita, e che si presentato dopo il trapasso, per dimostrare in questo modo la sopravvivenza (Myers), non hanno servito a convincere i negatori ad oltranza. Agli albori dello spiritismo, si pensava che i fenomeni fisici potessero provare lintervento degli piriti; noi stessi, spiriti, diciamo che ci non esatto. Se qualcosa pu essere provato, a convalidare appunto questa sopravvivenza, deve essere qualcosa di psichico, qualcosa che sia appartenente alla mentalit di un trapassato. Si sono avuti casi di identificazione di trapassati attraverso alla rivelazione di particolari ignorati da qualsiasi essere vivente, e voi sapete quante e quante ipotesi si sono fatte, pi assurde della ipotesi spiritica. Gli oppositori a tale ipotesi pensano che la trasmissione del pensiero spieghi tutto. Se v un fenomeno, fra tutti quelli annoverati dallo spiritismo, che possa far pensare gli uomini scettici alla sopravvivenza, quello di comunicazioni intelligenti, superiori, nel contenuto e nella forma, alla normalit degli uomini e in tutto simili a certe personalit trapassate. E vi spiego subito il perch.

Gli stessi vostri studiosi hanno notato che la trasmissione del pensiero una trasmissione che avviene attraverso alla comunicazione di immagini. Si potuto vedere, ad esempio, che se colui che intendeva fungere da stazione trasmittente pensava ad un triangolo equilatero, veniva, s, ricevuto un triangolo, ma nella maggior parte dei casi il triangolo non era equilatero, bens isoscele o scaleno; un triangolo insomma non equilatero. Se si pensava ad una stella a cinque punte, poteva venir ricevuta una immagine simile, ad esempio, un pentagono; se si pensava ad un oggetto luminoso, la prima cosa che veniva ricevuta era la luminosit, la lucentezza. Se loggetto era metallico e lucente, appunto, si riceveva subito prima della forma delloggetto questa particolarit della lucentezza metallica e cos via. Tutto ci per sottolineare che la trasmissione del pensiero una trasmissione di immagini. Ora, se le comunicazioni che possiamo chiamare intellettuali, si potessero spiegare con la trasmissione del pensiero nella stessa maniera in cui tale trasmissione avviene nella telepatia, le comunicazioni spiritiche riprodurrebbero solo i concetti, ma non assolutamente la forma. Se, ad esempio, tanto per rimanere in tema di quella che avete letto, certe manifestazioni di un poeta quale Dante Alighieri si potessero spiegare con una sorta di telepatia (sia pure giunta al giorno doggi attraverso a generazioni di individui) si dovrebbe avere ricevuto un concetto, un pensiero, ma non una forma poetica. Perch la forma poetica molto simile o addirittura identica a quella stessa che ebbe ad usare il poeta, non pu essere assolutamente riprodotta in via telepatica. Lo stile di un poeta pu essere imitato, ma allora il fenomeno pu essere spiegato con una frode cosciente o incosciente, ma mai con la telepatia. Queste riflessioni dovrebbero fare gli studiosi accaniti avversari della ipotesi o della tesi spiritica: dovrebbero limitarsi a prendere nota dei fatti, metterli in relazione fra loro, ma non formulare delle ipotesi le quali di per s sono pi ridicole dellipotesi spiritica. Osservando qualunque fenomeno, due o pi persone possono essere di opinione contraria. Si possono fare tutte le ipotesi che si vogliono, ma la Realt quella che . Vi possono essere ipotesi logiche e semplici ed ipotesi assurde. Gli spiritisti fanno la pi semplice e logica che sia mai stata formulata. Gli altri, invece, sono liberi di credere a quello che ritengono pi giusto, anche se questo in s pi assurdo della ipotesi spiritica. Ad esempio, osservando un fenomeno quale quello che a Galilei sugger la rotondit della Terra ed il suo moto rotatorio intorno al Sole (il pendolo che cambia direziona nelle oscillazioni) senza avere la possibilit di controllare questa scoperta riferendosi ai moti stellari, nessuno avrebbe potuto confutare la teoria opposta, quella che fino ad allora si credeva. Cos dello spiritismo. I fenomeni si possono spiegare con le pi assurde ipotesi. Se vogliamo possiamo crearne una noi sul momento che non avrebbe niente da invidiare a quelle pi conosciute dagli animasti. Perch manca il controllo diretto: quello che ognuno pu fare. Non si possono, nello spiritismo, ripetere a proprio piacere i fenomeni, come invece avviene nelle molteplici branche della scienza. Da qui nasce la possibilit di ipotizzare quanto si vuole. Se lo stesso metodo usato per spiegare i fenomeni spiritici fosse usato per spiegare i fenomeni della fisica o della chimica, oggi nessuno prenderebbe pi sul serio queste scienze. O quanto meno se i fenomeni della fisica e della chimica non si potessero ripetere a piacere, tutti gli scienziati o pseudo tali, subito formulerebbero le pi complicate teorie, confortati dal fatto che le loro cerebrali elucubrazioni non si potrebbero confutare dai fatti. Supponendo che Cristo veramente oggi tornasse sulla Terra, sarebbe riconosciuto? Il mondo si dividerebbe in due ed il problema non si potrebbe risolvere. Cos per lo spiritismo. I casi di identificazione si sono succeduti a centinaia, ma se a priori e in malafede si vuole negare quella che la spiegazione pi semplice e logica, non c niente da fare. Il ricercatore coscienzioso non pu che esaminare personalmente e concludere che quella spiritica la spiegazione che pi soddisfa e chiarisce. Quando ne sar data unaltra pi valida di questa, sar suo dovere abbracciare quella, ma per ora nessuna ve ne . DALI Lopinione contraria allo spiritismo per lo pi esterna e superficiale, perch molte persone che si dimostrano scettiche, in fondo lo ammettono, se non assolutamente, almeno in parte; e questo dovuto alla intuizione della Verit che, spesso, non vuol essere ascoltata o ammessa, ma che esiste, in misura maggiore o minore, quasi in tutti gli esseri umani. Si lotta accanitamente per conservare laspetto esteriore di cosiddette persone serie che non si lasciano influenzare da superstizioni, ma tutto questo quasi sempre un atteggiamento superficiale. Con il diffondersi dellidea spiritica presa in modo molto serio, la gente poco a poco vincer questa paura del ridicolo e si avvier sulla strada giusta. Le comunicazioni fra persone viventi (come dite voi) e i disincarnati sono assolutamente possibili e avvengono continuamente anche in modo poco palese e quando non vi sono medium presenti. Molte idee, che voi credete vostre, sono suggerite da noi. Naturalmente queste ispirazioni sono adeguate al grado di evoluzione vostra in quel dato momento. Una persona pi evoluta attirer ispirazioni superiori a quelle che potr attirare una persona meno evoluta. Un uomo di istinti bassi avr il pericolo di attirare suggerimenti

cattivi. Cercate di innalzarvi e sarete aiutati da disincarnati adatti al caso. Anche gli Spiriti- Guida vengono assegnati secondo il grado di evoluzione raggiunto e, anche senza manifestazioni esterne, vi aiutano a salire, sia pure a piccole tappe, anche se non esiste in voi un vero desiderio di andare verso lalto. PARAMAHANSA YOGANANDA

Una sera, la Guida fisica del medium consigli di acquistare una lastra fotografica sensibile, ma normale e di portarla il 26 aprile 1959 alla seduta, perch avrebbe tentato di fare una fotografia del pensiero senza macchina fotografica. Il gruppo scelse quattro membri per formare una Commissione di controllo che prese le necessarie precauzioni per la verifica dei fatti. Tutti e quattro andarono da un fotografo e scelsero una lastra da una scatola nuova. Contrassegnarono linvolucro sigillandolo a croce con un nastro adesivo, sul quale apposero le quattro firme. Linvolto fu portato alla prossima seduta da uno della Commissione. La Guida fisica del medium venne nuovamente, a impersonazione, e indic quello che si doveva fare: perfetta oscurit nella stanza, e perch non potesse filtrare nemmeno il pi tenue raggio di luce, mettere sulle ginocchia e sulle mani del medium una grossa coperta scura. Non vi era bisogno di fare catena fra gli osservatori, ma due membri della Commissione dovevano tenere, sotto la coperta, i polsi del medium, mentre quello che aveva linvolto con la lastra, doveva liberarla dal nastro adesivo e dalla carta nera (sempre sotto la coperta) e consegnarla in mano, cos senza involucri, al medium. Fatto questo, tutti dovevano recitare a mezza voce il Padre Nostro fino al segnale che lEntit avrebbe dato per avvertire che il fenomeno era avvenuto. Forse era stata scelta questa preghiera calcolando che tutti la potevano sapere a memoria, per riunire tutte le menti sullo stesso soggetto, e lEntit avrebbe raccolto cos altro contributo di forza medianica necessaria. Tutto fu eseguito come indicato e il medium permise di perquisire lui stesso e la sua poltrona. Di questa precauzione tutti sapevano benissimo che non vi sarebbe stato bisogno, ma si fece per dare

soddisfazione a quelli che avrebbero potuto nutrire dei dubbi leggendo questa descrizione. Dopo che fu recitata sette volte la stessa preghiera, lEntit disse che il fenomeno era riuscito, e il membro della Commissione che aveva tenuto stretto il polso sinistro del medium comunic che lo aveva sentito tremare convulsamente e irrigidire i tendini come se fossero stati dacciaio. Quella stessa persona che aveva svolto la lastra, la riavvolt nella carta nera sotto la coperta, e la Commissione appose poi, in luce, le quattro firme su un nuovo nastro adesivo che sigill linvolucro. I componenti la Commissione andarono tutti e quattro da un altro fotografo ed entrarono nella camera oscura per vedere subito quello che sarebbe apparso sulla lastra: vi erano cinque punti poco pi grandi di un grano di miglio, che sotto la lente rivelarono cinque testine di una stessa persona: una donna non bella di mezza et. Si fece ingrandire quella che sembrava la pi nitida e si vide benissimo quella testa con uno zigomo troppo sporgente e molto illuminato. LEntit spieg, poi, che il suo pensiero si era soffermato troppo a lungo sulla zigomo; e quando si domandarono altre spiegazioni riguardo al fenomeno, lEntit disse che quella testa rappresentava quello che essa (Entit) aveva pensato durante lesperimento un ricordo dellultima incarnazione di quella donna e non un vero e proprio ritratto. Disse anche che per ottenere limmagine sulla lastra, aveva dovuto portare il pensiero alla densit dei raggi ultravioletti e proiettarlo sopra la gelatina perch questa potesse subire la trasformazione chimica della fotografia. Sono state fatte ben cinque pose sulla stessa lastra nel modo seguente: mentre la mano destra del medium teneva la lastra, le dita di quella sinistra venivano raccolte con le punte unite in modo da formare una specie di timbro che, successivamente, sovrastava a qualche millimetro dalla lastra i cinque punti, e in brevissimo tempo di posa creava le cinque minuscole testine. C.F. 77

Comunicazioni medianiche ricevute dal Cerchio Firenze 77 negli anni che vanno dal 1950 al 1956 tramite Roberto Setti

UN CREDO

Chi sei tu che puoi camminare tre le pi grandi tempeste senza che una piega del tuo abito sia scomposta? Che puoi cadere fra i pi insidiosi gorghi o camminare sulle fiamme senza un danno, sia pur minimo, alla tua persona? Ti sanno occultista ed per questo che gli uomini ti temono, cos come chi non ha la coscienza tranquilla teme la notte. Tu sei deriso dalla scienza scolastica, tu sei sprezzato dai potenti della Terra; se parlano di te, ti definiscono un malato di mente, un indemoniato, un ciarlatano, un essere insomma nocivo alla societ. Se parli non ti ascoltano; le tue sono utopie, cose irreali, fantastiche, non adeguate ai tempi, alla vita attiva, alla vita di ogni giorno. Avete ragione! Lasciamo da parte i sogni e i sognatori; nella vita ci vuole qualcosa di meno fantastico, qualcosa di molto reale. Chiudete gli occhi Ecco fatto, ora possiamo guardare: stanno di fronte a voi, o potenti, gli orrori delle guerre, delle insurrezioni causate dal vostro opprimere e sfruttare; stanno di fronte a voi, o fanatici, i roghi, gli eccidi, gli opportunismi di un clero corrotto; stanno di fronte a voi, o ignoranti, le torture e i veleni che avete dato alle povere cavie in nome della scienza. Questo volevate vedere? Il cannibalismo della societ? Questo reale, di ogni giorno. E tu occultista, e tu Iniziato, tu vedi tutto questo (molte volte ne hai fatto le spese) giudicato senza giudicare. Ma chi sei tu che trasmuti in oro tutto quanto tocchi e che vivi in povert, che conosci lanimo degli uomini e non vuoi affrontarli? Con uno sguardo potresti ucciderli e, se ti colpiscono, li abbracci e li chiami fratelli? A tutte queste domande sorride lIniziato; i suoi occhi sono quelli di colui che vede faccia a faccia la Realt, faccia a faccia lAnziano degli Anziani, lAnziano dei Giorni. Chi sono? Ascolta il mio Credo e mi conoscerai: io credo nellAmore di Dio per le Sue creature e credo che un giorno tutti gli uomini si ameranno gli uni gli altri. Credo che nessuna creatura possa essere discacciata dal Padre, ma che tutte un giorno saranno coscientemente in Lui, perch credo nella legge di evoluzione spirituale cosmica, mezzo e oggetto di essa: la Vita, supremo dono per la quale luomo, che nulla , diviene tutto. Credo nella reincarnazione o trasmigrazione della individualit in corpi capaci di esprimere levoluzione conseguita, allo scopo di conseguire evoluzione. Credo nelle legge di causa ed effetto, per cui ognuno raccoglie i frutti che ha seminato: luomo causa della sua infelicit, rimanendo vittima di quello che egli stesso ha determinato. Credo nella Giustizia Divina e credo nella Divina Misericordia, in quanto nessuno mai eternamente condannato, ma dalla giusta conseguenza delle proprie azioni, ognuno impara e si santifica. Credo che il bene ed il male siano relativi ad ogni individualit, ma posso affermare che sia giusto e buono tutto quanto favorisce il progresso dellindividuo, e sia ingiusto e cattivo tutto ci che in questo senso danneggia i miei fratelli e me stesso. Credo che la coscienza esprima quanto di pi elevato lindividuo possa concepire, ma non necessariamente quanto di pi elevato vi sia. Credo il miracolo della trasformazione Morte, tanto bello quanto quello della trasformazione Vite e credo che luomo definisca bello o brutto, attrattivo o repulsivo, secondo limpressione soggettiva. Credo in unUnica fonte del Tutto, luomo parte di Essa, come i raggi del sole sono parte del sole, pure non essendo il sole. Credo che non vi sia vita che non sia il riflesso dellUnica Vita, cos come ogni potere riflesso dellUnico Potere, espressione dellUnica Vita. supremo conforto per me essere certo che per le creature niente male reale, che niente muore, perch nellUniverso Vita e Amore, luna esplicante lesterna Natura di Dio, laltra linterna.

Credo nella Trinit o triplice aspetto della Manifestazione Divina e cio: nellUnit Spirito, radice di ogni cosa, quid al di sopra di ogni effetto perch parte della Causa; nella Dualit Akasa orditura del Cosmo; nella Trialit, mente-energia-materia, in tessitura del Cosmo. Credo in Maria, Chiesa occulta, Verit ultima, Madre delluomo-Dio, la quale solo il Santo pu conoscere priva di veli. Credo nel solo Dio, Eterno, Perfetto, Infinito, Indivisibile, Immutabile, Costante, Onnisciente, Onnipresente, Onnipossente, che comprende in S tutto quanto realmente , Esiste, esistito, Esister, perch : ASSOLUTO. Affermo la mia fede in tutto questo. Cos fu, cos , cos sia, cos sar. KEMPIS

Vorrei che comprendeste, figli, che non tanto importante che voi conosciate tutte le Verit, quanto che voi mettiate in atto quel tanto di Verit che conoscete Credete, non tanto importante morire per una idea, quanto vivere per essa.

La via dello spirito una via del tutto interiore in cui non vi senso seguire la lettera o la forma della Legge Divina, in cui non esistono comandamenti generali da applicarsi senza partecipazione nei riguardi del prossimo. Le leggi ed i comandamenti sono fatti per chi non sente la Verit che essi esprimono e servono nei rapporti fra lindividuo ed i suoi simili, ma sono privi di alcun significato per la realt spirituale del singolo. Levoluto non imbottito di insegnamenti, essenzialmente un istintivo in piena coscienza dei suoi doveri. Il suo modo di agire scaturisce da unintima realt individuale che trascende ogni legge ed ogni comandamento. Non ha bisogno di ricordarsi i crismi della morale comune perch il suo altruismo vero e sentito, e, soprattutto, adatto ad ogni fratello che incontra nella sua strada. I Cristo insegna ad offrire laltra guancia a chi ci percuote, e nello stesso tempo ad adoperare la frusta con i mercanti del Tempio. Sublime controsenso; celeste verit. Ecco la dimostrazione della Sua coscienza. Amava tutti allo stesso modo e per ognuno aveva linsegnamento adatto, ora il perdono, ora la frusta.

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Il vero altruismo non sta in una azione vuota ed esteriore, ma nella segreta ed intima intenzione. Per le vostre debolezze non giustificatevi con la morale; la non violenza non sia scambiata con la vilt; la passivit con la pigrizia. Lamore al prossimo mira dritto allo scopo: il bene del prossimo. Lazione ha un solo ed unico significato e valore: quello della intenzione. A chi vi percuote su una guancia, non serbate rancore: offrite anche laltra, perch questo deve suggerirvi lamore ai vostri simili, ma lo stesso amore deve spingervi ad arginare gli errori dei vostri fratelli, ora difendendovi, ora perdonandoli. DALI

Quando la scienza era depositata nelle antiche scuole iniziatiche, molti di coloro che sentivano come voi il richiamo della Verit, bussavano alle porte di questo consesso di individui uniti da un superiore livello evolutivo. Patrimonio di queste scuole erano Verit che oggi sono di comune cognizione, per voi; Verit che allora erano esoteriche, oggi sono divulgate, insegnate nelle normali scuole che voi avete. La vita non aveva un ritmo accelerato com oggi e gli uomini passavano anni nello studio delle Verit, perch tutto allora era rallentato. Vi dicemmo che levoluzione simile ad una valanga che dallalto di una montagna scenda a valle; man mano che la valanga scende si ingrossa e, man mano che ingrossa, aumenta la velocit. Cos levoluzione nel Tempo. Quando vi diciamo che i tempi sono vicini, vogliamo dire che la vostra evoluzione, nel ritmo naturale badate bene accelerata e che gli uomini non debbono camminare contro corrente, ma debbono camminare, per lo meno, di pari passo con questo ritmo naturale. Ma allora, rispetto ad oggi, il ritmo era pi lento per la generalit degli uomini ed anche chi sentiva il richiamo della scienza mistica doveva trascorrere decine di anni nello studio e nella ricerca della Verit; di quella stessa Verit che con tanta facilit a voi oggi dichiarata. Le antiche scuole di iniziazione erano importanti per i tempi che ne videro il fiorire e lespandersi, perch allora rappresentavano le uniche sorgenti di Scienza di Verit e di Saggezza che gli uomini potevano avere. Ma oggi molte sono le fonti e pi diffuse. Quando un uomo sente il desiderio di sapere e di conoscere, tante cose ha a sua disposizione per sapere e conoscere. Limbarazzo sta solo nella scelta e nel saper discernere loro dallorpello. Ma quando ben pochi libri esistevano, quando non tutti coloro che sentivano la sete di sapere sapevano leggere, le scuole di iniziazione, con la loro tradizione orale, erano preziosissime. E se anche queste scuole di iniziazione, come ogni organizzazione, avevano i loro aspetti negativi, questi erano trascurabili rispetto al contributo effettivo e positivo che potevano dare ai loro seguaci. Quale aspetto negativo direte voi pu avere una scuola di iniziazione? In se stessa una scuola non ha n un aspetto negativo, n uno positivo; ma pur sempre lindividuo, il quale reagisce positivamente o negativamente. Quando lindividuo pronto, maturo, non coglie della scuola che laspetto positivo. Ma se lindividuo non maturo evolutivamente, non fiorir in lui che il moto ambizioso del suo io. Nelle scuole di iniziazione, esistevano delle gerarchie e quando, come sempre accade nei periodi di decadenza, il posto nella gerarchia si raggiunge non per merito o capacit, n per evoluzione, ma per anzianit, allora chi conserva un posto acquistato in tal modo, non permette che un neofita pur a lui superiore in evoluzione possa in breve tempo sapere ed essere pi di lui. Noi siamo contrari alle gerarchie non perch la gerarchia in se stessa non abbia luogo di esistere, ma perch una sola gerarchia esiste ed quella che levoluzione impone. E poich tanto importante e tento essenziale, quella e quella sola gerarchia deve esistere. Quando al posto di questa gerarchia se ne instaura unaltra, laltra illusoria ed una creazione dellio e del movimento di espansione dellio. Cos lasciate ai tempi andati le scuole di iniziazione, perch allora e solo allora erano necessarie nella forma che voi conoscete, o che vi viene narrata. Oggi, essendo mutato luomo, mutata la forma di iniziazione, mutata la scuola di iniziazione. Non pi le scuole iniziatiche, ma il prodotto di quello che si viene a conoscere dalla scienza, con quello che la coscienza fa ritenere di questa verit scientifica, matura luomo. Egli posto di fronte a innumerevoli Verit, Verit che non vede e non sente perch impegnato nel seguire la sua via, la via del suo egoismo. Queste Verit, che luomo non vede e non sente non debbono essere a lui imposte, perch non produrrebbero alcun risultato in lui. Non sarebbero capaci di far sbocciare il fiore di loto dal fango. Luomo deve prendere le Verit che i suoi orecchi gli fanno udire, perch quelle e quelle sole gli sono necessarie.

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La coscienza delluomo gli suggerisce degli ideali morali, ideali che luomo non sempre riesce a seguire. Ma, pure, luomo deve essere volto a questi ideali; non per seguirli con sforzo e violentando se stesso, ma essere a questi volto; cercare di uniformarsi a questi senza sforzo e senza pentimento o rimorsi quando non riesca in questo suo intento. Il pentimento e il rimorso un processo dellio, un pianto dellio che si vede sconfitto e gettato nella polvere. Cos siate volti agli ideali che la vostra coscienza vi suggerisce. Siate consapevoli delle vostre debolezze e dei vostri limiti. Ma quando non riuscite a perseguire questi ideali, non abbiate rimpianti o rimorsi. Ma fortificatevi, comprendete: sappiate, da queste esperienze, acquisire maggior forza per superare le vostre debolezze. Questa e questa sola , attualmente, la vostra scuola di iniziazione. CLAUDIO

inutile che cerchiate un capo, un Maestro, un insegnante che possa indicarvi la strada per giungere alla vostra evoluzione spirituale. Ma voi soli nella vita, figli e fratelli, dovete trovare in voi stessi quella maturit che sperate che altri vi diano. Taluni sogliono predicare che i tempi sono vicini e che occorre divulgare, coalizzarsi, serrarsi in organizzazioni per istruire lumanit. Non v niente di pi falso di tutto questo. I tempi che vivete ne danno la prova. vero che il tempo vicino, e che non sono pi ammesse titubanze, poich il ritmo naturale della evoluzione aumentato di molto, rispetto al passato. Ma la predicazione che vorreste, con tanta soddisfazione, fare agli altri, deve essere fatta a voi stessi. Questo importante. Voi assistete ad un fenomeno che per i puritani estremamente demoralizzante, avvilente direi che ha quasi un colore drammatico: voi assistete al fenomeno della caduta di ogni limitazione, di ogni rispetto umano, di ogni ritegno. Mammona direbbero i puritani impera nel mondo!. Ed in effetti la corruzione dilaga; ma anche questo caso strano! stato previsto. No, non che lumanit sia retrocessa, oh oppositori della legge di evoluzione! venuto fuori quello che era dentro e che per tanti secoli stato soffocato e trattenuto nellintimo delluomo. Ore, che i tempi sono maturi, questa intima tensione si sta scaricando; ed ecco che voi assistete al dilagare della corruzione delluomo. Ma state attenti: la corruzione, prima che sulluomo, impera nelle organizzazioni. Ed allora, se non voi direttamente, i vostri figli assisteranno ad un altro fenomeno: lumanit, dopo un momento di sbalordimento, di indecisione, si orienter definitivamente e realmente, questa volta, verso chi le dar la prova di una incorruttibilit, di una dirittura morale reale. E poich questa non possibile nelle organizzazioni, ciascun uomo riconoscer che potr fare appello unicamente a se stesso, alla propria unit e integrit morale. Quel giorno beato segner lavvicinarsi della iniziazione generale. Cos, voi che siete convinti che i tempi sono vicini, siate precursori di questa umanit di cui ora vi parlavo. Siate convinti che non potete fare appello altro che alla vostra dirittura e non a quella degli altri, che questa dovete cercare di raggiungere, questa dovete instaurare: la dirittura in voi stessi e non cercarla negli altri e non volerla instaurare negli altri. Ci che potete fare parlare delle Verit che conoscete senza citare la fonte, perch luomo gi da ora comincia a perdere la fiducia in ogni organizzazione; e se voi parlate in nome di una organizzazione, voi non sarete ascoltati. Parlate quando trovate la giusta maturit, come se e, in effetti, cos quelle che voi illustrate fossero vostre cognizioni, vostre conquiste. Questo dovete fare: dare lo spunto agli altri di cercare e trovare in loro stessi questa integrit morale, questo retto agire che sono essenziali per un mondo nuovo. Questo e solo questo. KEMPIS

Luomo sempre deve essere attivo in tutti i suoi veicoli di esistenza. Colui che non attivo, ma al contrario si assopisce, come se rallentasse la sua evoluzione. Oh, se tu fossi stato o freddo o caldo, ma poich sei stato tepido, comincer col vomitarti dalla mia bocca. Cos esprime Giovanni, nellApocalisse, una Verit importante per luomo. Non dovete, quindi, figli, adagiarvi, assopirvi, ma restare continuamente attivi, giustamente tesi. vero che una eccessiva attivit produce spossatezza, ma anche vero che un eccessivo riposo d un altro tipo di spossatezza; d una inerzia nella reazione a tutti quegli stimoli che pervengono dallinterno o dallesterno delluomo. Occorre che luomo sia giustamente teso, figli, perch possa prendere in pieno il succo, il significato di questi stimoli. Se voi guardate la vita di un individuo, voi noterete che il pigro non ha le stesse capacit di reazione di colui che attivo; e che colui che eccessivamente attivo, facilmente esagera nelle reazioni agli stimoli che a lui vengono o dallintimo o dallambiente. Cos, come in tutte le cose, occorre la giusta misura, la giusta tensione.

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Luomo, che per molti anni ha lavorato, stato attivo fisicamente, allorch viene posto a riposo, anzich migliorare nel suo fisico, molto spesso accelera il suo decadimento. Le civilt, che sono giunte ad uno stadio di benessere, di sicurezza, di abbondanza materiale e che, quindi, infondono ai loro figli questo benessere, questa sicurezza e questa abbondanza, sono votate alla decadenza ed alla morte, se i loro figli non reagiscono a questo stato di inattivit. Mentre il dolore, il desiderio di conquista, sono incentivi, sono stimoli allattivit dellindividuo, lo fanno vivere (non importa se positivamente e negativamente) e a lungo andare, se sono seguiti dallindividuo, lo portano inevitabilmente ad una conquista. Voi, figli, ripeto ancora, dovete mantenervi nella giusta tensione fisica del giusto lavoro e del giusto riposo. Voi siete cos assorbiti dalla vostra vita di ogni giorno, che indubbiamente solleverete questa obiezione, direte: come facciamo? ed io vi rispondo che sta a voi. Sta a voi, in altre parole, comprendere voi stessi per trovare la giusta tensione del vostro essere. Tutto ci perch solo in questo modo, potete a pieno beneficiare delle esperienze che la vita vi elargisce. Questa sera siete tornati sullargomento delle organizzazioni e vi siete domandati se lorganizzazione sia da condannare a priori oppure se presenti un qualche aspetto positivo. Dobbiamo, per questo, esaminare a grandi tratti le linee dellevoluzione spirituale dellindividuo. Inizialmente lindividuo non ha coscienza di se stesso, noi vi abbiamo detto che : un centro di sensibilit e di espressione. Fino a che lindividuo non si incarna come uomo, lo scopo della sua esistenza nel piano fisico, quello di costruire i propri veicoli, gli strumenti atti a dargli la possibilit di manifestare se stesso; in altre parole, portarli a quel livello di sviluppo che possa servire allaltra fase della evoluzione individuale. Allorch questo livello raggiunto, lindividuo ha coscienza di se stesso e noi vi abbiamo detto che diventato: un centro di coscienza e di espressione. Mentre, prima, lindividuo non poteva dire: io ho freddo, io ho caldo, io ho fame e via dicendo, allorch si incarna come uomo (per evoluzione o maturazione raggiunta) pu dire: io ho freddo, io ho caldo e via dicendo. Prima era un centro di sensibilit, percepiva e rivelava quanto lambiente circostante gli faceva percepire e rivelare: freddo, caldo, sete e via dicendo. Successivamente vi una individualizzazione ed infatti luomo dice: io ho freddo, io ho caldo e cos via. A questo punto facile capire che per lindividuo si schiude un mondo nuovo: il mondo dell io. Il mondo, che il senso di separativit gli suggerisce: io ho freddo, con tutto quel che segue. Cos lindividuo conosce profondamente, e profondamente percepisce legoismo, lavidit, la bramosia cio il possesso; stimoli che nascono, appunto, dall io, dal sentirsi separati da quanto circonda. Questo egoismo, inizialmente, violento e si manifesta in forme violente: il furto, lomicidio e via dicendo, perch lindividuo, che non si discosta molto dallanimale, cerca la via pi breve per venire in possesso di quanto oggetto del suo desiderio. A questo punto occorrono dei fattori che possano limitare questo richiamo violento dellindividuo, in modo che non vi siano gravi danni verso altri individui che a lui sono vicini. Voi sapete che vi un impedimento, vi una inibizione naturale e che rappresentata dalla limitazione della libert di arbitrio dellindividuo quando questi non sia molto evoluto, vero figli? Ma, come sempre, ogni forza doppia e a questa che risiede nellintimo dellindividuo, nel suo essere, ne accoppiata unaltra, la quale invece sta al di fuori dellindividuo: nella organizzazione sociale in cui lindividuo . ed abbiamo allora i tab, le leggi che non si possono violare, i comandamenti morali o religiosi, i quali, sotto la minaccia di un castigo o linibizione della paura, vietano di compiere certi atti violenti che lindividuo vorrebbe compiere. Gli individui si costituiscono in societ e le societ hanno le loro regole, le loro leggi che devono essere osservate per il rispetto reciproco degli individui. Noi vediamo quindi che, a questo grado dellevoluzione, le istituzioni sociali sono necessarie in modo simile alla privazione di libert che risiede nellintimo dellindividuo. Successivamente, quando levoluzione o la maturazione spirituale dellindividuo tale per cui egli non compirebbe pi atti di violenza per assecondare il proprio egoismo, anche se non vi fossero proibizioni formali, le organizzazioni perdono il loro significato e il loro scopo. Per, legoismo risiede ancora nellindividuo, solo che ne andata via la manifestazione pi appariscente e ne rimane quella pi intima e pi nascosta. Legoismo si maschera sotto lapparenza di altruismo e sotto molte altre apparenze, che ad un esame superficiale lo nascondono, addirittura lo mimetizzano nel movimento opposto: nellaltruismo. A questo stadio dellevoluzione spirituale, legoismo si cela sotto lopera umanitaria, legoismo diviene spiritualismo, legoismo diviene carit e le organizzazioni religiose divengono pretesti per assecondare queste sottili forme di egoismo. Cos, per voi che siete qua, le organizzazioni, figli, non hanno pi alcuno scopo di esistere imperciocch chi si accosta ad una organizzazione, si accosta per perseguire un fine, per ottenere uno scopo; e noi sappiamo invece che, nella via dello spirito, non possiamo ottenere uno scopo, n seguire un metodo. Le organizzazioni vanno molto bene per le conquiste umane, per quello che luomo non riesce ad ottenere singolarmente in fatto di riconoscimento, in fatto di mete sociali, ma sono contrarie allo spirito stesso della Verit e dellinsegnamento, quando sono costituite e fondate con lintenzione di far evolvere lindividuo. Chi si accosta ad una organizzazione spirituale, lo fa con lo scopo di evolvere se stesso, di

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raggiungere una meta, di raggiungere la propria evoluzione spirituale. Ma voi sapete che quando lindividuo vuol raggiungere uno scopo, in effetti, non fa che assecondare il processo di espansione dellio. Cos voi non dovete parlare ai vostri simili per insegnare loro, non dovete sentirvi istruttori, ma ciascuno di voi, quando se ne presenta loccasione, addivenga ad un colloquio con il suo simile per amore verso questo, senza preoccuparsi se il suo simile lo segue, se il suo simile lo giudica evoluto o intellettualmente quadrato, erudito e via dicendo; ma, ripeto, con il solo scopo di dare chiarezza al proprio fratello. Non va bene, quindi, che gli uomini si organizzino per divulgare la Verit. Non va bene che facciano loro leggere dei trattati nei quali si parla di Verit cosmiche e universali. Ma occorre stabilire individualmente questi colloqui, queste intime comunioni, nelle quali il desiderio di primeggiare non esiste; nelle quali esiste unicamente il desiderio di veder tornare il sorriso sul volto del proprio interlocutore, nelle quali non si esige che il proprio interlocutore abbia capito e divenga un neofita, perch in questo caso ci sarebbe una palese dimostrazione che il presunto altruismo un moto ambizioso ed egoistico. Non importante che il colloquio si ripeta: se il vostro interlocutore avr bisogno ancora delle vostre parole sar lui a chiederlo, non voi ad imporglielo; se il vostro interlocutore sar beneficato da quello che gli avete detto, sar lui che vi chieder di parlare ancora con voi. Ma voi non dovete sentirvi lusingati da questa richiesta, imperciocch, se cos fosse, figli, ci sarebbe una chiara, lampante, inequivocabile manifestazione che vi ancora dellambizione che vi muove a parlare. Pure, se cos , non vi diciamo: tacete, no certo. Continuate pure a parlare, perch il vostro interlocutore in ogni modo beneficer delle vostre parole, sia che siate mossi dallegoismo, che dallaltruismo. Per, se lambizione che vi muove siatene consapevoli ed allora vedrete che non vi sentirete pi dei novelli predicatori, dei discepoli prediletti che sono mandati fra gli uomini per catechizzare le masse, ma delle creature che ricercano, come la maggior parte delle altre, un mezzo per avere soddisfazione egoistica. Noi condanniamo le organizzazioni, figli, perch sappiamo che voi non avete pi bisogno delle organizzazioni. Al punto in cui voi siete queste organizzazioni non potrebbero altro che illudervi, convincervi che voi siete dei privilegiati, che voi siete non dei chiamati ma, addirittura, degli eletti e ci non . Lindividuo quello che . N le organizzazioni, n il prestigio che i suoi simili gli possono accordare lo accrescono spiritualmente. In effetti, se luomo gode presso i suoi simili una certa rispettabilit, la sua persona ha un peso nei confronti degli altri, nei confronti di chi gli accorda questo prestigio; ma, in se stesso, lindividuo quello che . E, se di pari peso, noi lo prendiamo dal centro pi o meno ristretto di coloro che gli accordano un privilegio e lo trasportiamo in un altro cerchio di individui dove nessuno lo conosce, lindividuo torna ad essere quello che , rimane nudo di fronte agli altri. Se presso i vostri simili voi godete di una fama, di una notoriet, di un prestigio, siate consapevoli della fiducia che godete; sappiate bene usarla, perch un talento che avete e che deve essere speso nella giusta maniera. Chi ha pi talenti da spendere, ha pi responsabilit; chi ascoltato dagli altri perch, a torto o a ragione, ritenuto in grado di poter dire qualcosa, sia consapevole di questa sua possibilit, di questo suo potere e sappia spendere questo talento, che ha in pi rispetto agli altri, questo ascendente che ha sulle altre creature, in modo altruistico e a loro benefico. Se dagli altri ha ricevuto questa cambiale firmata in bianco, sappia contraccambiare usandola per il loro bene e non per il proprio interesse. DALI Il modo di generare lordine quello di stabilire dei punti fissi, che non si possono n discutere n cambiare. La Chiesa, da lungo tempo, sarebbe perita se non avesse dichiarati indiscutibili ed immutabili certi principi: i dogmi. Cos, il modo per far sopravvivere le organizzazioni quello di fissare in principi indiscutibili la dottrina. Una organizzazione, che lasci ogni sua legge, ogni suo principio aperto alla discussione ed al cambiamento, una organizzazione votata al fallimento. Cos ci che serve alla conservazione della organizzazione finisce per imprigionare i membri della organizzazione stessa. Chi riveste una carica nella organizzazione, non pu che valorizzare lorganizzazione perch, cos facendo, si valorizza e chiunque ponga in discussione un qualche principio essenziale dellorganizzazione non fa altro che minare il trono di chi riveste una carica nella gerarchia della organizzazione stessa. Le nuove idee vengono condannate per timore di perdere il privilegio; chiunque pone in discussione un principio di una organizzazione un attentatore nei confronti di chi riveste un grado in seno alla organizzazione. Anche se si espone una Verit, chi la prospetta un nemico temibile e deve essere immediatamente allontanato. Le organizzazioni religiose sono state costituite perch tramandassero nei secoli le Verit, ma sono state costituite in modo che solo conservando se stesse potevano tramandare il retaggio di Verit di cui erano depositarie. Poi, non fu pi importante la Verit, ma lo sola organizzazione. la Verit quella che dura nel tempo, ma quella che dura nella Eternit la Realt. La Verit la enunciazione della Realt e, come tale, pu subire dei mutamenti nel corso dei secoli, perch per ogni razza la Realt deve essere enunciata in modo diverso. Chi si ferma alla veste esteriore e non compenetra il

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significato ed il senso, non giunge alla Realt. Chi si ferma alle parole, finisce col rinchiudere se stesso in una gabbia che lo imprigiona e gli toglie la libert. Voi dovete come vi stato detto giungere in profondit alla Realt, essendo consapevoli che le parole cambiano con i popoli e con i tempi. In fatto di religione, oggi lumanit divisa in due fazioni: da una parte vediamo i negatori ad oltranza, coloro che, per partito preso, negano la luce stessa; dallaltra parte, per antitesi, vediamo gli assertori ad oltranza, tutti coloro che sottoscrivono ad occhi chiusi qualunque messaggio, qualunque racconto che si dica provenire da un Maestro o da una fonte ispirata. Questi sono due estremi e risultano da una mancanza di discernimento. Ecco perch vi diciamo: abbiate discernimento, sappiate distinguere il vero dal non vero; sappiate distinguere le parole dalla Verit. Non cosa facile, pur tuttavia fattibile. Usate questo discernimento, prima che sugli altri, nei vostri riguardi. Dovete sapere quando siete mossi dallegoismo e fino a che punto siete mossi dallegoismo. Non dovete illudervi, credere che un ente sconosciuto e soprannaturale vi guidi verso i vostri fratelli bisognosi e vi spinga a parlare; quando anche cos fosse, voi non sareste certamente dei privilegiati, ma il fatto rientrerebbe nello svolgersi normale del piano di evoluzione generale. Cos come lacqua scende a valle, nella stessa maniera, con la stessa naturalezza, laddove vi bisogno di una Verit, la Verit giunge. Ma chi tramite di questa Verit non affatto privilegiato. Occorre demolire ci nei cosiddetti spiritualisti, in coloro che predicano che gli uomini devono essere redenti. La loro opera non vana, ma non debbono avere la convinzione egoistica, lidea ambiziosa, di essere i precursori, gli eletti, gli strumenti dellAmore Divino. Questo errato e in questo errore voi non dovete cadere. Se un individuo affamato e se voi avete la possibilit di sfamarlo, logico e naturale che lo aiutiate; ma ci non significa che siate segnati dal Divino. Non dovete incorrere in questo errore: noi vi mettiamo in guardia perch molto facile. Verso la fine dello scorso secolo e allinizio di questo, sorsero delle organizzazioni, aventi uno scopo morale o spirituale, come dir si voglia, e il bene e la conoscenza, che queste organizzazioni hanno portato, innegabile. Per, come sempre accade, degenerarono perch i loro membri si convinsero di essere i soli e gli unici strumenti di un Divino volere. Ci profondamente errato. Anche il peggiore degli individui di una societ pu essere, in una occasione, lo strumento di aiuto per unaltra creatura. E questo non lo migliora neppure minimamente. KEMPIS Avete espresso il desiderio di sapere se certe organizzazioni filosofiche hanno un loro messaggio di Verit, e quanta Verit vi in ci che esse dicono. Linsegnare che esiste la legge della reincarnazione, la legge della evoluzione e via dicendo, corrisponde allinsegnare delle Verit, e tutte quelle organizzazioni o religioni che portano queste notizie, portano alla Verit. Queste Verit sono valide fino al punto in cui riescono a dare delle idee chiare di quanto accade nel mondo, a comprendere che non vi ingiustizia, che tutto preciso e regolato nellAssoluto. Ma solo fino a l, perch la Verit pi importante quella di costruire la coscienza individuale. E come? direte voi. Vivendo in modo consono alle Verit che avete sapute, conoscendo voi stessi, amando i vostri simili in modo descritto e ripetuto tante e tante volte da queste voci che anche questa sera vi parlano. Dunque, una religione che insegna la reincarnazione, come una delle tante religioni o sette dellIndia, insegna una Verit; eppure non vi sono mai state tante creature come nellIndia che abbiano inteso male una religione che contiene molte Verit. Una organizzazione come la Societ Teosofica che insegna la reincarnazione, levoluzione, il susseguirsi delle razze, levoluzione nel Sistema Solare, nei vari pianeti e via dicendo, contiene delle Verit; eppure moltissime creature che seguono questa Societ, questa organizzazione, non seguono la Verit che dovrebbero seguire. Quando si afferma che un giorno lontano lumanit si riprodurr da una parte del corpo diversa da quella dalla quale oggi abitualmente avviene la naturale riproduzione, vuol dire che non si capito nulla. Sarebbe come se nellottocento, quando gli uomini facevano dei chilometri per vedere le caviglie delle signore, vi fosse stato un moralista che avesse affermato che in un futuro le donne sarebbero nate senza caviglie. Il marxismo afferma che gli uomini sono tutti eguali e che non debbono esistere dei privilegi. In modo analogo predic Cristo; eppure tra i due mondi esiste un gran passo. Ebbene, figli, la vostra Verit quella che vi far colmare questo passo. La Verit non ha bisogno di Crociate, questa la vostra verit e vi far comprendere che luomo, il singolo, deve amare i suoi fratelli, trovare leguaglianza con loro, annullare ogni e qualunque differenza

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sociale. Ogni e qualunque privilegio che si possa avere, in questo amore, si annulla giacch i massimi debbono servire i minimi. Cos, figli cari, che qua ci udite questa sera, sappiate trovare la vostra Verit e, vivendo giorno per giorno, formate la vostra coscienza individuale. Se voi ci amate od avete stima di noi, vi ringraziamo, ma non questo quello che dovete fare. Se qualcuno di voi ama pensarci simili a lui, noi egualmente lo ringraziamo perch, in effetti, cos : noi tutti siamo fratelli nel vero senso della parola; se questo pu aiutarlo a meglio intendere il significato di quanto avviene qua, il significato di queste comunicazioni, non possiamo che confermargli questa sua convinzione, non possiamo che dar valore a questo suo modo di pensare o credere. Soprattutto importante intendere linsegnamento. Una organizzazione che abbia dette tante belle cose, tante Verit, ma che, presa dalla enunciazione di queste Verit, si sia distaccata dal problema principale dellindividuo, la formazione della sua coscienza, una organizzazione che fallita nellintento. Tutte le conoscenze sono necessarie e sono direi indispensabili per farvi intendere che tutto avviene in modo regolato e preciso, che non esistono ingiustizie, che esiste una perfezione nel Tutto, ma occorre soprattutto costruire la propria coscienza individuale, figli. Questo importante. Gli ulteriori particolari, che possiamo aggiungere al quadro generale, hanno lo stesso significato: debbono aprirvi, aiutarvi ad indagare ancora di pi nellintimo vostro, a fare ancora pi chiarezza entro voi stessi, perch se non vi chiarezza nellintimo vostro, se non vi purezza in voi, le passioni e i conflitti esisteranno sempre. Tante sono le religioni, le filosofie che insegnano la Verit e tante sono le Verit che le religioni, le filosofie possono insegnare. Ma, pure, possono disconoscerne una di estrema importanza, che andrebbe a toccare lintimo vostro, la vostra coscienza. E chi non comprende ci, non comprende il vero senso del nostro insegnamento. DALI

Da quello che vi stato detto, appare importante mettere a fuoco un concetto essenziale per linsegnamento che si fonda sulla formazione della coscienza individuale. Le organizzazioni religiose, filosofiche e simili possono dire od insegnare delle Verit, ma non essere nella Verit. Allo stesso modo nelluomo che, ripetendo la enunciazione di realt, pu essere ben lungi dalle Verit che esprime o predica. , quindi, essenziale capire la distinzione: dire una Verit e dire la Verit. Nella prima affermazione troviamo tutti coloro che ripetono concetti filosofici, religiosi e mistici, ma che non li vivono realmente. Nella seconda, sono coloro che, se anche non conoscono lenunciazione di una Verit, la vivono perch fa parte della loro stessa natura. una questione di assimilazione. Unopera darte, analizzata dal punto di vista dottrinale, un insieme di regole rispettate o no; ma quale risultato riuscito a produrre lartista, seguendo ed animando dei freddi canoni scolastici! Cos, molte sono le religioni, le filosofie che insegnano delle Verit, ma poche sono nella Verit. KEMPIS Domanda Che cosa fede nel senso esatto. Risposta Che cosa fede, figli? Parlare di fede a questa societ che, invece, ha bisogno della prova diretta, in cui vivono creature, le quali hanno bisogno, appunto, del ragionamento o della esperienza diretta, parlare e non essere intesi. La fede lespressione di un temperamento mistico, ed in questo il succo del sentimento che conduce lindividuo laddove il destino di tutti gli uomini, laddove giungono anche coloro che non sono mistici. Infatti, voi sapete che tre sono le vie che conducono alla Realt: la via della esperienza diretta, la via del ragionamento e la via del misticismo.

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In genere, colui che ha un temperamento mistico non pu, per propria natura, toccare con mano, n fare ragionamenti logici e serrati per comprendere e giungere alla Realt. Ma le creature di temperamento mistico giungono egualmente alla Realt attraverso alla fede. Voi direte: Chi ha fede conosce o non conosce?. Chi ha fede, figli, sente che una cosa vera, ne profondamente ed incrollabilmente convinto, pur non avendo mai toccato con mano, pur non avendovi mai ragionato sopra, pur non potendo dimostrare agli altri loggetto della sua fede; ci nondimeno giunge alla Realt. Quando luomo ha fede, di quella vera fede, luomo vede, luomo conosce, luomo sa. La vera fede pu portare alla conoscenza della Realt, ed una volta conosciuta la Realt, luomo pu anche riuscire a dimostrarla agli altri od a spiegarla. Una volta conosciuta la Realt, non vi pi fede, ma comunione con ci che prima era oggetto di fede. Non esiste la fede in senso assoluto, perch per aver fede si presuppone che vi sia colui che ha fede, vero? Esiste una ben precisa legge per la quale anche chi ha temperamento mistico, cio rifugge da ragionamenti e dalla esperienza diretta, giunge alla conoscenza della Realt; la fede stata un mezzo per condurre questi alla Realt. Una volta conosciuta la Realt, non c pi fede: v certezza, c la mistica conoscenza diretta della Realt; la fede un istante prima di raggiungere la conoscenza, raggiunta la conoscenza non pi fede, toccar con mano, essere certi. Domanda Forse la differenza fra la fede illusoria e quella di cui tu hai parlato; questo che crea confusione. Risposta Che cosa vuol dire: fede illusoria? Colui che ha fede noi parliamo di vera fede in Dio non pu mai essere n fanatico, n violento in alcun modo; a questo conduce la vera fede, quella giusta ed esatta. Altrimenti fanatismo, esasperazione, false interpretazioni. La vera fede incrollabile, non ha bisogno di guerre per imporsi, non conosce violenza, n resta delusa, n considera nemici coloro che combattono loggetto di questa fede. Chi crede in Dio, animato da vera fede, non si dispiace se gli altri deridono loggetto di questa sua fede, non considera nemici coloro che non credono in Dio. Questa la vera fede, e questa fede non mai errata, non illusoria, altrimenti non potrebbe essere vera. Ma voi direte: vi sono delle fedi errate. S, se luomo fermamente convinto di raggiungere uno scopo, lo raggiunge (salvo che non vi siano karmi contrari); se luomo fosse veramente convinto, avesse cio fede profonda e sentita, di alzare con il pensiero un oggetto, loggetto si alzerebbe, e se fosse fermamente e profondamente convinto che facendo un pellegrinaggio si libererebbe di una qualche malattia, guarirebbe. Quindi, non si pu dire che una fede sbagliata; quando vera convinzione, la fede vera. Dicendo che la fede opera i miracoli, noi diciamo una Verit; colui che prega il proprio Dio convinto che gli faccia la grazia e la riceve, non ha dimostrato lesistenza del suo Dio, ma ha dimostrato lesistenza della sua fede. In questo senso dobbiamo intendere la fede. Quindi, riepilogando, vi una fede che opera miracoli, ed la ferma convinzione della riuscita di qualcosa, e vi la fede che opera il miracolo pi bello: lunione con Dio. La prima pu essere patrimonio anche di un ateo ed essere vera, la seconda solo dei mistici. Esiste qualcosa di simile anche nei temperamenti non mistici? Certamente! Esiste anche nei temperamenti che sembrano in antitesi col misticismo. Mi sto riferendo proprio agli scienziati. E in loro la fede in altro campo, perch si tratta di altro temperamento . si chiama intuizione, ma della stessa natura. A volte uno scienziato intuisce una Verit, pur non potendola provare; sar di poi tutto il suo lavoro per provare questa Verit, per dimostrarla; non giunto alla Verit attraverso il ragionamento. Ecco lintuito. Cos la fede; la fede della stessa natura. Un mistico, osservando la natura, ponendosi in uno stato di meditazione, suscita nellintimo suo la conoscenza di una Realt e prima di identificarsi in questa Realt, non ha bisogno a differenza dello scienziato di provarla. Ecco la fede. Una volta coronata questa fede, la Realt conosciuta e la fede non c pi: vera conoscenza, toccar con mano. Una volta che luomo mistico ha conosciuto Dio, lo vede, lo sente e sa come , sa come non , sa tutto di Dio.

La vita che conducete nella vostra societ, vi spinge inevitabilmente a concepire il mondo e la vita stessa in modo del tutto pratico, in modo del tutto razionale. Ci quello che dovete fare per la vostra natura, che si addice a voi stessi e alla umanit che vi sorella. Per, figli cari, qualsiasi logica e qualsiasi filosofia, come dicemmo, se non accompagnata dallamore, cosa sterile, cosa fredda. Ed allora in mezzo a questa societ, in mezzo alla continua ricerca del logico, del razionale, del pratico, noi vi esortiamo a non perdere il senso mistico, a non perdere quel sentimento cos sottile e cos sereno che pu guidare luomo attraverso i piani che la mente prepara e segue, senza timore di smarrimento. Se conservate in voi questo senso del misticismo, se conservate in voi questa invocazione a ci che sta sopra a tutti noi, la logica

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vi chiarir veramente, il ragionamento non far di voi degli esseri calcolatori, freddi e financo crudeli; ma vi doner quella comprensione che veramente potr liberarvi dallangoscia, dalla paura, dagli affanni che giorno per giorno vi assillano. Ma luomo di oggi raramente sa custodire nellintimo suo questo senso mistico del quale questa sera, in modo inconsueto, parliamo; giacch o diviene un fanatico o un materialista. Ma come, sempre, la Verit sta nella temperanza, cos non dovete scambiare questo volgere della vostra mente, questo volgervi verso lalto, verso ci che sta alla radice di ogni cosa, con quello che intendono e insegnano le religioni. Dovete trovare e conservare in voi il giusto senso mistico che, ripeto, pu guidarvi nella vita, pu darvi comprensione e chiarezza laddove la vostra mente non arriva. Non dovete credere unicamente a ci che la scienza umana pu chiaramente dimostrare. In Verit vi dico, figli, che le cose che la scienza umana pu chiaramente dimostrare e che d come certe, sono ben poche. Ma dovete credere anche a quello che la vostra ragione sostenuta e diretta da questo senso mistico vi fa intravedere e, anche senza lampante dimostrazione matematica, vi fa sentire essere vero. Durante la conversazione di questa sera, siete tornati sul problema, discusso pi volte: un problema la cui soluzione enunciata sembra molto facile, ma meno facile diviene quando la si voglia applicare. Luomo sente nellintimo suo il desiderio di migliorarsi; aspira a qualcosa di pi buono, di pi bello, di pi ordinato e di pi giusto. Inizialmente queste aspirazioni delluomo sono prese dallio, cerca di divenire grande in cielo ed anche in terra. Pur tuttavia alla radice di queste aspirazioni v qualcosa di reale, la cui essenziale realt si manifester in seguito, si manifester quando lindividuo avr superato il bisogno di espandere il proprio io. Ma direte voi se non dobbiamo fare delle coercizioni, come possiamo migliorare noi stessi?. E noi vi diciamo, figli: non preoccupatevi di migliorare voi stessi, non preoccupatevi di conoscere di pi per voi stessi, ma per gli altri. Lunica coercizione che lindividuo deve fare a se stesso, e che sia concepibile, quella che abbia per scopo laiuto ai suoi simili. Cos, figli. Se voi sentite il desiderio di conoscere, cercate di liberare lessere vostro e la vostra mente da quello che pu essere suggerito dal vostro io; cercate di conoscere non per accrescere voi stessi, ma per aiutare i vostri simili. Quando, consapevoli che non dovete pungere i vostri fratelli, vi sentite spinti a ferirli in qualche modo, o con le parole o con le azioni, allora ricorrete pure alla coercizione; e non gi per migliorare voi stessi, perch quello che siete rimarrete,figli, ma per non fare del male agli altri. La vostra religione vi insegna, in modo pi o meno franco, aperto, a rispettare certi precetti; voi potete trattare i vostri simili come vi sentite di fare, purch andiate a Messa la domenica, purch vi comunichiate almeno una volta allanno. La vostra religione vi insegna a fare di tutto per salvare la vostra anima. Noi, invece, vi diciamo: perdete pure voi stessi e la vostra anima, pur di salvare quella di un vostro fratello. Cos, figli, non dovete fare degli atti di coercizione per migliorare voi stessi, ma farli per non danneggiare i vostri simili. Cristo disse: Chi vorr salvarsi, si perder. E chi creder di perdersi per causa mia sar salvato. DALI

Quando luomo primitivo osservava qualche fenomeno della natura inspiegabile, ne attribuiva la paternit ad un immaginario essere soprannaturale. I fenomeni terrificanti della natura erano attribuiti alla collera di un Dio ed il primitivo cercava di stornarli, facendo qualcosa che egli supponeva potesse acquietare questa collera. La vittoria in guerra o labbondanza delle messi erano, invece, interpretate come una divina benevolenza. Ma, man mano che luomo progrediva nel raziocinio, scopriva le cause naturali promotrici dei fenomeni inspiegati ed abbandonava lerrata convinzione che fosse luomo cagionevole di qualche deit a produrli. Vi sempre stato qualcuno che gli uomini hanno creduto interprete del divino volere, capace di perorare una causa di fronte al Supremo Fattore, ritenendolo oggetto di una particolare divina predilezione. Ancora oggi, che la scienza dovrebbe aver demolito tutto quanto vera di primitivo nellumano pensiero, non si stenta a credere che Iddio possa prediligere qualcuno o qualcosa. vero che ci avviene, quasi esclusivamente, nel campo poco indagabile della fede, ma altres vero che, avendo scoperto la logica di ci che si vede, non si dovrebbe credere irrazionale ci che ancora resta da scoprire. Ma si potr dire vi sono fatti che sembrano avvalorare lipotesi di un intervento o di interventi speciali di Dio; e proprio di uno di questi casi, fratelli, vogliamo parlarvi questa sera. Il fenomeno delle stigmate. Voi dite che, quando un mistico ha ricevuto le sacre stigmate, Dio ha voluto mostrargli e mostrare agli uomini i segni della Sua predilezione, perch le stigmate dovrebbero riprodurre le ferite che il Cristo ebbe sulla croce. Tale riproduzione dovrebbe essere, secondo la convinzione dei religiosi, da attribuirsi ad un divino intervento.

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Guardiamo, invece, come stanno le cose. Anche i vostri studiosi hanno potuto osservare, in taluni soggetti di particolare sensibilit, i quali siano stati ipnotizzati, dei curiosi fenomeni. Si potuto osservare, ad esempio, che per un periodo pi o meno breve, in stato ipnotico, si potevano vedere ed esaminare perch reali ferite prodotte per vie consuete. Se, ad esempio, ad un sonnambulo si faceva credere di avvicinare una fiamma, in realt inesistente, a qualche parte del suo corpo, nella parte interessata si produceva una ustione in tutto simile a quella che si sarebbe prodotta avvicinando una fiamma reale. Ci dovuto alla gran forza che la psiche esercita sul soma, ed la stessa forza che opera le cosiddette guarigioni miracolose, senza intervento n di guaritori n di cure specifiche. Lo stato ipnotico, necessario alla produzione di questi fenomeni, pu essere indifferentemente provocato da un operatore od ottenuto per autosuggestione. Abbiamo, dunque, visto e i vostri studiosi hanno esaminato, che la psiche esercita un potere motorio fortissimo sul fisico; potere che si manifesta e rivela in modo eccezionale in particolari individui, sottoposti a particolari trattamenti, per cos dire. Premesso ci, resta facile comprendere come un mistico, intimamente compenetrato in quello che egli crede essere stato il Calvario del Cristo, riproduca sul suo corpo fisico le ferite che egli nella sua estasi vede aperte nel corpo del Cristo. Ma, guardiamo la questione da un altro punto di vista, fratelli. La Sindone, che stata oggetto di meticolosi esami scientifici, reca sommariamente fotografato il corpo del Crocefisso; da tale rudimentale fotografia, appare che il Cristo non fu crocefisso per il palmo delle mani, ma allinizio degli avambracci, al di sotto poco della articolazione dei polsi. Or dunque: se nel fenomeno delle stigmate niente vi fosse di soggettivo, ma questo fenomeno realmente fosse un segno che Dio volesse dare a qualche anima eletta, rendendola simile, nella sofferenza, al Cristo, le ferite non dovrebbero riprodursi in unaltra parte del corpo, ma dove realmente il Cristo le ebbe. In altre parole: le ferite si riproducono nel corpo degli stigmatizzati nel palmo delle mani, perch l il mistico crede, convinto dalla tradizione, che Cristo sia stato crocefisso. Sia ben inteso, per, fratelli, che con quello che abbiamo detto non vogliamo certo sminuire la figura degli stigmatizzati. Occorre unardente fede ed una continua compenetrazione di tutto lindividuo nella figura del Cristo perch si riproducano, in modo eccezionale e duraturo, certe ferite. Veramente queste creature emanano un alone di santit, perch veramente ogni atto della loro vita eseguito nella completa fede, in armonia allideale pi elevato che una creatura pu avere della figura del Cristo. Veramente una tal fede capace di operare i miracoli raccontati; veramente da tali personalit emana un ascendente sugli uomini capace di produrre su questi degli effetti imprevisti. Abbiamo voluto parlarvi questa sera, oh fratelli, di un fenomeno che pi, fra gli altri, pu ricondurvi alla errata concezione di Dio, per sottolineare ancora una volta che in Realt non esistono privilegi n privilegiati. KEMPIS Avete parlato di una parabola, la Parabola del fattore infedele . Disse ancora ai discepoli: Eravi un ricco che aveva un fattore, denunziato presso di lui come dissipatore delle sostanze del padrone. Chiamatolo a s, gli disse: - Che mai quel che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perch dora in poi non potrai pi tenerla. Il fattore disse allora fra s: - Che far io, ora che il padrone mi toglie lamministrazione? Zappare la terra? Non sono capace; mendicare? Ho vergogna. So ben io quel che far, affinch quando dovr lasciare la fattoria, ci sia chi mi riceve in casa sua. Convocati quindi a uno a uno i debitori del padrone, domand al primo: - Quanto devi al mio padrone? Quegli rispose: - Cento barili di olio. Ed egli: - Prendi la tua scrittura: presto, siedi e scrivi cinquanta. Poi chiese a un altro: - E tu quanto devi? Quegli rispose: - Cento staia di grano. Ed egli: - Prendi la tua scrittura e scrivi ottanta. E il padrone lod il servo fedele, perch aveva operato con furberia; giacch i figlioli di questo secolo sono, nel loro genere, pi accorti dei figlioli della luce. Ed io vi dico: Fatevi amici con le ricchezze ingiuste, affinch quando veniate a mancare, vi accolgano nei tabernacoli eterni. Chi fedele nel poco, fedele pure nel molto; e chi ingiusto nel poco ingiusto anche nel molto. Se dunque non foste fedeli per le ricchezze ingiuste, chi vi affider le vere? E se non siete stati fedeli quanto allaltrui, chi vi dar il vostro? Nessun servo pu servire a due padroni; perch o ne odier uno e amer laltro, o si affezioner al primo e disprezzer il secondo. Voi non potete servire a Dio ed a Mammona. Una parabola, questa, che poteva essere attinente alla conversazione del Fratello Alan e alla morale che egli ha tratto. Siete rimasti un po titubanti sul testo di questa parabola; effettivamente ci sono delle
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Evangeli secondo Luca.

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imprecisioni. Vera la morale, vero linsegnamento di questa parabola, ma il racconto non esatto. In origine era cos: Il fattore, prima ancora che fosse accusato dal padrone di infedelt, chiam i contadini e condon loro parte del debito, integrando per con il suo la parte di debito che spettava al padrone. Dobbiamo aprire una parentesi e riportarci a quei tempi, duri in vero per i sottoposti. Tempi di effettivo grande sfruttamento per coloro che lavoravano per un padrone; sfruttamento, si intende, da parte del padrone. Il fattore animato da uno spirito altruistico e da prudenza (come poi si vedr) condon in parte il debito di questi contadini, ripeto, secondo un criterio personale ma giusto, tanto che a taluno condon pi, a tal altri meno, secondo i meriti e integrando, verso il padrone, con il suo. Si sparse la voce ed il padrone, non sapendo che il fattore aveva regalato, ma regalato del suo, pens che il fattore fosse stato infedele e lo mand a chiamare e gli rivolse quelle parole che sono allinizio della parabola. Il fattore rispose al padrone e spieg che niente aveva preso, in modo che si fosse macchiato di furto, ma che aveva dato del suo per farsi degli amici. Voi ritroverete una frase, verso la met della parabola che dice: Il padrone lod il fattore e disse che era stato prudente. Cosa che non avrebbe potuto fare, ammesso che lo avesse licenziato per un solo sospetto, come si intende leggendo la parabola quale oggi scritta. Non poteva licenziarlo per un sospetto e poi lodarlo allatto del furto reale; lo lod, appunto, per la sua prudenza quando venne a sapere che ci che aveva dato non era del padrone, ma era del fattore. La morale, quindi, resta chiara: fatevi degli amici, appunto, con le cose di questo mondo, date e date anche le cose per cos dire materiali, come voi le chiamate, in modo che a voi siano date ben altre cose. Ma dice siate onesti anche con queste cose materiali, acciocch con tranquillit vi siano date le spirituali, perch dice la morale del Cristo chi infedele nelle piccole, come potr essere fedele nelle grandi cose?. vero, figli? Questo il vero significato della parabola, e voi comprendete che colui che scrisse il Vangelo si preoccupava di riportare linsegnamento del Cristo, senza badare molto alla parabola in s e, quindi, non fece attenzione allerrata interpretazione che poteva dare chi rileggeva la parabola cos raccontata. Il Cristo, invece, era molto preciso e le Sue parabole calzavano perfettamente. Non possiamo pensare che questa sia stata detta come oggi si legge, perch effettivamente pu portare a delle false interpretazioni.

Voi, figli, e pi di voi coloro che sono nati nel segno della religione cristiana, celebrate qualcosa che ha un profondo significato: un episodio della vita del Cristo, reale ed avente un simbolismo reale perch, come voi sapete, Cristo risorse, anche se in modo diverso da come fino ad oggi si creduto e qualcuno tuttoggi crede ancora. Simbolico perch tutta la vita del Cristo ha un profondo simbolismo, una allegoria della vita dellindividuo. Questa particolare resurrezione di Cristo da noi presa, questa sera, per parlarvi della resurrezione delluomo. Per dirvi che la Verit della resurrezione una Verit che permea tutto il Cosmo; il Cosmo si fonda sulla morte e sulla resurrezione, sulla trasformazione, sulla metamorfosi; e nella vita dellindividuo, nella sua teoria della evoluzione, un susseguirsi di resurrezioni, in quanto ogni qualvolta lindividuo raggiunge una meta di questa sua evoluzione (e si pu dire che la teoria della evoluzione fatta di innumerevoli punti), ogni qualvolta luomo raggiunge una di queste mete, una morte e una resurrezione, una trasformazione. Noi, molte volte, vi abbiamo detto che lo scoglio che fu di salvezza ieri diventa o pu diventare un ostacolo: ed ecco la morte, ecco il gradino che ha portato lindividuo fino a quel punto e che, da quel punto, serve di base per il nuovo cammino che lattende. Morte e resurrezione , dunque, una Verit cosmica, una Verit valida per tutti gli individui, una Verit valida per tutte le materie. una Verit che un pilastro di questo Cosmo. Voi, figli, quindi, dovete morire e risorgere e nascere ogni giorno; dovete abbandonare tutto quanto pu, nellintimo vostro, essere di impiglio; tutto quanto pu, come una cappa di piombo, soffocare la Verit di voi stessi, e risorgere da questo cadavere. Come voi sapete, vi un arcano maggiore del libro di Thot che rappresenta perfettamente questa Verit; ed una Verit, oltre che bella, poetica. Oltre che convincente perch basta guardarsi attorno per ritrovarla confortante. Niente muore, ma tutto si trasforma e le forme che vengono abbandonate, imputridiscono, ma per quanto questo aspetto possa essere poco confortevole, vi oltre questo qualcosa che, invece, ci allevia: dal fango, da questo disgregarsi, ci che pi importante e pi vero, delluomo, uscito; ed uscito in una

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nuova veste, in un nuovo essere, rinato, rinnovato, pronto a camminare, nuovamente a morire per nuovamente risorgere. Ed ho detto che questa Verit della morte e della resurrezione una Verit cosmica. Verit per lindividuo, Verit per luomo, per i popoli, per le umanit, per le razze; ed una Verit che possiamo vedere anche in questo momento particolare della evoluzione della razza alla quale appartenete: parliamo della morte dellesteriore, della morte di tutto quanto fino ad oggi stato di prima importanza, e della nascita dellinteriore. una Verit, questa, della fase evolutiva di questa razza, che appare ora; ma una Verit che c. E, tanto vero, che basta guardarsi attorno per vederne i segni. Voi osservate quanto gli ideali, le buone maniere, i pregiudizi stiano vacillando e, forse, i benpensanti da questi fatti sono portati a credere che gli uomini siano peggiorati; ma non cos, figli. Noi vi diciamo sempre: dovete perseguire lideale pi alto che la vostra coscienza pu suggerirvi, ed anche noi vi parliamo di ideali. Ed allora? Anche noi, figli, forse cerchiamo di crearvi dei pregiudizi, di spingervi ad avere una vita di atteggiamenti e non di realt intime? No. perch seguire e perseguire lideale morale pi alto che la vostra coscienza suggerisce non significa essere dei falsi moralisti, non significa essere dei farisei: significa veramente tendere e protendere a questo alto ideale, il pi alto che si possa concepire. Dunque, fra un moralista e voi esiste una sostanziale differenza; gli ideali morali o gli ideali, semplicemente, della societ che stanno traballando sono cosa tuttaffatto diversa dagli ideali che voi dovete perseguire, anche se possono essere gli stessi. Lideale dellonest, della rettitudine, unico: quando si dice onest e rettitudine, si intende onest e rettitudine. Eppure fra due creature, che dicono di perseguire questi ideali, pu esistere una differenza tale da non ammettere alcun punto di contatto. Luna pu essere un moralista, laltra una creatura intimamente convinta. Nel moralista, lideale preso come un preteso, una scusa, per apparire pi bello, pi bravo, pi buono di quanto in realt sia. In voi non deve essere cos; voi dovete perseguire la rettitudine e lonest per amore alla rettitudine e allonest; perch convinti che una societ non pu essere ordinata, non pu fondarsi sulla giustizia, sulla reciproca libert, se i suoi componenti, gli individui che ne fanno parte, non sono delle creature rette ed oneste. Dunque, ancora una volta torniamo allintimo delluomo; ed ancora una volta voi potete vedere quanto importante sia lintimo sentire, la vita interiore dellindividuo. Ma dicevo prima che lumanit sta abbandonando questi ideali forse pi esatto dire che sta abbandonando i falsi atteggiamenti che non crede pi a coloro i quali si dicono creature integre, si professano in un modo ed agiscono in modo diverso. Dunque, anche lumanit, pur senza rendersene conto, sta dando valore alla vita interiore dellindividuo, alla sua realt, a ci che lindividuo , e non a ci che lindividuo appare. Ecco, dunque, la profonda metamorfosi, ecco la morte dellesteriore, delle azioni che gli individui o gli uomini possono fare e che sono in antitesi con la loro realt intima. Ed ecco la resurrezione dellintimo essere dellindividuo, rappresentata dalla importanza, dal concentrare lattenzione sulla essenza dellindividuo, su ci che egli . Questo nuovo modo, se cos vogliamo dire, di vedere i propri simili, capace di trasformare completamente i rapporti fra gli uomini ed , per questo, capace di trasformare i popoli, le societ, lumanit. Noi, figli, vi auguriamo di far coincidere la resurrezione cristiana con la resurrezione dellintimo vostro; di raggiungere la comprensione della importanza di questa nuova fase della vostra evoluzione.

Vi ha colpito in particolar modo il ritrovamento di certe pergamene o certi scritti attribuiti al Cristo. Dobbiamo dire che, come facile comprendere, alcune cose vennero in seguito e senza cattiva fede aggiunte a quelle che lo stesso Cristo disse, da coloro che, attraverso alla tradizione orale, facevano conoscere ai neofiti del Cristianesimo la dottrina del Cristo. Cos coloro che vollero riassumere e fissare, come si direbbe oggi, nero su bianco, senza saperlo e in buona fede, scrivendo, tramandarono cose che erano, in effetti, leggende e non erano mai appartenute alla Realt del Cristo. Esempio chiaro e lampante, sempre per rimanere in argomento, la famosa nascita virginea. Come altre volte vi abbiamo spiegato in modo pi particolareggiato, man mano che il Cristianesimo andava prendendo vigore, si diffondeva ad opera di chi in queste storie si sentiva a suo agio per le precedenti convinzioni lidea che Cristo fosse nato dal connubio di una mortale con Dio. Sino a che lintera storia divent cos importante e cos condivisa, che si sent il bisogno di inserirla in alcuni Vangeli. Con questo, per, figli, non vogliamo fare come fa la religione cattolica cristiana, la quale nega il valore di ogni eventuale ritrovamento che riguardi il Vangelo di Cristo. Vi sono ancora dei passi che verranno

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alla luce nei prossimi anni, che sono bellissimi e di una profondit degna del grande Maestro. Al momento opportuno ne riparleremo pi diffusamente. Domanda Vorrei sapere: la reincarnazione al tempo di Cristo, era accettata, vero? fino a che epoca? Risposta Dobbiamo dire che era accettata dagli Apostoli. Cristo aveva parlato in modo chiaro e senza equivoco di reincarnazione agli Apostoli e, quindi, la Verit della reincarnazione faceva parte di quella dottrina del Cristo detta esoterica, cio segreta. E tale rimasta nellinsegnamento occulto cristiano per molti anni. Non possiamo dare una data esatta, ma circa un duecento anni. E naturalmente, in seguito, andata perduta, cos come tante altre Verit. Questo non solo nella religione cristiana, ma in tutte le religioni. Domanda Non dipeso dal II Concilio di Costantinopoli? Dicevano che da allora era stato deciso che non si doveva pi parlare di reincarnazione, nella religione cristiana. Non esatto? Risposta S, esatto. Io ho detto circa duecento anni per dire in senso lato dellinsegnamento cristiano esoterico. In seguito poi rimasto ancora, ma presso pochissimi i quali, successivamente, hanno risollevato la questione. Questa sera, figli, siete ritornati sullargomento dei Vangeli e, pi precisamente, sulle notizie riguardanti la edizione primitiva di questi testi sacri. Non posso fare altro che ripetere quello che gi abbiamo detto altre volte; e cio che questi libri o queste Scritture sono attribuiti agli Apostoli, ma in realt anche recenti studiosi hanno smentito quello che si credeva anticamente, perch questi libri sono di pi di un autore. Ad esempio: il Vangelo secondo Matteo trae le sue origini dal cosiddetto Vangelo degli Ebrei, il quale era una traduzione e rimanipolazione dellEvangelo scritto dallApostolo Matteo in aramaico. Quindi, voi comprendete che se lEvangelo di Matteo, quale voi oggi lo conoscete, fosse giunto fino a voi senza subire ulteriori rimanipolazioni, non sarebbe egualmente autentico, in quanto sarebbe gi frutto di due rimanipolazioni: luna, quando dal primitivo Vangelo dellApostolo Matteo fu fatta la traduzione e rimanipolazione che si chiam Vangelo degli ebrei, laltra quando di questo Vangelo degli ebrei venne poi fatta una traduzione e rimanipolazione che stata chiamata nuovamente Vangelo di Matteo. LEvangelo di Luca stato scritto da un certo Luca, effettivamente, il quale autore degli Atti degli Apostoli, ed il pi recente. Poi abbiamo lEvangelo di Marco, il quale fu un discepolo di Pietro e scrisse questo Evangelo attingendo allEvangelo di Pietro, il quale andato perduto. Ed infine, abbiamo lEvangelo di Giovanni, il quale dovrebbe essere quello che ha subito meno rifacimenti e dovrebbe essere stato scritto da Giovanni lApostolo. Per, noi abbiamo detto, figli, che nessuno dei quattro Vangeli che voi conoscete stato scritto da testimoni oculari; infatti, tutti hanno subto delle rimanipolazioni per cui di effettivo, di scritto dal vero autore, ben poco rimasto. Per fra tutti, ripeto, quello che dovrebbe essere venuto pi direttamente a voi, dovrebbe essere quello dellApostolo Giovanni. Domanda Perch dovrebbe? Risposta Dovrebbe perch, in effetti, non . dovete cercare di comprendermi. Se ancora riesaminiamo tutto quanto, gli altri Vangeli sono stati scritti su testi gi esistenti, vedi ad esempio lEvangelo di Matteo, vero, figli? Il Vangelo di Marco stato scritto da un certo Marco, discepolo di Pietro, ispirandosi al Vangelo di Petro. Altrettanto dicasi di Luca, mi spiego? Il solo che non stato scritto ispirandosi ad unaltra opera gi esistente, lEvangelo di Giovanni e, quindi, in questo senso, dovrebbe essere pi autentico degli altri, pi consono alla Verit dei fatti. Per, anche questo, voi comprendete che nel passare degli anni, nel giro dei secoli, ha subto molte depauperazioni ed aggiunte, per cui anche questo conserva poco. Ad esempio, linizio di questo Vangelo, veramente bello e profondo: Nel principio era la parola era molto pi lungo e molto pi significativo di quanto sia oggi. Per, se noi vogliamo avvicinarci a comprendere lo Spirito del grande Maestro Cristo, dobbiamo studiare e meditare sul Vangelo di Giovanni, perch in quei pochi passi, che possiamo dire autentici, rimangono delle Verit profonde. Vedi, ad esempio, linizio, le varie parabole, fra le quali quella del cieco nato e la fine stessa dellEvangelo.

Riprendiamo, cos, questa parabola riportata dallEvangelo di Giovanni, che fu da noi citata per dimostrare in qualche modo che il Cristo aveva parlato ai discepoli di reincarnazione. Reincarnazione che oggi , invece, negata dalla Chiesa Cristiana. Non vi chiara, se ho ben capito, oh figli, la risposta data da Cristo. I discepoli domandarono al Maestro se quelluomo, cieco fin dalla nascita, fosse nato con questa sua infermit in seguito a peccati da lui

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commessi (evidentemente in unaltra vita, precedente a quella, essendo lui nato cieco) oppure se fosse infermo in seguito a un karma familiare. necessaria, qui, una precisazione. Dobbiamo dire che, in effetti, luna cosa, generalmente, va di pari passo allaltra. Infatti, voi comprendete che, sia che la creatura sia nata cieca per un suo karma o per un karma familiare, in effetti, quella creatura nasce cieca sempre per un suo karma; perch non possiamo assolutamente pensare che una creatura innocente sconti la colpa che non ha commessa. Quindi, se un individuo nasce cieco o in qualche modo infermo, sempre per un suo karma. Non solo, ma se questo individuo contornato da familiari o da creature che a lui vogliono bene, questo karma non solamente suo, ma anche di queste creature. E, quindi, vedete che, in effetti, le cose camminano di pari passo; quindi i discepoli, chiedendo , sono stati un po superficiali. Ma noi dobbiamo comprenderli, perch erano creature molto semplici e prima di allora non avevano mai udito parlare di quelle Verit, le quali, invece, furono svelate dal Cristo. Voi vedete, figli, che dopo molti anni che qui venite e ci ascoltate, ancora fate delle domande che dovevano essere fatte in un primo tempo e da questo voi capite che anche i discepoli del Cristo, bench pronti per ricevere quelle Verit, non avevano ancora avuto il tempo come si usa dire materiale per assorbirle proprio nel concetto. La risposta del Maestro Cristo un insegnamento; un insegnamento grande, fatto proprio per luomo e non per il Maestro. Un insegnamento dato conoscendo profondamente la natura umana, infatti il Cristo dice: Non vi preoccupate dei particolari perch se avesse dovuto rispondere con precisione, cio: per un karma suo, avrebbe dovuto dire quello che io ho detto prima, cio che sia suo o dei suoi genitori una identica cosa. Ma il Cristo taglia corto e dice: Non preoccupatevi dei particolari. Questa creatura nata cieca acciocch la Gloria di Dio sia manifestata in lui. E non gi alludendo al miracolo che avrebbe compiuto immediatamente dopo, perch non quella la Gloria di Dio, ma alludendo alla liberazione, alla comprensione che quella creatura avrebbe avuto in seguito al sopportare il karma della cecit. Mi spiego? Voi direte: Perch Cristo ha voluto tagliar corto e ha detto non preoccupatevi dei particolari? Per la stessa ragione, oh figli, che causa il non ricordare le passate incarnazioni. Cio: se luomo ricordasse le colpe commesse, non le commetterebbe pi solo per il timore di ci che pu accadergli e non per intimo superamento. Ecco perch, appunto, luomo non si ricorda delle passate incarnazioni e si domanda il perch della sua sofferenza; luomo non deve commettere pi certe azioni, non gi per la paura di ci che pu venire in seguito a queste azioni, ma perch ha superato la passione che lo spingeva a commetterle. Per questa ragione il Maestro Cristo non risponde e non dice per un suo karma. Cio, non preoccupatevi del particolare, non preoccupatevi di sapere che lui nato cieco in seguito ad una colpa che ha commessa. In questa rivelazione dal vivo, lumano sarebbe stato portato a dire: Ben ti sta. Non dovevi commettere quella colpa! E dove sarebbe andato lamore al prossimo? Non solo, ma avrebbero chiesto immediatamente: E per quale dei suoi peccati quellindividuo ha dovuto nascere cieco?. Ed allora si sarebbero subito preoccupati di non commettere quel peccato, per la paura di dover nascere ciechi anche loro. Ricordatevi che questo episodio del cieco avvenuto non in privato, fra i discepoli eletti, ma in mezzo anche a tante creature che erano meno preparate degli Apostoli. Ecco perch, quindi, il Cristo taglia corto e dice: Non preoccupatevi dei particolari, ma sappiate che tutto avviene acciocch Dio si riveli nellintimo delle creature, acciocch le creature raggiungano lintima comprensione. E cos io dico a voi, figli, molto indegnamente. Ricordate, tenete sempre presente che la vita delluomo non un collaudo del suo spirito, ma una nascita spirituale. Tutto quanto avviene, accade acciocch voi nasciate, accade acciocch in voi sia una vittoria, acciocch voi acquistiate un piccolo frammento di Verit. Quindi, voi non siete provati per vedere se siete resistenti alla lusinga del male, oppure per vedere se la vostra fede solida; ma voi siete provati acciocch qualcosa vibri nellintimo vostro e voi cresciate spiritualmente; per questo. Ancora vi ripeto, oh figli, quando voi vedete soffrire una creatura, non ha importanza sapere per quale colpa quella creatura deve soffrire; una creatura che soffre. Voi sapete che esiste il karma e, quindi, quella creatura non soffre ingiustamente. A questo deve servire la conoscenza del karma, cio deve servire a farvi comprendere, a non farvi imprecare contro Dio, a sapere che non siete vittime di una ingiustizia. Non a farvi dire: Ben ti sta. Per questa ragione vi stato detto che esiste il karma; ma poi il sapere per quale particolare colpa o per quali colpe una creatura debba nascere con quella sofferenza, non ha alcuna importanza. Ripeto: una creatura che soffre. Soffre per un principio di giustizia e giustamente; per una causa mossa da lei stessa. Ma ci non toglie che debba essere oggetto di tutta la vostra comprensione e di tutto il vostro amore. DALI

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La parola karma, bench sia stata da noi pi volte spiegata e illustrata, ritorna spesso nelle vostre conversazioni. Ancora una volta ribadisco che karma non vuol dire fato, assegnato da un disegno imperscrutabile del Creatore; ma karma unicamente leffetto di una azione che luomo ha mosso. Ribadisco ancora questo perch dovete tenere presente il vero significato di tale parola. molto difficile addentrarsi nel campo del karma e parlarne con precisione, bench il karma sia una cosa talmente esatta e precisa da rasentare a volte proprio lassurdo, allocchio umano. Per darvi un esempio (spero di non confondere le vostre idee) vi dir questo: voi vedete che luomo, per cibarsi, porta via delle creature del mare; ebbene con questo muove una azione, crea un karma, il quale, appunto, ha un suo effetto: il mare si prende la vita degli uomini. Luomo prende la vita di quelle creature che popolano il cielo ed il cielo si prende la vita degli uomini. Luomo prende delle creature che popolano la terra e la terra si porta via la vita delluomo. E tutto questo avviene senza che un atto di ingiustizia colpisca una creatura. Voi direte: Vi sono delle creature che uccidono delle creature della terra e non hanno un effetto. Naturalmente facile capire che non vedete questo effetto; se lo vedete vi sembra che periscano nella terra altre creature che non sono direttamente responsabili. Ma periscono coloro i quali devono terminare, concludere il proprio ciclo di vita. Da ci si vede che quasi rispettata una questione di forma. Voi assistete ad un grande progresso scientifico, il quale non avviene per volont delluomo, ma avviene sempre in funzione del grande disegno di evoluzione generale. In futuro luomo, per cibarsi, non avr pi bisogno di ricorrere alla vita che popola il pianeta, ma creer degli alimenti sintetici per soddisfare i propri bisogni fisici; cos le forme di vita, sia pure inferiori non saranno pi distrutte e luomo non subir pi effetti per cause di quel genere. Domanda Ma se una creatura muore per mano di unaltra creatura, quella morte doveva avvenire o stata la creatura che uccide a provocarla? Risposta La stessa cosa va osservata da due punti di vista. Ad esempio: nellassassinio si ha colui che uccide e colui che ucciso. Ora non ammissibile che il libero arbitrio di una creatura possa provocare un danno cos grave, quale il togliere la vita ad un altro individuo. Cio una creatura non pu fare questa somma di male, per cos dire. Si hanno dei casi in cui degli innocenti che transitano per una strada, sono vittime di una sparatoria. Non sarebbe ammissibile che una creatura innocente dovesse subire un male cos forte. E, allora, qual la reale spiegazione di questo fatto? La reale spiegazione, appunto, si scopre vedendo i due lati della questione: quelle creature avevano chiuso il proprio ciclo di vita di una reincarnazione, quindi, il loro veicolo fisico doveva perire perch loro dovevano trapassare. Prendiamo lesempio di una creatura che uccide: questa creatura non ha saputo superare luccidere i propri fratelli attraverso il ragionamento; ma non ha fatto in realt un male cos forte quale luomo crede che possa fare uccidendo, in quanto laltra creatura che stata uccisa, doveva trapassare. Pur tuttavia questo non toglie che la causa sia stata mossa, in quanto lindividuo che ha ucciso realmente un assassino. Domanda E allora giusto dire che cos doveva essere. Risposta Cos doveva essere per colui che morto, ma non per colui che ha ucciso. Tu fai una questione immediata, cio: per quella creatura che uccide, non potendo superare questa azione attraverso il ragionamento, altro mezzo non vera che lesperienza diretta. Vuoi dire questo? Ma non dobbiamo capire, con questo doveva essere, come una cosa predisposta dal fato. Certamente se non comprendete con la mente, altro mezzo non v che il dolore; e, quindi, doveva essere; unicamente in questo senso, per. Cio vi sono due vie, ad esempio: se tu scarti la prima, non rimane che la seconda; in questo senso doveva essere, cio se tu scarti la prima. Non doveva avvenire in senso di fato, perch dicendo doveva avvenire, noi comprendiamo doveva avvenire in senso fatalistico, vero? doveva avvenire in quanto quella creatura ha escluso la prima soluzione; doveva avvenire in quanto, nella possibilit di scelta, stata esclusa una via e, quindi, non rimane che la seconda. ALAN Domanda Permetti, Dali? Abbiamo discusso del caso Eichmann e ci domandavamo: una creatura che pu essere causa di sofferenze indicibili e del trapasso di milioni di esseri umani, dovr avere un karmainestinguibile. E pensavamo che Eichmann fosse piuttosto un mezzo, uno strumento. Ero nel vero o no? Risposta Vedete, figli, ciascuno di noi pu essere, e molto sovente , lo strumento di un karma di un proprio simile. Ci, per, non toglie la responsabilit che abbiamo di fronte ai nostri fratelli. Voi sapete che nessuno pu subire, a torto, il dolore che noi possiamo dargli; questo, per, non vuol dire che noi siamo esonerati dalle responsabilit di aver fatto soffrire un nostro fratello, anche se questa sofferenza doveva patirla. In quanto poi a questi fatti clamorosi, per analogia, anche se qua si tratta di una sola persona, possiamo ricondurci allesempio di Giuda, il quale avrebbe tradito Cristo, lavrebbe venduto, e che quindi starebbe nel pi profondo dellinferno. Giuda, per, rappresenta lo strumento, non solo di una certa parte

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dellumanit che viveva al tempo del Cristo e che circondava la Sua figura in quel momento storico, ma rappresenta il simbolo di tutta la umanit che si era cristallizzata e che in questa cristallizzazione, aveva determinato la venuta del Cristo sulla Terra. Cos per questo fatto: sia questa creatura che tutte le altre da voi ritenute responsabili di tante atrocit, non sono altro che il simbolo della societ, della nazione o dei popoli che hanno voluto la guerra. E, in questi, si devono comprendere anche coloro che davano il loro assenso al movimento di violenza e di crudelt che fomentava in quel periodo. Ecco perch noi vi diciamo: rimanete soli e semplici. Questa creatura che tu hai nominato poteva essere un esponente di questo terribile movimento di crudelt (necessario perch milioni di creature estinguessero un loro karma, milioni di creature provassero la sofferenza che avevano fatto provare, in altri tempi remoti, ad altre creature). Ma questo non significa che la creatura che attualmente in giudizio abbia su di s tutta la responsabilit degli orrori che tutti conoscono. No, la responsabilit distribuita fra tutti quelli che hanno acconsentito al movimento di violenza, di rivolta e di crudelt che ha causato la guerra compresi quelli che semplicemente davano ragione ed appoggiavano questo nuovo sorgere di idee di violenza e coloro che ne hanno preso parte attivamente e fattivamente. Augurandovi che non vi sia pi necessit che ci accada, e ricordandovi che ciascuno di voi deve rimanere solo e semplice per non accrescere lantagonismo che esiste tuttoggi nel mondo, fra le varie parti, io vi benedico e vi auguro che la pace sia con voi e con tutti gli uomini.

Il concetto di libero arbitrio, cio della libert di cui dispone luomo nella sua esistenza, fondamentale nelle filosofie che pongono luomo, fra il bene e il male, libero nella scelta e responsabile delle proprie azioni maturate nella conoscenza e nella libert: lignoranza e la costrizione in un senso o nellaltro escludono la libert e la responsabilit delluomo. Prima di affrontare questo ponderoso argomento, dobbiamo subito dire che per noi il problema non risulta cos assillante. Infatti, vi abbiamo sempre detto che le leggi cosmiche sono infrante sia che luomo le voli consapevolmente che inconsapevolmente e sia che luomo agisca di spontanea volont che sotto una influenza. A voi, che siete abituati a pensare in termini di responsabilit, verr istintiva una domanda: Luomo, allora, ha colpa di ci che compie nellignoranza e nella coercizione?. Noi vi preghiamo di tenere sempre presente il concetto fondamentale del nostro insegnamento e cio che lesistenza delluomo non una riabilitazione, non una prova atta a stabilire se debba meritare un premio o un castigo, ma una nascita vera e propria. Infrangendo, consapevolmente o no, liberamente o meno, le leggi cosmiche, luomo subir degli effetti, avr delle esperienze, le quali allargheranno in lui la coscienza e ne determineranno la nascita spirituale. Il dolore che luomo incontra non il castigo di una colpa commessa, ma lultimo rimedio al quale si costretti a ricorrere per fargli comprendere una Verit. Premesso ci il problema del libero arbitrio cade, ma pur sempre interessante conoscere in quale misura luomo libero e di quale tipo questa libert. Non occorre criticare coloro che affermano la libert assoluta degli uomini: che ci non sia, pi che evidente. Luomo o lindividuo sarebbe assolutamente libero nella scelta se questa si maturasse in una atmosfera di vuoto assoluto oppure in una atmosfera nella quale lAssoluto egualmente presente; ma il nulla assoluto non esiste, quindi rimane valida la seconda condizione: assolutamente libero chi ha raggiunto la massima evoluzione, chi ha presente il Tutto con eguale intensit. Per luomo, quindi, non il caso di parlare di libert assoluta. La libert delluomo relativa e cresce proporzionalmente alla evoluzione. Ci logico; infatti, se un individuo poco evoluto avesse una grande libert, muoverebbe tante cause che lo soffocherebbero, mentre, essendo la libert proporzionale alla evoluzione, e cio alla coscienza, esiste un controllo naturale che restringe il campo di azione degli involuti in modo che questi possono muovere solo tante cause da non restare soffocati. Ma dire che la libert delluomo non assoluta non significa che luomo non abbia alcuna libert. Libert assoluta vuol dire assenza di ogni e qualunque limitazione, come assenza di libert vuol dire assoluta coercizione. Fra questi due estremi compresa la libert dellindividuo, dal suo manifestarsi nel piano fisico come cristallo, allapice della sua evoluzione come superuomo. Non solo, ma se esaminiamo la libert di un uomo di media evoluzione, vediamo che esiste egualmente questa scala data da: 1. Azioni che egli compie (o subisce) irrevocabilmente per karma, cio per gli effetti delle cause che egli ha mosse in precedenti incarnazioni (assenza di libert). 2. Azioni che egli compie per sua libert relativa, per le quali la scelta stata influenzata da una necessit (libert spuria).

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3. Azioni che egli compie, sempre nellambito della sua libert relativa, ma al di fuori di qualunque influenza (libert pura). Libert pura, naturalmente, non vuol dire assoluta. Per essere assolutamente libero, luomo, come prima ho detto, non dovrebbe subire alcuna influenza in tutte le decisioni da prendersi, mentre la libert pura si riflette in una, o poco di pi, decisioni prese al di fuori delle influenze. Solo nelluomo massimamente evoluto la libert pura si identifica con la libert assoluta, in quanto tutte le decisioni sono prese al di fuori di ogni influenza. Riassumendo: la libert in genere la possibilit che ha lindividuo di mettere in atto certi suoi proponimenti. Questa libert pu essere goduta in misura diversa, cio essere assoluta o relativa. La libert sempre un attributo, in quanto non esiste in modo a s stante. La libert una conseguenza della evoluzione; quanto pi lindividuo evoluto, tanto pi libero. La legge di evoluzione, invece, esiste in modo a s stante. La libert un attributo della evoluzione. assolutamente libero chi non patisce di alcuna limitazione. Le limitazioni possono essere di ordine intimo: mancanza di capacit. Oppure di ordine esterno: impedimenti alla realizzazione di un proponimento. Ad esempio: posso avere la capacit di scrivere un romanzo, ma non avere il tempo per farlo (limitazione esterna). La misura della libert si determina nellattimo in cui lindividuo si propone di fare qualcosa. Ad esempio: fino a che non mi proporr di volare, non determiner la mia limitazione, che sorge dal non aver io questa possibilit. Lassenza di desiderio rende lindividuo indeterminatamente libero. Assenza di limitazioni significa anche non essere sottoposti ad alcuna influenza. Tale condizione si realizza in due soluzioni: luna negativa, laltra positiva. Cio, assolutamente libero lindividuo che posto in un ambiente interiore ed esteriore di vuoto assoluto o lindividuo che ha presente, con eguale intensit, il Tutto. Il libero arbitrio, quindi, non esiste in modo assoluto per luomo, in quanto egli influenzato da innumerevoli fattori dordine intimo ed esterno. Luomo ha un libero arbitrio relativo, in quanto gode di una libert relativa. Il fatto che luomo sia sottoposto ad alcune influenze e limitazioni, non vuol dire che luomo sia privo di ogni libert, bens che luomo non gode della libert assoluta. Totale assenza di libert, significa assoluta coercizione. Quindi, nellassenza di libert non si pu parlare di semplici (o complesse) influenze che volgono lindividuo ad una azione, ma addirittura di fattori coattivi che non lasciano possibilit di scelta. facile capire che luomo non gode di una libert assoluta; la libert relativa di cui gode luomo gli concede una certa gamma di azioni e la possibilit di realizzare alcuni suoi proponimenti, ma ci non vuol dire che i proponimenti che luomo pu attuare nascano in una atmosfera di libert, perch possono essere dettati da certe necessit. In questo caso, luomo ha solo la libert di soddisfare la necessit che ha dettato il proponimento, ma il proponimento non frutto della sua libert. Quindi, essendovi, inoltre, proponimenti che luomo non pu attuare, nonostante la sua necessit (assenza di libert in quel senso) e proponimenti che non sono frutto di alcuna necessit, ma frutto di una intima libert individuale, occorre distinguere cos: Libert relativa, che si divide in 1. libert pura. Ed quella libert nellambito della quale le azioni non sono determinate n da influenze esteriori, n da necessit. 2. libert spuria. Ed la possibilit di attuare o soddisfare certi desideri o necessit. Assenza di libert, che si distingue in 1. parziale, quando solo un certo numero di azioni predestinato. 2. totale, quando ogni e qualsiasi evento della esistenza preordinato nei minimi particolari. (Ad esempio: il processo di cristallizzazione, prima manifestazione di vita). Il fatto che vi siano degli uomini capaci di prevedere e predire avvenimenti del vostro futuro, non significa che tutto sia scritto e precedentemente determinato. Un veggente ha la facolt di sapere prima del loro verificarsi non solo i fatti karmici, ossia gli effetti delle cause mosse, ma anche quelle decisioni che gli uomini prendono nellambito della loro libert pura. Ci pu sembrarvi una contraddizione, essendo abituati a conoscere in precedenza solo ci che prestabilito, ma per chi pu andare oltre il tempo, passato e futuro si fondono nel presente. Cos, il fatto che si possono prevedere con esattezza gli avvenimenti del futuro, non vuol dire che la libert individuale, ove vi sia, venga anche minimamente violata o che la visione del veggente sia possibile perch tutto sia predestinato. Avete manifestato una incertezza a proposito della libert di cui gode un Maestro. Chi giunto nella Realt Assoluta assolutamente libero. Nel caso del Cristo non possiamo dire che il Maestro sia stato privato della Sua libert. Egli volontariamente si assunta la Sua sublime missione e per svolgerla

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volontariamente si assoggettato a tutte le condizioni che la missione imponeva, ma Egli rimase essenzialmente ed intimamente libero in assoluto.

Domanda Vorrei sapere, se permetti, questo: quando uno manda dei pensieri cattivi verso una creatura, come nella magia nera, pu nuocere tanto da portare la vittima dei suoi pensieri anche alla morte. E quando, invece, uno manda pensieri buoni, preghiere pu portare del bene. Per, se questo si collega con il karma, mi sembrerebbe che tanto i pensieri cattivi quanto quelli buoni non possano modificarlo. Allora non so le nostre preghiere hanno un valore, un potere oppure il karma si svolge egualmente? Scusa se non so spiegarmi meglio. Risposta Ti sei spiegata benissimo. Luomo non sa che certi effetti, certi eventi della proprio vita o della vita dei suoi simili sono segnati, per cos dire, in quanto debbono accadere necessariamente. Ma in questo non si deve vedere una fatalit cieca, bens leffetto di una causa mossa dallo stesso individuo, in precedenti incarnazioni. Cos, uno di questi punti fermamente stabiliti, proprio il trapasso. Non pu darsi assolutamente che una creatura trapassi prima o dopo il periodo stabilito. Tanto vero che anche nei Vangeli, leggendo della resurrezione di Lazzaro era, s, una morte vera e propria, tanto che i tessuti iniziavano la putrefazione, per, Lazzaro non doveva morire, ma la sua morte aveva lo scopo di mostrare agli uomini di allora il potere del Cristo nel farlo tornare in vita, nel ricostruire questi tessuti che stavano andando in putrefazione. Neppure un Maestro della levatura del Cristo pu protrarre il trapasso di una creatura, e ci non perch non ne abbia il potere, ma per non violare la legge. Allora, direte voi, come si spiega che certe creature in preda allira oppure casualmente, senza intenzione possono troncare la vita di altre creature? Figli, si spiega in modo molto semplice, in modo che concilia luna cosa e laltra; concilia e il libero arbitrio e ci che sta scritto, la fatalit o il destino o il karma, come chiamar lo volete. In effetti, una creatura che muore, muore perch la sua ora, come si usa dire; e colui che uccide non sa di essere lo strumento di un karma. Con questo noi non intendiamo dire che colui che uccide non abbia responsabilit, in quanto ha commesso latto senza sapere che cos doveva essere. Ma torniamo a noi. Quelli che voi chiamate poteri inconsueti, quali ad esempio appunto quelli che riescono ad avere artificiosamente gli stregoni o individui cos chiamati, fanno parte della natura; sono inconsueti, ma sono naturali. E, quindi, come in modo semplice possibile ad una creatura fare del male ad unaltra (o per lo meno cos apparentemente), altrettanto possibile farlo attraverso a dei mezzi inconsueti, quali ad esempio le pratiche di magia nera. Ma se una creatura non deve subire il male che unaltra le augura, state tranquilli che questa creatura, n con mezzi consueti, n con mezzi inconsueti riuscir a farlo. Se, invece, una creatura deve trapassare, accadr qualcosa per cui questo trapasso avverr. Mi sono spiegato, figli? Cos, se voi pregate e rivolgete dei buoni pensieri verso delle creature, questi buoni pensieri giungeranno e saranno operanti e determinanti solo se quella creatura non avr un karma contrario, solo se quella creatura potr ricevere quei buoni pensieri. In linea di massima voi dovete sempre rivolgere dei buoni pensieri a tutte le creature, senza preoccuparvi se saranno o meno efficaci. Supponiamo che conosciate un individuo che stia subendo un tracollo finanziario: se questo tracollo scritto per karma, nessuna ricchezza di questo mondo riuscir a salvarlo. Ma se il suo tracollo non scritto, non determinato per karma, non effetto di una causa che egli ha mosso in unaltra incarnazione, in unaltra vita, allora anche se non lo aiutate, superer questo momento critico. Ma io vi ricordo il bellissimo insegnamento di Budda: Non lasciate tempo al sole di rasciugare una lacrima, prima che voi non labbiate rasciugata. Cos non dite: Se non lo far io, lo far qualcun altro, ma abbiate il preciso senso del dovere di essere voi ad aiutare. Aiutate pure e senza preoccuparvi se questo vostro aiuto giunger o non giunger; se sar effettivo, tangibile e se potr essere ricevuto. Domanda Ma questi piccoli aiuti che possono venire dai nostri buoni pensieri, non fanno parte delle cose principali che costituiscono il karma? Risposta Non sempre. Domanda Scusa, volevo chiedere da molto tempo Voi avete detto qualche volta che pregate per noi; e la frase stata ripetuta da Entit affettive. Alla nostra mente riesce difficilissimo concepire che voi possiate pregare per noi. Puoi spiegarci qualche cosa in merito? Risposta Certo. Voi ormai per pregare intendete quel consueto modo di recitare una formula prestabilita. Ma, in effetti, non cos. Si prega tutte le volte che rivolgiamo il nostro pensiero, la nostra attenzione ad una creatura, in senso buono, cercando di inviare a questa creatura dei buoni pensieri,

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dellaffetto, di provocare nellintimo nostro un sincero sentimento di amore per quella creatura o quelle creature. Come prima ho detto, certi eventi non possono essere cambiati dalla preghiera e sono tutti quegli eventi che debbono accadervi per karma, cio quegli effetti di azioni che avete mossi in altre incarnazioni. Pur tuttavia, stato detto e ridetto che il pensiero una grandissima forza; ed in effetti lo . Anche se questo pensiero raggiunge raramente effetti cinetici, pur tuttavia una grande forza perch si dispone come in forma di atmosfera attorno alle creature, alle quali questo pensiero benefico rivolto, provocando un senso di buona disposizione, di buon animo, quasi direi di pacata serenit, di un lieve ottimismo; e voi sapete che questi stati danimo sono capaci, in determinate circostanze, quasi di cambiare se fosse possibile il corso della storia. Ecco perch il pensiero una grande forza. Cos, quando noi preghiamo per voi, non recitiamo una formula rivolti allAltissimo, ma cerchiamo di inviarvi questa buona atmosfera, di circondarvi di amore; e ci auguriamo che questo amore sia da voi sentito. Domanda Scusa, pu darsi il caso che una creatura, in una precedente incarnazione, abbia fatto una piccola buona azione e che, nella incarnazione seguente, abbia per questo un lungo buon karma? Cio, se ad una piccola buona azione possa corrispondere una grande reazione buona? Risposta No, tutto misurato e preciso. DALI Non uccidere. Voi avete udito che vi fu detto: Non uccidere . Ma io vi dico che chiunque dir: Raca al proprio fratello ecc. E se la mano destra occasione di peccato, tagliatela e gettatela lontano dal vostro corpo. Qualcuno di voi pu pensare che se si intendesse alla lettera questo insegnamento tanto per restare in argomento della vostra discussione di questa sera nel mondo vi sarebbero forse molti eunuchi di pi di quelli che non vi siano. Ma, figli e fratelli, che cosa significa il non uccidere di Mos? Naturalmente il non uccidere di Mos non poteva riferirsi alle piante o agli animali, perch a quellepoca levoluzione spirituale delle creature non presentava neppure lontanamente questo problema; ma il non uccidere di Mos si riferiva agli uomini. Con la venuta del Cristo un nuovo ideale morale presentato agli uomini: non solo non uccidere ma, addirittura, amare il prossimo nostro come noi stessi; addirittura gettare via lontano da noi tutto ci che pu servire per attuare un male. Dunque, il non uccidere gi un ideale superato, il non uccidere riferito agli uomini cosa che da sottintendersi. Direte voi: Ed allora? In linea di principio sempre condannabile lomicidio? sempre condannabile il suicidio? perch anche il suicidio contrario al non uccidere Certo, sempre condannabile. Dobbiamo scendere ai casi particolari, dobbiamo guardare, meditare, sceverare e giungere ad una conclusione. Voi avete parlato dei casi di nascite mostruose ma, figli e fratelli, coloro che si uniscono e, unendosi, desiderano procreare debbono valutare anche questo rischio, perch tutto deve essere soppesato. Coloro che vogliono dar vita ad un nuovo corpo fisico, che dalla loro unione probabilmente nascer, debbono considerare anche questo rischio. una responsabilit non trascurabile quella di procreare, responsabilit che abbraccia anche questo punto di vista. Ed allora direte voi se il figlio nasce deforme?. Se il figlio nasce deforme i genitori hanno il dovere di tenerlo deforme. Ma qualcuno di voi pu dire: Non sempre i figli sono desiderati, non sempre quando nasce una creatura, questa creatura si voluta mettere al mondo, come si usa dire. Ed allora? Figli e fratelli, prima di rispondere direttamente a questa domanda, entriamo in un numero di figli superiore a quello che le proprie forze finanziarie, non solo finanziarie, ma le proprie capacit educative, le proprie forze fisiche possono consentire o consentono? No, non lecito questo! Perch ripeto mettere al mondo dei figli una grave responsabilit e, proprio perch grave responsabilit, occorre valutare anche quelle che possono essere le conseguenze alle quali va incontro un figlio nel non avere quello che i figli debbono avere. Ma, direte voi: Se i karma vi sono, devono essere scontati; e se questi figli venissero al mondo per soffrire?. Non cosa che riguarda i genitori. I genitori hanno il dovere di educare i figli nel miglior modo possibile, anche con la frusta, se necessario; anche con il polso forte, se indispensabile, ma non debbono far patire stenti, miserie, fame. Questo no: piuttosto non si deve procreare. Quindi spero di non avere scandalizzato nessuno se i figli nascono non voluti e se da parte dei genitori si fatto il possibile perch questo non avvenisse, non c che accettarli, perch segno che dovevano incarnarsi; e se questi figli nascono deformi, i genitori non hanno che da accettarli. E se nella gestazione v pericolo di morte per la madre, allora sia salva la madre, perch il figlio un corpo fisico che ancora non in contatto diretto con lindividuo, ed in questo caso non vi alcun danno. Se si interrompe la maternit, perch si ha paura che il corpo fisico che verr al mondo sia deforme , n pi n meno, uccidere il figlio nato mostro. la stessa cosa. Vedete, dunque, quante cose devono essere considerate?.

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Ma io ho annoverato fra il non uccidere anche il suicidio. sempre male uccidersi? Il suicidio condannato soprattutto perch considerato un atto di vilt. Ma, quando il suicidio non rientra in questo presupposto, quando il suicidio avviene, come avvenuto molti sono i casi perch non si debba o non si possa danneggiare altre creature, il suicidio non che uno slancio di altruismo. Nelle guerre vi sono state creature, le quali si sono uccise perch catturate e perch sapevano che, torturate, avrebbero rivelato fatti, nomi, notizie che avrebbero potuto danneggiare altre creature. Vi sono stati dei malati, i quali si sono uccisi per non essere pi di peso ad altre creature, sapendo che la malattia che li minava era inguaribile. Voi vedete che, di fronte a questo lato, la condanna al non uccidere sbiadisce, si scolora, svanisce. Dunque, oltre che il principio va considerato il caso particolare; e chi che pu considerare il caso particolare, se non noi stessi con la nostra coscienza? Cos, noi che qua siamo riuniti forse talvolta per fare dellaccademia dobbiamo considerare il caso in generale e dire che il non uccidere di Mos, ribadito e rafforzato dallamare il prossimo nostro come noi stessi del Cristo, ancora valido. Ma dobbiamo anche ricordarci che non possiamo giudicare le creature, perch le creature non si possono giudicare dalle azioni: occorre penetrare allintenzione. Questo noi non possiamo farlo ed meglio che cos sia. Pace a voi. KEMPIS

Io sono qui, figli, ed esercito su di voi una influenza. Ma, come sempre, occorre distinguere perch innumerevoli sono le influenze che una creatura esercita sugli altri. Ma, non solo le creature possono esercitare delle influenze, anche degli oggetti. In che modo? In modo diretto e in modo indiretto. Vi sono degli oggetti che hanno una influenza diretta; per rimanere nel campo dellocculto, noi accenneremo cos ai pantacli ovverosia a quelle speciali preparazioni aventi un carattere magnetico, le quali ricevono dei fluidi cosmici e li trasmettono. Ma, se vogliamo fare un esempio di influenze dirette, senza restare nel campo occulto, prendiamo un altro qualsiasi campo: la chimica, ad esempio. Vi sono i cosiddetti catalizzatori, i quali favoriscono le reazioni chimiche senza prendervi parte. Questi, possiamo dire a rigore, hanno una influenza diretta sulla reazione. E vi sono le influenze indirette. Sempre parlando di oggetti, vi sono i cosiddetti amuleti, i quali in effetti (se non sono pantacli, ripeto, cio non siano stati sottoposti a speciali preparazioni) non hanno in se stessi alcuna influenza; eppure per coloro che portano e credono in questi amuleti, hanno una rilevante influenza. Hanno linfluenza che gli individui, che i credenti, attribuiscono loro. Allo stesso modo delle creature e delle persone; cos dobbiamo distinguere ancora fra influenza vera e propria o influenza diretta, come abbiamo detto, e influenza indiretta. Voi avete sperimentato direttamente linfluenza che i nuovi venuti hanno nella vostra cerchia. Creature che per la prima volta vengono fra voi; queste influiscono sul vostro umore, sulla vostra capacit di estrinsecare i vostri pensieri; talvolta, anzi quasi sempre, vi inibiscono, altre volte pi raramente vi spingono a parlare. Non solo i nuovi venuti, ma fra voi, fra coloro che di consueto partecipano a queste riunioni, vi sono taluni che influiscono, allo stesso modo dei nuovi venuti e cio vi limitano nel parlare o vi invitano a parlare. Queste influenze, ripeto ancora una volta, devono essere distinte e debbono essere considerate in virt di ci che provocano su di voi per autosuggestione, oppure in ci che provocano su di voi per influenza diretta. Perch, figli, se io che qua vi parlo, momentaneamente tacessi e mi allontanassi, voi restereste nello stato danimo eguale a quello che avete durante la mia presenza, restereste sotto la stessa influenza. E, quindi, vi sono influenze promiscue, dirette e indirette; cio noi possiamo con le nostre parole influenzarvi (e ci auguriamo che ci sia sempre in modo positivo) e con la nostra presenza, indipendentemente dalla vostra volont, influenzarvi indirettamente; cio voi autosuggestionarvi (non intendete questo in modo negativo, ma in modo naturale) autosuggestionarvi della nostra presenza. E questo avviene sempre. Cos ogni creatura influisce in modo diretto ed indiretto e, nello stesso tempo, influenzata in modo diretto e indiretto. Ripeto: queste distinzioni sono convenzionali, perch, in effetti, queste influenze sono sempre promiscue. Intendo dire che un pantaclo pu influire in modo diretto ed anche indiretto, perch chi lo porta ha fede nel suo potere. E cos anche per le creature: ogni creatura influisce col peso della propria persona. Che cosa vuol dire questo? Dobbiamo ancora una volta ricorrere agli esempi. Chi qua fra voi, in questo genere di riunioni durante le quali vengono affrontati dei problemi o morali o filosofici o come dir

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volete, ha sugli altri una certa influenza, la quale dipende dal peso della propria persona; dipende cio dal giudizio che gli altri si sono fatti sulla chiarezza di idee che ha la creatura. Mi sono spiegato? Per, la stessa creatura, fuori di qua, nellambiente del proprio lavoro, esercita unaltra influenza e anche quella dipende dal peso della sua persona nel lavoro. Dipende ancora dal giudizio che gli altri si sono fatti della capacit che ha questa creatura nel proprio lavoro. Una creatura che rivesta una carica, un militare o un religioso, ha presso coloro che gli sono vicini, per esigenze di carattere militare o religioso, una influenza. La stessa creatura, in seno alla propria famiglia o in seno a una cerchia di intimi amici, ha unaltra influenza. E cos via. Ma vi sono altre influenze che vi sfuggono e sono tutte quelle influenze telepatiche, che fanno parte o rientrano nella sfera di attivit a voi ignota. Voi sapete che voi subite delle influenze non solo psichiche, ma influenze anche astrologiche e via dicendo; sarebbe troppo lungo prendere in esame tutti i vari tipi di influenze. Ma di queste non ci vogliamo interessare questa sera, perch avete cominciato a parlare di influenze parlando dei mantra che sono formule recitate producenti risonanze sulle materie di tutti i piani di esistenza. Vogliamo restare in tema di quella influenza che ogni individuo ha ripeto e che pu essere diretta e indiretta. Voi dovete essere consapevoli dellinfluenza che avete sugli altri, perch tale influenza, sia diretta che indiretta, deve essere da voi adoperata ad un fine di bene per gli altri. Questa influenza che voi avete sugli altri, in effetti, unarma che voi avete, come la parola, come la capacit di convincere, come la stessa mente. un talento che vi stato dato e che dovete impiegare in modo proficuo. Siate consapevoli dellinfluenza che avete sugli altri, sia diretta che indiretta, ed adoperate questa influenza in modo benefico per tutti. Io mi auguro che questo sia ben compreso da voi. DALI Se avete assistito ad una vendita di bestiame, avrete certamente notato come il compratore, con occhio esperto, determini il valore della bestia, cercando di stabilirne, nel modo pi esatto possibile, let, il peso, lo stato di salute, la razza alla quale appartiene. Fino a qualche anno fa, luomo era valutato dai suoi simili con lo stesso concetto per il quale si riesce a concludere un buon affare alle mostre e ai mercati. Le madri dicevano, di un aspirante marito, alle figlie: un buon partito, sano, giovane, di buona famiglia. Per, per restare obiettivi, dobbiamo riconoscere che gli uomini potevano avere una qualit che le bestie non avevano. (Non mi fraintendete, oh fratelli, non sto parlando di una qualche virt). Potevano essere danarosi, qualit questa sufficiente ad escludere tutte le altre. Lintimo delluomo solo da qualche tempo a questa parte ha un certo valore; ma il conosci te stesso della antica Grecia ancora lontano migliaia di anni, bench lauto-conoscenza sarebbe una cosa utilissima alla umanit. Certo con il concetto che avete della vita, questa comprensione difficile; pur tuttavia fattibile. Escludendo le cose assurde, lumano pu concepire progetti, la cui realizzazione nel tempo contingente pu essere impossibile. Ma non tutti questi progetti di impossibile realizzazione resterebbero tali se le forze di tutti gli uomini e la scienza di tutti gli studiosi, fossero unite. La cosa della quale vi parleremo questa sera, non pu essere alleggerita di una sola difficolt da una coalizione dintenti, pur tuttavia fattibile: vi sono stati uomini che da soli e senza grave sforzo sono riusciti a compierla. Dalla esaltazione della vita umana che conduce luomo al connubio con la deit del paganesimo, allannientamento di ogni motivo umano chiamato Cristianesimo; dalle aberrazioni della fantasia scatenata da ogni logicit, come fu conosciuta nelloscurantismo, al trionfo incondizionato della ragione nellilluminismo; dallimmateriale romanticismo, al brutale realismo di recente adozione, la storia delluomo che non trovando, in una concezione di vita, ci che la sua stessa natura gli fa ricercare, si volge alla concezione opposta. In questo ciclico ripetersi e rinnovarsi, luomo al tempo stesso soggetto ed oggetto, modifica ed modificato dallambiente nel quale vive, sicch si pu dire che la fatica sia duplice: luna di imposizione, laltra di assoggettamento. Tanti secoli di vita umana hanno visto fiorire una grande opera: il mondo delluomo il quale, pur mutando forma di generazione in generazione, resta sempre il prodotto fra le esperienze avute ed il bisogno delluomo di ricercare il suo vero destino. Ma il valore di quello che stato costruito, non in ci che stato edificato, ma in quanto stato appreso. Basterebbe questa semplice riflessione a capovolgere il concetto della vita, ad invitare a meditare sulle esperienze altrui, a risparmiare tanta fatica. Le esperienze nascono nelle lacrime e nel sangue e potrebbero essere facile retaggio di una fattiva meditazione.

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Luomo trascura il suo intimo; la sua societ non lo spinge ad una vita di meditazione, anzi lo distoglie da questa. Egli diviene sempre pi superficiale, amante di ci che si pu seguire senza impegnare oltremodo lintelletto, amante della cronaca, dellesteriore, di ci che appare. Lintimo viene trascurato con il risultato di una assenza di originalit di pensiero e di una completa ignoranza di se stessi, mentre lintimo ha una grande importanza. Solo coltivando la propria vita interiore luomo pu impedire alla sua societ di divenire un ingranaggio crudele e privo di qualsiasi sentimento. Voi stessi, fratelli che ci ascoltate, rifuggite da una vita di meditazione. Incolpate la vostra vita quotidiana di non lasciare tempo per una introspezione e non possiamo certo farvene una colpa. necessario scrutare il proprio intimo: in questo intimo e da questo intimo hanno origine tutte le azioni delluomo. In questo intimo e da questo intimo partono le cause dei futuri dolori umani. Per scrutare il proprio intimo occorre: serenit e coraggio, un raro tipo di coraggio. Infatti, chi pu liberamente ammettere di essere la causa dei propri errori, senza cercare per lo meno delle attenuanti? Un essere anormale. Tutti coloro che sono andati oltre lo spirito della loro epoca, oltre le consuetudini sociali, sono stati considerati dai contemporanei dei pazzi. Noi saremmo, quindi, quei pazzi che invitano a ricercare in se stessi le cause delle proprie sofferenze. Ma chi vorr ascoltarci? Chi vorr darci credito? Chi vorr sentire le nostre lamentele, quando lumanit crede alla sfortuna ed affetta da mania di persecuzione, pur di non ammettere la propria incapacit? un pazzo colui che non parla in questo senso agli uomini e crede di essere ascoltato! E se a questo pazzo non interessasse fare dei proseliti, e se parlasse unicamente per amore della Verit? Sarebbe una cosa inconsueta. In genere la verit accaparrata e remunerata a fior di bigliettoni dai rotocalchi a grande tiratura. Ma questa della quale io vi parlo una Verit che non interessa gli uomini. Eppure riguarda ogni uomo da vicino, essendo la Verit dellintimo suo. Per comprendere questa Verit, non occorre lanalogia, in quanto non esula dal vostro modo di pensare. Lanalogia lultima parola della ragione e la prima della fede ed necessaria alla comprensione di quelle Verit che sono al di sopra dei luoghi comuni del pensiero, delle vostre consuetudini. Ma per comprendere se stessi bastano: attenzione, buona volont, sincerit. Dedichiamo un po del nostro prezioso tempo, oh amici, armati di queste qualit, a sollevare quel pudico velo con il quale ognuno nasconde il proprio intimo anche ai suoi stessi occhi. Tanti secoli di vita comprendono innumerevoli azioni; alcune scaturite dimpulso, altre determinate da riflessioni. Ogni azione in s pu essere stata compiuta per innumerevoli motivi; erra, quindi, colui che crede di poter giudicare gli uomini dalle loro azioni. Eppure tutti questi innumerevoli atti hanno una radice comune: lio di ognuno. Ogni uomo esplica una sua attivit, ha una sua vita. Noi potremmo scegliere, fra le numerose vite, un individuo qualsiasi, sicuri di trovare anche in lui la spinta che comune a tutti: lio. Diverso solo il campo nel quale lindividuo si muove, ma la spinta ha una identica radice. Tutta la vostra societ si muove sullimpulso dellio. Infatti, questo signor io ha la cattiva abitudine di volersi espandere; cos, lio che trascina lindividuo nella corsa della propria espansione. lio che lavora al progresso per conquistarsi delle posizioni di favore; egualmente lio che si oppone al rinnovamento sociale per non perdere i propri privilegi. Il bene e il male si avvicendano a capriccio dellio. Ecco ci che ha edificato le meraviglie del mondo o operato lo sterminio degli schiavi; muove le nazioni, incita a svelare i segreti della natura, a palesare il bello e a nascondere il brutto. tutta una lotta, un continuo conflitto fra io e io, perch lindividuo fa tutto in funzione di se stesso. lavora per ritrarre un guadagno che gli permetta di circondarsi di oggetti che, secondo lui, lo valorizzano; ama ci che gli d soddisfazione, trova soddisfazione solo in base a ci che pu assecondare lespansione del suo io; sopporta sacrifici e rinunzie pur di accrescere se stesso in questa o in altra vita. Nel valorizzare se stesso trova lentusiasmo per intraprendere e la costanza per continuare. Tutta la vostra societ si muove per la spinta dellio; lio che deve affermarsi il concetto base della vostra societ. Se, assurda ipotesi, la spinta dellio cessasse improvvisamente, luomo ripiegherebbe su se stesso in una venefica apatia e la societ cadrebbe nel pi triste abbandono. Sarebbe, dunque, un nemico del genere umano chi predicasse il superamento dellattivit dellio? Proviamo a guardarlo pi da vicino questo io, grande protagonista e sconosciuto. Guardiamolo ove pu manifestare la sua attivit senza rispetti umani, senza preoccupazione di salvare la faccia. Ove conta i suoi eserciti per dare battaglia, ove (assecondate le lusinghe dei sensi) volle nascondere la sua debolezza inventando Satana, ove cerca di convincersi di essere migliore di quanto in effetti non sia. Guardiamolo dove ha il suo regno: nellintimo delluomo. Lambizione il nutrimento dellio ed il suo appetito, la prepotenza vorrebbe essere la dittatura dellio; la superbia, la presunzione, la vanagloria e simili, sono la sua convinzione di essere superiore. Lira la accesa intolleranza dellio, la paura ne listinto di conservazione; la crudelt la sua completa cecit nei riguardi delle altre creature; la gelosia il suo timore di perdere un affetto di cui vorrebbe avere lesclusiva; linvidia il suo rammarico per non avere ci che altri hanno; la lusinga la sua arma per ottenere ci che non ha da altri mezzi, di contro la sua debolezza; lipocrisia un suo ingannevole travestimento, la menzogna la sua difesa e chi pi ne ha pi ne metta.

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Ma sar bene non andare oltre questo triste elenco giacch nulla pi di cattivo gusto per lio che veder poste in risalto le proprie debolezze. E per dirla in poche parole: se ai vizi inerenti ai sensi (quali la gola, la lussuria, lalcoolismo e via dicendo) si aggiungono tutte quelle qualit negative che fanno capo allio, come quelle ora rammentate, si ha il quadro completo degli errori e delle debolezze umane. Labbiamo smascherato questo io! Chi potrebbe avere una peggiore reputazione? Dopo lesposizione dei fatti, sentita laccusa, la parola spetta alla difesa e alla maniera dei vostri avvocati, cerchiamo le attenuanti della colpa. Lio nasce dal senso di separativit che lindividuo prova nei confronti del mondo che lo circonda. Questo sentirsi una entit distinta dal resto non acquisito o dovuto alleducazione, ma esiste ben spiccato nelluomo, prima che sia assoggettato alle consuetudini sociali. Che lindividuo sia unit, un fatto indiscutibile, e che, quindi, si senta individuo separato, distinto, non pu essere dovuto ad un errore. Allora? direte voi. Esiste una differenza fra senso di separativit e senso di individualit. questultimo suggerito dalla natura allindividuo, in quanto solo avendo consapevolezza della propria individualit si pu avere coscienza dei propri doveri, solo sentendosi una unit integrante nel Tutto si pu avere coscienza dei propri compiti. Siete individui: e come pu sorgere la vostra coscienza se voi non comprendete? Lindividuo solo di fronte alla Verit. Quando vi diciamo che nessuno pu comprendere per voi, oh fratelli, vogliamo rafforzare il vostro senso di individualit. Uno scienziato che scopra la legge che regola un fenomeno, ne ha facilitata la comprensione agli altri; ma per chi non studia le esperienze dello scienziato, il fenomeno rimane misterioso come prima della scoperta. Generalmente si consci del peso della propria persona, quando si hanno dei diritti da accampare, mentre i doveri da adempiere si lascerebbero volentieri agli altri. Ci dovuto al senso di separativit, che un intimo errore di interpretazione del senso di individualit suggerito dalla natura. Quando lindividuo non fa attenzione allerrore nel quale cade, prende corpo lio, con linsito bisogno di espandersi: nasce legoismo. Si deve, invece, avere coscienza della propria individualit, per sentire il peso della propria responsabilit ed essere uniti con tutti per non creare il culto di se stessi. Riconducendosi a questa esatta visione del s nel Tutto, si pu porre fine allio e ai suoi processi di espansione. Concludendo: superare lattivit espansionistica dellio, non significa cessare di operare, cadere in un immobilismo; significa continuare a vivere altruisticamente. Non , quindi, un nemico del genere umano chi predica il superamento dellattivit dellio. Non n un ambizioso n un cattivo consigliere chi parla unicamente per amore alla Verit. Ascoltiamo quindi chi, in questo senso, merita tutta la nostra attenzione. Pace. KEMPIS

Il processo di espansione dellio che spinge lindividuo allazione, al tempo stesso lo limita. Per questa attivit lindividuo si illude prima e resta deluso poi; trova uneffimera gioia seguita da un pi lungo dolore. Una grande forza prorompe da questo io, ma una forza che trascina lindividuo nel dolore, se egli non si sottrae ad essa. Superare lattivit espansionistica dellio significa morire a se stessi; lavorare per amore al lavoro, svelare i segreti della natura per il bene delle creature e non accrescere se stessi. Significa cessare di illudersi, cancellare il dolore dalla faccia della Terra; vivere, muoversi liberamente per la bellezza di una causa in s e per s, senza il miraggio di un guadagno personale. Significa considerare la vita da un punto di vista completamente diverso da quello secondo il quale gli uomini vivono, agiscono e pur tuttavia continuare ad agire, a progredire. Significa essere tanto forti ed amare tanto la vita da vivere anche senza lincentivo dellio. Questa nuova concezione, pura, scevra da qualunque egoismo, non pu essere accettata o sostituirsi a quella consueta, con la stessa facilit con la quale si pu imparare ad esprimersi in unaltra lingua. Esiste un conflitto nellindividuo, tale conflitto sottile e complesso. La sua impostazione pu variare da individuo a individuo; a volte il sentire che non consono al pensiero; o lazione, altre volte, agli antipodi del desiderio e cos via. Per dirla in poche parole, il conflitto sussiste quando tutti questi sono atteggiamenti dellessere. Comunque sia, il conflitto indica che lindividuo intento ad accrescere se stesso. Morire a se stessi o superare lattivit espansionistica dellio, non vuol dire cambiare atteggiamento, ma tutto il proprio essere; significa vivere senza opporre alcuna resistenza al fluire in noi dellUnica Vita. Ed ecco che a queste parole sorge in voi istintiva la richiesta della formula per ottenere ci. Quando siete nel dormiveglia, vi appariscono delle fuggevoli immagini; nel momento che, di proposito, volete osservarle attentamente, queste scompaiono e vi destate. Cos della Realt. Quando la si

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vuol perseguire con uno scopo, diventa irraggiungibile. Ci nondimeno, se lindividuo non pone attenzione allattivit espansionistica del suo io, continua a soffrire. Bisogna che si renda consapevole di ci che lo muove per poter sostituire, alla spinta dellio, la fede o lintima convinzione nella Comunione di tutto il Creato. Ma come far comprendere agli uomini di far qualcosa per niente? Lumanit vive in termini di scambio, sempre supposto vantaggioso. Si d per ricevere, si fa per avere. Questa nuova concezione di vita non pu essere accettata, e chi laccetta lo fa perch segretamente pensa di poter cessare di illudersi; ma, accettandola per questo, continua nellillusione, cos pure legoismo continua e preclude la via allautoliberazione. Eppure, tutti gli uomini ammirano chi ha compiuto azioni che essi credono ispirate dallaltruismo; esprimono la loro approvazione a chi credono abbia dimenticato se stesso per il bene di un fratello. In questa approvazione racchiuso il flebile consenso della coscienza, la segreta certezza che quello quanto tutti debbono fare. Lultima approvazione allaltrui olocausto un rimedio che la natura suggerisce alla crudelt che la societ insegna. Ma prima che gli altri, noi dobbiamo imparare a vivere senza assecondare lespansione dellio. Rendiamoci, dunque, consapevoli che quanto pi si asseconda lio, tanto pi crudeli si diventa; che il continuo assillo dellio ci toglie tanta libert e pace. Avviciniamoci a questo ideale di vita, liberando il sentimento dallegoismo che lo soffoca, imperciocch, quanto pi imperiosa la voce dellio, tanto pi impercettibile il sentimento, quel sentimento che il primo segno di amore al prossimo. Pace a tutti. CLAUDIO Con quello che abbiamo detto questa sera sullio, oh figli, non abbiamo esaurito largomento. Non ci siamo inoltrati nellesame di come lio riesca a nascondersi dietro nobili imprese, di quanta parte lio abbia nella comprensione della Realt e come modifichi o fondi dottrine o filosofie. Lo scopo della nostra chiacchierata di questa sera (per taluno di voi pesante) era quello di ribadire ancora una volta che importante non tanto ci che luomo ha edificato, quanto ci che luomo ha appreso. Che meditando e compiendo delle introspezioni, luomo pu impedire alla societ di diventare un ingranaggio crudele. Che il senso di separativit una errata trasposizione del senso di individualit ed , infine, che sostituendo alla spinta egoistica laltruismo, luomo pu continuare vantaggiosamente a fare del bene anche nel mondo materiale. Ricordatevi che liberandovi dal processo espansionistico dellio, potete acquistare tanta libert e pace, come stato detto. Lintimo delluomo un mondo, figli, e se voi lo riterrete interessante potremo riprendere, da questo, spunto per altre conversazioni. Io vi lascio e mi scuso se vi abbiamo annoiati. Meditate su quanto stato detto. In queste parole sono racchiusi molti insegnamenti. Che la pace sia con voi e con tutti gli uomini, figli. DALI

Quando Voltaire, con tanta apparente sicurezza, coniava i suoi sarcasmi sulle Sacre Scritture, segretamente temeva in un doppio significato delle mistiche tradizioni. Se qualcuno gli avessi mostrato la logica del senso nascosto, la sua ragione di illuminista ne sarebbe stata appagata e Voltaire sarebbe stato luomo pi convinto dei suoi tempi. Se, invece, avesse posto grande attenzione ai processi espansionistici dellio, nessun timore di un doppio senso lavrebbe limitato, e frasi come: Iddio fece luomo a Sua immagine e somiglianza, sarebbero state la chiave con la quale avrebbe dimostrato allumanit che la fede solo lambizioso sogno delluomo dessere un Dio. Le religioni e il misticismo in genere, si fondano su tre postulati: lesistenza di un Ente Supremo, la sopravvivenza dellanima alla morte del corpo, linfluenza della condotta tenuta nella vita umana sulla vita dopo la morte. 1 Senza pudori e preconcetti, guardiamo in faccia la realt, fratelli. Dio una invenzione delluomo per poter vantare una natura divina; un illusorio paravento creato dallio per mascherare la propria ignoranza e lincapacit di spiegare la vita. E il problema della sopravvivenza?

N.d.R.: Il brano che segue, fino allasterisco, fu detto in tono ironico. Penso di avvertire il lettore che, non udendo lespressione della voce, potrebbe essere tratto in inganno.

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In tempi lontanissimi viveva un principe, abbondantemente beneficato dalla natura, per eccellere in ogni arte. Alla morte del padre divenne Re e non vi fu sovrano pi saggio potente e bello. Ma, col passare del tempo, man mano che in lui si ritraeva la linfa vitale, un pensiero angoscioso lo tormentava a ritmo sempre pi incalzante. Morir, la mia grandezza finir e gli uomini mi dimenticheranno. Rifletteva e cercava un mezzo per poter sopravvivere in qualche modo. costruir un gran sepolcro che resista ai secoli e che dica, agli uomini di tutte le generazioni, della mia grandezza. E cos fece. Ma il pensiero torn pi incalzante di prima. Sta bene che gli uomini mi ricordino, ma io morr, cadr nel nulla, non esister pi. E stava per perdere la ragione dal terrore, quando la sua fervida fantasia lo salv. il tuo corpo che invecchia, ma il tuo spirito sempre vigoroso. Il tuo corpo perir, ma il tuo spirito rester in eterno. Che cos lidea della sopravvivenza? Una menzogna dellio, un rimedio che lio inventa per fugare lincubo della propria morte. Chi pu fare a meno di credere o per lo meno sperare di sopravvivere, o non ama la vita. O un gran coraggioso, o vive nel presente. Guardiamo in faccia la realt, fratelli. Quanti credono solo perch la fede di conforto alle delusioni della vita! Quando un uomo soffre, la fede in una vita di felicit e di pienezza oltre la morte, un consolante rifugio. La sofferenza, anzich denunciare gli errori commessi, vista come mezzo di elevazione con il quale Iddio mostra la Sua predilezione per certe creature. Quando luomo soffre, si volge sempre a qualcuno che valorizzi la sua sofferenza; dirgli: Tu hai errato e questa la conseguenza del tuo errore, significa inasprirlo. Dirgli, invece,: La tua sofferenza voluta da Dio, acciocch tu sia grande nel Regno dei Cieli, significa confortare lindividuo, accarezzare la sua ambizione, alimentare il suo io. Ma credere per essere confortati, espandere il proprio io. Guardate quel pio eremita dalla folta barba, vestito di sacco, battersi il petto, cospargersi di cenere, flagellarsi e piangere amaramente. Convinciamolo che nulla esiste dopo la morte e lo sentiremo imprecare per il tempo perso. Se si spargesse la voce che la salvezza eterna un sogno dellio, i conventi, i monasteri e i seminari resterebbero pi disabitati di quanto gi non lo siano. Questo il misticismo, fratelli. Abbiamo gi detto che la societ incoraggia il culto di se stessi, ma non la sola: anche la religione insegna a valorizzarsi. E, se la societ si limita, nel valorizzare lindividuo dopo la sua morte, dando unicamente la possibilit di costruirsi dei bei sepolcri, la religione si spinge assai pi lontano: quasi promette una eterna grandezza. Anche la vostra religione non disdegna questo diciamolo pure inganno. Bench il Cristo non abbia mai insegnato lamore al prossimo come mezzo per assecondare un pi grande amore: quello di se stessi. Ma la comodit troppo grande, la tentazione troppo forte; con pochi soldi si pu comprare la speranza, se non la promessa, dessere salvi in eterno. La fede un mezzo per evadere la Realt, la fede un mezzo per far sogni di grandezza. Non mi credete, fratelli? Eppure cos. Volete fondare una religione che faccia presa sugli uomini? Promettete pi di quanto promettono le altre, predicate che chi crede in voi, dopo la morte, non solo sopravvivere in eterno, ma diventer onnipossente. Che cosa importa se questo non vero? Gli uomini prima prendono posizione secondo un personale tornaconto, poi cercano di interpretare la vita per dimostrare che sono nel giusto. (*) Ma non abbiate paura, non siamo qua per turbare la vostra mentalit di buoni borghesi. I tre postulati sui quali si fondano le religioni sono tre Verit. Ma luomo li accetta perch bene si adattano agli ambiziosi sogni dellio. Questo vogliamo significare. Nessuna Verit mai stata rivelata da Dio alluomo. Chi crede questo vanta un privilegio in realt inesistente e chiunque si ancora ad un privilegio, asseconda lespansione del suo io. Ma vive nella Realt solo chi ha dimenticato lio ed i suoi processi espansionistici. Si pu conoscere e credere la Verit, ma se lio che lha accettata, non si diversi dagli atei, si vive nellillusione. Cos la fede o il misticismo che si fondano sulla ricerca di conforto o che, comunque, sono adottati dallio per la propria espansione, sono illusori. Le religioni sono depositarie della moralit dei popoli, ma la vera morale, oh fratelli, inconcepibile con gli interessi personali. La legge umana vieta e punisce certe azioni, n si potrebbe pretendere di pi; non potrebbe fare il processo alle intenzioni. Ma noi proprio questo dobbiamo fare. Vi stato detto: non commettere adulterio, ma io vi dico che chiunque guarda una donna per appetirla ha gi commesso in cuor suo adulterio. (Vangelo secondo Matteo). Luomo si conosce dalle intenzioni, fratelli; se lintenzione egoistica, lindividuo egoista anche se intento a compiere unopera altamente umanitaria. Lespansione dellio un processo cos sottile che lindividuo spesse volte non ha consapevolezza di seguirlo. Luomo sceglie un campo di azione e l si applica per soddisfare la propria vanit egoistica. In due direzioni pu mirare ad espandersi il suo io: essere grande in terra o in cielo. Insomma, dovunque sia, luomo cerca sempre di valorizzare se stesso, con qualunque mezzo, in qualunque momento. Se potesse costruire un mondo, ne sarebbe il sovrano; il suo io sempre presente, influisce su lui continuamente, sempre pronto ad espandersi. Date un minimo di autorit ad un uomo e lo vedrete diventare un piccolo tiranno, inviso agli altri. Ponetelo di fronte ai suoi errori ed egli li considerer tali solo se lavranno danneggiato in un guadagno. Mettetelo di fronte alla Verit ed egli la riconoscer solo se sar a suo

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vantaggio. Chi mai tanto sciocco nel mondo, da optare per qualcosa che torni a suo discapito? Luomo limitato nella comprensione della Verit dallincidenza del personale tornaconto; se, ad esempio, lastrologia gli fornisse un oroscopo invidiabile, nessuno sarebbe pi di lui convinto dellattendibilit di questa scienza. Voi stessi che qua siete intervenuti, fratelli, probabilmente avete interpretato a vostro favore le nostre parole o sperate nel nostro aiuto, altrimenti non sareste pi tornati. Se qualcuno non condivide quello che voi credete, vi sentite offesi e provate per questi dellacredine: il vostro io che soffre. Assomigliate, in ci, ai cosiddetti credenti che sarebbero capaci di torturare e di uccidere un ateo pur di farlo ricredere. Per loro lateo non una persona: il dubbio, il nulla, loffesa. Ma colui che crede realmente convinto, non ha bisogno di essere ascoltato n approvato. Colui che crede realmente convinto, non teme laltrui critica. Sentirsi offesi, quando la propria fede o le proprie convinzioni non sono condivise, significa averle accettate per un qualche disegno dellio. Si crede che la fede possa valorizzare e tanta affezione si mette alle proprie convinzioni! Chi mirasse a distruggere le altrui personali convinzioni, sarebbe mal visto come chi cercasse di rubare dei beni materiali. La Verit non ha bisogno di fautori. Uccidersi per la Verit significa negarla, dimostrare di non averla compresa. Le Crociate sarebbero state un oltraggio a Cristo, se Cristo si potesse in qualche modo offendere. Che cos loffesa? Un colpo ferire lio. Solo chi vive per essere bello allo sguardo altrui o di se stesso pu sentirsi offeso; solo chi vive per gli ambiziosi sogni dellio salvaguarda la propria reputazione e teme di perderla. La Verit quella che ; ed il vociferare degli uomini non ha certo il potere di mutarla. Si talmente impregnati di io, che non v manifestazione che ne sia scevra: se da due polemizzanti vi farete raccontare quello che si sono detti, ciascuno di loro vi riferir di se stesso le frasi di maggiore effetto, per dimostrare che ne ha avuta la meglio. Lio abituato ad esaminare tutto ci con cui viene in contatto e a scartarlo se non presenta un interesse egoistico. Tutto ci che lindividuo fa senza lapprovazione del suo io, costa enorme fatica; lio un incentivo prodigioso. Chi che fa vincere una gara? limperioso voglio dellio; lantagonismo creato dallio che ha spinto negli spazi siderali un involucro metallico e lo ha trasformato in un minuscolo pianeta. Se non fosse lio che con la scienza si abbellisce, chi vorrebbe faticare nelle ricerche e in queste spendere tutta la vita? Attenti, per, a non fare come gli alchimisti, a non sognare con un anticipo di qualche secolo. Ogni individuo, nella societ, ha delle aspirazioni: ogni aspirazione mossa dallio. V chi aspira a guadagnare, a far carriera e via dicendo, ed ognuno lotta faticosamente per essere considerato un arrivato. Ma dove arrivato? A possedere oggetti che brillano, come per i selvaggi le pietruzze colorate. Ad essere ricoperti di gloria e nudi di virt; a fare ribrezzo a se stessi per gli inganni, gli intrighi, la disonest, pur di destare ammirazione negli altri, illusione! Un tal valore non pu appartenere, perisce con la carne. Quando lio si spinge troppo avanti nellambizioso sogno di conquista, illude doppiamente lindividuo ed ecco i falliti, i relitti della societ. Ma non crediate che abbiano dimentico lio, sono vittime dellavversa fortuna e pure per loro n ancora una speranza: dedicarsi alla carriera spirituale. Le nostra parole vi demoralizzano, perch ancora siete mossi dallio. Il vostro io vorrebbe conoscere la via per il miglioramento e continuare cos nellespansione; ma ogni cammino che prenda in esame per poter dire sono nel vero, vicolo cieco. La Realt irraggiungibile dallio. Lio separativit, la Realt comunione. Le nostre parole non hanno il potere di cancellare linsistenza dellio, ascoltandole suscitano linterrogativo: Che cosa debbo fare?. Niente, la risposta. Conosci te stesso, dice il fratello Claudio. Abituarsi a riconoscere la lunga mano dellio, deporre lintenzione di accrescersi. Pu darsi che un giorno, pur restando attivo lindividuo, si abbia una passivit dellio. Quel giorno cesseranno le lotte ed i conflitti: la fede non sar pi un sogno, ma la Realt dellindividuo, la Verit del Tutto. Pace a voi. KEMPIS Vi stato detto che, quando lindividuo non trova in una concezione di vita ci che possa appagarlo durevolmente, si volge alla concezione opposta. Avete udito che lio che frutto di una limitazione non pu comprendere ci che illimitato. Lio non pu raggiungere la Realt. Siete convinti che la Realt possa porre termine al vostro dolore; per questo vorreste raggiungerla e, sentendo che lio di impedimento, vorreste metterlo da parte ed agire secondo il non io. Ma tutto ci una illusione: il non io egualmente un divenire e non un essere. Che cosa importa se lindividuo, anzich essere impegnato nellarrivismo, cede il passo e conserva lintenzione segreta di accrescersi in qualche modo? Il non io cosa voluta e non sentita. Il non io una condotta tenuta con uno scopo e non uno spontaneo essere passivi a qualsiasi immediato o remoto fine egoistico. Vi sono tanti che credono, ritirandosi dal mondo, di poter ottenere la sublimazione di loro stessi. Ci illusorio. I conventi ed i monasteri non sono fuori dal dominio dellio. Ogni sforzo che lindividuo compie in senso positivo o negativo per accrescersi, in antitesi con la Realt. Occorre andare oltre lapparenza e scoprire lintenzione.

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Lio pu concepire un programma alla propria espansione che, apparentemente, pu essere in contrasto con la comune ambizione e svolgerlo con lintento di accrescersi. Questo programma pu chiamarsi: rinuncia a Satana e alle sue lusinghe, romitaggio, apostolato, cristianesimo o brahamanesimo, antroposofia o teosofia e servire ad apportare ordine alla societ, a migliorare le relazioni individuali, ma essere incapace di estirpare legoismo dellindividuo. Le leggi umane, gli usi e le consuetudini stabiliscono lordine della societ; un tale ordine ha bisogno di tutori. Le religioni mirano a fare dellindividuo un tutore di se stesso; ci lodevole. Ma non quello che intendiamo noi. Noi parliamo di un ordine sentito, di una coscienza formata, per i quali i tutori sono superflui. Ogni organizzazione ha una gerarchia, essendo la gerarchia la forza stessa della organizzazione. Ma la gerarchia attizza ed alimenta lespansione dellio. Dovete, invece, oh figli, liberarvi dallio. Quando avrete raggiunto una tal liberazione; non avrete pi paura. Sereni sarete, di una serenit che non conosce incertezze di fronte ai mutamenti della vita, perch non sarete pi assillati dallesaminare i vantaggi e gli svantaggi dellio. Darete per quello che avrete avuto e per quello che non avrete avuto; ma, soprattutto, senza intenzione n scopo alcuno e la fede corrisponder veramente alla espressione pi alta della coscienza individuale, nellatto di essere coscienza cosmica. CLAUDIO Questa sera siete tornati a parlare dellio. E poche cose possiamo e dobbiamo aggiungere a quelle che il Fratello Kempis vi ha dette. Egli ha sottolineato la parte predominante dellio in tutte le azioni, i pensieri, i desideri delluomo. Per, dobbiamo dire che egli ha parlato in tono generale; ma ogni creatura diversa dallaltra ed ogni creatura ad uno stadio di evoluzione diverso da unaltra creatura. E, quindi, tranne che in creature poco evolute, nelle altre pi evolute vi sono azioni che non sono mosse dallio. Ma a voi questo non deve interessare; voi non dovete ricercare quali sono le azioni che voi avete fatto spinti da uno spirito altruistico, figli, perch cos facendo voi alimentereste il vostro io. Voi dovete studiare voi stessi, ricercare che cosa che vi spinge ad agire, vedere fino a che segno lio muove la vostra mano. Voi avete detto che certe azioni, fatte come istintivamente, non sono mosse dallio. In alcuni casi s, altre volte proprio vero il contrario. Ad esempio: creature che si impongono una vita altruistica, che dedicano la loro vita ad una missione, come dicono loro a salvare le anime, possono tradirsi con una minima azione: non so, percuotere una bestia od ucciderla. E questa azione loro possono farla come istintivamente. Quindi, non esatto dire che tutte le azioni che luomo compie come mosso dallistinto, non siano dettate dallio; a volte proprio vero il contrario. Anzi, proprio le azioni non ragionate, non pensate, non frutto di una riflessione, ma venute cos dimpulso, possono invece proprio dimostrare che lio muove quelle creature. E quindi? direte voi. E, quindi, ripeto che voi dovete studiare voi stessi, conoscere voi stessi, come ben chiaramente dice e ha sempre detto il Fratello Claudio, e constatare fino a che punto lio vi spinge ad agire. Questo continuo riflettere, questo continuo riconoscere lio, i vostri limiti, porter ad una liberazione. Ma voi non dovete fare questo in vista della liberazione, ma unicamente per essere consapevoli di voi stessi. Voi dite che difficile: pi che difficile dovremmo dire inconsueto, una cosa nuova perch forse pochi prima di voi hanno pensato a questo genere di meditazione. Come stato detto altre volte, siete abituati a fare qualcosa in vista di un fine. Invece, questa volta si tratta di fare qualcosa senza pensare al fine. difficile perch inconsueto, ma quando voi avrete preso quella dimestichezza, quando avrete provato, allora vedrete che non sar difficile e che sar, invece, molto costruttivo per voi. Se qualcuno di voi ha delle domande. Domanda Vorrei sapere se unazione che d una gioia intima pu essere espressione dellio, oppure no. Risposta Bisogna come sempre distinguere, vero figli? E cio questo pu dirlo solo colui che estremamente sincero con se stesso. perch una stessa azione pu essere compiuta con moltissimi scopi, da diverse creature. Domanda Ammettiamo che lazione sia compiuta senza nessuno scopo e dia soltanto la soddisfazione, la gioia spirituale di aver compiuta questa azione. Risposta A volte s e a volte no. ad esempio: a volte vi sono delle creature, le quali provano gioia a mettere in ordine le cose e provano un senso di intima soddisfazione quando hanno riordinato tutti gli oggetti di loro propriet. Questo, apparentemente, non sembrerebbe avere origine dallio, ma in taluni casi s. In taluni casi vero, invece, che ci corrisponde ad un bisogno della creatura in quanto la creatura, cos facendo, dimostra a se stessa di essere ordinata. E questo pu essere unambizione dellio. Ma

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bisognerebbe, ripeto, anzi bisogna che ciascuno sappia da s, arrivi a comprendere da s; perch noi, parlando cos per casi, faremmo una regola generale, cosa assolutamente inesatta. Domanda Non potresti darci un esempio di una azione fatta senza espansione? Risposta Un esempio di una azione fatta senza espansione facilissimo a farsi; per una lama a doppio taglio perch gli esempi ripeto in questo campo, non contano e non dimostrano niente. Pu essere unazione non egoistica il salvare la vita ad una creatura, come invece pu essere unazione completamente egoistica. In genere voi siete abituati a considerare degli altruisti coloro che, in campo di battaglia, si gettano di fronte ai loro compagni per salvare loro la vita. Eppure, in certi casi, non sono azioni mosse da un istinto o da un impulso altruistico. Pu darsi che, in quellattimo, il soldato mosso dalla tensione nervosa, pensi di salvare la vita al compagno per essere un eroe. E, quindi, non serve fare degli esempi in questa ricerca; ciascuno, ripeto, deve guardare lintimo suo e l cercare la risposta. Per questo diciamo: Conosci te stesso. e per questo diciamo che non c un mezzo per conoscere se stessi che possa essere insegnato. Io non posso insegnarvi il metodo di conoscere voi stessi, perch ci che stato utile a me in questa scoperta, a voi pu essere di nessuna utilit. Domanda Scusa, vi mai stato un essere illuminato, un Maestro (scusa la sciocchezza) lo stesso Cristo, che in una frazione di secondo della Sua vita sia stato dominato dallio? Risposta Colui che veramente corrisponde alla vostra definizione di Maestro non conosce pi lio, per Lui cosa trascesa, superata; e, quindi, neanche in quelle azioni che sembrano dettate dallistinto o che vengano dimpulso, pu esservi una minima cosa che possa essere attribuita a quello chi noi chiamiamo io. Se veramente Maestro. Domanda Per, la nostra mente che cataloga certe azioni che possono essere suggerite dallio o no Risposta Appunto. Ripeto: necessario che ciascuno sia sincero con se stesso e cerchi nellintimo suo la risposta. Io non potr mai sapere se unazione che tu fai sia o non sia dettata dallio. Domanda Ma, per esempio, il dubbio maligno dellilluminato di cui parlava Kempis Io posso trovare in questo dubbio, ammesso che riesca a trovarlo, una spinta dellio Risposta Colui che ha trasceso lio, non ritrova pi lio. Questo sicuro, questo possiamo dirlo con sicurezza. Il suo dubbio pu essere di altra natura, non detto che sia sempre lio. Il suo dubbio, per esempio, pu essere: se aiutare una creatura in un modo piuttosto che nellaltro, vero figlio? Domanda Certo. Insomma mi sembra che vi siano pi tipi, pi sfumature di egoismo, di io. Risposta Certamente, come prima ho detto. Non solo, ma una azione commessa da te pu avere uno scopo; la stessa azione commessa da unaltra creatura un altro scopo. Mi spiego, figlio? Domanda Quindi, si dovrebbe dedurre che non si pu parlare dellio in generale, ma di noi stessi e basta. Risposta esattamente quello che ho detto prima. Domanda Scusa, abbiamo parlato di altruismo come impulso, quindi, come un bisogno; un bisogno di chi? Dellio? Risposta No, non un bisogno veramente. Ripeto, cos parlando in generale, una azione, che in genere si definisce altruistica, pu anche essere, invece, egoistica. Ecco perch Domanda Scusa, se fosse altruistica, per, non sarebbe frutto dellespansione dellio Risposta Non sarebbe frutto dellespansione, esattamente. Ma bisogna che sia veramente altruistica. Noi vediamo una creatura, la quale soccorre unaltra creatura e diciamo: Questa creatura spinta dallamore al prossimo, quindi dallaltruismo. Cos pare, cos sembra, ma la verit la sa solo quella creatura che agisce. E laltruismo non un bisogno: una cosa connaturale. Cos come, in genere, luomo agisce egoisticamente, quando avr trasceso legoismo, agir altruisticamente. In modo semplice e naturale, di getto, si potrebbe dire. Domanda Si pu verificare il caso che legoismo sia fattivo per una creatura? Lio, diciamo Risposta La spinta dellio, come ha detto il Fratello Kempis, quella che ha costruito il vostro mondo e, quindi, in un certo senso fattiva. Era necessaria fino ad un certo tempo della vostra evoluzione. Adesso luomo deve sostituire, alla spinta dellio, la spinta dellamore per i suoi simili e rimanere egualmente attivo. Questo quello che voleva significare il Fratello Kempis. Voi dovete continuare ad agire conoscendo voi stessi e, quindi, sostituendo alla spinta dellio, la spinta dellamore al prossimo, il lavoro per il lavoro, come avete detto giustamente. DALI Abbiamo visto che legoismo nelluomo e connaturale; fino ad un dato periodo della evoluzione umana necessario perch rappresenta la spinta che fa vivere lindividuo, lo conduce verso quelle esperienze che, vissute, formeranno la sua coscienza, dando inizio al risveglio spirituale. Senza la spinta dellio, luomo non si eleverebbe dallo stato di bestia. Senza lambizione, nelle sue molteplici forme, lindividuo sarebbe un abulico; privo della volont di agire, alieno da ogni aspirazione, sia pure egoistica, sarebbe un morto vivente. Mentre, assecondando lio nelle sue innumerevoli forme di espansione, luomo conosce s lillusione e la delusione e diviene crudele, prova paura e dolore, ma nellintimo suo matura quella

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preziosa comprensione che sbocciando far di lui un essere nuovo per un mondo nuovo, dove legoismo non pi necessario. Sostituendosi alla spinta dellio, allegoistico interesse, lamore per i propri fratelli render luomo simile a Dio, lo elever ad una nuova esistenza priva di illusione, crudelt, paura e dolore. Ho detto dolore; che cos il dolore? E chi non lo conosce. lispiratore della paura ed al pari di questa, regna fra gli uomini. Il dolore ha radici profonde ed conosciuto dallindividuo non appena questi si apre al mondo delle sensazioni. Ogni cosa ha un prezzo, ogni attivit la sua fatica ed al nascituro in questo mondo detto: Prendi, tu puoi assaporare, adesso, le gioie dei viventi, la lieve brezza del mattino, ma conoscerai anche la tempesta, perch pure di essa fatto il mondo delle sensazioni, ch non esisterebbe privo di tale dualit. Fatale legge della natura! Quanto laboriosa appare allindividuo la trafila che deve seguire per il compiersi del suo glorioso destino! Vediamolo al suo sorgere questo dolore, quando si chiama sensazione spiacevole. Fino alle soglie della incarnazione umana lindividuo conosce la sensazione spiacevole per gli urti che riceve dallambiente nel quale vive e che si riflettono sul suo veicolo fisico. Pur provenendo da questo, la sofferenza si rivela nel suo corpo astrale al pari di tutte le altre sensazioni, ma solo da uomo, quando il corpo mentale abbastanza organizzato che il dolore pi sentito. Ci accade per laumentata sensibilit e per laccresciuto campo dazione delluomo che gli procurano nuove forme di sofferenza (se egli non vuol comprendere) sconosciute agli animali. Lio, quale vasta gamma di rammarico, dispiacere, sofferenza e dolore procura alluomo! Lambizione con il desiderio di primeggiare procurano, se contrastate, una vera e propria sofferenza a chi desidera espandere la proprio personalit. Per, anche questo genere di dolore che proviene dallio e, quindi, dalla mente, si rivela nel veicolo astrale dellindividuo. Dopo il trapasso, quando il corpo astrale viene abbandonato e la consapevolezza, per chi ha sufficiente evoluzione da permetterlo, si sposta nel piano mentale, il dolore o qualsiasi spiacevole sensazione non pi avvertita dallindividuo. Similmente avviene per chi, abbandonata la ruota delle nascite e delle morti per raggiunta evoluzione, non ha pi bisogno di incarnarsi nel piano fisico. Il dolore , quindi, necessario fino ad un certo punto della evoluzione individuale, oltre non ha pi ragione di esistere. Ma prima di allora non pu esservi evoluzione senza dolore. attraverso allalternarsi delle sensazioni spiacevoli con le piacevoli che, prima la pianta e poi lanimale, vanno sviluppando il proprio corpo astrale; ed attraverso questo passaggio, riconoscendo e catalogando i tipi di sensazione, che lindividuo organizza la propria mente. Nelluomo, poi, il dolore porta comprensione perch sempre causato da qualcosa che egli non ha compreso. Non sempre, voi dite, chi soffre comprende. Infatti, la comprensione il retaggio del dolore. Durante la sofferenza, luomo, dimentico di tutto, ricerca la causa del suo patire. Quando lesperienza dolorosa terminata, quando il dolore ha insegnato la sua lezione, allora che sboccia la comprensione. Il dolore rimuove luomo dalle cristallizzazioni nelle quali caduto e rappresenta il mezzo attraverso cui, per la Misericordia Divina, luomo dallerrore passa alla Verit: Sublime Alchimia. KEMPIS

Osservando il mondo che vi circonda, non potete fare a meno di scoprirvi lacrime e dolore. Ed ecco che il vostro essere ne turbato, ed ecco che voi stessi ne soffrite a vostra volta. Cos, in questo turbamento la vostra anima si sofferma e pare che tutto il Creato altro non sia che lopera mostruosa di un dolore senza fine. Chi prova questo turbamento gi avvantaggiato rispetto a chi, invece, non lo prova affatto; chi rimane insensibile al dolore crudele e chi, invece, soffre del dolore altrui un uomo di coscienza. Ma vorrei esaminare se ci corrisponde alla realt e soprattutto se ci fattivo. Voi, certamente, vi sarete domandati pi volte se i Maestri, coloro che sono giunti alla libert del loro essere, soffrono del dolore di chi ancora avvinto dai ceppi della schiavit carnale: vi sarete domandati se chi ha raggiunto la pi alta beatitudine in Dio pu godere di questa immensa, celestiale, nuova Esistenza, pensando che i suoi fratelli giacciono ancora nel dolore e nella densit della materia. Ma, figli e fratelli, se vero che linsensibilit al dolore degli altri pu financo essere crudelt, altres vero che leccessivo soffermarsi sul dolore degli altri o che leccessivo timore del dolore non affatto costruttivo. Quando voi vedete una creatura che giace ammalata, voi certo non fate in modo di ammalarvi per aiutarla; quando vedete una creatura che cade travolta dalle ruote di un veicolo, non fate certo in modo di essere travolti anche voi. Cos, inutile soffermarsi sul dolore degli altri senza cercare di estirpare le ragioni del dolore.

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Il dolore non deve essere visto come una cupa condanna, ma come mezzo di salvezza; il dolore deve essere annullato nelle sue radici. Se voi vedete un mendicante che vi chiede lelemosina, forse in un impeto di generosit vorreste donare tutto ci che avete per aiutare il mendicante, ma in effetti che cosa avreste fatto? Non avreste risolto la situazione del mendicante, avreste risolto solo transitoriamente la manifestazione esteriore di un intimo stato che determinava la situazione. Cos non serve modificare solo le manifestazioni della intima natura; occorre agire alla radice dellindividuo per estirpare le vere cause. Non serve togliere ci che appare al di fuori delle intime brutture, ma risalire fino alla causa ed alla origine. Subito luomo, udendo queste nostre parole, le prende a giustificazione della propria crudelt e forse dora in poi si creder autorizzato a non soffrire pi del dolore dei propri fratelli; forse dora in poi si sentir autorizzato a sorvolare sulle altrui sciagure. Non questo che noi vogliamo significarvi. Voi dovete, s, comprendere, voi dovete amare i vostri fratelli che giacciono nel dolore, ma non essere da questo dolore annientati. Voi dovete comprendere che quel dolore utile a loro, dovete cercare di alleviare il loro dolore, come sapete, sempre leffetto di qualcosa che lindividuo ha fatto contro le Leggi Divine. Ed dal dolore che comprende ci che prima non aveva voluto capire e seguire. Il dolore non , quindi, la manifestazione della collera divina, ma, per chi lo patisce, rappresenta lunico mezzo per giungere ad una conquista dello spirito. Ecco perch importante aiutare a comprendere: solo cos possibile superare il dolore, annientarlo alle sue stesse origini. E laddove voi non abbiate questa capacit, ricordate il primo dovere di ogni individuo: migliorare se stesso. Lumanit fatta di individui ed il dolore non cesser fino a che il singolo non ne avr estirpate le cause nel proprio intimo. CLAUDIO Parliamo di ordine, di equilibrio, di Giustizia in un mondo umano dove tutto sembra esservi fuorch questi capisaldi che, invece, regnano nel Cosmo. Eppure, figli, tutto avviene in modo ordinato, equilibrato e giusto; tutto si svolge secondo una precisione ed una efficacia che solo un Ente divino pu preordinare e condurre: cos preciso, ordinato, equilibrato quanto, invece, pu sembrarvi caotico che, nonostante il libero arbitrio delluomo, ogni cosa avviene senza il minimo stridio, senza che la bench minima ingiustizia si verifichi per qualcuno. Gi un Santo del Cristianesimo ebbe a dire che ci che accade come un meraviglioso tappeto del quale gli uomini vedono il rovescio; la parte che appare e d corpo al bellissimo disegno, sta oltre gli occhi delluomo. Il dolore che voi vedete nel mondo, un dolore il quale porta come frutto una comprensione; un riscattare la creatura che soffre, un farla assurgere ad un pi alto livello di esistenza. Dunque, la creatura, attraverso al suo errore, ha rivolto su di s leffetto di questo errore, ma dalleffetto di questo errore riscattata e sopravanza. Il dire, quindi, che una creatura che patisce una ingiustizia dai suoi simili, in effetti, subisce ci che essa stessa ha mosso, non ha lo scopo di fare della filosofia, ma vuol significare: comprendere esattamente, nella sua interezza, il significato di questa affermazione. Tutto quello che avviene ha una ben precisa ragione e da ci che avviene luomo ne esce affrancato, liberato. Comprendere questo, significa comprendere che la Giustizia, lordine e lequilibrio regnano nel Cosmo, cos come attorno allesistenza delluomo, come parte, come elemento di questo Cosmo. Udite queste nostre parole che sono capite dalla vostra mente, ma taluno di voi, ancora immerso nella paura, vorrebbe da esse la panacea universale che, in qualche modo, lo rendesse felice e sereno. Altri, udendole, pur comprendendo che esse sono le sole a spiegare come questa apparente confusione in Realt non sia altro che un piano preciso, ordinato, giusto, equilibrato, pur tuttavia sono ancora suggestionati da questa apparente confusione, temendo pi per s che per gli altri; e, quindi, pur condividendo ci che noi diciamo, non ne sono convinti. A questi noi diciamo: Queste nostre parole non vogliono fare di voi degli incoscienti, che di fronte a creature sofferenti, dicano loro Lavete voluto voi, ben vi sta, perch il dolore che pu essere conseguente ad una azione mossa, il karma doloroso, in altre parole, non , come voi sapete, una vendetta divina: la Misericordia di Dio, prima che la Sua Giustizia. Vedendo soffrire le creature giusto che voi restiate toccati, che desideriate che il dolore non esista pi fra gli uomini; per, sappiate andare oltre questo dolore, per non essere schiacciati dalle apparenze, sappiate vedere che al di l di questo dolore vi una profonda, giusta misericordiosa ragione dessere. Sappiate non cancellare il dolore con un rimedio agli effetti, ma operate per togliere le cause del dolore . E voi, figli, vi chiedete: Ma era proprio necessario che in un cos vasto, preciso, ordinato e giusto disegno divino dovesse esistere un capitolo cos spiacevole per luomo?. Tutto ci, che conduce luomo lontano dal suo vero destino, non pu che avere un sapore amaro. Tutto ci, che distogli luomo dalla sua

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vera meta, non pu che portare sofferenza a questo uomo, perch se vero che luomo chiamato a questa meta, tutto ci che da essa lo allontana non pu che in qualunque modo ad essa ricondurlo. Il dolore sentito e tocca anche i Maestri, perch se luomo volesse con tutte le sue forze, se luomo ascoltasse ci che a lui viene detto, se luomo si convincesse non attraverso allesperienza diretta ma riuscisse ad ascoltare le molte Voci di avvertimento che ogni creatura, sempre riceve, molto dolore sarebbe risparmiato, perch luomo non si allontanerebbe dalla meta di tutto lEmanato. Tutto quello che noi vi diciamo, come ogni altra cosa che viene a contatto con voi, vagliato da voi ed visto in funzione di voi stessi. Questi insegnamenti, molto sovente dovrebbero essere, secondo voi, una sorta di rimedio alla vostra vita; e chi li segue dovrebbe essere risparmiato dai colpi del destino; dovrebbe essere sereno e non patire ingiustizia dagli altri. Che cosa c di vero in questo vostro modo di vedere? Colui che, convinto intimamente di quello che noi diciamo, seguisse linsegnamento, non avrebbe niente da temere perch niente potrebbe esservi nel mondo che in qualche modo potesse danneggiarlo. Capite bene il senso di queste parole. Ma se credete che il solo fatto di essere a contatto di queste Voci, di queste Entit, possa allontanarvi dagli effetti che voi stessi avete mossi, siete in errore. Potete, da quello che noi vi diciamo, trovare intimamente una serenit, una comprensione le quali possono aiutarvi nei frangenti della vita di ogni giorno; ma ci che il vostro karma richiede non pu essere da noi distolto; n questi insegnamenti, i quali proclamano la giustizia del karma, possono annullare i suoi effetti, il suo realizzarsi, il suo accadere. Non vi abbiamo attirati qua, figli, promettendovi una sorta di protezione, atteggiandoci paternalisticamente, come si usa dire, illudendovi in qualche modo. Una creatura che viene qua, prima di tutto, sia disposta ad essere disillusa, perch noi combattiamo lillusione. Chi felice nellillusione del mondo, figli, resti in quella, perch se qua venisse per prima cosa quella dovrebbe distruggere. Ed allora sarebbe logica e conseguente la sua reazione, sarebbe logico e conseguente che egli dicesse: questa disillusione mi amareggia, io sono amareggiato. Certo, figli: disillusi. Chi credesse di trovare nel mondo la felicit umana e sentisse dire, venendo qua: questa felicit non sar mai raggiunta nel mondo o irraggiungibile perch la causa dellinfelicit in te, e da queste parole restasse deluso, non dovrebbe certo dare la colpa di questo allinsegnamento, perch molto pi vicino alla liberazione colui che sa, piuttosto di colui che non sa. Chi viene qua, dunque, figli, sia disposto a veder demolite le proprie personali illusioni, perch se avessimo voluto illudervi come altre volte vi abbiamo detto molto facile sarebbe stato per noi. Ma non questo quello che noi vogliamo: noi vogliamo, invece, che abbandoniate lillusione, che distruggiate un mondo vostro intimo di illusioni per trovare quello che nelle fondamenta si cela: ed il mondo della Realt. DALI

Luomo timoroso, osserva gli avvenimenti del mondo e ne trae delle conclusioni: il suo timore lo spinge a riversare tutta la responsabilit della attuale situazione su coloro che sono a capo dei governi e delle nazioni; il suo timore lo spinge a pregare Dio, affinch questi capi siano illuminati. Non considera, cos, luomo che un mondo nuovo non pu nascere solamente con la sostituzione dei capi che rappresentano le nazioni, ma che il conflitto che agita il mondo non altro che il risultato del conflitto che agita il singolo. Di fronte alle continue violenze, di fronte ai gruppi che si coalizzano, di fronte a questi gruppi che riescono, coalizzati, a dare una linea di azione ad una nazione, noi vi diciamo: Rimanete soli e semplici, non accrescete lattrito che esiste fra le fazioni. Quando noi vi diciamo Rimanete soli e semplici, non intendiamo dirvi: rimanete chiusi in voi stessi oppure rimanete abulici. Sempre vi abbiamo raccomandato di non essere dei tepidi; sempre vi abbiamo dette e ricordate le parole del Grande Iniziatore: Oh se tu fossi stato freddo o caldo, ma poich sei stato tepido, comincer col vomitarti dalla mia bocca. Rimanete soli e semplici, in questo caso significa non partecipare allattrito, non dare la propria approvazione n morale n materiale a questi gruppi, a queste coalizioni che si formano con lo scopo di scontrarsi, con lo scopo di continuare, perpetrare nel mondo la violenza. Quando vi riunite, quando vi organizzate, voi non fate altro che gettare il seme della violenza del domani, perch ogni organizzazione deve fondarsi su dei postulati, deve avere una propria dottrina e delle proprie affermazioni da difendere e tutti coloro che sono contro gli enunciati di queste organizzazioni, tutti coloro, che sono contro quello che lorganizzazione afferma, sono nemici della organizzazione e, quindi, come tali, devono essere combattuti.

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Noi vi diciamo rimanete soli e semplici, perch aderendo alle organizzazioni, voi contribuite al vostro stesso sfruttamento e allaltrui sfruttamento. Ma, quando vi diciamo rimanete soli e semplici, non vogliamo significare che ciascuno di voi sia un tepido, che ciascuno di voi sia un inetto, che ciascuno di voi rimanga chiuso in se stesso e, per la paura delle responsabilit, non osi vivere, non osi agire. Quando vi diciamo rimanete soli e semplici, vi diciamo: cercate di non crearvi dei limiti, cercate di non creare delle barriere alla vostra comprensione, cercate, appunto, di essere liberi, comprensivi, duttili, aperti a tutti. Abbiate tanta comprensione e tanto amore da comprendere tutte le creature. Colui che nella vita, deve vivere, ma esiste una enorme differenza: la stessa azione pu essere il peccato ed il rimorso terrificante di una creatura ed essere, invece, il trionfo e il gaudio supremo di unaltra, perch ci che importa non tanto lazione, quanto lintenzione. Colui che vive solo e semplice non vuol dire che sia un inetto; colui che vive solo e semplice non vuol dire che sia appartato e che non partecipi alla sua stessa vita. Voi dovete partecipare attivamente alla vostra vita, voi dovete vivere, dovete essere giustamente in tensione e giustamente attivi, figli e fratelli. Colui che tepido, colui che non partecipa, non vive. Ma esiste una enorme differenza, la stessa differenza che noi vi dicemmo a proposito dellespansione dellio. Il mondo, quale oggi, dal punto di vista del progresso, stato creato per la spinta dellio. Predicando presso di voi il superamento di ogni ambizione egoistica, potrebbe sembrare che noi fossimo degli attentatori della attuale civilt. Ci non esatto. Noi vi abbiamo detto che dovete sostituire alla spinta egoistica dellio, una spinta altruistica ed allora, questi risultati della tecnica, i risultati attuali della impostazione sociale, impallidiranno di fronte a quelli che si avranno in sostituzione. Ecco perch noi vi diciamo che non possibile cambiare il mondo, cambiando i capi, ma che per tale cambiamento indispensabile che lintimo delluomo sia mutato. Colui che lavora per ambizione, sar tutto volto a mostrare agli altri e ai propri superiori la sua bravura, forse anche a discapito del lavoro, purch il suo mettersi in evidenza rimanga, mentre colui che lavora per amore al lavoro, non considerando che questo pu accrescerlo agli occhi degli altri, produrr molto di pi; dar un lavoro veramente produttivo, non essendo impedito dai limiti creati dallespansione dellio. Cos , figli e fratelli; rimanendo soli e semplici, dovete comprendere tutti, non dovete accrescere lattrito che esiste fra le varie fazioni; voi dovete, invece, comprendere le ragioni di questo attrito, voi dovete superare in voi stessi limperiosa voce dellio. Superando la quale veramente sarete soli e semplici, di quella solitudine e di quella semplicit che vi render in comunione con tutti gli esseri del Creato. Pace a voi. CLAUDIO

Vogliamo ribadire il concetto di comprensione, in modo che resti sufficientemente chiaro a tutti. Pi volte vi abbiamo detto: comprendete le creature ed oggi lo ripetiamo; ma che cosa significa comprendere? Comprendere, soprattutto, significa amare, capire perch le creature agiscono senza condannarle. Lequivoco pu nascere da questo non condannare, perch ci per voi significa approvare, condividere. Non cos! Quando osservate qualcuno che andato contro le leggi, sia pure umane, non dovete considerarlo un reprobo, ma comprenderlo, cio convenire che, molto probabilmente anche voi, in circostanze eguali a quelle in cui si trovato, potreste commettere lo stesso errore. Questo, per, non vuol dire condividere lo sbaglio, n dire a chi erra: Fai pure. Siccome comprensione amore e chi ama cerca sempre il bene dellamato, chi comprende deve consigliare ed aiutare per il meglio colui che oggetto della sua comprensione. Luomo non vuole la responsabilit degli errori, perch questi non soddisfano lambizione del suo io, e quando ne commette uno, cerca ogni scusa per dimostrare le sua non colpevolezza. Quanta fatica sprecata! Nessuno colpevole, ma tutti dobbiamo imparare. Fu domandato a Budda se fosse pi vicino al Nirvana chi errasse senza saperlo o chi fosse consapevole dellerrore commesso; il Maestro rispose che pi vicino al Nirvana chi erra con consapevolezza, perch in questi v, per lo meno, la coscienza dellerrore. Ed verissimo. Lerrore, pur essendo cosa soggettiva, rimane tale che lo si commetta con consapevolezza o no. , quindi, cosa insensata dire non ha o non ho colpa.

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Cos, comprendere gli altri, non significa scusare gli altrui errori o illudersi che non ne abbiano; significa capire perch hanno errato ed aiutarli a non pi errare; quando ve ne sia la necessit applicare quella che voi chiamate punizione, non animati da spirito vendicativo, ma dalla convinzione che quel castigo insegner a non pi errare. Non fate come la societ, la quale quando non riesce con le proprie istituzioni ad educare i suoi figli, li d in mano al magistrato e al secondino, perch pi non le ricordino la sua incapacit. Siate comprensivi con gli altri, come lAltissimo lo con voi; tanti e tanti sono i richiami per farvi capire, senza che dobbiate incorrere nellesperienza diretta. E se poi questa comprensione, nonostante ci, non sboccia, il dolore che provate non evocato da un desiderio di castigo e di vendetta, ma dallamore di Chi vuole il vostro vero bene. Pace a voi.

Gi da molto tempo, noi cerchiamo di spostare la vostra attenzione allintimo vostro e, come giustamente qualcuno di voi ha detto, di questo mondo intimo voi conoscete gi le strutture; voi conoscete lo schema del suo funzionamento, del suo trasformarsi, del suo evolvere. Conoscete le attivit dellintimo vostro, ove hanno sede. Ma oltre che avere queste notizie, per dire di conoscere lintimo nostro, occorre sperimentarlo. La conoscenza che voi ne avete pu dirsi teorica: cio voi sapete, per sommi capi, come prima vi ho detto, come costituito luomo, ma non sapete come siete voi. Dunque, ci che si sa deve essere compreso; ci di cui si ha notizia deve essere verificato, sperimentato, assimilato. Ma proprio necessario sperimentare tutto di noi stessi? Perch e come avviene la liberazione che tante volte vi abbiamo ricordata? Che cosa significa conoscere se stessi? Luomo sa di essere egoista, ma lo sa solamente, non ne convinto; tanto vero che sempre pronto a giustificarsi, a trovare delle attenuanti quando, dallevidenza dei fatti, costretto a riconoscere di essersi comportato in modo egoistico; se non, addirittura, disconosce il suo operato e, anzi, dice di aver agito in modo opposto, in modo altruistico. Luomo sa di essere egoista, ma non ne convinto. E come pu convincersi? Come pu, veramente, scoprire la realt del suo essere? Perch conoscere se stessi significa conoscere la realt del nostro essere; non solo trovare legoismo che in noi. Perch dicendo: trovare legoismo non tutto. Nella introspezione non dovete cercare e trovare una immagine di voi stessi prima di averla veramente scoperta. Conoscere se stessi significa esaminarsi in tutta sincerit, senza cercare delle attenuanti od aggravanti. Significa, in tutta sincerit, esaminare ci che in noi: le nostre intenzioni, ci che ci spinge ad agire, a parlare, a pensare. E trarne delle conclusioni. Dire: io penso cos, agisco cos, perch sono cos. Questa constatazione pu non essere esatta, ma ci, come sapete, non ha importanza; una vigile e costante consapevolezza dellessere vostro metter a fuoco la realt del vostro essere. Per vigile e costante non deve intendersi una sorta di fissazione, deprecabile come ogni eccesso. Per vigile e costante attenzione si intende essere costantemente consapevoli di ci che si fa, si pensa, si sente, si desidera. Lintrospezione pu essere fatta anche unora al giorno o un tempo ben definito; ma importante che nulla sfugga allesame di se stessi. Questo significa costante e vigile consapevolezza. Voi direte: sufficiente questa costante e vigile consapevolezza, per scoprire la realt del nostro essere? sufficiente. Quando avviene questa scoperta? Non possiamo dirlo, non possiamo precisarlo: dipende da come e se viene fatto questo esame. Il superamento di certe attivit egoistiche delluomo, quindi il superamento dellegoismo, avviene quando questuomo, divenuto consapevole, ha compreso se stesso. Una volta che legoismo superato, luomo non ha pi bisogno di ricercarlo in altre sottili manifestazioni, perch essendo superato non si manifester in alcuna attivit. Costante e vigile consapevolezza di s, non significa prendere in esame situazioni, fatti che voi non state vivendo nel momento. Ecco perch vi diciamo la liberazione pu avvenire anche ora, perch non condizionata allesame di certe reazioni a fatti che potranno accadervi. Se luomo, tal qual ora, e con le sue azioni del momento, si rendesse conto attraverso a queste azioni, veramente, del suo egoismo, egli lo supererebbe. La conoscenza di se stessi condizionata unicamente alla possibilit di riuscire a scoprire la realt del proprio intimo. DALI

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Vi ho udito interessarvi al problema di conoscere voi stessi. Pi volte abbiamo affrontato questo problema. Conoscere se stessi significa avere una costante consapevolezza del proprio essere; significa applicare costantemente tale consapevolezza nella ricerca della verit del proprio essere interiore. Questo insegnamento oltremodo significativo per voi e per coloro che, come voi, intendono togliere dal mondo quelle sperequazioni, quelle ingiustizie che affliggono gli uomini, ma che sono convinti che le sperequazioni, le ingiustizie non possono essere tolte come fino ad oggi si creduto affrontando il problema esternamente. Infatti, occorre risalire alle cause, occorre agire nel profondo, nellintimo di ogni uomo, giacch lumanit fatta di individui ed , quindi, necessario per modificare lumanit, modificare il singolo. Chi convinto che occorra portare nel mondo la giustizia e la fraternit ed ugualmente convinto che questo apporto pu avvenire unicamente dallintimo dellindividuo, questi conosca se stesso; poich il primo problema che deve affrontare quello a lui pi vicino: migliorare se stesso, porre lessere suo al di fuori dellingiustizia e della illusione. Cos, voi che invocate la giustizia, voi che invocate lamore fraterno fra gli uomini ed intendete allontanare dallumanit le brutture che la opprimono, fate ci che potete e, quindi, dovete fare: non siate semi di ingiustizia e di sfruttamento. Per ci ripeto bisogna conoscere se stessi. Che cosa significa conoscere se stessi? Significa conoscere i propri limiti e per questo superarli. Voi avete detto: Ciascuno di noi sa di avere dei difetti e ciascuno di noi vorrebbe non averli pi. Poi, interpretando le nostre parole, avete ridotto il problema ad una sorta di esame di coscienza, cio, dopo che avete commesso le azioni, dopo che avete vissuto la vostra giornata, credete che tutto quello che vi sia da fare, sia esaminare cosa che avete fatto e che non va, secondo lideale che vi siete prefissi. Non cos semplice il problema, figli e fratelli. Non si tratta di fare un esame di coscienza, ma si tratta, esaminando le azioni, riconoscendo i propri difetti, superare esse limitazioni e liberarsi di ci che condiziona il vostro essere. Questo ci che dovete fare. Per conoscere se stessi occorre, quindi, una costante consapevolezza. E voi dite: Ma nella vita di ogni giorno che ci assilla non possiamo essere costantemente consapevoli e costantemente rivolgere la nostra attenzione a questo problema. Ed allora io vi rispondo: Fate pure quellesame di coscienza che avete invocato questa sera, ma non gi per esaminare le azioni alla luce di un moto superficiale, onde scoprire se sono state buone e non buone, ma esaminate le azioni per discernere le cause che vi hanno fatto agire, per comprendere queste cause, per andare in fondo alla radice del problema. Non sufficiente riconoscere i propri vizi; occorre penetrare oltre, e comprendere la ragione per la quale questi vizi ancora sono in noi. Nel fare questo esame, occorre sincerit e soprattutto non essere animati da alcuna ambizione, occorre non lasciarsi trascinare dallambizione in qualunque forma essa si presenti. Quel dispiacere che voi provate o potete provare, nel constatare legoismo che ancora vi avvolge, un ostacolo alla vostra liberazione, poich questo dispiacere la manifestazione di una ambizione, di un orgoglio ferito, di una constatazione che voi sietepeggiori di quello che credete di essere. Non dovete credervi migliori di quello che siete; dovete conoscervi nella realt dellintimo vostro. Fino ad oggi stato detto: amate i vostri fratelli, aiutateli perch cos facendo vi guadagnerete la gloria eterna. Questo, pi o meno, hanno detto le religioni. E le nuove filosofie hanno cercato di appagare la logica degli uomini facendo conoscere i piani di esistenza, la legge di reincarnazione, la legge di evoluzione; ma tutte queste conoscenze non sono riuscite a modificare luomo. E le organizzazioni che sono state fondate da queste filosofie sono altrettante gabbie, n pi n meno, come le religioni, perch la via dello spirito o come chiamar la volete, non si pu calcare con lambizione. Ecco perch ci portato linsegnamento del conoscere voi stessi. Ed ecco perch vi diciamo che qualunque sforzo voi facciate per non seguire i vostri desideri personali ed egoistici, non vi serve. In questo senso va inteso il non violentare se stessi. Cos, voi potete benissimo, se avete un qualche difetto che possa danneggiarvi ed a maggior ragione danneggiare gli altri, fare forza su di voi acciocch non siate trascinati da questo difetto; ma, in questo auto-controllo, siate perfettamente convinti che ci non vi migliorer affatto nello spirito. Siate convinti, contrariamente a quanto fino ad oggi vi era stato detto, che questo auto-controllo, questa auto-disciplina non possono farvi grandi in cielo pi di quanto non lo siate in terra. Questo essenziale. Conoscere se stessi significa, quindi, comprendere i propri limiti e superarli; comprendere i propri vizi, le proprie passioni se cos volete chiamarle e non lasciarsi trascinare da esse, ma essere oltremodo convinti che nessuno pu, con sforzo, giungere alla liberazione di se stesso. potr migliorare la propria condotta nei riguardi dei suoi fratelli, potr migliorare il proprio comportamento esteriore, non cadere nei richiami dei desideri, ma essi desideri con la violenza non possono essere superati, n possono essere superati con la volont. Saranno controllati, saranno repressi, ma rimarranno sempre. Essi desideri saranno

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superati nella conoscenza di voi stessi, nel comprenderli, nello scoprirne le ragioni attraverso alla costante consapevolezza di tutta la vostra esistenza quotidiana, di tutta la vostra vita. Questo costante esame poich siete voi stessi con la vostra mente e con la vostra capacit ad esaminarvi non potr rivelare subito la realt dellessere vostro, ci nondimeno, nella costante introspezione, giungerete alla scoperta di voi stessi e questa scoperta segner la liberazione dai vostri limiti che sarete finalmente riusciti a vedere.

Esistere significa essere in relazione; ma per essere in relazione occorre veramente aprirsi ai nostri simili. Che cosa pu significare aprirsi? occorre essere estremamente duttili, comprensivi. Ma, come comprendere? Luomo incessantemente impegnato a criticare coloro con i quali egli viene a contatto, a valutarli ed intesse relazioni solo con persone che possono essergli favorevoli, che possono dargli un interesse, un tornaconto. Essere duttili significa superare questo esame di ricerca di tornaconto, di ricerca di persone che possano in qualche modo aiutare. Essere duttili e comprensivi significa abbandonare le proprie idee e le proprie convinzioni per comprendere quelle dei propri fratelli. Ma che cosa significa comprendere quelle dei propri fratelli? significa aprirsi a loro non per condannarli, non per rimproverarli, ma per capire le ragioni che li hanno spinti ad agire e consigliarli per il meglio. Ora, tutto ci implica una grande consapevolezza da parte dellindividuo; tutto ci implica un discernimento non comune, che solo chi ha profondamente studiato ed analizzato se stesso pu raggiungere. Solo chi pu fare a meno dellaiuto umano veramente in grado di aiutare i suoi simili. Ed allora, essendo la collettivit fatta di singoli, opportuno che ciascuno di voi raggiunga questa forza interiore, questa forza intima senza cui ben poco aiuto potete dare ai vostri simili. Noi vi diciamo: comprendete voi stessi, siate costantemente consapevoli di ci che vi spinge ad agire e voi trovate che difficile mettere in pratica queste parole. Voi trovate che difficile comprendere e superare i vostri difetti e le vostre passioni. Altre volte, invece, vi sembra troppo facile e troppo comodo il nostro dire e vi sembra che esso comporti un grande sacrificio da parte vostra per cui, essendo cos facile e cos semplice, voi trascurate di metterlo in atto perch credete che la via dello spirito che intendete calcare sia cosa assai pi complessa. Le nostre parole, figli e fratelli, non sono n semplici n complesse; sono parole che intendono significare qualche cosa, che intendono condurvi alla convinzione di porre attenzione al mondo interiore che nellintimo vostro. Esso mondo, come dice la parola stessa, vasto ed il problema di affrontarlo non potr mai essere risolto ed occorre affrontarlo con semplicit. Cos come i problemi che voi incontrate nella vita e che vi possono sembrare estremamente complessi e difficili, debbono essere affrontati con semplicit, se volete risolverli; se voi vi lasciate intimorire da quello che vi sembra essere la mole del problema e non cominciate ad affrontarlo da una parte, il problema non potr mai essere risolto e veramente diventer insormontabile e pi grande di voi. Allo stesso modo nellintimo di ciascuno: il problema di comprendere questo mondo intimo che si agita, pu sembrare alquanto complesso, ma noi vi diciamo: cominciate da poco e da vicino. Ed ecco che voi subito dite: ma ci che voi insegnate cosa di poco conto ed molto comodo e molto facile. Bene, figli, allora cominciate dal comodo e dal facile, perch quello che voi dovete fare proprio la costante vigilanza di tutti ci che si agita nellintimo vostro, costante consapevolezza di ci che vi spinge ad agire. E voi dite: ma lio, come tu ci insegni, ha molte scappatoie, il suo processo sottilissimo e si maschera ai nostri occhi. Ma lio siete voi stessi, figli cari, non lio di altre creature. E se voi comprendete questi processi, voi avete compreso lio; e se voi estirpate questo io, nessun altra sua attivit per quanto grossolana o sottile, appariscente o pi occulta sar in voi. Che cosa significa comprendere se stessi? Significa comprendere questi processi espansionistici dellio e, conseguentemente superarli. Comprendere i propri limiti, di questi essere consapevoli. Ed ecco unaltra obiezione: ma siamo noi, con la nostra mente, con la nostra limitata capacit ad applicare questa costante consapevolezza, a giudicare noi stessi; ed essendo noi limitati nel nostro giudizio, ci che noi crediamo di capire, non sar mai vero, ma sar sempre colorito dallio stesso che cercher di scusare il suo operato. Ed io vi rispondo: cercate di essere quanto pi potete sinceri con voi stessi, cercate di raggiungere questa sincerit; la vita poi vi dimostrer se ci che avete scoperto sar o non sar la verit di voi stessi. Importante che voi cominciate a comprendere il mondo intimo che si agita in voi, comprenderlo anche in modo sbagliato allinizio logico ed naturale ma importante comprendere.

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Non crediate di soffermarvi su quelle che possono essere le risultanze di un primo sommario esame dellintimo vostro; siate estremamente duttili anche con voi stessi. Questo dovete dire quello che io credo sia stata la ragione che mi ha spinto o mi spinge ad agire. Ma, non crediate di fissarvi in schemi rigidi, posti frettolosamente da un primo esame. Voi potete credere di essere delle creature calme, per niente irose e se vi convincete che ci corrisponda a verit, voi non fate altro che porre altri limiti a quelli che voi non conoscete. Mentre ciascuno di voi sia convinto che molte volte non in un determinato modo solo perch non posto nelle condizioni di esserlo. Intendo significare che non dovete cristallizzarvi in una prima sommaria immagine di voi stessi, del vostro essere interiore; occorre ogni giorno porre nuovamente in discussione il vostro intimo. Domanda Con essere fuori da ogni ingiustizia, da ogni sfruttamento, che cosa intendevi? Risposta Luomo pu essere oggetto di ingiustizia, pu subire delle ingiustizie dai propri simili e non pu sempre, in queste contingenze, chiedere che gli sia fatta giustizia. Porsi al di fuori di ogni ingiustizia, di ogni forma di sfruttamento e di illusione, significa non essere tramite di ingiustizia, non operare lingiustizia, n sfruttare in alcun modo i nostri simili. di voi stessi che vi parlo. cercare di non illudersi. Non significa fare in modo che gli altri non ci sfruttino, fare in modo che gli altri non ci usino ingiustizia, ma significa, appunto, non sfruttare ed essere giusti verso i nostri simili. Significa abbandonare, nellintimo nostro, quellatteggiamento che oggi esiste di sfruttare i nostri fratelli, di approfittare dei pi buoni e dei pi servizievoli per alleggerire il peso che quotidianamente dobbiamo portare. Domanda Scusa, fra quello che hai detto poco fa: cominciate dal semplice e dal comodo e quello che hai detto adesso: cercate di essere giusti e di non sfruttare mi sembrato che ci fosse un gradino molto alto di differenza, nel senso che se mi si dice di cominciare dal semplice e dal comodo, la cosa pu non richiedere una grande evoluzione, una grande spiritualit; una cosa che tutti o quasi possono fare. Ma quello di essere giusti ed altruisti con gli altri, mi pare che richieda un certo grado di evoluzione, con tutto quello che questa evoluzione comporta. Tu mi insegni che non si pu essere giusti ed altruisti esteriormente, ma sentitamente. E questo sentire non lo porta che una maturazione spirituale. Dimmi se ho sbagliato, ti prego. Risposta Noi non parliamo qua di evoluzione; non ci interessiamo di quello che il modo di vivere e di sentire e di operare del Maestro. Io parlo a ciascuno di voi, quale attualmente e ciascuno di voi, quale attualmente deve cercare di essere pi giusto e non sfruttare i suoi simili, per quanto egli concepisce e riesce a vedere. Domanda Anche sbagliando? Risposta Non sar la tua giustizia la Giustizia Assoluta, perch solo chi giunto nellAssoluto pu intendere ed operare la Giustizia dellAssoluto. La vostra sar certamente una giustizia relativa a voi stessi, ma importante che lindividuo trovi questa intima intenzione di essere giusto e di non sfruttare i propri simili. Questo importante, la purit di intenti. Se poi, per difetto di concepire in forma ancora pi pura la giustizia verso i propri simili, egli non riesce a mettere in pratica, in forma assai pura e pi completa, questa giustizia, ci non ha importanza. Importante che nellintimo suo esista la volont di essere giusto e di non sfruttare i suoi simili. Conoscere se stessi per comprendere che in se stessi vi questo desiderio di sfruttare e non vi giustizia verso i propri simili. Una volta che si conosciuto tutto ci, viene automaticamente sentita la necessit di essere giusti e di amare i propri fratelli. E come, forse, inizialmente non si vede in modo chiaro fino a che punto non si giusti e fino a che punto si sfruttano i propri simili, cos pu darsi che dopo, quando si ha lintenzione di essere giusti e di non sfruttare, ci non corrisponda alla realt e che, in effetti, si sfrutti e si sia ancora ingiusti; tutto ci pu avvenire, ma questo non ha importanza, perch luomo un essere perfettibile nei confronti della massima evoluzione, giacch di evoluzione voi volete parlare. importante che in lui vi sia questa intima convinzione di essere giusto e di non sfruttare, anche se poi, allatto pratico, in un primo tempo egli continua in qualche forma sottile a sfruttare ed ancora, in qualche forma sottile, ingiusto. Domanda Perdona, in una lezione che nel libro, tu hai precisato che per noi questione di tempo e che la liberazione potrebbe giungere anche allimprovviso, anche dopo breve tempo. Ora questo, almeno a me, d un certo turbamento, un certo dubbio, perch molte volte di fronte alle difficolt che indubbiamente esistono in questo esame di noi stessi, in questa disciplina, per arrivare alla pura intenzione, mi pare che possa occorrere anche molto tempo, delle vite intendo dire. Risposta Noi abbiamo detto che non questione di tempo e non amiamo parlare di evoluzione, perch luomo cerca con ogni mezzo di non affrontare il problema; cerca, appigliandosi ove pu, di aggirare lostacolo e non di superarlo. Cos non vogliamo parlare di evoluzione perch immancabilmente ciascuno di voi si sentir autorizzato a dire: se questa evoluzione avviene automaticamente, inutile che io mi applichi, inutile che

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eserciti la costante consapevolezza. In Verit vi dico, figli e fratelli, che se voi non esercitate la costante consapevolezza, levoluzione non avviene. Non vi diciamo che questione di tempo, perch voi direste: se mi occorre tanto tempo inutile che io mi affretti. Fate sempre una cosa in vista dello scopo che volete raggiungere. Ed io vi dico: conoscete voi stessi per conoscere voi stessi, senza attendervi nessuna liberazione, senza attendervi nessun raggiungimento spirituale, senza attendervi nessun miglioramento. Conoscete voi stessi perch ci che potete e dovete fare; esercitate la costante consapevolezza dellintimo vostro, perch dovete essere costantemente responsabili dei vostri atti, di ci che voi fate in quanto convinti che nel mondo occorre portare la responsabilit, occorre portare la giustizia, occorre portare la bont. Solo operando nellintimo vostro potete contribuire a questa opera. Ma non attendetevi alcun merito spirituale, non crediate di giungere presto ad una meta altamente morale. Tutto questo sarebbe inutile e non sarebbe altro che ulteriore illusione. Per tali ragioni, noi non amiamo parlarvi di evoluzione, n parlarvi della possibilit che il problema si risolva nel tempo. Vi stato parlato di evoluzione, vi stato parlato di karma, vi stato parlato dei piani di esistenza e di tutti gli altri insegnamenti onde prospettarvi un quadro generale di quello che il Creato, di quello che il Cosmo, onde voi poteste comprendere come le cose stanno in effetti e come vi sia ingiustizia, ma come tutto avvenga, preciso e soppesato, nel rispetto della libert di ciascuno e con la finalit del bene di ognuno. Ci vi detto per tranquillit vostra, per comprendere i problemi della vita, per comprendere le tragedie del mondo e le angosce che angustiano gli uomini; ma ci che voi dovete fare non predisporre questi piani divini o attuare ci che di per s si attua, ma operare in voi stessi. Questo e questo solo ci che dovete fare per aiutare a portare la bont e la pace in un mondo migliore. CLAUDIO

Si chiama rimorso quella sensazione penosa, che sembra potersi localizzare, nel corpo fisico, allaltezza del plesso solare, che si prova riesaminando unazione commessa e trovandola discorde dallideale morale, concepito dalla coscienza dellindividuo. Essendo il rimorso in relazione alla coscienza individuale, non da tutti egualmente sentito. Il rimorso, alle origini, un richiamo che la coscienza fa allindividuo per ricondurlo ad un modo di agire che non sia in conflitto con la coscienza stessa; questo il vero rimorso. Occorre approfondire: non tutti i rimorsi sono di eguale purezza. Una sensazione penosa, provata dallindividuo, riesaminando unazione compiuta, nel dubbio che questa possa arrecargli un danno, egualmente definita, dallindividuo, rimorso. Ma ci non rimorso: egoistica paura. Ad esempio: un religioso convinto che, osservando e praticando i riti della sua religione, se ne acquisti la salvezza eterna, allorch trasgredisce a queste norme, prova un disappunto che chiama rimorso di coscienza, ma che proviene piuttosto dallio che dalla coscienza. Dicemmo che la coscienza non mai errata, se mai insufficiente; cos non potr mai dare dei rimorsi errati potr tacere nei casi che sono superiori alla sua formazione ma mai dar il suo assenso ad azioni che siano contro i princpi dellaltruismo, anche quando questi siano totalmente ignorati dallindividuo. Lintimo disappunto che lindividuo pu provare, ad esempio, nel non partecipare ad una guerra, non certo rimorso suggerito dalla coscienza; trae le sue origini dalla sfera mentale dellindividuo, dalle sue convinzioni, dal voler apparire un eroe e via dicendo, ma non certamente da una coscienza errata. Tutto ci, quindi, che vi d rimorso in considerazione di una conseguenza a voi dannosa, non frutto della coscienza, ma voce dellio. realmente rimorso di coscienza, quando lintima condanna che si prova sorge dalla constatazione o supposizione di avere causato un male ad altri, escludendo da tale considerazione qualsiasi fattore personale. Allora e solo allora, pura voce della coscienza. Spostiamo ora il tema per porci la domanda: in quale considerazione si deve tenere il cosiddetto rimorso di coscienza? Bisogna, naturalmente, distinguere di quale rimorso si tratta. Se un rammarico dellio, deve essere superato come tutto ci che fa parte della attivit espansionistica dellio. Se, invece, sentito dispiacere per aver causato un male od una sofferenza ad altri, occorre rimediare fino a dove possibile. Vi sono tanti che si infliggono castighi per espiare colpe commesse e placare cos quello che essi credono rimorso di coscienza; ci un errore. Il rimorso di coscienza, anche quando veramente tale, ha lo scopo di far rimediare allindividuo il male causato, di non farlo incorrere pi nello stesso errore, perch attraverso ad esso che lideale morale concepito dalla coscienza, si trasforma in norma di vita individuale.

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Non serve, quindi, piangere oltremodo sul latte versato, come si usa dire. Persistere in un tale atteggiamento mostra chiaramente lespansione dellio che non , per la coscienza, direttamente costruttivo. Cos, quando vi accorgete di aver commesso un errore che va a danno altrui, non perdetevi in rimpianti, inutili penitenze per lauto-espiazione; cercate di rimediare il male patito da altri ed accogliete il rimorso della coscienza come un incentivo ad una maggior consapevolezza di ci che fate. DALI Fu detto, sempre in precedenza, che il dubbio purificatore e che voi dovete superare i dubbi che potete incontrare poich, se rimaneste dubbiosi, alla prima occasione, voi non sapreste rispondere, voi non sapreste chiarire questo dubbio. Innanzi tutto il dubbio nasce da tutto lindividuo. D luogo, s, a un processo che si svolge principalmente nella sua mente, ma nasce da tutto lindividuo. Infatti, il dubbio pu essere determinato da varie cause, da varie realt soggettive che sono nellindividuo, le quali, di fronte alla analisi di una nuova Realt, di fronte ad un nuovo quesito, vacillano. Il dubbio quel movimento intimo dellindividuo che si ha, non solo di fronte alla necessit di dover prendere una decisione, bens anche di fronte ad una nuova teoria, di fronte ad una nuova concezione, di fronte al nuovo o, comunque, di fronte a ci che ancora non abbiamo perfettamente acquisito. Dice gi Dante che se, ad esempio, un cane fosse posto di fronte a due cibi per i quali sentisse la stessa attrazione e lo stesso desiderio di mangiare, morirebbe di fame prima di prendere una decisione. Questo ci illumina un poco anche sul dubbio. Infatti, lindividuo nella vita, ha una parte di verit soggettive o di convinzioni personali, le quali sono per lui il tutto, non possono essere lasciate, fanno parte di lui stesso. alcune di queste convinzioni, alcune di queste verit possono anche essere le stesse che governano lUniverso, cio essere delle Realt; altre, invece, possono essere unicamente relative e soggettive. Comunque, lindividuo le ha fatte sue e da quelle ben difficilmente si muove. Il dubbio interessa, invece, quei concetti di cui lindividuo non completamente sicuro. Quando lindividuo si trova di fronte ad una nuova circostanza, ad una nuova Verit, a qualcosa che fino ad allora non aveva conosciuto, immediatamente la confronta con ci che appartiene alle sue irremovibili convinzioni, scartandola se contrasta con i suoi convincimenti. Se, invece, il nuovo appartiene a qualcosa alla quale non aveva posto attenzione, allora nasce il dubbio. Prima di accettare il nuovo, lindividuo fa un sommario esame, una sommaria introspezione per vedere se questo nuovo gli conviene. Perch, infatti, dobbiamo mettere in risalto un elemento essenziale, determinante il dubbio, che appunto lio. Nelluomo comune, molte volte, il dubbio si perpetua, continua e non viene superato non gi perch questuomo non riconosca giusta la nuova concezione prospettatagli, ma perch questa nuova concezione non di sua convenienza, cio non soddisfa lio. Il dubbio, abbiamo detto, sempre positivo. Molti hanno detto che le guerre sono, in definitiva, una cosa necessaria allumanit. C una certa verit in questa tremenda affermazione; come dire che un dolore positivo per luomo. Cio, il dolore positivo per lindividuo, quando nessun altro mezzo v che possa far comprendere questo individuo al di fuori del dolore. Allora necessario, cos le guerre, cos i cataclismi. Il dubbio una sorta di tempesta, qualcosa che mette in movimento lindividuo; il dubbio il nemico principale del tepido, lantidoto a ci che fa stagnare lindividuo. In natura ci che si ferma, ci che non si muove, ci che ristagna, muore. Cos, nascendo il dubbio nellindividuo, lindividuo costretto a ragionare; sar un ragionamento egoistico, una ricerca di convenienza oppure sar una ricerca della Verit, questo non ha importanza. Comunque, il dubbio muove sempre lindividuo, gli d vita. Questa sera, voi avete parlato dei talenti. Vi sembra strano che sia scritto nel Vangelo di Matteo: A chi ha sar dato e ne avr in sovrabbondanza, a chi non ha sar tolto anche quel poco che ha. Vi sono delle creature, le quali hanno qualcosa; questo qualcosa pu essere una disponibilit finanziaria, come pu essere, invece, una dote morale o una dote mentale. Facciamo lesempio di un uomo che sappia ben scrivere e comporre. Possiamo dire, sotto un certo aspetto, per un suo buon karma. Supponiamo che nella vita faccia buon uso della sua dote, cio scriva qualcosa che possa essere di aiuto, di utilit ai suoi fratelli; egli ha ben impiegato i talenti che gli sono stati dati. Poniamo, invece, il caso di un altro uomo che abbia la stessa dote, ma si lasci cogliere dalla pigrizia e non adoperi ci che gli stato dato; questi esaurir il suo buon karma e non si creer nuovi buoni karma in modo che a lui verr tolto anche ci che ha, nel senso che non essendo stato attivo, non avendo fatto fruttare i suoi talenti, nella incarnazione successiva, dovr rompere le proprie cristallizzazioni e cominciare nuovamente. In questo senso va inteso: A chi ha sar dato, a chi non ha sar tolto anche quel poco che ha. Mi spiego? Il dubbio, invece dicevo impedisce una cristallizzazione, perch lindividuo costretto a ragionare, costretto a riflettere, a fare una introspezione, a tentare ad arrischiare; e cos sempre il dubbio

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positivo, perch sempre azione di qualcosa, sia pure della mente o di tutto lindividuo a seconda che il dubbio sia pi o meno sentito. Per, il dubbio vuole, per essere efficace, per essere profondamente positivo, un termine, cio deve essere superato. Lindividuo pu dubitare tutta una vita, ma non tutta una vita su una Verit; deve, ad un certo punto, prendere una decisione se deve prenderla oppure dare il suo parere favorevole ad una nuova teoria, se questa gli prospettata, e provare ad esperire in quel campo. Il dubbio che si trascina tutta una vita sullo stesso argomento, un dubbio che fa segnare il passo allindividuo. Una creatura che essenzialmente e profondamente indecisa, una creatura simile a quella che ristagna. Dovete riflettere, meditare, ma decidere; superare il dubbio, non essere dei timorosi, degli abulici nella decisione. Questo un aspetto del dubbio che vi era sfuggito e che, invece, importante. Quello che noi vi diciamo, deve essere da voi considerato oggetto di discussione. E, del resto, guardate: lo stesso Cristo, venendo nella nostra umanit, prendendo forma umana, volle prenderla con tutte le caratteristiche di questa nostra razza. Vi sono passi riportati nei Vangeli, che fanno fare grida di trionfale allegrezza ai non cristiani. Ad esempio, frasi come questa: Padre, allontana da me questo calice, se puoi. I non cristiani si domandano: Come, il Figlio di Dio, nella piena consapevolezza della Sua missione, ha paura del dolore?. Sono, appunto, gli accenti umani di Chi volle essere uomo fra gli uomini. Pi ancora: la tentazione. Il primo a comparire il dubbio: Se tu sei figlio di Dio, comanda a queste pietre di diventare pani e sfamati. Questo , appunto, il dubbio che assilla luomo Ges. V una interessante successione nella tentazione nel deserto. Il primo a comparire, abbiamo visto, il dubbio; quindi, lio, potreste dire voi. Infatti, Satana dice: Io potr fare di te uno dei potenti della Terra. Ma questi accenti umani sono ben tosto superati o meglio ricuperati. Lumanit del Cristo lieve; solo accennata e tosto trascesa. Quella degli uomini, invece, radicata e ricorrente, vero fratelli? Sempre per parlare del dubbio, quante volte il dubbio vi ha assillati! Che cos il dubbio? In effetti, non che il timore di non essere nel giusto, che non corrisponda a Verit quello che crediamo. Pare semplice a dirsi, ma molto complesso, invece. Ci che si fa con lintima convinzione di essere nel giusto, non porta recriminazioni n rimorsi di coscienza; si va spediti per la propria strada, con limpulso della giusta causa. Ma quando il dubbio si affaccia, landatura rallenta e lincertezza rende malsicuro ogni passo. Voi dite: La fiducia fa luomo cieco e il dubbio guardingo. Ma luomo preferirebbe credere ciecamente e non essere assillato dal dubbio. Il dubbio ha un sapore tutto malefico; un movimento ritenuto dalluomo tanto indiscutibilmente negativo, che, quando viene ad illuminare lansia di una fatale condanna, gli cambia nome e lo chiama speranza. Lentusiasmo trascina, fa apparire agevole ci che non lo : il dubbio frena, scolorisce ogni ottimistica previsione. come la realt per il sognatore, la scienza positiva per la fede, la coscienza per il peccatore. come il vento, ma un vento che spira silenzioso; ora infuocato e dissecca, ora gelido ed agghiaccia. Compare non invitato, penetra non visto, la sua presenza mozza lanelito dellentusiasmo. Se si pone sugli occhi, chi vi guarda attraverso vede nemici ovunque; annienta la fiducia pi cieca ed evoca lombra del sospetto. Sua compagna la diffidenza; per loro le unioni pi strette si ammalano alla radice, appassiscono e cadono nella gelida indifferenza della morte. Suo cibo preferito la fede, sua nemica la constatazione; affronta colti ed ignoranti, non teme n potenti n umili, di ognuno conosce il lato debole. Fa tremare i santi e demoni, perch malefico e benefico al tempo stesso. parla sottovoce, ma da ognuno si fa intendere e ti guarda come volesse compiangerti; ride sardonico per schernirti e lo temi come un critico. Credi di averlo sepolto con la logica pi stretta e rispunta per mettersi al pari delle pi ragionate affermazioni. Lasciandolo nella indecisione, fa schiavo ogni uomo. Questo il dubbio in s, fratelli. Se Stana esistesse, non potrebbe avere migliore arma del dubbio. Ma il male assoluto non esiste; esiste il male che luomo pu fare a se stesso e il pi vero , appunto, il male che luomo pu fare a se stesso. Essere convinti, vuol dire avere superato tutti i dubbi. Credere, senza avere preso in considerazione il dubbio, avere una convinzione posticcia. In medicina esiste la terapia basata sulla produzione artificiale o artificiosa degli anticorpi. Analogo a ci il dubbio che lindividuo suscita per se stesso e in se stesso. un tal dubbio superato fortifica, dona alla fede quella certezza che la rende capace di operare il miracolo pi grande. KEMPIS La morte un aspetto della vita; la riproduzione un rimedio alla morte, un perpetuarsi della vita. La morte una purificazione della vita. V un nesso fra vita, riproduzione e morte. Tale nesso si chiama: evoluzione. La vita, senza riproduzione e senza morte, non sarebbe n vita n evoluzione.

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PARACELSO

Figli cari, noi non veniamo qua per placare la vostra coscienza, n per autorizzarvi ad agire in modo egoistico. Vi diciamo: fate pure quello di cui avete convinzione, ma riflettete prima. Lo stesso Cristo (e non diciamo questo per fare un accostamento indegno) lo stesso Cristo disse: Io non sono qua per portare la pace, ma il padre sar contro il figlio e il figlio contro il padre. Luomo deve progredire e progredisce o evolve se non cristallizza; se pensa, se riflette, se medita. Voi siete abituati a pensare, a riflettere e a meditare e ci molto lodevole. Pi ancora sarebbe lodevole se riusciste a togliere da queste riflessioni o da queste meditazioni o dai vostri pensieri la parte predominante che occupata dellio. Allora potreste pensare riflettere e meditare liberamente; allora potreste comprendere la Verit. In questo senso: una riflessione, una meditazione, un pensiero positivo quando approda a qualcosa. Un riflettere, un meditare che approdino ad un qualcosa che dia assoluta incertezza di tutto, non positivo. Vi ho detto che fate bene a riflettere; noi stessi vi incitiamo. Per, quando il vostro riflettere raggiungesse lo scopo di smarrirvi, di non darvi pi sicurezza di niente, quando questo riflettere vi portasse ad essere tepidi, sarebbe cosa negativa per voi. Riflettete e dubitate pure di tutto; questo pu servirvi a trovare la vera convinzione, ma questa riflessione e questo dubbio non debbono perpetuarsi in eterno, debbono portarvi ad una convinzione. Che cosa importa se questa convinzione transitoria, se il giorno seguente questa convinzione non pi tale? A questa ne seguir unaltra, ma il vostro riflettere deve sempre approdare a qualcosa di fattivo. Vi sono tanti che spendono la loro vita in ricerche, tanti che cercano la convinzione a loro idee, cercano come stato detto dal Fratello Kempis di interpretare la vita, per dimostrare che sono nel giusto. Ma quando questa dimostrazione non viene, quando questa dimostrazione una menzogna a se stessi o agli altri, allora la cosa non pi favorevole; allora conviene cessare di ricercare. Vi sono tanti, i quali gi che siamo in questo argomento hanno speso la loro vita per dimostrare che, ad esempio, lo spiritismo poteva spiegarsi con una teoria da loro immaginata. Ma quando essi, in tutta sincerit, riconoscono che i fatti non dimostrano quello che essi hanno pensato, debbono in tutta sincerit cambiare opinione, trovare unaltra spiegazione. Dovete credere a quello che ritenete logico e giusto. Badate bene, per, che questo non vuol dire: credere a ci che voi vedete. Non vi insegniamo questo, figli; non vi insegniamo a credere unicamente a ci che voi vedete, perch questa sarebbe una cosa assurda. Vale la pena di ripetere lormai troppo consueto esempio: che colui che avesse questo atteggiamento, dovrebbe credere unicamente a ci che cade sotto ai suoi occhi; non dovrebbe credere n che esistono altri paesi, n altre citt oltre quella nella quale lui vive. Noi vi diciamo: non dovete credere ciecamente a tutto quello che noi vi diciamo, ma vagliare con la vostra mente, vedere se queste cose sono logiche, se stanno in piedi, come si usa dire. Ma se tornano alla logica, accettatele. Non vi diciamo: credete solo a quello che i vostri occhi vedono; un tale atteggiamento eccessivamente agnostico, negativo come negativa una fede cieca. Cos, vi sono tante Verit o se Verit non volete chiamarle, tanti concetti che noi vi diciamo che non possono essere riscontrati n visti dai vostri occhi ed altri che forse possono essere controllati. Ma, poich questi concetti sono legati gli uni agli altri, figli cari, prendete per buoni anche quelli che i vostri occhi non vedono purch, ripeto, tornino alla vostra mente, purch, ripeto, la vostra mente li giudichi logici e completi in s. Domanda Vorrei un consiglio: come sviluppare la volont. Risposta Effettivamente la vostra vita di oggi porta un infiacchimento della volont. Le comodit portano lindividuo ad una sorta di apatia, lo spingono a rilassarsi. Ma a questo rilassamento, a questa apatia, sopraggiunge dallesterno o dallinterno, a seconda dei casi, una spinta, la quale muove lindividuo ad agire. Ad esempio, una creatura che sia assetata di denaro, quando riesca ad accumularne abbastanza e non provi pi questa sete (in quanto prima la provava perch desiderava unicamente vivere in tranquillit), trovandosi nella condizione di tranquillit sperata e desiderata, questa creatura si rilassa. Ma, una volta che il denaro finito, la creatura deve nuovamente ingegnarsi per trovarne ancora. Questo un esempio grosso modo. E cos per tutto, perch lindividuo, come tante volte vi abbiamo detto, non deve cristallizzarsi, deve muoversi. Non intendo muoversi per agire, anche muoversi mentalmente; anche in questo senso. Molte volte lindividuo vorrebbe fare qualcosa, ma non trova la volont. Quale volont? Quel qualcosa che fa vincere da questo individuo certe difficolt. Se, ad esempio, voi dovete fare qualcosa che

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non sia dallio condivisa e desiderata, provate molta fatica. Vi occorre molta energia, cos dite, perch lio, appunto, una enorme forza. Ci che voi fate con passione, cio con interesse, pu costare fatica fisica, ma non quasi avvertita dallindividuo. Ci che, invece, voi fate senza voglia o senza interesse costa molta fatica e vi stanca molto. La volont, quindi, dovrebbe essere quellimpulso dellindividuo che gli fa vincere una riluttanza a compiere determinate cose che egli fa senza lapprovazione dellio o senza interesse o senza passione. Mi spiego? Come sviluppare questa volont? Con lauto-convinzione. Auto-convincersi che si deve fare quella cosa. Vi sono tanti, i quali suggeriscono allindividuo degli esercizi che sembrano semplicissimi, che possono far sorridere un individuo quando gli vengono detti, ma che, invece, servono molto allo scopo. Ad esempio: per mezzora al giorno, sedere in una determinata posizione, senza muoversi; o concentrarsi sulla fiamma di una candela. Pu sembrare ridicolo ci e far dire: come possibile che questo sviluppi la volont?. Altro esempio: uscire di casa e compiere tre volte il giro dellisolato. Queste cose possono far sorridere ripeto i profani e far somigliare questa pratica ad una delle tante strane pratiche di magia dei tempi passati. Eppure hanno un fondamento di verit, perch quanta volont occorre per obbligare lindividuo, tutti i giorni a quellora, con qualsiasi tempo, in qualsiasi condizione danimo, a compiere quella stessa azione, per la durata di quel tempo! Chi riesce in questo intento, stia pur certo di avere collaudata la sua volont. Pu servire un esercizio banalissimo; potete unire lutile al dilettevole, come si usa dire, impegnandovi per esempio ad eseguire della ginnastica per venti minuti della vostra giornata o un quarto dora, tutti i giorni. Siate pur certi che al termine di qualche mese (pi o meno, lesperienza ve lo dimostrer) la vostra volont sar collaudata e sviluppata. Qualcuno di voi dir: S, possiamo fare queste pratiche, per per farle occorre volont. Pu sembrare un circolo vizioso, per gli stessi saggi antichi dicevano che per fare loro, ci vuole un po doro, e questo minimo necessario voi lavete. Si tratta solo di impegnarsi. Ricordate che vi sono stati dati dei talenti ed ognuno di voi o di noi, come dir volete, deve impiegare questi talenti, non lasciarli morti.

DALI Da tempo io non vi parlavo, oh figli. Il mio dire monotono. Quello che io vengo a significarvi pu essere riassunto in poche parole, eppure tanto difficile per voi seguire le mie parole. Quello che io dico, oh figli, vivo; non freddo, non un sistema filosofico. frutto di una esperienza vissuta, una esperienza la quale tanto preziosa perch porta lindividuo alla liberazione, porta lindividuo allintima comprensione. Con questa conseguente liberazione, lindividuo vede compiersi lo scopo della propria esistenza. Quando luomo stanco, sfiduciato, deluso della vita, quando luomo soffre profondamente ed intimamente, dimentica tutto quanto dicemmo nella ricerca della ragione, del motivo per il quale soffre. Egli, istintivamente, segue un rimedio naturale; cos come gli animali istintivamente vanno verso determinate piante che possono curare la loro infermit o la loro malattia. S, figli, perch lindividuo, nel momento che soffre, segue e fa ci che ogni giorno dovrebbe fare; e se lindividuo ogni giorno dimenticasse, fosse cio libero da ogni antica zavorra, non avrebbe sofferenze e non sarebbe ci un rimedio, ma una cura preventiva. I abbiamo sempre detto, oh figli, che lindividuo deve essere libero, nascere ogni giorno. Per fare un mondo nuovo non occorrono delle nuove istituzioni, non occorrono dei nuovi ritrovati. Occorre quello che, nei casi disperati, viene istintivamente suggerito dalla natura stessa; occorre che luomo dimentichi tutto, abbandoni lantica zavorra e nasca nuovamente. molto difficile per luomo di oggi, attaccato al passato, attaccato a tutto ci che gli prezioso e caro, nascere ogni giorno. Ma, guardiamo meglio che cosa vuol dire questo essere ogni giorno nuovi. Ogni individuo ha delle proprie convinzioni, ogni individuo ha delle proprie regole dalle quali non ama trasgredire, dalle quali non ama allontanarsi. E sono, spesso, queste convinzioni, questi pregiudizi, queste regole, che vengono ereditate da padre in figlio, a procurargli sofferenza. Una regola, un Comandamento pu andar bene per un periodo di tempo; ed andrebbe bene per leternit se lindividuo non cambiasse. Ma, proprio per questo naturale trasformarsi dellindividuo, la regola decade, la norma non pi valida, superata. Chi di voi non ha inciampato in qualche antico pregiudizio che nel tempo passato andava bene alle creature che non avevano sviluppato la coscienza onde risparmiar loro sofferenza?

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Ma oggi, se questa coscienza sviluppata, se questa norma stata trascritta nellintimo, tanto da farla diventare parte di se stesso, allora questa norma cosa morta allesteriore, non serve pi, diventa fredda, non ha pi alcun valore umano. Voi dovete folle di creature che seguono tanto per fare un esempio una qualche forma di spettacolo, e con il passare del tempo, quello spettacolo non piace pi come piaceva un tempo. Perch questo? Perch nella natura stessa dellindividuo di ricercare il nuovo. Tale ricerca rappresenta una evasione. Quando lindividuo prende la consuetudine di fare qualcosa, imprigiona una qualsiasi espressione della propria attivit quale, appunto, potrebbe essere larte in canoni, e lespressione ne risulta, cos, legata. Infatti, tutti coloro che vogliono esprimersi in quella direzione, in quel senso, hanno timore e la preoccupazione di violare quei canoni, di non rispettarli e, cos, di perdere il plauso delle altre creature. Cercano allora il nuovo, dove ancora non vi sono dei canoni, ove il campo aperto e lespressione ha pi libero. Allo stesso modo in voi, figli; quando vi cristallizzate impedite al vostro intimo di sgorgare spontaneamente, liberamente. Ecco perch noi vi diciamo siate nuovi ogni giorno e, cos dicendovi, non vi insegniamo ad essere incoscienti, oh figli. Vi insegniamo a rinnovarvi intimamente. Amate pure le creature che vi stanno dattorno. Sempre vi abbiamo detto: cominciate ad amare di pi quelli che vi circondano, perch da qui dovete iniziare. E questo amarle, per, senza essere attaccati al passato: amarle liberamente, spontaneamente. Non dovete ricercare un metodo, figli e fratelli, ma trovare tutta una coscienza. Non dovete vivere preoccupandovi di rispettare determinate regole che altri hanno trovato o fissato. Dovete vivere cercando di formare la vostra coscienza; questo si chiama vivere veramente, e solo quando voi sarete nuovi ogni giorno, quando vi sarete liberati dal vecchio modo di vedere e di interpretare la vita, che altri vi hanno suggerito e che andava bene nel passato allora e solo allora, figli e fratelli, voi sarete liberi e nuovi ogni giorno. CLAUDIO

Salve, figli, non avete niente da chiedermi? Non vorrei che fosse la paura ad inibirvi. Paura La notte fonda solo rischiarata a tratti da lampi di tempesta; il tuono fragoroso e copre il lamentarsi del vento. Completamente soli camminate fra le tombe di un cimitero. Ad un tratto una mano gelida vi serra alla gola ed una larva vi appare dinnanzi minacciosa. Sgranate gli occhi, aprite la bocca per urlare, ma qualcosa vi ha paralizzato le corde vocali; il cuore, invece, sembra impazzito e batte, batte. Ma il sangue divenuto pietra e non scorre pi nelle vene. Sudate freddo, le ginocchia vi si piegano, state per perdere i sensi Ma non occorre tanto, fratelli; facciamo finire lincubo e non rimarr che un poco di paura. Avete mai pensato a quante sfumature di paura conosce luomo? Da queste pi violente, a quelle lievi, lievi, quasi inavvertibili, ma che tanto peso hanno nelle sue decisioni. Non esiste luomo a cui sia sconosciuta la paura; vi sono uomini che bene o male riescono a nasconderla o a dominarla, ma tutti la conoscono, perch essa viene dalle nostre origini. Infatti, fratelli, alle origini lindividuo conosce la paura perch gli necessaria; rappresenta un mezzo che lo conduce alla riflessione. Se non vi fosse stato il timore di soccombere, gli individui si sarebbero distrutti gli uni gli altri e non un superstite vi sarebbe stato. Ma non solo per la conservazione della specie la paura necessaria, bens anche per lacquisizione di una prima larvata moralit. Il fanciullo, timoroso del castigo materno, si astiene dai giochi proibiti; il goloso, avendo paura per la sua salute, riduce la sua incontinenza; il religioso, temendo il castigo di Dio (beh, pecca egualmente) per, fa penitenza. I primi uomini che apparvero sulla Terra, conoscevano la paura per eredit dal regno animale dal quale provenivano; essa sorgeva in loro di fronte al pericolo, dettata dallistinto di conservazione. strano questo istinto: a volte allontana lindividuo dal pericolo, altre volte lo spinge in perigliose avventure, proprio perch possa sopravvivere. Ed infatti, se fosse diversamente, listinto di conservazione si potrebbe identificare con la paura, mentre questi possono esistere indipendentemente luno dallaltro. La paura dando una definizione potrebbe essere quello smarrimento, quella titubanza che lindividuo prova in un avvenimento, in considerazione che questo potrebbe o pu procurargli un danno. Avete ami sentito dire che il pesce grosso divora il piccolo? Lavete addirittura vissuto, vero fratelli? Or bene, luso di eleggere un capo o un sovrano nato proprio da questo decrepito vizio di divorare il piccolo. Voi capite, infatti, che i primi individui, riuniti in gruppi, non potevano certo eleggere il loro capo con il Conclave; non potevano esprimere liberamente la loro opinione, come accade in queste illuminate riunioni. Anzi, il loro parere non interessava affatto, lelezione era piuttosto una auto-elezione: accondiscendere o prenderle di santa ragione. Luomo, poi, sostitu alla forza lastuzia, ma la musica rimasta sempre la stessa, credetelo. La paura di buscarne stempera molti ardori combattivi. Ancora oggi si dice che chi fa la voce grossa ha sempre ragione; cos, con lincutere paura agli altri, luomo pu difendersi o sfruttare.

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Ma perch e di che cosa abbiamo paura? Tutta la nostra vita pervasa di timori. Nel regno animale esiste un solo tipo di paura: quello che lindividuo prova di fronte al pericolo e che gli suggerita dallistinto di conservazione. Luomo, invece, conosce una grande variet di timori, ma tutti hanno un comun denominatore: nascono dal dubbio che qualcosa possa danneggiarlo e, siccome luomo pensa di poter essere danneggiato non solo nella persona fisica, ma anche nei beni, nel prestigio e via dicendo, i timori delluomo sono molteplici. Chi niente possiede, niente teme di perdere, dicemmo. Ma lumano accumula ed aggiunge, a questo timore, quello di perdere ci che ha accumulato. Lumano accumula perch teme il futuro; la paura del futuro fa, dunque, valorizzare il presente. Chi soffrisse del presente e sperasse di raggiungere nel futuro la felicit, non avrebbe paura del domani, ma lo invocherebbe. Quando luomo fa una esperienza piacevole, desidera ripeterla e, quando riuscito a ripeterla a piacere, teme che lincognito futuro possa privarlo di questa sua possibilit. Cos, il timore che il futuro possa serbargli amarezza, lo rende timoroso. chi ha da difendere il presente che teme lavvenire, teme di perdere ci che ha o ci che . tutta la vita delluomo prigioniera di questo desiderio di continuare, timore di non continuare; desiderio di godere, paura di soffrire. Ma fra tutti i timori che lincognito suggerisce regna sovrana la paura della morte. Chi vorrebbe sopportare il peso di una vita di fatiche e di pene, se non fosse la paura di qualcosa che pu accadere dopo la morte, in questo paese sconosciuto che loltre tomba, da cui nessun viaggiatore mai tornato?. Cos dice il cogitabondo Amleto, che evidentemente dimentica lapparizione del padre defunto. Chi pi forte? Colui che riesce a vincere la paura della morte e si uccide o colui che continua una vita di affanni?. Ma lamletico dubbio identifica nella paura della morte solo la paura dellincognito, tralasciando la paura del dolore fisico. Chi tanto forte da non aver paura del dolore? Si desidera e si ricerca ci che, in qualunque modo, pu dare piacere; si teme e si sfugge ci che, in qualunque modo, pu dare dolore. Vi un solo timore: la paura della sofferenza. Convincete gli uomini che chi vi torcer un capello patir una eterna sofferenza e sarete potenti, ogni porta si spalancher dinnanzi a voi. Le stesse ricchezze di Re Salomone vi saranno offerte, potrete vendere tutto ci che gli uomini saranno disposti a comprare, anche ci che non vendibile e, in nome della salvezza eterna, vi sar permesso perdere i secolari. Vi un solo vittorioso fra gli uomini, oh fratelli, colui che riesce ad incutere pi paura. Per, tal genere di supremazia non ammette indecisioni; abbiate un attimo di titubanza e solo le porte del carcere si apriranno dinnanzi a voi. Qualcuno disse: Meglio vivere un giorno da leoni che cento da pecore. Per, nel momento della morte avrebbe voluto vivere ancora novantanove giorni. Se volete mostrarvi diversi da quello che siete, sappiate sostenere fino in fondo la vostra parte; il mondo crudele con chi lo ha ingannato. Votate tutta la vostra vita alla realizzazione della pi grande opera, ed un attimo di titubanza far sprofondare nel nulla della immaginazione tutta la vostra fatica. La paura crea un panico che spesso paralizza i riflessi delluomo e lo perde definitivamente. Conoscete la storia delluccellino che alla vista del serpente teme a muoversi e finisce con lessere divorato vivo, quando avrebbe potuto volarsene via? La paura impedisce la comprensione; chi pu esattamente valutare i fatti e le circostanze se colto da timore? Voi tutti conoscete le tristi conseguenze del panico collettivo, di questa specie di reazione a catena, per dirla in un termine moderno. Similmente accade nellindividuo. Se colto da timore e non reagisce, il timore ben presto si trasforma in paura e poi in terrore, impedendogli, cos, anche se ora volesse, di reagire alle cause. Abbiamo necessit di comprendere e temiamo. Se per un istante analizzassimo noi stessi, resteremmo meravigliati dai tanti timori che sono in noi: la timidezza paura, il rispetto umano, la superstizione, la carit che facciamo per meritarci il paradiso, si chiama paura dellinferno. La ricerca di conforto denuncia la nostra debolezza e la nostra paura. Vogliamo emergere, vogliamo essere od avere pi degli altri e temiamo chiunque possa frenare la nostra espansione. Scavalchiamo chi non sa difendersi, incutendoci paura, approfittiamo di chi ci teme. Siamo simili alle bestie. Avvicinatevi al pasto dellanimale e lo sentirete ringhiare. Avete notato mai quanta soddisfazione v a dir male del prossimo? Perch cos facendo, valorizziamo noi stessi; tanta pi soddisfazione, quanti pi vizi ha che crediamo di non avere. la paura che un altro, con i suoi meriti, ci passi avanti. Insomma, tutto ci che dubitiamo possa arrecarci un danno, ci suggerisce paura. Allora, che solo il vizio e la passione siano coraggiosi? Incoscienti, non coraggiosi. Il danno che immaginiamo possa investirci, oh fratelli, frutto di una valutazione del tutto personale. Ci che veramente ci danneggia, spesso ci attrae e ci inebria e quando ce ne accorgiamo troppo tardi per avere paura. La debolezza, il vuoto interiore, la mancanza di sicurezza ci rendono timorosi. Chi ha fiducia in se stesso corre gli stessi pericoli degli altri, ma non teme; e chi riuscito in qualche impresa straordinaria deve sempre ringraziare il suo coraggio. Lindividuo ha coraggio quando sicuro di riuscire; cos ha coraggio nellaffrontare i rischi di una impresa, quando sicuro di riuscire. Talvolta, questa sicurezza gli pu venire dal non conoscere

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esattamente i pericoli che lo minacciano, cio dalla ignoranza o dalla inconsapevolezza. Altre volte proprio queste lo rendono malsicuro di s e, quindi, timoroso. Paura, sempre tanta paura. In questa marea di paure, che ora ci annichiliscono, ora ci spingono allazione, chi mai tanto coraggioso da opporsi e muoversi di moto proprio? Fino dai tempi pi antichi, lindividuo timoroso, pauroso stato giudicato non favorevolmente. Fino da allora la paura e stata considerata una qualit negativa. Gli eroi ed i semidei della mitologia sono completamente affrancati da essa. I valorosi delle leggende di tutti i popoli debbono la loro immortalit al loro coraggio. Raccontare una storia, nella quale il protagonista vede premiata la sua paura, equivale ad annoiare chi ascolta e far sorridere di incredulit. Se, invece, leroe un coraggioso, sar subito visto di buon occhio e con molta condiscendenza saranno seguite le sue gesta, anche se non lo rendono un modello di moralit. Ma, passando dalla fantasia alla realt, troviamo tanti che in guerra si sono gettati allo sbaraglio per essere considerati dei coraggiosi. Presso i popoli primitivi, ancora oggi, ladolescente per essere considerato un uomo, deve mettere in vari modi alla prova il suo coraggio. Negli antichi riti di iniziazione, le prove di coraggio erano di fondamentale importanza, perch si diceva che la fede deve dare sicurezza, quindi, se il candidato avesse avuto fede non avrebbe dovuto temere; ed in effetti, la vera fede certezza. Dire io credo equivale a dire io sono certo. Questa, oh fratelli, quella fede che opera quei miracoli che la pi esatta teologia non potr mai operare. La vera fede non lascia posto alla speranza. Si spera nellincertezza: la speranza non in funzione delle probabilit favorevoli alla soluzione che invochiamo. Sperare significa auspicarsi che non debba accadere qualcosa che ci fa timore; invocare il rimedio ad una situazione di fatto che ci incute paura. La speranza , quindi, una evasione alla paura che ci angoscia. Finch luomo avr timore, sperer; guai se non vi fosse questa speranza, se non vi fosse questo rimedio alla paura. Sperare, nelle situazioni disperate, come mettere la testa nella sabbia per scacciare il pericolo; illudersi. Ma chi mai tanto forte da non avere bisogno della speranza? Chi mai tanto coraggioso da conoscere esattamente le sofferenze che deve avere, senza illudersi e senza aver bisogno di ricorrere alla speranza? Questo il vero coraggioso (finalmente ve lo dico, fratelli): luomo libero. Egli ha fede che niente pu veramente danneggiarlo e niente teme di perdere. Non ha paura del futuro, neppure quando diviene tanto incognito da chiamarsi morte. Ed logico che sia cos: libero, infatti, nel vero senso della parola, anche dalla paura che, essendo nelluomo uno stato danimo inibitore, un ostacolo alla sua liberazione. Ma , dunque, la paura cos dannosa? deleteria per il saggio, provvidenziale per lincosciente. Nella scala della evoluzione, fino a che lindividuo non ha libert, non conosce paura. Ma, appena il suo intelletto comincia ad organizzarsi ed egli pu disporre di una maggiore libert, la paura produce in lui un fermento necessario come il lievito alla bont del pane. Quante cristallizzazioni impedisce la paura! Quanta prudenza insegna! Ma lo scoglio che fu di salvezza ieri, diviene pesante zavorra oggi, perch tutto movimento. I profeti e gli illuminati della Bibbia insegnavano ad avere paura di Dio. Cristo ha mostrato lAmore Divino ed ha insegnato a chiamarlo Padre. Quel Cristo che oggi non avrebbe paura a barattare la Chiesa che porta il Suo nome per aiutare una creatura, anche allora non ebbe timore a superare le decrepite concezioni che avevano fatto il loro tempo. Ancora poche parole e non vi annoio pi. Ma il suo tempo non lha fatto, purtroppo, la paura ancora oggi, giacch la mancanza di coscienza la richiama dagli oscuri meandri dei secoli passati, ove solamente doveva regnare, rendendola ancora necessaria in un tempo in cui la fiducia dovrebbe dare serenit agli uomini. Ma come le prime luci dellalba fugano i fantasmi e pongono fine agli incubi notturni, man mano che luomo comprender il mondo nel quale vive, si dissolver in lui ogni timore. In ci, gran parte potranno avere le scoperte scientifiche. Ma se la coscienza individuale non instaurer il regno dellamor fraterno, esse scoperte si trasformeranno, per luomo, in motivo di pi grande paura. A voi la scelta, oh fratelli.

KEMPIS

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Il nostro insegnamento si fonda sulla legge della evoluzione: evoluzione delle materie, delle forme, della coscienza. Questo triplice aspetto dellevolvere implicitamente ammette, per il suo stesso procedere, quindi esistere, la reincarnazione e la legge di causa e di effetto. Senza queste due ultime leggi sarebbe impossibile non solo levoluzione individuale (della coscienza), ma anche gli altri due aspetti della evoluzione. Ad esempio, nella evoluzione della specie (forma), la ereditariet non sufficiente a spiegare le mutazioni genetiche, se queste non sono sostenute da mutazioni nelluso degli organi prodotte da mutazioni di carattere psichico. In sostanza, la psiche dellindividuo che muta prima ancora del mutare del soma. E questa mutazione psichica come pu spiegarsi se non con lesistenza di un quid trascendente la forma materiale che, animando pi forme (corpi fisici), successivamente, dalle esperienze acquisite evolve e cerca, attraverso un diverso uso del suo corpo fisico, nuovi mezzi di espressione alla evoluzione raggiunta? Levoluzione non avrebbe senso e continuit senza la legge di causa e di effetto e senza lesistenza di un quid trascendente la materia (anima), reincarnatesi nelle diverse forme sempre pi organizzate e sempre pi tendenti ad organizzarsi. Osservando i tre regni naturali (minerale, vegetale, animale) facile scoprire un crescendo nella manifestazione della vita: dal semplice manifestarsi senza possibilit di espressione, a forme in cui palese lesistenza di sensazioni, ad altre in cui esistono attivit mentali financo intelligenti. Ci corrisponde a quanto sempre vi abbiamo detto e cio che la trasmigrazione del quid trascendente la materia nei tre regni naturali, ha per scopo di far acquisire ad esso nuovi mezzi di espressione (sensazioni, emozioni, desideri) fino a dargli lintelligenza e la coscienza di s. Ho detto coscienza solo incidentalmente, volendo significare consapevolezza di s, cio la percezione dellio e non io, perch con coscienza noi intendiamo ben altra cosa. Tale consapevolezza propria delluomo, ossia il quid immateriale, acquisiti tutti i mezzi di espressione che la trasmigrazione nei tre regni naturali pu dargli, apre un nuovo capitolo della sua evoluzione e, prendendo forma umana, amplifica la sua intelligenza e consapevolezza di s. Durante levoluzione umana, lindividuo forma la propria coscienza, in altre parole acquisisce gradatamente quella maturazione interiore che, una volta raggiunta, far di lui un essere in cui la moralit non sar pi un atteggiamento imposto da fattori esterni, ma corrisponder ad un suo profondo e convinto concepire la vita secondo gli ideali pi belli ed altruistici che siano mai stati predicati. Dunque, il capitolo della evoluzione umana va dalla consapevolezza di s, con il conseguente sorgere dellegoismo, alla costituzione della coscienza individuale, cio al superamento di questo egoismo. La formazione di tale coscienza, che trae, quindi, origine dal reincarnarsi nelle forme di vita dei tra regni naturali e che si attua gradualmente nella reincarnazione umana, quindi lo scopo e la meta della ruota delle nascite e delle morti. Ma levoluzione, che possiamo cos suddividere in sub-umana ed umana, non ha termine con la costituzione della coscienza individuale. Esiste uno stadio ulteriore che possiamo convenzionalmente denominare evoluzione super-umana. Qual lo scopo di questa successiva fase dellevolvere? Per comprenderlo, dobbiamo esaminare il costituirsi della coscienza. bene ricordare, ancora una volta, che tale processo di costituzione, dal suo inizio nelluomo fino al suo compimento, graduale. Cio lindividuo, come prima manifestazione della sua coscienza che si sta costituendo, prova lapparire nellintimo suo di una voce che al di fuori di ogni imposizione e di ogni convenienza personale, lo richiama al suo dovere. Questo dovere non necessariamente quello alto che pu suggerire una progredita concezione sociale; il suo senso del dovere corrisponder a quello che la collettivit gli avr insegnato; cos, se vive in una societ primitiva, il dovere sar forse in contrasto con la moralit che voi conoscete e che stata predicata dai grandi Maestri spirituali. Ci non ha importanza, perch solo un fatto di forma; la sostanza che lindividuo sente necessario agire senza imposizioni di qualunque sorta ed al di fuori del proprio interesse personale. Quindi, il senso del dovere la prima manifestazione della coscienza individuale che si sta costituendo. Man mano che questo si amplia, si ha una seconda manifestazione: luomo va profondamente convincendosi che non si deve uccidere, rubare e via dicendo (ci senza coercizione alcuna), in altre parole che non si deve fare agli altri ci che non vorremmo fosse fatto a noi stessi. Naturalmente queste manifestazioni, pur seguendo come genere questo ordine, si compenetrano e il loro svolgersi graduale. Vi , poi, una terza manifestazione del formarsi della coscienza: lamore al prossimo, sentito al di fuori di ogni personale interesse. Si pu dire, convenzionalmente, che la coscienza individuale costituita quando lindividuo ama il prossimo suo. Formata la coscienza, luomo abbiamo detto lascia la ruota delle nascite e delle morti, ma levoluzione continua: lindividuo, nel crescente amore al prossimo, abbatte le ultime barriere della separativit e si sente unito con tutto il Creato. La meta di questo successivo stadio evolutivo stata da noi chiamata realizzazione della coscienza cosmica. E oltre? Oltre vi lidentificarsi con Dio, limmedesimarsi con linizio e la fine del Tutto, con lEterno Presente e lInfinita Presenza che trascende ogni Cosmo, con la Coscienza Assoluta, con Colui che .

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I VOSTRI FRATELLI

Vi siete soffermati sullevoluzione e vi siete domandati se vi sono dei fatti, sia pure riferendosi alla storia dellumanit, i quali possano comprovare che esiste la legge di evoluzione spirituale. Noi non possiamo che ripetere quello che abbiamo detto. Innanzi tutto, dobbiamo ricordare che una cosa non direi impossibile, ma certamente strana pensare di trovare dei fatti che possano dimostrarci levoluzione, se pensiamo che levoluzione un fattore (diciamo nel campo umano) individuale, vero? Voi sapete che abbiamo parlato di evoluzione della materia, evoluzione della forma, evoluzione dellautocoscienza. Levoluzione dellauto-coscienza riguarda proprio il campo, la sfera umana; e, quindi, per osservare levoluzione nel suo svolgersi, noi dobbiamo guardare non lumanit, ma luomo, giacch lumanit non sempre formata dagli stessi individui. vero? Quindi, come possiamo fare un paragone fra lumanit di oggi, la quale formata da una qualit X di individui e mille e pi di mille anni fa, la quale era formata da una qualit Y di individui? Vedere se vi stata una evoluzione, grosso modo, possiamo farlo; ma, a rigore, questa analisi non esatta, perch se noi prendessimo ad esempio la penultima umanit di Atlantide, quella del massimo splendore e la raffrontassimo con lumanit di ieri o di oggi, noi dovremmo dire che vi stata una involuzione. E, cos, se noi prendessimo le razze giunte al massimo della evoluzione sul pianeta Terra e le raffrontassimo con altre razze che sono subentrate a queste, noi dovremmo dire che non esiste la legge dellevoluzione, bens la legge di involuzione, vero? Quindi, non possiamo comprendere o trovare tracce della legge di evoluzione, dellauto-coscienza, altro che esaminando il singolo individuo, attraverso alle molteplici incarnazioni. Inoltre, vi siete domandati che cosa abbiamo voluto dire quando avemmo ad esprimerci cos: evoluto non spiritualmente, ma dopo il trapasso. Evoluzione dopo il trapasso, sta per quel ciclo che lindividuo compie dopo che ha abbandonato il veicolo fisico. Ciclo che non identico per tutti gli individui. Infatti, vi abbiamo recentemente parlato di individui, i quali hanno forma di animale nel piano fisico; oppure delluomo comune o, appunto, del superuomo. Ciclo che diverso per ognuno di questi tre individui. Possiamo a rigore dire: diverso per ogni individuo, perch ognuno di noi, dopo una incarnazione, segue un suo ciclo, a seconda della evoluzione, a seconda delle esperienze, dei desideri, dei pensieri e via dicendo, che ha avuto nella incarnazione ultima. Non solo, ma questo ciclo diverso per lindividuo da un trapasso allaltro, da una vita allaltra. Mi spiego? Vorrebbe dire, questa evoluzione dopo il trapasso, quel tempo che lindividuo impiega a liberarsi dei suoi veicoli inferiori: il corpo astrale ed il corpo mentale, cos, ad esempio, noi incontriamo nel piano astrale un individuo, il quale non ha ancora abbandonato il suo veicolo astrale, ci non vuol dire che quellindividuo sia evolutivamente inferiore ad un altro che possiamo incontrare, nello stesso momento, nel piano mentale; perch, appunto, pu darsi che colui che, in questo momento nel piano mentale, sia trapassato prima di colui che si trova in questo momento nel piano astrale. Evoluzione in questo senso. E, come vedete, ha completamente un altro significato da evoluzione spirituale. vero? Anzi, se voi volete dare addirittura un altro nome, anzich evoluzione, meglio ancora; sempre che questo sia fatto perch le idee siano il pi chiare possibili. Domanda Scusa, e dalla evoluzione dopo il trapasso, lindividuo non ha un miglioramento, nella sua comprensione, nella sua coscienza, che possa permanere nella sua individualit nella successiva vita? Risposta Voi sapete che lindividuo, dopo il trapasso come ora ho detto ha una evoluzione che segue un ciclo di rinnovamento o anche, se ci vi chiarisce meglio, di purificazione. Una volta abbandonato il veicolo astrale, e con questo assopiti i desideri insoddisfatti, le facolt mentali dellindividuo sono pi pronte e chiare. Lindividuo pu, cos rivedere e riflettere sulla sua ultima incarnazione con pi chiarezza. il momento in cui trova spiegazione a tante domande circa gli eventi della sua vita terrena, che si era fatto e durante questa e dopo il trapasso. Questa rinnovata facolt mentale spinge lindividuo, se il suo passato comportamento glielo consente, a ricercare la spiegazione di altre cose che desidera o desiderava capire. Gli studiosi hanno, nel piano mentale, il loro paradiso. Qui, lindividuo pu erudirsi ed appagare la sua sete di sapere pi di quanto poteva fare da incarnato. Di tutto quello che lindividuo impara nel piano mentale, che cosa rimane? Rimangono i frutti delle riflessioni circa il significato della sua vita, rimane sotto forma di impulso o facilit di apprendere in una prossima incarnazione, quanto lindividuo ha potuto sapere o conoscere nel piano mentale. Per, non sar mai che un uomo possa evolvere spiritualmente ed iniziare qualcosa di nuovo, nel piano mentale o, comunque, dopo il trapasso, perch se ci fosse la vita sul paino fisico non avrebbe pi significato.

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DALI Il trapasso, specie quando violento, molto spesso inavvertito e lindividuo si ritrova nel piano astrale senza rendersi conto di essere trapassato. Cos come inavvertita proprio la nascita. Voi sapete, perch vi stato detto, che lindividuo, dopo aver abbandonato i veicoli astrale e mentale, se non ha una certa evoluzione, cade in una sorta di torpore; e questo dovuto al fatto che, non avendo la coscienza abbastanza costituita, formata, non ha neppure i sensi per vivere sul piano della coscienza e cade, quindi, in una sorta di incoscienza, di inconsapevolezza di quello che accade. Questo chiamato: il riposo dellEgo. Da questo momento, lindividuo si risveglier nella sua infanzia, nellinfanzia del suo nuovo corpo fisico. Da quando lascia il corpo mentale, fino alla nuova incarnazione, ai primi bagliori di consapevolezza, lindividuo non vede e non sente e non percepisce pi niente. Sempre che, ripeto, abbia una evoluzione che non gli permetta di vivere consapevolmente sul piano akasico. Domanda Nel caso, invece, che lindividuo, per evoluzione, possa vivere nel piano akasico? Risposta Vi un periodo di preparazione. Egli prolunga la sua consapevolezza anche dopo labbandono del corpo mentale e vive con una certa consapevolezza anche nel piano akasico, nel piano della coscienza; consapevolezza che in proporzione, appunto, alla costituzione della sua coscienza. Poi, al momento della nuova incarnazione, anche per questo individuo, vi un periodo di preparazione, un periodo in cui lui, per cos dire, muore a questa consapevolezza. Perch, quando si riveste di nuova materia mentale (che poi si costituir in un nuovo corpo mentale) come assopito. Cos pure per il corpo astrale e per il corpo fisico. Voi sapete che il corpo fisico, man mano che cresce, che si sviluppa, arriva in contatto con la vita pi elevata di ogni veicolo. Mi spiego: il bambino vive appena vede la luce; ci vuol dire che in contatto con il suo corpo mentale istintivo, non solo, ma ha la sensazione di caldo e di freddo; questo vuol dire che in contatto anche con il suo corpo astrale, ma per quanto riguarda soltanto una vita vegetativa. Poi, il bambino continua a crescere e, ad una certa et, comincia ad avere desideri ben distinti, cio ha trovato il completo contatto con il suo corpo astrale. Allet successiva ancora, comincia ad avere dei pensieri ben distinti, non solo dei pensieri, ma la facolt di ragionare molto in evidenza, molto sviluppata. Questo vuol dire che ha trovato il completo contatto con il suo corpo mentale. Poi, successivamente, si ha il contatto completo con la coscienza, vero? Ed allora, appunto, si ha lunione di tutti questi veicoli con lindividuo, il quale nel pieno delle sue facolt, pu usare tutti questi veicoli. ALAN Vi siete, questa sera, domandati qualcosa circa la nascita del corpo fisico. Noi, per maggiore chiarezza, prenderemo in considerazione un corpo fisico umano. Vi abbiamo sempre detto che, ad ogni nuova incarnazione, si forma un nuovo corpo mentale, un nuovo corpo astrale, un nuovo corpo fisico. Lakasico quello che rimane sempre. E questi nuovi corpi, che si formano, hanno in s delle prerogative, delle particolarit, che vengono ereditate dalla precedente incarnazione; cio, si formano, si sviluppano secondo delle direttrici, che corrispondono a nuove necessit di evoluzione, eredit di precedenti incarnazioni. Se lindividuo ha studiato profondamente un dato argomento, questo retaggio che un retaggio del corpo mentale non va perduto dopo il trapasso, quando lindividuo lascia il corpo mentale, ma ritorna e lindividuo, alla nuova incarnazione, pu ritrovare facilmente i frutti del suo studio. Basta una semplice applicazione e lindividuo trova in modo naturale in s la conoscenza della materia che fu oggetto di studio nella precedente incarnazione. Primo di tutti, ad essere in contatto con il corpo akasico e lindividuo, il corpo mentale, il quale naturalmente non organizzato. Successivamente avviene il contatto con il corpo astrale, anche questo non organizzato e, quindi, con il corpo fisico. Il contatto con il corpo fisico avviene poco tempo prima della nascita, come voi la chiamate. Gi si sa che quel corpo che sta sviluppando per animarsi nel piano fisico destinato a quella e quella sola Entit. Quando il nuovo corpo prende vita, cio dopo il parto, allora si ha il contatto con la individualit. ma badate bene che questo contatto non ancora completo; cio il corpo fisico vive ed in contatto con lessere superiore per cos dire ma, non un contatto completo come si avr negli anni successivi. Il veicolo che per primo risponde agli impulsi del veicolo fisico il veicolo astrale; il contatto con il veicolo astrale si fa pi stretto per primo. Cos, nei primi giorni della nascita, nei primi mesi e fino ai primi anni, si consolida questo contatto; infatti, voi noterete che la prima cosa ad apparire, come vi abbiamo detto altre volte, sono le sensazioni. Poi, successivamente, si ha il contatto con il corpo mentale e il bambino, il fanciullo comincia ad avere i primi ragionamenti. Gradatamente, si ha il contatto con lakasico e si manifesta la coscienza che, naturalmente, per, in formazione come in ogni essere vivente.

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Voi dovete comprendere che, durante questi contatti, siccome i veicoli non sono organizzati, non si ha un trasfondersi di intelligenza gi sviluppata, ma solo si ha il contatto con la facolt di ragionare. Poi, lindividuo adopera questa sua facolt e comincia a ragionare, comincia a svilupparla andando a scuola, osservando i compagni, lambiente che lo circonda, i genitori. Ma se il veicolo mentale fosse gi sviluppato, dal contatto si avrebbe gi il ragionamento e non la facolt di ragionare. Domanda Si avrebbe il fanciullo prodigio, insomma. Risposta Appunto. Invece, da questi contatti si realizza la possibilit di ragionare o di avere sensazioni, desideri ed attraverso a ci i relativi veicoli si organizzano sempre pi, fino alla maturit. In genere possiamo dire che a sette anni vi gi completamente il contatto e a buon punto lo sviluppo del veicolo astrale. A quattordici il veicolo mentale, a ventuno la coscienza. Tenete presente che lo sviluppo sempre posteriore al contatto. Domanda Quindi lindividualit completa a ventun anni? Risposta S. Per, guardate: mentre possiamo, con una certa approssimazione, dire sette e quattordici anni per le facolt del desiderare e del pensare, per la coscienza la cosa molto pi vaga. Possiamo solo dire, molto approssimativamente, ventuno. In taluno venticinque, in taluni venti; questo cambia molto da individuo a individuo. Voi avete anche parlato della mente istintiva. La mente istintiva quella che presiede alle funzioni istintive del veicolo fisico dellindividuo; non solo, anche del veicolo astrale. Avete pensato ad una mente istintiva universale. Ci errato, per, dobbiamo parlare (specialmente per gli uomini ed anche per molti animali pi evoluti, per cos dire) ad una mente istintiva personale, perch, se voi provate ad osservare due o pi individui, i quali siano incarnati in forma animale ad esempio in cani e ponete questi individui in una condizione di pericolo per loro, questi due individui reagiscono diversamente. Questo ci dimostra anche che la mente istintiva personalizzata. Non una sola mente istintiva universale che presiede a tutti gli individui, mi spiego? Perch, se cos fosse, ogni individuo dovrebbe reagire in modo eguale. In una malattia, ad esempio, se per tutti vi fosse una sola mente, il fisico dovrebbe rispondere sempre ad un modo. Invece, dobbiamo proprio pensare ad una mente istintiva personale; bench questa mente istintiva faccia parte della mente istintiva universale. Vi siete mai chiesti prima della finalit del Tutto. Levoluzione della materia, della forma, sono in funzione della evoluzione dellauto-coscienza. Anche quando noi osserviamo levoluzione della materia (e i vostri studiosi sono portati a concludere che esiste una finalit nella natura), la finalit levoluzione dellauto-coscienza. Domanda Scusa, poich ci avete detto che il corpo astrale impiega trentasei ore a staccarsi dal corpo fisico dopo il trapasso, si potrebbe determinare anche il tempo preciso fra il contatto del corpo fisico con i corpi astrale, mentale, ecc. e il momento del parto? Risposta Innanzi tutto trentasei ore sono indicative, perch un individuo pu avere un grande attaccamento al suo corpo fisico e questo pu determinare un legame pi stretto e, naturalmente, una maggiore necessit di tempo per staccarsi. Per, nella nascita c un altro fattore importante ed il fattore madre. Vi sono delle madri, le quali, avendo paura del parto, in un certo senso, lo ritardano; e, quindi, non possiamo dirlo. Domanda Vorrei, se permetti, sapere qualche cosa di esatto sui cavalli di Elberfeld che facevano calcoli matematici. Erano delle specie di medium o cosa erano? Risposta In questi fenomeni occorre fare molte distinzioni: alcune volte, lanimale stato abituato ad avere la risposta o il problema risolto attraverso a determinati suoni, oppure attraverso a determinati oggetti messi in un determinato modo. (Queste sono le famose manifestazioni da fiera, per cos dire, quelle non scientifiche). Mentre altre volte, si ha effettivamente la manifestazione di una intelligenza dellanimale e, allora, si tratta di animali che sono evidentemente alla soglia della reincarnazione umana; ad esempio, si sono avuti casi di risoluzioni di operazioni matematiche piuttosto complesse Domanda Equazioni, radice quadrata, radice cubica Risposta Appunto. Sono notizie che vengono trasmesse allanimale dalla mente che noi chiamiamo super-normale. Voi sapete che la mente non solo quella che corrisponde alla vostra consapevolezza, ma la mente ha facolt pi vaste di quelle che voi conoscete ed attraverso ad un esercizio, ogni uomo potrebbe servirsi di queste facolt inconsuete. DALI

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Ben poco oggi si conosce dellintimo di ognuno, si cerca per vari scopi e varie ragioni di conoscere moltissimo del mondo circostante e, mentre pi o meno sentita questa ultima necessit, in fatto del mondo intimo delluomo, tutti si sentono signori e padroni; ciascuno del proprio mondo crede di sapere tutto ed convinto di non sapere niente di quanto accade attorno a lui. Ci vero, ma anche vero, figli, che dellintimo nostro ben poco conosciamo. Ecco perch noi, con linsegnamento del fratello Claudio, cerchiamo di spingervi a questa ricerca, a questa indagine, a questa comprensione dellintimo vostro; cerchiamo di spostare la vostra attenzione a questo vastissimo mondo interiore in cui si agita e si riflette quel mondo che sta attorno a voi, in cui prende corpo sia pure a volte in immagini virtuali quanto vi circonda e quanto vi accade. , quindi, importante, come importante la scienza umana, lintrospezione di noi stessi, poich, se in noi stessi non vi ordine, le scoperte della scienza, che poi si traducono nellintimo nostro e che in ultima analisi sono scoperte di questo intimo, non possono essere vantaggiose per il progresso, per la evoluzione delluomo, per lordine sociale; in sostanza, per il loro buon uso e impiego. Se non vi intimo equilibrio nelluomo, ci che la scienza pu dare viene impiegato in modo disordinato, in modo squilibrato; ed ecco che alla confusione interiore succede, come conseguenza logica e inevitabile, la confusione nel mondo. Sicch di estrema importanza che ciascuno di voi generi lordine nellintimo suo conoscendo se stesso: nella parte conscia, in ci che pu cadere sotto la sua attenzione, tenendo presente che quanto egli percepisce, che quanto di cui consapevole, non che la manifestazione della parte inconsapevole dellintimo suo. Ed attraverso ad una profonda indagine, ad un profondo discernere, analizzare, comprendere e superare, luomo raggiunger lunione di tutto il suo essere, armoniosa ed equilibrata, creativa per se stesso e per i suoi simili. Oltre linsegnamento del Fratello Claudio, che riguarda esclusivamente il mondo che si agita in voi, conoscete, secondo una nomenclatura convenzionale, le varie parti di voi stessi, che costituiscono questo mondo intimo ed avete imparato a considerare luomo secondo la nomenclatura che noi vi abbiamo dato: il suo corpo fisico, che presiede a tutte le attivit meccaniche, che permette la manifestazione nel piano fisico dellindividuo; il suo corpo astrale, che il veicolo nel quale si rivelano le sensazioni, le emozioni, ecc.; il suo corpo mentale, che quel veicolo nel quale lindividuo rivela i pensieri che provengono, invece, da qualcosa che sta oltre il corpo mentale, ed infine la sua coscienza che , appunto, linsieme, il retaggio della grandezza dellindividuo, di ci che egli acquisisce attraverso le varie incarnazioni; ed infine lo Spirito, il quale anima questo individuo, che il fulcro divino sul quale lindividuo nasce ed evolve. Voi, che ci seguite, vi siete mai domandati che cosa accadrebbe se doveste udire una conversazione posta in termini diversi da quelli che voi conoscete? Riuscireste a comprendere quello che si dice ed a capire a quali secondo la suddivisione che noi vi abbiamo dato veicoli dellindividuo, alcune attivit dellindividuo intimo, chiamate con altri termini, si riferiscono? Esaminiamo che cosa dice la scienza umana al riguardo, quale nomenclatura usa e se possibile raffrontare i due insegnamenti. La scienza umana trae origine, nella sua forma attuale, da un famoso aforisma: La sapienza figliola della esperienza. Nel momento in cui si coni con un aforisma un nuovo spirito di indagine, si chiamava scienza un insieme di cognizioni a cui si dava fede per semplice ripetizione verbale, senza curarsi per niente di controllare con la esperienza. Oggi, invece, gli scienziati credono e ritengono vero solo ci che pu essere esperimentato. Ho detto oggi forse con un tantino di ingiustizia, perch, in effetti, oggi latteggiamento diverso, cio si sperimenta lo sperimentabile; ma sulla base di esperienze si formulano le teorie. Dallinsieme dei

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caratteri dei fenomeni che si sono potuti controllare, gli studiosi, oggi, formulano le teorie circa la spiegazione di questi fenomeni. Anche nel campo della psicologia avviene questo con la stessa incidenza e, forse, di pi con cui avviene negli altri campi. Ed allora, che cosa accaduto? Non molti anni fa, pochi uomini hanno sentito la necessit di porgere attenzione alle manifestazioni psichiche degli individui. Naturalmente, non potevano sperimentare su se stessi, perch la cosa avrebbe perduto il sapore scientifico. Ma hanno cominciato dal mettere insieme vari fenomeni psichici per trarne delle conclusioni. La sapienza figliola della esperienza. Torner utile confrontare il diverso punto di partenza dellinsegnamento della psicologia rispetto al nostro. Gli psicologi hanno visto il problema dalle sue manifestazioni esteriori. S, perch anche se si parla dellintimo delluomo, si parla di effetti. Sarebbe come parlare di una macchina parlando delle funzioni che essa svolge. Mentre noi vi abbiamo spiegato la costituzione della macchina e vi abbiamo detto: la macchina produce questo lavoro perch costituita cos, invece, la psicologia dice: si osserva che la macchina produce questo lavoro e se ne deduce che pu compiere queste funzioni perch costituita in questo modo. Voi gi sapete che cosa sia la psiche: quella sfera di attivit, quella parte dellindividuo in cui si svolgono dei fenomeni che non possono essere catalogati come appartenenti ai fenomeni fisici, fisiologici, biologici puri del corpo fisico. Forse, sono una conseguenza, si dice oggi, comunque non sono localizzabili nel corpo fisico. Il pensiero pu essere un attivit del cervello, ma il fenomeno pensiero non come il sangue che scorre nelle vene.non so se mi sono spiegato. Quindi, il fatto che si riconosca che luomo pensa, non significa che si creda, perch sia dimostrata, alla sopravvivenza della personalit oltre la morte, poich queste attivit psichiche possono benissimo essere frutti del corpo fisico. Ma non questo il problema che ci interessa in modo particolare questa sera. Se anche noi osserviamo luomo, vediamo che vi sono, nella sfera delle attivit psichiche, alcune attivit consapevoli, altre non consapevoli. Ed infatti, anche la psicologia ha fatto questa scoperta: vi sono alcune attivit che si svolgono alla insaputa delluomo. Che cosa significa questo? La consapevolezza delluomo la possibilit che ha lindividuo di essere edotto, di essere informato, di rendersi conto di una qualche attivit. Questo concetto non implica che questo rendersi conto, che questo essere informato corrisponda alla Realt quale noi la intendiamo; ma il rendersi conto, lessere edotti di quello che appare, dunque anche di una verit soggettiva. Ora la psicologia afferma che, oltre a questa attivit psichica della consapevolezza, vi sono altre attivit inconsapevoli, delle quali cio lindividuo non consapevole; ed oggi in linea di massima si conviene di suddividere queste ulteriori attivit in subcoscienti e inconsce. Quali sarebbero le subcoscienti? Le subcoscienti sarebbero tutte quelle attivit psichiche, rappresentazioni psichiche, delle quali lindividuo nel momento non consapevole, ma di cui pu divenire consapevole. In che modo? Con il ricordo, con il richiamo alla memoria e anche per manifestazione spontanea. Cio, possono esservi dei moti nellintimo dellindividuo dei quali egli non mai stato consapevole, ma che esistevano latenti e che ad un certo momento divengono consapevoli, per alcune circostanze, come vedremo poi; ed allora si dice che quelli facevano parte del subcosciente dellindividuo. Invece, vi sono altri moti, altre rappresentazioni, altre attivit psichiche dette inconsce, di cui lindividuo non verr mai a conoscenza. E queste sono tutte quelle attivit psichiche (per attivit si intendono desideri, pensieri e via dicendo) che giacciono nel profondo della psiche dellindividuo e che tentano di venire a galla, ma che difficilmente riescono a giungere alla consapevolezza. Alcune ne sono pi vicine e possono prendere corpo, in qualche modo vedi nei sogni altre, invece, rimangono sepolte. Ma, in genere, gli psicologi affermano che i sogni sono manifestazioni del subcosciente; cio, i sogni non sarebbero altro che la manifestazione a mezzo di simboli della parte subconscia della psiche umana. Alcuni, invece, affermano che nel sogno a volte si possono trovare elementi che fanno parte dellinconscio. Quale differenza esiste fra quello che noi vi diciamo e quello che afferma la psicologia? In effetti, nessuna. Noi potremmo dire che il Fratello Claudio uno psicologo. La differenza che esiste nello spirito di indagine, in quanto, come voi sapete, la scienza parte dalle manifestazioni della psiche umana per penetrare nellintimo; mentre, noi, illustrandovi la costituzione di questo intimo, vi diamo anche la chiave per comprendere le manifestazioni. Quando erra la psicologia? La psicologia erra quando d ad una verit individuale valore generale: queste una contraddizione in termini. La psicologia erra quando, esaminando una forma patologica di una psiche umana, postula un principio, attribuendogli valore collettivo, comune, generale. Lintimo delluomo un mondo che, pure essendo analogo ed anche simile fra gli individui di una stessa razza, di una simile evoluzione, pur tuttavia non identico.

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Cercher di spiegarmi con un esempio. Alla fine del secolo passato, in una epoca a voi non molto lontana nel tempo, ma molto lontana come usi, abitudini e costumi, al sorgere della psicologia, Freud pens che tutto poteva essere spiegato con il sesso. Si visto, poi, e si constatato che ci non corrisponde a verit; e man mano che il tempo trascorrer sembrer che questa affermazione di Freud corrisponda sempre meno alla realt. Perch? Perch ci andava bene per una data mentalit, per certi individui che avevano quelle abitudini, in una societ in cui, tutto quanto poteva ricordare il sesso, era nascosto, ma la sessualit viveva e vegetava nellintimo di ognuno. Oggi, che questa inibizione esiste in minor misura, si vede che la verit di Freud non corrisponde pi alla realt attuale e, ancor meno, corrisponder domani. Si cominciato a vedere che, oltre il sesso, esiste la volont di potenza, cio quello che noi abbiamo definito lespansione dellio, il moto ambizioso egoistico dellindividuo. Ci va bene oggi come ieri ed andr bene ancora domani, ma verr un giorno in cui non corrisponder pi alla realt degli individui. E come luomo di una epoca diverso da quello dellepoca passata o della futura, cos gli uomini di una stessa epoca sono diversi. La psicologia, affermando che tutte le manifestazioni abnormi, che presentano in comune una determinata caratteristica, sono originate dalla stessa causa, erra in pieno. Il fatto che dei nevrotici guariscano in seguito a cure fatte da psicologi, che in effetti non hanno scoperto la vera ragione del male, non dimostra per niente che la diagnosi fosse vera; la guarigione pu avvenire per molti e molti fattori, non ultimo anzi, forse direi fra i primi in importanza la fiducia nel medico, anche se questi, ripeto, in realt sta seguendo una strada errata. Dicevo che il Fratello Claudio uno psicologo perch insegna a ciascuno di noi a psicoanalizzarsi, a scoprire il proprio mondo intimo: cosa che solo noi stessi possiamo fare. Gli altri possono conoscere le manifestazioni del nostro intimo, ma da queste difficile comprendere le origini. Una forma nevrotica pu avere la spiegazione nel sesso, secondo Freud, ma possiamo trovare unaltra spiegazione anche riferendoci ad altre interpretazioni. Per essere pi chiari, facciamo un esempio che, in certe forme nevrotiche, ricorre con facilit: supponiamo che una figlia sogni che la propria madre muore perch nel suo inconscio desidera ci, dato che dalla morte della madre ella potrebbe avere un maggior ascendente sul padre; ascendente che il suo sesso le fa desiderare. Mentre con la volont di potenza si pu spiegare questo sogno, dicendo che la figlia sogna che la propria madre muore perch desidera che essa perisca per poter comandare in famiglia. Ma possiamo anche dire, molto pi semplicemente, che la figlia sogna che la madre muore per la paura che veramente essa muoia, dato che esiste un profondo affetto filiale. Quale vera di queste spiegazioni? Non possiamo dirlo se non cadendo nello stesso errore della psicologia: enunciare un principio generale che spieghi tutti i casi dello stesso tipo. Quale di queste tre ragioni, quella che ha determinato il sogno, nessuno di noi pu dirlo. Pu darsi che ve ne siano altre tre o altre trecento; solo lindividuo pu saperlo comprendendo, conoscendo se stesso. Ma direte voi come fa lindividuo a sapere che quello che egli riesce a capire di se stesso la sua verit intima? E noi vi diciamo che ci non ha importanza nel momento, ma una costante consapevolezza deve essere esercitata dallindividuo in modo che attraverso allesperienza e allesercizio di questa costante consapevolezza, la verit viene scoperta. Se voi vi fate una immagine di voi stessi che non corrisponde alla realt, la ripetuta successiva introspezione vi dimostrer la falsit di questa immagine. Noi parliamo di consapevolezza e della necessit di conoscere voi stessi, ma anche la psicologia insegna allindividuo a conoscere se stesso, perch afferma che alcune forme patologiche (essa si interessa solamente delle forme di malattia mentale) possono essere guarite aiutando il malato, il paziente a comprendere le ragioni dei suoi disturbi psichici. Ma se noi ci paragoniamo a questi malati perch in rapporto al massimamente evoluto, figli, noi potremmo anche dire con umilt di essere tutti dei malati vediamo che il metodo lo stesso. Rendendoci consapevoli del mondo che lintimo nostro, noi possiamo guarire della infermit che ci affligge e che affligge il nostro prossimo. Fino ad oggi, parlando dellintimo delluomo, che un mondo immenso, ci siamo fermati unicamente a parlare dei moti consapevoli di questo intimo, ma per comprendere bene quanto vasto sia questo mondo e quanto importante sia conoscere se stessi, dobbiamo parlare anche della parte inconscia che in ciascuno di noi. Di quale natura questa parte inconscia? La parte inconscia della stessa natura delle attivit a cui presiedono i vari veicoli; cio vi sono dei desideri inconsci, vedi il veicolo astrale; vi sono dei pensieri inconsci, vedi veicolo mentale; vi sono spinte di altruismo inconsce, nel momento, vedi coscienza. Quando nellultima guerra, figli vi furono quelle forme karmiche conosciute dallumanit come i campi di sterminio, un ben triste spettacolo poteva vedere colui che li avesse visitati. Oggi, si ricorda il grande orrore e, soprattutto, la cattiveria di coloro che a quei campi erano preposti. (Non parliamo di coloro che li avevano ideati, solo dei guardiani). Eppure, in quei luoghi, in cui vi erano raccolte creature eterogenee, delle pi disparate e diverse condizioni sociali, la cattiveria e legoismo non erano solamente nei carnefici,

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ma anche nelle vittime. Vi erano creature che avevano condotto una vita morale, nelle loro citt di origine, con una ossequienza alla religione e allo Stato, le quali, una volta poste in questo teatro di orrori, rivelavano a loro stesse e agli altri una crudelt ed un egoismo mai immaginati. Perch questo? Certamente prima di allora, queste attivit psichiche non erano affiorate alla superficie del loro intimo, perch non esistevano condizioni favorevoli, ma nellintimo loro esisteva quella natura. Di contro si sono avuti esempi di altruismo, slanci di generosit e di abnegazione in creature che, fino ad allora, avevano condotto una vita tutta dedita a loro stessi. Anche in questi casi, una natura inconscia buona, altruistica sopiva nellintimo e, nelle condizioni ambientali adatte, era venuta fuori e si era manifestata. Ecco perch vi diciamo: siate consapevoli di voi stessi, ovverosia allargate la vostra consapevolezza; esercitate la costante consapevolezza, perch essa pu allargarsi, pu abbracciare quella parte che oggi in voi chiamata dalla psicologia subcosciente. Ancora ripeto, non ha importanza che voi riusciate ad avere una immagine esatta, rispondente alla realt della verit vostra. Poi, continuando in questo esame, la verit di voi stessi sar conquistata. Domanda Scusa, permetti? Riguardo allesempio che tu hai portato di quelle creature nei campi di concentramento, quelle che prima erano dedite alla morale, alla religione, ecc. e che, invece, in quellambiente di orrori hanno rivelato un intimo tanto diverso; pu darsi che sia stato per paura della sofferenza? Noi sappiamo che la paura una terribile molla. Pu darsi che sia stata la paura e non il subconscio o linconscio che si rivelava? Risposta Tu cerchi di trovare una giustificazione al loro modo di agire. Ma qua il problema non quello di trovare delle attenuanti, bens cercare di comprendere la realt dellintimo. Ora tu vuoi dire: Pu darsi che essi abbiano agito in un modo, pur non essendo cos?. Domanda Certamente, questo volevo dire. Risposta Quando una passione superata, non pu mai pi dominare lindividuo. Quando il non uccidere compreso, divenuto natura dellindividuo, lindividuo mai pi uccide: si lascia uccidere. Cos, dando un giudizio molto superficiale, poich dovremmo vedere caso per caso, possiamo dire che se una creatura agisce in un certo senso, sia pure sotto il dominio della paura o di qualunque altra terribile sensazione, perch, appunto, non ha superato, non ha compreso la passione che la trascina, altrimenti non agirebbe. Domanda Permetti? Ma se una data componente che nelluomo non si rivela per qualche circostanza, come pu lindividuo andarla a scovare? Risposta Appunto per questo noi vi diciamo: siate costantemente consapevoli. Dovete, ogni giorno, riporvi in discussione e nuovamente esaminarvi. Tu dici: Pu darsi che vi sia qualche natura intima dellindividuo che, non trovando lambiente esteriore favorevole, non si manifesti a lui?. Lindividuo un mondo: pu darsi benissimo che il suo egoismo sia talmente radicato che non si manifesti. Ma che cosa si tratta di scoprire nellintimo nostro? Poich parliamo di psicologia, ascoltiamo ci che essa dice: in ultima analisi, il sesso o lespansione dellio. Se approfondiamo ancora lesame ci accorgiamo che sempre lio che rafforza ogni altra passione, comprese quelle del sesso. Lindividuo, dalla vita di ogni giorno, ha delle reazioni. Dallo scontro del mondo esteriore con il suo interiore, nascono quelle reazioni che lo muovono in un senso o laltro. Supponiamo che, compiendo una introspezione, riesca a farsi una immagine di se stesso non rispondente alla verit, cambiando di conseguenza il suo atteggiamento in modo da sembrare ai suoi stessi occhi migliore di quello che, in effetti, . questo lavoro n pi n meno un creare dei substrati nel proprio intimo, tali da logorare tutto il suo essere. In questo caso, la conoscenza di se stessi impossibile, perch manca quella sincerit e quella volont di non illudersi che sono indispensabili alla comprensione del proprio intimo. In questo caso la vita sola pu demolire i substrati che nascondono la vera natura dellessere interiore. Ecco allora apparire un nuovo individuo del tutto diverso dal primo. Ma, quando in chi compie lintrospezione c sincerit e volont di non illudersi, dallesame delle reazioni interiori, che la vita di ogni giorno suscita, possibile comprendere il proprio intimo. La vita non far crollare alcunch perch nessuna facciata sar costruita e nuovi ambienti, nuove esperienze non daranno allindividuo una diversa immagine di se stesso. Torniamo ora alla psicologia. Quali sono i suoi scopi e gli intenti, per confrontarli con i nostri. La psicologia ha lo scopo di indagare lintimo delluomo per confortare con le conoscenze acquisite la psichiatria. Per la psicologia, ogni eccesso non che il risultato di uno squilibrio dellindividuo. Un Ges Cristo, in altre parole, pu per uno psicologo essere un malato. Essa insegna alluomo a trovare lequilibrio nel suo essere interiore. Cio a non volere essere tutto istinti o tutto morale: ma a comprendere di essere come . Noi vi diciamo la stessa cosa, figli cari. Cio: conoscete voi stessi, comprendete voi stessi, siate consapevoli del vostro essere; cio di quanta parte siete del mondo e di quanta parte siete dello Spirito. Ma, nello stesso tempo, vi diciamo che pu esistere un individuo come Ges Cristo che non malato, il quale cos, agisce cos perch quello il Suo essere. Perch quellindividuo tutto Spirito e niente mondo e ci senza che questo Suo essere corrisponda ad uno stato patologico.

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Prima di concludere, torna utile, ora, riepilogare. Il subcosciente quella parte di attivit psichica dellindividuo (pensieri, desideri) che, pur non essendo nella sua consapevolezza, pu affiorare a questa o spontaneamente o con il ricordo o con il richiamo alla memoria. Linconscio, invece, unaltra parte di attivit psichica che, secondo la psicologia, non cadrebbe mai nella consapevolezza dellindividuo, ma che ne determinerebbe il carattere, il comportamento e via dicendo, non meno del subconscio e del conscio. Io vi domando: esiste linconscio? Domanda S, se per inconscio si intende una parte non controllata della nostra consapevolezza, linconscio ho capito che debba esistere, fin tanto che non cade sotto la consapevolezza. Un evoluto che ha raggiunto, che ha superato i limiti del proprio essere, si pu dire che ha superato linconscio. Risposta Questo il concetto! Occorre fare una distinzione: esiste linconscio? Per chi?, dobbiamo dire. Perch per luomo che conosce se stesso non esistono problemi di inconscio, linconscio non esiste. Per chi esiste questo contenuto di fattori psichici che possiamo tanto per dargli un nome chiamare pensieri, desideri, riflessioni e via dicendo, che non sono percepiti dallindividuo, non solo, ma mai lindividuo li percepir e creder di averli nellintimo suo? Esiste per coloro che sono ad un livello medio di evoluzione. Da questa nostra affermazione il concetto puro di inconscio, che possa avere un valore generale, si svuota. Esistono, dunque, uomini che non hanno inconscio. Conoscere se stessi significa ampliare la propria consapevolezza fino ad essere consci di tutto il proprio mondo intimo. E quanto complesso questo intimo! Se noi consideriamo che anche le passate esistenze lasciano il loro bagaglio di esperienze, al punto che luomo di oggi il frutto delle passate incarnazioni, possiamo immaginare quanti complessi si agitino in noi oltre quelli che sono conosciuti dalla nostra consapevolezza. Eppure tutto questo sar conosciuto, luomo del futuro scoprir tutto del mondo che lo circonda, in cui contenuto ed anche del mondo che contiene.

Da noi sollecitati, avete discusso sullorigine del piacere di ascoltare la musica. Vi abbiamo posto una domanda, ma prima di entrare nel vivo della risposta, dobbiamo chiederci: ha il suono, e meglio ancora la musica, un valore assoluto? Ha linsieme di pi suoni, armonicamente uniti o no, un effetto reale, indipendentemente dalla percezione, dellindividuo, di questo effetto? S, la risposta. Ogni vibrazione, in questo caso il suono, ha questo valore. E come direte voi il suono, che un fenomeno fisico, del piano fisico, pu riprodursi su altri piani di esistenza, nei quali esistono materie tuttaffatto diverse da quelle che esistono nel piano fisico?. Per risonanza. Ma voi, che conoscete le leggi della risonanza, sapete che indispensabile, per il prodursi del fenomeno, che esista una sintonia. Ebbene, altre volte vi abbiamo detto che nellUniverso esiste la legge di analogia e la risonanza, che lega un piano di esistenza allaltro, una risonanza che si fonda su questa legge; materie analoghe hanno un certo tipo di risonanza; da una risonanza, che avviene fra il piano fisico ed il piano astrale, si sale ad una risonanza che avviene fra il piano mentale e financo al piano akasico. Tutto ci esula dalla domanda che vi avevamo posta. Infatti, parlando di ascoltare musica, si presuppone un ascoltatore e, quindi, un fattore individuale. Non siamo pi nel piano generale, ma incontriamo ora i fattori individuali. La musica , n pi n meno, un mezzo di espressione, di comunicazione e colui che scrive od esegue della musica attua un mezzo di comunicazione. Ma ed eccoci al fattore individuale occorre che lindividuo che ascolta riceva qualcosa. Ed ascoltando la musica che cosa si riceve, che cosa si percepisce? Paragoniamo la musica per intenderci ad unaltra forma di espressione: la parola. Nel parlare, se volete anche nello scrivere, ha importanza il contenuto del discorso; la forma ha importanza e realizza quella che si pu chiamare lopera darte. Uno scrittore, un prosatore che scriva, d molta importanza (per lo meno cos era una volta) al soggetto; ma lopera darte nasce soprattutto dalla forma. Cos, ascoltando la musica, lindividuo ascolta e la forma e la sostanza; ma, diversamente da quanto avviene con la parola, si ode prima la forma che la sostanza: intendere la sostanza molto difficile per lindividuo sprovveduto. Che cosa significa intendere la sostanza? Significa avere dimestichezza con i vari canoni usati dalle varie scuole, dai vari compositori; significa intendere le orchestrazioni, le strumentazioni e via dicendo. Mentre abbastanza facile udire la forma, udire il pi o meno armonioso insieme di suoni. Voi avete detto che per gustare la musica, occorre una certa preparazione ed una certa abitudine: e cos . Ecco il fattore individuale: occorre che lindividuo si volga in quella direzione, impari ad udire. Che significa ci?

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Apra la propria sensibilit in quella direzione, riesca a porre se stesso in uno stato di passivit, di ascolto. Ma veramente, questo ascoltare, una passivit? Voi avete detto che i vari tipi di musica soddisfano vari tipi di individui. Ecco un altro fattore individuale, cos come la variet dei cibi fatta non per colui che ha fame, ma per il buongustaio e per la variet dei buongustai. Figli e fratelli, ascoltare la musica significa porsi in uno stato di ricezione. Ma, quando che questo ascolto d piacere, e da che cosa scaturisce questo piacere? Lascolto d piacere quando il proprio gusto personale, che sintende gi formato, gi costituito in base ad una preparazione, ad una abitudine e via dicendo, soddisfatto. Ma, soprattutto, che cos che d piacere? Lindividuo ascolta la musica e, per prima, ne intende la forma, ne intende linsieme armonioso dei suoni: e questo produce in lui una sorta di sensazione. Che natura hanno queste sensazioni? Sono suoni percepiti dalludito, trasmessi al cervello, dal cervello al veicolo astrale, il quale pone in vibrazione; ed il mentale, sulla base di ci che queste sensazioni producono in forza dei riflessi condizionati, a volte, la fantasia dellindividuo si scioglie ed ecco che lindividuo diviene protagonista. Ecco allora che al piacere di udire dei suoni armoniosi, piacere del tutto astrale se cos possiamo dire subentra un altro piacere. Un piacere che sta alla base della propria personalit. Perch, vi sembrer strano, ma non avete pensato che, anche nellascoltare la musica e su questascoltare costruire con la fantasia qualcosa, d un piacere che inerente alla musica, ma che si chiama financo espansione dellio. Che si chiama assecondare il proprio romanticismo, la propria personalit. S. Non vi mai capitato, udendo una musica che a questo invita, di vedervi protagonisti di grandi gesta? E non questo un piacere dellio?della mente, s, ma della mente volta a soddisfare il proprio egoismo, la propria ambizione. Non della mente volta ad intendere il linguaggio dellautore che ha scritto la musica; perch, mentre la forma percepita ed rivelata in sensazione piacevole del veicolo astrale, il contenuto, il linguaggio ha bisogno di un esame del veicolo mentale. N pi n meno come si pu ascoltare un oratore per il piacere che egli pu dare nel mettere insieme delle parole e nellintonare in un modo o nellaltro queste parole. Ma per ascoltare il contenuto del discorso, occorre che la mente sia impegnata. Dunque, due diversi piaceri del veicolo mentale o corpo mentale, come dir volete. Luno riguarda gli intenditori, coloro che rimangono freddi nellascoltare la musica e cercano di cogliere il linguaggio, ci che si vuol dire e come si vuol dire e come si riesce a dire. Laltro un piacere di coloro che, sulla base di queste sensazioni, che il corpo astrale suggerisce udendo la musica, sbrigliano la propria fantasia e soddisfano in voli pindarici lespansione del proprio io. Non andiamo oltre? La musica non pu interessare qualcosa che sta oltre la mente, che al di l della mente? Poniamoci un istante una domanda: quale pu essere il piacere che viene dalla coscienza? Quale sensazione gradevole pu darci la coscienza? Forse qualcuno di voi pu pensare di aver fatto una buona azione? Noi abbiamo sviscerato questo problema, sappiamo che ci, non un piacere della coscienza, ma un piacere dellio. Ed allora, che significato ha il piacere della coscienza? non pu esservi un piacere della coscienza. Tuttal pi possiamo dire che, udendo una musica, ma frenando le sensazioni che nellastrale questa musica pu suscitare, non assecondando la fantasia nei suoi voli pindarici, possiamo aprirci alle vibrazioni della coscienza. E quali possono essere queste vibrazioni? Un percepire in modo pi intenso gli ideali morali che questa coscienza suggerisce. Questo possono fare certe musiche. Ma non in tutti, perch in questo campo di prima importanza il fattore individuale; non si tratta, qui, di una musica che suscita qualcosa eguale per tutti gli ascoltatori. Si pu dire che un tipo di musica pi facilmente suscita un tipo di sensazioni, questo s. Ma non possiamo dire che ci che si vuol comunicare con la musica sia da tutti egualmente percepito. Ripeto, la musica pu, in certe persone, predisporre la ricezione di quelli che noi abbiamo definiti ideali morali della coscienza individuale. Quando? Come sempre, quando la coscienza si pu manifestare. In che modo? Quando la vita di sensazione e di emozione dellindividuo tace; quando la vita di espansione dellio dellindividuo tace. La parte migliore di noi stessi, figli e fratelli, come sempre si manifesta quando la parte meccanica, animale, tace. Allora e solo allora. KEMPIS

In natura, dicesi vita quel fenomeno spontaneo atto a manifestare dei centri di sensibilit e di espressione. Il fenomeno vita regolato e determinato da precise leggi, identiche per tutti gli individui appartenenti ad una stessa specie. In seno alleguaglianza della specie, il grado di mente manifestatesi, pur essendo parallelo e correlazionale alle caratteristiche della specie, mostra una personalit distinta anche nelle forme di vita strutturalmente meno organizzate. Quelle leggi che rendono possibile la vita, limitano lindividuo; ma da questa limitazione che la mente si aguzza ed organizza.

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Vita e mente sono inscindibili, luna veicolo dellaltra. Tale collegamento genera uno scorrere che, visto nella sua immediatezza, si dice trasformazione; visto nel tempo nostro evoluzione; questo perch vita nel senso assoluto intrinseco movimento ed estrinseca trasformazione. Quindi, tutto ci che allo stato naturale si muove per comporre un ciclo, vive; la stessa materia, definita inanimata, vive. NellEmanato, che poeticamente pu essere definito un oceano di vita, possiamo riconoscere due forme vitali: luna definibile macrocosmica, laltra microcosmica. Luna la vita che risale (essendone collegata e dipendente) al centro ideale del Cosmo; laltra la vita degli organismi che, prendendo di questa materia, anima e compone delle forme, le quali sono collegate a delle individualit o Microcosmi. La materia, nella sua costituzione ultra-atomica, la forma cementata e composta dalla vita macrocosmica; mentre la forma dellorganismo vive di vita microcosmica. Come la vita microcosmica ha un ciclo, cos la vita macrocosmica ne ha uno proprio. Allorch la vita microcosmica ha cessato il proprio ciclo, il legame fra la forma e il Microcosmo viene meno ed accade una disorganizzazione della forma, un ritornare della materia ad uno stadio elementare. Allo stesso modo, allorch un Cosmo ha compiuto il suo ciclo, avviene un ritornare di quella che voi chiamate materia e di tutto ci che sta alla radice di questa materia, allo stadio elementare: e la forma Cosmo si disorganizza. Un Cosmo, che formato da molti Universi, i quali sono formati da molti sistemi solari, non rimane invariato in questi elementi siderali per tutto il ciclo di Manifestazione, ma fluttua in tal senso e si trasforma. Un pianeta, il quale abbia terminato il proprio ciclo di vita (vedremo dopo di che vita) cede la materia che lo componeva ad altri pianeti, cos come un organismo vivente, allorch la vita che lo animava cessa, cede la materia che lo componeva ad altri organismi. Ma non pu mai accadere che lindividualit, nel senso spirituale, possa cedere ci che la compone ad altre individualit; cos come non potr mai avvenire che la materia, la quale compone un Cosmo, possa passare da questo ad altri Cosmi e ci perch la vita macrocosmica cementa la materia e la anima nella sua composizione ultra-atomica, mentre la vita microcosmica cementa e anima la forma. Ma, vediamo, per meglio spiegarci, di fare degli esempi. Un oggetto ha una forma, ma non vive di vita microcosmica; vive la materia che lo compone e vive di vita macrocosmica. Un pianeta ha una forma, ma non vive di vita microcosmica: vive di vita macrocosmica la materia che lo compone. Allorch il pianeta ha cessato di essere sede di vite microcosmiche, cede la materia che lo compone ad altri pianeti (come prima abbiamo detto), ma la materia in s non per niente interessata al nuovo stato; seguita a vivere indisturbata di vita macrocosmica. Un pianeta, quindi, non vive di vita microcosmica, in quanto non manifesta una forma di vita tale; sede di vite microcosmiche ed il suo ciclo fa parte del piano di evoluzione generale che la vita macrocosmica svolge e realizza. Il fatto che la materia possa avere una forma piuttosto che unaltra, passi da un organismo manifestante unaltra vita microcosmica ad un altro manifestante unaltra vita microcosmica, non interessa per niente la vita macrocosmica, la quale cementa ed anima la materia nella composizione ultra-atomica. Ancora un esempio: nel vostro organismo, accadono i normali processi di ricambio; ebbene il vostro organismo non affatto disturbato, anzi questi processi fanno parte della vita stessa del vostro organismo. Quindi, abbiamo visto che tutto vive. In sostanza, il Cosmo non che un organismo immenso, prodotto e manifestazione di una vita, nella quale vi sono altre vite che sono espressioni, correnti, riflessi dellUnica Vita. Dagli esperimenti di laboratorio, luomo pu essere tratto in inganno, pu credere di poter creare la vita. Non cos. la vita microcosmica si manifesta ogni qual volta trova lambiente adatto; e, quando luomo crede di aver creato la vita, non ha fatto altro che creare lambiente adatto alla manifestazione della vita. Niente morto, ma tutto vive e non esiste materia che si possa far vivere. Dalle immensit siderali alle immense sottigliezze della materia ed oltre, la Vita che tutto muove e fa palpitare, quella Vita che principio e fine dellAmore, quellAmore che principio e fine della Vita. KEMPIS Si chiama vita microcosmica quella forma di vita organizzata che fa capo, che legata ad un Microcosmo o a quello che sar un Microcosmo. Si chiama, invece, vita macrocosmica quella forma di vita che fa capo unicamente al Macrocosmo. Si hanno molte vite microcosmiche, si ha sempre una sola vita macrocosmica. La vita macrocosmica la vita del Cosmo, di tutte le materie che compongono questo Cosmo e che vivono fino dallatto della Manifestazione allatto del riassorbimento; vivono, secondo una determinata organizzazione, una forma di vita, che noi abbiamo detto, appunto, macrocosmica. Appartiene a questa forma di vita, la vita della materia di ogni piano; cio, la materia, indipendentemente dal suo stato di aggregazione molecolare o dalla forma che essa costituisce, vive sempre di vita macrocosmica.

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Un atomo di sodio vive di vita macrocosmica, cos come vive un atomo di idrogeno, cos come vive una grande quantit di ferro: vivono di vita macrocosmica. Cio la vita dellatomo di ferro o di sodio o di qualsiasi altro elemento o la vita della materia astrale, mentale, eccetera fanno capo al Cosmo; cio esisteranno fino a che esister il Cosmo. Che questa materia componga una sedia, un tavolo, un qualsiasi oggetto del piano fisico o del piano astrale o del mentale, questo non ha importanza; materia che vive di vita macrocosmica. Sono atomi, sono molecole o materie pi sottili, ma sono sempre elementi della vita macrocosmica. La vita microcosmica, invece, fa capo ad un Microcosmo o a quello che sar un Microcosmo. Facciamo un esempio di che cosa sia vita microcosmica. Prima di tutto, per chiarezza di esempio, il corpo fisico delluomo. Il corpo fisico delluomo vivente, vive per eccellenza di vita microcosmica. Infatti, tutte quelle funzioni che sono proprie della vita fisio-biologica, fanno capo alla vita microcosmica. Il fegato vive di vita microcosmica, per la materia che compone il fegato vive di vita macrocosmica, perch il fegato un insieme di sostanze, le quali sono il prodotto di alcuni elementi, i quali appunto vivono di vita macrocosmica. Mi spiego? Per il fegato, come organo, fa parte di una vita microcosmica. Ricordate questo: la materia vive sempre di vita macrocosmica, componga essa materia un oggetto o componga un organo, il quale faccia parte di un veicolo di evoluzione che sia legato ad una vita microcosmica. La vita macrocosmica quella vita che fa capo al Macrocosmo e che ha una durata compresa fra lEmanazione ed il riassorbimento del Cosmo; mentre la vita microcosmica quella vita che fa capo ad un Microcosmo. (Od a quello che sar un Microcosmo, perch anche gli animali, le piante e il processo di cristallizzazione sono forme di vita microcosmica). La vita microcosmica, invece, compresa fra la nascita e la morte quali voi le conoscete. Nel cristallo, la vita microcosmica ha inizio quando inizia la cristallizzazione della sostanza o dellelemento e cessa quando la cristallizzazione compiuta. Ma quella sostanza o quellelemento vivevano e seguitano sempre a vivere di vita macrocosmica; solo nel processo della cristallizzazione che si ha la manifestazione di una vita microcosmica.

Oh, quanto le parole umane possono dare adito ad incertezze! Anche il poeta dice: Oh quanto son difettosi i sillogismi. Tutto sta, figli, nellintendersi vero? E, poich di queste parole dobbiamo fare uso per intenderci, guardiamo di sillogizzare. Tutto vive, abbiamo detto. Tutto ci che allo stato naturale si muove per comporre un ciclo, vive, ha detto il Fratello Kempis. Ed in effetti, cos. anche la materia che voi considerate inanimata, movendosi nella sua composizione ultra-atomica, componendo un ciclo, vive di una forma di vita che noi abbiamo chiamata macrocosmica. Qualsiasi vita una manifestazione; cos la materia in genere, vivendo manifesta lUnica Vita. (LUnica Vita, per intenderci, Manifestazione della Vita dellAssoluto). Invece, tutte quelle forme di vita che voi conoscete, che sono da noi chiamate vite microcosmiche, risalgono e fanno capo alla individualit. La manifestazione della vita, in genere, si chiama manifestazione della mente; abbiamo detto in genere. Nella vita microcosmica vi la manifestazione della mente cosmica. Luomo fu da noi definito: centro di coscienza e di espressione. Lo scopo della vita delluomo proprio quello di costituire la coscienza. Le forme della vita al di sotto dellumana (dico al di sotto come grado di evoluzione spirituale) furono da noi definite: centri di sensibilit e di espressione. Ora, proprio di sensibilit e di espressione ve n poca in talune forme di vita microcosmica. Questa sensibilit ed espressione ben chiara e ben netta negli animali. Come la coscienza ben chiara e ben netta nel superuomo, cos il fatto che le forme di vita inferiori allumana siano centri di sensibilit e di espressione si vede nettamente per le forme appartenenti al regno animale. Non possiamo dire: da questo grado della manifestazione naturale comincia la sensibilit e lespressione, perch v una infinita gamma di leggere sfumature. Comunque, una forma di vita microcosmica, che non appartenga al regno umano, centro di sensibilit e di espressione, anche se questa sensibilit e questa espressione sono in misura molto piccola, in forma larvata. Qualcuno di voi ha detto molto giustamente: la pianta reagisce a delle variazioni ambientali; posta in un ambiente oscuro, si tende verso la luce e questo fenomeno, questa espressione della pianta, simile a

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quella del metallo il quale, scaldato, si dilata. Per, se noi guardiamo le piante e guardiamo il metallo, troviamo una enorme differenza, perch la pianta una vita microcosmica, mentre il metallo non una vita microcosmica. Anchesso vive, in quanto tutta la materia del piano fisico vive, di vita macrocosmica, cos come vivono di vita macrocosmica tutte le materie degli altri piani. Allora dobbiamo fare una distinzione, dobbiamo chiamare quel fenomeno di dilatazione reazione e non espressione. Cos, quando voi prendete un qualsiasi corpo e lo sottoponete ad un fenomeno fisico o chimico, dobbiamo dire che questo corpo non esprime, ma reagisce al fenomeno che voi avete determinato. Espressione, infatti, vuol dire qualcosa che dentro e che esce fuori. Ed molto chiaro ci negli animali. Se voi tirate la coda ad un gatto, lo sentirete miagolare; ci significa che la sensibilit del gatto stata colpita ed egli esprime, in qualche modo, ci che ha sentito. Uno di voi ha obiettato, molto giustamente, che si dovrebbe dire, piuttosto che sensibilit, sensazione. Ma, dicendo sensazione, noi avremmo, in un certo senso, ristretto il significato di quello che volevamo dire, perch sensazione si ha laddove vi il veicolo astrale, che il veicolo delle sensazioni. Mentre quelle individualit, che incarnate, fanno parte della vita che voi definite appartenente al regno vegetale o animale, allorch hanno lasciato il loro veicolo astrale, conservano la propriet acquisita, la cosiddetta sensibilit, la quale cosa tuttaffatto diversa dallaltra sensibilit che noi ritroviamo nelluomo di una certa evoluzione. Dicendo sensazione noi diciamo un attributo o una attivit inerente ad un veicolo: lastrale. Mentre sensibilit qualcosa di un poco pi lato. Ecco perch abbiamo detto sensibilit. Esiste, quindi, una differenza fra: manifestazione reazione espressione. La manifestazione della vite, comunque sia microcosmica che macrocosmica; la vita stessa manifestazione. La reazione quella capacit, se vogliamo dire cos, di reagire, di manifestare in qualche modo ci che conseguenza di una azione. Mentre espressione manifestare qualcosa che in, e ci proprio della individualit. Avete delle domande? Domanda Ma espressione dovrebbe venire da una analisi di ci che avviene, che colpisce, dallurto e per conseguenza, dovrebbe cominciare con il contatto con la mente. Risposta Non necessariamente, se per analisi si intende ci che comunemente avviene nelluomo. Ma noi avemmo a dirvi che un animale direbbe: freddo, caldo e non io ho freddo, io ho caldo. Comunque lanimale deve riconoscere la sensazione, vero? Domanda Analizzando la differenza fra una sensazione e laltra. Risposta Noi dobbiamo sempre ricordarci che esiste una infinita gamma di sfumature; cio, non possiamo dire: questo animale ha il corpo astrale sviluppato e non ha il corpo mentale. Dal momento che vita e mente sono inscindibili, anche le forme di vita pi semplici manifestano una mente. E, quindi, non inaccordabile il fatto che espressione sia anche laddove non v intelletto. Domanda Noi diciamo che la mente certo ha partecipato in quanto fa parte dellindividualit; per non pu manifestare se stessa se non ha i veicoli pronti. Come fa a manifestarsi, la mente, attraverso ad una cristallizzazione o attraverso ad una pianta? Risposta Il fenomeno stesso manifestazione di una mente, tu capisci. Ma nella mente dobbiamo riconoscere molti aspetti: la mente istintiva, lintelletto, ecc. Domanda Ma, allora, non sarebbe pi valida la legge che fino a che un veicolo non pronto, non pu avere un contatto con laltro. Finch si produce una cristallizzazione certo che il veicolo astrale non pronto, anche se la materia astrale c. Risposta Appunto, non organizzato, ma tutte le materie sono presenti, vero figlio? Domanda S, ma se noi possiamo avere contatto con lo spirito (ci riferiamo alle vostre parole) solo quando la nostra coscienza pronta, ne consegue che sia cos anche per Risposta Ma non dovete racchiudere tutto in compartimenti stagni. Il contatto con lo spirito avviene, in modo duraturo, quando la coscienza pronta. Ma non che vi sia un termine o vi sia una scadenza, mi spiego? Tutto si compenetra. Il contatto con lo spirito avviene in modo duraturo e completo quando la coscienza completamente costituita, ma ci non toglie che, anche quando la coscienza in formazione, non vi siano dei contatti con lo spirito Domanda in particolari condizioni favorevoli. E questo magari accadr anche durante le prime manifestazioni di vita; cio in particolari condizioni favorevoli si potr avere un contatto con la mente Risposta Certo, ma non con lintelletto. Tu non devi fare confusione fra mente ed intelletto. La legge stessa , in fondo una mente; la coordinazione frutto di una mente, se il fenomeno fa parte della vita macrocosmica. Se fa parte della vita microcosmica, no; ma la legge universale fa parte della vita macrocosmica, vero? e, quindi, la legge universale mente universale. Domanda Allora come dovremmo chiamare la sensibilit della psiche? Risposta Questa cosa tuttaffatto diversa. Questa sensibilit si manifesta in individui a un certo grado di evoluzione (tranne casi eccezionali dovuti al karma).

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Per fare un esempio spicciolo: non sar che un selvaggio abbia pi sensibilit di un uomo che viva nella vostra societ, in generale ripeto. E questa sensibilit non dovuta soltanto alla mente; ricordiamoci quello che fu detto tempo fa: qualunque filosofia, se non accompagnata dal sentimento, rimane arida, fredda. E, quindi, la sensibilit della quale tu parli il prodotto di una certa evoluzione, e dicendo questo abbiamo detto della coscienza costituita fino ad un certo grado. Questa sensibilit pu prendere per veicolo la mente ed allora si ha una sensibilit specifica quale, ad esempio, la sensibilit in un dato campo, vedi gli artisti. Mi spiego? Ma si riscontra anche in creature, le quali non hanno coltivato il loro intelletto. E questo proprio ci dimostra che la sensibilit, la quale fa s che lindividuo vibri anche a delle sottigliezze, colga le minime sfumature, ci che non , invece, avvertito da un altro individuo, il quale non abbia questa sensibilit. Questa sensibilit, ripeto, dovuta naturalmente ad un grado di evoluzione e pu servirsi della mente come mezzo, come strumento, ma non necessariamente. Ma questa sensibilit non laltra sensibilit del centro di sensibilit e di espressione. Avete altre domande, figli? Domanda Vorrei sapere che differenza c, come sottigliezza, fra la materia macrocosmica e la materia microcosmica. Risposta Non v nessuna differenza. La materia tale e quale , e vive sempre di vita macrocosmica, sia che questa materia componga un oggetto, sia che componga il veicolo fisico di un uomo. Quando compone il veicolo fisico di un uomo manifesta una vita microcosmica, ma la materia in se stessa vive di vita macrocosmica e non per niente interessata alla vita microcosmica. Domanda Allora la materia ubbidisce alla legge; lindividuo no. Risposta Perch la coscienza sorge solo nella libert e, siccome lindividuo deve costituire, formare la propria coscienza, deve avere questa libert. Mentre prima, quando lindividuo legato ad un processo di cristallizzazione e deve organizzare i propri veicoli, questa libert non necessaria nella stessa misura in cui lo sar dopo, quando, invece, dovr formare la propria coscienza.

Domanda Vorrei chiederti una cosa che tu hai spiegato altre volte, ma che io non ho ancora capito. La differenziazione di cui parlavi prima, gi alla prima vita fa Entit e Entit e karma e karma, di conseguenza. Una volta tu avesti a dire che si trattava di una differenza ambientale, nella quale si veniva a trovare questa Entit rispetto alle Entit consorelle; e che questo determinava certe esperienze invece di certe altre. Ora, per, laccelerazione o meno della evoluzione (che poi legata a questo genere di esperienze che sono pi o meno veloci) mi sembra che rimetta in gioco la questione della giustizia. Risposta Infatti, molto difficile esaminare cos la cosa per i tratti generali, perch tu comprendi che voi siete il risultato di milioni e milioni di anni del mondo umano, di moltissime incarnazioni. vero, figli? Non abbiate a credere che il numero delle incarnazioni sia limitato, n come forme del piano fisico appartenenti al regno minerale, vegetale, animale, n come uomini. E, quindi, dobbiamo ricondurci alla incarnazione in forma umana, per poter esaminare, in qualche modo, una differenziazione. Ma, tu comprendi che la differenziazione v, perch lanima umana proviene da tutti gli altri tre regni: regno minerale, vegetale e animale. Il fatto che tu possa, giustamente, pensare che talune anime sono evolute o hanno accelerato la loro evoluzione, a differenza di altre che, invece, hanno conservato il ritmo naturale, cosa appunto giustificata e legittima in voi. Ma pensate, figli, che nessuna ingiustizia viene fatta. molto difficile spiegare, prendere in esame anche un solo caso. Certo, si che la prima differenziazione che si ha fra due individui sottilissima e, questa differenziazione, viene ad essere sempre pi distinta man mano che le incarnazioni, nelle forme dei tre regni minerale, vegetale, animale o in forma umana, si susseguono. In ogni caso pensate questo: che dalla prima differenziazione che si ha, le nuove forme che lindividuo va ad animare nel piano fisico, vengono date sempre in funzione di un ambiente favorevole alla massima evoluzione per lindividuo. Cio: si d una incarnazione ad un individuo in un punto, sulla superficie della Terra, laddove questo individuo pu avere lambiente pi adatto e pi confacente alla sua evoluzione. E, quindi, se fra due individui, inizialmente, vi sono pochi elementi di differenziazione, luno trover il suo ambiente favorevole per la prossima incarnazione in un punto A del globo terrestre e laltro nel punto B. da questi due diversi ambienti, si avr una successiva differenziazione ancora pi distinta. Il fatto, poi, che alcune Entit siano, per cos dire, allavanguardia della loro razza (o del loro scaglione di anime) ci non dovuto ad una ingiustizia. Questo mai. Ma alla loro differenziazione, cio: se

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una Entit matura per incarnarsi in un ambiente favorevole, non v nessuna ragione per la quale questa incarnazione sia ritardata, pensando che ci potrebbe essere una ingiustizia nei riguardi dellaltra Entit. Vedr di essere pi chiaro ancora. Poniamo il caso di due individui: lindividuo A e lindividuo B, i quali abbiano pressappoco la stessa evoluzione. Se nel piano fisico pronto un ambiente favorevole pi confacente ad A che a B, non vediamo perch non si debba far incarnare lindividuo A nel suo ambiente naturale e adatto alla sua evoluzione, pensando che B, momentaneamente, rimane fermo, per cos dire. Mi spiego? Non che B soffra di ci; egli come in una stasi, aspetta che si determini nel piano fisico il suo ambiente favorevole. Ecco perch, se un individuo pi evoluto di un altro, non ha alcun merito in confronto allindividuo meno evoluto. Per questa ragione vi diciamo che non condannabile il fiore che ancora non sbocciato; non sbocciato perch, evidentemente, non ha ancora trovato il suo ambiente favorevole o ancora non ha avuto quello sviluppo che dovr avere. Questo, sempre considerato nelle linee di massima, perch poi si hanno, invece, casi in cui gli individui, da una incarnazione, non hanno tutta levoluzione che potrebbero avere, per difetto di buona volont. Questo un altro caso, vero? qua, entra in gioco il cosiddetto libero arbitrio. Ma, ai fini della giustizia, abbiamo detto questo: e cio che non affatto una ingiustizia che una Entit sia pi evoluta delle altre per una sua differenziazione. Riepilogando: ciascun individuo eguale allaltro, allinizio della sua manifestazione sul piano fisico, e le prime differenziazioni sono minime, raffrontate fra loro e queste differenziazioni sono dovute alla diversit di ambiente, la quale diversit di ambiente esiste anche se gli individui sono eguali fra loro. Non so se sono stato sufficientemente chiaro. Domanda Lambiente formato anche da individui, no? Risposta Voi sapete che lo sviluppo, la evoluzione dellindividuo, allorch lindividualit si manifesta nel regno minerale, vegetale e in parte animale, avviene per gli urti del mondo esterno su questo individuo. In seguito, agli urti del mondo esterno, si aggiungono gli urti del mondo intimo dellindividuo: vedi evoluzione umana. Quindi, lambiente del quale noi ci stiamo interessando per questo argomento, non determinato dagli individui che si manifestano (processo di cristallizzazione o vite vegetali) ma dalle stagioni, dal clima, dalla siccit o meno in cui si trovano, ad esempio, certi vegetali. dovuto proprio ad un ambiente puramente, per cos dire, climatologico. E non allambiente quale per luomo. Da questo sorge la differenziazione degli individui, differenziazione, ancora ripeto, che all0inizio minima. Domanda Allora vi saranno larghe zone in cui gli individui daranno sottoposti agli stessi stimoli Risposta Vi sono queste larghe zone, certamente. Ma, dire diverso non vuol dire migliore o peggiore, vero? Se mai il migliore o peggiore pu essere visto successivamente, quando entra in funzione quel minimo libero arbitrio che lindividuo ha. Domanda Allinizio, in generale, dovrebbe essere eguale per tutti il punto di partenza Risposta Allinizio, gli individui sono eguali; ma, poich vengono a manifestarsi nel piano fisico in differenti ambienti climatologici (o in ambienti nei quali il clima diverso) si hanno queste differenziazioni fra individuo e individuo. Non riesco a comprendere la vostra difficolt nellintendere questo concetto. Domanda una differenziazione fisica, pi che intima Risposta una differenziazione, la quale provocata dallambiente, dagli urti del mondo esterno, il quale mondo esterno, essendo diverso, procura urti diversi in varie zone. Non so se riesco a spiegarmi. Domanda Ma il vento, il calore, tutte queste forze che hanno una importanza cos fondamentale, che cosa sono in realt? Sono dei mezzi, esclusivamente, oppure sono qualcosa di pi? Risposta Sono esclusivamente, nei riguardi dellindividuo, dei mezzi atti a suscitare nellintimo di questo individuo determinate vibrazioni che mettono in movimento certi veicoli o parte di veicoli. Domanda Ma, la differenziazione fondamentale avviene nel successivo periodo, quando comincia ad entrare in gioco il libero arbitrio. Il fatto di trovare un veicolo che ha un temperamento diverso da un altro veicolo nato e cresciuto in ambiente diverso Risposta Non come vedete voi, figli, perch voi pensate che questa prima differenziazione sia talmente profonda e sensibile da essere la sola che determina poi tutta la futura evoluzione. Non cos. noi ci occupiamo unicamente secondo quello che io intendo dire di come si abbia la differenziazione fra gli individui, senza per niente voler approfondire chi sia in vantaggio o chi sia in svantaggio. Ripeto: nessuno mai in svantaggio. Voi andate oltre quello che io intendo dire, perch andate subito a pensare: Ma qui c uningiustizia!. Perch ne fate una questione personale. Invece, noi vogliamo unicamente ricercare come e perch gli individui si sono differenziati. Ed io vi rispondo che allinizio, al sorgere di questa differenziazione, lambiente che la causa e la provoca. Sono poi, successivamente, gli interventi dellindividuo su se stesso, in funzione di quel minimo libero arbitrio se mai che possono ritardare o accelerare la evoluzione; ma di questi interventi la prima differenziazione non ha alcuna colpa n responsabilit.

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Domanda Permetti, mi interesserebbe sapere che posto occupano gli animali acquatici nella evoluzione che riguarda i regni naturali? Non riesco a farmene unidea chiara. Risposta Molto vi sarebbe da dire a questo proposito. Noi vi dicemmo, molto tempo fa, che tre sono state le grandi onde vitali: evoluzione della materia, della forma, dellauto- coscienza. Del resto queste onde vitali sono tuttora in attivit; ma vi sono stati dei periodi di massima attivit per ciascuna di queste onde vitali. Cos vi stato un periodo di grandissima attivit per londa vitale denominata evoluzione della materia. Poi, mano a mano, questa attivit diminuita, pur restando, ripeto, ancora in funzione. Vi stato un periodo di grandissima attivit nella evoluzione della forma; man mano andata diminuendo ed ora abbiamo, per quanto concerne il vostro pianeta, una grande attivit nella evoluzione della auto-coscienza. Ecco perch vi diciamo che i tempi sono vicini. I vostri scienziati, pure accettando in linea di massima, la tesi o lipotesi evoluzionistica, rimangono incerti e titubanti di fronte al fissarsi di certe razze. Intendo dire questo: ammettendo che la vita umana, lanimale e la vegetale, siano procedute per gradi da una prima forma di vita unicellulare, i vostri scienziati non riescono a comprendere perch certe razze si siano fissate. Se vero che man mano che le nuove generazioni vengono su questo pianeta, man mano che la vita naturale si riproduce, questa pi o meno percettibilmente si modifica e che, quindi, per ritrovare tutti quei passaggi, che vi sono fra la scimmia di oggi o fra luomo di oggi (il corpo fisico, intendo) e quello di certe scimmie della preistoria, occorre prendere in esame tutti gli anelli di passaggio che si sono avuti in questa moltitudine di anni che intercorre dalla preistoria ad oggi, pur vero che certe razze si sono fissate e si sono riprodotte nel modo pi o meno che conoscete. Ci perch, nel momento in cui lattivit dellonda vitale evoluzione della forma era al massimo, al suo apogeo, grandissimi erano i mutamenti che si avevano fra padre e figlio o fra genitori e figli: vera una grandissima differenza nei dati somatici, tanto che fra due o pi generazioni di animali o di piante della stessa specie, si avevano delle profonde modificazioni, da creare addirittura nuove specie. Poi, man mano che londa vitale denominata evoluzione della forma si ritraeva, le modificazioni nelle specie diminuivano e si fissavano, cos, le razze o le specie che voi conoscete. I vostri scienziati, quindi, sono titubanti perch non conoscono questo avvenimento della storia naturale. Sanno, dai resti fossili che si sono trovati, che certe razze sono misteriosamente scomparse, ma non ne comprendono la ragione. La ragione, appunto, sta in questo: nel ritirarsi, nel diminuire di questa onda vitale detta evoluzione della forma. Oggi, voi state vivendo levoluzione dellauto-coscienza e, bench londa vitale della evoluzione della forma sia diminuita, rispetto alla preistoria del pianeta, pur tutta via questa sussiste ancora; ed infatti, voi vedete che le nuove generazioni acquistano dei dati somatici diversi, pi armoniosi, pi solidi costituzionalmente, sani ed equilibrati. Questo perch il corpo fisico deve essere adeguato alle Entit che si incarneranno. Tutto estremamente e perfettamente collegato e concatenato, nel Cosmo, per cui duplice lazione delle forze. Vi una forza dallintimo e una forza dallesterno. Il corpo fisico delluomo del futuro sar modificato da queste due forze; luna proveniente dallindividuo stesso, laltra da questa influenza che si chiama evoluzione della forma. Ma tutto questo, tu perdonerai, figlio, non centra per niente con quello che tu avevi domandato. Ho preso spunto per chiarire e per mostrarvi che il voler seguire esattamente il cammino dellindividuo o quello che sar un individuo, attraverso alla sua peregrinazione nei regni naturali, una cosa alquanto complessa. Noi avemmo a dirvi, a scopo unicamente indicativo, che il collegamento fra le forme di vita minerali e quelle vegetali sta in certe alghe o in certe forme di vita che la stessa vostra scienza naturale non riesce a definire esattamente se appartenenti al regno minerale o al regno vegetale. Allo stesso modo, il collegamento fra il regno vegetale e il regno animale sta nei pesci, vi dicemmo. Ma non in tutti i pesci, vero? questo chiaro ed lampante giacch vi abbiamo sempre detto che, attraverso alla trasmigrazione delle individualit in corpi fisici sempre pi organizzati, lindividuo evolve. Ed il corpo deve essere sempre pi organizzato, perch deve essere in grado di manifestare dicemmo un grado sempre maggiore di mente o, comunque, di vita individuale. Or bene, da questo che noi vi dicemmo, dovreste immaginarvi che, da un organismo semplice, lindividuo passa ad un organismo complesso, quale il corpo fisico delluomo e che, quindi, il passaggio da organismi meno complessi a organismi pi complessi; che, in linea di massima, gli organismi meno complessi appartengono al regno vegetale e quelli pi complessi al regno animale. Ma (la vostra scienza naturale stessa vi insegna questo) vi sono organismi di quel regno che noi abbiamo collocato a cavallo fra il regno vegetale e il regno animale cio i pesci i quali organismi sono pi complessi di altri organismi che la vostra scienza, senza indugio, colloca nel regno animale. Cos, dovete ricercare il cammino evolutivo dellindividuo da organismi meno complessi a organismi pi complessi. Se, quindi, una balena ti sembra, come organismo, pi complesso di un verme, vuol dire che

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la individualit collegata a queste forme del piano fisico, dette appunto balene, successivamente non animer mai dei vermi. E questo logico che non sia e che non possa essere. Domanda Potresti spiegarci perch nelle varie reincarnazioni, noi possiamo essere, alternativamente, femmine o maschi? Vi deve essere una ragione. Possiamo saperla o forse no? Risposta Certamente. La ragione per la quale si ha questa incarnazione nei due diversi sessi da ricercarsi unicamente nella diversit dellambiente e della sfera psichica dei due sessi. Unicamente in questo. Domanda Cio nelle esperienze diverse che si devono fare? Risposta S. Voi comprendete che la societ, tale quale la vostra di oggi o meglio ancora nei secoli passati, obbligava le creature di sesso femminile ad una certa condotta, in confronto a quelle di sesso maschile. Per cui la incarnazione in veste maschile o in veste femminile aveva lo scopo, appunto, di far trovare alla individualit incarnante lambiente che pi si confaceva in quel momento alla sua evoluzione.

Parlandovi delle Verit che possono esservi nelle credenze dei popoli o nelle leggende avevo in mente di dirvi questo, e cio che voi vi domandate spesso come mai certe Verit o certe credenze siano pi palesi in talune religioni che in altre. Non voi, ma qualche studioso si domandato se queste Verit non siano state, effettivamente, portate al popolo da unanima eletta o da un Iniziato, ma siano, invece, in qualche modo la spiegazione o la giustificazione che il popolo ha immaginato alle sventure. Cos, ad esempio, strano osservare come in certi popoli, i quali si trovavano in condizioni di miseria veramente rilevanti, si creda facilmente, e sia insegnata dalla religione, la dottrina della reincarnazione, del karma. Mentre, in altri popoli in condizioni agiate, tale dottrina manchi del tutto. Un senso di fatalit in certe popolazioni soggette a sventure, a epidemie, a cataclismi e via dicendo, proprio perch ciascuno di noi, individualmente, prende della Verit laspetto che pi lo conforta. Cos, se luomo si trova in un momento della sua vita in cui addolorato, portato a spiegare questo suo dolore cercando, come abbiamo detto altre volte, una spiegazione che lo elevi al di sopra dei suoi fratelli che non soffrono. Allo stesso modo dei popoli che, appunto, hanno sofferto per un susseguirsi di epidemie, di cataclismi, di movimenti violenti della natura, che si sono rifugiati in una Verit Reale, ma che stata presa a conforto di tutti i dolori che hanno avuto. Per ci i popoli che hanno sofferto molto, si sono attaccati a quel senso di fatalismo che manca in certi altri che non hanno sofferto le loro stesse pene. Avete parlato anche di un altro argomento: se larte sia un capitolo della evoluzione umana, oppure se nello stadio di evoluzione super-umana vi sia ancora il ricorrere dellindividuo ad una qualsiasi forma di arte. Se per arte, figli, noi intendiamo il perfetto esprimere creando, larte un attributo divino, imperciocch la stessa Emanazione unopera dArte. Il perfetto esprimersi o esprimere creando, richiama la creativit nel senso pi lato, comprendente anche una interpretazione, perch anche interpretando si pu essere creativi. LArte, cos concepita, non solo delluomo, ma del Santo, del Maestro, dellAssoluto. Arte, quindi, in questo senso: perfezione nella espressione creativa. DALI

KEMPIS Dio! Parola che esprime un concetto illimitato e, per questo, non concepibile, che rivela la nostra limitatezza. Parola con la quale si vorrebbe spiegare tutto quanto luomo non pu spiegare e che sembra rimpicciolirsi ogni qualvolta lumano trova la soluzione di un enigma universale. Parola con la quale si vuole esprimere qualcosa di assolutamente esatto e definito e che significa, invece, tutto quanto di pi vago vi sia nellumana cognizione.

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Parola che dovrebbe esprimere una Realt oggettiva e che stata, invece, oggetto delle pi personali convinzioni: principio incorruttibile che sta ad indicare materia prima per i mercenari del Tempio. Ecco il Dio degli uomini. TERESA Dio! Dio! Dio! Chi Dio? ALAN Se devo farmi un concetto di Dio, lo immagino diverso dalluomo. TERESA Luomo non perfetto, ma Dio deve esserlo. DALI Luomo procede verso la perfezione, cio evolve: ma Dio, essendo perfetto, non pu n migliorare n peggiorare, cio immutabile. CLAUDIO Le forme periscono, ma Dio, essendo immutabile, rimanendo quello che , non pu morire, cio eterno. FRATELLO MASSONE Luomo ignora, ma Dio, essendo perfetto, non pu ignorare; Egli sa tutto, quindi, onnisciente. FRATELLO ORIENTALE Luomo limitato, ma Dio non pu esserlo; quindi, non essendo limitato, infinito. KEMPIS Se Dio infinito, non esiste angolo del Creato ove Egli non sia. FRATELLO ORIENTALE Alza una pietra e qui lo troverai. TERESA Ti disseti ad una fonte: Egli ti disseta. CLAUDIO Ti riscaldi ad una fiamma: Egli ti riscalda. ALAN Guarda quel fiore: in Dio e Dio in lui. FRATELLO MASSONE Vedi quel piccolo insetto? Dio pure in lui. CLAUDIO Alza gli occhi alla volta del cielo, non puoi vedere che una piccola parte di un Cosmo ed innumerevoli sono i Cosmi: ebbene essi sono in Dio. DALI Ma Dio pi che il fiore, pi dellinsetto, pi dei Cosmi e, nondimeno il Dio dellinfinitamente piccolo e dellinfinitamente grande. KEMPIS Egli nutre, sostiene, evolve linfinitamente piccolo e linfinitamente grande. ALAN Se Dio illimitato, pu tutto, quindi, Egli onnipossente. CLAUDIO Niente, infatti, pu essere al di fuori di Lui, essendo Egli completo, cio di nulla mancante, cio Assoluto. KEMPIS Egli completo, cio infinito nei Suoi attributi. TERESA Ma quale concetto limitato ha luomo dellinfinito! PARACELSO Gli spazi infiniti del cielo non sono che un granello di polvere rispetto a questo infinito. DALI Grande un pianeta per luomo, ma quanto piccolo diventa rispetto ad un sistema solare! CLAUDIO Grande un sistema solare, ma quanto piccolo diventa rispetto ad un Un iverso! ALAN Grande un Universo, ma quanto piccolo diventa rispetto ad un Cosmo! KEMPIS Grande un Cosmo, ma quanto piccolo diventa rispetto allAssoluto! DALI Imperciocch molti sono i pianeti in un sistema solare, ALAN molti i sistemi solari in un Universo, CLAUDIO molti gli Universi in un Cosmo, KEMPIS molti i Cosmi nellAssoluto. PARACELSO Un Logos per ogni Cosmo. DALI Il vostro sole non che un riflesso del sole universale, attorno al quale gira con i soli planetari. ALAN Il sole universale non che un riflesso del sole cosmico, attorno al quale ruota con i soli universali. CLAUDIO Un sole cosmico lespressione fisica del Logos. KEMPIS In seno allAssoluto, un Cosmo sparisce come sparirebbe un granello di polvere nelle immensit siderali. TERESA Eppure in Lui tutto presente. DALI Sia, dunque, resa gloria a Lui, ALAN al grande Architetto, CLAUDIO allAnziano degli Anziani, KEMPIS allUnico! FRATELLO ORIENTALE Mutano le forme e gli uomini contano il tempo, vige lillusione e gli uomini misurano lo spazio, TERESA ma Egli non ebbe inizio, KEMPIS e non avr fine. DALI Sempre, ovunque . TERESA Dio Vita e Amore. FRATELLO ORIENTALE Non pu esistere la Vita senza lAmore: lAmore stesso Vita. FRATELLO MASSONE Dio si manifesta internamente come Amore, esternamente come Vita. KEMPIS Vita e Amore non sono statici: Dio immutabile, ma non statico. CLAUDIO Esistere significa vivere, significa movimento. TERESA Egli moto eterno. ALAN Prima Causa, cio primo movimento.

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KEMPIS Esistenza Assoluta, cio priva di causa generatrice, essendo Egli il Tutto e principio e fine di questo Tutto. DALI Le Manifestazioni ed i riassorbimenti cosmici sono espressioni, palpiti di questa Sua esistenza, poich tale la Sua Natura, cio cos Lui . ALAN Un albero viene definito albero poich ha la natura di un albero. CLAUDIO Un pesce viene definito pesce poich ha la natura di un pesce. FRATELLO MASSONE Posso immaginarmi un albero con la natura di un pesce e chiamarlo albero, ma in sostanza un pesce che io chiamo albero. KEMPIS Posso immaginarmi Dio come pi mi fa piacere, ma in Realt, per essere tale, non pu essere diverso da come . DALI Egli, dunque, lEmanazione, ma non lemanato. Non solo i Cosmi. FRATELLO MASSONE Un Cosmo ha un centro e una periferia, ma tanto il centro che la periferia sono in Dio e Dio in essi. FRATELLO ORIENTALE Voi pure avete un centro e una periferia e siete in Dio come spirito e come materia, ma non avete coscienza di questa unione. TERESA Quando sentirete lAmore che si rivela al centro di voi, cio nellintimo vostro, come vedete rivelarsi la vita alla periferia, allora questa unione sar cosciente Comunione. KEMPIS Ci che vi divide da tale immensa coscienza un illusorio senso di separativit. DALI Ma voi siete sempre in Dio, come lo siamo noi; state nascendo alla Realt, come foste dei semi che, gettati nel terreno, debbono divenire piante. ALAN Lambiente nel quale vivete come il terreno per il seme; quanto vi accade, le sostanze nutrienti. CLAUDIO Dio sa tutto dei Suoi figli, conosce ogni loro respiro che appartenga al passato o al loro futuro, conosce tutto di loro, senza intaccare il loro libero arbitrio. TERESA come il buon giardiniere che sa quando i suoi semi fruttificheranno; tuttavia se i semi non sono gettati nel terreno, non possono dare frutti. KEMPIS Se Dio Assoluto, non pu esistere in Lui male reale. FRATELLO ORIENTALE Quale grave sciagura ha colpito quelle creature! Dio, come Giustizia, che rende alluomo ci che egli ha provocato. TERESA Ma Dio, come Misericordia, dona ai Suoi figli, in cambio delle loro lacrime, un insegnamento, una Luce della Sua Luce. DALI Siete in Dio! A voi pare strano pensare che le creature, essendo in Lui, si odino. Quando avrete compreso, amerete tutte le creature con tutto voi stessi. ALAN Vi ripugna pensare che un insetto schifoso o un odore sgradevole siano in Dio al pari di un profumato e grazioso fiore; pensate che le sostanze, gli elementi che compongono quel gas, diversamente combinati, possono diventare un gustosissimo alimento. E quellinsetto non esprime forse anchegli una forma di vita? CLAUDIO Siete voi che giudicate gradevole o sgradevole; ma, in assoluto, pu avere valore un simile giudizio relativo a voi stessi? DALI In Dio, figli, tutti siamo egualmente presenti; non esistono reprobi o privilegiati. Egli premio del pio, castigo del malvagio. TERESA Poich la mano che corregge, la misericordia che perdona. FRATELLO ORIENTALE Egli vero Padre: se sei giusto e buono, sar giusto e buono con te ed avrai pace e serenit; se ti lasci trasportare da tutto ci che viene dallillusorio senso di separativit, sar severo per correggerti. CLAUDIO Ogni legge che luomo scopre e sfrutta a proprio vantaggio, ogni risorsa della natura, tutto quanto insomma luomo possa utilizzare, Sua elargizione. ALAN Ma lo stesso umano che usa in senso benefico o malefico quanto gli viene dato o pu prendere. TERESA Nessuno, quindi, responsabile del vostro senso di disagio o di sofferenza, se non voi stessi, fratelli. KEMPIS Ad ogni causa il suo effetto. ALAN Ma Dio Amore, e questo soffrire, giusto effetto di una causa che avete mossa, non mai fine a se stesso. TERESA Ogni lacrima una perla che va ad accrescere il tesoro della vostra comprensione e della vostra coscienza. DALI Se veramente foste coscienti, oh figli, ringraziereste tanto Iddio per quanto vi dato, che non avreste il tempo di lamentarvi, n di altro egoisticamente desiderare. CLAUDIO Non lasciarti trasportare dallanelito di liberazione, realt, beatitudine erroneamente trasferito a oggetti ed illusori sogni, poich il piacere, che potresti ricavarne, passa con la velocit del tempo. TERESA Se china la tua fronte, pensando quanto lontano sei da tutto ci, noi ti diciamo: non considerarti perduto, ovunque ti trovi, chiunque tu sia, Egli incessantemente ti richiama a S. CLAUDIO Ti prende dalle procellose onde e cambia ogni tua ferita in salasso.

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DALI Ti conduce attraverso le rovine dellillusorio mondo che ti sei costruito, alla Realt del Suo Regno, ove dallinizio dei giorni sei atteso. KEMPIS Qui ti riconoscerai in Lui, vedrai linterezza del suo Essere, lo splendore della Sua Esistenza ed esclamerai: Ti conosco, Signore, Dio dei Santi! Tu eri prima che ogni cosa fosse, Tu sei ci che sopravvive, perch sei Colui che . tutto Tu sei: Uno dai mille volti. Sei il raro gesto pietoso del sanguinario e il dubbio maligno dellilluminato; sei la naturale provvida difesa e lesterna maligna infiltrazione; sei lendogena forza che edifica e lerosione che leviga. Sei, oltre ogni umana parola, ogni umano congetturare che muta nel tempo e nello spazio, perch sei lImmutabile. S, ti conosco, Signore. Tu sei lAnziano degli Anziani. Tu eri prima che ogni cosa fosse, Tu sei ci che sopravvive, perch sei Colui che . Oltre lillusione delle forme, oltre il mondo delle ombre, oltre il continuo cangiarsi del quadro della natura, al di l della materia, dellenergia, della mente, la Realt, la radice di ogni cosa, la causa delle cause, lo Spirito infinito o Divina Sostanza. Dio lUno Assoluto, che contiene in S ogni cosa e nessuna cosa pu essere separata da Esso. Se Dio fosse separato e distinto dal Cosmo, Dio non sarebbe pi Assoluto, perch mancherebbe di qualcosa, mentre Egli non manca di niente, perch perfetto ed immortale. Dal nulla non possono essere state create tutte le cose, ma leterna Realt (o Dio Assoluto) ha emanato da se stessa in se stessa ogni cosa, per cui ogni cosa plasmata di Divina Sostanza; quindi, ciascuna cosa contenuta nel seno di Dio, nel senso dellAssoluto, e Dio in ciascuna cosa. Allinizio di questo ciclo di Manifestazione cosmica, lUno prende il Cosmo come Sua forma; la Divina Sostanza plasma per prima la mente, poi lenergia e la materia. Per tutta la durata di questo ciclo di vita cosmica non pu esservi energia senza materia, n materia senza energia. La materia la forma e non vi forma che non sia la manifestazione di una vita; lo Spirito Divino (o Divina Sostanza) vita, e non vi vita che non sia limitata da una forma. Forme organizzate di vita delimitano individualit; ciascun individuo segue le legge dellevoluzione e migra in corpi sempre pi capaci di esprimere un grado maggiore di mente. Luomo, nel Cosmo, centro di coscienza e di espressione; una individualit che si ammanta, nelle successive incarnazioni, di diverse personalit; ma tutte queste personalit sono illusorie come tutto il resto dellemanato (dico emanato e non creato, perch non esiste creazione). Lunica che mai nata, mai cambia, mai muore la Divinit insita alla radice di ogni cosa. Nelluomo rappresenta il suo S reale, nel quale egli pu divenire consapevolmente uno col Tutto e in Esso fondersi. Tale Divina eredit ci ricorda che tutto viene dallUno e, per Sua forza, tutto allUno torner al termine di questo ciclo di Manifestazione cosmica; tutto allora sar assorbito nel Tutto e tutto sar omogeneo. Ma in questo grande riposo che si prepara un nuovo ciclo di vita cosmica, perch cos per la evoluzione delle evoluzioni. Oltre questi ritmici cicli di Manifestazioni cosmiche, oltre questo immenso quadro di evoluzione, oltre leterno divenire dei Cosmi, sta il Supremo Perch di tutto questo, sta lEterno, lInfinito, lImmortale, il Perfetto, lAssoluto oltre oltre. KEMPIS

Dicemmo, oh figli, che la Realt : quella che . Luomo non pu comprendere, nella sua pienezza, la Realt. La Verit lenunciazione della Realt e, per luomo, possiamo quindi dire che la Verit quella che resiste, quella che sopravvive a tutte le obiezioni. Voi, figli, volete conoscere la Verit. un bisogno delluomo ad un certo stadio della sua evoluzione. Ma per ben comprendere un concetto, complesso che sia, occorre affrontarlo con la massima semplicit. Affrontare con la massima semplicit un concetto significa liberarsi da tutte quelle che sono state, fino a quel momento, le convinzioni personali. Infatti, se si vuol comprendere in profondit un concetto, non si deve paragonarlo con ci che noi crediamo. Chi vuol comprendere larte moderna deve abbandonare, nellattimo della comprensione, larte antica. Se fa un paragone, prima di aver compreso, questo paragonare, questo raffrontare, gli impedisce la comprensione.

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Cos, voi dovete dimenticare quello che avete (se non creduto) saputo dalla vostra religione circa linizio del mondo, se volete comprendere quello che noi vi diciamo a questo proposito. Il fare ci non semplice come dirlo. Con molta facilit si scivola nei luoghi comuni; con molta facilit si torna a quello che si credeva (o si crede tuttora) ed allora, da questo nasce la confusione. Se vogliamo comprendere a pieno il concetto della Creazione, dobbiamo dimenticare la Genesi secondo quanto dicono le Scritture. Le Scritture sono simboliche e vanno interpretate. Esiste, figli, una Scrittura, la quale affascinante; esiste una spiegazione dellinizio del tempo umano che, per la sua semplicit, per il suo lato umano, presto assorbita dagli uomini. Parliamo della famosa storia degli Angeli caduti; storia che creduta, nel suo concetto, da molti di voi. Ancora una volta dobbiamo dirvi che questa storia completamente falsa, nel suo soggetto e nel suo spirito; come falso il libro di Enoch che di questa storia parla. Essa dice che alcuni Angeli, creati perfetti, un giorno, per loro orgoglio, si ribellarono a Dio e furono sprofondati. Qualcuno vede in questa storia lorigine di Lucifero, degli spiriti maligni. Altri, invece, vogliono vedere linizio dellumanit. Tutto questo completamente falso, non sta in piedi e voi comprendete il perch: perch se Dio ha creato qualcosa, non pu che averlo creato perfetto e non si pu ammettere ribellione in Dio. Ritroviamo questa storia degli Angeli caduti anche nellApocalisse. Ma lApocalisse un libro simbolico e chi vuole intendere lApocalisse deve comprenderne i simboli, altrimenti finisce pazzo. Premesso ci, risaliamo ancora una volta allinizio; ma, dicendo questo non possiamo che intendere allinizio di un Cosmo, perch Dio non ha mai avuto inizio n mai avr fine. La vostra stessa religione vi insegna che inizio ha avuto il mondo, non Dio. A voi, pi o meno, pu tornare quello che noi diciamo circa levoluzione, circa la reincarnazione, circa il karma e cos via. Ma rimanete dubbiosi circa la Causa delle cause. Perch dite se eravamo perfetti, non lo siamo pi e dobbiamo esserlo ancora?. Chi vi abbia spinto a credere questo, io non lo so: certo mi auguro non noi, perch avreste compreso completamente lopposto di quanto noi volevamo significare. E chi era perfetto? Innanzi tutto vi dicemmo, diversi anni fa, che non vi stata creazione, ma emanazione; che voi non siete al di fuori di Dio, ma siete in Dio. Se voi sfregate un fiammifero e questo si accende, volete sapere: Perch si ha una fiamma?. Vi potranno rispondere che nello sfregamento si ha il calore, il quale infiamma la miscela della quale composta la capocchia del fiammifero. E perch volete sapere la miscela si infiamma?. Perch basta poco calore perch si abbia la combustione. E perch volete sapere basta poco calore perch si abbia la combustione?. Perch la miscela contiene del fosforo, il quale fosforo si combina con lossigeno dellaria violentemente, dando origine ad altro calore che incendia il corpo del fiammifero. E perch il fosforo, combinandosi con lossigeno, d questo gran calore che incendia il legno?. E cos potremmo seguitare ancora: Perch lelemento fosforo, per sua costituzione intrinseca, per sua natura, ha simpatico, per cos dire, lelemento ossigeno e si combina violentemente, sprigionando della energia che si trasforma in calore. Risalendo dagli effetti alle cause, noi giungiamo fino allatto della emanazione del Cosmo. E voi volete sapere: Perch questo Cosmo stato emanato?. Prima di avventurarci in questo profondo perch, dobbiamo ancora ribadire che non dovete credere che luomo fosse perfetto e poi qualcosa abbia distrutto la sua perfezione: allatto della emanazione del Cosmo, luomo non esisteva affatto. Quindi, da ci e con ci, abbiamo gi spiegato che la Manifestazione di un Cosmo la nascita per luomo. Attraverso alla migrazione nei regni della natura, nasce un qualche cosa che si chiama anima umana. Luomo non fu creato allinizio del mondo, ma nasce (o si crea, se pi vi piace) durante la vita del Cosmo. E, quindi, niente perfezione che sia diventata imperfezione, niente imperfezione che debba diventare perfezione, figli. Ognuno di noi, allo stadio di evoluzione in cui , perfetto. Se noi osserviamo un seme che germoglia, che si trasforma in pianticella e lo osserviamo in tutti gli stadi di questa crescita, dobbiamo riconoscere che ad ogni stadio perfetto. Non ancora sviluppato rispetto a quella che sar la meta, rispetto a quella che sar la maturit della pianta, ma allo stadio in cui si trova o in cui lo osserviamo, perfetto. E cos di noi. Siamo in via di sviluppo, stiamo sviluppando, ma al grado di evoluzione in cui siamo, rispetto a questo grado, siamo perfetti. , la questione principale, questa: luomo non fu creato perfetto, non stato creato affatto, questa la nostra creazione: noi stiamo sviluppando, crescendo. Ma, ritorniamo al famoso perch. Se noi volgiamo il nostro sguardo alla nascita del Cosmo, vediamo che questo Cosmo ha avuto un inizio. Ma, questo inizio non stato preordinato, non vi stato un atto di volont, come voi siete abituati a credere. Non stato che Iddio, ad un certo momento, abbia sentito la necessit di creare luomo o il Cosmo. No, la vostra confusione ha origine da questo; voi vi trascinate pesantemente questo concetto, voi ancora ne siete imbevuti; da qui nasce lerrore. Nessuno ha detto: Adesso voglio creare un Cosmo. Ma la nascita di un Cosmo fa parte della Natura di Dio. Voi dite: Ma perch fa parte della Natura di Dio?. Se vi fosse un perch, la Prima Causa non sarebbe pi Dio, ma sarebbe questo perch.

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Se vi fosse un motivo, in forza del quale stato emanato questo Cosmo, allora non potremmo pi dire per Natura Divina. Se vi fosse una legge, in virt della quale Iddio emana i Cosmi, Iddio sarebbe quella legge. La Prima Causa non pu avere spiegazione alcuna. Lavevano ben intuito i cabalisti questo, quando dicevano: Dio Colui che . Dio Dio e non pu avere nessuna spiegazione, perch, se vi fosse una spiegazione, quella sarebbe Dio, quella sarebbe Causa Prima, la Causa della cause. E, quindi, Dio sempre esistito e da sempre, cio dalleternit, vi sono dei Cosmi che vengono emanati e, quindi, riassorbiti, perch questa la Natura di Dio: nessun altra ragione v allinfuori di questa, allinfuori della Sua Natura. Egli esiste proprio, figli, perch ha questa Natura. Se fosse diversamente, non potrebbe esistere. Non vi sforzate, quindi, di ricercare una causa che stia al di sopra di questa, perch questa causa non esiste. Dio Colui che . Ed cos. si tratta, dunque, di comprendere come Egli . La vostra obiezione sarebbe giusta se Dio un giorno avesse deciso di creare il mondo; allora verrebbe fatto di dire: Ma perch quel giorno Iddio ha voluto creare il mondo e le cose tutte che sono nel mondo?. Ma questa emanazione e riassorbimento di Cosmi Dio Stesso, sempre stata e sempre sar. Ancora una volta vi prego di non cadere nellerrore della storia degli Angeli caduti. I vostri stessi studiosi riconoscono apocrifo il libro di Enoch. LApocalisse un libro simbolico e non si pu certo intendere alla lettera, altrimenti dovremmo intendere anche alla lettera la fuoriuscita dal mare della bestia e tutte le altre mostruosit che vi sono descritte. Se voi riuscite a cacciare dalla vostra mente questi luoghi comuni del vostro pensiero, vi sar pi facile comprendere. Di tutto cuore io vi auguro ci, perch la comprensione sempre liberatrice e genera ordine nellintimo di ognuno. Domanda Scusa, volevo chiederti Noi abbiamo di Dio un concetto statico, fermo. Invece, se emana movimento Risposta Dio moto Assoluto, figlio. Domanda Allora questo moto tender a qualcosa o fine a Se stesso? Risposta No, fine a Se stesso. se tendesse a qualcosa e avesse una finalit, dovrebbe avere un inizio, vero? Domanda Scusami, ma io vorrei chiederti una cosa. Dunque: io devo cacciare dalla mia mente il punto che mi perseguita, cio non richiedere il punto di origine, in quanto non c stata creazione, ma emanazione, se ho ben capito. Ma io mi domando: Perch ci sono? Da dove vengo? Perch nella natura umana insita questa ricerca e questo affanno? . Risposta Innanzi tutto, noi abbiamo detto queste cose per coloro, appunto, che sentono il bisogno di sapere. Abbiamo detto di cacciare questi luoghi comuni del vostro pensiero a coloro che sentono il bisogno di comprendere e per comprendere. Ma, effettivamente, nelluomo lho detto allinizio ad un certo stadio della sua evoluzione, si fa imperioso il bisogno di sapere, perch proprio questa la forza che lo fa sviluppare. Noi abbiamo detto che laddove v cristallizzazione, v morte. Fino ad un certo momento della evoluzione, lindividuo sollecitato dallesterno: quando pianta, dallalternarsi delle stagioni; animale, dal bisogno di procacciarsi il cibo; uomo, dai vari bisogno che ha luomo, fino ad un certo stadio della sua evoluzione. Poi, la spinta dallesterno cede, a gradi, il passo ad una nuova spinta, ad una spinta che viene dallintimo delluomo. Ed , appunto, questo bisogno di ricercare il suo vero destino che muove luomo, dopo. Domanda Allora, se io non smantello in me questo perch che voglio risolvere, mi fermo, mi cristallizzo e io sono morto. Risposta Laddove vi cristallizzazione, v morte, abbiamo detto, nel senso che se luomo visto che i colpi che riceve dallesterno, a un certo stadio della sua evoluzione, non lo muovono pi se niente altro vi fosse a muoverlo, questuomo cristallizzerebbe e morirebbe. Ecco, da qui, la necessit che una nuova spinta si sostituisca a quelle che non hanno pi potere. Ed ecco che nasce, a poco a poco, la spinta dallintimo suo. Per, se luomo non comprende, continua s ad arrovellarsi, ma in un certo senso, segna il passo. Da cui, ecco il nostro consiglio di liberarvi dei luoghi comuni del pensiero per poter comprendere e continuare nel cammino. Domanda Insomma come una ginnastica che dobbiamo fare. Risposta Certamente. Domanda Come ginnastica lammetto, pu essere necessaria utile, ma se questa ginnastica io non la so fare io sono morto! Risposta Come puoi dire che non la sai fare, figlio? Noi abbiamo visto dei periodi critici nella storia, nella evoluzione della umanit, ed abbiamo visto anche dei rimedi a questi periodi critici. Quando luomo si cristallizza, immediatamente, per una legge naturale, accade qualcosa che lo muove dalle sue cristallizzazioni. Ma luomo non dovrebbe aver bisogno di questi colpi che lo muovono dalle sue cristallizzazioni, colpi che vengono sempre con dolore, perch il dolore muove effettivamente dalle cristallizzazioni, insegna la comprensione e nulla v di pi efficace del dolore per insegnare la comprensione. Ma se luomo volesse risparmiarsi questo dolore, potrebbe egualmente camminare (e non

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cristallizzarsi) con la buona volont. Il dolore un rimedio per coloro che non sanno essere volenterosi, che non sanno avere questa buona volont. In sostanza, quando siete ammalati, voi vedete che il vostro corpo fisico ha delle risorse, delle difese contro tutte quelle infiltrazioni o quegli agenti che tendono a rompere il suo equilibrio. Non cos? Allo stesso modo dellintimo vostro. Allorch questo intimo sta per ammalarsi, nella natura vi sono delle risorse per cui questo intimo si difende e torna sul giusto ritmo di cammino. Domanda Quindi il dolore mezzo di evoluzione Risposta Il dolore mezzo di comprensione e, quindi, di evoluzione. Domanda Allora si tratta di ammettere il dolore quasi come un senso di piacere. Risposta No. come estremo rimedio per comprendere. Ma non sarebbe necessario il dolore, basterebbe un po di buona volont. E, per capire che sia necessaria la buona volont, non occorre fare uno studio profondo, i suggerimenti possono venirvi da infinite parti.

Riascoltando quello che il Fratello Kempis ha detto, vi siete domandati che cosa significhi nascita spirituale. Debbo, innanzi tutto, oh figli, sottolineare, ancora una volta, limportanza del concetto espresso dal Fratello Kempis nella comparazione con un altro concetto portato dalla vostra religione. Si tratta di una differenza fondamentale. La vostra religione vi insegna che Dio crea, di volta in volta, le anime e le mette alla prova; mentre noi vi diciamo che luomo durante la vita, in senso lato, nasce spiritualmente. Quindi, di secondaria importanza voler fissare un punto esatto nella evoluzione di questuomo che corrisponda alla sua nascita spirituale. Per nascita spirituale, noi intendiamo tutto quel processo che avviene, durante la manifestazione di un Cosmo, per ogni individualit, usiamo nascita spirituale in senso lato, cio con nascita spirituale intendiamo anche quel periodo durante il quale lindividuo intento a organizzare i suoi veicoli, i quali, una volta organizzati, daranno quella nascita spirituale propriamente detta; ovvero saranno adoperati per formare la coscienza stessa dellindividuo. Mi spiego? Voi siete tratti in errore dal termine spirituale, cio pensate che lindividuo sia nato spiritualmente allorch il suo spirito si manifesta in lui. Non cos? Questa nascita spirituale vera e propria. Ma, nel concetto portato dal Fratello Kempis, nascita spirituale era usata in senso lato, innalzata come in realt a fondamentale motivo della Manifestazione; e, quindi, proprio per questo inteso nascita spirituale anche in quel periodo in cui la individualit manifesta delle forme di vita inferiori quali, ad esempio, quelle che sono comprese dal processo di cristallizzazione alluomo di oggi. Questo il senso lato di nascita spirituale. Cio tutta la manifestazione di un Cosmo ha questo scopo, questa radice e, quindi ripeto ancora nascita spirituale, nel senso lato, significa anche quel periodo di organizzazione dei veicoli i quali, una volta pronti, serviranno alla formazione, alla costituzione della coscienza individuale. Lo Spirito, oh figli, non nasce. Non dovete, quindi, intendere nascita spirituale come nascita dello Spirito. Lo Spirito increato ed partecipe della Natura dellAssoluto e, quindi, completo, immortale, immutabile, infinito, eterno e via dicendo. Nascita spirituale significa manifestazione di questo Spirito nella coscienza dellindividuo. Perch la coscienza si pu comparare ad una sorta di specchio, il quale viene formato da tanti frammenti, ognuno dei quali riflette una parte della Realt ed ognuno dei quali collocato con una esperienza dellindividuo che lo conduce alla comprensione di una Verit. Mi spiego? Avete delle domande in proposito? Domanda Scusa, sbaglio o unaltra volta vi avete detto che lindividualit diventa tale quando ha luogo il manifestarsi del Terzo Aspetto dellAssoluto? Risposta No, non esattamente. Abbiamo detto che una individualit, che non sia legata ad una vita umana, pu animare pi forme insieme: vedi, ad esempio, il caso classico delle anime gruppo. Ma, una volta che ha raggiunto lunione con il Terso Aspetto dellAssoluto, ovvero che la sua mente ha cominciato a funzionare, allora lindividualit anima delle forme umane e ne anima una sola per volta, per cos dire. Domanda Lunione con il Terzo Aspetto dellAssoluto vuol dire forse lunione celata, non tangibile, con lo Spirito? Risposta Infatti. Domanda Lunione con il Terzo Aspetto dellAssoluto forse il formarsi, linizio della formazione della coscienza? Risposta Una volta che il veicolo pi vicino alla coscienza, la mente, funzionante, allora comincia il lavoro della coscienza.

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Domanda Ed allora io direi questo: che lindividuo comincia a nascere spiritualmente quando si pu dire che la coscienza si comincia a formare. Risposta Infatti, abbiamo detto che questa la nascita vera e propria. Per, il Fratello Kempis, nella sua conversazione, ha esteso il concetto di nascita spirituale a tutta la Manifestazione. E questo per porre ancor pi in evidenza la differenza che v fra quello che noi vi diciamo e quello, invece, che vi viene insegnato; cio che la vita umana sarebbe un collaudo dellanima che Dio ha creato. Questo no. Voi, secondo la vostra religione, dovreste credere che luomo gi nato spiritualmente e, nella vita, sta collaudando il suo Spirito. Non cos. voi state nascendo spiritualmente. Il Fratello Kempis ha esteso questo significato di nascita spirituale allinizio della evoluzione, e cio dalla cristallizzazione; poich lo scopo della Manifestazione proprio quello della nascita spirituale dellindividualit. in ultima analisi, noi possiamo considerare, in senso lato, che anche il periodo di preparazione sia una nascita spirituale. Fate un parallelo: voi dite un artista tale quando incomincia ad esplicare la sua arte. Ed giusto. Per, noi guardiamo tutto linsieme della vita di questo artista e noi diciamo: stata una vita dedicata allarte. E intendiamo questo anche per il periodo di preparazione. Allo stesso modo il Fratello Kempis ha usato il termine nascita spirituale. Occorre, ora, ricordare che le responsabilit delluomo non debbono essere valutate con il criterio che siete usi ad avere. La vostra religione vi insegna che, se luomo non consapevole del peccato, la sua responsabilit non esiste o molto diminuita. Sappiate, invece, che anche quando luomo non sa che fare una certa cosa male, sia pure in questa inconsapevolezza, muove egualmente una causa alla quale seguir un effetto. Infatti, lo scopo della vita non quello di mettere luomo alla prova e poi punirlo o premiarlo, ma quello di farlo nascere spiritualmente. Cosicch, anche se luomo commette una data azione contro il doveroso amore che si deve avere nei confronti del prossimo, pur non sapendolo, il karma egualmente mosso e, dalleffetto conseguente allazione compiuta, luomo comprender linsegnamento morale che gli mancava. DALI

Voi siete abituati a concedere delle attenuanti a chi commette un atto in qualche modo dannoso, senza rendersene conto o non sapendo di fare male. Il karma non conosce questa specie di attenuanti. Infatti, se la vita si intende come una nascita spirituale e non come una sorta di collaudo dellanima provata fra il bene e il male che la sollecitano, si comprende che la questione del muovere una causa, sapendo o non sapendo ci che si fa, non ha quella importanza che avrebbe se la vita veramente fosse una prova, lesito di cui potrebbe perdere lindividuo per leternit. Le cause si muovono sempre, consapevoli o inconsapevoli di muoverle; leffetto segue sempre la causa mossa ed il suo insegnamento porta, comunque, comprensione. Ma, rispetto alla meta ultima la coscienza costituita importante la differenza fra il sapere ed il non sapere. Infatti, pi lontano dalla comprensione chi non sa di chi sa, giacch, se si pu fare una convenzionale graduatoria delle fasi dalla ignoranza alla comprensione, dobbiamo indicare questi punti: attenzione consapevolezza comprensione. Ma, non dobbiamo dimenticare che una azione mossa, durante una qualunque di queste fasi, ha sempre leffetto conseguente.

Abbiamo ascoltato la vostra esposizione dei temi propositivi. Cerchiamo, quindi, di ricapitolare e cominciamo dal primo quesito da voi questa sera trattato: la differenza fra il classico concetto di Panteismo e il Dio-Assoluto da noi presentatovi. Quelli di voi, che dovevano svolgere il tema proposto, si sono trovati un poco imbarazzati nel ritrovare il classico concetto del Panteismo. Infatti, i filosofi definiti panteisti hanno affermato alcune cose che non sono state completamente capite; oppure, ad arte, sono state modificate per criticare, per demolire ci che questi panteisti andavano affermando. In ogni modo, da quello che stato detto, le differenze (anche se vi sono dei punti di contatto con i concetti da noi espressi) sono abbastanza rilevanti.

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Non facciamo una critica al Panteismo, a differenza di quanto abituato a fare lumano. Lumano uso raffrontare sempre per criticare, per giudicare e molto spesso per condannare. Noi facciamo un raffronto unicamente allo scopo di studiare, allo scopo di chiarire e di comprendere. Non possiamo giudicare. Se volessimo giudicare, non potremmo che vedere un aspetto positivo del Panteismo, in quanto quel movimento rappresenta una tappa verso lesatto concetto di Dio. Una tappa che, in s, forse non molto precisa, ma che pur tuttavia, vista e considerata nel tempo e nel periodo sia storico che filosofico, di un certo valore. Fra il concetto che noi abbiamo espresso di Dio ed il Panteismo, le differenze sono abbastanza notevoli. Innanzi tutto, i panteisti in genere (noi ci occupiamo unicamente del capitolo Dio), bench trattino questo argomento piuttosto ponderoso, non esprimono un concetto vasto di Dio. Essi limitano la loro attenzione a quanto si poteva, allora, concepire: il mondo e poco pi oltre. E dicono che questo mondo in Dio. Tutte le cose che fanno parte di questo mondo, fanno parte di Dio. Vi sono contrastanti pareri sul modo in cui questo mondo, queste cose riescono a far parte di Dio. Altri accennano al concetto che Dio sia in tutte le cose; come Dio sia presente in tutti gli oggetti e nel mondo resta un po nebuloso, perch molti dei panteisti hanno una caratteristica: essi affermano un principio, un concetto, unidea in seguito ad un ragionamento. (Quella famosa prova). Ad esempio: Dio deve esistere, ma come Dio esista non lo affermano. Noi, invece, cerchiamo di spiegarci, figli, per quanto ci sia possibile, in che modo Dio esiste, pur non disdegnando di usare la stessa prova che essi usavano. Dunque, prima differenza: concezione un po meno ampia di Dio. Essi dicono che tutte le cose sono in Dio e noi pure lo diciamo; in realt tutte le cose sono in Dio e Dio in tutte le cose, ma in questa seconda affermazione esiste una differenza, in quanto essi limitano, in un certo senso (dico in un certo senso perch, come prima vi spiegavo, in che modo Dio sia presente in tutte le cose, non ben chiaro), ma da quello che si pu capire, limitano un po Dio nelle cose. Noi, invece, nel dire: Dio presente in tutte le cose, non Lo militiamo affatto. Non vi una presenza materiale, presente alla radice, poich la radice di tutto quanto esiste Dio, in Dio. Ma Dio non solo nelle cose, Dio in tutto. Unaltra differenza, che esiste fra panteismo e quello che noi diciamo, sta in questo: essi vedono il mondo e dicono che il mondo in Dio. Ma Dio oltre il mondo. Noi diciamo che Dio nel Cosmo e il Cosmo in Dio; ma Dio sta al di l del Cosmo. Come stato detto, non esiste nel concetto panteistico lidea dellEmanazione e del riassorbimento; ma, proprio per il fatto che il mondo e che gli oggetti che sono nel mondo sono in Dio, questo mondo sarebbe, nella durata, eterno. Questa una differenza sostanziale, in quanto noi diciamo, s, che sia gli oggetti che gli Universi, che il mondo, che il Cosmo sono in Dio, ma non hanno questi, nessuno, una durata eterna. Hanno un ciclo che va dalla loro emanazione al loro riassorbimento. Un altro concetto che non troviamo nel panteismo il concetto di evoluzione, non di Dio, ma in Dio, di tutto quanto in Dio. Passiamo, quindi, al secondo quesito: Che cos Realt, che cos illusione e perch luomo, pur passando attraverso lillusione, giunge alla Realt. La Realt, dicemmo, ci che . Infatti, la Realt ci che esiste, ci che esiste oggettivamente. Lillusione ci che non esiste, cio ci che non esiste oggettivamente, ma soggettivamente. La Realt esiste indipendentemente da una qualsiasi forma di alimentazione; lillusione, per esistere, ha bisogno di una alimentazione. Non a torto e non senza ragione abbiamo accostato i due argomenti: panteismo e questo secondo di Realt-illusione. Infatti, abbiamo detto che tutto in Dio e Dio in tutto, che lo stesso Cosmo in Dio. Ecco perch lillusione non esiste oggettivamente, ma esiste sempre come obra, come errata rappresentazione della Realt. La esatta enunciazione o concezione della Realt la Verit, mentre la errata enunciazione o concezione della Realt lillusione. Occorre fare qui una precisazione: abbiamo detto che lillusione non esiste oggettivamente, ma sempre soggettivamente. Infatti, come questi figli giustamente hanno detto, lillusione nasce in un osservatore; al di fuori dellosservatore, non esiste. Mentre la Realt pu essere colta dallosservatore, ma esiste al di fuori dellosservatore stesso. Luomo cesser di illudersi, quando trover la Realt che nellintimo suo e non avr pi bisogno di osservare ci che al di fuori di lui. Esiste una differenza fra errore ed illusione. Un individuo, osservando un particolare fenomeno, sia esso qualunque (ad esempio: sociale), portato a trarne delle conclusioni; queste conclusioni possono essere errate. Questo individuo pu dire: per rimediare una piaga della societ, occorre seguire questa via. La soluzione del problema, dicevo, pu essere errata. Che cosa ha fatto lindividuo? Si illuso o ha errato? Ha errato. Quando che lindividuo comincia ad illudersi? Allorquando, ritenendo giusta la soluzione che egli ha trovato, si comporta nel modo che questa soluzione suggerisce. Allora e solo allora lindividuo un illuso,

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prima era nellerrore. Per, un individuo, per illudersi, deve sempre essere nellerrore, mentre un individuo pu essere nellerrore senza illudersi. KEMPIS

Non occorre dire che, per parlare dellargomento del quale questa sera vi siete interessati, occorra molta attenzione da parte vostra e quanto sia facile scivolare, usando le parole, in concetti imprecisi. Ci nondimeno, ci sforzeremo di dire qualcosa; soprattutto perch possiate volgere la vostra attenzione a questo concetto dellAssoluto, in modo che, poco a poco, la vostra coscienza solleciti, dalla Scintilla divina che in voi, quella intuizione che, sola, capace di farvi dire: Ho compreso. Non so pi quante volte abbiamo detto: lAssoluto Colui che . Occorre comprendere profondamente il significato di queste parole. LAssoluto non ha mai avuto inizio n mai avr fine. NellAssoluto, tempo e spazio sono entit relative riferibili al Cosmo. LAssoluto Vita ed Amore, vi abbiamo detto, e la conseguenza di ci si chiama movimento. Eppure, movimento una espressione che pu essere compresa in un Cosmo, ma nellEterno Presente resta difficile intendere movimento. Natura dellAssoluto Vita ed Amore; conseguenza di questa Natura dellAssoluto, e Sua stessa Natura, il manifestare e riassorbirsi dei Cosmi. LAssoluto, quindi, permea tutto, il Tutto. NellAssoluto, vi sono le Manifestazioni e le non Manifestazioni. Voi sapete che nel non Manifestato egualmente la Natura dellAssoluto; cos come il Manifestato ha in s alla radice e in ogni cosa, al centro ed alla circonferenza e in tutto ci che sta fra il centro e la circonferenza la Natura dellAssoluto, perch il Manifestarsi Sua Natura. Attenzione, figli! Vi abbiamo accennato alla evoluzione delle evoluzioni, e vi abbiamo detto che ogni Cosmo interdipendente, non comunica con altri Cosmi. Ogni Cosmo circoscritto dal non Manifestato, avvolto dal non Manifestato. Ma ci non vuol dire che il Cosmo sia isolato dallAssoluto; nellAssoluto e lAssoluto nel Cosmo, poich alla radice, ripeto alla circonferenza e in tutto ci che sta fra la radice e la circonferenza, fra il centro e la circonferenza, lAssoluto. I Cosmi, quindi, hanno una comune base ed lAssoluto. Il Cosmo evolve: che cosa significa? Il Cosmo ha un inizio ed una fine. La teoria, dallinizio alla fine del Cosmo, dalla manifestazione al riassorbimento, si chiama: evoluzione. Ma lAssoluto non ha n inizio, n fine, n evoluzione. LAssoluto non evolve, Colui che . Noi vi abbiamo detto che, anche dopo il riassorbimento, qualcosa permane del Cosmo nel quale viviamo ed evolviamo. chiaro, se noi pensiamo che, in ultima analisi, tutto quanto esiste in un Cosmo non che Spirito. Infatti, la materia del piano fisico la condensazione dellenergia o materia del paino astrale; la energia, a sua volta, non che un condensazione della mente o materia del piano mentale e cos via, fino ad arrivare allo Spirito. Cos che, nel Cosmo, nel quale siamo o viviamo, tutto quanto esiste non che una diversa conformazione, una diversa formazione dello Spirito, base comune di ogni materia, unica e sola e vera materia del Cosmo. Al momento in cui il piano fisico viene riassorbito, sparisce la materia del piano fisico, spariscono le forme, le densit stesse di questa materia, ma non vi nessuna distruzione, perch come se un pezzo di ghiaccio, per lalzarsi della temperatura, tornasse alla stato di acqua. Mi spiego? Ma la forma, che questo ghiaccio componeva, non esiste pi; e su su, se noi risaliamo fino al piano pi alto del Cosmo allo Spirito noi potremmo essere indotti a pensare che, una volta che il Cosmo sia riassorbito, pi nulla esista di questo Cosmo; e che lo stesso destino delluomo, dellindividuo, di tutto ci che da questo Cosmo nato e si evoluto, finisca, si sciolga, pi nulla rimanga. No. Ci che dalla manifestazione di un Cosmo nasce, sviluppa, evolve ed in questa manifestazione del Cosmo, si identifica in Dio e con Dio, nellAssoluto non muore, non svanisce anche se i veicoli di questa nascita, di questa evoluzione avranno seguita la sorte delle materie che componevano quel Cosmo. Ecco perch noi vi abbiamo detto che oltre il riassorbimento del Cosmo permane qualcosa; periscono le forme, le materie, i veicoli, ma ci che si evoluto, ci che nato, permane. Entra in diretto contatto con ci che lo rende immortale. Esisteva un Cosmo prima che fosse emanato? voi dite. Tutto esiste nellAssoluto. NellEterno Presente non vi n prima n dopo; niente pu essere aggiunto o tolto dallEterno Presente, eppure altro controsenso per la nostra logica eppure un Cosmo che in Dio, che in questo Eterno Presente, ha un inizio ed una fine. E si svolge, evolve, secondo un preciso piano divino che, in effetti, non che lattuazione di una Natura Divina. NellEterno Presente, ove il Tutto presente, ove il Tutto , non v n prima e n dopo, eppure un Cosmo nasce e muore. Eppure un Cosmo ha un inizio ed una fine. Eppure un Cosmo si svolge secondo un preciso ciclo di Vita. Oltre il riassorbimento che cosa rimane? Le materie, che componevano il Cosmo, ritornano laddove mai si sono staccate. Perch se noi, ad esempio, ci interessiamo della materia fisica allo stato atomico, noi vediamo che questa materia quella che , e rimane essenzialmente e strutturalmente quella che , qualunque forma essa materia del piano fisico componga.

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Se noi fissiamo la nostra attenzione sullelemento chimico acqua, sostanzialmente e strutturalmente identico che questo elemento si trovi allo stato di aggregazione molecolare solido o fluido; cio gassoso, liquido o solido. Cos di ci che compone se vogliamo usare una brutta parola che tradisce profondamente il concetto di ci che compone materialmente il Cosmo. Alla radice, sostanzialmente e strutturalmente, sempre lo Spirito. sempre ci che al di l del Cosmo; che nel Cosmo, nel Manifestato e nel non Manifestato. Che permea il tutto, perch il Tutto. Si chiama Spirito quando, a questo quid, si vuol dare qualche significato, si vuol dire qualcosa che possa farci intendere una struttura, una ossatura, una base del Tutto; si chiama Assoluto quando vogliamo intendere un qualcosa che comprenda in S il Tutto, ma non come quantit, non solo come quantit se cos possiamo dire ma come sentire, come Amore e Vita. Perch il dire: LAssoluto il Tutto e tutto nellAssoluto non un concetto che voglia significare unicamente la vastit di questo Assoluto che il Tutto e che tutto contiene, ma significa che tutto vive nellAssoluto e che lAssoluto vive in tutto, in quanto niente pu esservi che non sia sentito, vissuto dallAssoluto. Non , quindi, solo un concetto di vastit atta a ricevere il Tutto, ma soprattutto un concetto che vuol significare la vastit del sentire dellAssoluto, il che molto importante per chi, con facilit, potesse scivolare o possa scivolare da questa enunciazione che noi diamo del Tutto, verso un concetto filo-panteistico. Riconducetevi, quindi, cercando di intuire questa visione vasta, alla importanza di aver ben chiaro che, per quanto il dire nella Natura stessa dellAssoluto la Manifestazione ed il riassorbimento e la non Manifestazione possa in qualche modo far pensare ad una sorta di meccanismo, di automatismo e condurre a questo errore, tenete sempre presente il sentire del Tutto che pu essere suggerito dallidea del Dio mistico dei Santi. Cos, i Santi, nelle loro estasi mistiche, non avevano un concetto errato di Dio: ne vedevano unicamente il Suo sentire, il Suo Amore. Ebbene, questo Amore e questo sentire non devono essere da voi rinnegati, ma debbono essere uniti a questo quadro che noi vi diamo di Vita, di cicli che si compongono, di Cosmi che sono manifestati e riassorbiti, di atti che, in qualche modo se non fossero uniti a questa visione mistica di Dio da soli, potrebbero dipingerci lAssoluto come una sorta di meccanismo messo in moto, insensibile, che continua a muoversi, tutto Manifestando e riassorbendo, per una sorta di automatismo. Ecco il difficile per la logica umana; ecco perch noi vi diciamo che parliamo alla logica vostra per parlare delle cose di questo Cosmo. Al di l, possiamo enunciare delle Verit che, poste accanto, enunciate assieme, sono dei controsensi, ma che lo sono, in effetti, unicamente per una logica umana; e che, comprendendo questi controsensi, si superato la logica stessa e per comprendere il Tutto necessario superare questa logica umana.

Vorrei chiarire, se mi sar possibile, ci che stato oggetto della vostra conversazione di questa sera. Abbiamo detto sempre che la Realt ci che . La Realt Assoluta Dio. Abbiamo, inoltre, detto che vi un altro genere per cos dire di realt ed una realt limitata: la realt soggettiva. La Realt Assoluta, il termine stesso lo dice, oggettiva. Mentre esiste anche una realt soggettiva ed . ad esempio, la realt che lindividuo acquisisce in un determinato periodo della sua evoluzione. La Realt Assoluta, ancora lo ripeto, quella che : essendo Dio, infinita, illimitata, immutabile, onnipresente, onnisciente e via dicendo, vastissima. Questa Realt Assoluta non dalluomo compresa in una sola volta; possono essere viste alcune parti di questa Realt per cos dire ognuna delle quali reale non meno di tutta la Realt completa. Per, queste parti possono essere acquisite dallindividuo non esattamente. Di una stessa Realt, con lerre maiuscola, facente parte della Realt Assoluta, due osservatori possono dare due diverse interpretazioni; accade, quindi, che questa Realt, la quale fa parte della Realt Assoluta, diventa per questi due individui soggettiva. Vi stato detto che, per, esiste un qualcosa il quale, per Sua Natura, se per assurda ipotesi fosse visto, non darebbe adito a false interpretazioni, e questo lo Spirito. Che cosa vuol dire ci? Lo Spirito essendo Unico, come numero Uno, se visto, non pu mostrare diverse facce. La Realt, abbiamo detto, complessa, vastissima, infinita e pu mostrarsi in varie parti costituenti, per cui colui che vede (a parte lerrore di interpretazione che d adito ad una verit soggettiva) pu vederne una parte sola e non la Realt nella sua completezza. Mentre lo Spirito, essendo Unico, non pu essere scisso in parti costituenti. molto difficile spiegarsi con le vostre parole, ma spero di riuscire. Guardiamo di fare una analogia.

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Prendiamo un oggetto; prendiamo, per esempio, un cubo colorato di un colore non ben definito. Fra pi osservatori possono esistere alcuni, i quali possono vedere o definire quel colore in modo diverso da altri. Semplifichiamo: togliamo lincertezza relativa al colore, poniamo sia il bianco. Lincertezza diminuisce; essendo il colore pi definito, lincertezza non sussiste pi. Fra gli stessi osservatori, vi pu essere qualcuno, il quale dica che la figura non geometricamente perfetta; allora noi semplifichiamo ancora: da un cubo, lo facciamo diventare un quadrato, cio una figura che non ha pi tre dimensioni, ma due dimensioni. Fra gli osservatori, pu esistere ancora colui il quale abbia una incertezza e dica che il quadrato non geometricamente esatto. Per, le possibilit di falsa interpretazione sono diminuite, essendo diminuita la complessit della figura. Diminuiamo ancora le possibilit fino ad arrivare al punto geometrico: in questo caso, il punto geometrico non pu essere visto n rappresentato. Ma, per ipotesi, poniamo che si possa vedere un punto geometrico, le possibilit di false interpretazioni diminuiranno. Mi sono spiegato? Ora: esiste una differenza fra Realt e Spirito? Lo Spirito Realt, vero? Per lo Spirito non tutta la Realt; la Realt qualcosa che va oltre ancora lo Spirito. Lo Spirito, per, la radice della Realt. Lo Spirito, bench sia la radice della Realt, non la Realt completa. La Realt Dio, cio lAssoluto, naturalmente la Realt Assoluta. Lo Spirito il numero Uno, la Prima Sostanza se vogliamo cos chiamarla ma non tutta la Realt. Domanda Scusa, ma allora lo Spirito non Dio? S! Risposta Dio il Tutto e, quindi, lo Spirito ed la materia; lenergia ed la mente. Lo Spirito, se vogliamo fare una scala, ci che pi vicino a Dio; la porta attraverso la quale si passa per arrivare alla conoscenza di Dio e, quindi, in un certo senso, Dio privo di veli. Mi spiego? Ma Dio oltre lo Spirito; lo Spirito e tutto il resto. Domanda Scusa, allora quando hai detto radice, intendevi in questo senso, come hai detto porta radice per noi, per il Manifestato? Risposta radice per il Manifestato, per voi, perch appunto attraverso a questa porta lindividuo giunge alla conoscenza; non solo, ma proprio radice come struttura. Facciamo ancora un esempio: supponiamo di essere in un mondo fatto di ghiaccio: lo Spirito sarebbe lacqua che compone il ghiaccio, vero? che, quindi, radice di questo mondo. Ma il mondo tutto; lacqua, il ghiaccio ed tutta la realt che espressa da questo mondo di ghiaccio. DALI Che cosa Spirito e che cosa, invece, lAssoluto? Lo Spirito la Divina Sostanza: la prima, unica, incommensurabile, eterna, infinita, immutabile Sostanza di Dio. Allora quale differenza c fra Spirito e Dio-Assoluto, se lo Spirito ne la Sostanza? Ho dinnanzi ai miei occhi, dipinto dalla immaginazione, un semplice carillon, che al pari di tutti gli oggetti materiali ha una forma, costituito da una materia; eppure, il carillon non rappresentato unicamente da quella forma e da quella materia: il carillon la forma, la materia e ci che queste esprimono. la forma, la materia, il suono e lidea di quelloggetto. Allo stesso modo, lo Spirito la Divina Sostanza ed eterno, infinito, onnipresente e via dicendo; ma lAssoluto qualcosa di pi, perch lo Spirito ed ci che questo Spirito compone ed esprime: il Manifestato, linsieme dei Cosmi, e il non Manifestato. Questo lAssoluto. Ed allora direte voi lo Spirito che voi ci avete definito come primo aspetto del Logos, come radice dellEssere, qualcosa che trascende il Logos stesso?. Certo. Lo Spirito, come Divina Sostanza, ripeto, tutto permea: permea la Manifestazione, dal Logos al piano fisico; e permea la non Manifestazione, perch nel non Manifestato non vi nulla, vi lo Spirito che non manifesta, non compone alcun Cosmo. Lo Spirito o Divina Sostanza Unico nella sua essenza, nella sua strutturazione, nella sua composizione se cos, con linguaggio improprio possiamo dire Uno. Ma a quale infinit di forme, di espressioni, di manifestazioni d luogo! E chi pu elencarle? sempre lo Spirito del quale il Logos di un Cosmo costituito; ma a quale diversit d luogo un Logos di un Cosmo, rispetto al Logos di un altro Cosmo! Ed sempre lo Spirito che la prima manifestazione del Logos, perch il Logos stesso la pietra cubica, il centro di ogni Cosmo. La prima manifestazione, il punto gravitazionale, attorno al quale vive il Cosmo; e, quindi, il primo numero della serie dei numeri. LUnit per i neo pitagorici o gli amanti della matematica pu simbolizzare indifferentemente tutta la serie dei numeri; e, se noi adoperiamo i numeri e con questi simbolizziamo la Realt, ecco che questa Unit diventa lAssoluto. Ecco che questa Unit, intesa come materia che d origine a tutta la serie dei numeri, diventa lo Spirito. Ma pur sempre lUnit che il primo numero della serie. Ecco il Logos ed il suo primo aspetto; ecco la base di partenza di un Cosmo. Dunque, un solo Spirito che pu essere considerato come radice dellEssere, prima manifestazione di un Logos, come quid che compone un Logos, come Divina Sostanza che tutto permea e che ha gli stessi

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attributi dellAssoluto. Ma, sia ben chiaro che lAssoluto lo Spirito e ci che questo compone, significa, esprime nel Manifestato ed anche il non Manifestato: lAssoluto il Tutto. E lo Spirito Vita? Certo: la radice stessa della Vita. Vita di un Cosmo e Vita Assoluta. E lo Spirito Amore? Certo. E lo Spirito moto? Certo; ma quale moto? Moto Assoluto se lo si considera come Divina Sostanza, moto di un Cosmo se lo si considera come radice dellessere, di ogni essere. Cosa significa moto Assoluto? Significa moto in ogni direzione, in ogni senso, con ogni velocit, eguale: immutabilit. Ecco perch Dio immutabile. Si pu dire che un corpo si muove di un determinato moto, facendo riferimento ad un punto, avendo un qualcosa a cui riferirsi. Ma come possibile rappresentare un moto in ogni direzione, con ogni velocit? Ecco limmutabilit. Immutabilit di che cosa? DellAssoluto. Non del relativo, perch nel relativo v il moto relativo e, quindi, mutabilit. Lo Spirito muta? Lo Spirito non pu mutare e non muta. Muta tutto ci che dallo Spirito emana, tutto ci che questo Spirito costituisce, ma non lo Spirito.

Domanda Come possibile che una individualit, che un soggetto, esperimenti la Realt Assoluta, cio oggettiva? Risposta _ La Realt Assoluta pu essere sperimentata solo da chi si identificato con lAssoluto. Questi non pi soggetto, ma in questa comunione sente ed il Tutto. Lidentificazione con lAssoluto non vuol dire per annichilimento, bens sentire il Tutto con una vivezza indescrivibile. Colui che si identifica con lAssoluto, oltre la coscienza cosmica, nella coscienza Assoluta, Assoluto. E se qualcosa fluisce dallAssoluto, fluisce da lui; e se qualcosa dallAssoluto deve venire agli uomini, pu venire da lui, senza che per questo si debba dire che le leggi sono insufficienti. Chi si identifica nellAssoluto diviene egli stesso la legge. Chi si identifica nellAssoluto pu essere un canale attraverso il quale giunge qualcosa alluomo, senza che in questa opera vi sia un fattore personale. Diventare strumento della legge ed essere la legge stessa. Ecco che cosa dovete capire: essere strumenti ed essere la legge stessa. E niente v di strano in tutto ci. Occorre solamente riuscire a conciliare le due cose. Riuscire a capire che chi giunto alla massima evoluzione, alla identificazione con lAssoluto pur conservando la propria individualit nel senso che capisce, che sente, che vive, tanto da capire, sentire e vivere come non mai, in termini di Assoluto pur conservando la sua individualit, diviene uno nel Tutto. E, quindi, diviene la Legge, diviene lAmore e la Vita. il Tutto.

Vorrei chiarire, se mi sar possibile, ci che stato oggetto della vostra conversazione di questa sera. Abbiamo detto sempre che la Realt ci che . La Realt Assoluta Dio. Abbiamo, inoltre, detto che vi un altro genere per cos dire di realt ed una realt limitata: la realt soggettiva. La Realt Assoluta, il termine stesso lo dice, oggettiva. Mentre esiste anche una realt soggettiva ed . ad esempio, la realt che lindividuo acquisisce in un determinato periodo della sua evoluzione. La Realt Assoluta, ancora lo ripeto, quella che : essendo Dio, infinita, illimitata, immutabile, onnipresente, onnisciente e via dicendo, vastissima. Questa Realt Assoluta non dalluomo compresa in una sola volta; possono essere viste alcune parti di questa Realt per cos dire ognuna delle quali reale non meno di tutta la Realt completa. Per, queste parti possono essere acquisite dallindividuo non esattamente. Di una stessa Realt, con lerre maiuscola, facente parte della Realt Assoluta, due osservatori possono dare due diverse interpretazioni; accade, quindi, che questa Realt, la quale fa parte della Realt Assoluta, diventa per questi due individui soggettiva. Vi stato detto che, per, esiste un qualcosa il quale, per Sua Natura, se per assurda ipotesi fosse visto, non darebbe adito a false interpretazioni, e questo lo Spirito. Che cosa vuol dire ci? Lo Spirito essendo Unico, come numero Uno, se visto, non pu mostrare diverse facce.

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La Realt, abbiamo detto, complessa, vastissima, infinita e pu mostrarsi in varie parti costituenti, per cui colui che vede (a parte lerrore di interpretazione che d adito ad una verit soggettiva) pu vederne una parte sola e non la Realt nella sua completezza. Mentre lo Spirito, essendo Unico, non pu essere scisso in parti costituenti. molto difficile spiegarsi con le vostre parole, ma spero di riuscire. Guardiamo di fare una analogia. Prendiamo un oggetto; prendiamo, per esempio, un cubo colorato di un colore non ben definito. Fra pi osservatori possono esistere alcuni, i quali possono vedere o definire quel colore in modo diverso da altri. Semplifichiamo: togliamo lincertezza relativa al colore, poniamo sia il bianco. Lincertezza diminuisce; essendo il colore pi definito, lincertezza non sussiste pi. Fra gli stessi osservatori, vi pu essere qualcuno, il quale dica che la figura non geometricamente perfetta; allora noi semplifichiamo ancora: da un cubo, lo facciamo diventare un quadrato, cio una figura che non ha pi tre dimensioni, ma due dimensioni. Fra gli osservatori, pu esistere ancora colui il quale abbia una incertezza e dica che il quadrato non geometricamente esatto. Per, le possibilit di falsa interpretazione sono diminuite, essendo diminuita la complessit della figura. Diminuiamo ancora le possibilit fino ad arrivare al punto geometrico: in questo caso, il punto geometrico non pu essere visto n rappresentato. Ma, per ipotesi, poniamo che si possa vedere un punto geometrico, le possibilit di false interpretazioni diminuiranno. Mi sono spiegato? Ora: esiste una differenza fra Realt e Spirito? Lo Spirito Realt, vero? Per lo Spirito non tutta la Realt; la Realt qualcosa che va oltre ancora lo Spirito. Lo Spirito, per, la radice della Realt. Lo Spirito, bench sia la radice della Realt, non la Realt completa. La Realt Dio, cio lAssoluto, naturalmente la Realt Assoluta. Lo Spirito il numero Uno, la Prima Sostanza se vogliamo cos chiamarla ma non tutta la Realt. Domanda Scusa, ma allora lo Spirito non Dio? S! Risposta Dio il Tutto e, quindi, lo Spirito ed la materia; lenergia ed la mente. Lo Spirito, se vogliamo fare una scala, ci che pi vicino a Dio; la porta attraverso la quale si passa per arrivare alla conoscenza di Dio e, quindi, in un certo senso, Dio privo di veli. Mi spiego? Ma Dio oltre lo Spirito; lo Spirito e tutto il resto. Domanda Scusa, allora quando hai detto radice, intendevi in questo senso, come hai detto porta radice per noi, per il Manifestato? Risposta radice per il Manifestato, per voi, perch appunto attraverso a questa porta lindividuo giunge alla conoscenza; non solo, ma proprio radice come struttura. Facciamo ancora un esempio: supponiamo di essere in un mondo fatto di ghiaccio: lo Spirito sarebbe lacqua che compone il ghiaccio, vero? che, quindi, radice di questo mondo. Ma il mondo tutto; lacqua, il ghiaccio ed tutta la realt che espressa da questo mondo di ghiaccio. DALI

Che cosa Spirito e che cosa, invece, lAssoluto? Lo Spirito la Divina Sostanza: la prima, unica, incommensurabile, eterna, infinita, immutabile Sostanza di Dio. Allora quale differenza c fra Spirito e Dio-Assoluto, se lo Spirito ne la Sostanza? Ho dinnanzi ai miei occhi, dipinto dalla immaginazione, un semplice carillon, che al pari di tutti gli oggetti materiali ha una forma, costituito da una materia; eppure, il carillon non rappresentato unicamente da quella forma e da quella materia: il carillon la forma, la materia e ci che queste esprimono. la forma, la materia, il suono e lidea di quelloggetto. Allo stesso modo, lo Spirito la Divina Sostanza ed eterno, infinito, onnipresente e via dicendo; ma lAssoluto qualcosa di pi, perch lo Spirito ed ci che questo Spirito compone ed esprime: il Manifestato, linsieme dei Cosmi, e il non Manifestato. Questo lAssoluto. Ed allora direte voi lo Spirito che voi ci avete definito come primo aspetto del Logos, come radice dellEssere, qualcosa che trascende il Logos stesso?. Certo. Lo Spirito, come Divina Sostanza, ripeto, tutto permea: permea la Manifestazione, dal Logos al piano fisico; e permea la non Manifestazione, perch nel non Manifestato non vi nulla, vi lo Spirito che non manifesta, non compone alcun Cosmo. Lo Spirito o Divina Sostanza Unico nella sua essenza, nella sua strutturazione, nella sua composizione se cos, con linguaggio improprio possiamo dire Uno. Ma a quale infinit di forme, di espressioni, di manifestazioni d luogo! E chi pu elencarle? sempre lo Spirito del quale il Logos di un Cosmo costituito; ma a quale diversit d luogo un Logos di un Cosmo, rispetto al Logos di un altro Cosmo! Ed sempre lo Spirito che la prima manifestazione del Logos, perch il Logos stesso la pietra cubica, il centro di ogni Cosmo. La prima manifestazione, il punto gravitazionale, attorno al quale vive il Cosmo; e, quindi, il primo numero della serie dei numeri. LUnit per i neo pitagorici o gli amanti della matematica pu simbolizzare indifferentemente tutta la serie dei numeri; e, se noi adoperiamo i numeri e con questi simbolizziamo la Realt, ecco che questa Unit diventa lAssoluto. Ecco che questa Unit, intesa

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come materia che d origine a tutta la serie dei numeri, diventa lo Spirito. Ma pur sempre lUnit che il primo numero della serie. Ecco il Logos ed il suo primo aspetto; ecco la base di partenza di un Cosmo. Dunque, un solo Spirito che pu essere considerato come radice dellEssere, prima manifestazione di un Logos, come quid che compone un Logos, come Divina Sostanza che tutto permea e che ha gli stessi attributi dellAssoluto. Ma, sia ben chiaro che lAssoluto lo Spirito e ci che questo compone, significa, esprime nel Manifestato ed anche il non Manifestato: lAssoluto il Tutto. E lo Spirito Vita? Certo: la radice stessa della Vita. Vita di un Cosmo e Vita Assoluta. E lo Spirito Amore? Certo. E lo Spirito moto? Certo; ma quale moto? Moto Assoluto se lo si considera come Divina Sostanza, moto di un Cosmo se lo si considera come radice dellessere, di ogni essere. Cosa significa moto Assoluto? Significa moto in ogni direzione, in ogni senso, con ogni velocit, eguale: immutabilit. Ecco perch Dio immutabile. Si pu dire che un corpo si muove di un determinato moto, facendo riferimento ad un punto, avendo un qualcosa a cui riferirsi. Ma come possibile rappresentare un moto in ogni direzione, con ogni velocit? Ecco limmutabilit. Immutabilit di che cosa? DellAssoluto. Non del relativo, perch nel relativo v il moto relativo e, quindi, mutabilit. Lo Spirito muta? Lo Spirito non pu mutare e non muta. Muta tutto ci che dallo Spirito emana, tutto ci che questo Spirito costituisce, ma non lo Spirito.

Domanda Come possibile che una individualit, che un soggetto, esperimenti la Realt Assoluta, cio oggettiva? Risposta _ La Realt Assoluta pu essere sperimentata solo da chi si identificato con lAssoluto. Questi non pi soggetto, ma in questa comunione sente ed il Tutto. Lidentificazione con lAssoluto non vuol dire per annichilimento, bens sentire il Tutto con una vivezza indescrivibile. Colui che si identifica con lAssoluto, oltre la coscienza cosmica, nella coscienza Assoluta, Assoluto. E se qualcosa fluisce dallAssoluto, fluisce da lui; e se qualcosa dallAssoluto deve venire agli uomini, pu venire da lui, senza che per questo si debba dire che le leggi sono insufficienti. Chi si identifica nellAssoluto diviene egli stesso la legge. Chi si identifica nellAssoluto pu essere un canale attraverso il quale giunge qualcosa alluomo, senza che in questa opera vi sia un fattore personale. Diventare strumento della legge ed essere la legge stessa. Ecco che cosa dovete capire: essere strumenti ed essere la legge stessa. E niente v di strano in tutto ci. Occorre solamente riuscire a conciliare le due cose. Riuscire a capire che chi giunto alla massima evoluzione, alla identificazione con lAssoluto pur conservando la propria individualit nel senso che capisce, che sente, che vive, tanto da capire, sentire e vivere come non mai, in termini di Assoluto pur conservando la sua individualit, diviene uno nel Tutto. E, quindi, diviene la Legge, diviene lAmore. E la vita, il Tutto.

Voi avete parlato di leggi ed questa la precisazione che occorre fare. Le leggi vigono in tutto il Cosmo; il Cosmo stesso esiste per la legge, per Dio che la Legge stessa. Le leggi, quindi, non si possono eludere, tutto quello che avviene, avviene per esse. Ciascuna legge ha un suo campo di azione e ciascun piano di esistenza regolato, nella vita e nei fenomeni, dalle leggi. Ogni volta che si determinano certe condizioni favorevoli acciocch il fenomeno si produca, il fenomeno si produce perch regolato da certe leggi. Se si producono condizioni favorevoli per un determinato fenomeno, si manifesta quel fenomeno. Se si producono condizioni favorevoli per un altro fenomeno, si manifesta laltro fenomeno, vero? Ma, entrambi i fenomeni sono regolati da leggi. Quindi, nel caso del karma, quando noi vi diciamo: luomo subisce un effetto, non intendiamo dire che subisce leffetto di una causa che ha mosso perch andato contro una legge, ma avendo creato certe condizioni favorevoli, leffetto si manifesta. Mi spiego: toccando una fiamma, luomo si scotta, vero? Tutto questo fenomeno regolato da una precisa legge, quindi, non che luomo, toccando la fiamma, vada contro la legge, tuttaltro; pone lambiente favorevole acciocch il fenomeno si produca, acciocch la legge manifesti quel fenomeno. Ed attraverso a questo inciampare in vari fenomeni, che luomo costituisce la propria coscienza.

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Attraverso a questa esperienza, luomo arriva a comprendere la Verit. Ma quale direte voi la Verit?. Tutto Verit, certamente. Ma la Verit la enunciazione della Realt e la Realt ci che ,e non ci che appare. E, quindi, luomo deve imparare a vedere ci che , e non ci che appare. A conoscere, quindi, a comprendere, a unirsi alla Realt e lo fa attraverso a questo incontrare varie esperienze, meditare, pensare, evolvere. Non possiamo, quindi, dire che luomo vada contro le leggi, perch tutto legge. E niente di quello che avviene pu essere al di fuori di una legge. Ma, certi fenomeni, che luomo ha libert di produrre, possono portargli dolore, perch in questo dolore luomo comprende o si avvia verso la comprensione della Realt di ci che , e non di ci che appare. Luomo nasce nel Cosmo e possiamo dire che nasce nellillusione, perch luomo, inizialmente, si basa su ci che vede e ci che sente, su quello che i suoi sensi gli fanno percepire. Ma dalla illusione, luomo giunge alla Realt; da questa visione illusoria, da questo aspetto transitorio, che esiste in tutto il Cosmo, nelle cose, luomo passa allaspetto immutabile di Dio. KEMPIS

Ci accingiamo a parlare, oh figli, di un concetto che stato oggetto, da parte di creature, di meditazioni durate anni e che pu essere, di volta in volta, centrato attraverso a questa profonda meditazione, ma che appare, nella sua Realt, dimprovviso. Come un lampo che abbraccia tutto lindividuo e lo conduce alla identificazione con loggetto della meditazione: lAssoluta Realt Vivente. LAssoluto il Tutto, ma , anche, lUno. LAssoluto non rappresentato dalla totalit delle cose, ma trascende questa stessa totalit. Il Tutto nellAssoluto, lAssoluto il Tutto ed nel Tutto. LUno dai mille volti. Che cosa significa questo? Significa che lAssoluto non una Realt che comprende in S infinite realt a s stanti, cio una Realt fredda, una Realt che risulta dalla somma del Tutto. No. la totalit del Tutto, ma lUno. Ribadisco che lUno, perch voi non abbiate a pensare, parlando del Tutto, che lAssoluto sia un insieme di singole realt di fatto, ciascuna delle quali esista quale senza che vi sia una unicit, una unione del Tutto; unione che poi lAssoluto stesso. Vi siete chiesti se lAssoluto ha la consapevolezza di esistere, di essere lAssoluto e non avete risposto erratamente, ma la vostra risposta incompleta, perch avete detto che lAssoluto la stessa consapevolezza, negando per allAssoluto la consapevolezza di Se stesso. Questo perch avete dimenticato che Egli il Tutto ed Uno. lAssoluto Sentire, lAssoluto Amare, Sentire di tutto ci che in Lui. LAssoluta Consapevolezza del Manifestato e del non Manifestato. Egli quindi Sente, Vive, Ama in noi ed attraverso di noi. Egli Sentimento, Amore, Vita, ma non come idee astratte, non come concetti idealizzati, figli, ma come Realt viventi del Tutto-Uno. Vi siete anche chiesti che senso possa avere pregare. Infatti, se non si ammette e riconosce, nel concetto dellAssoluto, il Suo trascendere la totalit delle cose, del Manifestato e del non Manifestato, nessun significato avrebbe il pregare. Nella preghiera rivolgetevi allUno; ricordate che Egli presente in voi nel vostro vero S, che Suo alito, Sua stessa Natura, Sua stessa Sostanza. Ma, quale senso ha quella preghiera fatta in conseguenza di un concetto errato di Dio, usando le parole non acconce, usando termini che esprimono concetti allopposto di quello che la Realt? Il pregare, in qualunque forma, non che un mezzo per destare nellindividuo uno stato danimo tale da aprire nellintimo del proprio essere un canale di comunicazione con il proprio S spirituale che lAssoluto stesso nellEssenza, nella Sostanza e nella Realt. Non che un mezzo per volgersi a quellUno di cui prima vi dicevo, che, essendo lInfinita Presenza, tutto Sente. un richiamare su di s un qualcosa che immancabilmente giunge: forse non giunger nelle forme richieste, forse non avr lattuazione desiderata, forse non significher soddisfacimento di un desiderio manifestato; ma un chiedere a cui segue sempre un dare. Niente pu esservi che da Lui sia ignorato, neppure la stravagante o rozza offerta che a Lui possa rivolgere un selvaggio. Bussate e vi sar aperto. Chiedete e vi sar dato. In questo immenso Tutto-Uno, l dove in proporzione un microscopico nulla chiede, l si desta, vibra, vive qualcosa: unanima che invoca; ed ecco che da questo infinito Tutto-Uno, per questo piccolo e pur sempre udito richiamo, ad essa giunge una divina risposta. Questo, in effetti, il valore della preghiera nel concetto che noi vi abbiamo dato del DioUno-Assoluto. Tutto quanto di strano possa luomo fare, tutto quello che egli possa erratamente costruire spinto dalla sua religione, ha un solo significato che non sta nellesteriore, che non sta nellerrato esprimere o nella

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espressione di un errato concetto; ma sta unicamente in questo alzare gli occhi al cielo delluomo, che un moto in se stesso errato perch Iddio in ogni luogo e, prima ancora di tutto, in noi stessi, ma che sta a simbolizzare, a significare il volgersi dellindividuo al Tutto-Uno laddove la sua meta, il suo destino, la ragione della sua vita. Questo significa e per questo ha valore la preghiera. In questo immenso Tutto-Uno, nel Manifestato e nel non Manifestato ed in seno alle Manifestazioni, ai Cosmi, dove tutto regolato, dove tutto si svolge secondo leggi e qualunque cosa accada, niente pu rimanere a s stante, fine a se stessa, non facente parte di un piano regolato e preciso, dove nulla va perduto e, quindi, laddove, secondo questo concetto, non sembra avere posto la preghiera erratamente concepita, l un semplice pensiero rivolto allUno, tanto forte, tanto efficace, che percepito. Ed tale la Consapevolezza dellAssoluto, ed tale il Suo Sentire lAmore perch Egli il Sentire stesso e lAmore stesso che questo quasi inavvertibile richiamo udito. Noi che vi parliamo dellAssoluto dicendovi che Egli il Tutto, che errato il concetto di un Dio avulso dal Creato, che non vi sono degli interventi speciali di Dio, cos come luomo intende ci e cio come un favore, una elargizione fatta da un signore regnante ad un suo suddito, noi pure vi diciamo che in questa immensa precisione, in questo infinito equilibrio, laddove ogni cosa vista, prevista se volete laddove il Tutto talmente legato e concatenato da far pensare luomo ad una sorta di meccanismo freddo, invece vi uno sconfinato Sentire, un incommensurabile Amore. DALI Rispondendo alle vostre domande, abbiamo cercato di comunicarvi il concetto dellUno- Assoluto, sforzandoci di adire, per quanto possibile, alla Realt, alla cui effettiva comprensione non possibile giungere per mezzo delle parole. Tuttavia confidiamo che meditando su questo concetto possiate avere dei lampi di intuizione, i soli che possono dare quella comprensione che la logica umana non potr mai dare. Sempre animati da questa speranza, ci accingiamo ad affrontare lobiezione che scaturisce in chi, conoscendo il male del mondo, non riesca a comprendere come questo male, al pari di tutte le cose, sia nellAssoluto; e come dallAssoluto e nellAssoluto siano emanati i Cosmi che sono relativi. Per definizione stessa, lAssoluto il Tutto: il Manifestato e il non Manifestato; tutto quanto in questo Cosmo esiste sentimentalmente, mentalmente, sensazionalmente, fisicamente nellAssoluto. Ma Dio trascende la totalit del Tutto: Egli lUno-Assoluto. Tutto quanto in Lui non pu che essere relativo, essendo una parte del Tutto. (*) Il male, quindi, come sapete dalla raccolta di scritti precedente a questa relativo ed del relativo. Il male, come ogni altra bruttura, per quanto orribile possa essere, fa parte del Tutto, come il relativo nel Tutto, ma ci non vuol dire che faccia parte della Natura di Dio, perch Egli lUno-Assoluto che trascende la totalit delle cose. Dio, che lEterno Presente e lInfinita Presenza, conosce tutte le cose prima ancora che queste siano conosciute ed operate dalluomo. Lindividuo, che attraverso ai millenni forma la propria coscienza e nasce spiritualmente, concepisce tutte quelle brutture che vi sono note, fino a che la sua coscienza non abbastanza formata da condurlo alla identificazione con Dio, cio renderlo partecipe della Natura Divina. Ed logico che sia cos. Il male, pur essendo concepito solo da chi non ha compreso la Realt del Tutto, un fattore della evoluzione individuale. Non condannabile il fiore che ancora non sbocciato. Ecco perch la giustizia di Dio sarebbe inconcepibile senza la Sua Misericordia. La nascita spirituale delluomo comprende la fase in cui egli, sentendosi separato e distinto da quanto lo circonda, nella sua mente concepisce il male, proprio perch non comprende la Realt. Ma, per comprenderla, egli deve compiere il cammino della evoluzione nellirreale mondo della separativit. Infatti, proprio dagli effetti che luomo subisce avendo concepito il male, che egli prende cognizione di che cosa sia il male e corregge cos la sua natura interiore fino a riconoscersi uno col Tutto ed a trasfondere in essa lAmore divino. Dio lUno-Assoluto, tutto quanto esiste, pur essendo in Lui, non pu che essere relativo ed il relativo non pu determinare la Natura dellAssoluto. DALI

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N.d.R. stata stampata una precedente raccolta di comunicazioni dal titolo INCONTRI.

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DioUnoAssoluto colui che . Egli il Tutto-Uno ed la causa del tutto. Egli la Prima Causa che, proprio perch tale, non pu essere conseguenza di alcunch. Egli lEssere. Nel concetto dellEssere compreso il non essere. Egli lAssoluto e nel concetto dellAssoluto compreso tutto quanto ; ma tutto quanto nellAssoluto, preso a s, relativo. Egli esiste, ma nel concetto dellesistenza presupposta la non-esistenza, cos Egli esiste proprio perch la Sua Natura quella che , proprio perch in Lui sono emanate e riassorbite le Manifestazioni, proprio perch in Lui il manifestarsi ed il riassorbirsi, il Manifestato ed il non-Manifestato. Le parole non possono esprimere pi di questo; esse rimangono incomprensibili per chi non cerchi di assimilare il concetto che vogliono esprimere. La Realt incomunicabile, ma pu essere intuita. Quando ci lo sar anche per chi ci legge, le nostre parole acquisteranno il vero significato che noi cerchiamo di dare ad esse. Quel giorno fortunato cadr il velo davanti ai suoi occhi ed egli potr comprendere che tutto quanto oggi possa sembrargli triste, al pari di ci che d gioia, perfetto. Nulla v, sia pure nel mondo dellirrealt, che non abbia significato e che debba considerarsi un errore. Allora il nostro messaggio: Tutto nel migliore ed unico modo possibile, non suoner pi come conforto o controsenso, ma sveler il vero significato che sta oltre ci. Al pari dellintero mondo nel quale oggi vivete, acquister, allora, ai vostri occhi il giusto valore. Ogni umana vicenda sembrer lontana, perch il suo insegnamento, importantissimo per chi da queste deve trarne esperienza, sar cosa superata. Il fiore sar, allora, sbocciato. Luomo calcher un nuovo cammino non pi inconsciamente, ma sicuro di procedere verso la sua vera Meta: Il Principio e il Fine del Tutto. I VOSTRI FRATELLI

utile ricordare che: dicesi piano linsieme di tutte quelle materie che hanno le stesse caratteristiche fondamentali. La distinzione , quindi, eseguita in funzione della diversit delle materie e non da una diversa ubicazione nello spazio, in quanto, del resto, in ciascun punto del Cosmo esistono tutti i piani. Lesistenza dellindividuo su questi piani non pu essere, quindi, intesa come uno spostarsi dellindividuo da un piano allaltro; significa, invece, avere in ciascun piano un corpo in formazione o in attivit. Luomo di madia evoluzione oltre che esistere sul piano fisico, esiste astralmente, mentalmente, eccetera, perch ha un corpo astrale, mentale, eccetera. Se mai si deve distinguere fra esistenza inconsapevole ed esistenza consapevole. La prima quella esistenza che, per poca evoluzione, quindi scarsa capacit dei veicoli, non d la visione di quanto circonda i vari corpi; la seconda, invece, d la visione e la percezione di quanto accade nei vari piani in cui sono i veicoli. Per cui, ad esempio, luomo di media evoluzione esiste consapevolmente nel piano fisico, inconsapevolmente negli altri piani. Nellultima nostra conversazione, dicemmo che vi sono tanti piani di esistenza, quanti sono i diversi stadi di esistenza individuale. Per non equivocare, anzich dire piani di esistenza individuale, sar opportuno dire livelli di esistenza individuale. Cos, ad esempio, la vostra esistenza si svolge in diversi livelli: in modo consapevole, nel piano fisico e in modo inconsapevole, nel piano astrale, al livello di sensazione, emozione, desiderio; nel piano mentale, al livello istintivo, intellettivo e supernormale. Infine, state raggiungendo il livello della coscienza individuale. Per ogni nascita dei veicoli, un livello di esistenza raggiunta. Tale esistenza, ripeto, pu essere consapevole o inconsapevole. Sette sono i livelli principali di esistenza nelluomo.

7) fisico 6) astrale

ternario inferiore

Corpo fisico Corpo astrale

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5) mentale 4) intellettivo

Corpo mentale

3) supernormale 2) akasico 1) Spirituale

ternario superiore

Corpo Akasico Goccia Divina

SCHEMA ILLUSTRATIVO

(La gamma dello Spirito) nellindividuo)

(I piani)

(I livelli di esistenza

UNIT

ASSOLUTO

ASSOLUTO

Coscienza Assoluta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

SPIRITO LOGOICO TRINIT individuale AKASA MENTE COSMICA

LOGOS

Coscienza cosmica PIANO AKASICO Coscienza

o fratellanza universale Mente supernormale PIANO MENTALE Mente intellettiva Mente istintiva

MENTE UNIVERSALE TRIALIT desideri MATERIA PIANO FISICO Incarnazione ENERGIA PIANO ASTRALE Sensazioni emozioni

In questo schema occorre rilevare che per incarnazione intendiamo non solo la vita dellindividuo, giunto allo stadio di evoluzione umana, tanto che abbiamo scritto, alla sommit di quel settore dello schema, I livelli della esistenza individuale. Con incarnazione intendiamo qualunque stadio della evoluzione individuale, giacch incarnazione, per noi, quel processo che collega la vita dellindividuo con una qualunque forma di vita nel piano fisico. Quindi, per incarnazione intendiamo anche il collegamento fra la vita dellindividuo e il processo di cristallizzazione.

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Voi sapete, dalla definizione che ne abbiamo data, che individuo anche colui che, per poco sviluppo o poca evoluzione, ancora non si incarna come uomo, ma collegato alla manifestazione di una qualche forma dei tre regni naturali. Microcosmo , per eccellenza, lindividuo che giunto allo stadio di evoluzione umana: luomo, in poche parole. Ma, per estensione di significato, microcosmo lindividuo ancorch questo, ripeto, per poco sviluppo, sia collegato ad una forma di manifestazione della vita naturale: o minerale o vegetale o animale. Lindividuo, allatto della sua manifestazione, in potenza, possiede tutti i veicoli o corpi ed attraverso alle varie incarnazioni cio attraverso alla reincarnazione questi veicoli o corpi, taluni si organizzeranno, altri, in particolare la coscienza, si costituir o former. Anche se i veicoli non sono organizzati, pur tuttavia la materia che si organizzer in veicolo esiste attorno allindividuo. E, quindi, noi per forza dobbiamo dire che lindividuo un Microcosmo, anche se un Microcosmo, veramente e propriamente, lo sar solo quando la maggior parte dei suoi veicoli saranno sviluppati o costituiti; cio quando lindividuo sar uomo. Dovete, quindi, pensare come avemmo a dirvi anche lultima volta, che in primo tempo lo scopo della incarnazione dellindividuo quello di organizzare i veicoli inferiori attraverso il collegamento dellindividuo con una forma semplice di vita nel mondo naturale (per prima, voi sapete, il processo di cristallizzazione) cio, attraverso alla incarnazione, come abbiamo visto prima, lindividuo comincer a organizzare il proprio veicolo astrale. Inizialmente lindividuo non collegato a una sola forma di vita, nel mondo naturale, ma pi saranno i processi di cristallizzazione ai quali sar collegato lindividuo; e cos via fino a che il veicolo astrale, attraverso agli impulsi che vengono dal mondo esterno, sar abbastanza organizzato da permettere il collegamento dellindividuo con una forma di vita naturale, nel piano fisico, un poco pi organizzata: una forma di vita vegetale. Successivamente, vi sar il collegamento con una forma di vita animale e, quindi, con luomo. Per sfumature, dalla forma di vita animale alluomo, lindividuo collegato a sempre minor numero di forme di vita contemporanee. Intendo dire questo: che mentre in un primo tempo lindividuo, che sia collegato, per sviluppo raggiunto, alla forma di vita naturale animale, contemporaneamente collegato a pi forme di vita di questo tipo, man mano che il suo sviluppo aumenta, e quindi la sua evoluzione, le forme di vita alle quali collegato diminuiscono di numero. Fino a che, alle soglie del mondo umano, sar collegato nello stesso tempo ad una sola forma di vita nel mondo animale. Come uomo, lindividuo sempre collegato ad una sola forma di vita, cio ad un corpo: il suo corpo fisico. Questo corpo fisico la porta attraverso alla quale passano tutti quegli urti, tutti quegli impulsi, tutte quelle esperienze che vanno a raggiungere i veicoli che sono interessati; e attraverso a questa porta, luomo riceve quegli impulsi che organizzano i suoi veicoli superiori. In particolar modo la parte di corpo mentale che d lintelletto. Successivamente, sempre attraverso la porta, o al corpo fisico, lintelletto assieme allastrale, costituir la coscienza. Dobbiamo anche considerare la fase della evoluzione dellindividuo a seconda di come si svolge e cio: da prima i veicoli si organizzano attraverso agli impulsi del mondo circoscrizionale, del mondo che sta attorno allindividuo; successivamente, quando lindividuo uomo, vi unanalisi di questi impulsi. Con lintelletto, lindividuo analizza gli impulsi che gli vengono dal mondo esteriore, ma questi impulsi non sono pi soli perch, come prima dicevo, mentre quando lindividuo non ancora uomo i soli impulsi che organizzano i suoi veicoli sono quelli che vengono dal mondo esteriore, da uomo, attraverso allanalisi che fa con lintelletto e attraverso agli impulsi che gli vengono dai suoi veicoli e, quindi, dallintimo suo, luomo trova altre fonti, altre ragioni, altre cause che possono organizzare ancora di pi i suoi veicoli. Quando la coscienza sar sufficientemente costituita, cio dopo che il veicolo, che sta fra la Scintilla Divina (o lo Spirito, nellindividuo) e la sua mente, sar sufficientemente pronto, allora avremo un nuovo processo e cio lindividuo avr creato in se stesso quel canale di passaggio attraverso al quale fluir la Vita Divina nei veicoli dellindividuo. Costituendosi la coscienza, nellindividuo si sar costituito il collegamento fra lo Spirito e la mente, con tutto quello che ne consegue; cio con il fluire della conoscenza, della saggezza, di tutto quello che inerente allo Spirito, alla mente individuale. Ecco perch, figli, vi abbiamo sempre detto che levoluzione dellindividuo al suo inizio lenta e man mano che prosegue, aumenta di velocit, per cos dire; per questa ragione, perch allinizio, ci che muove levoluzione sono solamente gli impulsi che vengono dallesterno; successivamente vi unanalisi di questi impulsi che vengono dallintimo dellindividuo. Successivamente ancora, oltre a questo, vi un fluire vero e proprio di tutto quanto inerente alla Scintilla Divina nella mente dellindividuo, con tutto quello che ne consegue, cio con un enorme impulso allevoluzione individuale. Non so se sono stato sufficientemente chiaro. Levoluzione ha un suo ritmo naturale; cos, volente o nolente, come si usa dire, lindividuo deve evolvere. Se oppone resistenza a questo ritmo naturale (che non ha, ripeto, la stessa cadenza perch allinizio di una certa lentezza e successivamente diventa di una certa rapidit) incontra sofferenze. La

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sofferenza lindividuo la causa da se stesso opponendosi a questo naturale svolgersi e procedere dellevoluzione. Parlando pi praticamente, non possiamo che ripetervi ancora di cominciare da poco e da vicino. Di avere buona volont e di adoperare questa buona volont. Non occorre che facciate grandi gesta, che vi rendiate protagonisti di grandi azioni, ma che cominciate con lamare di pi i vostri simili, col sopportarli di pi, anche. Perch questo non vuol dire che i vostri simili siano da sopportare per colpa loro, ma pu voler dire che voi avete delle angolosit nel vostro carattere le quali vi impediscono di sopportare i vostri simili. Colui che ha raggiunto una certa coscienza, non avverte le angolosit dei suoi simili; perch se qualcuno di quelli che conoscete o che frequentate vi d fastidio, non vuol dire che la colpa sia di questo qualcuno, ma la causa in voi. La causa sta in qualcosa, in qualche suscettibilit che in voi e che colpita. E, quindi, questa deve essere rimossa, questa deve essere superata. Voi sperate, invece, che siano gli altri a cambiare e che cos non vi tocchino pi nella vostra suscettibilit. Invece, dovete proprio cercare di annullare, superare, distruggere le vostre suscettibilit. Questo quello che si deve fare perch ripeto niente si pu esigere dagli altri; occorre essere estremamente indulgenti con gli altri, quanto estremamente severi con se stessi.

Domanda Scusa, nel vostro piano, il tempo come considerato? come da noi, oppure Risposta No, ogni piano ha il suo tempo. Come abbiamo detto altre volte, voi avete concezione del tempo, in quanto osservate quello che vi circonda; per prendere un oggetto occorre un tempo, occorre che la mano si sposti e questo spostamento occupa un tempo. Per andare a trovare una persona, occorre un tempo che naturalmente in funzione della velocit con la quale vi muovete, della distanza che vi fra voi e la persona desiderata, vero? Nel piano astrale, invece, questo cambia molto; questo concetto di tempo non esiste pi perch non occorre eseguire una serie di movimenti o avere un moto per trovare una persona, ma basta un semplice desiderio; e, quindi, lidea del tempo cambia. Nel piano mentale cambia ancora rispetto e al piano astrale e al piano fisico, perch basta un pensiero per avere il contatto immediato con loggetto di questo pensiero. Domanda Comunque, esiste sempre una successione Intendo dire: io non posso avere una reincarnazione antecedente alla mia morte. Risposta No, questo assolutamente non possibile, perch fino al piano mentale esiste un tempo, bench il tempo del piano mentale sia diverso dal tempo del piano fisico, esiste un tempo. Il tempo non esiste laddove lEterno Presente, cio in Dio. Allora tutto presente, ogni incarnazione vostra presente, direi ogni istante. (Non so come spiegarmi). Ogni istante come fotografato in Lui. Per darvi unidea vaga, la vostra vita composta di innumerevoli attimi; ognuno di questi attimi presente in Lui contemporaneamente e separatamente. Io credo che esempio pi bello di quello che ebbe a fare il Fratello Kempis nello spiegarvi questo, io non sia capace di farlo. Lesempio della pellicola, di un film, vero? in Dio ogni fotogramma presente nello stesso attimo, per cos dire, se di attimo si pu parlare nella stessa Eternit. Mentre, nel piano fisico, i fotogrammi si susseguono luno allaltro, mi spiego? Per cos dire, il piano fisico sarebbe la lente dietro la quale scorre la pellicola per la proiezione: quello sarebbe il piano fisico. In Dio, invece, sarebbe tutta la bobina, tutto il rullo, presente nella stessa Eternit. Domanda Quindi tutte le vite? Risposta S. Avete manifestato certe perplessit sul nostro modo di valutare il tempo umano. Ed in effetti, voi comprendete che, a volte, pu essere per noi difficile dire esattamente quando certi avvenimenti si verificheranno per voi, perch siamo un po distaccati dal vostro concetto del tempo e, riportarci a questo, per noi faticoso. Altre volte, figli, noi siamo impediti da certe cause (che adesso non possiamo esaminare) nel rivelarvi quando si verificheranno certi avvenimenti che vi interessano. Daltra parte abbiamo anche detto che per noi pi facile predire avvenimenti che si verificheranno nel vostro lontano futuro, piuttosto che avvenimenti di un avvenire immediato. Abbiamo detto questo: allorch noi volessimo rivelarvi un avvenimento riguardante il vostro futuro, immediato o remoto, il quale non debba invece essere conosciuto da voi anche se lo volessimo qualcosa ci impedirebbe di farlo; noi perderemmo in quellistante la possibilit di vedere il futuro e dimenticheremmo

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lavvenimento che precedentemente volevamo, invece, comunicarvi. Ci perch (voi facilmente comprenderete) certe cose che voi non dovete sapere, per nessuna ragione possono esservi dette. Ed per questa ragione che gli studiosi di questi fenomeni si trovano a volte imbarazzati, perch non considerano questo lato di tutti i fenomeni, e cio quei fattori che impediscono, anche ai veggenti, di vedere il futuro. In genere detto che il fenomeno pi bello quello che si manifesta spontaneamente e che non richiesto. Vi sono dei fenomeni di previsione veramente clamorosi; casi, ad esempio, di previsioni di date esattissime; ma, in genere, questi fenomeni sono spontanei. Mentre se voi chiedete ad un veggente, in particolare, una previsione, molte volte la previsione non altrettanto clamorosa o non altrettante esatta. Perch? Proprio perch vi sono delle ragioni speciali, a volte, che impediscono che la rivelazione sia fatta dal veggente. Mentre, in quei fenomeni spontanei, evidentemente questi impedimenti non vi sono, perch se il fenomeno spontaneo, vuol dire che poteva accadere. Quindi, gli studiosi di questi fenomeni che amano le cose positive e controllate, dovrebbero per tenere presente questo lato che io non esiterei a definire morale della questione, perch proprio vi sono determinati casi particolari che impediscono al veggente di vedere in anticipo e di comunicare in anticipo.

La scienza definisce energia ci che, attraverso ad un agente intermediario od una trasformazione od una macchina pu produrre un lavoro. Per noi energia pura materia del piano astrale, ovvero ci che si ottiene dalla disintegrazione della pi elementare materia fisica. Voi sapete che ogni piano di esistenza differisce dagli altri non per una diversa ubicazione nellUniverso, ma per la diversa natura della materia che lo costituisce. Tutti i piani esistono nello stesso spazio e ciascuno comprende sette sottigliezze o densit di materia. Ci vuol dire che la materia elementare di ogni piano si pu aggregare e divenire complessa in ragione di sette accostamenti: quattro e tre. Oltre sette aggregazioni, si ha lequilibrio ed il generarsi di unaltra materia, tutta nuova: la materia elementare di un nuovo piano di esistenza. Le aggregazioni, per ciascuna materia di ogni piano, sono sette in dipendenza di una legge fondamentale cosmica. Le prime quattro aggregazioni (ad esempio del piano fisico: ETERICO, SUPER-ETERICO, SOTTOATOMICO, ATOMICO) differiscono dalle seconde tre in quanto le une si creano per assommarsi di unit elementari, le altre (SOLIDO, LIQUIDO, GASSOSO) si determinano dalla pi o meno stretta coesione che v fra atomo ed atomo. A rigore, potremmo dire che gli elementi chimici della materia fisica possono esistere indifferentemente nei tre stati di aggregazione molecolare: solido, liquido, gassoso, purch si trovi la giusta temperatura che li fa vaporizzare, liquefare o solidificare. Cos lacqua, liquido, differisce dal ghiaccio solo per una questione di temperatura, mentre un elettrone differisce da un protone per il numero di particelle elementari che costituiscono sia luno che laltro. La scienza, scoprendo che disintegrando latomo si produce energia, ha avvalorato, di fronte a voi, la nostra tesi, cio che alla base della materia vi energia; ma nella disintegrazione atomica voi non osservate altro che le trasformazioni della energia sprigionatasi, quali, ad esempio, la luce ed il calore. Il calore, in effetti, una vibrazione degli atomi che compongono la materia; la diversa conducibilit del calore dipende dalla singola capacit delle materie di trasmettere, da proprio atomo a proprio atomo, queste vibrazioni.

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La luce , invece, una vibrazione non degli atomi, ma dei corpuscoli che compongono gli atomi. La vibrazione luce differisce dalla vibrazione calore, oltre che per la natura di ci che vibra, per la frequenza di vibrazione. La vibrazione luce la pi alta che si possa avere nel piano fisico. Poich lenergia, liberandosi, mette in vibrazione la materia fisica circostante, noi possiamo dire che lenergia essenza del movimento; ma di quale movimento? Non certo del moto assoluto. Lenergia, o materia del piano astrale, lessenza del movimento della materia del piano fisico. Enunciamo ci in principio generale: lessenza del movimento intrinseco della materia di ciascun piano sempre nella materia del piano precedente per sottigliezza. Nel piano fisico, ad esempio, i venti sono causati dalle diverse temperature dei gas che sono in certe zone dellatmosfera; ma, poich il calore una applicazione di energia alla materia, noi possiamo dire che qualunque moto di materia fisica, sia esso spostamento o vibrazione, sempre causato dallenergia. Ed enunciando ci in principio generale: qualunque movimento delle materie di un piano sempre alimentato dalla materia del piano precedente per sottigliezza. In modo analogo, qualunque impulso che il corpo fisico pu avere, prima per esistere, poi per attuarsi in azione, deve essere sempre alimentato dal corpo astrale. E cos di ogni corpo a quel paino che lindividuo, per propria evoluzione, ha raggiunto come livello di esistenza individuale. Abbiamo, per, sempre detto che ogni sollecitazione doppia: luna proviene dallesterno, laltra dallinterno. Se ci non fosse, levoluzione non sarebbe possibile, perch proprio in virt della collisione delle due sollecitazioni che il livello di esistenza si sposta al piano superiore; non solo, ma se non vi fosse la possibilit di spinte dallesterno, o dal pi grossolano al sottile, la disintegrazione della materia non sarebbe attuabile. La scienza, nelle disintegrazioni atomiche, usa il mezzo dallesterno (bombardamento di atomi di elementi instabili, cio di quegli elementi in cui facile distruggere lequilibrio dei corpuscoli che li costituiscono) ed in tale disintegrazione si libera lenergia, che avendo raggiunto il normale equilibrio della settima aggregazione, aveva dato origine alla materia fisica. Quindi, la materia bombardata si scompone in energia, essenza del movimento, la quale, liberandosi dal naturale equilibrio, si applica alle altre materie fisiche circostanti e le pone in quella vibrazione che voi chiamate luce e calore. Il mezzo dallinterno per scomporre la materia quello che noi usiamo nei fenomeni di apporto.

Questa sera vi siete soffermati su alcuni argomenti. Torner, quindi, utile ricapitolare e, visto che quello che abbiamo detto vi interessa, approfondire il tema. Fino ad oggi, vi abbiamo parlato di corpuscoli e particelle, dando lo stesso significato a queste due parole per indicare ci che allinterno dellatomo della scienza. Occorrer, quindi, nomenclare come sempre in modo convenzionale tutte quelle suddivisioni che originano, attraverso a varie combinazioni e raggruppamenti, latomo che la scienza vostra conosce. Fino dallinizio, vi abbiamo detto, che alla base delle innumerevoli materie fisiche, esiste un elemento identico; noi lo abbiamo chiamato il numero uno del piano fisico, lesistenza del quale supposta dalla stessa vostra scienza. Cio, oggi si propensi a credere che la diversit di tutte le materie, prima ancora di quei corpuscoli e di quelle particelle che compongono gli atomi degli elementi, sia dovuta a una diversa combinazione di un elemento identico, di un elemento basilare. Ci esattissimo. Noi chiameremo, quindi, questo numero uno del piano fisico, unit elementare della materia fisica, analoga alla unit elementare della materia astrale, analoga allunit elementare della materia mentale. La prima differenziazione dovuta alla opposizione di questa unit elementare, che noi chiameremo particella. Come terzo tipo di materia, abbiamo i corpuscoli, infine un altro tipo ancora di materia noi possiamo chiamarla: i nuclei. Sino a questo punto, noi abbiamo visto quattro tipi di materie fisiche elementari: 1. lunit elementare, che alla base di tutta la materia fisica, 2. le particelle, 3. i corpuscoli, ed 4. i nuclei.

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E ciascuna di queste materie fisiche ha una sua densit. Arriviamo, dopo i nuclei, agli atomi. E qua dobbiamo spiegare perch sempre abbiamo fatto una distinzione nella scala delle densit materiali fra i primi quattro gradi e i secondi tre gradi di densit materiali: perch le materie allo stato atomico possono sussistere a rigore indipendentemente allo stato gassoso, liquido e solido. Cio: non che ad una materia, a quella corrisponda una ed una sola densit, come nel caso delle materie elementari che compongono latomo. In sostanza, le innumerevoli materie del piano fisico, possono collocarsi o suddividersi, secondo la loro densit, in una scala settenaria che va da un massimo di densit dei solidi, ad un minimo di densit della unit elementare; abbiamo visto che tutta la materia del piano fisico scaturisce dalla differenziazione di ununica unit elementare. Infatti, da questa unit elementare, noi abbiamo le particelle; dalle particelle, noi abbiamo i corpuscoli; dai corpuscoli, abbiamo i nuclei e dai nuclei, passiamo agli atomi. Gli atomi si differenziano, come sapete, luno dagli altri, per un numero diverso di elettroni che girano attorno ai nuclei centrali. A loro volta, gli atomi delle diverse materie, combinandosi fra loro, originano materie, sostanze diverse. Ricapitoliamo ancora. Partiamo, questa volta, da ci che i vostri occhi vedono: dalle innumerevoli materie fisiche. Il chimico vi dice che esse sono sostanze. Le sostanze sono la combinazione di elementi; gli elementi si differenziano, luno dagli altri, da un diverso numero di particelle elementari che stanno in seno agli atomi che compongono gli elementi stessi. Queste particelle noi le abbiamo nomenclate e abbiamo detto che sono: i nuclei, i corpuscoli, le particelle e, alla base di tutto, le unit elementari del piano fisico. Dunque, fino ad ora abbiamo visto che le innumerevoli materie fisiche diverse, scaturiscono tutte da una unit elementare del piano fisico e che ai primi quattro tipi di materia elementare (cio unit elementare, particelle, corpuscoli e nuclei) corrispondono quattro densit di materia. Una volta arrivati agli atomi, non pi che aggregando gli atomi si abbia una nuova materia alla quale corrisponda una precisa densit, ma si hanno materie le quali possono esistere indipendentemente allo stato gassoso, liquido e solido. A questo punto entriamo nella domanda che vi siete fatti e cio: che cosa esiste fra il nucleo centrale di un atomo e gli elettroni che vi girano attorno. Noi vi abbiamo detto che esiste materia astrale, infatti, e voi domandate se questa materia sia quella che compone il corpo astrale. Se vi fosse data per un attimo la possibilit di vedere, non gi nel modo in cui voi vedete la materia del piano fisico, ma di vederla non dico alla radice ma allo stato atomico, voi vedreste un insieme di nuclei e di elettroni che vi girano attorno; e la visione dei corpi solidi, che sono nel piano fisico, sparirebbe; o per lo meno cambierebbe moltissimo, perch voi non riuscireste pi a distinguere gli atomi delle materie solide, dagli atomi delle materie gassose. Di quello sgabello che sta al centro della cerchia, voi vedreste i nuclei centrali e gli elettroni che girano attorno, di tutti gli elementi che compongono la sostanza legno; ma voi vedreste anche i nuclei centrali degli elementi gassosi che compongono laria circostante. E, quindi, sarebbe difficile distinguere nettamente lo sgabello, da ci che sta attorno a questo sgabello. Se noi andassimo oltre ancora, sparirebbe addirittura la visione dei solidi, poich noi andremmo ancora pi in profondit e, logicamente, non vedremmo pi le materie dense, ma vedendo le materie sottili, cio ci che compone la materia densa, noi passeremmo in un altro mondo, la cui esistenza da voi insospettata, eppure Reale quanto quella e forse pi di quella che voi osservate con i vostri occhi fisici. Il corpo astrale degli individui formato di materia astrale, ma non necessariamente quella materia che sta fra i nuclei centrali e gli elettroni che compongono il veicolo fisico di questi individui. Cio: se noi allontaniamo da un corpo fisico una qualche sua parte, non che contemporaneamente se ne allontani una parte del corpo astrale. Mi seguite? stabilito, provato attraverso a certe materie radioattive, che le materie che compongono un corpo fisico si rinnovano continuamente. Perfino lo scheletro del corpo fisico, che ne la parte pi densa, si rinnova completamente entro un ciclo di tempo assai breve. Quindi, noi giungiamo alla conclusione che il corpo fisico quello che perch ha un fulcro, un centro di attrazione, attorno al quale rimane legato in qualche modo un insieme di materie fisiche. Allo stesso modo per il corpo astrale; il corpo astrale formato di materia astrale e questa materia del piano astrale rimane unita, collegata, organizzata assieme da un fulcro, un centro magnetico che , appunto, lindividuo. Le materie fisiche, che compongono il corpo fisico, si rinnovano in un ciclo di tempo; altrettanto per il corpo astrale. Ma sia il corpo fisico che il corpo astrale non vengono dispersi, perch esiste un centro di attrazione in modo che, venendo espulse le materie vecchie, a queste si sostituiscono materie nuove. Voi, per, non dovete pensare che questo centro di attrazione sia localizzato in qualche parte del corpo fisico o in qualche parte del corpo astrale, vero? Esaminando il corpo fisico, noi vediamo che il cervello che distribuisce limpulso atto a governare la vita vegetativa di tutto il corpo fisico. Ma a sua volta, il cervello non che un organo ricevitore di qualcosa che proviene da fuori del piano fisico.

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Il corpo astrale, figli, non quindi intessuto negli spazi che esistono fra i nuclei centrali e gli elettroni delle materie che compongono il corpo fisico. Il corpo astrale esiste nello stesso spazio in cui esiste il corpo fisico, compenetra il fisico, ma non ne legato nel modo che voi intendete. Cio, non che togliendo od allontanando dal corpo fisico una qualche parte di esso, si tolga o si allontani, del corpo astrale, una parte corrispondente. Quando qualcuno racconta lesperienza dello sdoppiamento e parla delle impressioni ricevute, dice che gli sembrato di fuoriuscire dal corpo fisico. Ci non dovuto al corpo astrale che si stacca dal corpo fisico e che fuoriesce da questo; sarebbe infantile credere ci. dovuto semplicemente, appunto, ad una impressione. Durante la veglia, la coscienza dellindividuo limitata a ci che percepisce attraverso ai sensi del corpo fisico; al momento in cui la coscienza dellindividuo non pi limitata da questi sensi, ma percepisce attraverso ai sensi del corpo astrale, si ha una impressione di librazione, perch i sensi del corpo astrale sono molto pi percettivi di quelli del corpo fisico. Da cui ne nasce una sensazione di liberazione, una sensazione di spaziare. Ripeto: siccome nello stesso spazio esistono indifferentemente tutti i piani di esistenza, noi possiamo dire, a rigore, che nello spazio occupato dal corpo fisico, vi sia il corpo astrale dellindividuo. Ma questo non vuol dire che il corpo astrale ed il corpo fisico siano intessuti in tal modo che, allontanando una parte del corpo fisico, si allontani una parte del corpo astrale o, viceversa, allontanando una parte del corpo astrale, si debba allontanare una parte del corpo fisico.

I TIPI E LE DENSIT DELLE MATERIE DEL PIANO FISICO Tipi di materie Densit delle materie Densit atomica (nel nostro senso) Densit sotto atomica

1. Unit elementari 2. Pi unit elementari originano le particelle, che sono tutte di un tipo 3. Le unit elementari e le particelle originano i corpuscoli, che sono tutti di un tipo 4. I corpuscoli e le particelle originano i nuclei, che sono tutti di un tipo

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Piano fisico eterico

Densit super eterica

Densit eterica vera e propria

5. I nuclei ed i corpuscoli in rapporto 1 a 1 originano gli atomi di un tipo (elementi idrogeno) 6. I nuclei ed i corpuscoli in rapporto 1 a N originano gli atomi di N tipi (tutti gli altri elementi della chimica) 7. 2 o pi atomi di diverso tipo originano una o pi sostanze

le

Lunione degli atomi origina molecole degli elementi e delle sostanze

Piano fisico denso

gli o

Laggregazione pi o meno lasca (?) delle molecole degli elementi e delle sostanze rende elementi o le sostanze: gassosi, o liquidi, o solidi.

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Come si vede da questo schema, le materie eteriche risultano dalle aggregazioni di parti elementari a ciascuna delle quali corrisponde una ed una sola densit, mentre le materie fisiche dense risultano dalle combinazioni di vari atomi e la variet degli atomi scaturisce dal diverso rapporto con cui sono legati i corpuscoli ai nuclei; ma laggregazione degli atomi, combinati o no, pu dar luogo per ogni tipo di materia a tre densit. Il suono un fenomeno che interessa gli atomi (vibrazione dei medesimi a bassa frequenza). Il calore un fenomeno che interessa gli atomi (vibrazione dei medesimi ad alta frequenza). Il magnetismo un fenomeno che interessa i nuclei (centri di attrazione degli atomi). Lelettricit un fenomeno che interessa i corpuscoli (passaggio di elettroni). Le onde elettromagnetiche sono un fenomeno che interessa i corpuscoli (vibrazioni di elettroni). La luce un fenomeno che interessa le particelle (vibrazioni delle stesse). I vari tipi di raggi sono vibrazioni ed anche emissione di particelle. La radioattivit un fenomeno che comprende le vibrazioni e lemissione di particelle. Dalla scienza umana resta da scoprire la vibrazione delle unit elementari. Con queste vibrazioni possibile la comunicazione fra corpo fisico eterico e corpo astrale.

La Scienza afferma che il peso atomico dellelio circa 4 volte quello dellidrogeno e che latomo dellelio composto da un nucleo formato da 2 neutroni e 2 protoni e da elettroni. La stessa Scienza ha riscontrato un difetto di massa fra la somma delle masse dei corpi elementari, che compongono latomo di un qualunque elemento, presi separatamente e la massa dellatomo considerato nel suo insieme. Cercher, ora, di mostrarvi il perfetto accordo fra queste affermazioni e quello che vi abbiamo detto sulla materia sub-atomica. Dagli schemi dati sapete che latomo dellidrogeno composto da un nucleo o protone e da un elettrone. Il protone composto da un nucleo o protone e da un elettrone. Il protone composto da un elettrone o corpuscolo e da una particella. Lelettrone o corpuscolo, a sua volta, il risultato della combinazione di una particella e di una unit elementare. Infine, la particella risulta dalla combinazione di due unit elementari. In ultima analisi, latomo dellidrogeno il risultato delle diverse combinazioni di 8 unit elementari, le quali, per, originano, secondo le differenti combinazioni, altri 3 tipi di materia sub-atomica: particelle, corpuscoli, nuclei. Come si detto, la combinazione di due unit elementari origina una particella, che unica nel suo tipo ed alla quale corrisponde una, ed una sola, densit; lunione di una particella e di una unit elementare origina un corpuscolo, e cos via fino allatomo dellidrogeno, che formato da un protone ed un elettrone, ma, da questo compreso in poi, la regola cambia, in quanto un atomo di litio, ad esempio, (3 del sistema periodico) non formato da un atomo di idrogeno (1 nel sistema periodico) e da un atomo di elio (2 nel sistema periodico), bens da un numero diverso di elettroni e di protoni che lo compongono rispetto al numero di cui composto lidrogeno. Ci perch ogni volta che si raggiunge lottavo elemento si chiude un ciclo e si passa ad un altro con caratteristiche analoghe, ma diverse (vedere la scala di Mendeleyeff). Nel nostro caso lottavo elemento si raggiunge con latomo di idrogeno, essendo questo formato da 8 unit elementari, ed ecco che da questo in poi, le materie (elementi chimici) non hanno pi una sola densit precipua come le materie sub-atomiche, ma tre; ed ecco anche perch le sostanze (combinazioni di atomi di diverse qualit) non differiscono luna dallaltra per un numero diverso di atomi dello stesso tipo combinati fra loro, bens proprio per un numero di atomi di tipo differente combinati fra loro. Ancora ripeto: mentre le unit elementari (1 tipo di materia fisica) combinandosi fra loro in numero diverso originano altri 3 tipi di materia fisica sub-atomica, tutti diversi fra loro e con una propria densit e

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sottigliezza, latomo dellidrogeno, pur essendo il primo della materia fisica densa, non segue pi questa regola di combinarsi con se stesso per dar luogo ad altri tipi di materia fisica densa, ma questa scaturisce e dalla combinazione di un numero sempre pi grande di corpuscoli e nuclei originanti elementi differenti, e dalla combinazione di questi differenti elementi. Ne consegue che mentre al di sotto dellatomo si hanno 4 tipi di materia elementare, ai quali corrispondono 4 relative sottigliezze (nuclei, corpuscoli, particelle, unit) ciascuna delle quali si combina solo con la precedente e la seguente, al di sopra dellatomo si hanno innumerevoli materie aventi al massimo 3 densit e che si possono combinare indifferentemente fra loro. In sostanza due unit elementari, combinandosi fra loro, originano una materia diversa: la particella; questa, combinandosi con unaltra unit elementare, origina un altro tipo di materia: il corpuscolo, il quale, a sua volta, combinandosi con una particella, origina il nucleo, che combinandosi con un corpuscolo o elettrone, origina latomo dellidrogeno. Da questo punto in poi (cio raggiunte 8 unit elementari che stanno alla base di queste combinazioni), la regola cambia e non si ha pi che latomo dellidrogeno combinandosi con un nucleo origini lelio, ma latomo dellelio scaturisce dalla combinazione di due corpuscoli o elettroni e due nuclei; il litio dalla combinazione di 3 elettroni e 3 nuclei e via dicendo. La scoperte della Scienza, cui accennavamo allinizio, portano ad altre considerazioni: a che cosa dovuto il difetto di massa e perch si libera energia nel processo di fissione? 2 Einstein ha chiaramente indicata la relazione fra energia e massa (E = mc ) noi vogliamo aggiungere lequazione che d il valore delle masse nei corpi sub-atomici. Indicando in a la massa della unit elementare, in b quella della particella, in c quella del corpuscolo, in d quella del nucleo, e ponendo a = 1, abbiamo:

b=7ax7a c = b x b = b d = c x c = c = b

= (7 a) = (7 a) = (7 a)

In questa equazione delle masse ci troviamo di fronte al numero 8 ed ecco, infatti, che la regola cambia in quanto la massa dellatomo non eguale, secondo tale equazione precedente, al quadrato della massa del nucleo, bens alla somma delle masse degli elettroni e dei nuclei. Vi abbiamo sempre detto che il numero fondamentale di questo Cosmo il 7, perch la sua costituzione settenaria. Potreste chiedervi perch, allora, nella materia fisica il ciclo si chiude per ripetersi in modo analogo, ma differente, allottavo elemento. La spiegazione data dalla equazione delle masse: 8 7 (alla ottava potenza) trascritto matematicamente nel modo pi semplice dato da sette moltiplicazioni, tutte aventi il numero 7 come moltiplicatore, delle quali la prima il numero 7 moltiplicato per se stesso. Infatti:

I)

____7 x 7____ 49 = massa particella ___49 x 7____ 343 ___343 x 7___ 2.401 __2.401 x 7___ 16.807 16.807 x 7__ 117.649

II) III)

= massa corpuscolo

IV) V)

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VI) VII)

_117.649 x 7__ 823.543 _823.543 x 7__ 5.764.801

= massa del nucleo di idrogeno o protone

(Il neutrone composto da una particella ed un nucleo come il protone che ha segno positivo, ma uniti in modo diverso, tanto che tale corpo elementare ha segno neutro. La massa del neutrone circa eguale a quella del protone). Ma, come si detto, la massa dellatomo non data secondo la regola precedente dal quadrato della massa del nucleo, bens dalla somma delle masse del corpuscolo e del nucleo, cio: 2.401 + _5.764.801 = 5.767.202 Sapendo che il peso atomico dellelio di circa 4 volte maggiore quello dellidrogeno, la massa dellatomo dellelio dovrebbe essere di 5.767.202 x 4 = 23.068.808 Sommando, invece, i corpi elementari che compongono latomo di elio, abbiamo i seguenti numeri massicci: 2 elettroni = (2.401 x 2) 2 protoni = (5.764.801 x 2) nucleo 2 neutroni = (5.764.801 x 2) = = = 4.802 11.529.602 11.529.602 In totale 23.064.006

Cio di circa 4.802 inferiore a quattro volte la massa dellatomo dellidrogeno. Infatti, nella fissione nucleare, si ha sprigionarsi di energia, secondo lequazione di Einstein, proprio in relazione a questa perdita di massa. La Scienza afferma, inoltre, che gli elementi intermedi della scala di Mendeleyeff nei processi di fissione non originano energia; ci dovuto al fatto che le masse liberatesi raggiungono un numero sufficiente da formare atomi di altri elementi senza dispersione di masse e trasformazione di queste in energia.

UNIT ELEMENTARE perch risultante dalla ultima materia astrale segno: neutro

PARTICELLE segno: generalmente positivo

CORPUSCOLO = elettrone segno: generalmente negativo

NUCLEO DELLIDROGENO = protone segno: generalmente positivo

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A = corpuscolo o elettrone B = nucleo o protone ATOMO DELLIDROGENO segno: in questo caso positivo, ma gli atomi di altri elementi possono avere segno negativo.

La combinazione di atomi di elementi diversi origina le sostanze aventi segno neutro, sempre per in linea generale. Vi faccio notare che solo per lidrogeno il nucleo eguale al protone, essendo lidrogeno lelemento pi semplice della materia fisica densa, mentre per gli elementi pi complessi non essendo formato il nucleo da una sola particella e da un solo corpuscolo, ma da pi particelle e da pi corpuscoli, il nucleo composto di N protoni. In sostanza, un elemento (della chimica) differisce dallaltro per il numero di elettroni che ruotano attorno al nucleo dellatomo di ciascun elemento, ma i nuclei, pur essendo considerati una unit, non sono tutti egualmente formati da una particella e da un corpuscolo (protone), ma da pi particelle e pi corpuscoli, ovvero da pi protoni. Cos: 1 particella e 1 corpuscolo = 1 protone = nucleo dellidrogeno. (*) Pi particelle e pi corpuscoli = pi protoni = nucleo di altri elementi DALI

Da ci che vi abbiamo detto, appare, sia pure in modo schematico, la costituzione del Cosmo. Le materie ed i piani si compenetrano; nello stesso spazio esistono tutti i tipi di materie. Limpenetrabilit dei corpi ha, quindi, valore per corpi della stessa densit tipo e per molecole, atomi e particelle, eccetera dello stesso piano. Il Cosmo, pur essendo incommensurabile , per, definito. Oltre i confini del Cosmo (Manifestazione) il non Manifestato. Il Manifestato definito dal non Manifestato. Il Cosmo ha un centro ideale. Attorno ad esso, compenetratesi, sono tutti i piani di esistenza simili a incommensurabili sfere concentriche. La pi piccola il piano fisico: luniverso astronomico che conoscete e che potete intuire. La pi vasta il piano pi alto: piano spirituale cosmico, il primo che fu manifestato, lultimo che sar riassorbito. I piani tutti, anche quelli compresi fra questi due, si differenziano, pur essendo analoghi, da caratteristiche particolari, risultanti da una legge che governa le materie, la quale le raggruppa in virt di un unico principio in diverse specie. La materia pi densa pu, quindi, passare allo stato pi sottile con estrema facilit, purch si cambino i valori ed i rapporti che la rendono quale . La densit il risultato di rapporti di unit costituenti. Si pu dire che il limite della densit il rapporto che la determina. Ogni stato ha un limite nel Cosmo oltre al quale non vi il vuoto, ma un nuovo stato. Luniverso astronomico, pur incommensurabile, ha un limite. I sistemi solari, gli universi cosmici si allontanano traslando dal centro ideale del Cosmo a velocit vieppi accelerata. Laddove questa velocit raggiunga quella della luce, il confine del piano fisico o delluniverso astronomico. L la materia fisica si trasforma in materia astrale.

(*)

N.d.R.: si ricorda che nel nucleo di altri elementi non si sono solo protoni, ma anche neutroni

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In questo punto ideale, che pi di stato che di luogo, lestremo limite del cielo siderale; ma questo non ancora il confine del Cosmo: altre materie, altri piani di esistenza vi sono prima di giungere al limite della Manifestazione. Nella vertiginosa entit di questi valori incommensurabili, luomo fisico appare come una nullit, e tale sarebbe se nel suo intimo, nella sua vera natura che al pari del piano nel quale vive, ha le radici oltre i confini definibili non vi fosse lo stesso principio e la stessa forza che muove il sole e laltre stelle. KEMPIS Domanda In altre civilt, c stato uno sviluppo tecnico? Risposta No, perch proprio una prerogativa della vostra civilt quella di concentrare lattenzione su macchine, su strumenti, su mezzi tecnici; si pu dire che la caratteristica della vostra civilt. Le altre civilt hanno, senzaltro, raggiunto le vostre conoscenze, e conoscenze ancora pi profonde delle vostre attuali, ma con altri mezzi. Non con la ricerca in laboratorio. Domanda Quindi si pu supporre che le creature dei tempi passati abbiano avuto, come indirizzo di evoluzione del loro progresso, solo il pensiero. Non si siano applicate a scoprire nuove macchine Risposta Le conquiste venivano raggiunte attraverso alla intuizione, come abbiamo detto altre volte. Mentre voi avete bisogno, oltre che di formulare delle teorie, di controllare poi queste teorie attraverso ad esperimenti. Domanda Scusa, sono gli esperimenti che portano poi alla teoria. Lesperimento la piattaforma della teoriaun pilone che porta a un altro pilone Risposta Il vostro metodo di ricerca, appunto, da diversi anni a questa parte, pu essere riassunto nel famoso aforisma: La sapienza figliola della esperienza. Ma, oltre che delle teorie formulate attraverso alle osservazioni dei fenomeni, si avuto il processo inverso: cio che talune menti, pur basandosi su precedenti esperimenti, abbiano azzardato la formulazione di una teoria, la quale solo in tempi successivi e anche a distanza di diversi anni, si mostrata esatta. Questo intendevo dire. Comunque, voi avete sempre bisogno di questa conferma attraverso ad un esperimento o alla osservazione della realt. Mentre altre civilt non avevano bisogno di questa conferma, tanto sicura era la spinta dellintuito. Domanda Vorrei sapere se la nostra civilt proseguir su questa strada, basandosi sempre sul progresso tecnico o se, ad un certo momento, evolvendosi, si indirizzer verso un progresso di pensiero. Seconda domanda: io immaginavo che i vari cicli fossero paralleli e tendessero a raggiungere uno stesso scopo, pensavo che fossero molto pi simili Terza domanda: se nei molti cicli evolutivi che vi sono stati, il nostro solo indirizzato verso lo sviluppo tecnico, oppure se vi stata una alternativa fra cicli di pensiero e cicli di sviluppo tecnico. Risposta Dunque, la risposta alla prima domanda questa: che la vostra civilt dar alla luce delle macchine meravigliose, dal punto di vista tecnico, dei veri miracoli. Per, come voi gi potete notare aggiornandovi alle ultime notizie date dagli studiosi, la tecnica non pu che portare ad una considerazione; e cio a fare, assieme alla tecnica, anche della filosofia. Gli stessi studiosi di matematica si stanno avvicinando moltissimo, nello studio dellUniverso e del Cosmo, alla filosofia. Rimarr sempre come base lesperimento o la prova di laboratorio, ma certo che la scienza perder del tutto laspetto materialistico che non dico ha tuttora ma aveva fino a qualche anno fa. Mi sono spiegato? In quanto, poi, alla diversit fra un ciclo di evoluzione di una razza e laltro, debbo dire questo che effettivamente sono molto diverse le caratteristiche fra una civilt e laltra, per il fine sempre lo stesso: sviluppo dellauto-coscienza. Del resto non possiamo dire che la vostra civilt non sia una civilt di pensiero, no, solo ha bisogno della prova di laboratorio. E, quindi, le passate erano civilt di pensiero, come la vostra, ma non avevano bisogno della prova di laboratorio. La vostra civilt stata materialistica fino ad oggi, possiamo dire; da oggi in poi non lo sar pi. La vostra scienza era, in passato, del tutto positiva, si diceva, e lo sar ancora, solo che considerer positivi anche certi aspetti che sono considerati, invece, prettamente filosofici. Quindi, non possiamo dire che le altre civilt siano state di pensiero e questa no. dobbiamo dire che le altre civilt erano diverse dalla vostra; taluna pu aver avuto qualche punto di contatto, ma erano diverse nel mezzo con cui perseguivano la meta. Unico, identico, rimane il fine: evoluzione dellauto-coscienza. Domanda Mi stupisce che la nostra civilt non sia riuscita a capire che civilt passate usavano mezzi intimi, individuali e con quei mezzi riuscivano a fare quello che facciamo noi e forse pi. Come mai non ci siamo adeguati, non abbiamo preso in considerazione Risposta Infatti, voi conoscete pochissimo delle altre civilt. Del resto il vostro un bisogno tutto particolare e voi, avendo la necessit dellesperimento di laboratorio, non potete certo condividere le asserzioni di altre civilt. In effetti di queste ci sono rimasti pochi documenti. Per capirlo basta considerare che voi, ad esempio, poco sapete di certi aspetti particolari, intimi o personali dei vostri nonni. Credete di avere una vasta documentazione del secolo passato; ci non esatto. Moltissime sfumature, modi di intendere o di ragionare del vostro secolo passato sono andati totalmente

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perduti e voi non ne avete pi n ricordo n conoscenza. Immaginate, dunque, quanto sia andato perduto delle altre civilt, distanti dalla vostra migliaia di anni.

Ben volentieri vi parliamo e da lungo tempo, costantemente, cerchiamo di rispondere alle vostre domande. Perch voi avete qualcosa da chiedere e luomo in genere cerca di sapere, di conoscere la Verit? Se non vi fosse nelluomo questo bisogno di ricercare la Verit, se non vi fosse il desiderio di sapere, non vi sarebbe nessuna possibilit di miglioramento; luomo resterebbe quello che nella pi completa stasi. il desiderio di conoscere e, fra ci che si conosce, di poter identificare la Verit che conduce al progresso. Nelle scienze naturali, nella evoluzione della specie, conosciuta una possibilit della vita: quella di adattamento allambiente. Senza questa non vi sarebbe certamente evoluzione e molto probabilmente la vita sarebbe un fenomeno raro e molto precario. Ma le risorse di un organismo, semplice o complesso, entro certi limiti, si mettono in moto quando lambiente viene mutato e lorganismo pu sopravvivere a condizioni ambientali molto variate rispetto alle consuete. Potere delladattamento! La stessa costituzione organica muta per inserirsi in modo migliore nellambiente mutato. Ebbene, questo abituarsi del veicolo fisico, cos provvidenziale, segue ed regolato da una ben precisa legge, che ha effetti anche negli altri veicoli delluomo. Questi effetti stemperano i primi entusiasmi e sembrano negativi. Le sensazioni ricercate e desiderate con intensit, nellabitudine (adattamento) si scolorano e, poco a poco, non rappresentano pi quellincentivo che spingeva. Allo stesso modo avviene delle materie di studio, dellattaccamento alle filosofie, degli amori giurati eterni. Ma la stessa legge che opera, spinge lindividuo a cercare, lo tiene attivo. Ci che lo mutava da lui stesso mutato nella ricerca del nuovo; in ultima analisi nella ricerca del progresso. Voi, figli, considerate nemico delle vostre istituzioni, della vostra societ in ultima analisi, colui che va contro corrente e nega ci che comunemente si ammette. Ogni istituzione che dica di non aver pi bisogno di alcuna cognizione, di possedere tutta la Verit, una istituzione destinata a perire poich chiusa ad ogni progresso, ad ogni ulteriore arricchimento del suo patrimonio di sapere; non tiene conto che tutto evolve e si perfeziona e dicendo di sapere tutto, si ferma, non cammina pi con il tempo ed destinata a morire, ad essere superata. Il Cristo mosse lumanit da una stasi non gi ripetendo ci che allora si sapeva, ma portando cose nuove; Egli fu per i Suoi tempi una sorta di rivoluzionario, ma grazie a ci che disse fu possibile allumanit di allora avere un progresso. Proprio grazie a coloro che, con le loro idee vanno contro corrente, possibile ottenere un ulteriore progresso nella scienza e nella societ. Se questa societ o la scienza dicessero di non aver pi niente da apprendere o da dire, oltre quello che rappresenta il loro patrimonio di cognizioni, in breve volger di tempo, sarebbero destinate a perire. Ripeto: chi dice di tutto sapere, di tutto conoscere inevitabilmente destinato a perire. Noi vi parliamo, ma non abbiamo la pretesa di dire che portiamo la Verit del Tutto, la Verit nella sua interezza. Ci che noi diciamo un insegnamento ed importante per voi che ci ascoltate, per altre creature che potranno venirne a conoscenza, ma le cose da sapersi sono moltissime. Vi siete chiesti cosa deve fare luomo della strada di fronte a tante scuole filosofiche, religiose, insegnamenti, predicatori, se non essere imbarazzato e come pu fare a conoscere quale la Verit. Nellintimo suo egli prova desiderio di sapere, ma di tutte quelle cose di cui egli pu venire a conoscenza, quale la Verit? Abbandonando le proprie convinzioni, che evidentemente non lo soddisfano, ecco che egli deve penetrare profondamente allinsegnamento che gli dato. Deve vedere se questa Verit, che gli presentata, spiega, in qualche modo, tutto quello che accade attorno a lui, e se lo spiega in modo logico, in modo convincente. Noi non possiamo paragonarci ad alcuna religione, ma vi abbiamo parlato di quello che attorno a voi, per spiegare il dolore, per spiegare lincomprensione umana, per spiegare la miseria e via dicendo, contro la gioia, la ricchezza e la dissipazione; vi abbiamo parlato delle Realt, delle Leggi cosmiche e vi abbiamo fornita una spiegazione generale. Insomma tutto un quadro completo che abbiamo cercato di darvi. Se questo quadro non vi risulta finito, se vi sembra che altre cose ancora possano esistere ed giusto, figli allora chiedete e noi vi diremo ancora altre cose. Se, invece, vi sembra che questa Verit, per il momento, corrisponda a tutte le vostre aspettative, a tutti i vostri desideri di ricerca, noi vi diciamo: tenete presente che molte altre cose ancora restano da sapere, esistono tanti e tanti particolari che noi possiamo

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collocare perfettamente nei vari comparti di questo quadro senza contraddire il senso del disegno generale, anzi completandolo. Ma se vi sembrasse che la Verit da noi portata, invece, non corrisponda a ci che avviene attorno a voi, allora, figli, cercate altrove, poich pu darsi che il modo con cui noi vi parliamo non si confaccia alla vostra mente. Ci non vuol dire che non vi sia un altro linguaggio pi comprensibile a voi. Comunque sia, sempre ricordate che qualunque istituzione, filosofia, religione o scienza che dicano di conoscere tutto e che niente altro esista oltre quello che esse insegnano, sono istituzioni, religioni, filosofie destinate a perire. Ripeto, il progresso avviene proprio in virt del desiderio innato nelluomo di ricercare, di conoscere. Ed proprio in virt degli individui che, per loro gran desiderio di conoscere riescono a demolire le barriere delle cristallizzazioni ed aprire degli spiragli attraverso ai quali altre Verit vanno ad arricchire le Verit possedute, che le istituzioni umane progrediscono per il progresso degli uomini. DALI Le nostre parole sono per tutti gli uomini, ma solo a chi, insoddisfatto di ci che la vita materiale pu dargli, ricerca valori che non periscono nel trascorrere del tempo, noi parliamo veramente. Voi che non siete del mondo, ma che incerti giacete preda di un intimo conflitto fra linsegnamento dei Maestri e le esigenze della vita umana, ascoltateci. Ci che abbiamo da dirvi pu fare di voi delle creature equilibrate, che sono nel giusto e nel vero, oppure pu, a vostra insaputa, riportarvi a quella vita di sensazione che la maggior parte degli uomini oggi segue, in cui ben poco v che possa sfidare la polvere del tempo. In ogni epoca i Maestri hanno portato la loro parola ed i loro insegnamenti hanno sempre rappresentato ideali di moralit per i popoli cui erano diretti. Ideali tanto elevati che ancora oggi, dopo millenni, gli uomini non sono riusciti a farne loro norma di vita. Quale ridicola attuazione ne hanno data! Ci che stato detto per lintimo essere di ciascuno, stato ridotto a vuota formalit, e i lupi feroci si sono messi vestiti di pecore e di agnelli. Che cosa occorre agli uomini, oggi? necessario rinnovare linsegnamento dei Maestri, elevare gli ideali morali gi tanto irraggiungibili? Bisogna aiutare i singoli a comprendere ci che da tempo stato detto. Ma solo a chi sente questa necessit possibile tendere una mano. Chi, pago dei piaceri del mondo, non sente il bisogno, non pu operare un intimo rinnovamento spirituale. Ma voi che intendete che la vita dello spirito non pu ridursi a pregare per la salvezza della propria anima, a riservare un po di tempo ad andare in qualche Chiesa spesso solo per chiedere a Dio un aiuto voi che pur comprendendo ci, non riuscite a dedicare tutta la vita al vostro prossimo, devolvendo a lui tutte le vostre sostanze, n avete tanta dedizione ed abnegazione da lasciarvi calpestare dallaltrui crudelt, soffocare dallaltrui egoismo, voi, figli, che cosa dovete fare? Questo vostro percepire il richiamo dello spirito sarebbe, dunque, una beffa, un chiamarvi a posizioni, per la vostra stessa natura, irraggiungibili? Ecco perch vi parliamo. Ed ecco linsegnamento: conoscere se stessi per essere nel giusto e nel vero. Ma quale giusto e quale vero? Il giusto ed il vero assoluti? Solo chi vive nellAssoluto pu essere in questa Giustizia ed in questa Verit. Dunque, nel vostro giusto e nel vostro vero. Perci occorre conoscersi. necessario che conosciate i vostri limiti che vi tengono legati al mondo e che siate volti agli ideali morali dei Maestri che da esso, invece, vogliono affrancarvi. Il vostro giusto ed il vostro vero non possono essere il vostro tornaconto. Conoscere voi stessi per saper quanto siete del mondo e quanto dello spirito. da tale conoscenza che scaturisce il retto agire. Agire rettamente, per voi, significa non ristagnare nella vita di sensazione che gi pi non vi appaga, ma neppure significa illudervi di essere pi di quanto in effetti siate nella vita spirituale. Luomo un tutto unico, spirito e materia si fondono: siate consapevoli di quanto spirito e di quanta materia sono in voi. Cos difendetevi dai vostri simili se, dallesame sincero di voi stessi, scoprirete di non avere la forza per sopportare laltrui offesa; opponetevi a chi vuol portarvi via la tunica, se veramente non avete la generosit di donare anche il mantello. Un atto di altruismo, compiuto senza valutarne il peso e le conseguenze, un dono che fate senza sapere ci che avete donato, una cambiale che non sapete se potrete pagare. Questo significa conoscere i propri limiti. Nessuno potr mai addebitarvi le cose che non avrete potuto fare perch pi grandi di voi; ma quelle piccole, che sono contenute nei vostri limiti, ispirate ai vostri ideali morali, quelle s potrebbero bruciarvi se le avrete trascurate. Vivere spiritualmente significa essere nel proprio giusto e nel proprio vero, ed essere nella propria verit significa conoscere i propri limiti, in altre parole conoscere se stessi. Difendersi per non essere di peso agli altri quando non si ha la forza di sopportare loffesa, ma essere estremamente sinceri con se stessi per non sentirsi autorizzati da questo insegnamento a rinnegare gli ideali morali dei Maestri. sempre migliore un ateo dai nobili intenti che un sacerdote dalle false intenzioni. Ma non sar mai abbastanza deprecato chi tacita la voce della propria coscienza per ascoltare il richiamo dei desideri. Ancora a voi, che essendo fatti di materia e di spirito siete fra la materia e lo spirito, diciamo conoscete voi stessi ed in questa conoscenza, essendo nel vostro giusto e vero, cesseranno gli intimi

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conflitti ed in questo silenzio interiore, caduto lultimo segreto dellessere vostro, liberi alfine, trasformerete i vostri ideali morali in norme di vita.

I VOSTRI FRATELLI DALI Fino dal tempo delle prime comunicazioni con voi ed ancora oggi, abbiamo sempre avuto la preoccupazione di allontanare da voi lerrata convinzione di godere di un particolare Divino privilegio. Non vi nascondiamo che ci stato ed difficile. CLAUDIO Lidea di essere privilegiati bene si adatta agli ambiziosi sogni dellio, perci immediatamente accettata dalluomo. ALAN Naturalmente, quanto pi potente la fonte dispensatrice di questo Divino privilegio, tanto pi si lusingati nel pensare di essere dei privilegiati. Per questa ragione luomo attribuisce la paternit dellambto privilegio a Dio. KEMPIS Tutto ci assurdo. Siate come il sole che splende sui giusti e sugli ingiusti, detto nel Sermone sulla montagna. Credere che Dio favorisca chi lo loda piuttosto di chi lo bestemmia insulso, dicemmo noi. Dio non pu n prediligere, n antipatizzare, n rivolgere in particolare la Sua attenzione, n dimenticare qualcuno o qualcosa. LILLI Tutto ci pu farlo una persona, ma Dio non mica una persona! ALAN Le stesse Sacre Scritture, fratelli, possono portarvi a questa errata concezione di Dio, perch esse non hanno un significato assoluto. La Realt incomunicabile. La frase sia la luce e la luce fu, non deve essere interpretata come un atto creativo voluto da Dio, come luomo pu volere qualcosa. Le Manifestazioni ed i riassorbimenti sono Natura stessa di Dio. FRATELLO ORIENTALE La vostra individualit, fratelli, sempre esistita potenzialmente in Dio e sempre esister. Anche al termine di questo ciclo evolutivo in cui ha avuto vita attiva. TERESA In Dio ha vita il Santo e il criminale. Non la Realt che va al Santo o si allontana dal criminale: ma il Santo che va alla Realt e il criminale che se ne allontana. KEMPIS In nessun caso Dio soffre o gioisce per luno o per laltro. FRATELLO MASSONE Nessuna Verit stata rivelata da Dio alluomo; semmai luomo che giunto alla Verit. DALI Non abbiamo la pretesa di rivelarvi qualcosa, perch non importante portarvi la Verit, ma importante che voi giungiate a questa. Diciamo voi per dire ogni uomo. TERESA La Verit non riservata a pochi eletti, ma sono pochi gli uomini che si dedicano alla Verit. Essa alla portata di tutti, ma si deve trovare. Si deve saper discernere il vero dal falso. PARACELSO Un seme, gettato in un terreno assolutamente privo di umidit, non pu germogliare; cos la Verit non costruttiva per luomo, se luomo non dedica tutto se stesso a comprenderla. CLAUDIO Generalmente luomo dedica tutto se stesso solo a ci che gli d soddisfazione. Cos quello che non lusinga il suo io viene evitato o rimandato, adducendo la scusa che luomo non pu comprendere le vere ragioni che lo spingono ad agire. Quando vi diciamo: conoscete voi stessi siamo consapevoli delle difficolt che esistono in questa analisi; eppure non vi chiediamo limpossibile, fratelli. ALAN Elemento essenziale a questa ricerca la sincerit. Quando un impulso egoistico resiste ad una sincera analisi, perch bene mascherato, datelo per buono e vedrete che si riaffaccer in forma a voi pi comprensibile. PARACELSO Un altro elemento necessario ed utile, non solo in questa ricerca ma in tutta la vita, la buona volont, o senso di ci che si deve fare. Cos voi, fratelli, abbiate buona volont. DALI Due contadini un giorno si trovarono a parlare ciascuno del proprio padrone. Il mio disse il primo un uomo duro e continuamente mi rimprovera perch il lavoro nei campi trascurato e le messi non sono abbondanti. Il mio no rispose il secondo non mi ha mai rimproverato n punito. Perch allora soggiunse il primo vai nei campi a lavorare? Potresti startene pi in casa e riposarti. proprio perch io lavoro rispose il secondo non sono mai punito n rimproverato. Se facessi come tu dici, anchio avrei un cattivo padrone. Cos, superate lattitudine che avete a ristagnare; siate intimamente aperti alla Verit, duttili per la comprensione e vedrete che n la sofferenza n la scontentezza, che vengono a muovervi dai ristagni, saranno ancora necessarie. E, con questa raccomandazione, che al tempo stesso un augurio o figli nostri, vi salutiamo. Che la pace sia con voi e con tutti gli uomini.

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I VOSTRI FRATELLI

DIZIONARIO

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N.B.: Sono qui elencati alcuni termini che vengono usati nella presente raccolta con un significato non esattamente rispondente al consueto.

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A AKASA Essenza del piano akasico; ci che organizzato, od improntato, dicesi idea. Ovvero ci che rende possibile lesistenza oggettiva di una idea relativa alla Manifestazione cosmica. ANIME GRUPPO detto dellindividuo, il quale manifesta la propria esistenza nel mondo naturale, in pi veicoli fisici. E le esperienze di ciascuno di questi veicoli a lui vengono riportate. ASSENZA di LIBERT (Vedi: Karma) Si distingue in: Parziale quando solo un certo numero di azioni predestinato. Totale quando ogni e qualsiasi evento dellesistenza preordinato nei minimi particolari. (Ad esempio: il processo di cristallizzazione, prima manifestazione di vita). ASSOLUTO Attributo di Dio, oppure appellativo usato per significare COLUI CHE e che non pu essere descritto. ATOMO il quinto tipo di materia del piano fisico. Risulta dalla unione di nuclei e corpuscoli. Ciascun piano di esistenza ha un tipo di materia analogo allatomo del piano fisico. Tale la definizione dellatomo della materia fisica. Per latomo secondo il concetto filosofico (indivisibile) lunit elementare (vedi: unit elementare), in quanto scomposta origina materie di un altro piano pi sottile a quello esaminato. AURA quella forma nebulosa e al tempo stesso luminosa che i veggenti vedono attorno al corpo fisico degli uomini, ed anche degli animali o piante. composta di vari fattori: da emanazioni infrarosse del corpo fisico denso, da emanazioni del corpo eterico, del corpo astrale e certi veggenti molto sviluppati nella visione possono anche percepire colorazioni e luminosit del corpo mentale. Laura ha colorazioni diverse (quelle basilari e quelle momentanee mutevoli) che variano da individuo a individuo.

CAPIRE Sapere, essere consapevoli, ma non essere intimamente convinti. CENTRO di COSCIENZA e di ESPRESSIONE Microcosmo o individuo che pu, per un certo sviluppo raggiunto, manifestarsi nel piano fisico in forma umana. ci che percepisce ed esprime, potendo separarsi dal mondo circoscrizionale. CENTRO di SENSIBILIT e di ESPRESSIONE Microcosmo o individuo che per il suo non ancora completo sviluppo, non pu che manifestarsi, nel piano fisico, in un organismo del regno vegetale o animale. ci che percepisce ed esprime, in qualche modo, solo in funzione del mondo circoscrizionale. CICLO Insieme di atti, delimitato da un inizio e da un termine; atti susseguenti e conseguenti, tendenti ad un fine. CHAKRA o CENTRI In genere i sensi del corpo astrale e sono sensi che si svegliano, si attivano in modo naturale ad un certo periodo della evoluzione individuale. Ma possono, con determinati esercizi di concentrazione, essere destati anche in modo artificioso. Hanno anche essi una

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colorazione fondamentale; in genere sono visti dal veggente, in coloro che hanno questi chakra desti, come ruote vorticose, come un qualcosa che abbia un movimento vorticoso. Ogni corpo in genere ha i suoi centri analoghi a questi COMPRENDERE Essere coscienti, cio avere assimilata e fatta propria una Verit. CONSAPEVOLEZZA Conoscenza di una Verit o di una nozione indipendentemente dalla convinzione o no che pu averne lindividuo. CORPO AKASICO (Eguale coscienza) Ci che riceve e trascrive, facendolo diventare natura medesima dellindividuo, le Realt che lo stesso individuo, esistendo, scopre ed acquisisce. Non viene mai abbandonato dallindividuo nel corso delle molteplici incarnazioni, ma si costituisce man mano che lindividuo evolve. CORPO ASTRALE quel veicolo che convenzionalmente si distingue appunto con questo nome, il quale serve a rivelare, a dare corpo, a concretizzare certe vibrazioni che lindividuo percepisce nel piano fisico e a trasformare queste vibrazioni in sensazioni, se le vibrazioni sono di lieve intensit; o in emozioni se queste vibrazioni sono di intensit superiore o di grande intensit. Inoltre il corpo astrale sede dei desideri, in quanto appunto origina quelli che gli uomini definiscono desideri, che sono catalogati e riconosciuti dalla mente. CORPO FISICO Veicolo costituito di materia fisica che manifesta sul piano fisico una vita individuale. veicolo fisico qualsiasi organismo, semplice o complesso, nomenclato dalle scienze naturali, appartenente alla flora od alla fauna di questo o di altri pianeti. CORPO MENTALE Materia mentale organizzata in veicolo della manifestazione individuale, capace di dare allindividuo tutte le facolt proprie della mente. (Vedi: mente individuale). CORPUSCOLO il terzo tipo di materia sub-atomica (nel senso della fisica), risultante dalla unione di una particella ad una unit elementare del piano fisico. Ciascun piano di esistenza ha un tipo di materia analogo al corpuscolo del piano fisico. COSMO Totale risultanza di un processo di Manifestazione (o Emanazione) di Dio, in continuo movimento. limitata nella esistenza da un inizio ed una fine nel tempo e nello spazio.

DIO - Causa delle cause. Prima Causa incerata. Inizio e fine del TUTTO che non ebbe inizio n avr fine. Origine e finalit di ogni emanazione. UNO eguale ASSOLUTO. Essere ed Esistenza Unica che comprende ogni essere ed ogni esistenza essendo questi in Lui. Presente in ogni cosa, pur trascendendo la totalit delle cose, di queste origine nei Cosmi per Sua Natura: interna = Amore; ed esterna = Vita. Colui che . DOPPIO o CORPO ETERICO Parte del corpo fisico costituita da materia eterica avente la funzione di assorbire la triplice energia solare (prana-fohat-kundalini) e di trasmetterla al corpo fisico denso. di collegamento fra il corpo astrale e quello fisico denso. DUALIT uno dei tre aspetti del Logos, quello legislativo; la legge cosmica che regola il Cosmo stesso. lorditura del Cosmo o matrice di tutte le forme, sulla base della quale il Cosmo, sviluppandosi, si intesse. E EGO Parte pi elevata dellindividuo soggetta ad evoluzione. chiamato Ego linsieme della Scintilla Divina e della coscienza individuale. LEgo , quindi, ci che permane dellindividuo quando questi ha terminato levoluzione come uomo. ENERGIA Materia del piano astrale, ovvero ci che si libera dalla pi sottile e, nello stesso tempo, pi semplice materia fisica sottoposta ad un processo di sublimazione. Da non confondersi con energia usata nel senso comune o dalla fisica. ENTIT lindividuo, il quale trapassato; cio ha abbandonato il suo corpo fisico. ESSENZA Elemento base. EVOLUZIONE Processo per il quale la vita, attraverso a forme sempre pi organizzate, esprime gradi sempre maggiori di Mente e di Spirito. EVOLUZIONE dellAUTOCOSCIENZA Riguardante gli individui o Microcosmi. EVOLUZIONE della FORMA Riguardante i corpi, i veicoli della vita individuale. (Vedasi: corpo fisico corpo astrale, eccetera).

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EVOLUZIONE della MATERIA Riguardante le materie di ciascun piano di esistenza.

FOHAT Un aspetto della triplice energia solare. ci che alimenta, nel campo fisiologico e nella natura in genere, tutti i fenomeni elettrici. FORMA un attributo della materia; ci che delimita e definisce, nello spazio la materia. FORMA PENSIERO detto genericamente di ogni pensiero espresso e compiuto il quale, per sua stessa natura, permane tanto pi a lungo quanto pi preciso e intenso. Una forma pensiero sostenuta da una imperiosa volont, si trasforma in spirito elementare artificiale. G

GIORNO di BRAHAMA Da riferirsi sempre allAssoluto. Suo Emanare e riassorbire un Cosmo. Periodo di Manifestazione in cui lAssoluto prende un Cosmo come Sua forma. GOCCIA (o Scintilla Divina Spirito S) Fulcro dellesistenza individuale non soggetto ad evoluzione. Emanazione Divina che determina lindividualit e la vita dellindividuo o del Microcosmo. GUIDA Attributo di una Entit che pu, per sua evoluzione conseguita, assumersi il compito di ispirare, indirizzare, seguire lesistenza di un individuo (discepolo) al fine di coordinare a questo le esperienze spirituali o, in casi speciali, anche professionali. (Guida professionale). GUIDA FISICA detto della Entit che presiede e provoca i fenomeni fisici (apporti, materializzazioni, luci, profumi, eccetera) nelle manifestazioni medianiche. I

IDEA Fondamento del pensiero. Concetto definito nei tratti generali, ma non nei particolari; nellinsieme di ci che caratterizza, ma non di ci che determina. IDEE ARCHETIPE Principi basilari che delineano le cose, che esistono o esisteranno nei piani mentale, astrale e fisico, nelle loro caratteristiche essenziali, ma non nelle particolari. IDENTIFICAZIONE IN DIO Termine della evoluzione super-umana. Immedesimarsi dellindividuo col Tutto. Sentire, amare e vivere in termini di Assoluto. IMMAGINAZIONE Possibilit dellindividuo di trarre elementi dal mondo circoscrizionale e trasfonderli nellintimo in modo diverso o no dalla Realt, ma sempre rispondente a un desiderio o ad una necessit. (Nel senso pi elevato, rispondente ad una ricerca od un impulso creativo). INCARNAZIONE quel processo che collega la vota dellindividuo con una qualunque forma di vita del piano fisico. E, quindi, per incarnazione si intende anche il collegamento fra la vita dellindividuo e il processo di cristallizzazione. INCONSCIO Termine della psicologia che sta ad indicare una attivit psichica dellindividuo di cui egli non consapevole. Tale tipo di attivit, proprio per definizione, non sar mai colta dalla consapevolezza dellindividuo. INDIVIDUALIT la prima Manifestazione di Dio per originare il mondo dei Microcosmi. il fulcro dellindividuo. la Goccia, il S, la Scintilla Divina, ammantata o no della coscienza. INDIVIDUO Colui che o sar un centro di coscienza e di espressione. Chi, sottostando alla legge di evoluzione, potr esprimersi in termini di coscienza. Individuo, per estensione di significato, eguale anche a Microcosmo. INIZIATO Con Iniziato, in genere, si intende chi messo a parte (dopo aver dato prova di esserne degno) della scienza esoterica o Verit segreta. INIZIAZIONE GENERALE Si intende la diffusione, possibile per evoluzione raggiunta degli uomini, di quelle Verit che erano comunicate dalle antiche scuole di iniziazione ai soli adepti. INTELLETTO Principio dellindividuo che d la capacit di pensare e di ragionare, cio coordinare gli elementi del mondo esterno od interno, secondo una successione logica ed il pi possibile aderente alla Realt. , inoltre, ci che fa sentire lindividuo separato dal mondo che lo circonda, creando cos in lui lio.

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INTELLIGENZE CELESTI Sono le intelligenze che dirigono gli Spiriti Elementari naturali. Le pi organizzate di queste corrispondono a quelle esistenze conosciute col nome di: Angeli, Arcangeli, Cherubini, Serafini, Troni, Virt e Potest. INTROSPEZIONE Esame oggettivo del proprio intimo, allo scopo di conseguire la conoscenza di noi stessi. INTUITO La eccezionale possibilit di ottenere una Verit svelata, o la soluzione di un problema, senza il concorso n dellintelletto, n della mente supernormale. Lintuito non attivit della mente: la sua origine nel S e la mente d solo veste a ci che stato intuto. proprio della conoscenza della Verit. INVOLUZIONE Adombramento. Circoscriversi dello Spirito per originare un Cosmo. Da non intendere, per involuzione, regressione. IO Egoistico concetto di se stessi creato dalla mente individuale, la quale, travisando lintimo senso di individualit proveniente dalla pi alta natura dellindividuo, fa sentire questi separato e distinto dal Cosmo. ISTINTO ci che determina azioni inconsce nellindividuo od a questo fa eseguire atti senza la consapevolezza dellintelletto. proprio del meccanismo delle azioni, in quanto origina i cos detti riflessi.

KARMA Dicesi karma linsieme degli effetti susseguenti alle cause che lindividuo muove. Tali effetti sono ineluttabili. (Vedi: assenza di libert). KUNDALINI Un aspetto della triplice energia solare. ci che conosciuto come magnetismo naturale e che alimenta i fenomeni relativi.

LEGGE In assoluto eguale a NATURA STESSA DI DIO. Le leggi dellEmanato o del Manifestato sono lideale trama generatrice dellordine, essenziale alla vita nel manifestato. LEGGE di ANALOGIA Londa di vita emanatrice del Cosmo, allorch manifesta i piani di esistenza, ripete per ciascun piano gli stessi metodi, fissa gli stessi principi. Poich per le materie sono diverse, da piano a piano, non si possono raffrontare i piani fra loro se non seguendo un criterio di analogia, mai di eguaglianza. Ogni cosa analoga unita da una sorta di simpatia, perch le leggi sono le stesse. Questo ripetersi di piano in piano dellonda emanatrice si chiama Legge di analogia e per estensione di significato legge di analogia anche quella simpatia che lega le parti analoghe. LEGGE di AZIONE e di REAZIONE Non altro che la legge di causa e di effetto, applicatesi unicamente nella materia del piano fisico. LEGGE di CAUSA e di EFFETTO Fondamentalmente legge cosmica per la quale ad ogni causa mossa, succede un effetto; ad ogni azione corrisponde una reazione. LEGGE di EQUILIBRIO Fondamento della legge di causa e di effetto. Legge per la quale ogni cosa che esiste nel Cosmo, attraverso ad un doppio scambio, si compensa. (Da non confondersi con equilibrio della statica, ovvero forze che si elidono). Non si deve pensare, da questa definizione, che il Cosmo sia autosufficiente ed immutabile, perch le leggi sono Natura stessa di Dio ed ogni cosa nel Cosmo in movimento. Il reciproco doppio scambio che lega e compensa tutti gli elementi cosmici in un armonioso equilibrio, lascia il campo aperto alla evoluzione. LEGGE di EVOLUZIONE Legge per la quale ogni elemento del Cosmo sviluppa; ci che in si manifesta; ci che in potenza si traduce in atto; ci che in germe nasce, passando da innumerevoli stadi intermedi. Il Cosmo evolve nel senso che vive, ma non nel senso che divenga perfetto, in quanto come Emanazione di Dio gi perfetto. Levoluzione cosmica si pu convenzionalmente suddividere, secondo la natura degli elementi evolventisi, in: evoluzione della materia, evoluzione della forma, evoluzione dellautocoscienza (Vedi suddette voci). LEGGE KARMICA Legge di causa ed effetto applicatesi nella sfera individuale o umana.

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LEGGE dellOBLIO Sarebbe ci che fa dimenticare agli individui le trascorse incarnazioni, ma detto impropriamente in quanto questo non dipende da una legge, bens dal fatto che il corpo mentale cambia ad ogni incarnazione dellindividuo e solo chi ha la coscienza completamente formata la quale inscindibile dallindividuo pu ricordare la passata esistenza. LIBERO ARBITRIO Con questa espressione generalmente si intende la possibilit che ha luomo di scegliere le azioni che compie. Ma tale possibilit relativa in quanto egli influenzato da innumerevoli fattori dordine intimo ed esterno. Il libero arbitrio che si fonda sulla libert assoluta (secondo la Scolastica) non esiste per luomo. Il libero arbitrio relativo consente alluomo una libert relativa. (Vedi: libert relativa). LIBERT ASSOLUTA assenza di ogni e qualsiasi limitazione. La libert sempre un attributo, in quanto non esiste in modo a se stante; una conseguenza e un attributo della evoluzione. Quanto pi lindividuo evoluto, tanto pi libero. LIBERT RELATIVA che si divide in: libert PURA ed quella libert nellambito della quale le azioni non sono determinate n da influenze esteriori, n da necessit; libert SPURIA ed la possibilit di attuare o soddisfare certi desideri o necessit. LIBRO di TOHTH Era, presso le scuole occultiste dellEgitto, lassieme di 78 lamine doro, sulle quali erano impressi numeri e geroglifici esprimenti: le prime 22, dette arcani maggiori, una serie di idee assolute; le seconde 56, dette arcani minori, principi complementari riferibili specialmente alluomo o Microcosmo. Tale libro era attribuito al Dio Thoth per significare che era la raccolta della massima sapienza ed era usato o letto esclusivamente dagli iniziati. Per questo era interamente simbolico ed esoterico. LOGOS Devesi intendere la prima forma di Manifestazione di Dio. il piano pi alto di esistenza cosmica. Il Logos uno per ogni Cosmo. (numerosi sistemi solari in un Universo, numerosi Universi in un Cosmo). Quando il Cosmo si manifesta, laspetto del Logos triplice e prende il nome di TRINIT (Spirito Dualit Trialit). Tutto ci che esiste trova nel Logos la sua radice. Il Logos lultimo aspetto della Manifestazione di Dio che subisce il riassorbimento.

MACROCOSMO il Cosmo o emanato. detto Macrocosmo per distinguere dal Microcosmo (uomo) ad esso analogo nella costituzione. MAESTRO detto di chi conosce e comprende, per evoluzione raggiunta, il piano di evoluzione cosmica tanto bene da collaborare al suo svolgimento. MANIFESTAZIONE Estrinsecazione. Espressione di ci che in ed in qualche modo viene fuori; di ci che in potenza e si traduce in atto; di ci che nascosto e si palesa. Se riferito a Dio, eguale a Emanazione, ovvero stato dellessere nel quale lUNO, per Sua Natura, si adombra nelle forme. MANTRA Affermazione preghiera. anche una formula od un pensiero atto a determinare allindividuo uno stato di forte concentrazione meditativa. MARIA Madre nel senso Divino, simbolizza la scienza segreta, la chiesa occulta, linsegnamento esoterico (nascosto a chi non evoluto tanto da poterlo comprendere) che possono far nascere in senso spirituale un individuo. Farlo nascere alla Realt. MATERIA ETERICA Materia del piano fisico pi sottile di quella allo stato molecolare gassoso, ma pi densa dellenergia. Comprende quattro sottigliezze: eterica, supereterica, sotto atomica, atomica. MATERIA FISICA la materia tutta, conosciuta dalluomo, negli stati di aggregazione molecolare o denso o liquido o gassoso ed in altre sottigliezze non ancora note (Vedi: materia eterica) che stanno fra la materia conosciuta e lenergia. MEDIANIT la eccezionale possibilit che hanno certi uomini di conferire involontariamente, ad una o pi Entit, la facolt di comunicare con gli uomini. Il modo in cui si attua questa comunicazione d il nome al tipo di medianit. [Tiptologica, scrivente (psicografia), parlante (psicofonia), eccetera]. MEMORIA Facolt della mente di registrare impressioni e riprodurle spontaneamente od attraverso ad idee suggerite. chiamato ricordo ci che torna spontaneamente. detto richiamo alla memoria quando limpressione riprodotta attraverso ad una ricostruzione mnemonica. MENTE INDIVIDUALE Veicolo della manifestazione individuale che d origine a pi attivit delle quali lindividuo pu essere consapevole o inconsapevole. Suddividendo convenzionalmente secondo le attivit esplicate, detta: mente istintiva mente intellettiva mente supernormale. MENTE INTELLETTIVA Attivit della mente che origina la consapevolezza dellindividuo e tutte le manifestazioni intellettuali. (Vedi: intelletto).

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MENTE ISTINTIVA Principio dellindividuo che origina e presiede tutte le manifestazioni istintive individuali. (Vedi: istinto). MENTE SUPERNORMALE ci che d allindividuo la capacit incontrollata ed eccezionale di avere soluzioni logiche e reali a problemi insolubili nella sfera mentale consapevole, ovvero dallintelletto. MICROCOSMO Per eccellenza luomo: ma pu dirsi, per estensione di significato, di ogni individuo anche a gradi di evoluzione diversi dalla gamma umana. Il Microcosmo analogo strutturalmente al Macrocosmo. MONADE la Presenza Divina essenziale alla manifestazione della vita individuale del mondo naturale. usato il termine monade in quanto questa Presenza Divina non trasfonde allindividuo alcuna Verit o comunque non comunica con questo.

NOTTE DI BRAHAMA Da riferirsi sempre allAssoluto. Fase di non Manifestazione. Ci che divide un Cosmo dallaltro, ma non divisione nel senso di spazio. NUCLEO il quarto tipo di materia sub-atomica (nel senso della fisica), risultante dalla unione di un corpuscolo ed una particella del piano fisico. Ciascun piano di esistenza ha un tipo di materia analogo al nucleo del piano fisico.

PANTACLO Ricettore di energie siderali capace di trasmetterle a uno o pi individui. Era preparato a questo scopo dagli antichi maghi ed era usato anche nelle cerimonie magiche come catalizzatore. PARTICELLA il secondo tipo di materia sub-atomica (nel senso della fisica), risultante da due unit elementari, del piano fisico, contrapposte. Ciascun piano di esistenza ha un tipo di materia analogo alla particella del piano fisico. PENSIERO genericamente detto per una attivit consapevole della mente e pi precisamente dellintelletto, ma pensiero anche limmaginazione. PIANO Convenzionale distinzione del Cosmo eseguita in funzione della diversit delle materie emanate. Non , quindi, distinzione di spazio, ma di natura. PIANO AKASICO Fondamento della forma lidea. Linsieme delle idee archetipe di ci che si manifestato o si manifester nel Cosmo, dicesi piano akasico. il piano manifestato dal Secondo Aspetto dellAssoluto. PIANO ASTRALE Dicesi piano astrale linsieme di tutte quelle materie (suddivisibile in sette stadi di aggregazione o sette sottigliezze) aventi le stesse caratteristiche fondamentali. Tali materie sono quelle che risultano dalla sublimazione della pi sottile materia fisica. PIANO FISICO linsieme delle materie aventi la comune caratteristica di essere energia (Vedi: energia) condensata, cio energia non allo stato libero. PIANO MENTALE linsieme delle materie aventi le stesse particolarit dette mentali. PRANA Un Aspetto della triplice energia solare, comunemente detto forza vitale. ci che d il giusto regime al movimento della vita fisio-biologica.

QUATERNARIO I quattro essenziali principi che regolano una qualche esistenza. Cos, ad esempio, il quaternario delluomo rappresentato dai quattro principi che meglio si addicono alla umanit delluomo: il corpo fisico, il principio dei desideri, il principio dellistinto e il principio dellintelletto.

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REALT ci che , ci che esiste e come esiste. Realt Assoluta = Dio. REGIONE della FORMA detto delle materie pi grossolane del piano mentale le quali, traducendosi in pensieri sotto limpulso del S, acquistano forma analoga allimpulso. REGIONE della NON FORMA detto delle materie pi sottili del piano mentale le quali, pur costituendosi in pensieri sotto limpulso del S, non acquistano forma. REICARNAZIONE Trasmigrazione della individualit in un corpo atto ad esprimere levoluzione conseguita, allo scopo di conseguire evoluzione. REMINISCENZA la eccezionale riproduzione, nella mente individuale, di impressioni passate, mai registrate consapevolmente o inconsapevolmente. Non attivit della mente, ma immagini di avvenimenti vissuti in altre vite, suggerite dal S alla consapevolezza dellindividuo. RIPOSO dellEGO quello stato a cui perviene un individuo che non abbia completamente costituito la propria coscienza, dopo il trapasso, terminata la revisione e lassimilazione delle esperienze avute nella ultima incarnazione.

SENSO di INDIVIDUALIT ci che suggerisce allindividuo (quando questi sia capace di ricevere il suggerimento, per propria evoluzione) i doveri e i compiti di questo individuo rispetto alla comunit. SEPARATIVIT (Senso di) una errata interpretazione che lindividuo fa, nellintimo suo, del senso di individualit, per cui lindividuo si sente separato e distinto da tutto quanto lo circonda. Il senso di separativit origina lio con tutti i processi espansionistici. SIGNORI del KARMA Sono i Maestri predisposti a coordinare, con il massimo discernimento e grande oculatezza, gli effetti karmici che devono ricadere sugli uomini, sulla umanit, sullindividuo in particolare. Sono coadiuvati da intelligenze Celesti che rendono esecutivo il disegno dei Maestri. SPIRITO Divina Sostanza di cui permeato lAssoluto, ovvero il Manifestato ed il non Manifestato. Nel Manifestato uno dei tre aspetti del Logos, il centro puramente ideale di questo. la Prima Causa del Manifestato ovvero la radice di questo. SPIRITI ELEMENTARI o Essenze Elementari Improntate Forze intelligenti personificate che si distinguono in NATURALI e ARTIFICIALI. Le naturali sono strumenti delle leggi divine atti a costituire il veicolo astrale e il veicolo fisico degli individui, in modo consono allo sviluppo da questi conseguito. Governando direttamente la vita della natura, creano lambiente adatto alla evoluzione individuale. Le artificiali sono quelle che si costituiscono allorch luomo formula una imperiosa volont. Lesistenza e lazione delle stesse volta allattuazione della volont espressa. SUB-CONSCIO (Vedi: sub-cosciente). SUB-COSCIENTE Termine della psicologia che sta ad indicare una attivit psichica dellindividuo di cui egli non consapevole. Tale attivit pu per entrare nella consapevolezza individuale spontaneamente o tramite una sollecitazione (ricordo, richiamo alla memoria). SUBLIMARE Significa passare da uno stato di aggregazione molecolare ad un altro stato, naturalmente pi sottile. In un certo senso, quindi: affinare, sottilizzare, condensare e nello stesso tempo, anche, depurare. SUBLIMAZIONE quel processo per il quale le materie cosmiche passano da uno stato di aggregazione molecolare ad un altro pi sottile. Di sette in sette stadi di aggregazione, le materie cosmiche cambiano le loro caratteristiche fondamentali. Da ci le suddivisioni in piani. SUPERUOMO un individuo il quale segue levoluzione superiore alla umana. Chi ha completamente costituita e formata la propria coscienza individuale.

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THOTH Nome di Dio della Sapienza secondo lantica religione egiziana. Nel giusto senso: personificazione dellattributo di Dio comunemente detto Sapienza. TRIALIT uno dei tre aspetti del Logos, quello esecutivo. lintessitura del Cosmo che, adattandosi sulla orditura, lo individua esattamente in maniera percepibile. TRINIT lambiente cosmico, anche la struttura del Cosmo, ci che circoscrive il Cosmo. Per comodit di ragionamento si usa vedere questa unica cosa sotto tre profili: SPIRITO essenzialmente monovalente. DUALIT tendenzialmente bivalente. TRIALIT tendenzialmente polivalente. Tale schematizzazione irreale e pu essere utile solo per sintetizzare lInfinito, il Finito ed il Compiuto, nonch la loro logica successione.

UNIONE con il TERZO ASPETTO dellASSOLUTO Allorch lindividualit o lindividuo, attraverso a molte incarnazioni nel regno animale, giunto a un certo stadio di sviluppo o di evoluzione, pronto per lunione con il Terzo Aspetto dellAssoluto. Ci significa avere una serie di incarnazioni in forma umana, le quali hanno come caratteristica quella della intelligenza e della coscienza. UNIT ELEMENTARE Primo tipo di materia di ogni piano che in diverse aggregazioni origina tutte le materie dello stesso piano di esistenza. latomo in senso filosofico in quanto se scomposto origina materia del piano immediatamente pi sottile a quello preso in esame.

VEICOLO Sta per corpo. Insieme di materie di uno stesso piano, organizzate in forme vitali, valido ad attribuire allindividuo delle capacit. VITA Processo atto a comporre un ciclo; episodio dellevoluzione. Manifestazione della Natura esterna di Dio. VITA MACROCOSMICA Dal Macrocosmo. Vita intrinseca delle materie tutte che sono nel Cosmo, indipendentemente dalla organizzazione di queste in corpi atti alle manifestazioni individuali. VITA MICROCOSMICA Dal Microcosmo. Svolgersi di un ciclo atto a manifestare ed evolvere un Microcosmo o individuo. VOLONT Ci che sostiene lindividuo a compiere una serie di atti aventi il medesimo fine protaentesi nel tempo od estendentesi nello spazio, anche in condizioni avverse a tale fine. VOLONT UNICA Ci che dirige allUnico fine (che Dio stesso) lEmanato. VOLONT UNIVERSALE Aspetto della Volont Unica riguardante il destino di un Universo. Ci che muove verso un fine (che la finalit di un Universo) lUniverso stesso.

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INDICE

Un Credo . . . . . . Pensieri . . . . . . La via dello spirito . . . . . Lattuale scuola di iniziazione . . . . Il valore delle organizzazioni spirituali . . . Sulla Verit insegnata da organizzazioni spirituali . Fede . . . . . . . Il senso mistico . . . . . . Stigmate . . . . . . La parabola del fattore . . . . . Il significato della Resurrezione del Cristo . . La reincarnazione nel primo Cristianesimo . . Parabola del cieco nato . . . . . Sul karma . . . . . . Libero arbitrio e libert . . . . . Circa i pensieri buoni e la preghiera . . . Considerazioni sul non uccidere . . . Sul subire ed esercitare influenze . . . Lio . . . . . . . Il dolore . . . . . . Sul senso di protezione che cerchiamo . . . Essere soli e semplici . . . . . Sulla comprensione . . . . . Sul conoscere se stessi . . . . . Il rimorso . . . . . . Il dubbio . . . . . . Intima convinzione Credere Come sviluppare la volont Nascere ogni giorno . . . . .

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La paura . . . . . . . . La legge di evoluzione Coscienza . . . . . Sulla evoluzione ed evoluzione dopo il trapasso . . . . Sul trapasso e il riposo dellEgo . . . . . . Il contatto della individualit reincarnatesi con i suoi veicoli La mente istintiva Gli animali sapienti . . . . . . Sulla psicologia . . . . . . . . Sul piacere di ascoltare la musica . . . . . Vita microcosmica e vita macrocosmica . . . . . Sensibilit espressione mente . . . . . Differenziazione iniziale degli individui . . . . . Le onde vitali Lalternarsi del sesso Sullarte . . . . Dio . . . . . . . . . Il supremo perch Gli Angeli caduti . . . . . Nascita spirituale . . . . . . . Sulle attenuanti e il karma . . . . . . Sul Panteismo Realt Illusione . . . . . Il sentire amore dellAssoluto . . . . . Realt Spirito . . . . . . . . Circa lesperire la Realt Assoluta . . . . . Tutto legge . . . . . . . . Il valore della preghiera secondo il concetto Dio-Uno-Assoluto . . Il perch del relativo nellAssoluto . . . . . A chiusura dellargomento Dio-Uno-Assoluto . . . . I livelli di esistenza individuale . . . . . . Il tempo nellal di l . . . . . . . Sulla Energia . . . . . . . . La Materia . . . . . . . . I tipi e le densit delle materie nel Piano fisico . . . . Sulla materia sub-atomica . . . . . . Schema dellatomo tipo . . . . . . . Confini del Cosmo . . . . . . . Civilt passate Intuito . . . . . . . Sulla legge di adattamento . . . . . . Vivere spiritualmente . . . . . . . Commiato . . . . . . . . Dizionario . . . . . . . .

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