Cosa ciinsegna
lastoria
Come all’epoca della grande depressione, anche oggi si
deve cambiare radicalmente l’economia per uscire dalla
crisi. E arrivato il momento di puntare sull’ambiente
‘SUSAN GEORGE, NEW SCIENTIST, GRAN BRETAGNA
flitto da molti problemi. Ci sono la
poverta e la crescente disparita di
reddito, La crisi finanziaria innescata
dai mutui a rischio negli Stati Uniti si
I: NOSTRO POVERO PIANETA é AF-
diffusa in tutto il mondo, e minaccia di
far sprofondare Yeconomia globale in
‘una lunga stagnazione. Il cambiamento
climaticoeVestinzione delle specie stan-
no subendo un’accelerazione pit rapida
di quella prevista dalla maggior parte
degli scienziati. Queste crisi si rafforza-
no a vicenda. Dopo anni di innovazioni
irresponsabili, le grandi istituzioni fi-
nanziarie sono state salvate con i soldi
pubblici. [oro manager hanno preso il
malloppoesonoscappati, mentre milio-
nidi persone hanno perso il lavoro. Ap-
penala bollaimmobiliare ha cominciato
asgonfiarsi, gi speculatori si sono lan-
ciati sul mercato delle materie prime e
hanno fatto salire i prezzi dei generi ali-
mentariedell'energia. enorme aumen-
todel costo del ciboha fatto sprofondare
nell indigenza altri 150 milioni di perso-
ne. I paesi poveri di risorse arraffano
quello che possono, abbattono alberi,
uccidono animali, sfruttano eccessiva-
mentele pocheterrecoltivabili, Mai ric-
INTERNAZIONALE 772, 28 ROVEMDAE 2008 + 53,ECONOMIA
chi provocano danni ancora maggiori
Fingendo ipocritamente di ridurre le
emissioni di anidride carbonica, gli Stati
Uniti usano pid di unterzo delle loro ter
recoltivate a grantarcoe soia per la pro-
duzione di carburanti agricoli e fanno
salire ancora dipid il prezzo del cibo. In~
tanto il riscaldamento glo-
reavidi, dobbiamo forse organizzareuna
rivoluzione mondiale per salvare la Ter-
ra? Se é cosi, ditemi chi é lo zar e datemi
Yindirizzo del Palazzo d’inverno.
In realta dobbiamo trovare una terza,
via trail capitalismo rapacee una solle-
vazione mondiale improbabile quanto
utopistica. Un precedente
baleelafuriadelle pertur- 11 pr igi storico esiste. Durante la
bazioni atmosferiche col- _seconda guerra mondialeil
piscono soprattuttole re- ambientale@ — fascismo era per gli Alleati
ves un nemicoterribile quanto
Un’ottima Jo oggi per noi il cambia-
‘C@una via d'uscita? Si, mento climatico. Gli Stati
ma non é quella proposta opportunita Uniti non erano ancora
dagli ambientalisti. Non IGF imporre usciti dalla depressione,
potremmosalvareilpiane- ag = maavevano Franklin Dela-
aneancheseriduccesimo Pl COntrolli Fe nooceveit un presiden-
ilnostro consumo diener- gu sistema te che aveva capito cosa fa-
gia a partire da domani. ears re. Sottolasua guida il pae-
Non stodicendocheisin- fiMANTIAID ——_ se passddauneconomiadi
goliindividui non debbano
fare tutto quello che possono. Perd non
bisogna illudersi che basti. I! nostro
compito é favorire un progresso quanti-
tativo e qualitativo nella difesa dell’am-
biente.
Riusciremo a salvare il pianeta con
un capitalismo ossessionato dalla cresci-
ta e dal profitto, con lo sfruttamento
sconsiderato delle risorse e con una fi-
nanza senza regole? Come ha detto un
uomo saggio, “tutto per noi e niente per
gli altri sembra sia stata, in tutte le epo-
che della storia, la vile massima dei pa-
Aroni dell'umanita”. Quel saggio era
‘Adam Smith nella Ricehezxa delle nazio
ni,non Karl Marx. Se Smith aveva ragio-
nee inostri“padroni" continuano aesse-
® Anche in talla si
discute sul tema della
decrescita. Una delle
voc! pid interessanti &
quella di Maurizio
Pallante, presidente del Movimento
per la decrescita felice
(decrescitafelce.it) Pallante é stato
consulente del ministero dell'ambiente
ed @ membro del comitato scientifico
M'illumino di meno, una giomata di
‘mobiltazione per il risparmio
energetico. Ha seritto Discorso sulla
decrescita. Manifesto per una felice
Sobrietd (Luca Sossella Editore 2007)
e La decrescita felice. La qualita della
vita non dipende aal pil (Editor Riuiti
2005),
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pace a un’economia di
guerra in tempi brevissimi, Akron, la
mia cittA natale nell Ohio, famosa per le
fabbriche di gomma, comincid a produr-
re pneumatici ed equipaggiamenti per
Tesercito e l'aeronautica.
Anche tutti gli altri centri industriali
modificarono le loro attivita per andare
incontro alle esigenze belliche. Gli am-
ministratori delegati diventarono pre-
stigiosi “uomini da un milione
di dollari all’anno’ un premio
simbolico concesso dal ministe-
ro del tesoro a chi realizzava gli
obiettivi di quantita e di qualita
richiesti dal governo, Ovvia-
mente cerano ancora conflitti tra indu-
striali e lavoratori, ma nel complesso fu
un periodo di grandi opportunita, so-
prattutto per le donne e per le minoran-
ze. Gli operai erano pagati bene, tutti
collaboravano, molti coltivavano “orti di
guerra’, i bambini usavano le loro pa-
ghette per comprare francobolli diguer-
ra, labenzina era razionata. II paese non
eramai statocosi unito. La guerralo aiu-
16 finalmente a uscire dalla depressio-
ne.
Programma|
Per evitare il disastro ambientale biso-
gnerebbe fare qualcosa disimile, Di soli-
10 i cittadini si accorgono di un pericolo
molto prima dei governi, e tendono a
coalizzarsi per convincere i politici che
voteranno chi prenderaun certo proble-
ma sul serio quanto loro. Con un pt
gramma ambientale keynesiano i pol
ci possono vincere perché oggi, come
allepoca della grande depressione, un
: Os
piano simile promette posti di lavoro
specializzati eben pagati enuove oppor-
tunita di esportazione.
Ma dove prendiamo i soldi per fare
tutto questo? Bisogna dire alle banche
che, se vogliono essere salvate, devono
dedicare una percentuale dei loro presti-
tia prodotti e processi industriali rispet-
tosi dell’ambiente, garantendo tassi
d'interesse inferiori a quelli di mercato.
Possono sempre compensare i mancati
guadagni prestando soldi al 10 percento
ai grandi inquinatori. Civogliono norme
pitt rigide perle nuove costruzioni, men-
tre le veechie possono essere facilmente
adattate. Si possono offrire incentivi
‘economici ai padroni di casa e agli inqui-
lini che installano pannellisolari sui tet-
tie vendono lelettricita in eccesso alla
rete. Larricerca pud essere orientata ver-
sole energie alternative e i material ul-
traleggeri e resistenti per costruire gli
aerei ele automobili. Sappiamo gia fare
queste cose, ma aleune soluzioni pulite
sono pitt costose di quelle sporche. Se
assassimo alla produzione di massa,
per®, i prezzi potrebbero scendere.
Lacrisi ambientale, inoltre, @ un‘otti-
ma opportunita per imporre pitt con-
trolli sul sistema finanziario. Per tassare
letransazioni internazionali e altre ope-
razioni di mercato basta una
decisione politica e un pro-
gramma informatico. La pro-
messa dei paesi del G8 di can-
cellare il debito dei paesi poveri
dovrebbe essere mantenuta in
cambio dell'obbligo di contribuire al-
Tambiente attraverso il rimboschimento
elaconservazione deiterreni, Infine, do-
vvrebbero sparire iparadisifiscali, perché
permettono ai super ricchi e alle multi-
nazionali di oceultare miliardi di reddi-
to, sottraendo ogni anno almeno 250
miliardi di dollari di tasse ai governi
‘Ma come facciamo con i manager
contraria questo piano? Creiamo un or-
dine esclusivo dei risparmiatori di car-
bonio odegliecoeroi. Diamogli coccarde
da mettere all‘occhiello, striscioni per le
loro case a risparmio di energia e ban-
dierine per le loro auto efficienti e uitra~
leggere. Potremmo anche pagarli un
dollaro all'anno, Sarebbe sempre meglio
diun‘altra guerra. # be
‘Susan George é presidente onoraria di
Attac France. Ha scritte L'America in
pugno. Come la destra sid impadronita
di istituzioni, cultura, economia (Feltri-
nelli 2008).