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4 del 22/02/2012

A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Sommario:

egnaliamo in talia ...


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La vera emergenza? Non avere un piano energetico nazionale La conversione ecologica necessaria

Economi

E
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Contro gli F35

Democrazi

E
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Il nuovo Patto fiscale: fine della democrazia

egnaliamo in

oscana

No alla combustione dei rifiuti si allalter 7 piano: riduzione, riuso, riciclo Piano Interprovinciale dei Rifiuti. I piani alternativi 8

Infortuni mortali in Toscana: in aumento quelli sul luogo di lavoro tratto da:
www.consiglio.regione.toscana.it Nel 2011, come gi avvenuto nel 2010, sono aumentati gli incidenti mortali sul luogo di lavoro (26 lo scorso anno, 23 lanno prima), mentre sono in diminuzione gli incidenti mortali in itinere, cio nel tragitto da o per casa. il dato che il Dipartimento prevenzione e sicurezza della Regione Toscana ha fornito nel corso dellincontro con la

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Il Piano Regionale per la Cittadinanza di Genere

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commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale. Si tratta di un dato nuovo rispetto al passato e che non si rintraccia nelle statiche INAIL, perch la modalit di raccolta dei dati avviene seguendo parametri differenti. In linea generale, invece, gli infortuni totali sono in diminuzione, in stretta correlazione, per, con gli effetti della crisi economica, che ha prodotto una forte diminuzione delle ore lavorate. Paolo Marini - Pres. Commissione Emergenza Occupazionale

AR: una corretta gestione del ciclo dei rifiuti... AR: i treni alla ex miniera di Cavriglia... FI: FSF-un invito verso Firenze 10+10

LU: Pubblicit al gioco dazzardo nello- 11 spedale della Versilia... PI: S. Giuliano Terme sul Patto di Stabilit Interrogazioni e mozioni 11 12

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n. 4 del 22/02/2012

La vera emergenza? Non avere un piano energetico nazionale


Diego Barsotti - da www.greenreport.it del 07/02/2012
Da tutto il florilegio di commenti, proposte, azioni avanzate per rispondere al picco dei consumi energetici provocati dal gelo che attanaglia il Paese, emerge la solita grande debolezza che l'Italia non ha saputo sanare, e che noi abbiamo sempre denunciato: chi ha governato l'Italia e chi la governa oggi non ha disegnato alcuna strategia energetica. ridicolo oggi puntare il dito contro la mancanza di risposte all'emergenza quando invece quello che manca davvero una pianificazione della gestione ordinaria. In realt, in tutto questo c' la solita buona dose di allarmismo mediatico e di demagogia corporativa, sottolineato anche dalla direttrice del centro di ricerche Ref Pia Saraceno che stamani spiegava che in realt la situazione molto meno drammatica del 2007, e che - con buona pace della presidente di Marcegaglia che ha subito gridato all'ennesima batosta per le disgraziate imprese tricolori - i possibili stop riguardano aziende che hanno sottoscritto tale eventualit nei loro contratti di fornitura, garantendosi tariffe pi basse in cambio del rischio distacco per le situazioni di emergenza. Stessi concetti espressi anche dal direttore del Kyoto club Gianni Silvestrini: Ormai abbiamo una decisa sovracapacit, il picco di potenza di 55GW, le centrali possono produrre fino a 105 GW, che ha rilanciato la proposta della sua associazione di imporre al 2015 un risparmio energetico del 30%, che il vero giacimento italiano di energia. Il risparmio energetico infatti dovrebbe essere uno dei pilastri della strategia energetica italiana, che annunciata da anni, ma non mai stata attuata: Certo la nostra strategia piuttosto ovvia e l'abbiamo ribadita pi volte (investire e stimolare il risparmio energetico e l'efficienza energetica prefissando obiettivi concreti e attuabili; individuare quanti e quali rigassificatori sono necessari all'Italia e funzionali a governare la fase di transizione verso le rinnovabili, accelerandone l'entrata in funzione; proseguire nell'incentivazione e stimolazione delle fonti rinnovabili fino a quando queste non saranno in grado di sostituire interamente le fonti fossili), ma in un Paese come l'Italia basterebbe forse avere anche una pessima strategia, ma almeno averla. Perch a quel punto si darebbe un indirizzo, e se anche l'indirizzo fosse sbagliato, potremmo impegnarci a correggerla. Cos invece tutto lasciato al caso e vale tutto: come la politica sui rigassificatori, che non si scelgono quanti e quali eventualmente servono e quali abbiano il minore impatto ambientale, ma si lascia che chi arriva primo in fondo vinca la bambolina. Anche il Wwf, intervenendo oggi sul caso, sostiene che Non si pu essere preparati all'emergenza se non si hanno piani per la normalit' e per il futuro: l'Italia non ha una strategia n un piano energetico e ambientale in grado di gestire oggi e programmare domani le risorse energetiche. Bisogna puntare davvero, e non a parole, sull'efficienza energetica e di sistema, liberarsi dalla dipendenza dall'estero, decarbonizzare la produzione energetica: in altre parole, l'Italia non si dotata finora di un piano per attuare l'unica risposta possibile e vantaggiosa, che consenta entro il 2050 di approvvigionarsi totalmente con le fonti energetiche rinnovabili, consumando meno energia ed eliminando gli sprechi (anche nei settori dell'edilizia residenziale e dei servizi), come dimostrato dallo studio del Wwf Internazionale "Energy Report 2011.

n. 4 del 22/02/2012

La conversione ecologica necessaria


Tonino Perna - da: il manifesto del 08/02/2012
Di fronte all'ondata di gelo che ha investito l'Europa c' chi si permette di irridere gli ambientalisti con la battuta questo il riscaldamento globale. Purtroppo per la gran parte dell'opinione pubblica il riscaldamento globale significa solo che la temperatura media della terra e dei mari aumenta. Che far sempre pi caldo e le piccole isole scompariranno per l'innalzamento degli oceani dovuto allo scioglimento dei ghiacciai. Tutto vero, ma insufficiente per capire dove stiamo andando. Il primo effetto dello squilibrio ambientale, indotto dalla crescita iperbolica di anidride carbonica immessa nell'atmosfera, lo si legge attraverso la crescita della frequenza degli eventi estremi. Uragani, piogge abbondanti, ondate di siccit o eccezionali precipitazioni nevose ci sono sempre state, ma la loro frequenza che cambiata. Non solo, stato registrato negli ultimi trent'anni un aumento dell'intensit di questi fenomeni (dalle piogge intense alla forza degli uragani, alle precipitazioni nevose). Inoltre, va notato che stanno saltando i limiti verso l'alto e verso il basso delle temperature per cui avremo eccessi di freddo e caldo in diverse aree del pianeta. Anche in questi giorni, mentre in Europa si muore di freddo, in Alaska si registra un insolito aumento della temperatura, in Australia, ad Adelaide, il termometro ha superato i 41 gradi e la penisola arabica attraversata da violente tempeste di sabbia rovente. Naturalmente venti centimetri di neve a Roma non costituiscono un "evento estremo" e solo un sindaco inetto e in malafede pu prendersela con l'eccezionalit del fenomeno. Ma se un intero paese va in tilt in condizioni normali che cosa succede quando deve affrontare seriamente gli "eventi estremi"? L'abbiamo visto lo scorso autunno in Liguria, quando in poche ore sono caduti 500 mm di pioggia, provocando disastri umani e materiali; l'abbiamo visto a Giampilieri il primo ottobre del 2009, quando 375 mm di poggia in sei ore hanno provocato 37 vittime e l'evacuazione di un intero paese (dove ancora non si fatto niente per mettere le popolazioni in sicurezza). In un paese in cui non si fa pi la manutenzione ordinaria del territorio, figuriamoci quella straordinaria che oggi necessaria per prevenire i danni degli "eventi estremi". Altro che Tav, grandi opere e liberalizzazioni. I danni al territorio ed ai suoi abitanti causati da incendi, alluvioni, mareggiate, sono costati - secondo una stima in difetto 30 miliardi di euro nell'ultimo decennio. Per sopravvivere agli "eventi estremi" dobbiamo cambiare radicalmente visione del mondo e del nostro futuro. Dobbiamo investire nella manutenzione del territorio, nella protezione del nostro patrimonio (naturale, abitativo, storico), nella "prevenzione" delle catastrofi annunciate. Oggi gli "eventi estremi" meteorologici sono prevedibili con buona approssimazione 48 ore prima che si registrino. necessario approntare un sistema di allarme e messa in sicurezza delle popolazioni che superi il modello di funzionamento dell'attuale protezione "incivile", che stabilisca una scala di priorit e di responsabilit, individuando il soggetto pubblico che funge da responsabile di ultima istanza. Infine, dobbiamo porci seriamente la questione della sovranit energetica ed alimentare, una questione politica di prima grandezza finora sottovalutata. Fino ad oggi potevamo pensare che bastava avere il denaro per procurarsi le risorse energetiche e quelle alimentari. Nel futuro non sar pi cos. La Russia che taglia le forniture di gas, per assicurarle ai suoi abitanti, non sar pi un fatto eccezionale. Cos come paesi come l'Argentina, l'India, il Vietnam, che in questi ultimi anni di speculazioni finanziarie hanno bloccato l'export di beni alimentari per assicurarsi l'autosufficienza. Ci significa che dobbiamo ridurre la nostra dipendenza energetica ed alimentare, e che la questione del "risparmio" e della conversione ecologica diventata urgente per rispondere alle sfide degli "eventi estremi".

n. 4 del 22/02/2012

Contro gli F35


Sbilanciamoci, Tavola per la pace, Rete Disarmo e Unimondo hanno promosso un mese di mobilitazione per tutto febbraio. L'obiettivo, dire no agli F35, risparmiando 15 miliardi di euro con cui si potrebbero creare 4.500 nuovi asili nido comunali, mettere in sicurezza oltre 12mila scuola, creare pi di 100mila posti di lavoro 26/01/2012 - il testo integrale e per saperne di pi sulla campagna: www.sbilanciamoci.org rispettano le norme antincenIl decreto sulle liberalizzazioni ralizzazioni. salva i poteri forti, colpisce i Uno spreco, quello degli F35, dio, antisismiche e di idoneit statica e in questo modo creaservizi pubblici locali costrin- di cui beneficiano i militari e il re pi di 100mila posti di lavogendo le amministrazioni locali colosso della Finmeccanica, ro, a fronte degli 8-900 che si a privatizzare e solo margi- []. alimenterebbero con la costrunalmente d qualche sforbicia- Per mettere uno stop alla cozione degli F35. Ci pensi anta alle rendite di posizione di struzione degli F35 la campa- che il sindacato prima di cadecorporazioni come quelle degli gna Sbilanciamoci, la Tavola re nelle trappole e nelle finte avvocati, dei farmacisti, dei per la pace, la Rete Disarmo e promesse degli armieri. E ci tassisti. [] Tra le corporazio- Unimondo hanno promosso un ripensi anche il governo Monti. ni nemmeno sfiorate dal prov- mese di mobilitazione che si Mettere fine alla vicenda degli concluder alla fine di febbraio F35 sicuramente una scelta vedimento c' quella dei militacon manifestazioni in 100 piaz- importante e impegnativa, ma ri, []. Solo per la costruzione ze italiane e con la consegna sicuramente per le nostre e l'acquisto dei cacciabombardi decine di migliaia di firme tasche e per i posti di lavoro dieri F35 si prevede di spendecontro gli F35 al governo italiare 15miliardi di euro: pi o me- no. Anche per ricordare ... che assai pi concreta ed efficace no la stessa cifra che gli esper- con quei 15miliardi di euro si di quelle misure del decreto liberalizzazioni come i tagliandi ti del governo stimano nel bre- potrebbero ad esempio creare delle assicurazioni elettronici e ve periodo come possibili ri- 4.500 nuovi asili nido comunali delle Srl a 1 euro per i giovani, sparmi per i cittadini dall'impat- e mettere in sicurezza le oltre di cui tra qualche mese nessuto del provvedimento sulle libe- 12mila scuola italiane che non no si ricorder pi.

Mozione presentata in Consiglio Regionale il 21/02/2012 a firma Monica Sgherri e Paolo Marini per labbandono del programma di acquisto di F35 e per la destinazione a fini sociali dei fondi risparmiati
[] premesso che: il governo nazionale ha dirottato alcune risorse del fondo per lo sviluppo nel bilancio della Difesa per acquistare armi; la cifra stanziata di circa 18 miliardi di euro destinati alla produzione di 135 cacciabombardieri e 135 milioni di euro per lacquisizione di unit navali della Fremm (Fregate Europee Multi-Missione); sono previsti ulteriori finanziamenti, per il 2012, destinati alla produzione di 4 sommergibili, cacciabombardieri F 35 e delle due fregate Orizzonte per una spesa di circa 780 milioni di euro; tali scelte, operate dal precedente governo, sono state confermate dal governo presieduto da Mario Monti; considerato che: lattuale crisi economica sta facendo pagare un prezzo altissimo ai cittadini; gli Enti Locali verranno ulteriormente penalizzati dalla riduzione dei trasferimenti che avranno come conseguenza un peggioramento dei servizi e delle condizioni di vita dei cittadini; altri Paesi che avevano preventivato lacquisto dei costosissimi F35 hanno cancellato o sensibilmente ridotto tali programmi; ritiene improponibili queste spese alla luce dei pesantissimi sacrifici richiesti ai cittadini e ai tagli allo Stato Sociale; esprime il proprio dissenso rispetto a tale scelta; chiede che questi fondi stanziati per le armi possano essere viceversa destinati a salvaguardare le pensioni delle fasce sociali pi deboli e agli Enti Locali per garantire quei servizi sociali essenziali a rispondere ai bisogni primari dei cittadini; impegna il Presidente Rossi a sostenere attivamente la campagna degli Enti Locali per la Pace, volta a chiedere il taglio del programma di acquisto degli F35 e per una seria riduzione delle spese militari; a far pervenire la presente mozione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Difesa, ai capigruppo di Camera e Senato.

n. 4 del 22/02/2012

Il nuovo Patto fiscale: fine della democrazia


Franco Russo - Tratto da www.controlacrisi.org
Del Trattato su stabilit, coordinamento e governance nellUnione economica e monetaria, firmato da 25 capi di Stato e di governo il 30 gennaio a Bruxelles, va formulato subito un giudizio: esso d un ulteriore colpo di piccone alla democrazia, anche a quella rappresentativa. Il senso del Trattato espresso dal Titolo III, che porta a sua intestazione Fiscal Compact (Patto fiscale), chiesto esplicitamente dal Presidente della BCE, Mario Draghi, nel suo discorso al Parlamento Europeo il 1 dicembre 2011. Le modalit autoritarie non sono dovute solo al fatto che una banca centrale, la BCE, chieda e ottenga dai governi la definizione di un nuovo patto fiscale; che, a differenza delle stesse rivoluzioni borghesi del 1688-89, del 1776 e del 1789, i governi siglano un patto fra di loro al posto dei cittadini. Nelle rivoluzioni borghesi si conveniva un patto tra cittadini e monarchi affinch il potere fiscale fosse di competenza dei parlamenti, della rappresentanza. Ora i governi si auto-conferiscono il potere fiscale per imporre, per gli anni a venire, le politiche di austerit in modo da scaricare i costi della crisi economico-finanziaria sui popoli europei. Il secondo fatto, che colpisce al cuore i principi democratici, lobbligo di inserire in Costituzione il pareggio di bilancio, ci che impone una nuova costituzione economica comportando la cancellazione della possibilit da parte delle istituzioni pubbliche di intervenire nella gestione delleconomia con provvedimenti anticiclici, che hanno caratterizzato i paesi capitalistici del Secondo dopoguerra dove si accettato il compromesso keynesiano con la gestione della domanda pubblica e la costruzione del Welfare State. Si afferma allart. 3, comma 2, che le regole del pareggio di bilancio: devono avere effetto nelle leggi nazionali delle Parti contraenti al massimo entro un anno dallentrata in vigore del Trattato attraverso previsioni con forza vincolante e di carattere permanente, preferibilmente costituzionale. Con un Trattato di carattere internazionale si interviene per modificare le Costituzioni cos da legittimare nella legge fondamentale, la prima nella gerarchia delle fonti, il liberismo con le sue politiche dellofferta tese allespansione del mercato e dellimpresa privata. Il Parlamento italiano ha gi votato, in prima lettura, la modifica dellarticolo 81 per imporre una camicia di forza alle politiche di bilancio. Sar la Corte di Giustizia dellUE a verificare lavvenuto inserimento e a comminare eventuali sanzioni (art. 8).: la Costituzione resa vassalla delle esigenze di bilancio dettate dai mercati finanziari. Il terzo fatto, che mina alla radice la stessa democrazia rappresentativa, che a decidere le politiche fiscali non saranno pi le rappresentanze elette ma la tecnocrazia della BCE e dei governi riuniti nel Consiglio europeo con la collaborazione della Commissione e del Vertice Euro. Infatti saranno questi organismi, seguendo le procedure definite dal Patto Euro Plus e i parametri indicati dal Six Pack, a decidere la sostenibilit delle finanze pubbliche dei paesi membri per garantire anno dopo anno il consolidamento fiscale. Siamo oltre il Trattato di Maastricht perch questo prevedeva il limite del 3% del deficit annuale e il 60% del PIL come limite massimo del debito; prevedeva s le procedure di disavanzo eccessivo, ma non laccentramento delle decisioni delle politiche fiscali, che ora si creato. Entrate e spese sono sottoposte al vaglio del Consiglio Europeo, della Commissione e del Vertice Euro, con lattiva partecipazione della BCE, in modo che il deficit annuale strutturale non oltrepassi lo 0.5% del PIL. Nel caso si oltrepassi questo limite, afferma sempre lart. 3, interviene la Commissione per imporre unazione correttiva. Azione correttiva che viene letteralmente imposta altrimenti scattano non solo pressioni ma sanzioni come previsto dalle procedure del semestre europeo. Intanto, per spingere gli Stati a ratificare questo nuovo Trattato si afferma, in un considerando, che il sostegno finanziario previsto dal Meccanismo europeo di Stabilit (noto con la sigla inglese ESM) scatter solo se sar approvato dai rispettivi Parlamenti.

n. 4 del 22/02/2012
Larticolo 4 impone labbattimento del debito pubblico, per la quota che eccede il 60% del PIL, un ventesimo allanno. Per lItalia ci significa un abbattimento di circa 47 miliardi lanno, quasi il 3% del PIL! Larticolo 5 prevede lattuazione, in partnership con lUE, di un programma relativo sia al bilancio sia alla politica economica che includa una descrizione dettagliata di riforme strutturali. Intendendo con riforme strutturali quelle del mercato del lavoro, dei servizi pubblici, della previdenza. il programma che sta realizzando il governo Monti: prima il taglio alla previdenza con lallungamento della stessa et pensionabile, poi le liberalizzazioni e privatizzazione dei servizi partire da quelli a rete, poi il mercato del lavoro, per facilitare ancor di pi licenziamenti e flessibilit. Larticolo 6 prevede che la stessa programmazione della collocazione dei titoli di debito pubblico deve essere comunicata ex ante allUE per coordinarla a livello europeo. Inutile ricordare che lemissione dei titoli una delle prerogative pi incisive dei ministeri del Tesoro, che ora di fatto viene spostata a Bruxelles. Le procedure di governance previste dal Titolo V del Trattato sono la razionalizzazione di quelle gi assunte con il semestre europeo, che voglio rapidamente ricordare. Il Consiglio ECOFIN del 7 settembre 2010, ha modificato il Codice di condotta per lattuazione del Patto di stabilit e crescita mediante le procedure del semestre europeo, avviato nel gennaio 2011. La loro novit nella discussione e nellindicazione ex ante delle politiche di bilancio, le cui fasi principali sono: a met aprile quando gli Stati membri sottopongono i Piani nazionali di riforma (PNR, elaborati nellambito della nuova Strategia UE 2020) e contestualmente i Piani di stabilit e convergenza (PSC, elaborati nellambito del Patto di stabilit e crescita), tenendo conto delle linee-guida dettate dal Consiglio europeo; a inizio giugno quando, sulla base dei PNR e dei PSC, la Commissione europea elabora le Raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte ai singoli Stati membri; nella seconda met dellanno quando gli Stati membri approvano le rispettive leggi di bilancio, sulla base delle Raccomandazioni ricevute. In unindagine annuale la Commissione d conto dei progressi conseguiti dai paesi membri nellattuazione delle Raccomandazioni stesse. Limpianto procedurale del semestre europeo ha, dunque, gi prodotto scelte operative e atti legislativi costituendo il modus operandi della governance economica europea. Questa, con il Consiglio europeo del 24-25 marzo 2011, si arricchita del Patto Euro Plus, che lo stesso governo italiano ha riconosciuto essere un momento di innovazione costituzionale: Gli effetti del Patto non sono e non saranno limitati alla dimensione economica [] ma esteso alla dimensione politica. Effetti destinati a prendere la forma di una sistematica e sempre pi intensa devoluzione di potere dagli Stati-nazione ad una comune nuova e sempre pi politica entit europea. Approvato il 4 ottobre 2011, il Six pack prevede un deposito dello 0.2% del PIL per lo Stato che infrange le regole del limite del deficit annuale del 3% trasformabile in una multa, prescrivendo altres il rientro del debito nel limite del 60% del PIL nellordine di un ventesimo ogni tre anni (previsione ripresa dal nuovo Trattato). Se messe insieme queste regole inserimento in Costituzione del pareggio di bilancio, deficit annuale allo 0.5% del PIL, abbattimento dello stock del debito per riportarlo al 60% del PIL, riforme strutturali per ampliare il ruolo del mercato , ci accorgiamo che laltro pilastro che mancava alleuro, la gestione delle politiche fiscal ed economiche, stato costruito. I bilanci dei paesi membri saranno definiti e gestiti dalloligarchia di Bruxelles e la moneta dalla BCE, con lobiettivo della stabilit finanziaria per rendere certi e promuovere gli scambi di mercato e gli investimenti privati a livello continentale . Abbattimento della rappresentanza politica e distruzione dei diritti sociali sono i figli gemelli del nuovo patto fiscale, per questo lopposizione alla sua ratifica fino alla richiesta di un referendum di indirizzo per sottoporlo al giudizio popolare, come quello tenutosi nel 1989, un passaggio cruciale per dare forza alla resistenza contro le misure di austerit e per porre le basi di unaltra Europa lEuropa democratica dei/delle cittadini/e.

n. 4 del 22/02/2012

dei rifiuti SI allALTER PIANO: riduzione, riuso, riciclo


NO ALLA COMBUSTIONE
Agipress del 13/02/2012

Agipress - I medici ed i tecnici di Medicina Democratica sono intervenuti insieme alla CUB Sanit all'audizione della terza commissione ambiente della Provincia di Firenze, il giorno 10-02-2012, per presentare l' ALTERPIANO per la gestione dei rifiuti per l' ATO TOSCANA CENTRO; stato altres ribadita lopposizione alla costruzione dellInceneritore a Case Passerini, che senza che sia stata effettuata alcuna VIA e contro ogni principio di precauzione , che il grande scienziato Renzo Tomatis di Medicina Democratica e per anni direttore della IARC, per primo defin un PRINCIPIO ASSOLUTO quando non si conoscono gli effetti degli inquinanti sulla salute umana. Medicina Democratica stigmatizza anche l'atteggiamento arrogante e gravato di pregiudizi che alcuni membri del partito di maggioranza relativa hanno tenuto nei loro confronti durante laudizione. Ancora una volta i decisori politici del PD di questa provincia nell'ignorare ogni principio di precauzione, fanno sfoggio di una dogmatica assunzione di certezza riguardo alla non nocivit dei moderni

inceneritori che il metodo scientifico in uso non consente di dare e persistono nella consumata logica della minimizzazione del danno e della rassicurazione ad oltranza, negandosi ad ogni effettiva possibilit di dialogo, dimostrandosi in realt ancora una volta succubi dei potentati economici che spingono perch linceneritore venga al pi presto costruito. Medicina Democratica nel sottolineare che nessun ulteriore aggravio per la salute umana proveniente dall'incenerimento dei rifiuti pu oggi essere considerato accettabile,in particolare nellarea della Piana gi gravemente inquinata da strade, autostrade e Aeroporto, indica nell'ALTERPIANO dei Comitati ATO Centro la soluzione immediata e concreta per una gestione dei rifiuti, a inquinamento zero, che risparmia la materia, che crea occupazione, che riduce i costi di smaltimento, nel pieno rispetto delle normative europee e nazionali

Piano Interprovinciale dei Rifiuti dellATO Toscana Centro. Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Libert, Italia dei Valori e Verdi della Toscana. Le osservazioni al Piano: un occasione per un percorso partecipato, a cui lavoreremo al fine di modificarlo e miglioralo
Firenze, 11/02/2012 - LEuropa sta spingendo i paesi membri verso la Societ del Riciclaggio e ha stabilito una rigorosa gerarchia delle fasi del trattamento dei rifiuti, ponendo al primo posto della scala delle priorit, la prevenzione e riduzione per arrivare a smaltire solo il non pi eliminabile (rifiuti urbani residui, RUR); In tutto il paese e anche in Toscana si sono affermate esperienze di raccolta differenziata porta a porta che hanno raggiunto in pochissimo tempo percentuali superiori al 70% e dimostrano concretamente che, non solo possibile fermare la crescita ed iniziare a ridurre i rifiuti, ma anche possibile modificarne la composizione al fine di favorire strategie di raccolta differenziata, recupero, riutilizzo, riprogettazione e riciclaggio. Queste esperienze hanno contribuito ad innescare processi culturali di responsabilizzazione delle famiglie; a rimuovere il degrado dei cassonetti filo strada sommersi di rifiuti; a liberare spazi migliorando il decoro urbano; a creare nuova occupazione; a migliorare la qualit dei materiali separati rispetto alle RD con cassonetti stradali; a ridurre considerevolmente la produzione dei rifiuti attraverso una separazione e intercettazione dei flussi provenienti dalle attivit produttive, oggi impropriamente assimilati, che hanno portato la Regione Toscana al vertice della produzione procapite dei rifiuti nel nostro paese. Crediamo sia necessaria una programmazione pi precisa e dettagliata degli investimenti da mettere in atto definendo la gradualit degli obiettivi per raggiungere il nuovo sistema che si fonda sulla differenziazione spinta e sul recupero e riciclaggio di quanta pi materia prima

n. 4 del 22/02/2012
possibile, una radicale modifica dei regolamenti comunali di assimilazione, la vicinanza tra il gestore e lutente e non per ultimo il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo di indirizzo e controllo dei consigli elettivi garantendo una relazione annuale sul monitoraggio degli obiettivi adottati. Questi sono alcuni punti che riteniamo prioritari e che proponiamo alla cittadinanza e che trasformeremo in osservazioni puntuali e dettagliate, auspicando una convergenza in tale direzione di tutta la coalizione di Toscana democratica. nostra intenzione aprire un cantiere di lavoro e di approfondimento su queste nostre proposte per modificare il Piano dandogli un respiro e unimpostazione culturale moderna capace di affrontare, non solo la migliore soluzione tecnico organizzativa di raccolta e la migliore tecnologia di trattamento e smaltimento oggi disponibile, ma sappia anche pensare, progettare e realizzare tutte quelle buone pratiche per attivare processi di responsabilizzazione, non solo dei cittadini, ma anche dei produttori e dei distributori di beni e merci, per riportare al primo posto della scala delle priorit la prevenzione e la riduzione dei rifiuti. 2850 battute Giuseppe Brogi Coordinatore Sinistra Ecologia e Libert Toscana Stefano Cristiano Segretario Reg. Toscana Rifondazione Comunista - Fed. della Sinistra Lorenzo Lombardi Portavoce Regionale Toscano dei Verdi Lucia Mango Segretaria Reg. Toscana Partito dei Comunisti Italiani - Fed. della Sinistra Marco Manneschi Responsabile Enti Locali Segreteria Regionale Italia dei Valori Toscana

Piano Interprovinciale Rifiuti. I piani alternativi presentati dai Comitati in Provincia di Firenze lo scorso 31 gennaio
Marted 31gennaio la Rete di Coordinamento Valdarno Valdisieve, il Coordinamento dei Comitati della piana FI-PT-PO e il Coordinamento ATO Toscana centro hanno illustrato ai membri della III Commissione della Provincia di Firenze, l'elaborazione di piani alternativi allo smaltimento dei rifiuti in discariche e negli inceneritori. La presentazione stata necessaria poich la Provincia si appresta ad approvare il Piano Interprovinciale dei Rifiuti che si fonda sull'incenerimento ed il conferimento in discarica, allontanandosi da quei principi di ciclo virtuoso quali il riciclo, riuso e recupero del rifiuto a cui anche la legislazione europea e italiana ci richiama. Entrambi i piani hanno prodotto dati, fatti ed esperienze per stimolare le istituzioni al fine di sviluppare un ciclo virtuoso e rispettoso nella gestione dei rifiuti e porre l'attenzione su aspetti quali: i danni per la salute delle popolazioni, la possibilit di creare nuovi posti di lavoro, di risparmiare denaro pubblico, di diminuire l'inquinamento e rispettare l'ambiente. Il piano interprovinciale dei rifiuti si basa su soluzioni impiantistiche vecchie e, in alcuni casi, anche fuorilegge: l'inceneritore di Case Passerini, di cui si dichiara gi l'inizio dei lavori per Settembre 2012 senza aver effettuato la VIA cos come stabilito per legge; il previsto nuovo inceneritore di Selvapiana, sul letto del fiume Sieve, e di Testi; la discarica de Le Borra su un terreno con vincoli della stessa Provincia di Firenze, lampliamento dellimpianto di Montale che invece per i disastri sanitari e ambientali dimostrati deve essere chiuso. La Rete di coordinamento Valdarno e Valdisieve, il Coordinamento dei comitati della Piana fiorentina, pratese e pistoiese e il Coordinamento ATO Toscana Centro invitano quindi le autorit provinciali a cogliere quanto contenuto nei documenti presentati, evitando che il piano interprovinciale sia adottato tal quale in consiglio provinciale.

n. 4 del 22/02/2012

Piano Regionale per la Cittadinanza di Genere:


Monica Sgherri: Piano utile e necessario. Le donne le prime e le pi colpite dalla crisi
Firenze, 21 febbraio Piano Regionale per la cittadinanza di genere 20122015 in Consiglio Regionale. Un piano necessario in quanto il cammino verso la parit di genere rallentato se non interrotto: la grave crisi in atto se colpisce come dicono i dati nazionali che non escludono la Toscana - in particolar modo i giovani che subiscono il dramma della disoccupazione, vede pi di tutte colpite le donne giovani. in atto certamente una regressione ed infatti a questa impossibilit di accedere al lavoro e quindi di auto determinare la propria vita si aggiunge il fatto che il 76% delle donne hanno sulle proprie spalle la cura della famiglia. Non sono stati forniti alle donne pi servizi ma anzi sempre maggiore a carico delle donne il lavoro di cura di familiari anziani bisognosi di assistenza non seguiti adeguatamente dai servizi pubblici. A fronte dei forti cambiamenti economici e sociali quindi non vi stato corrispondente cambiamento delle abitudini e stili di vita, per cui il lavoro di cura della casa, di anziani e bambini ancora tutto sulle spalle delle donne. Tutto questo impone cinque ore giornaliere in pi di lavoro della donna rispetto al partner e sul fronte lavorativo emerge il fatto che anche tentativi di innovazione come lintroduzione del part-time si sono poi trasformati nella gabbia che impedisce alle donne lavanzamento nella carriera: i dati fanno emergere che al progressivo inserimento nel mondo del lavoro delle donne non ha corrisposto anche il parallelo avanzamento nei posti di responsabilit, anzi il divario si accentua nella carriera e che pi richiesto corso di studi elevato pi vi scarsit di donne a ricoprire incarichi di quel tipo, e questo nonostante lobiettivo dellaccesso allistruzione di entrambi i generi sia stato raggiunto in passato. Insomma uno scenario nel quale la donna si trova sempre pi a recitare la parte della vittima. Ci certo non favorisce lautodeterminazione e la possibilit di crearsi famiglia e avere figli, come i dati sulla natalit in Italia ci dimostrano se raffrontati a quelli di altri paesi europei. Per questo il Piano Regionale strumento condivisibile e di cui c grande necessit in quanto dimostra lattenzione e la sensibilit della Toscana alla necessit di invertire questa rotta che allontana leffettivo raggiungimento della parit di genere. Qual cosa che invece non certo dimostrata dal governo nazionale, che con le sue riforme ha allungato let lavorativa delle donne per poter raggiungere la pensione parificandola a quella degli uomini, cancellando cos il riconoscimento del doppio lavoro che grava sulla donna e delle penalizzazioni che continua a subire nel suo inserimento lavorativo. Dal Piano Regionale per la cittadinanza di genere 2012 2015 la sintesi degli obbiettivi principali: 1 Per contribuire ad eliminare gli stereotipi associati al genere: a) Favorire lequa distribuzione delle responsabilit familiari uomo/ donna b) Favorire lattenzione sui temi della parit uomo/ donna e promuovere la valorizzazione della figura femminile in ogni ambiente di lavoro, studio, relazione 2 Per costruire un sistema di azioni specificamente volte alla conciliazione vita lavoro: a) sensibilizzazione e attenzione [] alla mobilit territoriale e allaccessibilit ai servizi b) promuovere la sperimentazione di formule organizzative nelle imprese volte alla conciliazione vita lavoro 3 Per sostenere limprenditorialit, le professionalit, le professionalit e il lavoro femminili [] a) Promuovere la qualificazione professionale e manageriale delle lavoratrici

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Una corretta gestione del ciclo dei rifiuti, a partire dal rispetto di chi lavora! - Iniziativa a San Giovanni V.no
Gioved 23 - alle 21:00 in P.zza Libert a S. Giovanni V.no - presso la Sala della Musica, ci sar un'iniziativa dal titolo "Una corretta gestione del ciclo dei rifiuti, a partire dal rispetto di chi ci lavora!". Verranno trattati 2 argomenti attuali e scottanti: il primo riguarder la vergognosa disdetta - da parte dell'ATO Toscana Sud dell'accordo firmato a marzo 2011 con i sindacati delle aziende di igiene ambientale, disdetta che produrr la riduzione del salario e dei diritti dei lavoratori. Questo mentre si provveduto a rinnovare l'incarico di Direttore per 6 mesi a 60.000 euro e allo stesso tempo - si stanno assegnando borse di studio per oltre 95.000 euro a studenti del Dipartimento di Energetica "S. Stecco" dell'Universit di Firenze, proprio quello dove lo stesso Direttore anche Professore. Legittimo e giusto favorire la ricerca, ci mancherebbe, per l'inopportunit della scelta balza agli occhi. Il secondo argomento sar quello all'ordine del giorno nel valdarno aretino e fiorentino, cio la discarica che c' (Podere Rota) e quella che ci sar (Le Borra). Interverranno: Matteo Fiorentini, Vice Sindaco di Montespertoli (89% di RD nel 2010), Mori, Presidente Associazione Tutela Valdichiana (storico e tenace combattente di lotte a tutela della salute e dell'ambiente) e - naturalmente sindacaliste/i e lavoratrici/tori delle aziende di gestione. Tutta la cittadinanza invitata a partecipare. Federazione della Sinistra (PRC-PdCI)

Nicotra: I treni alla ex miniera rischiano di ingolfare la tratta Arezzo-Firenze


Alfio Nicotra con una Interrogazione in Provincia chiede chiarimenti in merito allimminente transito dei convogli di smarino destinati allarea delle ex-miniere di Cavriglia. Risulta - Scrive Nicotra non essere stata smentita la denuncia del Comitato Pendolari Valdarno-Direttissima secondo la quale si sarebbe deciso di trasportare con treni diurni oltre 3milioni di metri cubi di inerti scavati nel tunnel dellAV fiorentina, per un periodo previsto di 4 anni. Era stato assicurato - continua il capogruppo FdS - che i convogli, per non ingolfare la linea Arezzo/Firenze durante gli spostamenti dei pendolari, avrebbero circolato solo di notte. Invece contravvenendo allimpegno preso, secondo un accordo tra i comuni del Valdarno e la Rete Ferroviaria Italiana, questi convogli circolerebbero anche di giorno provocando pesanti ripercussioni sulla qualit dei servizi e sul diritto alla mobilit. Tratto da www.arezzonotizie.it

Forum Sociale Europeo 2002 - un invito verso Firenze 10+10


Sabato 18 ottobre si svolto a Firenze, presso la sede dellARCI, un incontro fra coloro che furono protagonisti del FSE del 2002, ed i gruppi ed i soggetti sociali che si sono affacciati sulla scena nazionale ed internazionale nel corso di questo decennio, per affrontare insieme un altro decennio di lavoro comune. Nellappello che ha promosso lincontro, si fatto riferimento al territorio e al tessuto locale per verificare la possibilit di mettere in piedi un simile percorso nella nostra citt. Questo appuntamento ha rappresentato il passo seguente per costruire e progettare insieme, nei prossimi mesi, il processo collettivo verso Firenze 2012. Nelle ultime settimane del 2011 reti, gruppi e movimenti fiorentini si sono ritrovati con un intento condiviso: avviare un percorso inclusivo che proponga a Firenze, nel novembre del 2012, uno spazio collettivo di discussione. Un'occasione - resa pi urgente dalla profonda crisi economica, sociale ed ambientale in cui siamo immersi- per ricostruire legame, azione, riflessione e progetto per unEuropa sociale e dei beni comuni. Protagonisti della discussione politica, degli incontri, dei confronti, dell'iniziativa comune furono linguaggi e pratiche diverse: la partecipazione popolare, il conflitto sociale, la nonviolenza, la cittadinanza attiva, il volontariato, la cultura, la musica, il teatro. A dieci anni di distanza i contenuti dibattuti all'epoca in centinaia di incontri sono pi che mai attuali. In questo decennio i movimenti sociali hanno mutato la loro pelle, si sono trasformati, hanno saputo costruire pratiche virtuose e campagne in grado di smontare l'assurdit e la pericolosit del sistema neoliberista, causa principale della crisi che stiamo vivendo. Oggi chi soffre la globalizzazione ancora in piazza in tutto il mondo e grida "rise upsolleviamoci", ha preso il nome di movimento degli "indignados" e non accetta di subire gli effetti perversi della crisi restando in silenzio.

n. 4 del 22/02/2012

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Pubblicit al gioco dazzardo nellospedale della Versilia


Lettera di Mario Navari (Federazione della Sinistra provinciale) al Dir. Generale AUSL 12 Egregio Direttore Generale, pur riconoscendo la piena autonomia decisionale all' AUSL12 di Viareggio, che Lei rappresenta e dirige, di vendere spazi pubblicitari all' interno dei presidi di propria competenza, riteniamo fortemente inopportuno che un'azienda sanitaria pubblica ceda spazio pubblicitario ad una sala per il gioco d' azzardo. Pubblicit che abbiamo visto Venerd 10/02/2012 nell'atrio dell'Ospedale Unico della Versilia collocata nei pannelli posti sopra le macchine per la riscossione del ticket. Siamo stupiti ed amareggiati nel vedere che un Azienda Sanitaria pubblica che organizza attraverso il SerT attivit per il sostegno contro le nuove dipendenze pubblicizzi una sala per il gioco d'azzardo. Per tali ragioni le chiediamo che tale pubblicit sia immediatamente rimossa. LAzienda risponde: rimossa (estratto della risposta del Direttore Generale AUSL 12) La voglio comunque rassicurare che detta pubblicit stata rimossa e che sono state impartite precise disposizioni per un migliore e preventivo controllo sugli spazi pubblicitari promossi dallAgenzia Italia Monica Sgherri: Rimane un fatto grave, per questo presenteremo unInterrogazione in Consiglio Quanto avvenuto contrasta con quanto stabilito dalla Regione Toscana che, nel 2009 ha destinato anche risorse economiche alle ASL territoriali; mentre nella parte delle linee di indirizzo sulla prevenzione primaria tra le azioni sono previsti quelle della diffusione di una cultura del gioco responsabile e programmi di informazione-formazione contro i danni del gioco. Per questo ho presentato una interrogazione urgente alla Giunta per sapere se non ritiene opportuno ribadire alle proprie aziende sanitarie locali quanto previsto dalla programmazione regionale in questa materia, affinch episodi del genere non abbiano a ripetersi.

San Giuliano Terme (PI) Patto di Stabilit: ripartire di slancio ma per dove?
Il Sindaco Panattoni interviene, come da ruolo, sulle recenti vicende riguardanti la sua avventura amministrativa. Peccato lo faccia, quantomeno a nostro avviso, con argomenti, come dire, non troppo originali e pi in linea con una funzione notarile che politica. Il Comune non sar pi quello di una volta, beh! Ce ne eravamo accorti da tempo. Il punto casomai sarebbe di capire se questa mutazione il Sindaco la giudica una iattura da scongiurare o un inevitabile processo legato allevoluzione/ involuzione delle cose al quale acconciarsi. A noi pare - se ci sbagliamo, meglio come papabile la seconda ipotesi. Se cos fosse allora Panattoni dovrebbe, come logica conseguenza, ammettere di non avere alcun margine di manovra e di svolgere una funzione notarile. Un po come se fosse una specie di Commissario ad interim. Per quanto ci riguarda reiteriamo le nostre proposte su quanto invece si potrebbe fare se si volesse percorrere limpervia strada delle scelte politiche. Visto che non teme n il termine, n il concetto di alienazione-vendita di quanto il Comune possiede perch invece delle farmacie, fra laltro cos come le abbiamo messe sul mercato nulla vieta di potercele levare, non si mette in conto di vendere, pardon alienare, la Fondazione Cerratelli? Peraltro con qualche intervento ad hoc, si potrebbe porre in vendita limmobile con tanto di cambio di destinazione duso annesso. Perch su Geste, magari dopo averne alleggerito un po i quartieri alti, non si mette in conto, qualora fosse inevitabile lo spezzatino (cosa della cui ineluttabilit non siamo affatto convinti) di far nascere pi aziende interamente pubbliche in grado di ritagliarsi un ruolo nella erogazione di servizi e non solo dentro larea comunale di San Giuliano Terme? Perch non lanciare un forte segnale di novit dintenti azzerando la Giunta e tutto lo staff dei dirigenti comunali, invece di mettere tutto in conto a Pizzi e dintorni? Ci sono scelte facili e difficili. Vendere, tagliare, incolpare il governo e galleggiare, facile. Molto facile lo pu far bene anche un ragioniere di stato o commissario che dir si voglia. Contento lui... Marco Carioni Claudio Bolelli Consiglieri comunali di Sinistra Unita per S. Giuliano

Atti in Consiglio
Interrogazioni orali:
n. 571 del 16/02/2012 In merito agli sviluppi della vicenda inerente lazienda Richard Ginori 1735 di Sesto Fiorentino

A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Mozioni:
n. 366 del 14/02/2012 Per la difesa e il rafforzamento dellArt. 18 dello Statuto dei Lavoratori. n. 367 del 16/02/2012 Per un intervento legislativo nazionale per il contrasto al fenomeno delle dimissioni in bianco.

Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570

Siamo su Facebook: FdS-Verdi Gruppo Toscana

Mozione 367 del 16/02/2012 Per un intervento legislativo nazionale per il contrasto al fenomeno delle dimissioni in bianco

e su internet: www.prcgruppotoscana.it www.pdcitoscana.blogspot.com www.rifondazionetoscana.it

Il fenomeno delle dimissioni in bianco interessa circa 2milioni di lavoratrici e lavoratori italiani, ma soprattutto (60%) donne in et fertile ed diffuso in tutto il territorio nazionale. La legge che la istituiva (188/2007, abrogata nel 2008 dal governo Berlusconi), obbligava il lavoratore o la lavoratrice che avesse voluto presentare le dimissioni ad utilizzare un modulo informatico dotato di una numerazione alfanumerica progressiva e di limitata durata temporale, grazie al quale impedire labuso delle dimissioni in bianco. Va ricordato che secondo il rapporto annuale 2011 dellISTAT, interrompere il percorso lavorativo in occasione di una gravidanza non il risultato di una libera scelta, visto che sono circa 800mila (9% delle lavoratrici) le donne che, nel corso della loro vita, sono state licenziate con lo strumento delle dimissioni in bianco o messe in condizione di lasciare il lavoro perch in gravidanza; a subire pi spesso questo trattamento, secondo il Rapporto, non sono le donne delle generazioni pi anziane, ma le pi giovani (13,1% nate dopo il 1973), le residenti nel Mezzogiorno (10,5%) e le donne con titolo di studio basso tra le lavoratrici costrette a lasciare il lavoro in occasione o a seguito di una gravidanza, solo 4 su 10 hanno poi ripreso lattivit lavorativa, opportunit che comunque non sono le stesse in tutto il paese nel Nord riprende a lavorare il 51% delle lavoratrici madri contro il 23% del Sud. Il fenomeno delle dimissioni in bianco, come arbitraria e illecita flessibilit nei rapporti di lavoro, sta avendo anche in Toscana una grande diffusione. Sono questi i motivi che ci spingono a chiedere alla Giunta regionale di intraprendere le azioni opportune, in sede di Conferenza Stato/Regioni, affinch il legislatore nazionale intervenga in materia ed a verificare gli spazi per un intervento normativo regionale teso a contrastare il fenomeno, a verificare che negli appalti per beni e servizi sottoscritti dalla regione, non si ravvisino situazioni di richiesta di dimissioni in bianco e di inserire nei bandi di gara per appalti di beni e servizi clausole per le quali, in caso di verificata richiesta di dimissioni in bianco, si preveda la possibilit di recedere dallappalto.

prossimo numero:
Liberalizzazioni Privatizzazioni Acqua Trasporti

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