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Tubazioni rigide o flessibili Due tipi dei tubi sostanzialmente diversi vengono impiegati per i collegamenti dei componenti

l impianto leodinamico: rigidi o flessibili. Alla prima categoria appartengono i tubi in acciaio per alte pressioni; si tratta di tubi ottenuti per trafilatua, successivamente ricotti al fine di garantire quelle caratteristiche plastiche che ne consentono la deformazione a freddo senza riempimento con sabbia. I tubi pi diffusamente impiegati presentano una superficie esterna liscia e regolare ed una stretta tolleranza sul diametro esterno, il che permette di realizzare i collegamenti con gli rgani oppure tra due tronchi consecutivi per mezzo dei cosiddetti raccordi senza saldatura . Per i tubi rigidi si definisce una pressione di prova che di regola pari a 1,5 volte la pressione di esercizio massima prevista. Si intende invece per pressione di scoppio quel valore di pressione che determina il collasso meccanico del tubo e quindi la sua apertura che di regola ha luogo lungo una generatrice. Un parametro fonadamentale del tubo infine la luce di passaggio nominale detta anche diametro nominale , espressa dal diametro interno e soggetta presso i costruttori ad una normalizzazione precisa. Quando alcuni degli apparecchi da alimentare modificano la loro disposiz<ione rispetto agli altri durante l esercizio oppure quando l impiego delle tubazioni rigide si rivela sconsigliabile per la presenza di vibrazioni connesse con il funzionamento della macchina, si ricorre alle tubazoni flessibili che, pur sopportando valori di pressioni elevati, possono facilmente flettersi sotto l azione di piccoli sforzi, assumendo le pi diverse conformazioni. La struttura di tubi del genere basata su una disposizione alterna di strati di gomma telata e di guaine d acciaio a maglie intrecciate o sovrapposte(figura). A seconda del campo di pressioni cui il tubo flessibile sestinato, sono previste esecuzioni a una o pi guaine o strati; nelle luci di passaggio pi piccole si possono in tal modo raggiungere alcune centinaia di ba di esercizio continuo. Per il collegamento ai raccordi e agli organi i tubi flessibili sono provvisti alle estremit di manicotti terminali filettati o lisci; in quest ultimo caso il tubo flessibile viene trattato, agli effetti del collegamento con le apparecchiature, esattamente come un tubo rigido, potendosi montare sul manicotto liscio lo stesso tipo di raccordo usato per quest ultimo. Particolare cura va posta nella scelta della disposizione da dare al tubo flessibile all atto del montaggio, in funzione degli spostamenti previsti per l organo da alimentare; la figura illustra una serie di tipiche configurazioni, rispettivamente nell esecuzione errata ed in quella corretta. Per la realizzazione dei rami di circuito di ritorno o si aspirazione non si ricorre a tubazioni flessibili fortemente rinforzate come quelle descritte; per il ritorno sufficiente un tipo di tubo in gomma antiolio con anima costituita da un singolo intreccio di fili di cotone; per l aspirazione si adotttano tubi provvisti di una spirale semplice di rinforza destinata ad impedirne lo schiacciamento per effetto della depressione. A proposito della resistenza nel tempo dei tubi flessibili e delle sollecitazioni ammesse invalsa presso numerosi fabbricanti la consuetudine di indicare, oltreai valori di pressinoe di scoppio o di prova quelli della pressione massima ammessa in condizioni statiche e in condizioni pulsanti(fig). In effetti questso criterio offre solo un indicazione di primo orientamento perch in pratica interessa soprattutto stabilire quante ore di funzionamento sono prevedibili per il tubo flessibile prescelto in funzione delle reali condizioni operative. Per giungere a questo risulato torna utile la nota teoria della sollecitazione a fatica, che nel caso in esame consiste nel sotto porre il tubo ad una serie sistematica di prove a sollecitazione alterna pura consistenti nell applicazione di onde rettangolari di ressione varianti fra zero e diversi valori massimi definiti dal

rapporto R (%) tra il valore massimo dell ondae la pressione di scoppio (fig), determinando per ciascun valore di R il numero Z di cicli che portano al collasso. Riportando quindi in un diagrama di Woehler le coppie di valori R e Z ottenute si perviene al tracciamento della curva di figura; da questa si ricava infine per estrapolazione la serie di triangoli di figura, ciascuno dei quali ha la seguente propriet: sottoponendo il tubo in esame ad una pressione pulsante tra due valori positivi entrambi contenuti entro le ordinate definite dalle due rette oblique che chiudono il triangolo, la durata prevedibile del tubo quella indicata dal triangolo stesso.

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