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01/02/12

Torna il Femminismo(ma anche le donne hanno fatto errori) | La ventisett

rivendicazione di diritti risultata evidentemente meno inquietante che la critica alle categorie basilari della politica e del suo stesso atto fondativo: la divisione tra la famiglia e lo Stato, l individuo e la societ, il ruolo privato della donna e quello pubblico dell uomo. Non si trattava solo di allargare i recinti della citt, ma di prendere atto che venivano meno i confini sulla base dei quali erano state consegnate all ordine della natura esperienze cruciali dell essere umano: la nascita e la morte, l amore, la cura, la sessualit, l invecchiamento, la salute, il dolore. Parlare della politicit della vita personale significava uscire dalla falsa contrapposizione e complementarit tra i generi e, soprattutto, riconoscere i legami che ci sono sempre stati tra la vita quotidiana e le istituzioni pubbliche, tra la collocazione della donna nel ruolo di moglie e madre e la sua persistente marginalit rispetto al governo dello Stato. Difficile negare che il femminismo abbia prodotto comportamenti pi liberi da vincoli e gerarchie tradizionali, sia per donne che per uomini. Le tematiche su cui si mosso corpo, affetti, immaginario, sessualit, relazioni personali sono andate assumendo un protagonismo inaspettato, anche se spesso in una direzione molto diversa da quella che ci si aspettava. Ma non sembra che si riesca ad andare molto oltre la valorizzazione verbale del talento femminile, la denuncia delle disuguaglianze in fatto di occupazione, salari, ruoli decisionali, responsabilit di cura e lavoro domestico. Quanto poi contribuiscano le donne stesse alla conservazione di uno stato di cose su cui forzatamente, lungo i secoli, hanno costruito resistenze ma anche adattamenti, attese, poteri sostitutivi, un discorso altrettanto difficile da portare allo scoperto, tanto che gli annodamenti pi nascosti, come quello tra violenza e amore nelle relazioni pi intime, sono rimasti una zona d ombra anche per il femminismo.
17 T eet 4 Con iglia 57

strategia di colloquio 01.02 | 06:41 Lettore_217 27ORA / pi commentati Se un cane vale pi di un di Maria Volpe Perch il matrimonio fa co di Maria Silvia Sacchi Divorzio all'italiana. Ecco p lavorino di Maria Silvia Sacchi Il tempo di noi single non di quello di voi mamme di Elvira Serra Un figlio a tutti i costi Anche a (quasi) 60 anni di Simona Ravizza 27ORA / archivio post

febbraio 2012 < > lu ma me gi ve sa 1 2 3 4 6 7 8 9 1011 1314 15 161718 2021 22 232425 2728 29

I VOSTRI COMMENTI 112 <12...4567891011> @Zenobia 31.01 | 18:06 marpic Allora: io credo che ogni famiglia dovrebbe essere libera di trovare il proprio equilibrio (senza imposizioni esterne, n ideologiche n politiche n altro) in base alle esigenze, ai desideri e ai caratteri di ognuno dei genitori e tenendo conto soprattutto delle esigenze dei figli. Se di comune accordo si decide di mandare subito i figli all asilo o di rivolgersi ad una tata o alla nonna o di dare pi spazio al pap o di dividere tutto al 50% io non credo che ci siano problemi ho molti amici che hanno fatto queste scelte e io non li critico piuttosto sono loro che criticano me. Nella mia famiglia siamo organizzati in modo tradizionale un po per le circostanze della vita che ci hanno portato a prendere certe decisioni e un po perch io e mio marito abbiamo caratteri molto diversi: io ho una passione per i bambini e una pazienza infinita, li ho allattati a lungo per scelta e non mi Mostra tutto Ma a chi volete darla a bere? 31.01 | 18:53 insensibile Care femministe, potete fare orecchie da mercante fin che volete, ma purtroppo per voi verba volant ma scripta manent. E proprio su questo blog, sia nei commenti ma soprattutto negli articoli del blog stesso la colpevolizzazione e la denigrazione dei maschietti sistematica e implacabile. Ritorniamo all esempio della violenza domestica: volete forse negare che, proprio su questo blog, si sono citate le solite statistiche gonfiate
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e scientificamente infondate per cui la violenza maschile sarebbe la prima causa di morte delle donne? E non si sono inseriti articoli in cui si scritto, papale papale, che sono i maschi TUTTI a dover farsi un esame di coscienza sui propri modelli di virilit? Cio in pratica, si detto e scritto questo: che quando un maschietto fa violenza sulla donna, la colpa anche mia che che non ho provveduto a farmi un esame di coscienza. Questa cos se non Mostra tutto Considerazioni 31.01 | 18:59 principedelleasturie Zenobia, c il predicare bene e il razzolare male. Il femminismo dichiara di volere parit, ma ci che di fatto compie la svalutazione costante dell altra met del cielo. Possibile che non ve ne accorgiate? Si parte dalle battutine (noi lavoriamo 27 ore al giorno, i giocattoli blu sono sessisti), si demoliscono le altre idee con argomentazioni di forza e maggioranza (sei contro il femminismo? allora sei contro le donne), si passa per la modifica del linguaggio (la fornero non va bene, femminismo positivo maschilismo negativo, ci sono le donne e ci sono i maschi), poi le accuse esplicite (maschi violenti per natura, ogni maschio un potenziale violento), la teorizzazione di un educazione forzosa sui bambini maschi( ora che le donne educhino i propri figli maschi che non ci sono differenze di genere, cos da grandi saranno docili), fino alle considerazioni eugenetiche (finalmente Mostra tutto ... 31.01 | 19:56 Andrea_03 giulia tonelli si commenta da sola,fate bene a far passare tutto cos ci facciamo un idea migliore delle persone. guardi che non sta parlando con uno del popolino e porti rispetto tra l altro,quando scrivo dei pareri argomento sempre non come lei ed i suoi interventi da bar. e non ho alcun problema nell esprimere delle idee anche quando contrarie a mezza dozzina di persone di un blog,a differenza di altri che non sono capaci di dire qualcosa fuori dal coro. gi leggendo quello che ha scritto sulla vita facilitata degli uomini qualche pagina fa non lascia spazio a dubbi,non che mi aspetti molto da lei sinceramente. signora Zenobia,innanzitutto non mi associ ad altri ma risponda distinguendo. inoltre io ho dato gli esami all universit sulla sociologia ed altro affine alle scienze sociali,l ho citato pure ieri il prof. di sociologia,ergo non venga a fare la maestrina con me perch casca Mostra tutto @principedelleasturie 31.01 | 20:45 vvvv11 Parto con la sua frase finale, se lei sente il bisogno di difendersi dalle ahim ben poche femministe, noi cosa dovremmo dire? Non dobbiamo forse difenderci da secoli di accuse? Esistono libri sull inferiorit mentale, morale e fisica delle donne. Per secoli ci sono stati uomini contrari al suffragio femminile con argomenti del tipo women were incapable of dealing rationally with political and other problems which required emotional detachment and clear logic. Fino a qualche mese fa il nostro paese aveva un presidente del consiglio che riteneva pi che legittimo un criterio puramente estetico come valutazione di merito. E ancora, le battutine vanno solo in un senso? Nessun uomo si permette al giorno d oggi di fare battutine sessiste? E quanto al linguaggio, perch non dovrebbe essere importante? Se si dice Monti perch si dovrebbe dire la Fornero? La trova come un affermazione dell Mostra tutto @ andrea 31.01 | 23:05 Adriana P.R. La differenza tra me e lei che lei divide il mondo in amici/nemici, chi sostiene un sistema di valori diversi dal suo un nemico da combattere; io penso che occorra confrontarsi, anche a lungo e faticosamemnte, se necessario, per trovare mediazioni che soddisfino entrambe le parti. La logica amico/nemico comporta la guerra e l annichilimento (uccisione) dell avversario; la dimensione dialogica comporta la
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ricerca di una soluzione comune. Tra morire e uccidere c una terza via, vivere @Adriana P.R. 01.02 | 00:19 AuroraBorealis Il discorso del rapporto tra donne e uomini all insegna della complementarit -due realt entrambe mancanti che si completano a vicenda- o della contrapposizione -pi o meno violenta- proprio quello messo in crisi dal femmninismo santi numi, finalmente! Finalmente una persona che non ragiona per logiche binarie totalizzanti. Grazie, sig. Adriana :) 01.02 | Lea Melandri Le invarianti della storia Dai primi del 900 ad oggi tanti sono stati i cambiamenti nel rapporto tra uomini e donne, ma non tali da impedire che alcune invarianti continuassero a comparire, come se il tempo non le avesse neppure sfiorate. L antifemminismo non nuovo, e per saperlo basterebbe avere voglia di dare un occhiata ai libri che stanno uscendo sulle questioni di genere, scritti da uomini interessati alla ricostruzione storica della loro identit. In un capitolo del suo libro L invenzione della virilit (Carocci, 2011), Sandro Bellassai, docente di Storia sociale all Universit di Bologna, parlando della misoginia di fine secolo riferito all 800-, scrive: Sul piano delle relazioni di genere, la prima e pi potente incarnazione dell alterit che si stagliava di fronte al maschile era da sempre la donna. Quella stessa donna che adesso, a fine Ottocento, mutava in donna nuova , spargendo il panico nelle file degli uomini occidentali sempre pi insicuri circa la propria identit virile. La donna che esorbitava o minacciava di esorbitare dall ambito tradizionale che Dio o la Natura avevano per essa eternamente delineato assurgeva cos a bersaglio ossessivo degli anatemi di scrittori, moralisti, politici, scienziati, giornalisti, medici, studiosi di varia estrazione: secondo la caricatura maschile ricorrente, la donna nuova era sostanzialmente una figura mostruosa, un freak, un aberrazione della natura. Una delle pi minacciose incarnazioni di questa figura era certamente la femminista. I movimenti femministi non raccoglievano che scarse minoranze di donne, ma suscitavano comunque apprensioni smisurate. In effetti, si trattava di un evento dalla portata simbolica enorme: come ha ricordato Mosse, per la prima volta a memoria d uomo si metteva in discussione l egemonia del maschio sulla vita politica e sulle scelte che governavano la societ . Il rancore che si sente in alcuni interventi di lettori di questo blog non parla una lingua molto diversa da quella delle generazioni maschili che li hanno preceduti. Ma nelle discussioni su questo tema sembra che la storia non abbiamo mai insegnato niente. Chiudi @ Lea Melandri 01.02 | 08:43 Luigi Corvaglia Il tuo commento in attesa di moderazione Se si accontenta di questa spiegazione, buon per lei. Mi permetto di farle osservare solo una cosa. Siete riuscite a sostituire il conflitto di classe con il conflitto di genere. Quanto questa sostituzione abbia giovato agli interessi del 99% degli uomini e donne mai come ora risulta evidente e lampante. Si, le sto dicendo che siete molto pi organiche al sistema attuale di quanto voi stesse ne siate consapevoli. Poi, cosa vuole che le dica, il tempo sempre l ultimo giudice. <12...4567891011> Titolo commento Inserisci il tuo commento

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