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Maurizio Mercuri / Alek O.

C A S A B I A N C A

maurizio merc uri

Maurizio Mercuri Orizzonte 2012 happening


Per questa mostra Maurizio Mercuri ha pensato unoperazione che mescola con leggerezza arte partecipativa esoterismo e gastronomia.Ha chiesto ai frequentatori abituali di casabianca di preparare delle torte decorate con simboli di cui non si conosce bene la provenienza, appartenenti a culture arcaiche. Per le torte si ringraziano: Adriana Torregrossa, Anna Lenzi, Chiara Pergola, Cinzia Ravaioli e Mia Gobetti, Marco Rambaldi, Marina Fulgeri, Sabrina Muzi.

Amore interno 2012 performance


Il lavoro fa parte di una ricerca in cui lartista mette in relazione corpo umano e tecnologia del Video, riallacciandosi in modo personale a lavori degli anni 70 (Charlotte Moorman, Nam June Paik; Il Vangelo Proiettato da Fabio Mauri sulla camicia di Pasolini). Nella performace si instaura una relazione interessante tra massa del performer e monitor catodico, realt e rappresentazione. Il video composto da pubblicit di stampanti.

Tema 2005 serie di foto


Lartista ha scelto di abbassare al massimo il punto di vista scoprendo prospettive insospettabili. Link: www.mauriziomercuri.it 1

Alek O.

Alek O. Edward Higgins White, III, IV, 2012, ricamo su tela


Durante una residenza a Helsinki, ho collezionato parecchi guanti persi nelle strade della citt. Seguendo lordine del ritrovamento, li ho disfatti e ho ritessuto i loro fili su tela. Il risultato una composizione di righe che ha seguito lordine cronologico dei ritrovamenti. Edward Higgins White fu il primo astronauta americano a passeggiare nello spazio e durante questo evento perse uno dei suoi guanti termici.

Posta Pneumatica Londra, 27 Novembre 2011, serigrafia


Alek O. ha registrato le porte attraversate in un giorno qualunque della sua vita londinese e le ha riprodotte in serigrafia. 8

Alek O., arrivata al Politecnico di Milano per studiare come si d forma agli oggetti ha imparato a togliere la loro forma presentando nel modo pi semplice possibile la materia di cui sono fatti. Disfa i guanti trovati per strada a Helsinki o Londra e ricama i loro fili su tela. Riduce a un parallelepipedo di truciolare il tavolo da lavoro su cui si era esercitata da artista. Fonde in lamine rettangolari le chiavi degli appartamenti in cui vissuta, del cavatappi che ha attraversato lOceano con i suoi antenati ed tornato in Argentina con lei. Dal punto di vista formale il suo lavoro, come quello di altri della sua generazione, sembra vicino al Minimalismo. In realt lesatto contrario. In primo luogo perch i procedimenti tecnici che usa per riportare gli oggetti al loro stato di materia non sono fredde procedure industriali ma hanno i tempi lunghi del lavoro fatto a mano dagli artigiani. In secondo luogo perch sono lontani dalla astrazione della geometria. Infatti i suoi ricami e le sue sculture recano in s, non visibili, tracce di esistenza. La lana dei guanti e dei maglioni, il metallo delle chiavi e del cavatappi hanno fatto attrito con i corpi e con il mondo e ne conservano memoria. La memoria laltro filo conduttore della ricerca di Alek O. Memoria autobiografica. Di altri. Oppure le due cose insieme. Come accade nellatto del collezionare, in cui la storia del collezionista si unisce alle storie delle persone cui gli oggetti della collezione appartenevano. Seguendo il filo della memoria si pu ricostruire una storia ma anche perderla. Perch la memoria a volte fa cilecca e qualcosa, magari un guanto, viene perso o dimenticato. Perch per rigenerarsi di continuo deve creare continui vuoti. E magari succede che nessuno ricordi pi i personaggi o i luoghi di una vecchia fotografia dellalbum di famiglia. Non basta guardare i ricami, le sculture o i disegni per andare a fondo nei lavori di questa artista. Occorre conoscere le storie che ci sono dietro. E per questo le didascalie e i titoli sono importantissimi. Come appunto quello della serie Edward Higgins White, astronauta che passeggiando nello spazio perse un guanto termico. E alla luce di questo titolo, anche gli altri guanti persi per le strade di Helsinki o Londra suggeriscono nuove aperture di senso.

Anteo Radovan

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Zola Predosa, 29 gennaio 2012

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