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Ich bin einsam Heiko Beck performer, photographer Dusseldorf www.diesistkeineuebung.de The big nothing Julia Steuernagel videomaker, director Berlin, Accra www.juliasteuernagel.com Shipwreck of our voice Silvio Valpreda pop conceptual artist, writer, curator Torino, Berlin www.msgbottle.it Smoking kills Fannidada: Fanni Iseppon, Davide Giaccone electronic artists Torino www.fannidada.it Interactive painting ALT group: Anders Dejgaard, Lars Northroup, Tobias Ekman installations, educators Copenhagen www.tuvia.dk Tie Paolo Mandolino painter, illustrator Torino www.paolomandolino.it

(abito) Sato Kawabata painter sculptor Tokyo

ONE WAY a cura di Silvio Valpreda

Comunicare, lazione funzionale a trasmettere uninformazione da un soggetto ad un altro soggetto, molte volte sostituita da una pulsione autoaffermativa a buttare fuori ci che si ha dentro, a raccontare se stessi prescindendo dallascoltatore. In questo progetto sette artisti (o collettivi di artisti) si confrontano con la comunicazione unidirezionale nella quale il soggetto che trasmette il messaggio non si cura della soggettivit dellascoltatore: comunica verso chiunque gli possa prestare attenzione e non si aspetta risposta. La scelta degli artisti stata effettuata tenendo conto del loro percorso personale nel quale la tematica del messaggio generalizzato o unidirezionale stata eletta a terreno privilegiato di indagine. Nel selezionare i progetti dei singoli autori si anche voluto dare spazio ad una pluralit di strumenti espressivi e di contesti culturali che aiutano lo spettatore ad essere stimolato secondo modi e piani interpretativi diversi. Lapproccio curatoriale nasce dallinteresse di Silvio Valpreda verso questo tema nella sua attivit di artista. Avendo fatto della comunicazione unidirezionale un terreno di indagine attraverso le proprie opere, Silvio Valpreda ha voluto integrare in un progetto comune il lavoro di altri artisti che affrontano, con tecniche e riflessioni diverse, lo stesso oggetto. Il percorso parte idealmente dallopera del fotografo e performer tedesco Heiko Beck Ich bin einsam, cio io sono solo, simbolica nel rappresentare la forma radicale della comunicazione unidirezionale: il soggetto solo e non pu dirlo a nessun altro che a tutti. Maggiormente documentaristica lopera della videomaker Julia Steuernagel The big nothing che, pur con un occhio prettamente estetico, raccoglie e rimonta in sequenze parallele materiali riversati sul web da utenti di tutto il mondo. Spezzoni di vite che sono stati, per volont del soggetto, resi pubblici e visibili in modo indiscriminato. Il frammento della propria esistenza riversato su YouTube nel mare della rete richiama il messaggio in bottiglia del naufrago che si ritrova nellopera Shipwreck of our voice di Silvio Valpreda. In questo caso si parte da una forma di autocritica nella quale larchivio fotografico dellautore, contemporaneamente pregno di riferimenti personali ed in passato esposto al pubblico come lavoro artistico, stato imbottigliato, frammentandolo e disperdendolo, stigmatizzando cos la vacuit dellesposizione (artistica) di s. Linstallazione interattiva del gruppo di artisti danesi ALT Interactive painting sposta il livello di analisi sullo spettatore stesso che, invitato a modificare la disposizione dei tasselli dellopera, si ritrova a sperimentare un dialogo tra chi ha interagito prima di lui, lui stesso e chi lo seguir senza dargli per feedback. La comunicazione diventa pura semantica grafica nel momento in cui la generalit anonima del destinatario istituzionalizzata cos come avviene nellinstallazione degli electronic artists Fannidada Smoking kills. Lo spettatore giocando con i colori e le interferenze dellanimazione non percepisce la semantica inquietante dei messaggi di morte che lo circondano. Con il dipinto postpop di Paolo Mandolino TIE si parla ancora di superamento del valore primario di comunicazione attraverso il significante estetico che pare prevalere quando la comunicazione viene delegata ad un elemento simbolico, come in questo caso la cravatta. interessante notare come il soggetto umano rappresentato trasparente, in subordine al vestito simbolico. Sato Kawabata, infine, spinge oltre il concetto di semantica dellabito codice nella sua installazione , cio abito, nella quale allo spettatore chiesto di entrare nudo per osservare un vestito trasformato in opera darte. In questa esperienza il rapporto comunicativo tra lo spettatore che indossa un abito ovvero una divisa, una corazza, un vettore di messaggio, come abbiamo capito dallopera di Mandolino pi del nostro corpo, e lopera darte, ovvero lartista, nuda si capovolge. Lartista si veste e lo spettatore si spoglia. La mostra vuole essere unoccasione di spunto per riflettere sullesperienza quotidiana della comunicazione e sul valore che personalmente diamo alle risposte degli altri e sulle nostre aspettative quando cerchiamo di comunicare. La comunicazione unidirezionale non viene stigmatizzata in questa mostra. La comunicazione unidirezionale pu essere semplicemente la reazione al bisogno che origina nellessere solo, oppure giungere fino allindipendenza filosofica dellartista che chiede allo spettatore di non rispondere nemmeno con il proprio abito. In ogni caso, come nellInteractive painting di ALT, tutti siamo nella vita ascoltatori, pi o meno rispettosi, di chi cerca di comunicarci qualcosa e contemporaneamente nel ruolo opposto comunicatori verso qualcuno che ci rispetter o meno.

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