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Sergio Canazza
Copyright c 1999 by Antonio Rod and Sergio Canazza. All rights reserved.
La Musica pu essere vista come un complesso mezzo per comunicare messaggi, emozioni, stati danimo, sensazioni. Inoltre, data la sua "inafferrabilit", essa si presta ad essere plasmata in modo sempre nuovo ed affascinante arrivando a descrivere gesti e movimenti, emozioni e paesaggi. Kendall & Carterette (1990) hanno proposto un modello per descrivere la trasmissione delle idee musicali. Esso coinvolge tre soggetti: il compositore, lesecutore, e lascoltatore (vedi Fig. 3.1). Tutto parte dallidea generatrice, che il compositore deve abilmente tradurre in una partitura convenzionale, formata da note e da alcune indicazioni sulle modalit esecutive. Sar poi compito dellesecutore "interpretare" tali simboli e tradurli in vibrazioni siche (suoni e rumori), che verranno percepiti dallascoltatore. Solo questultimo, inne, attribuir loro un certo signicato, il quale non necessariamente corrisponder allidea generatrice o a quella interpretata dallesecutore. Questo modello implica alcune conse-guenze. Per primo c da notare che loperazione di traduzione dellidea musicale in una partitura eseguibile, non consente di trasmettere tutte le informazioni necessarie per una sua univoca interpretazione. Questo problema, nel corso dei secoli, ha impegnato ed affascinato generazioni di teorici e musicisti. La convinzione che una partitura convenzionale non consentisse di trasmettere compiutamente il senso musicale di un brano, era gi nota nel Medioevo, quando ci furono i primi tentativi di tradurre per iscritto qualcosa che, no ad allora, era tramandato solo per via diretta. Per questo, a complemento delle partiture che venivano stampate, i musicisti erano a conoscenza di una ricca prassi esecutiva, che si trasmettevano prima oralmente e poi tramite dei veri e propri trattati teorici. Ed solo grazie ad alcuni di questi, di cui abbiamo tuttora testimonianza, che ci possibile fornire una qualche interpretazione di musiche composte in epoche lontane dalla nostra. Inoltre la conoscenza, anche perfetta, della sola prassi esecutiva non sarebbe sufciente, in quanto "quando parliamo di note, in effetti, riduciamo ad immagine puntuale una realt sonora - un microcosmo sonico-articolatorio - che invece di estrema complessit e, anche se mai teorizzato nora, stato manipolato con grande competenza, sensibilit e fantasia dai musicisti esecutori e compositori di ogni epoca e tradizione. Unanalisi che non tenesse conto di tutto questo si chiuderebbe alla comprensione di quei meccanismi della musicalit umana, che non sono stati teorizzati e codicati proprio perch agiscono a un livello forse troppo profondo perch il musicista ne abbia piena consapevolezza."(Fugazzotto, 1992) Da quanto detto facile comprendere come la gura dellesecutore non possa essere paragonata a quella di un semplice "ripetitore", bens si pu affermare che questa possieda un 3.1
3.2
Figura 3.1: un modello di comunicazione musicale. C=compositore; E=esecutore; A=ascoltatore. proprio ruolo creativo ed artistico che, in base alla propria esperienza e sensibilit, va sia a completare che talvolta a sovrapporsi allopera del compositore. Pu sembrare assai arduo, allora, il compito di chi si appresti a cercare lesistenza di regole che consentano, data una partitura generica, di ricavare automaticamente le informazioni necessarie alla sua interpretazione. Recenti studi sulle esecuzioni musicali, per, lasciano intravedere la possibilit di denire un linguaggio che, oltrepassando le inevitabili differenze soggettive, consenta la trasmissione di messaggi espressivi univo-camente interpretabili da esecutore ed ascoltatori. Numerosi sono i modelli e le regole proposti per studiare il problema dellinterpretazione musicale. Larticolo di G.U. Battel "Analisi dellinterpretazione: le nuove metodologie" fornisce una rassegna dei principali lavori pubblicati negli ultimi anni. In particolare, uno dei modelli pi interessanti quello basato sul sistema di regole elaborato presso lIstituto Reale di Tecnologia (KTH) di Stoccolma, che viene esposto in dettaglio nella seconda parte dellarticolo di Battel "Analisi dellinterpretazione: un sistema di regole quantitative per lesecuzione musicale". Il sistema di regole del KTH in grado, partendo da una partitura generica, di fornire le informazioni necessarie a realizzare unesecuzione musicalmente corretta. Con questo termine si intende unesecuzione che rispetti le principali regole estetiche del fraseggio e della sintassi musicale. Questo sistema, per, non tiene conto di un altro importante aspetto: oltre ad interpretare correttamente il fraseggio e le strutture musicali, lesecutore in grado di agire sui suoni in modo da conferire carattere e colore alla sua interpretazione. E questo elemento che conferisce unicit e bellezza ad ogni esecuzione. Larticolo "Analysis by synthesis of the expressive intentions in musical performance" presenta unaccurata analisi delle intenzioni espressive trasmesse dal musicista mediante linterpretazione musicale.