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i UN RE PALLIDO Divagazioni su DAVID FOSTER WALLACE, scrittore. acura di fabio donalisio CHI MUORE SI RIVEDE. Spesso pit di chi viv, Manan @ questo Voggetto del contendere. 0 almeno non il pid importante. In occasione dell uscita de Il re palido,Cattesissimo, forse troppo, “romanzo” incompiuto di David Foster Wallace, proviamo a piantare qualche bandierina sulla ‘mappa di quel terrtorio immenso & ancora {nonostante la quanti di pa- role spese) parecchio wild che & opera struggente di un probabile genio. Lo facciamo senza pretese di canonizzazione critico-accademica, ‘ma con una coral’ di voc, ara rigo rose ora emazionate. Ma sempre consce deltimpossibilita di “dire tuna scrittore con una gabbia di cate- gorie, prima fra tutte quella del sui- ida. Quindi, nelordine: il nostro parere su fre pallido, una chiacchie~ rata con il traduttare di Infinite jest rnonché scrittore in proprio Edoardo Nesie un ritratto “empatico” deltau- tore. A chiudere, poi, lo scaffale dei suoi libri ILre pallido 4i Fabio Donalisio CISONO ALMENO UN PAIO di questioni sovrae- sposte quando si parla di DFW, question’ che si acuiscono se Coggetto & questo [grossol oggetto incompiuto che va sott i nome di Re palido [Ei- naudi, 710 p.,traduzione di Giovanna Granato: ta ‘morte [dell autore) con relativ inghippi di ere- dita/postertae la legittimita i operazioni edi- toriali ex post, soprattutto in presenza ti pragetti paleemente non ancora giunti a un ‘grado di maturazione sufficiente per essere chiamati “Uibri” quindi resi disponibili per it pubblico. Sitratta di cose intimamente legate, perché & noto (e anche decisamente irrazionale se si porta la disputa ai gradi ultimil che la ‘morte della persona cambia la percezione che se ne ha (yale anche per ifortunati comuni ‘mertali che non hanno accesso all arte]. Scat- tano processi di beatificazione del tutto emozio- nali e contemporaneamente (e siamo al punto duel spesso operazioni piu o meno sciacalle- sche di grattamenta dei fonai di barile e rovista- ‘mento dicripte e cassetti, Sono meccanismi ssemiautomatici, certo rinfacolati dalle esigenze spettacolari ed economiche, non di rado asse- candati da editori famelici ed erediingord, se si tratta di autori da numeri ingenti. Questo vuoto di lucidt’ ha una durata variabile, ma pub pas: sare ancite molto tempo prima che critica e pubblico riaequistino quel rinime di indipen- b=. ase denza emativa sufficiente a formulare un giudi- 2io equilibrato e a vedere le luc ele inevitabili ‘ombre che ognuno, anche un genio fanzi so prattutto un genio! si porta dietro. Lungo pre- ambolo per dire che libri come questo fanno parlare pit per i vari paratesti pit: o meno mul- timediali che per le parale che contengono. E prima di addentrarmici dichiare ancora, per amor di chiarezza @ perché il manicheisro dei fanatici non permette altrimenti, la mia posi- zione riguardo al Wallace-pensiero. Che & que- sta, in sintesissima: grande nei romanzi, anzi relunico vero romanzo, Infinite Jest, mena in cisivo nel breve, ossessivo e compulsive [ein questo grande artistal, ma soprattutto uno dei pid grandi tari del nastro tempo. Intendendo per retore, allantica, non un insulto mediatico, ‘ma un uomno capace di adoperare con la mas~ sima efficacia tutti gli strumenti linguistici di cui dispone per pariere (e convincere, non é se~ condariol di praticamente qualsiasi cosa. Ecco, DFW per me é un grande retore [ele dico con tutto Capprezzamento e la cognizione di causa), baciato in pil occasion dal dolore e dalle stig- mate di urarte viscerale Inonostante la dila- gante cervellticita)e di un’ empatia colossale (per quantita e qualita) con tutta la salitudine di cui Cumanité & capace. E questo libro, questo libro che non doveva uscire, questo re casi pal- Lido titlo eccellente e azzeccate) & pienamente simbolico, quasi testamentario nel dimostrarto, Icuratore, editor & amico Michael Pietsch, to scrive (spalle al muro, certo, ma con un‘onest rara ormaineltambito) e quasi, sommessa- ‘mente, lo urta nella sua imbarazzata prefe- ziorfe: questo non & un romanzo, é una caterva dog 2 cui ho voluto [mi hanno imposto?| dare tun qualche senso che c'é molto di rade, epera- Zone che ha compiuto in preda all’emozione e forse al panico ma che alla fine in qualche ‘mode forse funziona la paratrasi ® mial. Non spendo una sola parola sulla dialettica serit- toreleitor (i cui questo & caso, ltte- ralmente, etrem, che dopo la sbro- dbolatura carvertsita mi provoca attacchi di erticaria dfs. £4 entro nel vivo. Queste 710 pagine sone un Lunghissimo edivagatissimo brain. storming atorno a un episodic remoto ¢ limitato dalla vita di Wallace, lo sue miltanza nel 1985 per crea un anno trae fila dl corrspettno americano della nostre Agencia dele Enrate, er pagars' li ondhvaghi stud universitar Un momento biogratco circoseriti.e ostentatamente banale che mete in feadenza talento vrtvalmente inf rite delCautore peril ricamoe la gem- ‘azione dele parol. Un sa3s0 in uno Sagno paludoto che genera cerchi non concentriei ma iregolarieoblun- 9) rttali autorigonorant esponen- al. Dificle immaginare un epitome pil lapalissiana dela “normals” o- Eidental di una struttura complossa che si occupa ditassazionee pai fe Scali. Diffie creare vision pid eficaci della noise delfautocombustione di un uome ingranaggio di quella strut- ture. E stato dette da pid parte cer- tamente concord, che la nca i vero protagonist dun iso senza fle Sonza ver alter, Mac’ dello, © motto.’ Cesplasione,tipicadellin- Campiuto forse a questo in qualene ‘modo perverso dobiame ringraziare] 4i ttt gi ossimori di Waltace: a ia- iettieaeollaboratva tra tragediaeri- sata, dectnata in ogni pid minima sfumaturadaltangoses al sarcasmo © al comico pit sea; Cossessione di éallurare l mondo con enumerazione faccumulo di detagl una deriva enciclopedicadisperatae nuda: i pia- ore tangible a dir eraccontae, anche solo e sopratttto peril diverti- mento di fart, per avere una vertca ostante i vitain un brodo gi mort: {esploracone, empatics ho dette, ma sempre sofferente dela solutudine, non tanta quella dei grand salto dei reat, ma quella illus capilar- mente nila vita det normal, quel- Cescurta sempre pit debordante dalle crepe dello scherm dell uomo pro- areite © socialmentesodcisato. Si irattadungue di un libro ches, se reso senza lapretesa i fnire a qualche parte le ogni iso andrebbe atfrontato cos) funziona.€ un ite- ressante backstage del convulsoin- maginario linguistic di Wallace, un viaggio inutile faticaso, come ogni viaggio, ma anche fonte generosa di ‘vert ed folie dell umano, Egoi- cissima einsiome prodigaspiegazione dios uno sertoe, uno vero. Une Appuinto. Ma sempre ecomunque al- aquante fragile. Palido. “Considero un privilegio averlo potuto tradurre” ~artando di DFW con Edoardo Nesi,traduttore di Infinite Jest ma soprattutte suo scout italiane.

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