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A cura di: Liceo Scientifico “Cannizzaro”

LA CENTRIFUGAZIONE

La centrifugazione è una tecnica utilizzata per separare


rapidamente i componenti di un miscuglio eterogeneo, quando
questo è costituito da una fase solida e da una fase liquida o
anche due liquidi non miscibili di densità diversa, utilizzando la
forza centrifuga.
L’apparecchio impiegato, la centrifuga, consta di un asse
verticale rotante, collegato a un motorino elettrico.
Trasversalmente all’asse solidale con esso è sistemata una
crociera che consente l’alloggiamento dei tubi da saggio (speciali
provette) contenenti il miscuglio da centrifugare.

Si preparano separatamente le soluzioni di KI e Pb(NO3)2 nei


becher con quantità a piacere. Quindi si mescolano le due
soluzioni e si osserva un cambiamento di colore e la formazione
di un precipitato, a seguito del verificarsi di una reazione di
doppio scambio. La trasformazione chimica può essere
rappresentata dalla seguente equazione chimica bilanciata.
Pb(NO3)2(aq) + 2KI (aq) ⇒ 2KNO3 (aq) + PbI2 (s)↓
Nitrato di piombo ioduro di potassio nitrato di potassio ioduro di piombo

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Chimica
Si lascia poi decantare il miscuglio eterogeneo ottenuto, cioè si
lascia fermo il sistema in modo che la maggior parte del solido
giallo si depositi sul fondo.

Quando la centrifuga è in moto (velocità di rotazione circa


4000-5000 giri al minuto), i tubi da saggio sono disposti a 90° o
a 45° rispetto all’asse. Quindi si dispongono due provette,
contenenti la stessa quantità di liquido, in posizione opposta
rispetto all’asse: le particelle solide del miscuglio ottenuto, per
effetto della forza centrifuga, vengono scagliati verso l’esterno,
cioè al fondo dei tubi da saggio stessi, separandosi nettamente
da resto.
Al termine della separazione si osserva verso il fondo della
provetta, il precipitato giallo PbI2 e la fase liquida (surnatante)
la soluzione contenente K + e NO3-, che può essere allontanata
prelevandola con una pipetta.

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