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GIVSEPPE RONCHETTI

DIZIONARIO
ILLVSTRATODi^r

SIMBOLI S3^

VLRICO HOEPLl MII^NO

SIMBOLI

EMBLEMI ATTRIBUTI
-

ALLEGORIE IMMAGINI

degli DEI, ecc.

'RtE^'^A

.4

MANUAU

HOF.PLI

G.

RONCHETTI

Dizionario illustrato dei Simboli

smboli- EMBLEMI -ATTRIBDTl


ALLEGORIE
-

IMMAGINI degli
91

DEI, ecc.

CON

TAVOLE

i%AJ3A
/B

-^-^^

ULRICO
EDITORE-LIBRAIO DELJ^ REAL

MILANr
I922

'

""

DATi^.

PROPRIET LETTERARIA

HI

^
^
r^

ABTI GRAPICHB VARESINE


PrnleJ In llaly

VARESE

AVVERTENZA
Lo scopo
presente
nostro,
in

nell'ordinare la

materia del
fu,

manuale
riguardo

forma di

dizionairio,

spela

cialmente

all'iconologia,

di

facilitare

ricerca del significato di

un quadro, di una statua

o di qualunque altra rappresentazione simbolica o


allegorica.

Vedendo, per esempio, un quadro, che


presenta

rap-

una figura con un fulmine

in

mano, o

un'aquila vicina; o con una mezzaluna sulla testa,

od una falciola

in

mano,

ecc.,

si

trova

Fulmine,
Diana

o Aquila, che rimanda

alla
il

voce Giove. La voce

Mezzaluna, rimander

lettore agli articoli

via.

Ecate Luna, ad

ecc., la

voce Falciola, rimanCerere

der

Agricoltura

in

Luglio

Pomona

Giugno

Priapo

si si

Saturno; e cos

imbattendosi

simboli,

che hanno
esamini
il

rela-

zione
conto,

con diversi
o
l'articolo,

personaggi,

rac-

che meglio
tale
sia

adatta alla cir-

costanza

di

quella

statua,

quadro

altra
attri-

rappresentazione. Ci
buti

detto anche degli


personificazione
di

dei

Santi

della

cose

inanimate.

A.
A.

Questa
tutte
le

lettera

sta

capo dell'alfabeto

di
i

quasi

lingue antiche e moderne, alla quale


il

Greci
fe-

diedero
nicio.
Il

nome
I

di

vocabolo aleph

Alpha, togliendola daWaleph significa capo o guida

in

lingua ebraica.

greci riguardavano la lettera

come

infausta, siccome quella che veniva proferita dai sacerdoti

nella formula imprecatoria dei

sacrifizi;

ed era
e

l'abbreviazione

Omega Bue Aap o Aarou.

di

ara

(maledizione).

Vedi Alfa

Lacedemoni.

Nome
i

dei

campi

Elisi degli antichi Egiziani,


si

dove
lavori

mani,

durante

l'eternit

consacravano

agricoli

che producevano dei raccolti meravigliosi.


/Aronne.

Aaron. Vedi Aba.


Figlio
in

di Ippotoone e di Melcinira. Fu cangiato ramarro da Cerere, perch si burl di lei e dei suoi sagrifizi, vedendola bere con troppa avidit.

Abacucco

Habacuc.
significa
il

Nome

che

Lottatore;

dici profeti minori degli Ebrei.

Angelo

l'ottavo

dei

do-

che, preso

per un capello, lo trasport nella prigione di Daniele

ove
I

gli

port un pane. Pane. Sporta.


G. RO.VCIIETTI.


Abaddon.

nell'Apocalisse
di

Nome
un
angelo
statrici.

dato

da

S.

Giovanni
conduttore
re,

dell'abisso,

locuste

deva-

Esse

avevano per

scrive

l'inspirato

vangelista,

l'angelo

dell'abisso
in

chiamato
taluni

Abaddon
raffiguraino

(padre della distruzione), che


cio

greco dicesi Apollyon,

Vesterminaiore.
altri

In

Abaddon

Satana;

invece videro simboleggiato

quel Gio-

vanni di Giscala che abbandon proditoriamente Geru-

salemme assediata da Tito, per


una banda
bini

tornarvi

a capo di
re,

di fanatici ribaldi che lo


infiniti

proclamarono

e cagionarono danni

alla sventurata citt. I rabil

chiamavano Abaddon
nomi delle
di

pi profondo dell'inferno.

Abadir.

Uno
Secondo
divor,
Betili.

dei
la

pietre

sacre presso
la

Fenici.

mitologia sarebbe

pietra
figlio

che Saturno
Giove. Vedi

credendo

divorare suo

Abari o Abarite.
Scita,
lo
il

quale per aver cantato


fatto
oltre

il

viaiggio

d'Apolquesto

agH Iperborei, fu Dio, da cui ebbe,


sopra
la

primo sacerdote
allo
spirito
aria.

di

profetico,

una

freccia,

quale andava per

Abbandono
Anemone
di questo

corte

dei boscUi. Zefiro amava una Ninfa nome, flora, gelosa, la scacci dalla sua la cangi in un fiore che sboccia prima di
la

comparire

primavera.

Zefiro

abbandon Anemofar-

ne
si

alle

carezze di Borea, che, non riuscendo a


l'agita,

amare,

lo schiude e l'appassisce immedia-

tamente.

Abbandono
Corvo.

dei

figli.

Credevasi
nutrire
i

che

quest'uccello
|>erdi

covasse

le

uova senza
cijisse

pulani,
le

appena
li

usciti

dal guscio, vedendoli con

piume bianche,
il

5cac-

dal nido non riconoscendoli per suoi


si

figli.

Nei
ai

Salmi
pulcini

legge:
dei

Dio provvede

nutrimento perfino
il

corvi,

che invocano

suo nome, perch

essendo come non legittimi abbandonati dai loro genitori...

Abbattimento. Mimosa pudica. Al minimo


questa pianta
lasciano

contatto le
le

foglie

di

cadere

loro

fogliolinc.

Abbondanza.
Divinit
allegorica,

rappresentata

da

una bella

giovarne coronata

di

fiori,

rami d'oro.
piena
di

Nella
e di

mano

con un manto verde a fiodestra tiene una cornucopia


e nella
sinistra,

fiori

frutta,

talvolta,

manipolo di spighe. Animali: Formica. Gli indovini predicevano abbondante ricchezza a coloro nelle cui case le formiche radunavano le provviste. Avendo le formiche portati molti grani di frumento in bocca a Mida di Frigia, ancora fanciullo, e mentre dormiva, gli si predisse che doveva diventare ricchissimo, come infatti lo divenne. Cru. Si vuole che in Egitto, nell'anno in cui comparve una gru con due teste, il raccolto fu buonissimo, e abbondantissimo quando se
un
ne
vide una
della

con tre

teste.

Pecora. Secondo

gli

in-

terpreti

Bibbia, la f>ecora simbolo di abbon-

danza

e fertilit. Vegetali: Frumento, perch un grano di frumento seminato si centuplica al raccolto. Diversi Cornucopia. Spighe. Urna, di dove

scaturisce

acqua, che porta

fertilit.


Abdia.
Il

cui

quarto dei dodici profeti minori. Pani, con nutr i cento profeti che nascose entro a caverne, per sottrarli al furore e alla persecuzione

Abdia

dell'empia Gezabele, moglie di

Acabbo

re d'Israele.

Abele.
In

ebraico

Hebel,

soffio,

oggetto
di

che passa come

un

soffio,

vanit.

Secondo

figlio

Adamo

ed Eva.

Agnello.

Abeona.

Nome di una divinit romana. Era cos detta dal verbo abire; andarsene, partire; perch presiedeva alla partenza.

Abete.
Albero die,
perfino cinquanta
elevandioisi

zione

metri.

dritto, pu raggiungere ElevaVedi Arditezza

Sublimit.

Abito. Vedi Veste.

Abnegazione.
Amatsta.

Aboppimento.
Spulo. Gli antichi
ste,

cristiani,

udendo parole disonedi


di-

che aborrivano, solevano sputare per purgarsi tale bruttura. Atto ancora in uso, come segno di

sprezzo.

AboPto. Vedi Sconciamento.

Abramo.
Patriarca,

grande

nazione ebraica.
destinata
al

sacrificio.

go di suo

figlio.

Ammali: Montone,
Vegetali:

progenitore

fondatore

della

Asino, carico di legna che sacrific in luoQuercia.

Diversi:


mand
di

gli

Altare, sul quale mise la legna. Angelo, che

co-

non sacrificare

il

figlio

Isacco.

Coltello

da

sacrificio.

Abraxas

d
di

Abrasax.
una deit dei
Basilidi,
in

Nome
la

settari

del II sepietra,
sul-

colo dell'era cristiana.

Consisteva

una

quale era rappresentato generalmente un corjx) utesta

mano sormontato da una


avente dei serpenti per le

di

gallo
e

o di leone,
insegne;
in

gambe
e

diverse

con

l'inscrizione

Abraxas

pi

spesso
i

Abrasax

lettere

greche
e

le

quali prese secondo

loro valori nugior-

merali
ni

sommate,
o
rilevasi

formano 365, numera dei


rivoluzioni

deirmno,

delle

del

sole

nel

zodialet-

co,
tera

come
di

dal

valore

numerico

di

ogni

questa parola

nell'alfabeto

greco:

ABPA2AE
,'o

O
co o tn

ABPASA2
I

o u^

ro to o o^ o e o e
I

il II II

II II
T*

b?

Questo nome conteneva


che presiede\ano
ai

nomi dei
con
le

sette

angeli
virt,

sette cieli

loro

365

una
geli

p>er

ciascun

giorno
di

dell'anno.

Questi
deit.
cieli,

sette

anla

erano

emanazioni
nel

questa

Secondo
i

dottrina dei Gnostici, vi erano

365
sole.

quali con-

centravansi

tutti

primo

cielo,

sede della divinit

rap>presentata

dal simbolo
Basilidi

del

Alcuni vogliono
le

invece che

nascondessero sotto questa paTrinit,

rola la dottrina della


^ (b) e (r)

e che

iniziali

a.

(a)

stessero per le parole ebraiche

Ab, Ben,

Ruah. vale

a dire Padre,

Figliuolo e Spirito Santo.

Abrotano. Vedi Artemisia

Corona

di abrotamo.

Acacia.
Pianta graziosa ornamentale.
nico

Vedi Amore

plato-

Massoneria.
meravigliosa
in

Acadina.
Fontcna
presso
della
dei
Sicilia.

Catania,

vicinanza

Era situata due laghi chiamati

Delli, dei quali uno era di fuoco, l'altro di zolfo. Questa fontana, e i due laghi orribili che le stavano vicino, erano consacrati ai Palici, gemelli nati da Giove e da una Ninfa chiamata Talia, la quale essendo incinta, aveva talmente paura della vendetta di Giunone, che scongiur la terra d'inghiottirla, e la sua preghiera fu esaudita. Nelle profonde viscere di questa, Taha si sgrav misteriosamente di due fanciulli, che la terra stessa mise poi alla luce da

un'apertura
tur

fattasi

nel

siuo

seno,

dalla
in

quale sca-

la

fontana Acadina, che fu tenuta


nei

nerazione
tere alla

tempi

antichi,

poich

grande veserviva a met-

prova i giuramenti. Chi giurava, scriveva il proprio giuramento sopra certe tavolette, che gettava
poi nella fontana.

Se queste galleggiavano,
sincero, se

il

giura-

mento era
cecato,

ritenuto

calavano

al

fondo, edei

ra creduto falso, e lo spergiuro veniva all'istante ac-

o bruciato dalle fiamme vendicatrici

due

laghi di fuoco e di zolfo.

Acale.
Discepolo,
o
nipote,
di

Dedalo.

Inventore

della

sega e del compasso, di che Dedalo invidioso


cipit

lo pre-

da una
in

torre,

ma Minerva

per compassione lo

trasform

pernice.

Acanto.
Fratello
di

Acanlide,

fu

cangiato

in

uccello.

Se-

condo Vitruvio, era una giovane Ninfa che per aver

accolto pianta

questi
la

favorevolmente
eli

Apollo,

cangi

in

acanto.

Acanto.
Pianta che diede origine
di Archiiellura

Arti

al

capitello corintio.

Belle Arti

VeGemo.

Accademia.
Nel monumento di Andrea Alciati in S. Epifadi Pavia, si vedono due insegne, l'una di gentilizia e l'altra dell'Accademia, cio un caduceo intrecciato da doppie ali, da serpenti e cornucopie;
nio

queste rappresentano la ricchezza e


ti

felicit,

serpen-

la

prudenza e

le ali la

diUgenza, qualit necessarie

per la prospera riuscita nelle imprese. Cedro del Libano,


pulisce

simbolo dell'immortalit. Libri.


le

Lima, che

ri-

opere.

Melagrana,

emblema

dell'unirle.

Accidia. Mesembriantemo. Vedi

Pigrizia.

Acciuga.
Pesciolino
di

mare.

Vedi Prestezza.

Accordo.
Celtide.

Accusatore vano.
nell'arringa per Sesto Riccio, ciesempio dell'accusatore che faccia strepito senza alcun danno.
ta l'oca quale

Oca.

Cicerone,

Acero campestre. Vedi


Achar.
L'ente supremo,

Cautela

Essequie.

immortale,
(indigeni),
le

che,

secondo
esseri
il

la

cre-

denza dei Punditi


propria
esistenza

ha cavato dalla sua


gli

anime

materiali,

quantunque

egli sia incorporeo.

Quindi

loro

dogma

che
di
to
tal

la

creazione non che un'eslrazione o estensione

Dio, e che la distruzione del

mondo

sar soltan-

un riprendere che Dio far

tutto ci

che avr

in

modo mandato

fuori

di

se.

Acheloo.
Figlio

dell'Oceano e di Teti.
fu
ritenuto
la
il

Dio
fiumi,
il

del

fiume
il

Api
dei

cheloo,

e
e,

re

dei

perch
pi

grande

secondo

tradizione,

antico

fiumi della Grecia.

Acheloo era

rivale di Ercole nel

peggio,
si

suo amore per Deianira, col quale lott e s'ebbe la ma, potendo Acheloo assumere varie forme,
cangi prima
dei
in

seipente e poi in toro. Egli fu pe-

r vinto sotto questa

uno

suoi corni,

ch'egli

forma da Ercole, e spogliato per ricuper, cedendo

di
il

corno di Amaltea. Secondo la leggenda, questo fiume rassomigliava, nel suono delle sue acque, alla

voce di un toro i suoi meandri diedero origine alla della sua trasformazione in serpente. La vittoria di Ercole si riferisce all'incanalamento, mediante il quale Ercole confin il fiume nel suo letto, gua;

storia

dagnando
giato
nel

cos

una vasta

distesa di

terreno simboleg-

corno

dell'abbondainza.

Ovidio

raffigura

Acheloo appoggiato sopra un braccio, col capo cinto di verdi canne, e un manto verde intorno, e con un solo corno, perch l'altro gli fu rotto da Ercole. Fu anche rappresentato sotto forma di serpente o di toro, e spesso con testa umana, munita di corna

Acheronte.
FigHo del Sole e della Terra. Fu cangiato
in
fiu-

me

e precipitato
ai

nell'Inferno, per

aver somministrato
la

l'acqua

Titani

quando dichiararono

guerra

Giove.

Le

sue acque divennero

fangose e amare, e

--

le

questo uno dei fiumi che

ombre

dei

morti de

\ono passare senia speranza di


Achille.
Figlio
tide,

ritorno.

di

re dei

Peleo e della famosissima Nereide TeMirmidoni in Tessaglia. Narrasi che

sua madre lo ponesse di notte nel fuoco per distruggere le parti mortali ereditate dal padre, e l'ungesgiorno, d'ambrosia. Tedile, una notte il da Peleo mentre poneva nel fuoco il fanciullo, abbandon il figlio e fugg; e Peleo lo affid al centauro Chirone, il quale lo ammaestr nell'arte
se,

durante

sorpresa

di

cavalcare e nella caccia, insegnandogli anche la medicina, e cambi il suo nome primitivo di Ligyron (cio piagnucoloso) in quello di Achille. Chirone nutr

suo allievo con cuori di leone e midollo d'orso. Secondo altre leggende, Tedite, tent rendere inil

\ulnerabile
riusc,

Achille tuffandolo nel fiume Stige, e le tranne nel tallone. Giunto all'et di nove anni. Calcante dichiar che Troia non poteva essere presa
senza
il

suo

aiuto;

Tedite,
fatale,

sapendo
lo
vest

che

questa

guerra doveva riuscirgli

d'abiti

fem-

minili e lo intromise fra le figlie di


ro,
le

Licomede

di Sci-

quali lo chiamarono Pirra a cagione del suoi


d'oro.

capelli

tempo

Ma il suo sesso non rimase a lungo poich una delle sue compagne, Deidamia, divent tosto madre di un figlio, Pirro o Neottolemo. I Greci scopersero il suo nascondiglio e incelato,

viarono ambasciatori

gando
stare

la presenza

di

a Licomede, il quale, pur neAchille, permise loro di roviUlisse


scopr,

nel

suo palazzo.

per mezzo

di

uno stratagemma, il giovane eroe il quale promise immediatamente il suo aiuto ai Greci, e -divenne il terrore dei suoi nemici. Durante la guerra di Troia,

10

ma
rimase pro-

Achille ucdse Pantesilea, amazzone,

fondamente commosso nello scorgere la sua bellezza, e avendo osato Tersite canzonarlo, per la sua tenerezza di cuore. Achille uccise con un pugno il dileggiatore. Fra le diverse narrazioni della sua morte

citeremo
di

la

seguente:

Achille

amava

Polissena,

Priamo, e lusingato dalle promesse che gli sarebbe data in moglie se si unisse ai Troiani, egli si rec senza armi nel tempio di Apollo a Timbra, ove Paride l'uccise con una frecciata nel tallone.
figlia

Achillea millefoglie.
la

Forse la pianta che si credeva ne facesse uso nelcura delle ferite l'eroe di cui porta il nome, e che
ossia

pass a noi dalla pi remota antichit con la fama di


vulneraria,
le

di

qualche

efficacia

nel

promuovere

cicatrici

riero

delle

piaghe e delle

ferite.

Vedi Guer-

Sollievo.

Achor. Dio delle mosche,


bitanti

al qjuale,

secondo Plinio,
per

gli

adi

di

Cirene offrivano

sacrifizi
insetti,

ottenere

non
le

essere molestati

da

tali

e di guarire dal-

malattie da essi cagionate.

Aci.
Figlio di Fauno.

Fu
era

p)er la

Galatea,

la

quale

sua bellezza amato da amata da Polifemo. Questo

ciclope avendolo sorpreso con Galatea, lo schiacci con un pezzo di rupe; ma l'addolorata Ninfa cangi il di lui sangue in fiume, che fu chiamato Aci, e si trova in Sicilia. Ovidio descrive la trasformazione di

Aci
Il

coi seguenti versi:


lutto

Subito sopra Vacqua

apparve

giovanetto sino alla cintura,


in

Ed

altro

mutato non mi parve.

II

Se non ch'era d'assai maggior statura; Ed il color di prima anco disparve. Onde la faccia gi lucida, e pura Verdeggia, e ornato d'uno e d'altro corno Il capo, cui va verde canna intomo.

Acidalia.

Soprannome di Venere, ritenuta quale Dea delle a marezze e degli affanni. Nella citt di Orcomene in Beozia eravi una fontana che portava questo nome, nelle cui acque le Grazie solevano bagnarsi.

Adi

o Aclide.

tenebre. Alcuni vogliono che fosse il primo essere esistente prima della creazione e anche prima del caos, solo eterno e padre di

E>ea dell'oscurit e della

tutti

gli

Dei.

Vedi Demogorgone.
questo fiore sorto dal-

Aconito. Secondo
la

alcuni mitologi,

bava del cane Cerbero condotto da Ercole sulla terra, secondo altri dal sangue di Prometeo lacerato dall'aquila. Vedi Amore colpevole Rimorso

l'^endetta.

Acqua.
Il

culto

dell'accjua

coma elemento

trovasi

nelle

mitologie pi antiche.

La

parte importante di questo


la

elemento nei fenomeni del mondo,


condatrice,
to
la

sua azione

fe-

natura misteriosa delle sue origini,

tut-

doveva operare vivamente sull'immagmazione dell'uomo primitivo e ispirare a esso ammirazione e mesentimenti di riconoscenza.

raviglia,

Facile e naturade

doveva quindi essere il passo di considerare questo elemento come un essere divmo. Le acque terresti!, sotto le loro forme diverse di sorgenti, di fiumi, di


laghi,
le

12

di mari,

nubi,

furono
poi

come le acque del cielo che versano da principio oggetti di venerazione


pi
tardi
agli
esseri

diretta,

rivolta

personificati

che le rappresentavano nelle mitologie particolari. Gli scandinavi consideravano le acque del cielo come sacre;

l'acqua di sorgenti poi, attinta a mezzanotte o


sole,

prima del levare del


tente

diventava un rimedio po-

acquistava

propriet

magiche.

Anche

oggi-

giorno esiste la superstizione volgare in alcune nostre

Provincie che bagnandosi


feste di S.

la

notte della vigilia delle

Giovanni

in certe

acque minerali

si

guarire quasi per incanto nimali:

da malattie cutanee.
che vve nell'acqua.
religione

APesce.
dal,

possa

Anitra,

uccello

Gli Assiri

ebbero per

di

astenersi

pesce, in venerazione della loro Cibele, la quale pre-

siedeva principalmente

alla

pioggia.

doravano
tali:

il

pesce,

per l'aria la colomba.

Per l'acqua aVege-

che cresce nei corsi d'acqua, e con cui s'incoronavano fiumi. Diversi: Azpalustre,
i

Canna

zurro,

colore dell'acqua marina.

Isocaedro.

Secondo

Euclide, questa figura solida, composta di venti triangoli eguali,

simboleggia l'acqua, perch essa di naal piegarsi.

tura mobile e atta alla divisione e

Remo.

Urna,

come

il

che versa acqua, emblema delle sorgenti remo, attributo dei Fiumi. Vedi Battesimo

Dottrina

Pioggia.

Acqua
Vita.

fuoco. Vedi

Discordia

Nozze

e.

Acqua marina. Vedi Dottrina Acquario.

dei gentili.

Uno
to

dei dodici segni del zodiaco rappresentato sot-

forma di un giovanotto che versa l'acqua conteZodiaco. nuta in una urna. Vedi Ganimede

Acrimon8u
Crisoprasio.

13

Acrisie.

Re

d'Argo, padre di Danae

(vedi).

Acutezza d'ingegno.
Sfinge,
significa
la

quale,

figurata

sotto

l'asta

di

Minerva

non

esservi al

mondo

cosa tanto velata e cos

occulta,

che l'acutezza dell'umano ingegno non pos-

sa svelare e divulgare.

Adad.
Dignit dell'Assiria che supponevasi essere il SoMacrobio nei suoi saturnali dice che Adad vuol dire uno, e che Atargate era considerata come sposa
le.

di
ra.

Adad,

questi rappresenta

il

Sole e quella la Terdi

Aggiunge quindi che l'imagine

Adad

veniva

rappresentata con raggi volti


di re

all'ingi,

mentre quelli

Atargate erano emessi all'ins, e ci jjer mostrache tutto quanto produce la terra dipende dalrendere
Sole, il Dio maggiore degli Assiri. maggiormente chiaro il simbolo della Atargate veniva rappresentata seduta sc^ra

l'influenza

del

Per
terra.
leoni.

Vedi Atargate.
del
di

Adamo.
L'etimologia
sa.

suo

nome
si

sarebbe
gli

terra

ros-

La

storia

Adamo

conserva

pi

o meno
la

alterata nelle tradizioni di

tutti

antichi popoli,

sua caduta
logia.

fondamento Quantunque estraneo


il

di quasi tutta la loro teoal nostro

compito, giacch

siamo nel campo delle leggende, non sar privo d'interesse

riportare la storia della creazione e della ca-

duta

di

Adamo

presso

diversi pop>oli.
il

Secondo

gli

antichi Persiani,

Iddio, creato

mondo

nell'interval-


lo di

14

si

30
il

giorni,

riposandosi ogni cinque d,


sesta

accinse

dopo

25

alla

sua grande opera, ossia alla


e
della

creazione

dell'uomo

maschio

femmina,

di

Adamah
state
terra,

melli,

ed Evah, per cui tutte le altre cose erano create. Per popolare con maggior prestezza la volle Iddio che Eva partorisse ogni d due gee che il mondo per mille anni non perdesse alabitanti.

cuno dei suoi


prosperit delle
to,

Lucifero,

precipitato

gi

al-

l'inferno, per la sua prevaricazione, s'istizz per tanta

umane

creature e

le
i

sedusse al peccatrasgressori

per cui

Iddio,

sdegnato,

pun

del-

sua legge col diluvio universale, da cui si salvarono appena pochi individui, e divennero i generatori
la

degh uomini che abitano


niani,

tutt'ora sulla terra.


orientali,
il

dimoruiti nelle

Indie

I Baavevano nella

loro

leggenda
fissata

che

Iddio,

creato

mondo,

ne

a-

durata a quattro et, e volle per ci stabilirvi quattro uomini, maritati a quattio donne, create appositamente per essi. Si mise pertanto

veva

la

a creare

l'uomo ordinando alla terra


il

di

far

uscire
ter-

dalle sue viscere questa

eccellente creatura.

La

ra obbed, ed ecco comparire tosto

capo dell'uomo,
in
gli si

e poi successivamente le altre parti del suo corpo,


cui Iddio spir la vita e
gli occhi,
il

moto. Allora

apersero

operazioni

e l'uomo, lieto della vista del sole, le prime della sua mente rivolse a riconoscere e

Nello stesso tempo Iddio dieil suo Creatore. de all'uomo una compagna simile a lui, imponendogli il nome di Purns, e alla donna quello di Parcont.
adorare
I

figli:
il il

due coniugi vissero assieme, e procrearono quattro Bramone, Cutferi, Scindderi e Uriso, sacerdote
il

primo, re
quarto,

secondo, negoziante
la

il

terzo e meccanico
il

che con

loro

prole popolarono tutto


mondo.
re

15

lui

Secondo

Maomettani, volendo Iddio crea-

l'uomo, disse a Gabriele di andare a pigliare

pugno di ciascuno dei sette diversi strati che compongono la terra. Gabriele part subito e venne a dichia rare alla Terra l'ordine del Creatore. Essa ne fu spaventata, e preg il messaggero celeste d'esporre a Dio per parte sua, che vi era da temere che la creatura ch'egli voleva formare venisse a ribellarsi un giorno contro il suo Autore, ci che non mancherebbe di
attirarle

addosso
e

la

maledizione divina. Gabriele acquesta osservazione;


incaric

consent di
fu

riferire

ascoltata,
la

Dio

l'angelo

ma essa non Michele di eegli


si

seguire
lasci

sua volont.

Al
le

pari di Gabriele,
e ritorn al

muovere a compaissione

trono del-

l'Eterno per presentargli


lora
raele,

querele della Terra.


al

Al-

Iddio affid la commissione


il

formidabile

Azter-

quale senza perder tempo a conversare con


i

la
ra

Terra, strapp dal suo seno

sette

pugni di

comandata
la

li

port

nell'Arabia,

ove dovevasi

consumare
nistro,
le

grande opera della creazione. Iddio fu


diede poi anche l'incarico di separare
corpi,

talmente soddisfatto della pronta severit del suo mi-

che

gli

anime dai

perci chiamato l'angelo della

morte. Gli angeli impaistarono la terra presentata

da

Azraele, con

la

quale Iddio form, di sua mano, u-

na statua umana, e

la lasci lungo tempo seccare sul luogo stesso della sua formazione. Gli angeli, capitanati dal loro duce Ebli o Lucifero, l'esammaro-

no a loro bell'agio,
la,

ma

Ebli, non contento di mirar


il

le

percosse

il

ventre e

petto,

e,

dal suono, tro-

vandola vuota, disse in s stesso: questa creatura formata vuota avr bisogno di riempirsi spesso e sar
per conseguenza soggetta
a molte
tentazioni.

Allora


egli

16

che farebbero se Dio

domand

agli

angeli,

ci

volesse assoggettarli a quel nuovo sovrano che voleva dare alla terra. Ciascuno rispose che avrebbe obbedito.

Ebli

si

s stesso di

mostr dello stesso parere, non farlo. Formato che fu


gli

ma
il

risolvette in
privi-

corpo del
ossia
il

mo

uomo. Dio

comunic
gli

il

suo

spirito,

vificante suo soffio,

bigliandolo
dignit.

diede vita e intelligenza, abmaravigliosamente conforme all'alta sua


angeli di prostrarglisi
diessi

Ordin quindi agH


in segno di

nanzi,

riverenza e di onore.
Ebli,

Pronti

obbedirono, tranne

che fu perci espulso dal paradiso, e in sua vece fu introdotto Adamo, a cui, durante il sonno, estrasse Iddio dal fianco sinistro la

donna, che gh diede per compagna, e poi gli viet di mangiare un certo frutto, sotto pena di maledizione. Colse Ebli questa circostanza a lui favorevofece tanto le, si associ col pavone e col serpente, e coi suoi artificiosi discorsi, da persuadere Adamo ed Eva di gustare il frutto proibito. Accondiscesero, ed
ecco cader subito di dt>sso le splendide vesti e rimasero nudi, costretti, per rossore, a ricoverarsi sotto una ficaia e coprirsi delle sue foglie. Appena commesso peccato udirono una voce fulminante che intimava il Scendete e loro l'uscita dal paradiso, ripetendo:
uscite
altri,

da questo luogo; diverrete nemici gli uni e gli e avrete sulla terra la vostra abitazione e sussiper qualche tempo.
in

stenza

Adamo

fu

precipitato

cadde nell'isola di Ceilan, sul monte Serandib. Eva cadde invece a Gidda, porto del mar Rosso, vicinissimo alla Mecca. Anche Ebli
dal cielo
terra,

piomb nell'Arabia,
to
il

nelle

vicinanze di Bassora. porgolfo


il

pi

considerevole del

persico.

Il

pavone
I-

fu scagliato nell'Indostan, e

sentente a Nisibi o

pahan
ficate queste citt.

17

A-

nella Persia, ossia nel luogo in cui furono edi-

La
di

tradizione della caduta di

Ceilan conse\Tasi tutt'ora viva presso quegli indigeni nella denominazione di Picco d'Adamo dato dai Portoghesi al succitato monte Se-

damo

nell'isola

randib, che sorge


strasi

in

mezzo

dell'isola,

e su cui

momi-

l'impronta di un piede umano,


la

che dicesi pieleggaida,

de di Adamo,
surerebbe 21

quale,

secondo

la

metri di lunghezza, e che lasciasse

Atro-

damo con un qua. Lo stato


v ridotto
scere
di
gli

piede, tenendo l'altro immerso nell'acdi miseria e di solitudine in cui


si

l'infelice

Adamo,

gli

fece bentosto ricono-

l'enormit del
il

Dio,

suo fallo. Implor la clemenza quale mosso a piet del suo pentimento,
di

rese Eva dopo 200 anni Eva ebbe vari parti gemini,

separazione.
tutti

Uniti,
ge-

e in

uno dei

melli era

femmina. Altre leggende turche narrano che Dio cre in princpio il corpo di Adamo e lo pose come una bella statua nell'Eden. La sua anima, che egli aveva creato molti secoli prima, ebbe ordine di andare ad animare quella statua. Esaminata la dimora, l'anima espose a Dio quanto

maschio

l'altro

quella massa fragile e caduca fosse poco degna della spiritualit e della dignit del

suo essere. Iddio, non

volendo usare
nistro

la

\iolenza,

ordin al suo fedele mi-

Gabriele di pigliare uno zufolo e di suonare

un'aria o

due presso
si

il

corpo d'Adamo. Al suono di


obliasse
tutti
i

questo
timori,

strumento
essa

l'amima parve
si

suoi

commosse,

agit:

l'angelo continu

ed essa si mise a ballare intomo alla statua. Finalmente in un momento di delirio, entr nel corp>o di Adamo per i piedi, che si misero tosto in moto, e d'allora non le fu pi permesso d'abbandonare la sua
2

G. Ronchetti.

abitazione
Cabalisti,

senza espresso

ordine
dottori

dell' Eterno.

una specie
e
misteriosi

di

giudaici,

che sotto
parecriten-

reconditi
chiie

espressioni
di
fisica

nascondono
e di teologia,

verit

di

morale,

o Adam Kadmon essere la gono il prima e pi perfetta emanazione che sia uscita dall'essenza di Dio, e il primo di tutto ci che fu creaavento da principio. Lo raffigurano come un uomo
primo

Adamo

te cranio,

un

modo
cela
la la

per

cervello, occhi, orechie, piedi e mani, in che ciascuna di queste parti racchiude e
misteri.
Il

profondi

suo cranio la sapienza;


l'intelligenza,

sua

orecchia

destra

disti,

almuprudenza, la polalla prima ora del giorno Dio raccolse un vere di cui doveva comporlo, e Adamo divent stette in piedi, nella quarta embrione, nella seconda
e cos di seguito.
i

Secondo

quella

sinistra
1

nomi agli animaH, la settima fu impiegata nel i matrimonio con Eva, che Dio condusse al suo sposo dopo averle inanellati i capelli. Alle ore dieci Adamo del pecc, e alla dodicesima provava gi la pena
diede

suo peccato e
tro di lui, cio
bini,

gli effetti
i

della sentenza pronunciata con-

sudori e le fatiche.

Secondo
da
cos
vi

Rab-

Adamo

fu

creato

cielo col capo.

La

grande da toccare il materia del suo corpo fu presa da


cos
testa
il

varie provincie;

per la
di

dalla
resto

Palestina,

per

il

tronco da Babilonia,
angeli,
alla
vista

e per

altri paesi.

Gli ne
es-

una

statura

mostruosa,

mormorarono, e dissero a
seri

Dio che

erano due

supremi, l'uno

in cielo,

l'altro in terra.

Iddio, av-

vertilo

del suo fallo,


e lo

di

Adamo

appoggi la mano sul capo di ridusse a una statura di 300 metri.

suo Alcuni Rabbini soggiungono che la materia del alla corpo era tanto sottile e delicata da avvicinarlo


e dei divini attributi

19

natura angelica, con una conoscenza perfetta di Dio a segno che intenogato da Dio:

il

Qual
si

mio nome?

ch'), la pi fisolofica e

possa della divinit.


un'orribile

lehovah (colui rispondesse: profonda definizione che darIn principio Adamo si abbanrivolgendosi

don a
gli

dissolutezza,

a
i

tutti

oggetti della creazione senza p>oter soddisfare


appetiti,

suoi

disordinati

finche
frutto

si

un

con Eva. Secondo


ch'egli

alcuni

Eva

era

il

proibito,

non poteva
alla
di

toccare

senza delitto;
cagionata

ma
dalla

non seppe

resisterere

tentazione

straordinaria

bellezza

questa donna.
te

Adamo
che

fu talmente afflitto della mor1

di

Abele,

stette

30

anni

senza

avvicinare

sua moglie. In questo frattempo ebbe numerose sgualdemoni succubi (cio che si trasformano drine fra
i

in

donne) e popol

la terra di

gigcUti

e la sua apo-

stasia giunse al

punto

di

far ritornare la pelle al suo

prqjuzio, per cancellare l'immagine di


si
il

Dio.

Adauno

jjent

finalmente di aver rotta quest'alleamza e macer

suo corpo con colpi di fune per sette settimane nel


Altri
del
al

fiume Geon.
far penitenza

Rabbini dicono che


naso;

Adamo
1

jj^r

peccato originale rimase

30

anni

nell'acqua

fino

che visse separato da

Eva

ed ebbe commercio con una donna chiamata Lilit, formata come lui dal fango; che da questa unioe nacquero i demoni della terra e giganti. Eva da! canto suo si abbandon alle carezze degli angeli ribelli
i
;

ma

Gabriele che fu sempre incaricato di commissioni


li

grate,

riconcili e vissero poi in


i

buona armonia.
gli

Dio, dicono

Persiani, cre

Adamo
i

nel quarto cielo,

molto tempo prima del mondo, e giare senza distinzione di tutti


eccettuato
il

permise di mandel paradiso,

frutti

frumento che non poteva digerire dai p-

20

Eva a instigazione del demonio mangi il fruri. mento e ne fece mangiare a suo marito; perci n'ebocdii; bero lo stomaco aggravato, ci che apr i loro
allora Gabriele
re

mise fuori del paradiso, per timoli che non lordassero un luogo puro di sua natura abitanti di e che doveva rimanere tale. Secondo gli Madagascar, Adamo non era soggetto nel paradiso

Dio ad alcun bisogno corporale, e la proibizione che mangiare di quanto vi era gli aveva fatta di bere e
sembrava abbastanza inutile. Nonostandemonio and a trovarlo e gli domand perch sognon gustava i deliziosi frutti che ornavano il suo
nel paradiso,
te
il

giorno e

gli

squisiti liquori
resistette
si

qua.

Adamo
il

ma

demonio non

che scorrevano come l'acquesto primo assalto dette per vinto, e non tard
contro

mandasse ad ana ritornare e suppose che Dio lo di mannunciare al primo uomo che egli era padrone gli sarebbe piaciuto. Agiare e di bere tutto ci che Qualdamo credette, e si mise a mangiare e a bere. bisogno di che tempo dopo il suo ventre pieno ebbe divino che egli asgravarsi; Adamo macchi il luogo demonio trionfante si affrett di accusarlo
bitava.
Il

presso

Dio,

che scacci

il

peccatore dal

paradiso.

venne un Qualche tempo dopo la sua disgrazia gli nel ternella polpa di una gamba che si apri tumore Sorpreso uscendone una fanciulla.

mine

di sei

Adamo da

mesi, questo, fece chiedere a

Dio da Gabriele,

creatucome doveva comportarsi verso questa nuova allevarla, e quando ra; gli fu risposto che doveva prenderla per mogiunta all'et da maritarsi di
fosse
glie.

obbed e diede il nome sua sposa. Abele e Caino furono

Adamo

di

Rahonna
di

alla

frutti

questa

unione.


Dopo
boli.
le

21

questa lunga chiaccherata, veniamo ai simFarfalla, forse per la sua leggerezza. Fico, con cui foglie si coperse dopo il peccato. Pelle di
gli

montone, che

serv

da

vestito.
il

con Eva.
sione

teologi vogliono che

Pomo, che pomo abbia


Spighe,
la

gust
il

si-

gnificato di diletto
all'aver
il

e piacere dei

sensi.

allu-

dovuto

Adamo

coltivare

terra

per

procurarsi
lavoro.

pane, con sudore.

Vanga, emblema del

Adatt9mento
de
il

ai

costumi

altrui.
dicesi,

Polpo, attaccato
colore;
si

agli scogli di cui,

ne pren-

similitudine di chi, sacrificando la pro-

pria libert, degli


altri.

sottopone alle opinioni e alle abitudini

Ade e Ades. Nome che


i

bre,

Greci davano a Plutone, re delle Ome venne poi applicato all'inferno stesso. Vedi

Plutone.

Adelaide

(Sanf).

Imperatrice.

Borsa, perch

la santa era

Barca, che le serv per evadere. molto caritatevole. Chiesa.

Adeona. Dea che


deva

presedieva all'arrivo,

come Abeona

presie-

alla partenza.

Ader.
Genio governatore del fuoco. Occupava presso
antichi
gli

Persiani

il

posto che

il

ciclope

Polifemo

te-

neva presso Vulcano.

Adianto. Dal greco


venere,

adiantos,

sempre secco.

Vedi Capel-


Admeto..

21

celebre per aver acfavoloso della Tessaglia, cacciato dal cielo, afticolto cortesemente Apollo suo bestiame. Adandogli la custodia del numeroso prova della sua riconopoUo gli diede poco dopo

Re

essendosi innamorato della voleva che PeHa, suo padre, non leggiadra Alceste, capace di agfosse stato dare in sposa, se non a chi un leone; uno stesso carro un cmghiale e

scenza-

poich

Admeto

giogare a
aiutato

da Apollo. Admeto
(era
il

Un'altra volta

do entrare un gruppo
dimenticata

nella

di serpenti
nei

camera mandati da Diana, che aveva Dei. sacrifizi fatti al mattmo ag


i

fece questo rniracolo. giorno delle sue nozze), volennuziale, vide dmanzi a se

Apollo intercedette presso la sorella, che tirarono alla sua voce. Narrasi

rettih

si

ri-

Admeto, caduto

richiesta di Apollo mortalmente infermo, i numi, a sarebbe guanto se alcuno avevano dichiarato che non Ed ecco che subito non si offriva a morire per lui. sacrifica per salvarlo. Uia la giovane sua sposa si sepolcro; gi l inconsolabile ella era nel fondo del aveva commossa Proserpina che

dolore

di

Admeto

non ostante le opposizioni di anch'esso di Admeto, Plutone; quando Ercole, amico


voleva
restituirgliela,

incontra discende all'inferno, passa l'Acheronte,

la-

nato ossia la Morte, adamantma. braccio, la lega con una catena


l'assalta,

la

doma

col

forte suo
le strap-

immobile nel pa l'infelice principessa e la ricolloca nove giorni la vede palazzo del marito, che dopo favola simaprir gli occhi e sorridergli nuovamente:
bolica che tende a mostrare

come

l'ospitalit

la

de-

vozione

dell'amicizia

sono

sempre

ricompensate.


Adolescenza.
ritirandosi

23

Viene rappresentata da Venere. nella tana, non esce se non


vita
ritirata

Orsa, perch
costretta
le

dalla

fame; allusione alla


ze.

che fanno

ragaz-

do

Gli Ateniesi chiamavano orse le fanciulle, quannozze, per amore della pudicizia, si consacravano a Diana. Vesle variegata. Gli
all'avvicinarsi delle

antichi comici introducevano nelle

commedie

il

perso-

naggio del giovane, vestito d'un abito a diversi coemblema della volubilit dell'animo e la valori:
riet

dei desideri dellet giovanile.

Adolfo (Sani').
Vescovo
dei vescovi.
di Galizia.

Mitra. Pastorale, attribuir

Toro, a cui fu esposto.


Ci-

Adone.
Giovane
niro,
re

bellissimo,

secondo Ovidio,

figlio

di

di Cipro;

e di sua figlia

Mirra

(vedi).

Ap-

pena nato Adone, Venere fu


sa
affid

cos

presa dalla belscoperto


tesoro

lezza del fanciullo, che lo nascose in un cestello ch'esa

Proserpina,

la

quale,

il

che conteneva, non volle pi restituirlo. Sottoposta la lite a Giove, questi sentenzi che durante quattro mesi di ciascun anno Adone sarebbe padrone di se, durante altri quattro mesi apparterrebbe a Proserpina, e durante gli ultimi a Venere. Adone fu ucciso a caccia da un cinghiale. Saputo Venere del ferimento del
vers
il

suo amato Adone, corse verso di


nel

lui

nettare

suo

sangue,

da

cui

spuntarono

inmiediatamente dei fiori. Morto, dovette scendere nell'Avemo, ma gli fu concesso di vivere sei mesi all'anno con Venere nel mondo superiore. Adone sarebbe la personificazione della natura vegetale, che
ripiglia

vigore al ritorno del periodo della primavera.

La morte
di

24

il

Adone
il

simboleggia
il

sole

giunto alla
il

parte settentrionale del zodiaco;

cinghiale

sim-

bolo dell'inverno,
vita di

cui

della natura.

Fra

le

freddo cerimonie usate nelle feste


soffio

fa spegnere la

(Adanie) degna d'osservazione la se terra, nel quale guente: Portavasi un vaso pieno di fiori, erbe, seminato del grano, e vi erano posti era questo vaso chiamavasi arboscelli e lattughe;

Adone

frutti,

giardino d'Adone,
nel

e terminata la cerimonia

gettavasi

mare o

in

qualche fontana.

Adonide.
L'origine del

nome

di

questa pianta mitologica,

di e deriva dal colore rosso del sangue

sformato

in

fiore

Adone, trada Venere. Vedi Ricordo doloroso.


e

Adorazione.
Parola composta da ad
os
oris,

bocca,

lette-

ralmente significa portare la goricamente l'adorazione personificata

mano

alla bocca.

Alle-

m una donpetto, tenendo na prostrata, con la mano destra sul cristiani la simbonella sinistra un turibolo. I pittori anche con angeli davanti a un triangolo. leggiarono sempre riVegetali: Elianto, perch il girasole Diche sembra contemplare. volto verso il cielo, nella Bibbia menversi: Baciare la mano, atto, che un segno di culto. Le parole di Giob-

zionato

come
io

be:
luna,

Se

guardai
in

il

sole

e se

segreto esult

splendido e la rifulgente mio cuore e baciai a il

riferiscono alla mia mano con la mia bocca, ecc.. si corpi ce est., cio costumanza pagana di adorare
i

di

mostrar riverenza per essi, accostando mani alla bocca. Mani stese al cielo.

le

proprie

Adramelecco.
Idolo Assiro,
il

cui

culto

consisteva

nell'abbrucia-

re in

25

Riguardo
le

suo onore

propri

figli.

alla figura sot-

to cui

era rappresentato, varie sono

opinioni.
di

asserisce
altri

che era adorato sotto di un pavone.

l'effigie

Chi un mulo,

Adrano.
Divinit siciliana adorata in tutta
l'isola,

e special-

mente ad Adrano. Circa mille cani


stoditi
i

sacri

erano cu-

quali si m<mtenevamo presso il suo tempio; doppio scopo, che servissero di guida e di custodia. Infatti narrasi che se col capitavano devoti pellegrini, si vedevano questi animali andar loro incol

contro, leccar loro le


guidarli
;

mani

e correre avmti

come
o

p>er

ma

se

le

persone

erano

increduli

ladn

che volessero entrare nel tempio, essi li riconoscevano subito, e li punivano saltando loro alla gola, strangolandoli.

Adrastea
Figlia
di

(l'Inevitabile).

Giove e della Necessit, ministra


di
tutte
le
sottrarsi.

dell'e-

terna

giustizia e vendicatrice

offese,

alle

quaH nessuno poteva

Secondo alcuni, Adrastea non altro che un soprannome di Nemesi, derivato da Adrasto, che fu il primo a innalzare un
tempio a questa divinit.

Adria.
Figlia del mare.

Vedi Venezia.

Adriano (Sant',.
il

Martire. Braccio tagliato. Corvo, che protesse suo cadavere. Leone, a cui fu esposto. Ruota. Spada, strumenti del suo supplizio.

Adulatore. Ape, perch avendo


giglione

il

miele in bocca
posteriore

e
del

il

pun-

nascosto

nella

parte

corpo.


pu paragonarsi
dano,
alle

26

la

persone che con


sparlano.
sia

lingua

lo-

mentre

segretanente

Cane.

Alcuni

vogliono

che questo animale

simbolo dell'adula-

tempo del mordace detrattore. Alessandro, domandato a Diogene perch lo chiamassero cane, ebbe per risposta: Perch con quelli che mi donano mi mostro piacevole, dico male di coloro che non mi usano cortesie e lacero i tristi. Il medesimo Alessandro, per celia, mand a Diogene una sporta d'ossa; il cinico l'accett e disse: Questo bene un cibo da cani, ma non gi un presente da re. Serpente. Secondo la Bibbia, il serpente che tent Eva fu il primo adulatore. Vedi Rovinato dagli adulatore e nello stesso
tori.

Adulazione. Campanula
il

specchio di Venere. Cazza, perch ha


poi

petto

bianco e la coda nera; paragonabile a chi


l'amico,
di
lo

adula

inganna

deride.

Pitagora

non gustare gli uccelli di coda nera, n tener per amici uomini simulatori o finti, ipocriti. Si dice che la bugia ha sempre la coda nera. Rame
consigliava

Adultera. Vedi Marito


Adulterio.

di

donna adultera.

Murena
Egiziani.

vipera

accoppiate;

simbolo

presso

gli

Aello. Vedi Arpie.

Aesoulanus.
Divinit che presiedeva alla fabbricazione delle monete di rame, rappresentata sotto la figura di donna in piedi con la mano sinistra appoggiala .su un'asta, e una bilancia nella destra.


Affanni.
Nocciola
catrici del

27

insenature sembrano
ci-

di pesca,

le

cui

cuore impresse dagli affanni e dall'ansiet

dell'animo.

La

pesca simbolo del cuore.

Affanni della ricchezza. Seme. Nei Vangelo, dove


duto
sieri

si

parla
si

del

seme caai

fra

le

spine,

simbolicamente
ricchezza.

allude

pen-

affannosi

della

Affanno.
Croce, nel senso figurato,

dallo

sbiadito.

Affettiaione.

Amaranto
specie

cresta di gallo.

Simbolo derivato da una


mostra nello
bizzarro.

d'affettazione
i

che
in

questa pianta

sviluppare

suoi

fiori

modo

Affetti libidinosi.
Piedi.
le
I

filosofi

mtichissimi ritenevano

piedi qua-

parte pi vile del corpo umano, e che, nell'animo,


agli
affetti

corrispondessero
Cristo

libidinosi.

Nella Cena,
accostarsi a!

lav

piedi

agli

Apostoli,

perch levata cos

ogni lordura degli uomini,

mondi potessero

dono dell'Eucarestia.
Affetto immutabile.

Rosa

rifiorente.

Affezione.
Sassifraga.

Afflizione.
Calice,
gli

emblema
il

della

Passione.
afflizione,

antichi,

cuore,

per

Cuore. Secondo rode intemasi

mente ed esternamente.
mangiarti
il

Pitagora soleva dire:

Non

cuore. Lattuga.

comanda

di

Nella Bibbia, dove Dio mangiare l'azzimo con lattuga selvatica.


indica che in quei giorni

28
si

doveva
affliggere l'animo,

senza concedergli alcuna dolcezza corporale.


Af.

Ortica.

Presso
stipite

gli

Scandinavi questo
di

il

nome

della

se-

conda incarnazione
degli
di
fra
i

Heimdal,

quando divent
la

lo

uomini
terre,
i

liberi,

cio dei coloni e dei proclasse

prietari

quali dovevano formare


i

media

nobili e

servi. Af,

il

cui

nome

significa

avolo, avendo sposato Amma, n'ebbe Karl, che alla sua volta divenne padre di dodici figli.

Africa.
sa
in

Rappresentasi sotto forma di donna giacente in polasciva, sostenendo la testa con la sinistra avente

un ventaglio due onde, le quali rappresentano l'Oceano e il Mediterraneo; e per mostrare che questi mari la circondano, porta due anelli alle dita estreme. Si trova anche raffigurata da una donna avente in cajx) un
e nella destra
(allusione al clima ardente).

mano una melagrana,

La

figura giace su

cappello, e sulle spalle un


dietro,

manto azzurro

gettato in-

che
e

si

stende fino a terra, con la veste rossa

orlata di bianco e fibbie d'oro che circondano l'orlo

superiore

quello inferiore.
le

La

figura

stende d'am-

bo

le

parti

braccia nude, tenendo nelle mani due


piedi

due navi cariche di sotto le sembianze di una mora seminuda, coi capelli ricciuti e con una testa di elefante per elmo porta una collana di corallo, tiene un corno pieno di spighe in una mano, e nell'altra uno scorpione. Attorno le stsinno serpenti attorcigliati e un leone. Animali: Boa, serpente che vive nelle foreste africane. Drago, che vomita fuoco. Allusione forse
spighe.
suoi

Ai

figurano

grano.

Infine

viene

rappresentata

alla

29

paese.

temperatura ardente di questo


di

Elefante,

animale caratteristico

queste

contrade.

Scorpione,

che figura nelle monete di Adriano.

Afrodite. Dal greco aphros, schiuma.


vinit

Una

delle grandi di-

dell'Olimpo.

Dea

dell'amore e della bellezza.

In Omero, Afrodite figlia di Giove e di Dione, ma secondo la tradizione pi comune Afrodite sarebbe ^ata <ialla scimmia marina raccoltasi intorno alle parti mutilate di Urano, che furono gettate in mare da Crono, dopo ch'egli ebbe evirato il padre. Nata,
si avvicin all'isola di Creta e p>oi a Cipro, e passeggiando sulla riva del mare fiori spuntavano sotto
i i

suoi

piedi.

Secondo

le

idee

tura di Afrodite, ella era la

cosmogeniche della napersonificazione della poe la


di

tenza
gli

generatrice

della

natura
nella

madre
ci

di

tutti

essere viventi.
nella

Una

conferma
in

p>otrebbe

a-

versi
gli

tradizione che,
si

Dei, Afrodite
Greci,

cangi

gara di Tifone con pesce, il quale si considera


la

di grandi forze generatrici.

dei

ella

era

la

Ma, secondo Dea dell'amore

leggenda

che incitava

questa passione nei cuori degli Dei e degli uomini, e


signoreggiava, con questa potenza, tutta la creazione

animata. Vedi Venere.

Aganippe.
Figlia
cJ

del

fiume

Permesso,

che

scorreva

intorno

monte Elicona. Fu cangiata in fontana, le cui acque avevano la virt d'ispirare i poeti. Fontana sacra alle Muse, donde furono chiamate Agoiippidi o
AgcUippee.

Agata.
Pietra screziata,
gni
regolari
le

cui venature talvolta

irregolari,

somiglianti

formano dei disea una

30

figura umana pi o meno perfetta, a un animale, o anche a qualche oggetto inanimato. Famosa era l'agata di Pirro re di Albania, nella quale pretendevasi di vedere Apollo con la sua lira e le nove Muse coi

Mercurio
giovane,

loro

rispettivi

attributi.

Vedi

Persuasione

Felicit

Fortezza

Prosperit.

Agata (Sanf).

Vergine e martire. Angelo, sotto forma di un che con un gran cero acceso accompagn la martire nella prigione dove fu rinchiusa. Carboni ardenti, su cui fu posta con le mani e i piedi legati con catena di ferro. Colonna, sulla quale, nuda e col capo raso, venne sollevata con le mani legate di dietro e battuta con nervi di bue. 5. Pietro, in sembianza di un vecchio venerando, con in mano un vaso di medicamenti, con cui guar la santa e le
rese
le

mammelle

fattele

strappare

Tenaglia,

che serv per strapparle

le

da Quintiliano. mammelle.
Di-

Agatodemone
Dal greco agathos, buono,
e

daimn,

genio.

vinit benefica in onore della quale,

alla fine dei pa-

sti, i Greci bevevano un po' di vino puro. La cof>pa che serviva per quest'uso, chiamavasi coppa d'A'galodemone. Era simboleggiato con un serpente. Vedi

Buon Evento.
Agava.
di Cadmo e di Armonia. Avendo calun Semele sua sorella, amante di Giove, Bacco la colp di demenza, e in un eccesso di pazzia lacer suo figlio Penteo, re di Tebe.

Figlia

niata

Agenorea. Dea dell'industria

dell'attivit,

Roma,

por-

^
tava anche
sizione della
il

31

(diligente) per

nome

di

Strenua
cio

oppodel-

Dea Murcia,

Venere o
gli

la

Dea

la pigrizia, poich questa

rende

uomini poltroni ed

effemminati.

Agetore.
Parola che in greco sigifica condottiero, era il soprannome che davasi a Ermete o Mercurio fkcopompo (conduttore delle anime) a Giove condottiero degli eserciti, secondo i Lacedemoni; e a un
sacerdote di Venere, che dirigeva
l'isola
le

sacre

pompe

nel-

di Cipro.

Agguato.
Coccodrillo.

presentava
taidere,
ti

che presso gli Egiziani raptrasformava in coccodrillo, per come faceva quest'animale, continui agguaTifone,
si
il

male,

ai

mercanti.

Agilit.
Tipula,
insetto

leggero e agile,

che corre sull'ac-

qua senza tuffarsi n fermarsi mai. Agitazione.


Betonica, pianta
vimento.
di vento
le

cui foglie sono


al

sempre
imiinimo

in

mosoffio

Driza.
si

agita.

Graminacea che Vedi Impelo

e agitazione della

mente.

Agitazione continua.
Argento
vivo.

Aglaia.

Una

delle

tre

Grazie.

Aglio. Vedi Milizia.

Agnello. DaJ greco agnos, Agnese {Sanf)

casto,

innocente.

Apostolato

Vedi Abele
Apostoli


Castit

32

Daniele
Discor-

Dolcezza Ges Giovanna Casa Mansuetudine Maria Paolo Moderazione Obbedienza ~ Primavera Speranza Temperanza nuovo Agnese (Sani'). Agnello
Coletta (Santa)
dia

Eucarestia
Cristo

Francesco d'Asdi

sisi

(San)

{Santa)

Giovanni Battista

(San)

Innocenza

Vergine

Martiri

Orefice

(San)

Pietro

(San)

Sacrifi-

zio

del Salvatore

Svergognata

Vecchio e

Testamento.

Martire e vergine, parve con essa dopo

nimbato, che

ap-

la

sua morte. Anello, portatole

da una colomba. Angelo, che nel luogo infame, ove venne trascinata, la circond di luce vivissdma, in modo che nessuno poteva guardarla. Capigliatura, con
cui coperse la sua nudit. Corone, due, simboli della
verginit e del martirio.
glio

Diavolo, che str2uigol

il

fi-

del

Governatore,
quale
fu

luogo infame.
go,
sul
si

quale tent di violarla nel Gladio, con cui venne decollata. Re


il

posta,

ma

rimase

illesa

perch

il

fuoco

divise in

due

parti.

Rosario.

Agnocasto.
Specie di verbena. Gli antichi Greci ponevano
le

frondi di quest'arboscello nel letto delle loro spose, per

conservarne

la

castit.

Vedi

Castit

Diana

Freddezza,

Agostino (Sanf).
glia.

Vescovo. Chiesa. Cintura di cuoio. ConchiCuore infiammato d'amor divino. Diavolo, emblema dell'eresia. Libro. Monastero. Penna. Vedi
Vescovo.

33

Cerere.

Agosto. Mese a
\enne
sari lo sjjesso

cui

presiedeva

Nel
le

medio
spighe.

evo

rappresentato

mietendo

Va-

un uomo nudo che esce dal bagno, segrete con un asciugatoio, e metCane, che annuncia la tendo alla bocca un fiasco. canicola. Careggiali due, incrociati. Spighe del raccolfigur in

coprendosi

le parti

to,

che

si

falcicino in

questo mese.

Tazza,

in cui
il

si

disseta

un uomo. Vedi Zodiaco.

Ventaglio, che procaccia

fresco.

Agrai.

Vedi Agrole.

Agricoltura.
Gli
cmtichi
la

rippresentavano

sotto

l'aspetto

di

Cibele, seduta

p>er terra,

in piedi,

con una zappa, o


auiche

accompagnata da un
tata,

toro.

Viene

rappresen-

come

Cerere, coronata di spighe, con un aratro


fiorire,

d'accanto e un arboscello che comincia

e talspe-

volta con una cornucopia piena di frutti d'ogni


cie.

L'agricoltura era talmente stimata presso

gli

anin
i

tichi,

che facevano
di

scettri

dei
se

re

con

la

punta

forma

vomero; dei quali

ne servivano anche

sacerdoti.

Animali
pire
il

Bue. Secondo Plutarco, Teseo fece


sulle

scoli

bue

monete, volendo con ci stimolare

suoi popoli a coltivare la terra.

Vegetali

Olivo

in

mano
altro

a Mercurio, quale protettore delle piante; persi

ch da esso
albero

ricava molto pi utile di qualunque

fruttifero.
il

Diversi:

Falciola,

data

da Giano a Saturno,
Nilo, con la
l'agricoltura.
3

quale insegn l'agricoltura. cui statua gli Egiziani rappresentavano

Vanga.

Vedi

Cerere.

G. Ronchetti.


Agrifoglio Albero spinoso
Precauzione

34

verde.

sem,pre

Vedi Difesa

Previdenza.

Agrimonia^
Pianta che una volta passava
il

bianco dell'occhio.

come rimedio per RiconoVedi Cratitudine

scenza.

Agrote.
Parola greca che significa contadino, e nome di una delle divinit che incivilirono Fenici. Le davano per padre Agrai o Agre. Padre e figlio erano
i

inventori

dell'agricoltura,

del

torchio,

della

caccia e

del

modo

di costruire le case.

Biblo, Agrote aveera

va un tempio dove era rappresentato da un fusto di


colonna.

Nel giorno

della

sua

festa

egli

portato
collo-

processionalmente

dentro una
di

nicchia

coperta,

cata sopra un carro tirato da diversi animali.

E' an-

che

il

soprannome

Dagone.
abi-

Aiianto.
Il

nome
delle

di

questo albero bellissimo presso


significa

gli

tanti

Molucche
celeste.

albero del

Cielo.

Ve-

di

Favore
Ucceljo

Airone.
tramipoliero,

che

jpassa

lunghe

ore

col

collo ripiegato sul

petto e col capo rannicchiato fra


libidine

le

spalle.

Silenzio

Aiuto.
aiuto.

dare aiuto

Vedi Popolo

Vedi Esangue per


Tempesta.
Bisognoso

Febbraio

d'altrui

aiuto

che invoca aiuto

DomanPorgere

Aiuto reciproco.
Pipistrello.

Si vuole die

due

di questi animali ag-


grappati
sostenersi

35

abbiano
la

insieme,

molestati,

tendenza

di

a vicenda, quasi per aiutarsi reciprocamente nella loro debolezza.

Aiuto scambievole.

Vedi

Servizio scambievole.

Ajo Locuzio.
L'anno
plebeo,
te

to

364, un certo Cediiio, uomo che nell' atraversare di notcitt, una voce sovrumana, che usciva dal!'<illa del tempio di Vesta, gli manifest che Ron;a dodi

Roma
i

inform

tribuni

breve essere assalita dai Galli. Non si ascolinformazione, data da un uomo senza crediRoma fu l'anno seguente presa dai Galli, e to. liberata che fu da Camillo, questi, per rimediare alla

veva

in

t tale

negligenza

turna, eresse un tempio in onore del dio Ajo zio, nello stesso sito in cui Cedizo l'aveva

commessa, non curando quella voce notLocuudita.

Questo Dio, dice facetcmente Cicerone, quando non era conosciuto da nessuno, parlava e si faceva senma dopo ch'egli diventato celebre, pens di tire,
tacere e di diventare mulo.

Alabarda.
Specie di arma ad asta, con la punta munita di un lungo, largo e aguzzo, attraversate da un altro ferro in forma di scure. Vedi Barnaba (San)
ferro

Mcasoneria

Taddeo

(San).

Alabastro.
Pietra simile al
nera.

marmo, pi trasparente e pi Vedi Purezza.

te-

Albereila.
Alberi.
crati

Vedi Pioppo

tremulo.

E' noto che nell'mtichit gli alberi erano consaagli Dei. La Genesi parla di due alberi di pr-


digiose
qualit

36

significato,

misterioso
terrestre,

piantati

nel

mezzo
la vita
I

del paradiso

ed erano: Albero del-

e Albero della scienza del bene e del male.

vita

del primo avevano la virt di conservare la all'uomo se egli avesse conservato la sua innocenza, cio serviva a ristorare le forze perdute, e
frutti

rinvigorire

la

tempra

fiaccata,

ripristinare

l'equili-

dell'umano organismo. L'albero della scienza del bene e del male poteva essere im albero qualunque, di cui non si potrebbe dare il nome preciso, mancando ogni descrizione, ogni dato di cui si possa convenientemente dedurre. I Bizantini costumavano rappresentare Adamo ed Eva vicino a un albero simile al fico e coperto di foglie; gli Italiani ora adottarono il fico, come fecero greci, ora l'arancio, e in certi casi fu rappresentato dal
brio
dei
vari

elementi

pomo. Vedi Amadriadi.

Albero.
Cristoforo
sio

Vedi
{San)

Anna

(San)

Giuda

{SanC)

Edmondo
Martino

{Sani')

Concordia Cerva(San) Paradiso

dei Cristiani.

Albero della morte. Vedi

Tasso.

Albero della scienza del bene e dei Vedi Alberi. Albero della vita. Vedi Alberi. Albero
di

male.

Giuda.

Vedi Cercide
di

siliquasiro.

Albero d'Isaia.
Albero genealogico
al

Ges

Cristo.

Venne
dal

spesso
fino

rappresentato dalla pittura e scoltura,

XII"

XV"
suo

secolo.

Il

profeta Isaia raffigurato coricato


dal

addormentato;
cervello

suo petto,

dal

s'innalza

dalla sua bocca o un tronco d'albero vigo-

roso che
za,
gli
si

37

all'estremit
il

ramifica sempre pi a misura che s'innal-

ogni

ramificazione
del

porta

uno de-

ramo pi alto termma in un fiore sbocciato, che serve da trono a Maria Vergine, sola oppure col Ges Bambino. Spesso l'albero pi complicato. Fra ogni ramo si vede
antenati

Salvatore.

Infine,

un profeta con un
zia di
cui

filatterio

su cui scritta la profe-

esso

autore,
I

e che

con
no.

la

venuta di Cristo.
Isaia.

profeti

dell'albero e mostrano a dito la

ha sempre raj^orto guardano la cima Vergine col BambiPigrizia

Vedi

Albero morto. Vedi Inverno


rilii.

5/e-

Alberto (Sant*).
Carmelitano.
accoglie
nelle

Crocefisso.

Ges Bambino
simbolo
di

che

braccia.

Ciglio,
le

verginit.

Lampada, che illuminava


nente
le

sue veglie. Libro conte-

regole del suo ordine.

Nave, che approvvi-

gion

Messina assediata.
e

Albione
a Ercole
sotto

Berglone.
figli

Famosi Giganti,
al

di

Nettuno, che

si

of^x)sero
l'e-

suo passaggio nella Liguria,


le

Avendo

roe esaurite

sue

freccie.

Giove schiacci Albione

una tempesta Alcione.


cello

di pietre.

La credenza popolare ammetteva che


facesse
le
il il

questo

uc-

nido sulle onde del mare, e che cosette giorni

vasse
dop>o
il

uova durante

prima, e sette giorni

periodo durante quale le acque si mantenevano in perfetta calma. Si vuole che l'alcione sia una banderola naturale, e che sospeso per il becco, indichi la parte donde sofgiorno pi corto dell'anno,
fia
il

vento,

girando

il

petto verso

questa parte del-


l'orizzonte.

38

Oltre la virt di predire


all'alcione
la

venti,

si

attri-

buiva
chire

pure
colui

preziosa

qualit

df

arric-

che

lo

nella famiglia e di

che portavano le Disperazione


Teli.

possedeva, di mantenere l'unione comunicare la bellezza alle donne sue piume. Vedi Ceke Cinira Misantropo Nido d'alcione

Alcione.
Figlia
di

Eolo

moglie

di

Ceice

(vedi).

Alcitoe.
Figlia di Mineo,
to lavorare
le

la

quale avendo lavorato, e

fat-

sue sorelle
di

rante
te;
il

le

feste

Leucippe e Arsippe, duBacco, rifiutando di prenderne parper


costringerle
col
terrore,
si

Dio

del

vino,

present loro davanti successivamente in leopardo,


,

in

leone e in pantera.
salite

Intervenute alle orgie, furono as-

dal furore, e Mercurio


la

pipistrello,

mentre

le

la prima in le cangi: seconda in gufo e la terza in civetta; loro tele furono convertite in foglie di vite

e di edera.

Alessio (Sanf). Bordone da pellegrino. Scala,


Aletto
{collera

sotto

cui

visse.

implacabile,

furore

incessante).

Una
della

delle tre Erinni o Furie, figlia di

Acheronte

Notte.

Vedi
gli

Furie.

Alettoria.
Pietra

che

antichi

avevano

immaginato
e a cui

for-

marsi nel

fegato del
medicinali

gallo vecchio,

attribui-

vano

virt

meravigliose.

Vedi Lussuria.

Alettrione.

Giovane

soldato, confidente e favorito di Marte,


la

il

quale faceva

guardia durante

gli

amori di questo

39

Dio con Venere, per avvertirlo dello spuntar del giorno. Essendosi egli un giorno addormentato. Apollo (Sole) scoperse gli amanti, che Vulcano circond con una rete e li espose abbracciati alla vista degli Dei. Marte, sdegnato, cambi Alettrione in un gallo che,

memore
Alfa

della sua negligenza,

annuncia all'alba l'av-

vicinarsi del sole.

Omega.
della

Nome

prima e dell'ultima
i

lettera
i

dell'alfa-

Nel medio evo predicatori, medici e altri usavano mettere in capo alle scritture, ricette ri. Questo segno, e dissertazioni, il segno a co o che l'espressione di alfa e omega, era una specie di
beto greco.

geroglifico che indicava

il

nome

della divinit, e cor-

rispondeva a tutte quelle formule che mettevansi una


volta alla prima o ultima pagina dei

iiianesimo

Ges O Alfonso dei Liguori (Sanf). Vescovo.


Cristo

libri.

Vedi

Crifine.

Principio e

Crocefisso,
le

plina,

rammentando
Ciglio,

su cui meditava. pene corporali a cui


castit.

Discisi

sot-

top>oneva.

simbolo di
religioso

Libro delle

re-

gole

dell'ordine

del

Santissimo

Redentore,

ch'egli
rio,

fond.

Maria Vergine, che invocava. Rosa-

simbolo della devozione.

Alga marina.
Pianta
voli
le

cui

foglie strette sono

morbide e pieghe-

anche

se asciutte.

Vedi

Ali.

Vedi Ambizione Amore Dedalo Ceni Notte Morte Tempo Tommaso d'Aquino {San)

Instabilit.

Aria
Poesia
Velocii

Vento.
ai

Ali

piedi.

Vedi Mercurio

Occasione.

Ali di farfalla.

4 -Psiche.

Ali di gru.

la

Ali di pipistrello.

Junoni

Vedi Diavo/o Fama Morie


Vedi Junon
Infaticabile.

Vedi

Geni

Notte.

Ali di

sparviero.

Vedi Sacerdozio.
attribuiva
la

Alisma.
Pianta a cui
rabbia.
si

Vedi Calma

propriet di guarire

Qur'e/e

Tranquillit.

Alleanza.
rire
il

Arcobaleno. Cessato il diluvio. Dio fece appaa No un arcobaleno; simbolo dell'alleanza fra cielo placato e il mondo che si rinnova.
Pollice. Si vuole che

Alleanza segreta.
i

Barbari, stringendo alleanla

za,

costumassero
i

prendersi
e

mano

destra,
ferita
in

legare
fattasi

strettamente

pollici;

da una piccola
il

succhiarsi reciprocamente

sangue; e ci
sangue.

segno di

patto

segreto

consacrato

col

Allegoria Dal greco


In

allos,

altro,

agorein,

rappresentare.
in

termine

d'arte,

dicesi

della

composizione,

cui

adopera certe figure simboliche per esprimere idee astratte. L'allegoria deve essere semplice e intelligibile per tutti, altrimenti risulterebbe un rebus che nessuno cercherebbe di spiegare. Oltre alle allel'artista

gorie classiche,
in

come sarebbe
ecc.,
in

la

Giustizia,

raffigurata

una donna con


nell'altra,

la bilancia in

una mano

e la spa-

da
mere
suoi

citiamo

seguenti

esempi.

Un
espri-

artista, la

dovendo,

una sola rappresentazione,


citt,
i

presa di diverse

dipinse la Vittoria, coi

attributi,

che scriveva sopra uno scudo


Il

di queste citt.

figho del gran

nomi Cond, per rappre-

Musa
della storia, con in

41

libro,

sentare la storia di suo padre, fece dipingere Clio, la

mano un

sul cui dor-

so leggevasi:

Vita del principe Cond. Questa


libro,
il

Musa
azione

strappava dei fogli dal


su ogni foglio era scritto
di questo

gettandoli per terra, e

famoso capitano.
forme della

titolo di

una
di

bell^a

Velo

garza che, co-

prendo

le

figura, le lascia

mtravedere fa-

cilmente.

Allegrezza.
Animali:
Vitello,

donde nacque
chiamavcno

la

parola latina
atti

vitularis, vivere in

allegria,

dar segno, far


Presso

di

al-

legria; perci gli antichi

vitellartli
gli

coloro
so-

che

si

rallegrano e fanno festa.


toro saltellante,

ebrei,

gnando un

era segno di futura alle-

grezza, e questa doveva essere accompagnata da gua-

dagno, se nello stesso sogno fossero q>parsi dei tori Vegetali: Mandragora, che, secondo pascolanti.

Senofonte, toglie agli uomini la nvalinconia non


del
vino,

meno
in

rendendoli
gli

allegri.

Mirto.

Nei

conviti,

segno

d'allegria,

antichi

usavano

porgersi

reci-

procamente un ramo di mortella (mirto comune), inDivera: Corona di fiori, vitandosi a cantare.

specialmente di rose, che

gii

antichi ritenevano

come

segno di allegria e di festa; perci nei conviti costumavano cingersi il cajX) di ghirlande. Fuoco. Allusione ai fuochi di gioia accesi nelle allegrie popolari.

Oro, Sardonica. Verde. Vedi

Ilarit

Letizia.

Allegrezza

Amiczia.
le

Uomo
rallegrasi.

donna con

mani congiunte,

in

atto di

Allegria.

Vedi Allegrezza.

42

Alettamento degli adulatori.


Asino, fra fiori e aromi, di cui non sente il profumo. Geroglifico con cui gli Egiziani volevano rimproverare i grandi uomini i quali, anche esponendosi alle beffe, si compiacciono essere circondati dagli adulatori.

Allfader.
Il

pi antico e

il

pi grande degli

Dei scandinavi.

Vedi Odino.
Allodola.
E' uno Vedi Niso
dei

di

pochi uccelH Tradimento.

che

cantano

volando.

Al loto.

Vedi Lauro.
pianta

Alo.
Genere
quale
si

carnosa

dei

paesi

caldi

dalla

marezza
Alpini.

estrae

una sostanza amarissima.

Vedi A-

Dispetto.

Antichi
gatto
di

soldati

pedoni;
in

avevano
in

per
di

insegna

un

colore

rosso

con la testa dritta, un cerchio bianco.

camminare una targa verde, circondata da


chiaro,
atto

Altare.
teo

(San)

Vedi Abramo

Misericordia

Berta
Piet

{Santa)

Mat
elegandi diver-

Religione

Rifugio.

Altea malvarosa.
Pianta d'ornamento coi temente guarniti di foghe e
so
colore.
fusti
fiori,

dritti,

alti,

bellissimi,

Vedi Ambizione.

Alterigia.
Aquilegia.

Amabilit
Celsomino bianco.

43

Amadriadi.
Ninfe che erano generalmente le protettrici delle e una sola poteva presiedere a un'intera foresta; ciascun albero, al contraio, racchiudeva la sua Amadriade, che nasceva, cresceva e moriva con esso.
foreste,

Le Amadriadi sarebbero
secondo alcuni, fratello, secondo altri.
Dori,
al

otto,

figlie di

Nereo e
il

di

di

Amadriade

e d'Ossilo,
loro

suo

Queste diedero
fico.

nome

noce, al palmizio, al corniolo, al faggio, al pioppo,


vile

aW'olmo, alla

e al

Le Amadriadi o DriaJi
giovinette,

erano specialmente congiunte alle quercie. Furono rappresentate in vaga

forma
al

di

parte nude e

parte vestite,
tarvi intorno
te

in

atto

di scendere

dagli alberi, e saldelle frondi agita-

cantando

mormorio

dal

venticello.

Amaltea.
una Ninfa che di una capra. Questa capra essendosi retto un corno, la Ninfa Amaltea lo riemp d'erbe fresche e di frutti, e lo diede a Giolatt
altri,

Secondo alcuni era il nome Giove fanciullo; secondo avrebbe nutrito Giove col latte

della

capra

che

al-

ve,

che

lo

colloc

insieme

alla

capra

fra

le

stelle.

Secondo

Giove stesso ruppe uno dei corni della capra Amaltea, lo diede alle figlie di Melisseo, e lo dot di tale virt che, quando il p>osaltre

tradizioni.

sessore lo desiderava,
di

esso riempivasi immediat2unente

qualsiasi

cosa.

celebre

corno

di

Tale la storia dell'origine del Amaltea, chiamato comunemente

corno dell'abbondanza o cornucopia.

Amante.
Salamandra, posta
nel

fuoco,

la

quale simbolo


dell'amore.
si

44

che la salamandra divenne l'emblema delquasi

Credendo
di

gli

antichi

nutrisse
il

fuoco;

perci

l'amante

cui

ardore

sembra

alimento

alla

sua passione.

Amanti morti.
Fiaccole, due, spente e rivolte all'ingi.

Amaranto.

A
di
glie
la

questa

causa della persistenza dei fiori, anche staccati, pianta d'aspetto melanconico, le cui fo-

sono spesso segnate di macchie nere, gli antichi ai morti e la piantavano vicino alle tombe, per significare che lo spirito non era mortale
consacrarono
la

come

materia,
Elisi.
I

beata negli
t

che godeva una vita nuova e maghi attribuivano alle corone fatvir-

te di questi fiori,

grandi propriet e sopra tutto la


i

di

conciliare

favori

tava.

Vedi Affettazione

stanza

Salute perpetua

Amore

la

gloria

chi

eterno

le

por-

Co-

Stravaganza.

Amarezza.
Alo. Assenzio.

Amarezza
Favo
stelo
di
(li

nella dolcezza della vita. miele dalla cui sommit germoglia uno assenzio. Simbolo di amarezza o sciagura,
e

che

inasprisca

amareggi

il

dolce ozio e

la

tran-

quillit

della vita.
(dal

Amari llide
rito e

greco amaruss,

io

brillo).

Bella pianta per eleganza di forma, brillante coloper gradevole odore dei
fiori.

Vedi Orgoglio

Superbia.

Amatras.
Il

vero

nome sarebbe
(la

Mi-I(ami

Ama - Trasou - Olio grande e augusta Dea, che brilla in eie-


lo).

45

Secondo
la

Divinit pi pc^olare del Giappone.

leggenda questa

Dio Izanagui.
cos
sole.
li

Dea nacque Appena nata,


il

dall'occhio sinistro del


la

sua bellezza risplen-

dente illumin tutto

mondo,

e Izanagui, vedendola

meravigliosamente

Amatras
in

veglia

bella, le diede l'impero del continuamente sugli uomini, e

colma dei suoi


piedi

favori.

Viene comunemente rapprescoglio,

sentata

gianti sulle spalle, vestita di rosso

coi caF>elli ondegcon una sopravveste bianca, armata d'una sciabola e tenendo il disco del

su

uno

sole nella destra.

Amatista
di

e Ametista. Dal greco amthustos, che non


pietra

ubriaco.
rossastra.

Sorta

preziosa,

diafana,

violetta,
in

Una
p>etto

volta

questa pietra era la nona


del

ordine sul

fa

rale

gran

sacerdote

Ammirazione
Umilt.

ebreo.

Castit

Vedi Abnegazione
Fiducia

Sobrie-

Amatore.

Uomo
Amatore

che tiene nella destra un anello d'oro.

delle
la

donne

altrui.
gli

Murena,

quale,

presso

Egiziani,
le

simboleg-

donne degli altri, come chi avesse spesato una donna forestiera. Credevasi che le murene fossero tutte ferrunine, e si
giava tanto un
praticasse

uomo che

congiungessero con

le vipere.

Amazzoni
Dal greco
ne
guerriere
a,

privativo, e mazos, maunmella.

della

uomini con loro,


volta all'anno,
case,

DonCappadocia. Esse non volevano e coi quali non si univano che una
di

dopo

che

li

rimzuidavano alle loro


avessero
ucciso tre
i

condizione

che grima

dei loro nemici.

Facevano morire o storpiavano

loro


figli

46

con
molta
cura
le

maschi,
alle

allevavano

loro

comprimevano dall'infanzia la mammella destra per non aver impedimento al memeggio dell'arco. In una medaglia antica si vede una Amazzone vestita di un giubettino a foggia di corazza, terminato da una cintura e da una gonella militare, che discende appena fino al ginocchio: calza due comuni stivaletti. Porta nella mano destra, distesa, una piccola vittoria alata, avente una palma e una corona d'alloro: nella sinistra uno scudo e una lunga azza a due tagli, sc^ra la quale si appoggia come se fosse una lancia. In un'altra mefanciulle,

quali bruciavano o

daglia rappresentata
te

un'Amazzone

quasi somigliane delle ar-

alla
;

prima per

il

complesso del

vestire

una piccola vittoria, tiene Ma qualunque forma in mano un piccolo tempio. avessero questi abbigliamenti, comunemente erano pemi
soltanto che, invece di

r fatti con pelle di

fiere,

che
la

le

Amazzoni
legati

uccidespalla

vano cacciando,
destra,

costantemente

sulla

lasciando scoperta
il

sinistra;

mai discen-

dente oltre
la lancia,

ginocchio.

Le

loro armi erano le frecce,

l'azza e lo scudo.

Ambarvali-.
Feste presso
i

Romani, per ottenere dagli Dei una


Tali feste celebravansi due volte
in
al-

buona
l'anno,

raccolta.
la

seconda in giugno. La cerimonia consisteva nel sacrificare un toro, una scrofa e una pecora, dopo aver condotte tre volte le vittime intorno ai campi, accompagnate dai cittadini, uno di es6, incoronato di quercia, cantava in lode di Cerere un inno appositamente composto. Queste feste erano presiedute dai Fratelli Arvali
e
la

prima

maggio

Ambasciatore

pacifico. Vedi Pace.

Ambizione.
Ali,
zarsi.

47

con cui vuole innaldi pavone, di cui Scettro, che vuol con-

emblema
Altea

della

rapidit

malvarosa.

Ferme

l'ambizione
quistare.

ama

adornarsi.

Ambra. Vedi Eliadi. Ambrogio (Sani').


Arcivescovo
di

Milano
di

Dottore.

- Animali:
in

Ape.
culla,

Si

racconta

che mentre

Ambrogio dormiva

uno sciame

api entrasse e uscisse dalla boc-

bambino per fabbricarvi un favo di miele; che fu preso come pronostico della soave eloquenza del Santo. Cavallo, rammentando la sua apparizione nella battaglia. Colomba, che lo indic alDiversi: Bambino. Si vuole che S. l'episcopato. .Ambrogio sia stato acclunato arcivescovo di Milano, per bocca di un bambino lattante. Soldati, che
ca del
ci

scompigli. Staffile, di cui era munito

quamdo appar-

ve nella battaglia contro

gli

Anani.

Ambrosia
Dal
vjuida.
creati

greco

a,

privativo,

e
il

brotos,

mortale.
era
la

Era
be-

l'alimento

degli

Dei,
questi
delirio

come
Dei,

nettare ne
gli

poich
nel
essi

che
tutte

uomini
passioni

avevano
di

loro

con

le

cui
ali-

erano mento,

medesimi

agitati,

avevano bisogno di
spirituale

malgrado della

loro

natura.

Ambrosia marittima.
Pianta che
tramaiida

un

odore

aromatico.

Vedi

Amore
Gli
giorno

reciproco.

Amcaspandi.
aintichi
i

Persiani

riconoscevano,

anche oggidel
cielo

Parsi

riconoscono

come

creatore


e
della terra
e
di
tutti

48
gli

essere creati
sette

Dei o
e
di

saggi
cui

immortali,

che chiamavano Amcaspandi,

capo Ormuzd, comunemente da noi conosciuto sotto il nome di Oromaze. Questi saggi hanno un gran numero di ministri, che si chiamano Dzed, e sono Geni benefici, ma di ordine inferiore. Dal loro lato i Dell', nemici degli Amcaspandi, si adoperano a viziare o a distruggere il bene che questi finno. Essi sono parimenti in numero di sette, e hanno per capo Ahriman o Armane. I Persiani avevano una gran venerazione per il numero sette. Vedi Oromaze.
fanno

della poesa. Secondo Varrone, le api hanno relazione con le Muse; F>erch quando sono sparse e disunite fra loro, si riuniscono al suono del cembalo e di canti. Pindaro prende il miele col latte per la soa-

Amenit
Ape.

vit
rale,

degli

inni,

simboleggiando

il

latte

l'estro

natudalle

il

miele,

perch fatto con gran fatica

api, l'arte e la diligenza.

America.
Personificata, vestita

da

selvaggio.

Testuggine, su cui seduta; Tigre.


co e frecce,

Animali:

Diversi:
si

Aror-

arme dei

selvaggi.

Penne, con cui

navano

selvaggi dell'America.

Ametista. Vedi Ametista.


Amicizia.
Animali:
l'amicizia,
in

Cane, preso spesso come emblema delcui

considerata

specialmente

delt,
tali:

e poi un

animo disposto a giovare.

Vege"1

la

fe-

Melagrano. Mirto. Gli antichi pretesero che melagrano fecondasse se piantato vicino al mirto.

Anzi
si

49

credeva che, anche se lontani fra loro, le avviticchiandosi rispettive radici andassero a trovarsi, Ramo secco, intorno al quale sale una vite insieme. sue carica di grappoli: perch l'amicizia circonda di Diversi: Gemelli (vecure anche i cuori inariditi.

di).

Mano

posta sul cuore. Urna, su cui piange


Violetto, colore.

suoi

amici defunti.

Amicizia confermata. Tazza^ o calice, scambievobnente


inviti

sporta,

gli

a bere, tanto presso

gli

antichi,

quanto oggid

segno di confermazione d'amicizia.

Amicizia con

tutti.
terra.

Uomo
Edera.

che ne solleva un altro da

Amicizia costante.
Tanaceto.

Amicizia debole.
Tre uomini che
si

tengono per

le

mani.

Amicizia salda.
Sale,
ospiti

che

gli

forestieri

antichi usavano mettere davanti agi; prima delle vivande, per dimostrare

la fermezza e la p)erseveranza dell'amicizia; donde venne che molti, verszmdo il sale sulla tavola, ritengono p>er cattivo augurio; mentre lo giudicano per

buono e

felice,

se

viene

versato

nel

vino.

Amico

inutile.
altri uccelli

Rondine, perch essa pi degli


nella

vive vinoi

cino all'uomo, senza addomesticarsi mai.

Ritoma a
fugge;

dolce

primavera;
nei

ma quando
rigido

la

temperatura
cos

ainnuncia
gli

l'avvicinarsi
infedeli,
si

del

inverno

amici
4

buoni

momenti

accerchiano,

nelle

disgrazie

allontamano.

G. RoxcHBTri.

Amida.

50

dalla quale specol

Divinit adorata dai Giapponesi,

rano di frequentemente
sentata con le
incrociate,

ottenere
il

l'eterna

felicit

solo

invocare

E' specialmente rappreforate, seduta, con le gambe orecchie


suo nome.
loto.

sopra un

Ammiratore

di se stesso.
i

propri figli, queScmmia. Per il suo amore verso alle persone che amano st'animale venne paragonato esce da tutto ci che, in opere e parole,

e stimano
loro

stessi.

Sinesio,

uomo

assai

letterato,

nel

riordi-

dubit nare le epistole da lui accuratamente scritte, quantunque la scimmia. Esse, diceva egli, d'imitare
cremettano alla luce i pi sozzi di tutti gli animali, siano bellissimi sopra tutti gh altri. dono tuttavia che

Ammirazione.
Amathta.

Ammone.
Il

nascosto,

il

Dio

ignoto,

il

Dio supremo,

re de-

quale, a Tebe, fu dea\: Dei. Divinit egiziana, alla unmenso tempio, a cui si arrivava lungo un dicato un di montoni file viale fiancheggiato da due lunghe stesera consacrato ad Ammone, e nella
Il

montone

ritenuto la rapsa Tebe, se ne nutriva uno che era quale, come si trova presentazione vivente del Dio, il
nella vecchia sede di

seduto che tiene sul


pria,

Tebe, raffigurato m un uomo capo una conciatura a lui proinferiore.

con due penne sulla corona


colorato

Nella

pit-

per figurare il cietura in piedi, ora con la lo. Veniva anche rappresentato ora con la faccia umana, con corni
d'azzurro,
forse
testa di
di

montone,

orecchie, montone che spuntano al di sotto delle un disco e due lunghe penla testa sormontata da


ne. coi
soliti

51

geroglifici

attributi.

Nei

un obelisco

simbolo di questa divinit. Si vuole che anticamente Ammone. in Egitto esistesse un bosco consacrato ad una fontana chiamata acqua nel cui mezzo sorgeva
del sole, la quale allo spuntar del giorno era tiepida, a mezzogiorno fredda, e a mezzanotte tanto calda

che bolliva, per intepidirsi verso il mattino. Presso questa fontana veniva adorato un certo simulacro in forma di ombelico composto di smeraldi, e di altre

gemme, largo

di sotto, e rotondo,

che

si

assottigliava

voleva da questo idolo sapere qualche cosa; veniva portato intorno sopra una navicella dorata, a cui erano attaccate intomo molte tazze d'argento, e dentro la quale entravano donne e
verso la cima; e

quando

si

cantando certi versi scomposti, coi quali credeva ottenere dal Dio risposta a quanto desideravasi sapere. I Greci identificarono Ammone a Giove e ne fecero il loro Giove Ammone. Si racconta
fanciulle,
si

che Bacco trovcmdosi nell'Arabia deserta, arso di se(gli Egiziaoii vollero te, implor il soccorso di Giove
che fosse
tone,
irvdic
il il

Sole), che gli

apparve
col

in

fwTna
la

di

mongli

quale,

percuotendo

piede

terra,

una sorgente d'acqua, e in quel luogo fu innalzato im magnifico tempio a Giove a cui diedero il nome di Ammone, che. secondo gli antichi, prealla

siedeva

salute;

la

testa

di

montone,
gli

secondo

l'uso simbolico, rappresentava lo stesso

Dio che aveva


Egiziani quansaluto,

cura della salute di

tutti.

Dicesi che

do

si

facevuo
il

visite,

per

il

primo
f>er

usavano
il

pronunciare
ne per
versi

nome

di

Ammone,

buon augurio;
pregare
be-

ed essendo dagli
i

antichi costumato

di

morti,
li

che vissero bene,

sui sepolcri,

con di-

epitaffi

raccomandavano

agli

Dei

infernali;

52
ai

quali talvolta sostituivano delle colonne su cui

e-

pendevano rano scolpite teste di montone, fra le quali intrecciate vagamente con frond J bacche d'edera
frutta.

Ammonizione.
Ferula,
cuotere
i

con

cui,

secondo

Plutarco,

usavasi

per-

fanciulli,

come

castigo benevole.

Amo.
Ordigno da pesca. Vedi Inganno

Perfidia.

Amore.
sia

Quantunque uno dei pi

il

culto

di

questa
di

divinit

universale
tuttavia

antichi, la nascita

d'Amore

un mistero. Il soprannome uovo), sembra derivare da una pietra


nello stile antico, che porta
il

Oogenes

(nato

da un
eseguita

incisa,

nome

di Phrgllas, rap-

presentante Eros
lui

uscente dall'uovo,

col

guscio

rotto

sono notissimi i seguenti versi di a Anacreonte, in cui dipinge un nido d'amori: Un pipilar continuo
vicino;
inoltre

Fan

nell'uscir degli uovi;


i

maggiori, Vedi Porgere il cibo

assidui
ai

nuovi.

l'Eros dei Greci, il neralmente ritenuto figlio di

Amore,

Cupido dei Latini geMarte e di Venere e

rappresenta

la

passione d'amore.
si

nella pittura che

fa

Tutto simbolico d'Amore. Nasce dalla bellez-

queste za e dalla forza; ha per sorelle le Grazie: porsono sempre giovani, quegli sempre fanciullo; di frecce, ma che non feta Varco e la faretra piena di punte riscono con eguale effetto. Le une, armate cuore la gioia e di un metallo prezioso, portano nel fanno soffrire mah la felicit, le altre, di piombo, un a coloro che ne sono colpiti. Le ali sono
crudeli

emblema

53

della sua incostanza, la benda indica l'accecamento che produce in coloro che ferisce, e la fiaccola simb>olo dell'ardente paissione con cui accuori. Fra molti amori finti dagli antichi, cende
i

spesso
affetti
i

simboleggiavano
dell'uomo.
le

le

diverse
incise,

passioni

\aii

giochi e

che rappresentano diverse occupazioni d'Amore, sono inpietre


si

Le

numerevoli, nulla essendovi che maggiormente


sti

pre-

alla

grazia

dell'esecuzione

alle

pi

ingegnose

leone un soggetto conoscono pure rappresentazioni d'Amore che voga su di un'anfora, che
allegorie.

Amore

che

doma un
Si

frequentemente

ripetuto.

cavalca un ippocampo, di

Amore

vincitore di Ercoie.

La

favola

di

Psiche diede motivo a molte allegorie

dei tormenti
se dagli

che
la

Amore

fa soffrire all'anima, espressi

artisti

su pietre move, in (v

vede

Amore

che incatena
in diversi

sua amata, e tormenta una farfalla

felice,

modi. In una pietra incisa si vede Amore ingemente alla porta della sua bella, mentre l'Amore felice fa sopra di lui una brutta libazione.
I

poeti

circondano
coi

Amore
si

di tanti altri

amorini,

dirisi,

vinit

subalterne,

che

possono confondere coi


piccole
divinit
di

coi

giuochi,

piaceri,

allegoriche,
a-

rappresentate anch'esse sotto


lati,

forma

fanciuUetti

ma

senza frecce e senza faretra. Conosciutissima

la bella
le

composizione della venditrice d'Amori nelErcolano.


i

pitture di

Non

sono da confondersi co-

gli

Amori

tutti

fanciulli alati

che

si

vedono
si

sui

mo-

numenti

antichi.
i

Dai

loro

diversi

attributi

devono

riconoscere

vari Ceni, seguaci delle divinit, e spes-

so loro rappresentanti. Gli artisti

moderni hanno egualdi

mente

fatto

uso

di

figure

alate

adolescenti

fanciulli,

che non sono Amori. Vedi Antera

di

Psiche.


Amore,
Il

54

disse

sol che

non conosce
preteso,

leggi,
al

un gran poeta.
del

Platone ha

che

principio

mondo

gli

che uomini erano maschio e femmina a un tempo: quattro braccia, quattro piedi, ma avevano due visi, aveli che essendosi inorgogliti, gli Dei per punirli,

accade che quando le diverse parti e si separate vennero a incontrarsi, si abbracciavano qhe preferivano morire serravano cos stretta^mente

vano

divisi.

Ne

fame e di sete piuttosto di lasciarsi. Gli Dei, mossi in a piet, cambiarono questi abbracciamenti mortali carezze passeggere; quindi l'origne e il fondamento
di

dell'amore.

Vegetali:

Bellide,

che

gli

innamorati sfogliano

in-

terrogandola

sull'amore

dell'amato.

Cotogno.

Mela,

perch, sopra tutto quella dolce, dedicata a Venere.

Mirto.

Arbusto

le

cui

foglie

sono sempre verdi.

Roma, il tempio di Venere era circondato di mirto. Papavero. Presso gli antichi, gli amanti, per sapere petalo se il loro amore era pari, solevano mettere un dandogli poi un colpo co! di papavero sul pugno,
palmo
della

mano,

e,

dallo

scopio

debole o

forte,

giudicavano

Rosa, simbolo Diversi: Berillo. Fuoco. Gli principale dell'amore. quah l'acqua, cio il mare, era simEgiziani, presso ritenevano il fuoco quello dell'amore. bolo dell'odio, Donde a Cupido fu dedicata la fiaccola accesa. Lacl'intensit

della passione.

cio,

allusione

alle insidie
i

dell'amore. Lira, presso

gli

antichi,

secondo

quali,

contenendo

in

ogni gio-

condit, pare che abbia qualche affinit con l'amore, con Venere e con le Muse, e che altrettanto attrae
9I

uomini.

Vedi Sfrenatezza

dell'amore.

Amore Amore
celato.
clandestina.

55

Lairca

civettuolo.
spirale.

Valisneria

Amore
Amore
questi

colpevole.

Aconito.

coniugale.
a
foglie

Ceranio

d'edera.

Quercia.

Tiglio.

Pe:

due

ultimi simboli vedi Filemone.

corrisposto. Ambrosia marittima. La felicit infusa da questa reciprocit d'affetto pu essere paragonata alla dol
cezza dell'ambrosia, cibo degli Dei, che porta

Amore

me

di

questa

pizuita.

Vedi Amore reciproco

il

no-

A-

more scambievole.

Amore

del

marito verso
se la

la

moglie

infedelt-

Seppa. Dicesi che


sco viene percossa,

femmina

di questo mollu-

per difenderla: il maschio accorre mentre se p>ercosso il maischio, la femmina, curandosi di s stessa, fugge cercando di salvarsi.

Amore

di patria.

Esperide.

Amore

disonestissimo.
Gli
Egiziani,

Pernice.
surioso,

volendo

raffigurare

gero-

glificamente un

uomo

disonestissimo,

brutalmente luscongiun-

senza scrupoli, dipingevano due pernici; persi

ch credevano che, se prive del maschio,


gessero fra loro; e
il

maschio montasse

il

pulcino ap-

pena sgusciato dall'uovo, l Romani solevano chiamare pulcino^ un fanciullo depravato; e a un uomo disonestissimo davamo il ncme di gatto pulcmario, cio.


che cerchi di pigliare
tale,
i

56

Si

pulcini.

racconta

che un

detto pernice, s^inncunor della propria madre.

Amore

divino.

Cuore infiammato. Evangelario aperto. Fiaccola, come questa, l'anima del cristiano brucia ed illuminata dall'amore di Dio. Freccia, simbolo della preghiera che,

similmente alla freccia, s'innalza verso

il

cielo per salire

a Dio.

Amore
Amore

eterno.
tricolore.

Amaranto
Filadelfo.

fraterno.

Vedi Castore

e Polluce.

Amore
Rosa

lascivo.
incarnatina.

Amore
il

Leteo.
che
si

Amore
bene che
le

faceva

disamare e
altri,

dimenticare
e

tutto
at-

voleva agli
fiaccole

la cui statua,

che
le

tirava

ardenti

nel

fiume,

quivi

spe-

si

si trovava nel tempo di Venere Ercina; dove recavano a pregare i giovani che desideravano scordarsi delle loro innamorate, come le giovani che si accorgevano d'aver mal posto i loro amori. Vedi Lete.

gneva,

Amore materno.
Musco, che preserva
dre protegge
i

dalle intemperie

luoghi che

copre, mantenendosi sempre vivo;


suoi
figli

similmente la

ma-

li

ama d'amore
prendere
i

costante.

Amore
adulti,
si

paterno.

Pellicano.

Una

volta,
il

per

pellicani

circondava

nido dei piccoli, appena nati,

con un cerchio di fuoco. Alla vista del fumo, i geaccorrevano, e sbattendo le ali, credendo di spegnere il fuoco, alimentandolo con l'aria, ne ottenitori


nevano
i

57
in
le

modo
ali

l'effetto

of^)osto,

che, per difendere

pulcini,

abbruciandosi
;

non potevano pi vocos


se
stessi,

lare,

venivano presi
figli.
i

sacrificando

per

amore dei

Amore
ragazzi.

per
In

bambini.
dagli
antichi

Delfino,

ritenuto

appassionato

per

medaglie figura un delfino frenato da Amore; come anche in certe statue di Venere si vede accanto Amore seduto sul delfino, o in
molte
altro

modo da

esso sorretto.

Amore

platonico.

Acacia bianca.

Amore
Rosa

puro.
bianca.

Amore

reciproco.
due,
accese,

Fiaccole,

legate
loro.

insieme

nel

mezzo

con un nastro poi divise fra


tera).

Palma

(vedi

An-

Amore
Mela,

scambievole.

gettatasi scambievolmente da due Amorini, baciandola prima di lanciarla; mentre uno lancia la mela l'altro con le mani alzate la riceve e, baciatala

a sua volta, la rimanda

al

compagno.
persona amorevole e beil

Amorevolezza. Beccaccia. Emblema


nevole; perch
si

di

vuole che sia l'uccello che abbia

maggior amore verso l'uomo.

Amorino

giallo.

Vedi Reseda.
la
i

Amor

proprio.
sugli

Benda
pedisce di
sione alla

occhi,

quale,

figurativamente,

imallu-

conoscere

propri

difetti.

Narciso,

favola del giovanetto Narciso.


Amos.
Quarto
dei
profeti

58

minori.

Pecora, per essere

stato pastore.

Vedi

Profeti.
-

Ampolla. Vedi

Lottatore

Martirio.

Amuleto.
Immagine,
indosso,
esisteva

figura

o segni che

le

attribuendo loro grandi virt;

persone portano credenza che

da tempi immemorabili.

Nell'antichit furono

Caldei, gli Egiziani e gli Orientali, particolarmente i adottarono gh amuleti con maggior ardore. i Persi che di astri, anelli Essi consistevano in figure di Dei o
magici,

dati
e
i

frammenti di pergamena su cui erano tracGreci caratteri sacri o versetti dei Libri Santi. I
ricevettero gli amuleti come importazione il e ne usarono alla loro maniera, secondo
il

Romani

orientale,

genio e l'indole nazionale. Durante -amuleti, le nazioni portavano degli


vieto

medioevo tutte malgrado il didegli

dei

concili.

Oggigiorno,
sotto

l'uso
diversi,

amuleti
i

ancora

generale,
i

nomi

presso

popoli

dell'Asia,

selvaggi dell'America,

l'Oceania.

Non

nemmeno ancora scomparso


i

dell'Africa e deldel

tutto in certe parti

rallo dei napolitani,

dell'Europa; tale il corno di cocos contro il malocchio, come

ha sempre detti portafortuna. La Chiesa cattolica li approva proibiti. Le medaglie, croci, ecc., che essa e benedice, si distinguono dagli amuleti, in ci che
essa non attribuisce a loro, per se stesse, alcuna virt. ELssa vede soltanto, in questi oggetti, dei simboli che

hanno
santi,

il

e,

vantaggio di ricordare l'idea di Dio e dei presso chi li portano, delle testimonianze di
tutti
gli

piet,

come

atti

caritatevoli,
la

di

attirare

la

grazia

divina.

Essa liasima

credulit

suj^erslizio-


63,

59

significato.

che darebbe loro un altro

Vedi Su-

perstizione.

Anamelecco.

Nome

di

una divinit menzionata nella Bibbia ac-

canto a quella di Adramelecco, e sono indicati entrambi come Dei a cui si offrivano sacrifizi di bamlobini, che venivano bruciati al fuoco davanti alle ro statue. Alcuni vogliono che sia stato adorato sotto la

figura di

un cavallo,

altri

di

un pavone o

di

una quaglia.

soprannome di Venere. poco celebre prima di ApelQuesto soprannome era le; ma il suo famoso dipinto di Afrodite Anadiomdall'onda,
ne, in cui la

Anadiomne. Dea sorgente

Dea

era rappresentata
asciugarsi
i

come sorgente dal


mise tosto
in

mare
d'altri

in

atto

di

capelli,

gran voga questa poetica idea, e dest


artisti.

l'emulazione

Anaiti.
Divinit
asiatica,
alle

di

cui

il

nome

trovasi

scritto

variamente,
volte
si

Anca, alle volte Aneiri, alle Tanaidi o Nanea. In molti luoghi dell'Asia le
volte

sacrificavano

numerosi schiavi d'cunbo

sessi.

Gli

scrittori

greci identificarono talvolta Anaiti con la lo-

ro

Artemide.

Ananasso.
Frutto che
frutti

ha fama d'essere
anzi
alcuni
altri

il

pi

saporito

dei
;

conosciuti,
delicati

pretendono
trovansi
figura

che

tutti

saperi

degli

frutti

radunati
sulle

confusi

nell'ananasso.

Esso

spesso

stof-

fe ornate del

XV"

secolo.

Vedi Perfezione,

Anarchia.
Allegoricamente viene
ra in atto furioso, con

60

da una
figu-

rappresentata

una benda

sugli occhi,

che l'acper ati

ceca;
tributi:
di.

capelli sparsi e le vesti

lacerate.

Ha

Giogo spezzato. Libro

delle leggi sotto


civile.

pie-

Pugnale, simbolo della guerra

Torcia, emdi-

blema dell'incendio devastatore che l'anarchia fa


vampare.

Anceo.
Figlio
di

Licurgo;
e picuit

il

quale

amava

occuparsi

di
gli

agricoltura,

molti vigneti.

Un
il

veggente
stava

predisse che egli non


vigna.
mettersi

assaggerebbe
in

vino

della sua
pei

Venuto
alle
il

il

momento

cui

Anceo

labbra la prima tazza del suo vino, e


veggente, questi
gli

beffeggiava

rispose:
in

Dalla

taz-

za

alle

labbra v'

un

tratto.

Infatti

quell'istante

e Anceo fu avvertito che il cinCalidone si trovava nella sua vigna. Egli abbandon la tazza del vino, usc per dare la caccia alla belva, la quale l'assal, uccidendolo. D'al-

nacque un tumulto,
ghiale di

lora in poi la suddetta

frase fu

usata

come

prover-

bio per significare un


si

avvenimento impreveduto, che frapponga all'esecuzione di qualsiasi proponimento,

Ancile. Era cos chicunato una specie

di

scudo, miracolo-

samente sceso dal cielo, e consacrato a Roma nel tempio di Marte. Gli aruspici, consultati intomo a cos strano prodigio, ne trassero infallibile indizio che
l'impero del

mondo

fosse serbato a quella citt nella

quale

il

sacro arnese venisse custodito.

Perci

Numa
utti
gli

Pompilio, per impedire che fosse rapito, ne fece fabbricare


altri

undici,

perfettamente
si

eguali.
gli

anni nel mese di

maggio,

portavano

ancili

in


processione,

61

e durante la solennit im-

attorno

a
le

Roma,

era

vietato

prendere

armi o iniziare qualsiasi

presa.

Ancora.
Strumento di ferro a due uncini, cui si attacca gomena, e che si lascia cadere in mare, per tener ferma la nave dove si vuole fermarla. Vedi CeleriCustodia FeCommercio moderata t
la
lice

{San)

SpeParlamentario Rifugio Niccolo {San) Stirpe di Stabilit Speranza in ranza Selenco Vita.

Fermezza Fdomena Dio


(Santa)
Conchiglia,
di
attributi

Ancusu Vedi Duglossa. Andrea (Sanf).


Barca.
sua
professione
pescatore.

La
ciale

croce del
in

suo martirio,
di

che rammentano la Croce di S. Andrea. che ha una forma speil

forma

X,

e porta

nome

del

santo

p>er

distinguerla dalla croce

comune. Delfino. Diavolo,


due.

in

forma

di

serpente.

Libri,

Andromeda.
Cefeo e di Cassiopea. Ebb bella di Giunone, la quale per punirla la condann a essere legata con catene dalle Nereidi, ed esposta su uno scoglio a un mostro marino; ma passando Perseo in aria sul cavallo Pegaso, e vedendola sul punto d'essere divorata
Figlia del
di
re

etiope

l'audacia

vantarsi pi

dal mostro, lo impietr, mostrandogli la testa di


dusa, e liber questa principessa,
restituendola

Me-

a suo

padre,
glie.

il

quale per gratitudine gliela diede per mofra le stelle in

Minerva pose Andromeda


con
le

di

fanciulla

braccia tese e jicatenate a


la

forma una

roccia,

per commemorare

sua liberazione.


Anello.
L'uso degli
to

62

alle dita

anelli portati

come ornamenl'anello
I

antichissimo.
i

Presso

Romani

serviva

a distinguere di ferro. tavano l'anello d'oro; i cavalieri l'anello anello alla sua sposa nel giorno Il marito dava un che si contraeva di nozze, ed era pegno dell'unione l'anello alla giovane d Il momento in cui il marito libro di sposa davanti al sacerdote, dice un vecchio

differenti ordini cittadini.

nobili por-

massima importanza. Se il manto passa ferma l'anello appena entratovi il dito, e non ma se seconda giuntura, la donna sar padrona, alla
segreti,

della

accompagna

l'anello

fino

alla

radice

del

dito,

egli

ancora in voga; sar capo e sovrano. Questa idea procurano di curvare le signorine ben educate cos
il

dito

anulare al

momento

in

cui

ricevono l'anello,

giuntura. Le giovani in modo di fermarlo alla prima superstizione, fanno il inglesi che oservano la stessa a motivo della pi gran caso dell'anello matrimoniale, mettendo propriet meravigliosa. Credono ohe sua ponenanelli in un berretto da notte, e

uno

di questi

notte in sogno il dolo sotto il guanciale, vedranno la Agnese (Sanf ). marito che loro destinato. Vedi d'Alessandria {Santa) Caterina Amatore Pietro Nobilt Fedelt Fede Cuore

Ricordo Vescovo
(^San)

del

bene ricevuto
matrimoniale.

Servit

Vincolo

Anemone
ciasse

(dal greco anmos, vento).


fiore

Gli antichi supponevano che questo

non sboc-

che

al

soffio

del vento.

Vedi Abbandono

Da

Malattia.

Anflarao.

Testio. Figlio di Oicle e d'Ipermnestra, figlia di

Melampo. Alcune
figlio

63

lo

parte del padre egli discendeva dal celebre veggente


tradizioni

rappresentano
ci che

come
era

di

Apollo

e d'Ij>ermnestra.
p>er

non per
ch'egli

che un'espressione p>oetica

significare

veggente e profeta. Erifile sua moglie, indic a Polinice, che le offriva un monile d'oro, il luogo in cui
si

era nascosto per non

aiuiare alla

guerra di

e-

be,

dove

egli

doveva

perire.

Un

giorno prima ch'egli

fosse inghiottito dalla

terra

col suo carro,

essendo a
caui-

mensa

coi capi dell'esercito, un'aquila volauid gli p>or-

t via la lancia, la quale,

dove

la lasci cadere,
si

si

gi in lauro.

Il

giorno seguente la terra

aperse sotto
lo rese

Anfiarao e
immortale.

l'inghiott col

suo carro,

ma Giove

Anfone.
Figlio di

Giove e

di AntioF>e, regina di

Tebe; mu-

sico e poeta greco.

Dicesi che nella costruzione delle

famose mura di Tebe, aiutato dal fratello Zeto, al suono della lira di Anfione le pietre non solamente si spostavano, ma si ponevano anche una sopra l'altra
in

modo da formare

il

muro.

Anftrite.
ride.

Dea del mare, figlia di Nereo e dell'Oceanina DoDopo aver lungo tempo rifiutato di maritarsi spoNettimo. Fu madre di Tritone. Rappresentasi cotirato

munemente sopra un carro

da due

delfini, in for-

ma

di conchiglia, e con

uno

scettro d'oro nella destra,

come Dea del mare. Angelica.

Da angelo, a motivo delle grandi virt medicinali che si attribuivano a questa pianta. Con la sua radice si prepara un liquore ardente. Vedi Entusiasmo
Estasi

Inspirazione.

64

(dal greco aggelos, messaggero). intermeangeli sono esseri puramente spirituali, Gli teologia li divide in tre gediari fra Dio e l'uomo. La

Angelo

cori. La prima comrarchie e ciascuna di queste in tre cui attributo sarebbe l'amore; i il prende i serafini, troni, sui quali posa, cherubini, distinti per il meditare; i seconda comprende per cos dire, la maest divina. La cui fu data la potest sucoro d'angeli
le

dominazioni,

gli

potest, che

che hanno il dono dei miracoh; le oppongono ai demoni. L'ultima comazioni; dagli aiposta dai principati, che vegHano sulle
uomini;
le virt,
si

esecutori del volere cangeli e dagli angeli, che sono gli gli angeh si ai loro uffici e natura, di Dio. Riguardo

elementi: i Serafini, le fecero corrispondere ai quattro corrisponderebbero al tuoVirt e le Potenze o Potest, terra; i Troni e gh co; i Cherubini e gli Angeli, alla e i Principati, Arcangeli, all'acqua; le Dominazioni caratteristco degli angeli diall'aria. Le ah, distintivo
la candida mostrano la prontezza ai divini comandi; pudore, il piede nudo e veste simbolo del vergine dimostrano il diprezzo delle gli occhi rivolti al cielo, sfavillano, a e coi preziosi momli di che cose terrene, la Regione deU beni, di cui feconda

ricordanza dei delle ah vana fra Z. 4. felicit immortale. Il numero 6- e nel XV" secolo, gli angeli figurano munib 5 e simbolo forse degli occhi d'ali di penne di pavone:
degli angeli; e che talvolta si vedon coprire le ah l'occhio agli uommi perch gh antichi paragonavano
divini, detti angeli, o,

ci

specialmente geni,

quali senza

l'illuminazione di

un lume superiore,

cio

Dio,

non
in-

possono da loro stessi esercitare il come un octendere. Poich, dicevano, l'intelletto ma per parteciquale, non per s stesso vede, chio il

proprio ufficio d


pazione della luce.
Vegetali:
ta

65

degli

Gli attributi

angeli

sono:

Ciglio bianco. S.

Matteo pone questa pianangeli,


la

come

principale attributo degli

cui

na-

tura venne paragonata alla celeste sostanza degli angeli;


ci,

perch

il

giglio

estirpato e spogliato dalle radi-

da se stesso, e il suo vigore non dipende ne dalla radice n dalla terra, ma quasi per virt un sugo interno che sparge lo fa rinverdire, imicol

tempo

rifiorisce

tando cos

la virt

delle sostanze celesti.

Diversi:

Diadema. Nimbo rotondo. Palma. Sardonica, presa come simbolo di acutezza di mente, allegrezza e virt. Scudo. Spada, di cui sono armati, secondo la loro mansione. Verde scuro, colore attribuito agli angeli. Vedi Ahacucco bramo Agaia (Sani') Calerina d'AAgnese (SanC) Anna {SanC)
lessandria

(Sanla)

Colomba
di

(Santa)

Cecilia

(Sanici)

Domenico

Filomena Genoveffa Maddalena


(San)
sa
(Sanla).

Cuzman
(Santa)

(Santa)
il

Gregorio

(Santa)

Giacobbe Girolamo Grande Matteo


Francesco d'Assise
(San)

(San)

(Sanla)

Colella
(Sani')

Crislma (Santa)
Elisabetta

(San)

Isidoro (Sani')

(San)

Tere-

Angelo della morte.


Presso gli ebrei un angelo pieno d'occhi il quale, con una spada sfoderata da cui pende una goccia di fiele, si pone davanti all'uomo moribondo il quale, quando lo vede, trema, apre la bocca dove l'angelo vi sparge dentro la goccia di fiele che gli causa la morte, lo fa puzzare e diventare livido.

Angerona.
Deit
per
5
i

la cui

natura e
stessi.

gli

attributi

erano un mistero

Romani

Talora presa come

Dea

del

G. RONCUETTI.

a le azioni,
li

66

che piacere, talora dell'operare,


esortava,

Alcuni vollero

muove cio gli uomini stimolava e Orta come la Dea Stimula U nome da a^e^ facendo derivare il suo nome d' Angerona denv invece che 11

da anger,

perche questa cio affanno, dolore,


le

Dea

al collo, che veva un panno Intorno Ma Macrobio vuole che bocca chi sa patire e turata, mostrasse che la bocca legata e affarim, infine 1^ tacere dissimulando gU --plinto piacevole. Secondo Fhnio poi una vita lieta e dendo bisogna per mostrare che non fatta

legava anch Angerona con

questa

Dea

parure del

fu cos rehgione per divulgarli. segreti misteri della

Venere mischi i Alla morte di Adone, Dalle lagr. del giovane amato. suoi pianti col sangue Tasso, albero deUa me nacque la calendula. Cipresso. pianta s. come il cipresso, comunemente

'^TllnMa.

morte, che,

nei cimiteri.

Anguilla.
I

naturalisti

non sono

riusciti

ancora ad assicurarsi
anguille;

in

qual

essi

avviene la riproduzione delle viviparo, o oviparo o ignorano se questo pesce

modo

ovoviviparo.

Secondo

gli

Eglzlam

le

anguille non so-

nascono dal fango, opno ne maschi ne femmine, e e dalle scorticature sfregandosi contro gli scogli, pure l'adoravano e soltanto i anguille. Essi si generano le Raccontasi di mangiarle sacerdoti avevano il diritto
Elgin, nella che un decano della chiesa di voluto cedere a Murray in Scozia, non avendo di cambiato in anguilla con tutti sua chiesa ai monaci, fu cuoco zoccolante. Vecanonici, e marinati dal
i

provincia

suol

di Arricchito

per

le

discordie dei cittadini

Losa

67

Memoria estinta dopo morte non raggiungibile Speranza certa nel dubbio. Misantropo Profano

Angustia. dallo sbiadito.

Anhour.
Dio adorato
desi, la

nell'alto

Egitto.

Simboleggiava,

ere-

forza cosmogonica del sole.


in

Era

rjippresentato
il

con una corda

mano, con

cui

conduce

sole.

Anima.
In ogni tempo
si

cercato di definire cosa l'anima.

Secondo
altri,

alcuni,
la

un raggio della divinit; secondo

il

coscienza, lo spirito,
;

sentimento dei

piaceri e dei dolori interni


vita

la sfjeranza di un'altra
tutti
gli

che

si

trova nel cuore di

uomini

ci\iliz-

zati o selvaggi;

ima fiamma ha detto alcuno;


il

un

altro:
il

il

cer\ello con le sue potenze:


volontario.-

sentimento e

movimento

L'immaginazione dei Greci

diede una forma sensibile all'anima, rappresentandola


ora come un uccello con la testa umana, ora con una piccola figura riproducente le fattezze della morte, con proporzioni assai ridotte; talvolta l'anima
sorretta

da geni

alati

o arpie.

primi Cristiani diedero

all'anima un'apparenza di una nave che approda al


porto, di
corsa,

un cavallo che
spesso,

si

affretta

a compiere la sua

pi

quella di una colomba.

partire

dal XIII" secolo, l'anima


sotto la

sembianza di

comunemente rappresentata un piccolo essere ummo nudo e


da
angeli.

privo di sesso.
s'innalza
al

Ora
la

entra nella gloria eterna, ora essa

cielo

portata

Dal

XVI T
si

al

XVIII"
va sotto
so,

secolo,

rappresentazione dell'anima

tro-

la figura di la

una

fanciulla.

Un

dotto ha prete-

secondo

rivelazione di

uno

^>ettro,

che l'anima


da
tutte le parti.

68

rassomigliasse a un vaso sferico levigato che ha occhi

Animali: Aquila, simbolo dell'anima battezzata. Farfalla, che l'imagine pi usata, fino dai tempi remotissimi, per rappresentare l'anima. Trovata geniale, in cui
il

bruco che

striscia sul suolo,

si

avvol-

ge attorno a una pianta, rappresenta la vita terrestre vincoli che lo legano al corpo, dell'uomo; ma, sciolti lo spirito se ne va alle superiori regioni, lasciando il corpo esamine. Cos il bruco, svestita la larva trasformasi in agile farfalla, che non pi tocca la terra, ma
i

gode delle aree dimore.


polcri cristiani,

Il

perch,
di

non solo nei


dei

se-

ma

nelle

tombe
Gli

marmo

Romani
so-

nelle

antichissime

vente questi simboli.


testa

il

degli

Etruschi,

s'incontrano

artisti antichi

diedero alla

di
i

Platone
filosofi

le

ali di

farfalla, per significare che

pi distinto difensore dell'immortalit dell'anima umana. Esiste un'urna sepolcrale

fu tra

greci

con

Amore che, avendo nelle mani una farfalla, le avvicina una fiaccola accesa, per simboleggiare la puDante rificazione dell'anima per mezzo del fuoco.

cant

Non

v'accorgete che noi slam vermi

Nati a formar r angelica farfalla?


vuole composto d'un elemento primo animale creato da Dio. Sparlo chiamavano quali i gli Egiziani, viero. Presso questa parola in due sillabe, si ha Baieth; dividendo gli bai (anima) ed elh (cuore); donde si deduce (he

Pesce; perch

si

purissimo e fosse

il

Egiziani,

come anche

gli

stoici,

quale sede principale dell'anima.

in

ritenessero

il

cuore

Diversi:

P.na

Simbolo ricavalo dalla gianduia


sta nell'interno del cervello,

forma

di pina, po-

che

gli antichi

ritenevano

la
ni,

69

sede dell'anima. Piramide. Sembra, secondo alcu

che

gli

Egiziani con questi imponenti monumenti,


l'amima,

intendessero simboleggiare

avendoli

dedicati

come

sepolture

dei

re

e degli

uomini eccelsi;
il
il

quasi
resti

per testimoniare che, morto e corrotto


l'anima,
la quale,

corpo,

secondo

essi,

finito

ciclo di tren-

tamila anni, avesse a generare e farsi un altro corix>,

a paragone della piramide, la quale, stando immobile la cima, immaginata girare intomo alla base, descrive

im circolo nello spazio, che simboleggia il percorso di detti anni, in cui, secondo gli Egiziani, le cose

dovevano ritornare nello stato primitivo. Scintille numerose uscenti da un braciere ardente. Stella, simbolo
egiziano dell'anima
e

dell'immortalit dell'anima,
,

la
vi-

quale, priva del corpK)


gore.

conserva

il

suo potere e

Timeo

di Socri disse che ogni


stella,

anima

compa-

gna e congiunta a una

quale genio protettore

alla salvezza e custodia di essa.

Vedi Bellezza

dell'anima.

Anima candida
e

e pura.
la

Cigno, simbolo d'uomo pieno di dottrina, benigno

mondo

d'ogni disonore che possa macchiare

can-

didezza della sua anima.

Anima

corpo.

Il bastone a cui avvolto un sei pente non solo presso gli Ebrei, e nella Bibbia, dove si legge che il popolo d'Israele fu salvato da morte con l'esporre un serpente crocefisso ma anche presso gli

Serpente.

Egizicuii e

Romani

fu simbolo salutare dell'anima e


il

del corpo.

Gli antichi volevano che


E^culapio,

serpente,

con-

sacrato

conoscesse un'erba atta a ren-

dere la vita.


Anirna
l'olio

70

rappresenta
la
la
vita,

vita.
la

Lucerna accesa,
che

quale
viva

mantiene
si

fiamma
il

simboleggia

l'umore
al

vitale, di cui

alimenta

calore per dar vita


si

corpo; mancando quest'umore,

spegne calore e
al

corpo.

Plutarco paragon la lucerna

corpo,

la

fiamma all'anima.

Anima purgata
Scolopendra,

dai vizi.
si

perch

vuole
si

che

quest'animale,

quando
e
si

si

sente preso all'amo,


il

allarga pi che

distende, rodendo

filo

dell'amo, e

pu dopo averlo
a

ingoiato, getta fuori le interiora, e liberatosi dall'amo,


le
ritira

ritornando

vispo

come prima; similmente


vizi

chi,

purgato l'anima dai


ritorna

e dalle passioni che lo

opprimono,
beata.

una

vita

normale,

tranquilla

Animali

alati.

Vedi: Ezechiele.
astrologi predicevano
la

Anime
felicit a

dei morti.
Gli

Capricorno.
zodiaco,

massima
la

coloro che nascessero sotto questo segno dei

segno che

platonici

chiamavano

porta

degli Dei, perch ritenevano che per essa salissero in


cielo le

ajime sciolte dal legame del corpo,


partecipi della divina natura;
le
e,

dove so

no
tal

fatte

per questo,

segno celeste significava talora

anime dei de

fumi, talora la Morte, e qualche volta la prospera fortuna e la felicit suprema.

Animo.
L'anima, specialmente
Pignatta.
in

quanto sente e vuole.

copi-

Le donne di Sparta, nei funerali dei re, stumavano percorrere la citt percuotendo certe
vuote,

snate

quale dimostrazione che

la

citt,

priva

del suo re,


so,
si

71

che presso
rileva

non aveva animo, era cio disanimata. VaCaldei rappresentava l'animo, come
i

da questo
terra,

detto:
l'ira,

Nel suo vaso abitano


la libidine e
altri

le

bestie della

cio
alle

affetti

o passioni comuni

bestie.

Anche

nei

Salmi,
il

se-

condo

gli

interpreti

della

Bibbia,

talvolta

vaso

emblema

dell'animo.

Animo clemente.
CoiTucopia
di
frutti.

contenente

ramoscelli

di

olivo

carichi

Animo

eccelso.
simbolo biblico dell'animo puro ed
le ele-

Cicogna,
vato sopra

cose terrene, dedito soltanto alla con-

templazione delle cose divine; perch la cicogna cerca

sempre luoghi

alti

per fare

il

nido.

Animo
lo

grato.
dei

Cane, che guarda una statua o un sepolcro, simbo-

d'uomo ricordevole
il

favori

benefci ricevuti,
gli

p>erch

cane mai

si

dimentica di coloro che

usa-

rono delle amorevolezze. Delfino. Raccontasi che un delfino, chiamato ad alta voce da un fanciullo, soleva
frettolosamente corrergli incontro,
la

mettendogli sotto

schiena,

si

offriva a portarlo se gli fosse piaciuto;


il

e ci perch
pescatori,
gli

fanciullo oltre
ferita

medic una

ad averlo liberato dai da essi fattagU.

Animo
egiziano

triviale.
le

Cicogna, che depone

uova per
in

terra.

Geroglifico

d'uomo dedito

alle

cose basse; perch queluoghi


alti,

st'uccello,

solito a nidificare

in

questo

modo

agisce contro natura.

Anira.

Uno

dei

dodici Dai-tho,

geni

che,

nel

buddismo


sponde
alle

72

L'ottava,

giapponese, presiedono alle ore.

che

corri-

due ore dopo mezzogiorno presso d noi, sotto la protezione di Anira. Viene rappresentato con una figura smorfiosa, sormontata d'una specie di testa di montone, e facendo con una mano,
talvolta

armata d'una sciabola, un gesto minaccioso.

Anitra^ Vedi Acqua

Papero.

Anna

(Sani').
di

Albero, sotto il quale Angelo, che la mand dal suo sposo. Nido di piccioni, che offerse a Maria Vergine. Porta dorata, dove incontr Giovacchino.

Madre

Maria Vergine.
sterilit.

pianse per la sua

Anra Perenne.
Divinit

romana che presiedeva


le

agli

anni.
e

Se ne
le
si

celebravano

feste

il

giorno

di

marzo,

una vita lunga e felice. Secondo la favola, Anna, sorella di Didone, fugg da Cartagine dopo la morte di quella principessa, e venne in Italia, dove Enea l'accolse onorevolmente. Lavinia, moglie di Enea, ne divenne mielosa e decise di ucciderla. Anna, saputo in sogno del pericolo che la minacciava, si nascose nel fiume Numico. di cui divenne la divinit. Essa fu poi chiamata Peoffrivano sacrifizi per
ottenere

renne. Alcuni scrittori

ne fosse secondo

hanno creduto che Anna Perenche fosse Temide, o Io. Infine altri autori, Anna era una vecchia che port viveri al popolo romano ritiratosi sul monte Sacro, e alla quale la Repubblica rese gli onori divini. Cola luna; altri
sia,

munque
lare
feste,

Anna

Perenne divenne
gaudenti.

la divinit

tute-

dei
si

Romani

D'ordinario,

nelle

sue

veva

in

predicevano tanti anni di vita a colui che beonore di Perenne quanto erano le tazze ch'egli

73

per significare passar-

poteva vuotare
le

in

suo onore; cos divent proverbia-

la frase

commode perennare

sela allegramente.

Anno.
II

ritorno

dell'anno nuovo era dai

diversi

popoli

celebrato con cerimonie pi o


gli antichi persiani

meno
e
gli

speciali.

Presso

un giovinetto
al
il

scelto per la sua rara

bellezza,

si

a\'\icinava
gli

re

presentava doni

nuovo anno da parte di Dio, I Galli cominciavano l'anno con la cerimonia del vischio di quercia che essi chiamavano vischio deldicendo che
portava
l'anno

nuovo.

druidi,

sacerdoti

dell'antica

Galliu,

accompagnati dai magistrati e dal popolo andavano in una foresta, vi alzavano intorno alla pi bella
quercia un altare triangolare di zolle, e incidevano sul

tronco e sopra
to,
i

pi grossi rajni di quest'albero riveripotenti.


il

nomi degli Dei che credevano pi


vestito

Poi
vi-

un druido,
schio,

di
altri

tonaca bianca,

tagliava

mentre due

druidi ai piedi dell'albero sta-

vano attenti a raccoglierlo in un panno, avendo cura non colasse a terra. Distribuivano l'acqua dove facevano stemprare questo nuovo vischio, e persuadevano il popolo che guariva da diverse malattie e che era
efficacissimo
stico,

contro

sortilegi.
si

L'anno

ecclesia-

che comincia a Pasqua,


di
al

apre egualmente con

la distribuzione dell'acqua benedetta.

no platonico uno spazio le tutto deve ritrovarsi


pi
celesti.

Chiamasi antempo alla fine del quamedesimo posto; alcuni


anni climaterici
si

per dicono che ci dovr avvenire soltamto dei corIl

pregiudizio

degli

dura

ancora.
lire

La

dottrina degli anni climaterici

fa risa

fino a

Pitagora, e

si

basa sulla rivoluzione com-

74
piet che
il

set-

ogni nostro temperamento soggetto

anche che si rinnova mteramente anni; alcuni dicono questo rmnov amento non abte- altri pretenaono che climaterici ogni nove anni; cos gU anni bia luogo che Quarantanove e ottantuno nove. si contano per sette o partigiani di questa dotsono importantissimi, dicono i formato l'anno fatale, perche
per nove. In generale si dalla moltiplicazione di sette a sette anni, denti dell'infanzia cadono crede che cessa di manifesta a quattordici, il corpo la pubert si ci non t ecc. crescere al ventunesimo anno,
i

trina-

ma

sessantatre

Ma
.

esatto.

,.

Animali:
e

Avvoltoio,
in

presso

gh Egiziam.

qual.

^i;

dividevano l'anno
inverno;

tre

stagioni:

comprendendo

ciascuna

primavera, estate iO giorm, ai


1

giorni, che chiamavano quali aggiunsero poi cinque la femmma Ora. secondo gli Egiz.am intercalari. questi tre tempi dell andell'avvoltoio si conforma a quando stimolata a. geneno nel senso cio che giorni, senza mannel fecondarsi cinque rare, impiega aperta al vento; lenatura giare ne bere, tenendo la 120 giorni e altrettanti ne impiega sta poi fecondata Negli altri 120 giorm rimane per allevare i piccoli.

libera,

Secondo Plm.o curando soltanto se stessa. uova paragonandoli tredici l'avvoltoio deporrebbe in della luna, che avvengono alle tredici congiunzioni bocca formando un coda m un anno. Scrpcnle con la rami; peiVegetali: Palma con dodici cerchio pianta metta f"" "" p^^^ ch si vuole che questa ^ perche i noccio i de f mtlc

ogni luna nuova. Inoltre, una della palma presentano

forma
arbitri

simile

alla

lima

Diana,
l'anno,

dovendo generare

gli

dei

mesi e del.

abbracciava la palma.

Infine,

secondo

ba-

bilonesi, e

Plutarco Io

riferisce;

perch la palma por-

ge "'airuomo trecentosessanta
ni

utilit;

numero

dei

gior-

dell'anno detratti quelli intercalari.

Annullamento.
Spugna, perch, secondo Valeriano, Augusto ebbe
a dire che
il

suo Aiace

pletamente

annullata

una spugna, alludendo


s'era
lisciato

lasciato cadere sopra spada sulla quale Aiace cadere spontaneamente.


s'era
alla

tragedia che aveva com-

Ansiet.

Magnolia precoce.

Anteo.
Figlio di

Nettuno e della Terra, gigante e


I

lotta-

tore di Libia, la cui forza era invincibile finch rima-

neva a contatto con sua madre.


tavano nel suo paese erano
i

forestieri

che capicon
lui,

costretti a lottare

vinti

erano

uccisi,

e coi loro teschi egli fabbric

una

casa a Nettuno. Ercole scopr l'origine della sua forza, lo sollev

da terra e Vedi Combattimento

lo soffoc nell'aria.

della

ragione

con l'appetito.

Antero. Dio che puniva chi non amava essendo amato. Credesi figlio di Venere e di Marte. Venere, vedendo che Amore non cresceva, ne domand la causa
a Temi, la quale le rispose che ci dipendeva dal non aver egli un compagno. Allora Venere gli diede Anteo. La loro rappresentazione allegorica consisteva in due fanciulli alati, in atto di contendersi un ramo di palma, quale simbolo dell'amicizia reciproca; come indica appunto l'etimologia del nome Antero.
I

Greci mettevano nelle scuole questo simbolo.


per
chi

76
di

non
essere
ingrati

ricordare ai
li

giovani

verso

amava,

ma

ne ricambiassero

l'affetto.

Antieiverta.

Vedi Prorsa
legato

e Porrma.

Antichit. Ghianda. Libro


hoUa.

in

cartapecora

munito

di

Antiope.
Figlia
di

Nitteo.

re

di

Tebe,

fu

sedotta

duran-

preso la forma di te il sonno da Giove, che aveva ed ebbe due gemelli: Anfione e Zeto. Ella Satiro; bellezza. era celebre in tutta la Grecia per la sua

Sua

zia

chiuse

come schiava
figli

mente.
suoi

Dirce, moglie di Lieo, per gelosia la rinin casa sua, trattandola malai Alfine riusc a fuggire e a rifugiarsi presso

ormai
e
li

cresciuti,

ai

quali

raccont

le

sue

tremenda vendetta. Infatti, Tebe, legarono Duce sulle dopo aver conquistato vendicorna di un toro infuriato. Ma Bacco, per baccanacare Dirce, che aveva sempre celebrato i
sciagure

indusse

camcon gran solennit, fece impazzire Antiope, e Dirce in fontana. bi


li

Antirrino.
Pianta
i

cui

fiori,

premuti lateralmente,

si

aprono
di

come due labbri, donde ebbe il nome di Bocca Presunzione. leone. Vedi Capriccio. Antonio (Sanf).

Soprannominato

l'abate,

perch credesi sia

il

fon-

datore della vita monastica dei cristiani primitivi. Animali: Corvo, che gli portava il pane. Porco, emblema della lussuria che lo tent. -- Diversi: Bastone

stampella,

su cui

si

reggeva.

Campanello.
di-

Croce doppia,

dei patriarchi.

Diavolo, che, sotto

77 -versi

aspetti

dei

pi

strani

animali, l'assedi

di

ten-

tazioni.
sario.
ligiosi

Fuoco. Libro delle regole degli Antoniani. RoTau, segno che portavano sul loro vestito i redell'ordine di S. Antonio.

Antonio da Padova (Sanf).


Animali: Asino, al quale fece adorare il S. SaVegetali: Cicramento. Pesci, a cui predicava. DKersi: Croceglio, simbolo di castit. Quercia.
.

fisso.

Disciplira,

emblema
in

della sua austerit. Fuoco.

Cesa Bambino

braccio.
Eternit.

Antro delHeternit. Vedi


Anub.
Divinit egiziana,
sorella.
figlio

di

Iside e di

Nepthis sua
stato

Pare che
allo stato

l'ufficio

di

Anubi
delle
si

sia

quello

di
sta

sopraintendere
vita

al

passaggio
casse

futuro.
nelle

Quindi

anime da quevede rappresenpapiri mortuari


al

tato
in

nelle colonne,

e nei
il

atto

di

condurre per
d'Osiride.

mano

defunto davanti
la

tribunale

Questo
di cane,

Dio veniva dipinto


con
faccia ora
il

col

capo di sciacallo o
ora
dorata,
e

nera

teneva
sotto

nella sinistra

tau, e nella destra scuoteva

un ramo

di

caduceo e il palma. Anucoricato so-

ti trovasi

anche

forma

di sciacallo,

Forse con questo ufficio di custode venne lo scambio della forma di sciacallo con quella del cane, come alcuni asseriscono avesse testa di cane, o rappresentato da
pra
il

sarcofago, o sopra la capella mortuaria.

questo

animale.

Anuk. Dea egiziana,


Elssa

considerata

come moglie
sotto
la

di

Kneph.
di

per

lo

pi

rappresentata
trono.

figura

una donna seduta su un

La

sua acconciatura


comune
ansa,
l'ufficio

78

sarmontata da penne e foglie di vario colore, cinta da un diadema. Tiene nella sinistra lo scettro a fiore
di loto,

a tutte

le

Dee, e nella destra


vita

la cro-

ce

ad

segno

della

divina.

Si

vuole

che

abbia

simile a

quello di Vesta dei

Romani.

Ape.

Re amato Regno
lo

Insetto che figura nelle monete greche, quale emblema del lavoro e simbolo dell'impero. Vedi Adulatore Amenit della Ambrogio (SanC) poesia Artemide Efesiaca Attivit Bernardo (San) Castit Colonia Dolcezza Eloquenza soave Et dell'oro Impero Industria Lavoro Melonia Muse Melissa Piacere nato dalla mestzia Popolo Popo-

frenato dalla legge

Prosperit salutare

Verginit.

Apet.

Dea
di

degli

egiziana,

rappresentata

sotto

la

figura

un ippopotamo con mammelle


la

p>endenti.

Simboleg-

gia

maternit

rallattamento.

Api.

Dio
cro
la

egiziano, adorato

sotto la

forma del toro


sulla
testa,

sa-

di

Menfi,

col

disco solare

sotto

d uomo a testa di toro. Chi vuole che Luna. Erodoto cos lo descrive: e un giovane toro, la cui madre non pu aver parto, e credesi dagli Egiziani fecondata da un gio mandato dal cielo, e che cos produce il dio
figura
identificasse la
I

Api Api
altro

rag-

Api.

che dimostrano che il vitello era realmente Api, erano, che l'animale fosse tutto nero, avesse sulla fronte un segno bianco quadrato, una figura simile a quella di un'aquila sulla schiena, due
segni
il

dio

colo rassomigliante a

79

qualit di peli nella coda, e sulla lingua

un bernocche
il

un certo

insetto,

lato

destro del corpo fosse segnato con


ca,

una macchia bian-

simile alle

coma

della luna nuova.

Apocna.
Pianta
il

cui

odore aromatico
si

attira le

mosche a sucfiori,

chiare un liquido dolce che

trova nei

chiudendosi,

le

imprigiona.

Vedi Inganno

quali,

Men-

zogna.

Apollo.
ne e

Latona o Lete, la cui unioDiana significa la unione del cielo e della notte, da cui provengono raggi del sole e della luna. In cielo lo chiamavano Febo, perch conduceva il carro del Sole, in terra Apollo. Egli era il Dio che presiedeva al tiro delFiglio di
la

Giove

e di

generazione di Ap>ollo e

l'arco,

ai

vaticini

alla

musica,

e pi

tardi

fu

angli

che Dio della luce,

raffigurato

nel Sole.

Perci

antichi lo rappresentavano in diversi modi, e fu chia-

mato con
fiore della

diversi nomi.

Rappresentasi comunemente nel

giovent e di maschia bellezza, coi capelli

lunghi, fronte coronata dal sacro alloro, e con in

ma-

no
di
tico

la

lira

e l'arco, attributi suoi particolari.

Apollo usurp la presidenza dell'arte suo Dio Peone; quindi si disse Esculapio essere figlio d'Apollo. Animali: Cicala, emblema della musica. Colomba. Si vuole che a Napoli esistesse una

Pi tarmedica all'an-

statua di Apollo,
riferiscono

la

quale, oltre

gli

attributi

che

si

comunemente a questo Dio, aveva una codavanti


gli

lomba

sulle spalle, e

stava Partenope in

atto di adorare quest'uccello,

augurio, e le

da cui essa prese buon fu guida quando approd in Italia. Cor-


vo,

80

che rivel ad Apollo l'Infedelt di Coronide, il era bianquale, per ricompensa, cangi il corvo, che con gli altri in nero. Apollo stesso, per sfuggire co,

Dei
se,

alle persecuzioni di

Tifone,

si

mut

in corvo. Inol-

indovinasse molte cotre si credeva che quest'uccello con diverse voci. Callo, perch canannunciandole

tando annuncia

lo

spuntar

del sole;

forse

perch

buone

voce le cose spesso gli antichi indovinavano dalla sua avvenire, secoido ch'esso o cattive che dovevano
cantava
in

di Apollo.

tempo o fuori tempo: allusione all'oracolo AGrifo. Lupo. La favola ohe parla di

poUo- servo pastore di

Admeto

re della Tessaglia, era

una allegoria della stagione invernale, la quale pareva ritornata la in certo modo rendere il Sole schiavo.

Ma

buona stagione,
del

il

Dio
il

trionfante

detto

vincitore

lupo,

animale dei paesi freddi


per
cui

che domina di

soprannome di Apollo Liesisteva un lupo cio. In Delfo nel tempio di Apollo perch, secondo la favola. Giove per nadi metallo; mut a Giunone la gravidanza di Latona,
inverno,

ebbe

scondere
questa

Apollo. lupa, nel cui stato diede alla luce chiamato da Omero, .veloce messaggero Sparviero, il volo d'Apollo; forse per la vista acutissima e per
in

Vegetali: Elianto o Corona veloce di quest'uccello. Ciacinlo. Allusione al giovanetto Giaciudei Sole. nascere questo fioto, dal cui sangue Apollo fece questa pianta, ma re. Il sole dissecca esternamente Apole rifiorisce. Lauro. Dicesi che rigermoglia
essa
lo

dopo il prima si coronasse di fronde di melo, ma cinse il capo che di lausuo amore per Dafne, non si il lauro fu dedicato ro. Oltre la leggenda di Dafne, virt ocad Apollo, perch ritenevasi aver una certa
culta ignea,

dando

il

suo legno sfregalo con l'edera

il


fuoco,
attributi

81

Diversi:
ferisce

emblema del sole. del Dio solare che


Corona
al

Arco
col

e frecce,
dei

dardo

suoi raggi.

di lauro. Lira, simbolo dell'armo-

nia dei movimenti degli astri, che viene dal sole.

pode, proprio
Sole.

Dio augure

divinatore.

T'ri-

Vedi

Apollo con quattro orecchie.


Lacedemoni esisteva una statua d'Apollo Presso con quattro orecchie e altrettante mani; e ci, secondo alcuni, perch sotto tale aspetto fu visto questo Dio combattere per loro. Altri vogliono invece che
i

con questa rappresentazione si volesse simboleggiare la prudenza derivata d'Apollo, la quale ascolta con le orecchie ben aperte, ma tarda nel parlare.

Apollo Delfico u Delfnio.


Presso
nati
i

Greci,

molti
di

altari

di Af)ollo

furono or-

con immagini
Dio,
in

questo

dato
rava.

a Delfo

Alcuni vogliono che forma di delfino, nuotando, sia an(vedi) dove sfiecialmente lo si adodelfino.

Apollo Lirico.
Esiste
nistra

una statua

di

Apollo che
lira,

tiene la

mano

si-

sull'estremit

della

poggiata sul dorso di

un

cigno, il quale, ritorcendo dolcemente il collo, e volgendo il becco alle corde, sembra suonare dolcemente la lira. Nella mano destra, poggiata sul ginocchio destro, ha im u"co, e ai piedi giace la faretra,

per significare
teso,

ne l'arco
le

ma

che non sempre questo Dio tiequalche volta sveglia il silenzio del

Muse. Tale statua

un'allegoria della

musica.

Apollo Pizie. Soprannome derivatogli 6 G Ronchetti.

per

aver

il

Dio ucciso

il

alle azioni,
li

66

muove
li

piacere, talora dell'operare, che

cio gli uomini

come

la

Dea

Stimula

facendo derivare il Angerona derivAlcuni vollero invece che il nome di dolore, perch questa Dea ada angor, cio affanno, le legava anche veva un panno intorno al collo, che vuole che Angerona con la bocca. Ma Macrobio mostrasse che chi sa patire e bocca legata e turata,
esortava,
la

stimolava, e Orta suo nome da agere.

tacere

dissimulando

gli

affanni,

infine

li

vince

go-

Secondo Plmio dendo poi una vita lieta e piacevole. che non bisogna questa Dea fu cos fatta per mostrare reUgione per divulgarli. parlare dei segreti misteri della

Angoscia.

Venere mischio Calendula. Alla morte di Adone. del giovane amato. Dalle lagrisuoi pianti col sangue albero della nacque la calendula. Cipresso. Tasso,
i

,-

me

morte,

che,

come

il

cipresso,

comunemente

si

pianta

nei cimiteri.

Anguilla.
I

naturahsti non sono riusciti ancora

ad

assicurarsi

in

essi

qual modo ignorano

anguille; avviene la riproduzione delle o oviparo o se questo pesce viviparo,


gli

ovoviviparo.

Secondo

Egiziani

le

anguille

non

so-

dal fango, opno ne maschi ne femmine, e nascono

pure sfregandosi contro gli scogli, Essi l'adoravano e soltanto si generano le anguille. mangiarle. Raccontasi sacerdoti avevano il diritto di chiesa di Elgin. nella provmcia che un decano della avendo voluto cedere la di Murray in Scozia, non in angiulla con tutti sua chiesa ai monaci, fu cambiato dal cuoco zoccolante. Vesuoi canonici, e marinati
i i

e dalle scorticature

di Arricchito per

le

discordie

dei

cittadini

tosa

67

Memoria estinta dopo morte non raggiungibile Speranza certa nel dubbio. Misantropo Profano

Angustia. dallo sbiadito.

Anhour.
desi, la forza

nell'alto Egitto. Simboleggiava, erecosmogonica del sole. Era rappresentato con una corda in mano, con cui conduce il sole.

Dio adorato

Anima.
In ogni ten^>o
si

cercalo di definire cosa l'anima.

Secondo
altri,

alcuni,
la

un raggio della divinit


il

secondo

coscienza, lo spirito,
;

sentimento dei

piaceri e dei dolori interra


vita zati

la

che

si

trova nel cuore di


;

tutti

speranza di un'altra gli uomini civiliz;

o selvaggi
il

una fiamma ha detto alcuno


il

un

altro:
il

cervello con le sue potenze:


volontario.

sentimento e

movimento

L'iiranaginazione dei

Greci

diede una forma sensTbile all'anima, rap>presentcmdola


ora come un uccello con la testa umana, ora con una piccola figura riproducente le fattezze della morte, con proporzioni assai ridotte; talvolta l'ankna
sorretta

da geni

alati

o arpie.

primi Cristiani diedero

all'mima un'apparenza di una nave che approda al


porto, di un cavallo che
corsa,
si

affretta

a compiere

la

sua

pi

spesso,

quella di una colomba.

partire

dal

XI ir

secolo, l'anima

comunemente rappresentata

sotto la

sembianza di un piccolo essere umano nudo e

privo di sesso.
s'innalza
al

Ora
la

entra nella gloria etema, ora essa

cielo

portata

da

angeli.

Dal XVII"
si

al

XVIII"
so,

secolo,

rappresentazione dell'anima

tro-

va sotto la figura di una fanciulla. Un dotto ha pretesecondo la rivelazione di uno spettro, che l'anima

za,

84

invano

fanno mostra

d'armi

d'apparecchi

di

guerra.

Apparenza.
senza.

Vedi Molla
fallace.

apparenza

poca

es-

Apparenza

Mercorella.

Appestati. Vedi Carlo Borromeo

{San).

Appetito.
Euridice morsa al piede dal serpente; allegoria dell'umano appetito che perturba gli affetti dell'animo. Il piede, specialmenite il calcagno, simbolo della

cupidigia
al

umaina.

Nella Genesi
tenderai
i

si

legge che
al

Dio
>

disse

serpente:

Tu

insidie

suo calcala

gno. Cristo volle lavare


darli

piedi agli

ApostoU per mon-

e purgarli
di

dalle passioni terrene.

Anche

fa-

vola
essere

Achille,

inmierso

fanciullo

nello
al

Stige,

per

reso

invulnerabile,

riguardo

piede non ba-

gnato,
roso,

significa

che

egli

sarebbe stato forte e valo-

se dai

propri

affretti

e vinto.
petito.

Vedi Combattimento

non fosse stato dominato della ragione con Vap-

Applauso.
Mani,
cui
gli

in

atto di battersi far

antichi solevano

il palmo. Sgabello, con rumore in segno di ap-

plauso,

commedia
di
il

finita,

o dopo qualche discorso. per


Clelio
si

Nell'orazione
poi
si

Cicerone

legge:

Di

sente

rumor

degli sgabelli, e s'alzano le grida.

Approvazione.
Aprile.

Vedi Consenso.

Mese consacrato dai Romani a Venere. Il suo nome fu generalmente considerato come derivato da apcrire, o dall'aprirsi delle gemme delle piante, o dal-

l'aprirsi del

mami
zante

lo
al

seno della terra nella vegetazione. I Rerappresentavano sotto la figura d'uomo dansuono di un istrumento. Il medio evo. con
delle zolle erbose
in

figura portante
lo

dei

fiori.

Vasari

un giovane pastore dal volto piutcapelH e la barba tosto delicato, col capo scoperto, rabbuffati; le braccia nude fino ai gomiti, con un tabarro che scende fino al ginocchio, e il petto peloso. Vicino al pastore, che suona la zampogna, pose una
raF>present
i

capra e

un capretto ap>pena partorito.


mirto e un braciere d'incenso:

Viene anche
in

rappresentato da un

giovane vestito di verde, con

mano

il

allusione alla

fragranza della primavera. Vedi Zodiaco.

Aquila. Secondo
di

la

mitologia
il

greca

l'aquila
gli
il

era

uccello
In
se-

Giove, e teneva
in

fulmine fra
la

artigli.

guito

ha rappresentato
questo senso
si

forza e

potere sovrano,

trova nei simboli dei popoli, dei

principi e degli eserciti.

dicava
di

la citt

di Eliopoli,

Nel linguaggio geroglifico indi Emesa, d'Antiochia e


ai

Tiro.

L'aquila
dei

f)oneva5

stendardi

Persi

divenne

tempi di Ciro sugli anche sotto i Tologli

mei

l'emblema dell'Egitto.
doni
fra
ai
gli

Allorquando
in

Etruschi
fu

inviarono
osservato,

Romani
attributi

segno di

miicizia,

della sovranit di cui loro

fecero omaggio, uno


d'avorio.

scettro

sormontato da un'aquila
in

Da
lo

quel

tempo

poi

l'aquila

fu

spesse
ro-

volte impiegata

come emblema

della

Repubblica
gli

mana, e
protettrice

diveime sc^ra tutto sotto


legioni:

imperatori.
la

L'aquila era alla guerra l'insegna e quasi


delle

divinit

essa

era
sulla

affidata

a ciascun

capo della legione, innalzata


ca,

punta di una pic-

si

conficcava nel suolo nel mezzo del quartiere

Anima
-l'olio

vita.
la

Lucerna accesa,
che
l'umore
al

quale
viva
la

rappresenta

la

vita,

mantiene

fiamma

simboleggia

vitale, di cui si alimenta il calore per dar vita e corpo; mancando quest'umore, si spegne calore paragon la lucerna al corpo, e la corpo. Plutarco

fiamma all'anima.

Anima purgata
Scolopendra,

dai vizi.
si

perch

vuole
si

che

quest'animale,

quando

si

sente preso all'amo,


il

allarga pi che

pu

le

dell'amo, e dopo averlo e si distende, rodendo dall'amo, ingoiato, getta fuori le interiora, e liberatosi ritornando vispo come prima; similmente a
filo

ritira

chi,

purgato l'anima dai


ritorna

vizi

e dalle passioni che lo

opprimono,
beata.

una

vita

normale,

tranquilla

Animali

alati.

Vedi: Ezechiele.
astrologi predicevano
la

Anime

dei morti.
Gli

Capricorno.

massima

questo segno de! felicit a coloro che nascessero sotto platonici chiamavano la porta i zodiaco, segno che per essa salissero in degli Dei, perch ritenevano che
cielo le

legame del corpo, dove sodivina natura; e, per questo, no fatte partecipi della talora le anime dei de tal segno celeste significava

anime

sciolte dal

funti, talora la

luna e la

Morie, e qualche volta felicit suprema.


in

la

prospera for.

Animo.
L'anima, specialmente
Pignatta.

quanto sente e vuole.

stumavano
gliate

Le donne di Sparta, nei funerali dei re, copercorrere la citt percuotendo certe piquale dimostrazione che la
citt,

vuote,

pnva


del suo re,
so,
si

71

non aveva animo, era cio discinimata. Vai

che presso
rileva

Caldei rappresentava l'animo, come


detto:
l'ira,

da questo
terra,

Nel suo vaso abitano


la libidine

le

bestie della

cio
alle

e altri affetti

o passioni comuni

bestie.

Anche

nei

Salmi,
il

se-

condo

gli

interpreti

della

Bibbia,

talvolta

vaso

emblema dell'animo.

Animo clemente.
Cornucopia contenente
di frutti.

ramoscelli

di

olivo

carichi

Animo

eccelso.
simbolo biblico dell'animo puro ed
le

Cicogna,
vato sopra

ele-

cose terrene,

dedito soltanto alla con-

templazione delle cose divine; perch la cicogna cerca

sempre luoghi

alti

per fare

il

nido.

Animo
lo

grato.
sep>olcro,

Cane, che guarda una statua o un

simbousa-

d'uomo
il

ricordevole
si

dei

favori e

benefici ricevuti,
gli

perch
delfino,

cane mai

dimentica di coloro che


fcuiciullo,

rono delle amorevolezze. Delfino. Raccontasi che un

chiamato ad alta voce da un


e
si

soleva

frettolosamente corrergli incontro,


la schiena,

mettendogli sotto
gli

offriva a portarlo se
il

fosse piaciuto:

e ci perch
pescatori,
gli

ad averlo liberato dai medic una ferita da essi fattagli.


fanciullo oltre

Animo
egiziano

triviale.
le

Cicogna, che depone

uova per
in

terra.

Geroglifico

d'uomo dedito
solito

alle

cose basse; perch queluoghi


alti,

st'uccello,

a nidificare

in

questo

modo

agisce contro natura.

Anira.

Uno

dei

dodici Ddi-tho,

geni

che,

nel

buddismo

Aratro.
Questo strumento
dell'agricoltura,

88

fondamentale
ogni

pi

importante
il
il

fu

in

pi

prezioso

ritrovato

tempo celebrato come dell'industria umana, come


la

vero sostegno
della

degli

imperi,

base dell'agiatezza

ricchezza delle nazioni.

L'aratro esisteva pres-

so i popoli della pi remota antichit; gli Egiziani ne facevano autore Osiride, i Fenici Dagone, Cinesi Chin-hong, i Greci Cerere e Trittolemo; e gi
i

nei tempi di

coltura

Giacobbe
Cerere

senza senso

in

si

arava
{Sant').

la terra.

Vedi Agri-

Et

deWargento

Fatica

Isidoro

Arboscello
Arca.

fiorito.

Vedi Agricoltura.
forma
di

Specie di feretro
re,

cassa quadrangola-

ornato di scolture.
di

Vedi

Penati.,

Arca

Nc. Vedi No.


di

Arcade.
Figlio

Giove e

di Callisto,

diede
fu

il

suo

nome
da
ri-

all'Arcadia.
certi

Arcade

fatto

adulto

presentato
il

cacciatori

a Licaone, suo avolo,

quale

lo
il

cevette con piacere,


tere

ma

in

seguito per provare


gli

po-

di
le

Giove,

quando

l'ospit,

apparecchi per

Sdegnato Giove d'una prova cos empia, cangi Licaone in lupo, e Arcade in orso, collocandolo in cielo presso sua madre.
cena

membra d'Arcade.

Arcangeli.
Angeli d'ordine superiore, cio
i

quelli

che portano

messaggi dell'Altissimo
ne
trova che
Il

in

occasione di maggior imsette;

portanza. Se

ammettono
il

ma

nella

Bibbia

non
le

si

Michele.

nome di tre: Gabriele, Raffaenome di Gabriele significa in e-

braico forza
e a
di

89

fu

Dio;
di

egli

mandato a Zaccaria
la

Maria

per annunciare
e

loro

nascita

di

L,io-

Ges Cristo. Raffaele (Dio savann. giovane Tobia Michele, nato) fu il compagno del pacui nome significa eh pu principe degli angeli, il
Battista

ragonarsi a
lo

Dio?

il

che vincitore di Satana, e colui


dell'inferno.
attribuiti
gli

cacci nelle voragini

no nei costumi e con porta loro mansione, cos Gabriele

Si rappresentacorrispondenti alla
il

giglio

come

se-

puro, quando angno di purezza, e veste di colore l'incarnazione di ^}o- ma se apnuncia alla Vergine Volivo. Raffaele viene portatore di pace gli conviene
in costume da viaggiatore. Michele ecc. Agli arcangeli e dedicato quello da guerriero, segno questo del colore violetto e il topazio, come perch credevasi che getfurie impetuose,

rappresentato

in

quietare le

tandolo

in

acqua
il

bollente, facesse

cessare

il

bollore.

Vedi Gregorio

CraTde

[San).

Apchipenzolo.
voro.
di Strumento per mettere a piombo un pezzo Ordine. Vedi Massoneria
la-

Architettura.
Animali:

Rondine.

Alcuni vogliono
il

che
gli

l'uomo
argini

imparasse da quest'uccello fiumi, costruire muraglie lungo


i

modo

di fare e

fabbricare

case

una rondine che costruisce il nido, dell'architetpresta per emblema dell'architetto e si Vegetali: Acanto, pianta che orna il capitura. Diversi: Colonna, uno dei printello corintio. architettura. Compasso. Filo a piomcipali elementi di
di

terra;

perci

bo.

Pianta

geometrica.

Regolo.

Squadra.

Architrave,

Vedi Sostegno.

piet che
;

il

nostro temperamento soggetto osjni

set-

alcuni dicono anche che si rinnova interamente anni rinnovamerito non abaltri pretendono che questo te; anni climaterici bia luogo che ogni nove anni; cos gli

ottantuno contano per sette o nove. Quarantanove e questa dotsono importantissimi, dicono i partigiani di formato sessantatre l'anno fatale, perch
si

trina:

ma

In generale dalla moltiplicazione di sette per nove.

si

crede che la pubert


crescere al
esatto.

denti

dell'infanzia

cadono
il

sette

anm,
e
,.

si

manifesta a quattordici, ventunesimo anno, ecc.


Avvoltoio,
in

corpo cessa di
ci
. .

Ma

non

Animali:
e

presso

gli

Egiziani,

quali
estale
ai

dividevano Tanno
quali

tre

stagioni:

primavera,

inverno; comprendendo ciascuna

120

giorni,

aggiunsero

poi cinque

giorni,

che chiamavano

intercalari.

Ora, secondo gh Egiziani la femmma tre tempi dell'andell'avvoltoio si conforma a questi stimolata al genenel senso cio che quando no,
senza manimpiega nel fecondarsi cinque giorni, tenendo la natura aperta al vento; legiare ne bere, giorni e altrettanti ne impiega sta poi fecondata 120 giorm rimane 1 20 per allevare i piccoli. Negli altri
rare,

curando soltanto s stessa. Secondo uova, paragonandoli tredici l'avvoltoio deporrebbe luna, che avvengono in alle tredici congiunzioni della un la coda in bocca, formando un anno. Serpente con perVegetali: Palma con dodici rami; cerchio. metta fuori un ramo a ch si vuole che questa pianta noccioli de frutto Inoltre, perch nuova.
libera,

Plinio

ogni luna

forma simile alla luna della palma presentano una arbitri dei mesi e delDiana, dovendo generare gli Bala palma. Infine, secondo l'anno, abbracciava
i


bilonesi, e

75

perch
utilit;

Plutarco lo

riferisce;

ge all'uomo trecentosessanta
ni

la palma pornumero del gior-

dell'anno detratti quelli intercalari.

Annullamento.
Spugna, perch, secondo Valeriano, Augusto ebbe
a dire che
il

suo Aiace

pletamente

annullata

tragedia che aveva comlasciato


sulla

s'era

cadere sopra
quale Aiace

una spugna, alludendo


s'era
lasciato

alla

spada

cadere spontaneamente.

Ansiet.

Magnolia precoce.

Anteo.
Figlio di

Nettuno e della Terra, gigante e


I

lotta-

tore di Libia, la cui forza era invincibile finch rima-

neva a contatto con sua madre.


tavano nel suo paese erano
i

forestieri

che capilui,

costretti

a lottare con

vinti

erano

uccisi,

e coi loro teschi egli fabbric

una

casa a Nettuno. Ercole scopr l'origine della sua forza, lo sollev

da terra e lo soffoc nell'aria. Vedi Combattimento della ragione con rappeiilo.

Antero. Dio che puniva chi non amava essendo amato. Credesi figlio di Venere e di Marte. Venere, vedendo che Amore non cresceva, ne domand la causa
a Temi, la quale le ripose che ci dipendeva dal non aver egli un compagno. Allora Venere gli diede Anteo. La loro rappresentazione allegorica consisteva in due fanciulli alati, in atto di contendersi un ramo di palma, quale simbolo dell'amicizia reciproca; come indica appunto l'etimologia del nome Antero.
I

Greci mettevano nelle scuole questo simbolo.

Argano.
Strumento per
dall'arte.

92

psi.

alzare

Vedi Natura

vinta

Ang^ntino.
Deit adorata dagli antichi come presiedente alle monete d'argento, nel modo stesso che /^sculanus (che era ritenuto padre di Argentino), era Dio delle monete di rame, che precedettero quelle d'argento.

Argento. Vedi Dubbio Timidezza. Paura

'

Luna

Martirio

Argento
Argira.
ncwne,

vivo. Vedi Agitazione continua.

Ninfa che presiedeva a una fontana di questo in Acaia. Essa si innamor perdutamente di
i

Sileno,

giovane pastore di bellezza rara, e gli prodisuoi favori. Ma essendosi la bellezza g a lungo di Sileno apioassita, la Ninfa l'abbandon. Il pastore struggendosi dal dolore. Venere, mossa a comin

passione, lo trasform
la
si

fiume, che

and a cercare
Infine
il

fontana presieduta dalla

Ninfa.
in

pastore

dimentic di Argira, e d'allora


si

poi,

coloro che

fiume,

bevevano o che perdevano

la

e delle persone gi

bagnavano nelle acque di quel memoria delle passate tenerezze da loro amate.
di

Argo.
Presso
cuni,
e di
i

Greci era

figlio

Agenore secondo

altri.

Arestore secondo alI poeti dicono che

aveva cento occhi; e alcuni pretendono che il suo corpo fosse coperto di occhi, di cui la met restavano aperti mentre gli altri dormivano. Giunone gli diede a custodire l'infelice Io, che Giove aveva cangiata in giovenca, per sottrarla alle ricerche della g-


Iosa moglie.

93

addorla

Mercurio, per ordine di Giove,


col

ment
lesta.
la

Argo

suono

del
gli

flauto,

gli

tagli

Giunone raccolse

occhi di
le

Argo

e ne orn

coda del pavone; uccello che


Io simboleggia la Ivuia, e
notte
stellata,
altri

fu sacro.

Secondo
mattino
stesso
celesti

alcuni
chi
la

Argo

dai cento ocdel


sole

cui

il

crespuscolo
raffigura
le
Il
il

uccide.

Secondo

Argo

onniveggente che guida al pascolo


ossia
le

vacche
e fa

nuvole gravide di
scorra
di

pioggia.
il

vento tnp>e-

stoso

uccide Argo, cio

oscura

sole

che

la

nuvola

qua e

per

le

regioni

del

cielo.

Si

il

nome
altri.

Argo a un uomo
sui

geloso e inquieto, che


interessi,

vegli incessantemente

degli

propri

su quelli

Vedi Universo.

Argo.

Nave

degli

Argonauti,

fabbricata coi

pini

del

monte Pelio, e avente per albero una quercia della foresta di Dodona.

Argonauti
Eroi dei tempi favolosi della Grecia,
l'ardita sp>edizione

celebri

per
l'in-

che intrapresero per mare, con


del
vello
re

tendimento di rendersi padroni


Colchide. Giasone,
Tessaglia,
cui
il

d'oro

nelle

figlio

di Esone,

di

lolco nella
il

fratello

uterino

Peha contendeva

non poteva ottenere il trcxio se non a patto che conquistasse prima il vello d'oro. Giasone, accompagnato da un gran numero di eroi, tra quali
regno;
i

Linceo, Peleo, Orfeo, Castore e Polluce, Teseo,


leagro, Piritoo, ecc., s'imbarc sulla

Medel
e

nave Argo. Tifi


i

ne dirigeva mare, Orfeo con la


lira.

il

timone.

Linceo spiava

pericoli

blandiva l'ozio degli

eroi

col

canto


comune
ansa,
l'ufficio

78

sormontata da penne e foglie di vario colore, cinta da un diadema. Tiene nella sinistra lo scettro a fiore
di loto,

a tutte

le

Dee,
vita

'e nella destra la cro-

ce

ad

segno

della

divina.

Si

vuole

che

abbia

simile a

quello di Vesta dei

Romani.

Ape.
Insetto che figura nelle monete greche, quale emblema del lavoro e simbolo dell'impero. Vedi Adu' latore Amenit della Ambrogio {SanC) poesia Artemide Efesiaca Attivit Bernardo {San) Castit Colonia Dolcezza Eloquenza soave Et dell'oro Impero Industria Lavoro Melissa Melonia Muse Piacere nato dalla mestizia Popolo Popo-

Re amato Regno
lo

frenato dalla legge

Prosperit salutare

Verginit.

A pei.
Dea
di

degli

egjzianii,

rappresentata

sotto

la

figura

un ippopotamo con mammelle pendenti. Simbolegla

gia

maternit

l'allattamento.

Api.

Dio
cro
la

egiziano, adorato sotto la

di

Menfi,

col

disco solare
testa

sulla

figura

d'uomo a

di toro.

forma del loro satesta, o sotto Chi vuole che Api

Luna. Erodoto cos lo descrive: Api un giovane toro, la cui madre non pu aver altro parto, e credesi dagli Egiziani fecondala da un ragidentificasse la

gio
I
il

segni

cielo, e che cos produce il dio Api. che dimostrano che il vitello era realmente dio Api, erano, che l'animale fosse tutto nero,

mandato dal

avesse sulla

fronte

un

segno

bianco quadrato, una

figura simile a quella di un'aquila sulla schiena,

due

colo rassomigliante a un

79

lingua un bernoce

qualit di peli nella coda, e sulla

certo insetto,

che

il

lato

destro del corpo fosse segnato con


ca,

una macchia bian-

simile

alle

coma

della

luna nuova,

Apocna.
Pianta
il

cui odore aromatico attira le


si

mosche a sucfiori,

chiare un liquido dolce che

trova nei

chiudendosi,

le

imprigiona.

Vedi Inganno

quali,

A/en-

zosna.

Apollo.

Latona o Lete, la cui unioDiana significa la unione del cielo e della notte, da cui provengono raggi del sole e della luna. In cielo lo chiamavano Febo, perch conduceva il carro del Sole, in terra Apollo. Egli era il Dio che presiedeva al tiro delFiglio di

Giove

e di

ne e la

generazione di Apollo e

l'arco, ai vaticini

alla

musica,

e pi tardi fu annel Sole.

che Dio della luce,

raffigurato

Perci

gli

antichi lo rappresentavmo in diversi modi, e fu chia-

mato con

diversi nomi. Rappresentcsi

comunemente

nel

fiore della

giovent e di maschia bellezza, coi capelli

lunghi, fronte coronata dal sacro alloro, e con in

ma-

no
di
tico

la

lira

e l'arco, attributi suoi particolari. Pi tar-

Apollo usurp la presidenza dell'arte medica all'ansuo Dio Peone; quindi si disse Esculapio essere figlio d'Apollo. Animali: Cicala, emblema della musica. Colomba. Si vuole che a Napoli esistesse una

statua di Apollo,
riferiscono

la

quale, oltre

gli

attributi

che

si

comunemente a questo Dio, aveva una coe davcmti


gli

lomba
atto
di

sulle spalle,

stava Partenone in

adorare quest'uccello, da cui essa prese buon

augurio, e le fu guida

quando approd

in Italia.

Cor-

96

me. Gli scrittori qualche volta fanno allusione a questo avvenimento mitologico, per caratterizzare una nascita miracolosa, che si produce in seno della morte

della

corruzione.

Aristeo
i

disparve

dalla
si

terra
ri-

sul

monte

Emo

(oggid

Balcani),

dove

era

tirato.

Egli era riguardato

come

il

protettore del be-

stiame, della vite e dell'olivo.

Aristocratico.
Tallone rosso.

Aritmetica.
Personificata, rappresentata

da una

bella donna,
si
'

con indosso una veste sulla cui frangia parole: Par, Impar (pari, dispari). Ha

leggono

le

in

mano una

tavoletta piena di cifre. Una miniatura del XVI secolo rappresenta l'aritmetica sotto la figura di donna

avente in

mano un

rosario

di

grani

od

olive infilate

due

volte nel

loro spessore.

In altre rappresentazioni

figurata in

conta sulle dita.


presentata

una donna che conta delle palle, o che Venezia nel palazzo ducale rap-

da Pitagora.
Clotilde
{Santa).

Armata. Vedi Armatura.


Guernimento
persona.

dei

soldati

antichi
i

Vedi Et
{San)
{San)

Martino
littore

Michele
figurati

del ferro

per

ditesa

della

Giorgio

{San)

{San)

Principati

Wallf^rie.

Armellino. Vedi Ermellino.

Armi.
L'essere
torit
gli

Dei

armati d l'indizio di au-

e della forza delle armi.


tutti
gli

rono rappresentare

Poich i Greci usaDei con l'arme accanto,

volendo con questo significare che ogni cosa soggiace


alle
tre
i

97

armi e che
Fenici,
gli
il

la

come

ragione fondata nelle armi; nienmercanti, e dati al contmuo traff'.co,


la

figuravano

Dei con

borsa di danaro, pensando

che
armi.

tutto

mondo

consistesse

chezza.

Vedi Eia

del

rame

nell'oro

nella

ric-

Ragione posta

nelle

Armonia.
Marte e di Venere. Moglie di Cadmo, dono di nozze, le diede un peplo e una collana ch'egli aveva ricevuti da Vulcano e da Europa. Fu da Giove cangiata con Cadmo in drago.
Figlia
di
il

quale, per

Armonia.
Accordo
pressione
di strumenti

piacevole.

e di
Lira.

voci che

fanno un'immusicali.

Strumenti

Arnia.
Piccola capanna ricoperta di paglia dove
si

tengo-

no

le

api.

Vedi Bartolomeo
medicinale,
cui

{San).

Arnica.
Pianta
e annusati,
i

fiori,

ridotti

in

polvere
il

destano
di

fortemente lo starnuto, donde

nome di tabacco Vedi Sorpresa. Arno.


Vasari
lo

montagna datole dagli

alpigiani.

raffigura

coronato

di

spighe,

miglio

saggina, con un corno pieno di frutta, tenendo aperto

un

vaso

giglio in

d'acqua posato sopra un leone e con un mano.

Aro

o Gigaro.
il

Pianta velenosissima

cui bel

frutto rosso distilla


attratti

un sugo acre

violento.

ragazzi

dalla bel-

lezza del frutto, mangiandolo, s|>esso ne sono vittime.

Vedi
7

Insidia

Orrore

Spavento.

G. Ronchetti.

98

Aronne.

Sommo

sacerdote degli Ebrei.

Mandorlo. La

verga o bacchetta di Pietre preziose. colosamente.


in

mandorlo

di

Aronne fiori miraNel razionale, quasi

ordini

aveva quattro forma di pianeta, questo sacerdote quale vi preziose, nel primo del di pietre
la

erano

sardonica,

che

rappresentava
quella

Ja
di

trib

di

topazio, che indicava il di smeraldo simboleggiava la trib per la trib Maordine v'era il carbonchio condo la di Aser, e il diaspro per nasse, il zaffiro per quella

Dan,

Ruben, e Giuda; nel se-

lo

trib d'Issacar;

nel terzo ordine

figurava

quella di

Beniamino,

di e Vamatista per quella

y^\^^J INet-

trib
rillo

quarto v'era il crisolito per la taU; e finalmente nel e il bel'onice per quella di Zbulon, di Gad.
per
l'altra di

Efrain.

Vitello d'oro.

Arpa.

Uno

dei

pi

vecchi
si

strumenti

di

musica

...
clie
.

si

conoscano e di cui dell'antichit. Vedi Lenella Bibbia e nelle opere


ci7ra

trova

memoria a ogni passo


Tersicore.
,

{Santa)

Davide

Arpie.
Figlie
di

Taumante
e

e di Elettra.

Erano

tre,

cio

Aello, Ocipete dute presso le

seCeleno. Omero le rappresenta Esiodo e rafiiErinni sull'Oceano.

Pi tardi, poeti gura come vergini di gran bellezza. torme gareggiarono nel dipingerle sotto le e artisti Alcuni diedero loro capo pi orride e spaventose. ucorpo coperto di penne, braccia
di

gallina,

ali

mane con

artigli,

petto bianco e

gambe d uomo

ter-

hanno loro dato volminanti in piedi di gallina. Altri Alcuni supposero giovinette e orecchie d'orso. to di del volar rumoroso. ch'esse siano emblemi allegorici


della distruzione, della
delle locuste.

99

puzza e della contaminazione

Ariosto ne fa la seguente descrizione:


sette
in

Erano

una schiera,

tulle

Volto di donna avean, pallide e smorte. Per lunga fame attenuate e asciutte. Orribili a veder pi che la morte. L'alacce grandi avean, deformi e brutte:

Le man
Grande
e

rapaci,
fetido

e
il

Vugne incurve

torte;

ventre, e lunga coda.

Come
Arpocrate. Dio del
lenzio.
la

di

serpe

che s'aggira e snoda.

silenzio.

Era rappresentato

da un

gio-

vane con un dito

sulle

Le

sue

statue

labbra in atto d'imporre sitrovavano nell'entrata delsi


egiziani.

maggior parte dei tempi renani ed

Vedi

Silenzio.

Arrendersi.
Scudo. Raccontasi che
resa.
certi

soldati accerchiati

da
di

Cesare, misero la testa sotto lo scudo,

come segno

Arrendevolezza.
Sa/ree, allusione alla flessibilt dei suoi rami.

Arricchimento.
Serapide.

Volevasi

che

adorando

questo

Dio

si

potesse maggiormente arricchire; credendo che spesso demoni concedessero ricchezza agli uomini. Seconi
principi dei do alcuni Serapide e Proserpina erano grandi demoni; poich il medesimo Dio, che gli EGreci fu chiagiziani chiamavano Serapide, presso mato Ades (Plutone).
i i

Arricchito per
Anguilla.

le

discordie dei cittadini.


in

Uomo

atto di pescare un'anguilla.

Se


se

100

(discordia

l'acqua chiara e tranquilla (concordia dei cittadini);

ne prendono poche, mentre, se torbida


si

dei cittadini), nella

fa
i

una pesca abbondante. Aristofane,


fji

commedia
:

Cavalieri,

dire al personaggio

AI-

lantopoli

Hai Che

fallo

come

chi

nei

quieti

stagni
il

aWanguilla pesca nulla prende:

Ma
La
Arroganza.

poich avr
citt

fango sossopra volto


lu

Far gran preda;


tutta,

quando hai turbala


gran acquisto.

allor

fai

Tacchino. Turbante.

Ars noe.
Figlia
di

Nicocreone,

re
il

di

Fu amata da Arceofone,

quale,

Salamina in Cipro. non corrisposto,

mor di dispiacere. Questa fanciulla, per aver assistito con indifferenza al funerale del giovane, fu da

Venere cangiata

in

ciottolo.

Arsippe. Vedi
Arte.

Alcitoe.

Acanto, dalle cui


pitello corintio;

foglie

si

ricav l'ornato del


artisti

ca-

serv

talmente agli
arte.

che

fin

per

simboleggiare

la

loro

Arte militare.
f

Cicogna. Uccello che presso gli antichi era sacro imbolo della milizia; perch osservarono che le cicogne si radunavano in gran numero in luoghi slal iliti,

ove

convenivano di

notte.

Di

qui

la

simili-

trdine
tegici

degli
militari.

accampamenti e degli spostamenti

stra-

Arte superflua.
Ciotola
rotta.

Diogene,

vedendo un ragazzo che

101

beveva nel cavo della mano, spezz la propria ciotola, per mostrare che dove la natura tutto, l'arte
sup>erflua.

Artemide.

Una
di

delle
di

grandi

deit

della

Grecia,
di

era

figlia

Giove e

Latona, e sorella
distinguere
fra

Apollo.
punti
di

Nella
vista

descrizione della natura e del carattere di questa deit

necessario

vari

dai quali

veniva considerata dai Greci,

nonch fra

l'Artemide propriamente greca e certe deit straniere identificate dai Greci con la loro propria Artemide.
1"

Artemide come
E^sa
la

sorella di Apollo.

Sotto questo
di

riguardo
femminile.

considerata

come una

specie luce

Apollo

Dea

della

lunare,

come
e
le

Apollo
turna,

Dio

solare.
si

poich la tranquilla luce notla

cui
fasi

spesso
della

accompagna
o
si

rugiada,

varie

luna hanno,

avessero,

grande influenza su tutta

sempre creduto la natura, Artedelle donne, so-

mide era considerata come Dea grandemente benefica.

Ella era per eccellenza la


e
la

Dea

pra tutto vergini,


animali
di
lattanti

protettrice
fiere
i

dei

giovani,

degli

delle

che vivono nei


mortali,

boschi

montagna. Cacciatrice fra


della

Artemide era
finita,

fierissima

sua
corso

verginit.
il

A
suo

caccia
bel

la

Dea

compiacevasi
fresco
le

tuffare

corpo

dentro
sue

qualche

d'acqua,

circondata

dalle

Ninfe, tra

quali primeggiava per l'alta statura. Ri-

guardo agli attributi di questa Dea veggasi Diana. 2" Artemide Arcadica. Dea delle Ninfe, e come tale adorata' nei primitivi tempi in Arcadia, ove Artemide andava cacciando accompagnata da venti Ninfe, e con ahre sessanta figlie dell'Oceano; essa eseguiva danze nelle foreste di montagne. Il suo arco

102
e
le

Pan
le

frecce

erano temprate da Vulcano, e


i

somministrava
tro cervi

cani.

Il

suo carro era tirato

da quat-

con corna d'oro. L'Artemide Apqllo. aveva nessuna attenenza con 3" Artemide T aurica. Le leggende di questa
sono mistiche, e il almeno nei tempi primitivi,

Arcadica non

Uea

connesso, suo culto era orgiastro e con sacrifizi umani, fe-

nella 1 auride una condo la leggenda greca, eravi propria Artemide, Dea, identificata dai Greci con la

le cogli slranien gettati su cui venivano immolati tutti con la sua Ifigenia e Oreste sbarcarono ste tauriche. prese Brauron nell'Attica, donde la Dea

immagine a
i\

era Brauronia. L'Artemide Brauronia atta e Sparta, e in quest'ultima adorata in altare finche venivano vergheggiati al suo

nome

wli

Atene

fanciulli

spiccasse
reste

il

Ifigenia

sangue. Secondo nascosero il

un'altra

tradizione,
d.

U-

simulacro

Artemide

e la Taurica in un fastello di vimini che s'ebbe nome d. Ariana. ad Arioia nel Lazio, di immolata ad Artemide Ifigenia, che doveva essere

trasportarono

e divenne sua sacerdotessa,


I30,

fu,

con l'andar del temdistmta

identificata

con

la

Dea.

cazione della divinila ch'ella fosse un'antica la natura. Credesi nome d Artemiil applicarono asiatica, a cui i Greci abbastanza chiarito de Il suo carattere generale erano eunusuoi sacerdoti, Megabisi. i dal fatto che d'Efeso la rappretempio chi e che la su statua nel L'intera in^magisentava fornita di molte mammelle. rassomiglia le braccia aperte, ne della Dea, che ha corosuo capo coperto da una Il mummia.
a una

Artemide Efesaca. Deit interamente fosse la personifidall'Artemide Greca, e pare che fecondatrice e ahmentatnce delforza
4"

103

na murale, come quello di Cibele, e circondato da un nimbo raffigurante la luna; sopra il suo petto si scorgono segni zodiacali del Toro, dei Gemelli e del Cancro, sotto ai quali si trovano molte mammelle,
i

il

rovesciata,

rimanente del corpo, assai simile a una piramide coperto di figure d'animali mistici. Il

simbolo di questa divinit era un'ape.


greca,

Riguardo
Eileitia.

alcune deit considerate come identiche all'Artemide


veggasi Briiomarle.

Diana. Ditmna.

Artemisia. Secondo alcuni, ni nome di questa pianta deriva da Artemisia, moglie di Mausolo; altri invece, basandosi sulla propriet di questa pianta di destare
flusso
il

dei mesi nelle

fanciulle,

lo

fanno derivare da

Arthemis, nome greco di Diana, protettrice delle vergini.

Vedi Abrotano

Fedelt coniugale

Salute.

Arti.

Vedi Inventore

delle arti.

Arti del disegno.


Calaio,
delle
arti

consacrato
del

Minerva,
diede

quale
al

inventrice
il

disegno.

Vitruvio

chiama calathus
origine
cih
si

paniere
corintio.

che,

secondo

lui,

capitello
le

Evonimo, pianta con


di

preparano

cannucce

carbone che servono a disegnare.

Articiocco
Artifizio.

Vedi Carciofo.

Clematite vitalba.
scitare foglie

Una

volta

mendicanti, per sule

compassione,
di

usavano applicare sulla pelle


piaghe
artifidali,

questa pianta leggermente contuse, le quali


delle

producevano
nabili.

iacdlmaite

sa-

Artigli.

Vedi

Dioivolo.


Apuepi
Hapoepi.

104

Personaggio favoloso degli Egiziani, lo stesso che l'Apollo dei Greci. Questo Dio apparteneva a quelli del terzo ordine, i quali venivano riguardati come

forme o trasformazioni divine, venute a contatto col

mondo

fisico

per via

dell'incarnazione.

Era rappretrono,

sentato col corpo

umano, seduto sopra un


regioni
superiori

con

la

testa di sparviero e lo pschent,

simbolo del potere che


e
inferiori.

Arueri

esercitava nelle
in

Teneva
del

mano

il

tau,

simbolo

della vita

divina,

e lo scettro con la testa di cucufa,

insegna ordinaria

Dio.

Apuspice.
Presso
i

Gentili, colui che ricavava

presagi dalle

interiora degli animali.

Apvali Fpatelli.
Cos chiamavansi dodici sacerdoti, che presiedevano ai sacrifizi in onore di Cerere, per implorare un raccolto abbondante. I Fratelli Arvali avevano per distintivo una corona di spighe, legata di dietro con un nastro bianco. Vedi Ambarvali.

Asbamo.
Soprannome
giuramenti,
di

Giove
acqua

protettore

della

santit

dei
in

derivante
la

dalla

fontana
a

Asbameone
coloro

Cappadocia,
per
le

cui

ritenevasi sana e piacevole

persone dabbene,
resi

e pestifera

che

si

erano
giuri
lisi

colpevoli di spergiuro.

Appena che
presi

gli sper-

bevevano di quest'acqua, erano


costretti

da para-

confessare

il

loro

delitto.

Ascalafo.
Figlio
tri,

di

Gorgira.

d'Acheronte e della Notte, o, secondo alCostui pales che Proserpina, mal


grado
ni
il

105

sette

divieto di Giove,

aveva mangiato

gra-

melagrana, quando Cerere scese nell'inferno in cerca di sua figlia, Proserpina; e Cerere, sdegnata, spruzz il viso dell'accusatore con l'acqua del fiume Flegetonte, cangiandolo in barbagianni, uccello che
di

poi

Minerva prese a proteggere,


di

perch

Ascalafo

l'avvertiva

tutto

ci che

si

faceva di notte.

Asclepio.

Nome
Ascoi ie.

greco di Esculapio.

Feste dell'otre in onore di Bacco. Si celebravano saltando a piede zoppo sopra un'otre di pelle di becco unta d'olio e piena di vino. Colui che riusciva a
restarvi sopra

riceveva l'otre in prerhio della sua defeste si immolava un becco, nemico popolo celebrava Bacco con rozzi ver-

strezza.

In
Il

tali

delle
si,

viti.

e s'imbrattava di feccia.

Asfodelo.
I

Greci seminavano l'asfodelo intorno


grata
ai

alle

tombe

come pianta

morti.

Vedi Rammarico.

Asgard.
ve.

Soggiorno favoloso degli Asi o divinit scandinaVi si andava dalla terra su per un gran ponte
Biffost

detto

che

si

credeva

essere
si

l'arcobaleno

l'aurora boreale.

La

valle d'Ida

stendeva nel mez-

zo di esso. In questa valle sorgeva un palazzo d'oro, abitazione di Odino, intorno al cui trono erano collocati

dodici seggi,
di

riservati

ad

altrettanti

giudici in-

caricati
sta
il

decidere sulle contese degli uomini.


il

Que-

citt

fantastica era situata sotto


I

frassino ^drasil,

pi bell'albero del mondo.

s'innalzavano al di sopra del cielo e coprivano

rami di quest'albero con


la

106

Sotto
le

loro

ombra
vi

tutto

l'universo.

sue

smisule

rate cui

radici

erano alcune
la

fontane maravigliose,
l'albero,

acque avevano Servivano anche a


il

virt

d'infondere la sapienza.
e

inaffiare

fonnare

la

rugiada, ecc. Credevasi che alla fine del

mondo As-

gard divenisse Asi.

soggiorno degli uomini virtuosi.

Razza
mit

divina che,

guidata

da Sigge, venne dalfino


all'estre-

l'Asia nella Scandinavia.

Essa penetr
a

l'Alemagna e la Russia. Il suo capo and a stabilire in Svezia la sede del suo impero sotto il nome di Odino (vedi), e istitu una casta sacerdotale. Tutti gli Dei
dell'Europa
settentrionale,

traverso

scandinavi
il

appartengoifo

quella
es&i
il

razza,
di

abitano

cielo,

che ha preso da

nome

asgard,

soggiorno degli Dei.

Aski.
Figlia

dell'Oceano e di Teti, moglie di Giapeto.


suo

Diede
do.

il

nome a una

delle quattro parti del

Come

continente,

viene personificata in

monuna don-

na coronata di rose, con accanto un braciere d'incensi fumanti. Gli emblemi dell'Asia sono: Cammello, animale caratteristico di questo paese. Serpente. Alcuni vogliono che l'emblema speciale dell'Asia consista in tre serpenti, basandosi su alcune monete d'argento con l'inscrizione: C/ESAR. IMP. VII, e sul
cui rovescio figurano tre serpenti,
zati,

dei quali

due

driz-

il

terzo giacente, che col caix) cinge e lega la

coda

di

uno, e con la coda la coda dell'altro. Fra


si

vede sorgere la Vittoria sopra un canestro di vimini, simbolo dell'abbondante fertilit della terra asiatica. Porta l'iscrizione ASIA RECEPFA.
serpenti

Asina.

Vedi Gravidanza

celata.

Asino.

107

Gli Egiziani solevano disegnare


del

la

figura

di

que-

st'animale sulle focacce che offrivano a Tifone,

Dio

male; mentre l'asino era onorato nell'Arcadia e nella Guidea. Secondo una vecchia leggenda, appena che Giove prese possesso dell'impero celeste, gli uomini gli chiesero una giovinezza eterna, ci che venne loro concesso;
rante

ma

egli

incaric

l'asino

di

Si-

leno di portare sulla terra questo


il

dono
si

prezioso.

Du-

viaggio l'asino ebbe sete e

avvicin a una
la

fontana

per

!;ere,

ma

il

serpente

che

custodiva,

per ricompensa del suo permesso, gli chiese il tesoro di cui era portatore, e lo stupido animale cedette il

dono

lora in poi

un po' d'acqua. Dicesi che d'alvecchi serp>enti cambiano la pelle e ringiovaniscono perpetuamente. Un tempo i cristiani usavano fare una festa speciale per l'asino, inlrodudel cielo per
i

cendolo

in chiesa,

ove
e

ammesso
nera
to degli

nel

coro;

Bel principio

Carro tirato asini zo della stoltezza Francesco d'Assise (San)


all'imparare

Buon da Eremita Lon da Dio Marito economo Padre


adulatori

sulla

schiena.

cantava una messa o era perch portava una croce AllettamenVedi Abramo Antonio da Padova (SanC)
gli
si

ci

tosto

abbandonato

augurio

Derisione
Gentili

Disprez-

Fatica servile

Inattitudine

Indisciplinato

Lascivia
e

tano

moglie prodiga
Pigrizia

Orecchie d'asino
Testa

Ostinazione

parco

famiglia prodiga

Pelle d'asino

Priapo

d'asino

Vignaiolo.

Asmodeo.
Demonio che
invase
la

giovane

Sara,

figlia

di

Anna

e di Raguele, e che fu scacciato con l'esala-


zione del
so
lo
fiele di

108

spirito
istinti

un pesce. Sembra che Asmodeo fosdell'amore impuro e la personificazione


Gli Ebrei
tre teste,
lo

degli
re

voluttuosi.

ritenevano quale

una simile a quella a quella di un uomo, la terza, a di un toro, un'altra, un serpente, quella di un montone; per coda aveva cavalcava \m drago, piedi d'oca, e alitava fuoco; e e una lancia. See portava in mano uno stendardo
dei demoni.

Aveva

condo

alcuni,

Asmodeo

sarebbe

il

serpente

che

se-

dusse Eva.

Aspersorio. Arredo sacro con


dice
di
il

cui
altari

il

sacerdote asperge e bene-

popolo e

gli

con l'acqua benedetta. Ve-

Chiesa.

Aspettativa delusa. Gambero, e una mano in atto di afferrarlo, percon un ch nel momento in cui si crede di prenderlo,
guizzo repentino,
si

slancia lontano.

Aspide. Molte

cose

dissero

gli

antichi

intorno

questo

cos faserpente, che la morte di Cleopatra ha reso moso; ma essi lo conobbero assai poco, a giudicarne

loro senili. dalle contraddizioni che s'incontrano nei se creati aspidi terrestri e aspidi acquatici; Si sono cenerognoli, ne moltiplicarono le specie; si dissero lunbruni, verdi, ecc.; si diede loro la
neri,
gialli,

ghezza di un piede,

un cubito, di un braccio, perAlcuni lo fanno munito di fino di cinque cubiti. escono di bocca come zanne di cinuncini che gli sgocciolano ghiale, ahri gli danno denti concavi che dice che dal suo corpo continuo veleno. Agricola una puzza insopportabile; secondo Eliano, ha
di

esce

scaglie

rosse,

cammina lentamente

sparge

veleno

dalla bocca.

109

Brunetto Latini, dice che iaspide porcarbonta in capo una pietra preziosa che ha nome quando Vincanlalore vuole quella pietra, dichio, e ce sue parole, e quando iaspide se ne avvede, fn-*

contamente ficca iuna orecchia in terra e Valtra si tura con la coda, si che non ode le parole dello mcanlalore.
I

cristiani del

medio evo raffiguravano


piedi del Salvatore;

l'a-

spide
lit,

come emblema
ecc.

della cupidigia e della incredui

Lo
suo
il

si

vede sotto
divino

co-

me

sotto quelli
al

del cristiano fedele, che deve, egual-

mente
spide
diversi

maestro,

canmiinare
fu
sotto

su

ain

basilisco .

L'aspide

rappresentato

modi,

ma

ordinariamente

forma

d'un

rettile corto, senza zampe, con una testa larga, oppure sotto quella di un quadrupede avente zampe cor-

tissime e

una coda

di serpente.

Asprezza.
Berberi.

Uva

acerba.

Assalto.
Picca

abbassata

orizzcHtalmente.

Piede

sinistro

piantato in avanti, ci che nelle statue e nelle


glie

medalo

segno

d'assalto;

perch
aiuta
il

in

iale

posizione
in

slancio del piede destro


direzione.

colpo

qualunque

Gli antichi maestri d'armi, quando si doveva combattere con arma da lanciare, comandavano ai fanti di pont il piede sinistro in avajiti, perch in
questo
le

modo

il

colpo riusciva pi forte nel lanciare


se
il

freccie.

Mentre

combattimento doveva essere


in

alla

spada, allora comandavano di porre


affinch la destra
si

avanti

il

piede destro,
al

trovasse pi vicina

ferire.

Assedio.
sta

ilo

salita

Scala a mano, come segno di delle mura.

alla

conqui-

Assenzio. Dal greco


vivace,
di

apsnlhion,
forte,

impossibile

bersi.

Pianta

odore

maro. Vedi Amarezza


della
vita

penetrante e d'un sapore a-

Amarezza

Ravvedimento

nella dolcezza

Sacerdozio.

Assiolo.
Piccolo uccello notturno,
locco.

Vedi Mimio
divinit

affine

al

gufo e

all'al-

Parassita.

Assur. Suprema
inunediata

adorata dagli Assiri, sotto


protezione
vivevano,
e

la
il

tui loro

speciale

impero
figura

fioriva.

Era ^neralmente
un cerchio.

personificato
Il

da una

alata

dentro

suo simbolo era

un'aquila.

Asta.
Si dice che
gli

antichi
le

dall'origine del

mondo
gli

ebe

bero in venerazione
per questa
posteriori

aste,
si

come Dei
statue
gli

immortali,

venerazione
nelle

vuole

che anche
l'asta.

avessero

loro

Dei Anzi un

semplice bastone dritto presso


della
divinit.

Vedi Como

Guerra intimata Lancia supremo Valoroso.

Giunone Lucina Minerva Onore


a

Egiziani fu simbolo

Asta celibare.

Nome
fosse

che

Romani
nel

diedero
petto
di

una

lancia

stata

immersa

un

gladiatore

che ab-

battuto e ucciso.

Vedi Copula
tutti

maritale.

Astarte.

Dea

adorata presso

popoli semitici. Si vuo-

le

Ili

la

che

Astarte
tutto

personificasse
lo

forza

d'amore che
o
il

penetra
del

l'universo e

feconda,

principio

concepire

e partorire.

Questa Dea, che sembra

rappresentare la Luna, era adorata sotto diversi so-

propri.

divermero dei nomi consacravano piccioni, granchi, e in tempi pi recenti anche leoni, e fra le frutta, la melagrana, oltre a delle stacciate in forma di falce per imitare la figura della luna nuova;

prannomi,

quali
gli

alla

lor volta
le
si

Fra

animali

non

si

spargeva sangue
sacrifizi

sui

di

lei

altari,

ma

le si of-

frivano
capretti.

di

animaH maschi,
singolare
I

specialmente
del

La

parte per pi
orgie

suo

culto

consisteva

nelle

oscene.

sacerdoti di
e
si

Astante
sacri,

erano eunuchi
ossia

vestiti

da donna,

chiaunavano

donne dette sacre, ossia prostitute, le quali prostituivansi pubblicamente per anicchire il tempio della loro Dea. I luoghi consacrati al suo culto erano specialmente fioriti giardini con frondosi alberi. Dalla forma e dagli attributi con cui veniva rappresentata la Dea, risulta che l'immagine pi antica che se ne conosca, quella di Pafo, era una pietra conica bianca. Nella Fenicia raf^resentavasi con una figura avente la testa di vacca o di toro. In ultimo ebbe sembianza umana, e sulle medaglie di Settimio Severo, vedesi col capo radiante, seduta su di un leone, col fulmine in una mano e
bagascioni,
e
lo

scettro

nell'altra.

Secondo
as

alcuni

l'etimologia
(stella)
;

di
se-

Astarte deriverebbe dal persiano sitrah

condo
l), te

altri

dall'irlandese

(fuori),

lar

(oltre,

di

(Dea), traducendo la Dea dei lunghi viaggi, per spiegare la somiglianza con la peregrinante luna.

Astemio.
Civetta, che succhia le proprie uova. Si credeva ch^

le

112

vino

uova
si

di quest'uccello, date per tre giorni nel

a chi
tal

ubriacava, avessero la virt di suscitare una


il

ripugnanza per

vino da prenderlo in odio.

Asteria.
Figlia
di

Coeo
la

e fu

di

Febea, sorella
resistenza,
la

di
il

madre

di Ecate;

amata da Giove,
sua
si

quale,

Latona e non
in

potendo
quaglia.
l'isola di

vncere
E.ssa

trasform

poi

gett

nel

mare,

ove divenne

Delo.

Astinenza sessuale. Mula; perch animale


so

per

istinto

naturale avverl'a-

all'accoppiamento.

Gli antichi credevano che


in

more ardente
una mula.

di un innamorato venisse assai mitigato,


cui
si

cospargendolo di }x>lvere

fosse

avvoltolata

Astrea.
Figlia
di
altri

Astreo
di

secondo
ralmente

re d'Arcadia e dell'Aurora, e Giove e Temi; riguardata gene-

come Dea

della
gli

giustizia.

Nell'et dell'oro

abitava sulla terra fra


l'et

uomini onesti; nell'et del-

l'argento discendeva raramente dal cielo;


del

n
co,

la
il d'i

ma quando rame cominci a fabbricare armi, abbandoterra e vol in cielo, dove divenne, nel zodiasegno della Vergine.
Rappresentasi sotto forsevero,

ma
no,

donna dallo sguardo


spada o delle spighe

d'aspetto
in

nobile

e maestoso, con la h'ilancia o una


la

palma

una ma-

nell'altra.

Astri. Vedi Astronomia.

Astro della China.


Bel
fiore,

per Ta sua elegante forma stellata chia-

mata volgarmente Margherita o Regina Margherita. Vedi Eleganza Stima.


Astronomia.

113

Gli antichi Thanno personificata con la musa Udandole per attributi principali la sfera, la corona di stelle e degli strumenti matematici. Nel medio evo fu raippresentata sotto la figura di una
rania,
in mano talvolta una rosa dei venti, un moggio pieno d'acqua, sotto cui sono indicati alcuni astri. Gli artisti moderni trattarono questo soggetto in maniere assai diverse, per esempio, sotto la figura di Atlante che sostiene il mondo e contemplando il cielo; setto forma di donna con ali nei

donna,

avente

una

palla,

capelli,

rnucchiati,

piede destro poggiato su dei volumi amtenendo nella destra uno stile, col quale indica una sfera su cui la figura appoggiata. Gli
e
il

emblemi
la,

gli

attributi

dell'cistronomia

sono:

Aqui-

uccello che raggiunge una

grande altezza. Astri,

che studia.
stanze.
nio.

Compasso, che serve per misurare le diClobo celeste, che rappresenta il suo domi*
suo strumento principale.

Telescopio,

Astuzia.
Camaleonte,
i>erch,
dicesi,

muta

di

colore secon-

do

diversi tempi della sua vita. Pernice.

raffiguravano
ricoli,

Gli antichi un uomo furbo nello schivare i pecon una pernice e un cacciatore da essa bur;

lato nell'inseguirla

segnasse
si

ai

pulcini,

perch volevasi che la pernice inancora inabili al volo, a stendere coprirsi

rovesciati per terra

da

loro stessi di

fo-

glie

erba,

all'avvicinarsi
fischio;

del

cacciatore,

avvertiti

dalla

madre con un
poi

mentre essa volando dalo lusingava


via,

vanti ai piedi dell'inseguitore,


pigliare,

a lasciarsi
lo
li

repentemente volava

ritornando poal-

co dopo, finche cos, ingannando il cacciatore, lontanava dai pulcini, e con un altro fischio
8

av-

Q. Ronchetti.

veniva di fuggire.
il

114

che.

Serpente

secondo

Mose
nelle

e
fa-

vole di

Ko/penenuta pi astuto degli animali. astuzia. Esopo la personificazione dell

Atalanta o Atalante.
Arcadia L'una era dagli antichi mkologi. e celebre per destrezClimene, figlia di Giasone e di Con le sue frecce uccise za nel maneggiare l'arco. attentarono al suo pucentauri Reco e Ileo, che i .Col^^^.. e - trovo Argonauta dore: and cogli d, dopo alla caccia del cinghiale qualche tempo azio^ il primo coW. scaglio Calidone, contro cui essa e da l'onore di vedersi presenta
dell

Due donne

di questo

nome sono

state

spesso con-

fuse

ne che

le

procacci

Meleagro
agilit

famosa per bellezza e per Scheneo, re di Sciro. era altre Superba di questa e delle
nella
corsa.
doti di cui era
fornita,

il

premio della

lotta.

-L

altra,

figlia

d,

alla sua mano, lasciava alla corsa. Ella si Insieme con lei una prova seguiva col suo gi poi lo sorpassare dal pretendente, essergiungeva a colpirlo, doveva vellotto, e se non ucciso e caso il pretendente era gli sposa; nell'altro termine della corsa. Patesta appendevasi al la sua tinsubirono una tal sorte, recchi dei suoi adoratori

vano

impose a coloro che aspu ciascuno di ^si sostenesse che

Macareo. che Ippornene, figlio di Ata astuzia della velocita di giunse a trionfare per oro, che, aveva dati alcuni pomi d Lnta La Dea gli dopo l'altro, e mentre ieUorrere, lasci cadere l'uno corraccogherh. rallento a Atalanta si fermava per n^eta Ippomene pot giungere alla sa in modo che ^tentazione della fanprima di lei. Allora la crudele nell im passione cosi viva, che dulia si cambi in sposi .misero nozze, gh pazienza di consumare le

aiutato

da Vener

perfino

115

a profanare il tempio di Cibele, presso il quale la corsa aveva avuto luogo. La Dea. irritata, volle castigarli, e li cangi in leoni, che la mitologia figura attaccati
al

suo carro.

Atamante.
Eolo, era re dei Minii in Orcomeno di Dicesi che esper moglie Nefele. sendo stato cangiato in fiume, una fiaccola si accendeva nelle sue acque nell'ultimo quarto di luna.
Figlio di

Beozia.

Aveva

Atanasia. Dal greco athanasla, immortalit. Pianta durevoli. Vedi Tanaceto. ri gialli

coi

fio-

A targato
Dea
mina,
natura.

<

Atergate.

della Siria, personificazione del princHjio femdella generazione o delle forze passive della

Era venerata in forma di donna con la coda di pesce, e anche sotto le sole sembianze di donna e il resto del corpo di pesce. Secondo Macrobio Atargate raffigurava la Terra, la quale, come simDecreto. bolo, simile alla Luna. Vedi Adad

Ate.
di
ale, male. Si credeva figlia di Giove e Eride o della Discordia. Presso i Greci era la Dea della ingiustizia e dell'offesa, di cui Omero cos ne

Dal greco

parla:
se:

Questa Dea agisce e influisce in tutte le co il delitto che figlia tremenda di Giove: altera la raigione e sparge dovunque il terrore. Gli agili suoi piedi sembrano aver le ali. Librandosi sul capo degli uomini, li eccita tutti al male, all'iniquit. e non li abbandona se non dopo averli fatti cadere

la

nei lacci della perversit .

Avendo Ate

suggerito

a Giove
getto a

il

decreto con cui Ercole sarebbe stato sogil

Euristeo,

padre degli Dei, trasportato dal-


la

116
la

collera,

l'afferr

per

la

precipit

sulla

terra,

splendida sua chioma e giurando che non avrebbe

mai fatto ritorno all'Olimpo. Da quel tempo essa non cessa di perseguitare il mondo con infinita rapisuoi passi lasciano imdit, e ovunque si ferma,
i

pronte di distruzione e di sterminio.

Atene.
Civetta.
vetta,

Emblema

di

questa

citt,

perch
a

la

ci-

che

La Dea
tavano per

vede di notte, della saggezza


le

consacrata

Minerva.

infatti,

vede
di

tenebre e nulla

sfugge.
la

Le monete

malgrado le Atene por-

effige

civetta.

Atergate. Vedi Aiargate.

Athor o Hathor.
Divinit egiziana,
figlia

di

Ra

(o

Sole).

Ha

per

emblema

la

vacca.

Le

sue rappresentazioni sono mol-

teplici. Ordinariamente raffigurata con la testa di vacca portando il disco del sole tra le corna; talvolta anche sotto forma umana, portando l'avvoltoio

sul capo, proprio a tutte le divinit madri, e

il

disco

del sole fra due corna di vacca, insieme a due pen-

ne; inoltre molto


cia

comune
che
si

e antica l'immagine a fac-

umana

di fronte,

avvicina alla forma trian-

vacca, avente sul capo un tempio come principale ornamento, da cui ebbero origine i capitelli d'Hathor del tempio dei Tolomei. che falsamente furono detti a testa d'Iside. La Dea
golare,

con

due corna

di

talora

tiene

strumenti musicali

come segno

di

gioia;

ed

la personificazione

delle donne,

ma
:

specialmente
fu
il

delle vergini e
nutrice, e

delle

principesse.
tutti

Athor
gli

chiamata
suo

anche signora di
al

Dei

nome

sembra alludere

mondo
in

e alla natura.
la

Greci cre-

dettero riconoscere

essa

loro

Venere Afrodite,

che
rappresenta
il

117

fecondila.

l'idea

della

ci

pare

alluda

simbolo della vacca.

Ati n Atti.
Cibele era mBellissimo giovane Frigio del quale casto amore; e che lo nomino suo namorata di puro e mtatta la sacerdote a condizione ch'egli conservasse
fajre obbligansua verginit; ci che egli promise di poigiuramento. Ati viol per la promessa, dosi con figlia del ch innamoratosi di una bellissima Ninfa, Sangario, godendo sovente dell'amor

Dio

fluviale

subito

che fece la Dea ne fu tanto sdegnata, da se e morire la Ninfa e scacci il giovane quale ravvedutosi del fallo comdal suo servizio. Il pazzo cormesso, divent tanto furioso, che come urlando, battendo la temonti gridando e reva per
suo.

Di che

sta

qua e

l,

stracciandosi
fin

il

pietre,

con cui
la
in pino,

per evirarsi,
a

corpo con acutissime e mentre stava per


del

uccidersi,

Dea mossa

piet

suo

stato,^

lo

con cui si coron in memoria dell anintorno ad A.H cora amato giovane. Un'altra favola seme di Giove sparso in terra (che la seguente. Dal giovane) sognava di essere forse con qualche bella d'uomo, ma che aveva nacque un genio in forma Di per l'uno e l'altro sesso, e fu chiamato Agdiste.
cangi
che spaventati
gli

gli

altri

Dei,

tagliarono la frutquesta nacque un albero di melagrano, dei cui riemp il ti la figlia di Sangario passando di l si

parte

come di cosa mostruosa, maschile gettandola via. Da

grembo per mangiarli


allora
rest

ma
a

questi

tosto

sparirono,

gravida,

un

selva,

bambino, ove una capra andava ad allattarlo, in modo che sopravvisse. Fatto gi grande fu chiamato Ati,
bel

suo tempo mise alla luce vergogna nascose m certa che per
e

118

ed era di una bellezza piuttosto divina che umana; per cui il Genio Agdiste lo am ardentemente. Avvenne che un bel giorno and a Pessinunte citt principale della Frigia, ove il re del paese gli diede in sposa la propria figlia: e gi tutto era preparato
per celebrare le nozze,
suoi incanti,

quando Agdiste, che andava


il

dietro all'amato giovane quivi arriv; e mediante certi

fece impazzire talmente Ati e


si

re

suo

suocero,

che furiosi

evirarono con

le

proprie ma-

ni. pentito poi Agdiste di ci che aveva fatto, perch l'amore di Ati non era ancora del tutto spento, preg Giove, e l'ottenne, che le altre parti de! corpo dell'amato giovane non potessero mai corrom-

Ma

persi.

Gli

antichi

personificavano
frutti;

in

Ati
le

fiori

che
fin-

non producono semi ne sero che si evirasse.

perci

favole

Atlante.
Gigante, figlio di Giove, o Giapeto, e di Climene, e padre delle ladi e delle Pleiadi, chiamate dal suo no-

me
te

Atlantidi.

Un

giorno essendo stato avvertito dall'O-

da Giove, prese a odiar talmencompagnia, che non volle pi ricevere nessuno in casa sua. Perseo vi and, chiedendo ospitalit ad Atlante, ed essendogh stata negata, Perseo, offeso, mostrandogli la testa di Medusa, lo trasform in una montagna tanto alta, che vi poggiava sopra il cielo con tutte le sue stelle. Altre tradizioni vogliono che
racolo di guardarsi
la

Atlante, avendo guidato i Titani nella loro lotta contro Giove, questi, vinto che l'ebbe, lo condzuin a
essere
la

cariatide

del

firmamento.
il

Per

cui

rap-

presentato nell'atto di reggere


di

globo celeste. L'idea

ra

Atlante sostenitore del cielo sembra essere la pue semplice personificazione d'una nozione cosmo-

grafica

119

degli
antichi
ri-

proveniente

dalla

credenza

spetto alla natura del cielo e la sua relazione con la


terra.

Atreo.
marito di Erope, quale sedusse la propria cognata Erope, che ebbe da lui due figli. Atreo, per
Figlio di Pelope e d'Ippodamia,
di
e

fratello

Tieste,

il

vendicarsi,

fece tagliare a pezzi


la

figli

di Tieste,
il

fa-

cendogli

mangiare
indietro

loro

carne e bere
il

loro

san-

gue

in

un convito. Dicesi che

sole stesso inorridito,


coi

ritornasse

per non illiMninare


delitto.

suoi

raggi

tanta scelleratezza; e tutta la stirpe di

Atreo fu po-

co dopo punita di cos enorme

Atropo.
Dal greco a
la

privativo,

Irop'm,

cangiare, perch'

essa era inflessibile.

Una

delle tre Parche, figlia del-

Notte e

dell' rebo.

Vedi Parche.

Attaccamento.
Cane. L'affezione di quest'animale p>er il suo padrone conosciutissima. Edera, le cui barbatelle e le
radici
si

ficcano negli interstizi dei muri, attaccandosi

terwcemente.

Ipomea.

Attacco. Vedi Segnale d'attacco.

Atteone.
Celebre cacciatore, figlio di Aristeo e di Antonoe, di Cadmo. Sorprese Diana e le sue compagne p>erci mentre nude si bagnavano in una fontana
figlia
;

fu dalla

propri
in

Dea trasformato cani. Dopo la sua


!o
si

un cervo, e divorato dal morte, Atteone fu venerato


in
p>er

Beozia e
dai

invocava
sole

protezione contro

gli

effetti

disastrosi

del

canicolare.
altro,

sbranato

cani

non era

Forse Atteone che un'immagine


gi

120

della natura vegetativa che soffre e avvizzisce ai rag-

cocenti della canicola.

Atti.

Vedi

AH
conosciuto per la sua
il

Attivit.

Ape,
secondo

insetto
i

attivit.

Timo.
che

Greci, per

suo aroma
evo,
le

forte, piccante,

dame, per simboleggiare l'attivit dei loro cavalieri, ricamavano sulle loro sciarpe un'ape ronzante intorno a un ramo di

energia.

Nel medio

timo.

Attributi.
arti, l'attributo un oggetto reale o che serve a far conoscere un perso naggio. L'impiego degli attributi in arte antichissimo. Presso certi popoli, in Egitto per esempio, l'at-

Nelle belle

convenzionale,

una parte considerevole dell'arte, se non Presso Romani, questi atGreci e tributi erano scelti in modo da rammentare una parte di storia del Dio e dell'eroe rappresentato, e anche a ricordare, a simboleggiare una virt, una potenza
tributo era
la

principale.

particolare del
tributo del
lo

personaggio.

Cos

il

fulmine era

l'at

di

padrone del cielo. Giove; il pavone, quelGiunone, per simbolo del suo orgoglio, ecc.
le

D'altra parte,

qualit e le virt,
lo

e perfino le forstesso

me
gio

degli

Dei,

erano molteplici:
ciascuno

personagassai

poteva

a vicenda

possedere degli

attributi

diversi,

aventi

un

significalo

speciale:

cos

per Mercurio, Dio dei ladri, degli oratori, dei mercos per Apollo, Dio della luce, della canti ecc.
;

In architettura, l'atmedicina, della musica, ecc. tributo indicava spesso la destinazione di un edificio:

Vaquila indicava un tempio di Giove: la


pio di Apollo;
le

lira

un tem-

quadrighe sormontavano

la

sommi-

121

teatri, ecc. delle maschere ornavano una nuova simbolica nacque dal cristianesimo. Dal principio timida e poco variata nell'arte delle catacombe, essa si arricch all'infinito quando l'arte nuova usc da sotto terra coi fedeli, e le chiese

dei circoli
tardi,

Pi

si

moltiplicarono.

Gli

atlributi

cristiani,

che

si

rife-

riscono
santi,

ordinariamente

alla

vita
le

degli

apostoli,

de

o destinati a rammentare

circostanze del loin


i

ro
ta

martirio,
l'arte,

sono innumerevoli.
la

D'allora

poi,

tutat-

tutta

cognizione umana, ebbe


scienza,

suoi

tributi.

Di dove nacque una


e

l'iconologia.

Atum

Atmu. Vedi

Nefer.

Audacia.
Collo.

Cicerone disse:

Nondimeno
cio

quali

saranno

quelli ristoratori di gran collo;

'anto superbi che

ardiscano,
cia,

mentre
della

il

pretore

presente nella provin-

giudicare la volont sua. Larice. Considerato cogigante


vegetazione,

me

quest'albero
,

s'innalza

audacemente a grande altezza.

Augure.
Presso i Romani, chi era incaricato, con l'interpretazione di segni e di indizi, di dichiarare la volont degli Dei, per il buon governo dello Stato e
delle persone.

Una

delle sorgenti di questi loro indizi

era

l'osservazione degli uccelli.

Augurio buono. Vedi Buon

augurio.

Augurio Augurio
tore,

cattivo.
di

Vedi Cattivo augurio.

morte.

Lupo. Raccontasi che quando Massimino imperauomo feroce e bellicoso, venne in Italia contro
e

Massimo
la

Balbino, per essere


egli
si

500

lupi entrati
gli

nel-

citt

dove

era ritirato; ^li indovini

pr-


nosticarono
soldati.

122

infatti fu ucciso dai propri la morte: Nella rovina, che gli Ebrei ebbero sotto Alupi e le iene, correvano per tutta la citt driano,
i

urlando.

Auguste!.
Soldati pedoni, avevano per insegna un gallo verde in corsa con la testa ripiegata sulla schiena, in una targa bianca, circondata d'un cerchio rosso, allargandosi
fino
al

margine.

Aureola. Vedi Nimbo.

Aurora.
Figlia di Iperione e di Tea. I greci la chiamavano Eos. Presiedeva alla prima luce del giorno e abitava un palazzo vermiglio. Aveva le dita e U

braccia rosee; dicevasi che


ogni mattina dal suo
d'oro,
si

lieta

e robusta
il

si

levas

letto,

indossava
i

suo mantell

affrettava a bardare

suoi cavalli

Lampo
delli

Fetonte

(splendore
luce

scintilla)

per

gratificare
il

diurna
Sole,

Dei e uomini, prevenendo

corso

de|

spargendo di rose gialle e vermiglie il sue cammino. Raippresentasi ordinariamente coronata raggi, e talvolta alata alcuni le mettono in man^ una fiaccola. Tre mortali furono sucessivamente mati dall'Aurora: il titano Astreo, il bel cacciator Orione e Titone re dei Troiani, il quale la spos]
e
;

e per lui chiese e ottenne in


talit,

dono da Giove

l'imjnorj

ma
e

per essersi scordata di chieder mche ui

perpetua giovinezza,
lezza
attrattiva.

egli invecchi perdendo ogni be Ridotto Titone vecchio tutte ghe, non capace d'altro che di far sentire la sul voce, fu dall'Aurora abbandonato, e convertito in cicala: allegoria del giorno che bello e fresco la

mattina,

poi

dai

raggi

cocenti

del

sole

vien

fatto


\ecchio,

123

la

secco

deforme.

Titone

rese

madre

di

da Anon cess chille. Dopo la morte del figlio. Aurora scendono sull'erba di piangere; e le sue lagrime, che

Mennone, principe

degli Etiopi, che fu ucciso

e sui fiori,

formano
il

la

rugiada.

boleggiavano

crepuscolo con

la siella

Gli Egiziani simVenere. Vedi

Speranza.

Austerit.
Carciofo.
questa divisa:

Nella Scozia, l'ordine del cardo aveva Nessuno mi offende impunemente.

Autorit.
Bastone
di

comando.

Corona.

Globo.

Scellro.

Tutti questi attributi sono insegne di onnipotenza.

Autorit della Chiesa.


Chiavi incrociate.

Autunno.
Nella personificazione delle stagioni, che nello stesso tempo simboleggiano le et dell'uomo, l'autunno raffigura la vecchiaia, prima della decrepitezza, rappresentata dall'inverno. Vasari lo rappresent con Cornucopia piena di frutta, specialmente Bacco. d'uva. Fichi secchi, che si sacrificavano a Bacco. Dio della vendemmia. Selvaggina e uccelli. In autunno

si

apre la caccia. Vite carica d'uva, segno della ven-

demmia. Vedi Mascherala.


Avarizia.
Personificata
in

una
in

figura

magra,

macilente,
le

di

sguardo sospettoso,
freddo; tenendo
il

atto di tirare

a s

braccia
o pre-

e le mani, ristringendosi nei paimi,


pollice stretto

come

se gelasse dal
dita,

mendo
Nibbio

contro

una borsa. (vedi Rapccit). Rospo.


il

p>etto

fra

le

Animali: Lupo.
Diversi; Borsa

no
sinistra

124

chiusa. Forziere, in cui sono custoditi

suoi tesori.

Main-

con

le

dita strette; perch,

secondo

gli

terpreti

dei

sogni,

essendo essa anche segno di gua pi


atta al custodire,

dagno
pi

e arricchimento, e pi

come
stret-

tardiva,

adatta alla tenacit. Diogene sole

leva dire non doversi pyorgere agli amici


te;

mani

cio

alla

piacevolezza

si

doveva

aggiungere

la

liberalit.

Avaro

ricco.
i

Tantalo, secondo

seguenti versi di Petronio:

Non

pu

il

misero Tantalo infelice


ber,

Tra l'acqua

ne

vicin frutti
lice.

corre.

Ne Ne
Avatara.
Parola
scesa,

l'ardente

desio

saziar gli

Questi pu avanti agli occhi nostri porre L'imagine d'un, ver cui ogni ben scorre
si

pu mai per

la

fame

torre.

sanscritta,

che

propriamente

significa

di-

ossia

Vatto del discendere; come, per esempio,

da un battello o altro veicolo; ma viene particolarmente applicata alla incarnazione delle divinit indiane e alla loro comparsa in terra solo qualche forila

manifesta.
Citiso.

Avormiello. Vedi

Avvenimento
Barca
col
lo

del cristianesimo.
Pietro, che

figura non soanche nei ducati d'oro di Camera Apostolica, quale segno della felicit seguitane dopo essere stata predetta tano tempo prima.

pescatore S.

nell'anello del

Papa,

ma

Avvenimento
Mula.

fortuito.
che

Raccontasi

Gabba
per

fu

incoraggiato
visto

nuove e generose

imprese,

aver

partorire

una sua mula,


suo

125

ci che prese per

nonno,

rispondendo

buon augurio, perch agh indovini che prometteci

vano gesta gloriose al bambino, disse che rebbe quanto partorisse una mula.

avver-

Avversarlo.
Testa, col collo, la faccia e
tratto,
gli

occhi

in

gesto con-

secondo

gli

astrologi,

quali,

chi

nasceva
dello

qusmdo un
Scorpione,
carattere

simile segno, posto nel

decimo grado

ascende sopra l'orizzonte, predicevano un


indomabile e ostinazione nelle opinioni.

Avversit.
Bastone, su cui
sa
sotto
le
si

appoggia per
che

sostenersi,

oppresco!

sventure
{perch

l'aggravano.

Capanna,

tetto

rotto,

sicuro

per

non possiede nemmeno un rifugio riposarvi, ^pada spezzata, che non pu


Veste nera, perch porta
il

pi difenderla.
giorni
felici.

lutto

Vedi Disprezzo

matore deiravversit
sit.

dell'avversit

dei

Do-

Fatto pi potente dalVavv^r-

Avvilimento.
Polpo. Dicesi che quest'animale
do, che
di
sia

talmente timi-

vedendo

il

pescatore non
attacca
ai sassi

si

sfuggire,
la

ma

si

muove, n cerca pi vicini, oppure


si

piglia

mano

del pescatore,

gli

attacca

alle

gambe; e cos vien preso; a somigliauiza di chi, preso da subitanea paura, avvilito e attonito non sappia
darsi ragione del

male o del pericolo che

lo sovrasta.

Avvocato.
Palma, come emblema
che anticamente
avvocati.
si

di

eloquenza

vittoriosa,

attaccava alle porte delle case degli


Avvoltoio.
I

126

vollero

poeti
e

molti

naturalisti

dare un
per

istinto

ghiotto
alla

crudele a questo

uccello;

opposizione

Compassione Marte Meta Rimorso Morte Natura


Cenienario
Invidia

supposta generosit dell'aquila.

Vedi Anno

Divina provvidenze.
Misericordia

Presagio

Testa

d'avvoltoio.

Azalea. Dal greco

azalos,

bruciato,

arido.

Pianta

che

ama

terreni aridi.

Vedi Temperanza.
a Giove, simboleggia
i

Azzurro.
Questo
colore,

dedicato

l'ele-

vazione di mente. Secondo Platone,

sacerdoti d'Isi
la
le

de erano
te
al

vestiti

d'azzurro,
svegliati

affinch

mirandoH
colore,
di
la

gen-

innalzassero,
cielo.

da questo

menti

Cicerone us talvolta
con ci

vestirsi

questo co-

mente sua si innalzava molto. Leggesi in Ester che il re Assuero aveva tutta la camera addobbata d'azzu^ra,
lore,

volendo

significare

che

per

mostrare

Aria
restia

suoi

Cherubini
Gloria

Maria
Cielo
<

alti

pensieri.

Vedi Acqua
Dignit

Vergine

Euca-

Trinit

Virt.

B.
Baali Bel o
Signore,
in

Belo.

padrone.

Nome
d
al

generico

indicante
la

Dio
deno-

molte lingue siro-arabiche. Nella Bibbia


si

minazione di Baal
dei

nume maschio
si

principale

Fenicii;

e nelle cerimonie con cui lo

venerava

127
parlasi

che
gli
si

delle

offerte

d'incenso

porgevano,

delle frutta,

dei dolci,
gli

come pure

dei torelli, e perfi-

no dei bambini che

Moloch.
crifci,

come al Dio si immolavano, Baal danzavano, durante i saintorno all'altare, e se le loro preghiere non
I

sacerdoti di

erano esaudite, facevansi sul corpo dei tagli coi col telli finche ne fosse corso il sangue, al pari dei sacerdoti di Bellona.
I

suoi adoratori

si

inginocchiavano

davanti alla sua


rare in suo

statu?.,

baciandola, e solevano giu-

nome. Vedi Omorol(a.


presso
Fenici.

Baau.

Dea <lella Babbuino.


intelligenza

notte

Specie di scimmia che mostra un'obbedienza e una Ira rimarchevole. Vedi Equinozio
Lettere

Luna
e

Nuotatore

Sacerdote

Terra.

Baccans^i.
Orgie
naie
in
in

festive

sacre

in

onore di Bacco presso

Romani. Dicesi fossero


Etruria e
segreto.

introdotte dall'Italia meridie*

quindi a

Roma,
a

ove celebravansi
bere
fuori

Gli

iniziati

davansi

d'ogni

misura, e ubriachi che fossero, trascendevano in ogni


sorta
dieci
nersi

di

eccessi.

Il

tempo
i

dell'iniziazione
l'iniziato

era

di

giorni,

durante

quali
nel

doveva

aste-

da ogni piacere;

decimo sedeva a solenne


nel
ini-

banchetto,

era purificato con acqua e introdotto

santuario. In principio soltanto le


ziate,

donne venivano
tre giorni

e le orgie

si

celebravano durante

in

ciascun anno.

Pacula Annia, matrona della Campania, pretendendo essere mossa dall'influenza diretta di Bacco, cambi interamente il modo di cele-

Ma


hrazione,

128

di giorno,

ammise

gli

uomini all'iniziazione, e ordino

che

le

feste.

Imo a quel tempo celebrate

avessero a solennizzarsi la notte; e che invece di tre


giorni all'anno,
ni

fossero a esse consacrati cinque giorin

per ciascun mese. D'allora

poi la licenza e la

sfrenatezza non ebbero pi

limiti.

Tanto
alle

gli

uomini

quanto
voglie,

le

donne abbaodonavansi

pi

snaturate

e coloro che tentavano farsi protettori del pu-

dore cadevano vittime del loro zelo. Gli uomini, co-

me

se fossero invasati,

profferivano oracoli; e

le

maTeper

trone,

abbigliate

da baccanti,

scapigliate e con torce


il

accese in mano, correvano furiosamente verso


vere,

immergendo nell'acqua
composte
la

le

torce,
si

le

quali,

essere

di

zolfc
si

e creta, non

spegnevano.
di

Durante
o
fichi

cerimonia
vite,

portava un'anfora

vino
noci
reg-

con rami di

a
in

cui seguiva

un canestro

di

secchi,

ultimo venivano
la

donne che

gevano un grande
pesa
al

fallo,

cui

immagine veniva apfico,

collo,

oppure attaccata a un'altra parte pi


Soppresse queste orgie come imsi

bassa del corpo; e prima era fatto di legno di


poi di cuoio rosso.

morali e licenziose,
feste

continu a celebrare Bacco con


nelle
di

pi semplici e innocue,
vecchie sacerdotesse
la citi
in

quali

sacerdoti

e
ra,

le

ornati
vino,
al

ghirlande

d'edee

portavano per

miele, ciambellotti.

un altare a manichi,
braciere per

mezzo

quale era un piccolo

ardervi
si

sacrifizi

di

quando
il
1

in

quando.
di

Queste

feste

celebravano a
questo giorno

Roma
i

6 marzo
la

ogni anno; e in

giovani

romani che
to-

avevano compito l'anno sedicesimo ricevevano


ga
virile.


Baccanti.

129

in

Sacerdotesse di Bacco, che


fra le

origine erano scelte


alle
i

donne pi venerate,
la

le

quali insegnavano
la

peisone del loro sesso


vori

religione,
il

morale
di

la-

domestici.
si

Ma

quando
altre
in

culto

Dionisio,

da

propag in pratiche degenerarono


Atene,
in

citt

della Grecia, queste

abusi vergognosi; e

quando
la di
*

questo
si

stato

furono

trasmesse

un
poi

popolo gi

corrotto,
stessa

trascese in tali eccessi

da scandalizzare
in
il

Roma
di

impudica.

D'allora
e

nome

Baccanti divenne obbrcibrioso.


le

applicabile

a tutte
dei lo(infu-

dorme
favori.
si

ro

Le Baccanti,
dividevano
in

temperamen'o ardente e prodighe dette anche Menadi


tre classi:
;

riare),

le

Cerane, o ma-

trone, in
sa,

numero
Cori,

di quattordici

le

Tiadi, o sacerdotes-

ossia

semplici

Baccanti.

Queste erjmo

ordinariamente piene d'ardore, talora seminude e coperte soltanto con pelle di tigre, di pantera o di volpe

intomo

al

corpo;

talvolta
fino

vestite
ai

d'abito leggero

t
di

trasfparente,

discendente
di

piedi.

Ghirlande

pampani e
no
de
e saltando
di

coi capelli sciolti,

edera servivano loro di cintura. Andavaportavano fiaccole accese e tirsi,

vino,

qua e l, gridavino: evohe. Bacche! Caldanzavano abbandonandosi a movimenti

incomposti; accompcignandosi col suono di cembali e


crotali.

cro al

nume

Vinte finalmente dalla potenza del liquore sadi cui celebravano le conquiste, cadevano

in delirio spaventevole,
ti

gli

eccessi dell'intemperanza.
il

abbandonandosi a gara a t'.;rLe Baccanti avevano

F>er

emblema

fallo.

Bacco. Dio del


9

vino e della viticoltura, chiamata Dionisio

O. Ronchetti.


dai Greci.

130

la

Bacco rappresentava

potenza produttrice

l'uotraboccante e inebriante della natura, la quale ritrae usato tranquillo e sobrio tenor di vita; mo dal suo

ma

in

senso pi generale rappresentava quell'energia

dell'udella natura, la quale, per effetto del calore e quefrutti delle piante. mido, porta a maturit i

sto

Dio

si

attribuiscono numerose

avventure, e

gli

si

diede un gran numero di soprannomi, che rammentano qualche parte della sua vita o cerimonia del suo culto. La tradizione comune dice che Bacco

nacque da Giove Giunone, gelosa

e Semele, di

una

delle figlie di

Cadmo.

Giove di

Semele. la indusse a ch'edere a mostrariesi nella medesima gloria e maest

con cui usava presentarsi a Giunone sua mogHe. Anda date a vuoto tutte le supplicazioni per distorla
proposito
cos

pericoloso.

Giove

fin

per

consentire,

It

comparve davanti

fra tuoni e lampi; Semele, at-

territa,

fu involta dalle fiamme, e mor.


er-i

Giove per

salv

figlio che non il una coscia, aveva raggiunto la maturit, se lo cuc in considiede poi alla luce a suo tempo. Giove e io perch lo portasse gn poi il neonato a Mercurio,

ancora nato; e perch non

allevarono in Ninfe del monte Nisa, le quali lo Semele simboleggia la terra che vien una spelonca.
alle

ma il frutto delle bruciata dai raggi estivi del sole, vivificante e maturante, e salvo sue viscere, il calore
dell'acqua, ossia dale mantenuto in vita dalle Ninfe
le

nuvole

irrigatrici.

Bacco, secondo

diversi

effetti

del vino,

di tenero fanfu rappresentato sotto forma di giovane allegro e giociullo coi capelli ricciuti, o col capo condo, perch il vino riscalda; o di vecchio troppo bere calvo e quasi iodato, p^^r mostrare che il


affretta
la

131

vestito,

vecchiaia.
il

Talora era
il

do, perch

vino apre
segreti

cuore all'espansione e

oppure nuaha

rivelazione dei
ti,

altrimenti gelosamente custodi-

vino Inol> donde il proverbio che la verit sta nel rappresentato con corna in testa, perch tre si vede con pelle di becco. nei suoi viaggi si copriva sempre carro tirato da Talvolta era rappresentato sopra un
nell altra o pantere, con una tazza in mano e per far sorgere fontane di un tirso, di cui si serviva corona di pampani vino. Ordinariamente portava una
tigre,

di

edera.
si

Una

bella

leggenda che mostra quanta


all'uso

efficacia

attribuisse

dagli antichi

del vino,

quella dei pie quanto fosse la poter za di Bacco, Viaggiando dall'isola di Icaria a quella rati Tirreni.
di

Nasso, Bacco, che aveva assunto la forma di un mantello di porbei ragazzo coi capelli ricciuti e il
pora,
fu preso

da alcuni

pirati

con se e andario a vendei e in del divino fanciullo, la nave

Italia.

che decisero portarlo a un cenrio

Ma

venne

trasformata

in

modo, che la prora prese forma di pantera, e l'albero attaccaconvertito in un lungo tirso, alla cui cima erano
te vele

porporine e risplendenti, dove era tessuto

in

oro

Timolo monte della Lidia, e le Baccanti che quivi andavano scorrendo. La nave era carica di edera e di e di vit: con bellissima uva, che pendeva da rami,
sotto

sgorgava una fontana di squisito vino, mentre un coro di Ninfe invisibili cantava. Pantere e le.'ni marinai, i quacomparvero nella nave, spaventando mare, furono trasformati in delfini, in buttatisi li meno il capitano. Acete, di cui ne fece il suo primo
i

sacerdote.

Animali: Becco, perch animale lussurioso, o per-


che Bacco
assal
il

132

altri

quando Tifone Dei in Egitto. mut Bacco Inoltre, secondo alcuni, perch Giove nasconderlo a Giunone, perbambino in capretto per grata al Dio del ci il becco fu poi sempre vittima
si

cangi

in

quest'animale,
cogli

cielo,

fuggendo

vino; oppure fu
tenuto
figura

forse perch

questo animale era

ri-

assai nocevole alle viti. Delfino, dei con Bacco; allusione forse alla leggenda in delfini, oppure perch questo marinai trasformati vino, Dio fugg al mare. Fa cii acqua, mescolata col

che

spesso

credevasi

tempo.

di conservarlo moltissimo garrulo e loquace, che gh fu Gazza, uccello avesse


la
virt

consacrato

quale primo trionfatore delle Indie, perlecito rimproverare si gridava ed era simbolo di licenza. vizi del trionfatore. La gazza i e Pantera. Il carro di Bacco era tirato da pantere

ch nei trionfi

tigri,

per mostrare che

vino rende
di

gli

uomini feroci

terribili

come
le

la

nat^ira

queste belve. Inoltre la

pantera,
tare

ritenuta animale
Baccanti",

caldissimo, e agile nel sal-

come

credevasi

anche amante del

vino. Serpente.

Quando Bacco

considerato

Dio

del-

Tigre. la Natura, ha per emblema il serpente. Vegetali: Edera. Si vuole che Bacco inventasse le ghirlande, e che la prima che intrecciasse fosse d'edera.

ragioni;

Questa pianta fu data al Dio del vino per diverse perch egli sempre giovane, come quella

sempre verde; perch? lega tutto ci a cui si appiperch, diglia, come il vino legi la mente umana; essa possiede una certa virt e forza occono alcuni,
culta,

che agita

la

mente umana e

la

furore, in

modo

che anche senza bere

riempe quasi di il vino, gli uo-

mini sembrano ubriachi

Inoltre dicesi che

Bacco am

Fico. Talvolta
di
fico,

133

in

una fanciulla detta Ckso, che poi cangi il Dio del vino si coronava
in

edera.

di foglie

memoria
fico),

della

ninfa Sica
lui,

(parola

greca
in

che significa
quest'albero.
sta pianta

che amata da

fu cangiata
il

Vite, perch oltre a dare

vino, in que-

amava.
si

fu trasformata la ninfa Stafile, che

Diversi:

Boccale. Si vuole che

il

Bacco nome di

boccale sia derivato da baccanale. In Atene, quando


spillava
il

vino nuovo, celebravtisi la festa del boc'

cale,
si

bevendo a gara. Canestro, la statua di Bacco vede sovente sormontata da un canestro bacchico,
cista.

chiamato
il

Coma, emblema
gli

dell'audacia, perch
stesso talora rapgli

bere fa arditi

uomini.

Bacco
vasi

presentato con piccole cc-na. Inoltre

antichi
in

beveHi

vano
corno.

in

corni

di bue, o con
attributo

fatti

forma

Fallo,

quale Dio

della

produzione
i

della Natura. Ferula. Bacco,


guaci,
zi
si

vedendo che

suoi se-

quando erano
battevano con

ubriachi,
grossi
li

come

forsennati e pazferendosi,

e duri

bastoni,

e talvolta
ni,

uccidendosi,

persuase, invece dei basto-

con cui, anche perproducevano alcun male. Fichi secchi. Nei sacrifizi a Bacco si offriva un canestro di fichi secchi. Maschera. La maschera scenica un atdi

portare la leggera ferula,


si

cuotendosi, non

tributo di
niesi

questo Dio, perch la tragedia degli Ateparti

ebbe direttamente origine da alcune


si

del'e

cerimonie che
simi presso
i

praticavano fino dai tempi antichis-

greci,

aPe
Tirso.

feste di Dionisio.

Tazza

m
al-

forma

di

tripode.

Tripode

che,

secondo

cuni, era l'emblema della verit, perch l'oracolo, che da esso veniva, si credeva dicesse sempre il vero, donde il tripode venne paragonato a una tazza di vinn.

liquore
il

134

verit.

quale sovente fa dire la

Vaglio, che
le

portavasi nelle feste di Bacco, e contava fra

sue

cose sacre; perch gli antichi credevano che i sacramenti di Bacco giovassero molto alla purgazione dell'animo,

come

si

purga
alcuni

il

grano col vaglio. Boccacfatta con l'ubriachezza, la Bacco, perch, passata che
il

cio riferisce che

credettero che questa purga-

zione negli uomini

fosse
di

quale
sia col

il

sacramento

vomito o

in altro

modo, riordinandosi

cervello,

pare che l'animo, dimenticato ogni affanno, rimanga


treuiquillo

e lieto.

Baciare

la

mano. Vedi

Adorazione.

Badava. Dea del fuoco


Baei.

sotterraneo

presso

Bramini.

Re
so
!

dell'inferno,

una

delle potenze
tre

infernali
teste:

presdi
ro-

maghi; lo rappresentavano con

spo,

uomo

e gatto.

o Bamen. numero delle divinit deg'li antichi PerVeniva, Secondo le trasiani, immediatamente dopo Ormuzd. bont, placa l'ira, dizioni antiche, questo Dio ispira la mortali che hanno sparge la luce e l'abbondanza fra

Bahamany Bah man


nel

rarima pura, e
le

la cui vita

conforme

ai principi deli

virt.

Egli

ha

sotto

la sua protezione

buoi,

montoni e
sticati.

tutti gli animali Egli vigila principalmente sull'anima del toro Abudad, in cui sono disposti i germi della vita unisopra un versale. Oltre a ci, questa divinit, seduta

capaci di essere

addome-

trono
le

d'oro,

riceve
giusti

nel

soggiorno
le

dell'eterna

felicit
dag^'.

anime dei

che

sono condotte davanti

zedi celesti,

135

il

dopo che

essi

hanno passato

porto Tci-

nevad.

Bai va.
Oivinit
dei

Lapponi

che,

secondo

loro,

presie-

de

al

fuoco.

Bala-Rmas. Baladva. Figlio di Wasudeva e di Royani,


di Crisna,

fratello

uteriio

den, e, questa forma per insegnare gli uomini la giustizia ed estirpare con un vomero i giganti tra i quali Watarassuan.
la

incarnazione del serpente mondiale Anauisecondo altri, dell'islesso \'isnu, che prese

Egli era cos forte, che stritolava con la sointeri eserciti.

clava
in

E' rappresentato con un vome-

ro

mano.

Baldanza.
Oleandro
rosso.

Balder u Baidr. Figlio di Odino


pi
bello,
il

Frigga,

marito
Dei.

di

Nanna,

i!

Abitava un palazzo magnifico, ove egli era assediato da sogni terSua madre. ribili che pronosticavano la sua morte.
pi saggio degli
Frigga,
re

volendo scongiurare
gli

il

pericolo,

fece
il

presta-

tutti

esseri

animati e inanimati

giuramen-

ti di non nuocere a Balder, tuttavia, essa trascur una pianta misera e spregevole, il vischio. Mentre gli Dei si divertivano nell'Asgard a provare l'invulnera-

biHt di
altri

Balder,

lancicindogli contro pietre,

frecce e

oggetti,

Loki, Dio del male, va trovare Hcder,

Dio cieco
il

della guerra e fratello di Balder, e

arma
a

suo braccio d'un ramo di, vischio,


al

incitandolo

prender parte

gioco;

Balder,
indignati,

colpito

da Hoder,

cadde morto. Gli Dei

non potendo ven-

(iicaro,
gli

\%

d'asilo
inviola-

perch Asgard

un luogo

Frigga manda bile; Hermonder, il messaggero degli Dei, a Hel che regna nel soggiorno della Morte, per rimandarle suo figlio dietro un premio, e Hel esige che tutti gli esseri piangano Balder, per renderlo a sua madre; uno solo rifecero dei magnifici funerali.
fiut le sue lagrime,

Tock, gigante

di cui

Loki prese

la forma.
tili:

Tutte le preghiere presso di esso sono inuBalder deve rimanere in potere di Hel fino al
egli rifabbrichevi

Ragnarok (gran crepuscolo). Allora, (cielo) coi suoi fratelli, e il Gimle


Balena. Vedi Carro
Baiecitra.
tirato

regner eter-

namente.

da balene.

Giona.

Antico strumento da
alla guerra.

guerra.

Vedi Preparazione

Bali.
gigante dei demoni Daitia, il quale, col favore Brahma, conquist l'intera terra, ma essendo in guerra con Indra, Visn promise aiuto a quest'ultimo, e apparve a Bali sotto la forma del nano Wamen, chiedendogli tre passi e mezzo di terra per costruirsi una capanna. Bali acconsent alla domanda.

Re

di

Il

nano immediatamente
il

si

ingrand,

in

modo
egli
il

che

il

suo corpo tocc


sotterraneo,
l'ultimo
e

cielo.
il

Col primo passo


cielo e col terzo

misu-

r la terra, col secondo

mondo
per
altro
,

occupando

cos

l'intero

universo,

mezzo passo
che

promessogli

non

rimase

corpo dello stesso Bali, sul petto del il quale Visnu pose il piede. Bali abbracci il ginocchio del Dio, scongiurandolo a rimaner sempre presso di lui. Visnu acconsent alla richiesta e gli diede
spazio
il

dominio del mondo sotterraneo. Nel settembre, quan-

- 137

si

do

la

plrmavera comincia nel Malabar,

solennizza

col l'uscita di Bali dal


to Balisatma,

mondo

sottenaneo, chiama-

o abitazione di Bali.

Ballerino.
Tortora.

Credevasi
al

suonare
menti

il

piffero,

che quest'uccello, sentendo o la cornamusa, facesse dei movi-

simili

ballare.

Balsamina impeiziente.
belliuommi,

chiamata volgarmente si fende con impeto lanciando semi a considerevole distcuiza, mentre le valvole si ripiegano sopra s stesse. Vedi Impazienza.
Il

frutto

di

questa piamta,

giunto

a maturit,

Balsamo.

Vedi EUgio

(Sant').

Balsamo consolatore.
Rosmarino.

Bambino. Vedi Ambrogio


Bandi, rola.

(Sant').

Bandierina a due punte. Vedi


ktabilii.

Frrif olezza

In

Giacomo Bandiera. VecK Ferdinando (San) Giacomo il Maggiore (San) delle Marche {San)

Luigi

(San).

Barba.
I

popoli
al

antichi

davano
non solo

in

generale

molta
in

im-

portanza
te

volto

ornato di una bella barba.


si

Una

barba lunga e

folta

considera

Oriense

come
che

il

pi bell'ornamento,

ma una

condizione di
ne
di

dignit e pregevolezza.
fa,
si

tiene

Tanto la stima che come garanzia dell'onoratezza


si

un

individuo, cos che, dubitando, per esempio, della sincerit di qualcuno,

suol dire:

ossia giudica dal suo aspetto se sia

Guardagli capace

la

barba,
dire
il

di

vero.

138

la

Un

rabbuffo,

frase familiare:

un biasimo si esprimono con Onta alla tua barba! Gli auguri

di

esprimono sempre con le parole: Voglia Iddio conservarvi la barba! Non si chiedono grazie e favori senza ripetere: Vi prego per la vostra barba, o per la vita della vostra barba; ne si pu meglio apprezzare il valore di un oggetto, che dicendo I greci e i romani consaVale pi che la barba. cravano le primizie delle loro barbe ai fiumi, alle tom-

buona fortuna

si

be degli amici, agli altari d'Apollo, e sopra tutto, a quelli di Giove Capitolino. Nerone faceva conservare la sua barba in una scatola d'oro ornata di piePerForza tre preziose. Vedi Dignit virile
fezione

Sapienza

Uomo

Virti.

Barbabietola.
Ortaggio conosciutissimo. Vedi Lascivia.

Barbagianni.
Uccello
di

rapina

notturno,

chiamato

anche Al-

locco bianco.

Vedi Ascalafo.

Barbara (Santa).
Patrona
sta

degli

artiglieri.

Calice,

perch
senza

quesa-

santa

viene

invocata per non

morire
uccise

cramenti.

Cannone. Fulmine, che

suo

padre

dopo la di lei morte. Gladio, con cui fu decapitata da suo padre, Dioscoro, per aver abbracciata la fede cristiana. Libro di preghiere. Mammelle, che le
furono tagliate. Ostia, medesimo significalo del caliper palce. Penne di pavone, che la santa portava per riceverla. Torre con ma. Roccia, la quale si apr
tre

finestre

in

cui

fu rinchiusa

Avvenimento

Barca.

Vedi Adelaide

{Sani')

da suo padre. Andrea {SanC)

del Cristianesimo

Caronte

Gi-

Uano
(San).
l'Ospilaliero

130

Pescatore

(San)

Pietro

Bardana
ti,

Lappa.
sferici,
vesti.

Pianta comune munita di capolini perci si attaccano facilmente alle

uncina-

Vedi Ca-

parbiet,

Barnaba (San).
In origine
si

chicunava Cioseffo. Gli Apostoli, dei


gli

quali era seguace,

imposero

il

nome
di

di

Barnaba,

che

Alabarda, arma
Dalmatica,
tra.

significa figlio di profeta e

figlio

consolazione,

egli

che ricorda il suo martirio. Croce. appartenne alla trib di Levi. Mi-

Pastorale, per essere

Pietre,

stato vescovo di Milano. con cui fu lapidato. Rogo, rammentando il

suo martirio. Scure.

Bartolomeo. (San).
Dall'ebraico bar
stolo.

Tolmai,
Croce.

'figlio

di

Folmai. i^x)-

Sub

to

vivo.

la crocifissione

dopo

essere stato scortica-

Coltello.

Pelle umana.

Attributi

del suo martirio.

Baruch.
Parola ebraica che
feti.

significa

Benedetto. Vedi Pro-

iase

di

colonna. Vedi

Principio.

Basilico.
Pianta comune odorosa. Vedi Povert

/bovina.

basilicos piccolo re. Molte favole si spacciarono intomo a questo animale. Tre specie ne

Basi SCO. Dal greco


Ji

avevano creato con la lro fintasia gli antichi; il primo ardeva tutto ci che avvicinava, e faceva un
deserto di ogni luogo in cui uidasse, poich
le

pian-


te

140

lui;
il

e animali appassivano dinanzi a

secondo

e-

una specie di gorgone errante, che col suo sguardo letale dava la morte a tutto ci che vedeva; il
ra
terzo col semplice tatto faceva cadere le carni dalle

ossa

agli

animali

con cui veniva a contatto; e

di-

cevasi che un quarto, concentrazione di malanni,


nisse prodotto dalle

ve-

uova

di

galli

giunti a et decre-

pita

{ova centonina), covate da rospi e


lo

da

serpenti.

Ecco come

descrivono

gli antichi:

Il

basilisco di

grandezza non pi di dodici


suo nome regale; oppure, che

dita,

con una macchia


il

bianca nel capo, e un certo distinto diadema, donde

sia detto basilisco, per-

ch
ve

Questo muocapo con poche, non molte piegature come avviene negli altri serpenti; ma dal mezzo in su cammina dritto ed elevato. Si vede rappresentato con
altre specie di serpenti lo riveriscono.
il

un corpo squamoso, rigonfio, che termina in una lunga coda di serpente, incurvata; ha la testa di gallo, coronata, ed munito di otti piedi di rospo. Ci che
si

altro

dice nella Bibbia del basilisco non sembra indicare che un serpente velenoso e malefico, simbolo di
di miseria,
di

Colpa
da buoni
bito adatto

colpa,

distruzione.

Divinit

Vedi Calunniatore

Eternit

Male

derivalo

principii.

Bassa plebe.
Tunica, perch l'usavano
al
i

servi

romani, quale a-

lavoro.

Bassezza.
Cuscuta, pianta parassita che vive a profitto di chi Sparviero, che scende a terra, perch la sostiene.
quest'uccello
s'innalza

o piomba

al

basso

in

linea

'retta; mentre
so, descrivono

141

nell'altro ca-

gK altri uccelli, nell'uno e sempre ima spirale.


di gatto,
il

BasU
Dea con
gitto,

la

testa

adorata nel basso E-

che personifica

calore fecondatore del sole.

BastU*do.
Bozzacchio.
del

Mulo,

generato

dall' accoppiamento

cavallo e im'asina.

Basto. Arnese che Vedi Servit.

si

mette per sella alle bestie da soma.

Bastone.
Il

bastone fino dai tempi pi remoti fu distintivo

d'onore

Avversit
nei fatti

{San) (San)

Segnale d'attacco

Debolezza Bordone Ciano Fermezza Marco Misantropo


Concordia
nei fatti

di

comando.

Vedi Aniomo

{Sani')

Ciuseppe

Isidoro

(Sant')

Litigioso

ozioso

Raffaele

(San)

Viandante.

Bastone d& pastore. Il pedum degli antichi,


curva
core o
ta)

all'estremit,
le

cio un bastone piegato in che serviva per prendere le pele

Pan
di

capre per

gambe. Vedi Cenoveffa (San-

Talia.

Bastone
velluto

comando.
governatore
di

Quello del
mit.

Rcana,

foderato

di

cremisi con pezzi

di

metallo dorati all'estre-

Vedi Autorit.
d'oro
e

Bastone pastorale.
Bastone
d'argento,
ricurvo
nella

sommi-

t e fornito di

fregi;

ed

segno di autorit spirituale

dei vescovi e degli abati.

Da

principio fu di legno:

perto di

142

coquello di sant'Agostino fu di legno e di avorio; lamme d'oro fu quello di san Remigio, ve-

scovo di Reims. Vedi Pastorale.

Batavi. Popolo di
mati a
ra

Roma

bionda.

germanica. I Batavi erano rinoper l'alta loro statura e la capigliatuCome guerrieri avevano per insegna due
stirpe

serpenti azzurri a guisa di caduceo, in

so;

il

me,

uno scudo rosbastone era bianco, con quattro specie di squal'una sovrapposta all'altra, le cui punte erano
all'ingi.

rivolte

Battaglia. Vedi Segnale d'attacco.

Battaglia dubbia.
soldati che combattono con la sega; attacchi incerti della sega tirata innanzi allusione agli sicura. e indietro, senza prendere una posizione

Sesa.

Due

Battesimo.
Il

primo sacramento che


all'uomo
era
al

la

Chiesa cristiana con-

ferisce

suo ingresso nel mondo. Anticaspesso

mente esso

differito

anche

fino

un

e-

ricevette che poco t avanzata, e Costantino non lo tempo prima della morte. Le cerimonie del battesimo anpresso gli antichi erano le stesse che si praticano
il che oggigiorno. Nel giorno stabilito il vescovo, o conversacerdote delegato da lui, accompagnava il

tito

alla

toccava le ephphela
le

fede cristiana alla porta del battesimo, e gli orecchie e le pupille pronunciando le paroin caldaico,

aperre in latino, a esempio

Dopo le del Salvatore nella guarigione del cieco nato. introimposizioni delle mani e dopo gli esorcismi era
dotto
nio,

nel
alle

battistero;
?aie

quivi
alle

egli

rinunciava
opere,
della

al

demoin

pompe,

sue

volgendosi

pirinoipio

verso

occidenlte,

intunagine

tenebre,

poi
te
ti

143

il

verso l'oriente, simbolo della luce; il celebranfaceva la benedizione dell'acqua per indicare tutmisteri della Scrittura,
la creazione,

diluvio,

il

passaggio
tuffava

del

mar Rosso,

ecc.

Poi

il

convertito

si

multaneamente una delle


nit.

a tre volte nella piscina, nominando sitre persone della S. S. TriNell'uscire dal sacro luogo, il vescovo faceva al
fino

battezzato l'unzione della testa.


si

In

alcuni

luoghi

gli

lavavano

piedi,
si

uszuiza

particolare

della

Chiesa

di

Milano, e

cc^riva di una veste bianca, simbolo

della purezza, che portava per un'intera settimana. Animali: Colomba. Quando Ges Cristo fu bat-

tezzato

nel

lomba
ni

di

Giordano, sul capo gli si p>os ima coima bianchezza purissima. Pesce. I Cristiadell'acqua del
invisibile,

attribuivano la virt
alla

fonte battesi-

maJe
rioso.

presenza di Cristo
lettera

pesce miste-

Diversi: Bianco, simbolo di purezza e inno-

cenza.

Bimo,

simbolica

p>er

la

manifestazione

del rice\'uto battesimo.


so,

Fonte baliesimale. Stola. Vache serve per attingere l'acqua benedetta. Verde,

colore della speranza.

Batti o Bapti.
Sacerdoti della dea Cotitto, le cui feste si celebravano con danze e ogni sorta di licenze; quindi deriv il proverbio: Adoratore di Cotitto, per designare un individuo che F>erde il suo tnpo a imbellettarsi

come facevano

Batti.

Vedi

Cotilto.

Baucli Vedi Filemone. Bavani <> Bhavani.


Quella
Parvati,
sorella

che

l'esistenza,

ed

chiamata
Ind,
la

anche
figlia,

regina dei monti, divinit degli

e sposa di Sivac.
la

Essa

la

causa,

supresi

ma

creatrice,

grande ceraia. Presso

di lei

ere-

144

de posta una grande


lefico

cesta

che racchiude

degli esseri. Si presenta sotto

due

aspetti:

l'uno

modehi mad-

distruggitore,

l'altro

creatore

fecondo

beni

reali,

ed

il

Unita a Sivah, dei due poteri generatori. Presiede


che

principio femminile della creazione. forma il simbolo mistico dell'unione


ai parti,

a ogni spe-

delle miniere. E' ancie di riproduzione, e agli scavi l'Iside degli Ind. Si una potente guerriera ed

prende:
tiva,

1. per la luna, sorgente dell'umidit pnmiglobo il riempita di germi dal sole e inondante

di

essi;

2." per
le

il

Gange (chiamato anche Bhgirai

th),

che ha

sorgenti nel cielo,

la trra per farvi nascere tutti

frutti:

donde scende sulEssa rappre-

con la fiamsenta inoltre la combinazione dell'onda mitologia vero principio del mondo secondo la ma, presenta l'unione ind. E' rermfrodito primitivo che anche tra i dei due sessi. Finalmente essa interviene
mortali che piacoioni agli Dei e
gli

Dei

stessi.

Beatitudine futura. Latte e miele. Secondo


mette di condurre
re
latte

la

Bibbia,

il

Signore proteo-

e miele.

il suo popolo in Allusione simbolica, secondo

una

terra ove scori

logi,

alle

dehzie
i

celesti

alla

beatitudine
ritenuti

futura;
i

perch fra
dolci e

cibi

nostri questi

sono

per

pi
ri-

squisiti,

acquistandoli senza fatica, e

non

alcuna preparazione o condimento, ma ci e non sono concessi per liberalit e grazia di Dio, ottenuti per industria dell'uomo.

chiedono

Beatrice (Santa).
JV^artire.

Cadaveri dei suoi


Faustino,
ai

fratelli,

decapitati,

S.

Simplicio e S.

quali

diede segretafu

mente sepohura.
lata e poi

Cero.

Corda, con cui

strango-

gettata sulla via.


Beccaccia. Animale poco
l'andare

145

intelligente;
la

Tatteggiamento
abbacinantesi

goffo,

impacciato,

vista

facilmen-

te alla luce, e gli occhi

fisionomia

stupida,

grandi e aperti le danno una che divent proverbiale, quantunvirt

que come simbolo rappresenti una Vedi Amorevolezza.

piacevole.

Becco.
Maschio
animali pi
sta a pi

della

capra,

considerato

come uno
Adulto,
i

degli

accesi alla produzione.

egli

ba-

di cento

femmine, e

p)erci

becchi vivono
di

poco tempo, e sono gi vecchi


sei anni.

Vedi Bacco

diisima

nell'et

Diavolo
dagli

Capricorno

cinque o
marito

Castit grandel

Guardarsi

stolli

Marito di donna adultera


Svergognata.

domata Marzo Priapo


Libidine

Dominazione

Becco con quattro cerna. Vedi


Begonia.
Pianta d'aspetto
ghi,
in

Daniele.

grazioso,

dai

fiori

copiosi

vaaltri,

che

si

succedono continuamente
la

gli

uni agli
in

modo
(1

che

pianta

si

mostra tutto l'anno

fiore.

Vedi
Bel

Cordialit.

Belo. Vedi

Baal.

Bel principio tosto abbandonato. Asino che corre. Allusione a un'impresa prmcipiata coraggiosamente e bene, ma presto abbandonata
rere
;

perch
in

gli

asini,

in

principio cominciano a cor-

fretta,

ma dopo

poco temjx) rallentano

tal-

mente da dover essere


verbio:
IO

trascinati dietro.

Donde

il

pro-

Trotto d'asino poco


O. ROXCHETTI.

dura.


Belizama.

146

Nome
trice

sotto cui
arti.

delle

La

Galli adoravano Minerva, invenraffiguravano senza egida e seni

una tunica senza maniche, piedi appoggiata sulla mano destra, e nell'attitudine di una donna che medita.
vestita di
incrociati,

za lancia,

la

testa

Bella di giorno.

Nome volgare del convolvolo tricolore, cos chiamato, perch i suoi fiori si aprono allo spuntar del
giorno
e
si

chiudono

verso

sera.

Vedi

Civetteria

Bella di notte.

Nome
si

volgare della nitaggine jalappa,

cui

fiori

aprono la sera e sul far del giorno di Notte Riposo Timidezza.

si

chiudono. Ve-

Belladonna.
Pianta
velenosa.

Vedi

Silenzio.

Belle Arti.
Acanto.

Belle imprese finito malamente.


Seppia.

Allusione a chi grcin cose e belle di se

promettendo, pareva
gnifici

che dovesse

raggiungere ma-

che poi avesse miseramente deluso rasp>ettativa generale; p>erch la seppia, se mai fa di se mostra ai pescatori, tosto che scorge i preparativi per essere presa, sparge intorno a se una masuccessi, teria
vista,

ma

nerastra,

intorbidendo l'acqua, sottraendosi alla


il

fugge, deludendo cos

pescatore.

Bellezza dell'anima
Danae.
giadrissima
I

poeti

simboleggiavano
la

con

questa

leg-'
sij

fanciulla

bellezza

dell'anima,

che

contiene nelle virt naturali, e presero la pioggia

d'o-^

IO,

147

l'abbondanza
dei
celesti

scesale

in

grembo,

per

beni.

Bellezza della virt.


Cap'iglialura.

Nella

Bibbia,

dove

si

parla

della

forte e lunga capigliatura di Sansone,

di

cui egli a-

veva tanta cura, si allude a un ornamento di grande virt del capo, cio l'intelletto, la quale pi cresce,
tanto pi

diventa

forte

contro

le

passbni.

Filistei
gli

che

si

sforzavano di legare Sansone,

raffigurano

affetti

umani e

la

forza della concupiscenza.

Belk^zza effimera.
Emerocallide.

Bellico. Vedi Ombelico.

Belllde.

Nome
prati

scientifico

della

praiolina,

marghertla

fior

di primavera.

Vedi Amore

dei

Candore

Innocenza.

Bellimbusto.
Guanti gialli. Il detto: in guanti gialli, allude a una persona elegante; il lion dei francesi.

Bel li uomini. Vedi Balsamina impaziente.


Bellona.

Dea
il

della guerra,

sorella
Il

di

Marte,

corrispon-

dente alla greca Enio.


carro e
i

suo ufficio era di preparare


egli

cavalli di

Marte, quando

andava

in

Rappresentasi coi capelli biondi, sparsi, il fuoco negli occhi, agitando una fiaccola accesa con una mano, e brandendo con l'altra una sferza inguerra.

sanguinata, di cui

Talora

combattenti. si serve i>er amimare aggiunge una tromba alla bocca, come segnale d'attacco del combattimento. In Roma, Bellona aveva un tempio alla cui porta era ima piccola
i

le

si

chiamata bellica, lanciava una picca tutte


colonna
la

contro
le

la

quale
si

l'araldo

volte

che

dichiarava

guerra.

Bellonari.
Sacerdoti di Bellona, i quaH celebravano le feste con la della Dea, facendosi varie incisioni nel corpo spada, e offrendole il sangue che sgorgava dalle lopopolo per puferite, e di cui ne beveva anche il
ro
rificarsi.

berretto

Vestivano di nero, parimente nero.

col

capo

coperto

d'un

Belzeb.
Dall'ebraico beel, divinit o idolo, e zebub, mopi moil sca. Potenza malefica, il pi importante,
lesto

dei demoni,
delle

il

principe dell'inferno.
gli
si

Dio

mosche,

facevano

sacrifizi

Preso come abbru-

scacciando sopra gli altari materie fetide, il cui fumo Gh ciava le mosche, affinch ne liberasse il mondo. dicono orrido e spaventevole; chi lo scrittori sacri lo eguale alalto come una torre, altri di una statura

fa
la

nostra;

alcuni

lo

figurano

sotto

la

forma

di

un

lo immaserpente; ve ne sono anche di quelli che ginarono sotto le fattezze di una bella donna.

Benda.
Striscia o fascia

delle

religiose

si

che si avvolge abbassano sulla

al

capo.

Le bende
per
signifi-

fronte

gli occhi per care che esse chiudono volontariamente del mondo alle quali hanno rinon osservare le folhe

nunciato.

Si

chiama benda
della
i

reale
di

un
re

diadema,

per-

ch

il

distintivo

dignit

anticamente era

una benda che


jjjore

re

Amor

Fortuna favore Regia Obbedienza

portavano sulla fronte. Vedi AErrore Anarchia proprio

Giustizia

Ignoranza

potest.


Ben-dzai-ten.

149

della
scienza,

Dea

giapponese

dell'eloquenza,

dell'amore, della musica e della ricchezza. E' la pro(musicitettrice delle donne, soprattutto delle geishe
sta

e cantanti), e anche dei pescatori e dei marinai.

Bene circondato
Rosa,
fastidi,
i

dal male.
rappresentano
la
le

le

cui

spine

quali spesso amareggiano ci che

punture dei si poteva


vita

avere di dolce;
talmente

poich

gioia
affanni,

della

nostra

circondata
si

dagli

che quasi sempre


il

con l'allegrezza
il

trova congiunto

dolore.

Donde

proverbio:

Non

v' rosa senza spine.

Benedetto (San).
dettini.

dell'ordine religioso dei BeneCampanello, spezzato dal diavolo, e col cui suono il Monaco romamo avvertiva S. Benedetto quhdo gli calava il pane in un canestro legato a una corda, nella grotta di Subiaco, dove si nascose

Abate,

fondatore

per

sfuggire

ai

pericoli

della

corruzione.

Cocolla.

Colomba,
gli

sotto la cui

forma

egli vide

l'cmima di sua

sorella salire al cielo.

fece

gettar

via

il

Corvo, nutrito dal santo, e che pane avvelenato mandatogli.


Pastorale.
Spine.

Diavolo.
cio.

Disciplina.
nutrice
di

Libro.
S.

Stac-

Benedetto avendo rotto uno staccio di terra cotta avuto in prestito, il bambino lo rimise nella sua forma primitiva. Tazza. I monaci che lo vollero per loro superiore, ben tosto si stamcarono della rigida disciplina ch'egli esigeva, e, {tentiti

La

della loro scelta,


si

deliberarono di av\elenarlo,
la benedisse

ma

la tazza tarla

spezz,

quando
Tiara.

prima di por-

alle labbra.

Benefattore.
Lino,

per

il

suo

prodotto

utilissimo.

150

.
e di pampan, in ca-

Beneficenza. Corona di olmo (campestre) po alle figure, emblema di


Benefcio ricambialo.

beneficenza.

Aquila. Narrasi che un mietitore, mandato compagni a prendere dell'acqua, trov presso la

dai
fon-

tana un serpente che avvolgeva nella sue spire un'aquila, che il mietitore liber, tagliando il serpente con
la falce.

Ritornato presso

suoi

compagni diede
volle
dissetarsi,

loro

a bere;

ma quando

egli

stesso

com-

parve l'aquila a un tratto, togliendogli dalla bocca il vaso d'acqua, scagliandolo lontano, e mentre il mietitore si meravigliava di ci, tacciando l'aquila
d'ingratitudine,

vide

suoi

compagni

uno a uno

cadere a terra, e allora comprese che l'acqua era avvelenata, e cos egli fu salvo per il benefizio ricambiato
dall'aquila.

Benignit.
Aquila, che
gli
si

ciba con un altro uccello nello stes-

so vaso. Berillo, dedicato alle Dominazioni, coro deangeli che rendono l'uomo benigno.

Benito (San).
gialla, con cui, sotto l'Inquisizione, si vecondannati al rogo, e sulla quale era raffigurato un uomo sopra tizzoni infiammati, e circon-

Casacca
i

stivano

dato da diavoli esultanti di

gioia.

Berberi.
Pianta
fiori

irta

di spine e a
irritabili

frutto acerbissimo.

suoi

sono assai
si

e al

mi

ripiegano

sul

pistillo.

minimo contatto gli staVedi Asprezza. Ruvi-

dezza.

Beripione. Vedi Albione,


Berillo.
Pietra
preziosa,

151

variet

giallastra

marino. Vedi

Impero Bernardo (San). Abate.


to,

Amore ^
Scienza.

Benignit

dello

smeraldo Dominazioni

Api. Arnia. Cane.


lui,

La madre
di

del san-

incinta

di

s'immaginava

portare in

grem-

bo un cane che abbaiasse fortemente. Ci che pi


tardi
il

fu

considerato quale pronostico dello zelo che


di

santo mai cess

spiegare contro

nemici della
le tenta-

Chiesa.
egli
si

Chiesa.

Croce, simbolo delle austerit a cui

sottoF>oneva.

Diavolo, di cui respinse


terra,

zioni.

Maria Vergine. Mitra, per


l'arcivescovato.

avendo

egli

rifiutato

Penna, perch fu scrittore. Strumenti della passione, reunmentando le varie pene corporali che si infliggeva.
Ostia.

Berretta o berretto. Vedi Liberatore


Berretta cardinalizia.

della

patria.

Berrettino quadrato rosso concesso ai cardinali, per


distinguersi

dai

prelati

in

quei

luoghi

dove
Il

essi

non

possono far uso del cappello rosso.


in

colore rosso,

questo caso,
il

ricorda

ai

cardinali tanto la dignit,


essere disposti per a-

quanto

martirio a cui
fede.

devono

more

della

Vedi

Cardinali.

Berretta ebraica. Vedi Giuseppe {San)


Berretta ovale. Vedi
Vulcano.

Profeti.

Berretto con piume Vedi Leggerezza.


Berretto da prete. Vedi Evonimo.
Berretto frigio. Vedi Ecaie
Libert

Emancipazione

Mitra.


Berta (Santa).

152

(
f

Aliare, davanti al quale Badessa e vedova. una delle sue figlie, al momento d'essere rapita, rinsuoi voti. Fanciulle, essa prese il velo con novo due delle sue figlie. Fontana. Mancando d'acqua il suo monastero, ella acquist una sorgente limitrofa, tracci un solco con la rocca e l'acqua la segu al
i

|
|

f
\
|:

convento.

Bertuccia.
coda,

Specie di scimmia dal corpo gracile, affatto senza faccia rugosa, orecchie tonde e somiglianti a

quelle dell'uomo.

Vedi Sciagurato.
anticamente
del
gli

Besa
popoli

Beso.
assai

Dio che
della

Egiziani presero ai
rappresen-

spiagga

mar Rosso. E'

tato da un nano robusto e d'aspetto bestiale, vestito d'una pelle di pantera la cui coda gh pende di dietro fra le gambe, talvolta col capo acconciato con un mazzo di penne di struzzo. Era il buffone degli Dei, e, come il signore padrone del piacere e della gioia,
tale,

egli

presiedeva
al

ai

finimenti

delle donne,

alle lo-

ro danze,

loro sonno; col coltello alla mano vegliava nelle camere da letto per allontanare gli spio gH animali dannosi. Lo si rappresenriti maligni

pa o

tava talvolta saltando sconciamente e suonando l'arguerra ed eseil tamburello, tal altra armato a guendo una danza di combattimento. Ai tempi dei

Romani, questo Dio aveva un oracolo famoso in Abido, e dove non vi rendeva le sue risposte se non
in
biglietti

suggellati.

Besamondo.
Divinit
di).

giapponese,

dell'ordine

dei

Fotochi

(ve-


Betir.
lo.

153

Idra.

Bestia con sette teste. Vedi

che si riguardavano come discese dal cieDicevansi piene di spirito profetico, e s'attribuiva loro il dono della parola e spontaneit di movimento.
Pietre

Beto'^ica.
Pianta rinomatissima presso gli antichi. Con le sue foglie secche si prepara una polvere a forzare lo starnuto; spandono un odore aromatico cos forte, che sovente cagionano a coloro che le raccolgono uno sbalordimento analogo a quello prodotto da soverchia
dose di vino. Vedi Agitazione. Commozione.

Betula piangente.
Pianta
linconia.
i

cui rami s'inclinano verso terra.

Vedi Ma-

Bevitore. Spugna, simbolo proverbiale comunissimo.


Siva. Si confonde spesso con Darida aveva fatto per dodici anni penitenza in onore di Brahma, e in ricompensa ricevette da questo Dio un libro e alcuni braccialetti.
figlia

Bhadracali. Moglie o
Bhavani.
Il

di

gigante

Brahma
quali
ze,

gli

poteva
gli

pure alcune preghiere, con le aumentare unmensamente le sue fordiede il privilegio di non poter essere ucinsegn

ciso

ferito

da alcuno.
i

Il

gigmte credette d'allora


chia-

in poi

che solo

suoi degni emuli fossero gli Dei. Sfiquesti

d Isvara (Siva), e mata Sorga che gli


delle

mand una femmina


testa,

tagli la
egli

la

quale non era


simili,

che apparente, avendone


quali

altre

molto

una
il

era

tosto

sostituita

alla

tagliata.

Perci

nel

giorno appresso

esso

sfid

nuovamente Isvara,

quale
gli

154

gli

mand

tagliarono cinque

contro cinque donne sante che altre Iteste (immaginarie, e il

di

seguente rinnov la sfida.

Isvara deliberava con Vitratto una singolare forza uscente sn, quando a un gli usc dalla dal corpo di questi pass in Isvara, femmina gifronte per l'occhio e si trasform in una BhadracaU o Petracari - Pagantesca che chiamasi le teste Sette volte in sette giorni ella abbatt

goda.

del gigante Darida,

ma non
ricorse

colp

mai

la testa reale. lo

Per

trionfare di

lui

all'astuzia,

priv del

ricevuti da Brahma, libro e dei braccialetti che aveva Suo padre l'ace finalmente gli tagli la vera testa.
gli fece procolse freddamente al suo ritorno ed essa sua collera. Isvara, per riconciliarsi con vare tutta la Kuetradiede due giovani serve, Virapatra e
lei,

le

viaggiare senza e un vascello su cui poteva fra veduta, in grazia del quale essa soggiorn essere qualche tempo nel gli uomini. Poi essa dimor per trionf di corpo di una scimmia, e con questo mezzo spos un mortale, ma tutti i suoi nemici. Pi tardi
cuela,

E' rappresentata con otto facce e seocchi rotondi e denti dici mani nerissime, con grandi ciascuna alle zanne di cinghiale. Porta a somiglianti
rest

vergine.

intorno al orecchia un elefante, e serpenti attorcigliati un tridente, una sciabola, corpo. Porta una spada,

un

giavellotto,

una picca, una scimmia con

la

tskara

o ruota mistica.

Bharava. Vedi
Bla.

Siva.

Greci ne Parola greca che significa violenza. I padre lo avevano fatto una divinit, cui davano per Stige e Pallade per madre.


Biagio

155

(San).

Vescovo. Martire, prima di decollarlo gli laceiarono le costole con pettini di ferro, per questo i cardatori lo presero p>er
sa.
il

loro patrono.

Cefo. Chie-

Como

d'avorio con finimenti d'argento, chiamato

dai francesi olifant, che portavasi al collo, e serviva

come strumento da
spina di pesce,
di
ferro.

fiato.
il

Fanciullo soffocato da una


Pettini

che

Santo salv. Papero.

Bianco.
I

Traci,
dagli
i

fausti

che furono i primi a distinguere i giorni infausti, segnavano i primi con pietre

biamche e secondi ccm pietre nere. Da ci derivarono presso i Greci e i Romani varie frasi relative li giorni dell'anno, e quel modo di dire dies albo si-

gnanda
e dal

lapillo,
p>ossibile,

che

nostri,

allontanandosi dal vero

in fare un segno Girci con un carbone bianco. Presso gli Egiziani, e Romani, i sacerdoti eremo vestiti di bianco; come lo erano, secondo Virgilio, anche buoni poeti, gli uomini d'ingegno. Le donne, che avevano sempre p>ortato il lutto in abito nero al f>ari degli uomini presso i Greci e i Romami, sotto gli imp)eratori, cambia reno quest'uso, e le vedove lo portarono in abito bianco, con bende egualmente bianche; per mostrare la loro purit e candidezza verso il marito. Coloro che in Roma aspiravuio alla magistratura portavano

hanno trasformato

toghe bicinche, perci


volta
il

si

chiamavano candidati.
il

Una
dei

bicuico

era p>erfino
re,

carattere

distintivo

capitani

e dei

come

lo

fu

poi

il

colore porpora.

Quantunque

bianco sia simbolo principale dell'inil nocenza e della semplicit, alcuni lo vollero secrio di biasimo, perch Giudei vestirono di qxiesto CQi

lore Cristo per

156

fa menzione di

maggior biasimo e scorno. Tito Livio un esercito di Sanniti, il quale era era fregiato con una linea bianca, per mostrare che
gilio

un
lo

esercito di soldati nuovi, cio senza gloria; e Virchiama scudo senza gloria di colui che aveva
gloriosi

scudo bianco; perch era usanza dei valorosi cascrivere

pitani di
in

sopra

gli
il

scudi

loro fatti

bianco segno di allegrezgli antichi usavano vestirsi za, perch nei banchetti di questo colore. Q)s la Chiesa cattolica dopo la riguerra.

Altri vollero

surrezione di Cristo tutta trionfante

si

veste di bianal-

co; e

gli

angeli
si

dopo

la risurrezione, in segno di

nit

Maria
Nome

mostrano in una veste bianchissima. VeCheruCastit Battesimo di ApastoU GiuGes Cristo Fede Eucarestia bini Legge vecchia e legge nuova Innocenza stizia
legrezza,

Vergine

Martirio

Purezza

Tri-

Verginit.

Biancospino.
volgare del cratego bianco. I Romani portavano nei matrimoni delle torce di biancospino, perch credevasi che quest'arboscello avesse la propriemolivo se t di allontanare i malefizi. Per lo stesso

ne attaccavano alcuni rami dove dormivano i bambini Speranza. dea

alle

finestre
nati.

delle

camere

appena

Vedi Car-

Biasimo.
Lancia, con
alcuni.
la

punta a foggia

di

freccia,

secondo

Bibieisia e

Edesia.
e

Da

bibere, bevere,

da edere, mangiare. Dee


presiedeva
ai

dei

banchetti di

Roma. L'una

liquori che

si

157

bevevano

nei

conviti,
al

ed era detta anche Potino ;

l'altra

presiedeva

mangiare.

Bibli e
Bibli

Cauno.
Mileto e della ninfa Cianca.
l'obblig
a

Figli di

La
da

giovane
il

avendo concepito una colpevole passione per


fratello,

suo
Bibli

cercare lontano

essa

la

tranquillit

che non poteva avere nella casa paterna. ne and lungo tempo inutilmente in traccia, e infine in un bosco, dove a forza di piansi ferm gere fu convertita in fonte inesauribile, che da essa

prese

nome.
(che ha due
teste).

Bicipite
Biel.

Vedi Ciano.

Dio della
ni.
I

foresta Ercinia presso gli uitichi Sasso-

falegneoni

portavano

ai
gli

suoi

sacerdoti

le

loro
il

ascie

da benedire. Presso
della

Scandinavi,
delle

Biel era
foreste.

Dio

vegetazione,

protettore

Bietola. Vedi Barbabietola.

Biforme.
Bacco, perch rappresenta vasi ora con barba, ora senza; ossia perch il vino, quando se ne beve pi del solito, rende gaio o tristo secondo il naturale.
a

Soprannome dato
giovuie,

ora

era

vecchio,

Bifronte. Che ha due

fronti.

Soprannome specialmente

di

Giano, il quale era rappresentato dagli antichi con due facce, p>erch si supponeva che guardasse avanti e indietro, p>er mostrare ch'egli aveva la conoscenza
del
le

passato e dell'avvenire.
loro

Gli Ateniesi posero


'

sul-

monete una

testa di

donna

unita a quella di

Cecrope, ch'essi riguardavano quale istitutore del matrimonio, e quest'emblema dissero bifronte.


Bifrost.

158

Parola celtica che significa arcobaleno, ed un ponte che va dalla terra al cielo, secondo la mitologia scandinava. Esso oltremodo solido e costrutto con maggior arte che qualsiasi opera del mondo; ina

malgrado la sua gli di Muspele,


Il

solidit

verr spezzato

quando
i

fi-

geni

malvagi,

attraversati

gran

fiumi d'inferno, passeranno su questo ponte a cavallo.

ponte di fuoco,

il

quale

si

vede

nel

rosso del-

l'arcobaleno.

Biga. Carro Romani.


chi
greci.
in

tirato

da due cavaUi, pi
con
le

in

uso presso
la

Le

statue

bighe

furono

prima

volta erette agli Dei, e in seguito ai vincitori dei gio-

Sotto bighe

gli

imperatori romani

si

decretarono
della
patria.

statue

agli

uomini

benemeriti

La

biga era uno degH emblemi della

vittoria.

Vedi

Carro.

Bilancia.
bio

{San)

Temi
Equit

Vedi Aesculanus
Giustizia

Mercante
Astrea

Dub

Michele

Zodiaco.

Bimo.
Lettera
simbolica.

Vedi Battesimo.

Bindzourou.
Dio giapponese Bipenne.
Scure a due
della medicina.

tagli.

Vedi Punizione

severa.

Bisaccia.
tro

Specie di sacco di pelle concia, che portavasi diedorso, passando le braccia p>er due cinghie di il

cuoio che lo sostengono.


cose terrene.

Vedi Preoccupazione

delle


Bisognoso
Cranchio
incapace
consiglio
e pinna.

159

d'altrui aiuto.
Geroglifico egiziano di persona
ai

di

provvedere

propri

bisogni,

senza

il
il

o l'aiuto degli

altri;

p>erch

volevasi

che

granchio nascondendosi nelle


tiene
corsi,

valve della pinna,

che

aperte per

sollecita la pinna,

fame, quando vede i pesciolini acla quale chiudendo le valve


la

trova di che alimentarsi, e ci con l'aiuto altrui, sen-

di

za di questo, secondo Aristotile, fame.


Bito.

pinna morirebbe

Ente
quali
lo

chimerico,

immaginato

dai

Valentiniani,

riguardavano come principio della loro ge-

nerazione.

Bitone

e Cleobi.
giovani, Bgli di Cidippe, sacerdotessa di
tirare
il

Due
none
in

Giucar-

Argo. Non trovandosi buoi per ro della loro madre, si posero essi stessi
clcimazioni
della

sotto

il

giogo

e lo tirarono quaranta stadi fino al tempio, fra le acsi rallegrava con Questa preg la Dea che li ricompensasse col pi bel dono che p>otesse essere concesso a un mortale; donde avvenne che i gio-

moltitudine, dei

che

la

madre dell'amore

figli.

vcuii,

coricatisi

per

la

stanchezza

presso

il

tempio,

non si svegliarono pi; ci che fu riguardato come una prova che la mrote il pi felice avvenimento
F>er

l'uomo.

Blito.

Pianta
frtigola.

dai

frutti

insipidi

Vedi Sciocco
gli

che

somigliano

ima

Stolto.

Boa.
Secondo"
antichi,

questo serpente grosso, soleva


tener
dietro
agli

160

il

armenti per succhiare

latte

delle

vacche.

Vedi Africa.
Beozi diedero a Minerva, per
i

Boarmia.
Soprannome che
i

aver insegnato agli uomini l'arte di aggiogare


e di valersene nei lavori agricoli.

buoi

Bocca. Vedi Verecondia. Boccale. Vedi Bacco.


Bolla.

Ornamento
fanciulli dei

in forma di palla, o romani portavano appeso

di

cuore,

che

al collo e scen-

deva vano
bolla,

sul petto;
lo

era d'oro,
di

ma

figli

dei liberti e dei


in

cittadini
la

portavano
toga

cuoio.

All'et

cui lascia-

pretesta
la

(toga bianca orlata di porpora) per

prendere
e

virile, essi cessavano di portare la sospendevano al collo dei Lari, cui la Veconsacravano. Vedi Rimedio contro l'invidia

la

rit.

Bolla.
Specie di
atti

sigillo

di

metallo che
e

si

appendeva
principi.

agli

dei

papi,

degli

imperatori

dei

Vedi

Antichit.

Bolla di sapone. Vedi

Fragilit

umagia.

Bona Dea.
Divinit
no,

romana, sorella, moglie o figlia di Fauchiamata anch'essa Fauna o Fatua, come divina-

trice.

Dea
era

culto

affidato

rinomata per castit e profezia, e esclusivamente alle donne.


ogni

il

suo suo

Il

santuario era una grotta nel monte Aventino.


festa

La

sua

celebravasi

anno

il

giorno
e le

"
1

di

maggio
e

nella casa del console o pretore;

cerimonie ave-

vano luogo

di notte,

ed erano eseguite da Vestali,


le

161

condizione,
esse.

donne soltanto
a

di

nobilissima
in

per sola

lito,

potevano prender parte


nessun
i

Durante

so-

lennit

uomo

era

lecito

metter

piede nella

casa, e anche
coperti di
tal

loro ritratti

un

velo.
le

non erano tollerati se non E* noto che P. Clodio profan in

occasione

sacre cerimonie, entrando nella casa

di

Cesare travestito da donna. Le. donne che celebrala

vano

festa di

Fauna,
cose,

vi

si

stenendosi

da
gli

varie

sf>ecialmente

dovevano preparare ada ogni comconsole o come un tempio,


il

mercio con
tore
fiori

uomini.
dalle

La

casa del

precoi

era

ornata

Vestali,

e frondi di ogni albero, tranne

mirto, a cagione

del suo significato erotico.

La

testa della statua della


cir-

Dea

veniva coronata di pampani, e un serpente


i

condava

suoi piedi.

tesse portare

con s

Quantunque nessuna donna podel vino, eravi in mezzo alla stan-

za un vaso pieno di vino, con che le donne facevano le loro libazioni, ma quel vino per chiamavasi latte,
e mellarium vino non a
di
il

vaso che

lo

conteneva, in
Dicesi

modo che
il

il

veniva

pronunciato.

che

sacrifizio

questa

Dea

consistesse

nell'immolazione di galline
nero.

vario colore,
principio

tranne
alle

il

In

seguito

le

donne
credesi

davmo
re
il

loro

danze bacchiche e a be-

vino per esse preparato.

La Dea
si

stessa

che ne abbia dato loro esempio, poich


tre

dicesi,

menper-

era

ancora sulla terra, che

ubriacasse,

Fauno l'uccise con un bastone di mirto, sublimandola poi alla condizione di Dea. Fauna veniva anche considerata come una Dea dotata di facolt sanatrice, come la indica il serpente attorcigliato ai
ci

suoi piedi.
1 1

O. Ronchetti.

162

at-

Bonifacio.

Fontana. Grappolo d uva. Libro Vescovo. Spada. traversato da una spada.

Bont.
coonorata dai Romani. Rappresentasi apd'oro e coronata di ruta. Le sta perta d'un velo petto per nutrire il presso un pellicano che si apre giovane albero che cresce sulla propri piccoli, e un

Divinit

sponda

di

un

ruscello.

Rosa,

colore.

Ruta, pian-

ta benefica.

Bop.

Vedi Odino.

nel mebastone che portavano i pellegrini Santa cingevaTerra dio evo. Quando ritornavano da significare che erano no il bastone d'una palma, per questa pianta. luoghi, cos fecondi di stati in quei Francesco Concordia Vedi Alessio (Santi -Giacomo il Maggiore (San) Saverio (San) {Santa). T^t^^a Rocco (San) Pellegrinaggio
i

Bordone.
Era
il

Borea. Vedi
Borkani.

Venti.
di divmita adorale dai sono le principali di cu. bakyamuni, .\-

.....

Nome

di

un gran numero

Calmucchi e dai Boretti. Teugin Borkan. il creatore supremo, Ordara e OUangotocobida o Abiduba. Grulekkan, classi, cio in buosi dividono in due na I Borkani rappresentali con un uni sono ni e m malefici. GH masorridenti, e gli altri, cio
aspetto piacevole e
i

orribile, mostruosa, con una bocca lefici, con forma Si vedono seduti sopra e con occhi fieri e minacciosi. parte uno scettro e dalstuoie con in mano da una GH idoli sono d ordinano d. l'altra un campanello.

163

rame, vuoti e indorati a fuoco, e di un'altezza di a 5 metri. I piedestalli su cui posano contengono ciascuno un piccolo cilindro fatto con le ceneri dei santi, nel corpo dei quali passato il borkano che ti
adora.

Vi sono anche

inunagini di borkani disegnate

dipinte,

tanto sulla carta chinese, quanto su piccoli

brani di stoffa.

Borrana.
Pianta a foglie rugose e
bonza.
irte

di

peli.

Vedi Bur^

Borsa.
Sacchetto destinato per lo pi a tenere Antichissimo
e
chiudevtisi
laide
il

danaro.

n'

Era comunemente di cuoio, stringendola con corregge. Vedi Adel'uso.

na na

(Sanf)

Elisabetta

Avarizia d^ Ungheria

Carit
(Santa)

di Cusa {Santa) Giuda Lorenzo (San) Matteo (San) co Mercurio Niccola (San)

Mercante ULiberalit
ric-

ElemosiGiovan-

Priapo

sura.

Borzacchio. Vedi Bozzacchio.

Bosso
soggetto

o Bossolo.
il

Pianta
a

cui

legno,

quando
ne
viene

ben secco, non va


intaccato

screpolarsi,

Vedi Fermezza

dal tarlo.

Stoicismo.

Bossolo o Bussolotto. Vaso di latta o di legno


chi

usato per lo pi dai cie-

per

raccogliere

l'elemosina.

Vedi Carit

E-

lemosina.

Botte. Vedi

Dailfoku

Libidine.
acre.

Bottone d'oro. Vedi Ranuncolo

164

Bozzacchio.
Susina gonfia e inutile, non venuta a maturit, perch guastata dagli insetti. Vedi Bastardo.

Bpaocio (Quattro) Vedi Quanon Braccio tagliato. Vedi Adriano Braciere d'incensi. Vedi Aprile

Quenavadi
Asia.

{Sani').

Brahma.
Dio
tore del

quale creadell'India, ritenuto primitivamente

mondo,

degli

Dei

e di tutti gli esseri.

Nella

Brahma forforma attuale della religione degli Ind, sostenitore) e con bi(il conservatore e ma con Visn triade degli Dei principali presva
so
(il

distruttore)

la

quattro facce e Ind. Viene rappresentato con che quattro mani un libro manoscritto tenente nelle acqu>. una parte dei Veda, un vaso da tener contiene seduto su sacrifizi. un rosario e un cucchiaio da da quattro cigni od oche. sorretto
gli

di

un loto, Brevit della vita. Palmo della mano.


della vita

corso il I Greci paragonavano palmo, cio una corta misura esimbolo preso nel meguale a quattro dita. Spanna, palmo. desimo senso del

umana

al

Briareo.
Gigante Figlio del Cielo e della Terra.
le quali

con cen-

opponevano, a Giove cinquanta spato mani, cinquanta teste e altretde e cinquanta scudi, e con mandava fiamme. Briareo m eietante bocche da cui Prese parte nella guena lo era chiamato Egeone. dapprima sotto contro gli Dei, e oppresso
dei Titani
il

vogliono monte Etna, ne fu poi liberato. Altri precipito nel mare; Nettuno, dopo averlo vinto, lo

che

ma

pacificatosi poi

con

esso,

lo

pose

tra

le

divinit

165

inarine e gli diede in moglie la propria figlia Cinipolia.

Omero racconta che Giunone, Nettuno e Minerva avendo cospirato contro Giove, Briareo, pregato da Teti, sal nel cielo e s'assise accanto al padre degli
congiurati, presi Dei con aspetto cos terribile, che da spavento, abbandonarono l'impresa. Giove lo ricompen eleggendolo a sua guardia con Gige e Cotto.
i

Briglia.

Vedi Redini.
Litigioso.

Brigoso. Vedi

Britomarte. Dal cretese


sionata
ci fu
p>er

britus,
figlia

dolce, e marlis,
di

vergine.

Bella e per-

Ninfa di Creta,
la

Giove

e di

Carme, appasreti,

caccia, dicesi inventasse le

cuni

Alhanno preteso che questo soprannome le fosse dato per essersi questa Ninfa nascosta fra le reti da
soprannominata Ditlina
(da dilftuon,
rete).

pescatore
di
lei
si

p>er

sottrarsi

alle

assicuit

di

Minosse, che

era innamorato.

Briza.
di

agitano al minimo Frivolezza. Vedi Agitazione Brocca. Vedi Elisabetta d'Ungheria {Santa).
I

fior

di questa pianta

:si

vento.

soffio

Bronte. Famoso

ciclope, figlio del Cielo e della Terra.


personificato.

Gedi

nio del tuono

Fabbricava
Piracmone,

fulmini

Giove, e faceva uno spaventevole fracasso battendo


sull'incudine

compagni.

Uno

con

Sterope e

ciclopi

suoi

dei quattro cavalli del Sole.

Broteo.
Figlio
di

Vulcano

di
la

Minerva,

che vedendosi
si

da

tutti

beffeggiato

per

sua bruttezza,

gett

nel fuoco del

monte Etna.

166

Bruco,
Insetto

che

si

trasfonna

in

farfalla.

^ Vedi Corpo
, ,
,.

umano.

Bruno (San).

CataMco. Fondatore dell'ordine dei Certosini. terminano in due ciufh di Crocefisso, le cui braccia
frutti

foglie

d'olivo;

allusione
S.

all'olivo

che
i

pro-

spera nei

terreni

pi

sterili.

Bruno fond

suo

Dito sulle labbra, convento nella solitudine desolata. rigorosamente osservato dai certosimbolo del silenzio Madelle regole del suo ordine. sini. Fontana. Libro quale volge le spalle; riccamente adornata, alla

mondo, e l esclusione delper indicare la sua fuga dal piedi, perche suo convento. Mitra ai le donne dal Olivo, ramo la dignit arcivescovile il santo rifiut Palma. Pastorale, posto a, suoi

trona

forma

di crocefisso.

1 mitra. per lo stesso motivo della intorno alla testa del bantu, sei stelle figurano volta morto. una settima sul petto. Testa di

Stelle

ai-

piedi,

Bruttura delle ricchezze. Pavone con la coda dritta e

spiegata, e

un piede

al-

Boccaccio, siccome il pazato e steso; perch, dice altera che grida, cos il ricco con

vone un uccello pavone abita sopra i tetti, voce si vanta; e siccome il cos, alti luoghi degh edihci, e sempre sale sopra i pi essendole prominenze, e non ricco cerca sempre il di inoltre il pavone e ornato gliele date le usurpa: e di maniera si trae diletta di lode, si
belle penne,

che rivolge m giro 1 occh.ua vagheggiare se stesso, piene di lezlascia nude le parti di dietro ta coda, e

zo
chi

Dal che
le

ci

vengono

significate la
la

vesti

d'oro,

la vanagloria,

porpora d^i ricsuperba pompa.

167

onde bene ne

e le orecchie inchinate alle adulazioni;

nasce che la lordura loro, che altrimenti forse sarebbe stata nascosta, si scopre, e sotto quello splendore appare un cuor misero, cruciato da ansiosi pensieri; la

dappocaggine,
cizie

la

pazzia, l'inerzia dei costumi,


i

le

spor-

dei vizi, e molte volte

corpi fradici dal lezzo.

B,ubbula. Vedi Upupa.

Buccina.
Conchiglia che serviva da tromba
Tritone.
ai Tritoni.

Vedi

I Fenici, per essere il bue necessario all'uomo, chiamarono con la prima lettera dell'alfabeto, pei significare che deve essere considerato il primo e il

Bue. A.

lo

pi importante degli animali, p>erch, preso

come

smi-

bolo della produzione della

terra,

questa la prima

Lavoro Luca Mansuetudine Moneta Lucia dopo Pazienza Tommaso d'Aquino


tura

che somministra

gli

Apostoli

Eustachio
Giustizia

Ebreo Carro tiralo da buoi Francesco d'Assise {San) {Sant')


Italia

alimenti

all'uomo.

Vedi Agricol-

{San)

{Santa)

Quiete
bue.

la fatica

Sconvenienza
{San)

Teschio di

Vittoria.

Bue con

ia testa di leone.

Vedi Terra

fruttifera.

Bugia. Vedi Menzogna.

Buglossa. Dal greco


borragine coi

bous,
fiori

bue,

glssa,

lingua.

Specie di

azzurri.

Vedi Menzogna.

Bulbo. Vedi Nozze.


Bulea
si

168

di

e Buleo. Soprannome di Minerva,

Vesta e

di Giove, che
al

credevano presiedere

alle
si

deliberazioni e

buon

consiglio.

Le

loro

statue

consiglio dei Cinquecento in


sti

trovavano nella sala del Atene, ed erano da que-

adorati all'entrare della sala, per supplicarli di sa-

vie ispirazioni.

Bulino.
Strumento
cisione.

di

cui

si

servono

gli

incisori.

Vedi

In-

Buona fortuna. Vedi Buon augurio.


il

Fortuna.

Asino, che fu pronostico di


quale, in procinto d'attaccare

vittoria
il

per Angusto,
in11

nemico, avendo
asino; chiesto

contrato un
loro

uomo che conduceva un


seppe
che

nome,

l'uomo

si

(fortuna), e l'asino

Niche

(vittoria).
il

chiamava Tiche Mario trovandosi


quale,

presso Fannia, vedendo un asino,

ragliando

fortemente e coirendo, entr in casa sua, prese questo avvenimento come augurio che sarebbe stato vittorioso se combatteva per mare. Inoltre era di buon augurio se una persona ammalata avesse visto un asino che, caduto a terra, si alzasse da se stesso, ci che era indizio che l'ammalato si sarebbe rimesso in salute. Colomba. Venere mand a Enea due colom-

Cesare le colombe in segno di buon augurio. furono di buon augurio, quando fecero il loro nido su una palma nel luogo che egli scelse per piantare

be

l'accampamento,

dove fece

atterrare

tutte

rispettando quella col

nido delle colombe.

le pahne Nel gior-

no

in

cui

un'aquila

nacque Diadumeniano, figlio di Macrino, un colombino, ponendolo nella gli port

culla; ci

169

segno
(in

che fu preso

co;Tie

da

fanciullo

che doveva essere fatto imperatore. Gli indovini pre-

ad Alessamdro Severo che sarebbe imperatoin cui nacque, una vecchierella don a sua madre delle colombe.
dissero
re,

perch nel giorno

Buon evento. Uno degli Dei

Censenti dei Romani, la cui statua

figurava nel Campidoglio accanto a quella della

Do-

na Fortuna, sua sposa, o, secondo altri, sua sorella. Rappresentavasi sotto l'aspetto di un giovane nudo,
ritto

in

piedi e tenente in

mano un papavero
Dea.

e delle

spighe, o la cornucopia,

e nell'cdtra

una tazza.

Buona Dea. Vedi Bona Buona notizia.


Iride pratense.

Buona
nistra.

volont.
in

Due donne

piedi

che

si

tocccuio

la

mano

si-

Buona volont ostacolata dal dubbio. Fumo perch, se la buona volont non
;

sorretta

da buoni consigli, a nulla riuscirebbe di buono; comt il fumo riesce senza utilit, se non accompagnato, o
illuminato,

dal fuoco.

Buone
legoria

parole.
di

Donna che

versa l'acqua da un olla all'altra: aluna persona che suggerisce buoni consigli.

Burbanza.
Borrana.
^

BusiiM.
Tiranno,
figlio

di

Nettuno, e gigante mostruoso,

i)

quale uccideva sull'altare degli

Dei

tutti

forestieri.

sacrificato
lo stesso

170

in

che per disgrazia fossero capitati


suo padre.

Egitto.

Avrebbe

Ma

Ercole, lasciatosi
al
.

prendere da

Busiri,
i

condotto
lacci

all'altare,

momento

del sacrificio, rotti

con cui era legato, massacr


e
il

con

la

sua clava

servi

tiranno.

Bussolotto. Vedi Bossolo.

Butomo.
Pianta chiamata volgarmente giunco
dei fossi.

Vedi Condiscendenza

fiorito,

agio

Flessibilit.

c.
e. Nelle tabelle dei tribunali romani
di

C
lo

era

il

segno

Condemno,

infausto

tristo,

come

chicima Ci-

cerone.

Cabir!.
Sacerdoti ed eroi deificati, venerati dai pagani co-

me

autori
I

della
misteri

reHgi)0De

fondatori
in

della

razza
Cabiri

umana.

pi

rinomati

onore dei
i

erano quelli celebrati nella Somatracia; e cxii riti si celebravano nel buio dellla notte e con la segretezza pi profonda. I candidati, per l'iniziazione a
questi
stit
riti,

dopo

le

dovute prove

di

astinenza,

ca-

e silenzio,

venivano purificati con acqua e san-

gue; sacrificavano quindi un toro o un montone e bevevano a due fontane, l'una chiamata Lete (oblio)
e
iKaltra

Mnemosine

(memoria),

affinch

perdesse-

ro la
te
le

memoria del passalo e potessero tenere a mennuove istruzioni. Venivano poi trcisportati in
le

un'oscura torre o caverna, dove

loro orecchie erascro-

no assordate dai suoni pi spaventevoli, come

sci

I7i

d'acqua, muggiti di tuono, strida formidabili, menle

tre

tenebre venivano alternativamente interrotte da

che lasciavano vedere i fantasmi pi orribili con un cadavere esjwsto sopra una bara. Riempiti cos di terrore, erano fatti passare improvvisamente ad altre scene; luce e allegra musica succedevano alla lampi
oscurit
e
il

e ai suoni spaventosi,
lieti

il

cadavere rrsuscitava Allora


si

tempio risuonava di
le

voci.
i

comin-'

ciavano
scia
di

dottrine recondite e

riti

segreti, e l'iniziato

era posto su un trono risplendente, ornalo di una fa-

porpora e coronato d'olivo.


in

Le cerimonie
il

fi-

nivano con danze e orgie,


stico
fallo.

cui s'introduceva

mi-

Caccia.
Animali:
so nel

Cane. Civetta imbrigliata. Falco, famola

medio evo per


Reti.

caccia. Lepre.

Diversi.

Lacci

Cacciatore.
con la testa nuda, e il resto ves to, che feCacciatore di nobili. un orso con uno spiede. Uomo che segue tre cani che insieme corrono contrarisce

Uomo

riamente.

Cacciatore di principi.

Due

uomini che

conducono due cani a guinzaglio.

Caco.
Faunoso ladrone,
figlio

di Vulcaiio,
il

abitatore del-

l'Aventino, e terrore di tutto

paese circostante. Era

un gigante mostruoso, vomitava fuoco e abitava una profonda caverna, alla cui entrata stavano appese le teste e le braccia di coloro che aveva uccisi. Questa
caverna
egli

buoi non

scondeva

chiudeva con un sasso che venti paia di avrebbero potuto smuovere. Quivi egli nafurti, nei quali era famoso. Passando Er-

172

a Gerione,
le

cole in Italia cogli armenti

tolti

Caco
tracce,

gli

rub alcune vacche, e per nasconderne


trascin per la

le lo

coda nella spelonca.


sua clava.

Ma

le

vacche

tradirono coi loro muggiti; allora Ercole l'affront e


l'uccise

con

la

Cacodemone.
*

Genio malefico, spirito delle tenebre, che nella credenza dell'antichit e del medio evo, si attaccava a ciascun uomo, e cercava di trascinarlo al male. Gli astrologi danno questo nome alla dodicesima casa del
cielo,

ricavandone

essi pronostici

di disgrazia.

Cacto. Vedi Fiore

d cacto.

Cadavere. Vedi

Beatrice

{Santa)

Sommissione.

Cadmo.
tello

Figlio di Agenore, re fenicio, e di Telefassa e frad'Europa, Fenice e CiHce. Quando Europa fu

rapita

da Giove a Creta. Agenore mand


Riuscite

il

figlio

in

cerca della sorella


di essa.

con ordine di non ritornare senza

vane

tutte

le

sue ricerche,
il

Cadmo
gli

and a consultare l'oracolo


din di

di Delfo,

quale

or-

cessare la ricerca della

sorella,

ma

seguisse

una vacca che

egli avrebbe incontrato, e dove essa sarebbe caduta spossata, ivi fondasse una citt. Cadmo, trovata la vacca indicatagli e seguitala, dove si ferm, ivi fond la citt detta Cadmea, che pi taidi

divenne l'acropoli di Tebe. Volendo sacrificare qui la vacca a Giove, mand alcune persone a prendere acqua alla vicina fontana di Marte, custodita da un drago, figlio di questo Do, il quale le uccise. Cadmo
a sua volta uccise
i

il

drago, e semin, per consiglio di

Minerva, suoi denti, dai quali nacquero uomini armache si uccisero fra loro, eccetto cinque. Echione, ti,

Udeo, Ctcmio, Iperenore


leggenda tebana, furono
nizione

173

e Peloro,
gli

quali,

secondo
fu

la

antenati dei Tebani. In pu-

d'aver

ucciso

il

drago,

Cadmo
in

costretto

a servnre per otto anni Marte.

Passato questo tempo.


moglie Armonia.

Marte

gli

perdon, e

gli

diede

Cadmo
ide

regn molto tempo su Tebe;


i

ma quando
si

sap-

dall'oracolo che consult, che


soffrire

suoi p>osteri doveesili

vano
mati

grandissime

disgrazie,
Illiria,

volontatrasfo.'-

riamente con
in

Armonia

in

e in ultimo,

draghi,

entrambi

furono da Giove
Elisi.

ammessi

nell'eterna vita dei

Campi

La

storia di

Cadmo
l'al-

pare simboleggiare l'immigrazione di una colonia fenicia o egiziana in Grecia,

trasportando in queste
le

fabeto,

l'arte

di

esplorare

miniere

il

culto di

Bacco. In un vaso greco


to di

Cadmo
sul
i

raffigurato in at-

scagliare

una pietra
dirige

drago,

mentre dietro

lui sta

Minerva che

suoi colpi, e davanti


citt

una

figura che personifica la

nuova

che deve essere

fondata.

Caduceo.
Dal
keion,
latino

caduceum,
gli

corruzione dal greco Jfru'

oggetto appartenente a un eroe.

Mazza

o ba-

stone che portavano


tori
in

antichi araldi e gli ambascia-

tempo
nastri

di guerra.

Esso non era

in origine altro
stri-

che un ramo di lauro o di olivo guemito di due


scie

di

lana, che poi

poeti convertirono in

due

serpenti,

trando due
fra loro
la

raccontando che Mercurio un d inconche combattevano insieme, gett sua verga per separarli, alla quale i serserp>enti
si

penti attorcigliati

avvolsero placidaunente, e

da quel

giorno furono adottati quale simbolo di pace.

Al

ca-

duceo Mercurio aggiunse

le

alette,

essendo Dio della


eloquenza. Vedi
cio

174

Baiavi
dalla
Felicit

Concordia

licit

pubblica

Generazione

tenza e forza del fato

- Commer Eloquenza Forza Mercurio Mitra Pace Po


Accademia
Fevinta

sapienza

Prosperit.

Cagna. Vedi Lamia. Calai e Zete. Figli di Borea o Aquilone


Arpie dalla

Orizia.

Fecero

il

le viaggio di Colchide cogli Argonauti, e sciacciarono Dicono che avessero le spalle Tracia.

coperte di scaglie d'oro, le


ghi cadenti sul collo.

ali ai

piedi, e

capelli lun-

Calamaio. Vedi Clio Calamita. Vedi Forza


Calasrrit.

Matteo
tempesta,
in

{San).

Potenza.
grandine rompencalamus, canna.
rotte, get-

Dal

latino

calamitas,

te gli steli di frumento, Sventura, specialmente pubblica.

latino

Canne
i

tate

a terra, fuoco, Bibbia, preso per


la

che,
le

secondo
e

teologi,
^

nella

molestie

le

calamit

che

dell'uomo; secondo l'interpretaprovino Tu con il fuozione dei seguenti versetti dei Salmi come si esamina l'argento, e: Siaco ci esaminasti, si
fortezza
:^

mo

passati per

il

fuoco e l'acqua.
paniere.

Calato.

Dal

latino

calathus,

cestello,

Nel senso
vimmi.
in

ordinario era un paniere

di

giunchi, e di

lana: quasi cilindricui le donne riponevano la loro largamente dilatato. alla base, esso era, in alto, co dei paPer analogia, s diede il medesimo nome a fiori, frutsimile, dove si mettevano nieri di forma
i

ta,

ecc.

Proserpina. lo port

in

testa,

ed era consa-

175

crato specialmente a Minerva.

Canestro

Minerva

Vedi Arti

del disegno

Proserpina.

Calcedonia.
cui nome deriva da una citil Mmore. Vedi Misericordia. Giovarmi EvanCaldaia. Vedi Cecilia {Santa)

Variet di agata
dell'Asia

gelista

(San).

Calendula.
tura e nuoce molto alle biade, e
il

Pianta comunissima, che ingombra talvolta la colsi dice che comunichi


suo odore
al

vino fatto dei vigneti

abbondanza. Vedi Angoscia Pene. Inquietudine


in

in

cui

cresca

Disperazione

Calendula
I

pF^j viale.

fiori

di questa pianta

tino,
sto,

quando

fa bel tempo, e

tanto pi se

aprono che al matchiudono assai preminaccia un temporale. Vedi Pre-

non

si

si

sagio.

Calice.
Bibbia
rato
e

Vaso che sacordote adopera nella messa. Nella il nome di calice si adopera in senso figuil

significa

eredit o parte di ciascuno;

significa

anche

le afflizioni
i

che Iddio
dolori

manda
in

a^li

uomini o so-

pra tutto indica


se lecito offrire

ineffabili

della passione del

Redentore. Bonifacio richiesto


i!

sacrifizio in

un concilio se fosvasi di legno (come usarisp>ose:

vasi nella p>overt dei tempi apostolici),

Una
Ve-

volta

aurei sacerdoti

usavano

calici di

legno; ora al

contrario, sacerdoti di
di

Afflizione

Eucarestia

Giacomo

legno usano calici d'oro.


(Santa)

Barbara
delle

vanni Evangelista

(San)

Marcello

Marche

Chiesa (San) Gio{San)

Pas-


sione di Cristo
capitale.

176

Penitenza

Prete

Supplizio

Calidcne.
logia greca per

mitoForesta nei dintorni dell'Etolia, celebre nella cinghiale mostruoso ucciso da Mfcil

leagro.

Cai ipso.
Figlia di

Atlante.

Ogigia, situata temvorevolmente Ulisse, sulla quale fu gettato dalla ma Calipso l'am, e visse con lui sette anni; pesta. e della sua Pepreferiva l'amore della patria
Ulisse

Abitava nella selvosa isola di nell'alto Oceano, dove ricevette fa-

promettesse

quantunque nelope, alla bellezza di questa Dea. a l'immortalit. Al fine gli Dei mossi rivedere la compassione del desiderio di Ulisse di
patria,

gli

mandarono Mercurio ad annunciare a Calipso di riche era volere di Giove che Ulisse fosse hbero
tornare
a
casa.

Ella non ebbe


part,

ardire

di

opporsi

a
lui
ri-

che da questo comando. Ulisse due figli, Nausinoo e Nausitoo, ne aveva avuto
e Calipso,
rhase inconsolabile.

Calisto o Callisto. FigHa di Licaone, re d'Arcadia, una delle Ninfe nome il favorite di Diana, e conosciuta anche sotto Giove, presa la forma di Diana, la rese di Elice.
madre, e Diana essendosene accorta dalla difficoh prendere che aveva questa Ninfa nello spogliarsi per scacci. Ma Giunone spinse pi oltre la la il bagno, Arcade, in vendetta, e la trasform con suo figlio posti da Giove nel orsa, nella qual forma furono
ceilo,

dove

coslituiscoino

la

oosteflazione

dell'Orsa
astri,

maggiore

e minore.

Giunone, veduti questi

mon-

lo di

177

a giacere nell'Oceano.

nuovo

in furore, e

preg gU Dei del mare a non

permettere che avessero mai

Calla.
Pianta

comune

nei

giardini.

Vedi

Insaziabilit.

Callafutunga.

Nome
gli

del

supremo autore
che risiede nel
i

di

tutte

le

cose presso

abitanti

dell'isola degli

Amici
cielo,
la

E' una
talento

Dea
il

mare del Sud. donde dirige a suo


nel
tutti
i

fulmine e
potere

venti,

pioggia e

muta-

menti dell'aria.
gette al

Alcune
di

divinit

subalterne sono sog-

questa Dea,
sul

ma

non credesi che

abbiano influenza alcuna


jx)

destino degli uomini do-

la morte.

Calleca.
le le

Dea, detta anche Kallfka, Kalk o KalU, la quaadorata nelle Indie dai Gent, che ne celebrano
feste

l'ultimo giorno di settembre.


il

Il

suo nome degli

riva dall'abito clie porta,

quale nero; poich

Indiani

chiamano
Dicesi

Inaili

l'inchiostro.

Le

diverse parti

del corpo di Calleca

adoransi in vari luoghi dell' In-

dostan.

che essa niscesse interamente armata dagli occhi di Drugah, nel tempo in cui questa Dea
analogia

era vivamente stretta dai tiranni della terra, evidente

con

la

Pallade greca.

Calliope.

Muse, che presiedeva alla poesia all'eloquenza, ed esercitava una specie di supremazia sulle altre Muse. Rappresentasi sotto l'aspetto di giovane donna coronata di lauro, in atto maestoso, tenendo nella destra una troni' ha, e nella sinistra un libro, e tre poemi vicino a lei:
delle nove

Una

epica

qualche

volta

12

Q. Ronchetti.

l'Iliade,

178

l'Odissea e
e

l'Eneide.
stile
;

una tavoletta
Callirroe.

uno

tal

altra

Talvolta ha in un rotolo.

mino

Figlia di un re di Calidone, amata svisceratamente da Coreso, sacerdote di Bacco. Sdegnando la


giovinetta
la

passione di Coreso,
di

questi
di

si

rivolse

al

suo

Dio,
e

pregandolo

vendicarlo

tanta

insensiin
tal

bilit,

Bacco
i

l'acconsent,

facendo diventare

modo

ubriachi

Calidonesi, da divenire

furiosi;

per-

ci consultarono

l'Oracolo,

il

quale rispose, che quei


se
lei

malanno non sarebbe


Callirroe,

cessato,

non
si

si

sacrificava

o un'altra, che per


alcuna
offerta,

offrisse;

ma

non

essendosi
reso
fiori,

fu

condotta

all'altare.

Codi

gran sacrificatore nel vederla tutta


e

adornata
coltello
;

seguita

da

tutto

l'apparecchio
il

del

sacrifizio,

preso dal rimorso, invece di rivolgere

conim-

tro la vittima, se lo cacci nel petto, uccidendosi


pietosita
si

da tanto amore, ma troppo

tardi,

sacrific per placare

l'ombra di Coreso.

Callirroe
Figlia

d'Acheloo, e seconda moglie d'Alcmeone.


Callisto. Vedi Calisto.

Calma.
Alisma.

no

conosciutissime.

Camomilla, le cui propriet calmanti Mcnianto. Pianta che Cresce


e
fiorisce

soai

margini

dell'acqua,

soltanto

nei

giorni

di

calma.

Calore.

Menta

peperiia,

allusione

al

suo odore piccante.

Calunnia.
Luciamo descrive
ta

l'allegoria

della

Calunnia dipin-

d'Apelle nel

modo

seguente:
le

sa di giudice,

uno che aveva

Stava sedendo a guiorecchie lunghe simi-


li

179

cui due donne, una per lato, non so che pian pizrno: era una di queste l'Ignoranza, l'altra il Sospetto, e porgeva la mano alla Calunnia, che veniva a lui in forma di donna bella e ornata, ma che nell'aspetto mostrava di essere tutta piena d'ira e di sdegno; e aveva nella sinistra mano una facella accesa, e con la destra -i capelli un giovane nudo, il quale tirava dietro per miserabilmente si doleva alzando le giunte mani al

quelle dell'asino;
di dir

mostravano

cielo.

Andava

innanzi

a costei

il

Livore,

cio

Vln-

vidia,

che era un

uomo

vecchio magro e pallido, co-

me

chi sia stato

nivano due donne,

cendo
cora
de,
il

lungamente infermo; e dietro le vele quali parevano lusingarla, fafesta della bellezza sua, e adornandola anpi che f>otevano, e domandavansi l'una Frol'altra

Insidia.

Dietro

queste

seguiva
certi

poi

un'altra

donna chiamata Penitenza, con


tutti

pochi
voler-

panni intorno

rotti

e squarciati,
oltre

che

largamente

piangendo
Verit.

si

affliggeva

modo;

e pareva

sene morire dalla vergogna, perch vedeva venire la

Calunniatore.
Basilisco,

perch, secondo la favola, uccide senza

toccare
niatori

lesioni visibili, similmente ai calunche segretamente spargono voci infami damnosissime; e ci senza un motivo palese, di cui il ca-

senza

lunniato

possa

difendersi.

Orecchie
altrui.

mozzate; seconla

do

teologi,

segno degli uomini che usano

calun-

nia per detrarre la

fama

Calva. Soprannome
ni

di

Venere a Roma, derivato da alcuderidere

dal verbo calvcre,


si

o molestare,

il

quale
ri-

credesi

riferisca

ai

capricci degli

amanti. Altri


feriscono che

180

consacr
il

Anco Marzio,

tempio di Ve-

nere Calva, presso il Campidoglio, quando commciarono a cascare i capelli a sua moglie; mentre una temterza tradizione connette la fondazione di questo quale le pio alla guerra contro i Galli, durante la

donne romane
Calza.

fama

si

tagliassero

capelli per far-

ne corde di archi.

Vedi Manipulari
figlio

Cama.
Dio dell'amore presso gH Indiani, pa e di Maja, e nella sua seconda
di

Casiadi

nascita,

Vi-

sguardo di sn e di LachsmJ, fu incenerito da uno Dei, e prese il nome d'Ananfuoco del signore degli famiglia (l'incorporeo). Poi egli rinacque nella

ga

di

Crisna

sotto

rappresentato

nome di Prodimna. Cama viene come un bel giovane a cavalcioni^ di


il

un papagallo, con arco e frecce ornate


bero a
lui
(il

di

fiori.

L'al-

Smara
occhi).

chiamavasi anche e Darpaga (Dio dai grandi risplendente)


sacro l'amra.

Cama

Cam ad va.
Secondo la mitologia degli Indiani, la vacca sor(bedell'amrita ta dal mare nella fabbricazione vanda dell'imortalit degli Dei), imbolo dell'allevamento del bestiame. Secondo altri, Camadeva era carestia, la Dea della terra. Invocata, durante una vacca, e dal re Prithu, essa comparve in forma di chiunque le chiedeva qualche favore, doveva portare un vitello per succhiarle le mammelle; allora
essa

dispensava

sementi,

cibi

ogni

sorta

di

cose

preziose.

Essa

fu poi denominata

Prithivi.

moglie di

Prithu, e fu spesso rappresentata

come una vacca.


Camaleonte.
Specie
di

181

pelle

di

lucertola

la
i

cui

ha

la

propriet
intorno

cambiare colore.
si

Fra

numerosi

prodigi

credeva che un litigante era certo di guadagnare la sua causa, se portava con se una lingua di camaleonte strappata all'animale quana questo animale,

do viveva. Si faceva tuonare e piovere bruciandonegozzo sopra una tegola arroventata. Una il donna partoriva senza dolore, se le si legava al venire la lingua del camaleonte. Alcuni assicurano cht
la testa e

quest'animale

si

nutre d'aria.

Vedi Astuzia.
vi ha pianta vaghezza possono stare

Camelia.
Forse
i

in

tutto

il

regno vegetale non


p>er

cui

fiori

per vigoria e

a confronto delle camelie.

Vedi Fierezza.

Carni.
Semidei e
pone.
Essi
i

pi antichi oggetti del culto del Giap-

erano

prima

uomini

riguardevoli

che

la

gratitudine e la venerazione divinizzarono dop>o morte.

La

loro

storia,

della teologia del Sinto, piena di


vigliose,
d'altri

che forma una delle parti principali avventure marariportate su


giganti,
I

di

vittorie

su draghi,

avvenimenti straordinari.
loro

loro tempi

chiama-

vansi mia,

soggiorno delle amime.


i

Credesi che questi


tmto
rispetto,

semidei abbiano per

nipoti

da

credersi in dovere di visitarli

una volta ranno.

Camice.
Tonaca
fino
ai

di

tela

bianca con maniche ampie, lunga


cele-

piedi,

che s'indossa dai sacerdoti nella


uffici

brazione degli
all'amitto;
si

divini.
il

Il

ma

secondo

rito

camice si mette sopra ambrosiano e maronita

Vedi Pietro {San) Camicia di Nesso. Vedi Nesso.


fa
il

contrario.

Virt.


Cammello.
I

182

musulmani hlinno per questo animale una spevenerazione, e credono sia peccato caricarlo troppo e farlo lavorare pi di un cavallo; la ragione di questo rispetto che essi hanno per il cammello, si
cie

di

ghi sacri dell'Arabia, ed esso che porta

che questo animale sopra tutto comune nei luoCorano, il


si

quando
duttori

va

in

pellegrinaggio

alla

Mecca.

con

animah, dopo averli fatti bere in un bacino, prendono la schiuma che cola dalla loro bocca e se ne fregano devotamente la barba, dicenpadre pellegrino padre pellegrino Essi do credono che questa cerimonia li preservi da disgradi

questi

zie

nei

loro

la

gnorante

viaggi.

Forte
alla

Vedi Asia

Disputa delViFortezza d'animo Ricco

Rispetto

madre

Sobriet.

Cammino

acceso. Vedi Gennaio.

Camomilla.
Pianta conosciutissima come rimedio popolare, per sua propriet in grado eminente di virt tonica.

Vedi Calma.

Campana. Vedi
Campanello.
(San)

Congregazione

Segnale.

Vedi Antonio {SanC)

Priapo

Benedetto

Unit della Chiesa.

Campanula.
Pianta
specchio
fiori

cotmunissima
di

nelle

iepi,

chiamata
per
molli

anche
suoi

Venere,
V($it.

considerevole

violacei,

Carezze

verdi nel

fondo.

Vedi Adulazione

Campi

Elisi.

Vedi

Elisio.

Canace.
Figlia d'Eolo e di

Enarelc.

Fu amala da Neltu-


no,

183

Avendo segretamente

da

cui

ebbe

diversi

figli.

Macareo, diede alla luce un figlio, il quale esposto dalla balia in un certo sito, scopr col suo gridare la sua nascita all'avolo. Sdegnato Eolc di tale incesto lo fece mangiare dai cani, e mand un pugnale alla figlia, per uccidersi da se stessa. Macareo si ricover in Delfo, dove fecesi sacerdote
spesato sua
fratello

di

Apollo.
Destino.

Canapa. Vedi Cancro.

Nome

di

una costellazione. Vedi Vita

Zodiaco.

Candelabro.
Nell'Apocalisse
in
si

parla di sette candelabri d'oro,

Giovanni vide un personaggio venerabile, misterioso e terribile nell'aspetto. Era il medesimo Ges Cristo. Questa visione di S. Giovanni
a cui S.

mezzo

form

il

primo

modello

divino.

Vedi Devozione

Teologia

della

liturgia

Sacramento

del

culto

Serafini

Virt spirituale.

Candia.
Cipresso;
pressi
tagliati

perch

si

vuole

che

in

quest'isola

ci-

rinascono.

Candore.
Animali:
tali:

Colomba,
Ciglio.

allusione

evidente.
biuica.

Bellide.

bianco.

Mammola

VegeOleandro

Diversi:

Perla.

Cane. La carne
frivasi
in

dei cani

era

ritenuta
e

cos

pura, che ofEgitto


cani

sacrifizio

agli

Dei,

ponevasi sulle tavole


In
i

che
te

venivano
in

loro

apparecchiate.

erano tenuti
consacrati

grande onore, dove erano specialmenIside;


la

venerazione per

essi

dimi-


do ucciso
il

184

quando Cambisi, aven-

nu d'assai in quelle contrade

bue Api e fattolo gettare nel pubblico cani furono i soli che andarono a cibarletamaio, Roma si manteneva un cane si del suo cadavere. nel tempio di ELsculapio, e se ne crocefiggeva uno ogni anno, in punizione di non aver avvertito coi latrati dell'arrivo dei Galli. Gli scavi di Pompei hanno
i

fatto

conoscere

un uso
si

singolare

degli

abitanti
in

di

quella citt, che


pi.

vuol credere

comune

quei tem-

Presso alcune porte delle case vedesi dipinto un cane con le parole cave canem, ci che dimostra che chi non teneva un cane per guardiano, ne voleva avere almeno la figura. In certe feste, chiamate gautiche,
i

re di

Macedonia facevano
di

sfilare

soldati fra le
la

due

met del corpo


purificarli
vi
re,

un cane per fame


colpe.
cui abitanti

rassegna e

dalle loro
i

fosse

un paese

Narrasi che in Etiopia avevano un cane per

e pigliavano le sue carezze e i suoi latrati per segni della sua benevolenza o del suo sdegno. I Parsi o Guebri veneravano anch'essi i cani, e dicesi che anche adesso, quando un guebro in agonia, prendesi un C2uie e se ne avvicinano le fauci alla bocca del moribondo, affinch egli riceva la sua anima con conol'ultimo sospiro. Il cane lor serve anche a far scere se il defunto e fra gli eletti. Prima di seppel-

conduce un calire il cadavere, lo si pone a terra; si ne che non abbia conosciuto il morto; e col mezzo corpo che di un pezzo di pane, si attira pi vicirio al depossibile. Pi il cane se ne avvicina, pi il e funto felice. Se giunge fino a montargli addosso tozzo di pane che viene deposto un a strappargli il segno sicuro che il defunto in cielo; ma se li cane
si

allontana
del

felicit

morto.

un pregiudizio che fa di.sperare Alcuni credono ancora che

dell.
i

la

Irati

185

un cane smarrito annunciano la morte. Bisogna che il cane della morte sia nero; e se abbaia mestamente a mezzanotte interpretato dalla persona che l'ode come morte inevitabile che egli anmmcia a qualcuno della famiglia. Vedi Adulatore
di

postaia

Animo A Arduinna Aitaccamenlo Carro do Custode da Domenico Cuz Diana Ebreo Emulazione man Fuga Golo Fame Guardia Memoria Menefronte Mercurio Ob Pro Odorato Rocco Teologo Uberto
Agosto
{San)

Amicizia

grato

Bernartirato

Caccia

Cacciatore

cani

Cattivo

augurio

delle
di

cose

sacre

Disprezzo

(San)

Esculapio
Litigioso

Fedelt

Gentili

sit

Gratitudine

Lari

bedienza

Pigro

Principe

feti

Raffaele

{San)

Rissa

{San)

Sfacciataggine

Soldato

Testa

d'

cane

{SanC)

Vizio e lascivia.

Cane con due teste. Vedi Gerione. Cane con tre teste. Vedi Cerbero.
Canestro.
condato
steri

Sulle medaglie antiche, un canestro coperto e cirdi edera e di penne di pavone indica i midei

Baccanali.

La

statua

di

Bacco
Il

vedesi

so-

vente sormontata da un cajiestro.

canestro bacchi-

co
sia,

{cista)

rappresentato
festa

che

fjerci

in molte medaglie dell'Asono chiamate cistofore. In Atene cc-

lebravasi

una
di

detta

processione

del

canestro.

Portavasi sopra un carro, lentamente tirato da buoi

un
ta
il

canestro

giunchi,

raffigurando
i

quello

in

cui

Proserpina stava ponendo

fiori

da Plutone.
carro,

Una

folla

di

quando venne rapidonne ateniesi seguiva


canestro
misterioso.

portando

ciascuna

un

186

pieno di cose che avevasi cura di ben nascondere sotto un velo di porpora; le quali consistevano in sesamo, focacce tonde, grani di sale, papaveri e pastiglie.

Vedi Bacco

Calato.

Canestro
mavera.

di fiori.

Vedi Europa

Canestro Cang-Y.
lo

di spigiie.

Vedi Cerere


il

Flora

del

Pri-

Estale.

Divinit onorata nella Cina come inferiore, avente potere di vita e


spiriti

Dio
di

cie-

morte.
il

Le

stanno sempre accanto tre


dei quali chiamato

subalterni,

primo

Tdnquam,
a
cui tutti

dispensa la pioggia per


il
i

rinfrescare e nutrire la terra;

il

Dio

del mare,

secondo Tsququam, naviganti fanno vo';i


il

partendo, e ringraziamenti nel ritorno;

terzo,

Tel-

quam, presiede

alle

nascite

all'agricoltura.

Canna.

Misura Muse Musica Paolo


fiumi.
jiQ

Pianta che cresce nell'acqua stagnante e lungo Fragilit urnaCalamit Vedi Acqua Loquacit Letteratura Indiscrezione
{San)

Piacere e dispiacere Vanit. ga

Privo di potenza

Sirin-

Canneto.
Il

gli

le

barbiere di Mida, nel fargli la barba, vedendoorecchie d'asino, moriva dalla voglia di rivela-

re la sua scoperta, ma temendo d'attirarsi addosso qualche malanno, fece una buca nella terra, e in quella disse ci che voleva divulgare; poi ricopertala, se fatti suoi. Poco dopo in quel luogo ne and per
i

quale, quando era agitato dal il andava ripetendo che Mida aveva le orecchie vento,

crebbe un canneto;
d'asino,

187

{Santa).

Cannone. Vedi Barbara

Canutezza. Vedi Vecchiaia. Caos. Dal greco khaos, voragine. Nella


personifiazione dello

mitologia

la

spazia ivuoto

indetenn:nato,
riempito

quale

si

presentava

prima

della

creazione,
gli

di tenebre e di nubi.

Secondo
raffigura

alcuni,
in

mtichi sim-

boleggiavano
buta,
lementi,

il

caos con Ciano,


la

cui la faccia bar-

orrida e tetra,
e l'altra
la

confusione degli e-

faccia,

giovane, piacevole e serena,

rappresenta
e
il

bellezza della divisione degli elementi,

mirabile ordine dell'universo.


gli

che
iale

Egiziani

si

astenessero

dal

Porco. Si vuole mangiare il ma-

non perch fosse considerato animale immondo,


piuttosto

ma
perti
il

perch era ritenuto come simbolo della


il

tenebre;

a ci perch

porco, avendo
sopraccigli,

gli

occhi co-

superiormente dai
pieno
di luce,

cielo

tiene

non guarda mai sempre gli occhi ricompiacendosi cos


inoltre

volti

a terra,

madre

della

notte,

soltanto
to del

che il fegaporco scemasse al decrescere della luna, e che avesse una certa conformit e relazione con essa. Alla luna erano dedicate le cose fosche, scure, tene-

dell'oscurit.

Credevasi

brose.

Capanna. Vedi
Francesco
Saverio

Avversit
{San)

Et
capolini

dell'argento
{San).

osti-

Girolamo

Caparbiet.
Bardana. Pianta natamente agli abiti.
Capelli.
i

cui

attaccano

Varie

furono
i

le

superstizioni

e
ai

le

pratiche

simera,

boliche presso

Gentili

riguardo

capelli.

Vi

per esempio, l'usanza di rader una porzione del ca-

188
p,
ai al

o tosare

capelli

in

forma speciale;
e
guerrieri

il

dedicare
loro
i

numi
d

le

trecce dei

bambini,
I

quelle delle spose

del

matrimonio.

tagliavano

dopo la vittoria, per consacrarli agli Dei; marinai dopo essere scampati da una procella, apcapelli ad alberi sacri; seppellivansi nelpendevano le tombe degli amici, come fece Achille al funerale
capelli
i

di

Patroclo; oltre
vari

al

raderli e strapparli,
lasciarli
altri,

come
e

si

usa

fra
rati,

popoli,
si

oppure

sporchi

trascu-

muni

secondo che sono coda cui vengono colL?ti, e il loro dolore mediocre o violento. Presso cedemoni i soldati dovevano radersi i capelli davanti, e ci per evitare che nel combattere il nemico potescapelli, mentre lasciavase facilmente pigHarli per

come

fa d'alcuni

e straordinarie le sciagure

no lunghi quelH
tato
di

di
il

dietro,

affinch,

se

avessero tenfer-

fuggire,
i

nemico avesse avuto agio di


e
farii

donde avveniva che per questo timore combattevano con magmarli

per

capelli,

prigionieri;

gior
rio.

ostinazione,

e con
sacri,
le

la

faccia

rivolta
i

all'avversa-

Gli

scrittori

specialmente
loro
allusioni

sovente dai capelli esempio, Isaia dicendo:


ser
raffilalo
e

presero metaforiche; per


profeti,
il

In

quel d

Signore pasil

rasoio

su

coloro

che sono oltre

fiu-

rader al re degli Assiri il capo e i peli dei me, del popiedi e r intera barba; intendeva la distruzione dei suoi re per castigo divino. Le parole polo assiro e in di Osea, ed anche i canuti capelli si sono diffusi
e Efraim, ed esso lo ignor indicavano la decadenza rovina del regno d'Israello. L'espressione dell'Ala pocalisse, ed avevano (le locuste) i loro capelli sialla mil ai capelli delle donne, riferivasi storicamente pustrana acconciatura del capo dei Saraceni, come

clero corrotto. re ai costumi biasimevoli del

Nei

teir.-


pi
essi

189

capelli
sotto
certi
sigilli,

moderni
stavano

furono trovati
invece

Mollezza

della

firma.

Vedi

Capigliatura

Penilenza.

Capelli
Salvatore.

bianchi.

Vedi

Maest

sapienza

del

Capelli rossi.

Vedi Luglio.

Capelli tagliati. Vedi Debolezza d'animo

Morte.

Capelvenere.
Pianta sempre verde d'aspetto
so.

delicato
dei

grazio-

Cresce nelle grotte,


nei

nell'interno

pozzi

cam-

pestri,

luoghi umidi e ombros.i.

Rimedio contro l'ubriachezza

Vedi Plutone
Segreto.

Capigliatura. Vedi Agnese Sant') la virt Capelli Afaddalena

Bellezza del-

{Santa).

Capigliatura di serpenti. Vedi Discordia


rie

Capitello.

Medusa Vedi Guadagno Capo. Vedi

Gorgoni
Perfidia.

FuPrinci-

Fine.

Divinit

pio

Salvezza

Testa.

Capo coronato. Vedi Dominio. Capo rasato. Vedi Servit.


Cappa.
Specie
di

mamtello
gli

con cappuccio
Italiani

di

dietro

del

quale
colo

si

cc^rivano
imitando
della

dati

alle

armi nel se-

XV,
Uomo

anzi dall'uso
re:

gli Spagnoli. Da questo nome, cappa, affatto propria a chi se-

guiva la professione delle armi, venne


di

spada

cappa, cio

modo di uomo dato alla


il

di-

mi-

lizia.

Vedi Imperatore.
Vedi Luigi
(San).

Cappella.

Cappello.
L'origine del cappello, tanto
to

come ornamento quanI

come

copertura, antichissima.
bianchi,

cappelli degli ansi

tichi

erano d'ordinario

nei vasi etruschi.

vagit servile
degli
eventi.

Vedi Estate
Nobilt

come

Ippocrate

Povert

pu vedere Mal-

Prosperit

Cappello rosso. Vedi Cardinale. Cappello verde. Vedi Arcivescovo Cappuccio.


Abito che
di
gli

capo

Vescovo.

antichi portavano sul

in

cambio

cappello, e che oggid ancora parte della tonaca di molti ordini religiosi. Vedi Inverno.

Capra. Femmina

del

becco;
in

animale
Egitto,

che era

in

grande
di

venerazione a

Menda

dove era Pan,


la

vietato

gran diviucciderne, perch nit di Menda, avesse preso la figura di una capra,
credevasi

che

e perci gli

si

dava
la

il

viso

di

quest'animale.

Mentre

capra e s'immolava la pecora, nelcol onoravasi la Tebaide si venerava la seconda e si sacrificava la prima. Presso i Greci, la capra era consacrata a Giove, in memoria della ninfa Amaltea; i Lacede-

moni immolavano

capre a Giunone, e capre inimolavansi nei sacrifizi che si facevano ad Apollo DelGiufico. I Romani, nelle medaglie, rappresentavan9 none Sospita con una pelle di capra indosso. Ujia
le

volta

si

credeva che
i

la

per cercare
dote,
ticola

tesori

sotterrati.

capra fosse tm ottimo mezzo Narrasi che un sacermessa,


conservasse una par-

dopo celebrata

la

quel

per comunicare una capra, per sacrificarla in luogo stesso, dove credevasi esistere un tesoro

nascosto.

Vedi Aprile

Ardore

Febbre

Libidine

191

Sacrifizio

Meretrice

Sbigottimento

per

le

viti

Vagabondaggio.
divino

Capretto. Vedi Ardore Caprccio.

Primavera.

Antirrino maggiore. Testa di donna, meglio an Cora se ornata di antirrino mtiggiore, che nel linguaggio dei fiori simbolo di capriccio.

Capricorno.
ti

Uno

dei segni dello zodiaco.

Felicit

suprema

Vedi Anime

dei mor-

Fortuna prospera

Zo-

diaco.

Caprifico.
Fico
selvatico.

Lascivia frenata

Vedi Caprotina
Temperanza.

Giunone

gli

Caprifoglio. Vedi Loniccra.

Caprimulgo. Con questo nome,


antichi

che significa succhia- capre,


si

chiamavano

l'uccello che oggid

chiama

cal-

cabotte,

boccaccio ecc. Vedi Pratica darmosa.

Capro. Vedi Becco.


Caprotina. Soprannome
rigine nel di

Giunone a Roma,
seguente.

di cui narrasi l'olo

modo

Quando

Stato romano
il

fu indebolito dalla devastazione del


vicino,

Galli,

pop>olo

Postumi Livio, si avanz da Fidene fino alle porte di Roma, chiedendo donne romauie in matrimonio e minacciando distruggere Roma se non si dava ascolto alla sua richiesta. Mentre il senato romano stava deliberando sul da farsi, una schiava di nome Tutela o Filote si offerse pronta a recarsi con le sue compagne, travestite da donne libere, nel campo del nemico. Lo stratagemma riusc, e quando
sotto


inebriati

lyz
si

furono addormentati nel

di vino,

Latini

campo, le schiave ne diedero segno con un cafuori delle mura, prifico ai Romani, i qauli usciti sconfissero il nemico. Il senato ricompens la magnaloro

nimit delie schiave

restituendo loro la libert e assul

segnando a ciascuna una dote


Il

pubbhco

tesoro.
libe-

7 luglio, giorno in cui

Roma

fu in tal

modo

Nonce Caprotna, e una annua con festa in onore di Giunone Caprotina fu celebrata in tutto il Lazio dalle donne cos limolto tripudio
rata,

ebbe nome

di

bere

come

schiave.

La
il

l'antico

caprifico,

solennit aveva luogo sotto sugo lattiginoso sgorgante da

quest'albero veniva offerto in sacrifizio alla Dea.

Caraffa.

Vaso
lo

di vetro, corpacciuto

con piede o senza e col-

allungato.

Vedi Purezza.

Carattere variabile.
Egiziani raffiguravano una perquale non sapesse mantenersi nel modo di vivere propostosi, mostrandosi talvolta capace di domare l'animo e il corpo, tal altra diventando
Iena,

con cui

gli

sona

instabile,

la

triste

debole,

si

lasciasse

vincere

da ogni minima

Perch credevasi che la iena cambiasse di sesso a ogni dato intervallo di anni, cio da maschio diventasse femmina, per ritornare maschio, alternavoglia.

tivwnente.

Carbonchio.
Rubino
di

Carit

di

colore

simile

al

carbone accesso. Ve-

Chiarezza di mente

Giustizia

Troni.

Carboni ardenti. Vedi

A gala

(Sani')

Isaia.

193

Battista

Carcere.
tro

{San)

Vedi

Giovanni

(San)

Pie-

Prigione.

Carciofo.
Pianta spinosa conosciutissima Vedi Austerit
Fragilit

umana.

Cardamina.
Pianta vivace, la cui specie pi comune la cardamina pratense, chiamata volgarmente crescione dei
prati.
I

suoi

fiori

bianchi,

rosati,

sbocciano

all'iri-

zio della

primavera. Vedi Cecit patema.

Cardea.
Giano, innamorato di una ninfa chiamata Crane, sedotta, la ricompens accordandole la protezione dei cardini delle porte, con la facolt di aprirle e chiuderle a suo piacimento. Le diede inoltre una bacchetta di biancospino, detta verga gianale, la quale aveva la virt di scacciare le streghe, che venivano di notte a succhiare il sangue ai bambini. Questa Ninfa fu F>oi chiamata Dea Carna o Cardea, il cui potere, oltre ai cardini, si estendeva sulle parti nobili del corpo umano. Il primo Bruto, fondatore della Repubblica romana, le innalz un tempio sul monte Celio in riconocenza dell'avergli la Dea dato forza e mezzo di fingere e chiudere in

dop averla

cuore,

sotto
il

l'apparenza
re

d'imbecillit,

il

disegno
si

di

scacciare

Tarquinio. In onore di Cardea,

ce-

lebrava una festa nel mese di giugno,

no
al

dell'antico

primo gioril anno romano, perch presiedendo essa


facevano cerimonie per
che
si

chiudere e all'aprire, apriva e chiudeva l'anno. In


festa
si

questa

la

conserva-

zione dei

figli,

raccomandavano

alla

Dea;

si

battevano tre volte le porte della casa con rami di biancospino; e il padre di famiglia purificava con ac13

G. Ronchetti.


qua
le

194

vicinanze della sua dimora e immolava a beI congiunti nefizio dei figli una scrofa di due anni. di frue gli amici si regalavano lardo, fave e farina

mento.

Cardinale.
EHgnitario
della

Chiesa cattolica. Gli etimologisti


sull'origine

non vanno d'accordo

di

questa

parola,

ma

cardil'opinione pi probabile ch'essa derivi da su cui gira una porta, essendo i ne, sostegno e perno ecclesiastico. cardinali come i cardini del governo nel cardinalizio, conceduto ai cardinali

Berretto

In1404. Cappello rosso. Nell'anno 1245 il papa rosso, nocenzo IV prescrisse ai cardinali il cappello ma non fu collocato sugh stenuni se non dopo il Por1300. Croce arcipiscopale. Mazza d'argento.

pora.

Cardo. Vedi
Carestia.

Carciofo.

allusione Locuste (vedi Fame). Vacche magre, sogno di Faraone, spiegato da Giuseppe.

al

Pianta che si attorciglia e sembra carezzare tutto ci che incontra.


delle siepi.

Carezze. Campanula

Carezze amatorie.
e femmina, in atto di baaarsi; loro senquesti uccelli non si congiungono fra perch za essersi prima baciati e accarezzati.

Piccioni, maschio

Cariatide.
i

Dal greco Karuats,


Caria,
e

idos,

fanciulla

della

citt

di

chiamata in greco Karuai. Figura di donna, coqualche volta d'uomo, impiegata in luogo di ne attribuiscono l'origine lonna o di pilastro. Alcuni

alle giovani

195

lacedemoni che si recavano ogni anno a Caria F>er danzare in coro dinanzi la statua di Diana Cariatide. Secondo Vitruvio, tal nome deriva da

una

vittoria

riportata dagli

Elleni contro

gli

abitanti

di Caria, citt del Peloponneso,

che erasi alleata coi

Persi. Tutti gli uomini furono uccisi, e le donne di maggior considerazione, dopo di aver seguito il carro dei vincitori, furono fatte schiave e costrette a con-

servare

loro

abiti

sfarzosi.
gli

Una

tale

vendetta
scultori
le

fu

tanto pi terribile, che


vollero

architetti

gli

ne

perpetuare

la

memoria, impiegando
loro

figure
i

scolpite di

donne

coi

vestimenti p>er sostenere

cornicioni degli edifizi.

simile uso furono pure im-

piegate le statue di uomini, che in tal caso prendono


il

nome

di

cariatidi.

Tuttavia, siccome

nomi

greci

di atlante e di

telamone sono derivati da due verbi greci che significano portare e sostenere, e sono perci pi evidenti, essi dovTebbero essere adottati di

preferenza.

Vedi

Vittoria.

Caridd.
Figlia di

Nettuno e della Terra, che Giove, per


lanci in

causa della sua insaziabile rapacit,

mare,

dove essa divent un vortice che inghiottiva qualunque nave, fk> la rigettava spinta da onde furiose che
l'innalzava
al
cielo.

Vedi

Scilla.

Carit.
per la quale amiauno Dio sopra prossimo nostro come noi stessi. Nell'uso ordinario non si attribuisce sempre alla parola carit il senso evangelico, e il pi sovente se ne fa

Virt

teologale
il

tutte le cose e

un sinonimo
mosina.

di

umanit, di

commiserazione, di

ele-

Gli

artisti

rappresentarono ordinariamente la

Carit sotto la figura di una giovane

madre

circon-


data
cio

196

la

dai

suoi

figli.

Paolo Veronese

rappresent

sotto l'aspetto di

una

bella bionda, portante in brac-

un giovinetto e ricoverando sotto il suo manto rodue fanciulle in piedi. Animali: Colomba, che fu proposta da un apostolo come esempio di carit, Diversi: Borsa virti d'un santo e religioso amore.
sa

aperta. Bossolo.

Carbonchio, pietra dedicata alla carit. Cuore infiammato, che tiene in mano. Pani, che quale virt teologale, la dispensa. Rosso, perch,

carit

deve essere accesa d'amore ardente. Scodella, con cui dispensa il cibo ai poveri.

Carit romana.
Sotto questo nome si indica un quadro raffigurante una giovane donna di Roma che allatta in carcere il proprio padre condannato a morire di fame; simbolo
di misericordia

e di umanit.

Cariti.

Greci davano Nome che Borromeo (San). Carlo


i

alle

Grazile.

Appestati. Crocefisso. Arcivescovo di Milano. Durante la peste di Milano, si vide il santo pastore girare per le contrade con im crocefisso nelle mani, a piedi nudi e una corda al collo. Lbro, perch scrisse varie opere.

Carna. Vedi Cardea.


Caronte.
Favoloso
morti
al di
le

battelliere
l dei

che trasportava

le

ombre

de:

fiumi e degli stagni che circonda-

vano
per

regioni

infernaH.

Per pagare questo


alla persona

tragitto

mettevasi un obolo in
sepi>ellirsl.
I

bocca

che stava

poeti antichi lo dipingono in


di

di vecchio orrido,

aspetto truce, con

le

forma guance in-


cavate e squallido,
mili

197

la barba rabbuffata, gli occhi sia due fiamme, con un panno intomo raccolto da un nodo senz'arte, che in parte gli copre le membra, e un palo lungo con cui dirige la barca.

Carro.

A
carri

tutte

le

divinit
tirati

del paganesimo

si

attribuivano

ga

variamente
Elia

su cui sono

Impero

p>ortati.

Vedi Bi-

Trionfo di Cristo.

Carro tirato da aquile. Vedi dove. Carro tirato da asini. Vedi Sileno.
Carro tirato da balene. Vedi Oceano. Carro tirato da becchi. Vedi Pan.

Carro tirato da buoi. Vedi

Saturro.

Carro tirato da cani. Vedi Vulcano. Carro tirato da capre. Vedi Thor.
Carro tirato da
Morte

Notte

cavalli.

Vedi Luna

Plutone

Marte

Sole.

Carro tirato da cavalli marini. Vedi Nettuno. Carro tirato da cervi. Vedi Artemide Arcadica

Diana.

Carro tirato da Carro tirato da Carro tirato da Carro tirato da Carro tirato da
latea

cicogne. Vedi Mercurio.


cigni. Vedi Venere.
civette. Vedi Minerva.

colombe. Vedi
delfni.
Teti.

Venere.

Nettuno

Vedi

Anfitrite

Ca-

Carro tirato da draghi. Vedi Medea. Carro tirato da elefanti. Vedi Tempo. Carro tirato da galli. Vedi Notte.

Capro tirato da

198

gatti.

Vedi Freya.

Carro tirato da leoni. Vedi Cihele. Cappo tipato da liooopni. Vedi Castit.
Cappo tipato da lupi. Vedi Marte. CaPPO tirato da montoni. Vedi Giano
curio.

MerVenere.

Cappo tipato da opse. Vedi Cielo. Cappo tipato da pantepe. Vedi Bacco.

Cappo tipato da passepi. Vedi Notte Cappo tipato da pavoni. Vedi Giunone. Cappo tipato da seppenti. Vedi Cerere. Cappo tipato da tigpe. Vedi Bacco.
Capta. Vedi Soggezione.

Captagine.
famosa nei tempi antichi per essere stata diE' celebre il detto: Delenda Carthago (Cartagine ha da essere distrutta). Aveva per emblema una
Citt
strutta.

testa di cavallo.

CaPte da giuoco. Vedi

Discordia.

Captigua. Vale a dire educato dalla


le

stella

27

costellazioni della

luna),

figlio

Cartiga (una deldi Siva e Par(cartighe)

vadi;

fu

nutrito

allevato

da 6

criticas

Scanda. Egli fu il duce deil'esercito degli Dei contro gli Asuri; cui vinse, e tagH in due l'idea del male (il gigante Sura-Parpma o Torache); da una met nacque il pavone, che gli
e denominato

da

esse

servi

da

cavallo,

dall'altra
nelle

un

gallo.

Cartigua

grandemente venerato
il

Indie,

specialmente sotto
(vale

nome

di

Scanda, di Subraman})a-Mahasena

a dire gran capitano) di


ce) e di
sf)esso

199

sei

Sadanana (Dio con


si

fac-

Cumara
nei

(il

giovinetto), e gli

offrono assai
in

sacrifizi

suoi

propri tempi,

quelli
e

di

Siva.

Egli

vien

raippresentato

con

sei

teste

dodici

braccia,

mogli:

con un'arma in ciascuna Devmei e Veliamme.


gialla.

di

esse.

Ha

due

Casacca

Vedi Benito

{San).

Cascata. Vedi

Cateratta.
{Sant')

Cassa. Vedi Eligio

Pigrizia

lascvia.

Cassandra.
Figlia di
ta

Priamo re di Exuba, perdutzuiente amada Apollo, che le promise qualunque cosa purch
accondiscendere alla
di conoscere
il

volesse

sua passione.

Ella deil

mand
intento,

futuro, e

quando ottenne

suo

non volle mmtenere la parola data, di che Apollo si vendic facendo che nessuna fede si piestasse alle di lei predizioni, per vere che fossero. Alricevesse il dono delle profezie tri dicono che essa col fratello Eleno, col quale stata, da fanciulla, messa una notte nel tempio d'Apollo, ove furono entrzunbi trovati con serpenti attorcigliati ai corpi che loro leccavano le orecchie, ci che diede loro la facolt

di

conoscere
Troicuii,

l'avvenire.

Fu

considerata

come

pazza dai
te.

le

sue profezie furono spregia-

Quando Troia

fu incendiata, cerc asilo nel tem-

pio di Minerva, dove fu trovata da Aiace, che le fe-

ce violenza.

Nella divisione delle spoglie

di

Troia,

Agamennone, innamoratosi di lei, la prese in moglie e la men seco in Grecia. Parecchie volte essa gli
predisse
le

tomo;
insieme

ma
a

egli

gli toccherebbero al suo rinon vi bad, e fu ucciso a tradimento Ca^auidra da Egisto, che durante l'as-

sventure che

_
senza di

200

Agamennone aveva goduto

favori di sua

moglie Clitennestra.

Cassetta. Vedi Luca (San)

Medicina.

Castagna. Vedi Virt. Castagno. Vedi Previdenza.

Castagno d'india. Vedi


Castali a.
Celebre
fontana
della
i

Ippocastano.

Focide,

considerata

come

una
glia

delle sorgenti cui

favoriti delle

Muse bevevano

l'estro

e l'ingegno.

Narra

d'Acheloo, Parnaso, avendo inspirato un violento cunore ad Apollo, fosse da lui cangiata in quella fontana mspiratrice.

o di

la favola che Castalia, fiCastalio re delle vicinanze del

Da

essa le

Muse

presero

il

nome

di Castalie.

Castello.

Vedi

Nobilt.

Castigo. Vedi Punizione.


Castit.
nit,

Grecia e in Roma, nelle maggiori solenfacevansi processioni di giovinetti dell'uno e delperl'altro sesso, i quali cantavano inni agli Dei,
Nella
suasissimi

che la castit di chi


occhi
del
cielo.

cantava fosse gran


castit

merito

agli

La

fu

personifiliocorni.

cata

in

Animali:
cetti

una donna su un carro Agnello. Ape. Plutarco,


tirato

da due
nei

suoi

pregli

coniugali,
i

dice che le api trattano malissimo

quali abbiano appena abbandonato gli amuomini plessi delle donne; ma assalgono con maggior impeto le donne che vi si prestarono. Piccione selvatico,

quale, contrariamente ai piccioni domestici, si accoppia assai di rado. lioltre volevasi che cibandosi spesso della sua carne, si perdesse il vigore virile, Vegetali: Agnocasto. Cicuta. Credevasi che bagnanil

do
voglie

201
i

testicoli, si

col sugo di questa pianta

calmassero

le

Ruta. Secondo gli antichi, questa pianta, mangiata o presa per infusione, impedisce il generare. 0\'idio disse: 5e di ruta ti pasci
amorose.
Ciglio.
e gli

occhi movi

si

Salice.

Un

tempo

Al venereo desio rimedio trovi. credeva che mettendo un ramoBianco. Mutante^


sacrificare,

scello di salice nel letto, avesse la virt di indurre alla castit.

Diversi: Amatista.
ai

indumento imposto

sacerdoti

nel

come

segno di castit; poich i sacerdoti accostandosi all'altare devono principalmente curare di dare esempio di una castit inunacolata. Ombelico. Gli interprete
della Bibbia vogliono che l'ombelico tagliato sia nella

donna segno

di

castit,

nel

senso

della

circonci-

sione, la quale presa

come simbolo

dell'estirpazione

dal cuore di ogni libidine e lascivia. Smeraldo.


di

Ve-

Freno

alla lussuria.

Castit grandissima. Lomo esile che con la destra


corna.

tiene

un becco per

le

Castore

Polluce.

Gemelli celebrati nella favola per la loro nascita e per la loro amicizia. Giove avendo, sotto forma di cigno, posseduta Leda, moglie di Tindaro, ella partor due uova ciascuno dei quali conteneva due gemelli. Dall'uno, che aveva Giove per autore, nacquero Polluce ed Elena, che furono entrambi immortali; dall'altro Castore e CHtennestra, che, generati da Tindaro, furono mortali. I due fratelli
e con gli altri giovaGrecia andarono nelle Colchide alla sp>edizione detta degli Argonauti, e in molte occasioni si distinsero per coraggio; ma Castore essendo stato ucni

contrassero vi\-issima amicizia,


della

ciso,

202

mortalit,
gliono,

Polluce ottenne di dividere con lui la sua imcos che ogni sei mesi, o, come altri voogni giorno dovevano
alternativamente vivere

e morire.

Per

quest'atto di fraterna piet

Giove

li

tra-

sport in cielo, dove formano la costellazione dei


melli.

Ge-

Castore e Polluce furono presi come simbolo

dell'amor fraterno.

Castoro. Animale che

vive

in

colonie.

Vedi

Industria.

Castrone.
Puledro castrato. Vedi Desiderio di dorrinazione.

Catafalco. Vedi Bruno

(San).

Catena.
rore

(San)
tro

FuVedi Claudio (San) Diavolo Giovainni Evangelista Germano (San)


Libero

(San)

Libert

Schiavit

Matrimonio
Tirannia.

Pie-

Cateratta.
Cascata d'acqua. Vedi

Veemenza.

Caterina d'Alessandria (Santa).


Vergine e martire.
la,

Mas&imino,

iper

martorizzar-

la

fece

attaccare
di

a una macchina

composta
essendosi

di
le

ruote,

guernita

punte acutissime,

ma
si

corde rotte miracoloscimente quando


vere
le

volle far

muo-

ruote,

il

tiranno le fece tagliare la testa.

Anello, che Ges


i

Bambino

le

mise

al

dito.

Angeli,

quali la portarono nella tomba. Colomba, che le apparve per incoraggiarla. Corona, perch disprezz le grandezze mondane. Fulmine, che spezz la mac-

china del

suo

supplizio.

Libro.

Mammelle

scoperte.

Ruota. Spada, con cui fu decapitata. Staffile, perch fu flagellata. Tomba, dove fu portala dagli angeli.

203

Caterina da Siena (Santa).


Crocetta d'argento, attaccata Domenicana. una corona, che diede a Ges Cristo sotto l'asijetto di un povero. Cuore. Un giorno le apparve Ges Cristo circondato di viva luce, e alla Santa, caduta
a terra,
cuore.
af>erse
il

petto

p>onendovi

dentro

il

proprio
i

Ces

Cristo.

Stimate, che ebbe durante

suoi

lunghi digiuni.

Cattedra.

Luogo
so.

elevato a
ai

modo

di

sedia,

donde

colui

che

insegna parla

suoi

discepoli

raccolti intorno

a es-

Vedi Dottrina.

Cattiveria.

Negro
Cattivi Cattivi

vestito

di

rosso.

Zizzania.
cattivi.
cattivi.

costumi. Vedi Costumi


pensieri. Vedi Pensieri

Cattivo augurio. Cane nero, il cui incontro improvviso riguardavasi

come
quello

di

sinistro

augurio,

pi pericoloso

ritenevasi

di

una cagna pregnante.

Cattivo debitore.
Lunaria
del papa.

maggiore,

chiamata

volgarmente

moneta

Causa prima che governa l'universo. Vedi Nave del Sole.

Cautela. Acero campestre. I fiori di quest'albero tardano a schiudersi e cadono lentamente.


Cavalla, Vedi Cerere

Ociroe

Sconciamento

Cavalletto. Vedi Pittura.

204

Cavallo. Nella mitologia il cavallo era consacrato a Marte, come l'animale pi utile nella battaglia. L'incontro di un cavallo era presagio di guerra; e Persiani, gli Ateniesi e i Masageti immolavano cavalli al
i

Sole.

Anche
Gli

al

mare

offrivansi talvolta cavalli in sa-

crifizio.

Svevi,

antichi

popoli

della

Germcinia,

ne mantenevano a spese comuni nei boschi sacri, e da essi ricavavano presagi. Gli Sciti adoravano Marte,

renza

Anima A da Dominazione Giacomo Maggiore Guerra Impero Marco Marte Mauri Martino Nettuno Timidezza Vagabon do
di

Lacedemoni il Sole, Ambrogio {SanC)


Carro
tirato

sotto la figura di cavallo.

Ve-

Arcieri

rione

cavalli

Costanza
sugli

Desiderio di supremazia
Eligio

altri

(Sanf)

Fatto pi potente dall'avversit


il

Ferocit frenata

{San)

Giorgio

{San)

Inge-

gno mirabile Marcello {San)


{San)

Italia

Lussuria

Malizia

{San)

feroci

Orgoglio

Sconvenienza
Teodosiani
Velocita

Privo di potest Scoraggiamento

Mauritania RiveSogVittore
{San).

gezione

ozioso

Vendetta

Cavallo alato. Vedi Pegaso. Cavallo con otto gambe. Vedi Odino. Cavallo di legno. Vedi Cavallo marino.
Follia.

Vedi Ippocampo.
interrotta

Cavicchio. Vedi Necessit.

Cavolo. Vedi Contentezza

Profitto.

Cece.

Specie

di

legume conosciutlssimo.

Munificenza

Vedi Cicerone

Salvezza.


Cecilia

205

(Santa).

Martire.

Angelo. Alla
da un angelo,
rispose

sera delle sue nozze con


gli

Valeriano, che era pagano. Cecilia


era custodita
il

rivel

che essa
la
si

quale non permetteva

che la
giovane

si

toccasse.

sposa

Valeriano chiese di vederlo, e che lo vedrebbe qaeJora

facesse battezzare; ed egli abbracci la religione crisliana.

Ritornato a casa dopo la sua conversione, egli

un angelo che custodiva la sua sposa. Arpa, perch la santa patrona della musica. Calvide
infatti

daia d'acqua bollente


to
dtil

in

cui fu messa.

Collo intacca-

Corona di rose e di gigli bianchi, datale dall'angelo. Organo, che comunemente le si mette in mano. Spada, che serv a decapitarla.
carnefice.

Cecit.

il

Nel senso figurativo. Talpa. Conosciutissimo detto: Pi cieco di una talpa; alludendo all'avdimora nella tenebra sotterranea.

versione di quest'animale per la luce, e alla sua abituale

Cecit paterna.
Cardamina.

Cedrina. Vedi Verbena. Cedro o Cedrato.


Albero che
cop>erto di
fiori.

nei

f>aesi

meridionali

Vedi Misericordia

si

trova
Piet.

sempre

Cedro del Libano.


Grande
i

albero sempre verde che vive vecchissimo.


le

Feunoso per
sacri
rati

immagini poetiche che ne ricavarono


e

scrittori,

specialmente

profeti

loro

discorsi.

Immortalit

Vedi Accademia

negli

inspi-

Eternit

Potente.

Cedronella. Vedi Melissa.


Cefalo. Vedi Digiuno.

206 -

Cece.
Figlio d'Esper e sposo di Alcione.

Fu

tale

il

suo

dolore per la morte di sua madre, che and a Claro


a
consultare
l'oracolo
la

per

sapere
Altri

come

risuscitarla,

ma
glie,

anneg per

strada.

vogliono che anne-

il mare per andare a trovare u moda cui Aurora l'aveva diviso. Gli Dei informarono Alcione in sogno della sorte del marito; e quando l'indomani trov il suo corpo sulla spiaggia, si gett nel mare. Gli Dei ricompensarono la loro fedelt, cangiandoli tutti e due in alcioni, e vollero che il mare fosse tranquillo quando questi uccelli

gasse nel passare

fanno

il

loro nido.

Celata.
Specie di elmo, senza cimiero ne cresta. Vedi Fanfarone

Minerva
Nella
stelle.

Roma.
vengono
gui-

Celebrit.
Stella.

paragonati alle

Bibbia gli uomini Dice Daniele:

illustri

/ dotti a

sa di stelle splendono.

Celerit moderata.
Delfino avvolto a un ancora.

Emblema che

si

tro-

va in alcune monete di Tito Vespasiano; e significava che conviene affrettarsi con lenta prestezza, il che dissero i Latini con una sola parola, malurandum.

Celibato.
Croce.
notare
di

Nel XIIP,
lungo

XIV

XV"

secolo,

per dela

un

celibato,

dicevasi

portare

croce

San Nicola.

207

volevasi che

Celidonia o Chelidonia. Dal greco khlidn, rondine; perch


la rondine
ai
si

servisse di questa pianta per

suoi

piccoli.

Vedi Cura materna

dare la

vista

Prmavera.

Celti.

Nome
come

di

un'antica

razza che occupava una gran

parte dell'Europa centrale e occidentale.

Spada,

insegna emblematica.

Celtide.

Albero il cui legno assai ricercato per la sua pieghevolezza e che serve a fabbricare strumenti muConceria. sicali. Vedi Accordo

Cembalo.
Strumento da
legno
di
sottile
il

suonare

fatto

con

un

cerchio

di

cui

disco di cartap)ecora

e fornito
di

sonagli,

conosciuto comunemente sotto

tamburello.
Ciuhtlo.

Vedi Baccanti

Cibele

nome Danza
il

Cenere. Vedi Lutto Centaurea.


Pianta che cresce
in

Penitenza.

abbondanza
croce

nei

campi
S.

chia-

mata volgarmente
fioraliso

battisegola,

di

fior

d' aliso.

d'Assise

(San)

Vedi

Felicit

Stefano,

Francesco

Timidezza.

Centauro.
I
figli

centauri
di

erano

esseri

favolosi

della

Tessaglia;

Issione e di

Nefele, cio nuvola foggiata da

Giove a somiglianza di Giunone. Mostri mezzo uomini e mezzo cavalH sempre armati di clava, e maneggiavano l'arco con molta destrezza. I Lapiti loro vicini li invitarono un giorno alle nozze di Piritoo. Nacque una rissa, e a cui segu una battaglia.
;


dopo
la

208

avanzi dei centauri si dispersero; da Ercole. I mitologi hanin diverse maniere l'origme e no tentato di spiegare come la natura dei centauri; alcuni li considerano una trib prima domatrice di cavalli in Grecia. Da il principio la gente si immagin che il cavaliere e

quale

gli

ma

alla fine furano uccisi

cavallo fossero un solo animale,

mo
la

lotta

apparire degli Spagnoli dei Lapiti e dei Centauri, dicesi essere simin

come avvenne al priAmerica. Riguardo al-

bolo della lotta fra la civilt greca e i superstiti della primitiva barbaria pelasgica. Gli antichi credettero seriamente all'esiistenza dei centauri. Al dire di Plutarco ne aveva veduto uno, e Plinio afferma che une venne portato dall'Egitto a Roma sotto Claudio, e
ch'egli
lo

vide conservato
d'Assisi

nel

miele.

' Francesco
locit

(San)

Vedi Chirone VeNesso

della vita

umana.

Centenario.
Avvoltoio, simbolo dell'anno presso gli Egiziani; perci un avvoltoio vecchio, o morto, fu preso come segno di cento anni, e altrettanti ne predicono gli avindovini a ogni avvoltoio veduto. Cos, i dodici
voltoi
visti

da RomoJo, fu segno che l'impero Roanni.

mano doveva durare 1200 Centiman.

Giganti con cento mani e cinquanta teste, Cigc. Cielo e della Terra. Vedi Briareo

figli

del

oeppi.
gionieri.

Strumento col quale si serravano i piedi Schiavit. Vedi Matrimonio

ai

pri-

Cerbero. Cane di
avva
tre

Plutone,

figlio

di

Tifone e

di

Echidna;

teste,

coda

di drago, e tre teste di serpente


sulla

209

capo e il collo il Slava nell'entrata dell'Inferno come vigile guardiano, pronto a divorare chiunque si presentasse. I morti stessi dovevamo placarlo presentandogli una focaccia di miele, che si aveva cura
schiena,
di

o secondo Seneca,

cinto

serpenti.

loro tomba con l'obolo destinato Cerbero era sopra tutto terribile per tentavano di forzare le gli eroi che ancora viventi porte dell'Inferno. Il nome di Cerbero deriva da una parola greca, che significa divoratore di carne. Pcci alcuni vollero che fosse simbolo della terra, la corpi morti. Vedi Ercole. quale consuma
di

mettere

nella

a Caronte.

Ma

Cerchio. Vedi Circolo. Ceroide siliquastro.


Pianta chiamata anche albero d'amore o della Giudea, i cui fiori rossi appariscono al principio della primavera, e son riuniti a fasceti numerosi sui
grossi

Vedi Novella giovinezza Cercopi.


Specie di
fare
ai
folletti

rami e amebe sulla parte superiore del tronco. Vigore rinascente.

scaltri

maliziosi

che solevano

passanti

burle poco piacevoli.


vi

Narra

la

fa-

vola che fra questi


cattivissimi,

furono due

fratelli

malvagi e

ne.

Essi

chiamati l'uno PassaJo e l'altro Alcmofuron pi volte ripresi dalla madre, e pre-

cambiare la loro pessima condotta; ma vedennon poter distoglierli dalle loro opere malvage, raccomand loro che si guardassero almeno di non capitare fra i piedi di Melampigo. Or avvenne che avendo essi sorpieso Ercole mentre dormiva sotto un albero, combinarono di fargli qualche scherzo stravagante; ma sul punto di effettuare il loro disegno Ercole si dest, e alzatosi li prese, e legatili insiegati a

do

di

14

Q. Ronchetti.


me
per
i

210

due
lepri,

piedi,
alla

come

se fossero state se
li

e at-

pose dietro le spalle, poi mentre pendevano m quel se ne and. I Cercopi, nere e modo, videro che Erede avave le natiche discutere sommessamente pelose, per cui si misero a loro detto la fra loro di quanto tante volte aveva madre, e conclusero di essere in mano a Melampigo. sciolinteso ci, ne ebbe tanto piacere, che h
taccatili

clava,

Ercole,

se,

lasciandoli

andare;

ma

li

trasform

in

scimmie.

Cenere.

Una
colto, glia di

dell' agricoltura

del racdelle grandi divinit di Roma, Dea e della civilizzazione. Era fi-

Saturno e di Opi; nata nelle vicinanze di Enla fertina in Sicilia, con che si volle significare paese. Avendo Plutone rapita sua figlia lit di quel spoglie la Proserpina, Cerere percorse sotto umane fiaccole alla fiamma dell'Etna, e, terra; accese due serpenti, visit tutti i salita sul carro tirato da due scoperto la dimopaesi senza trovarla. Dopo aver
ra

della

figlia,

grazie

all'aiuto

di

Elio

(Sole)

daldi

l'occhio penetrante,

fece

dono a Trittolemo,

figlio

Celeo,
figlia,

il

quale la

ospit durante la ricerca di sua

no,

spighe di gradel suo carro e delle sue preziose per lui tutti gli affinch le spandesse per terra, e

uomini

godessero

della

beneficenza
ricorse

degli

Dei.

Per

Giove, il quale riavere la figlia. Proserpina noa promise di fargliela restituire, purch alimento nel regno di Pluavesse ancora preso alcun

Cerere

tone.

Ma

(vedi
tro

Ascalafo),

questa avendo gi gustata una melagrana Cerere non pot pi ottenere alall'anno.

che di averla sulla terra per sei mesi m Questa Dea era rappresentata con una falciola e di una mano e nell'altra un mazzetto di spighe


papaveri
spighe,

211

col

(simbolo di
e
la

fertilit),

capo coronalo di

pure di papaveri e di spighe. Talvolta le si poneva accanto un canestro di spighe. In una moneta della citt di Metaponto, ul rovescio \\ sono impresse delle spighe di frumenveste

cosparsa

to,
si

sulle

cui

foglie

figura

un
tirato

sorcio.

sul

dritto veste,

vede Cerere col manto


porta fra
le

indietro

sulla

spighe e
capelli,

le

foglie

un diadema coperto
sciolti

in

parte

dai

graziosamente

sparsi

iulla

fronte.

fiaccola,

ia serpenti.
irhissimo

Nei cammei Cerere rappresentata con l'aratro e la scrofa, su un carro tirato Sotto il carro si trova l'emblema antiCavalla. Cerere per sfuggire alle voglie mut in cavalla. Scrofa pregna, che le

della Sicilia.

di
i

Animali: Nettuno

si

sacrificava,

quale simbolo della

fertilit
si

deila ter-

ra.

Serpente.
in

perch

le

biade non

innalzano per

tropfx)

alto,

ma
i

pare

che vadano

serf>endo

erra

oppure perch

corpi pieghevoli dei serF>enti as-

somigliano ai turtuosi solchi, prodotti dai buoi nell'a-

are la terra.
ili* ateniese

Vegetali:
in

Fico,

che Cerere; diede


lui

Tcevirta.

Fkalo
nel

ricompensa dell'ospitalit da
estivo in cui

Diversi:

Fiaccola, simbolo degli ardenti


i

aggi solari,

tempo

contadini mie-

:ono le

biade mature.

Cerere Negra.
Nell'Arcadia,
ere, questa fu

presso

un antro consacrato
della
rapita
figlia,

a
sia

Ceper

chiamata Negra, perch era


il

vestita di

lero;

sia

per

dolore

o sdegno che ebbe della violenza fattale da Neto in forma di cavallo. Ritiratasi Cerere nell'ano, non volendo quasi pi vedere la luce del cielo, a terra cess di produrre suoi frutti, perci ne sei


gu
oltre

212

pestilenza,

alla

carestia,

una grande

che

potevano pero mosse a piet tutti gli Dei, i quali non non sapendo dove si provvedere alla miseria umana, quei cacciando il Dio Pane, trovasse Cerere. essa se ne stava tutdintorni, capit nel luogo dove di averla trovata, il ta mesta; e tosto avvis Giove

Ma

a pregarla quale immediatamente mand le Parche affatto placata usci hnalin modo che rasserenata e a prodall'antro, e allora la terra cominci

mente
durre

soHti

pestilenza.

In legno seduta sosacrato a Cerere, con una statua di di donna, ma con la testa e

cessando contemporaneamente la memoria di ci, quell'antro venne confrutti

pra un sasso,
il

in

figura

collo di

cavallo,

intomo a cui

si

avvolgevano dei

lunga fino a terra, e serpenti. La copriva una veste e una colomba nelin una mano aveva un delfino
l'altra.

Cero. Lunga e

grossa

cerimonie religiose, sit in cui si trovarono

candela di cera, che serve alle dalla necese che ebbe origine
i

primitivi cristiani

di

illumi-

catacombe. Venare le celebrazioni dei loro riti nelle Bia{Santa) Beatrice di Ardore della fede

Claudio {San) (San) gio Luce della Chiesa Cristo

Fede

Ceso

Trinit.

Cerro. Vedi Resistenza. Cerva. Vedi Desiderio ardentissimo


Giunone Conservatrice.

Diana

Cervo. Animale timido


accorgimento,

trov-a e mansueto per natura, non quale d prova d altra difesa che nella fuga, nella

evitando

le

insidie

che

gli

Vedi Apparato d'armi senza coraggio

sono

tese,

Atteom

Carro
tirato

213

di cervo

stachio

(San)

mento della

adulatori

Corno Timore Uberto


{Sant')

da

cervi

Iniquit

Fuga domata

Giuliano

VOspitaliero

Longevit

Eu
Penti-

lascivia

Preghiera

Rovinato dagli {Sant') Udito

Vergogna della

dignit perduta.

Cesare.
Coltello. Allusione a! cos detto taglio cesareo, che

all'addome e all'uesso non pu uscire per le vie naturali; e dicesi che tede operazicme sia stata denominata da Giulio Cesare, che in questo modo sarebbe stato estratto dall'utero materno.
consiste in
tero

un'apertura che
il

si

fa

per

estrarre

feto

allorch

Cesta.

Vedi Laborioso.
di

Cesto

Venere.
le

Cinto che racchiudeva


mabilit.

grazie,

desideri e

l'a-

Giunone se lo fece prestare da Venere per farsi amare da Giove; ma glielo tolse in presiza di Paride, per essere giudicato degno del fatai po-

mo

della discordia. Davasi


maritale,

il

nome
fiori

di cesto

anche
di

al

cinto

trapunto

di

ornato

gioie,

che dalla six)sa veniva dato allo sposo, donde ne venne che illegittime nozze si chiamtiavano incesto e
;

anche oggid
persone
nei

dicesi

incesto

la

relazione

carnale

fra
e

primi

gradi

discendente.

Vedi Cinto

di

parentela

accendente

Venere.

Cheipanto. Vedi Violacciocca.

Chenopodio.
Dal greco
Ifhn,

nos,

oca, e pous, podos, piede.

Pianta chiamata volgarmente anserina.

Vedi

Insulto.

Chero.

Da

parola greca che significa opportunit di tem-


p.

214

Dea Occadi

Dio presso

Greci che corrisponde alla

sione dei Latini.

Era rappresentato

sotto l'aspetto

un
si

bel giovane nella pi florida et, coi capelli sparafferal vento, e le mani e le braccia in atto di

rare.

Cherubini.
Simboli immediati della
Divinit,

esseri

intelli-

mongenti potentissimi, col cui aiuto si succedono nel do gli avvenimenti d'ordine naturale e morale. SeGenesi, all'ingresso del paradiso terrestre fu
condo
la

posto

un cherubino, che roteava una fiammeggiante

spada per custodire il sentiero conducente all'albero della vita, dopo che fu discacciato da quel soggiordi no di dehzie la prima coppia umana, colpevole disubbidienza. I Cherubini si vedono rappresentali con faccia di fanciullo con intomo otto aU, due sopra,

tando

sotto il mento, e due per orecchia, dencsopraddette parti la stabilit e cognizione de delle cose, che non si conservano in altro luogo figure corpo. Talvolta si vedono con sei ali. se la oppu intera, senza che il corpo sia appariscente;

due
le

re
le
sti

anche con due sole ali, e di piedi in diversi atti. mani e


i

fanciulli
Il

interi

cor
arti'

genio degh

prese per tante licenze, da rappresentare si Cherubini in quella guisa che pi gli aggrada e 1( Cherubini pi volte contro la verit. Gli emblemi dei

sono:
in

generale.

Azzurro, Bianco. Colori dedicati agli angel Smeraldo, simbolo di castit.

Cheto. Vedi Forchi. Chiacchepone. Vedi Fanfarone. Chiare2za.


colore dedicato al sole. Sole Tutti i pi' uomini, che con l'onorata loro opera abbiam grandi
Giallo,


illustrata
istruiti

215

abbiano
gli

la

patria,

con elevata dottrina

gli

uomini,

furono detti lumi, e S. Ambrogio


uo-

chicuna luminari coloro che vissero santi fra


mini.

Chiarezza

di

mente.
risplende nelle
della

Carbonchio, perch

tenebre.

Ecate Ferdinando Germano Ciano Grammatica Mitra Papa Papato Portunno Potenza Chiesa. Ada Ges
Chiave. Vedi Autorit
Cibele
delt

Chiesa

Chiesa
'

Dignit

Discrezione

Fe-

Fedelt segreta
{Santa)

(San)

Genovejfa

(San)

Ospite

Parto

Pietro

{San)

Plutone

Segreto

Sicurezza

Terra

Uberto

{Sant').

Societ religiosa, fondata


Grifo.

Cristo.

nimali:

Dante

fa tirare

il

carro della Chiesa


leo-

da quattro animali
ne,

fantastici,

met aquila e met

perch

la loro

natura corrisponde alla doppia naCristo


.

tura
sorio.

umana

e divina di
rito

Diversi:
si

Nel
si

cattolico,
tre

quando

CMisacra

Asperuna

chiesa
te

fanno

aspersioni

nell'interno

e altrettan-

intorno

all'edifizio

con acqua benedetta e issopo.


Ostia.
tau

Calice, vaso sacro.

Chiavi, d'oro e d'argento.

Pila.

Serpente

di

bronzo sul
p)er

simbolico.
in

Questi
i

simboli
si

servono

anche

l'edifizio
il

cui

fedeli

raccolgono per esercitare

loro

culto.

Chiesa.
Tempio.
{Sant')
tilde

{Scmta)

Bernardo

Vedi

Adelaide
{San)

{SanC)

Agostino

Biagio {San)

Costantino {San)

Clo-

\francesco d'A.s-


ss

216
il

(San)

Gregorio
stolte.

Grande {San)

Vergini

savie e

Vergini

Chimera.
da Echidna, si dice nato da Tifone e diedero ire teste, una di leone, una di a cui alcuni vomitava capra e una terza di drago, dalle quali fumo. Altri vogliono che fiamme e

Mostro che

continuamcmte
"di

avesse la testa di leone e

il

corpo di capra e la co-

da

Esso devastava le campagne di Licaa, La Pegaso l'uccise. e Bellerofonte cavalcando il moderne siparola chimera e divenuta nelle lingue e nelle nonimo di cosa immaginaria e impossibile; specie di cam il nome che si d a una belle arti sol corpo. che riunisce parecchie figure in un
drago.

meo

Vedi Facolt

oratoria

{Le

tre

parti

della).

Chimica.
Lambicco. Storta.

Chioccia.
Gallina quando cova e quando ha di Tenerezze materne.
i

pulcini.

\/ Ve-

Chiocciola.

Lumaca grande
se

terrene

Pace
di

col

guscio.

Vedi Dedito

alle

co-

Pigrizia.

Chiodo.
Nei primordi

Roma,

usavasi conficcare, agli idi lamo giorno di ciascun anno, un chiodo nelle pareli Capitolino. In alcune octerali del tempio di Giove
casioni

per tener conto degli anni di settembre, il tredicesi-

chiodo creava un dittatore per infiggere il ne solamente per notare l'anno, nella grande ca ma per la superstiziosa opinione che una suaggravatasi sui cittadini, sarebbe cessata
si

sacra parete:

lamit


bito,

217

senza
stata

sarebbe

rimasta

inchiodata
fosse
solito.

pi

moversi,

se

quella

usuale

cerimonia

Fermezza
tic

un funzionario diverso del


Luigi
Preservazione

{San)
dalle

compiuta da Vedi Elena {Sani')


Necessit

Nor
in

epidemie.

Chione.
Figliuola di Dedalione.
lo

Fu molto amata da Apolli

da Mercurio, ed

essa

spos entrambi

una

volta.
lira,

Ebbe
e

dal primo Filamene celebre suonatore di

secondo Autolieo rinomato ladro al paChione diverme tanto orgogliosa per la sua bellezza, che os preferirsi a Diana, la quale F>er punirla le trapass la lingua con una freccia.
dal
ri

di suo padre.

Chirone.
Centauro,
gliuola
figlio di

Saturno e della ninfa Fibra,

fi-

dell'Oceano.

preso

da

Opi,

sua

Saturno temendo di essere sormoglie, si trasform in cavallo

per possedere Filira, dalla quale ebbe Chircme. mezzo uomo e mezzo cavallo. Dimorava ordinariamente
nelle

vicinanze del

Pelio,

dove

la

sua scienza e la
virt delle piati-

sua sciggezza attiravano molti giovani greci avidi d'istruzione.


te.

Conosceva SF>ecialmente
di

le

Esculapio e di Achille. Colpito da una freccia d'Ercole bagnata nel sangue dell'idra; bench sarebbe stato risparmiato, desider la morte,
e,

Fu maestro

fulminato da Giove, fu collocato nel zodiaco sotil

to

nome

di Sagittario.
Clio.

Chitarra. Vedi
Cibele.
la

Figlia del Cielo e della Terra. Si suppone che sia stessa che Cerere, Rea, Opi, Vesta. Madre Bo-

na,

gran Madre, ecc.

Dea

della

fecondit della na-


tura.

218

Secondo Diodoro, essa era figlia di un princi-^ pe della Lidia, e alla sua nascita fu esposta sopra
una montagna;
va che
la nutr,

ma

fu conservata in vita
il

da una

bel-

e ricevette

nome

di Cibele,

dalla

montagna su

cui

venne allevata. Ritornata alla corte

paterna, s'innamor di Ati (vedi), bel giovane, che fu poi dal di lei padre mutilato. In Frigia, le feste di Cibele
detti
si

celebravano con gran solennit.


o coribanti
(vedi Dattili),

suoi sacerdoti,

galli

non ano amNeldi-

messi al servizio della


le

Dea

previa mutilazione.
invasi

celebrazioni

delle sue
essi

feste,

da furore

vino,

come pazzi

andavano

saltellando per le stra-

de riempendo

l'aria di strida

e di urli misti al

suono

di tamburi, cembali, flauti, lance e scudi, in

commero-

morazione del dolore


Ati.

di Cibele per la perdita del suo

La Dea

era rappresentata
a partorire,

come una donna


la

busta,

gi presso

per indicare

fecon-

dit della terra.

Teneva

le

chiavi in

mano, e aveva

corona di in capo la corona murale, e talvoha una Rappresentavasi anche seduta sopra un carro pino. mentre Ati tirato da due o quattro leoni ammaestrati,
le

fianco con una palla in mano, appogun pino, albero consacrato alla Dea. Il giandosi a cembalo e l'attributo costante di questa divinata. Vedi Vittoria dei popoli. Terra Agricoltura

cammina a

Ciborio.

Coppa che
il

contiene
in

le

ostie
si

consacrate,

anche

piccolo

santuario

cui

ripongono.

Nei primi

tempi del cristianesimo, qualchevolta sospendevasi al tabernacolo una colomba d'oro o d'argento, che raffigurava lo Spirito Santo, e dentro cui conservava*!
l'eucarestia per
le

persone inferme. Vedi Eucarestia.

Cicala.
I

219

compiacquero di rappresentare !a dalla voce melodiosa, ed famosa l'ode di Anacreonte, nella quale egli chiama la cicala prediletta di Apollo e aiutata dalle Muse.
poeti greci
si

cicala

come im animale

Platone racconta che


ce delle Muse,
le
si

certi

uomini, iiKantati dalla vo-

lasciassero
in cicale.

morire di faune, e che


Si vuole che presso gli

Dee

li

convertirono
il

Ateniesi essa fosse


nobilt.
I

simbolo della grjuidezza e della


tale

Latini

non ebbero

aunmirazione per

questo insetto, n orecchie temprate a gustarne la melodia.


sisi

Vedi Apollo

{San)

bilt

Loquacit punita della stirpe Poesia

Aurora Musica No Vana


Francesco d'Asgarrulit.

Cicerchia odorosa.
Pianta a fusto erbaceo rampicante, chiamata volgarmente pisello odoroso. Vedi Delicatezza.

Cicerone. Cece. Marco Tullio Cicerone dediccuido


un
calice d'argento,
calice

agli

Dei

invece del suo nome,

fece scol-

pire sul

un cece, secondo l'uso di allora d'aemblematicamente un frutto consonante a un cognome, come la lente per Lentulo, la fava per
dottare

Fabio,
sti

il

pisello

per

Pisone,

ecc.

D'altronde
la pi

queno-

cognomi vanno connessi

all'agricoltura,

bile e la pia

onorevole occupazione degli antichi

Ro-

mani.

Ciclamino.
Questa pianta presenta un fenomeno singolare, ed
che
la
i

suoi peduncoli raccolti a spira, a contatto del-

radice
i

della

quando

fiori

terra, .i alzano e si raddrizzano sono prossimi ad aprirsi, e poi di bel


Vedi Diffidenza.
Ciclape.

220

~
il

nuovo s'abbassano per nascondere

frutto

sotterra.

Dal greco

^u^f/os,

cerchio,

ops,

occhio.

Nome

figli del Cielo dato ai fabbri di Vulcano, ed erano supponeva che avessero una smie della Terra. Si

surata

statura

un occhio

solo

collocato

in

mezzo

per dell'opinione della fronte. Alcuni mitologi sono di Ciclopi s'intendono i vapori che che sotto il nome e dei nell'aria, e sono causa del tuono
s'iimalzano
lampi, perci
saette
di
i

si

rapresentano
altri

come

fabbricatori delle
i

Giove; mentre
primi
abitanti

vogliono che
Sicilia,
i

Ciclopi

fossero
crudeli,

della

quali

erano

di statura giantesca e

l'Etna.

Vedi Meteorologia

dimoravano intorno ab
Sicilia.

Cicno.
Apollo e di Tirie. Disperato di non poprecipit nel lago avere un toro che desiderava, si ter Fi-cigno da Apollo. di Canope e fu cangiata in brigante, il quale arrestava tutti i Marte,
Figlio di

glio

di

viaggiatori
le

che
di

si

recavano
re

Delfo,

rubando

loro

offerte

destinate

ad Apollo. Fu
dei

ucciso
il

da Ercole.

Figlio
la

Stelno,

Liguri,

quale pianse

Apoldisgrazia del suo amico Fetonte, che tanto di Nettuno e di Figlio lo lo cangi in un cigno. Troade. FiCalice, che divenne re di Colone nella di suo filonome, sua seconda moglie, innamorata calunni presso Cicno, non corrisposta, lo

gliastro,

che

lo

fece gettare nel


la

mare

in

rante

guerra di

Troia,

fu

strozzato

un baule. Cicno, duda Achille

invulnerabile. con la correggia dell'elmo, perch era

Fu

cangiato

in

cigno.

Cicogna.
Uccello che
venerazione.
fu

221

considerato

sempre

Arte
delizie
rio

Vedi Animo

militare

templazione divina

brit

terrene

Piet

Con Guardia Medicina Mercu Primavera


Carro ttato
cicogne

eccelso

Derisione

da

con

speciale
triviale

Animo

Disprezzo delle
Salu-

Religione

Sicurezza.

Cicoria.
Pianta erbacee la cui pwlpa, convenientemente preparata e mescolata con farina di frumento, serv talvolta
carestia.

ad accrescere il volume del pane Vedi Frugalit. Cicuta.


tutte le parti

in

tempo

di

Pianta delle pi velenose, che sfregata manda da un odore nauseante di topo. Vedi Ca-

stit

Supplizio.

Cieco. Vedi Genoveffa {Santa)


Cielo.
Gli
versi

Ignaro di Dio.

astronomi

antichi
i

ammettevano

tanti

cieU

di-

quanto erano diversi moti che osservavmo negli astri. Alcuni facevano i cieli solidi e di cristallo perch potessero sostenere i corpi celesti e in pari

tempo dar passaggio alla luce; e questi cieli avevano la forma sferica, siccome quella che era la pi appropriata
ai

loro

mo\imenti.
i

'

Cos

gli

antichi

contail

rono sette
della

cieli

p>er

loro

sette

picineti,

cio

cielo

Luna, di Mercurio, di Venere, del Sole, di Marte, di Giove e di Saturno. L'ottavo, che chiamavasi il firmamento, era p>er le stelle fisse. Alcuni ammettevcino un nono cielo, al quale davano il nome di primum mobile. Infine si avvolse il tutto con un cielo

empireo, di cui

si

fece

il

soggiorno delle Divinit,


e in questo

222

Azzurro. ebbero dieci cieli. altare, secondo Plutarco, simCuore accesso sopra un etermt bolo del cielo e di quell'anima, che per la sua che sottoposta a invecchiare. Globo luminoso,

modo

si

non

presso
perci

gli

Egiziani
del
cielo.

simbolo

rappresentava la luna e il sole, Oro, metallo dedicatogli. cielo.

Vedi Decimo
Cielo.

Personificazione della volta celeste,

del

cielo

stel-

orse: orsa maglato. Aveva un carro tirato da due Urano. minore. Vedi Giunone giore e orsa

Ciglio.

Vedi Giunone Lucina.


gli

Cigno.
Uccello celebre presso
suo cantare morendo.
antichi per
il

supposto

Apollo Lrico

Leda
sa

Muse

Vedi Anima candida Carro tirato da cigni Orfeo Musica

Poeta

Stimolo alla gloria

pura Cicno

Poe-

Venere.

Cilicio o Cilizio. setole Specie di giubbone o camicia fatta di lana, chiamato sacco (daldi cavallo o di pelo di capra; abbia Preso il l'ebraico shaph); e alcuni credono che
perch tessuto coi ruvidi peli delle usavano di cocapre della Cilicia. Gli antichi non corpo col cilicio, ma soltanto di metprire tutto il

nome

di

cilicio

terlo

attorno

alle

reni,

nei

giorni di

lutto

e di

ca.a-

mit.
re

Quando
il

coprirsi

cilicio si soleva pusi faceva uso del capo di polvere o di cenere. Anche i

primitivi

gli anacoreti ne faanche in forma di cintura, che cevano uso, e ai portavano sulla carne, aggiungendo alle setole maggiormerte martorizzare e peli punte di ferro, per

cristiani

e specialmente

talora

mortificare
la

223

Mortificazione

carne.

Vedi Lutto

Martirio

Penitenza.

Ciliegio lauceraso. Vedi Lauceraso.

Cinclo.

Genere d'uccello dell'ordine


volgarmente
Zingari.

dei passeri,

chiamato

merlo

acquatico.

Vedi Poverissimo

Cineraria.
Bella pianta a
ii

fiori
Il

col disco giallo, a corona tmla

un bell'azzurro.

suo

nerino del di sotto delle

foglie.

nome deriva dal colore Vedi Dolore.

ce-

Cinghiale. Animale selvatico

Vedi Diana Forza del corpo Fortezza d'animo indebolita Meleagro iell' animo ttnpelo Inverno Roma.
simile al porco.

Cingolo
1

cordiglio.
con

Cordicella
nice.

due
i

fiocchi

sacerdote cingesi

fianchi,

all'estremit, con cui mettendola sopra il ca-

Vedi Pietro
erano

(San).

Cinico.
I cinici filosofii

greci,

quali in principio

mo-

travansi austeri seguaci della virt; poi degenerarono

idrindecenza e nel sudiciume, mordendo a guisa di ^ani difetti degli altri: per cui la parola cinismo livenne sinonimo di impudenza e sfacciataggine.
i

Mosca canina, alla cui importunit udenza e l'audacia del cane.


Sinira.

si

aggiunge l'im-

Re

leggendario di Cipro, e fu sacerdote di Venefiglia

e a Paso. Spos Metame,


iibbe molti
figli,

del

Re

fra

quali Mirra e

Adone,

Pigmalione, il qua-

le

224

cise

uoso con la scoprendo

nel conunercio incefu generato InvolontariameBte s. ucpropria figlia Mirra. Cm.ra p.


il

aeUtto.

Le

sue cinquanta
in

figlve

cangiate gettarono in mare e furono

alcioni.

Vedi

Mirra.

Cnaglossa.
gua canina,
vato dal

lingua di carr Pianta chiamata volgarmente nome der. come lo dice appunto il suo

,.

,,

lin-

greco
il

/fun.

cane,

glossa,

lingua.

Vedi

Rompere

silenzio.

Cinquanta. Vedi Impotenza Vrrile Cinque. Vedi Numeri simbolici.


^'srecie
di cintura,

Remissione.

fac^rparte dei riti verginit. Vedi Cesto

i che presso i Greci e e chiamava, nuzial.

Romani

Nozze

-^o

di

Verginit.

^'S:jilcuiuson.ale^-^^^ Raffaele .^^^^


Bibbia
narra

da Tobia

cinto

come 1 angelo e come pronto a


era

-';^"^'^^'

nleva che la cintura ^^^"^^^fX^f}^^^^ ^i m viaggio. Anche ^l^'^' loro che si mettevano Nelle Galhe la p"va Romani usavano la cintura. cui andava an cintura fu una punizione
i

/;f^^^

zione della

ZI
niili,

qualche idea d'infamia.


costretti

to^ferano

lasciarla,
gli

deb falliti e altri e per motivo di que-

'^^sos

che cintura una borsa alla


riferisce

antichi

Gali attaccavano
.

le

chiavi

altri

og^ets^^^

privazione per dimostrare decadunento.^ La dell'abito mdicava di questa parte al di Borgogna, rinuncio dova di Filippo I. duca V la cintura sulla tomle loro

condizioni.

La

diritto di successione,

deponendo

---

225

'ba
lo

del

Ceremia marito. Vedi Agostino (SanC) ParMaria Vergine Margherita {Santa) Temperanza Preparazione alla guerra

Tommaso
Ciotola.

(San).

Specie di scodellino.

Vedi Arte

superflua.

Ciottolo.
Pietra di forma rotonda o arrotondata.

no

Durezza

di cuore

Vedi
(San).

Arsi-

Girolamo

Ciparlsso.
Giovinetto
levato,
la

bellissimo

amato
un
dal

da Apollo.
ch'egli

Avendo
al-

per innavertenza
e

ucciso

cervo

aveva

che

gli

era

caro,

dolore voleva darsi


lo

morte;

ma

Apollo,

impietosito,

trasform

in

cipresso.

Cipolla.
Ortaggio conosciutissimo, odore penetrante, che irrita mare. Vedi Cosa profana
opera dei nemici
contenente
gli

un

olio

di

Grandezza Lagrime Luna.

occhi

facendoli lagriacquistato

Cipresso.
Pianta dal fogliame scuro, che serve specialmente d'ornamento nei cimiteri. La pianta pi antica d'I;alia senza dubbio un gigantesco cipresso, che sorge a Somma Lombardo. Il Cant afferma che sotto la sua ampia ombra rifKjs Scipione, dopo aver combattuto Annibale altri isseriscono che la pian;

^ '

goscia
I

Candia Morte Ombre


Potente mjiga,
15

ta

fosse adulta al

tempo

di Giulio Cesare.

Ciparisso

Perpetuit

Giunone Mani

Vedi An-

Plutone.

ICirce.
j

-,

figlia

del Sole.

Viveva

in

un'isola

O. RoNCHETri.

lungo
era

la

costa
di

occidentale
lucenti

d'Italia
in

11

costrutto

pietre,

luogo

suo palazzo^ aperto cu-

addomesticati. copda^o da leoni e da lupi ^^ettava a ca..a.^ durante il lavoro si a tessere, e trasformare in be.he Avvelen su. manto, e soleva Ivi Uree nella sua isola forestieri che capitavano perche Glauco a le marino, cangi Scilla in mostro nel Ninfa. Ricevette Ulisse aveva preferita questa compai .

Lavorava

suoi trattenerlo cangi suo palazzo, e per bere un Uquore prepaloro a gni fn porci, da'ndo ne vl^ di cui Ulisse non rato con delle erbe, e -^h^^^^^^^^^^ per, ch'egh ne bevesse, cuni dicono che gli serv di contravve. va gli indic una radice ed ebbe con lei un anno intero UHsse rimase Latino. Pn-^ di pax. e due figli, Adrio o Agrario m patri^ come, per tornare salvo tire ella lo avvert chiedere cod infernah e visitare le regioni

L'

avesse
siglio

da

a Tiresia.
e

Nei tempi
pianta

di

superstizione

(chiamata
quello

volgarmente
della

erba

d ignoranza qutX maga) si adocvrcea

nerava negU

incantesimi,

OPCOlo.

che

ricordi

dande U nome di maga Circe. Vedi

MaUa
Etcrmta

Sortilegio.

Vedi Contrariet
Canestro.

Dio

Perfezione.

Cista. Vedi

Cisterna. Vedi Geremia


Citerea.

Giuseppe.
,

M
,.

da isola d, Cileia. linguaggio poe, specialmente adorata. Nel dove era degli

,,,.
1

^.,

Soprannome

di

Venere,

tolto

tico

quest'isola

divenuta la patria allegorica

amori ed era
trice.

227
allora

coin
un'isola

ritenuta

incanta-

Citerone.

Vedi

7Vin/e.

Citiso laburno.
Arix>scello
all'ebano,
il

cui
il

legno

scuro
di
i

rassomiglia
falso

un p

donde

suo

nome

ebano.

QueVe-

sta pianta di

bel portamento, e

cui fiori

hanno u

grato odore, fu talvolta causa di avvelenamento.


di

Malvagit.

Citt.

Papavero,
tanti

Corona murale, emblema delle mura della citt. il cui capo oltre a contener molti semi,
gli

che raffigurano
case di una

abitanti,

internamente diviso
alle

io

compartimenti
citt.

paragonabili

strade

alle

Vedi Eugenio

{Sant').
cittadini.

Cittadini.

Vedi Salvatore dei

Cittadino oppresso dal forestiero. Toro atterrato da un lupo; allusione alla lotta di questi due animali, in cui il lupo, vincitore, simboleggia Danao, quale forestiero; mentre Gelanore, simboleggiato nel toro, rap>presenta il cittadino. Vedi
Forestiero.

Ciuffo.

Vedi
di

Scelleraggine.

CivetU.
Genere
ni,

uccello

appartenente

ai

rapaci

nottur-

un uomo Vedi Atene Caccia Carro da Danaro Danni Forza Meditazione Minerva Mar Sapienza
lo

che di notte

manda un

grido che somiglia all'u-

dd

in

pericolo.

Alciioz
tirato

Astey
vinta

mio

civelt'i

scambievoli

dalla sapienza
'e

Vittoria.


Civetteria.

228

Bella di giorno. Dafne laureola.

Clandestina. Vedi Latrea

clandestina.

Clara

(Santa).
delle
religiose
le

Fondatrice
tello

di

S.

Clarisse o Clarine,

quali vestivano

Francesco dette tonaca e man-

e andavano a piedi nudi, con zoccoli o senza, secondo la stagione. Croce. Giglio di purezza. Pane. Pastorale. Reliquario.

Claudio (San).
Vescovo e patrono
prigionieri

dei

tornitori.

Catene

dei

Fanciullo

che si annegato

spezzarono al suo intervento. Cero.


che
il

santo

risuscit.

Zufolo-

Clava.
t
le

Bastone nodoso, molto pi grosso da una estremiche dall'altra, e di cui si servivano gli antichi qua-

arma

offensiva.

La

di -Ercole.

E,ra d'olivo selvatico,

clava l'attributo pi comune e la favola aggiun-

dici e divent

ge che, consacrata a Mercurio da Ercole, mise raForun grande albero. Vedi Ercole

za

Melpomene

Virt.

Clematite Vitalba.
te

Pianta che cresce nelle siepi, chiamata volgarmenInganno erba dei pitocchi. Vedi Artifizio

Povert.

Clemenza.
Vasari la personific in una donna nuda, che spre Fulmine. Tanle mammelle, schizzando latte. to nelle medaghe di Antonino Pio, quanto in quelle di Nerva, figura un fulmine in un letto; e ci significa che sebbene qu^ti imperatori avessero avuta la fa-

me

colta di offendere,
se ne

229

la

astenevano per

loro cle-

menza. Vedi Animo clemente.

Clibano.
Cos
nello

chiaimavano
in

consistente
il

per cuocere
scienza.

antichi una specie di forgli un vaso di terra scoperto, usato pane. Vedi Cuore Esame di co-

Clio.

La prima delle nove Muse, figlia di Giove e di Mnemosine. Presiede alla storia, e viene rappresentata, seduta o in piedi, sotto le sembianze di una giovane coronata di lauro, con una tromba nella destra e un libro, o un rotolo, nella sinistra; e talvolta con un scrigno accanto, contenente dei manoscritti. Viene auiche rappresentata con una chitarra, di cui ella passa per inventrice. Per attributi ha anche il calamaio e il globo. Clio, avendo osato un giorno biasimare Venere del suo amore per Adone, la Dea, irritata, le inspir una passione violenta p)er Piero,
che
la

rese

madre

di

Giacinto.

Gii tori.
Figlia di

Mirmidone, era tanto piccola che Giodovette


trasformarsi
in

ve per
Clizia.

visitarla

formica.

Figlia
le
si

dell'Oceano e di Teti.

Fu amata
si

dal So-

(Af)ollo),

e ne divenne talmente gelosa nel vederlasci

di

abbandonata per Leucotoe, che fame, ma Apollo la trasform


eliotropio.

morire
chia-

in

un

fiore

mato

Clotilde

(Santa).
di

Regina

Francia.

battaglia di Tolbiac,

vinta

Armata, ricordando la da suo mante Clodoveo;

230

delU .io,a che fu ca,a che ella tonao ^ cristiana. Chiesa,


facendo
costruire
di in vino l'acqua

- -ve^ione
de

a.U

W.

un monastero. Clot una fontana per incitare

f^^^n astor
il

tervo
a
la

Lll

operai.
ella

Ciglio, insegna regale.


fiss

Tomba. Rimas

Sva
tomba

Tours. presso la sua dimora a

di S.

Martmo.
filare.

^'m
tre

greco

klethein,

La

pi

giovane

delle

Parche

(vedi).

era ntenola e' ,ava anche Kncph. ed ac del ,^[ sulla superBc e di Dio che muove ulmrilo montone con la lesla d, a Cnufi era mppre.en.ato un vaso, o da un Sora -J^- ne talora questo D,o .1 qua e ne consacrato a sopra, e una barca col serpente trovasi in posto sul suo capo. questo emblema

^"

stal
di

*
.

Lbe

lora

""Sa rampicante, magnifiche che r^rol


Legame.

girevole,

coi

fusti

lunghr^uni

ghirlande fion.e,

Ved,

uom. aver div<rato un

VeA Aspio

^^^^..^^^^_

'""

-/vin

!l"^r!enT

,-(e'--

L-uriu

Nilo

Rovina

- Uomo *

- OcdcnU cond.
bassa

onori. zione salito agli


Cocito.

231

il

Fiume
che non

dell'Inferno
s'ingrossava

che circondava
fuorch
dal

Tartaro,
dei
tristi.

pianto

Cocolla.

La
si

veste di

sopra con cappuccio che portavano

nonaci. Nella vita di S. Benedetto, abate di

Aniano,

trova che

lunghe fino

al

monaci per abuso portavano le cocolle tallone, e che per l'uniformit e per
fossero di
oltre
il

umilt prescrisse che


nedetto
{San).

48

centimetri,

o che

almeno non scendessero

ginocchio.

Vedi De-

Cocomero.
Pianta il cui grosso frutto, simile a una zucca, con la polpa rossa, conosciutissimo. Vedi Sciocchezza.

Coda. Vedi Diavolo.

Coda Coda Coda


creto

di
di

cavallo. Vedi Pasci. pavone. Vedi Volubilit

po
Coda

di pesce. Ved' Atargale Dagone DeEurinome Glauco Ponzio Ippocam-

Nereidi

della

ricchezza.

Sirene

Tritone.

di volpe.

Vedi
in

Sport.

Cofano.
Scatola elegante
cui le

donne ripongono

le

gioie.

Vedi Lussuria.

Colchico.
Tutte
velenose,
le

parti

di

questa piauita sono pi o


il

meno
riece

ma

specialmente
tutto

bulbo,
cani
(il

il

quale
lupi,

mortifero

sopra

per

dal
il

che
no-

venne

al

colchico

autunnale

pi

velenoso)
perversa.

me

di

ammazza- cerni. Vedi Indole

Coletta (Santa). Badessa francescana.

232

j|

Agnello, che l'accompa-

gn in chiesa, e s'inginocchi durante l'elevazione. Angelo, che le apparve. Crocefisso, alla cui contemplazione attese negli ultimi giorni
ria

di

sua

vita.

Ma-

Vergine,

che

le

apparve.

Collana.

Vezzo o catena
torno al collo,
gli

d'oro o di gioie che

si

porta

in-

detta altrimenti monile;


i

e che presso

Ebrei,

Greci e

specialmente

Romani come ornamento


'

le

dalena

(Santa)

nuziale.

Ricchezza
(San)

Tommaso d'Aquino

donne l'adottarono Vedi MadTeresa


(Santa)

Virt salda.

Coli era.
Personificata in un uomo che si passa attraverso il corpo una spada, e avente ai piedi un leone -e delle fiamme.

Collina. Collo.

Vedi Davide

Vedi Audacia

(San).

Superbia.
Cecilia

Colio Intaccato.

Vedi

(Santa).

Colobio. Tunica senza maniche, o con maniche tanto corte che non giungono al gomito. Nei primi tempi del cristianesimo
il

colobio era veste dei monaci,

massi-

Essa divenne poi veste propria dei Vescovi, dopo che S. Silvestro papa ordin che fossero aggiunte le maniche affinch potesse servire ai celebranti, coprendo la nudit delle braccia. Vedi Stefano (San) Vescovo.
dei solitari in Egitto.

mamente

Colomba.
a

Uccello che gli antichi consacrarono specialmente Venere, ed era vietato ai suoi sacerdoti di man-

giarne.

233

era
sacra,
fosse

Anche
che
sotto

presso

gli

Assiri

perch
volata

credevzuio
al

l'anima

di di

Semiramide

Negra Colomba
Felicit

colomba. Vedi Ambrogio AApostoli Apollo Anima {Sani') Buon auBenedetto (San) ria Ballesimo Carit Carro tirato da coCandore gurio Cerere Caterina d'Alessandria {Santa) lombe
cielo

forma

Angeli, che la copersero Vergine e martire. una veste bianca, lorquando, nuda, a suci a: tromba, verme vituperata per tutta la citt. Colomba. Corona, portatale da un angelo duTinte il suo martirio. Crocefisso. Manto regale. Nuvola, che vers l'acqua per sp)egnere il rogo durante il suo suppli-

Grande Medicina No Pace Paolo Timore Tommaso d'Aquino Vedova Colomba (Santa).
futura
il

(Santa)

Davide

{San)

delle

anime

Gregorio

{San)

Giuseppe Innocenza
Peristera

{San)

Lussuria

provvidenziale

Pacifico

{San)

Pietro

{San)
{San)

Profeti

Sincerit

Spirito

Santo

Teresa

{Santa)

continente

Venere.

con

zio.

Orso,

il

quale,

esposta

la

santa

nell'anfiteatro,

la

salv dalle voglie di un

giovane sozzissimo,

d'a-

spetto pi di bestia che

d'uomo.
paese

Coionia. Molte persone d'uno


altro.

stesso

stabilite
si

in

un
esse

Api

in

sciame, perch quando l'arnia

trova

soverchicimente

ingombra
in

di

api,

una parte

di

emigra andando

cerca di una nuova dimora.

Colonna.
si

L'origine della colonna rimonta ai tempi in cui cominci a piuitare ritti i tronchi degli alberi per

- 2M puntellare
la
le abitazioni dei primi uomini raccolti nelconvivenza comune. Vedi Agata {Sani') Ar-

Fermezza Forza Mos Paolo Termine Colomna Vedi


ca

chitettura

Cristina

{Sarta)

Felicit

Massoneria
{San)

per la patria

za

Sublimit della gloria


Kirt.

pubbli-

Morti

Sicurez-

Valen-

tianesi

bellica.

Bellona

Guerra.

Colonna
Presso
navale.

rostrata.
i

Romani
rostri

no ornata di

era una colonna d'ordine toscao prore di bronzo. Vedi Vittoria

Colpa.
Basilisco.

Simbolo

biblico.

Coltello.
Il

coltello

presso gli antichi consisteva


il

in

una
gli

la-

ma

larga che finiva in punta e

dorso ricurvo, ed

era destinato principalmente per

mali sugli

tolomeo
Crudelt

como

il

Litigioso

Durezza Ecate Impero Maggiore Morte


{San)

altari

degli

Dei.

ammazzare Vedi Abramo


Cristina

Cesare

{Santa)

mitigata


BarGia-

ani-

{San)

Giustizia

Parole

Pericoloso

Provocazione.

Col u tea.
Credevasi
perisse.

che

quest'albero,

tagliandone

rami,

Vedi

Puerilit.

Comando. Mano tesa


cio
il

con l'indice sporgente


l'obbediente;
cos

dritto,

il

bracstato

teso

verso

dicesi

essere

gesto usato generalmente dai principi e dai sovrani.

Combattimento.

235

Teschio di cavallo attorniato da vespe svolazzanPresso gli antichi il cavallo era simbolo della guerra, e il suo cadavere emblema delle vespe, .e quali, alla loro volta, simboleggiavano la zuffa e
ti.

l'istinto

di

offendere

il

nemico.

Combattimento
molte
la

della ragione con l'appetito.

Ercole <^e uccide Anteo; soggetto che figura in medaglie antiche; in cui Ercole rappresenta
ragione
Il

lo

spirito

umano,

Anteo
le

raffigura

il

corpo.
della

petto di Ercole era considerato quaJe $ede


e

sapienza
guerra

della
col

prudenza,
e
la

quali

sono

in

continua

desiderio

volont;

poich

l'appetito si oppone sempre alla ragione, la quale non pu prevalere, se non s'innalza al di sopra delle

passioni

materiali

dell'uomo.

Commedia.
Socco. Presso
co,
i

Greci e

Romani: calzare

SOC'

equivaleva

recitare

commedie.

Commercio.
Ancora. Caduceo. Mercurio. Passati
boli mitologici presso
i

in

uso

sim-

moderni,

si

ramment che Mer-

curio
ro

commercio, e i negozianti presecaduceo e Mercurio, senza ricordarsi che quest'ultimo era anche il Dio dei ladri.
presiedeva
al

per simbolo

il

Commozione.
Belonica.

Como.
Dio che presiedeva
tripudio
ai

conviti

ogni specie di

e di

gozzoviglia.

ma

di

im

bel

giovane,

Rappresentavasi sotto forcol cap coronato di fiori,

acceso di ebbrezza,

cascante dal sonno,

appoggiato

nella destra

236

mano
sinistra,

a un'cista che sostiene nella

e tenendo

una fiaccola accessa rivolta verso terra, in modo che sembra bruciarsi con essa le gambe. Questo Dio, o forse un altro dello stesso nome, presiedeva pure agli ornamenti delle donne e della giovent
nuziali,

effemminata,
fiori

la

sua statua ornata di


all'ingresso

ghii-

lande e di

collocavasi

delie

camere

forse

come

pronvotore ai piaceri d'Imene.

Cam passio ne.


vi

Deit allegorica. Chi trovava sicuro asilo.


le

si

ricoverava nel suo tempio

Avvoltoio, che col becco


gli

si

squarcia

cosce.

Perch, secondo

Egiziani,
i

nei

centoventi giorni, che impiega nell'allevare

figli,

per

timore di lasciarli incustoditi, non


in

si

allontana da loro

cerca di preda,

e se per caso non trovasse nelle

vicinanze di che cibarli, allora intaccandosi col bec-

co

le

cosce, ne cava

il

sangue con cui nutrisce

Compasso.
stronomia

Vedi Acale
Geometria

Architettura

Massoneria
bianco.

A-

fi?u.

Scienza.

Compatimento.
Violacciocco

quarzmtino

Compatimento Pignatta. Una


lo

della

suocera.
due
giorni

volta la sposa,

nozze, doveva chiedere una pignatta alla sposo; la quale, oltre a negargliela,

dopo 'e madre delmaltrattala

la

va ingiurandola
fin

aspramente;

ci

perch

sposa

da principio si abituasse a sopportare mente le sofisticherie e le stravaganze della

pazientesuocera.

Concerto.
Celtide,
il

cui

legno serve a fabbricare strumenti

musicali a

fiato.

Conchiglia.

Vedi

Agostino

{Sanf)

Andrea

237

Buccina (SanC) Michele (San)


Divinit
dei

Giacomo
Tritone

il

Maggiore (5an)
Venere.

Concordia.
Romcini.
la

La Concordia
\-iene

era

al

pari

della

Pace,

con

quale
e

spesso

confusa,

n-

guardata

figlia di

Giove

di

Temi,

e s'invocava per

l'unione delle famiglie,

dei cittadini,

degli sposi, ecc.

Rappresentavasi ordinariamente seduta, con xma taz-

za nella destra e nella sinistra lo scettro, e talvolta una cornucopia o due; oppure con un ramo di olivo e il caduceo, o anche avente nelle mani una prua di nave e lo scettro o la cornucopia. Questa era la personificazione della Concordia civile. La Concordia militare era rappresentata vestita di una lunga tunica, in piedi, fra due stendardi. Nelle monete di Sabina Augusta rappresentata seduta su una sedia, appoggiandosi sopra una lamcia, p>orgendo con la destra una tazza. Animali: Cornacchia. I Greci, dopo aver invocato Imene nelle nozze, solevano anche nominare la cornacchia per augurio di concordia. Persone. Nelle medaglie di Domizia Augusta, da un lato figura un pavone con l'iscrizione AUGUST. Narrasi che Domiziano salutasse Domizia col nome di Augusta, dopo avergli dato im figlio. In seguito la ripudi per il suo carattere volubile, ma dovette

CONCORDIA

riprenderla
ferirsi

costretto

dal

p>op>olo.

A
la

ci

credesi

ri-

l'inscrizione

di

concordia,

quale sopra

tut-

to si desiderava nei matrimoni. Si vuole che il pa vone simboleggiasse l'Impero, al quale Domizia venne ridata, o forse anche perch Domiziano facendosi

chiimar Giove, volle che sua moglie fosse onorata coi

nome

di

Giunone, alla quale era consacrato

il

pavo*

238
ne

Vegetali:

Albero, perch

tutti

suoi ,ami

s,

""'

"*'""

Zo

^rJ^nr^bolo
una

delle

confrater-

da una parte
'vi'r

figura

tU

^^

rV' J.

tlMua'parte

vi

^^^^i, ,.

due

nra-

per loro sono smrili


della

due

meaesirna

cordia fondato.

.1

^^^'^^tA P"--"/; ^e
I :>

-'P-^.^^Xn.lla
,

con-

m^gs'"

Nassau, consiste
fondatore
lacco,

un

del

da .bo

r, k,a^^ <="''^"f;'i7' ti da un P^r*. D-e e .^.

^^

unisce -''|';f;;'';J'"arLa. Giogo, che cuore, non dalle '^"'' dalla croce sormontato

due

'-''.^f^^lfVLBE
el

oXe
principe

della

concordia
Lu,g,

Tdato

dal

Guglielmo

^:--'?rdr:t^^^^^^^ 'l='ta:"^Mt':^itti;ltru:^: .Romam^'W eordta presso

fM^,'
i
co;cordia.

^^ ^^ iSrNapoieoel.(ond6r<>rd;ned._
cui

-"!'f man. mcroc.ate ottangolare con due

il

emblema

-"""; palm.
(ra

due

e
la

239

in

parola Concordia.
Effetti

Verghe legate

fascio.

di

Vedi

della

concordia e della discordia.

Concordia nelle cure famigliari.


Pernice. Credevasi che
questi uccelli facessero
il

maschio e
nidi per

la

femmina
le

due

ripK>rvi

uova:
alle-

dividendosi

p>oi
;

la

cura di far nascere, nutrire e


si

vava
le

pulcini

p>erci

simboleggi la concordia nel-

cure familiari fra marito e moglie, con due pernici

che covano.

Concupiscenza.
Torello,
le,

simbolo

della

forza

dell'appetito

carna-

perch nessun animale p>ossiede un

istinto cos sfre-

nalo per l'accoppiamento quanto un toro giovane.

Condanna.
Pollice verso.
te

ferito

in

Quando un modo da non


gli
il

gladiatore era gravemen-

poter pi combattere,

il

suo avversario
ucciderlo:
la tribuna
te;

stava sopra con la spada pronto a


sp>ettatori

se

maggior numero degli


in

del-

volge\a

gi
il

il

pollice, era

segno di mor-

e all'opposto, cio
gli si

pollice volto all'ins, era sevita.

gno che

concedeva la

Condiscendenza.
Butonio.
Giacinto,
pietra.

Conforto.
Origano, allusione
gli

alle

sue virt medicinali presso

antichi.

Zaffiro,

pietra preziosa.

Congreguione. Campana e melagrana. La prima come segno


richiamo, e la seconda,
zione.

di

simbolo di riunione, associa-


Vite
che.

240

Congregazioni dei cristiani.


simbolo della secondo S. Ambrogio, pianta con una certa quale si plebe della Chiesa, la propaggme del umilt si tieradice di fede, e con la

ne bassa;
leva,

ma

zappata

all'intorno,

si

lega

si

sol-

mantenuta dal a Ui e pergolato indica l'eguaglianza, abbia quanto ricco e onorato per sa e che nessuno avvdisca si e che nessuno povero

finch

non pieghi verso ^-ra

L ordme

de

da

insuperbirsi,

n dubiti
tutti

di

essere

abbassato

e disprezzato

jjerche

avranno confidenti nella fede,

cielo la

mede-

sime ricompensa.

Coniglio. Vedi Fecondit

Spagna.

punta piatta ed acuta; ^**S'rumento di metallo con pietre. per spaccare legna o .seive battendovi sopra

Vedi Scioglimento.

Consacrazione.
delia
salita
in

una pira accesa, segno Aquila, che s'innalza sopra defunto sovrano cielo dell'anima del
1

tempo diverse monete Simbolo che si trova in matrone. In una Pavone Per la consacrazione delle PAVLINA. da una medaglia con l'iscrizione DIVA coperta di un testa di donna in et, parte si vede una medesima figura intera seduta velo e dall'altra, la
del
sopr'a
Tie

che

Romani costumavano annoverare

tra gli

Uei.

un pavone che

la porta

in

alto,

con

inscnzio-

CONSACRATIO.
donna che

In un'altra

inscrizione

DIV/E MAXIMIN/E.
sta sopra

medaglia con la figura un capo

di

una luna, con le corna volte ruoparte un pavone che ta la all'ingi. e dall'altra

la,

241

La
medesi-

con l'inscrizione
inscrizione
si

CONSACRATIO.

ma

trova nelle medaglie di Faustina, do-

ve figura un pavone.

Consenso.

Mano
antichi

alzala.

nelle

Segno di approvazione usato dagli adunanze dei soldati.

Consenti.
ai dodici Dei supefemmine; che formavano il consiglio di Giove. Ciascuno di essi presiedeva a uno dei mesi dell'mno: Venere all'aprile, Ap>ollo al mag^o. Mercurio al giugno. Giove al luglio. Cerere all'agosto. Vulcano al settembre. Marte all'ottobre. Diana al novembre. Vesta al dicembre, Giunone al gen naio, Nettuno al febbraio e Minerva al marzo.

Nome
sei

che

Romani davano
e
sei

riori,

maschi

Conservazione delle vigne.


Callo.

Methona,

nel

territorio
il

di

Trezene

nel

l'Argolide, per evitare che


bruciasse
gallo nel

libeccio danneggicisse e

le gemme delle viti, usavano sacrificare un modo seguente: Due uomini, preso un gallo

bianco,

dopo
la

averlo squartato in
in

due tirandolo conciascuno


le

temporaneamente
in
e,

direzione opposta,

con

mano

sua parte girava intomo a tutte


al p>osto
le

vigne,

ritornati

dove avevano ucciso


persuasi

il

gallo, ne
il

sotterravano

parti;

che

in

quell'anno

vento non avrebbe danneggiato


lo

le viti,

perch

al

gal-

attribuivano una certa virt


e

solare.

Consiglio

cuore. \^edi Cuore

e consislio.

Consiglio popolare.
Gru. Vogliono alcuni che presso
riunione
16
gli

Egiziani una

di

gru simboleggiasse

il

governo popolare;

Q. Ronchetti.


perch, se
si

242

si

vuol prendere buone risoluzioni, e se


le

desidera che

cose abbiano un felice successo, con-

vien consultare pi persone.

Con SO.
Antica deit romana. Alcuni
le

lo

vogliono Dio dele mistesi

deliberazioni segrete,
cio
il

altri

il

Dio nascosto

rioso,

Dio

delle basse regioni.

Poco

sa in-

torno a questo Dio; e l storia dell'introduzione del

suo culto sarebbe


cazione
la

la
i

di

Roma

seguente. Quando dopo l'edifiRomani non avevano donno e

loro

richiesta

per ottenerne dalle trib vicine fufece correre voce di aver troIl

rono respinte,

Romolo
e

vato l'altare d'un Dio ignoto sotterra.

Dio

fu chiae
feste

mato Conso,
se

Romolo
ai

gli

promise

sacrifizi

procurava mogli

suoi

Romani. V'

chi vuole

essere

Conso una
cavalli,

deit infernale, basandosi sulla trai

dizione del

suo altare rinvenuto sotterra, e perch

muli e
vinit

sotto la protezione speciale delle di-

infernali,

erano adoperati nelle corse


questo Dio,
e,

alle

con-

sualia,

nome

delle feste di
trattati

inghirlan-

dati

di fiori,

con cura speciale e gran solen-

nit in quell'occasione

Consolazione.
Digitale

porpora; pianta adoperata come rimedio


di

nelle malattie
la

cuore,

nello

stesso

tempo mitiga
Grigio

malinconia

prodotta

da

questa

malattia.

chiaro.

Consoli Romani.
Scure.

Consolida. Vedi

Delfino.

Contadino.

243

Uomo
assai

seduto in terra.
vicinanze
e

abitanti nelle
soffice

Porco. Si vuole che g'u dove il terreno bagnato, non si servissero d'aratro o
del

Nilo,

ci'altro

strumento adatto per lavorare

la

terra,
I

ma

la

coltivassero mediante le pedate dei porci

Latini chia-

mavano porca
Iona,

il

solco dei

campi

semiriati.

Rana. La-

fuggendo

la riva

Giunone, pass suld'una palude ove alcuni contadini lavoravano


la p>ersecuzione di

la terra, e chiesto loro dell'acqua per

rinfrescarsi,

le

venne negata.

Latona per
in

punirli

ottenne

da Giove

che fossero trasformati

ruie.

Contemplazione divina.
Cicogna, simbolo biblico di un'anima pura elevata
sopra
le

cose terrene,

soltanto

dedita
la

alla

contemfare

plazione delle

cose divine;
alti

[j^rch

cicogna cerca
e per

sempre luoghi
il

per la propria dimora

nido.

Contentezza.
In una
lettera

di

Vasari a Monsignor Minerbetti


si

Vescovo d'Arezzo,
mi chiedete,
sar dipinta
titudine di
la

legge:

<(

La Contentezza che
di
letizia,
in

quale,

senza mandarvi a'tro disegno


at-

da me a sedere colma

riposo, coronala di lauro,

rose

ed

olive

palme, fra mirti e fiori, guardando il cielo con contemplazione divina, avendo attorno vasi verdi per le
speranze,
rali

pieni di onori,
altri

come corona,
gioie,

scettri

tempod'oro,

e spirituali,

di

perle,

oro e ricchezze,

alcuni pieni

di

libri

sacri

e profani, statuette
in

medaglia, scienze, tenendo


nell'altra
il

una maiio una palma, e corno d'Amaltea; n mancher di farle

_
cotto
1

244

gioghi
roti, rostn

piedi
e

lacci

sciolti,

catene,

r mare
f

a
il

pi povera, sul tazza, dentro

volete servit; e se la varie invenzioni di Diogene con potremo fare il cinico


alla

sole .

il

Oro, che pu soddisfare


.

-^^f .^ -Z desideri.
^'
i

Contentezza interrotta.
Cavolo,
no.
il

bere vmo a voloncavolo crudo si potesse mangiato alle cavoli piantat, vicmo i e che t senza ubriacarsi; moltissimo. viti, le danneggiassero

simbolo

dell'allegria.

e nemico del vi quale, secondo Plinio, Credevasi che dopo avere

Continenza.
Specie
ner cui
si

-.^

di

temperanza,
il

particolarmente la virt
/ nosfn renj

raffrena

desiderio voluttuoso.

ggi

nell'evangelio di S.

Luca:

- Cordone .ano
i

M.
dri

Cristo, di cui Quest'avvertimento di Ges

pa^

della Chiesa hanno all'osservanza, come allusivo mente raccomandato perduto andar continenza, non doveva
Ta

cos spesso e co.i

costante-

La
i

e alla

per

ministri

delFaltare, pi

Sa ["ce a esercitare tale virt. tabernacoli, si posadelle feste dei la celebrazione gpalma e di salice simbol vano nelle mani rami di Serpente di hroncontinenza. giando quest'ultimo la come emblema consigli agh Ebrei,

Secondo

specialmente obbligai la Bibbia, nel-

zoche Mos
della
virt

contraria

ai

piaceri.
,.
,

Contrariet.
Crcoli

similitudme d. due due. che si toccano, a senso concontigue che girano nel ruote meccaniche toccano reciprole cui punte si trario. Frecce, due,
.

camente

le

penne.

Contumace.
Orecchie
diente
ai

245

turate;

quale

richiami

fattigli,

simbolo d'uomo disubbiche non vuole tollerare in-

timazioni, n sottoporsi alla legge.

Convallaria.

Ve
nelle,

notissima sotto
ecc.,

ne sono di diverse specie, fra le quali, quella nome volgare di mughetto, campail
e
i

cui
;

fiori

di soave odore

si

aprile a

maggio

e la Convallaiia sigillo di

Vedi Discrezione

aprono da Salomone.

Felicit rinnovata.

Convolvolo tricolore. Vedi Bella

di giorno.

Capo coronato. Vedi


Coppa.
Asta

Domnio.

Vedi Tazza.
celibarc;

Copula maritale.
perch,

come

questa,

fitta

nel

cor-

po del gladiatore e con lui congiunta, cos la sposa deve congiungersi col marito, affinch, come dice l;i Bibbia, siano due in una sola carne. Cornacchie accoppiate,

quale simbolo della

legittima congiunzione
questi
gli

maritale;

perch

si

vuole che

uccelli

si si

uni-

scono insieme nel


creazione,

modo con

cui

uomini

conpro-

giungono normalmente per


Credevasi inoltre che
to venereo p>er bocca.

istinto

naturale

alla

senza mai trascendere ad alcuna lascivia.


le

cornacchie consumassero

l'at-

Coraggio.
Leone. Animale che simboleggia
raggio.
la

forza e

il

co-

Pioppo

nero, consacrato a

Ercole.

Turchese,

pietra dedicata al coraggio.

Corallo.
I

Romani

lo

portavano come amuleto e come og-

A*TU

getto gradito

agli Dei, e lo

mettevano

sulle culle dei

neonati per preservarli

da
fine.

malattie perniciose

IL. a 111

ornavano col corallo


rdi

gli elmi e gli scudi.

Vedi Ne-

Principio e

Corazza. Vedi Egida

Fortificazione.

Corda. Vedi
Matteo
{San)

Beatrice

{Santa)

Servit

Disperazione

Umilt.

Cordialit.
Begonia.

Cordiglio.

Vedi Cingolo.
e serve a restnn-

Cordone.

Parte dei vestimenti sacerdotali, la lunghezza del cagere l'ampiezza e a raccorciare inciampo al sacerdote negli mice, perch non rechi
uffizi

accessorio indispensabile Il cordone un giudicato ed ecco la ragione per cui fu del camice, sacrificatori della sacerdote e i tale. Siccome il gran
divini.

trib di Levi

ch
;

vi

fosse,

benavevano una cintura sulla tunica, aderente. cos dire, semplicemente per

ministri

della

nuova

alleanza,

che adottarono

la

maggior vevano anche nel salmo 92 detto che di fortezza, e ne ha cinti


l'Apocalisse
ai
il

dell'antica, doparte dei vestimenti di quelli Inoltre, poich iT cordone. ammettere


i7

Signore

si

ammantalo

suoi fianchi; poich nel-

mistica sufficiente cinti nelle sacre funzioni.

ci mostrato m mezzo d'un lungo ab)o e cinto sette candelabri, vestito aveva una ragione si petto di una cintura d'oro, perch i sacerdoti fossero anchessi
il

Verbo

eterno

Vedi Contmenza

om-

maso d'Aquino

{San).


Coreggato.
per

247

Strumento contadinesco, fatto di due bastoni l^za'i capi con la gombina, che serve a trebbiare j1 grano e le biade. Vedi Agosto.
i

Cori.

Vedi Angeli.
odore insopportabile
di
ci-

Coriandolo.
Pianta che esala un
mice, donde
il

nome

di erba cimicina.
i

Ma
il

questa esa-

lazione passeggera,

semi perdono

loro ingratise ac-

simo odore
quistano

misura che vanno

matur=indo,

invece

un

odore

aromatico

gradevolissimo.

Vedi Meriio
Coribanti
Sacedoti
e

occulto.

Cu reti.
Cibele.
lo

di

Fu

loro

dato

bambino,
gli

mentre

custodivano

in cura Giove donnivano con

occhi aperti.

Corinto.
Pegaso, emblema che figura nelle medaglie
sta
citt

di que-

delle pi

importanti

dell'antica Grecia.

Corna.

Vedi Como.

Cornacchia.
Gli antichi credevano che quest'uccello deponesse
soltanto

due uova, dalle quali nascessero un maschio

e una

femmina. Ma se fossero stati due maschi o due femmine, allora tanto maschi quantn le femmii

ne
per

si

accompagnavano
il

fra

loro,

se

uno

di questa

coppia morisse,
tutta
la

superstite

rimaneva

scompagnato

invocava
niugi,
<;ordia

prima del matrimonio, si morto uno dei col'altro conservasse la vedovanza. Vedi ConCopula maiitale Danni scambievoli
vita.

Perci,

la

cornacchia,

affinch

Fedelt di messaggero sta alla senile sapienza


quietudini
la vita

di

Inverno Sprezzatore delle ingiurie.

Minerva

Giovanile sagaat prepo-

Infelicit coniugale

In-

Prosperit del-

Corniola.
Specie

n Ureci e i agata molto stimata presso i le incisioni e per Romani; adoperata una volta per Pace. la scultura. Vedi Gioia
Corno
bue
gli

corna.
si

Gli antichi

servirono

sacrifizi per bere e per far libazioni nei

lungo tempo di corna di Presso

simbolo della il Orientali le corna furono sempre divinit portamolte forza e della potenza; e perci a questo simbolo vano questo attributo. Per allusione d, Siria e di Tracia ornavano di Macedon:;a. di
re

corna

loro diademi.

Nella provincia di Napoli


la iettatura

re-

gna una superstizione, chiamata virt di un talismano; credesi che un corno abbia la
e
nelle

per cui

conversazioni,
stregone,
il

quando
si

si

sospetta

essere prele

sente

uno

gli

fanno

le

per scongiurare

Diavolo Rovina Pan Mose Oceano


Dignit sacrosanta
Satiro

sacrilegio.

Vedi Africa

Bacco Forza
Lari
dei popoli
fiato,

coma con

dita

Sonno.

Corno.
di metallo. Oggi anticamente facevasi di corno, poi larghi gin o con la o tre strumento d'ottone in due

da Davasi questo nome a uno strumento

che

campana molto
tamento

larga.

Vedi Biagio
).

(San)

Inci-

Uberto {Sani

jcopta. Corno dell'abbondanza. Vedi Comucopi

249

della

Corno

di cervo.

Vedi Incostanza

fortuna.

Cornucopia.
Corno dell'abbondanza, che
sulle
Siria.

s'incontra

spessissimo

medaglie antiche, e specialmente su quelle della

Questo emblema fu anche spesso impiegato come ornamento architettonico; e si trovano antichi capitelli ionici, le cui volute rappresentavano corni d'abbondi
fiori,

danza. Le pi delle volte se ne fa uscire una quantit


frutta

fogliami,

talora

gii

si

fa

HKxnete e medaglie d'oro.

cademia mente
Estale

tuna e
virt

videnza

Autunno Buon Et Fiumi mAmore amore Primavera Ricchezza Temi


Agricoltura
dell'oro

Vedi Abbondanza AcAnimo cleAmaltea


evento

versare

Concordia

Felicit

For-

Iconologia

Ilarit

Piet

Priapo

Prov-

Verunno.

Cornuti.
Soldati

Romani
giallo,

di fanteria.

Avevano

p)er

insegna

uno scudo
cui

con un cerchietto nero intomo, nel


serpenti rossi,
si
i

mezzo figuravano due


d'avvicinarsi la testa;

quali,

uin

scendo da

un sostegno pure rosso,


nel

piegavano
di questo

modo

mezzo

so-

stegno v'era una piccola rotella gialla con due linee


centrali

incurvate,
e

che

si

tagliavano

fra loro

in

due
fi-

parti

eguali,

nella

parte superiore

della rotella

gurava

la lettera

T, insegna

dei centurioni.

Corona.
Ornamento
gli

circolare di metallo,
al

foglie o

antichi

portavano

collo e

al

capo,

fiori, che adoperan-

dolo anche come decorazione nelle feste a nei funerali, a premio dell'ingegno, al valore militare e navale,

al

merito

civile.

La leggenda

mitologica

at-

di questo ornamento anche per 1 mventore a Giano Bifronte, che passa che molte monete delle navi e del danaro, ed perci tedell'Italia e della Sicilia hanno la Grecia,

tribuisce

la

prima Introduzione

della
sta
sul

di

Giano

sul

dritto,

una nave o una corona

rovescio.

Vedi Agnese
{Santa)

(SanQ

Caterina

d'Alessandria
Elisabetta

Legge _ Susanna
{SanC)
ropa
Fiacre
(5an)
Pietro

Colomba

{San)

Lucia {Santa) Nobilt Martiri


{San)

Padre Re
d'Ungheria
Gloria
Luigi

{Santa)

Dignit

Edmondo tu ImperatoreAutorit
Cecilia

(Santa)

{Santa)

G&nzaga

{San)

Eterno

r Paolo

Rkompensa

Sovrano

{Santa).

Corona del rosario. Vedi Rosario. Corona di abrotano. Vedi Iside. Inverno Corona di canne. Vedi Fiumi Vedi Silvano. Corona di cipresso. Corona di cotogno. Vedi Giunone. Corona di ebano. Vedi Plutone. Corona di edera. Vedi Talia. Corona di edera e di lauro. Vedi Poeta. Mercurio. Corona di edera, olivo e gelso. Vedi Tirannia. Corona di ferro. Vedi Pan. Corona di fico. Vedi Melpomene Corona di fieno- Vedi Vertunno. Corona di finocchio. Vedi Fauno. Allegrezza Corona di fiori. Vedi Abbondanza Fede Euterpe Ebe Como

flora

Primavera,

Corona Corona Corona Corona CopoHR Corona Corona Corona


Clio

251

Sole.

di fiori
di

e frutta. Vedi Pomona.

gemme.
ghiande

Vedi

di

di quercia.

Vedi Terra.

di gigli.

Vedi Giunone.

di
di
di di

gigli e canne. Vedi Fauno. gramigna. Vedi Rkompena

militare.

lana e narcisi. Vedi Parche.


lauro.

j
1

trionfale

di
di

Igiea

Vedi
Lari

Pace

Apollo

Melpomene

Provvidenza

Calliope

Onore

Vittoria.

Corona Corona Corona Corona Corona Corona Corona Corona Corona Corona
d'olmo
e

maggiorana e rose.
mirto.

Vedi Imene.

Vedi Ovazione.

di
di di di di

mirto e rose. Vedi Erato. olivo. Vedi Giove.

olmo

pam pani.

Vedi Beneficenza.

origano dittamo. Vedi Lucina.

palma. Vedi Muse.

di
di

pam pani.

Vedi Bona Dea.

pampani ed edera. Vedi Bacco. di pampani e olmo. Vedi Corona


pampani.

Corona Corona Corona Corona Corona


cittadini.

di
di di

papaveri. Vedi Notte.

di
di

Pan. Fauno. quercia. Vedi Ecate


pino. Vedi Cibele

perle. Vedi Polinnia.

pioppo. Vedi Ercole

Salvatore

dei

Corona

di

raggi.

Vedi Aurora.


Corona
virt

25^

di

rose.

Vedi Asia

Ricompensa

alla

Verginit.

Corona
Corona
rose.

di rose e maggiorana. Vedi Corona


e

di

maggiorana
di

rose.

rose e mirto. Vedi Corona Vedi Bont.

di mirto

Corona Corona
Fratelli

di ruta.

di

spighe.
Cerere

Vedi Agricoltura
Estate

Corona
Luigi

di spine.

{San)

Vedi

Fede

Ai-vali

Segesta.

Ges

Cristo

Penitenza.

Corona
giusti

di stelle.

Vedi Astronomia Maria Vergine Thor

Corona di uva. Vedi Settembre Corona imperiale. Vedi Fritellaria. Corona murale.
scalasse

Gloria dei

Urania.

Vertunno.

Era d'oro fregiata di le mura di una


Efesiaca

merli.
citt

Davcisi al
assediata.

primo che

mide

Cibele

Vedi ArteItalia

Citt

Provincia.

Corona
Davasi
tuno.

radiata.
agli

Dei

agli

eroi

deificali.

Vedi Net-

Coronide.

Fu amata da Apollo, ma gli fu corvo che avvert Apollo dell'infedelt di Coronide, fu per ricompensa cangiato di bianco in nero. Vedi Esculapio.
Figlia di Flegia.
e
il

infedele;

Coronilla.
Pianta che
nasce
nelle
siepi,
i

cui

fiori

comin-

ciano
tutto
l'estate.

253

ad apparire in aprile e continuano quasi per Vedi Ingenuit.

Coppo e anima. Vedi Anima e corpo. Corpo umano. bruco si trasforma in Bruco. Come
il

farfalla;

cos

morte abbandonato dall'anima, che passa alla vita etema. Vaso. Secondo teologi. S. Paolo dice che il nostro corpo un tabernacolo, pre$o nel senso di un tabernacolo dell'ail

corpK),

dopo

la

nima.

Correggiato. Vedi Careggiato.

Correzione.
Triangolo
(vedi).

Corruzione.
dallo,
allusione
all'oro.

Cortonacesi.
fanteria, che avevano per insegna un scudo rosso, con l'ombelico color d'argento, e nel margine aveva due cerchi, di un verde porro quell'interno, e quell'esterno bianco.

Soldati

di

drago

nello

Corvo.
E' nota
ce
degli
l'abilit di

quest'uccello di imitare la voe

parola;

anche di ripetere qualche uno studio speciale delle inflessioni della sua voce e delle circostanze che accompagnavano il suo volo. In generale il corvo
altri

animali,

gli

auguri

facevcino

considerato

come

presagitore
tu
sei
il

di

sventure;

donde

la

espressione comune,
ve.

corvo delle cattive nuoquest'uccello vuoisi


fino
se-

La

durata
e,

della

vita

di

colare,

secondo EUiodo, giunge a caunpare

duemila cinquecentottantadue anni. Vedi Abbandono dei figli Adriano {Sant') Antonio (SanC)

Apollo mazione
{Sant')

254

Diffa

dino

Benedetto

Discordia

Eretico

Oratore

Ripulse, vituperosa

Diavolo Frode Mitra No O Paolo


(San)
militare

Elia

Enrico

{San)

Pioggia

Set^.

Cosa

fatta all'improvviso.
Gli antichi,
fatta

Fungo. una cosa

ancora oggi,

per

denotare
l'aspetin

talmente presto che nessuno

tava, dicevano essere

un fungo, perch esso nasce

una

sola notte, istantaneeimente.

Cosa

fatta in

lungo tempo.
di gravidanza della

Elefante giovane, ancora senza denti; perch credevasi che


il

tempo

femmina
gli

di

quest'animale
il

durasse dieci anni.


partorisci pi presto di

Presso

antichi,
espri-

detto:

Tu

un elefante,

meva rimprovero per


che cosa.

chi

tardava nell'eseguire qual-

Cosa non raggiungibile.


Anguilla, inseguita da un
coda,
la

uomo che
pu

l'afferra per la

quale, essendo IfscTa, scivola e sfugge dalla


essere

mano

e diffcilmente l'anguilla

rattenuta.

Cosa precoce.
Pernice. Pulcino di quest'uccello uscente
in
.

parte

dall'uovo rotto

allusione

a cosa venuta a perfeziosi

ne prima del tempo: perch

vuole che

il

pulcino

quasi impaziente dell'indugio, non


si
si

aspetta che l'uovo

apra naturalmente per


sforza di rompere
i

ellflto del

covare;

ma

esso

il

guscio

da

se stesso,

mettendo

fuori la testa, poi

piedi,

e col resto del corpo an-

cora attaccato

al

guscio, corre in cerca di cibo.

Cosa profana.
Cipolla, che
gli

255

e dicesi

Egiziauii aborrivano;

che

non mangiassero

cipolle

perch
il

Dittide,

devoto alla
in

Dea
carle

Iside,

mentre, presso
nel fiume e

Nilo, cercava di sradipoi egli

cadde

anneg; e d'allora

fu tenuto in venerazione, e in sua

memoria
causa

la cipolla

fu

ritenuta

cosa

profana,

quale

della

morte

altrui.

Coscienza pura.
Zaffiro, pietra preziosa.

Costantino
di basiliche

(San).
romane. Croce, col motto:
conversione.

Chiesa, ricordando ch'egli fu fondatore delle gran-

/n hoc signo

vinces, che gli cip^arve in cielo.


cise
la

sua

Apparizione che deLabaro. Monogramma di

Cristo.

Costanza.
Amaranto.
I

Costanza.
Legione
in
istituita

dall'imperatore

O>stanzo;

aveva

per insegna uno scudo azzurro con un cavallo d'oro

igiarsi

un cerchio verde, contro con tutto il petto.

il

quale sembrava appog-

[Costume da cacciatore. Vedi )stume da pellegrino. Vedi


\liero

Eustachio
Giuliano

(SanC).
l'Ospita-

{San)

Rocco

{San).

>stumi.
lariio.

Vedi Adattamento

ligidezza dei costumi

ai

coitumi altrui

An-

Tolleranza dei costumi del

postumi

cattivi.

Loglio, simbolo della corruzione dei costumi.

tlstene

256

mon-

soleva dire essere cattiva abitudine non

frumento dal loglio; volendo con ci significare che gli invidiosi dovevano essere allontanati dalil

dare

la

Repubblica, percht
il

inutili

e dannosi alla citt, quan-

to

loglio al frumento.

Costumi

dissoluti.
(vedi).

Triangolo

Costumi perseveranti.
Penne
non muta
ch
di gru.
i

Bel simbolo di persona che con

l'et

propri co>tumi e le proprie opinioni; per-

gli altri uccelli mutano le penne a ogni et, e cambiano il colore delle piume, mentre quelle delle gru si mantengono sempre dello stesso colore.

Cotitto. Meretrice
e

di

Tracia

innalzata
della

agli

onori

divini,

diventata

perci

Dea
si

dissolutezza.

Le

sue

feste,

dette cotizzie,

celebravcuio durante la notte,

con ogni specie di lascivie e di scostumatezze. Credesi comunemente che i sacerdoti di questa Dea si
chiamassero Baiti o Bapii
gnarsi),

(dal

greco

hapie'xn,

banel

perch

soliti

a prendere bagni e lavarsi

modo

pi effeminato.

Cotogno.
Pianta
tichi,
il

cui frutto era assai stimato presso gli an-

che lo consideravano come emblema di amore e felicit e perci se ne servivano nelle feste pubbli;

che e private,
trimoni.
licit.

principalmente

Vedi Amore

in

occasione
di cotogno

dei

Corona

maFe-

Cotta.
Sopravveste
di

pannolino

bianco,

che

gli

eccle-

siastlci

portano nelle funzioni sacre. Vedi Luigi Gon(San).

zaga

Coturno.
Specie di stivale usato dagli antichi, di un'altezza che sorpassava la met deHa gamba, e talvolta giungeva fino al ginocchio. Il coturno, con la sua
suola
ristica,

pi pi

ilta

del

solito,

era

la

calzatura
degli

caratte-

dignitosa

magnifica,
si

attori
il

della

tragedia;

quindi
alla

figurativamente
stcsa.

coturno

tragedia

nome Vedi Melpomene


diede
Isidoro
{Sani').

di

Tragedia.
di

Covone

frumento. Vedi

Crane. Vedi Cardea. Crapula.


Abitudine di
tmfiente.
il

riunirei

a -mangiare e bere smoderai

Pesce, che presso


il

Romani
i

era ritiuto

principale e

pi eccellente dei cibi; e mai


lauti,

mancava
avessero
re-

nei

loro conviti

per quanto

satirici

spesso biasimato

l'uso

del pesce, quale


lusso.

alimento
si

lativo all'ingordigia e al

Erasmo
religione,

meraviglialoro
il

va come mai

cristiani,
il

per

nei

di-

giuni mangiassero pesce,

quale fu ritenuto
il

prin-

cipale lusso dei ghiotti, soggiungendo che


gi
ritenuto
delittuoso,

suo uso

chi

se

ne cibava con ver-

gognoso nome era chiamato apfagonio, e goloso, mentre la medesima cosa presso i cristiani era gran santimonia.

Cratego biancospino. Vedi Cresima.


lettera

Biancospino.

Croce accantonata da quattro


simbolica,

evangelisti.

Trimo.
manife-

presso

Cristiani,

per la

stazione della cresima.


17

G. Ronchetti.

.10

Crespino. Vedi Bcxhtn. Cresta di gallo. Vedi Pnapo.


Cribro. Vedi VagXxo.
Crisolito.
Pietra
Sap'xQnza

colore

preziosa

di

Vigilanza

giallo

verdastro.

Vedi

j.

Virt.
,

Crisoprasio.

giallo chiaro e verde Variet di quarzo di colore pomo. Vedi Acrimonia.

Cristianesimo. Avvenimento Alfa e Omega. Vedi


nesmo.

del

/-

Lristia-

i-

Cristina
fu legata,

(Santa).
a.

Colonna, Angeli, che l'estrassero dall'acqua.


e saettata con
frecce,

cui
la

delle

quali

due

lingua.

cuore e una nel fiancolpirono nel petto, due nel tagHarle le mammelle e la co Coltello, che serv a dinanzi a Frecce. Idoli d'oro e d'argento
cui fu condotta

nuda

col

capo

rasato. Libro.

Macma

legatele

al

collo

e poi

gettata

nel

lago.

/ ettim

di

piedi e le mani strettamenferro coi quali, nuda, i carni. Serpente perle furono squarciate le te legati, del suo velenosi. Tenaglia ch fu esposta ai rettili per indicare che fu getmartirio. Torre infiammata,
tata in

una fornace.

Cristo.

Vedi Ges Cristo. Cristoforo (San).


L'etimologia del 'uo nome, che
in

greco signihca

leggenda che gh fa Porta-Cristo, diede origine alla guado, come il gigante Poliattraversare il mare a
sulle spalle, femo, portandosi Ges Bambino

donde

259

La
figura

venuto l'uso di cos d^ingerlo.


santo,
la

di quevol-

sto
te

ordinariarrente colossale,
delle

ornava

altre

facciata
cos

chiese

delle cattedrali.

G>llopotesse

cavasi
vedersi
tesse

all'ingresso

dei

tempio,

affinch

da lontano; perch credevasi che uno non pon alcuno altro acciin lo

perire di morte subitanea,


colpisse in quel

dente

l'immagine del santo.


carnefici.

gVmo

cui avesse veduto


gli fior in

Albero, che

mane.
la

Frecce, lanciategli contro, e che ritornarono sui suoi

Ges Bambino. Macina,


gli

che,

secondo

leggenda,

venne attaccata

al

collo

quando venne

gettato nell'acqua. Serpente, con cui il Santo fu in vanamente martorizzato. Statura gigantesca. Testa di

cane.

Gli

cuitichi

pittori

rappresentavamo S.

Cristo-

foro con una testa i cane.

Critica.

Momordica
Croce.

piccante.

Crivello. Vedi Vaglio.

Strumento di pena
zioni

capitale

presso

parecchie
la

nas'in-

antiche.

Qual simbolo
antichi

religioso

croce

contra
degli

fra

parecchi
e

popoli.

Nelle

cerimonie
sovente

Indiani

degli

Egiziani
di

comparisce

T, e tal altra del segno algebraico + La croce in forma di X, detta decussata, chiamavasi nel medio evo la croce di S. Andrea. Li croce in forma di T, si d come attributo all'apostolo San Filippo. Questa forma di croce si riferisce ad
la croce, talvolta in

forma

alcune idee mistiche dei cnstiani intorno alla

lettera

credendo di riconoscere la slessa lettera nel segno che il profeta Ezechiello dice di mettere in fronte a quelli che gemono. L'istruil

T,

tau

degli

Ebrei,


mento
dell'umana
i

260

diede
origine

esenzione

leg-

gende d'ogni genere, narrandosi che l'albero della croce, piantato

da Loth, o anzi dallo


mondo, era
costruzione

stesso

Adamo

fin

dal principio del

uscito

da un granello
terrestre,

o da un rampollo trasportato dal paradiso

aveva

servito

alla

del

tempio

di

Salo-

mone,
vulgate

ecc.

racconti

derivati dalle

idee mistiche che

associavansi alla croce. Pie leggende furono

dopo

di-

dalla

piet

dei

fedeli

intorno

prodigiose

apparizioni di croci luminoie nell'aria e simili; e da

un
fece

cos

venerabile
fini

oggetto,
umani..

la

malizia

di

taluni

ne
di

abuso per

La

croce simbolo

pene, di afflizioni, e nel lingoiaggio ecclesiastico, rap-

presenta le prove che Dio n^anda ai

cristiani.
il

Gli aniil

mali che circondano la croce,


l'aquila,
la

come
gli

leone,

falco,
gli

colomba
vinti

e la

pecora,

simboleggiano
altri

uni

Andrea Bartolomeo Bernardo da Cresima Domenico Cuzman Elena Ges Maggiore como Mar^ Maddalena Lorenzo Marta Paolo Mattia Taddeo Simone Tommaso d'Aquino Tau Tormento
J

vizi

dalla

croce,

le

virt

che

essa produce.

Antonio
(San)
ta)

(SanC)

Vedi Affanni Barnaba


(San)

{SanC)

{San)

Caterina
{Santa)
di

Siena {San-

Celibato

Clara

Costantino
{San)

{San)

{Santa)

Eligio

{San)

Francesco
Gia-

d'Assisi
il

{San)

Gabriele
{San)

Cristo

Giovanni Battista
{Santa)

{San)

{San)

gherita

{Santa)

{Santa)

Martirio

{San)

{San)

Pietro

{San)

Rassegnazione
{San)

{San)

{San)

Teresa

{Santa)

Tribolazione.

Croce
ta,

261

Vedi

arci pi scopale.
aste,

Croce a doppie
attributo

con quella superiore pi cor-

Arcivescovo
ria

dei

cardinali e degli

Cardinale

arcivescovi.

Elisabetta

d'Unghe-

(Santa).

Croce pettorale.
Piccola croce che
il

papa porta sospesa

al

petto.

Vedi Pie/ro

{San).

Croce pontefcale.
E' una croce avente
sivamente
al tre aste

e che appartiene esclu-

Pontefice.

Vedi Papa.
Cristo.

Crocefisso. Croce con inchiodato sopra Ges


ticolarit
cefissi

Le
i

parcro-

dell'esecuzione
le

artistica

nel
e
i

formare

variano secondo

epoche

luoghi, e quindi

nelle

vente
veste,

immagini antiche della Chiesa greca vedesi sorappresentato Cristo, per decenza, in lunga a cui fu poi sostituita una sp>ecie di corta giubdi

ba.

Prevalse pi tardi l'uso

cingere

l'effigie

del

Salvatore soltanto di perizoma


vergogne),

(cintura per coprir le


chiodi,
in
p>oi

adop>erando quattro

uno per
fu

cia-

scun membro.
I

Dal
tre,

terzo secolo

preferito
i

uso

di

soli

venenedo

forati

ambedue

piedi

da un
volta
II

solo

sgabello,
si

medesimo chiodo, oppure sorretti da uno infisso al tronco da questo chiodo, e talvedcMio con lo sgabello anche due chiodi.
con
la
la

crocefisso figura per lo r>i

corona di
cinta
di

spi-

ne,

ma

talvolta

anche

con

fronte

un

diadema, e anche con le chiome lunghe e ondeggianti, e qualche volta col cajx) cinto solamente di lu-

minosa aureola.
dei Liguori

Vedi Alberto

{SanC)

(SanC) Alfonso Antonio da Padova {Sant')

Bruno
letta

{San)

{Santa)

Ungheria {Sani")
rolamo {San).

Colomba
am

Carlo Borromeo
{Santa)

{San)

Elisabetta di

Francesco Saverio {San)

Co
Gi-

Croco.
Giovane,
fa,
il

quale

cos

ardentemente una Nin-

che fu trasformato m una pianta detta zafferano. Vi fu un altro Croco, amico di Smilace. Costoro si amavano cos teneramente e innocentemente, che innamorati
in
gli

Dei

di tale loro amicizia,

li

trasmutarono

fiumi.

Croco autunnale. Vedi


Crono.
tani; spos

Zafferano.

Fi^io di Urano e di Gea, il pi giovane dei TiRea, che lo fece padre di Estia (Vesta),
(Cerere),

Demetra

Era (Giunone), Ades

(Plutone),

Posidone (Nettuno) e Zeuh (Giove). istigazione della madre. Crono evir il padre per aver gettati
i

Ciclopi,

figli

anch'essi
in

di

Gea,
il

nel

Tartaro,
le

dal

sangue sparso
I

questo

modo nacquero
loro

Erinni.

Romani

identificarono

Saturno col Crono

dei Greci.

Vedi Saturno.
leguminosa
cui

Crotalaria.
Pianta
ifrotalon,
il

nome

deriva

dal

greco

che significa nacchere, f>er esprimere lo strepito che fanno i legumi spinti dal vento uno contro l'altro, e che imita in qualche modo il suono delle
nacchere.

Vedi Danza.

Crotalo.
Specie di castagnette. Secondo Suida sembra che
il

crotalo fosse una canna tagliata per lungo in due

pezzi, che battuti insieme

'263

producevano un suono. Secrotalo potevano essere di conchiglia o di bronzo egualmente che di legno. Alle donne che, danzando, suonavano il crotalo da

condo Eustazio,

pezzi del

vasi

il

nome

di crolalistricc.

Vedi Baccanti.

Crudelt.
Coltello.

Con

questo

nome

gli

Egiziani

chizmna-

vano Oco (Artaserse) re dei Persi, uomo crudelissimo, il quale ovunque capitava spargeva sangue, e non risparmi di scannare lo stesso Api. Ferro, allusione alle armi. Pollice rovesciato. Gesto usato anticamente

da

alcuni tiranni per daxe agli


il

aissassini

agli scan-

natori

segnale dei

momento opportuno

di

ammazBib-

zare coloro che dal tiranno erano condannati. Rovo.

come

tutte

le

piante armate di spine, che nella

bia sono simbolo di uomini crudeli. Spine.

Cubo. Vedi
Cuculo.

Terra.

Uccello di passaggio. In
e

Italia

arriva in aprile

parte

in
il

settembre.
nido, e la
altri.

non fanno
in

E' noto che questi uccelh femmina depone il suo uovo

quello
lo

degli

Dovendo
e
iiido

sgravarsi

dell'uovo,
nella

essa

depone sull'erba, grande bocca lo porta nel


insettivo.

presolo
di

poi

sua

qualche piccolo
di

uccello

Non

depv.ne pi

nel nido.

Vedi Egoismo

Primavera

Giunone

Nozze
religione
stes-

un

sole

uovo

Trasformazione.

Culto.
Gli
sa.

atti

rituali

d'una

religione.

La

Passiflora.

Cuneo. Vedi

Conio.

264

Cunina.
dormienti nella culla. Protettrice del fanciulli
di Terra.

.,

Ve-

Cuore.

,consacrato a MerAnimali: Ibis, dagli Egwiam Inoltre al cuore e al parlare. curio, che presiedeva appena nato pesasse due perch volevasi che l'ibis neonato. attribuito al cuore di un

dramme, peso
Diversi:

Anello
gli

sul dito anulare,

emblema

del cuore.

Secondo

antichi

nervo nato dal cuore,

piccolo anatomici esisterebbe un che salendo per la schiena ar-

anulare. In simili anelh soleriva e termina nel dito delle persone che raffigurare l'immagine vasi anche
si

mostrare pubblicaonoravano e rispettavano, per che esse erano molmente, con una certa ambizione, Esa^ l'anello. Clihano (vedi to a cuore a chi portava volevano I medici anti^chi me d coscienza). Pesca.

confacesse meravigliosamente che questo frutto si la forma del cuore, che la natura gh diede cuore, e evidente a qual parte esteriore sia
affinch dall'aspetto
sia prodotto. del corpo per giovane consacrato a Iside, e
il

al

P^^^-^
che
il

pesco fu
il
i

suo

frutto f^^^^^^

sembra
paesi

cuore

umano

giovani e le fanciulle,

In ceru e le foglie la bngua. costumavano porgersi

cui era intagliato reciprocamente una pesca eera mostrare che il loro cuore cuore, e ci per {Santa) Caterina da Siena Vedi Afflizione rito Divina provvidenza Conca, dia Cielo Sincenfa -Preghiera Mano posta sul cuor.

im

li

Teresa
{San).

{Santa)

Verit

Vincenzo

dei

Pao^

Cuore
cuore,
le

265

il

consiglio.
frecce
la

Arco. Faretra. Frecce. I^ faretra simboleggia


il

consiglio e
le

pensieri,

l'arco

rap-

presenta

bocca e

labbra.
"

Cuore infiammato. Vedi Carit. Amore divino

Agostino

{Sani')

Cupidigia. Aspide (vedi).

Cupido.
Era,

come Amore, una modificazione


il

del

greco
dalla

Eros, di cui

culto

fu

trapiantato

Roma

Grecia. Cicerone dice che

Amore

era figlio di

Giove

e di Venere, e Cupido della Notte e dell'Erebo. I Greci mettevano pure qualche differenza fra Cupido e Amore, e chiamavano il primo Imeros e il secondo

Eros.
l'altro,

L'uno soave

moderato,

in^irava
gli

saggi;

impetuoso e violento, invasava

stolti.

Ve-

di

Amore.
e

Cupido

fortuna.

Allegoria allusiva all'influenza che la fortima pu


avere nelle cose amorose; queuitunque
vinca tutte le volont ostinate,

Cupido da

solo

spezzi ogni cuore in-

durito, e gli animi pi superbi e pi feroci fa diventar

umili e mansueti in

modo, che

volontieri poi

si

sotto-

pongono

ai

lacci amorosi.

Cura

della propria famiglia. Oca, che cova. Gli antichi credevano che l'oca non covasse fuorch le proprie uova, rifiutando anche quelle delle altre oche. Di qui nacque il significato allusivo a chi attende da solo alla prc^ria famiglia, senza curarsi di quanto facciano
gli
altri.

Cura materna.
Celidonia.

266

Curiosit. Rana, forse perch quest'animale ha


genti e
fissi.

gli

occhi spor-

Cuscino. Vedi Cuscuta.


diavolo,
tigna,

yoluituoso.

Pianta parassita chiamata volg,armente capelli del


ecc.

Vedi Bassezza.

Custode.
il

Occhio posto sopra due teste. Presso gli Egiziani buoni geni tutelari della casa capo rappresentava
i

(Manes), e

gli

occhi

simboleggiavano

la

divinit.

Custode delle cose sacre.


Cane accovacciato con
la

testa
gli

alzata,

guardando
i

fissamente una statua; secondo

Egiziani, presso

quali tal cane era simbolo del beccamorto, che ave-

va

l'ufficio

di

custodire

cadaveri chiusi nel

vetro.

Custode

di s stesso.

Uomo

armato con una freccia

in

mano.

Custodia.
esistesse

Corinti Animali: Montone. Dicesi che presso una statua in bronzo, di Mercurio, con accanto un montone, e ci perch Mercurio pi degli
i

altri

custodiva

le

gregge e accresceva

il

loro prodotto.

Oca

legata a un ancora,
custodia.

sicura

emblema

una costante
gli

Vegetali; Lauro, che

antichi

consacrarono alla difesa, e ritenevano che nei sacrifizi,

in

qualunque luogo fosse

portasse sicurezza.
un'altra
di

stato piantato, o posto,

Diversi:

Teste, una
la

d'uomo

donna, di profilo con

faccia all'infuo-

ri,

267

fKjsle
gli

su

una piramide rovesciata; immagine che

presso

Egiziani aveva la virt di allontanare ogni

molestia dei demoni.

D.
Dachscia.
L'operoso,
dito grosso
sudi,
figlia
il

dilgente.

Uno
gli

dei

Rasci
figlie

nati dal

del piede di
di

Brahma. Sua moglie Prasdiede

Suayambu,

50

e nessun
figlie

maschio, e per aver un nip)ote spos queste

vari Dei. Schakll, toccata in moglie a Slva e venuta

con

lui

a contesa a cagione d'una


dichiar
al

trascuratezza in

un

sacrifizio,
il

marito che essa voleva de-

porre
altro.

corpo ricevuto da Dachscia e prenderne un

suo corpo fu infatti consumato immediatamente dal fuoco, ma essa rinacque come Parvadi. Siva si strapp nella disperazione un capello, dal quale nacque 11 gigante Welapotre, che mozz 11 capo a Dachscia e turb 11 sacrifizio. Gli Dei p'-egarono allora Siva di perdonare a Dachscia, il quale fu richiamato alla vita; ma il suo capo essendo stato con* sumato dal fuoco, Siva gli diede in sua vece una leIl

sta di capra.

Dado. Vedi Grazie


Daduohi.
Soprannome
vano nelle con torce
feste
in

Uno

Guerriero

Ignorariza.

dei sacerdoti

di

Cerere,

quali usa-

e nei sacrifizi di correre nel tempio

mano.
del

cia dall'ahare, e portandola in

un certo luogo

prendeva una tormano, correva fino a tempio, dove la rimetteva in madi


essi


no a un
di altro

268

terzo, cos

che

la

consegnava a un

seguito,

Dafne.
Figlia del fiume

Penco, della quale Apollo


di
la

si

in

namor per opera zato gli strali dopo


Insensibile
trarsi

Cupido,

di

cui

aveva disprez-

sua vittoria sul serpente Pitone.

all'amore del Dio,

alle sue importunit per

Dafne cercava di sotmezzo della fuga; ma


punto
di

inseguita

da

lui,

ed essendo

sul

essere rag-

giunta,
in

invoc l'aiuto degli Dei, che la cambiarono

lauro.

foglie,

volle

Apollo, intrecciatosi una corona delle sue che il lauro gli fosse per sempre con-

sacrato.

Dafnie laureola.
e

Arbusto grazioso per l'eleganza del suo fogliame fiori in gran parte odorosi, che sbocciano a mez-

zo inverno. Vedi Civeileria

di

Gentilezza.

Dafni.
Pastore di
Sicilia,
figlio

Mercurio
Ninfe.
la

di

una
gli le

Ninfa
insegn

siciliana.

Fu
e

allevato

dalle

Pane
e

a
lo

cantare
istruirono
di

suonare

zampogna;
fu

Muse
a
.

nella
lei

poesia.
sola,

Aveva promesso
spergiuro
e

E^henaide

amare

ma

divenne cieco. Gli Dei avendo piet della suo sventura, lo accolsero nell'Olimpo. Si vuole che fosse lo
inventore della poesia pastorale.

Dagone.
Secondo la Bibbia, era la principale divinit dei Era rappresentato col busto e la testa d'uomo, mentre la parte inferiore terminava in coda di
Filistei.

pesce;

alcuni

scrittori

l'hanno

confuso con Oannes,

- 269
di cui
si

disse che fosse


in

mezzo uomo

mezzo

pesce,

che andasse

Babilonia a insegnarvi parecchie arti. e che poi se ne tornasse al mare. Dagone sarebbe stato il primo a insegnare cigli uomini l'uso del pane,
e
ci

secondo

alcuni

lo

conformerebbe
fenicio

il

nome

di

questo

Dio derivato dal


altri

dagan che

significa

frumento, mentre

lo

fanno derivare dairebraico

dag

(pesce).

Daiboth. Dio giapponese con volto di donna, una corona sul capo coperto da capelli neri lanosi, grandi orecchie, petto

femminile e grosse mani.

La

sua

effigie sen-

za

piedi, dorata e circondata

seduta sopra un altare nelle


altri

da raggi d'oro, scorgesi pagode e circondata da

Dei armali.

Dakoku.
Cos chiamasi nel Giappone una delle quattro deit
della

ricchezza,

venerata

specialmente dai

mercanti.

Col suo martello essa cava fuori quel che desidera, siede sopyra una botte pjena di riso e ha al fianco una tasca in cui custodisce il suo tesoro.

Daitia o Daida.

Nome
Atri
ai

generico di

lutti

cattivi

demoni
deit

originati

da

discendenti

da Barigiad,

appartenente

Daitia, di nome Erunio, si Brahma, e fece una cos rigida penitenza, che Brahma, gli promise ch'egli non sarebPitri.

Uno

di

questi

consacr

al

culto di

be' ucciso ne dagli


casa,
cos che

Dei,

ne dagli uomini,

ne dagli
promessa,

animali, ne di giorno ne di notte, ne dentro ne fuori


di
egli,

issicurato
delitti,

da

tale

conmiise ogni sorta di


rare

si

fece perfino ado-

come Dio.

II

suo

figlio

Pragalide non devi per

270

mai dalle vie della rettitudine, e un giorno che il padre battendo incrudelito con la mano una colonna, chiese beffeggiando se Visn onnipotente era anche
in essa,
il

Dio balz
notte.

fuori

mezz'uomo

mezzo

leone,

l'uccise sulla

soglia

del palazzo nel

separarsi

del

giorno

dalla

Dalia.
Bel
fiore dei nostri giardini.

Vedi Riconoscenza.
ma-

Dalmatica.
Tunica bianca,
niche,

orlata di porpora e a lunghe

importata dalla Dalmazia a Roma. Oggigiorno dalmatica chiamasi quell'ornamento di chiesa che portano i diaconi e i suddiaconi quando assistono il sacerdote all'altare e nelle processioni. Si dice che

papa
il

Silvestre

impose

ai

diaconi

di

abbandonare
perch
biasi-

colobio

indossale

la

dalmatica,

mava
no

l'uso di portare le braccia nude. Gli artisti sosoHti a rappresentare San Stefano vestito di dal-

matica;
santo,

ma

questo

un anacronismo, perch quel

primo diacono della Chiesa, dovette portare maniche corte. Vedi Barnaba (San) il colobio a Francesco d'Assisi Diacono Daniele {San)

{San).

Danae.
Figlia di Acrisio re
la
gli

d'Argo e

di Euridice.

Il

padre

rinchiuse in

bronzo perch l'oracolo aveva predetto che un di lei figlio gli avrebbe dato

una

torre di

la

morte.

Ma

suoi sforzi i>er impedirle di diventar

madre furono vani, poich Giove, innamorato di lei, Dagli le scese in grembo convertito in pioggia d'oro.
abbracciamenti del padre degli Dei Danae ebbe un figliuolo che fu chiamato Persoe. Acrisio, vedendosi

deluso, pose sua


e
figlia

271
il

bambino
in

e
in

una
si

cassetta
sottrarsi

questa

fece

gettare

mare, persuaso di

cos al destino vaticinatogli.

La

cassetta

diresse ver-

so

l'isola

di

Serifo,

una delle Cicladi; un pescatore

cos

a nome Ditti con la rete la trasse a terra, e salvati madre e figlio, li consegn a suo fratello Polich'era
re
dell'isola.

dette

Polidette

voleva
la

far

sua

moglie Danae,
schiava.
anni.

ma

poich ella

rifiutavasi,

fece sua alcuni

La

predizione fu poi compiuta

dopo

Vedi Bellezza deWanima.

Danai di.
Figlie
di

Danao.

Danao.
Padre delle cinquanta fanciulle conosciute sotto il nome di Danaidi Era figlio di Belo e di Ar.chirroe
(la

fonte scorrente), figlia del Nilo; e fratello di

E-

itto,

padre di cinquanta
Sorta
discordia
le

figli

detti dal
i

giziadi.

tra

nome paterno due fratelli, Danao


divenne re d'Argo,

asso in Grecia con


figli

sue

figlie e

di Egitto lo seguirono,
gli

e scongiuratolo di riconspose.

iliarsi,

chiesero le

figlie in

onsentisse alla loro richiesta;

ma

Pare ch'egli acnon fidandosi dei fi-

li del fratello, e informato inoltre dall'oracolo che arebbe privato dal trono da un suo genero, costrin-

le figlie

a giurare solermemente che avrebbero uccinella

gli sposi,

tutte

il

giuramento,
il

rb

in

vita

prima notte delle nozze. Mantennetranne Ipermnestra, la quale suo sposo Linceo, che pi tardi rile

nciliato
1

con Danao,
delitto,

loro

divenne re d'Argo. In pena Danaidi, secondo la favola, fu-

|ino

nell'Averno condannate ad attingertr incessan mente acqua per riempire un \aso senza fondo. Il

significato naturale di

272

Argivo moHe sorgen-

questo miti deve ricercarsi nel


territorio

fatto
ti,

dell'esservi

nel

ma

facilmente disseccabili;

Danao

rappresenta

la

industria

umana che

cerc con l'arte di rimediare alla

naturale deficienza d'acqua in Argo.

Danaro.
Civetta,

parola

che presso

gli

Ateniesi

era

sino-

nimo

di

danaro.

Plutarco racconta che un servo di


le

Gilippo ebbe a dire che sotto


ne dormivano molte civette:
affidatagli,

tegole del suo padre

perch Gilippo avendo

usurpata una parte di una grossa


scose sotto

somma

di

danaro

per essere portata a Lacedemonia, la nale

tegole della sua casa; e, pver legge,

non
al-

valendo
cos,
il

la

testimonianza
GilipipK),

dei

servi

contro

padroni
violare

servo di
oltre

con la suddetta astuta


il

lusione,
la

legge,

rese
il

ad accusare un servizio

padrone, senza
Ateniesi.

agli

Pecora.

Si

vuole

che

nome

di

pecunia derivasse da pecora;


si

perch ogni avere un tempo


greggi.
Il

stimava dal numero dei


di Severo re dei

primo conio delle

monde

Romani, portava animali d'ovile. Testuggine. Sulle monete dei Peloponnesi figurava il motto: Le tartarughe (danaro) vincono la virt e la sapienza. Vedi Moneta. Matteo {San)

Daniele.

Uno
tro
il

dei quattro profeti maggiori.

Agnello, Bec-

co con quattro corna, ricordando la sua profezia con-

ne:
cui

regno dei Medi. Drago, che fece uccidere. Leorammentando quelli che riempirono la fossa in fu calato. Vedi Profeti.

Daniele (San).
Palmatca. Palma.

Dannazione.
Sabina.

273

Danni derivati dall'indugio.


Riccio coi piccoli; perch quando
questo animale sente
i

la

femmina
dicesi,
si

di
in

dolori

del parto,

dugia a sgravarsi pi che pu, per cui avviene che, prolungando il parto, ne risente poi maggiormente dolore

nel

mettere alla

luce

piccoli

cresciuti

di vi-

lume.

Danni scambievoli.
Civetta
sivo
e

cornacchia.

Geroglifico

egiziano,
insidia
si

allu-

due nemici mortali, che con ogni


nuocersi
la

cer-

cano di che fra

reciprocamente; perch
la

riteneva
istinto

civetta e

cornacchia esistesse un
si

naturale di odio; e

che la cornacchia

sfogasse

rubare di giorno
questa
vetta,

le

uova della
rubasse
le

civetta,

alla luce diventa

quasi cieca.

sapendo che Mentre la cicornacchie,


il

a sua

volta,

uova

alla

per mangiarle.

Inoltre

credevasi

che mescolando

sangue della civetta con quello della cornacchia,


nessun

in

modo

potesse l'uno con

l'altro

unirsi.

Danno.
escrementi, la

Oca, che pascola, perch dove essa sparge i suoi vegetazione abbrucia. Topo, che reninservibile

de

tutto ci

che rode.

Nu-rasi che
topi

nella
gli

battaglia

di

Lanuvio,
e

avendo
di

rosicchiati

scudi, gli indovini predissero essere ci segno di gran-

dissima

rovina,

indizio

quei danni, che poi


fu

ne

seguirono.
i

Al

tribuno
gli

Carbone
i

segno

di

morte,

quando topi Nocumento.


18

rosero

legacci

delle scarpe.

Vedi

G. Ronchetti.

Danno
Tirso,
cio,

274

occulto.
la

cui

asta

di

legno
la

coperta di edera,
si

simbolicamente, sotto
il

soavit del vino


il

tro-

va nascosto

danno. Macrobio disse che


traverso,

padre
nel-

Bacco
l'edera.

ferisce di

con

la

punta nascosta

Danza.
Greci avevano personificata la danza in Tersicouna delle nove Muse, ma non era la sola divinit amica di quest'arte. Le altre Muse, le Grazie, le Baccanti, le Ninfe dei boschi, delle praterie e delie acque, e qualche Dio silvestre, come i Fauni e i SaI

re,

tiri,

sono spesso rappresentati dai

{joeti

e dagli
dei

arti-

sti

come formanti

dei

cori,

in

compagnia

Risi

e degli Amori, fanciulli caparbi e folleggianti. Cembalo, Crotalaria, Maschera, Tirso, ricordando

baccanali.

Danza dei morti. Nome di una pittura


presentavano
le le varie

allegorica nella quale

si

rap

forme e azioni della Morte nel varie condizioni dell'uomo, e che cos chiamossi

quel componimento consisteva una danza da essa condotta. Pare che l'idea d questa danza dei morti fosse originariamente tedesca e appartenesse alla poesia, ma fu poi argomento an-

principalmente perch

in

che
pi

ai

poeti e

artisti

d'Inghilterra e di

Francia.

La

1312, quella che Tedeschi trovasi in Basilea la Piccola. I Francesi e diedero a questo ballo sing'olare il nome di danza macabra. Parigi si dipinse una simil danza sui muri del cimitero degli Innocenti, intorno alla met secolo. Trovansi spesso di simili pitture nedel
antica,

che

risale

aW'anno

XV

gli

275

a
fresco,

antichi

cimiteri;

celebre era quella

ora

distrutta, del cimitero della chiesa dei

sobborgo
ta

di

San Giovanni

di

Domenicani nel Basilea. Questa danza

dei morti, erroneamente attribuita a Holbein. era sta-

dipinta

da ignoto

artista

in

lenza che impervers a Basilea nel


vasi

memoria della pesti1431. Componerap-

di

sessanta

figure

di

grandezza naturale,
mendicante,
i

presentanti

personaggi di ogni condizione, dal pa[>a


fino
al

dall'imperatore

quaH
Nel
in

tutti

erano dalla morte


secolo

invitati

a danzare, secondo che discrittivi sotto.

chiaravano alcuni versi morali sima voga e


citt.

XV
dei

questo genere di composizione


si

fu

in

grandis-

dipinsero

altre

simili

danze
titolo

molte

Goethe comp>ose una ballata col

Danza

morti, che fu tradotta

da A. Maffei,

della quale dia-

mo

il

seguente saggio:

La

fiera

congrega vuol darsi


ricco,

trastullo,

E
La Lo

l'anche e gli stinchi gi snoda alla danza.


il

Col povero
strascico

col vecchio

il

fanciullo

ridda s'intreccia, s'ingrossa, s'avoTza.

impaccia del lungo lenzuol;

E
Ne
Or
Di
Dardo.

poi che timore

si

non han del pudore.


lo

scuotono
s'alzano

terghi,

gettono al suol.

tibie,

piegan ginocchi;

V'accadono orrendi novissimi gesti. nacchere a guisa, di tasti mal tocchi. Vi scricchiola e crocchia lo strano tenor,

ecc.

Arma
lanciata

antichissima,

specie

di

freccia

che

veniva

mano. Vedi Teresa

(Santa).

Dattili.

Nome

che portavano

primi sacerdoti di

Cibele.

276

scopritori dell'uso del fuoEssi erano riguardati come lavorare quee del ferro, e dell'arte di co, del rame nell'isola di CrePassarono dalla Frigia sti metalli. stabilire i misteri religiosi della ta, e furono i primi a pure quella specie di medicina e Grecia, portandovi da formole magiche d'incanto, che era accompagnata l'arte del suono e del anche

Insegnarono

ai

Greci

ritmo

musicale.

Dopo

di

essere

stati

lungo

tempo

anch'essi nel nusacerdoti di Cibele, furono posti divmit domero degli Dei e venerati come geni o serviva di preservativo e mmestiche. Il loro nome pencoli. Chiamanvocavasi con fiducia nei maggiori attnbuivasi una idei alcune pietre cui
si

pure

dattili

virt miracolosa

talismani o e con le quali facevansi


al

amuleti che

si

portavano

pollice.

Datura stramonio.
parte di questa pianta inSi vuole che qualunque e si dice produca una specie di ubriachezza ghiottita ladri di Malabar e che le cortigiane dell'India e i prendere a coloro che cadelle Canarie usano di far
;

di semi di stradono nelle loro mani un mezz'ottavo allo scopo di monio misto con un liquore gradevole,

turbare

la

mente e

poterli

pi facilmente

derubare,

dal che forse deriv il dato a questa pianta.

gannatore

nome di erba da incantesimo, Incanto inVedi Finzione

Simulazione.

Davide.

Re
quila.

simbolica. Leone. Da un centro dell'occhio dell'aquila di combattere Golia. sogno che il profeta ebbe prima con cui accompagnava i baimi. Diversi: Arpa,

a i J Ammali: /id'Israele, guerriero e profeta. ne Davide Dante, con alto senso poetico, pose

277

Fionda, che gli servi per abbattere Golia. Salterio, Spada, con cui tagli la testa al filisteo. Testa di Golia.

Davide (San).
Collina, che
la
Il
si

sollev sotto

suoi piedi.

Colomba,
Pero.

quale
santo,

lo

indic ai suoi compagni. Fontana.


di unione,
in

come segno
ai

diede un ramo di quegli

sta

pianta

Gallesi,

guerra contro

Anglo-

Sassoni.

Debolezza.

Uomo
perch,
si

disteso

sulla

gramigna.

Topo

tramortito,

dicesi,

p>er

ogni minima privazione languisce,


volte

consuma

e
le

uscendogli
la

scampa poco, e il pi delle interiora. Di qui nacque il

muore
far

detto:

morie del topo.

Debolezza d'animo.
l'ergine
la

coi

capelli

tagliati.

Secondo
nei

la

Bibbia,
tagliati
i

forza di

Sansone risiedeva
fatti.
si

capelli,

quali,

venne facilmente preso.


curvato che

Debolezza nei

Uomo Decimo
Il

sostiene

sopra un bastona.

cielo.
di

nome

decimo

cielo,

chiamato anche Empireo,


seggio dei
beati,

davasi un tempo a quello che credevasi l'ultimo del

Trono
sa.

cieli,

ove dai teologi

si

costitu

il

di zaffiri. Il colore dello zaffiro era simbolo

dello splendore di quella luce che ogni altra sorpas-

la

similitudine
il

del

trono significa la sua fer-

mezza, perch
tondit
fissa,

decimo cielo preso come una roferma e senza moto. I Gentili posero
quale indizio della ferma eternit;
fa

Giove
cje

sul

trono,

stando ferma

muovere

il

tuttp.

Prima
nel
di

278

Decorazione mlitape.
riprendere le
ostilit
istitu

contro

francesi,

1839 Abd-el-Kaden

fra le sue truppe

una

al portavasi decorazione militare la quale cammello; essa consiste m turbante e alla corda del cbque dita per il pnmv una mano d'argento, con e con selle per il gragrado, con sei per il secondo decoloro cui conferita, questa do pi elevato.

attaccata

cora^ione attribuisce, fra

gli

altri privilegi,

quello di

sospendere la

mano
il

della giustizia,

quando un deco-

rato intercede per

colpevole.
.

Decreto.

di donna, che molto venerata, in sembianza che terminava in pesce Si crede dall'ombelico in gi di Alatgale (vedi). la stessa divinit

Dea

sia

Dedalion^.
Fratello di Ceice.
te di

Tanto

si

, addoloro per la mori

ma

del

Chione monte Parnaso,


figlio

gi dalia ci^ sua figlia, che si precipit Apollo lo cangio in jalco.

ma

^
A?!nise,

di

Eupalamo.

Egli
lui

fu
si

l'artefice
1

mdeve tempi, e a pi ingegnoso dei suoi meccanici e altri strumenti venzione del cuneo, di i navigare. Fece statue che dell'uso delle vele per u .1 pne animate; muovevano da s e parevano facesse alle statue e che le che aprisse gli occhi mo nipote dall'altro. Uccise suo
Toi piedi staccati tIio, al pari di

figj- /-r lo superasse poi -1 finestra, per paura che lece .1 ricovero a Creta Quivi fuge da Atene e si moglie del re MiPasifea. celebre lahlnlo, e aiut il sua passione; perci a soddisfare la brutale nosse,

Im

l'uno valentissimo,

gettando

da una


re

279

da
lui

Io

fece

rinchiudere nel

labirinto

costrutto.

Quivi,
figlio

secondo la favola, fece per se e per il suo Icaro, che gli era compagno di prigionia, ah
di cera,

di

penne e

con cui

tutti
il

e due presero

il

volo

e fuggirono

da Creta.
cadde
Icario.

Ma
in

calore del sole avendo

disciolto la cera delle ali di Icaro,


in

che volava troppo


in
il

alto,

questi

quella parte del mare, che


si

fu poi

detto

Dedalo
ricevuto
in

ricover

Sicilia,

dove fu
poi
lo
lo

ospitalmente

da Gxalo,
stufa,

quale
re-

fece soffocare

una

perch Minosse
gli

stituiva

minacci di dichiarargli la guerra, se non fuggitivo vivo o morto. il

Dedito alle cose terrene.


Chiocciola
bia
reni,
tali.

che,

secondo

gli

interpreti,

nella
affetti

Bibtei-

simbolo di un
dedito
ai

uomo
e

schiavo degli
nei

sensi

ingolfato

piaceri

bru-

Del.
Gli uomini, alzati
la
gli

occhi al cielo, contemplando

miracolosa disposizione dell'universo, pensarono che


esistere Colui,

doveva
e

che con

infinito

amore

e potere,
le

somma provvidenza

ordina e governa tutte

cose,

ne ha continua cura.

questo essere supremo fu

chiamato Dio; perch datore di tutti i beni, etemo, infinito, invisibile. Ma la debole natura dell uomo, e la sua mente incor pi debole di essa, quando ard
spaziare

da

s sola

neU'immensit del creato, non fu-

rono bastanti a guidarlo nell'importante ricerca e Io deviarono dal vero. Perduta la vera Divinit, l'uo-

mo
e
il

volle vedere

con

gli

occhi
il

del

corpo,
la

e ci
le

fu

occasione di credere
cielo fossero

che

sole,

luna,

stelle

Dei. Di poi questa credenza and


crescendo
cati
in

280

giudibestie,

modo
come
alle

Dei,
lutti

tali

che perfino uomini furono anche le si adorarono


si

e a

s'innalzarono simulacri, ci che


virt,

fece an-

che non solo


ciascuno

ma

anche

ai

vizi,

dando a

loro nome di Dio e di Nume; a quelle il Geni buoni, perch fossero presenti e giovassero; a questi. Geni cattivi, perch non nuocessero e stesse-

ro lontani.

Perci presso

gli

antichi vi fu un'infinit

citdi Dei, poich non soltanto le nazioni, ma ogni t, ogni luogo, ogni passione umana, e ogni persona, L'Asia, che si pu dire, se ne faceva a modo suo.

fu certamente la culla di tutte


to

le

societ

umane,

tan-

feconda di creazioni religiose, trasmise le sue favole all'Egitto, che le pass alla Grecia, la quale le modific e le arricch di finzioni. L'uomo avendo una
tendenza speciale a prestare un corpo, una volont e passione a tutti igili oggetti di cui non arriva a conoza misura
tranne
scere l'origine e lo scopo, moltiplic le sue divinit sene non potendo pi supplire loro altre forme
;

quella

degh
che

esseri

che conosceva,
gli

ne

venne,

naturalmente, ne; quantunque, secondo Plinio, nei primi tempi dopo diluvio universale, quando gli uomini abitavano sotil
to le quercie,
sacri;

vest

tutti

Dei

di

forme uma-

avevano queste per perch le quercie davano

Numi
loro

e pe.

tempi

ghiande,
e dalle
si

con
in-

cui vivevano,

e riparandoli dalla pioggia


in

temperie.

E, secondo Pausania,
pietre

Arcadia

adora-

vano trenta
delle quali

quadre senz'altra figura; ciascuna

aveva il suo nome di diversi Dei. Inoltre opinione che l'origine del culto delle divinit abbia avuto principio con la venerazione dell'asta, e perci
quest'arma era simbolo della divinit. L'uso delle
sta-


tue

281

ai

oer

rappresentare
ai

gli

Dei, venne dagli Egiziani

trasmesso
tutti
i

Greci e da questi pass


degli

Romani. Non

simulacri
il

d'essere

loro

Dei erano raffigurati in modo simbolo da tutti compreso, poich gran


si

parte delle cose


sacerdoti

tenevano occulte
il

in

modo
e
gli

che
altri

soli

ne

sapevano

significato,

ac-

cettavano ci che a
rare
oltre.

tutti

era lecito sapere, senza cuprincipio

Gli antichi

in

fecero

loro

si-

mulacri di legno:

cipresso, loto, bosso,

quercia

pero

e radice d'olivo; perch consideiavano la pietra materia

troppo dura per farne dcgH Dei, e ritenevano


e

che l'oro
sterile

l'argento

fossero

quasi

fece

della

terra

infeconda, perch dove esistono miniere

di

questi metalli, di rado

produce

altro:

gli antichi

chia-

mavano

quella terra inferma e mfelice, che non produceva erba, fiori e frutti, di cui {Stessero nutrirsi e vivere. Pare che anche Platone volesse che gli Dei
si

facessero di legno; p>oich


degli

dice:

abitazione
loro
cose,

Dei, non

si

Essendo la terra deve fare di questa le


le

immagini n d'oro,

d argento, perch sono


possiede.

per cui nasce invidia di chi

questo riguardo Lattanzio dice che

le statue degli

Del

mostravano l'avarizia degli uomini, i quali sotto veste ci religione si prendevamo il piacere di aver oro,
avorio,

gemme

e altre cose preziose, facendo di quelquello che rappreesso

e le sacre immagini, le quali avevano care pi per la


nateria di cui erano fatte che
p>er

sentavano.
/orio
lette,

Tornando
non

Platone,

dice

che

l'a-

cosa che prima aveva anima, e poi la perperci

buono per farne


il

statue

agli

Dei,
li

e soggiunge che n

ferro a
si

ci

buono,

altri metalli

duri, perch

adoperano nella guer-


ra,

282

Secondo Plinio^
in

e sono strumenti

d'uccisione.

di GioPopulonia esisteva una statua molto antica fu fatta vite sola. Come a Esculapio ve, fatta di una (agnocasto), e dalla materid viticcio

una statua

di

della

statua

fu

detto

Agnite.

L'uso delle statue di

fu soggiogata dai metallo venne dall'Asia, quando Romani. ~ Uei, diRomani numeravano pi di trentamila I
,

visi

in

categorie.

Il

Primo

orbine

era

dodici
del
si

grandi numi

{Du majorum
venerati

gcni'mm)
sotto

composto di o numi

consiglio

{consenies),

nomi

diver-

Estia-Vesta,

Greci e dai Latini chiamati Era-Giunone, Pallade Atena-Minerva, Afrodite-Venere, Demetra-Gerere, Artemide-Diana, Ermes-^Mercurio, Zeus-Giove, PosidoneA.res-Marte, questo o Febo. Nettuno, Efesto-Vulcano. Apollo aggregate altre divinit principali, ordine erano pure sekcii, e furono Giache i Romani chiamavano Dii mitologia greca), Crono ( che non ha riscontro nella Elio-Sole. Silene-Luna, Ano-Saturno, Rea-Cibele, Dio Dioniso-Bacco, Demone-Genio o
dai

rispettivamente:

des-Plutone,
Il

tutelare.

nori

Dei misecondo ordine, ossia quello degli componevasi principal{Dii minorum gentium),
di

mente
sia

due

classi:
ascritti

1."

degli
le

Dei

detti mJ.gefes. os-

degli eroi

fra

divimt

come

semidei;

ho2" dei semones, cos chiamati quasi fossero semi Dei e maggiori deg.i mnes, vale a dire minori degli era infinito. I boschi, uomini. Il numero di questi popolati di l^auni, prati, le solitudini erano
fiumi
i

di Silvani,

di

driddi,

ecc.

vqIo

degli

Zefiri;

Ninfe, di Driadi, di Amadal L'agitazione dell'aria era prodotta l'arcobaleno era la via percorsa
Satiri,

di


da
Iride;
il

283

la

la

rupi era natura sotto l'incanto della ridente mitologia era dotata di vita e d'intel-

suono stesso ripercosso dalle


infine

ninfa

Eco;

tutta

letto.

Dei tutelari.
Teste,
scolpite

due.

con

le

lettere

DM.

ne.

monumenti
consacrata
dei morti.

antichi,

{diis manlbus); indicano che la tomai

ba

stata
tutelari

raccomandata
Egiziani,

Dei mere

Mani
senza

Gli

volendo
teste

esprial-

la stessa

cosa, raffiguravano
(vedi

due

cuna inscrizione

Custode).

Deianira.
Figlia
di

Eneo,

re
le

dell'Etolia.

che
Il

Narra
a
colui

la

favola

sua bellezza
mostrato
il

procur molti adoratori;


soltanto
tra
i

padre promise di
il

ma
sa-

darla
p,
e
^

che

rebbesi
=ole

forte

pretendenti.

fu

vincitore,

spos Deianira.

Er Viaggiando
offerse
di

Leianira col
enti

dell

manto, furono arrestati dalle gonfie corEveno. e il centauro Nesso si

)ortare

Deianira sana e salva sull'altra sponda. Er;oie acconsent, ma appena che il centauro tocc la riva ento di farie violenza a vista del marito, il quale,
prcolo di mira, lo feri

mortalmente con una freccia awe2nata. Nesso nel morire pens a vendicarsi, e diede Deianira la sua camicia intrisa nel proprio sanue avvelenato dalla freccia, dicendo che essa avrebe
>
ta

la

da

el

il marito qualora fosse preamore. Essa accett il dono, e quanErcole si mostr infedele, gli mand la camicia centauro, che da lui indossata gli fu causa

Virt di

richiamare

illegittimo

di

una

lorte
lorte,

straziante.

Deianira, inconsolabile per la di lui di CUI era stata cagione involontaria, per di-


sperazione
si

284

suo sangue nacque una

uccise,

e dal

pianta chiamata ninfea.

Deidamia.

Due donne di questo nome sono principalmente nominate nella mitologia. La prima, detta anche Ippodamia, era figlia di Adrasto re d'Argo, e sposa di
Piritoo, le cui nozze furono insanguinate dal famoo combattimento dei Centauri e del Lapiti. L'altra, figlia
di

Licomede

re

di

Sciro,

'"sola

del

divenne segretamente madre di Pirro


per opera di Achille, guerra di Troia.
trafugato dalla

mare Egeo, o Neottolemo

madre Teti a

quella corte, in vesti femminili, per allontanarlo dalla

Delfnia.

Soprannome d'Artemide
Delfnie.
Feste che
tanti
si

in

Atene.

celebravano specialmente dagli


in
altre
citt

abi-

di

Egina
in

onore di Apollo Delfico. Celebradella

vansi
sette

pure

Grecia,

in

Atene
e

giovani e sette fanciulle portavano al tempio di


di

Apollo Delfico rami d'olivo avvinghiato


di lana

bende

bianca

al

modo

dei supplicanti.

Delfnio.
Pianta a fogliame leggerissimo e a fiori bizzarri, chiamata consolida regale, o fior di cappuccio. Vedi Incostanza Leggerezza.

Delfino.

Fra

muti

abitatori

delle

onde

il

delfino

uno
cochi'

dei pi decantati dai

poeti,

avendolo considerato
si

me amico

degli

uomini;

racconta

perfino

ne avesse salvati diversi dalle onde. Vedi

Amore

pei

285

Animo grato Andrea {Sant') Bacco Carro tirato da delApodo Delfico Cerere Negra Fuga Celerit moderata fini Ces Cristo Impero del mare dai pericoli
bambini

Infedelt degli adulatori

me
to

Nettuno
Fe/ocit
il

Piet per

Migrazione Salvamendelle
anii

morti

Venere.

Delfo.
Citt della Focide, e
i

una delle pi famose presso


di

Greci per

suo santuario di Apollo. Narra la legin

genda che Apollo,

cerca

un
il

sito

per fondare

un oracolo, giunto a Crissa sotto


subito le
sotto
la

monte Parnaso,

invaghito della solitudine e sublimit del luogo, pose

un tempio, che fu poi finita fratelli Trofonio e Agamede. Uccise poi l'immane serper.te che infestava queldi

fondamenta

sorveglianza

dei

le

regioni,

e dal putrefarsi del mostro,


Pito,

chiamato
sacerdoti,
sulla
tese

Pizio

il

nume.
in

il tempio fu Gli mancavano


i

ed

egli

trasformatosi

delfino,

trasport

sua schiena nel golfo di Crissa una nave creveleggiante


vi

da Gnosso, e
la
citt
il

Cretesi

sbarcati

da

quella

fondarono

di

Crissa

divennero
ave-

sacerdoti del

tempio, e
di
la

nume imjxKe

loro di veli

nerarlo col

nome

va incontrati sotto

Apollo Delfico, p>erch forma di un delfino.

Deliberazione.
Sedere,
quistano
le

allusione al detto:
vittorie.

Romani sedendo

ac-

Delicatezza.
Ccherchia. Spugna.
o
di

Plutarco cita il seguente detun certo poeta comico: Se pi tenero di una


spugna, non fo* divenlar
le

286
il

suo corpo, parlando del-

bastonate,

con cui uno doveva essere battuto.

Delicato.

Uomo
Delirio.

ozioso

vestito

di

seta.

ta dagli stregoni per

Mandragora. Pianta, che una volta era adoperaprovocare un delirio furioso.

Delitto.

Pugnale.
Delizia.
Fragola.

Delizie.

Topo bianco; con cui tanto gli Egiziani quanto Greci simboleggiavano le carezze degli amanti; ritenendo questo animale assai lascivo. E che gli amanti

usassero di vezzeggiarsi col nomignolo di


il

lopo,
e

lo
gli

dice

seguente verso:

Poich topo mi chiami,

occhi tuoi.

Delizie lussuriose.
Porco. Dicesi che
in

un tempio di Tebe

esistesse

una colonna in cui erano incise molte maledizioni contro il re Mene, rappresentato da un porco, il quale costumi degli Egiziani, fu il primo a corrompere
i

alterando la loro vita semplice e sobria, introducendo


il

lusso,

di

moderati
Perci

li

fece intemperanti,

di for-

ti,

eftemminati.

vollero

che

fosse

rappresen-

tato
si,

da un porco. Plotmo, parlando


della
le

della palingenedelle
la

cio

rigenerazione,
di

ritorno

anime,
vita
Li

dice che

anime

coloro

che spesero

piaceri lascivi e disonesti, ritornano in porci.


Delta. (A)

267

Nel termine
re-

Quarta
ligioso,

lettera dell'alfabeto greco.

denota un triangolo circondato di raggi, nel quale disegnato un occhio e le lettere ebraiche che comi)ongono il nome di Jehovxh. Vedi Dio.
D. M.

Vedi Dei Melari.


o genio della
terra,
si

Demogorgone.
Divinit

che era adorato so-

pra tutto nell'Arcadia.

Lo

rappresentava

come un

vecchio pallido, macilente, coperto di musco, che abitava nelle viscere della terra in
ternit

compagnia dell'E-

del

Caos. Consideravasi come generato da


le cose.
si

nessuno e padre di tutte


to della

Narrasi che, annoiacostruisse


in

solitudine

sotterranea,
s'assise,

una

pic-

cola palla,

su
tutta

cui
la
in

levatosi

aria

girasse

intomo a
il

terra

e formisse

in

questo

modo
insi

cielo.

Gett

questo cielo un po' di


il

fango

fiammato, che form


sarono, e

sole.

Il

sole e la terra
il

spola

da questa unione nacque


terrore
il

Tartaro e

Notte. Credesi che questo Dio sia stato piuttosto oggetto

di

che di culto,
i

proferirne

nome, e solo
produrre
gli

nelle loro esorcizzazioni,

e infatti non osavas maghi se ne servivano quando l'arte loro da se non


effetti

bastava
vano-

che

se

ne

aspetta-

Demone.
Dal greco damon,
i

dio,

genio.

demoni,
e

sono
sono
ci

esseri

intermediari
di

Secondo Platcme fra gli Dei e i


e

mortali;
agli

incaricati

interpretare

portare

Dei
uni,

che viene dagli uomini, e a questi ci

che viene dagli Dei;


degli e
la

come

le

preghiere e
altri.

sacrifizi

volont

degli

Sempre secondo


Platone,
i

288

d'aria,

demoni sono
cielo,

vestiti

vagano
segreti

al

di

sopra del

girano intorno alle stelle e fanno sog-

giorno sulla terra;


l'avvenire,

vedono senza velo


gli

del-

e regolano

eventi a loro talento.

Ogni

mortale alla sua


ticolare che lo

neiscita affidai-'

a un demone partermine della sua

accompagna

fino al

carriera vitale, e ne conduce l'anima al luogo in cui

deve essere purificata o punita.

Demonio.
Spirito del
di

male secondo

la

credenza

cristiana.

Ve-

Diavolo.

Denaro. Vedi Danaro. Dente di elefante. Vedi Sonno.


E' mani aperte dietro le orecchie. Inoltre perch l'asino aprendo il suo lungo muso e sporgendo fuori le labbra, mostrando denti, sembra ridere. Quando a Diogene fu detto: Molti ridono del caso tao; egli rispose: E rasino si ride di loro; ed essendogli stato replicatoSi, ma coloro non si curano dell asino; N io altres mi curo di loro; ribatt Diogene. Cicogna. Dicesi che i cortigiani, volendo beffeggiare e schernire qualcuno costumassero percuotersi il capo con le dita raccolte e tese, a guisa di becco di cicogna. Gesto ancora in
nel senso ridicolo.
le
i

Derisione. Asino. Animale preso sempre

noto l'atto di beffeggiare nel porre

uso.

Deserto. Vedi Giovanni


{San).

Battista [San)

Girolamo

Desiderio.
Garofano.

289

Desiderio ardentissimo.
Cerva, che guarda nell'acqua di una fonte. Nella

Bibbia
rivi

si

legge:

Come

la

sitibonda cerva desidera


te

dell'acqua, cos anche V anima mia a

Dio:

per-

ch,

dicono
di

gli

interpreti

della

Bibbia,
nel

la

cerva

talmente
serpenti

natura

calda che gode


e

mangiare

freddissimi,

dopo

la

digestione

eccitandosi

sempre pi il calore naturale, con desiderio intenso va cercando l'acqua dei freschi ruscelli.

Desiderio carnale. Mosca.


Desiderio di dominazione.

Uomo

coi

caF>elli

crespi

che cavalca un castrone.

Desiderio
la

di

grandezza.

Senape. Ramoscello di questa pianta strappato con bocca, quale simbolo di mente e di pensiero che si
allusione
alla

elevano;
di

propriet

eccitante

del

seme

questa pianta.

Desiderio di pace. Donna seduta in tribunale con


zaia.

la

mano

destra al-

Desiderio

di

supremazia.
altro.

Uomo

che guarda un cavallo sopra un

Desiderio intenso.
Ciacinlo
giunchiglia.

Desiderio sfrenato. Dipsa, presa come simbolo

della
S.
in

stessa

sete,

coallu-

me
seo,

spesso
ali

si

trova nella Bibbia.


fu guari^o

Ambrogio
casa del

dendo
deramo
19

idropico che

Faridesi-

dice:
i

empia cosa

l'aver sete,

quando

si

beni terrestri.

O. Ronchetti.

l-)\}

DesolsuEone.
Piaga.

Destino.
Divinit o volont divina che regola in

modo

fa-

gli antichi il Destitale gli avvenimenti futuri. Presso rappresentano era figlio del Caos e della Notte, e con un'urna in mano, vasi sopra un globo terrestre e

Canapa dove erano racchiuse le sorti dei mortali. Probabile allusione al filo del nostro destino che Uno. questo simbolo difilano le Parche. Alcuni spiegano
cendo che
il

lino,

al

pari dell'uomo
il

(Adamo), projI

viene dalla terra; e che

lino

spezzato significa

ritorno dell'uomo alla terra. Vedi Fato.

Determinato numero
ScToja.

di anni.

Presso

gli

antichi,

vesse partorito dei porcellini le mammelle, era segno di

quando una scrofa ain numero maggiore del-^ un dato numero di anni
Si
volle

determinato

dai

porcellini.

perci

che

la

mise alla luscrofa che in Lavinio (oggid Pratica) fosse segno che idovevanoi pasce trenta piccoli,
sare trent'anni,

prima

che

si

costruisse

la

citt

di

Alba.

Deu cai ione.


Pandora e marito di dePirra. Secondo la leggenda. Giove irritato dei uomini mand un diluvio per distruggere degli litti
Figlio
di

Prometeo e

di

la terra;

si

e sua moglie, su
siglio

poterono salvare soltanto Deucalione una nave che si costruirono per con-

di Prometeo, la quale dopo nove giorni di navigazione approd sulla sommila del monte Parnaso. Allora essi consultarono l'oracolo di Temi, per sapere come popolare la terra, ed ebbero per rispo-

sta
le

di velarsi

la

faccia e di gettarsi dietro le spalle avola,


terra,

ossa

della

loro

perci

essi

gettarono
di
tutti

le
gli

pietre,

ossa

della

che

l'avola

uomini.

Ogni

ciottolo

gettato

da Deucalione diven-

ne un uomo, e da ogni pietra gettata da Pirra nacque

una donna.

Devastazione.
Formica e un mazzetto
ziani,

di origano

presso gli Egidei

simbolo della distruzione e rovina


possessioni e
abitati;
la

campi,
ix>polo

delle

dei

luoghi

abbandonati, che erail

no
e

stati

rappresentando la formica
lo

l'origano

solitudme e

spopolamento.
si

Perch
o zolfo
usa-

voievisi

che mettendo l'organo dove


po'
esse

trovassero le
sale,
il

formiche, spargendovi sopra un


in

di

polvere,

avre'obero

abbandonato
Perci
gli

formicaio

andando a

stabilirsi

altro\e.

antichi

vano mescolare e spargere l'origano selvatico intor no ai mucchi delle biade, affinch le formiche non
portassero via
il

grano.

Devozione.
Candelabro
Rosario.

acceso

davanti

al

tabernacolo.

Oro.

Turibolo.

Diacono. Dal greco


mente
gelo.

Jio}(onos,

servo.

Ministro

immediatail

inferiore al

sacerdote:

prete che canta

van-

Dalmatica. Evangelario.

Diadema.
In origine era una
la

favola
di

mal
delle

benda di seta o di lana, che da Bacco, per sollievo del capo prodotto dal bere eccessivo. Il diadema
dice inventata
e

divinit

dei

re

d'Egitto
il

portava

del

serpente

sacro.

Oggid

diadema

il simbolo una specie

di

292

Angelo Dominazione Dominazioni Melpo mene Regia raggi. Vedi Ecatc Luna. Diadema
potest
Virt.

corona

ornata

di

perle

pietre

preziose.

Vedi

di

Dialettica.
L'arte
di

ragionare

con

Animali: Ragno, con logiche, o con sottigliezza. volle raffigurare simbolicamente le argocui Aristone

stringenti

argomentazioni

Zanzara, la mentazioni artificiose, prive di utilit. volo, una volta posata quale, quasi impercettibile al sottilissimo stimolo, o sul corpo punge con acutissimo e con tenui pungolo, al pari della dialettica, la quale punge e trafigge gli astimoli e acutezze di parola, assalisce, che l'innimi, con tanta astuzia e ardore inne vede, ne comprende donde venga 1 gannato
ganno.

Diversi:

Mano

con

le

dita strette in pugno..

e brevit de^ quale manifestazione dei passi stringenti Paglia argomenti dai quali sorretta la dialettica.
gli

in pi mo misurata col moggio. Zenone, che soleva del dialettici, le paragonava di schernire le arguzie non si misurasse il alle misure giuste, con cui per

frumento,

ma

la

paglia e

il

letame.

Diamante.

Da
causa

una parola
la

greca
Il

che

significa

indomabile,

sua durezza.

pontefice

degli

Ebrei por-

forma di steltava sul petto un ornamento d'ore in circondato cui centro figurava un diamante nel la,

d due smeraldi;
voleva
consultare

e nei sacrifizi,

quando

il

pontefice

Dio

per
al

preghiere, su tale ornamento, e interrogava

alzate le

mani
il

qualche cosa, cielo, volgeva

d-^po
gli

le

occhi

Dio su

ci che desi-

derava aver

risposta;

quale se

prometteva

cose

prospere e
vissima;
siderio,
felici,
il

293

di

dieonantc scintillava

luce

vi-

non prometteva cose secondo il deallora il diamante non si cambiava; mentre


se
di

ma

appariva
nato
il

color
alla

sanguigno,
morte.

popolo

se Dio avesse destiVedi Sole Stabilil.

Diana.

Dea
tutta

che

fu

anticamente

adoiata

Roma

in

l'Italia,

protettrice

della caccia.

La chiamavaterra

no Luna o Febea
nell'Inferno.

in cielo.

Diana

in

ed Ecale

Aveva ancora
da
lei

molti altri soprannomi seonorati.

condo

luoghi

particolarmente
castit,

Era

creduta la

ed era talmente vergognosa che cangi Atleone in cervo, per averla guardata mentre si bagnava. Diana aveva un seguito di bellissime Ninfe, e voleva che fossero pudiche al p>ari di lei; si dice per che Junasse il pastore Endimione e che spesso di nof^e scendeva dal cielo
della

Dea

per venirlo a trovare


cia,
I

.Andava continuamente a cacecc.,


in

e non abitava che le selve seguita dai suoi cani.


i

Satiri,

Fauni e Driadi,

celebravano

feste

Ninfa tutta succinta, coi stivaletti rossi coi capelli un po' sparsi e graziosamente annodati insieme con un velo o ima benda, con una mezzaluna in testa, e talvolta su un carro tirato da due cerv^tte, armata di arco e di faretra piena di frecce. Animali: Cane, Cerva, dai piedi di bronzo e dalle corna d'oro dei monte Menalo, consacrata a Diana, ed era vietato ucciderla. I Romani appendevano le coma di cerva nel tempio di questa Dea. Cinghiale. Vegetali: Agnocasto,
in

suo onore. Rappresentavasi


;

abito di

simbolo di

castit.

Diana Lucina. Vedi

Lucina.

^-

294

,
.

Diaspro.
Principati

colon. Pietra preziosa di diversi

^ Vedi Grazia
xr
i

Sapienza

Sincmt.
,
,
.

Diavolo.

Nome
lore),

derivato

equivalente

dato agli perch p-etendevano di eguacapo, cacciati dal cielo paesi, al volgo si rappregHarsi a Dio. In tutti i
senta
gri
il

greco daholos (calunniatore) accusa-^ (avversano, satan all'ebraico specialmente al loro angeli reprobi, e
dal

^N

diavolo

come un mostre
il

nero, rnentre
Il

ne-

gli

attribuiscono

colore

bianco.

cristianesigli

mo

lo

artigli

pipistrello, rappresenta peloso, con ali di mani, coi. coda e corna ai piedi e alle
i

(le

essenziale dei diavoli, corna sono una parte lor vengono pi grande importanza, e vi annettono la muniti di forcone e uncmo si degradano);
tolte

quali

quando

di catene per mcatenarli. per tormentare i dannati, e quattro colon: fulvo ne^ Ai diavoli furono dedicati torprincipali animai, sotto cui ro, rosso e verde. I simboleggiava, agli uomini o che ma si presentarono Corvo, perch nero come no il diavolo sono: Becco. biblico. Pipistrello, alludiavolo. Drago, simbolo il sue ali. Rospo. Serpente, sione al suo colore e alle diavolo tento Eva. /olpe, il sotto la cui sembianza del astuzia. Una certa se ta che simboleggia la sua "" non -^ Giappone persuasa che il diavolo ^^ Agostino (Sj"') --1

volpe.

Vedi Agnese {SanO Antonio Andrea {SanC)


(San)

Bernardo (San)
[Santa)

Maddalena
(San).

(^-0 - ^-^^^^^ - v - tUg^o - M-^ Martino


{Sant)
[San)

chele

2^5 -

Dice.
Personificazione
di
T emi.

della

giustizia,

figlia

di

Giove

Essa era considerata come una delle


fatti

ore.

vegliava sui
di

degli uomini e avvicinavasi al trono

Giove lamentandosi tutte le volte che un giudice violava la giustizia. Nei tragici Dice apparisce come una deit che punisce severaunente ogni ingiustizia, vigila severamente sul mantenimento della giustizia, e trafigge il cuore dell'ingiusto con la spada fabbricata

da /Esa. Aveva per


dello
spirito.

figlia

Esichia,

cio la tran-

quillit

Dice

era

rappresentata

come

una bella donna in atto di trascinare con una mano Adica (l'Ingiustizia) nel mentre impugna coll'altra
un bastone con cui
la

p>ercuote.

Dicembre. Mese consacrato


alcuni a sua
figlia,

anticcunente

Vesta),
II

in

a Saturno (secondo onore del quale si cein

lebravano
questo
quasi

Saturnali.
il

giorno

cui

ha luogo
celebrato

ili

mese
tutti
i

solstizio

d'inverno

fu

da

popoli
nascita

antichi

con gran solennit c<Mne


I

giorno

della

del Sole.

Persiani

festeggiai

vano quella
ci

di Mitra, gli Egiziani di Osiride,


i

Gre-

di Ercole,
il

popoli del
solstizio
il

Nord chiamavano

la notte

che precede

evo

si

personificava

madre delle notti. Nel medio mese di Dicembre con im uo


della

mo
se

che uccide un porco. L'attiibuto di questo me-

una

torcia,

quale simbolo

breve

durata

dei suoi giorni.

Vedi Zodiaco.

Dlcerlon.
ta

Candelabro a due bracci, dai quali ciascune porun cero acceso, con cui il vescovo, secondo la

- 2% liturgia
al

di

Costantinopoli,

impartisce

la

benedizione

popolo.

Vedi Ges

Cristo.

Dichiararsi vinto.
Porgere erba con
antichi
la

mano,

gesto

che

presso
si

gli

equivaleva a confessarsi vinto da chi

por-

geva l'erba, assoggeltandosigli. Uso, dicesi, introdotto nei primi tempi dai pastori, i quali- nella sfida alla
corsa, o altra contesa fa loro,
il

vinto strappava dal


vincitore.

suolo

dell'erba

per porgerla

al

Dichiarazione di guerra. Vedi Guerra


Dieci.

intimata.

Vedi

A'uTTteri

simbolici.

Difesa.
Animali: che
di lupi

Volpe,

che porta
i

una

Scilla

marittima

nella sua tana, in dilesa contro


i

lupi; perch credevasi

toccando

la

scilla morissero.

Agrifoglio, albero munito di spini.

Vegetali:

Diversi:

Pelle
fra

foca portata

indosso,

perch

si

credeva che

tutti gli

animali acquatici, la foca noin venisse colpita

fulmine. L'imperatore Augusto conservava gelosamente una pelle di foca per ripararsi dal fulmine. Scudo, emblema principale della difesa. Furono ritenuti per vili soldati che avevano pi speranza

dal

di salvezza nello scudo che nella spada.

Difetto.

Giusquiamo nero.
sgradevole
e

Pianta
piena

malefica

di

odor
difetti.

forte^

velenosa,

quindi di

DifTamazione.
Corvo.

Diffidenza.
Ciclamino, allusione
coli.

al

fenomeno dei

suoi

pedun-

Digitale.

297

Bella pianta perenne ve-

Dal

latino digitus,
le

dito.

vengono usate in medicina, come rimedio potente per regolare movimenti del
lenosissima,
cui
foglie

cuore.

Vedi Consolazione

Lavoro

muliebre.

Digiuno.
Cefalo. Si vuole che questo pesce non
dei
rifiuti
s'

nutri che

del

mare,

in

modo

che

pu considerarsi

sempre digiuno.

Dignit.
Vegetali:
questo
di
fiori.

flore

Garofano. Nelle isole delle Molucche. segno di distinzione. Magnolia a gran-

Diversi:

Azzurro. Chiavi. Corona.

Dignit sacerdotale.
Patera,

che

sacerdoti

adoperavano

nei

sacrifizi.

Dignit sacrosanta.
Corno. Presso
to dagli
le

gli
i

antichi,

tanto dai Gentili, quan-

Ebrei e
luna,

Cristiani, le

corna di cervo e quel-

della

furono sempre ritenute come segno di


il

onore e di potenza. Nella Bibbia,

corno

spessissi-

mo

preso per la potenza regale, per

una certa conil

nessa somiglianza che

hanno

il

*_orno,

raggio e la

corona.
na,

Perci

Mos

viene rapp esentato con le cor


i

che simboleggiano
il

raggi

di

Sole,

cui splendore gli

Israeliti

fuoco del Divino non potevano sopparlasse loro ve-

portare, perci ottennero


lato.

che
la

Mos

Presso

gli

Ebrei

medesima parola esprime

corno e corona.

Dignit Barba

virile.
(vedi

Uomo).

Diletto.

298

parte
diletto

Pomo. Secondo la maggior pomo di Adamo simbolo di


sessuale.

dei

teologi,
di

il

piacere

Diliezian.

Termine

ascetico.
pietra.

Affetto, cura

diletta,

spirituale.

Granata,

Diligenza paterna nel l'ai levare


cura nel
covare e ciistodire
le

figli.

Siluro glauco. Dicesi che questo pesce abbia gran

uova, deposte

dalla

femmina, fino a quaranta o cinquanta giorni, e non abbandoni i piccoli nati se non quando sono capaci
di difendersi dagli attacchi degli
dicesi essere la
altri pesci.

E. tanto

sua affezione che piuttosto di abbanle

donare
scatori.

le

uova, se tirate sulla riva,

segue con tale

persistenza,

da

lasciarsi

prendere facilmente dai pe-

Diluvio. Vedi Salvezza umana.

Dimenticanza.
Lunaria maggiore.

Dimora
costrutto

stabile.
sasso.

Aquila che porta un


il

Credevasi che l'aquila^


di

nido,

avesse

cura

mettervi

dentro u(
si^

sasso per renderlo maggiormente


curo.

fermo, stabile e

Dinasti

()

Del dinasti.

Con
nastia

questo

nome vengono
gli

qualificati,

nel

sistemi
alla
dij
li

storico dell'Egitto,

Dei che fecero parte

egiziana, cio
tutti

che regnarono sugli uomini.


l'ordinatore del
il

pi antico di

stato Fta,

mon^

do

fisico,

l'Efesto dei Greci e

Vulcano

dei Latini


Dopo
lo

299

di

lui

spazio di

30.000

regn sugli uomini Fre, o il Sole, per anni; Crono o Saturno gli venaltri tutti

ne dopo, e con undici dettero, regnarono in


dei

Dei che a questo succe3.984 anni. Otto semiper


il

occuparono
7
anni,
fra
gli

poi

il

trono

solo

spazio
i

di re
in-

e dietro

a questi vennero per ultimo

scelti

uomini:

ed da questo punto che


la

comincia

effettivamente

storia

dell'Egitto.

Dio.

La
tivi

materializzazione

di

Dio ripugnava
simix)lico.

ai

primi

cristiani.

Anche
gli

nei primi secoli


in

non fu general-

mente raffigurato che


del secolo

modo

partire

XII

antichi cominciaroro a

dare a Dio

una figura umana, rappresentandola per presso a poco come quella del Dio Figlio, r
in
il

distintivo del pa-

dre comunemente consiste nel globo terrestre che tiene

mano, mentre il Figlio regge la croce. I simboli e attributi di Dio sono: Arcobaleno, sul quale Iddio spesso rappresentato seduto. Cuculo, perch ncm ha ne principio, n fine. I Persiani, ritenendo Giove signore del Cielo, per fargli sacrifizi, salivano in luoghi altissimi, e chramavano Giove circolo del cielo. Pass quest'uso ai Turchi, e di qui ebbero
gli

origine quei loro gridi mattutini che


reti,
il

fanno

sui

mina-

cui senso

dice,
il

che Dio sempre fu e sempre


loro

sar,

salutando cos
e la

Maometto. Anche
alti e
si

Sae-

maggior parte delle mavano Dio circolo e con ci


raceni,
;

nazioni, chia-

sforzavano di
divina.

sprimere

il

sempiterno. Delta.

Occhio
passa
e

in

un triangolo. S.

Nimbo. Giacomo chiama Dio l'oci

Mano

chio del

mondo, padre
nulla
gli

di tutti

lumi, che tutco tra-

celato.

Scellro,

emblema

della

potenza
religione,

300
I

teologi,

suprema.

Sole.

tanto dell'antica

quanto di quella cristiana, dissero Dio Ottimo Massimo, unico, luminoso e buono. Cos il so le, essendo uno solo, luminoso e prodigo del suo
fu preso

calore,

per

simbolo di

Dio.

Tre,

perch

avendo l'angelo del Signore chiamato Samuele due


volte,

pens che dovesse aspettare la terza voce, per

conoscere ch'essa fosse di Dio.


duto.

Trono, su cui

se-

Vedi Padre Eterno.

Dio-uomo.
Scarafaggio- S. Agostino, parlando della meravi-

umanit di Cristo, us l'espressione: no scarafaggio. Vedi Unigenito.


gliosa

Quel buo

Diogene. Vedi Contentezza.


Dione.
Figlia dell'Oceano e di Teli, secondo
altri,

di

U-

rano
di

Gea. Amata da Giove, essa fu madre Afrodile, secondo Omero.


e
di

Dionea.

Da
sta
insetti;

pianta

Dione, madre di Afrodite. Le foglie di quotrasudano un umore dolce che attira gli'

ma appena una mosca


i

viene

a posarsi sopra
si

per succhiarlo,
e

due lobuli delle


l'insetto.

foglie

chiudono

imprigionano

Vedi

Insidia.

Dionigi
questo

Dionisio
apostolo
quali

(San).
Parigi.
Il

Martire e primo
santo
i

vescovo di
serviva
di

nome
guerra

di
ai

grido

di

Francesi,

andavano

pitato.

Gladio, con cui fu deca Montiose Saint-Denis! Tempio, davanti al quale fu giustiziato. Testa tagliata, che, dopo il suo supplizio, il santo prese ini

all'assalto

alle

parolej

mano
lega.
e,

301

percorse pi
di

baciatala

sulla

fronte,

una

Dionisie.
Feste che celebravansi
co. Vedi Baccanali.
in

onore di Dionisio o Bac-

Dionisio.

Nome
di

greco di

Bacco,

cos

chiamato dalla

citt

Nisa, dove fu allevato.

Dioscuri. Denominazione speciale

di

Castore e Polluce.

Dipsa. Genere
go della
so pi

di serpente col
testa,

corpo compresso, meno


serie
spirali

lar-

con scaglie delle


altre.

del dor-

grandi delle

Vedi DciiJerb

sfrenato.

Dipce.

Seconda moglie
pe.

Vi

di

Lieo, re di Tebe.

Vedi Antioquella
di

fu un'altra Dirce. la quale

avendo orgogliocon

samente

paragonata la sua bellezza Minerva, fu convertita in pesce.

Discernimento.
Voglio,

simbolo evidente.

Disciplina.
Verga.

Disciplina.

una sferza composta di o di fili metallici, che un tempo usavasi nei chiostri per batterai da s a sconto dei peccati. Vedi Alfonso dei Liguori {SanC) Antonio da Padova {Sant') Benedetto {San)
consistente
in

Strumento

funicelle a nodo,

di catenelle


Isa

Domenico
{San).

di

Cuzman

{San)

Lui^i Gonza-


Discipline.

302

Con

questa parola tolta dal latino

generale tutto ci che e della sapienza. curio, quale Dio dell'eloquenza

s'insegna nelle scuole.

Disco. Vedi Amalras


Spese pubbliche
e

private

Ecatc

Mer Ra
Sole

si

abbraccia

Terra.

Discordia.
Nefiglia della Notte e sorella di Parche e della Morte, e madre della mesi, dell'Omicidio, delMiseria, della I%me, della Guerra, Giove la scacci dal cielo perch la Contesa, ecc.
Malefica deit,
delle

autrice ^i dis&enzione

fra

gli

petui

litigi.

Non
alle

essendo

Dei, e cagione di perquioidi stata mvitata con

gh

nozze di Teti e Peleo, si offese un che per vendicarsi gett sulla ^mensa talmente, pi bella, per pomo d'oro, sul quale era scritto ada cor.lesa frale tre Dee cui si suscit quella famosa
altri

Del

della
tante

quale fu giudice Paride,


calamit.
Virgilio
l'ha
all'ingresso

da

cui

derivarono
gli
altri

collocata

cm

mostri

dell'Inferno,

con

capigliatura

dt

insanguinate, e Iha serpenti, annodata con bende diede a Enea, varaffigurata sullo scudo che Venere col manto squarciato, e secombattenti, gante fra flagello. Alcuni le guita da Bellona, col sanguinose un pumettono una torcia in una mano e nell'altra un serpente nella destra e gnale, oppure una torcia e una spada. Aristide la finge una donna
i

nella sinistra

col

capo

alto,

occhi biechi,
tinuo

livide e smorte, con gli pregni di lagrime che di conguasti e

con labbra

rigano

le

se le mani,

ma
e

gambe

torte

a gote pallide, che mai non tiene sempre pronta a muoverle; con le piedi sottili, e con un coltello caci


ciato nel petto, e intorno

303

una tenebrosa e

otcura nebla circon-

bia

in

forma
in

da
la

tutta.

che a guisa di Ariosto, con una invenzione


di nubi,
l'cuigelo

rete

tutta

sua,

ce

mostra

un monastero presiedente a un'elezione.


che
la

Quivi trovandola

cercava,
cento.

La conobbe
Ch'or
I

al vestir

di color

Fatto a Uste ineguali ed


la coprivano, or no,

infinite.

che

passi e

il

vento

Le giano aprendo, ch'erano


crini

sdrucite.

area qual d'oro


e
bigi,

qiml d'argento,
lite:

neri

aver pareano

Altri in treccia, altri in nastro eran raccolti.

Molti

alle

spalle,

alcuni al petto sciolti

Di

citatorie piene e di libelli

D'esamino e di carte di procure Avea le mani e il seno, e gran fastelli

Di
Per

chiose,

di

consigli

di

letture.

cut

le

facolt

de'

poverelli
sicure;
i

Non
Avea

sono

mai

nelle

citt

dietro e dinanzi e

d ambo

lati

Notai, procuratori ed avvocati.

Agnello e lupo. L'istinto naturale di didue animali era ritenuto talmente potente, da credere che gli agnelli appena nati, sena mai aver visto un lupo, al suo urlare cadessero
cordia
fra

Animali:

questi

norti

dalla

paura.
di

credevasi

che

perfino

le

pari-

inanimate
tinto

questi

animali

conservassero
se

tale

di

discordia;
si

poich

volevasi che

nelle lire
inc-

nei liuti

accoppiassero corde fatte di budella di

ora,

a quelle di lujx),
le

non

si

potessero far suonare

tando
1

prime mute per la paura. Ci che avveniva

304

anche per tamburi fatti di pelle di pecora e di lupo; poich all'atto di suonarli, la pelle di pecora resta-

va muta,

mentre

si

udiva soltanto quella del

Vegetali:

Pomo.

lupo.

Diversi:

Acqua
Vedi

fuoco
Effetti

scintillante,

contenuti

in

vasi

separati.

della concordia e della discordia.

Discordia militare.
padiglione

che un'aquila, posatasi sopra il un certo imperatore, assalita da due corvi, li combatt gettandoli per terra; ci che fu presagio per l'imiperatoire di perdere una battaglia per causa di discordia fra i suoi soldati.
di

Corvo.

Narrasi

Discrezione.
Vegetali:
bianca,
e

Convallaria
gli

sigillo

di

Salomone.
al
festini,

Rosa

che

antichi
sulle

posero

in

mano

Silenzio;

che dipingevano
i

porte dei

per

awer

tire

convitati di dimenticare ci che avessero udito.

Diversi:

Chiave, che chiude

segreti.

Disgrazia. Dormala, perch


insidiando
gli

II
ritenevasi

che

portasse
si

sfortuna

e infelicit a coloro nella cui casa

fosse introdotta,

animali domestici.

Disperazione.
Animali:
Alcione,
Alcione.
di

Allusione alla
cangiato
in

disperazione
quest'uccello

figlio

Eolo,
vinta

Ragno. Dopo aver


di

Minerva

nella

sua abili

Aracne, disperata dell'oltraggio ch< le fece subire la Dea, si appese e fu trasformata Vegetali: Calendula. Alla morte di ragno. done, Venere, desolata mischi le sue lagrime col sangue dell'amato, dalle quali nacque il fiorrana'
ricamatrice,

il

Diversi:

Corda, allusione

al suicidio,

dallo

chia-

ro.

Grigio scuro. Pugnale.

Disperazione occulta. Rosa smorta.


Dispetto.
Alo.

Dispiacere.
Freccia, simbolo biblico delle pene che pungono
cuore.
il

Vedi Piacere

e dispiacete.

Disprezzo. Cane. Simbolo


gevole.

biblico di cosa vile, abbietta e spre-

Disprezzo dell'avversit.
1

Naufrago sopra una testuggine, agitata furiosamente dalle onde, simbolo degli impeti della fortuna avversa e un raggio di sole, quale segno della reisistenza e forza d'animo, che ripara dalla sommerI

sione.

Disprezzo della stoltezza.


Asino,
scimmie.
in

atteggiamento di saltare o di disputare,


il

o di suonare

flauto;

circondato

da una truppa

di

Geroglifico egiziano.

Disprezzo delle delizie terrene.


Cicogna, che divora dei serpenti.
(imbolo di sentimenti elevati,

La prima come
i

mentre
i

seri>enti

raffi-

urano

le

delizie

terrene,

cio
col

piaceri e le passioni
corpK

ateriali,

perch

strisciano

terra,

si

ascondono

sotterra.

isputa dell'ignorante. Cammello, ritenuto dagli antichi per animale proano. Simbolo di persone che disputano senza u
20

O. Ronchetti.

506

principio di distinzione fra

un argomento e l'altro; ru ragionamneti, riminando a guisa di cammello i loro una or un'altra opmione. volgendo nella mente or

Dlsslmulatope dei
Gatto,

vizi.

perch quest'animale cerca d gli escementi enascondere, sotterrando o coprendo, che


piscia;

vacuati.

Dissimulazione.
Maschera, che dissimula
i

veri

lineamenti.

Dissipatore di ricchezze. scudi Gallina, che becca e mangia


liquefatto,

Credeloro mescolando dei pezzi di galhna con vasi che


d'oro.

questo

si

consumasse,

trasformandosi

carne.

Dissolutezza. Vedi

Cotitto.
.

Distinzione. Unghia fessa; simbolo bibhco


stinzione,

,.

che allude lebbra, sappiano discernere lebbra da


renze dei peccati,
il

di elezione e di diall'avvertimento onde i sacerdoti

cio

le

ditte-

giusto dall'ingiusto.

Distrazione.
Farfalle.

Distruzione. Vedi Arpie.

Disuguaglianza della legge.


Tela
sche e
di
altri

ragTo,
simili

perch capitando
insetti,

in

essa

le

mo-

restano

presi

e periscono
la

mentre queUi pi grossi e pi


salvandosi
i

forti

rompono
la

Je a

facilmente:

cos

la

legge,

colpisce spess.
tannc

deboli,

rompono,

risparmiando sovente coloro che annullano e la rinnovano

Dite.

307

Soprannome di Plutone presso chiamavano Dis Pater (ossia divis


le

Romani, che
11

lo

pater,

padre del-

ricchezze).

Dito.
I

Romani avevano messe


di

le

dita

sotto

la

protesul

zione

Minerva.
battaglia
il

Quando un Romano moriva


o
in

campo

di

paese
gli
si

straniero,

prima
gli
si

di

abbandonare
f>ortav2isi

cadavere,

tagliava un dito che

nel

luogo nativo del


si

defunto,
fatti

e
al

fa-

cevano
intero.

funerali che

sarebbero

cadavere

mettevasi al pubblico inmaggior offerente alzava la mano chiusa con un sol dito disteso. I medesimi Romani per chiamare i loro schiavi per eseguire qualche servizio, facevano un certo strepito con le dita che esprimevano con la parola crepitare digit'is. Per cui l'ob-

Roma, quando
il

ccmto

tributi,

bedienza
sione
di

al

segnale delle dita


servit.

era

divenuta l'espres-

della

Oreste

sciva

Vedi Enrico Misura Infamia

Pollice

Stomaco

Pollice verso

Tommaso

{San)

{Sant')

Furie

Mollezza laSpirito Santo


Vendetta.

Dito nell'orecchio. Vedi Perdono.

Dito
{San)

sulle

labbra. Vedi

Arpocrate

calori

Bruno

Silenzio.

Dittamo. Le glandole
icmo un
olio

del dittamo bianco o frassinella, sq>avolatile,

formando,

dopo

estivi,

verso sera, un'atmosfera eterea che circonda la pianta e se si avvicina un Ixmie, quest'atmosfera si accende, ardendo con luce viva, tinta di rosso e di verde nelle variet a fiori porporini; affatto verde nella
;


variet

308

"

fiori

bianchi.

Vedi Ardore

Organo

diiamo.

Diverti mento. Due donne che colgono delle

rose.
.

Divina presenza,
i

teologi, e simbolo Aquila, la quale, secondo guidell'influenza della divinit che della presenza e divine. da alla suprema conoscenza delle cose

Divina provvidenza.

gli egiziani Avvoltoio che rode un cuore. Presso ^ mondo, che si nutre dell'avvoltoio era simbolo del nascono e muoiono; e avenla propriet dei corpi che nel cuore^ posta la sede della sapienza do gli antichi mangia il cuore che cos l'immagine dell'avvoltoio alimenta e sostiene dalU significa che il mondo si la quale e inti. provvidenza della sapienza di Dio; sussistere nemmeno potrebbe nita. e senza cui non
il

t:

mondo.
Divinit.

Cos chiamasi

in

teologia
i

l'essenza

derata astrattamente:

pagani la

Dio consH chiainavano nume


di

.j

Basilisco.

Gh

ve)

simboleggiavano maggior fiato di tutti g che quest'animale avesse avevano una tal venerazione pl altri animali; e e consacravano statu basilisco, che gli facevano il sparviero, con gh occh d'oro, dandogli il capo di aprire. E quando espon che si potevano chiudere e

(Uk)J Egiziani, che con Ammone ritenevanj fiato, o lo spinto il

vano

l'effige

metteva

in

con gli occhi aperti, tutto ritenuto conj gran festa, perch ci era
i

Egitto

indizio che gli

Dei

li

guardassero e promettessero
se
la

C
'

gni bene a
gli

tutti;

mentre
allora

statua
di

compariva
mestizia
e

ce

occhi

chiusi,

era

segno


pianto,
ro.

309

credendo che gli Dei fossero adirali con loCapo, simbolo della divinit di Dio che precede

ogni cosa, e a cui tutte le cose sono soggette. S. Gi-

rolamo ebbe a dire che gli Egiziani onoravano tutti capi con tale insensata religione, che si astenevano dal mangiare le teste di tutti gli animali, ritenendo di Plaoffendere la divinit, mangiandone. Secondo
i i

tonici

il

cipio di

capo membro divinissimo, assoluto prinquali sono dati all'uotutti gli altri membri,
i

mo, perch siano

servi

del

capo.
divino.

Divino intelletto. Vedi


Divoratore.

Intelletto

Coccodrillo con la bocca aperta. Polpo coi piedi


troncati.

Simbolo di
altrui,

chi,
si
il

dopo aver consumato,


dispone a consumare
i

nel

mangiare, i beni
pri;

pro-

perch dicesi che

polpo, stimolato dalla fame,

non avendo

altro cibo,

mangia

propri tentacoli.

Divozione.
Docilit.

Vedi Devozione.

Giunco
Dodici.

dei campi, pianta molto pieghevole.

Vedi Numeri simbolici. Dolcezza. Agnello. Animale timido, d'indole


i

dolce.

Ape, che

succhia

fiori.
il

Fico. Credevasi che piantando la ruil

ta presso
I

fico,

cui

frutto

dolcissimo e succosi

so,

quella

diventasse
gli

meno amara. Nella Bibbia


il

legge

che

uomini santi riposavano sotto

fico,

cio vivevano dolcemente e in pace. In

una

certa

mesu

dagha figura un uno dei quali


le

fico

piantato

fra

due

monticelli,

scritto

AMBROSIA, ma

nell'altro

lettere

sono

distinguere che

talmente consumate che non si pu una mezza N, da cui si arguisce ^-


sere
l'iniziale

310

allusione

di

NETTARE:
fico.

chiara
gli

al

simbolo di dolcezza del

Malva, che
le

antichi

piantavano sulle
morti.

tombe per addolcire

pene dei

Dolcezza delia verit.


Fico e miele, che gh Egiziani sacrificavano a Mercurio,

accompagnando
tolta.

l'offerta

col

grido

di

parole,

che significano dolce

verit.

Dolcezza

Fico sradicato. Narrasi che la vita dolce dei cittadini Romani cess con la morte di Alessandro Severo perch poco prima ch'egli morisse, tre alberi di fico caddero davanti al padiglione dell'imperato-;
;

re,

a cui era legato.

Dolci ricordi.
Pervinca.

Dolore.

Uomo

che tiene

la

testa

con una mano.

Cine\

raria. Ferro.

Rosa

smorto, colore.

Dolori acuti.

Arco
gine,

teso, in

mano a Lucina
altro

sotto l'aspetto di Ver-j

perch nessun

dolore

ritenuto

pii

in4

tenso di quello del parto,

a cui presiedeva Lucina.

aiuto. Gatto con un topo in bocca, con cui gli antichi raffiguravano un uomo caduto nelle memi del nemico, ch in modo compassionevole aiuto chiami; perch il toj p preso dal gatto manda un certo grido compassic nevole paragonabile alla voce di chi domandi aiutc E' noto il detto: // topo Ecale, aiuto ciama, derivate
dalla favola seguente. Giove per divertimento mise
il

Domandare

3!1

il

Sole e la Luna, seconproponendo loro di produrre degli animali per riempire la terra. Apollo produsse subito l'uomo, al quale Ecate contrap>pose una scimmia; ch'ella fece. Apollo ridendosi di ci, la fece assalire da un leone, che cre. Ma Ecate

gara Apollo con Ecate

(o

do

alcuni) ancora giovinetta,

sdegnata d'essere superata nella burla, gener il gatto, del quale ridendosi Apollo, p)er scherno d'Ecate
produsse
il

topo.

Ella

montata

in

maggior
forza,

collera,
alla

poich non poteva vincere con la


astuzia,
il

ricorse

spingendo imp>etuosamente la scanmia contro


il

leone e
alle

gatto contro
del

il

topo;
il

la

tacc
scinato

natiche

leone,

quale,

scimmia si da essa

at-

tra-

sbattuto per terra,


il

si

inaspr
si

talmente da
salv ponenil

diventare furioso:

topo, fuggendo,

dosi ai piedi di Apollo.


leone,
volle che
e
il

Ma
si

Giove per vendicare


leone,

sangue della scimmia avesse


sanasse
il

virt

medicinali,

con questo

quando
che
e
il
;

fosse tormentato

dalla febbre, e perci

dicesi

leone

desidera

sempre
il

la

carne di
a

scimmia
la
alte

rese

talmente ardente
di

seme del
tauito

gatto, che

femmina
strida

quest'animale costretta
ci

mandar

sentir F>ene di
gli
altri

che

dolce e dilettevole pei

animah.

Domatore

dell'avversit.

perch credevasi che portando indosso un pezzo di tale pelle, si potesse andare ovunque, anche fra nemici, senza subire alcuna molestia. La iena era ritenuta di un tal potere di
vestito di pelle di iena,

Uomo

preservazione da credere che la sua lingua tenuta sotto


i

piedi,

avesse la virt di far tacere l'abbaiare dei

cani.


Domenico
di

312

Guzman

(San).

Fondatore dell'ordine dei predicatori e, dicesi, delAngeli, che lo servivano a tavola. l'Inquisizione. Cane. La madre del Santo, prima della sua nascita, sogn che portava in grembo un cane bianco e nero, quale aveva in bocca una torcia che avvicinava il a una sfera rappresentante il mondo. Croce astile, che

si

ai

fondatori dei grandi ordini religiosi.


le

Disci-

plina,

ricordando

regole
il

rigorose dell'ordine

che

egli fond.

Ciglio, che

Santo porta quale emblema


il

di virginit.

Globo, che
le

cane, spesso rappresentato

vicino al Santo,

cerca di

accendere con la fiaccola.

Libro contenente
gli

sue regole.
Ostensorio.

porge

il

rosario.

Maria Vergine, che Pane portato da anapparve


sulla

geli.

Rosario.

Stella,

che

gli

fronte

quando

fu battezzato.

Dominazione,
Diadema. Vedi Desiderio
di

dominazione.

Dominazione dell'animo.
golo

Leone cavalcato da un uomo, e guidato col punsimbolo di padronanza del proprio animo.
;

Dominazione
delFavversit.

dell'avversit.

Vedi Dominatore

Dominazione
Dominazione
Donna
lo sellato.

del marito.
per
le

Donna che mena un becco


sugli
altri.

corna.

austera che con la destra conduce un caval-

Dominazioni.

Uno
vanti
al

dei

nove

cori degli angeli,

che assistono dai

trono dell'Eterno ed eseguiscono

suoi

co-


mandi.

313

Berillo, al quale
i

Hanno
virt di

per attributi:

si
i

die-

de
tivi

la

catnemici, porgere aiuto contro e di rendere l'uomo invincibile, benigno e di buon

ingegno.

Diadema. Globo.

Scelirc.

Dominio. Capo coronato,


ri

che, sognato, secondo gli spiegato-

dei sogni, segno di dominio. Oro. Serpente.

Nar

rasi

che all'imperatore Aureliano, quantunque di na-

scita plebea, un scrivente gli predisse l'impero del mondo, quando, essendo egli ancora fanciullo, que-

sto rettile

circond la vasca in cui

si

lavava,

senza

mai poterlo uccidere.


l'indovinare,
pente,
lare.

Ma
si

sua madre, che era sacei

dotessa del tempio del Sole, ed esperta nell'arte del-

non solo

ma

lo

consider quale

oppose all'uccisione del sergenio domestico tute-

Un

caso simile pronostic l'impero a Severio, cui

un serpente cinse il capo mentre dormiva. I Greci avevano monete con l'impronta di due serpenti che si guardavano a vicenda, con un ravvolgimento semicircolare, la coda verso l'interno, con l'inscrizione che dice: // dominio di due supremi. Anche sognando un serpente era segno di grandezza. Mammea madre di Alessandro Severo, un giorno prima di sgravarsi sogn d'aver dato alla luce un piccolo serpente. Ad Alessandro il Grande, fu predetta la grandezza del suo impero quando sogn che un serpente si congiunse con sua madre Olimpia.

Dominio giusto.
Orecchia turata con
la

memo. S vuole che


la

in

Om-

dia esistesse una statua di Giove senza orecchie, per

ammonire che deva giustizia,

chi dettava

legge agli
favorire

altri,

e renpriv?(-

non doveva

nessuno


tamente;
recchia

314
e

giovare a
tutti

ma

consigliare

pubblica-

mente. Alessandro soleva dire, ch'egli serbava un'oal

reo e un'altra all'accusato.

Danna. Vedi
Afula con
di
sottrarsi

Molestie
al

Pauroso

debole.

Donna avversa
la

concepire.
attaccata
gli

frusta

aL

basto:

allegoria

donna che respinge


alla

amplessi del

marito,

per
il

maternit;
se

perch la mula rimanda

seme fecondatore,
correre

non bastonata subito e fatta

dopo l'accoppiamento.

Donna impudica.
Gallina con la cresta dritta, la coda alzata e con
fatte galline
ai piedi. Secondo gli antichi, sifcombattono col gallo, e dojx averlo vinto, si mettono a cantare come esso, e a guisa di maschi tentano di montare il gallo e le altre galline. Questo simbolo si adatta anche per una donna che voglia

due

piccoli speroni

sottomettersi

il

marito.

Donna

laboriosa.
fuso nella

Donna con un

mano

destra.

Donna senza
Donina
di

testa.

Vedi taverna.
emblemi
donna
per-

virile.
l'altra

Orsa. Pantera; l'una e

di

gran animo, austera e dotata di forza


le

virile;

ch
pi

femmine
dei

di

questi

animali sono pi
altri

ardite e
le

feroci

maschi,

mentre negli

animali

femmine sono pi deboli.

Donnola.
dice che in Sardegna

Specie di mammifero dell'ordine dei carnivori. Si le donne, per vezzo, usano por

di Disgrazia

315

VeIndovino.

tare sulle spalle questo animaletto addomesticato.

Calanti

Doride.
Figlia

dell'Oceano e di Teti. Sf>os suo fratello

Nereo, da cui ebbe cinquanta Ninfe dette Nereidi.

Dormiglione.
Doronico.

Vedi Sonnacchioso.
peli serici.

Pianta col colletto munito di


luoghi selvosi e ombrosi.

Nasce

nei

Vedi Freddezza.

Dorso

<)

schiena.

Vedi Fuga.

Dottori.
tenuto

Padri della Chiesa, le cui opinioni e dottrine sono in grande venerazione. Lucerna. Simbolo

biblico.

Dottrina.
Il

complesso delle opinioni di una scuola o di un

filosofo,

ligione.

Acqua

ovvero

il

complesso

dei

dogmi

di

una

re-

limpida e chiara, oppure profonda;

simbolo della dottrina, la quale pu essere chiara e


nella

evidente a tutti, oppure astrusa e occulta mente degli uomini. Le cose chiare e manifeste sono paragonate alle acque trasparenti e chiare, che non scorrono tro{>po profondamente mentre le cose astruse e celate, sono paragonate alle acque pi pro-

manifesta,

fonde.
il

Caitedra.

In

questo

senso
la

viene

interpretalo
di

detto

dell'Evangelo:
gli

Sopra
i

cattedra

Mos

sederono
del primo

Scribi ed

Farisei.

Come

anche quello

Salmo: E nella cattedra della pestilenza non sedette; ci che viene interpretato per la dottrina cattiva, quella degli eretici. Lira, attributo di Orfeo, e simbolo della buona dottrina; perch si vuole

316

che questo celebre poeta insegnasse agli uomini la religione, e col suono dolce della lira, cio con piacevoli

bon ordinate parole, mitigasse


i

cuori feroci
riunis-

degli uomini, e purgasse


se gli
lira

costumi selvaggi, e

uomini sparsi e vaganti.

Anche

nella Bibbia la

simboleggia le virt morali. Pane, preso come simbolo del cibo dell'anima. Le dodici corbe di pezzi di pane, che avanzarono alla cena della larga liberalit di Cristo,

secondo

gli

interpreti,

simbolicamente
apostoli.

rappresentauio

la

dottrina

dei dodici

Dottrina celeste.
Pioggia.
le

Mos

invita

il

cielo e la terra

ad ascollare

sue parole, e desidera che la sua dottrina accresca

giada,
tutte
ficarsi
trisce.

abbondi a guisa di pioggia, la quale, come la rucadendo a gocce sulle erbe, sugli arboscelli e
le piante,

e tutte le cose che sono atte a molli-

e intenerirsi, inumidisce e abbondantemente nu-

Anche

Cori degli angeli, figurativamente sono

presi

per le acque,
il

come

si

legge nel Salmo:


lodino
il

le

acque che sopra


gnore.
riga

cielo sono,

nome

del Si'
ir-

ogni profeta, appena che apra la bocca


tutta la
terra,

inaffia

cio

infonde

la

disci-

plina nelle orecchie e nei cuori degli uomini.


tutti gli

Inoltre

antichi

paragonarono
mitologia,

le

discipline alle acque,

come

risulta

dalla

per

esempio

la

favola

della fonte Castalia.

Dottrina dei gentili.

Acqua
perch
salsedine.

marina,
e

in

opposizione
la

dell'acqua dolce;

inutile

infruttuosa per

sua

amarezza e

Doveri della sposa.


Pelle di pecora con
la

lana, su cui

gli

antichi co-

317

stumavano far sedere la sposa novella, come segno di promessa al marito che avrebbe adempito alle cure familiari da buona massaia.

Drago.
Il

bri della mitologia antica e del

drago o dragone una delle creazioni pi celemedio evo. L'imporfenomeni pi singolari della mente
la
u-

tanza data a questo essere nella storia favolosa presenta uno dei

mana,

in

quanto

sua esistenza

venne fermamente
Incontrasi nelle
nelle leg-

creduta dagli antichi d'ogni nazione.


allegorie sacre

degli Ebrei egualmente che


e dei Giapponesi, se
i

gende dei Chinesi


gli

primi dei quali


sui lo

rendono una specie di culto:


vestiti,
i

ne vedono
i

ro

loro quadri.

Essi riguardano

draghi co-

me
la

principio della
stagioni

felicit;

gano delle
tutti

facciano a
il

s'immaginano che disponlor talento cadere


tuono.

pioggia e rumoreggiare
i

Sono

persuasi che

beni della terra siane confidati alla loro custo-

dia, e
Il

che abitino ordinariamente sulle alte montagne. drago degli antichi era una specie di serp>ente moArmonia struoso con le ali e i piedi. Vedi Africa Carro tirato da draghi Asmodeo Cadmo

Diavolo Fo Girolamo Matteo Michele Minerva


CortoTacesi

Daniele

Filippo {San)

{San)

Giorgio

{San)

Margherita {Santa)

{San)

(San)

Trionfo del

cristianesimo.

Drago
Driope.

di

sette

teste.

Vedi Cerione.

Driadi. Vedi Amadriadi.

Amata da ApolNinfa d'Arcadia amata da Mercurio. Driope, avendo in braccio suo


Figlia di Eurito e sorella di Jole.
lo,

venne trasformata

in

loto.


figlio,

318

spicc un
darglielo

co

iper

ramo d'un albero consacrato a Bacin mano, e farlo trastullare, ma il


la

Dio del vino, irritato, la trasform in albero, e madre ebbe ap>pena il tempo di chiamare sua
rella per consegnarle
il

so-

fanciullo,

il

quale sarebbe an-

ch'esso

stato
di cui

rinchiuso

nella

scorza.
le

Dorina

di

Lemno,
gare
le

Venere prese

sembianze per obbli-

donne

dell'isola a disfarsi dai loro mariti.

Dubbio.
Argento. Bilancio
che parte vada a
tro l'altro col
in
bilico,

perch non

si

sa

da

inclinarsi.

Uccelli, due,

l'uno con-

becco aperto.

Dubbioso.
di

che tiene un lupo per le orecchie, allegoria una persona che si trovi in condizione tale, da non poter con sicurezza abTaandonare ne seguire una

Uomo

impresa.

Due,

Vedi Numeri
di

simbolici

Unione.

Durezza
Ciottolo

cuore.

(Vedi Arsinoe).

Durezza mitigata.
Coltello
fra alcuni
frutti

di

olivo.

E.
Eaco.
e di Egina. Devastato il suo repreg Giove che glielo ripopolasse, ci che suo padre fece trasformando una moltitudine di formiche in uomini, che furono perci detti Mirmu doni. Eaco. ritenuto per il pi giusto re del suo lem-

Figlio di

Giove

gno dalla

peste,

p,

319

giustizia
i

govern

suoi sudditi con tanta

e sag-

gezza,

giudici delle che dopo morte fu posto fra anime che discendevano nell'inferno. Vedi Inferno.

Ebano.
Albero del legno nero. Vedi Corona di ebano.

Ebano
Ebe.

falso. Vedi Citiso.

Figlia di

Giove
la

e di

suo padre

elesse

a presiedere

Giunone. Era tanto bella che alla giovent. Ella


il

ebbe
Dei,

l'incarico di versare nei bicchieri

nettare degli

ma

essendo un giorno caduta


e

in

modo
non
si

che

la

veste le scivol sul capo, p>er vergogna,

lasci

pi vedere;

Giove

la

surrog col giovinetto Gani-

mede.
te,

poeti dicono che Ercole, deificato

dopo morla

sposasse Ebe, in cielo, con che vollero significare

che alla giovinezza va quasi sempre


forza.

accoppiata
e

Rappresentasi

coronata

di

fiori

cmi una

tazza d'oro in mano.

Ebreo. Due; simbolo


rialmente soltanto

biblico allusivo a chi osserva matei

precetti della legge; per essere

il

bue emblema della fatica. Cane. Vipera; con questi Cristiani simboleggiavano ainimali, da loro spregiati,
i

gli ebrei.

Ecate.
Divinit lunare
e infernale,
figlia

del titano Per-

seo e di Asteria, secondo Esiodo, di

Giove

Latona,
age

secondo

altri.

Era

la

Dea

degli incantesimi, delle apspettri,

parizioni notturne e degli

e alla

not'e
i

si

girava insieme con


intorno
ai

le

anime dei morti per


i

trivi

sepolcri,

e al suo avvicinarsi

cani ulula-

-^ 320

stare
al

vano e gualvano. Questa Dea faceva

di l

del fiume Stige per cento anni l'ombra di coloro che non erano stati sepolti. Exate era rappresentata coro-

nata di quercia, con delle fiaccole in mano, e inviluppate di serpenti, e la statua di questa
di
solito

le spaile

Dea

era

posta

davanti

alle

porte

delle
si

case,

per

scongiurare
presentata

gli incanti.

Ma
e

sopra tutto
sei

vede raptre

con

tre

teste

mani, talvolta con

corpi, variamente coronata e vestita a seconda delie sue attribuzioni. Nel Museo Capitolino si trova una

statuetta
re:

in

bronzo, di Ecate, composta di tre figuin testa

una ha

un berretto

frigio,

con un diadema

di sette raggi, tiene nella

mano

destra un coltello e

coda di un serpente; un'altra ha in mani delle fiaccole, sulla fronte una mezzaluna con un fiore di loto, e la terza ha una chiave e una fune e rappresenta la portinaia dell'inferno, in questa testa ha un disco, simbolo della luna nuova
nella sinistra la.

ambo

le

Dea

si

sacrificavano cani neri,

presso

le

porte,

per
nera,
lat-

espiazione

a favore dei quale divinit infernale; e


te e miele.

morti;
si

la

pecora

faceva libazione di
il

Ecate era consacrato

numero

tre.

Eccesso.
Sedici; allusione al detto degli antichi:

avanzare

di

sedici piedi, che equivaleva all'eccedere di gran lunga.

Eccitazione.
Vite, perch, sacra a Bacco, produce il vino che riscalda ed eccita le passioni. E' noto il detto: senza Cerere e Bacco, Venere si raffredda; cio senza pane

e vino la lussuria

non

si

desta.

Echino. Vedi Riccio marino.

Eco.
Figlia

321

Terra.

dell'Aria e

della

Giunone
a

la

con-

dann a non
piacevoli
le

ripetere che le ultime parole di chi l'a-

vesse interrogata,
discorsi,

per

averla tenuta
si

bada con

dei

mentre Giove

intratteneva con

spinta

Giunone non lo disturbasse. Reda Narciso, che amava ardentemente, and errando per le grotte, le montagne e per le foreste, e si secc dal dolore. Fu cangiata in rupe. Riguardo
sue Ninfe, affinch

alla sua rappresentazione.

Eco

stessa dice:

che cerchi pur

lu sciocco pittore

Di far di me pittura; che son tale Che non mi vide mai occhio mortale,

E
De

non ho forma,
e

corpo,

ne

colore.

l'aria,

de

la

lingua a tutte l'ore

Nasco, e son madre poi di cosa, quale Nulla vuol dir, per che nulla vale

La voce che gridando Quando son per perir, gli


Rinnovo,
e

io

mando

fore.

ultimi accenti

con

le

mie Valirui parole


l'aria poi coi venti.

Segno, che van per

Sto nelle vostre orecchie, e come suole

Chi quel, che far non pu, pur


Dipinga
il

tenti.

suon chi

me

dipinger vuole.
rappresentata

In una pittura di Pompei,

Eco

da
la

una
copre

fanciulla
in parte,

nuda, con

un manto leggero

che

seduta sopra una rupe, e abbracciando

un amorino alato; tiene nella mano sinistra due lance. Ha un cane accanto, e nello sfondo si vede 'una figura
2t

seduta,

con un amorino

in

braccio.

G. Ronchetti,

Edera.

322

Pianta poeticamente celebre, emblema dell'lmmorpoeti. Vedi Ami' talit, con cui si coronavano i grandi
cizia costante
j,-

edera

Attaccamento Bacco Corona


Pertinacia

Poesia

Tenacit

Vecchiezza.

Edifzio.

vano un

Sasso attaccato a un filo, con cui gli antichi segnaedifizio, o il sito, e l'opera fatta.

Edmondo
Re
degli

(Sant).
Angli
orientali.

Albero, a cui fu atCorona. taccato e poi crivellato di ferite con frecce.


Frecce. Lupo.

Dopo

essere stato decapitato, la testa

del Santo venne gettata in


la

su

un bosco per sottrarla alvegli ricerca dei cristiani; ma un lupo enorme dagli animali, e non l'abdi essa, per difenderla
finche
i

bandon

cristiani

l'ebbero

trovata.

EfFemminatezza.
simile Lepre, allusione alla sua naturale timidezza degli uomini snervati; e a quella delle donnicciole e del suo pelo. Inoltre la lepre conalla

morbidezza

sacrata a Venere.

Effetti della

concordia e della discordia.

riferisce alElefante e formica. Questo simbolo si che dice: Per la concordia la sentenza di Sallustio crescono, per la discordia le grandi
le

cose

piccole

sentenza, scemano. Per esprimere la prima parte della tanto cresciuta da divenformica si rappresenta una accanto (simbolo tare un elefante; con un caduceo
della concordia).

Per

la

un elefante che finisce in qua e il fuoco (simbolo della discordia).

seconda parte, rappresentasi una formica, vicino all'ac-


Ega.
Secondo
scelta

323

alcuni, figlia di
altri,

Oleno, discendente da Vulera figlia di Melisseo, e fu

cano. Secondo

Ega

per allattare Giove,


ufficio,

ma

non essendo adatta a

questo
di).

fu adempiuto dalla capra


altre tradizioni,

Amallea

(ve-

Secondo

Ega
anzi

era

figlia

del iole,

di meravigliosa

bianchezza e uno splendore abbaglianbella

tissimo,
i

ma non

per,

tamto

orribile,

che

Titani nell'assalto contro l'Olimpo ne rimasero cos

sgomentati,

sconderla

in

da pregare la loro madre Terra di nauna spelonca a Creta, ove stette finch
i

Giove ebbe ordine da un oracolo, per vincere Titani, di coprirsi con la pelle di Ega. E' evidente che in alcune di queste storie Ega considerata come una Ninfa, e in altre come una capra, quantunque le due idee non siano chiaramente distinte l'una dall'altra.

Egeone. Vedi

Briareo.

Eger o Aeger.
Dio, che nella mitologia scuidinava simboleggia
il

mare selvaggio, turbolento, furioso. Sua moglie Ran; le sue figlie sono le onde, Duva, la tuffatrice; Blodug' hadda, colei che ha l'acconciatura di sangue; B^lgja,
l'ondata, ecc.

Egeria. Ninfa dotata Diana cambiata

di
in

una bellezza
fonte.
I

straordinaria,

da
co-

Romani l'adoravano
donne
incinte le

me

divinit dei

parti,

e le

facevano
segreil

sacrifizi

per sgravarsi felicemente.

Fu amante
antonomaisia,
nel

ta e ispiratrice del re

Numa. Per
si

no-

me

di

questa

Ninfa

applica,

linguaggio mo-


tutto
in

324
si

prendono
consigli,

derno, a una donna da cui


politica.

sopra

Egida, Scudo

Amaltea, o

Giove coperto della pelle della capra quella di Ega, a cui fu attaccata la testa di Medusa, mediante la quale vinse i Titani; e poi la don a Minerva. Questo scudo lanciava lamcanpi, e coloro che osavano guardarlo erano tosto
di

di

giati in pietra.

La

parola egida
di

si

ristrinse

poi partifa

colarmente

alla

pelle

capra.

Omero

la

sem-

pre entrare nell'armatura di Giove, al quale perci d il soprannome di egiaco, portatore dell'egida. I

Greci rappresentavano l'egida con


di

in

mezzo
d'oro,

la testa

Medusa

contornata di

frange

ciascuna

delle quali valeva cento tori. I poeti e gli artisti che vennero, poi dell'egida ne fecero una corazza o un usbergo coperto di metallo in forma di scaglie. Gli

imperatori romani
buto,

vollero

anch'essi

l'egida per

attri-

volendo cos mostrarsi nel carattere di Giove.

Vedi Minerva.
Egida. Secondo Diodoro
della
Siculo, un mostro terribile, figlio

Terra,
all'India,

il

quale

spirando
tutti
i

molto

fuoco

dalla

bocca, arse la Frigia,


fino
le

boschi di l del

Tauro

selve del

to e la Libia, distruggendo

Libano in Fenicia, l'Egituna gran parte degli uola pelle.

mini.

Minerva venne
il

in

soccorso dell'umana genera-

zione; uccise

mostro e ne indoss

La

cata-

avvenimento somiglia assai a quelstrofe la di Fetonte; divulgata e accreditata nei tempi antichissimi anteriori alle osservazioni astronomiche dei
di questo

Caldei e di

altre

nazioni, per

spiegare forse

il

so-

verchio

325

avvicinamento della terra a qualche cometa,

altra

causa a noi ignota, velata e sfigurata dalla


per
colpire
gli

favola,
rore.

animi

di

meraviglioso

ter-

Egitto.
Figlio di Belo e di Anchirroe, una figlia del Nilo. Alcuni lo dicono figlio di Nettuno e di Libia. Aveva cinquanta figli, che sposarono le cinquanta figlie di

suo fratello

Danao

(vedi).

Coccodrillo. In zJcune

monete di raune di Augusto figura im cocodrillo legato con una catena a una palma, con l'iscrizione COL/EG., cio colonia dell'Egitto. E' legato alla palma per indicare la vittoria d Augusto. In un'altra moneta d'argento,

pure di Augusto,

si

vede un coccodrillo

con l'inscrizione
Plinio,
fra
gli
il

/EGYPTO
Nealce,
i

CAPTA.

Secondo
la

pittore

avendo dipinto

guerra

Egiziani e
sul Nilo,

Persi,

e volendo mostrare che


simile a quella del
il

avvenne
mare,

la cui

acqua

e non
del

potendo raggiungere
rese

suo

scopo ptr
diriva,

mezzo

colore,

evidente

il

suo concetto

pingendo, come
beveva, e
Ibis,

accessorio,

due,

un coccodrillo uno bianco e


ritenuti

un asino sulla che gli stava in


nero;

che

agguato.
questi

l'altro

i>erch

uccelli

furono
si

propri e familiari dell'Egitto.


sia

Inoltre

vuole che

l'ibis

l'emblema dell'Editto,
il

perch queindo esso cammina, op>pure apre

becco,

con
golo

la distanza dei piedi,

o col becco forma un trianalla


lettera

equilatero;

figura simile
i

greca

delta,

nome che

Greci diedero a quella parte delin

l'Egitto,

che presentasi

forma

di

triaingolo.

Egle.

Una

delle

figlie

di

Esculapio.

Una

delle tre

Eliadi,
figlie

326

il

del

Sole.

Dicesi che

nome

di

Egle

(splendore) derivasse dalla bellezza del corpo umano alla profesin istato di sanit, o dall'onore tributato
sione medica.

Vedi Eliadi
noto che
questi uccelli
il

Egoismo.
Cuculo.
nido,
e
la
;

E'

non fanno
in
si

il

femmina depone
e che
il

suo uovo

quello
sforza

degli altri

cuculino di pochi giorni


gli

di cacciar fuori

dal nido

altri

uccelletti,
tutti,

per ese per-

sere

il

nido troppo piccolo per contenerli


tollera
il

ch la sua voracit non dere la beccata; per cui


appropriato dell'egoismo.
Eileitia.

compagni nel prencuculo l'emblema pi

Chiamata anche

Eleitia, o

meglio

llitia.

Dea

della

deva

agevolava nascita che veniva in aiuto alle partorienti, favorevole, e lo protraeva o renparto quando era il quando era avversa. Queste due fundifficile

Secondo

diverse Eileitie. zioni erano originariamente assegnate a Eileitie erano figlie di Giunone, Omero, le
dei matrimoni, cui obbedivano.
Eileitia,

Dea

Secondo Esiodo

Giove fu il padre di d'Ebe. Artemide ed


deit differenti,
la

Eileitia

quale era sorella erano originariamente


la

ma

poi divennero quasi identiche. El-

puniva

le violazioni della castit

accrescendo

do-

temuta dalle lori del parto, ed era perci le nascite frequenti le dispiacevano. Anche

fanciulle.

Elefante. Anticamente questo animale, ornato


datura, accresceva la
onori della

di

ricca

bar-

pompa

dei principi e delle perl'elefante bianco ha


si

sone riguardevoli. Nel


gli

Bengala

divinit.

Quando

conduce

al

pas-

seggio,
dieci

327

p>ortano

persone d'alto grado


gli

un bal-

dacchino con cui

lo

coprono

la testa.

La

sua marcia

una specie di trionfo, e tutti gli strumenti del paese accompagnano. Si osservano le stesse cerimonie quando lo si conduce a bere. All'uscire dal fiume,
piedi un personaggio della corte gli lava no d'argento. L'effigie dell'elefante figura
i

in

un baci-

sulle

meda-

glie di

Cesare, prima per allusione alla parola Kaiser,


in

che significa elefante


di,

lingua punica, e poi, pi tar-

su Giuba,

vittoria che Cesare riport Numidia. Vedi Africa Cesa fatta in lungo tempo Effetti della concordia e delia discordia Equit Fo Forza e stabilit Guardarsi dagli stolti Ira provocata Legione quinta Loquacit disprezzata Mansuetudine Pauroso Munificenza Oriente Piet Proboscide di elefante Provvigio-

come simbolo

della

re della

ne

pidit

Re Re Temperanza.
senza dignit
Religioso
di

Stu^

Elefante con coda Eleganza.


Astro della
dendro. Rubino
Eleitia.

gambero.

\'edi Insuccesso.

China o Regina Margherita. Rodo;

pietra dedicata all'eleganza.

Vedi
(I

Eileitia.

Elementi

quattro).

nuta sospesa

Giunone appesa, cio attaccata a una catena e teal cielo da una mcinc uscente da una
ai piedi, in

nuvola; con delle pietre legate

modo

che

uno

di essi sia pi allungato dell'altro:


l'aria, la

Giunone simche soquale

boleggia
l'acqua,
stiene

catena

il

fuoco, la pietra pi alta,

il

piede basso la terra.

La mano

Giunone rappresenterebbe Giove, da

cui,

~
signore del cielo,
lui governati.

328

gli

dipendono

elementi e

sono da

questo secondo Omero.

Elemosina.
Olivo, il quale, secondo la Bibspecialmente simbolo d'uomo buono, abbondanbia, legge: te dei frutti della misericordia. Nei Salmi si

Borsa. Bossolo.

Uolvo

fruttifero nella

casa del Signore.

l'olio

preso per la stessa elemosina, il quale, messo nella lucerna, questa, secondo la Bibbia, deve restare ac-

cesa dalla sera alla mattina, sericordia sia continua.

cio

l'opera

della

mi-

Eiena.

'

Donna
finiti

celebre per la sua bellezza e causa di mali. Ella nacque a un parto con Polluce,

in-

da

Leda, regina di Sparta e moglie di Tindaro. Un giorno che ella danzava nel tempio di Artemide, fu rache pita da Teseo, da cui ebbe una figlia; prima suo decimo anno. Liberata dai avesse compiuto il Sparsuoi fratelli Castore e Polluce, fu ricondotta a Elena crebbe in tanta fama, Grecia andarono a gara fra che tutti i principi della Pasloro per averla in isposa ed ella spos Menelao. di Paride, sati tre anni di unione con lui, s'invagh
ta.

Per quel primo

ratto

quel tempo alla corte di Sparta, e abbandonato lo sposo e la patria, se ne fugg col suo amante nella reggia di Priamo. Fu questa la causa

venuto

in

strinse fra Menelao e gli altri prinquella famosa guerra che poi termin cipi greci, e di con la distruzione di Troia. Morto Paride, Elena

della lega che

si

spos

il

di lui fratello Deifobo,

ch'ella consegn pi

suo tardi al furore dei Greci per farsi perdonare il Menelao la riprese e la ricondusse a Sparadulterio.


ta.

329

Rimasta vedova, venne scacciata dai figli naturali di Menelao, e si rifugi a Rodi, ove Polissa. moglie del re Tlepolemo, la fece immergere nel bagno e appendere in seguito a un albero. Elena per i Greci rest sempre il tipo della bellezza.

Elena (Santa).
Secondo
gi sorgeva
la storia.

Elena, all'et di 79 anni, and

su cui il monte Calvario, un tempio di Venere, e ivi, con la guida di un erudito ebreo che aveva raccolto religiosa-

a Gerusalemme per visitare

mente e conservate
sito,

tutte le tradizioni riguardanti quel

fece fare
il

degli scavi,

che scoprirono
facile

tre

croci,

e anche
cato dal

cartello

di quella del Salvatore,

ma

stac-

tronco.

Non
il

era
si

quindi

distinguere

questa dalle altre due, e

dovette ricorrere a un innel

gegnoso

espediente,

quale consisteva

porre

contatto un morto con le tre croci estratte dal suolo,


e nell'ammettere per
I
il

vera quella che avesse operato

miracolo di risuscitarlo.

Una

sola delle tre rispose

portentosamente alla prova, e per conseguenza fu


conosciuta e accettata per vera.
sione,

Chiodo
Morto

ri-

della Pasrisuscitato.

trovato sul Calvario.

Croce.

Elenio.
Dicesi che questa pizmta nacque dalle lagrime delI

la

famosa Elena, causa Lagrime Pianto.

la distruzione di Troia.

Vedi

Eleo.
Personificazione della piet o misericordia. Gli
teniesi

Adi-

furono
e

soli

che adoravano questo ente

fra tutti gli

Dei era questo


tutte
le

il

pi

giovevole

fino,

Ha

vita

umana

in

sue vicende. Coloro che

plichevoli
all'altare di

330

si

imploravano l'aiuto degli Ateniesi


Eleo.

avvicinavano sup-

Elettra,

Cio
lia,

la

rilucente

brillante,

figlia

d'Atlante e di

Pleione, una delle Pleiadi; moglie di Corito re d'ItaFiglia dell'Oceano e di Teti, e moglie di Taumanto, da cui ebbe Iride e le Arpie. Figlia di A-

gamennone e

sorella di

Oreste, chiamata
i

da Omero
il

Laodicea, e che, secondo

commentatori, dovette
capelli.

no-

me

di Elettra allo stato di nubilt in cui visse lungo


al

tempo, oppure
lorch

biondo colore dei suoi


dall'assedio
(vedi),
lei

Al-

Agamennone, tornato
di

di

Troia,

per vittima dell'oidio

Egisto

Elettra pose
il

tutte le sue sperauiize in Oreste,


le,

da
e

salvato,

qua-

giunto a et matura, decise di vendicare suo pacos

dre,

indegnamente ucciso;
Egisto

accompagnato da

Pilade venne a Micene, e uccise non solo Egisto,

ma
a

anche sua madre.


prendere
marito,
la
in

aveva

costretta

Elettra
di

marito un certo nobil

assai povero:

ma
il

Micene, questi; uomo dabbene, anzi che il


protettore
dell'infelice

uomo

divenne

donzella,

riguard

come un sacro

inviolabile

deposito
il

affi-

datogli dagli Dei, e la restitu a Oreste, diede in sposa a Pilade.

quale

la

Eleusinie.

Nome
vano nove
Il

delle

grandi

feste

mistiche

di

Demetra o
serie
la

Cerere, che clebravansi


giorni,

a Eleusi nell'Athica; dura-

e consistevano in
delle
il

una

di

riti.

momento

pi splendido

feste

era

grande
chia-

processione che

aveva luogo

quinto

giorno,

mato giorno delle torce, in cui talvolta vi prendevano parte non meno di 30.000 persone, coronale di mirto

e di edera, e

331

cominciava verso sera,

siccome
in

la

festa

mano. Gli iniziati ai misteri delle Eleusinie dovevano subire una serie di prove consistenti in riti non molto diversi, a quainto credesi, di quelli dei Mossemi della moderna Europa; bench gli effetti ne fossero molto diversi, e gli iniziali non si considerassero come legati l'uno verso l'altro da nessun legame. Ogni Ateniese doveva passare tra queste cerimonie una volta durante la sua vita. Erano esclusi dalle Eleusinie i bastardi, gli schiavi e le meportavano
fiaccole
retrici,

come pure

forestieri,

e negli ultimi tempi


delitto capitale

cristiami

e gli epicurei.

Avevasi per

il

rivelare

alcuno dei misteri, o applicare a

usi privati

alcuna di quelle sacre solennit.

Elevazione. Abele. Albero


I

la cui

sommit

si

eleva a

altezza. Morello, colore. Si vuole che al


rello

grande monte Moil

fosse
si

dato questo nome per essere


in

pi
la

alto

che

trova

Toscana

facendo derivare

parola

morello da moal, che nella lingua degli antichi ara-

mei

significa elevazione.

Elfi.
Spiriti
folletti

dei

Germani,

geni
la

delle

acque.
la

Idei
sia.

monti e dei boschi.

Amavano
quali
al

musica e
della

poe-

Talora

essi

abitavano nei tronchi degli alberi, e


nelle

narrasi di

foreste

venir
in

notte

pini e gli abeti si

trasformavano

aree forme e dan-

zavano al raggio della luna fino al comparire dell'alba. Gli Elfi dei menti erano di natura pi elevata, vevano la faccia di risplendente bianchezza, la teta coperta d'un berretto dal quale

pendeva un camdi cristallo;

anello

d'argento,

piedi

calzati

vive-

332

fiori,

vano ai miele e del profumo dei


si

dormivano

nei

adagiavano su le ci^ loro calici, voluttuosamente contemplare gli tilti Il privilegio di me degli alberi.
nello

splendore

della

loro
figli

bellezza
nati

era

concessa
i

pochi, e tra questi ai privilegio potevano far partecipi di tale

domenica,
i

quali

loro favonti.

lo
il

eieCarro, che lo trasport al Celebre profeta. dove visse che lo nutr nel deserto. Eremo, Cor^^o,

stivasi.

fiamme, profeta. Fanciullo, ch'egli risuscit, veangelo. Pelle d bestia, con cui portatogli da un fiammeggiante. Vedi Profeti.

lane,

Spada

Elladi.
Egle, Figlie del Sole; si chiamavano Fetonte; della Faetusa, ed erano sorelle di
tanto
si

Lampezza

cm

morte
in

addolorarono, che
tremuli,

gli

Dei

le

trasformarono

pioppi

le

loro

lagrime

diventarono

grani

di ambra.

Elianto.

Dal greco
la

helios, sole e anthos,

fiore.

Allusione

al-

forma

e al colore del girasole

so/e.

Vedi Adorazione

Apollo

annuo, o corona del Preghiera.

Eligio (Sant). Vescovo e orefice


quila.

di professione.


'

a Anunali:
i

j Adi
san

Cavallo,
il

venne
to

patrono dei fabbri che protettore dei maniscalchi. Orso,


perch,

egli
il

Balsamo che. Diversi: a servirlo. orehce scolava dal suo corpo. Cassa. Eligio, morto, dei santi m cass( argentiere, racchiudeva le reliquie dei teoe per meglio esporle alla venerazione
costrinse
<

preziose,
li

croce lucente apparve Croce. Alla sua morte, una cielo. Diavolo, eh sopra la sua casa, e disparve nel


il

333

santo afferr per

tunque vescovo,
orefice
nio,

naso con una tenaglia. Quannon abbandon il suo mestiere <3i e l'impiegava per glorificare Dio. Il demoil

egli

geloso,

lo

disturbava
suddetto,

in

questo lavoro, perci lo


alcuni

prese nel

modo

che

lo

battesse

sull'incudine.

Incendio,

affermano anche che il santo


in

spense con le preghiere.


mestiere.

Incudine, strumento del suo


Stella,

Lebbrosi.

Martello.

forma

di

croce.

Elio.
Divinit
luce.

greca,
Sole.

personificazione

del

sole

della

Vedi

Eliotropio.
assai

Dal greco comune


Clizia

hlios,

sole

Irpein,

girare.

nei

camipi e lungo le strade,


delle

Pianta chiamata

volgarmente
di

erba

verrucchie

o dei porri.

Ve-

Ceiosia.

lisabetta (Santa).

Madre
0,

di S.

Giovanni
igli

Battista.

Angeli. Rifufiglio.

giatasi nel deserto,

angeli nutrirono suo

Lei-

su cui era adagiata alla

nascita del

Precursore.

Roccia, apertasi per ricevere la Santa.

lisabetta d'Unglierla (Santa). Regina. Borsa, ricordando le sue elemosine. 3rocca, con cui dissettava i poveri. Corone, tre. Cro:c arcipiscopale. Crocefisso, che colp suoi sguardi orquando entr in chiesa, e la fece rivestire di abili iemplicissimi quanto essa vi ritorn. Fiori. Mentre x)rtava delle monete d'argento eii poveri, incontrata interrogata da suo marito, che biasimava le sue lar jhezze, essa rispose che portava dei fiori. Storpi, che

a santa curava.


1^1 Iseo
<

334

teste,

Profeta.
role

Aquila
riposi
in

a due

allusione alle pa-

del profeta
spirito

dette a

doppio
il

Ti prego che il tuo me. Fanciullo, rammentando


Elia:
risuscit.

Sunamite che trovare nel Giordano.


figlio

di

Scure, ch'egli fece

Elisio

Eliso.
antichi

Greci e Romani davano questo nome dimorare al luogo dove credevano che andassero a quarta giusti dopo morte. Era, secondo i Greci, la

Gh

dell'Inferno; secondo i Romani la settim.a. regnava una eterna primavera; l'alito dei venti non Vi il profumo si faceva sentire che per spandere intorno dei fiori; un sole novello e nuovi astri non erano mai
divisione

da alcune nubi
le

velati.

Boschetti balsamici,

selve

di

rosai e di mirti coprivano

con

le

fresche loro

ombre

anime fortunate. Solo


i

cantarvi

rosignolo aveva diritto di il propri piaceri, e non interrotti che dalle ar-

monie dei grandi poeti e dei pi famosi cantori. Con dolce mormorio il fiume Lete vi scorreva, e le sue onde spargevano d'oblio i mali della vita.- Una terra sempre ridente rinnovava tre volte ogni anno le sue produzioni, e con dilettevole vicenda offriva fiori e
frutti.

Ignoti

vi
le

conservavansi piafelicit. L rinnovavansi ancora i pi lusinghieri guerra ceri della vita. L'ombra di Achille muoveva gloalle belve feroci, e Nestore vi narrava k proprie
rie.

et in cui

erano dolori e vecchiaia; immortali si era goduta la maggior

Robusti

atleti esercitavansi

alla lotta; giovani nel

vigore dell'et lanciavansi alla corsa, mentre giocondi vegliardi reciprocamente invitavansi ai banchetti. Dai
fisici

godimenti stavano lontano.


la

mali dello
vili

spirito,

l'ambizione,

sete dell'oro,

l'odio e le

passioni,


da
la

335

dell'Eliso.

cui

sono

mortali agitati, pi non conturbavano


degli
abitatori

tranquillit

Secondo

al-

cuni.
vi

Saturno, sovrano di questo delizioso soggiorno,

dell'oro,
altri,

regnava con Opi sua sposa, e vi fece rivivere l'et cos brevemente durata sulla terra. Secondo
tutto veniva governato

con

le giuste leggi d

Ra-

daunanto.

Elle.
Figlia di

Atamante

e di Nefele.

Vedi

Frisso.

Elleboro. Questa pianta sempre verde e che


parti,

fiorisce nel

cuo-

re dell'inverno, potentemente velenosa in tutte le sue

e un tempo godeva molta riputazione come rimedio contro la pazzia. Narrasi che le figlie di Pre-

te

erano talmente impazzite che credevano di essere vacche e, come se fossero tali in realt, andavano errando per la caunpagna, riempenstate trasformate in
l'aria di

do

lamenti e di strida.

Melampo
loro

le

fece rien-

trare in cervello amministrajdo


di elleboro.

Eilera.

Vedi Mania Vedi Edera.

Pazzia

una buona dose


Scandalo.

Elmo,
Armatura del capo, che era in uso nella pi mota antichit. L'elmo non serv unicamente come
difesa del capo,
re

di

anche a far bella mostra, o qua! distintivo di onore, secondo vari ornamenti. Si cerc infine di formare una specie di spauracchio per il nemico, sormontandolo di spaventevoli figure. Non v'ha parte dell'armatura che offra pi dell'elmo magi

ma

giore variet di forma.


testa di

primi furono forse pelli di


tessuti.

animali o calotte di diversi


calotte
s;

Pi tardi

queste
coi

fecero

di

metallo,
e

perfezionandosi
foggiate secon-

progressi delle arti meccaniche,

do
336

Et
il

gusto o
del

bisogni dei diversi tempi.

rame

Et

del ferro

Minerva

Vedi Celata
-

Plutone.

Eloquente.
Pappagallo, allusione alla sua
za nell'imparare a esprimere
le

facilit

e prontez-

parole.

Eloquenza.
Ercole col caduceo,
in
le ali
ti

piedi e con

una palma

mano

(segno

dell'eloquenzia

vittoriosa);

come

si

vede personificata in

un bassorilievo francese. La figura poggia col gomito su una base (emblema delia fermezza dell'eloquenza). Di fronte gli sta un vaso

che

manda fiamme
Iride.

(impeto deireloquenza).

la

Ve-

Secondo Omero, gli oratori Troiani erano eloquentissiimi perch mangiavano i fiori dell'iride.
gestali:

Inoltre
quelli
le

colori di questo fiore vennero paragonati

dell'arcobaleno, personificato in Iride,


ritenuta

quatuffa

fu

quale

Dea
del

dell'eloquenza.

Loto d'Esi

gitto.

Al tramonto

sole,

questa

pianta

nell'acqua per non risalire che allo spuntar del giorno. Gl'i Egiziani la consacrarono al Sole, Dio dell'elo-

quenza.
ne.

Diversi
gli

Caduceo, simbolo della persuasioil

Secondo

antichi, la

serpente
della

emblema

del-

l'astuzia,

e secondo

Bibbia,

prudenza, per

cui

serpenti del caducea, simboleggiano l'accortezi za e la prudenza necessarie all'eloquenza, rappresen tata dal bastone. Mani con le dita allargate. Quintidifendendo liano soleva rimproverare coloro che,

qualche causa, tenevano le mani sotto il mantello, come di cosa trattata svogliatamente. Sirena, simbolo di una felicissima facolt di F>ersuadere, per cui
fu

detto che Catone grammatico era

una

sirena

la-

tina.

Torrente,

la

cui

corrente

paragonata

alla

fecondit

forza del

impeto di parole.

discorso che fluisce con

gran

Vedi Forza dell'eloquenza.

Eloquenza soave.
Ape. Raccontasi che mentre Platone, ancora bambino, donniva in culla, delle api gli
le
s

posarMio

sul-

labbra; ci che

fu preso

come pronostico

ch'egli

doveva diventare un parlatore singolarmente soave. Un caso simile, dicesi, avvenne a S. Ambrogio. Gli antichi,

volendo lodare l'eloquenza e soavit del parlare


qualcuno, solevano dire essere stato nutrito dalle

di api.

Diogene chiamava
e
^x)crito)

il

parlar piacevole

(nel senso

lusinghiero

un laccio melato.

Emancipazione.
BerreiLo frigio, con cui,
ni del
in

Francia,

repubblica-

1793 onorarono l'immagine

della libert; qua-

le

simbolo dell'emancipazione.

Emblema.
In origine questo

nome
di

fu dato

dai Greci e dai


ai

Romani

alle

opere

intarsiatura,

fregi

dei

vasi

e cigli ornamenti degli abiti. In seguito l'emblema diverme una figura simbolica, rappresentazione di un'idea mediante un oggetto, che la simboleggi. L'uso degli emblemi quasi antico quanto primi monumenti della storia, e parecchi esempi ce ne forniscono le sacre scritture. Cos si legge che Aronne portava sul petto dodici pietre, che rappresentavamo le dodici trib di Israele. Fra i geroglifici Egiziani si trova im gran numero di emblemi. Le armi degli eroi, i vai

si

sacri,

le

porte

dei

templi,

mobili

degli

mtichi

erano carichi di emblemi ricavati principalmente dalazioni


attribuite
alle

molte loro divinit.


Correziore.

Ile

Emendamento. Vedi 22 O. Ronchetti,


Emerocallide.

338

Bel

Dal greco hmra,


fiore,

giorno, e k(illos, bellezza.

ma

di poca durata. Vedi Bellezza effimera.


^'

Empiet.
Gallo, perch
e
assalisce
si

congiunge con
il

la propria

rnadre,

crudelmente

proprio padre;

ed per
,

il questo che gli antichi, nell'otre che racchiudevano colpe, mettevano anche un gallo, una vireo di tali Epera e un cane. Ippopotamo, con cui i sacerdoti una persona empia, mgiusta simboleggiavano

gizlani

ingrata;
tali

per

ammonire

gli

uomini

guardarsi
|

vincendoli con la forza della volont, dipingevano due unghie di questo animale, volte alfin da giol'ingi, perch volevano che l'ippopotamo, impossess,arsi della vane, combattesse il padire per Inoltre, quale segno della loro riprovazione

da

difetti,

madre.

dei dell'empiet, solevano fare i scettri, le insegne in forprincipi e alcune armi, con la parte superiore o di rame, di testa di cicogna d'oro, d'argento

ma

d'CTX>potamo. e le parti inferiori in quella d'unghia anteposta alper significare che la piet deve essere Quaglia, che gli antichi ritenevano quale l'empiet.

simbolo di disprezzo verso


la
religione.

gli

Dei

dell'odio contro

terra. tenuLibro che svolazza e una donna in un'anfora due donne. Allegoria bibli ta per aria da altre
(Zaccaria).

Empiet della

e ingrato. fatPiccione selvatico; perch appena cresciuto e assalisce col becco il padre, e cerca di scac-. to forte, 1 ciarlo per accoppiarsi con la madre.

Empio

Emulazione.
Cane e
lepre,

339

morta. Si vuole che il cane, finche ha forza di fuggire, Tinsegue straziandola e godendo nel bagnarsi del suo sangue; ma quando vede la lepre, esausta di forze, cadere sfinita, il cane allora si ferma, senza toccarla, dimenando fortemente la coda, dicesi, per mostrare che non desilepre
la
ferita,

derava

la

sua carne,

ma

ottenere soltanto la

\'ittoria.

Enceiado.
Gigante formidabile,
tano
gli

figlio

del

Tartaro o di
alla

I i-

della
e

erra

fece

parte

guerra

contro

ma Minerva Giove lo coperse dell'enorme p>eso del monte Etna. Dal suo infuocato alito, esalano ficimme che getta quel vulcano. AUorqucindo egli tenta di voltarsi da un fianco all'altro, fa tremare tutta la Sicilia, e un denso fumo oscura
Dei,

vedendoli

vittoriosi,

fugg;

lo

arrest opponendogli la SiciUa, e

l'aria

che

la circonda.

Enciclopedia. Vedi Enciclopedico. Enciclopedico.

Uomo

con

sette

teste; dagli

astrologi collocato nel

Iquindicesimo grado dei Gemelli, volerKlo con questo segno significare che chi nasce sotto questo grado sapr molte cose, cio tutte le scienze e le arti. I[K)ltre gli promettevano che sarebbe stato abilissimo nelle aziende pubbliche, quanto private, suscitando
meraviglia fra
gli

uomini. Tale

emblema pu

servire

mche i>er la Endimione.


ice,

enciclopedia.

Pastore di rara bellezza,

figlio

di Etlio e di

Ga-

e nip>ote di Giove, che lo eanmise in cielo;

ma

vendo mancato di rispetto a Giunone, venne co^.f annato a un perp>etuo sormo, o, secondo alcuni, per

340

asseriscono che

scrittori la durata di trent'anai. Altri

desiderasse di Giove gli aveva concesso quello che senza ined egli chiese di poter sempre dormire pi,

una grotta del vecchiare, ne morire. Egli dormiva in vie ogni notte la Luna (Diana) lo monte Latmos,
sitava,

contemplando

la sua bellezza,

baciandolo.

Dea
mani

Greci. della strage in guerra, presso i l'identificarono con la loro Bellona.

Ro-

Enrico

(Sanf).

Vescovo
corpo. Dito,

il

Corvo,

che

fece
il

riconoscere

il

suo

quale conserv

suo anello. Scure, del

suo supplizio.

Entusiasmo.
Angelica.

Eolo.
Figlio di

Giove
Il

di

regnava sopra le

isole

Menalippe, e re dei venti; Vulcanie, chiamate m seguito,

da

giorno suo palazzo risuonava tutto il udiva un continuo suono d ardi gridi di gioia e vi si un Dio che tiene monia. Virgilio lo dipinge come caverna, per preincatenati in una profonda
lui

Eolie.

venti

quelle da essi fatte allorvenire altre rovine simili a italiano, e separarono la Sicilia dal continente

ch

ecc. Gli attribuiscoaprirono lo stretto di Gibilterra; femmine, dei quali sei maschi e sei no dodici figli, voluto loro, avendo forse con ci

che
sto

si

sposarono fra

indicare

Dio

principali noti agli antichi. Uue.i dodici venti quale embleviene rappresentato collo scettro,

ma

della sua autorit.

Eoo.

Uno

dei quattro cavalli del Sole.

Eos.

341

Dea

dell'aurora presso

Greci.

Vedi Aurora.

Epimelidi.

Vedi Ninfe.

Ep meteo.
Figlio di Giapeto e di Climene. e fratello di Pro-

meteo:

il
il

dopo
gli

fatto.

suo nome significa che non riflette se non Egli aveva formato gli imprudenti e
nella
stessa

stupidi,

maniera che Prometeo [prc'


gli

vidente) aveva formato

uomini dotati di prudenza

e d'ingegno.
tata

Epimeteo

sp>os

Pandora

(vedi),
in

rifiu-

da

Prometeo.

Egli
si

venne

trasformato

ima
na-

scimmia; e ci da taluni
to

spiega per essere egli stafelice

un valente

scultore,

imitatore

della

tura.

Episcopato.
Dignit e
ufficio

di

vescovo.

Violetto,

colore.

Equeja. Dal latino


mani.

equejas,

da equus,
questa

cavallo.

Divinit
i

protettrice dei cocchieri e dei mulattieri presso

Ro-

L'immagine

di

Dea,

chiamata

anche

Ippona, coronata di

fiori,

veniva per lo pi colloca-

ta nelle scuderie sopra la rastrelliera.

Equinozio.

Nome
la notte,

che significa eguale durata del giorno e delil

che

si

verifica

due

volte all'anno,

cio in

principio della primavera e in principio dell'autunno.

Babbuino seduto. Gli Egiziani credevcino che, durante


al
gli

equinozi, quest'animale bevesse dodici volte

versando il superfluo una volta a ogni facendo altrettanto la notte; perci essi costumavano collocare la figura di un babbuino seduto .^uU'orlo delle fontane, allo scopo di conservare la
giorno,
ora,

342

che, duransorgente perennemente. Inoltre credevano equinozi, il babbuino, dodici volte al giorno, te gli che potesse a ogni ora, mandasse il pi acuto grido

dare.

Bilancia,

coi

piatti

allo

stesso

livello.

Elefante.

pietruzze Narrasi che un guardiano mescolasse delle con l'orzo destinato a un elefante e molta polvere peso del grala sua custodia, per eguagliare il
sotto

no

sottratto a suo profitto; e che

una mattma accor^

guardiano aveva della carne ai topi per rendere fuoco, gettasse della cenere nella pentola
l'animale che
il

la pari all'astuto custode.

Era.

Nome

che

Greci davano a Giunone, quale dei-

alimento dei ficazione dell'aria, dell'elemento amabile, natura. Vedi Giunone. viventi, vita della

Eracle.

Vedi Ercole.

Erato.
E'
il

nome

della sesta fra le

Muse,

e presiedeva

ed erotica. Rapprealla poesia Ninfa vispa e giosentasi sotto l'aspetto di giovane di rose, con la lira nella cosa, coronata di mirto e accompagnata sinistra e nella destra il plettro;
lirica,

anacreontica

mano

fiaccola acd'un amorino alato armato d'arco e una quale figurano alcune tortocesa in mano, vicino al da che si beccano; simboli dei soggetti amorosi
rclle
lei

trattati.

Era invocata
di
aprile,
il

dagli

amanti,
i

e sopra

tut-

to nel

mese

quale presso

Romani

era

particolarmente consacrato all'amore.

Vedi Muse.

Erba.

Vedi Porser

erba.

Ere ina.
Divinit
infernale,

343

di

figlia

Trifonio.

Si

racconta
laisd
si

che mentre stava scherzando con Proserpina, sfuggire un'oca che aveva in mcuio, la quale
scose sotto

na-

una

pietra in

una caverna,
dal

qumdo Prosgorg

serpina cav
sotto
la

l'uccello

suo

nascondiglio,

una fonte che fu chiamata Ercina; sulla cui riva fu poi innalzato un tempio, con la statua d'una fanciulla con un'oca in mano, e nella
pietra

caverna
ti

si

trovavano due statue con bastoni attorniaTrifonio ed Ercina, rassomiglianti alle

da

serpenti,

statue di Elsculapio e di Igiea.

Ercole.
Figlio di Giove e di Alcmena. I Greci lo chiamavano Eracle. Giove, per possedere Alcmena, prese le sembianze di suo marito Anfitrione mentre questi era

Giunone per vendicarsi della Giove con una mortale, fece in modo che Alcmena, la quale doveva dare alla luce due
assente.

La
di

gelosa

infedelt

gemelli, ritardasse
risteo.

cole
colpi,

il

il parto, facendo nascere prima Eu(Vedi Calanti). Nel giorno in cui nacque Ertuono si fece sentire in Tebe a raddoppiati

molti

altri

prodigi

cinnunciarono

la

gloria

del

figlio

di Giove.

di essi fosse

Volendo Anfitrione sapere qual suo figlio, mand due serpenti presso la
parve
atterrito
i

loro culla; Euristeo

dallo spavento e

voleva fuggire;
strando
fin

ma

Ercole strozz

due

serpenti,

mo-

dal suo nascere ch'egli era degno d'aver


dei mitologi per

Giove per padre. La maggior parte


dicono che Giunone,
cole,
la quale,

dai primi giorni d'Ergli

diede pi di una prova dell'odio che

portava
eli

per causa della madre,

mand due

draghi alla

lui


culla per farlo divorare;
ventarsi,
li

344

il

ma

fanciullo, senza spali

prese fra le mani e


alle preghiere di

fece in pezzi;
si

la

Dea

allora,

Minerva

raddolc al-

quanto, e acconsent anche a dargli il proprio latte per renderlo immortale. Ercole divenne di una straordinaria statura e di una forza di corpo incredibile;
era anche un famoso mangiatore; e doveva anche essere un gran bevitore, se si deve giudicare dalla

grandezza della sua tazza, che dicesi fossero necessari due uomini per portarla; egli per non aveva bisogno che di una mano per servirsene quando beErcole, diventato grande, and in un luogo veva.

isolato

per

decidere
allora
gli

a qual

genere

di

vita

dovesse

apparvero due donne di grande statura, una delle quali molto bella, che era la Virt, aveva un aspetto maestoso e pieno di dignit, accompagnata dal pudore degli occhi, dalla modestia
applicarsi:
in
tutti
i

suoi gesti,

e vestita di bianco. L'altra,

che

chiamavasi Volutt, era molto paffuta, pi colorita, con uno sguardo procace, e i magnifici suoi abiti la facevano conoscere per quello ch'essa era infatti. Ciascuna di esse procur di guadagnarselo con le
promesse,

ma
viene

finalmente decise di

seguire
il

la

Virt,

che
egli

qui

considerata

come

valore.

Avendo
e fai

ticoso,

dunque abbracciato un genere di vita aspro and a presentarsi a Euristeo, sotto


doveva, intrapprendere
i

cui

ordini
le

suoi

combattimenti e

mitologi

sue fatiche per la sorte della sua nascita. Alcuni pretendono che questo procedere non fosse

volontario, e che
mettersi
alle

da
di

principio egli

ricusasse di sotto-

leggi

Euristeo.
lo

Giunone per punirlo

della sua disubbidienza,


egli

uccise

propri

figli,

colp con tale delirio, che credendo di togliere la vj-

ta

345

in

quelli di

Euristeo.

Tornato
di

se

slesso,

ne fu
gli

tanto addolorato, che rinunci alla relazione degli uomini,


indi

consult

l'oracolo

Apollo
il

il

quale
di

ordin di sottomettersi per lo spazio di


agli

dodici

anni

ordini di

Euristeo, secondo

comando

Gio-

ve, e gli annunci ch'egli sarebbe posto nel regno degli

Dei, allorch avesse compiuti

gloriosi suoi destini.


le

Euristeo, istigato
difficili,

da Giove,
I.

gli

comand

cose pi

le

quali furono poi chiamate le dodici fati-

che d'Ercole, che sono:

Lotta col leone di


la

Necon

mea;
le

il

quaJe era un mostro che aveva

pelle in-

vulnerabile;

ed Ercole non potendo


-

ferirlo

ne

frecce ne con la clava, lo cacci entro la sua tana


ivi

lo soffoc tra le braccia.

2.

L'Idra di Lana.
ira-

Era un
mortale.

grosso serpente con nove teste, di cui una

Ercole,

dopo aver con


appena

le

frecce starnata la

bestia, l'affront

senza paura, tagliando con la spada


tagliate,

le teste, delle quali, per,

ne rinasce-

vano due. Allora, ricorrendo all'aiuto di lolao, suo fido compagno, fece dare il fuoco a un bosco vicino,
e
si

fece portare dei tronchi in

fiamme.
tutte

Con
le

questi

affront l'idra e bruci

mam mano

tes:e;

su

quella che era immortale gett un masso enorme. Nella bile velenosa sparsa dall'idra morente, intrise le sue
frecce, e ne ottenne che le ferite

da

esse prodotte di-

venissero insanabili.

Erimanto, che Ercole insegu e spinse fino alla cima del monte Erimanto che era coperto di neve, dove lo afferr e lo
-

3. // cinghiale di

port vivo a Euristeo.

4.

La

cerva di Cerinea, dalle

corna d'oro e

rame; sacra ad Artemide. Ercole dovendola prendere viva l'insegu un anno intero; infine la fer con una freccia a un piede e la
i

piedi

di

prese.

5.

CU

uccelli

di

Stinfalo,

muniti

di

arti-


gli,

346

ali

e becco di bronzo e penne pure di bronzo,

che

essi

lanciavano qome frecce; e questi uccelli era-

no tanto grandi, che stendendo le ali toglievano la luce del sole al mondo. Ercole ne uccise alcuni, altri spavent con un sonaglio di bronzo, in modo che non comparvero pi, - 6. // cinto d'Ippolita, regina delle Amazzoni, che desiderava possedere Admeta, figlia di

Euristeo.
Ippolita,

Ercole, per averlo, entr in rappor-

to con

ma Giunone
si

in

sembianza

di

Amazil

zone diffuse la voce che


allora le

voleva rapire la regina:


le

Amazzoni

presero

armi contro Ercole,


il

quale, uccisa Ippolita, pot avere


-

desiderato cinto.
o

7.

Ripulimenlo delle

stalle

di

Auga

Augea,

re

degli

Epei neir Elide, ricco d'immensi armenti. Ercole doveva ogni giorno nettare dall'accumuilato letame quelle stalle; impresa che pareva impossibile. Augia stesso, sentito di che si trattava, non dubit promettere

decimo dei suoi armenti, tanto era persuaso di un simile tentativo. Pure Ercole vi riusc; deviando il corso del fiume Alfeo o del Penco, o tutti e due, facendo passare le acque nelle stalle di Augia, cos che la forza della corrente fail

dell'ineffettuabilit

cilmente trascin via

il

letame,

8. // foro di Creta,

mandato da Nettuno, contro Minosse,


reva
infuriato

per quest'isola,
vivo.
-

quale scoril che Ercole prese e


di

port a

Micene

9.

Le

cavalle

Diomede,

a cui Diomede, re dei Bistoni in Tracia, gettava in pasto gli stranieri che capitavano sulErcole vinse Diomede e diede lui la le sue rive.
bestie feroci,

pasto alle sue bestie. Poi leg queste e


Euristeo,
il

le
1

port vive a
0. / buoi di

quale

le

rimise in libert.

Cenone,

di cui Ercole

giungerle questa impresa dovette Intrapprendere

doveva impadronirsi e per ragun lun-

verso la Libia; e
gli
si

347
si

fa viaggiare Ercole tra-

go viaggio. Comunemente
denominate
offeso

fa piantare le colonne
si

da

lui

sullo stretto di Gibilterra;

racconta che,

dai raggi cocenti


lui
i

del

sole
il

trzmnontante, punto

contro di
tanto
fatto

suoi strali,
lasci

onde

Sole,

ammirato da
battello

ardire

gli

l'uso

del

suo

d'oro

a forma di tazza.

Con
il

l'aiuto

di

questo pot
Quivi,

l'eroe passare l'Oceauio

e giungere a Eritrea.

ucciso

cane Ortro che erano a custodia del gregge di Gerione, se ne impossess (vedi Gerione). Durante quest'impresa Ercole ebbe
il

gigante Eurizione e

molte avventure.

II. /
fatto

pomi d'oro
in

delle Esperidi;

dono della Terra


diti

a Giunone,

occasione dei

suo matrimonio con Giove. Questi pomi erano custodalle

Esperidi

(vedi).

Ercole doveva

andare a

prendere questi pomi d'oro, senza sapere dove abitassero le Esperidi. Per questo dovette fare nuovi e
lunghi
viaggi,
in

cui

ebbe occasioni d'incontrare

di-

verse altre avvenuture accessorie.

Prima

di
le

tutto

andi

d all'Eridano,

allo

scopo di interrogare

Ninfe

questo fiume riguardo alla via da percorrere per giungere alle Esperidi.
l'infallibile

Gli fu suggerito di ricorrere


egli

al-

Nereo;

lo

sorprese

nel

sonno,

lo

tenne stretto fintanto che non seppe che la via


caso. Allora Ercole, passata la
gitto
i

gli

sa-

rebbe stata rivelata da Prometeo incatenato nel CauLibia,


si

rec

in

Edo-

ove v'era un re crudele, Musiride, che afferrava


li

forestieri e

sacrificava a Giove.
stessa
sorte,

Anche Ercole
spezz
i

veva subire

la

ma

egli

le

catene
figli.

con cui era legato e uccise Busiride ed Dall'Egitto Ercole and in Etiopia, poi

suoi
di
l

dai

mare in India, e giunse cos al Caucaso dove liber Prometeo uccidendo l'aquila che gli rodeva il fegato.


Insegnatagli

348

delle

Prometeo
al

la

via

Esperidi,

giunse

paese degli Iperborei dove Atlante egli finalmente regge sulle spalle il mondo. Qui terminava la sua spedizione; poich con l'astuzia persuase Atlante di

andare

cailui a prendere i tre pomi d'oro. - 12. La pesante fatica tura di Cerbero, che fu l'ultima e pi

prescritta

da Euristeo a Ercole. Giunto Ercole alle in porte dell'Inferno trov Teseo e Piritoo legati
Erseguito al tentativo fatto di rapire Proserplna. dalle cacole liber Teseo, e voleva anche sciogliere la terra e tene Piritoo, ma in quel momento trem poi gli dieegli abbandon l'impresa. Plutone allora
Cerbero, de il permesso di portare con se il cane a domarlo. L eroe strmpurch riuscisse senz'armi su gendo alla gola Cerbero, l'incaten e lo trascin
alla luce del sole; e
risteo, lo

dopo averlo

fatto vedere a

Eu-

cole

si

madri

quale comp le cinquanta

ricondusse all'Inferno. seguito alla liber dal servizio di Euristeo, e in rese altre gesta. Ercole, in una notte,
figlie

Con

questa fatica Er-

di T'espi,

e questo

fatto

si

conta come la am cosi molte mogli e gran numero di amanti. E piacerle, si vestiva da ardentemente Onfale che, per indosdonna e filava la lana lasciando che Onfale pei sua pelle di leone e portasse la clava
sasse
la

tredicesima

sua

fatica.

Ercole^ ebbe

beffa.

La

causa della morte di quest'eroe fu


e la gelosia
di

la

Deianira. Essendo vendetta di Nesso suo principessa stata avvertita degli amori di questa
marito, gh

mand

in

dono

la camicia di Nesso, cre-

dendo che donne; appena


trisa

avesse la virt

d'impedirgli d'amare altre indossatala, il veleno di cui era inil

fece
e

sentire

suo

effetto

introducendosi
alle

nelle
dellf

y^ne,

penetr

in

un momento

midolla

ossa.

349

in-

Tent

egli,

ma

invano, di levarsi la mortifera

camicia, poich erasi attaccata alla pelle, e quasi

corporata alle
va,

membra; a misura
tempo
fine,

ch'egli

la

straccia-

laceravasi nel

stesso la propria pelle

le

carni.
si

Vedendo
il

finalmente seccarsi le

membra,
il

e che

avvicinava

suo
la

alz un rogo sopra


leone
vi
si

moncoric

te

Oeta,
si

distese

sua pelle di
il

sopra,
tete

pose

la

clava sotto
il

capx), e ordin a Filot-

di

appiccarvi

fuoco e di aver cura delle sue


il

ceneri.

Appena

fu

acceso

rogo,

dicesi

che

il

ful-

mine cadesse dal cielo e riducesse tutto in cenere m un btante, per purificare tutto ci vi era di mortale in Ercole. Giove allora lo colloc fra gli Dei; e m Ercole era anche cielo spos la giovinetta Ebe. Un antico autore dipinge Erritenuto per il Sole.

cole estremamente nerboruto, con spalle quadrate, car-

occhi grandi, barba od orribilmente trascurati; Ercole fu soprannominato Melampigo, cio del nero seGreci gli uomini forti dere, perch cos chiamavano

nagione

scura,

naso

aquilino,

folta, capelli increspati

e robusti, e al contrario dicevano Leucopigo, cio ctie

ha

il

sedere bianco, a chi era molle ed effeminato.


si

la

Ercole

vede ordinariamente rappresentato con

clava in
e con la

mano (emblema di desiderio e di prudenza), pelle del leone Nemeo (emblema di gramdezch'egli

za
ro,

generosit),

porta sopra un
sinistra
tre

braccio

sulla testa.

Talvolta tiene nella

pomi (To-

come segno d'aver domato


Questo eroe

la

Volutt e seguita

la Virt.

trovasi spesso coronato di piop-

po bianco; albero consacratogli per essersene cinto il capo quando discese all'Inferno; e la cui parte biauica delle foglie che aderivano al capo conserv il pr-


fumo.

350

il

prlo colore, mentre quella esterna divenne nera per

Gli animali sacri a Ercole erano:


catagli quale

Folaga, dedi-

emblema

della sua voracit; perch era

ritenuto uccello

grandemente vorace e ingordo. Nar-

ra la favola che Ercole, passando per l'isola di


di,

Roche
aven-

sorpreso dalla

fame,
i

chiese a un

contadino,

arava, di vendergli

suoi buoi per sfamarsi,


i

ma

buoi dall'aratro, e do egli ricusato. Ercole stacc dopo averli immolati agli Dei se li mangi con alcuni suoi compagni, ritenendo per sua parte un bue intero.
Il

povero

contadino,
Ercole,

disperato
si

per

la

perdita

dei

buoi,

non potendo vendicarsi,


di

e maledire

che

egli

mise a bestanmiarc ne rise, dicendo che

mai mangi con tanto piacere nel sentirsi ingiuriato. Ci diede origine, quando Ercole fu fatto Dio, che la popolazione del paese gli consacrasse im altare detto Giogo del bue, sul quale sacrifcavasi un paio
di buoi col giogo;

e durante la cerimonia

sacerdoti

bestemmiavano e dicevamo tutto il male possibile, credendo in quel modo rinnovare a Ercole il piacere ch'egli ebbe nel sentirsi bestemmiare e maledire dal proposito di questo buoi. contadino a cui mangi si racconta che certi contadini, volendo sasicrifcio,
i

crificare

sostituirono

un bue a Ercole, essendo quello fuggito, con un pomo, facendovi le gambe e

lo
le

eorna con dei pezzetti di legno. E dicesi che ci fu cosa tanto grata e cara a Ercole, che d'allora in
poi rest presso
sacrificava.
i

tebani l'usanza di sacrificargli dei

pomi. Leone, emblema della forza.

Toro, che

gli si

Eloquenza Forza

Vedi Combattimento

della

ragione

con l'appetito

dell'eloquenza.

Ercok armato.
Dicesi che
se
in

351

della Grecia,
esistes-

Olimpia,

citt

una statua
il

di metallo alta dieci cubiti,

che rappre-

con intomo al corp>o la pelle con la bocca aperta faceva da celata, con la clava in ima mano, l'arco nell'altra, e la faretra che gli pendeva alle spalle. Anche i Lacedemoni lo fecero armato, e ci f>erch Ercole essendosi recato a Sparta conducendo seco un giovinetto suo cugino chiamato Eono, o Licinio, il quale gironzando tutto solo p>er la dtt, capitato davanti alla casa del re Ippocoonte, fu assalito da un terribile cane, che Eono fer con una pietra facendolo rientrare in casa ma, al suo abbaiare, accorsero figli di Ippocoonte assalendo il giovanotto, uccidendolo a bastonate. Ercole, saputa la cosa, sdegnato e dolente per la morte del cugino, affront gli uccisori, ma dopo un lungo combattimento dovette ritirarsi per essere slato ferito a una coscia, sottraendosi a ima moltitudine di gente ostile accorsa e a cui non poteva resistere;
sentava

Ercole nudo,
cui cap>o

di leone,

ma

ix>i,

radunati
i

anch'agli
figli,

nryalti
il

uomini,

riusc

uccidere non solo

ma

anche

padre Ippocoonte,
per questo, dicesi,

devastmdo
i

inoltre tutta la casa.


lo

Lacedemoni
Legione

fecero armato.

Erculiani.
Illirica

ai

tempi

di

Diocleziano;
le
ali

aveva
in

per insegna un'aquila

azzurra con

distese,

con un largo cerchio giallo estremit, e spartito con una linea nera in due egualmente distanti.
rotella rossa,

una

alle

parti

rebo.
Figlio
fratello

del
della

Caos

della
ch'egli

Notte,
spos,

o,

secondo

altri,

Notte,

da

lui

ebbe


Etra e
il

352
gli

antichi

Giorno. Presso
inflitto

rebo era anche


che stavano

una parte del


Virgilio,

loro inferno,

e a coloro

nell'Erebo veniva

l'rebo

un castigo speciale. Secondo forma una delle grandi divisioni

invisibile, che al di l dello Stige, e coimprende vari distretti particolari, che sono il luogo destinato ai bamibini; il luogo destmato a coloro che si tolsero la vita; i campi del pianto con boschetti,

del

mondo

di l

ove stanno coloro che morirono per amore; e di questi una campagna luminosa, destinata soggiorno di quelli che si distinsero per valore

al

al

di

guerriero.

Eredit.
Salice, preso

come simbolo
albero

di eredit divina;

percre-

ch

il

salice,

giocondo,

cio

rigoglioso,

sce vicino alle correnti d'acqua;

cosi dall'abbondan-

za dell'eredit, raffigurata neiracqua, nasce l'allegrezza e la giocondit; ci lo dimostra la stessa parola ebraica vehirbe nachel, cio giocondit, e salice

del

torrente,

con cui

il

salice

chiamato nella

Bibbia.

Eredit invidiata.
Scimmia.

mondo due

figli:

Credevasi che quest'animale mettesse al uno, amato teneramente, l'altro tra-

scurato e disprezzato quasi fino all'odio.

si

voleva

che il scimmiotto preferito godesse di tutte le cure materne, portandolo fra le braccia, mostrandolo a
tutti,

passandolo
di stringerlo,

ad
da

altri,

finch

il

scimmiotto,

maneggiarlo e di sballottarlo, veniva soffocato. Perci la scimmia era costretta ad allevare e custodire l'altro figUo. prima tanto disprezzato. Con questo geroglifico gli Egiziani volevano significare un'eredit capitata a una persona invidiata.

furia

Eremita.
Asino
selvatico,

simbolo biblico.

Eremo
primi

o eremitaggio.
rustica

Grotta,

capainna,

dove abitavano

solitari

cristiani

che segregati dal moido


suoi
fiori,

vano
miti

alle

meditazioni e alla preghiera.


i

si

consacraPolitala,
gli ere-,

pianta che conserva sempre


volontieri

e che
del

piantavano

all'entrata

loro

rico-

vero.

Vedi

Elia.

Eresia. Piombo.
Eretico.
Seguace o difensore di un'opinione contraria
credenza della Chiesa Cattolica.

alla

Corvo,

il

quale,
il

mandato da No
luvio

fuori dell'arca per sapere se

di-

era

cessato,

fermatosi

mangiare
allusione
sacri,

certi

corpi

corrotti

dall'acqua,

non
gli

ritorn;

coloro

he,
la

dcpK)

aver

presi

ordini

abbandonano
perch

fede

cristiana

per

combatterla.

Struzzo,

quest'uccello,

quantunque pro\A'isto di ali, non pu dzarsi a volo da terra similmente a chi, munito dele penne della scipienza, non sa innalzarsi alle cose divine. Talpa che, nella Bibbia, paragonata agli uomini i quali, sebbene mostrino di veder qualche :osa, non arrivano per mai a scorgere lo splendore della verit che tanto chiara.
;

rica.

:lai

Pianta poco socievole, che sccwnpare prontamente luoghi che si mettono a coltura. Vedi Solitudine.

Eri ce.
Figlio di Bute, re della Sicilia, e di Venere.
goglioso della sua forza, portava per bastone
23

Oral-

un

G. Ronchetti.

bero pieno
e
li

354

piombo, lottava con tutti i viandanti Ercole azzuffatosi con lui, lo soffoc e seppell sotto il tempio che aveva dedicato a Venere.
di

uccideva,

ma

Ericina.

Venere derivato dal monte Ericc, da in Sicilia, ove aveva un famoso tempio edificato Enee, e secondo Virgilio, da Enea.

Soprannome

di

Eridano. Vedi Po.


Erinni.

Dee
furie dei

della

vendetta,

identificate

pi

tardi

con

le

Romani. Vedi Furie.

Erittonio.
d re d'Atene, creduto figlio di Vulcano e Volendo Giove ricompensare Vulcano dal Minerva.

Quarto

l'avergli

fabbricate le armi eccellenti nel suo confht' Minerva; ma i to cogli Dei, gli promise in sposa giuramento fatt< stto malincuore e sforzato da un pri per le acque del fiume Stige, di accordargli la

ma

sigliata

con grazia che chiedesse. Minerva, segretamente da Giove, difese con ogni sforzo la propri? dell) vergmit; ma rimasero sul suo corpo le tracce

coi passione di Vulcano, delle quali essa purgandosi un panno di lana, e dal cielo gettandolo in terra V nacque da quello Erittonio. Veduta poi Minerva

deformit del neonato, il quale, fra le altre mestruo serpenti, lo nasco sita, aveva le gambe a guisa di e lo diede ad Aglauro,^ perch dentro un canestro
segretamente, Aglauro manc al se fan greto ingiuntogli; e allora Minerva raccolse il vm suo tempio, e quivi di nascosto crebb ciullo in
lo

allevasse,

ma

sotto

le

sue cure.

Erittonio

cresciuto

in

et,

veden


dosi le
il

355

e
in

gambe deformate
di
farsi

orribilmente,

coraggio

vedere

pubblico,

non avendo invent un

carro, che nascondeva met del suo corpo. Erittonio. per la sua gran fama, d'uomo giusto, dopo morte merit

d'essere

posto

in

cielo,

dove forma

la

costella-

zione

deW Auriga.
rappresentante

Erma.
Figura

un busto umano,
in

il

quale

dal petto e dall'attaccatura degli omeri

gi conti-

nua

in

sottile base.

piramide tronca rovesciata, p>osante sopra una Prapo. Vedi Ermete

Erma

di Giano.

Vedi Fermezza

d propositi

Ermafrodito.
Mercurio e di Venere. Il suo volto ai padre accoppiava anche la bellezza della madre. Essendo un giorno affaticato, si ferm presso una fontana, le cui acque limpide e tranquille lo invitarono a bagnarsi. La ninfa Salmace, che
Figlio
di

lineamenti

del

persiedeva a quella fonte, l'am per lungo ten^x> e


ottenne dagli Dei che
uniti,
i

loro corpi rimanessero sempre


solo,
il

formandone uno
sessi.

quale conservasse amrap)pre-

bo
il

Gli ermafroditi sono d'ordinario


antichi

sentati

monumenti con un braccio sotto capo per significare la loro mollezza. Secondo alnegli

cuni,

l'ermafrodito sarebbe un'allegoria della natura.

Ermellino.
Piccolo
corruttibilit

quadrupede dal Purezza

pelo

bianco.

Vedi

In-

Tatto.

Ermete.
Antica
sotto
il

divinit

greca,

che

Romani conobbero

Maia.

ncwne di Mercurio; era figlio di Giove e di Si crede che in principio fosse considerato


come Dio
statue

356

cui le sue degli armenti e delle gregge, per

sulle sono spesso con un montone accanto o fallica che distingueva la statua spalle. La forma qued'Ermete in Atene, sembra anche indicare che come promotore della feto Dio veniva considerato tardi venne condit dei campi e del bestiame. Pi questo scariguardato come Dio dell'eloquenza, e in

so

le

sue

statue erano
nelle

poste

come ornamento

nelle

accademie. Le statue d'Ermete erano scuole e testa moriginariamente pezzi quadrati con sopra un erma. Alle sue statue talora futagliata, a guisa di che esrono attaccate delle catene, per significare e conquistava sendo Dio dell'eloquenza, incantenava l'animo degli uditori. Vedi Mercurio.

Ernesto (Sanf).
Abate.
perto
il

Intestini.

ventre, e

Nel martorizzarlo, gli fu adopo aver attaccata l'estremit dello si costrinse

j'intestino a
^finche
il

un palo;

a corrervi intorno

santo cadde morto.

Ero.
d AbiSacerdotessa di Venere. Leandro, giovane veduta in una festa di Venere, se ne do, avendola di pan amore. invagh perdutamente e fu corrisposto passava di notte l'EUesporto Leandro

Ero aveva cura di porre ogni notte ura gh seraccesa in cima a una torre affinch diverse visite fehcemente riuscite visse di faro. Dopo
a nuoto; ed
fiaccola

Per

visitarla.

fece tanto questo modo, avvenne che il mare si a Leandro fu mipo?procelloso che per sette giorni de in fine vinto dall'ardente
in

sibile

di ritentarlo. aspettare che il masiderio di rivedere l'amata, senza a nuoto; travolto per dalle re si calmasse, si gett Ero. dispconde, fu respinto morto sulla spiaggia.

Ma

357

rata, preciphossi in mare. Alcune medaglie rappresentano Leandro preceduto da Cupido che vola davanti a lui con una fiaccola in mano per guidarlo

nel

pericoloso

tragitto.

Erope.
Sposa di
mangiare
in

Atreo.

Essendosi

asciata
figli,

sedurre

da

Tieste suo cognato, n'ebbe due

che Atreo fece un convito allo stesso Tieste. Vedi Atreo.

Eros.

Nome

prese

Greci di Amore.

Errore. Benda, che copre

gli

occhi.

Errori. Vedi Peccati

umani.

Erta.
Scritto

variamente

Herta,
la

Hertus,

Aerta,

Aorta
questo

ed Eoria.
il

Secondo

mitologia

tedesca,

nome

le

antiche nazioni germaniche

generalmeite dato alla divinit principale dele scandinave; rappresi

sentava la madre terra, che


eravi

impicciava negli affari

degli uomini. Dicesi che nel Casto, isola dell'Oceano,

un bosco dove stava

riposto

un carro coperto

di

dr2iPF>o,

che p>oteva toccare solo un sacerdote, il quale conosceva quando era venuta la Dea a sedervis: sopra, e a quella, tirata da due vacche, con gran
devozione andava dietro. Si facevano
feste

e giubilo

dove

degnava di passare o di fermarsi; di gueiVa e ferro non si parlava; allora soltanto si conosceva e si amava la pace e la quiete. Quando
la
si

Dea

essa era sazia delie conversazioni dei moitali,

il

sa-

cerdote la rimetteva nel tempio. Alcuni

scrittori
sia

sup-

pongono che
altri

la

suddetta isola dell'Oceano

Riga

lo

Zetland.

Erta era adorata sotto una va-


riet di

358

Rea. Cibele e Opi

nomi,

dii

cui

principali sono del tutto ana-

loghi a quelli di Terra, Tellure,

dei Greci e dei

Romani.
Verga^

Erudizione.
Libro, in cui essa ripone la sua sapienza.

emblema

dell'autorit.

Esame

di coscienza. cubano, usato un tempo

nelle

cerimonie sacre e

umano. che, nella Bibbia, viene paragonato al cuore profeti di offrirgli alcune cose nel Dio comanda ai quanolibano, cio tacitamente in s stesso esaminate,

do l'uomo pentendosi
segretamente

degli
si

errori

cormnessd,

la

sua

accende e rimorde, sforcoscienza zandosi cos a poco a poco di purgare il suo peccato.

Esangue per
te
e,

libidine. Credevasi che quest'uccello patisse talmenAirone. nell'accoppiamento da perdere sangue dagli occhi
per lo sforzo, mandasse gridi acutissimi di dolore.

Escolano.

Vedi Aesculanus.
di

Asclepio. Esculapio Dio della medicina; lgHo


nide,
sotto
la
le
il

quale

essendo

stata

Apollo e di Corocondannata a morire


alla
il

frecce di
figlio

Diana prima che avesse dato


sul

luce vere

d'Apollo, allorquando gi
bruciato

suo cada-

veniva

venne per salvare


uscire

rogo. Apollo stesso interbambino ancora vivo e farlo dal seno della madre; poi l'affidc) al centauro
il

Chirone che gli insegn a guarire tutti i mali. ELsculapio divenne cos benefattore dell'umanit; ma volle i far pi del suo dovere, volle anche risuscitare
morti; allora Giove adirato per questo sconvolgimenPito dell'ordine naturale lo fulmin, anche perch

359
tone
si

lagn che per lui si spopolavano le regioni delApollo vendic la morte di suo figlio uccidendo i Ciclopi che fecero i fulmini a Giove. Nel'Inferno.
gli

ultimi

tempi del
in

paganesimo,
tutti
i

in

cui

usavasi
si

vedis-

dere un'allegoria
se

racconti mitologici,
l'aria,

che

ELsculapio

significava
il

mezzo
stagioni,

della

sa-

lute

e della vita, che

Sole era suo padre, perche

esso

variando

il

corso

secondo
quali

le

produce

uno
il

stato salubre nell'atmosfera.


le

La

stessa idea scor-

gesi nelle sue figlie,

hanno qualche relazione


Pcuiacea
il

col padre.
versale,

Igiea la salute,
il

rimedio uni-

Egle lo splendore. Escuijlapio rappresentasi seduto; con una mano tiene un con l'altra poggia sopra una testa di seri| bastone, ip>ente, e un cane steso ai suoi piedi. In alcune medaglie figura con una lunga barba, e porta un bastone con un serpente attorcigliato. Animali: Ca}l

Jaso

medicare,

ne,

alla

cui

lingua,

come

quella del serpente,


guarire.
Inoltre,

gli

antichi
la

attribuivcUio virt di

secondo

leggenda, Esculapio fu nutrito con carne di cane.

Callo,
gevit,

emblema
e

della vigilanza richiesta

da un buon

medico. Serpente, simbolo della sagacit e della londagli antichi ritenuto efficacissimo per molti
il

rimedi.

Inoltre,
al

serpente,

cambiando

di

pelle,

era

paragonato
Scioni era

ricuperasse la

malato che, per op>era della medicina, salute. Diversi: Pina, che presso i

come emblema d' Esculapio, perch, dicesi, questo Dio era scolpito con una pina n mano. Tazza, emblema delle medicine.
ritenuta

Esichia.
Figlia
di

Dice

(Vedi).

Esperide.
Pianta
il

cui

nome

deriva

dalle

isole

Esperidi;


patria degli
aranci,

360

secondo

gli

antichi

autori.

Vedi

Amore

di patria.

Esperidi.
Figlie

della

Notte e del drago Ladone. Soggiorbellissimo igiardino nelle parti occiden-

navano

in

un

tali della terra in cui cresceva il famoso albero dei pomi d'oro, custodito dal feroce drago Ladone, che non dormiva mai. Alcuni autori pensano che il custodito tesoro consiistesse non in pomi, ma in peco-

re,

poich tanto

gli

vaino

con

la

stessa

uni quanto le altre si chiamaparola greca. Altri vollero che

fossero cedri o arance.


le

Secondo Nassio,
il

la favola delil

Esperidi sono
i

le

ore della sera,

giardino,
il

fir-

drago lo zodiaco o l'orizzonte che taglia l'equatore ad angolo obliquo. Ercole o il Sole rapisce i pomi d'oro, cio quando quest'astro comparisce fa sparire dal cielo
le stelle;
tutti

mamento;

pomi d'oro sono

gli

astri

minori.

Espero.
Fratello
di

Atlante,

il

quale saliva
gli

spesso

sulla

cima
tato

di

un monte per osservare


in

astri.

Perseguiprese
il

da Atlante, fugg
di

Italia,

che da
in

lui

nome
spero,

Esperia.

Esperio fu cangiato

una

stella

che splende dopo il tramonto, chiamata auiche Veera cara a Venere, e si credeva che avesse il campito di guidare i cortei nuziali e accompagnasse la nuova sposa a casa dello sposo. Rappresentavasi in figura di

un

bel giovinotto con

una

fiac-

cola in mano.

Espiazione.
Callo.
brei,
il

Nelle

feste

dell'Espiazione,

presso

gli

<

capo

di

famiglia

usava prendere un

gallo,

girandolo tre volle intorno al cap>o, e intorno a quel-

li

361

dei

membri

della sua famiglia, pronunciando le se-

guenti parole:

Questo gallo
io

luogo succeda questa espiazione.


alla

morte,

alla

vita.

mia vece, e in mio Questo gallo vada Amen. Le donne sacrifisia in

cavano

invece

una

gallina.

Esplorazione.
Stella.

Una

volta
i

credevasi

che

le

stelle

fossero

abitate
ti
i

da

angeli,

quali,

vigilant.i

investigassero tutle stelle

fatti

degli uomini. Platone

prende

per

gli

esploratori.

Essequie. Acero campestre, con


ancora
i

cui

si
i

cororwivano

giovani

imberbi

che,

presso

Rodiani,

celebravano

giuochi

funebri.

Estasi.
Angelica.
I

ta f>er ispirarsi

Lapponi si coronavano con questa pianquando componevano dei versi.

Estate.
Stagione
in

che,

allegoricamente,

viene

personificata

un giovanotto coronato di spighe, o rappresentata sotto l'aspetto di una donna coronata di spighe mature, tenendo in una mano la falciola, e nell'altra un manipolo di spighe, o la cornucopia. Di secche spighe coronata andava L'ardente state, e tutta ignuda stava; canta il poeta. Nel paragone con le

quattro et
tura.

dell'uomo,

l'estate

rappresenta

l'et

ma-

Animali:

Scrofa selvatica

(cinghiale); per-

ch
cipio

si

vuole che partorisca una volta sola e al prindell'estate


;

donde nacque
la

il

detto,

che non

bi-

sogna aspettare pi
partorito.

pioggia qucuido la scrofa ha

Diversi:

Canestro

di

spighe.

Cappel-

lo,

362 ~-

che ripara

il

di

Mascherata

sole ardente di questa stagione.

Ve-

Stagioni delVanno.

Estia.
Figlia di

Crono

e di

Rea. Estva rappresentava


il

il

focolare
la

domestico, come

centro di tutta la vita del-

famiglia.

La Dea

giur per

capo

di

Giove

di

rimanere per sempre vergine, e perci le si offrivano anno. Estia non soin sacrifizio giovenche di un solo anche patrolo era la protettrice della famiglia, ma

na dello Stato.
sotto
il

Romani adoravano
(vedi).

la

stessa

Dea

nome
la

di Vesta

Et (Le quattro) del mondo.

Dopo
scorse

fu

diviso

creazione dell'uomo, il in quattro periodi

tempo che
principali

tra-

corri-

spondenti alle condizioni d'animo degli uomini. Queste et, progressivamente, sono: Et deWoro. Durante la quale regnava Saturno, ed erano tempi fortunati in cui il male era sconosciuto,
cit,

gli

uomini, semplici, vivevano in piena


frutti

feli-

che la terra spontaneamente non si sapeva che fosse vecchiezza: dopo produceva; nel lunghi anni gli uomini rimanevano come assorti Ape, simbolo della morte. sonno, e questa era la

godendo dei

dolcezza nata dalla prosperit. Cornucopia, da cui sporgono fiori e frutti, che la terra produceva abbondantemente. Olivo, simbolo di pace. Et dell'argento. Durante quest'et gli uomini cominciarono a diventare cattivi; rimanevano fanciulli una morbosa fino a tarda et e diventavano pigri in sonnolenza. La terra rifiut di produrre spontaneamente ci che serviva alla nutrizione. Allora Saturno
insegn l'agricoltura. Le stagioni cominciarono a farGiove regnava sugli uosi sentire. In questo periodo

mini.

363

Aratro, emblema del lavoro. Capanna, che l'uomo dovette costruire per ripararsi dalle intemperie. Spighe, quale simbolo del frutto del lavoro. Et del rame. I mali fecero progressi costanti,
gli

degli
si

uomini divennero selvaggi e violenti; la perversit istinti obblig l'uomo a difendersi, e procurar-

delle armi per assicurarsi la difesa:

ta e la guerra.

Armi.
il

verme

la

lot-

sta

di

leone,

poich

Elmo, sormontato d'una tecorallo era ancora onorato.


difesa.

Scudo,

emblema
del ferro.

della

Spine,

simbolo

dei

mali che cominciarono ad assalire l'uomo.

decadenza morale e del che macchiarono la condotta degli uomini. Credono alcuni che quest'ul-

Et

Lt

della
i

disordine,

piena di

tutti

delitti

tuna condizione della societ


to in cui era
il

umana alluda allo mondo quando Dio volle punirlo

sta-

diluvio

universale.

col

Armatura

completa,

pnsich

l'arte della

guerra

si

era svili^jpata.

Elmo, sormontato
gli

da ima

testa di volpe,
il

quale segno che l'astuzia e


coraggio. Scudo, Spada.

ingaimi sostituirono
Eternit.

Vedi

Etere.
Idea personificata
tari di cui si

fu,

di una delle sostanze elemenform l'universo. Secondo Igino, l'Etere insieme con la Notte, col Giorno e coirtirebo,

generato dal Caos e dalla Caligine. Secondo ELsiodo,


era
figlio

dell'Erebo

della

Notte sua

sorella,

Giorno. I figli dell'Etere e del Giorno erano la Terra, il Cielo e il Mare, e dal suo congiungifratello del

mento con la Terra nacquero tutti vizi che distruggono l'umana razza, come pure Giganti e TitanL
i

Questi ragguagli dimostrano che nelle cosmogenie greche l'Etere veniva considerato come una delle sostan-


ze elementari di cui
si

364

l'universo.

form

Pi

tardi ven-

ne considerato come l'ampio spazio del


gli

cielo,

sede de-

Dei. Virgilio lo considera

come

il

sovrano signo-

re della natura.

Egli dice che nella primavera Etere


se-

discende dal cielo, e s'insinua a poco a poco nel

no della gia che

terra,
la

e versa sopra di essa una dolce piog-

rende feconda.

Eternit.
L'idea deireternit fra quelle che
stro
l'intelletto

no-

meno comprende. Da un

lato vi

deve essere una

durata
ternit
intiera
fine.

infinita attualmente trascorsa; senza cui l'eavrebbe avuto principio; dall'altro vm'etemit deve sempre scorrere affinch essa non abbia

Credevasi che l'Eternit accompagnasse sempre

tutti gli

Dei
gli

eterni e

immortaH: bench Boccaccio

di-

ca che
a

antichi

la diedero p>er
(vedi),

compagna
considera

soltanto
il

Demogorgone
coi

ch'egli

primo

di tutti gli

Dei. Claudiano descrive l'antro dell'Eterversi: lungi, e secrela.

nit

seguenti
s

In parte

da noi

Che alcun mortai vestigio non v'appare. Ove all'umana mente il gir si vieta N ponno, anco gli Dei forse arrivare.

Una spelonca giace d'anni lieta. Madre d'infiniti anni, e d'et pare. La qual con modo, che mai non vien meno.

Manda

richiama

tempi all'ampio seno.

Questa col flessuoso corpo cinge

Un

serpe pien di verdeggianti squame,


ci

Qual

che trova avidamente stringe

Come

chi divorar ei tutto brame.

365

la coda si caccia in gola, e finge Voler mangiarla con avida fame. Vassene in giro, con l'usate tempre. Onde part, cheto ritorna sempre.

Alla porta con faccia riverenda, E d'armi piena sta Valma Natura,

Come
Chi

custode,

che fedele attenda


diligente cura;

vien, e

va con

D'intorno volan l'anime, e che penda

Ciascuna par con debita figura Dalle membra, che a lei &on date m sorte. starmo con lei fino che piace a Morte.

Nell'antro poi, nella spelonca immensa

Un
Il

vecchio che ha di bianca neve asperso


e
il

mento,

crine sta, scrhe e dispensa

Le ferme

leggi date all'Universo.


il

mentre che a disporre


le

tutto

perua

Con

l'animo al bell'ordine converso.


stelle.

Certi numeri parte tra

Onde n'appaion
Con

poi

si

vaghe

e belle.

ordini immutabili prescrive

ciascuna quando abbia a gire, o, stare Da che quando tra noi si muore, o vive.

Ha

vita, e

morte, poi

toma a guardare
corso arrive

riveder

come

al suo

Marte, qual, bench avvezzo a camminare Per via certa, va pur a certo fine; Che cos vogUon le leggi divine.

Come con certo passo giri intomo dove portando giovamento al mondo. Come la Luna si nasconda il giorno,

tosto

muti

il

bel

lume fecondo.

366

--

Come partendo sia tardo al ritorno Saturno orrido, mesto, ed infecondo Quanto Venere bella, e dopo lei
Errando vada
il

messaggier de
s

Dei.

E
Il

quando Febo alVantro


la

avvicina

Subito ad incontrarlo

potente

Natura

viene,

agli alti rai s'inchina


e

bianco

Vecchio umile,

riverente.

Allora da s s'apre la divina Spelonca, allor si veggono patente

L'adamantine
Tutti
i

porte, e a

segreti

poco a poco appaion di quel loco.

Quivi secoli sono di diversi Metalli fatti in variati aspetti, pare ciaschedun di lor tenersi Nel seggio suo con suoi compagni eletti. Questo di ferro, onde soventi fersi I mortali fra lor danni e dispetti; Di rame quello, al cui governo stato II mondo tutto un poco men turbato.

Uno
In

ve n' d'argento, che risplende


bel

seggio

elevato

d'ogni

intorno;

Ma di rado tra A far di bel


s

noi mortai discende

lume

il

mondo

adorno.

Quello, che pi degli

altri in alto

ascende

E' d'oro,

e d'oro son quei, ch'egli

ha intorno.

Tutti p'eni di fede, e di prudenza.

Di

bont, di giustizia e di clemenza.


gli

son

anni beati, che ai mortali

Apporteran felicilade immensa, Allor che avr piet dei nostri mali Febo, che questi a modo suo dispensa.

E
La Di
bella Astrea di

367

far che dal Ciel spiegando Vali

nuovo ancor accesa


a star fra noi
poi.
di

riveder

il

mondo
pii

Verr senza

mai partirne
forma

L'eternit fu personificata in
di, vestita di

donna

in pie-

verde, perch non invecchia mai, con una

palla nella destra, e un aunpio velo sul capo, che le

copre

gli

omeri.

Animali: Basilisco, simbolo degli Egiziani; perch, fra tutti serpenti, credevano che questo fosse l'unico che non si potesse uccidere con la forza. Serpente, che si morde la coda formando cos un cerchio senza principio ne fine. Vegetali: Cedro del Libano, ritenuto fncorruttibile. Olivo. Credevasi che il legno di quest'albero, resistente a qualunque algente distruttivo,
i

durasse eternamente.
varsi delle sue

Diversi:

Circolo,

figura senal

za interruzione di continuit. Luna, allusione


fasi,
in

rinnoi

cui invecchia, per

giovanire.
figura con

In alcune mwiete di

sempre inFaustina si vede una

una veste di donna nella mano sinistra, porgendo con la destra un piccolo uccello con la luna, con l'inscrizione /ETERNITAS. Inoltre, in altre monete figura l'effigie di Severo Alessandro Augusto,
in

atto

di

alzare

con

la

destra

la

luna nuova,
Sale,
il

l'inscrizione
le

PERPETVITATI AVG.
antichi era
si

con qua-

presso

gli

simbolo dell'eternit e della

sapienza i>erch non

corrompe. Sedia. In una me-

daglia, in cui si vede l'effigie di Roma in una sedia con un piccolo scudo, si legge: /ETERNITAS. Alla quale Giove, secondo Virgilio, non pose termine o tenpo, ma era promesso un regno etemo.

ROM/E

Il

nome

stesso

di

Roma

fu

interpretato per eternit.


si

In un'altra moneta, con l'inscrizione Eternit,

scor-

368

porge con la destra un geg una figura seduta, che fera, in terra una fiFeccia nio, e con la sinistra pone quelsimbolo di Dio, divenne anche la quale, essendo Faustina, che tu medaglie di lo dell'eternit. Nelle stera, seduta sopra deificata, figura una statuetta tKdestra stesa, e con rmscrizione /t 1 con la mano Egiziaiu, che riNITAS. Sole e luna, simbolo degh elementi eterni deLa tenevano questi due pianeti quali conla propria virt generassero,

"^

natura, i quali con cose inferiori. servassero e perpetuasesro tutte le

Eto.

Uno Uno

dei quattro cavalli del Sole.

Eucarestia.
cattolica, che pu dei sacramenti della chiesa del corpo e del sangue di Ges il sacrifizio definirsi: vino; istituito dallo Cristo sotto le specie di pane e di teessere spirituale nutrimento dei
deli.

stesso Salvatore per

Agnello, simbolo di Cnsto. I elltVesua carne. cano, che nutrisce i propri figli di le Vile, simbolo del doppio sacrifizio: getali: Spighe. Diversi: vino. spighe per il pane, e la vite per il purezza. celeste. Bianco, colore della

Animah:

Azzurro, colore CaVce solo, o con


Ostia irradiata col lore del sangue.

l'ostia

sopra.

Ciborio.
di Cristo.

Ostensorio.

monogramma

Rosso, co-

acque furono ritenute fertilissime. con la solita cornucopia, e una tazza Rappresentasi della m mano in atto di porgere da bere, quale segno
lo

Eufrate. Fiume

cui

bont delle sue acque.

Eufrosine.

Una

delle tre Grazie.

Eugenia (Santa).
Spada, con

369

cui fu decapitata.

Eugenio (Sanf).
Cina. Mezza ferrata, con Vescovo. mazzato dai pagani. Vedi Vescovo.

cui fu

am-

Eumenid. Dee investigatrici


mate Furie
ferno;
Furie.
e
in

e vendicatrici

dei

misfatti,

chia-

pi

Dire in cielo, Eumenidi nell'inpropriamente Erinni dai Greci. Vedi


terra.

Eupatorio. Pianta comune nei luoghi umidi, agosto. Vedi Ritardo.


Euridice. Moglie
di

fiorisce in luglio e

Orfeo.

Vedi Appetito

Orfeo.

Eurinome.
Figlia

dell'Oceano e di Teti. Aveva

la

parte su-

periore del corpo di

donna

e quella inferiore di pesce,

oppure soltanto la testa di donna. Cos chiamavasi anche una divinit infernale, che mangiava i morti fino all'ossa; e rappresentavasi del colore di mosca, seduta sopra una pelle d'avvoltoio, digrignando sempre denti. E' probabile che fosse una personificazione del1

la morte.

Euristeo. Re di Mecene, Vedi Ercole.

figlio

di

Anfitrione e d'Alonena.

Euro. Vedi

Venti.

Europa.
Figlia di
giorno,

Agenore

re dei Fenici e di Telefassa.

Un

mentre essa stava con altre fanciulle di Tiro

370

del re un bel toro sue compagne, vide fra gli armenti neve, con piccole e ben tornite corna, bianco come la

Timidetta con aspetto placido e mansueto.


pio, essa gli
si

in

princi-

dergliesi sulla
si

seavvicin, poi fatta pi ardita, oso il toro schiena. Allora tutt'a un tratto

la bella Euslancia nel mare, porta seco nuotando finche non giunse all'isola di Creropa, e non si ferma

ta

dove, riassunte

le

forme

di

Giove,

egli

si

palesa
di

alia rapita fanciulla, che lo fa

padre

di

Mbosse,

bi Radamanto, e secondo alcuni anche di Sarpedone. fancmlla, Venere al dolore dell'ingannata vuole che pianto, o Euand a consolarla dicendole: (( Tergi il mondo porter il tuo nome )>. La parte del

ropa

una

origine del

nome

di

Europa non

conosciuto.

Alcuni

figlia d Agenore credettero spiegarlo, dicendo che la dell esuo nome all'Europa a cagione aveva dato il

poich, sestrema bianchezza della sua carnagione; Giove e di Giunone, una figlia di

condo

la

favola,
il

aveva rubato
all'Europa.

belletto

di

sua madre per regalarlo

Come nome
con
le

greco.

Europa

significa

pro-

sulla spiaggia
si

giocando babilmente dai grandi occhi. Rappresentasi sue compagne, al momento che

una prateria, o da esso trasporoppure a Creta. tata in alto mare; Come una delle cinque parti del mondo. 1 Europa, regma del contipersonificata, porta la corona, quale
avvicina
il

toro, in

capelh; e tiene nente, con perle intrecciate coi

m mano

un canestro

di

fiori.

Eustachio (Sant).
Era pagano, capo
dei
soldati
sotto

Iraiano.

--

Bue

di

bronzo circondato di fiamme,


le
gli

nel quale tu rin-

chiuso con sua moglie e giorno, mentre cacciava,

sue

figlie.

Cervo che un
parlo, e
1

apparve,

gli

in-

371

dusse a farsi cristiano. Costume da cacciatore. Sporta, ricordando cli'egli fu garzone di coloni.

Euterpe.

Una delle nove Muse. Presiedeva alla poesia lirica e alla musica. Rappresentasi sotto l'aspetto di fanciulla coronata di fiori, tenendo nella destra un doppio con intorno flauto, e nella sinistra carte da musica
;

diversi

strumenti musicali.

Vedi Muse.

Eva.

Nome
essere la
di cui,
prirsi.

della

prima donna. In ebraico

Heva

deriva

dalla medesima radice di haim, la vita, perch doveva

madre di tutti viventi. dopo il peccato, dovette


i

Ammali:
filare

Pecora,
In

Serpente, che la tent.

la lana p>er co-

Diversi:

Diavolo,

forma di serpente. Pomo, causa del suo primo peccalo. Evantgelario. DiacoLibro dei Vangeli. Vedi Amor divino VeLorenzo {San) no Stefano {San)

Irit

della religione.

Evangelisti.
I

Sono quattro: Giovanni, Luca, Marco, Matteo. monumenti primitivi del cristianesimo rappresenta-

vano abbastanza frequentemente Cristo in persona o sotto figura di un agnello, posto su un monticello di dove scaturiscono quattro corsi d'acqua, simbolo dei quattro evangelisti, i quali, in seguito, furono raffigurati

da quattro
i

segni

emblematici:

un

giovinetto,

un leone, un toro, un'aquila. Talvolta, questi animali


umbolici portano
Dlemi, :olare
libri

degli evangelisti.

Questi emstile

secondo alcuni,
a

esprimerebbero
evangelsti
;

lo

partisi

ciascuno
a

degli

secondo

altri,

iferirebbero
verse

Ges

Cristo,

quale allusione alle di-

fasi della

sua vita mortale.

372

Evento. Vedi Buon Evento.


Evirazione. Vedi Ingrato verso
i

genitori

Evonimo.
Il carbone ottenuto dal legno di questa pianta molto apprezzato per abbozzare disegni. Volgarmente l'evonimo noto sotto il nome di berretto da prete,

o fusaggine
sione
le

il

fusain dei francesi,

quali, per l'espres-

fusain, intendono

un disegno a carbone. Ve-

di Arti del disegno.

Ezechiele.
Il

terzo fra

quattro profeti maggiori.

Animali
i

sua visione. Ossa umane, che coprono un campo, con cui il profeta figura il risorgimento del popolo ossa, che al soffio profetico si scuotono, riprendono carne, s'animano e formano una masalati simbolici della
;

sa vivente.

F.
F.

Nel sistema penale dei Romani

era la lettera che

veniva impressa con ferro rovente sulla fronte di uno


schiavo sottrattosi al suo padrone con la fuga, e indi

cava

fugitivus.

Facce Facce Facce Facce

(cinque). Vedi
(otto).

Siva.

(due). Vedi Ciano.


Vedi Bhadr acali.
Vedi Brahma.
e

(quattro).

Faccia e mani nere. Vedi Tardo Faccia velata. Vedi Pudicizia.

instabile

Face

o faceiia.

Vedi Fiaccola.
I

373

Facolt oratoria (Le tre part della).


Chimera,
diziaria,
la
in
il

cui

il

leone rappresenta la parte giu-

per

terrore che

produce
tale

sui

rei;

la

capra

parte

dimostrativa,

perch

genere di
il

parlare

suole andare liberamente vagando; e

drago, la dee

berazione,

per

la

variet

degli

argomenti,

per

unghi
dere.

giri

e avvolgimenti con cui devesi quivi {persua-

Faetusa.
Figlia del Sole,
alla

quale,

unitamente alla sorel-

a Lampezia. erano affidati in custodia le sette greggi

giovenche e altrettzmti di elette pecore, ciascun gregge di cinquanta capi, il cui nimiero mai cresceva
di

n diminuiva. Vedi Eliadi.

Faggio.
Albero
[>er

d'asF>etto maestoso,

sia

per elevazione, sia

l'elegcuza

del

suo

fogliaime.

Vedi
e

Giove
milizia

Prosperit.

Falce. Morte

Vedi

Giugno

Punizione

Lavoro Tempo.

alciola. Vedi Agricoltura Cerere Estate - Giugno Luglio Pomona Priapo


Raccolto

Saturno.

Falco.
Uccello
di

rapina.

Vedi Caccia

Dedalione

Sanguigno.
albicella.

Falco

Vedi Aquila pigargo.


insegna due serpenti az-

^Falconieri.
Soldati,
.urri,

che avevamo

F>er

con orecchie aguzze e dritte, di tinta pi chiaa del fondo dello scudo color porp>ora; i quali si iegavano nella parte superiore verso una specie dj


tronco

374
dal

quale

che

li

sosteneva,

da ambo

lati

uscivano lunghi rami ad angolo acuto, e fra queste


inclinazioni

trovavasi

l'ombelico dello scudo,

d'oro.

Fallo.
Presso
condit, e
gli

Egiziani

il

fallo era

l'emblema della
le

fe-

da

esso presero
in

quella nazione celebrava

nome nome

feste falliche

che

di Osiride.

le celebrazioni di queste feste portavasi attorno lo

Durante un fal!

di

legno.
gli

e presso

Tali feste furono poi imitate dai Greci, Ateniesi la processione del fallo faceva^
il

parte delle feste dionisie. Coloro che portavano


all'estremit
fori;
di
i

fallo

una lunga pertica chiamavansi


Greci apparivano per
lo

fallotinti

e presso

pi

di

mosto il viso, coperti di pelli d'agnello e con in capo una corona d'edera. In generale il fallo in seguito era considerato come un segno protettore; lo si rappresentava sulle facciate delle case e lo
si

portava a

guisa di amuleto. Queste superstizioni rimasero popolari

fino

al

medioevo, e

il

fallo

si

trova ancora nelle

scolture delle facciate delle chiese del


secolo.

Vedi Baccanti

Bacco

XI IT

XI V

Fecondit

Priapo.

Falsa acacia. Vedi Robinia.

Falsa modestia.
Satirio.

Falsa religione.
Lanterna
Falsit.
Mancinella. Pianta
e dall'apparenza di
il

cieca.

cui frutto, d'odore piacevo!^ suj

una mela verde, contiene un

caustico ch' veleno potente.

Fama.
Messaggera
ra,
in

375

di

per pubblicare

Giove. Dicesi generata dalia Terdelitti e le infami azioni degli Dei,


figli,

vendetta della morte dei Gigjuti, suoi


Rap>presentavasi
alata,

da

loro

sterminati.
chic,

e
le

con tante orcc


sue penne.

occhi e lingue,
il

quanto erano

Ane

dava volando per


principio, cresceva

mondo
le

di

notte e di
e sui
tetti;

giorno,

stava in vedetta sopra

torri

piccola da

tando buone o cattive

gradatamente camminando. Appornotizie, gli antichi finsero due


chiamata

Fame;
ciava
il

l'una

era

buona
ria,

Dea che annunche apportava


si
il

bene, e l'altra cattiva o

male, alla quale per differenza della prima,

attri-

buivano

ali

di pipislrello.
il

Per compagne
gli
il

alla

buona

fama
so;
in la

si

dava
il

Grido, con

occhi gonfi e infiamveloce e strepitopiaceri,

mati per
faccia,

forte gridare;

Rumore
di

Gloria trionfante e colma


e che a
la

pallida

guisa di regina siede in alto segi

gio,

tenendo

Virt sotto
il

piedi;

il

mani stese verso no di maest e


;

cielo,

come
la

chi giubili

Vanto con le V Onore piesi

la

Lode

vestita

riccamente e con orna-

menti sfarzosi.

Mentre

cattiva

Fajna
faccia

finse

ac-

compagnata

aW Infamia
cioso e di

brutta e deforme; dalla Calunnia; dal Rimprovero, di gesto violento e minacvolto


terribile;

daW Esaltazione, ben vestita, ma

con

simulatrice;

e dall'Obbrobrio
la

scacciato

e schernito. Vasari rappresent

Fama

con una veste

piena di lingue;

le

ali

aperte,

dandole due trombe,

una

di

fuoco,

l'altra

d'oro; ponendola a cavallo del

globo terrestre; e mettendole accanto un tronco d'albero secco sul quale vi sono due cicale. E al Principe, che gli chiese
le.
il

significato del tronco

con

le

cica
la

Vasari

cos spiega la sua invenzione:

Perch

376
j
'

che ha Fama non dice mai tanto con le lingue, di che le cicale che piena la vesta, figurata per i savi, facciano magodono, che sono il popolo minore, non portando con le ali il nome di colui che gior rumore,

dove non giunmerita lode in quella parte di altezza, e la tromba di fuoco ali di fama;
gono
altro

che le maldicenza delle opere tristi; e la tromba buone che si lasciano d'oro per le lodi eterne di quelle fa si per il mondo, dove ella cavalcando
per
la

risonando
sentire.

Dai moderni la Fama viene comunemente talora vestita rappresentata come una donna alata,
sottile,

da un panno
banditrice. In

core tutta succinta, che sembra

rere velocemente,

con una tromba in bocca m atto di un ballo pantomimico eseguito dinanzi a

Luigi XIII, la

Fama ridicola, ossia quella che sparge volgo, era raffigurata da una vecchia le notizie del una tromba di sopra un asino, portandosi alla bocca persona dt proverbio: legno, per alludere all'antico

villassio

tromba segno di una Fulmine, che presso gli Egiziani era perch nessuna altra rifama largamente divulgata, madre di Asonanza e pi forte del tuono. Olimpia, Magno, nella prima notte che pass co
lessandro
marito,
credette

di legno.

che

le

fosse

corso un

fulmine nel

provoc un inventre, essendosi udito un tuono, che propagandosi in seguito largamente in fiamcendio,
me.

ci.

secondo

gli

indovini,

fu
figlio.

indizio

della
nel

fama che doveva


ritratto

acquistare

suo

Apelle,

Alessandro Magno, mise in mano al re sua faun fulmine, per mostrare la grandezza della Mentre Lisippo, scultore, alma ovunque divulgata. un fulstatua dello stesso Alessandro, invece di
di
la

mine,

mise

in

mano una

lancia,

ci

per

signifi-

377

care che la fama di questo re non sarebbe durata una sola et, se qualcuno avesse scritto il vero di Alessan-

dro e non delle favole. Pegaso, secondo alcuni, alludendo al cavallo alato che figura in alcune medaglie antiche. Tromba. I Romani alla sommit del temTritcmi trcmibettieri con pio di Saturno collocarono
i

volendo con ci significare che la storia delle cose fatte dal tempo di Saturno fino al loro, fosse nota, evidente, divulgata in modo che mai
le

code

nziscoste,

possa essere dimenticata


di

mentre

le

cose

fatte

prima

Saturno, essendo oscure e incognite, rimangono naraffigurate dalle

scoste nelle tenebre,


li,

code dei Trito-

chinate a terra e nascoste.

Vedi Mala-Fama-

Fama

oscurata.
e sole. Gli antichi, volendo simboleggiare d'ingegno superato e oscurato da un altro di
il

Fuoco

m uomo
;

aggior ingegno, rappresentavano

fuoco sotto

il

so-

perch lo splendore del fuoco, quantunque di notsi

manifesti nel suo pieno vigore, emergendo;


sole
{j^rde
la

alla

resenza del

sua forza illuminante.

me.
Secondo Esiodo questa
;.

divinit era figlia della


altri

Notsul

Virgilio la pose alle porte dell'Inferno, e

sponde del fiume Cocito, ove alberi spogli di foglie anno un'ombra triste e malinconica. Seduta in mezD di un arido campo strappa con le unghie alcune ante sterili. I Lacedemoni avevano nel tempio di Mirva

un quadro rappresentante

la

Fame,
la

la cui vista

Itanto destava spavento.

Aveva

figura di

donna

acilenta, pallida, abbattuta, di

un

orribile

magrezza,
guan-

le

tempie incavate, la pelle della fronte aggrin-

ta e secca, gli occhi quasi spenti e affossati, le


ce color di piombo,
le

378

le

labbra e

mani spolpate

e le-

gate dietro
dai

le

spalle.

Cane. Parlasi di una certa fame canina, chiamata Greci, bulimia o bulimo; malattia che produce una fame insaziabile. E' noto il detto: aver fame canina.

Davide

dice:

Si volteranno verso
trafitti

la

sera,

guisa di cani saranno cruciati, e

dalla fame...

Locusta, allusione alla carestia derivata dalla devastazione dei campi prodotti

da

questi insetti.

Vedi

Inferno dei poeti

(Sackeville).

Famiglia prodiga e padre parco. Vedi Padre


parco
e

famiglia prodiga.

Fanatismo. Figura umana con occhi, e in mano un

orecch'e d'asino, una benda agli

pugnale.
(Santa).

Fanciulle. Vedi Berta


Fanciullo. Vedi Biagio

:EUa

(San)

Eliseo

{SanC)

Claudio (San) Vincenzo dei Paoli

(San).

Fanfarone.

Uomo
stito,

con tenendo

la
in

celata in testa, tutto

il

resto

ben ve-

mano una
teste.

spada.

Fantastico.

Uomo
Faone.

con due

Celebre amante di Saffo, era navicellaio a Mitilene,


gi in et avanzata e di brutto aspetto
;

ma

avendo un

giorno tragittato graziosamente e senza accettar paga-

mento Venere,
lezza.
lui,

la

Dea

lo

dot di giovent e bels'invagh

Dopo

di

ci

Saffo

perdutamente

di

Faretra. Cos chiamavano


tro la quale
si
i

379

Apollo Lirico

Cuore

Romani la guaina enGreci e portavano le frecce. Vedi Amore


e consiglio

Farfalla. Vedi

Anima
za

Adamo

Distrazione

Diana.

Ali

di

Incostanza

farfalla

Leggerez-

Psiche.

Faro.
Torre o molo qualunque,
cesi
il

in

cima

al

quale sono acai

lumi durante
i

la

notte,

per mostrare

porto e

pericoli.

Vedi Speranza

Fardello. Vedi Novembre

naviganti

Vita.

Rapina.

Fascetto di fieno. Vedi Roma. Fascia. Vedi Principe. Fascio di verghe. Vedi Giustizia
Fastidioso.
vamente,
ruvido e

Unione.

Riccio di mare, p>erch coperto di spine, figuratiriesce intrattabile al pari di un individuo


difficile.

Fate.
Elsseri

sovrumani che

si

rap>presentavano sotto la forritenuti


in

ma

di

donne, e che erano

possesso di un

certo potere magico.

La

fate del

gono a quel genere di divinit le Ninfe dei Greci e gli Elfi dei Germani che sopravvissero al paganesimo e che il popolo mescol con le credenze del cristianesimo. Al pari delle Ninfe

medio evo appartensecondarie pagane

genet'llidi,
gli

esse presiedevano

al

giorno di nascita denella


culla, e
talle

uomini,
li

assistevano

neonati

volta

nutrivano del proprio latte; abitavano,


l'interno

come
le

Ninfe,

delle

verdeggianti

colline

isole

dei laghi delle montagne, e avevano palazzi incantati.

JJOU

Le

fate

avevano
di

il

nerabili,
uccelli,

interpretare
i

potere di rendersi invisibili, invullinguaggio profetico degx! il


tesori

di scoprire

nascosti, di trasportarsi in

Il medio evo distinun attimo da un luogo la specie di fate. Le une, quali sarebbero gueva due Alcina e altre, fata Morgana, Melusina, Viviana.

all'altro.

non erano che

incantatrici possenti sul fare delle


le

Me-

dee e delle Circi pagane. Erano

Fate dei

castelli

stirpi. Le altre Fa. baronali, le protettrici delle illustri caverne, le fontane, e i luote abitavano i boschi, le erano chamati e chiamansi anghi da loro frequentati /afe; talune di cora le grotte delle fate, le pietre delle brillantissimo nel loro avevano un occhio di diamante alla fon-_ mezzo della fronte, che si toglievano per bere occhi avesse trovato uno di questi tana, e chiunque tempo della sua sicuro di vivere felice tutto il era figura di talvolta ai mortali vita. Esse apparivano fane deformi, e altre volte come vecchie aggrinzate

ciulle

pi sfolgorante bellezza. Danzavano collme e nei prati. Lnotte al chiarore di luna sulle nell'ombra misteriosa delle foreste si rano esse che
della
di

occupavano a ricamare

preziosi

tessuti

destinati

fregiare i principi loro le convocava credevasi governata da una vergine che avessero abusato una volta l'anno, puniva quelle che quelle che se ne del proprio potere, e ricompensava della virgiovate a difesa dell'innocenza e fossero era quella Una legge regolare del loro destino
t.

protetti.

La

trib

della

fate

di

dover

tutti

vole trasformazione

gU anni assoggettarsi a una spiaceun dato in qualche animale, per


durante
i

numero

di

giorni,

quali

erano

esposte

condizione e perfino alla tutti i casi della nuova loro principalmente potere delle Fate risiedeva iporte. Il

nella

381

magica loro bacchetta,

ma

questo non

le

sot.

traeva ai pericoli che correvano nei tempi segnati, cui rimcineva come sospeso il privilegio della loro so-

vrumana natura. Vedi Melusina.

Fatica
Personificata,
si

rappresenta vestita di pelle di asi-

no, che le copre la testa e le


tralci,

Vite, gambe. mincando di sostegno, ripiegano verso

cui

terra,

come
tra

se fossero stanchi di reggersi.

Inoltre neisun'ail-

pianta

nella
\ite.

sua

coltivazione

richiede

maggior
fatica

Bacco all'uom die con Vedi Opera e legrezza, dice Esiodo. Quiete dopo la fatica.
lavoro della

fatica

al-

Fatica instancabile.
Formica, allusione al suo iiK.essante lavoro, giorno e notte, nel raccogliere le provviste, e agli sforzi con cui spinge o traiscina tutto ci che f>er volume o peso non pu portare.

Fatica senza frutto.

Uomo
Uomo

che mette un ponte

al

di l dell'acqua.

Fatica senza sensOv


che
tira

l'aratro

da

stesso.

Fatica servile. Asino col basto, animale che sembra


portare sempre dei pesi e faticare molto.
bia
(Ecclesiastico)
il

destinato

Nella Bib-

si

legge che all'asino tanto ne-

cessario

cibo,
il

il

bastone e la soma, quanto necesF><ine,


il

sario al servo
terpreti

c<istigo

e
chi

il

lavoro.

Gli

inle

dei

sogni

vogliono
guisa

che

sogna

d'aver

orecchie
sottoposto

lunghe

all'altrui

segno che sar servit e a grande fatica.


d'asino,

Fatiche di Ercole. Vedi Ercole.

Faticoso.

382

terra.

Uomo
Fato.

che scava una fossa nella

Potere occulto che regola casi degli uomini senza Filo, fuso, rocca. che questi possano ribellarsi. Allusione alle Parche. Stella. Simbolo degli Egiziani. Secondo Platone, le Parche sarebbero un simi

bolo del lento moto del pianeta Saturno, pianeta, per


cui
si

completano e perfezionano

Destino

Potenza
i

tutte

le cose.

Vedi

e forza

del fato.

Fatto pi potente dall'avversit. Cavallo morso alile natiche da un


vasi che

lupo.

Crede-

puledri

quali avessero combattuto col lu-

po, e riuscissero a salvarsi, diventassero migliori e veloci

alla

corsa,

facendosi pi coraggiosi e pronti.

Il

lupo

era

ritenuto

talmente

avverso

al

cavallo,

da

credere che se un cavallo focoso avesse messo il piede sulle pedate del lupo, perdesse ogni vigore diventando poltrone, p>erch gli si intormentivano le gambe.

Fatua.
Fatuit.

Vedi Bona Dea.

Leggerezza e vanit, senza


no,
ciso.

cattiveria.

Melagra-

albero dai

fiori

splendidi,

ma

senza odore. Nar-

Fauna.

Vedi Bona Dea.


benefico
;

Fauno.
Dio campestre, genio campagna, del bestiame
pastori
i

dei

monti,

della
da.

venerato
lui
il

specialmente

quali riconoscevano in
il

fecondatore del
nel resto

gregge e

difensore contro

lupi.

Viene rappresene

tato senza peli

dal

fianco

all'ins,

simile

- 363 a

un

Satiro,

e,

come

questo,

coronalo

di

gigli

canne, talora di pioppo o di finocchio.

Fava.
Gli antichi pretendevano che la fava primo legume di cui siansi cibati gli uomini
gli scrittori latini, fe

sia
;

stata

il

e secondo
di

fave erano tenute


si

in

una specie

venerazione.

Gli Egiziani

astenevano dal mangiar

fave; perci non ne seminavano, ne le toccavano nepsacerdoti pi superstiziosi non opure con mano; e savano perfino di guardarle, considerandole come imi

scepoli,

monde. Pitagora ne a\eva interdetto egli aveva una venerazione


perch servivano

l'uso ai suoi di-

particolare

per

le fave,

alle sue operazioni

magiche.

Fu

detto che le facesse bollire, e le esponesse per alnotti alla luna finche
(si

cune

non

si

fossero convertite in

sangue

credevano che le fave suoi fiori si nascessero dal sangue umano, e che mutassero in sangue), di cui egli si serviva per scrivere sopra uno sjjecchio convesso ci che voleva. Aldice che
gli

antichi

lora

c^p>onendo

queste

lettere

in

faccia

alla

luna,

quando era
ni,

piena, faceva vedere ai suoi amici lontatutto ci che aveva scritVuoisi che Pitagora avesse preferiuccidere da uomini che l'inseguivano, al

nel disco di quest'astro,

to sullo specchio.

to

lasciarsi

salvarsi attraverso
tichi

un campo di fave. Presso

gli
;

ancre-

offrivansi

fave nere alle divmit

infernali

dendo che potessero Vedi Freno alla


Pianto.

servire di rifuso a certe anime.

lussuria

Funesto

Mani
il

Favo.
Celletta di cera
di

dove

le api

depongono

miele.

Ve-

Amarezza

nella dolcezza della vita.


Favola.
ces:

384

figlia del Sonno e della Notte. Dlche si maritasse col Falso, e che si occupasse continuamente a contraffare la storia. Rappresentasi sotto

Deit allegorica,

r aspetto di donna magnificamente


dolcemente, con una maschera
volto,
in

vestita,

sorridente

mano
Il

o avvicinata al

oppure

in

atto di avvolgersi in

sono disegnati diversi animali.


1

Pignotti

un velo, su cui immagina

origine della favola coi seguenti versi:

Una dorma

pi bella assai del sole,

pi lucente e di maggior etade.

Mandala
Dalle

fu su

la terrestre

mole

celesti lucide

contrade.

Per

dissipar col suo divin fulgore

La

cieca nebbia dell'umano errore.

Nude

le

membra

aveva,

il

crine incolto,

E rozza Ma cosa

era negli atti e semplicetta.

non mortai sembrava al volto, Tanto pi vaga quanto pi negletta,

fulgorando quasi accesi faci, Cettavan lampi i negri occhi vivaci.

Mover
Il

vedevasi

in

portamento altero

franco pie sicura e baldanzosa.


lo

Sereno era

sguardo, e insiem severo,

stava su la fronte maestosa.


tardi suoi timidi amici sprezza.

Figlia della virt, nobil fierezza.

Che

Era costei la pi Del del, la Verit:


Lassuso accesa
in

lucida dea
fiaccola ardente

una man /enea.

Nell'altra uno specchio in guisa tal lucente

383

d'ogni oggetto

Che r immagine mostra

Non

qual

ci

sembra,

ma
si

qual

in effetto. rio

In questo se talor
Ipocrita,

specchia

il

Volto,

non mirasi il soave le mani giunte in atto


il

pio,

l'umil volger d'occhi, o l'andar grave.

Ma

cade

manto, e appar sotto di quello


il

La man Al

che stringe e cela

reo coltello.
contenti

suo primo apparir


i

lieti e
si

L'accolsero

mortali, e

piegaro

Umili a

lei

davanti e riverenti;

Ma
La

quando nel cristallo si specchiaro. Vedendo si sformato il proprio aspetto.


cacciaron con rabbia
e

con dispetto.

La
Pili

santa dea fra i miseri mortali non trovando allor atto soggiorno.
l'ali

Gi disdegnosa dispiegava Per far dal basso mondo Quando un'augusta dorma

al

del ritorno;

e lei sen venne.

Che dolcemente
Serio,

il

di

lei

voi rattenne.
il

ma non
atti,

severo
e
il

volto avea;
;

Dolce Lento

negli

accortamente schiva
cauto pie movea,
il

e sospeso

pochi saggi
i

detti

labbro. apriva.

1 sguardi,

gesti a

misurare intesa.
recar offesa.

Quasi temesse

altrui

Fermati, o dea, disse con dolce suono.

Frena

lo

sdegno, e rasserena
in

il

ciglio.

Guardami

volto,

io
il

la

Prudenza sono:
consiglio,

E
25

se

udrai paziente

mio

O. Ronchetti.


Quanto

386

fosti quaggi finor schernita, Tanto, credilo a me, sarai gradita.

Poscia a celar le insegna i suoi Entro d'un velo saggiamento oscuro,

precetti.

a inviluppare

in fra

soavi detti
e

Il ver, s

che non sembri acerbo


si

duro.

Come

su legno ruvido

stende

Gomma

che

liscio e

dolce al tatto rende.


indi la

D'azzurro ammanto

dea

riveste.

In vago ordin dispon le chiome bionde, Tutta di lieti fiori orna la veste.
Il fatai vetro in

bianco drappo asconde,

In maschera gentil chiuso e raccolto


il

Stassi

severo maestoso volto.


ella

Nel mondo

torn

cos

mutata.

La
Da'

saggia guida avendo sempre al fianco.


cui dolci precetti ammaestrala.
lei

Solo quando a

piacque,

il

drappo bianco
volse.

Dal

cristallo

fatai la

diva sciolse,
il

dov'essa accenn soltanto

Lo
Che

specchio in guisa tale ella volgea.


si

chi
la

ritrovava

ad

esso avante.

Non

propria figura vi scorgea.


il

Ma

d'un'altra persona

reo

sembiante.

Onde

veniva che nei difetti altrui

Qualche volta scopriva ancora

sui.

Anzi, per ischivare ogni sospetto. il temuto vetro in guisa tale. Che invece di mostrar l'umano aspetto. La figura pingea d'un animale.

Mut

387

umane

E
Al

die la voce e le passioni

destrier generoso e al fido cane.

Onde se volle pingere un meschino Oppresso da un potente scellerato. Ella dipinse un tenero agnellino Da un lupo predator preso e sbranato, O un feroce sparvier che d'alto piomba Su l'innocente e timida colomba.
Tutte
la

gente in
finte

lieta

fronte udiva

Le

graziose e
i

istorielle.

Ed

difetti

altrui
i

tosto

scopriva
in

Ciascuno, e non

propri espressi
ignoti

quelle,

se

dei propri sospettava,

Credeali a ciascun altro e a s sol

noti.

Cos l'uno dell'altro

si

rideva,

il

derisore stesso era deriso:


ricette

Cos trov

Ornata alquanto:

ancor la dea e con cambiato viso


il

Insegn della vita

buon
il

sentiero,

cos dilett

dicendo

vero.

Favonio. Vedi

Venti.

Favore.
Divinit
allegorica;
figlio

dell'Ingegno e della
o

Fortuna.
occhi; in

poeti lo rappresentano giovane, alato, semcieco,

pre pronto a fuggire,

con una benda


gli

agli

mezzo

alle ricchezze,

onori e

piaceri;

con un piede sopra una ruota e l'altro in aria. Dicono che l'Invidia gli slava sempre accanto.

Favore celeste.
Ailanto.

Febbraio. Il nome
gare,
di

386 -

questo

mese deriva da februo, purconsacrato


a

purificare.
in

Era

Nettuno,

che

marinai

questo mese pregavano anticipatamente di


i

essere propizio ai navigatori,

quali,

all'aprirsi
i

della
di

primavera,

disponevansi a intrapprendere

viaggi

mare.
si

Il

medio evo

scaldano.
forti

lo

rappresentava con figure che


acquatico,
allusio-

Airone, uccello

ne alle

pioggie che avvengono in


siignificato.

questo mese.
ver-

Pesce, che ha
sa acqua.

il medesimo Vedi Zodiaco,

Urna che

Febbre.
Capra, che gli antichi ritenevano mai senza febLeone. Secondo naturalisti antichi, il leone va molto soggetto alla febbre, e sopratutto alla quarbre.
i

tana.

Febbre.
Divinit
suoi
i

che

sacrifizi.

ebbe anticamente suoi Nel tempio di questa Dea


i

altari

p>ortavansi
si

rimedi prima di darli agli ammcdati, e

lasciava-

no per qualche tempo


dio
evo,
si

esposti sul suo altare.

riconosceva

nel

quartiere

del

Nel meVaticano

una Madonna
sentata

delle febbri, curiosa sopravvivenza ap-

parentemente pagana.

La

febbre veniva talvolta rappreleone,

da una donna stesa sopra un cui bocca esala del vapore.

dalla

Febea.
Cosi chiamavasi Diana
in

cielo.

Febo.
pollo e di Elio.

Dal greco phobos, Vedi

brillante.

Sopranonme

di

A-

Sole.

3ft9

Fecondit. Nei giuochi Lupercali, in una ^>elonca si sacrificava un cane al dio Pane dove lascivamente gio;

vami nudi portavano


striscie

in

mano
capre

delle sferze, formate di

immolate, e le donne spontaneamente si offrivano a essere con quelle battute, credendo cos divenir feconde. Animali: Coniglio, F>cr la sua fecondit straordinaria. Gallina e uovo perch la gallina depone un uovo al giorno e alle volte da uno solo nascono due pulcini. Dicesi che presso Macedoni esistesse una gallina, che in una sola volta facesse diciotto uova, e, covatele, da ciascuno ne uscissero due pulcini. Lepre. Secondo una credenza antica, la natura fu tanto prodiga di fecondit a questi animali, da dar loro la virt di generare tanto maschi quanto le femmine, senza il loro reciproco coiKorso. Pecora. Quando le matrone mettevano alla luce dei gemelli, sacrificavamo a Giunone, protettrice dei parti e patrona dell'abbondanza dei regni, una pecora con due agnelli legati insieme. Vegetali: Senape, perch il suo piccolo seme, seminato in terra feconda, produce una pianta pi grande di tutti gli altri semi simili; C03, un piccolo principio, produce gramde abbondanza. Ges Cristo disse che chi avr tanta fede qumto un grano di senape, al suo comando far muovere i monti, e far tutto ci che per virt, o immaginazione d'alcuno non sembra possibile a
di

pelle

delle

farsi.

Diversi:

della fecondazione.

Vedi

Fallo,

emblema pi

caratteristico
figli.

Lussuria feconda di

Fede.
Deit
allegorica,
le

rappresentata

cereria

d'un

velo

bianco, con

mani congiunte, accompagnata da un

3%
cane,

oppure

raffiigurata

con due donne che

si

tense-

gono per mano. I Cristiani la angelo e una duta sopra un liocorno, condotto da un
vergine;

rappresentavano
nel

perch

la

castit,

raffigurata

liocorno,

sorretta dalla fede.

Essa

porta la tiara,

ed

par-

essendo nuda zialmente coperta d'un manto bianco, del mistero cintura; simbolo della luce e fino alla alata per volare al ciedella religione. Inoltre essa creocchi bendati, perch la fede deve
lo,

e ha gli

dere
trarli

ciecamente ai

misteri

Porta

la

mano

al cuore.

senza cercare di peneSolano, pittore, detto

in piedi comunemente lo Zingaro, l'ha rappresentata in occhi, una fiaccola accesa con una benda sugli quadro di un occhio aperto sul petto. In un mano e vicmo a un Mignard raffigurata da una donna, una troce e ha il Nuovo Testaaltare, che regge un un fanciullo le porge ginocchia; mento sulle

calice,

due

altri

antica.

Un

altro

pittore

sostengono le Tavole delia legge con la rappresent seduta


destra,

n cuore
nistra,

nella

mano
la

liziano

raffigur

e una palma nella siin una giovane donna,

calice, e sostenendo con che con una mano innalza il con l'aiuto di due angeli. l'altra una croce enorme Diversi: Anelcerulea.

Vegetali:

Passiflora

portavano come segno presso gli antichi, che lo ne. libero, e non per ornamento, di fede dell'uomo Anche nella averne pi di uno. in origine, era lecito simbolo della tede. Bibbia l'anello preso quale dell hsi riferisce il detto teologi, cui, secondo Presso gli Date l'anello nella sua mano. vangelo: testamenti erano convahdate
lo

antichi,

le

tavolette

dei

da

sigilli

d'anelli

di sette

testimoni

quali

facessero

Bianco, colore dedicatole. fede del testamento fatto.

Cero,
d
fiori

391

simbolo della fede dei primi cristiani. Corona bicmchi, quale ricompensa. Corona di spine,
si

emblema della pjenitenza a cui la fede Fiamma, che jporta in mauio, simbolo dallo, emblema della religione. Libri,
do
la

sottopone.

dell'ardore.

ranrmientan-

Bibbia,
piegata.

le

tavole della legge,


dice:

vangeli.
la
i

Mano
ecco

destra

di lui la fede
riede.

Che

Virgilio

Ecco

destra,

noi portando

Dei, penati
In una

Ostia.
di

Specchio,

emblema
si

della verit.

medaglia
disco
re

Adriano

vede
(che

una
alcuni

figura

con

un

nella

mano

destra

vogliono
'

esse-

uno specchio), con accanto una colonnetta


della
rettitudine

dritta:

simbolo
antichi.

la

fermezza

della

fede.

Tripode, col fuoco sacro,


Vela,

allusione ai

sacrifizi

degli

simbolo della speranza.

Velo bianco,

con cui Numa ordin ai sacerdoti di coprire la mano destra, per indicare che la fede va riguardata con tutta sincerit. Vedi Fidio.

Fede

fallace.

Dice un proverbio. Non credere n a donna ne a grembiule; alludendo alla leggerezza e smemoratezza della donna che, talvolta, dimentiGrembiale.

cando mente

le le

cose
lascia

poste

in

grembo,
terra.

alzainlosi,

sbadata-

cadere a

Fedelt.
Animali:
Cane,
il

Socrate prende

la cui fedelt ben conosciuta. cane per simbolo del giuramento,

quando
getali:

esorta
in

d'essere

fedeli

obbedienti a

che tengono
di cuore.
rata.

mano

Veronica.

governo della citt. Pianta cui frutti sono


il
i

Ve-

coloro

in

forma

Diversi:

Anello, simbolo della fede giu-

Chiave.

- Wl Fedelt coniugale.
Artemisia. Allusione
alla

moglie del re Mausolo,


fiore.

che polla

il

nome

di

questo

Fedelt
re

di

messaggero.
sc^ra

Cornacchia

una colonna.

Narrasi

che

un

d'Egitto facesse innalzare una colonna quale mo-

numento a una cornacchia, per aver questa adempito con cura e fedelt l'ufficio di messaggero, volando e fermandosi dove era stata mandata.

Fedelt eterna.
Semprevivo.

Fedelt segreta.
Chiave e
sigillo.

Federico (Sanf).
fattagli.

Vescovo. Intestini, che escono da una Spada, con cui fu ferito.

ferita

Fedra.
Figlia di

Minosse e

di

Pasifea.

Vedi

Ippolito.

Felce.
umidi.

Pianta perenne che cresce nei boschi e nei luoghi Vedi Sicurezza Sincerit.

Felice (Sanf). Papa. Ancora,

oltre agli attributi del

papa.

Felice presagio. Calanto niveo.


Felicit.
I Romani la personificarono in una donna sopra un bel seggio, col caduceo nella destra e una grande cornucopia nella sinistra; il primo, emblema della

virt,

l'altra,

della dovizia.

Vegetali:

minore.

In

Oriente questo

fiore

rappresenta

Centaurea bene il

supremo e
Olivo.
figura con
in
si

303 -

Nelle monete di Antonino Pio

chiama centaurea del sultano. Cotogno. si vede una

un ramo d'olivo carico di frutti e di touna mano, e nell'altra il caduceo, con l'inDiversi: Agata, scrizione FELICITAS AVG. pietra. Nave, la quale figura in certe medaglie di Aglie

driano

e di

Augusto,

con l'inscrizione come sopra

Vedi Macaria.

futura delle anime. Colomba, inargentata davanti e indorata sup>eriorpiente nella parte di dietro. Simbolo biblico in cui,
Felicit

secondo
quiete

teologi,

la

parte inargentata
vita

raffigura
ci

!a
evi-

acquistata

nella

presente,

che

dente; mentre la parte dorata, non


stante,

visibile,

e s<^racio

indica

l'oro

promesso nella

vita

futura,

la

perp>etua

felicit.

Felicit passeggera.

Rondine, jperch
e
ci

ci

visita

nella

buona

stagione

abbandona

in

quella

cattiva.

Felicit pubblica.

Caduceo. Colonna. Nelle monete di Giulia Mammea, vedesi una figura col gomito appxoggiato sopra un capitello d'una colormetta e tenendo nella destra
il

CA

caduceo, con Tinscrizione FELICITAS PVBLIS. C. La colonna ha un significato relativo al

pubblico.

Felicit rinnovata.
Convallaria.

Felicit

suprema.
(Vedi Anime dei mmit).

Capricorno.

Femmina. Vedi
\

Peccato e innocenza.

^
Fenice.

394
j

anunali favolosi deldefinito malomo Vismo, marantichit. dagli Arabi non si conosce il nojnolo Ijismo, cio creatura di cui immagin della granme signora il corpo. La si ornata di una certa dezza di un'aquila; con la testa dorate, luminoso; le penne del collo cresta o ciuffo bianca, mescolata la coda le altre di color porpora; occhi scintillanti come stela penne incarnatine, e gli

Nome

del pi celebre fra

gli

le.
i

Si credeva
deserti
dell

abitasse che la fenice unica, isolata,


secoli.

Arabia, e vivesse diversi


ie

Plinio
al-

afferma che

fu posto
il

il

nome

derivato
i

da un

bero detto fenice, tra quelle che sono selstessa pabna. e ci perch quale moriva seccava e vatiche, se ne trov una la
poi

quale presso

Romani

era la

da

se stessa
il

rinasceva e rinverdiva.
derivi

Ahri

vo(glio-

no che

suo

nome

dal

greco phonix, rosso,

allusione ai Fenici,
la porpora.

La

do prevede che

quali furono i primi a scoprire i quanfavola racconta che la fenice, cala di morire si avvicina il tempo

contro se stessa si lacera, a terra, e col becco rivolto sangue, dal piena di plaghe versa molto e cos tutta e poi diventa quale prima nasce un certo vermicello, da cui e derivato un pulcino somigUante all'uccello col messe le penne, se ne va insieme 11 quale appena la dicesi essere prima nata

padre
fuori

fenice,

cello

dopo aver

dove sole spunta appena pervenuti, tosto che il padre muore e il nuovo ucdall'orizzonte, il Ovidio, la fenice, ritorna donde venne. Secondo sua lunga vita, comsecoli della
in

Eliopoli.

trascorsi

palma un nido fatto di posto alla sommit di una sopra questo m e mirra cassia, nardo, cinnamomo sua odori finisce il tempo della pone, e cos in quelli

vita,

395

nasce
peso,
alle

tiice

che dal corpo del jjadre subito

un'altra fenice, la quale,

dopo

essere cresciuta, e ac-

quistata

la

forza

sufficiente

per

sopportare

il

stacca

quel

nido

dai

rami,
(in

portandolo

davanti

porte del tempio del Sole

Eliopoli. citt dedicata

al Sole). Aggiunge che i sacerdoti d'Egitto con grande onore e riverenza prendevano questo uccello morto,

facendogli
animali

delle
sacri

essequie

misteriose,
fare.

che a molti

altri

costumavano

La credenza

comune vuole per che


prie ceneri.
lo

la fenice rinascesse dalle pro-

La

favola di questo pieraviglioso ucceldagli


scrittori

viene

anche menzionata
padri della
la

rabbini
I

dai pi antichi

Chiesa cristiana.
la

primi

ritenevano che
s

ragione per cui

fenice

vive co-

lungo temix), ed in certo modo esente dalla morte, perch fu il solo animale che non mangiasse del
frutto

vietato

Immortalit
rezione

del

paradiso. Vedi Ges Cristo Rinnovamento della vita Risur-

Speranza.

Ferdinando (San). Re di Spagna.


niere
ci
rie
i

Bandiera.

Egli

era

gonfalo-

Giacomo. Chiavi, ricordando che scacMauri dalla Spagna. Spada. Allusione alle vasue campagne in onore di Cristo contro Maodi S.
i

mettani.

Ferite amorose. Arco, attributo priiKpale del Dio dell'amore, il quale ferisce di lontano, come se una freccia uscisse
dagli occhi della persona amata, penetrando in quelH

dell'amante.

Mirto,

foglie

bucherellate;

delle ferite d'eunore, dell'affanno e della tristezza,


cui
gli amanti sovente, ono tormentati.

anblema da

per

il

desiderio

che hanno,


Fermezza.
so.

3% -

che mantiene stabili i bastimenti. BosChiodo, che ferma saldamente ci che unisce. Colonna, dedicata dagli antichi alla fermezza. Anche in diversi luoghi della Bibbia la colonna presa come simbolo di fermezza.

Ancora,

Fermezza Erma d'i

di

propositi.

Giano.

La mancanza

di piedi

e di

mani

denota che la forza d'animo non abbisogna d'altro aiuto per compiere ci che si proposto di fare.

Fermezza

nei fatti.
con un bastone
in

Uomo
Ferocit.

dritto

mano.

Montone. Questi animali, ancora pri\i un istinto combattivo cozzandosi ferocemente fra loro. Tigre. E' noto il detto
Animali:
corna,
di

rivelalo gi

poetico:
la

allattato

dalla

tigre

ferocit

di

qualcuno.
nati di

arcana,

per

esprimere
I

Vegetali:
gli

Quercia.

poeti

chiamavano
i

dura quercia,
in

uomini
;

sel-

vaggi, feroci e crudeli privi di ogni civilt

forse per-

ch

popoli

primitivi,
i

mancanza
figli

di

abitazione,
delie

solevano

ricoverare

loro

nelle

fessure

quercie o delle rocce.

Ferocit frenata.
Cavallo col freno
feroce e indomabile,
in

bocca; allusione a un uomo


che obbedisca per alla
leg-

ma

ge e alla

raigione.

Ferocit mitigata.
Tigre, animale feroce, sogigiogata al carro di

Bac

co;

perch
la

credevasi
crudelt

che
di

l'uso

mitigasse

un

moderato del vit animo Teroce. PlautJ

voleva che a un
vino, perch col

397

adirato fosse dato del

uomo molto

vino lavasse la bile.

Fepona.

Dea
deva
cato
loro
ai
il

protettrice

degli
orti.

schiavi

affrancati,

presie-

boschi e agli

E.ssendosi un giorno appic-

fuoco in una selva, ove aveva un tempio, coche si accfngevano a trasportare altrove la sua statua accorgendosi che il legno, di cui era composta,

rinverdiva,

cerdoti

abbandonarono l'impresa. I suoi sacarboni accesi senza camminavano sopra


i

abbruciarsi.

Ferrata. Vedi Prigione.

Ferro. Secondo
adoperasse
e gli

la

mitologia.

Vulcano
per
i

fu

il

primo che

questo

metallo
coltivare

voro

Dolore Morie Prova


Insolenza

strumenti

da

da guerra Vedi Crudelt LaIra Invdia Sdegno Rapina


far

armi

campi.

Strage.

Fertilit.
Vite carica di grappoli. Allusione alla grande pro-

uzione di
ronco.

questa

pianta,
nella

rispetto

all'esilit
si

del

suo

Dicesi

che

Frigia

%"idero

grappali

almente
arro.

voluminosi,

che

uno

solo

ne

riempiva

un

Ferula.
Pianta celebre nella mitologia, nella storia e nella
tedagogia degli antichi.
a
solidit
I

suoi fusti

hanno abbastan-

durezza e il peso di un astone ordinario. Gli adoratori di Bacco, nelle loro


aver
la

senza

este,

attere

andavano armati di questi fusti per potersi impunemente fra loro ubriachi. Gli impera-

tori

398

portavano uno scettro di ferula, quale emblema paterna, che corregge senza ferire. I poeti finsero che Prometeo avesse rinchiuso nel fusto midolioso della ferula il fuoco rapito dal Cielo
dell'autorit

per farne dono

Bacco

alla

Terra.

Vedi Ammonizione

Grammatica.

Fervore.
Rosso, colore dedicatogli.

Fessoti ia.

Dal
la

latino

fessus,

stanco.

Era presso

Romani
inlo-

Dea

dei
il

viandanti stanchi.

Anche

guerrieri
alle

vocavuio
ro

suo soccorso, per poter

resistere

dure fatiche.

Feste.

Baccanali Eleusinie Misie Palilie Matronali feste Priapee feste Quinquatro Saturnali.
Ipana

Vedi Ascolie

Festino.
banchetti,

Prezzemolo, con cui Greci s'incoronavano credendo che questa pianta avesse la

nei
vir-

t di eccitare l'appetito e l'allegria.

Fetsci.
Specie d'idoh dei
paragonarsi

ai

Negiri

di

Guinea, che possono

geni

degli

antichi.
feitisso,

La

parola fetiscio
in-

derivata

dal

p>ortoghese
divinila

cantesimo.
la

Quesbe
loro
in

che significa variano a secooida


consistono
in
in

del-

volont dei
gusci

sacerdoti:
in

animali
pietre,

disseccati,
in

rami d'albero,
ecc.,

montagne,

d'uovo,

ne hanno delle piccole

che

portano al collo o al braccio che sono d'ordinario frammenti di metallo o di conchiglie. La domenica negri si radunano ai piedi di un albero che chiamano albero dei fetisci; vi apparecchiano una lavo
i


la

399

imbandita di vino, di riso e di miglio; si passa giornata a ballare; un sacerdote, seduto sopra una specie di altare, fa offerte ai fetisci e spruzza
la

con acqua che estrae da un vaso in cui un serpente. Quest'albero un oracolo che si consulta in occasioni importanti, e non manca mai di far conoscere la sua risposta p>er bocca di un cane nero, che sarebbe il diavolo. Un enorme scoglio chiamato Tabra, sporgente in mare in forma di
gli

astanti

rinchiuso

penisola,

il

gran

fetiscio

della

Costa

del

Cajx.

Gli

rendono onori particolari, come al pi px)tente dei fetisci. Al Congo, nessuno beve senza fare un'offerta al suo principale fetiscio, che ordinariamente un dente d'elefante. Il feticismo, cio l'adorazione dei fetisci, una delle forme pi degradevoli delsi

l'idolatria.

Fetonte.
Figlio
del
di

Sole e di Climene.

Avendogli Epafo
Sole,

rinfacciato
tavasi,

non essere

figlio

del

come van-

and a lagnarsene con sua madre, la quale lo rimand al Sole, per sapvere dalla propria sua bocca la verit riguardo alla sua nascita. Fetonte noi
tard quindi a recarsi al palazzo del Sole, e lo tro-

v seduto sul suo trono rilucente per l'oro e

le
i

gemsuoi

me; appena che


-aggi,

il

Sole

lo

vide entrare depose

motivo della sua venuta, in segno iella sua paternit, giur per lo Stige di nulla ricue sentito
il

argli.

Allora
il
il

il

temerario

giovane
Sole,

chiese

permesso
ir-

l'illuminare
gli

mondo

per un giorno solo, lasciandoIl

condurre

suo carro.

obbligato da

evocabile
togliere
il

giuramento,
figlio

adoper

ogni

mezzo per

di-

da

cos

diffcile

impresa,

ma

tutto

u invano.

Fetonte, che non

conosceva

pericoli,

per-

sist

400
e

sal

nella sua
di

domanda
i

sul

carro;
questi

ma

inca-

pace
to, |x>

guidare

focosi

cavalli,

deviarono
in

dal solito cammino, e ora innalzandosi troppo

al-

minacciando
al

il

cielo d'inevitabile incendio, ora tropi

basso discendevano, disseccando


le

fiumi e brufino nelle


in-

ciando

montagne.
viscere,

La

Terra,

irritata

teme sue
sti,

and, a lagnarsi con


tutto
lo

Giove; quedell'universo,

per prevenire
di

scompiglio
dal

con un colpo
lirono.
lo,

folgore rovesci

carro

Fetonte

e lo precipit nell'Eridano, dove le Ninfe lo seppel-

Questa disgrazia scombussol talmente


fu
costretto

il

cie-

che Giove che


del
si

di

rifarlo,

fu

allora,
il

dicesi,

rimase un giorno senza vedere


in

sole.

Questa favola,
vinosa
mitigati
sole

sostanza,
i

simboleggia l'azione rocui


effetti

d'estate,

possono essere

da Giove con opportuni temporali.

FJaccola.
Presso
rali,

gli

antichi

si

portava la fiaccola

ai

fune-

erano per lo pi cerimonie notturne, sia perch serviva a dar fuoco alla pira; alla
sia iperch questi

quale

do

altrove la faccia.

Amore

Baccanti

Ecale
bert

Segnale d'attacco
yerit

Amor Como Imene Luna Morte Nozze umano


divino

il

portatore della fiaccola

dava fuoco volgen

Vedi Amanti morti

Amore

reciproco

Auror.

Bellona

Cerere

Giovanni Battista {San) Lucina


Sonrfb

Li-

Spirito

Vesta

Vita.

Fiacre
ture
di

(San).
il nome di fiacre fosse dato alle vetpiazza perch furono da principio destinate
i

Si vuole che

a portare fino a S. Fiacre

parigini che vi

andavano


in

401

pellegrinaggio.
il

Corona,

atribuendogli
Peritola

la

leg-

genda
Il

titolo

di

principe.

Libro.

di

rame.

santo patrono dei calderai. Sedile di pietra. Nella

cappella di questo santo a S. Fiacre, esiste una pietra su cui


rire
i

fjellegrini si

seggono devotamente secondo


altri,

p>er

guapro-

dalle

emorroidi

o,

di

una speae
il

di

male detto San Fiacre. Vanga,


giardinieri.

F>er

essere

tettore dei

Fiala.
Recipiente
di

vetro

in

forma

di

piccolo

pallone

sormontato da un collo dritto e

sottile.

Vedi Medicina.

Fede
Fico.
e

Fiamma. Vedi

Avvenimento propizio

Iconologia

Collera

Vesta.

Fichi secchi.

Vedi Autunno

Bacco.

Dicesi che sotto un fico venissero allattati

Romolo

Remo

st'albero.
stito
Il

da una lupa, e celebre perci divenne queTacito racconta che dopo aver questo esianni,
il

830

secc, poi
fico

fu

veduto
di

rinverdire.

fatto

che

della piazza romaina


la

fu

qui/i
sotto

piantato per
il

conservare

memoria
e

quello

quale,

per

popolare

tradizione,

voleyaisi

che fostagliavasi

sero stati

allattati

Romolo

Remo. Non
vecchiaia.
altro.

mai,
secco,

e
i

si

lasciava morire di

Quando
Si

era

sacerdoti ne sostituivino un

chia-

mava

ruminale, da ruma, mimmella. Il fico detto Navio era quello che Tarquinio Prisco fece a Roma piauitare nel comizio ove l'augure Azio Navia aveva

Icon

un

rasoio

tagliato

in

due
i

p>arti

una
di

cote.

La
nella

credulit

pop>olare

riponeva

durata di quest'albero. Vedi


Cerere
26

Corona

di fico

Adamo Bacco Dolcezza Dolcezza

destini

Roma

Q. ROXCHETTI.

402

della verit

Libidine

Dolcezza

tolta

Presagio di beni

Foglie di fico
Priapo.

Fico selvatico. Vedi

Caprifoglio.

Ficoide. -Vedi Mesembriantcmo.


FIdio.

Dio che presso


mento
della

Romani
di

presiedeva
a

al

manteniun'alle-

fede;

cui

esiste

Roma

un uomo sbarbato, con l'aspetto per d'et matura, presso il quale posta una figura, con la parola HONOR. Questa porge e prende la mano a una donna in sembianza di una vergine, con la parola VERITAS. E nel mezzo a queste due
gora, consistente in
figure
si

vede un fanciullo, con


si

la

parola
tre

AMOR.
virt sola

E
no

tale
le

composizione mostra che queste


inviolata;

cose su cui la fede


cio
la

appoggia e che
verit

conii

servano
desiderio

nelle

promesse,

devono reggersi reciprocamente, ma se l'amore non interviene col suo favore, facilmente la fede si rompe; perch la verit gedell'onore,

nera
trisce.

la

fede,

l'onore

la

mantiene,

l'amore

la

nu-

Fiducia.
Amalista.

Fieno. Vedi Fascetlo


Fierezza.
Camelia.
Figli.

di

fieno

Manipolo.

Vedi Abbandono
philos,

dei figli,

Flladelfo.

Dal greco
ta
i

amico

e adelphos, fratello. Pian-

cui

rami,

naturalmente scostati l'uno dall'altro.


hanno
sieme.
la

403

tendenza

ad

avvicinarsi

intrecciarsi

in-

Vedi Amore

fraterno.

Filatterio.
Pezzetto di pergamena su cui gli Ebrei scrivevano qualche passaggio della Scrittura, e che essi
attaccavano
al

braccio

Vedi Gabriele

{San)

alla

fronte

Profeti

come

amuleti.

Reilorica.

Filemone

>

Bauci.

Questa coppia viene celebrata nella mitologia come modello dei costumi semplici e puri, e di rara ospitalit. Viaggiando Giove e Mercurio sotto forma umana nella Frigia, non trovarono chi volesse dar loro ricovero; ma capitati nella capanna di Fi-

emone
sti

e Bauci, furono ospitalmente ricevuti


i

da que-

due coniugi, che lavarono loro piedi, e misero loro davanti un parco pranzo campestre consistente
in

frutta,

miele e

latte.

Commossi
si

divini

viaggialoro
coil

tori

da tanta
la
il

cordialit,

fecero

presto a

noscere,

prima volta col far nascere,


vino
i

durante
a

anchetto,
osi

misura che

si

beveva.
tosto

Avveduprendere

di

ci

due vecchi,
corse
a

corsero

'unica oca che avevaro in Ccisa per sacrificarla agli


!)ei;

ma
i

l'oca

rifugiarsi
i

in

seno a Giove;
ospiti

quindi

due

numi condussero
e

loro

un

nonte vicino,
)ieni

mentre questi
sii

si

stavano guardando
il

di

meraviglia,
ai

Dei

affondarono
in

villag-

io

che era

loro piedi, eccetto la

capanna di

File-

un magnifico temio. Inoltre Giove disse loro di chiedergli qualunque vore desiderassero, che egli li avrebbe soddisfatti; [la quei modesti e contenti vecchi chiesero solo di
ere sacerdoti di quel tempio, e morire tutti e

one e Bauci, che convertirono

due

404
insieme. Vennero appagati, e dopo essere vissuti in una lunga e beata vecchiaia, un bel giorno, mentre
se

ne stavano seduti
si

davanti alla porta del

tempio,

avvede che Bauci si trasformava in un tiglio, e Bauci si accorse che suo marito diventava una quercia. Allora tutti e due a un tempo
ecco che Filemone
si

diedero e ricevettero parole di vicendevole addio,


cos

cambiati,
alberi sacri

furono

poi

lungo

tempo

venerati

come

davanti a quel tempio.

Filippo (San).
Apostolo.
tate dal

Drago,

uscito
le

dall'altare

di

Marte
risusci-

e che uccise diverse persone,


santo,
di

quali

furono

all'estremit

dopo aver scacciato il mostro. Tau, un lungo bastone. Vedi Apostoli.

Fiira.
Figlia dell'Oceano.

Fu molto amata da
insieme.

Saturno.

Opi avendoli
in

sorpresi

Saturno
e

si

trasform

cavallo per fuggire pi presto,


le

Filira

and va-

montagne, ove diede alla luce il centauro Chirone, ed ebbe tanto orrore d'aver messo al mondo un tal mostro, che preg gli Dei di trasformarla in ippocastano.
Flilide.

gando per

FigHa
i

di

Licurgo

re

di

Tracia.

Avendo

concesso

suoi favori a

Demofoonte,

figlio di

Teseo, col pat-

to che la sposasse al suo ritorno da Creta, vedendo che tardava troppo, si impicc, e fu cangiata in mandorlo. Demofoonte bagn poi quell'albero col suo pianto, il quale com\nci subito a germogliare.

Filo. Vedi Fato.

Filo a piombo.

Vedi

Architettura.

~
Filomela.
Figlia di

405

Pandione
re

re

d'Atene, e sorella di Progne,


Tracia.

moglie di Tereo
e

di

rivedere la sorella,

preg Tereo di andare

reo la viol,

condur seco Filomela. Ma e perch non potesse parlare le tagli la lingua. Filomela per per mezzo di un ricamo
l'infame offesa,
e
unitesi

Progne desiderando in Atena durante il viaggio Te-

manifest alla sorella


vendetta uccisero
giare
il

alla

piccolo Ito, e lo diedero a

manProdalla

a
gli

Tereo.
poll

Dopo
ancora
il

averne molto
la

mangiato.
ragazzo,

gne
quale
nero

testa

del

riconobbe

proprio
le sorelle,

figlio.

E
in

mentre
uccelli.

Tereo
Pro-

correva per punire


tutti

le

quali fuggivano, ven-

e tre dagli

Dei trasformati
e

gne

in

rosignolo, e fugg nei boschi per piangere Ito;


in

Filomela
quale,

rondine,

come
upupa,

tale

si

lagna,

garrendo
pu.

cio quasi con la lingua mutilata, dal perfido Tereo,


il

cambiato

in

va

gridando pu,
stata
e

dove? dove? quasi cercando Progne Secondo altri mitologi. Progne sarebbe
cio

e Filomela.

biata

in

rondine.

Filomela

in

rosignolo

camTereo in

sparviero.

Filomena (Santa).
Diocleziano,
collo,

Vergine e martire, fu decapitata. che voleva violarla, le


per gettarla poi nel
la

Ancora,
fece

che
al

legare

Tevere. Angeli, che sal-

varono

santa,

liberandola dall'ancora. Frecce ar-

roventate con cui doveva essere saettata,


partirono dall'arco,

ma
di

che non
le

si

rivolsero

contro chi

sca-

gliava
\

sulla

martire.

Ciglio,

emblema

verginit,

Palma

del

suo martirio.

Staffile.
staffili

Nuda

legata

lun palo, fu flagellata con

piombati e di ferro


chiamati scorpioni.
gettata in carcere,

406

ove

Piena di ferite, la santa venne le apparvero due angeli, unrisanandola.

gendole tutto

il

corpo,

Filosofa.

Fermezza
mette
false
in al

di

ragione,
degli

elevazione
accidenti

di

spirito

che

di

sopra
del

della

vita

e delle

opinioni

voilgare.

Raffaello

la

personific

una giovane donna,


omiata di figure

marmo
tro

una sedia di rappresentanti Artemide Efeseduta

sopra

siaca, vestita

d'una
e
e

stoffa su cui figurano tessuti


libri

quatcol

elementi,

avente dei

sulle

ginocchia,

titolo

Naiuralis

Moralis.

Ha

accanto

due

puttini
di

che reggono delle tavolette; su quella del puttino


sinistra
si

legge Causarum, e su quella del puttino a

destra,

Cogniiio.
trovi.

Pino, albero che

si

eleva ovun-

que

si

Filosofa morale.
Allegoricamente,
figure simboliche,

viene

rappresentata

con

quattro

cio:

Fortezza,

Giustizia,
si

za,
ta

Temperanza;
la
filosofia

cardinali virt, su cui

Prudenpoggia tut-

morale.

Fine,
Capitello,

che corona e
finita:

finisce

la

colanna. Piedi.

qual segno di opera

una volta usavasi l'espressione ad calcem, per significare che un affare, o una
finita.

opera era

Vedi Principio
alle

e fine.

Finezze.
Volpe. Allusione evidente
li

furberie proverbia-

di quest'animale.

Finocchio,
liquore

Pianta aromatica dai cui grani piccante. Vedi Forza,

si

fa

un

eccellenti

- 407

Finzione. Datura stramonio.

Fionda o frombola.
Strumento di corda o di cuoio da lanciare sassi o palle di piombo, usato dagli antichi. Vedi Davide

Forza

Litigioso.

Fioraiiso u Fior d'ali so. Vedi Centaurea.

Fior cappuccio.

Vedi Aquilegia.
Vedi
Passiflora.
Bellide.

Fior di passione.

Fior di primavera. Vedi

Fiore di arancio.
Verginit.

Flore
Fiori

di cacto.

Vedi

Corona di fiori Aria Giovent betta d'Ungheria (Sant') Odorato. Maggio

Vedi

Uomo

raro.

Elisa-

Lussuria

Fiorrancio.
taliere

Vedi Calendula.
Cristo

Fiume. Vedi Ces


{San).

Ciuliano

F Ospi-

Fiumi.
Presso
agli
tutti
i

popoli cintichi

fiumi parteciparono

onori divini; e furono consacrati

come

figli

del-

l'Oceano e di Teti. Quanto ai fiumi le cui acque avevano qualche cattiva qualit, si dicevano fiumi dell'Inferno. Gli attributi dei fiumi in generale sono:

emblema della fertilit del terreno che Corona di canne per essere la canna simbolo dell'acqua. Urna versante acqua, e su cui ordinariamente si af^xggiano fiumi. Vedi Acheloo Aci Arno Eufrate A^i7o Po TeCornucopia,
attraversano.
;

vere.

~
Flamini.
Ordini
di

408

Roma,
istituiti

sacerdoti

dell'antica

da

Pompilio. Ogni Flamino era destinato al servizio di qualche particolare deit; e godevano gran
reputazione,
le

Numa

loro
e

mogli,

dette

Fiammica,
I

assistesi

vano
di
il

ai

sacrifici

altre

cerimonie.

Flamini

distinguevano

per

im

pileo

cappello

particolare,

forma conica, color di fuoco, che fermavasi sotto mento; era formato di pelle di agnello, e aveva alla sommit un grosso fiocco di filo o di lana. Il loro numero, che originariamente era solo di tre, crebbe poi secondo che si introducevano nuove deit; e in ultimo anche gli imperatori, venendo dopo morte deificati, avevano un Flaminio a essi destinato.

Flammeo.
Velo
giallo

fiammante che

le

sp>ose

giorno del matrimonio.

Vedi Imene
nella

Nozze.
in

portavano nel

Flauto. Questo strumento usavasi


le

maggior parte
e

del-

cerimonie greche e romane,


di
in

come

occaisione di
tutto
nei

nozze,

espiazioni,

di

sacrifizi,

sopra

funerali,

cui oantavansi le nenie, che richiedevano


flauti.
il

necessariamente l'accompagnamento di

Di

qui

venne
terpe.

il

detto

ormai

conviene

mandare
di salute.

flauio,

quando un malato era disperato

Vedi Eu-

Flegetonte. Fiume dell'Inferno, ed


que esalavano
ardente.
piante,

era

uno stagno
e
il

le

cui ac-

vapori

solforei,

cui

fango era
alberi

Sulle

sue rive

non crescevano

Flegone,

409

Uno

dei

cavalli dei

Sole.

Flessibilit.

Butomo,

allusione

alla

pieghevolezza dei rami di

questa pianta.

Flora.

Dea molto
deva

antica dell'Italia centrale,


fiori

che

presie-

allo sbocciar dei

e alla primavera. Rapita

da
del

Zefiro,

che la fece sua sposa, non solo la dot


di

privilegio

presiedere

ai

fiori,

ma

di

quello

ancora assai pi gradito di godere di una perpetua


giovinezza.
la

Alcuni credettero che questa


Greci.

Dea
in

fosse
di

Clori

dei

Rappresentasi
fiori,

sotto

l'aspetto

bella
no,

Nmfa

coronata di

avendone anche

ma-

ha per

con una veste dipinta a fiorami di ogni colore, attributo \m canestro di fiori. Flora aveva
e
in

un suo sacerdote,
!?nnissime feste
cette Florali,
la

suo onore
aprile
al
1

si
.

dal

28

celebravano somaggio, le cos

cui origine sarebbe la seguente.

Un

sacerdote d'Ercole,
solo,

trovandosi

un giorno
al
il

nel

tempio

per passare
ai

il

tempo, propose

partita

dadi a condizione che se

suo Dio una Dio perdeva,

avrebbe dovuto dare qualche segno che manifestasse


di
le;

concedergli cosa degna della grandezza di Erco-

ma

se vinceva, egli

gli

preparerebbe una sontuo-

sa cena, facendo intervenire

una

delle pi belle

donlui

ne che potesse trovare,

la

quale resterebbe con

Poi cominci a giuocare tirando i dadi con una mano p>er se, e con l'altra per Ercole, e
notte.

una

fisult

che nantenendo

il il

Dio

fu

vincitore;
ch'egli

per cui

il

sacerdote,

patto,

stesso

propose,

appa

ecchi la cena dovuta, con un letto magnificamente


ornato, e fatta venire
ta Laurenla,

410

donna, chiamacompiacevasi
nel
di-

una

bellissima

la quale segretamente
favori,
la

spensare

suoi

chiuse

tempio

con

Ercole, lasciandovela sola quasi tutta la notte.


ra la

Narfacile

favola che Ercole l'avesse molto


le

cara e che

perci
e
in

apparve
al

ordinandole

di

mostrarsi

piacevole

primo
spuntare

che

incontrasse
ci
il

andando
che
ella
si

piazza

allo

dell'aurora,

fece; e incontr

un Tarrutio

ricchissimo,

quale

invagh di
lasci

lei

e l'am tanto, che

venendo a morte

la

venendo
erede

erede della maggior parte dei suoi averi, dicos assai ricca, e morendo poi fece suo
il

popolo

romano;

il

quale

l'ebbe

perci

in

grandissima
forse di
il

venerazione

sempre,

ma

vergognandosi
le

far tanto onore a

una
le

metetrice,

cangi
fe-

nome chiamandola
in

Flora, e

furono ordinate
si

ste,

cui s'incoronavano le porte delle case,

por-

tavano corone

in testa, e in queste feste, celebrate con grande lascivia dalle meretrici, facevansi cacce di lepri e di caprioli, perch questi animali erano]
^

custoditi

nei

giardini

sotto

la

protezione

di

questa]

Dea.

Fo.
Sotto questo nome Sua madre trovandosi
i

Cinesi adorano
incinta
di
lui,

commercio con un elefante bianco, di inghiottire uno di questi animali, favola che dii de luogo agli onori che i re indiani rendono aj elefanti bianchi. Fo usc dal ventre di sua madl
dal lato destro.
era
fece
cos
sei

Dio Budda.l sogn di aver o secondo altr


il

Fin dal momento della sua nasciti


che che
e

robusto
passi,

camminava. Si racconta ci con una mano mostrando

cielo
role:

4M

facesse udire queste padi

e con

l'altra
il

la

terra,

Io sono

solo

degno
ie

essere

onoralo sulla

lena.
li

A
i

diciassette anni spos tre donne,


tre

con

le

quaabi-

visse

anni .Poi
solitario

abbandon
si

and ad

tare

un luogo

con quattro
trent'anni

filosofi,

dei quali
inspirato,

scguiva

consigli.

sent

prese

il

nome
di

dottrina,

Fo, e cominci a predicare la sua popoli con un gran facendo trasecolare


di
i

numero
nit,
cinesi,

prestigi.

Malgrado

la

sua
I

pretesa

divi-

Fo non

fu esente dalla morte.

bonzi, sacerdoti

assicurano

che

pass successivamente nel

nacque ottomila volte e che corpo di un gran numero


Per-

di animali, prima di elevarsi alla dignit di Dio.

ci egli rappresentato sotto

forma
ecc.

di

un elefanle, di

un drago,

di

una scimmia,

Foca.

Sp>ecie di

mammifero marino. Vedi Pe//e


Vedi
Generazione

di

Foca

Sonnacchioso.

Foglie di fico.
Partenza

Penitenza.

Foglie morte. Vedi Malinconia Foglie verdi. Vedi Speranza. Folaga.


cesi
le

Legge

Tristezza.

Uccello acquatico della famiglia delle

anitre.

Diin

che

le

folaghe siamo prodotte senza uova; alcuni


conchiglie

fanno provenire dalle


altri

che trovansi

mare,
tissimo

vogliono che esista un albero somigliamsalice,


il

al

cui

frutto

si

cambia

in

folaga,

le

foglie

di

quest'albero

che cadono

nell'acqua

producono pesci. Altri ancora dicono che le folaghe si formano nel legno in corruzione, mutandosi il legno imputridito in veime e questo in uccello. N

4J2

basta; si racconta che un prete avendo pescato una grande quantit di alghe e canne marine, vide ali.
estremit
le

delle

loro

radici

certe conchiglie
si

singolari,

quali essendo state aperte,


di

trov dentro un uc-

cello invece

apparenza

un mollusco. Vedi Ercole poca essenza Sciocco.

Mol*a

Folgore.
Folla.

Vedi Fulmine.
rappresenta
e
in

Personificata,

si

buffone
sonagli.

in

mano,

con uno scettro da capo un berretto ornato di


i

Aquilegia del Canada; pianta


allo

cui
dei

fiori

bizzarri
foni,

rassomigliano alquanto

scettro

buf-

emblema

della follia. Cavallo di legno, che essa

cavalca.

Fontana. Vedi Berta Bruno {San)

{Santa)
Clotilde

Bonifacio

{Santa)

{San)

Davidei

{San).

Fontanali feste.
Feste in

onore delle Ninfe che presiedevano


il

alle]

fontane. Si celebravano

giorno

3 di ottobre. Quel

giorno gettavansi nelle fontane delle ghirlande con cui


in

seguito

venivano coronati

fanciulli

Fonte battesimale.
Vaso
di di pietra

o di metallo

in

cui serbasi l'acqua

benedetta per battezzare nelle chiese parrocchiali. VeBattesimo.

Forbici.

Vedi Parche.
fratello e spjoso

Forchi.
Figlio di Nereo,
di

Cheto; coppia
per
cui
di
il

che

rappresentava
si

quella
mostri,

terribile

forza,

mare

popola

di

atterrisce

l'animo

chi

su di esso
stri
si

413

avventura. Forchi era


il

il

cap>o i tutti

mora^;-

marini, che eran detti


il

suo esercito, e Cheto


di questi mostri.

presentava

mare come patria

Forcone,
Arnese
rami
di

ferro

con manico
rebbi.

lungo,

due o

tre

accuminati

detti

Vedi Diavolo.

Forestiero. Lupo, in opposizione


tadino;

del

toro,

simbolo del
storiella.

cit-

come

risulta
gli
il

alla

seguente
e

Danao
Argo;
metdi
fine

movendosi contro

Argivi,

chiedendo che fosse


in

scacciato Gelanore,

quale signoreggiava
lupo,
asfjettava
il

avendo veduto combattere un lupo e un


tendo
questa
re,

toro,
la

se

in

luogo

del

battaglia.

E^seijdo

poi

lujx)

stato

vincito-

promesse un tempio
far credere
ai

ad Apollo

Licio, allo scopo

di

cittadini

che quel segno era manlui,

dato dagli Dei per mostrare che


se

Danao, dovescredettero
facil-

essere vincitore;

cittadini

lo

mente,
tenuto

facendo
per
il

Danao
toro,

imperatore.
visse

perch

Gelanore fu ricon loro; mentre


il

Danao
ri.

fu preso per iorestiero perch venuto di fuo-

Uccelli Narraisi che Alessandro


edificare
la
citt

Grande
Egitto,

volene
gli

do

di

Alessandria

in

architetti

non trovando gesso ne


segnare

terra

biuica in nesalla fa-

sun luogo per tracciare la picmta,


rina,

ricorsero

spargendola per
citt.
ivi

confini
uccelli

delle
si

mura

della

Ora avvenne che


gli

gli

raduna-

rono

da ogni parte per


citt

cibarsi

di

quella farina;

e da questo fatto

indovini predissero

ad Alessanessere

dro che la

doveva prosperare ed
le

nutrice

e madre di tutte

genti,

e che della
i

fertilit

del

suo terreno dovevano usufruirne

forestieri.

414 --

Forma. Vedi Materia


Formica.
Effetti della

e forma.

Vedi Abbondanza
concordia
e

Devastazione

instancabile

zione

mento

Frequenza Lavoro Morte


Salvezza.

della

discordia

degli uditori

Piet


si

Fatica

Investiga-

Provvedi-

Fornace.

Dea
pane.

che presiedeva

ai

luoghi

dove

cuoceva

il

Fornello.

Vedi Clibano.
la

Forte. Cammello, per


tare
il

sua forza di resistenza nel por-

carico per pi giorni di seguito;


la

sopportando

pazientemente

fame

e la sete.

Fortezza.

La
dinali,

fortezza,

considerata

come una
sotto

delle virt cardi dorma una mano

viene

rappresentata

l'aspetto
in

armata di scudo della Fede, e tiene la spada fiammeggiante. Agata.

Fortezza d'animo..

Uomo
me ma
un
more.

seduto su un cammello fermo,

Incudine
te
;

Allusione a un

uomo d'animo

fortissimo,

che non

affronta impavido qualsiasi colpo di sventura

distico greco dice:

A^ teme incude strepito o rufurore.

A^ saldamente altrui forza,

Cicerone:
la

Assidui a

un'opera d

notte,

battendo
chi
affati-

medesima incudine; volendo alludere a


lo

candosi continuamente raggiunge

scc^o

prefsso.

Fortezza d'animo
Cinghiale
e
leone.
in

indebolita.
Allegoria
di

persona

ardita

che

si

scoraggi

circostanze impreviste; p>erch di

cesi

che

il

leone

malvolontieri

affronta

il

cinghiale,

e che una volta volendo assalirne u.io, vedendolo arricciare le setole, se ne fugg.

Fortificato contro
Riccio.

pericoli.

una persona sicura dalle insidie, dai p>ericoli e da qualsiasi caso di sfortuna perch si vuole che questo amimale, sentendo l'odore delle bestie che lo cercano, o il latrare di un cane, si raccoglie in palla, rizzando le spine per sua dife
Allusione
a
sa,

rendendosi cosi riparato e sicuro contro qualun-

que pericolo.

FoKifcazione. Corazza. Nel senso morale,


arti
vitali.
Il

la

quale difende

le

filosofo Antistene disse essere la


si

virt

arma
a e
lo

(corazza), che non

toglie.

Perch

la spa-

scudo possono sbalzare e perdersi;


la

ma

le

rmi della sapienza sono ferme e sicure

Gli antichi
(difeso
la

onevano
Jalla

sede
;

della

sapienza nel

petto

corazza)
stessa.

anzi

talvolta
disse:

preso
eri

per
gi
tu

sa-

)ienza

Orazio

Non

corpo
gu-

enza petto.
cio in

Testuggine, per essere riparata dal


resistere

modo da

a qualsiasi f>crcossa.

'ortuna. Questa Dea, dispensatrice del bene e del male, nne talora rappresentata con due facce, una bianla buona, l'altra nera, la cattiva fortuna. Nei armi antichi si vede seduta quale donna onestaente vestita da mal-ona, mesta in viso e sconsoladavinti alla quale si trova una giovane bella. ga d'aspetto e lieta, che le d la mano destra, la ale raffigura la Fortuna presente; e di dietro si e un'altra fanciulla, malinconica, ap>poggiata alU

--

416
rappresenta la Pa-ata

sedia della

matrona,

Fo

cieca e calva anche rappresentata tuna Essa venne un, quali poggia sopra uno dei le aU ai piedi, la Sciti rappresentavano I

r \1\
su

l'altra

in

aria.

un Cd vali

frecce-

in

atto

di

col-

r' ^: Sa o"r
sitava
la

Fortuna non i r;::ra/aTvero ip Riana. Allora si rapP. Livi oca una donna m pd,

Sa

Dea

sotto l'aspetto di

::"

rXi
ael

Lfed

.1

palla e la ruo.. beni materiali; la

d,nstab,Ut e (u.acit; umane. governo dell, vicende

^-la

^-!,
suS

^-^PP^f"S
"ent

.ione

comune

consiste

-"XTa

rr^^^:=;-^tvX-:q
r.r:=:e:r'a:rc:ir:n^^^^^^^^^ m una donn la rappresent Ina Alberto Durer .-"-r;a.^c le ali, -pnrano
sinistra

briglia.

Un

= rappresento altro pittore

un vaso prezioso.

lasciando data su una roccia,

.H^;;:' ^'\ "f F"^ ^ cadere d^Ua mano d


",",

'

Ta

una corona, uno


delle spine

scettro,

dei pezz,
sinistra.

doro, e por-

gendo

con

la

mano

Ved. Cup,Jo


e fortuna

417

tuna

Incostanza della fortuna

Mala-For-

Sorte.

Fortuna e Amore.
Dkesi che in Egira esistesse una statua della Fortuna con la cornucopia in mano, con accanto un

Amorino
che,
in

alato,

seduto;

con cui
la

si

voleva mostrare
la

amore, poco vde

bellezza,

passione e

la gentilezza, se

non

si
il

protetti dalla Fortuna; poi-

ch,

senza ricchezze,

solo

tive per le

donne
per
il

volubili,

che non

amore ha poche attratsi danno per pas-

sione,
ti

ma

nella

cornucopia.

danaro e preziosi doni, simboleggjiI Latini chiamavano fortima le

ricchezze.

rtuna prospera. Capricorno (vedi Anime Gru lo.


Dio
si

dei morti).

protettore delle porte che, girzmdo sui cardini,


si

aprono e

serrano,

dette dai

Latini fores.

Fona.
Personificata
di leone.
in

Elrcole.

Uomo

Botticelli la rippresent

con la lesta con una donna ro-

un trono. Rubens la figur in una sul quale disegnato un leone. La si vede rappresentata da una figura vestita di pelle di leone, sostenendo con una muio la base di una colonna, tenendo nell'altra un ramo di quercia. Animali: Rinoceronte. Vegetali: Finocchio,
busta seduta

su

donna con uno scudo,

:he

gladiatori

mescolavano

Forza,

vincitori

ai loro cibi per acquistare erano coronati di questa pimta.

Quercia,

albero

resistentissimo,

consacrato a Ercole.

Diversi:
il

Barba, ornamento

attrae
27

ferro.

virile. Calamita, che Clava, principale attributo di Ercole

O. RoxcnBTTi.


Colonna, che
pollice
la

418

Corna. Fionda, allu stretta in pugno, col


i

Forza
il

sostiene.

sione a Davide. Pollice.


alzato,
il

Mano
presso

quale,

Latini,

era
forte

consi-

derato come
altre dita,

pi utile all'uomo, e pi

delle

attribuendogli inoltre una specie di domi-

nazione nella mano.


forza.

Smeraldo, pietra dedicata

alla

Spalla, simbolo biblico di forza e vigore.

Forza d'animo.

Vedi Fortezza d'animo.

Forza del corpo e dell'animo.


Cinghiale e leone aggiogati insieme:
presenta la robustezza del corpo;
il

il

primo rap-

secondo, la virt

e forza d'animo.

Forza dell'eloquenza.
Gli antichi
buto,
eretto,
la

rappresentavano con Mercurio bar-

vecchio e di corpo macilente,


cio
in
I

ma

col

questa

sola

parte giovane:

membro emblema

della forza.

Francesi invece ricorrevano a Ercole,

ritenuto pi gagliardo di Mercurio, raffigurandolo co-

me un
li

vecchio quasi decrepito, calvo, con pochi capelcol

in

testa,

viso di colore scuro,

tutto

crespato e

rugoso, vestito di pelle di leone;


stra
la

dandogli nella desinistra;

clava

un arco nella
agli

portava

la

faretra

pendente
quali

omeri,

e aveva
attaccate
se

molte
alla

catene
lingua,

d'oro e

d'argento sottilissime,
tirava
dietro

con

le

molte p>ersone,
Si pi

che

sembravano
l'eloquenza

per seguirlo
vecchia

volontieri.

raffigurava
perfetta
nei

perch

vecchi che nei giovani.

Fulmine;
Manda
in

essa

allusione alla for-

za dell'eloquenza che percuote l'animo degli uditori.

Nella Bibbia

si

legge:

fuori nubi dall' eslrei

mit della terra,

converte

pioggia

lampi.

Dove

per
la

419

le nubi s'intendono gli uomini santi, per i lampi forza di persuadere, e per la pioggia, l'eloquenza. e

Forza

stabilit.
su
cui

Elefante,

seduto un uomo.

Forza vinta dalla sapienza. Leone prostrato con le gambe davanti


te

a terra, avenprincipale

sul

capo un caduceo

dritto;
;

attributo

di
la

Mercurio. Dio dell'eloquenza il leone simboleggia forza. In una medaglia d'Antioco, si vede un leogli

ne chinato a terra, e una civetta che


la quale simboleggia

vola sopra,
sapienza.
del
il

Minerva,
in

Dea
sia

della

Alcuni vogliono invece che ci


crepuscolo
vespertino,
cui
il

un'allegoria

leone simboleggia

sole e la civetta la notte.

Forziere, Cassa di legno o


di Avarizia.

di ferro per

chiudere denaro. Ve-

Fosforo.
Figlio di
di

Eos (Aurora)
suo

e d'Astreo o. secondo altri,


lo rap

Cefalo; dicesi che Venere

giovane e lo
pari
di
in

fe-

ce

guardiano del

tempio.

Al

Espero,
figura
di

rappresentavasi questa stella del mattino


bel

giovane, con una

fiaccola in marno.

Fosforo era

chiamato Lucifero dai Latini.

Fossa. Vedi
{San)

Faticoso

Giovanni

Evangelista

Massonera.

Fotochi.
Divinit straniere introdotte nel Giappone.
di

Un

Dio
terra

questo

nome separ
era
lo
tentati,

l'isola

di

Fungo

dalla

ferma.

L'idolo

d'oro massiccio;

alcuni

ladroni

ne furono

rapirono e portandolo in luogo

cos nascosto,
tochi,

420
si

Foin-

che non
si

potuto pi trovarlo.

sdegnato,

vendic

facendo
che univa
il

dalle

onde

ghiottire la lingua di terra

l'isola al

conti-

nente,

indi
di

ebbe cura

di togliere

suo

idolo

dalle

mani
lo

quei profani,
galleggiare

fece

sulle

quantunque massiccio, egli acque e approdare senza

umano concorso
Fragilit
Animali:
tela.

all'isola di

Mettogawma.

umana.
Ragno,
allusione alla fragilit della sua

Vegetali:
;

Canna, simbolo
'^fiore

biblico.

Carciofo

selvatico

allusione al suo

color porpora, sboccia-

to fra le spine,

che presto
speranze,
gli

si

imbianca, ed portato
e
alla

via
nire

dal minimo soffio di vento; similmente allo svadelle

umane

facilit

con

cui,

per ogni minima causa,


vita.

uomini spesso perdono

la

Rosa. Fiore grazioso, odoroso; ma di breve durata; paragonabile al bene fugace della nostra vita:
L'et d'un giorno solo della rosa:

'

N
La
Diversi:

prima

naia,
si

che vecchiezza opprime


e graziosa.

belt sua

vaga

Bolla di sapone, o d'acqua, simbolo eviden-

te della fragilit

umana.

Fragola.
Questa pianta ebbe il nome dalla particolare fragranza dei suoi frutti. I medici antichi attribuivano molte virt alle diversi parti della fragola. Vedi Delizia Primavera.

Framea.
Specie di dardo o spiede, usato dagli antichi come

arma. Vedi Morte.

Frammassonera.

Vedi Massoneria.

421

Francesco d'Assisi (Sani'). Fondatore dei frati minori. Fu battezzato col nome di Giovanni, ma fu poi soprannominato Francesco,
forse perch

impar con

facilit

la

lingua francese.

Animali:
tutti
i

Agnello (simbolo del Redentore), e che giorni andava a messa e s'inginocchiava alla

elevazione dell'ostia. Asino. Bue.


tale
il

Un

giorno di

Na-

santo fece assistere alla messa questi due ani-

mali
la
fico
to,

in

memoria della
che

nascita di Ges. Cicala.

Narra
su

leggenda

quest'animaletto,

cantando

un

contiguo alla celletta di Francesco, col suo canlo

eccitava, oltre
le

il

consueto,

alle

divine lodi.
f]ui

E
da

che un giorno

disse:
gli

Sorella cicala, vieni

me. Tosto obbed, e

vol in marno. Lepre, che. pre-

sa nel laccio, fn regalata al Santo, e che, messala in


libert,

non volle fuggire,


ai quali

ma

gli

salt

in

braccio.

Pesci,

predicava. Raccontasi che una grossa

tinca, regalatagli viva, rimessa nell'acqua

geva,

ma

guizzava a
si

fior
il

non simmerd'acqua intomo alla baregli la licenzi e la

chetta in cui

trovava

santo:

benedisse, e la tinca disparve.

Tortore,

con

le

quali

aveva divini colloqui. Uccelli, che chiamava fratelli. Vegetali: Centaurea celeste, ricordando il suo a-

more per

la

natura.
si

Ciglio,

emblema

di

verginit.
il

Spine, sulle quali

coricava per mortificare

Diversi: Angeli, che e per resistere alle tentazioni. lo confortarono durante una malattia, cantando e suo-

corpo

nando. Centauro, simbolo del diavolo e la forza brutale, ch'egli

respinse.

Chiesa di Laterano che crollale

va, e che

il

santo sostenne con

proprie spalle. Alil

lusione al sogno che ebbe lorquando

papa esitava
fondato

ad approvare

le

regole

dell'ordine

religioso


da
S.

422

il

Francesco. Croce. Dicesi che


sulle spalle.

santo nascesse

con una croce impressa


delle regole che fond.

Dalmatica, per-

gli apparve. Libro Neve. Narra la leggenda che il santo, mentre pregava fervidamente, venne jissalito dalla tentazione, e per liberarsi si denud, battendosi con la disciplina, e dopo essersi avvoltolato nella

ch era diacono. Ges Cristo, che

neve,

fece sette figure di neve, e disse, indicandole a una a una, questa mia moglie, questi sono i mjei

due figli, queste le mie due figlie, la sesta la mia donna di servizio, la settima il servitore, poi torn ad avvoltolarsi nella neve, e il diavolo tutto tremante di freddo se ne fugg. Rogo, sul quale voleva salire per provare la sua fede, e per convertire una mondana.
le

Rosario.

Serafino crocefisso,

che

gli

impresse

cinque piaghe della Passione di Cristo. Stalla, dodi Dio.

ve nacque, perch sua madre volle ch'egli venisse al

mondo come
alla sua

il

figlio

Stella,

che

sal

al cielo

morte.

Stimate.

Teste

di

morto, davanti a

cui meditava.

Francesco Saverio (San).


Bordone, per essere
allusione alla
elio,

stato missionario.
gli

Capanna, doil

ve spir. Crocefisso. Fuoco, che

circonda

petco,

consolazione ricevuta dal Signore.


della sua purezza.

Ci'

Granchio di mare. Durante una tempesta di mare, volendo il santo quietare le onde, vi immerse il crocefisso, che un'ondata
gli

emblema

strapp,

dopo ventiquattro

ore,

vide comparire

un granchio che, a fior d'acqua, gli riportava il crocefisso. Indiana, che Francesco liber di morte Imminente, per non potersi sgravare, e che battezz. Infermo. Raccontasi che, in viaggio per la Terra Santa

423
giunto a Venezia
bili,
si

ritir

nell'ospedale degli incura-

dove Irovavasi un infermo con una piaga talmenFrancesco stesso prov molta ripugnanza

te

orrenda e puzzolente, che quasi nessuno ardiva av-

vicinarglisi.

nell'assisterlo,

ma

vergognandosi della sua debolezza,

abbracci

infermo, e pose la bocca sulla ferita puzil

zolente fino a succhiarne

marciume Nave. Durante

una tempesta, che dur tre giorni, il Santo fu presente contemporaneamente in due navi, distanti fra loro e, facendo da pilota, le condusse salve In porto. Pellegrina

da missionario.

Francia.
Ciglio, che nei secoli passati era
di Francia.

emblema

de! regno

Fratelli

Campali. Vedi Arval


Vedi Dittamo.
comune

Fratelli.

Frassinella.

Frassino.
Il

frassino

l'antico continente;
beri,

uno dei pi gramdi alberi delnon teme la vicinanza Si altri alil

ma

ai

quali esso riesce nocivo appropriandosi

ampiamente distende, in modo che venne paragonato a un lirauino, quale si compiace nel veder tutti soffrire e perire il
loro alimento con le sue radici, che

intorno a

lui,

purch nulla

Grandezza

Odino
che
si

gli

manchi. Vedi Asgard


Tiranna.

Freccia.

Arma

antica

lanciava con

l'arco.

Alcune
di

popolazioni dell'Asia, usavano portare una

sp>ecie

corona di frecce, quale jq^pvmto


dei
busti

si

antichi
di

di

alcune divinit

vede sulle teste del paganesimo.

In

mano

Apollo quale Dio

solare, le frecce e l'ar-

co rappresentano
la terra.
il

424

Amore Amore Apollo Cuore Edmondo Filomena Taddeo


Vedi America
(San)

vigore dei raggi solari vibranti suldivi'

no

Contrariet

Cristina

{Santa)

Cristoforo
stesso

e consiglio

Custode

di

se

{Sant')

Dispiacere

{Santa)

Peste

Piacere e Dispiacere
{San)

Sebastiano

{San)

Ke/o-

cit.

Freddezza.
Agnocasto. Secondo Plinio, le sacerdotesse di Ceformavano i loro giacigli di questa pianta allo scopo di conservare la castit. I monaci di un certo ordine portavano un coltello, il cui mzmico fatto di
rere

legno d'agnoceisto doveva rendere loro


sibile.

Doronico.

Nufar.

il cuore insenPianta ritenuta come cal-

mante dell'ardore del sangue. Una Ninfa, che amava appassionatamente Ercole, morta dal dolore per essere egli
stato
insensibile
alle

sue attrattive,

fu dal-

l'eroe trasformata in

Nufar.

Freno.
darli.

Ordigno che si mette in bocca ai Vedi Nemesi Temperanza.

cavalli per gui-

Freno.
Ritegno.

Topazio.

Freno Freno
Fava
cio,
ni,

alla lascivia. Vedi Lascivia domata.


alla lussuria.
coperta d'un velo, secondo alcuni, nel senso si debba evitare, con gli occhi e con le ma-

che

vere casti.
la

ogni occasione atta a eccitare la lussuria, per viGli antichi, per la forma, paragonavano
ai testicoH.

fava

423

dei sogni, se
i

Frequenza degli
fessori

uditori.
gli interpreti

Formica. Secondo

pro-

di letteratura avessero sognato di sentirsi

cam-

minare delle formiche sulle orecchie, era segno che


molti uditori avrebbero assistito alle loro lezioni.

Frey.
Fratello
di

Freya.

Presiedeva alle nozze, all'aballa chiarezza del jole e a

bondanza,
tutti
i

alla ricchezza,

frutti

della terra.

Freya.
Figlia di
dinavi.

Njord
su

Dea

dell'amore presso
tirato

gli

Scane pos-

Andava

un carro
la

da due

oalt'i,

sedeva
glieva

una collama
in

meravigliosa,

Venere. Spos Oder, e


se

loro figlia

come il cinto di Hnoss racco-

tutte

le

bellezze.

dell'amore

violento

agitato,

Freya era il simbolo come Frigga lo era

dell'amore calmo e coniugale.

Frigga.
Sposa di Odino,
ne dei Romami.
Il

la

quale,

nella mitologia Scandi-

nava, corrispondeva all'Era dei Greci e alla Giuno-

suo amore per lo sposo e

il
i

suo
suol

amore materno
tentativi

p>er

uno

dei suoi

figli,

Balder. e

per

farlo

ritornare in

vita

dopo morte, ne
abitata
e
colti-

fanno
glia.

il

simbolo della sposa e della madre di famila

Rappresentava anche

terra

vata.

Frisso.
Pioggja
che
scroscia.

Figlio

di

Atcmante

di

Nefele
sare

(nuvola); fratello di Elle

(Helle, viva luce).

Avendo Atamante
donna
terrena.

lasciata la moglie celeste per spo-

Ino

figlia

di

Cadmo,

Nefele, of-

- 426
fesa,

per castigo

mand

un'ostinata siccit sulla ter-

ra di

Alamante,

Ino volendo approfittare di questa

occasione per togliere di


to,

mezzo

figli

del primo let-

cercava

indurre

lo

sposo di immolare

Frisso

ed

Elle a Giove per ottenere la cessazione della


Allora,
al

siccit.

momento
i

del

circondando

figli

di

sacrificio Nefele intervenne una nube, dalla quale usc un

montone dal
le,

vello d'oro,

che

li

port per aria, trapissare


flutti,
il

sportandoli verso Colchide.

Nel

mare, El-

spaventata dal frastuono dei


la

Frisso

seppell

sulla

spiaggia,
di

cadde in mare. denominato quel


continu

luogo Ellesponto dal


la
ivi

nome

sua sorella,

sua fuga.
sacrific
il

Frisso,

giunto felicemente in Colchide,

genti, e

resta

montone a Giove, protettore dei fugil vello d'oro a un albero in una foconsacrata a Marte, facendolo custodire da
appese
drago,
il

un

terribile

quale divorava

tutti

queUi che

venivano per

toglierlo.

Friteilaria imperiale.
I

fiori

di

questa pianta, chiamata anche corona


alla

imperiale,

formano

verticello a guasi di corona, cui sovrasta


foglie.

Vedi Maest
si si

sommit del fusto un elegante un ciuffo di Potenza.


venti. Briza.
soffio,

Frivolezza.
Banderola, che
ta
le

volta a

tutti

Piane

cui

spighe

agitano

al

minimo

che

simboleggia la mobilit dei sentimenti dell'animo.

Frode.
Apelle la personific in una donna (vedi Calunnia); mentre Dante la raffigura in un serp>ente con la testa

d'uomo

e la

coda che termina

in

scorpione,

come

ri-

sulta dai seguenti versi:

427

quella sozza imagine di froda

Sen venne, ed arriv la testa e il busto. Ma iti su la rha non trasse la coda.

La

faccia sua era faccia

d'uom

giusto.

Tanto benigna avea

di fuor la pelle,

E
Lo

d'un serpente

tutto l'altro fusto.

Due

branche avea pilose in fin l'ascelle; dorso e il petto ed ambedue le coste


e

Dipinte avea di nodi

di rotelle. e sovrapposte

Con

pi

color,

sommesse

Non Ne
Immagine
aspetto
desti,
si

fur mai in drappo Tartari ne Turchi. fur tai tele per Aragne imposte.

degli ingannatori e fraudolenti, che nello mostrano benigni, di modi piacevoli e mole

ma

cui

azioni finiscono per rivelarsi piene di

mortifero veleno.
vicino a

Corvo

con una pietra nel becco,


in

un vaso. Dicesi che


in

Libia

si

usa conservare
di anfora, che
i

l'acqua

recipienti di terra, in

forma

tati,

corvi, assevengono esposti scoperti sui tetti, e che non trovando acqua altrove, volano a questi vasi e bevano introducendo la testa nell'apertura; ma quando si accorgono che l'acqua si abbassa, vanno in

cerca di certe pietruzze che lasciano cadere nel vaso,

per far risalire l'acqua alla portata del becco.

Rame.

Frombola. Vedi Fronda.


Frugalit.
Cicoria. Vegetale
valescenti.

poco nutriente

buono per con-

Frumento.
la valle del

Alcuni vogliono che questa piante sia originaria delGiordano, perch la Vergine dei zodiaci


egiziani,
tiene in

428

copiata in seguito dai Greci e dai Romani,

mano un mazzo di spighe di frumento. Vedi Abbondanza Ricchezza Spiga.

Frutta. Vedi Corona

di fiori e frutta

Custo.

Frutto della continenza.


Mandorlo, simbolo
perta
di di

casta continenza, perch la

scorza della mandorla oltre a essere amarissima, co-

dall'altro

un guscio duro; spogliata per dall'una si trova un frutto saporito. La scorza e

e
il

guscio figurano l'astinenza d'ogni piacere, che in principio pare amara,

ma da

essa poi

si

coglie

un

frutto

dolce e piacevole.

Frutto delle altrui fatiche.


Fuco, simbolo
dunate con
la

di chi ricava utilit e


il

godimento del

lavoro altrui; perch

fuco vive delle provviste ra-

fatica delle api.

Frutto delle opere malvage.


Stoppia
(vedi Raccolto).

Fuco.

to:

Maschio

delle api.

Vedi Frutto

delle altrui fatiche

Parassita.

Fuga. Cane con

la

coda

fra
le

le

mettere la coda tra


di

gambe. E' noto il det gambe, allusivo alla vilt

d'animo e mancanza

questo animale timido, per

nima minaccia

di

Cervo, che corre; fugge ad ogni mipericolo. Dorso. Leggesi nella Bibcoraggio.
istinto,

bia che vicino all'idolo di

Dagone

fu collocata l'arl'idolo, di

ca del Signore, la quale, di notte, spezz


cui,
al

mattino, se ne trov soltanto

il

dorso, ci fu
l'idolo

indizio

che

alla

venuta del

vero

Dio,

falso

mostra
le spalle.

429
in

fuga; perch chi fugge

sarebbe scacciato e messo

Fuga

dai pericoli.
Dicesi che
questi
auiimali,
il

Delfino.

quando
a

pre-

vedono una tempesta, corrono verso


sull'onda,
rarsi presto

porto, saltando

quasi
in

volessero invitare

naviganti
le

riti-

porto, e non affidare

loro navi alle

onde.

Fuga popolare.
Sciame, con sotto
polo,
il

fumo. Le

api,

simbolo di po-

da nessun
se

altra

cosa maggiormente sono spa-

ventate e messe in fuga che affumicandole.


similitudine

Di questa
loro re.

ne serv Apollonio, nel descrivere la

fuga dei Brebici quando videro ucciso

Amico
fiore

Fugacit dei beni.


Pesca su un
della vita
sia colto

vassoio.

Simbolo del
altro

dell'et

d'ogni bene che tosto passa, e della stessa instabilit

umana; perch nessun

frutto
la

quando

va a male cos presto come

p>esca.

Fulmine.
Secondo
l'oriente
gli

antichi, quuido

il

fulmine, partito dal-

non avendo fatto che sfiorare qualcuno, ritornava dalla medesima parte, era segno di una felicit perfetta. Tiberio portava una corona di lauro
e

per
tre

ripararsi
sf>ecie

dal

fulmine.

Gli

antichi
rosso,

distinguevano
il

di

fulmini:

bianco,

nero;

era chiaro, penetrante e faceva dei miracoli:


il

primo beveva
altro

vino passando per una botte, senza lasciar alcuna


nella

traccia

botte;

fondeva l'argento e
nelle

ogni

metallo che trovava

casse

senza darmeggiarle :

uccideva

le

persone senza lasciar alcun segno negli


abiti,
il

430

si

racconta che a una donna stato fulminato

feto che

aveva

in seno,

senza far nulla a essa; ecc.


pi purgato. L'altro ab-

questa specie

di

fulmine veniva da Minerva, ed


il

era bianco perch ritenuto

bruciava ci che incontrava, perci era rosso, ed era

mandato da Giove.
bruciava,

Il

terzo, che era

umido, non ab-

ma

tingeva solamente, lo dissero nero, e fu


al

dato a Vulcano, che presiedeva


mortali. Selce,

fuoco fumoso dei

Vedi Asterie Barbara (Santa) Caterina d'Alessandria (Santa) Clemenza Fama Forza delV eloquenza Giove Velocit.

emblema

del fulmine.

Fumaria.
Pianta dai
cina.
fiori

senza odore, di sapore amarissimo,


fiele

perci stata chiamata

di

terra.

Vedi Medidal dubbio

Fumo. Vedi Buona


Ignoranza.

volont ostacolata

Fune. Vedi Corda. Funesto.


Fava, che presso
i

Romani,

ritenuta

cosa funesta,

era usata nei sacrifizi che facevano ai morti, a cui la

fava era consacrata. Ancora oggid nel d dei morti


usasi

mangiare fave.

Fungo. Vedi Cosa


chezza

fatta

all'improvviso

Scioc-

Sospetto.

Fuoco.
Tutte
Presso
e
lo
le

nazioni

adorarono

il

fuoco,

come

il

pi

nobile degli elementi, e


i

come
la

viva immagine del sole

Romani

il

fuoco era una divinit familiare;


figura
di

rappresentavano sotto

Vulcano

in

mezzo
il

431

ai Ciclopi.
il

Una
fuoco,

quale arde

Vestale presso un altare sopra opjpure una donna che tiene

un vaso pieno di fuoco e ai suoi piedi una salamandra. sono pure simboli con quali gli antichi esprimevano il fuoco. Numa istitu in Roma il culto del fuoco cterno,
il

quale circola
alle

in

tutte

le parti

dell'universo,
il

che era affidato


depositario
del

Vestali;

e volle che

tempio

fuoco avesse forma rotonda, affinch pirappresentasse l'universo, il cui centro, secondo tagorici, occupato dal fuoco. Vedi Acqua e fuoco
i

te

Amore Allegrezza Antonio da Padova {SanC) Francesco Saverio oscurata

Inverno
vina.

violenta

Anlonio Fama Guerra Morte Marte mor Rovina

{Sant')

Calamit

(San)

(pianeta)

naturale e

Spirito

Santo

Vita di-

Fuoco

acqua. Vedi Acqua


animale famoso per
le

fuoco.

Furberia.
Volpe,
biali.

sue astuzie prover-

Furie.
Divinit infernali, ministre della vendetta del Cielo contro
i

malvagi, e incaricate dell'esecuzione delle


di
essi

sentenze emanate contro


ferno.

dai

giudici

dell'In-

Secondo Esiodo erano nate dal sangue che cadde sulla terra dalle ferite di Urano, lorquando questi
fu mutilato
delitto

dal

figlio

Crono,

in

modo

che

il

primo
si

generato

nella

pi antica

famiglia

divina

supponeva generato subito dopo


Notte, o delle Tenebre.
1

lo spirito

della venfiglie

detta e della punizione. Altri le ritenevano


I

della

poeti ne finsero tre:

Alef-

to,

Tisifone,

Megera,

le quali

venissero a turbare le


no
gli

432

le passioni

menti umane; perch tre sono

che induco-

uomini

a far del male, senza riguardo alla

propria fama, alla famiglia, n alla propria vita.

Vira
la

che cerca la vendetta;

la

Cupidgia,
si

che brama

ricchezza, e la Libidine che


nesti piaceri.
stri,

in

preda a diso-

Le Furie erano

rappresentate

come moali

dallo sguardo
coi piedi di

minaccioso, con grandi


di staffile,
di

diste-

se,

rame; munite

torce,

avevano dei serpenti arrotolati intorno alle mani ed ai piedi. Alcuni danno loro ali di pipistrello, e le
mettono
in

mano una

lorda, simbolo

scitati nel

petto dalle tre passioni suddette.

degH ardori suDante le

presenta coi seguenti versi:

Dove
Tre
furie

in

un punto furon
di

dritte
tinte:

ratto

infernal

sangue

Che membra femminine aveano ed

atto,

E
Onde

con idre verdissime eran cinte;


le

Serpentelli e ceraste avean per crine.


fiere

tempie erano avvinte.


la

Stazio descrive Tisifone d'asjjetto spaventoso, con


capigliatura
di serpenti,
vestita

d'un abito scucito a

tergo e allacciato al petto

da

fibbie di serpenti, met-

tendole nella destra una sferza d'idra e nella sinistra


il

fuoco.

Ovidio

la

dipinge turbata
serpenti,

in

volto,
le

col ca-

pelli

bianchi
faccia,

mescolati a

che

scendono
di
insie-

sulla

coperta

d'un vestito tutto

cosparso

sangue, con una cintura di serpenti attorcigliati

me, e una fiaccola


di

in

mano

tinta

pure
lo

di

sangue;

fa-

cendola accompagnare dal Timore e


Lissa.

Spavento. Ve-

4i)

Sicilia

Furie

di

Oreste.
in

Dito. Si vuole che

un cerio luogo della

anticamente esistesse un dito di pietra pMJsto sopra un sepolcro e che tale segno avesse rapporto con Oreste,
il

quale,

p>erseguitato

dalle

Furie,

impazzito,

si

sa-

rebbe staccato un dito coi denti.

Furore.
Deit
allegorica.

Rappresentasi

sotto

l'aspetlc

di

uomo
dato,
mi,

terribile nel viso, quasi


in

sanguinoso, talvolta benel-

atto di

fremere, e seduto sopra corazze,

mani legate dietro la schiena con catene; oppure con le catene spezzate, e in atto di stracciarsi i cap>elli. Animali: Coccodrillo, che si percuote da s stesso; perch, secondo ali Egiziani, quando gli sfugge la preda,
scudi e altre armi,

con

le

inveisce

furiosamente contro se stesso.

Vegetali:

Maudragora. La radice di questa pianta, la cui forma pu essere paragonata al corp>o umano, emette,
secondo
la
la

leggenda,

delle

grida orribili strappando-

dal suolo.

Gli stregoni se ne servivano per comdelirio

porre
Vite,

una
che

bevanda provocante un
gli

furioso.

Egiziani volevano nata dal Sangue dei

Gigamti,

e considerata anche quale simbolo del

lore provocato dall'ubriachezza.


allusione
alla

fu-

Diversi:

Vento,

sua impetuosit.

Furore bestiale.
Leone, che sbrana
i

suoi

leoncini;

allusione

a un
al-

furore violentissimo e sfrenatamente sfogato sugli


tri.

Di

tale

furore dice la

favola essere stato preso

Ercole, e diventasse talmente smamioso, che non solo


[uccidesse
I

figli

di

un suo
i

ospite,
figli

ma
da

incrudelisse

anche talmente contro


7R

propri

ucciderli; ci

RoMrHRTTr

che non
i

434

leone che sbrana

differisce dall'allegoria del

propri leoncini.

Furore implacabile.
Vipera piegata
tripartita;
in

molti

giri,

con fuori

la

lingua,

simbolo biblico. Si vuole che nessun furola quale,


sal'a-

re possa paragonarsi a quello della vipera,

appena toccata, s'infuria a tal segno che mai si zia, finch non abbia avvelenato col morso chi vesse disturbata, oppure non muoia di rabbia.

Furto.

Mano

sinistra,

che fu ritenuta inclinata

al

furto.

Secondo Plauto, Sofondidisca, mediatrice d'amori illeciti, chiesta la mano del fanciullo Pechinio, ed egli avendole steso la destra, ebbe a dire: dov' quell'altra tua sinistra rubatrice? Al medesimo significato allude Catullo dicendo che Marrucino non adoperava
rettamente la
do, toglieva
i

mano

sinistra,

ma

fazzoletti a chi

scherzando e bevennon ne aveva cura.

Fusano. Vedi Evonimo. Fuso. Vedi Donna laboriosa


Parche.

Fato

Nozze

G.
Gabriele.

Uno
tro.

dei

primi

angeli

significa fortezza di

Dio.

Croce
Ciglio,

del

paradiso,

il

suo

nome
scet-

astile,

come

Filatterio,

su

cui sono

tracciate

le

prime parole

della salutazione angelica.


za, fKrtato in

mano

nell'annunciare a

emblema di purez-j Maria Vergine^

l'incarnazione del figlio di Dio.

Gaggia. Vedi Acacia.

435

Galanteria. Mazzetto di fiori. Galanti. Serva d'Alcmena. Quando Alcmena stava


tere

p>er

metdi

alla
si

luce

Ercole,

Giunone,
lei

sotto

l'aspetto

vecchia,
le

mise a sedere alla di


per
imp>edire
il

porta stringendosi

ginocchia

parto

Giunone mortalmente
varsi

odiata, perch

d'Alcmena, da amala da Giove.

Galauiti accorgendosi che la


fintanto che

padrona non f>oteva sgraGiunone teneva le ginocchia a quel


che

modo, and a
messo
al

dirle

Alcmena aveva

finalmente
la finta

mondo un
si

bel

bambino. Ci udendo
si

Giunone Lucina,
desimo
istante

alz piena di rabbia, e nel mesgrav.

Alcmena
l'astuzia
viva,
di
la

Giunone poi
le in
si

a-

vendo saputo per mangiarla

Galanti,

gett

sopra

trasform

donnola.

Galante niveo.
Pianta chiamata volgarmente bucaneve, che sboccia
il

suo fiorellino nel mese di febbraio, quando spesil

so la neve copre

terreno.

Vedi Felice presagio

Nuova

speranza.

(alatea.

Una
ma
jl

delle Nereidi,

amata da Polifemo e da Aci,


al

prefer

questo giovane avvenente pastore

de-

forme ciclope.
za,

Sdegnato Polifemo di tale preferenschiacci Aci con una rupe. Sent tanto dolore
la

Gal atea per


unirsi

sua morte, che


gala,

si

gett in

mare per
Galatea
Altri

alle

Nereidi sue sorelle.


latte;

Il

nome

di

viene

dal greco

poich secondo alcuni,


bianchezza.

era

la

Ninfa dotata

di

mirabile

invece asseriscono che cos fosse chiamata perch cai-

436

del quale fa bian-

mava

il

mare medesimo,
le

la

spuma

cheggiare

onde. Galatea viene rappresentata sopra

da due delfini, in forma di conchiglia, da alcune figlie dei Tritoni, che circondano la leggiadra Ninfa, la quale alzando le candide braccia stende al dolce soffio di zefiro un purpureo panno, facendo a se ombra. Ha le chiome bagnate, che in parte scendono vagamente sul volto, e
un carro
tirato

guidati talvolta

in

parte sopra

le

bianche spalle.

Galega.
Pianta
tente

che

medici

antichi

vantarono

qual

po-

rimedio

antispasmodico.

Vedi Ragione.

Galla.
Escrescenza prodotta
vari
insetti

sui

vegetali dalle punture di

Vedi Leggerezza. Gallina. Vedi Dissipatore di ricchezze

impudica

Fecondit

Sanit

Donna
sempre
sta-

Sicurezza.

Gallina faraona.
Gallo.
Caldo, animoso e
to
la

Vedi Meleagridi.
vigilante,
il

gallo

considerato
gallina

l'emblema del
sollecitudine

vigile

coraggio,
Il

come
era
sulle

della
sulle

materna.
e

gallo
e

riprodotto

medaglie

greche

romane

gemme,
nazioni.
la

figurava negli spettacoli pubblici di quelle

Quelli di

Rodi

e di

da Apollo Empiet Medicina Morte more


Carro
tirato

loro valentia nel

combattere.
galli

Delo erano celebri per Vedi Alettrione


Conservazione delEspiazione

le

vigne

Esculapio

Lotta
nerva

Lussuria

Mercurio

Mi-

Notte

Persia

Pietro (San)

Profeti

Salute

Soldati persiani
Vittoria.

Ti->

religioso

Vigilanza

Gambero. Vedi
Elefante

437

Aspellaliva delusa

di e

Cancro

con coda di gambero.

Ganesa o Ganeca.
Dea
tata
in

della

sapienza presso
figura
di

gli

Indiani,

rappresengiallo-

una
fornita

piccola,

tozza,

color
in

gnolo,
volto

quattro

braccia,

luogo

del

una proboscide d'clcfarte. La sua ordinaria cavalcatura era un topo, emblema della previdenza. Questo topo era prima un Gigante, cui gli Dei avevano concesso l'immortalit; ma egli abusando del suo p
fere,

port la desolazione fra


il

gli

uomini, che implosi

rarono
dei

soccorso di Ganesa; costei


denti
e
il

strapf>

uno
il

suoi

lo

lanci con tanta forza


gli

contro

Gigante,
atterr.

che
Il

dente
si

entr

nello

stomaco e
in
gli

lo

Gigante

tramut subito
e
assal

topo grosso
salt

come una montagna


sulla schiena dicendo:

Ganesa, che

D^or
in

in

avanti tu sarai la mia

cavalcatura,
i!

d'allora

poi non
f>er

abbai>don
ufficio

mai
di

vincitore.

Oggid Ganesa ha
di

di

agitare

l'aria

nei

boschetti

Cailassa con
ai

un ventaglio
genitori

penne

per

dar
dei

fresco

suoi

cari

Siva

Parvadi, mentre Nureda suona la

lira,

con accompa-

gnamento

cori

celesti.

Ganga.

Una
cui
gli

delle tre

Dee

delle

acque
i

(del fiume

Gang?)

Indiani rivolgevano

loro omaggi.

EUsa usc

armata del cervello di Giove degli Indiani i quali racdi lei una favola che molto assomiglia a quella di Alfeo e di Aretusa.
contano

Ganimede.
Figlio
di

Troo,

re

di Troia,

era talmente bello,


il

che Giove volle farlo suo coppiere. Perci, mentre


giovinetto stava

438

_
sul
lo
il

Giove, presa
Cielo,

la

un giorno cacciando forma di un'aquila,

monte Ida.
trasport in
di

e lo pose nel zodiaco sotto

nome

Ac-

quario.

Garofano. Vedi Ardore


Garrulit. Rondine.

Desiderio

Dignit.

Un
il

poeta dice:
dire, e

Se

molto

molte cose presto

Di

chi parla mostrasse la

prudenza

La
Vedi Vana
Gatta.

rondine pi di noi savia sarebbe.


garrulit.

Vedi Laschia
che

delle donne.

Gatto.
Raccontasi
si

un giorno

il

gatto

di

Maometto

era accucoiato sulla manica penzolante della sua


e

veste,
il

sembrava meditarvi
sollecitato

cos

profondamente, che

profeta,

a recarsi alla preghiera, e non

osando

distoglierlo dalla sua estasi, tagli la

manica
il

del suo vestito.

Al

suo ritorno trov


tagliata,
si

il

gatto

quale
alla

rinveniva
vista

dal

suo assopimento estatico,


alz per

che,

della

manica

accorgendosi della tene


fargli

rezza del suo padrone,

riverenza,

coda ritta, e pieg la schiena in arco per testimoniargli maggior rispetto. Maometto, che capiva becon
la

nissimo

ci

che tutto questo significava, assicur

al

prediletto gatto

Poi passandogli tre volte la mano sulla schiena, gli comunic per contatto la virt di non mai cadere che sulle quatCarro tiralo Augusta tro zampe. Vedi Alpini
un posto
nel paradiso.
(/a

gatti

Dissimulazione

</ei

vizi

,'

Domandare;

439
aiuto

Libert

Indipendenza

Luna

suo-

Svezia.

Gazza.
Uccello notissimo, chiamato zmche pica.
narra di una gazza, la quale sentendo in

Plutarco
pi

Roma
p>er

nare

trombettieri,

come

stordita,

rest

muta

giorni,

ma appena

che fu rinvenuta imit tutte

dulazioni delle trombe.

Gazzarra

Vedi Adulazione

Licenza

Loquacit

le

mo-

Bacco
Pierie.

Oea.

Nome
Cazza.

che

Greci davano alla Terra.

Gazzarra.

Gefjon.
Divinit scandinava la cui storia

ha molta

affinit

con quella di Frigga sopra tutto per la benefica influena che le si attribuiva sulla cultura de! suolo.
Protettrice

speciale

delle

vergini,

alle

quali

offriva

dopo m(Me la sua celeste dimora. genda racconta che Gefjon port
visto tratto di

Una
via

vecchia leg

terreno che

il

re di Suithiod le

un giorno un aveva

consegnato per coltivare, e


questa rapina ebbe origine
zia,

lo
il

precipit in mare.

Da

lago di Maelar in Sve-

e l'isola di Seeland in

Danimarca.

Gelosia.
Eliotropo

Menta
si

(vedi

Minta).

Gelso.
Il

gelso non
tepori

affretta

a germogliare e
molti

fiorire

ai

primi

dell'aria,

come fanno
agli sbalzi

altri

alberi

andando
ture
e

cos soggetti
effetti

repenti di tempera-

gli

dannosi della brina.

Ma

germoglia


quando
la
il

440

sia

freddo del tutto scomparso e che


gelso
il

venuta
alfiori

mite temperatura primaverile normale.


il

Inoltre
i

cuni vogliono
in

germoglia e mette
si

una

sola notte, e
il

frutto

sviluppa prestamente
soffrire

per evitare

danno che potrebbe venire del caldo. Vedi Prudenza.

dal soprav-

Gelsomrno.
Gemelli.

Vedi Amabilit.

Costellazione e segno del zodiaco. Gli Egiziani li facevano corrispondere a due divinit inseparabili. Oro e Arpocrate; i Greci e i Latini le chiamavano Castore
e Polluce,
si

altri

diverse altre denominazioni.


in

Pare che

abbia voluto porre

Vedi Castore

e Polluce

cielo

il

simbolo

deW amicizia.

Zodiaco.

Gemito.
Pioppo tremulo.

Gemme.
Pietre preziose
lavorate

per

servire

d'ornamento.

Vedi Venust.

Generazione.
Animali:
Scarafaggio, che
gli

Egiziani credevano
tut-

nascere dall'acqua,
to quanto esiste
al

considerata quale origine di

padre

di tutte le

mondo. Omero chiama l'oceano Vegetali Foglie di fico, emcose.

blema della generazione pronta e abbondante. Gli amtichi paragonavano la linfa delle foglie di fico e la
loro grossezza all'abbondanza dell'umore genitale. Ver-

ga d'oro
ziani.

Diversi:

Caduceo, simbolo degli Egi-

Generosit.
Arancio coperto di
fiori,

frutti

e foglie. Leone,

ri-

tenuto

441

Una
favola
di

come animale

generoso.

La

Fonlaine accredita tale opinione.

Geni.
Spiriti,

demoni buoni o
perfino
di

cattivi, che,

secondo

l'opi-

nione degli antichi, presiedevano al destino di ciascun

uomo,
ogni
pizio
sul

ciascun essere.

Presso

Cristiani

uomo credeva
e
l'altro
il

aver seguaci due geni, l'uno pro-

infausto,

che vegliavano
Il

specialmente

mortale che

cielo loro confidava.


di
felicit,

buon genio
al-

procurava ogni specie


l'altro tutto
il

s'incolpava

male che succedeva. Tali geni venivano rappresentati nudi o quasi con le ali d uccello: se
femminile,

di sesso
strello

come

fanciulle con le ali di pipi-

o di falena, e

Junoni

Lari

vestite

da capo a

piedi.

Vedi

Penali.

Genio.
Acanto.
to

Platano,

albero

consacrato

al
il

godimengenio.

dello spirito, e

con cui s'incoronava

Genio

piacere.
i

Mirto, secondo
boscello fra
tutti
il

f>oeti,

quali ritengono quest'ar-

pi delicato e piacevole agli occhi,

tanto per essera sempre verde, quanto per la sua for-

ma leggiadra, possedendo inoltre un odore soave, in modo d'essere meritatamente consacrato a Venere,
emblema
del piacere e la pi gentile delle Dee.

Gennaio. Mese dedicato

a Giove. Gli antichi lo rappresentavano con persone sedute a banchetto, davanti a un camino acceso. Vedi Zodiaco.

Genoveffa

(Santa).
a

Angelo. Durante un pellegrinaggio della santa


va,

442

Saint-Denis, un angelo le riaccese


spentole dal
diavolo.

cero, che portail Bastone da pastore, ricor-

dando

essere stata pastorella.

Chiave, perch protet-

Gregge, che trice di Parigi. Cieco, a cui rese la vista. messale custodiva. Libro delle preghiere. Medaglia,

Germano. Pam, che porta, rammenche ebbe del popolo durante una caretando le cure Velo, per aver vostia. Rocca, perch soleva filare. tata la sua verginit a Dio.
al

collo

da

S.

Gentilezza.

Dafne
Gentili.

laureola.

Nome
stianesimo

dato a quelli che nei primi tempi del Cri-

gli

Ebrei

avevano religione diversa della giudaica. chiamavano Goijm, che significa le li

die non hanno ricevuto ne la fede, ne la sono per legge del Signore. Negli scritti di S. Paolo Asino. Casotto il nome di Greci. lo pi compresi ne; animali che simboleggiano gli eretici.
nazioni

Genziana
Pianta
i

gialla.
cui
fiori

mancano

di odore. t

Vedi

Spregio.

Geometria.
e cdmDicesi che Cicerone in Sicilia dalia sfera seil scolpiti sopra un marmo abbia scoperto dro

polcro di Archimede.
geometrici.

Compasso. Regole. Solidi

Geranio. Il nome
geranos,
a

di

che significa
di

questo fiore deriva dalla parola greca gru, a cagione dell'appendice

forma

becco assai lungo,


coniueiale

Vedi Amore

di cui

munito

il

frutto.

Tristezza,

Geremia.

443

Uno
lura
di

dei pi
lino,

grandi profeti degli Ebrei.

tre

Cincui

fu gettato.

emblema d'immacolit. Cisterna, in Pietre, perch lapidato. Vedi Profeti,

Gerione.
Secondo
dal
ventre
i

p>oeti,

gigamte
figlio

mostruoso con
Crisaore
e
di

corpi

in

su,

di

Callirroe
al-

Regnava
tri

nella Betica, al

mezzod della Spagna;


l'isola

vogliono che abitasse

Eritrea

situata

all'

stremo Occidente;
di

e poss^eva una grande mandria da un cane con aue teste, e un drago con sette teste. Gerione nutriva suoi buoi con carne umana. Ercole uccise il suo cane, il drago e lo buoi,

custodita

stesso Gerione.

tre

coipi di questo gigante rdippre-

sentavano forse

tre

piccoli eserciti

che difendevano
a
tre

il

che egli oppose venne ad assalirlo, oppure erano


suo
territorio,

Ercole
tre

quando
coi

Provincie occufratelli,

pate dallo stesso Gerione; o infine


avessero un'inima sola,

quali viveva in stretta unione e armonia,

che pareva

ma

dei

quali

non pot im-

pedire la rovina. Altri mitologi, allegorizzando, asseriscono

che Gerione significhi

il

fulmine che rompe

abbatte e incenerisce.

Vedi Spagna.

Germano (San).
Catene
dio,
sjjezzate,

per aver

liberato
citt di
le

dei

prigionieri.

Chiave, quale protettore della

Parigi. Incen-

che

il

Santo spense con

preghiere.

Germe.
Corpo organico
tiene
i

esistente nei semi fecondi,


di

che conOri-

rudimenti

una nuova

pianta.

Vedi


Geroglifici.

444

igreco

Parola
gluphein
glio sacro,

che,

derivata

dal

hiros

(sacro)

(scolpire),

significa

propriamente un
materia.

inta-

un carattere sacro, per


pietra
e
in

lo pi scolpito nel

legno,

nella

simile

Ma

siccome

questo carattere scolpito riproduceva mali o d'altri


linee geometriche,
beti,

immagini d'anioggetti di natura e d'arte, e non pure

come

la

maggior parte degli

alfa-

ne seguiva che la parola geroglifico da concreto divenendo astratto, passava a significare qualunque
scritto
(sia

poi scolpito o

dipinto,
si

religioso

com-

merciale non importa), che


tate dalla to uso

componga

di figure imi-

dd

natura o dall'arte. Gli Egiziani fecero molgeroglifici; adoperando segni figurativi o

rappresentativi,

come

p.

es.,

la

figura del cavallo per

indicare questo

animale,

due mammelle per indicare


altri;

questo membro, e cos di molti


cio quelli

segni simbolici,

che furono

tratti

a significare qualche idea

per una relazione metaforica dell'idea con la figura;

come per esempio l'anima umana espressa per mezzo dell'uccello a testa umana che vola sopra la mummia, del braciere dal quale s'innalza il fumo verso
la divinit,

ecc.

IServaso (San).
Albero, posto fra
taso.
lui e

suo fratello gemello S. Pro-

Martello, del suo supplizio.

Ges Bambino.

Antonio da
Ges
Animali:

Pomo, che

tiene

in

mano. Vedi Alberto


{Sani')

Padova

Giovanni Battista

{San)

{SanC)
{San)
{San).

Cristoforo

Giuseppe

Cristo. Agnello, per

la

sua

dolcezza.

Delfino.

445

il

che nei monumenti dei Cristiani

simbolo della mi

grazione delle anime, per la figura di Cristo. Fenica,

simbolo della Risurrezione. Pellicano, simbolo dell'amore ardente del Salvatore per gli uomini redenti col
divin

sangue.

Pesce,
il

il

quale,

sopra

tutto,

presso

Cristiani

era

principale

emblema
il I

del

Redentore.
(pesce)
la

Nei monumenti
que,
in

dei primi secoli,

pesce figura ovunr I

lettere

nella

parola
iniziali

\ H

quale costituita dalle

della frase less Xrists


Cristo,
di

The Uios
legno,
glio,

Soler,

cio

Ges

Dio

figlio,

salvatore; o in figura.

Serpente di rame posto su un

emblema

di Cristo crocifisso.

Vegetali: Ci-

specialmente bianco, che nella Bibbia talvolta


il

simbolo di Cristo. Vite, simboleggiando


crifizio.

vino del saio

Allusicele anche alle parole del Salvatore:


i

sono

la vite e voi

tralci.

Diversi

A.

P.

a,

w. Id-

dio, parlcuido di se stesso, dice ch'egli Yalfa e l'ome-

ga, cio
ci

il

principio e la fine,

il

finito e l'infinito.

Percri
ri

queste

due

lettere

diventarono

simbolo del

stianesimo. Bianco,

simbolo della verit.


le

Dopo
di

la

surrezione di
Cristo stesso

Cristo,

chiese
ai suoi

si

parano

bianco

comparve

discepoli in veste can

.didissima, per dar loro segno della beatitudine celesta

\Cero acceso, simbolo della doppia natura di Cristo

La

cera,

raffigura
di

quella
spine.

umana,
Croce,

la

fiamma quella

[divina.
\cerion,

passione. Didue braccia simboleggiano le due nature del Redentore. Fiume, simbolo biblico, adoperato pi frequente, per esempio, dove si legge: L'impero del \fiume rallegra la citt di Dio, che, secondo i teologi.
della
le

Corona
cui

Luel

fiume
lui

non

che

Cristo,

jjer

dolcissimi

rivi

che da

derivano.

Globo

crocifero,

quale attribu-

to

del salvatore del

mondo. Monogramma
simbolo
biblico,

di Cristo

Nimbo

crocifero a lui speciale, e anche in


Pietra,

forma

di

mandorla.

che

alcuni

trag-

gono da Isaia, dove dice: Ecco ch'io metto nei fondamenti di Sion una pietra preziosa eletta, grandissima, e di grande onore. Sole, emblema frequente nelle

Sacre Scritture.

Uovo

di struzzo,

simbolo della

ri

Pasqua si usa ancora mangiar uova. Francesco d'AsVedi Caterina da Siena {Santa) Passione Gregorio il Grande {San) (San) sisi
surrezione.
di

Cristo

Sacrifizio

del

Salvatore.

Ghianda.

Oscenit. Vedi Antichit Ghirlanda. Corona intrecciata di fiori. Vedi Corona


cera.

Gli-

Giacinto.

da Zefro. Avendo

Bel giovane di Sparta, assai amato da Apollo e egli contraccambiato l'amore del primo. Zefiro, indispettito della freddezza e indifferenza mostratagli da Giacinto, decise di vendicarsi del suo rivale. E perci, mentre Apollo giuocava al disco con Giacinto, Zefiro soffi sul disco lanciato do
Apollo, e lo fece cadere sul capo di Giacinto, che da quel colpo mor. Apollo, dal sangue dell'amato gio-

vane fece nascere un fiore il quale ebbe nome giacinto e ne pose il corpo fra le costellazioni.

Giacinto.
Si disputa
tra
il
i

botanici

se
i

appartenga

quest.

genere di pianta

fiore in cui

poeti finsero trasfoi

mato da Apollo
ro.

sui

giovane Giacinto ucciso da Zeli il Alcuni pensano essere il delphnium Ajacis, perche suoi fiori, secondo Ovidio, si leggono le parol*


AI
degli

447

le

AI,

che rammentano
giovinetto.
il

launentevole

grida del
il

moribondo
che
sia
il

Altri

vogliono che

giacinto

antichi sia
giglio

comune; e altri pensano martagone. Vedi Apollo.


gladiolo

Giacinto.

Nomi

di

una

pietra trasparente e di

un bel

rosse.

Vedi Condiscendenza.

Giacinto giunchiglia. Vedi Desiderio


Giaco. Grande
ottone,
saio
di

intenso.

maglie

fitte

d'acciaio

di

fil

di

che

o pi comunemente di ferro, fatto in mode resisteva ai colpi di pugnale, difendendo cos

chi l'indossava.

Vedi Prudenza.

Giacobbe.
Patriarca. Per aver osservato che nascendo teneva in

calcagno di Elsa, suo fratello gemello, fu il chiamato Jacob, che vuol dire soppiantatore. Angelo, contro il quale lott. Scala, che toccava il cielo, e che gli apparve in sogno.

mano

Giacomo
ce,

delle

Marche (San).
la

Bandiera, per aver predicato

guerra santa. Calieretici


il

con due

scriventi,

perch gM

tentarono di-

verse volte di avvelenarlo.

Rana,
il

cui gracchiare lo
e

disturbava mentre leggeva


al

breviario,

che tacque

comando
il

del

Santo.

Giacomo
[toria.

Maggiore (San).
gli

Bandiera, per aver condotto

Spagnoli alla

vit-

Bordone, ricordando il suo pellegrinaggio, di jCampostelle. Cavallo bianco, su cui apf>arve alla
[testa
Ito.

dei soldati spagnoli. Coltello, perch fu sgozzaConchiglm, col nome del Santo, e che i pellegrini

_
usavano attaccare
pugnale.

448

in

al loro mantello. Croce affilata Mezzaluna, emblema della sua vittoria

sui

Mauri, Spada con cui fu decapitato.

Giacomo

il

Apostolo.

Minore (San).
Gladio del suo martirio. Leva con capo e, ferito, dal popolo gettato

cui tu percosso sul

dal terrazzo del tempio. Pani, dei quali ne chiese la


moltiplicazione a

Ges
al

Cristo.

Vedi Apostoli.

Giallo.
Colore dedicato
tallo
solari.

Sole, perch simile all'oro, mee

principale

ed emblema della luce


il

dei

raggi

Gli antichi ritenevano questo colore di buon


attribuendogli
significato

augurio,

di

speranza cerl'au-

ta di godimento. Perci gli Ateniesi

chiamarono
in

rora speranza, perch

Vedi Affanno

zione

Gloria

Religione

Fede Giuseppe Inganno Ricchezza Speranza


Angustia
Chiarezza
Disperazione
Inquietudine

si

rinnova di giorno

giorno.

Corru{San)

Nobilt

Tradimenio.

Giano.
Secondo
lici,

la

mitologia,

il

pi

antico

dei

re

ita-

regn nel Lazio contemporaneamente con Sa-

turno.

da

lui

E' detto portinaio del Cielo; apre l'anno 6; si denomina il primo mese; presiede alle sta-]
alla conservazione della terra,

gioni,
cielo.

del

mare

del

Giano era
il

di

rara prudenza, e sapeva indovi'

nare

passato e l'avvenire, perci lo

si

rappresenta

con due facce, e anche con quattro, munito di unaj chiave, perch credesi inventasse le serrature, e un|
bastone
in

mano,

p>erch

accoglieva

con

cortesia

i]

viandanti.

Aveva un carro Vedi Caos - Incostanza

tirato

da due montoni Potenza di Dio !


Principio
l'anno.

449

dcllanno

Prudenza

Siagiori

del'

Giganti.
Figli del Cielo e della Terra.

Esiodo
lo

li

fa nascere

dal sangue che

still

dalla piaga di Urano.

Avevano
terin

una mostruosa
ribile e feroce,

statura,

grande forza,
i

sguardo

lunghi

capelli,

gran barba,

luogo

di

gambe due
e
teste.

serpenti

della testa,

alcuni

che terminavano dalla parte avevano anche cento braccia e


l'ardire

cinquanta
cielo

Ebbero

di

dar l'assalto

al

per deironizzare Giove, e a questo scop>o lan-

ciarono contro

cadendo
sul
atterrito
in
in

gli Dei enormi scogli, alcuni dei quali mare divenivano isole, e gli altri cadendo suolo formavano delle montagne. Giove stesso,

in

alla vista di
gli

uomini cos formidabili, chiim

sua difesa

Dei,

ma

quasi
si

tutti

se

ne fuggirono
figu-

Egitto, dove per timore


di

nascosero sotto la

aveva predetto che Giganti dovevano essere invincibili e che nessuno degli Dei potrebbe togliere loro la vita, alra
diversi
i

animali.

Un

antico oracolo

meno che non chiamassero qualche mortale .Avendo Giove vietato all'Aurora, alla Luna
le la

in

aiuto-

e al

So-

di

scoprire

suoi
<li

disegni,
i

ne prevenne la Terra,
propri
figli,

quale cercava
di

sostenere

e per con-

siglio

venisse

Minevra mand in traccia a soccorrerlo. Assecondato


i

di

Ercole perche
questo
eroe,

da

giunse a sterminare
Itaro, o,

Giganti, precipitandoli nel Tarli

secondo

altri,

seppell vivi, parte sotto l'Et-

Ina, parte in

diversi paesi.

|Gigaro.

Vedi Aro.
figlio

Uge.
Il

Uno
29

dei Titani,
G. Ronchetti.

del Cielo e della Terra, di


cento mani e cinquanta
dirottissime

450
teste.

E-ssendosi per le grandi

pioggie

aperta la terra,

Gige

discese in

quell'abisso,

d'ambo

dove trov un cavallo di bronzo che fianchi aveva una sp>ecie di porta, ch'egli
un corpo morto
in in

apri. In questo cavallo trov

di straor-

dinaria grandezza,
d'oro.

il

quale aveva

dito
dito,

un anello
poi

Egli lo prese e se lo mise


cogli
altri

and
girava

a
il

unirsi

suoi

compagni.

Quando
quando

castone dell'anello verso la parte interna,


invisibile,

diventarimet-

va

mentre

lui

vedeva

tutto;

teva l'anello col castone in fuori,


visibile

ritornava a essere

come prima.
San

Giglio.
Il

giglio

bianco,

detto

volgarmente

fiore

di

Luigi, o giglio di sant'Andrea, pianta celebre pres-

so

poeti,

che la supposero nata dal


il

latte di

Giunone.
del-

In ogni tempo

giglio fu ritenuto

come simbolo
Liguori
ISant')

Alfonso Angelo Antonio da Padova Ar Candore Domenico Cuzman Filomena Ges Gonzaga\ Maest Maria Purezza Tommaso d'Aquino
di

l'innocenza, del candore e della purit verginale.

Ve-

Alberto

{Sani')

dei

{SanC)

cangeli

Castit

Clara {Santa)
{San) {San)

Clotilde

(Santa)

di

{Santa)

Francesco d'Assisi
Francia
{San)

Francesco Saverio (San)


Cristo

Gabriele

Giovanni Battista Innocenza

Giunone!

Giuseppe {San)

Luigi

{San)

Vergine

Primavera

Principati

Pudicizia

Sovranii

{San)

Verginit.

Ginepro.
Arboscello sempre verde. Vedi Protezione.


Ginestra.
Arboscello che
reni

451

luoghi
incolli

fiorisce

nei

ter-

poveri,

sabbiosi.

Vedi Nobilt senza

ricchezza.

Ginocchio.
vizio

Vedi Impedimento

Misericordia

Inclinazione al

Umilt.

Giobbe.
Profeta
sul

visse.

Lebbra, di cui era coperlo. Letame,

quale

Vedi

Profeti.

Giocondit.
Olio. Simbolo biblico.

Nei Salmi

si

legge:

La mia

vecchiezza nel grasso

olio-,

qui l'olio viene interpre-

tato per l'ilarit e la giocondit, e ci dalla deduzio-

ne del passo che viene dopo:


allegro
nell'olio.

acci che faccia

il

volto

Gioele. Secondo profeta minore.

col

Leone. Vedi Profeti.

Giogo. Pezzo
le

buoi all'aratro. Vedi Concordia

zienza

rannia.

Giunone Imene Legge Matrimonio Pa Giogo spezzato. Vedi Anarchia


dea delnozze
Piet
Servit

di

legno

curvo,

quale

si

attaccano

Soggiogazione

Ti-

Libert.

Gioia.
Corniola, pietra dedicatale.

Verdura.

Giona.

Quinto dei profeti minori. po averlo portato nel ventre,


Idei
Iristico.

lo

Balena,

la quale,

do-

rigett sulla spiaggia

mare. Zucca da pellegrino, suo attributo caratte-


Giorgio (San).
Martire.
Protettore

452

Animali: Drago, che devast la

dell'Inghilterra.

Cavallo, perch fu guerriero. ucciprovincia di Cappadocia, ove nacque, e ch'egli difesa della vergine se. L'uccisione del drago, e la
(che

accompagna quasi sempre


sul

il

Santo)

contro

il

mostro, un simbolo
tata

della vittoria del martire ripor-

paganesimo;

rappresentando

la

giovane

la

comusua provincia che strapp all'idolatria, o, pi soldato valoroso. nemente, la Fede di cui egli fu
Armatura. Lancia, con cui trafsse il Ruota, con punte di ferro, strumento del suo drago.
Diversi
:

supplizio.

Giorno.
Viene
personificato in

un giovane

lieto risplendente

o circondato di luce, tutto vestito di bianco e incorosi scioglie nato. Vasari lo raffigur in un uomo che

da un

lenzuolo,

mettendogli accanto

stre e l'orologio a polvere.

il

globo terrela

Pavone con

coda

abbassata.

Giovanile sagacit preposta alla senile sapienza.


Cornacchia, a cui un fanciullo trafigge gli occhi, la proverquale raffigura l'et senile. Dice un vecchio
bio:

Il

per significare Trafitii gli occhi alla cornacchia,

l'autorit che all'antichit stata tolta o diminuita da nuove invenzioni dei moderni.

Giovanna

di

Cusa (Santa).
donne dell'Evangelo; la quale, da Ges Cristo, non l'abbanAgnello simbolo del Salvatore. Borsa,
sante

Una
don

delle

per essere stata guarita


pi.

incaricata
di
i

453
ai

bisogni

prov\'edere
suoi

servire

Ges

Cristo ed

discepoli.

Giovanni Battista (San). Precursore di Ges Cristo. Molti

artisti

celebri lo

rappresentarono vestito di una pelle, portante una ero


ce formata di due canne, vicino a una sorgente sgor-

gante da una roccia, accompagnato dal suo agnello.

Venne anche
Ges

spesso

rappresentato

mentre

battezza
fiu-

Cristo nel Giordano, talvolta vicino a questo


personificato,

me

S. Giovanni.
di cui
si

tal

altra

raffigurato

dallo

stesso

nutriva nel deserto.

suo persecutore.
nit.

Ciglio della sua vergiVerbena, con cui nelle feste del Santo usavasi ornare gli altari, e anche le porte e

Animali: Agnello pasquale. Locuste, P^olpe, simbolo di Erode


Vegetali:

Palma

del martirio.

le

facciate delle

case private.

Diversi:

CaTcere,

in cui

fu fatto gettare

dicava la

da Erode. Croce, perch prepenitenza. Deserto, dove visse. Fiaccola, per


la

aver annunciato

venuta di Ges Cristo, luce del


col quale
si

mondo. Ces Bambino,


Spada, che
gliata,

trastullava nella
si

sua infanzia. Pelle di cammello, con cui


serv
lo

copriva.
le

a decapitarlo. Stendardo, perch

sue prediche

circondavano di seguaci.
a

Testa

ta-

portata

Erode

dopo

la

decpllazione

del

Santo.

Giovanni Evangelista (San).


Apostolo. Molti
j

artisti

lo

rappresentarono occupato

nello scrivere Y Evangelo o

V Apocalisse.
s'erge

Animali:

|y4<7ui7a,

animale evangelico attribuito a questo santo,

|F>erch,

secondo S.
sopra
le

Agostino,

al

cielo

come

iquila,

nubi dell infermit umana, e rivela


di Cristo e della Trinit del-

misteri della

(ivinit

454

Pernice,

e mira la l'Unit, e la beatitudine della vita eterna, acuto e fermo. del vero immutabile con sguardo luce Diversi: Calche il Santo addomestic.

daia
no.
si

Calice,
tent
di

Domiziad'olio bollente, in cui lo fece mettere dal quale esce un serpente alato, perch
avvelenarlo.

Catene che portava quando presso un alvenne condotto e Efiso. Fossa, scavata Santo si coric all'avvicinarsi della tare, e dove il apparve. Smeraldo, morte. Maria Vergine, che gli
stato protettore dei pietra dedicatagli. Tino, per essere
vigneti.

Vedi

Apostoli.

Giove.
esercita la sua Astro. Rappresenta la vecchiaia, ed

influenza sulla fede.

Giove.
Divinit

Greci.
degli

suprema dei pagani, chiamato Zeus dai padre Jupiter dai Latini; il re del Cielo, il

Dei e degli uomini; l'artefice e il reggitore Saturno e di del mondo. Questo Dio era figlio di quale sottrasse il neonato alla voraOpi, o Rea, la
cit

di

Saturno

(vedi);
ai

consegnandolo
percuotevano
il

ai
gli

Curibanti, scudi
in-

che unitamente
torno al
dire
i

Cureti
affinch

bambino

padre non ne potesse


in

u-

vagiti.

Due Ninfe

lo presero

cura e lo nu-

trirono col latte della capra

Amaltea. Quando Giove bevanda che gli fec( fu aduho diede a Saturno una Cerere. inghiottiti, ed erano Vesta. rigettare i figli dal Giunone e Nettuno. Giove, scacciato il padre paterno, e in breve si Cielo, si impadron del trono in tre parti, danvide padrone del mondo, che divise deldominio delle acque a Nettuno, e quello do il cielo e la suil se l'inferno a Plutone, tenendo per

premazla su
tutto
le
il

455

Giove dimorava
sul
le

rimanente.

monte Olimpo, e
Mercurio
il

Ore erano
i

sue assidue ministre;

ne

portava
egli

messaggi;
presso

Ebe

gli

versava
suo

nettare,

finch

rap

Ganimede per
di
lui

farlo suo
sul

coppiere;
trono;

Temi

stava
gli

seduta
il

l'aquila

stava ai

piedi

tenendo

fulmine

nei suoi artigli.


re

Era rappresentato
che regge
ne
si
il

seduto, per mostra-

che quella
stabile

virt,

ferma,

mondo e lo conserva, muta mai. Aveva il torso


si

nudo, per significare che Dio


dicare
scettro

manifesta alle divine

intelligenze; e le parti inferiori erano coperte per inle

cose impercettibiH
in

agli

uomini.

Teneva

lo

(con un'aquila

cima), nella

mano
trova

sinistra,

perch da questa parte del


principale,
cio
il

corpo
corpo.

si

l'organo

cuore,

dal quale viene Io spirito,


il

che poi

si

diffonde per tutto

cos

il

mondo

da Dio, il quale come re la dispensa e governa a suo modo. Porgeva con la destra un'aquila,
ha
vita

cos che

una piccola immagine della Vittoria, mostrando Giove superiore a tutti gli Dei del Cielo,
l'aquila
tutte

come
le

a
le

tutti

gli gli

uccelli,

che
e

i>er

conse-

guenza

cose

sono assoggettate, come se


la

avesse conquistate con


suo.
i

vittoria,

governate a

modo
teneva

Aveva due
l'altra
i

urne accamto, di cui l'una conmali, che egli voltava e rivol-

beni,

tava a suo piacere,


dall'altra
gli fosse

poi prendeva
lui

or

dall'una
il

or
e

ci

che pareva a

meritasse

mondo

mandato. Marziale

cos descrive

Giove, men-

tre presiede al concilio di tutti gli Dei: a Egli ha in capo una corona regale tutta risplendente e fiammante, gli copre la nuca un lucido velo tessuto per mano di Minerva; vestito tutto di bianco, se non che di so-

45b

destra tiene due palle,

pra ha im manto,
scintillanti

11

quale pare di vetro, dipinto a

stelle;

nella

mano

l'una d'oro,

d'oro e argento; e nella sinistra sono di verde smeuna lira con nove corde; le scarpe un panno fatto e tessuto di sopra
l'altra

raldo,

siede

penne

di

pavone;

coi

piedi

calca un

tridente,

Giove
tirato

talvolta era coronato di

olivo; e aveva un carro

Questo Dio, oltre tre mogli, cio un'mfinit di amanti, Metide, Temi e Giunone, ebbe cangiandosi in diverse forme per divine e mortali, amori: in toro per rapire Europa:

da due

aquile.

in

godere dei suoi Danae; m cigno per pioggia d'oro per giungere a padre degli Dei, per diingannare Leda, ecc. Al

e sotto diversi sopranverse cagioni, in diversi tempi, di due sacrificava la capra, l'agnello si nomi, gli corna dorate. le anni e un toro bianco con regma deAquila, perch oltre a essere la

Animali:

gli uccelli. gli

quando Giove prese da essa buon augurio (alcuni vomentre andava a certa guerra apparve

in cui fu vincitore; gliono che fosse contro Saturno), che nella lotta contro i per cui in seguito fu finto le armi a Giove, perci Titani l'aquila somministrasse fulmmi negli sovente con lui che porta i la si vede gli ucceUi 1 aquiche fra tutti
artigli;

boltre

si

voleva

la

Vegefulmine. non potesse essere colpita dal con Quercia. Albero consacratogh e tah- Faggio.

quasi tutte le statue di quecui gli antichi ornavano da di vita, che credevasi data sto Dio, come segno
lui

ai

mortali.

Dicesi che
altissima.

in

una quercia
tal

Galli adorassero Giove Diversi: Fulmini, suo


talvolta tiene

attributo principale, e che

Giove
suoi

ma-

no

altra

figurano

ai

piedi;

oppure portati

457

lievi

dall'aquila in bocca o negli artigli, e ci per mostrare


loro effetti terribili e fatali per castighi severi;
di

poco male, per ammonimenti

agli

errori

degli

uomini.

Giove Ammone. Vedi Ammone.


Giove con quattro orecchie.
Lacedemoni, p>er moCos lo rappresentarono che questo Dio ode e intende tutto; oppure per significare che per giudicare bisognava avere due orecchie per sentire una parte, e due per sentire
i

strare

Takra.

Giove con tre


Si

ocelli.

vuole che
terzo
nel
tre

presso

gli

Argivi

esistesse

una
per

sta-

tua di Giove avente due occhi disposti normalmente,


e un

mezzo
regni

della

fronte;

e ci
il

aver
l'in-

questo
ferno e

Dio
il

da governare:

Cielo,

mare.

Giove Orcio.
Cos chiamavano
mani.
i

Greci

il

Dio custode
i

del

giu-

ramento. Era rappresentato teneiulo

fulmini

a due

Giove senza orecchie. Vedi Dominio

giusto.

Giove statore.
perch,

che Romolo dedic a Giove, ferm l'esercito dei Romani, facendogli voltar fronte e rianimandolo, che, combattendo contro i Sabini, si era messo in fuga. Il Dio era rappresentato nudo, in piedi, con Tasta nella dedella
statua

Nome

supplicato,

stra

fulmini

nella sinistra.

Giovenca. Vacca giovane. Vedi

Io

Luna.


Giovent,
Personificala
in

458

veste variegata e coronata di

una bellissima giovane, con una fiori. Fiori Verde, emblemi della speranza, di cui la giovent sempre

piena.

Gioveint rinnovata.
Aquila.
giovent
aquila,
ta

Leggesi

nei

Salmi:

Si

rinnover

la

tua
la

guisa d'aquila.

Secondo S. Girolamo
si

quando, invecchiata,
penne,
dalle
il

sente

molto aggrava-

dalle

cerca

di

spogliarsi

bagnandosi nelstessa

l'acqua,
coglie

quali alleggerita dentro se

rac-

calore,

tos

ringiovanisce.

Giovii.
Soldati pedoni sotto l'impero di Diocleziano. Avevano per insegna un porco rosso seduto per terra e col corpo dritto, in uno scudo azzurro circondato da un circolo rosso, distintivo che portavano anche
sugli abiti.

Giovinezza.
Siringa,

che

fiorisce

in

primavera. Vedi Giovent.

Gioviniani. Legione istituita da Diocleziano. Avevano per msegna unaquila di colore naturale, con una mitra in testa, in una stella gialla, circondata da un cerchio rosso,
lor
il

zaffiro;

quale a sua volta era marginato di codal petto le usciva una punta d'oro.
Elianto.

Girasole.

Vedi

Girolamo (San).
Celeberrimo padre e dottore della Chiesa latina. Animali: Drago, emblema del male e del demonio, che lo tent. Leone, che non abbandon pi il Santo da quando gli estrasse una spina d'una zampa

459

del deserto ove visse.


va

Vegetali:

Palma, emblema

Diversi: Angeli, che lo punirono perch apprezzagli

autori pagani.

Capanna, suo ricovero


cui
si

nella soli-

tudine.

Ciottolo,

con

f)ercuoteva
al

il

petto per

mortificarsi.

Crocefisso,

davanti

quale
le

meditava.

Deserto.
feri.

Lampada, che illuminava

sue veglie. Li-

Penna, perch scrisse delle opere. Presepio, emblema di Betlemme ove il Santo si ritir e fu seTesta
di

polto.

morto.

Giubilo. Cembalo.

Giuda
Il

scariote.

traditore di

Ges

Cristo.
alla

Era

il

custode del da-

naro che doveva


apf)ese

servire

sussistenza

maestro e di quelli che


si
il

lo seguivano.

Albero

del

divino

a cui

con una corda. Borsa, nella quale teneva danaro. Nimbo nero, che gli era speciale.

Giudea.

Vedi

Palestina.

Giudeo.
Giudice.

Vedi Ebrei.
tagliale.

Mani
il

Dicevi che

ebe esistevano

sta-

tue di giudici senza mani, e quella che rappresentava

presidente era

sen2:a

occhi,

li

aveva

rivolti

a-

l'indietro,

e ci per mostrare che chi aveva l'incarico

di

far

giustizia,

doveva assolutamente

rifiutare

doni,

ne intenerirsi per qualsiasi eloquenza di parole.

Giudici dell'inferno. Vedi Inferno.


Giuditta.

Donna
citt.

celebre

per

l'eroica

liberazione

Betulia,

assediata

da Oloferne.

cuoio nel quale mise la testa di

Sacco di Oloferne. Spada, con

della

sua


cui lo decapit.

460

tie-

Testa tagliala, del medesimo, che


i

ne

in

mano

per

capelli.

Giugno. Mese consacrato


per attributi:

a Giunone.

Il

medio evo

lo rap-

presentava con una figura che tosa un montone.

Ha

Falce. Falciola. Quadrante solare, per


i

giorni raggiungono la loro masche in questo mese sima durata. Vedi Zodiaco.

Giugatino. Vedi Nozze. Giuliano l'Ospitaliere (San).


Sant'Antonio racconta,
lontariaunente suo padre
ritir

che avendo ucoiso invosua madre, Giuliano si

vicino a

per fare penitenza, con sua moghe Castellama, un gran fiume, in un luogo in cui il passagpericolosissimo;
i

gio era

zio per ricevere

viandanti poveri.

ove costrusse un vasto ospiBarca, con cui

lui

tragittava

/i

forestieri.

Cervo,
propri
suoi

sempre
gli

vicino.

Narrasi che a caccia un cervo gigantesco


se

predis-

pellegrino,

che avrebbe ucciso ricordando

genitori.

Costume da
Talvolta

pellegrinaggi.

per anche rappresentato vestito da soldato. Fiume. Lebbroso, ch'egli raccolse, cur e che era Ges Cristo.

Letto,
raccolto.

su cui

so

sa adagi per riscaldare il lebbroMaschera, per essere protettore dei me-

nestrelli.

Giunchiglia. Vedi Narciso

giunchiglia.

Giunco.
Pianta dai rami arrendevoli, che s'intrecciano con
facilit.

Vedi

Docilit.

Giunone.
Divinit
ci.

Figlia di

romana, corrispondente all'ara dei GreSaturno e di Opi, sorella e moglie di

461

Giove. Dea del cielo. Giunone, sposato Giove, divenne cos gelosa che non cessava di sorvegliarlo e perseguitare le sue amanti, e i figli che da quelle
egli

aveva.
altri,

Suscit

mille contrariet

Ercole,
ion
le

molti
retta,

ma vedendo
in

che

Giove

dava

ritirossi

Samo,

Giove per
il

farla

ritornare,

ove dimor lungo temjxx fece venire un carro

sopra
statua,

Platea

quale stava magnificamente addobbata una facendo gridare per le strade essere quella Giufiglia d'As<^o, ch'egli voleva sposare.

none
tua,
cili.

ci

udendo, adiratissima, fece


conosciuta
la
F>oi

in

pezzi
si

la

sta-

ma

l'astuzia

di

Giove

ricon-

degh Dei, coi quali essa si Giove la sospese in aria con un paia di pianelle, che Vulcano invent per vendicarsi di lei, che l'aveva fatto cos brutto. Le attacc ai piedi due incudini dopo d'averle lepate le mani dietro le spalle con una catena d'oro. Gli Del non poterono mai scioglierla, e pregarono Vulcano di farlo, promettendo di dargli Venere per
sconfitta

Dopo

era unita nella

loro

ribeUione,

moglie.

Un

autore antico cos descrive l'immagine di

Giunone:
ziose

Ella ha

il

capo coperto

cor\

un

certo

velo lucido e bianco, cui sopra una corona di pre-

gemme, cne
il

no,
la
al

ed

il verde scytide, l'affocato ceraubiancheg^ante giacinto, postovi da Iside:

faccia quasi sempre riluce ed


fratello,

assai

si

rassomiglia

se

turba
alle

mai,

ma

non ch'egli allegro Giunone si muta in

sempre
viso,

ne

si

mostra

di sotto,

la faccia nebulosa. La veste, che ella ha pare di vetro chiara e lucida, ma il manto di sopra oscuro e caliginoso, ben f>er in modo, che se da qualche lume tocco risplende, e le cinge

volte

le

ginocchia una fascia

di

colori

diversi,

che talvoi-


ta

462

con vaghezza mirabile, e talora cos si variet dei colori, che pi non appare. assottiglia Sono le scarpe pur anco di colore oscuro, ed hanno
risplende
la

suole

cos

nere,

che

rappresentano

la

tenebre

della

notte (alcuni le fingono per dorate). Tiene poi querisonansta Dea nella destra mano il fulmine, ed un
te

timpano

nella

sinistra .

Tale immagine
Pausania
parla

di

una
una

allegoria

evidente

dell'aria.

certa statua di

Giunone

fatta

d'oro e* d'avorio, con

una corona

capo nella quale con mirabile artifimano zio erano incise le Ore e le Grazie, e in una una melagrana, nell'altra uno scettro sormonteneva
in

tato

da un cuculo. Giunone veniva coronala


cotogno; e aveva un carro
tirato

di

g/gtJ,

e talvolta di

da

dm

pavoni

Animah: Cuculo. Non potendo


ne,

intenerire

Giove
present

fece
alla

un

(giorno
in

scatenare
di

Giunoun tempKjrale

e
di

si

Dea

forma

cuculo tremante

Giunone lo scaldava nel suo Giunoseno. Giove riprese la sua forma primitiva e acconsent di sposarlo. Oca, consacratale dai Rone
freddo.

mentre

mani. Pavone. Allusione


ciso

alla

leggenda

d'Argo, ucin

da Mercurio,

da Giunone trasformato

pa-

vone, che il suo attributo principale. Nella moneta di di Faustina Pia Felice si vede una piccola effige Giunone con l'asta, e una tazza presso cui figura un

pavone, con l'inscrizione


Caprifico
sta

IVNONEM.

Vegetali:
a

(vedi

Caprotina).

Cipresso, perch
cipresso,

que-

I>ea si facevano statue di no portate da vergini. Ciglio, che gli antichi chiamavano rosa di Ciunone. Questo fiore nacque d'alcune gocce del suo latte caduto in terra, quando ritir
il

che veniva-

seno,

accorgendosi

di

allattare

Ercole,

che


odiava.
Inoltre,

463

dell'unione
coniugale.

Melegrana,

emblema

per essere stata protettrice dei regni,

coloro

che sacrificavano a Giunone Regina, portavano in Diversi: testa una bacchetta ritorta di melagrano. stellato, che la Dea personificava. Pina, embleCielo

ma della saggezza. Giunone appesa. Vedi Giunone Conservatrice.

Elementi

(/

quattro).

Nelle medaglie di Giulia Mammea Augusta, si vede una figura che raccoglie le falde della veste nella destra, con cui si appoggia sopra un'asta, emblema della difesa, e con la sinistra porge un serpente ravvolto in circolo, emblema dell'impero, con Cerva, perch l'inscrizione Giunone conservatrice.

con le coma dorate e pi grandi dei Diana che inseguiva a caccia, ne prese soltori. tanto quattro, che aggiog al suo carro; la quinta fu salvata da Giunone.
di cinque cerve

Giunone Dea delle nozze.


Rap>presentasi in piedi con capi di papavero in mano, e un giogo ai piedi. Dicesi che in Roma esistesse un altare dedicato a Giunone Ciugale, ove ansacerdoti legavano innovelli sposi, e che davano
i i

sieme con
ro

certi nodi,

per premunirli, che

gli

animi

lo-

dovevano essere

legati poi per


i

sempre da un mede-

simo volere, come erano allora

loro corpi

da

tali

nodi.

Giunone Dea
.se

della ricchezza. Era nippresentata con lo scettro


fosse
in

in

mano, come

suo potere dispensare ricchezze e regni;

come

essa promise di dare a

Paride, se l'avessf giu-

dicata la pi bella delle altre due Dee.


raffigurata

Venne anche
e lo scettro

col

capo avvolto

in

un

velo,


in

464

della terra, nella


metalli

mano, prendendola come simbolo


sono nascoste
le

quale

ricchezze:

e pietre

preziose.

Giunone Lucina.
Le donne
grido:
go,
partorienti invocavano
e

questa

Dea
ti

col

Ciunone Lucina aiulam


raippresentata

guardami,

pre-

da morte.

Nelle antiche medaglie di

Faustina,

da una donna in et maquesta Dea una tazza e tura di matrona, tenendo nella destra
un'asta nella
sinistra.

Ciglio.

Avendo

gli

antichi

parte del dato a ciascuna divinit la protezione di una ciglia, fecero Giunone Lucina protettrice delle corpo,

gode perch queste proteggono rocchio, per cui si Dea d ai nascenti a cui assiste. la luce che la

Giuramento.
Gli
pici

antichi

lo

personificavano

cerdote tutto spaventato.


i

in

un

vecchio sa-

Porco. Nei giochi Olim^

concorrenti giuravano con certe parole solenrii sui tagliati sotesticoli di un porco, in quell'occasione

lennemente, che

in
I

tali

giochi non
nel

avrebbero ricordo
giuixtrco,

a nessun inganno.

Romani

fare la tregua,

ravano e
in

facevano certe imprecazioni su un


di

presenza

sacerdoti

destinati

tale

cerimonia.

Giuseppe.
Figlio di

Giacobbe

e di Rachele.

Cisterna,

Mancui lo gettarono i suoi fratelli per abbandonarlo. mani della moglie di Putifarre. tello, che lasci nelle
Spighe,
ghe,
il

sette.

Vacche

sette,

ricordando,

come

le

spi-

sogno di Faraone spiegato da Giuseppe.

Giuseppe (San).
Sposo della Vergine Santissima.
retto ebraico,

emblema

della sua razza.

Bastone. BerColomba, che


si

465

fiorita

pos
in

sulle spalle del

Santo, appyena

la

bac-

chetta che tene\a in mano.


ta

Ges Bambino, che por-

braccio,

bolo di
Vergine.

castit.

dallo, colore dedicatogli. Ciglio, simRosario. Verga, la cui fioritura fu

segno che era destinato a essere lo sposo di

Maria

Giusquiamo.
Pianta detta
bio,

volgarmente
tutti

dente
gli

cavalliro,

distuT-

da

cui

si

astengono
alle

anknali. Riesce moruccelli.

tifera
fetto.

ai

polli,

oche e

altri

Vedi Di-

Giustizia.
Deit allegorica che viene rap)presentata
modi.
in

diversi

una spada in una mano e la bilancia in un'altra, e talvolta ha una benda sugli occhi. Alcuni la fecero in semfigura pi caratteristica e

La

comune,

tiene

bianza di
to,

bella

donna giovane,
n
imiile,

terribile

neirasf>etvista,

n superba

occhi

d'acuta

tutta
in

nuda, seduta sopra una pietra quadrata, tenendo

una mano la bilcmcia e nell'altra la spada, ojjpure un fascio di verghe con la scure, che portavano i littori davanti ai consoH. Vasari ide la Giustizia in abito succinto e sciolto, con la spada e le pandette aperte. La raf^resent anche in ima donna con in testa un elmo d'oro e di ferro, con tre penne sul cimiero, ima bianca, una rossa e una verde; dandole in mano uno scettro egiziano e lo scudo di Medusa in braccio. L'elmo d'oro e di ferro, il quale arruginisce, indica che il giusto giudice deve avere il cervello puro, e il petto disarmato e nudo, cio privo
di passione e amimosit.

Le

perme, quella bimca simrossa


la

boleggia

la

castit,

quella

fede

quella

verde la sperauiza, che deve nascere nel giudice gi-

sto.
Il

466

dell'empiet;

la

piede d'ippopotamo che forma la parte infescettro

riore

dello
alla

simbolo
del

cico-

gna,

sommit

medes.imo

simbolo

della

piet. Gli Egiziani la rappresentavano senza testa, con la mano sinistra aperta e allargata di cui porge palmo; ponendola fra un leone e la bilancia, peri! ch il giusto deve essere d'animo forte e intrepido,

pesare ed esaminare
finch sappia dare a

falli

meriti di ciascuno,

af-

ognuno

ci che
il

mancanza

della testa indica che

ha meritato. La giudice non deve

guardare in faccia a nessuno, n aver riguardo a persona alcuna.

Ammali: Bue, che per essere simbolo di abbon danza delle biaide (agricoltura), sovente fu preso come emblema della giustizia; e perci Gentili chiai

mavano Cerere
bia
il

apportatrice

delle

leggi.
il

Nella Bibvirtuose.

bue
e

si

simbolo di chi porta


affatica
nelle

giogo della giu-

stizia,

opere

buone e

Struzzo, allusione all'eguaglianza delle sue penne. In

una medaglia antica romana

si

vede una Bgurina co1

ronata di penne di struzzo con

TIA.

inscrizione
si

IVSl
a

I-

Vegetali:
faccia
il

Palma, perch
frutto
la

vuole che quequello


rite-

st'albero

del

peso eguale
esserlo

delle foglie.

Inoltre

materia della palma era


gli

nuta

incorruttibile,

come dovrebbero
giustizia.

am-

Papavero, per essere le celle del suo capo separate egualmente e proporzionalmente. Inoltre il papavero era consacrato a Ceministratori

della

rere,

la

quale simboleggiava l'origine della giustizia.

Diversi:

perch dedicato
di cui
si

Bianco, colore immacolato. Carhortchio. ai Troni. Coltello a doppio taglio;


colpire
nello
stesso

fa menzione nella Bibbia, alludendo al giu-

dizio che

pu

tempo

il

corpo e


l'anima,

467

Occhio aperto, gero-

ovvero punire col supplizio della pena preKgiziani, per significare l'osservanza delI

sente e col timore dell'avvenire.


glifico
la

degli

chio di giustizia.

Greci usavano molto l'espressKxic: OcNegli epigrammatici si legge il seguente verso: Della giustizia t'occhio, ogni opera vede. Di qui deriv che, per acquistar fede alle pagiustizia.
role,
zia.

chiamiavano

in

testimonio

l'occKio

della

giusti-

Oro. I troni degli imperatori e la sedia del papa si fanno d'oro, dicesi, per significare che devono sedere e governare giustamente. Porpora, colore dedicato alla giustizia. Velo. Gli Ateniesi obbligavano
i

rei

a coprirsi

il

capo con un

velo,

affinch, nel

difendersi,
giudici*.

non

p>otessero suscitare la

compassione dei

Vedi

Filosofia

morale.
giusto.

Giusto dominio. Vedi Dominio


Gladio.

Specie di spada piuttosto corta e larga,


di foglia lanceolata,
tichi.

in

forma

a dofjpio taglio, usata dagli an(Sani')

Vedi

Agnese
{San)

Dionigi

Guerra

Paolo

Giacomo

il

Barbara {Santa) Minore {San)

{San).

Gladiolo
di spada.

(dal latino gladius,


fiori

spada).

Pianta dai

rossi e

le

foglie in

Vedi Provocazione

forma

di

lama

Sfida.

Glauco Ponzio.
Pescatore,
colore del
e
tra
le

divinit
il

minori

rappresenta
si

il

mare quando
.

cielo sereno

rispecchia

nell'acqua tranquilla
servato che
i

Avendo Glauco un
lui

giorno os-

pesci

da

presi

posti

semivivi sopra

una certa erba ripigliavano forza e risaltavano in mare, prov a mmgijire egli stesso quest'erba (erba di-


eccitazione
accolto

468

mare,
ove benevolmente
tutte
le

vina seminata da Saturno), e ne sent tosto una tale

che

si

gett

in

da Oceano e

Teti,

e purificatosi di

debolezze umeuie, venne assunto fra gli Dei marini, I Greci credevano che Glauco visitasse una volta
all'anno tutte le coste e le isole accompagnato
stri

da moe
i

marini e pronunciando profezie.


lo

pescatori

naviganti

veneravano particolarmente e davano aCirce lo

scolto ai suoi oracoli assai stimati.


tilmente, ip>erch egli
la

am

inu-

amava

Scilla.

Rappresentasi con
stillcuiti

sparsi sulle spalle,

barba bianca, bagnata, e i capelli con le sopracciglia


e col
braccio
alzato
il

acqua
e unite
le

irsute

insieme;

in

atto
col

di

taigliare

onde per aver pi


sforma diventando minando in coda

facile

nlioto,

petto coperto
si

d'erbe marine, e col ventre che a poco a poco


le

tro-

cosce e
pesce,

le

gambe

pesce, e ter-

che esce dall'acqua.

GMoera.
Cortigiana
venzione.
di

Sicione,

la

quale
le

faceva

le

ghirl'in-

lande con tanta maestria, che

venne attribuita

Glicine. Pianta dai


cato.

fiori

d'un

violetto

pallido

molto

deli-

Vedi Tenerezza.

Globo. Sfera.
Autorit

Domenico Cuzman Dominazione Mondo Padre Etemo


Vedi Astronomia
Cielo
di

Atlante

Clio

Concordia

Destino

(San)

Eternit

Pel-

legrinaggio

Sapienza

Schiavit

Terra

Urania.

Globo OPOOlfero. Vedi Ges Cristo Re Potenza Sovrano.

Imperatore


(San).

469

llnccnzo dei
Paoli

Globo infiammato. Vedi


Globularia.
Pianta
ca, e

una

volta

considerata

come

assai

malefi-

e XVI secolo indivenne dai botanici del cata col nome di herba terribilis. Vedi Violazione.

XV

Gloria. Azzurro,
sopra
le

emblema
terrene.

del

cielo:

la

gloria

s'innalza

Corona. Giallo, colore che Greci e i Romani cole proprio. Lauro, con cui ronavano gli eroi. Oro Vedi Stimolo alla gloria
cose

Sublimit

della

gloria.

Gloria dei giusti. Corona di stelle.


Glovs. Parola composta con
Virtus,
luslizia,
le iniziali di Gloria, Laus, motto che Vasari mise sotto

Salus,

un fusto di miglio, che sostiene un pap>pagallo verde.

Gnafalio.
Pianta
immortale,

volgarmente
perpetuino,

conosciuta

sotto

nomi

di

sempre vivo, zolfino da ghirlanda; i cui fiori, anche dopo che sono colti, conservano inalterata la loro forma e colore, e che servono per formare ighirlande e le corone con cui si ornano le tombe nei camposanti in memoria dei defunti. Vedi Ricordo eterno.

Gnomi.
Popolo
fantastico,
invisibile,
i

di

natura
alla

benigna,

ma
dra,

pieno di astuzia. Secondo


quello
dell'aria
ai

cabalisti,

l'impero del

fuoco sarebbe stato da


pndini.

Dio assegnato
silfi,

salaman-

quello

delle

onde
sua

agli

e quello

della

terra,

non per

alla

su-


perfide,

470

al la

ma

dalla

sua

crosta

centro,

ai

gnomi.

Questi geni di piccola statura, sono, eccetto crescere alle proporzioni pi minute

cui scala

pu dele

nelle fesfemmine, alquanto deformi. Essi dimorano cristallme, sotsure metalliche del globo, nelle grotte per verdognole stato le rocce sottomarine, luccicanti fanno che sonnecchiare leggermente sote non lattiti miniere di cui soto le volte d'oro e d'argento delle le gnomidi, sono di guardiani. Le loro mogli,
;

no i grazia e di una statura di 25 centimetri, ma di una tiene bellezza indescrivibile. Un dolce sorriso una loro bocca; la loro vosempre semiaperta la piccola suono della pi sotce argentina rende immagini del
tile

strani, bizcorda di un'aipa; esse vestono abati altro mondo, ma abbagliajiti zarri, come quelli di un

per mille

riflessi

di

ne per
talora

loro

natura,

la

incantevole splendore. Taciturpresenza loro sotterranea e


delle loro

rivelata

da leggero scalpiccio

bab-

l'una di uno smebuccie, che tutte portano, formate ove imprigioe l'altra di un rubino incavati, raldo bianchi come gli strati nano i graziosi loro piedini, dei loro mad'alabastro su cui camminano. Al pari loro, ed queste vezzose creature hanno l'ufficio riti,

diamanti, delle pietre quello di stare a guardia dei nel suo cristalli che la terra nasconde preziose e dei
seno.

Golosit. Cane. Lupo.

Gonfrena.
Pianta a
fiori

lucidi,

secchi e scabrosi, che


stoccali,

durano

mollo tempo, sebbene mente chiamata perpetua. Vedi Immortalit,

per cui viene volgar-


Gordiano Nodo.
e
il

471

Leggasi nella favola che Gordio, figlio di un bifolco padre di Mida, re della Frigia, possedeva un carro cui giogo era attaccalo al timone per mezzo di
fatto cos
i

un nodo
in

ingegnosamente che non

se
al

ne potrono,

tevano scoprire

due

capi.

Mida,

salito
il

segno di

riconoscenza,

consacr

carro paterno
il

a Giove, e a chi sarebbe giunto a sciogliere


fu

nodo
la

promesso
della

l'impero

dell Asia.

Pi

tardi,

dice

storia,

Alessandro Magno, passando a Gordio, caFrigia,

pitale

mentre
il

si

recava a far guerra a

Dario, volle vedere


il

carro meraviglioso e scoprire


riu-

segreto di quel
e

scito,

nodo famoso, ma non essendogli temendo che questa prova di impotenza


lo

raf-

freddasse
tagli
il

zelo

del suo

esercito,

trasse

la
il

spada,

nodo, dicendo che poco importasse


si

come,

purch

sciogliesse,

e in tal

modo

rese ai suoi sol-

dati quell'entusiasmo che gli

acquist ben tosto l'im-

pero promesso da Giove. Dalla favola e dalla storia


il nodo gordiano nel linguaggio famigliare, e d comunemente questo nome a ogni difficolt che credesi insormontabile e che non si pu tagliare se non con la spada d'Alessandro.

paiss
si

Gorgoni.
Figlie di Forchi,

Dio marino,

e Cheto.

loro no-

mi erano Medusa, Furiale e Steno. Dimoravano vicino al giardino delle Esperidi, e potevano trasformare in pietra coloro che le guardavano. Avevano glandi ali, unghie di leone, denti simili a zanne di cinghiale, e capigliatura di serpenti, e un occhio fra tutte e tre, di cui se ne servivano un po' per una a vicenda. Siccome devastavano le campagne e insi-


diavano
usa.
i

472

le

viandanti,

Perseo

uccise.

Vedi

A/e-"

Goti. Trib germanica

antica.

Orso, come insegna

Governo.
Timone, che
i

latini

chiamavano guhernaclum, gu-

bernaculum, che equivale a governo.

Gramigna.
Pianta che infesta sovente
di

gramigna

Debolezza
i

campi. Vedi Corona

Marte.

Grammatica.
Chiave, emblema della chiave delle lingue. Ferula.
allusione all'uso che ne facevano gli antichi insegnanti

p)er

ammonire

discepoli.

Gran madre. Vedi


Granadiglia. Vedi

Terra.

Passiflora.

Granata.
Pietra.

Vedi Dilezione

Lcall.

Granchio.

Vedi Cancro.
di

gli

Granchio

mare. Vedi Bisognoso


{San)

Francesco Saverio

d'altrui

Incostanza

aiuto

So-

fista.

Grandezza. Frassino. Grande


Dei
si
il

albero delle foreste.


i

Nell'Edda

riunivano sotto un frassino

cui rami co-

privano

mondo,

la

cima toccava

il

cielo e le radici

penetravano nell'inferno.

Grandezza acquistata per opera del nemici.


Cipolla,

da

cui spunta

un ramo

di rosa fiorito; allu-

sione a una persona la cui grandezza sia stata prece-

473

dula da p>ersecuzioni. accuse e diffamazioni dei nemici, e tanto pi sia salita agli onori e fatta potente,

quanto pi

gli

avversari cercavano di demolirla;


le

F>ei"

che credevasi che


la

rose
si

e le viole

piantate vicino

all'aglio o alle cipolle,

facessero pi odorose; cos

malvagit d'alcuni talora giova a farci ben volere


altri.

da

Grappolo d'uva.

Vedi Bonifacio
(San)

{San).

Graticola. Vedi Lorenzo

Penitenza.

un uomo vicino a una rune un anello di ferro, tolto da una catena legata al masso, con incastonata dentro una piccola pietra. Allusione alla gratitudine di Prometeo per la sua liberazione. Animali: Cane in
in

Gratitudine. Viene p>ersonificata


al

a picco, avente

dito

atto di fissare

una statua o un sepolcro:


gli

il

cerne

dimentica chi
giziemi,
i

fu benevolo. Ibis, venerato dagli

ma; Eil

perch lo ritenevano mandato per distruggere

serpenti alati,

paese.

senza

Vegetali:

il quale avrebbero infestato Agrimonia.

Gravidanzu
Sole diviso in due parti, e fra queste una stella; secondo gli Egiziani, quali alla rotondit del sole paragonavano il ventre posto nel mezzo del corpo non solo, ma perch il sole, col calore dei suoi raggi, d
i

vita a tutte le cose.

siccome
nel

le stelle

prendono luce

dal

sole,

cos

il

feto

ventre

prende nutrimento

dalla madre.

Gravidanza celata.
Asina che
cerchi
di
si

sgrava, quale simbolo di

donna che
perch

nascondere la propria gravidanza;

474
dlcesi

al parto

che l'asina sentendosi vicina

fugga cer-

oscuri. cando di nascondersi in luoghi

Grazia.
Diaspro. Mirto, dedicato a Venere.
foglie.

Rosa
le

a cento

mirto se seguivano Veerano incoronate di rose; di bellezza e Rosa senza spine, emblema della nere della grazia con cui ladell'amore, e specialmente Raccontasi che Eho Vero im-

Quando

le

Grazie accompagnavano

Muse,

more

attira

cuori.

petali di rose raccolti in peratore soleva adagiarsi su acquistare in tal modo sottilissima reticella, per

una maggior

grazia.

Presso
i

gli

antichi,

quando

le

nutrici

bambini la grazia (benevovoti agh Dei, esclamando: lenza) d'ognuno, facevano calpester iosa diventi. Tuilo quello cKcgli
desideravano per
loro

Le

Grazie,

Cariti,

erano

fighe

di

Giove e
tutto

di

Eurinome, Oceanina; e rappresentavano

quello

grazioso tanto nella natura che vi ha di bello e di degli uommi. Secondo quanto nei costumi e nella vita si comune, erano tre di numero, e la leggenda pi u/rosme. Aglaia, che significa maest.

chiamavano

Talia, che significa piaceche vuol dire allegrezza, venerate come datrici di tutto volezza. Esse erano gradevole la vita. Senza quello che abbellisce e rende potevano godere una piena esse, neppure gli Dei
di

molte feste in loro onore, beatitudine. Si celebravano


primavera, siccome la staera loro consacrata la invocate a tavola, come gione delle Grazie. Erano
le

ma

seconde erano Muse, e tanto le prime come le m delle bevute che si facevano venerate per mezzo
loro

per la loro divinit. onore; finalmente giuravasi

Da
indi

475

principio

le

nude
se

affatto.
vi

Grazie furono rappresentale velate, Si voleva forse con ci esprimere

che nulla
che,

talvolta essa

ha pi gradito della semplice natura, e chiama l'arte in suo soccorso,

se

non deve quest'ultima far uso di ornamenti estranei non con tutta Ta moderazione. Eiano rappresentate piaceri sono stati sempre giovani e vergini, perch
i

riguardati
pinte
volte
gesti,

come appartenenti
di
in

alla giovent.
svelta,

Erano

di-

anche piccole e
i

taglia

p>erch

molle
in

piaceri consistono
sorrisi,

cose di poca entit,

in

ecc.

Il

loro

atteggiamento di danza

indicava che esse, amiche della gioia innocente, non sanno adattarsi a troppa austera gravit. Esse lenevansi per la mano, F>erch le amabili qualit sono
i

pi dolci legami della societ.

Senza cintura e senza


il

fermaglio lasciano ondeggiare


zefiri.

loro velo in balia dei

Talvolta
ai

gli

antichi rappresentavano le

Grazie

in

mezzo

pi deformi Satiri. Sovente queste statue


vi
si

erano incavate, e aprendole


figure esprimenti
le

trovavano delle piccole


si

Grazie. Forse con ci


gli

voluto

indicare

che non conviene giudicare


i

uomini dal-

l'apparenza; che

difetti

della figura possono essere

riparati dall'amabilit
infelice

dello spirilo, e che talvolta an


le

Dado.

esteriore rinchiude

pi interessanti qualit.
segno dell'inclinai

Mirto. Rosa.

Il

dado

zione che la giovent, et delle grazie, ha per


chi e per
il

giuo'

riso;

il

mirto e la rosa sono particolar-

mente

sacri

a Venere e alle Grazie.

Graziola.
Pianta
radici

molto
foglie

e le

comune nei prati umidi, e le una volta erano vaniate come


I

cui
ri-

medio medicinale.

miserabili di certi paesi ne

femnQ


tutt'ora uso;

476

di erba del povero

da

cui

il

nome

uomo.

Vedi

UTTili.

Gregge.
Branco
ta)

di pecore o di capre.

Vedi Genoveffa

{San-

Margherita
il

{Santa).

Gregorio
Il

Grande (San).

primo papa di questo nome. tavano la Regina coeli mentre


litanie

la

Angeli, che canprocessione


delle

passava sul ponte di Sant'Angelo. Arcangelo.


gli

San Michele
nella guaina

apparve,

rimettendo

la

sua

spada

per avvertirlo che la peste era cessata.


il

Chiesa. Colomba. Mentre

Santo scriveva, erasinspi-

rato dallo Spirito Santo, che, in


si

forma

di

colomba,

gli

posava

sulle spalle.

Gesii Cristo, che un giorno

gli

apparve sotto l'aspetto di pellegrino, mentre si trovava a messa con dei poveri. Libri, per avere composto il Canto fermo, o Canto Gregoriano. Luce

Opponendosi
travestito

egli

alla

sua
in

elezione

papa,

fugg

nascondendosi

una
ste

foresta,

una caverna in fondo a ove fu ritrovato seguendo una luce celeil

che ne indicava

luogo; ricondotto a

Roma,

vedi-

ne consacrato papa.

Grembiale.

Vedi Fede

fallace

il

Massoneria.

Grifo Grifone. Animale favoloso, con


gli

la lesta,
il

becco e
di

gli artiI

d'aquila, o d'avoltoio, e
le

corpo

leone.

grifi

custodivano
grifone

miniere d'oro.

Gli antichi chiamavano


fu
di

un uomo che avesse un gran naso, cos

denominato

Apollo

il

re di

Chiesa

Pan Pupa,

Siria,

figlio

Cleopatra,

Vedi

477

Disperazione

Grigio.
Colore.

Lullo

Povert

Vedi

Consolazione

Nemicizia

Pazienza Pendenza

Semplicil.
Crisolito.

Grisolito. Vedi

Grossezza d'ingegno. Vedi Ingegno ottuso. Gru. Le gru viaggiino in bianchi assai numerosi
vauidosi
alle
le

soll-

pi

alte

regioni
si

dell'atmosfera,

se

il

vento
di gru

non

sospinge,
isoscele.

ordinano

quasi

in

d'un triangolo
sublimi

Primavera
Uomo
po.

Vedi Abbondanza

Consiglio popolare

figura

Ali

Investigatore di cose

Osservatore dell'ordine
e Inverno

Penne

di gru

Testimonianza imprevisti

Vigilanza.

Gru che porta un sasso. Vedi Guadagno.


che porta
gli

Prudenza.

pelli

d'animali sulle spalle.

Cavoci
di

sognando im capo pi grosso dell'ordinario, segno d'aumento di ricchezze. Orecchie. Secondo gli stessi, chi sogna di ve-

Secondo

spiegatori dei sogni,

dere delle orecchie,

indizio

che sentir

le

molte persone che lavoreranno a suo profitto.

Guanti gialli. Vedi Bellimbusto. Guanti violetti. Vedi Vescovo. Guardarsi dagli stolti.
Elefante che fugge un becco. Geroglifico Egiziano,

che allude a un
versare cogli

uomo

prudente,

il

quale

eviti di

conl'ele-

stolti

e pazzi;

perch ritenevano

fante talmente avverso al becco che, vedendolo, fuggisse.

r- 478

Guardia.
Cane.

Pompei
canem,

vedesi

Presso alcune porte delle case scoperte a dipinto un cane con le parole cava

ci che dimostra che chi

non teneva un cane

per guardiano, ne voleva almeno la figura. Cicogna, che gli indovini ritenevano quale segno di guardia
della citt; perch spesso nidifica nelle parti pi alte
delle
di

case.

Attila,

che per
ripetuti

tre

anni

tenne l'assedio
le

Aquileia,

dopo
la

assalti,
i

vide

cicogne

abbandonare

citt,

portando via

loro piccoli col

becco; ci che fu preso per augurio che avrebbe espu-

gnata Aquileia.

Guerra.
Animali: Cavallo bardato. Virgilio dice; Per guerQuesto ardito reggiar s'arma il cavallo, e ognora animai la guerra minaccia. E Lucrezio chiam la pro-

le

dei

cavalli

duellica,

cio

bellica

guerreggiante.

Montone, per il suo istinto t>attagliero. Gli antichi quando volevano intimare la guerra a qualcuno, mandavano avanti un montone, spingendolo fino al paese
dei nemici;
il

quasi quale ambasciatore


di dichiarare ia
tal

il

quale avesse
giusti

mandato
in

guena; oppure per maniessi stati

festare

modo che

avevano motivi
provocati.
teso.

per combattere, per essere


tali: lica.

Polemona.

Vege-

Diversi:

Arco

Colonta bel-

Roma,
in

una colonna

davanti al tempio di Bellona esisteva cui, quando si voleva dichiarare la


si

guerra a qualcuno,

tirava

una

lancia,
i

qual segno

nemici dai di speranza che tale guerra sgombrasse confini, o che si estendesse il loro Impero oltre i confini

stabiliti.

Fuoco. Geremia vide una pignatta accedalla

sa

verso tramontana,

quale

si

dovessero spar-

gere per tutto


disse
il

479

guerra.

mondo

incendi di
la

Cicerone

che

l'Italia

ardeva per

guerra.

Dicesi

che

ELcuba,

(figlia

di

Dimanle
in

re di

Tracia, e moglie di

Priamo, cangiata
accesa, partor
i

cagna) gravida di una fiaccola


segno di futuarsa.

fuochi matrimoniali,

ra guerra, per cui Troia

doveva essere presa e


il

Gli indovini presero spesso

fuoco per tale augurio.


Lancia.
I

Gladio,
nesi,

emblema come segno


Saio,
della

della
di

guerra.

Cartagi-

guerra,

una

lancia.

preso
toga,

opiX)sizione

Romani come veste da guerriero, in emblema della pace. Vedi


mandavano
ai

Pace

e guerra.

Guerra intimata.
Asta
Feciale.
ferrata abbruciacchiala che. presso
i

Romani,
con
il

quale segnale di guerra intimata, un sacerdote, detto


scagliava
nel

campo

dei

nemici,

testi-

moni d'et matura,


della guerra.

dopo aver dichiarato

motivo

Guerriero.

Uomo
Gufo.

che tiene

in

mzuio due dadi.

Achillea

millefoglie,

allusione all'eroe Achille.

Uccello di cattivo augurio. Lo si considerava volgarmente come messaggero della morte; la sua presenza,
sto

secondo Plinio, presagiva

la sterilit.

quetal-

uccello misterioso,

che cerca la solitudine e


il

volta

abita nei cimiteri, e fa sentire


si
il

suo grido ludestra so-

gubre di notte,
se:

attribuirono delle virt meraviglio-

se

si

pone

suo cuore con la

zampa

pra una persona addormentata, essa dir tutto ci che avr fatto, e risponder alle domande fattele;
inoltre,

se

si

mettono

le

medesime

parti di questo uc-


cello sotto le ascelle,
i

480

porta;
e

cani non potranno pi abbaiare


le

dietro

la
il

persona
fegato

che
a un

finalmente
gli

se
vi

si si

attacca

albero,

tutti

raccoglieranno

Morte

sopra.

Nittlmene

Vedi Alcioe
Notte

il

uccelli

Larva

Tirannia.

Guglielmo (San).
Vescovo.

Lagrime

ch'egli

versava

nel
il

sentire

un'offesa fatta a Dio.

Ostensorio; per aver

Santo

avuto una speciale devozione per


mento. Vedi Vescovo.

Santissimo Sacra-

Gule o Gole.
Chlamavansi
steriosi
i

cos

certi

esseri

soprannaturali

e mi-

appartenenti alla mitologia araba e persiana,

quali rappresentavano le parti che

hanno

vampiri

nelle traduzioni popolasi


lani greci.

dei popoli slavi e degli iso-

Le Gule
a

abitano luoghi sotterranei, donde

non

escono che

mezzanotte

per

recarsi

fare

danno ai poveri mortali e tormentarli m mille modi. Gli Afghani credono che qualsiasi deserto e solitudine sia abitata da un demonio chiamato Guli-B'mbau
o spettro della
solitudine.

Le leggende dicono che

le

Gule

si

cibano di carne umana.

Gusto.
Gli Egiziani quando volevano significare che qualche cosa fosse stata appena assaggiata e non piena-

mente gustata, rappresentavano una lingua fra denti un po' tirata fuori; mentre se volevano mostrare un pieno e completo gusto d'una cosa, raffiguravano le
i

parti

gua.

posteriori

della

gola

cui

attaccata la

lin-

Frutta. Scimmia, che addenta una mela.

H.
Haroep.

Vedi Aruen.
Hallinskdi.

Hathor. Vedi Aihor.

Heimdal

<>

Dei principali scandinavi; aveva per padre Odino e per madre nove figlie del gigante Geirrendour. Egli aveva la custodia del ponte Bifrost che univa il cielo alla terra. La sua vista era tanto
degli

Uno

acuta, che vedeva, di notte

come

di giorno, a

una

di-

stanza di cento leghe; e

il

suo udito era cos fino che

sentiva nascere l'erba nei prati e la lana sulla schiena dei montoni. Come Dio, non aveva moglie ne figli; ma era anche uomo nello stesso tempo, e in questa qualit, egli diede vita a tutta una razza.

Hela.
Divinit

scandinava,

regina

della

morte,

la

so-

vrana dell'impero nebuloso, dove fu rilegata da Allfader,


affinch essa vi tenga

imprigionati tutti coloro


li

che sono morti di malattia o di vecchiaia, e


sca della loro
riero.

puni-

mancanza

di coraggio e di valore gueril

Figlia di Loke, che

genio del male, e delpi


terribile delle

la
rie.

gigantessa

Angerbote,

la

fu-

Hela abita un palazzo chiuso da porte di ferro cinto da un'altissima muraglia, nel quale abitzmo
Il

tutte le sventure.

cane
la

Garm

fa le veci di custode e

all'antro di

Guipa che conduce a questo palazzo,


grotta

dentro

alla

leggenda

gallo nero che canta sotterra,

menzione di un e annuncer la fine del


fa

mondo. Alcuni
SI

fiumi, paragonabili allo Stige e all'A-

o. Ronchetti.

cheronte della mitologa greca, sboccano nel soggior

no di Hela; la quale

d'aspetto terribile e ha la

parte superiore del corpo nero e azzurro,

Hom
nei

Hum.
libri

Divinit rammentata spesse volte nel Zend'Avesla

(nome dei

sacri

dei Parsi o antichi persiani) e

diversi trattati

dei seguaci di Zoroaslro

(fondaalla di-

tore della religione dei Parsi).

Esso presiede
varie

stribuzione della
ra,
il

pioggia

nelle

partf della ter-

capo delle citt e delle Provincie, il guardiano delle gregge, e d ai padri che ne son degni figli ile
pii.

lustri
il

Ne

soltanto in terra

Hom

e
i

Hum

esercita

suo potere; egli combatte e distrugge

cattivi

Geni,

creati

da Arimane,

dona

la

meritata ricompensa

agli

uomini buoni.

HOPO. Vedi Oro.

I.
I.

Secondo l'opinione di Platone, questa lettera aveva qualche cosa di misterioso in se, e serviva a meraviglia alla spiegazione delle cose delicate, secondo n parere dello stesso filosofo.
ladi.

Ninfe,

Cadmo
sbranato

figlie di Atlante e d'Etra; secondo altri di o d'Eretteo. Erano cinque sorelle, le quali

tanto piansero per

la

morte del

loro

fratello

lade.

cinghiale,
in

da una leonessa o, secondo altri, da un che gli Dei impietositi le trasportarono


ponendole nella
costellazione
delle

cielo,

piogge

e delle tempeste marine, e dove piangono tutt'ora.

Iberide.
Pianta che
d'inerenza.
fiorisce

483

ottobre.

da marzo a

Vedi

In-

Ibis.

Uccello

d'Egitto

che
il

rassomiglia

alla

cicogna.

Quando esso nasconde ma rassomigla a quella


Egillo
ni principi

collo e la testa, la sua for-

Male Mercurio Penne


Cratiludine
d'ibis.
eilfon,

del cuore umano.

derivato

d'ibis

Vedi Cuore da buoSalubrit

Testa

Icaro.

Vedi Dedalo.
immagine e
sopra
i

Iconologia Dal greco


gionamento
caratteristici

logos, discorso

o ra-

sulle immagini.

L'iconologia viene definita


lineamenti e
le
gli attributi

lo studio e le indagini

onde

si

possono conoscere
le

figure

dei

personaggi allegorici o mitologici, di cui


talvolta

le art!

devono

E' dissimile daloccupa delle sembianze reali dei p>ersonaggi illustri, mentre l'iconologia ha per scc^x> di ragionar delle forme convenzionali con
rappresentare

immagini.
si

Viconografia in ci, che questa

cui

si

vestirono le allegorie e

miti.

L'arte

ha pochis-

mezzi di far intendere quello che rappresenta; e oltre all'essere circoscritta a esprimere in ogni quadro o grupypo quello solo che si opera in un istante di tempo, non pu manifestare gli esseri intellettuali altrimenti che personificandoli. Egli ben vero che la poesia si vale
simi

della

medesima licenza per ottener miglior

effetto

produrre pi viva impressione;

ma

elettivo

per la

poesia di ci fare o non fare; l'arte costretta. Essa

pu nominare;

l'arte

non

lo

pu.

La

poesia inoltre

dipinge con rapide immagini senza fermarsi al minuto


delle
particolarit;

484

stessa

l'arte

dalla

natura
i

sua

obbligata

a determinare

con precisione

pi

sottili

lavoro ci che alla lineamenti, e con lungo e arduo una sola parola. Per ^"1 arte basta talvolta
poesia
personificando
gli

esseri astratti

e ideali

m
essi

/.

cambio
tali

di

di nominarli, dovette fissare a ciascun

attri-

sguardo buti e tal fisonomia, che al primo


tesse conoscerli.

ognuno po-

Fin dai tempi pi remoti dell'arte

greca, di cui
artisti

ci

restano

memorie

storiche e

monumen-

operavano gi secondo una tacita congli ti, o essere ideale attrivenzione, dando a ciascun nume che il volto di Mmerva, buti e caratteri propri, cos e fattezze diverse da per esempio, aveva tagli d'occhi

del resto. Negh quel di Venere, e via discorrendo per la maggior parte attributi gli artisti si attennero
ai

poeti e

teristici

caratspecialmente a Omero; nei tratti scelsero i osservarono la bella natura, e ne

l'espressione che le lineamenti che meglio rendevano poeti, primi mterpreti della religiose e i

tradizioni
religione,

La avevano assegnato a ciaschedun nume. non pertanto nelle forme e negli attributi convenzione
cogli spiriti religiosi e con fu arbitraria, ma intima celebrate dal poeti; e l'iconolole credenze popolari e ieratica fondata sulla religione gia greca e tutta vaghezza che le dedi quella giocondit e partecipa
riv

dalla

poesia.

Perci
miti

il

linguaggio

degli
di

artisti

nell'espressione

dei

non

pot

meno

essere

per la conoscensimbolico; e lo studio e le indagini usato daquesto linguaggio mitico e simbolico za di


costiecco ci che. come abbiamo detto, L'iconologia stessa tuisce la scienza iconologica. una donna seduta. fu simboleggiata, e quindi si figur
gli
artisti,


che con la penna
in

485

descrive
gli

mano
e

esseri

moraii

che un

genio

presenta

sviluppa

al

suo

sguardo.

Altri per la rappresentavano in figura di

una donna
semplice
al

grande

ben
e

fatta,

vestita

con
la

gusto

tempo

stesso

nobile,

con
il

testa

sormontata

da
ta-

una fiamma che indica


lenti,

genio mspiratore degli emle

blemi allegorici, atto a caratterizzare


le

virt,

passioni,

vizi,

ecc.

La bocca
con che
si

per covuole indidi

perta

da una specie
la

di fascia,

care che essa non parla se non per

mezzo
all'ingi

segni.

Con

destra essa

sembra piegare

la

cor-

nucopia,
cere e
sfera

da

cui escono fiori e frutti, simboli del pia-

con la sinistra appoggiata sulla una palma unita a un ramo di olivo, una corona e una bilancia, per indicare che essa dispensa con giustizia l'immortalit, e che gli
dell'utilit;

celeste

stringe

astri

piameli sono del suo dominio,

come

gli

og<

getti terrestri

rappresentati su di

una colonna coperta


si

di caratteri geroglifici, sulla quale inchinandosi

ap-

poggia.

Il

livello,

l'olivo,

il

mirto,

come pure un
tutti

leone che riposa ai suoi piedi, sono

attributi

che

compiono
indica

tratti

caratteristici di quella scioiza

o fa-

colt ingegnosa.

Ciascuno dei geni che

la

circondano
l'es-

pure per mezzo di simboli sere morale o allegorico che esso


piede
della
figura

caratteristici

rappresenta.

Al

sono sparse medaglie e cammei, il che bastantemente indica che l'iconologia deve essere fondata sopra la cognizione generale delle medaglie e degli antichi monumenti. L'iconologia assegna dunque a ciascun essere, a ciascun oggetto,
gli

attributi

che

loro
i

convengono.
lineamenti

quindi Saturno sotto

di

Essa rappresenta un vecchio ar-

486

mato d'una falce; Giove col fulmine tra le mani e un'aquila da un lato; Nettuno col tridente, seduto su un carro tirato da quattro cavalli marini; Plutone con una forca a due denti su di un carro tirato da quattro cavalli neri; Cupido con un arco, un turcasso pieno di frecce, e talvolta con una fiaccola accesa o spenta e una benda sugli occhi; Apollo con
una bella
talvolta

capigliatura,
lira;

con l'arco e con

le

frecce e

con una

mano

e le ali al

Mercurio con un caduceo in petaso, e ai talloni; Marte armato

di tutto

era consacrato;
in

punto con un gallo accanto, volatile che gli Bacco coronato di edera con un tirso
coperto
in

di una pelle di tigre, e talvolta un carro, seguito da una truppa di Baccanti; Ercole coperto di una pelle di leone che stringe con la destra una clava; Giunone portata sulle nubi con un pavone accanto; Venere sopra un cartirato

mano, da

tigri

da piccioni, e talvolta seduta ia Minerva coll'elmo sul capo, ap^wguna conchiglia; giata a uno scudo, e al lato una civetta; Diana abro tirato

da

cigni o

bigliata

da

cacciatrice,

con l'arco

e le

frecce tra le

mani

e la lune calante sul capo; Cerere con un covone di grano tra le braccia e una falce da mietitore tra Siccome gli antichi avevano straorle mani, ecc.

dinariamente moltiplicate
ti

le

loro divinit, cos

poe-

pittori

di

figure

si sono poi apparenti esseri puramente chimerici o im-

esercitati

a gara a rivestire

maginari, oppure a prestare una specie di corpo agli


attributi
divini,
alle

stagioni,

ai

fiumi,

alle

virt, la

ai

vizi, alle passioni, fino alle malattie, ecc.

Cos

For-

za viene rappresentata da una donna di aspetto guerpiedi riero, appoggiata su di un cubo con un leone ai
;

si

467

si

Prudenza uno specchio intorno al quale un serpente, simbolo di quella virt; alla Giustizia si pongono in mano una spada e una bilancia; alla. Fortuna si bendano gli occhi, e le si pone

alla

attorciglia

piedi; all'Occasione si launa ruota volubile sotto ima treccia di cap>elli sulla parte anteriore del capo, mentre tutto il rimanente calvo; ai Fiumi si danno corone di giunchi e urne, daJle quali l'acqua si versa; all'Europa si pone sul Ccipo una corona chiusa e si d uno scettro e un cavallo all'Asia un ini

scia

censiere, ecc.

Idee. Vedi Ninfe.


Idolatria.

Adorazione,
d'oro.

culto

degli

idoli.

Idoli.

Vitello

Idolo.
Oggetto,
Dio.
statua
nei

effigie

rappresentante

qualcJie

Gli

idoli

primissimi

lempi

non erano che


o
zinimadi

informi tronchi di legno, o sassi greggi; pi tardi poi


statue
li

vere

rappresentanti
specie.

uomini,

dorme,

di

ogni

Le immagini o

simulacri
gli

cui

parla la Bibbia eramo di due sorta:

uni consacrali

a Jehova, e
Cristina

gli

altri

alle false divinit.

Jehova veniva
d'oro.

rappresentato,

specialmente,

(Santa)

sanna
Idra.

{Santa)

dal

Idolatria

vitello

Religione

Vedi
Su-

Vittore

(San).

Mostro spaventevole delle palude di Lema; figlio Tifone e di Echidna. Dicesi che avesse sette, nave e perfino 0.000 teste, secondo alcuni. Faceva stragi orribili nelle campagne e nelle mandre che trodi
1

_
dia.

488

Vedi Ercole

vavansi nella palude di Lerna.

Inv'r

Idrangea.
torQuesta pianta, chiamata volgarmente ortensia, suo belli ornamenti dei giardini: il ma uno dei pi mirabilmente col fogliame di un bel verde contrasta corombi. I suoi colore roseo dei suoi numerosi e ampi
fiori

sono per

lo

pi

sterili.

Vedi

Millanteria.

lena.
sessi, ma che i vole; non solo la si credeva d'ambo da un anno all'altro. Alla iena cambiava di sesso
si

Intorno

quest'animale corrono

le

pi strane ta-

attribuisce

anche,

fra le

altre

facolt,

quella

di

attirare a se i pastori imitare il linguaggio umano per e quello d'mcantare e divorarli a suo bell'agio, ^ diventar muti. Vedi Carattere variahik

cani facendoli

Nemico

vincitore

Anemico vinto

Pelle di

iena.

Ifianassa.
Figlia di Preto,

la quale insuperbitasi per

la

sua

padre al bellezza e per aver preferiti i da schifosa malattia che tempio di Giunone, fu colta correva mezza nuda per la rese pazza, in modo che
palazzi di suo
i

monti e boschi. Venne cangiata relle subirono la stessa fine.


Ifigenia.
Figlia
di

in

vacca.

Le

sue so-

Agamennone

di

Clitennestra.

Avendo

lungo tempo l aruna calma ostinata trattenuto troppo gran sagreca nel porto di Aulide. Calcante, mata contro Agamencerdote, rivel che Diana, sdegnata sacra, ncunone che aveva uccisa una cerva a lei


sava
si

48^

al Greci il vento favorevole, e che per placarla doveva versare sangue di una principessa della sua famiglia. Agamennone esitava, ma data rimpK>rtaaiza

della sp>edizione che doveva recarsi


sent
l'atto

a Troia, acconla

di

sacrificare
il

la

propria

figlia,

quale,

nelvit-

che

sommo

sacerdote stava per ferire la


rapita,

facendo comparire in sua vece una cerva. Ifigenia fu traisportata nella Tauride,
tima, fu
jxvt
si

da Diana

fece

sacerdotessa
l'incarico
in

di

Diana, e

adla
i

quale

la

Dea
reste

diede

di

sacrificare
lidi
il

tutti

forestieri

che approdavano
capit
in

quei

inospitali,
in

allorch

O-

Tauride,

quale,

espiazione del

commesso matricidio, era stato condannato da Apollo


di

andare nella Tauride a rapire


nell'Attica.
presi,

la statua di
si

Diana

trasportarla

Egli vi

rec con

Pilade

ed essendo stati trambi; quando


ferse
lettera
il

dovevano
di
essi

essere sacrificati en-

Ifigenia, udito che

erano d'Argo, ofportare

di

salvare

uno

se

volesse
tal

una

suo fratello
pKii

Oreste.

riconoscimento, e

nome avvenne un accordo intorno al mezzo


Tauride,

di scilvarsi. Deluso intanto Toante, re della


col pretesto
di

una supposta espiazione delle vittime


spiaggia
la

da

farsi

sulla

del

mare,
di

s'imbarcarono

in-

sieme,

portando seco

statua

Diana; dopo
furie.

di

che Oreste fu libero dalle agitazioni delle

Igiea.

Dea
zia.

dell'igiene e figlia di Esculapio e di


in

Lampe-

Essa aveva,

un tempio

di suo

una statua coperta d'un velo, alla cavano la loro capigliatura, con cui
dicina, lo scettro
(asta)

padre a Sicion, quale le donne dedila coprivano.

presentasi coronata di lauro, e, quale regina della


nella

Raome-

mano

destra. Sul petto

m-

ha un serpente attorcigliato in pi giri, il quale sporge il capo per bere in una tazza che la Dea tiene nella mano sinistra. Viene anche rappresentata seduta su un seggio, con la sinistra appoggiata all'asta, e nell'atto di porgere con la destra una patera a un serpente

che,

lambendola, s'innalza da un'ara a

lei

da-

vanti.

Ignaro di Dio.
Cieco,

simbolo biblico.

Ignominia. Gran disonore.


Ebrei una legge

la

Quaranta.

Esisteva presso

gli

quale, a chi avesse ricevuto una

sola vergata in pii di quarauita, oltre

essere segno

di infamia, vietava di occupare qualsiasi carica onorifica.

Ignorante.

Uomo con la testa d'asino, che gli Egiziani ritenevano come emblema d'una persona ignara di tutto, e che vivesse segregata dagli uomini. Vedi Disputa
deW ignorante.
Ignoranza.
Personificata in una figura con un

bo in testa. amamte della


privo

dado di piomAnimali: Pipistrello, che, per essere tenebre, non pu sopportare la luce.
di scienza;

Nella Bibbia, per questo animale, s'intende colui che

Benda, che le copre gli occhi. Fumo. Ritenendo il lume (luce) simbolo del sapere, e op{X)nendovi la caligine (tenebre); cos il fumo che produce la fuliggine sar emblema dell'ignoranza. I Toscani
Diversi:

d'ogni lume

perci dispregevole.

usavano dire caligare per oscurarsi. Libro chiuso.

Ilarit.
figurina
stra

4^1

si

Cornucopia. Nelle monete di Faustina

vede una
sini-

con

la

cornucopia nella destra,


ornata

e nella
alla

tiene un'asta

da

terra

fino

sommi-

t di

fronde e ghirlinde, con l'inscrizicne


la

HILARI-

medesima inscrizione, in un'altra medaglia si scorge un germoglio di palma, che uscendo da terra s'innalza sopra la testa di una figura di donna,
al

TAS. Gjn

la

quale, pigliandolo con

la

destra,
la

lo

avvicina

mento,

tenendo nella

di Allegrezza
Ilitia.

sinistra

cornucopia.

Ve-

Letizia.

Vedi
delle

Eileitia.

Imene.
Dio
ra.

nozze.

Giovane,
cui

dotato

di

stra-

ordinaria bellezza,

ma
in

p>overissimo e di origine oscu-

Egli

era
p>er

in

et

ritenuto
di

una

fanciulla,

un giovinetto pu essere allorch divenne amante


p>er

una ragazza

ateniese;

ma

essere

essa

di na-

molto superiore alla sua, non osava dichiararle la sua passione, e si accontent di seguirla ovunque ella andava. Un giorno che le dcwme di Atene dovevcmo celebrare sulla spiigga del mare le feste di Cescita
rere,

alla

quale doveva intervenire anche


si

la

sua fa-

vorita,

egh

travest,

e quantunque sconosciuto, pu-

re l'asfjetto suo amabile lo fece ricevere in quella devota compa^ia. Alcuni corsari intanto, scesi improvvisamente a terra nel luogo della cerimonia, ru-

barono
spiaggia

tutta la brigata, e la traspKjrtarono sopra

una
loro

lontana,
la

ove,

dopo aver sbarcata

la

preda,

F>r

stanchezza

pieno

di
i

coraggio,

si addormentarono. Imene, propose alle compagne di ucci

dere

loro

rapinatori,
pK>i

scc^o.

Andato

in

e si pose alla testa per tale Atene, dichiar in un'assem-

492

promettenblea del popolo ci che gli era accaduto, in Atene tutte quelle donne, purdo di far tonnare ch'ech gli fosse stata accordata la mano di quella La sua proposta venne accettata, gli tanto amava.
egli
s

spos la sua innamorata, e in memoria di un cofortunato matrimonio, gli Ateniesi sempre lo invo-

e carono nelle loro nozze sotto il nome di Imene, delle feste in onore suo che furono chiacelebravano mate Imenee. Altre favole contradditorie si raccon-

tano intorno a questo personaggio. In seguito crearono una genealogia a questo Dio, gli uni

poeti
lo

fa-

cevano
liope,

figlio

di Urania, gli altri di

o di Bacco e di

Apollo e di CalVenere. Imene rappresentasi

sotto la figura di
rati,

un
fiori

coronato di

giovinetto coi capelli riccuti doe specialmente di maggiorana e

rose; con

una fiaccola nella mano destra, e nell'altra flammeo con cui copriva il capo alle spose, e due il manto socchi gialli ai piedi. Alcuni lo vestono d'un giallo, e gU pongono in mano, oltre nuziale, rosso o fiori e frutti, e talvolta un flaufiaccola, alla
to.

poeti lo dipingono anche vestito d'un abito bianun co ornato di fiori. Si vede anche raffigurato con pastoie ai anello d'oro in mano, col giogo e con delle Gli si diede anche una corona di rose e di
I

piedi.

un giogo ornato di hanno una fiamma unica.


spine,

fiori

e due

fiaccole

che

Imer.

Vedi Ymer.
cui venne
il

Imitazione. Scimmia, da
contraffare,

verbo scimmiottare, cio

imitare.

Immaginazione.
Lupino, perch nei tempi antichi era

....
il

cibo

pi

comune

dei

filosofi

greci,

specialmente dei

cinici.


Immagine
di

493

Vedi Prosperit.
d'uomo sporco,
dai
sacrifizi

Alessandro.
simbolo

Immondo.
Lingua
scellerato
tagliata
;

biblico

dannosissimo,

scacciato

fuggito dagli uomini religiosi e morigerati.

Immortalit.
Animali:
ri.

Fenice,

che rinasce dalle proprie cene-

Vegetali:

Cedro del Libano, albero che vive

lunghissimo tempo. Confrena.

Impazienza.
frutto

Balsamina impaziente. Allusione allo scoppio del di questa pianta, al minimo contatto.

Impedimento.
Ginocchia accavalciate, con
le

parti inferiori

delle

gambe

intrecciate.

Imperatore.
Animali Serpente avvolto in cerchio, con una di palazzo nel mezzo; geroglifico degli Egiziani rappresentante un imperatore o qualche re potentissimo; ritenendo che la reggia dovesse essere po:

specie

sta

in

mezzo

all'impero,

per essere

Diversi:

Cappa, Corona

imperiale.

comoda a Globo

tutti.

croci'

fero.

Imperfezione. Rana, la quale, nascendo deforme


attraverso

girono, passa

di giimgere suo sviluppo normale; inoltre credevasi che il girino, generato nel fango, fosse sovaite in parte ranocchio e parte terra pura, e che per quanto questo animale giunga alla sua maturit, rimanga semal

diverse

trasformazioni

prima

pre imperfetto,

per un

suo difetto nella

lingua.


Impero.
Animali:
della
di

494

Greci.

Ape, presso

Aquila, emblema
parla
ali

potenza.

Ezechiele profeta
le

di

un'aquila
di

meravigliosa grandezza con

distesissime,

smisurata

lunghezza

vari

colori,

bano, e quivi,
dolla e
le
i

perme che arriv velocemente al monte Licon le unghie minacciose svelse la midii

membra

coperta

di

pi teneri rampolli del cedro, strapp tutte


alte frondi,

sommit delle pi
viti,
lin

tagli

anche

le

pro-

paggini delle
tate

e tutte queste cose furono traspor-

Babilonia.

Simbolicamente,

l'aquila

rappre-

senta
se

Nabucodnosor, monarca di Babilonia, che preGerusalemme e condusse prigiioniero il popolo col


tutti
i

suo re Sedecia e
quila
inidicano
i

principi.

Le

ali distese

dell'a-

numerosi

eserciti

che Nabucodno-

sor aveva condotto seco; la lunghezza delle


il

membra,

lungo tempo del suo regno

le

penne, la ricchez-

il

za di cui abbondava; le unghie, il terrore delle armi; monte Libano, lo splendore e la grandezza della
continui illustre,

Giudea per molti anni


svelse
bilt,
le

donde
estirp

l'aquila
la

midolle del
ch'egli

cedro,
le

cio

egli

no-

l'aver strappate

ultime

frondi

del
alla

cedro,
teneris-

significa

non perdon nemmeno

sima stirpe dei re, cio ai bambini. Cavallo coi piedi d'uomo. Gh indovini predissero l'impero del mondo a colui, presso il quale sarebbe nato un tal cavallo;
caso che,
Berillo.
dicesi,

capit a Giulio Cesare.

Diversi:
a-

Carro.

Narrasi

che

Tarquinio .Superbo,

vendo quasi ultimato di far costruire il tempio di Giove Capitolino, fece fare un carro di terra, il quale messo nella fornace a cuocere, invece di ritirarsi
col

perdere

l'umidit,
si

si

gonfi

talmente

e divenne

cos voluminoso che

pot appena levarlo dopo aver

scoperchiato
il

495

Domandato

della fornace e demoliti 1 muri. causa di ci agli indovini, risposero che tale fatto era segno di felicit e impero a coloro che avessero in custodia tale carro. Coltello, simbolo
tetto

la

biblico di potest e impero.

pre tenuta

Oro. Zaffiro^ pietra semgran conto, perch credevasi che f>ossedesse un certo potere datole da Giove e Saturno,
in

il

quale rendesse facile


del

il

conseguimento dell'impero

sommo
del

sacerdozio.

Impero
secondo,

mare.
il

Delfino e tridente;
attributo
di

primo, simbolo del mare;


re

il

Nettuno,

del

mare; emble-

ma

dell'impero.

Impero

stabile.
quercia.

Scettro di

Dicesi che a Viterbo esistesse


sulla

una colonna
scettro
riori

d'alabsistro
di

quale

figurava

uno

formato
e

fronde di quercia, coi rami infesuperiori


intrecciati
in

tagliati,

quelli

modo

da sembrare un occhio. Secondo Plutarco, era questo l'emblema di Osiri, il quale ebbe l'impero non
solo dell'Egitto,

ma

d'Italia e quasi di tutto

il

mon-

do. Si vuole che in questi scettri figurassero tanti ra-

mi quante erano le Provincie dominate da colui, in onore e nome del quale veniva dedicata tale memoria.

Impeto.
Cinghiale,
feroce;
qualsiasi
ritenuto

perch

quest'animale
Dicesi

come emblema di guerriero piomba ciecamente su


che
il

nemico.
atterrato,

cinghiale,

a caccia, zanne
tal-

preso e

quasi morto,

mostra

le

che strappmdogli delle setole dal collo e avvicinandole ai denti s'increspano come se

mente infuocate,

fossero* accostate
ciare.

alla

bragia,

finiscono

per abbru-

Impeto dei nemici. Mare tempestoso, simbolo


storici

biblico.

Gli oratori e

gli

ricorsero sovente al

paragone dei

turbini e le

procelle con la guerra, ritenendo l'acqua in temp>esta

come simbolo
Trottola.
I

delle

pi

grandi

sventure.

Impeto e agitazione
poeti,

di
il

mente.
velocissimo movimento di

per

questo
dalla

giocattolo,

simboleggiarono

un'agitazione

di

mente che non pu fermarsi mai n essere quietata


ragione.

Importunit. Mosca, la quale, per quanto


lestissimo,

scacciata

da
o

se,

sem-

pre vi ritoma. Gcerone, alludendo a un giovane modisse:

scaccia

quella

mosca,

servo.

Impostura. Zucca falso-arancio;

allusione

al

suo

frutto

si-

mile a un'arancia, mentre di nessuna

utilit.

Impotenza
Cinquanta.
cinquant'anni,
gli.

virile.
Eira

opinione
fosse pi

non

che l'uomo, passati capace di procreare

fi-

Impresa.

Vedi

Inefficacia delV impresa.

Impudico.

Vedi Donna impudica.


pollice.

Inabile alla guerra.

Mano
leva

senza

il

Presso
si

gli

antichi,
il

chi

vo-

sottrarsti

alla

guerra

tsigliava

pollice.

Inattitudine all'imparare. Asino col freno in bocca. Gli astrologi, a chi nascesse sotto il tredicesimo grado del Leone, come

^
predizione della sua

497

airiir^Mrare,
finsero
la briglia in bocca.

inattitudine

che allora nascesse un asino con

Inabile all'impresa. Vei inefficacia deli impresa.

Incantesimo.
Moticella.
tato
cesi

Credevcisi

d'una

certa

attrattiva

che quest'uccello fosse donaturale amorosa. E di-

che Venere lo portasse dal cielo per darlo a Giasone, insegandoli l'incanto, con cui attrasse Mesuo.

dea all'amor

Incanto ingannatore.
Datura siramonio.

Incendio. Vedi EJigio

{Sani')

Germano
degli
incisori.

(San).

Incensorio. Vedi Turibolo.


Incisione.
Bulino, principale strumento

Incitamento. Como, strumento a

fiato.

Inclinazione al vizio.
Ginocchia piegate, simbolo della debolezza umana che si china a terra, cio vizi che conducono
i

alle passioni

impure.

Incorruttibilit.
Ermellino,
della
pulizia,

per essere

quest'cinimale

tanto

unante

che se trova del fango davanti all'apertura della sua tana, piuttosto cKe sporcarsi, si lascia prendere dal cacciatore.

Incostanza.
Animali: Farfalla, che vola di fiore in fiore senza fermarsi. Granchio di mare, perch ora va indietro e ora a traverso. Vegetali: Delfinio consolida.

Diversi:
32

Crono. Secondo

gli

astrologi,

nel vente-

G. Ronchetti.

Simo grado sopra

il Leone, si trova un segno d'uomo con due teste, e a chi nascesse sotto tale segno, predicevano che sarebbe stato incostante e di volont alquanto mutabile.

Incostanza delia fortuna.


Corno
di
di

di

cervo,
le

perch

quest'animale
alla onori,

ora

perde

ora acquista
chi

coma, similmente
salito

luna.

Simbolo
del'in-

dal basso stato,


ricade nel
fortuna.

agli

per rovesci

fortuna,

nulla.

Palla,

emblema

stabilit

della

Incredulit. Aspide (vedi).

Incubi
stri

Succubi.

Gli incubi, dice Ambrogio Pare, nel libro Dei moe prodigi, sono demoni che assumono forma e sembianza d'uomo e si congiungono con le streghe; f succubi sono dmoni che si trasformano in donne. Tale congiungimento non ha luogo soltanto dormendo, ma anche vegliando; ci che fu pi volte con-

fessato

sostenuto

dagli

stregoni

dalle

streghe,
l'osserva-

quando venivano messe a morte. Secondo


zicne di coloro
i

quali
ossessi,

si
il

questa

specie

di

credeva appartenessero a demonio usava piuttosto

con le donne maritate che con le zitelle, perch, trascinando all'adulterio, maggiori erano doveri cui le faceva mancare. Il pi delle volte presentavasi di nottetempo a fianco del marito addormentato, o la sera in un sito apipartato; compariva pure talvolta di giorno sotto le sembianze ingannatrici di un amante corrisf>osto, o d'un pretendente deluso; e talora infine, sotto quelle di un marito, sorprendeva qualche f>overa moglie, la lusingava con belle parole, e occorrendo, impiegava anche la violenza per
i

ndurla a far
lei

499

le

sue voglie. Servio Tullio, che fu re

Romani, era il frutto degli amori di una bella ichiava con Vulcano secondo alcuni antichi autori; cabalisti, con un de:on una salcimandra, secondo
i

monio
/ohe

incubo,

secondo

nostri

demonografi.

Altre

una donna non poteva avere un unante che lon fosse un demonio uscito dall'abisso, e avevansi >rove della sua potenza amorosa, dai segni che egli asciava sul corpo della sua prediletta. Si vuole che diavolo, il quale godette la madre di Augusto, impresse un serpente sul di lei ventre.
il

Incudine.
d'animo

Vedi

Eltg'w

{Sant')

Fortezza

Vulcano.

Indiana.
Iberide

Vedi Francesco Saverio


della
Persia.
le

(San).

Indifferenza.
Pituita
stcgioni
il

cui
si

aspetto

non

:angia e sulla quale

non

fanno

sentire.

Indipendenza.
Gatto,

che

gli

antichi

Alani,
cernie

Burgundi e Svevi

portavano nelle bandiere, alludendo


all'insofferenza

emblema
per
la

di

libert;

dei

gatti

schiavit.

Pruno
lon

selvatico.

Albero

ribelle

alla

coltura,

che

\TJol

essere trapiauitato.

Indisciplinato.

Uomo

seduto su un asino frenato.

Indiscrezione.

Canna piumata.
I

(Vedi Canneto).

Indocilit.

Mosca
ioltanto
>i

i:

su un libro. Plutarco dice che vi sono due animali che al contatto dell'uomo non addomesticano mai, n tollerano d'essere toccala rondine e la mosca. Porco. Secondo i fisio-


gnomoni,
pelli

500

evidentissimo
d'indocili-

la

fronte di pK>rco, piccala, pelosa, coi ca

volti

all'ins,

segno

e rozzezza.

Indole perversa.
Colchico
autunnale; allusione
alla

propriet

vele-

nosa di questa pianta.

Ind amabilit.
Riccio di mare, perch, coperto di
lascia

maneggiare;

emblema

di

spini, non si una persona aspra,


s

fastidiosa, difficile e renitente,

con cui difficilmente

pu

trattare.

Indovino.
Donnola, che
colt
si
il

credeva dotata di una certa


futuro.

fa-

d'indovinare

Perci

gli

antichi

rap-

presentavano un cane sventrato, sulla cui spalla destra

predire

camminava una donnola. Allusione evidente del futuro dalle interiora degli animali, come il
gli

facevano

antichi

indovini.

Indra.

Nome, che
to,
il

in

sanscritto significa
al

colui

che piove,

dato dagli Indiani


gia,

Dio

degli

Dei e del firmamenil

saettatore fulminante,

colui che sparge la piog-

che caccia
nel
cielo

le

nuvole e fa di nuovo brillare

sole

rasserenato.
(il

Questa
la

divinit

chiama(il

vasi

anche Machavan

ricco in tesori).
vittoria

Calura

potente).

lui

si

attribuisce

sul

serpente,
divinit
sull'e-

simbolo del male, sugh


ribelli,

spiriti

maligni,

sulle

sui

giganti.

Viene rappresentato seduto

lefante Airavat.

Indugio.
Alcuni vogliono che sedendo
sia

segno di ritardo.

-^ Vedi Danni

derivati

dall'indugio.

Indulgenza.
Industria. Ape. Castoro.

501

Vedi Remissione.
Animali rinomati
le loro abitazioni.

per

l'industria

con cui costruiscono

Industrioso.
Lupino. Pianta che non richiede coltivazione, anvuole che trascurandola divenga fertile; p>er si cui xm uomo con questa pianta in mano, emblemazi

ticamente, rappresenter una persona che col proprio

ingegno e l'industria sa procacciarsi


l'esistenza.

il

necessario per

Inefficacia dell'impresa. Coccodrillo con una penna


la
testa;

d'ibis

conficcata

nel-

un uomo talmente inabile, da non sapersi aiutare con efficacia in niuna impresa p>erch ritenevano che il coccodrillo, animale assalitore e violento, toccato con una penna di diventasse immobile e inoffensivo. Gli anrichi ibis, credevano che anche serp>enti diventassero immobili, ponendo loro sopra vma penna d'ibis.
geroglifico
egiziuio

di

Inerzia.

Uomo
Infamia.

con

le

mani

in

seno.

Dito medio
in

dritto,
i

con

gli

altri

stretti

-modo

d'imitare

genitali

dell'uomo.

certi

forestieri, che gli chiedevano di Demostene, per vederlo e conoscerlo, l'indic stendendo verso di lui il dito medio invece dell'indice, volendo con ci contrassegnarlo d'infunia e d'impu-

in pugno, Diogene, a mostrar loro

dicizia.

Infanzia.
Simboleggiata con
la

luna,


Infaticabile.

502

e
i

Uomo
resistesse

con

in
i

mino
nervi

le ali

piedi di gru. Volevasi

che chi avesse

delle

ali

gli

stinchi

di gru,

a qualunque fatica.

Infedelt degli
Delfino.
gettati dai

adulatori.
i

Attirati

delfini
saziati,

dagli

avanzi

dei

cibi

cere
cos

la
gli

accompagnano con pianave, ma non escono mai siilla spiaggia; adulatori, mentre trovano da godere, cortegnaviganti,
gli

giano e onorano
prospere,
si

amici finche sono


la

in
li

condizioni

ma

appena che

fortuna

abbandona,

allontanano.

Infelice.

Uomo

che piange,

rasciugandosi

le

lagrime.

Infelicit coniugale.
Cornacchia.
Gli
antichi

credevano che incontranfosse indizio di

do uno di
vita

questi uccelli scompagnati,

coniugale infelice.

Infermo. Vedi Francesco


Inferno.

Saverio

{San).

Luogo
te vita

pe.

di supplizio dove i malvagi dopo la presenavranno a subire la f>ena dovuta alle loro colGli antichi, la maggior parte dei moderni, e sotutto
i

pra
torno

cabalisti,
Il

pongono

l'inferno

nel

centro
in-

della terra.
al

dottore Swinden, nelle sue ricerche

fuoco dell'inferno, pretende che l'inferno sia nel sole, perch il sole i7 fuoco perpetuo. Taluni hanno aggiunto che dannati attizzano senza posa
i

questo
disco

fuoco,
del

che

le

sole,

dopo

le

macchie che appariscono nel grandi catastrofi, non sono


vi
i

prodotte che dall'esuberante numero di persone che


5J

mandano,


Inferno
dei

503

Greci. Luoghi sotterranei dove scenanime dei mortali. Plutone n'era Dio e re, e consistevano in quattro distinti sf>artimenti, che poeli hanno poi compresi sotto il nome generale i di Tartaro e di Campi Elisi. I Greci considera-

devano

le

vano l'inferno come un luogo


in

vasto,

oscuro,
si

diviso

regioni

diverse,

l'una

terribile,

ove
infette

vedevano
di

dei laghi, le cui

acque fangose e
delle
torri

tramzmdano
bronzo,
destinata

mortali
delle tare
ai

esalazioni,

di

ferro e

ardenti
gli

fornaci,
l'altra,

dei

mostri
e

accaniti
pacifica,
la

a tormen-

empi;
e agli

ridente

saggi

eroi.

Chiamavano
Elisi.
il

prima Tartaro
(pianto),
la
il

e la seconda

Can^i

In questi luoghi scorrevano

e s'incrociavano parecchi fiumi,

Cocito

Flegetonle
nei cuori,
(fiimie

(torrente

di

fuoco),

che porta

rabbia
pi

l'Acheronte
dell'odio).

(corrente di dolore)

e lo Sti-

ge
volte

Quest'ultimo
e

avvolgevasi

intomo

all'Inferno,

non

si

poteva passarlo

l'aiuto del nocchiero Caronte. Perci i Greci usavano mettere in bocca ai morti un obolo, piccola moneta di bronzo, come nolo p>er il passaggio dello

senza

Stige.

Il

VErebo
te,

(vedi),

primo luogo, il pi vicino alla terra, era ove si vedeva il palazzo della Notdel

quello

Sonno e
erravano

dei

Sogni,

il

soggiorno di
per
il

Cerbero, delle Furie e della Morte.


di

Ivi,

corso
co-

cento

anni,

le

sfortunate

ombre

di

che non avevano avuto l'onore del sepolcro. App)ena entrate le anime nel regno di Plutone, erano
loro

sottoposte al

giudizio davanti al tribunale di

Rada-

manto,
di

Eaco
il

Minosse.

Il

primo

era

incaricato

giudicare tutte quelle provenienti dall'.Asia e dal-

l'Africa;

secondo quelle che venivano dall'Euro-

pa, e qualora fosse sorto qualche dubbio, allora spet-

504

ingandecidere, acciocch senza tava a Minasse di luoghi. destinate ai mentati no alcuno fossero state portavano una veiNel giudizio. Baco e Radamanto dagli altri, teneva oa in mano, e Minosse, separato dei morti, che erano

uno

tutte se segnate e impresse nude, portavano sopra di operarono me^re e ci che le passioni che ebbero, giudici In modo che i erano congiunte al corpo.

scettro

dorato.

Le anime

quando

furono, ma ne volevano sapere chi o delle pene o de^ mandavano al luogo meritato, malvag luogo era quello dei secondo Il piaceri. divorava le punita, ivi il nmorso ivi ogni colpa era grida del dolore. 4time. e si udivano le acute sue riantiche circa le pene Celebri sono le invenzioni sono T.^o. cui i pi "-ti serbate ai malfattori. Di Danaidi II Tarlato (ve^ Sisifo. Issione e Tantalo, veniva dopo 1 1|f^^" ^^^ detto, di), propriamente per Dei. Ivi stavano rmchiusi. era la prigione degU giorno, gh antachi luce del non rivede^ pi mai la dai numi '^^g"^"^/ Dei scacciati dall'Olimpo felice del e (veda), soggiorno Elisi
citori.
I

se

le

domandavano vedevano davanti, non guardavano e

Camp

jX
1

ambre

virtuose,

formavano

la

quarta

divisione

l'Inferno:

per-giungervi

bisognava

attraversare

deU t.

'"inferno dei Romani. Fra

poeti latini alcuni hani t oregioni sotterranee, che no situato l'inferno nelle Averno. nella ago sotto il vansi direttamente poste avvelenati vapor. a motivo degk felice, Campania

esalano. che da questo lago

Presso

R^-'

ferno

era diviso
i

in

sette

differenti

luoghi.
istante

/ Nel 7:
1

slavano rinchiusi
nascere,
i

fanciulli

morti aU

del loro

quali,

non avendo povato ^h affanm,


gustato
i

505

non avevano contribuito


e per

piaceri

della vita,
alle

ne alla

felict

ne

disgrazie degli uomini,

conseguenza non potevuio essere ne ricompensati ne puniti. Il 2 era destinato agli innocenti condannati
a morte.
Il

3 conteneva

suicidi.
gli

Nel

4,

chiamato

Campo

delle

lagrime,

erravano

amanti spergiuri,

e specialmente le sfortunate zimanti. Vi si vedeva l'audace Pasifae, la gelosa Procri, la coraggiosa Di-

done,

la

troppo credula

Arianna,

Erifile,

Evadne,
gli

Fedra, Ceneo e Laodanua.


il

Nel 5 stavano

eroi

cui

valore era stato


il

oscurato dalla crudelt;

era

questo

Adrasto.
tormenti.
lisi.

soggiorno di Tideo, di Partenopeo e di Nel 6 era il Tartaro, cio il luogo dei

Nel
dei

finalmente eremo posti

Campi
e

E.-

Inferno
bile,

Calli.
ai

Era una regione cupa


raggi del sole,
infestata

terri-

inaccessibile
insetti,

da

velupi.

lenosi
I

da

leoni

ruggenti e

da

carnivori

colpevoli

ternamente.
tenati

sempre divorati, rinascono per soffrire eI colpevoli di grandi delitti erano incaentro caverne ancora pi orribili, immersi in
di serpenti,

uno stagno
tili,

e bruciati dal

veleno che ininu-

cessantemente distillava dalla volta.


quelli che

Le persone

non avevano avuto che una bont neeremo meno


colpevoli,

gativa,
in

che

soggiornavano

mezzo

a densi e penetranti vapori, posti al di soIl supplizio pi grande freddo agghiacciante che tormentava
i

pra di quelle orride prigioni.


consisteva nel

corpi

grossolani
a

degli

abitanti,

che

dava

il

suo

nome

questa specie d'inferno.


dei Musulmani.
sette

Inferno
ferno ha
upplizio

Secondo
delle
interpreti

il

porte,

ciascuna

quali

Corano, l'inha il suo


queste
selt?

particolare.

Gli

per

506

soporte intendono sette quartieri differenti, nei quali si no punite diverse classi di peccatori. Il 1", che

chiama Gehennen, destinato per gli adoratori del devero EHo; tali sono i musulmani, che per i loro avranno meritato di piombarvi; il 2", chiamato litti

Ladha,

fatto

per

cristiani;

il

3",

chiamato

Hoi

thama, per gH ebrei; il 4", detto Sahir, per guebri; il sabei; il 5, chiamato SaCar, per magi o 7" e pi il 6, chiamato Gehin, per gh idolatri
;

profondo abisso,
porte siano
i
i

il

quale porta

il

nome

di Haoviat,

riservato per gli ipocriti.

Altri credono che le sette

sette peccati mortali.

E
i

altri vi

trovano

sette

membri
il

principali

dell'uomo,
gli

quali som> gFi

strumenti del peccato, cio:

occhi, le orecchie, la
i

Hngua,

ventre,

le parti

naturali,

piedi e le mani.

zolfo, Quest'inferno pieno di torrenti di fuoco e di di dove i dannati, carichi di catene della lunghezza continuamente dagli settanta cubiti, saranno immersi ciascuna delle sette porte fanangeli delle tenebre. esercino guardia dicianove angeli, sempre pronti a

tare

le

loro

verso
te

gli

barbarie verso i dannati e sopra tutto eternameninfedeli, i quali soggiorneranno


sotterranee
prigioni,

in

quelle

ove

serpenti,
i

le

rane e le cornacchie, animali gravi siani, renderanno sempre pi dannati. In quanto ai maomettani,

orribili
i

presso

Per-

tormenti dei conessi

non vi restenon meno di quattroranno pi di settemila anni, e loro supplizio, i cento. Durante tutto il tempo del
dannati patiranno
presentato
miglianti
attinta la

fame e
diavoli.

la

sete,
frutti

ne

sar

loro

altro

cibo
di

fuorch dei

amari e so-

teste

da

sorgenti

loro bevanda verr d'acqua solfurea e ardente, che cadolori


di

gioner

loro

insopportabili

ventre.

L'ispet-


tore

507

degli

angeli
delle

delle

tenebre,

quali

custodiscono
rigore dei

l'ingresso

sette

porte,

decider

del

tormenti che dovranno esser a loro applicati, sempre

per prop>orzionati
negligenza
.

ai

delitti e

alla

maggiore o minore
far

da loro commessa
altri

nel

l'elemosina

nell'osservare gli

precetti
I

del

Corano.
distinguono
al
il

Inferno
ordini
le.

degli

Ebrei.

talmudisti

tre
fina-

di
{"

persone che compariramno


dei giusti;
in
il

^udizio
dire,

Il

2" dei cattivi;

3" di coloro

che sono
sono

uno

stato di
giusti

mezzo, vale a
affatto

che non
I

ne

affatto

ne

malvagi.

giusti

saranno subito destinati alla vita eterna, e


all'orrore

gli

empi
lo-

del baratro

infernale;
gentili,

quelli

dello stato di

mezzo, tanto ebrei come


ro corpi nell'inferno,
e

scenderanno coi
lo

piangeranno per
nell'inferno.

spazio di
ai

dodici mesi,
ro corpi,
i

salendo e discendendo,
ritornando

andando
Spirato

lo-

questo
piedi

termine,

loro corpi saranno consumati, e le loro aniil

me
dei

abbruciate, e
giusti;

vento

le

disperder sotto
gli

ma
colpa
I

gli

eretici,

atei,

,i

tirajini
gli

che
uose-

hanno desolalo
mini
coli

la

terra,

quelh che trascinano


puniti
nell'inferno
tutti

alla

saranno

per
gli

e secoli.

rabbini aggiungono che

anni,

tisri, giorno primo dell'anno giudaico. una specie di re\isione dei suoi registri, ossia un esame del numero e dello stato delle anime che

nel

giorno di
fa

Dio

trovansi nell'inferno.

Inferno
ferno
l'altra
si

dei

cristiani.

Secondo
del

teologi,

nell'in-

soffrono due p>ene,

cio quella del

danno e
nella

de/ senso.

La
i

i>ena

dormo
tormenti
ci

consiste

privazione della vista di Dio, la pena del senso consiste

nel

soffrire

pi

atroci

senza
questi

alcun
toj--

minimo

sollievo.

La

Scrittura

indica


menti
col

508

menta l'anima e
bi

la
in

che per virt soprannaturale torcorpo senza distruggerlo. I reproeternamente disgiunti da Dio e privi delsaranno corpo e felicit eterna. Soffriranno per sempre in
fuoco,
il

anima

suppliz.i

pi

atroci,

senza

consolazione

alcuna e abbandonati alla disperazione assoluta. privazione della vista di Dio sar eguale per
i

La
lutti

pene dei sensi, soffriranno meno pi o mieno in proporzione che avranno pi o Le pene dell'inferno saranno eterne e i repeccato. probi scenderanno col loro corpo effettivamente. L inferno dei cristiani considerato come un spaventereprobi;
rispetto
alle

ma

aridi vole sotterraneo, seminato di scogli dirupati, di deserti e di fitte tenebre, che tutte le fiamme dell'in-

ferno

non possono
ghiaccio,
ai

dissipare.

Col,

traversando
si
i

un
for-

ponte di

fatto

a schiena d'asino,

scor-

gono

suoi piedi precipizi senza

fondo,

ove

nicatori bruciano eternamente,

prorompendo

in urli tre-

mendi, accompagnati da contorsioni spaventevoli. Qui, come l'Oceano, si vedono bolin caldaie grandi incessantemente, gli empi e igli increduli. Pi lire, infuolungi stanno impalati, a migliaia sopra spiedi congli eretici e i scismatici che non vollero cati,
fessarsi.

Altrove gemono

assiepati,

come aringhe

nel-

carne nei la botte, tutti i miscredenti che mangiarono diavogiorni proibiti dalla santa Chiesa cattolica. I che H tormentano li fanno arrostire sopra carboni,
li

rivoltando
tato,

loro corpi con forconi di ferro arroveni ed permesso a questi diavoli, quando sono
cotti,
li

sufficientemente
loro

di

inghiottirli

per

sostenere

le

forze;

ma

rigettano

dal
I

loro

ventre

appena
gli

tornata

l'ora

dei
i

tormenti.

laghi

ghiacciati,

Stagni di fuoco,

mostri d'ogni specie, abbondano

in

questi luoghi di dolore.

509
Il

il

cibo dei dannati la carfiele


letti

ne dei rospi e delle vipere; la loro bevanda,


e
gli

escrementi

dei

pi

infetti

animali;
di

loro

graticole di
frescarli, fatto,

fuoco ardente; e quando Dio vuole


loro

rin-

manda

una pioggia
olio

piombo

lique-

di

zolfo e di

bollente.
I

Inferno di differenti popoli.


quello
di

Lnaf^>onesi non

ri-

conoscono, per le anime dei malvagi, altro tormento


oltre

intomo a im anime virtuose senza potervi ma entrare. I Siamesi unmettono nove luoghi di F>ena, situati molto sotterra, in profondi abissi; ma non credono che ivi i supplizi siano etemi. cattivi sono la Nell'inferno dei Parsi o Guebri, vittima di un fuoco divoratore che arde sempre e
di

errare

incessantemente
dalle

luogo

delizie,

abitato

mai

consuma. T_/no dei tormenti di cos triste sogle anime scellerate: gli uni abitano in carceri orribili, ove sono soffocati da un denso fimio, e divorati dai morsi di un
si

giorno l'infetto odore che esalamo

prodigioso
altri

numero

d'insetti

di

rettili

velenosi;

gli

sono immersi

fino

alla gola nelle agghiacciate e

nere onde di un fiume; questi sono circondati

da de-

moni furibondi che


quelli

loro laceramo
le

il

corpo coi denti;


del

sono sospesi per


traffitti

piante,
le

e in tale stato sono


parli

con pugnali
abitanti

in

tutte

corpo.
tredici

Gli
dif-

del

regno

di

Camboja contano

ferenti inferni,

natura dei

delitti.

mamdano
in sei

le p>ene sono regolate secondo la Molti abitanti del regno di Laos colpevoli in una sp>ecie d'inferno di\'iso

ove

quartieri,

alle colp>e,

ma

ove i castighi sono prc^x>rzionati non li credono eterni. Le auiime cat-

tive ritorneranno sulla terra

dopo una

certa durati di

supplizi,

e prima passeranno nei corpi di cuiimali pi

vili;

510

altri

poi,

entrando per gradi in


abitare
stesso paese,

pi nobili, giunI

geranno finalmente ad
poini,

corpi umani.
i

Tala-

dello

credono che
delle

ranno puniti
l'inferno

con

la

privazione

malvagi sadonne, e che

donne colpevoli consister nell'essere diavoh, oppure con qualche vecchio schimaritate con che gli foso e nauseante. Nell'isola Formosa credesi passino sopra un ponte uomini, dopo la loro morte,
delle di

bamb,

sotto

il

quale

vi

una fossa di lordure.


di coloro che
precipitati
in

Questo ponte si sprofonda sotto i passi hanno mal vissuto, e perci vengono
quell'orribile

fogna.

Gli

abitanti

del

Missisipi

cre-

indono che le anime colpevoh vadano in un paese GH abitanti delle Virfelice dove non vi sia caccia. fossa ripiena di ginie ritengono l'inferno un'immensa

malvagi. Gli fuoco divoratore, dove sono precipitati persuasi che le anime dei abitanti delle Floride sono
i

colpevoli

vengono trasportate
e
al

in

mezzo

delle

mon-

gli

voracit detagne del Nord, ove restano esposte alla delle brine. I Cafri rigore delle nevi e
orsi,

ammettono
pare,

tredici
il

inferni

ventisette

paradisi,
di

dove
occu-

ciascun trova

posto
le

ch'egli

ha meritato

buone o le cattive sue opere. I un inferno per le bestie da soma; Calmucchi hanno esattamente i loro doe quelle che non ademipiono
secondo
veri

a porquaggi, sono condannati, secondo loro, incessantemente


nell'altro

tare

mondo

pesanti

far-

delH.

Inferno dei poeti

Dante.

Dante pone
e la sua

l'entrata dell inferno

..

sotto

Gerusalemme; la di un cono
centrici,

forma somigha molto a quel-

cerchi ne sono coni conseguenza vanno sempre dimmuene per


rovesciato. Tutti

dosi,
si

511

Lo
^>azlo che

e discendono in forma di ^ira.

trova dalla porta dell'inferno fino al fiume


si

Achele

ronte,

di\'ide

in

due

parti.

Nella prima stauino

anime di coloro che vissero senza riputazione. Quepeccatori pigri, vili e pusillanimi hannc- menato sti

una
loro

vita

d'indolenza,
vien

senza

fama

senza

virt.

Il

corjx)

punto e insanguinato da mosche e


Nelquali

da calabroni. Questi dannati corrono presso una bandiera che gira continuamente intorno al cerchio.
la
si

seconda parte

si

vedono

tutti

colpevoli,

affrettano per tragittare il fiume Acheronte nella barca di Caronte. Ivi precisamente inccMnincia la divisione dell'inferno in nove cerchi concentrici. Il 1

formato dal Limbo. Egli contiene


battesimo,

fanciulli morti

senza
suto

tutti

gli

antichi

che

secondo

le

leggi

naturali,

conosciuto
tre classi.

Ges

Cristo.

che non Questi ultimi sono


e
si

hanno nsavevano
divisi
in

Quelli che non

sono

fatti

conoscere con

nessuna gloriosa azione, e


sulla terra, sono in

mini,

invece,

il cui nome pi non esiste mezzo aJle tenebre; grandi uoche hmno acquistato una brillarte ripui

con la contemplaun superbo castello in mezzo a piacevoli e ridenti praterie. Queste ombre msuidano gemiti e sospiri non sentono nessun dolore corp>orale, e non soffrono che pene di spirito; il loro tormento pi crudele quello di sperare, ma
tazione, sia
la

con

vita

attiva,

sia

tiva,

trovansi

posti

separatamente

in

invano,
scivi;

l'eterna

felicit.

Il

2 cerchio contiene
cigitati,
Il

la-

essi

sono incessantemente
sui

qua

trasportati
losi,

vortici

dei venti.

3" pieno di go-

stesi

diluvio
dine.
Il

sul fango, ed esposti continuamente a un spaventevole di pioggia, di neve e di gran4 contiene i prodighi e gli avari, i quali so-

512

rotolare, gli uni contro no eternamente condannati a ai colpesi. Il 5' destmato gli altri, degli enormi sono immersi nel tango. 1 Essi lerici e gli accidiosi. i pign le loro propne mam. collerici si lacerano con pantano. 11 b e tristamente nel fondo del gemono tore ardenti, nelle quali sono

ripieno di toor^be rosse

e eresiarca e i loro settari. Il 7 coloro che hanno usato Il primo contiene in altri tre. con prossimo, e che lo hanno violenza contro il loro immersi suoi beni: sono essi la forza spogliato dei secondo stanno coloro nel un fiume di sangue; o uccisi, o per affhzione. quali si son da se stessi

diviso

mentati

gli

dopo aver

sciupati i loro beni. I prum ^"/^^^^^ di spine, le Arpie d'alberi nodosi e coperti in tronchi ahmentano dalle lo-_ si hanno il nido fra i loro rami loro dei vivissimi dolori ro foglie, e cagionano calacerati da neri e affamati ultimi sono inseguiti e che hanno usato terzo contiene i colpevoli Il ni arcontro la natura e contro 1

UH

violenza contro Dio.


te

Sono

tutti

in

mezzo a una pianura


I

arenosa,

ed

esposti a
pini

una pioggia di fuoco. secondi corro'io consopra la sabbia ardente; i

primi sono

stesi su-

tinuamente, e i terzi ^^^^'^'^.'' '"^'^ ,;^'^''X\^l^^ 8 chiamato stessa attitudine. stesso luogo e nella fraudolenti; siccome vi so^ i Maleholge, contiene tutti ottavo differenti, cos quest no dieci specie di frodi prima contiene i bolge. La cerchio diviso in dieci perpeclassi: essi corrono

seduttori,

da e crudelmente battuU tuamente. e sono inseguiti seconda stanno gh Nella demoni armati di sferze. disgustoso e puzzolente nel pi adulatori, immersi simoniaci, cio quelli che i
sterco

suddivisi in

due

La

terza contiene

trafficarono delle cose sacre;

fitti

con la testa

gi


in

513

n altro
vi

certi

fori
le

e specie di pozzi,

appare di
fiam-

fuori

che

gambe, dalle
che
gli

cui piante s'innalzano

me
gli

ardenti
indovini,

le

abbnicicUK).
gli

astrologi,
il

Nella quarta stanno stregoni: !a loro pena


gola volti al contrario
in

consiste

nell'aver
spalle,

viso

la

verso

le

e nel camminare

questa guisa

al-

l'indietro.

Nella quinta stanno coloro che vendono e comprano la giustizia, detti barattieri: essi sono tuffati in un lago di bollente F>ece, e sotto la custodia
di

demoni armati

di

corna, di
il

artigli,

di

forche, ecc.

La
lo
ci

sesta contiene gli ipocriti:

loro sup>plizio quel-

di essere vestiti di pesantissime


di

piombo, dorati
alla

ai

di

fuori,

cappe con caF>puce di andare lenta-

senza mai rifKJsarsi. NelQuesta bolgia ripiena di danvelenosi innumerevoli serpenti che tormentano nati. Alcuni vi subiscono le pi stravaganti trasformazioni. Nell'ottava sono puniti i tristi e ingannevoli consiglieri: Ctunminano continuamente, e ciascuno d'essi coperto e ravvolto in vortice di fiamme. Nella nona si trovano coloro che hanno seminati

mente intorno
settima

bolgia
ladri.

la

stanno

scandaH, scismi, eresie e dissenzioni:


ve religioni
cintura:
i

gli

autori di nuofino

hanno

il

corp>o diviso dal

mento
due

alla

difensori

delle eresie, e coloro che aiutano


il

a spajiderle,
loro
di
i

hanno
il

volto
la

diviso in

parti;

co-

cui

tristi

consigli,

cui lingua
i

stata cagione

guerra fra

principe e

suoi

sudditi,

hanno
hmno
eccitano

la

lingua tagliata interamente; coloro che seminarono o-

dio e discordia tra


a

le

famiglie e

parenti,
i

le
i

mani mutilate; coloro finalmente,


figli

quali

ribellarsi

contro

loro padri,
testa
i

portano davanti
dal
in

a essi, con la mano, la Nella decima sono puniti


33

separata
divisi

busto.

falsari,

quattro

G. Ronchetti.

_
classi,

514

toe"tf
orribili
gli

ciascuna delle quali

d^^
esala

castigo.

uni sopra gli altri sono no un odore detestabile, corpi nella lordura; i loro accatastati^ e si trascinano

Gli

alchimisti

mandano

strida

spaventevole sano tormentati dar una sono tormenm e con._siva icuu eccessiva febbre tormenta ardentissima sete. Un parlavano venta, ^^J^vano la suma coloro che contraffacendo Finalmente i! da quello che pensavano. diversamente o di un pozzo
-

idropisia

da

t"e

e ne fonprecisamente nel centro voragine, posto quapuniti 1 t-dUori, . sono do di tutto l'inferno; ivi qumdi il poeta ha classi: quattro H sono divisi in formati da una in quattro gin distinto questo cerchio

cerchio,

della

forma

pabde gelata. Nel primo alimmersi nel ghiaccio fino bro fratelH: essi sono Nel secondo Caina Hesta Questa cerchia chamasi immer1

trovansi

traditori

verso

stanno

traditori

e,

ne^ ghiaccio: poich il freddo

egualmente verso la patria, scorrelagrime non possono le loro locondensa, e le ^ela sulle
le

ro pupille.

Questo

giro chiamasi Antenore.

Un

pnn-

cipe di questo nome tradicasa. Nel terzo trovans. 1 Slisse nella propria sono benefattori simih e verso 1 tori verso i loro

nascose trad la sua patna. e

rnch'e:si

immersi nel ghiaccio. ti^c in un banchetto Tolomeo, perch egU fece ci qua figb. e 1 due suo. dare Simone suo suocero

Questo

.-chiama-

NI

to

finalmente penano

traditon verso

loro benefat-

tori,

ma

di

una condizione
coperti
di

pm

distinta.

Costoro sono
giro

Interamente

ghiaccio.

Questo

porla

il

515

Iscariote.

nome

di

Giuda, dall'infame Giuda


il

Lucie
di

fero
tutto

occupya

centro

di

quest'ulrimo
particolari
in

cerchio
si

l'inferno.

Da

questi
diviso

scorge
le

che

l'abisso infernale

dieci parti,

quali poi

vengono anch'esse divise in altre venti pi piccole. Questo poeta, il quale viveva Sacl(eville.

ai

tempi della regina Elisabetta,


te,

imitazione di

Dan-

ha composto una discesa


dal dipingere la

all'inferno.
il

Egli comin-

cia

Tristezza,
il

cui

soggiorno, di-

c'egli,

occupava

tutto

recinto del

Tenaro (promonIl

torio
"suo

all'estermit

della
a

Laconia, odierna Morea).


tronco
inaridito
il

corpo,

simile

un

dall'ardore

del sole, era interamente seccato;


lido e

suo volto era palristoro

invecchiato: essa

non trovava
a
guisa
di

che nei
scorrea-

gemiti; e

come uno
lagrime.
I

sp>ecchio inondato di gocce d'acruscelli,

qua, cos sulle sue gote,

vano

le

suoi

occhi,

gravidi

di

pianto,

vrebbero destato la
dolorose strida che

compassione dei cuori pi duri.


le

Ella giungeva sovente


si

deboli sue mani,

mandando

perdevano nell'aria. I lamenti ch'ella faceva, conducendo l'autore all'inferno, erano accompagnati da cos frequenti sospiri, che mai non si offerto allo sguardo dei mortali pi misero
e

compassionevole oggetto.
se
stesso,

All'ingresso
il

del

terribile

soggiorno di

Plutone stava seduto


Egli era
in

cupo R'morso,
cure,
I

maledicendo
rendi
e

ne cessando di mandare ordivorato


in

singhiozzi.

da rodenti
cordoglio.

invano consumavasi
le

pene e
in

suoi

occhi irrequieti giravansi

ogni parte,

come
il

se dospirito

vunque

furie

lo

inseguissero.

Era

suo

perpetuamente
suoi

desolato

dalia

degli odiosi delitti che egli


i

penosa rimembranza aveva commessi. Lanciava


suo volto era scolpito

sguardi al cielo,

sul

516
terrore.

tor-

il

fine dei suoi Egli bramava sempre 11 Dopo il le sue speranze. menti, ma vane riuscivano pallida e tremacilente, Rimorso, stava la Paura, tronvacillante, con parole mante, la quale con passo e sensmarrito, corre a caso che e incerte, sguardo alzare capelli irti facevanle za saper dove. I suoi alla vista delSpaventata l'acconciatura del capo.

l'ombra sua medesima, ^^--g^^^^^, '^. pericoli. La crudele mille immaginari f; meditando i mezz collera, grignava i denti per la

^^V

^di V-ff^

'per

rabbia e di far .ern-e i Anche la di prendere verun riposo. silo nemico prima scarnato, per il per il collo Miseria vi era distinta che pochi cenci casatollare
la

propria

non erano suo corpo, sul quale consumate. braccia fino ali osso denti e per le sue portava la biun bastone alla mano, e Ella teneva coperta che era la so a sua saccia sopra le spalle, selvagElla nutriva, di frutti nei rigorrdeWinverno.
gi,

mano di k serviva di bevanda, il hqmeterra di letto. La fredda tazza, e la nuda e per ja sua adistintamente riconoscevasi
concavo della sua
iudim, che
gitazione,
di piet. Ella aeccitava un altro gridare noi ae grinzose. Appena veva le dita raggruppate ^ raggi djl aurora^ ella Priamo gli occhi ai primi aride pupille non si piuttosto le sue ritta in piedi, o la notte faccia spa-

amari

infraciditi.

L'acqua

di

fangosi

n^scelh

quanto chiudono giammai. Per spanda intorno rire il giorno, e

quietudine ci non di ella mirana crucciarsi. Stava di una lampada segue


do,
crni

le 5ue bende Inha posa, e al lume meno non

aria

turbata,

il

Sonr^o,

suolo

fortuna dedi coloro che la senlbile alle' disgrazie e

che profondamente

immobile steso egualmente respirava

sul
in-

_
riposo
quillit
al

517

pace e transu

prime, e di quelli che essa innalza. E' desso che porge

corpo,

sollievo

all'agricoltore,
il

all'anima.
la

Egli e
parte

compagno
nostra

della Notte, e
vita
ci

forma
terra.

miglior

della

questa
il

Talvolta per mezzo dei sogni

rammenta
pi

passato,

annuncia
quelli

gli

eventi

prossimi,

sovente

ancora
p>orta

che

non
stava

accadranno
il

giammai.
di
lei,

Alla
vesentre

della

Morte
quasi

messaggero
il

gliardo decrepito, curvo sotto

p>eso

degli

anni,

za

denti,

cieco;

egli

camminava sopra

piedi,

talvolta stava su
lo

quattro.
delle

Ad

ogni suo passue


ossa.

so

sentivasi
testa

scricchiolio
il

inaridite

La
do,

calva,
alla

corpo golpato, coH'arido suo pup>orta

gno bussava
la pallida

della Morte, ansando,

tossen-

respirando

aippena.

Al

fianco
in

del

vegliardo era

Malattia, oppressa

un

letto,

senza polsi,
alito

senza voce, senza gesto,

mandando un
offrivasi
terribili

infetto,
sf>etlei,

oggetto d'orrore a coloro che la miravano.


tacolo

Uno
di

non meno deplorabile

presso

ed era la Fame, che, lanciando

sguardi, chie-

deva del nutrimento, come vicina a spirare. S grande la sua forza, che i muri stessi non potrebbero
a
lei

resistere.

Le

sue

unghie
le si

adunche strappano e
si

squarciano tutto ci che

presenta; ella

divora

da

se

medesima, rodendo
si

l'orribile
le

suo scheletro, del


i

quale

possono contare
la

ossa,

nervi e le
divinit

vene.
terri-

Finalmente comf>are
bile,

Morte
vita,
il

stessa,

che armata di falce, miete indistintamente tutto

ci
le

che sulla terra ha


lagrime,
i

senza che
la
le

le

preghiere,
la

la

bellezza,

merito,
tutte

grandezza,
forze
unite

potenza,
mortali
e

regni,

gl'imiperi,

dei

degli

Dei possano

sottrarre

persona

veru-

- Siena
dall'irresistibile
le

suo potere. Ogni cosa costretta


leggi.

a subire

Secondo questo poeta, l'inferno un globo enorme, circondato da una triplice volta di fuoMilton.
chi divoratori; esso situato nel seno dell'antico caos

inesorabili sue

e della notte informe.


Stige,

Vi

si

vedono cinque
il

fiumi:
il

lo

l'Acheronte,

il

Cocito,

Flegetonte e

Lete.

Alla porta dell'inferno stanno due figure che fanno spavento; l'una rappresenta una vaga donna fino alla

met del corpo, il quale dalla met in gi, termina in una coda enorme di serpente, ripiegato in lunghi, squamosi giri, e armata, all'estremit, di un pungiglione mortale.

Intorno alle reni

le

sta

una muta
la

di

cani

feroci,

che incessantemente spalancando

loro

Larga

gola

come

altrettanti

tuamente mostro

l'aria
il

dei

pi

insopportabili

Peccato,
L'altra
Furie,

figlio

empiono perpelatrati. Questo senza madre, uscito dal


cerberi,

cervello di Sateuia;
dell'inferno.

e ad esso sono affidate le chiavi


figura,
terribile

nera come

la

notte,

fe-

roce

come

le

come

l'inferno,

agita un
la

dardo formidabile; e

ci

che sembra essere


reale.

testa

porta un'apparenza d'una corona

Questo mo-

stro la Morte, figlia di Satana e del Peccato. Dopo che il primo uomo divenne colpevole, la Morte e il Peccato costruirono una strada solida e larga sull'abisso.
Il

baratro

infiammato
al

traversato
si

da un
dal

ponte,

la

cui

meravigliosa

lunghezza
di

estende

confine
fragile

dell'inferno,

punto pi

lontano di

questo

mondo. Con
gli

l'aiuto

questa facile comuniuomini.

cazione
terra

spiriti

perversi

passano e ripassano sulla


gli

per corrompere o punire

Ma
i

se

il

soggiorno dei reprobi un soiggiorno orrendo,


ospiti

suoi

non

lo

sono meno.

Quando un suono orrendo

lugubre,
delle
la

519

chiama
si

tromba
eterne,
il

infernale,

gli

abitatori

ombre
neri

Tartaro
l'aria

scuote nei suoi gor-

ghi

e profondi;

tenebrosa

spande lunghi
accorrono
spaven-

gemiti.

Ad
il

un

tratto le p>otenze dell'abisso


spettri strani,

con passi
tevoli;

precipitati:

orribili,

terrore

la

morte abitano nei loro occhi;


di
bestie
la

alcuni,
roci;
i

di

figura

umana, hanno zampe


intrecciati

fe-

loro

capelH

di

serpenti;

loro

coda immensa e forcuta si ricurv a in pieghi Vedonsi inunonde Arpie, Centauri, Sfingi,
ni,

tortuosi.

GorgoChi-

Scille

che latrano e divorauo.


torrenti

Idre,

Pitoni,
e di

mere che vomitano


mai ne fantastic
fusi
altri

di

fiamme

fumo;
e congli

Polifemi, Gerioni, mille mostri pi bizzarri di quanto

l'immaginazione,
si

mescolati
uni

insieme.

Elssi

collocauio gli

sinistra,

a destra del loro tenebroso monarca.


loro,
egli la

mezzo a

rozzo e pesante;

Seduto in tiene con una mano uno scettro superba fronte armata di coma
Calpe, l'im-

suF>era in altezza lo scoglio pi elevato:

menso Atlante medesimo non sarebbero in confronto a lui che semplici collme. (Milton d a Satana per lo meno 40.000 piedi d'altezza). Un'orribile maest impressa sul suo volto

feroce accresce

il

terrore e

raddoppia il suo orgoglio. Il suo sguardo, simile a funesta cometa, scintilla del fuoco dei veleni, da cui i suoi occhi sono alimentati. Una barba lunga, foka,
il mento- e scende sul petto pebocca che cola sangue impuro si sp>alanca come un vasto abisso; da questa bocca apf>estata esalano, un fiato avvelenato e turbini di fiunme e di fumo. Cos l'Etna, dai fianchi infuocati, vomita con

irta,

gli

avviluppa

loso

la

un fragore

orribile neri torrenti

di

solfo e di bitume.

Al suono

della

sua

voce

terribile,

trema

l'abisso,

arresta immobile.

520

Cerbero tace impaurito, l'Idra


Infula.

muta,

il

Cocito

si

Ornamento
la

del

capo composto di
delle
vestali

fiocchi

di

lana

bianca e rdssa che pendeva a cordoni e a


testa

strisce dal-

dei

sacerdoti,

delle

vittime.

Vedi

Sfinge.

Inganno.
Animali:
furberia e
vitalba.

Volpe,
astuzia.

animale provert^iale
Vegetali:

F>er

la

sua

Diversi:

Amo,
i

Apocina. CUmatite perch viene mascherato


l'astuzia

dall'esca per ingannare

pesci. Giallo chiaro. Laccio,

emblema
preparano

degli inganni occulti e


gli

con cui
i

si
si

inganni:

le

insidie,

come

lacci,

tendono in luoghi nascosti. Rame.

Ingegno. Vedi Acutezza

d'ingegno.

Ingegno mirabile.

Uomo
in

che passeggia vicino a un cavallo, tenendo


serpente e nell'altra un uccello.

mano un

Ingegno ottuso.
tare

Piombo. Si suol dire ingegno di piombo, per denouna persona tardiva a parlare, a deliberare, a
un'opera
e
finirla.

cominciare

Ingenuit.
Coronilla.

Ingiustizia. Vedi Ate.

Ingordo.
Scaro. Simbolo di persona vorace e ingorda, similmente a chi soggetto al male anticamente detto lamia, e che mai
si

trova sazio.

Gli antichi ritenevano

questo pesce un ruminante.

Ingratitudine.
Personificata
in

521

in

mano una

sferza,

una vecchia brutta e pallida, con con cui percuote una rana; l'inferire
il

gratitudine cerca di offendere e

benefattore.

Ingratitudine

cattivo

Allegoricamente,

rappresentasi

un attitudine scomposta e
Malfjensiero

pensiero. con una figura male accomodata sopra

u-

na rana, emblema deirimF>erfezione, con davanti il magro, secco, pallido e collerico, che tira a segno una freccia; ed affatto nudo, per mostrare
;

ch'egli

talmente

intento

offendere

gli

altri,

che

non
per

s'accorge

d'essere

veduto

nudo, e

riconosciuto

malvagio.
V^edi Issione.
e

Ingratitudine punita.
Ingrato.

Vedi Empio
i

ingrato.

Ingrato verso
bligava
evirati,
i

genitori. Evirazione. Un'antica religione presso


sacerdoti
dicesi,
il

Galli obessere

della

madre
la

degli

Dei a

e ci,

per mostrare che coloro che a-

vessero disonorato
sere

padre e
tale

condannati a

supplizio,

madre, dovevano esper mai diventar

padri.

Iniquit.

Piombo. Secondo
l'iniquit

la visione
il

del profeta
di

Zaccaria,
(peso

siede

sopra
gli

talento

piombo

o
di

moneta presso
cipit

antichi).

Leggesi che

l'esercito

Faraone, indurito nell'iniquit, come un piombo prenelle acque profonde, e quasi come piombo

giacque.

Iniquit domata.
Cervo, che coi denti estrae una vipera dalla fessu-

ra d
si

una

roccia.

Allusione a un
vendicatore
della

re,

o giudice, che
op-

mostri

severo

scelleraggine,

pure a chi correggendo la malvagit dei propri costu-

mi purghi

gli errori

ed emendi

vizi.

Innocenza.
Personificata
in

una
cielo,

giovinetta

vestita

di bianco,
sul cuore

coronata di palme, che tiene una


gli

mano

e
ai

occhi

volti

suoi piedi.

al

con un agnello coronato

Animali:
la

Agnello. San Cipriano dice

che Cristo chiamava

sua plebe e

il

suo gregge, pecristia-

core e agnelli, per significare che l'innocenza

na deve essere uguale a quella delle pecore e degli agnelli, che la semplicit della mente abbia d'imitare
l'indole dei semplici
agnelli.

Colomba

bianca,

colore

dell'innocenza. Pecora. Pesce, perch a nessuno nuoce,


tri.

ne mai esce dal suo elemento, per insidiare gU

al-

Secondo
pesci,

alcuni,

il

precetto che ordinava l'astinenal

za dai
ca.

innocenti.

alludeva
Vegetali:

non doversi perseguitare


Bellide.
Ciglio.

gli

Rosa

bian-

Diversi:
e

Bianco.

Mani

che

si

lavano.

Vedi

Peccato
Ino.

innocenza.

Figlia di Cadmo e di Armonia, e seconda moglie di Atamante, da cui ebbe Learco e Melicerte. Per avei allattato Bacco, figlio di sua sorella Semele, morta; incorse nello sdegno di Giunone. Cerc poi, per meglio favorire la propria prole, di far uccidere
stri
i

figlia-

Frisso

ed

Elle;

per

mezzo

dell'apparizione

salvarono con la

sogno madre, si fuga; tentativo che stimol maggiorcostoro,


avvertiti
in

ma

della

propria

mente Giunone a soddisfare

l'odio

contro
il

Ino.

La
a

Dea

fece

perci

impazzire

Atamante,

quale


caccia
insegu
figlio,

523

p>er

uccise

Learco prendendolo

un

cervo; e

Ino che, fuggendo, tentava di salvare l'altro


finche tutti e
Il

due

si

gettarono

in

mare da uno

scoglio.

corpo di Ino fu da un delfino portato a

riva;

e alle preghiere di Venere. col Ino

come Medi

licerte,

furono posti nel numero delle divinit marine,


il

la

prima sotto

nome

di Leucotea,

il

secondo

Pa-

lemone.

inondazione.
Leone, con cui
gli
Il

Egiziani raffiguravano l'ingrosdetto antico:


si

samento del Nilo.


leone
il

quando
fertilit

il

sol,

jl

dorso scalda,
la

riferisce

alla

causa dell'inonal

dazione del Nilo,


invalso
ni,

quale porta
leone

terreno

dall'acqua.

Perci
al
le

gli abitanti

di quelle regio-

in

riconoscenza

di tant'acqua

benefica,
dei cascolpite,

pensarono di munire
nali
in

aperture

degli
di

scoli

dei

tubi

d'acqua con

teste

leoni

modo

che l'acqua sembra uscire dalle loro bocche

aperte.

Inquietudine.
Cornacchia
in

coi

pulcini;
di

allusione

una persona
mai trova
si

continua agitazione
cornacchia, volando,
volo.

mente,
ciba

che

ri-

poso,
la
al

nemmeno quando mangia; perch


i

vuole che
anch'essi
gialli,

propri

figli

Calendula dei campi, pianta dai


dell'inquietudine.
(Sackeville).

simbolo
dei poeti

Giallo.

fiori

Vedi Inferno

Insaziabilit.
Calla.
dice di

Gli abitanti della


questa pianta

Bosnia,

riducono

la

ra-

in polvere,

che mescolano alla


Sanguisuga.

farina dei cereali per

farne pane.

Dice

Orazio:

524
d

Finche non
la

sangue sazia
la

piena,

Non

lascia

mignatta mai

vena.

Insegne. Dal latino


steriori di

insignia,

distinzioni onorifiche,

segni e-

Sebun grado, di un indistintamente delle parole inbene molti si servano ciascuna di segne e attributi come due sinonimi, pure

una

dignit, di

ufficio.^

esse
casi

ha un

significato

distinto,
l'altra.

ne

si

potrebbe

in vari

prendere l'una per


le

Indizi puramente con-

non significano niente per s esprimono se non ci che di un comune stesse, e non perci non sono accordo loro si vuol fare esprimere; e conoscono il significacomprese che da coloro che ne (vedi), che sono rappreto. All'incontro gli attributi inmateriali d una facolt, di una potenza sentanze
venzion,ali,

insegne

tellettuale o morale,

sono compresi da

tutti.

L'aquila,

emblema
to

dei

l'attribudel coraggio e della dignit, sar leone, simbolo della forza, il re, degH Dei;

un selvagdar l'idea di Ercole, ecc.; un ignorante, se uno non al gio intendono tale linguaggio. significato possofatto dei segni convenzionali, qual

Ma

no mai avere per


retto

lui

la
il

porpora dei sovrani,


gallone
dei

il

ber-

dei

cardinali

ed
le

sergenti?

Certe
attribu-

insegne riuniscono

qualit

costitutive degli

con\fusione di parole, di cui diti; onde nacque una Si dimostreremo l'inconveniente con alcuni esempi. la divinit coi rappresentata r di un pittore che ha sue insegne; m una suoi attributi, e non gi con le
solennit
il

popolo riconosce

magistrati alle loro

m-

segne. e non ai loro attributi. La giudice. della giustizia, la toga l'insegna del
to

bilancia l'attribu-

Le

differiscono tra di loinsegne delle pubbliche podest

ro

523

il

secondo

paesi e

tempi. Cos
il

diadema

e la cO'

Tona,

dopo
della

essere stati
fin

contrassegno del pontificato,

sono divenuti,
segne
gli

dalla pi
reale.
Il
il

remota antichit,

le

in-

maest

antichi, e presso di noi

manto purpureo presso manto foderato d'ermel-

lino e sparso
dalisi,

qua

e l di stelle, di pecchie e di fior-

tutt'ora

un'insegna del regio potere; lo scel'

tro e

la

mano
e
gli

della giustizia ne sono a un


attributi.
Il

tempo
corona,

le

insegne

La

tiara,

triplice

riserbata ai papi.
i

numero

delle

code

di cavallo
il

che

turchi portano davanti ai loro pasci indica

d'elevazione di questi.

Abbiamo

grado
in-

detto che le

segne erano

segni

esteriori di

una professione o

di

una dignit. Cos l'abito distintivo del clero, dei membri dell'Universit, dei corpi dotti e di certe amministrazioni, come pure l'uniforme dell'esercito, sono insegne di professione che distinguono quelli che le portano dai loro concittadini, senza per porli ai
di sopra

di essi.
le

Ma

fra queste varie categorie

ven-

gono poi
funzioni o
zione,

insegne di dignit, che classificano colo-

ro che ne sono insigniti, e servono a qualificare le loro


i

loro gradi

agli occhi

del resto della na-

nonch a
il
il

quelli dei loro pari.

La

sottana fa

ri-

conoscere
stinguono

sacerdote:

ma

il

pastorale e la mitra diil

vescovo;

il

cardinale porta

berretto,

il

manto e
canonici
colo
;

il

cappello rosso.
e le

La mozzetta
si

l'insegna dei
nel
se--

canonichesse

riconoscevano,

dalla croce che portavano sosp>esa al collo con


Il
si

un lungo nastro.
un'insegna che non

mantello

dei

pari di

Francia
spada,
la

vede

pii

che nei loro stenmii; lo

stesso dicasi del bastone di maresciallo.

La

gorgiera, gli spallini d'oro e d'argento a frange sem-


plici

526

o intrecciate;
costituiscono
militari;

galloni e
le

pennacchi
ufficiali

del capdei
vari

pello,

insegne

degli

corpi

un braccialetto frangiato indica in bassi ufficiali portaFrancia un aiutante di campo; caun gallone d'oro o d'argento, e no sul braccio porali un semplice gallone di lana. Una croce, una cavalieri medaglia, un pezzo di nastro distinguono superiori dei quali portano membri dei vari ordini, ministri non la piastra o il gran cordone a tracollo. I
i

hanno insegne
un attributo.
strati

La
i

speciali;

il

loro portafoglio piuttosto

toga, insegna generale dei magidistingue,


i

delle

Universit,

secondo che
dell'insegna-

rossa o nera,

semplici giudici e
e
gli
alti
il
il

modesti professori,

oppure

consiglieri

dignitari

mento, cui

d ancor

risalto

gallone di velluto o di

argento del loro berretto, e


spalle.
Il

batolo che hanno alle

mazziere in certo

modo

un'insegna viven-

erano un tempo a te dell'Universit, come i littori lo marmagistrature curuli. I duchi,^ Roma delle alte
i

chesi,

conti,

quando non hanno

altre

qualit,

sono

'

ridotti a confinare le

insegne della loro dignit sui lo-

di perle pm ro stemmi, ove una coron|a sormontata detero meno numerose e disposte in un certo ordine

minato serve a distinguere


chiave
in

gli

uni dagli

altri.

Una
un abito

una

rosetta,

attaccata

ai fianchi di

ricamato,

fa riconoscere uni ciambellano,

ecc.

Insegne militari. Le insegne militari ebbero


di distinguere a certa distanza

erigine
il

dalla necessita
al

corpo
e
di

quale apagli
al in-

partiene una truppa di soldati,


dividui che
ro
la

offrire

compongono
caso
di

facilit

di

riunirsi

lo-

corpo

nel

essere

dispersi.

L'origine

n'

antichissima,
e la

527
ci

ha conservato
la

Bibbia

memotutto

ria delle differenti insegne delle dodici trib d'Israele.

Ciascuna aveva un colore


suo
il

un segno simbolico

proprio.

La

trib

di

Giuda aveva per


stelle,

insegna

leone, quella di

Zabudon una

nave, quella d'Issacar


quella di

un firmamento seminato di
di

Ruben,
le

Dan

e di Eifraim figure d'uomo, d'aquila, d'ani-

mali,

ecc.

Dopo

la

cattivit

di

Babilonia,
lettere

inse-

gne dei Giudei non portarono che


a gloria di Dio,
gini
e

altri

segni

quelli

degli

Egiziani,
loro

le

immasi

dei loro Dei,


il

o simboli dei
toro,

principi; e
il

videro disegnati
il

l'ipfxypotamo,
I

coccodrillo

serpente e la lucertola.

Caldei e

gli

Assiri ebbero

sulle loro insegne


gli

una colomba che teneva cogli artiun dardo nudo, in memoria di Semiramide, nome
in

che
ai

lingua

caldea significa
I

colomba.
nei

Ciro diede
tempi
eroici

Persi

un'aquila d'oro.
in

Greci

portavano

cima a una leuicia un pezzo di porpora, uno scudo, un elmo, una corazza, ecc. Nei tempi di

Romolo, un manipolo
segna dei
primi

su

una lunga pertica fu


fu
sostituita

l'in-

romani, che poi

dalla

lupa, dal minotauro, dal cavallo e dal cinghiale.

Dopo

Mario, ogni legione ebbe


le
ali

la

sua insegna: un'aquila con

aperte e coi

fulmini.

Le

aquile furono d'oro..

d'argento, di bronzo o di ferro, sopra un piedestallo

quadrato o rotondo
grosse

della

stessa

materia,

ed erano

qucinto un piccione.
il

Inoltre,

ogni

coorte, ogni

manipolo aveva
steneva
mali,
vittorie,

suo stendardo particolare, che sodistesa


di
e

una mano
dischi

diversi

emblemi:

ani-

metallo,

corone

rostrate
il

murali.

Pi

tardi

questi

emblemi cedettero

posto

a medaglioni e

figure

rappresentanti immagini di di-


vinit

528

degli
le

o d'imperatori.
ripresero

Al tempo
l'occasione

imperatori,

le

legioni

a poco a poco
fu

figure

d'animali,

semi

Ar Lacedemoni Menapi MesMarcomanni -Mauri Marte TeoBarbari negli


cieri

mutamento che

dell'ammissione

dei

eserciti

romani.

Vedi Alpini

Baiavi

Cornuti

Corionacesi

Er-

culiani

Falconieri

Ciovii

Cioviniani

Legione quinta
feroci

Manipulari

Onoriani

Sacerdoti di

dosiani.

Insensato.
Pietra, perch immobile, e perci nacque
il

detto:

Che

fai tu qui pietra?

Nella Bibbia
pietre
e

si

legge che cosimili

loro che
pietre,

adoravano
stupidi,

le

diventavano
privi

alle

cio

insensati

d'intelligenza

delle cose divine.

Insidia.

Animali: Scorpione. Sotto ad aspro,


pose

breve sasso
dice

Lo

Nisemdro.
gladiatori,

scorpion velenoso

crudi agguati,

Diversi:

Aro. Dionea pigliamosche. Rete, aillusiione alla rete che usavano


Vegetali:
reziari,

>

detti

come mezzo

offensivo,

get-

tandola sul capo dell'avversaro e nella quale restava


avviluppato.

Insolenza.
Ferro.

Inspirazione.
Angelica, con cui
dicendosi
ispirati
i

poeti

Lapponi s'incoronavano
odore penetrante.

dal suo
presso
druidi

Ver-

bena,
si

pianta

sacra
e
i

gli

antichi.

Le

pitonesse

coronavano

ne portavano

un

ramo-

scellp nel rendere gli oracoli.

ii

Instabilit.

529

Alga maTna. Banderola. Vedi Mutabilit.


Insuccesso.
Elefante con coda di gambero; allusione evidtt
a

grandi imprese non

riuscite.

Insulto. Chenopodio.
Intelletto divino. Tortora; simbolo biblico
dal divino
la
spirito.

dell'intelligenza

derivata
si

Nel Cantico dei Cantici


se udita nella
{SanC)
terra

legger

voce della

tortora

nostra.

Intestini. Vedi Ernesto

Federico

(San).

Invecchiata
invecchiata.

scelleratezza.

Vedi

Scelleratezza

Inventore delle

arti.
fiaccola

Prometeo con una


nuto inventore della
stato
vita
il

accesa
si

in

marno;

rite-

plaistica,

p>erch

\'uole
terra,

che sia

primo a formare una figura di


fuoco di una fiaccola
del
Sole.

dmdole
ruota

col

accesa

a una

del

carro

Inverno.
Deit
di

allegorica

che

presiede

al

freddo.

Viene

rappresentata sotto l'ispetto di un vecchio tutto cop>erto

ghiaccio, coi capelli lunghi e la


grotta.

barba bianca,

addormentato sopra una

anche da un vec-

chio vicino al fuoco, vestito di pelle di montone.

Rimali:
biente che
di

Citghiale, allusione alla favola di

per essere l'inverno umido,

fangoso e
il

Adone; e nebbioso, amsi

ama

il

cinghiale,

quale inoltre
Cornacchia,
le

nutre
quale,

ghiande,
col

frutto

invernale.

la

dicesi,

gracchiare

predice

pioggie

invernali.

34

Q. ROXCHETTI.

530

Vegetali: Albero morto o disseccato. Viburno^ chiamato volgarmente palla o pallone di neve. Di-

versi:

Cappuccio, che ripara dal freddo. Corona

di

canne,
dazioni.

allusione alle pioggie abbondanti e alle inon-

Fuoco. Mantello, che preserva dal freddo.

Vedi Mascherala
Investigazione.

Primavera

inverno.

Formica, perch quest'insetto trova anche


pi accuratamente nascoste.

le

cose

Investigazione di cose sublimi. Gru che vola, emblema d'uomo dedito


di cose spirituali, elevate

allo studio

e sublimi;
e

perch quest'uc-

cello s'innalza assai

in

alto,

con velocit, di dove

vede molto lontano.

Invidia.
Divinit
allegorica,

rappresentata
gli

in

una

figura

estremamente brutta, con


pelle
ra,

occhi torvi e incavati, la


di vipe-

livida,

il

viso pieno di grinze, capelH

avente nella
e

destra

tre

serpenti
le

e un'idra
il

nella

sinistra,

un serpente che
coi

rode
versi

cuore.

Ovidio
dall' An-

dipinge
guillara
:

l'Invidia

seguenti

tradotti

Pallido

il

volto,

il

corpo ha macilente,

E E

mal disposto e rugginoso il dente. lutto fele amaro H core e'I petto.
lingua infusa d'un velen che uccide;
l'esce

La

Ci che

di

bocca

lutto

infetto;

Avvelena col fiato, e mai non ride. Se non lalor che prende in gran diletto
S'un per troppo dolor languisce e stride; L'occhio non dorme mai, ma sempre geme.

Tanto

il

gioire

altrui

l'affligge

preme.

Allor
si

531

e pena.

strugge,

si

consuma

Che

felice
il

questo

qualcun viver comprende: suo supplizio e la sua pena.

Che se non noce a lui, se stessa offende; Sempre cerca por mal, sempre avvelena
Qualche emol suo, finche
Avvoltoio, che rode
il

infelice

il

rende.

fegato al gigante Tzio. Ferro.

Vedi Calunnia.
Invidioso.

Uomo
ra,

che guarda un serpente strisciante per oppure che tiene per il collo uno scorpione.

ter-

Invincibile.
Coccodrillo, la cui schiena, coperta di stiuame resistenti

a qualunque percossa, simboleggia una persona ardita che nulla sbigottisce.


lo. Figlia d'Inaco e della

Ninfa Melia. Resistendo


quale per quanto
l'infedelt
diletta
di
li

es-

sa all'amore di Giove, questi, per averla, la circond


di

una

folta nebbia,

la

nasconil

desse,
le,

Giunone scoperse

Giove;
della

qua-

per sottrarre la sua

all'ira

moglie,

la
la

cangi in bella e candida giovenca;


alcun male Giove
le

ma

Giunone

riconobbe, e la chiese in dono al marito.


di

Non
alla

so-

spettcndo

acconsent

sua

domanda
pentirsene,

cedette la giovenca,

ma

non tard a
la

poich

Giunone

le

pose

sotto

severa

custodia

d'Argo dai

cent'occhi.

Mosso Giove a comdi


il

passione della povera Io, per liberarla pens uccidere Argo, e diede l'incarico a Mercurio,
le
.

far

qua-

vi riusc, addormentandolo a suon di flauto. Ma appena che Io riebbe la libert, fu dalla gelosia di Giunone fatta impazzire, e spinta a correre senza

532

posa per la terra, perseguitata da un tafano, mandato da Giunone, che continuamente la pungeva. Nel suo vagare. Io incontr suo padre, ma nel punto che Inaco voleva pigliarla, il tafano la punse cos viva-

mente che Io

si

gett nel

mare Jonio, e passando a

Sulla rupe nuoto il caucasica trov Prometeo che la consol, e le indic la strada per giungere dove essa era diretta. Nell'Esua gitto finirono 1 suol patimenti. Quivi riebbe la

Mediterraneo,

giunse in Egitto.

primiera forma e diede alla luce Epafo, che divenne coronata re d'Egitto e fond Memfi, mentre essa fu
col

nome

di Iside

(vedi).

lolao.
Figlio di Ificle e di

Automeduse, nipote
lo

di Ercole.
le teste.

Bruci le In ricompensa
vecchio.

ferite

all'Idra cui

Ercole tagli

Ebe

ringiovan

quando divenne

lore.
Figlia di Eurlto, re d' Ecalia.

^ amata da Fu
,

tr

ercole

perch l'eche voleva sposarla; ma Eurlto si oppose, moglie. aveva ucciso 1 figli di Megara. sua prmia roe e l'uccise. Iole si Ercole assedi Eurito in Ecalla, gonfiato dalle mura, ma avendo 11 vento
precipit
la
in aria, e sua veste, ella si trov quasi sospesa danno. Ercole si discese a terra senza il minimo fu causa della impossess di Iole, e questo suo amore fatai Delanlra, la quale mand a Ercole la di

gelosia

camicia di Nesso.

Dicesi che Ercole morendo,

die-

de suo
Ipaina.

figlio

Ilio in Isposo a Iole.


, ,

Nome

che

Messicani davano a una delle loro


quali eclebravansi nel mese di

feste solenni,

le

mag-


gio in onore di

533

Dio.

VitziliputzU, loro

Due

giovani

donne consacrate al servizio del tempio, formavano una pasta, composta di miele e di farina di grano di India, con la quale facevano un idolo che poi vestito di ricchissimi ornamenti, era posto sopra una lettiga.
Allo spuntar dell'aurora del giorno della
le

festa,

tutte

giovinette

messicane,
di

vestite

di

bicinco,

ornate d:

braccialetti

ghirlande

della

stessa

materia,

im-

bellettate e

acconciate con piume di color differente,

recavansi al tempio per f)ortare l'idolo fino alla corte.


Ivi

alcuni giovinetti

lo

ricevevano dalle loro mani, e


il

lo

posavano

ai

piedi dei gradini, ove riunivasi


il

po-

polo a tributargli omaggio; dopo di che

Dio era

portato processionalmente verso un monte, ove subito


6

faceva un

sacrifizio.

la comitiva

allontanavasi

Quindi precipitosamente tutta da quel luogo, e fatte poi


a Messico. e
Il

due
la

altre

stazioni,

ritornava
di

giro

deleseri-

processione
nello
nel

era

quattro leghe,
Il

doveva
era
poi

guirsi

spazio di quattr'ore.

Dio

posto

suo tempio

in

mezzo

all'adorazione

del

popolo, e veniva collocato in una specie di stivale pro-

fumato e ripieno
le giovinette,

di

fiori;

durante questa cerimonia,

con la medesima pasta di cui era stato

formato
cui

l'idolo,
il

facevano dei
di ossa
vittime,

jjezzi

simili

alle

ossa,
1

davano
pasta

nome

del
e
al

Dio

VitziliputzU.
i

sacerdoti
di

offrivangli

benedicevano
popolo;

pezzi
li

che

distribuivansi

ciascuno

mangiava con maravigliosa divozione, credendo realmente nutrirsi della carne del Dio. N'era portata una parte anche agli cunmalati, ed era proibito di bere e mangiare qualunque cosa prima d'aver ben digeriti

consumati questi pezzi di pasta;

-f34Iperco.
Pianta assai comune,
gari,
la
il

quale oltre

altri

nomi

vol-

conosciuta sotto

nome

di

scaccia-diavoli,
vita.

fuga-demoni. Vedi Oblo dei mali della

Iperione.

Dio
della

errante della

luce,

figlio

di

Urano;

spos

sua sorella

Tea

(l'irradiante),

e fu

padre del Sole,

Luna, dell'Aurora e

di tutti gli astri.

Ipermnestra.

Una

delle Danaidi.

Vedi Danao.

Ipocrisia. Maschera.
Ipocrita.
Struzzo, perch fa l'uovo e non lo cova, ne nutrisce
i

suoi

figli;

cos

l'ipocrita,

agli altri la via

del bene,

quantunque insegni non d per l'esempio del

ben

fare.

Ipomea.
Specie di convonvolo. Vedi Attaccamento.

Ippocampo.
Animale
po
di

favoloso, che

ha

(juarti

davanti e

il

corgli

un cavallo,

ma

termina a coda di pesce, che

antichi poeti e artisti l'attaccarono al carro

marino di

Nettuno.

Ippocastano
Ippocrate.
Il

Castagno d'India. Vedi


dell'antichit.
il

Filtra.

pi grande medico
le

testa

Cappello.

Dicesi che

sue statue portaissero

cappello, e ci,

secondo alcuni, per significare che

la

deve

es-

sere custodita, quale sede dell'animo, parte principale

bell'uomo, e dove posta tutta la forza dell'intelUt-


lo.

535
il

emblema
di

Altri invece presero

cappello quale

nobilt della stirpe,

facendo discendere Ippocrate da


interpretarono questo
il

Esculapio. Alcuni, per,

segno

con malignit, dicendo che


per significare nobilt,
di testa,

cappello

gli

fu dato,

non

ma come

indizio di debolezza

o altro ancora di simile.

Ippocrena.
Celebre fontana che scatur dal monte Elicona in Beozia per un calcio dato nella rupe da Pegaso. Sacra ad Apollo e alle Muse, la sua acqua aveva la
facolt
gaso.

d'infondere

l'inspirazione

{X)^tica.

Vedi Pe-

Ippodamia.

Una

delle pi belle e

donne del suo tempo,


a
lei

figlia

di

Adrasto,
violenza;

maritata
alle

Piritoo.

Il

centauro

Eurito,

che assisteva
mentre era gi

di

nozze, tent rapirla e farle


il

ma Teseo
in

pun

suo attentato, e l'uccse

procinto d'ottenere l'intento.


figlia di

Vi

fu un'altra Ippodamia,

Enomao,

re di Elide,

per celebrit non inferiore alla precedente.


t'ilo.

Vedi Mt-

Ippogrifo. Animale quadrupede favoloso, met cavallo


t

medi

grifone,

che presso

gli

antichi

era

il

simbolo

Apollo. Ariosto cos lo descrive:

Non

finto

il

dcslrer,

ma

naturale.
grifo:

Che una giumenta gener d'un


Simile al padre a\>ea la

piuma
il

e Vale,

Li piedi
In

anteriori,

il

capo e

grifo;

tutte le altre
la

membra pareo quale

Era

madre,

e chiamasi Ippogrifo,

536

Che nei monti Rifei vengon, ma rari. Molto di l dagli agghiacciati mari.
Ippolita.
Figlia
di

Marte

e di

Otrera, era regina delle

A-

mazzoni. Essa portava, come emblema della sua dignit, un cinto datole dal padre, ciito che fu causa
della sua morte per opera di Ercole,

quando and a

impadronirsene per comando di Euristeo.

Ippolito.
Figlio di Teseo e dell'amazzone Teseo avesse abbandonata Arianna
so,

Ippolita.

nell'isola di

Bench Nase
re

Deucalione,

fratello
la

di

questa principessa

di Creta,

dopo

morte di Minosse suo padre, per


risolvette

ragioni
di

di politica,

di

accordargli la

mano

Fedra, altra sua sorella. Poco tempo dopo l'arrivo di Fedra in Atene, Ippolito vi si rec per la celebrazione dei misteri. Quivi la giovane regina lo vi-

de per
funesta;

la

prima
passione

volta,

e sent nascere per lui quel-

l'ardente

che a entrambi divenne poi tanto


allevato

ma

Ippolito,

da Pitteo

nei principi

di un'austera vita,

appariva saggio, prudente, casto e

nemico dei piaceri, unicamente occupato alla caccia,


nelle corse dei carri e dei cavalli, e in tutti gli esercizi

che a persona di alto grado si addicevano. Occultava nascostamente la regina la sua passione; e non avendo da un lato il coraggio di chiedere al re il
ritorno

del

giovane

principe

in

Alene, e desiderosa

dall'altro di procacciarsi in certo qual

modo una

con-

solazione per l'assenza di


pio a

lui,

fece edificare

un tem-

Venere sopra un monte


a mirare
Ippolito che
si

vicino a Trezene, ove,

col pretesto di recarsi a offrire voti alla


st<rsi

Dea, godeva

esercitava nella sotto-


stante

537

dichiarare
al

pianura.

S'indusse infine a
e

gioin

vinotto la sua passione,


cui

ci essa fece al

tempo

Teseo era sceso male accolta; perci

all'Inferno.
la

La

dichiarazione fu

regina risolvette di vendicar-

sene col far credere a Teseo che Ippolito avesse voluto usarle violenza. Teseo,
glie e senz'altro

ingannato cosi dalla momaled, piegando Nettuno


Ippolito

esame,

lo

che lo

punisse

severamente.

fugg sopra

il

8UO carro,
cavalli

ma

giunto alla spiaggia del mare,

Nettu*

no per mezzo dei mostri marini, spavent talmente


d'Ippolito,

che dandosi

essi

precipitosa fu-

ga, trascinando l'infelice giovanetto fra precipizi e scogli,

dove

egli per sfracellato.


si

Fedra confess

la

sua

colpa, e

uccise per disperazione.

Ippomene. Vedi
Ippopotamo.

Atalanta.

Ippona. Vedi Equeja. Grande mammifero conosciuto anche


sotto
i nomi Per gli

volgari di cavallo fluviale o cavallo marino.

Egiziani era animale sacro, e generalmente lo consi-

deravano come simbolo


la

di Tifone, gigamte
le

che sparse

morte e

la

distruzione fra

gitto.

Vedi Apet

Empiet
gli

deit adorate in

E-

Nilo.

Ira.

~
Babbuino, che
altri

Animali:
sopra
zosa.
tutti

E.giz2mi

ritenevano,

gli

animali, di natura collerica e stiz-

Orsa,

simbolo d'ira smaniosa,


Ferro.

perch

ritenuta

oltremodo
te.

irrascibile e soggetta a infuriare

crudelmen-

Diversi:

Ira mitigata.
Olivo e quercia.

Rami

di questi

alberi mtrecciati


insieme; l'olivo
cia della ferocit.

538

della pace, e la querla quercia,

come emblema
il

Credevasi che

piantata

vicino all'olivo, avesse

potere di far seccare questo

ultimo.

Ira provocata.
Elefante. Sebbene quest'animale si mostri abitualmente d'indole mansueta, provocato, va soggetto a un'ira terribile. I Mauri davano all'elefante due cuori: uno lo faceva arrabbiare, l'altro lo rendeva affabile e

mansueto.

Iraicondo.

Uomo
Iride.

con uno

staffile

in

mano.

Figlia di

Taumante

e dell'Oceanina Elettra,

mes-

saggera di Giunone, la quale la cangi

in arco, collo-

candolo
rono

in

cielo in ricompensa dei servizi che le fu-

resi.

Giunone l'amava molto, perch


notizie.
I

le

portava

mai

triste

poeti

la

finsero

veloce

come

il

vento, con le ali d'oro, tutta piena di rugiada tra

le

cui gocce scherza il sole dipingendola a mille colori. Alcuni la rappresentano con ali di colori diversi, con una veste parimente variegata, e talora gialla, tutta

succinta per essere pi svelta nell'andare a eseguire


ordini della regina degli Dei.

gli

Iride s'impregna d'ac-

qua e porta alimento


Iride.

alle nubi.

Vedi Arcobaleno.
il nome che Vedi Buona

Questa bellissima pianta ha ricevuto


porta dagli svariati colori dei suoi
notizia

Eloquenza

fiori.

Messaggio.

Irminsul ossia Colonna d'Irmin.


Questa colonna, adorata dagli
antichi Sassoni, et^

originariamenle
fu pi
in

539

Irrain;

simbolo del teutonico dio

ma

tardi

considerata

come monumento innalzato

onore di Arminio (Hermann).

Ironia.
Sardonia. L'effetto del veleno di questa pianta malefica di far contrarre la

bocca

in

modo

cos strano,

che chi
ci
le

lo

prende sembra ridere sardonicamente, pcT'


dato
il

fu

nome

di

sardonia.

Isaia.
In ebraico Jesciaheja cio salute di Jehova.

mo
ia.

dei

quattro profeti maggiori.


cui

11

pri-

Albero

di Isagli

fic

Carbone ardente, con le labbra. Quadrante

un serafino

puri-

solare

di cui egli fece in-

dietreggiare l'ombra in favore di Ezechiele. Sega, stru-

mento del suo supplizio:


feti.

fu segato in due.

Vedi Pro-

Iside.
Divinit
essere
stata

Egiziana,
la

la

quale,

in

principio,

sembra

Dea

delle pop>olazioni

che abitavano

la parte

paludosa del Delta. Si vuole che per virt


figlio

propria avesse concepito e generato suo

Oro. Le

tradizioni popolari, poi la teologia la maritarono, dai

tempi pi antichi, a Osiride, suo fratello,

al

quale dieIside

de Oro.
sal

Quando
lui

Osiride divenne re d'Egitto,

con

al

trono dei viventi:


le
il

e dicesi che abbia


ai

inventato

la

medicina, unite

donne

mariti con

dei legami legittimi, e mostr

modo
il

di

macinare
e

il

grano fra due pietre per fare la prima a tessere e imbiancare

pane;

che fosse
governo.
fratello

la tela.

Osiride, paril

tendo alla conquista dell'universo,

le affid

Quando

al ritorno
si

egli
i

fu assassinato
capelli,

da suo

Tifone, Iside

tagli

stracci le sue vesti,


trov,
lo

540

Esa
lo

e part in cerca del cadavere di suo marito.

mise

al

coperto sotto l'ombra di un'acacia


di

gigantesca,
alla

poi ritiratasi nelle paludi


figlio

Buto, diede

luce

il

Oro

(vedi

Osiride).

Avendo Oro

raggiunto l'et per vendicare suo padre, Iside partecip nella sua lotta vittoriosa contro Tifone, poi essa

raggiunse Osiride nel suo impero oltre tomba.


in principio,

Iside,

non aveva

altra

forma che quella

di

una

donna, rappresentata talvolta sola talvolta in compagnia del bambino Oro. Questa Dea fu identificata

con

la

maggior parte delle

divinit

madri,

le

si

diede la forma di donna con la testa di vacca. In Egitto fu anche presa per la Luna, rappresentandola

con due cornetti


in

di

bue; allusione a Io, trasformata


le

giovenca,
il

e,

in (juesto caso,

diedero nella

mano
del-

destra

sisifo,

e nella

sinistra

un vaso.

E
il

alcuni cre-

dettero che quest'immagine rappresentasse


l'Egitto, in cui
il

Genio

sistro

simboleggiasse
il

il

rumore della
fer-

invasione delle acque del Nilo, e


tilizzatrice

vaso l'acqua

di

quelle regioni. Altri la ritennero simboal

lo

della Natura, soggetta

Sole

(Osiri).

perci la

facevano
il

carica di

mammelle.

Iside era consacralo

con una
stra,
in

nelumbio; e dicesi che veniva anche rappresentata corona di abrotano, dandole la medesima

pianta nella

mano

sinistra

una navicella

nella de-

con
di

cui

volevasi
si

forse significare

ch'ella pass

Egitto,

e dove
Iside;
il

Nave
le

perch sebbene

celebravano feste dedicate alla le favole finsero che

Io passasse

che

lo passasse su

mare mutata in giovenca, la storia vuouna nave; e perci gli Egiziani


le
si

la
jl

fecero protettrice della navigazione, e potere di spargere le acc^ue del Nilo,

diede

di

soffia

541

venti e di proteggere i naviganti. Nei misteri d'Iside e Osiride, coloro che dovevano portare sul capo vasi pieni d'acqua o i canestri sacri erano obblii

gati di farsi

una corona

per

sopportarli.

di foglie di fico attorcigliate

Apuleo,
e

fingendo di

vedere

in

sogno Iside

(Luna), cos

la descrive:

Con
caf>o

reverente

faccia usciva dal


tutto
il

mare

poco a poco mostr poi

suo corpo lucido.

Aveva

il

ornato di

lunga e folta chioma, lievemente increspata, che per


il

collo

si

spargeva, cinta era di


e
nel

belle ghirlamde

di

diversi

fiori,

mezzo

della

fronte

portava una
stavano

certa cosa rotonda, schiacciata e liscia, che risplendeva

come
cuni
di

specchio, e dall'una
serpenti,

all'altra parte

al-

sopra

dei

quali

v'erano poche spighe

grano.

La

veste di diversi colori era di sottilissimo

velo,

che pareva essere ora bianco, ora giallo e ora

infiammato.

ne aveva ancora un'altra tutta nera


stelle

ma
i

per lucente e coperta quasi tutta di


fra le quali

scin-

tillanti,

una luna
con
a

risplendente, e intorno al
bellissimo

lembo
certa

erano

attaccati

ordine

fiori

frutti di

ogni sorte. Portava la


fatta

Dea
guisa

nella
di

mano
le

destra

cosa di rame
il

cembalo, che

scuotendo

braccio faceva gran suono, e

pendeva

dalla sinistra un

dorato vaso, cui faceva manico un

serpente, che di veleno pareva tutto gonfio, e ai pie-

di

aveva certo ornamento fatto di foglie di palma.


Iside

Apuleo diede a
tenuto

una vesta bianca,


si

gialla e rossa-.
ri-

perch la luna talvolta

mostra lucida e chiara,

segno di bel tempo; talvolta fosca, segno di

pioggia, e talvolta rossastra, segno di vento.

La

veste

nera poi significa che la luna per se stessa priva


di

luce,

ma

la riceve

da

altri.

riguardo alla certa

so

542
il

sislro

cosa di rame (che sarebbe

il

cembalo), mesriferirebbe alla

da Apuleo

in
gli

mano

alla

usanza presso

antichi di

Dea, fare un
ferro,

si

certo strepito e ru-

more con
scendo
in

vasi di
in

vare alla luna


la

pensando di giofenomeno di cui non conocausa, credevano che la lune fosse tirata
di
ecclisse,

rame e

terra a forza d'incanti,

come
'^

pretesero fare alcuni

maghi.

Isidoro (Sant), Angelo, che conduceva


folco, predicava. Aratro.

mentre il Santo, biBastone con( cui, conficcato nel suolo, fece zampillare una sorgente per dissetare
l'aratro
il

suo padrone.

Covone

frumento. Sorgente.

Isocaedro.
Figura geometrica solida.

Vedi Acqua.
sapere se sia

Issopo.
Pianta di cui
purificazioni.
si

disputa tutt'ora
gli

i>er

r ezob della Bibbia, che

Ebrei adoperavano nelle


dei peccati.

Vedi Purgazione

Ispirazione.
Issia.

Vedi

Inspirazione.

Pianta che prese


coi raggi di
I

il

nome
le

di ruota d'Issione, per la

somiglianza che hanno

lacinie

aperte del perigonio

una

ruota.

Vedi Tormenti.

SS ione.

Re dei Lapiti, e sposo della bella Dia, figlia di Dioneo. Contrariamente all'usanza di que tempi, che
stabiliva

di

fare ricchi

doni

ai

genitori

di

una fan-

ciulla per ottenerla in isposa, Issione rifiut quelli che

aveva promessi a Dioneo, suo suocero; perci questi


gli

fece un giorno rubare

suoi cavalli che pascola-


vano.

543
di

quell'affronto,
finse

Sdegnato
il

Issione

ma

dissi-

mulando

suo risentimento,
e
lo

di volersi

accomo-

dare col suocero,


cui perde la

invit

un banchetto nella
dest
tale orro-

propria casa, ove lo fece cadere in una fossa ardente,


in
re,

vita.

Questo

delitto

che Issione, abbandonato da


il

tutti, si

rivolse a
lo

Gio-

ve,
in

quale sent piet dei suoi rimorsi, e

ammise
l'a-

cielo alla tavola degli Dei.

Quivi abbagliato dalle


le

attrattive di

Giunone, l'ingrato Issione


la severa

dichiar

mor suo; ma
il

Dea

se

ne lagn con Giove.


alla

quale

compose una nube somigliante


e
la

figura

della

sua sposa,

offerse

Issione,

che sfog
lo

sopra di essa la sua brutale passione


se finte o false e di

(simbolo di co-

speranze

fallaci).
si

Giove

bandi

dal cielo,

ma udendo
nel

poi che
lo

vantava di avergli

disonorata la moglie,
Io

percosse con

un fulmine, e
ordine
la

precipit

Tartaro, ove Mercurio ebbe

di

attaccarlo a

una

ruota, circondata di serpenti,

quale doveva sempre girare. Secondo alcuni,


sup>plizio

questo

era

il

simbolo

deW ingratitudine
Lenno.
della

punita.

Issiple.
Figlia
di
di

Toante,

re di

Quando
Tracia,

le
i

donne
quali

quest'isola,

per vendicarsi dei loro mariti,


schiave

preferirono a esse le
tutti
i

uccisero

maschi, la pietosa

Issipile

salv suo padre por-

tandolo di nascosto nell'isola

di

Chio.

Allorch
li

gli

Argonauti approdarono

all'isola

di Lenno, ella

acil

colse benign aunente, specialmente

Giasone loro

cipo,

quale se ne innamor. Frutto di questo infelice amore

furono due figli, Nebrofono o Dripilo ed Euneo. Qualche tempo dopo, aveivdo le donne di Lenno saputo come Issipile aveva salvato suo padre, decisero

di ucciderla,

544

ma essa si salv con la fuga. Fatalmente alcuni corsari la pigliarono in mare e la vendettero a Lieo o Licurgo, re della Nemea, il quale la fece balia di un suo bambino chiamato Ofelte. Passando setti prodi che andavano verso Tebe, sul teri

ritorio

di

Licurgo,

incontrarono
il

Issipile,

che sola

in

un bosco stava allattando


cure,
tiche
i

bambino
il

affidato alle sue


le

quali assetatissimi per


viaggio,
la

gran caldo e
voler
in

fa-

del

pregarono a

cortesia

mostrar loro dove fosse acqua


essa

da
e
li

bere, per

questo a

pose

in

terra

il

bambino

condusse
essa

fontana

quivi

vicina.

Ma

mentre

una adempiva a
il

questo pietoso servizio, un serpente uccise


lo.

fanciulin

Sdegnatosi

il

re

a tale notizia, la fece mettere

prigione,

ed
i

ella

la vita, se

avrebbe scontato quella disgrazia con suoi due figli, che ebbe da Giasone, non
di

fossero accorsi in

che
schi,
te,

le

donne

tempo a salvarla. Narra la favola Lenno, dopo aver uccisi tutti mai

furono da Venere fatte diventare talmente brutIssipile

che nessuno ardiva di avvicinarle, e desse

per loro regina.


Italia.

Animali:
per
i

Bue. Avevano
chiamati una

Romani una
iiali,
il

tal

stima

buoi,

volta

che, dicesi, in

loro onore,
lia;

diedero alla nostra penisola

nome

Ita-

quantunque altri lo facciano derivare da Italo re. Cavallo, secondo alcuni, e ci perch in certe medagHe romane si vede una testa di cavallo, con l'in-

scrizione

ROMA;
si

di

dietro

a questa testa figura


testa di cavallo, e dal-

uno

scettro,

sormontato da una
un'altra

l'altra

parte
in

Mentre

vede Roma con la celata in testa. medaglia figura un cavallo bai'


danzoso, sopra
il

545

si vede un fiore, con l'inscriTrovandosi per il cavallo tanto sulle monete greche quanto latine, alcuni credono che non sia emblema d'Itala, ma rappresenti piuttosto una

quale

zione

ROMANOR.

guerra,

qualche viaggio, come risulterebbe da molte medaglie di Nerone; oppure la velocit, come l'indiDiversi: Corona mucherebbero altre medaglie.

rale.
Iti.

Stella,

quali

attributi.

Figlio di Tereo.
zi,

Progne sua madre

lo tagli

a pez-

e ne

imband un convito. Vedi Filomela.


o

Izanaqui

Izanami.
i

Nella mitologia della religione primitiva del Giappone Izanagui e sua sorella minore Izanami sono
creatori

del

mondo,

il

padre e

la

madre

degli

Dei.
dal
lan-

La
cia

loro

prima azione fu di far sorgere

la terra

caos dell'Oceano e dimenare la


e

melma con una

cia

il fango che sgocciol dalla punta della lano ammucchiandosi produsse VOno^o-sh'ima

mondo

terrestre.

Allora

essi

discesero dal cielo e

fis-

sarono la loro dimora sulla terra, poi generarono car-

nalmente
cui

tutti

gli

Dei, cOTnpreso
la

il

dio del fuoco, la

nascita cost
scese

vita

a Izanami.

Disperato,

Iza-

nagui,

nell'inferno

invocare la
il

sua compadalle

gna;
gli

ma
di
si

Izanami, che gust


essere cui
si

cibo dell'inferno, non


lavarsi

pu

resa.

Volendo
in

immonIza-

dizie

lord

questa odiosa dimora.

nagui

gett in

un

ruscello,

e d'ogni parte del .suo

corpo
nit;

immersa
poi egli

nell'acqua,
risal

in

cielo.

nacque ima nuova diviIn quanto a Izanami,

essa divenne la
35

grande Dea dell'inferno.

G. Ronchetti.


Izedl.

546

dei

Denominazione dei Geni buoni della mitologia


Parsi.

J.
Junoni.
li

si

Fate o angeli custodi del sesso femminile, dei quacredeva ne nascesse uno insieme a ogni donna,
e

per curarla e vegliarla durante tutta la sua vita,


spirasse

giovani

con essa alla sua morte. Sono figurate come fanciulle con ali di pipistrello o di falena

(farfalla notturna).

Jupiter.

Vedi dove.

K.
Kneph. Vedi
Kouan-Ti.
Dio chin^se
della

Cnufi.

guerra.

Krichna
Dio

(il

nero).

principale dell'India attuale.

L.
Labaro.
Il

vessillo

imperiale

portato
in

davanti
poi.

agli

impera-

in un pezzo rettangolare di seta, sospeso all'asta mediante una sbarra traversale, riccamente ornato d'oro e di ricami, e con la figura della croce e il monogrmama di Cristo per stemma, col motto: In hoc signo Vn'

tori

Romani da

Costantino

Gsnsisteva

ces.

Vedi Costantino

(San).


Labda.
Figlia

547

d'Anfione, e una delle Baccanti, la quale,


veniva dalla
Etione,

perch storpiata,
giata.

sue

compagne
ebbe un

beffegfiglio.

Labda
si

sp>os

da

cui

Cipfelo, e avendo l'oracolo predetto che un figlio di


essa

sarebbe un d impadronito di Corinto,


dieci

furo-

no mandati
dere
il

uomini a casa di

Labda

per ucciessi
gli
il

fanciullo;
il

ma

sul

voleva cacciare
le

pugnale nel

punto che uno di p>etto. Cipfelo

gli

stese sica-

piccole braccia in atto tanto amoroso, che

rio

non ebbe il coraggio di ucciderlo; questi Io diede a un altro, a cui avvenne lo stesso, e non ebbe pi
primo, cos di
il

l'ardire del

mano
il

in

mano

felo fino all'ultimo,


sciti

quale

lo restitu alla

pass Cipmadre. L'-

poi

tutti,

si

rimproverarono
in

mentre rientravano
morire,
la
ella,

casa di
li

poco coraggio loro, Labda, risoluti di


ascoltati,
il

farlo

che

aveva

che asotto

veva intesa

loro risoluzione,

nascose

figlio

uno

staio,

e cos lo salv dal furore dei suoi nemici..

Labirinto.

Vedi Dedalo.

Laborioso.

Uomo

che tiene una cesta nella

Laccio. Vedi Amore

Caccia

mano

destra.

Inganno.

Lacedemoni.
Abitanti di una
/4, lettera
citt, e di un reame di Grecia. che portavano sullo scudo, per insegna.

A-

quila. Serpente. Dicesi che niel sigillo dei sacerdoti, con cui sigillavano pubblicamente le loro lettere, figurasse un'aquila e un serpente.

Lachesi.

Una
le

delle tre
fuso.

Parche, quella che avvolgeva

il

fi-

nel

Vedi Parche.


Lacinia. Soprannome
di

548

Giunone, sotto il quale era adorata ove aveva un ricco e famoso tempio. Il nome deriva, secondo alcuni, dall'eroe italiano Lacinio, o dal promontorio Laciniano sulla costa orientale di Bruzio, il quale fu donato, dicesi, da Teti a Giunone.
nelle vicinanze di Crotone,

Ladro.

Uomo
le,

Mercurio, il quacon una grande lancia. poeti, invent l'arte dell'inganno e delsecondo
i

la

frode.

Lagrime.
Cipolla che, tagliandola, fa lagrimare. Elenio.
pale,
pietra

OSo-

preziosa

un po'
secondo

appannata. Perle.
gli

gnando

delle perle,
di

spiegatori dei

indizio

Maddalena (Santa). mo (San) Lambicco. Vedi Chimica. Lamento. Vedi Querela. Lamentazione.
Pioppo tremulo
agita
e

abbondanti lagrime.

sogni,

Vedi Gugliel-

che,

al

minimo

soffio

di vento,

si

geme.

Lamia.
Fantasma femminile, terrore dei fanciulli nell'anSecondo la tradizione, essa era originariaunente una regina libica di gran bellezza, e figlia di Belo. Amata da Giove, Giunone nella sua gelosia le rub
tichit.
i

figli

Lamia per vendetta


cagna.

disperazione

rub

figli

d'altre
in

donne assassinandoli crudelmente. Fu can-

giata

Lamie.
Secondo Ovidio, erano
streghe,
figlie

delle Arpie,

549

morti, che vagavano per i cimiteri, disseppellivano mangiavano e non lasciavano che solo le ossa. Le li

Ltimie,

agilissime

alla

corsa,

per

cilmente

coloro

che

volevano
serpente.

cHvorare,

mgannare pi famostravano
loro
in

loro la parte pi bella senza parlare, perch la

voce era
certi

un

sibilo

<ii

Secondo Dione,
esistevano
il

luoghi

deserti
fiere,

della

Libia

alcune
il

crudelisme
di

le

quali avevano

viso e
si

pwlto

donna

bello in

modo che
si

meglio non

avrebbe

potuto dipingere, e
gli
le
Il

vedeva loro nell'aspetto e ne-

occhi tanta grazia, e una vaghezza tale, che chi mirava le giudicava tutte mansuete e piacevoli.
resto

glie,

del corpo poi era coperto di durissime scae andava diventando serpente; in modo da fi-

nire in teste di serpentelli terribili e spaventevoli.

Non

avevano queste bestie di ne parlavano, e non avevano altra voce se non che fischiassero, ed era no tanto veloci, che non vi era animale alcuno che da loro potesse fuggire, e facevano la caccia agli uomini in questo modo. Mostravano il loro bel petto bianco scoperto, e chi lo vedeva rimaneva cos affascinato da desiderare di possederle, e da tale desiderio spinto, a loro se ne andava, ed esse, senza punto muoversi, ma queisi vergognose chinavano gli occhi spesso a terra, senza mostrare per gli adunchi artigli, se non quando chi and a loro fosse stato vicmo;
per pigliarlo allora con quelli,

n lo lasciavano pri-

ma
si

che

il

serpente, in cui finivano, con velenosi


lo divoravano.

mor-

non l'avessero ucciso, e poi

Lampada.
Vaso senza piede
d'olio,

nel
p>er

quale
lo

si

tiene

acceso lume
agli
altari

sospendesi

pi

iimanzi
si

all'immagine dei

santi.

Nella Bibbia

parla spesso

di
allusioni.

55

lampade {lampana) Vedi Alberto

e a queste

{Sani")

Vergini savie e Vergini stolte

Cirolamo
{San)

si

fanno frequenti
Vigilanza

Zelo.

Lampezia.

Una
Lancia.

delle

tre

Eliadi

(vedi).

Arma
guerra,

che presso
e

Sabini
questa
I

era

il

simbolo

della

perci
loro

sotto

tavano

il

dio Quirino.

forma essi rappresenRomani" pigliarono da


fin-

quella nazione lo stesso costume, che conservarono

che non ebbero trovata


alle

l'arte

di

fare
altri

figure

umane

loro

divinit.

Si

vuole che
e

popoli rendesderivato l'u-

sero
so

un

simile

culto,
in

che da ci
agli

sia

Biasimo Marte Matteo Nemico Tommaso


Giorgio
dro

di porre

lance

mano

{San)

{San)

dannosissimo
{San).

Nobilt

Guerra Michele

Dei.

Vedi Asta La{San)


Spogliatore

Languore.
Papavero;
questa pianta.
allusione
alla

propriet

narcotica

di

Lanterna cieca. Vedi


Laocoonte.
Figlio di

Falsa religione.

Priamo e di Ecuba, e sacerdote di AMentre sacrificava un toro a Nettuno usciquali divorono dal mare due serpenti smisurati, rarono due figli che Laocoonte cerc invano di salvapollo.
i

re,

poi
lo

assalirono

il

padre,

strettolo

fra

le

loro

Questo terribile supplizio fu considerato come mandato da Minerva a Laocoonte,


spire,

strangolarono.

per aver egli cercato di

551

dissuadere

troiani

dall'in-

trodurre in

Iroia

il

celebre cavallo di

legno.

Lapis
donde gli italiani dissero lapida la Soprannome di Giove. Credevasi anticamente che Giove Lapis fosse una statua in pietra del Dio, od originariamente una rozza
Sasso, pietra;
pietra

sepolcrale.

pietra quale

simbolo,

intorno

al

quale

il

pof>olo

ra-

dunavasi per adorar Giove.

Ma

ora noto general-

mente che

la

selce,

pietra focaia,

che
in

Latini chia-

mavano
lo

lapis

Vivo; veniva
e

considerata

quale simborappredi
in

della

folgore,

perci Giove,
in

alcune

sentczioni,

teneva

mano una

pietra

luogo

fulmine.

Lappa.
Lari.
Spiriti

Vedi Bardana.
tutelari,

che
si

conforme

alla

credenza

reli-

giosa dei

Romani

su{>ponevauio fossero le anime di

persone morte, che facevano ufficio di protettori, nell'interno delle case di ciascuno,
sul proprietario,

sulla

sua
rati

famiglia e la sua
quali
divinit

sostanza.
i

come

Non Penati, ma
credeva

erano considesemplicemente

come
tassero
sa,

spiriti
il

guardiani.

Si

pure
di

che eserciogni cantucle

loro ufficio di protettori anche fuori di cai

ove divenivano
e

sopraintenden^i

cio

luogo
i

abitato
gli

dagli
edifizi,

uomini;
cos
in

come
citt
il

vie,

le

strade,

campi,
di

come

nella

campagna;
I

dove ne prendevano

soprannome.

Lari

si

rappresentavano con statuine di giovani co-

ronati di lauro, con

una corta

tunica,

oppure con un

corno da bere, tenuto al di sopra della testa; e an-

che da giovinetto vestito di pelle di cane, e coi piedi


di cane;

come simbolo

della

fedelt e guardia

delle


case.
nei
Il

552

specialmente

culto dei lari era semplicissimo,

campagne: le offerte venifatte in piattelli, e quando gli abitanti vano loro veniva della casa sedevano a tavola, una porzione
primi

tempi

nelle

offerta
gli

ai

Lari,

altari dei Lari e

e nelle feste di famiglia si aprivano si ornavano di ghirlande votive-

Quando una
ri.
il

sposa entrava in casa del manto, suo


offrire

primo dovere era quello di

un
ai

sacrifizio ai

La-

questi spiriti tutelari,


si

come

Penati, era caro

cane, che

blema della

immolava loro nei sacrifizi, come emfedelt. Vedi Lemuri


pi
dei
pini

Larice. Questa pianta Vedi Arditezza

Audacia.

la

alta

d'Europa.

Larva.
agli Essere fantastico, che si suppone apparire fantauomini e spaventarli, chiamato talvolta anche

anime dei sma. In generale si dava questo nome alle dopo la morte assumevano orribili semmalvagi, che di morte bianze e specialmente a quelle dei colpiti erano condannati a vagare improvvisa o violenta che assassinato sulla terra. Dice Svetomo che Caligola
err
nel suo per lungo tempo sotto forma di larva libazioni e sacrifizi espiapalazzo. Si richiedevano malevoli, che avevano tori per placare questi spiriti perseguitare qualche mnoper grandissima gioia il

cente e precipitarlo nel presentate sotto

delitto.

Le

larve erano

rap-

forma

di

lunga barba, capelli rasi, Larva uno in mano. Gli antichi chiamavano loro banscheletro artificiale, che introducevano nei

o di vecchi con occhi incavati, e talora con


scheletri,

un gufo
chetti a
e,

come

ricordo della incertezza e brevit^ della vita ; stimolo, quindi, a ricavare dall'ora presen-

te

553

maggior godimento che si potesse; costume che 11 ebbe origme presso gli Egiziani, dai quali pass ai Greci e ai Romani. Vedi Lemuri.

Lascivia^

Tre
si

Satiri

con vasi
a
bere.

in

mano

in

attitudine d'invitar-

l'un

l'ahro

^-

Asino,

che nella
si

Bibbia

simbolo di persone lascive, dove


carni sono,
tone,
gli in

legge:

Le

cui

come

le

carni di

uomini lascivi, Barbabietola, simbolo della disonest puerile e della lascivia effemminata. Diogene, molestato da certi ragazzi sfacciati e dissoluti, chiamanmati
asini.

un asma. Secondo Pladopo morte venivano trasfor-

cane, mentre fuggivano, avendo loro domandato perch si allontanassero, risposero, perch tu non ci morda; soggiunse il cinico allora: 5ia/e pure Vedi tranquilli, che i cani non mangiano bietole. Pentimento della lascivia. Mollezza lasciva

dolo

Laisciva delle

donne.

Catta, simbolo di donna libidinosissima; perch si vuole che le femmine di questi animali siano per natura molto
libidinose

lascive;

attirando

il

maschio

con nwine airaccop>piamento, e sforzandolo anche con assalti minacciosi, qualora non accondiscendesse. Perci volgarmente si suol dire che frequentano il commercio dei gatti, coloro che si danno senza alcun ritegno alla libidine, e. noncuranti della vergogna, s'ingolfano negli amori lascivi.
invitandolo

Lascivia domata. Toro con dei rami


peranza) che
lusione
t,
gli

di

caprifico
il

(simbolo di tem-

circondano
la

collo e le spalle.

Alper

domata passa a una vita


a
chi,
i

lascivia

forza di volonsi

ordinata,

perch
il

vuole,

quanto

tori

siano

feroci,

che

caprifico

abbia la

virt

554

rendendoli quasi im-

di

frenare

il

loro

istinto,

mobili.

Latino odoroso.

Vedi Cicerchia.
in

Latona.
Argo, nelle Gallie e prima di giungere in cielo e di ricevere gli omaggi dei mortali fu molto tormentata da Giunone. Per quelli che vedono nella mitologia i simboli di rivoluzione sociale, Latona segnerebbe un'era nuova della civilt. Era figlia del Titano Ceo, e di Febea. Giove l'am, e questo Dio che succede a Saturno indicherebbe un nuovo ordine di cose fra gli uomini. Giunone aveva fatto naDivinit adorata

Delo,

in

in

parecchi

altri

luoghi.

Ma

il serpente Pitone per punire la sua rivale, e aveva fatto giurare alla Terra di non darle asilo. Sono questi gli ostacoli che incontrano sempre gli innovatori. Nettuno, impietosito dal lungo errare di Latona, fece sorgere dal mare l'isola di Delo, dove

scere

ella

si

rifugi,

e all'ombra

degli olivi partor


{laiere)

Diuia
le

Apollo.
il

due divinit, l'una delle quali. Diana, insegna il pudore e la virt della castit, il quale insegnamento annunriv

Dal nascondersi che fece nome di Latona. Quell'isola

de-

culla

di

cia

migliori

costumi;
arti,

l'altra,

Afxillo,

introduce

la

coltura delle
tilisce
gli

della musica e della poesia; ingen-

spiriti

selvaggi

ed Dio delle nove


di
tutte
le

Muse
disci-

che spandono nel


pline liberali.
ni

mondo l'amore Quando si paragona


si

l'epoca dei Titail

con quella di Apollo e Diana,


costumi,
e

regno di Sa-

turno col regno di Giove,

scorge la differenza dei

tempi e dei

mitologiche procedessero da
rivolgimenti,

quand'anche quelle divinit tutt'altro che da sociali


gli

sempre vero che

uomini modifican-

55$

la

do
e

il

culto,

modificano anche

loro indole, le leggi

le

istituzioni.

Latrea clandestina.
Pianta
te

fusto

brevissimo,

nascosto ordinariamen-

muschi e fra le pietre, cos che non si posuoi fiori turchini o porpotrebbe scorgere, senza che appariscono fuori del suolo. Vedi Amore rini,
sotto
i

celalo.

Latte.

Vedi Beatiludme

futura.

Lattuga. Vedi

Afflizione.
laureola.

Laureola.

Vedi Dafne

Lauro.
Albero celebre presso
po
fu
la
gli

antichi,

che

in

ogni temmilitari
i

ricompensa
la

delle

gloriose

gesta

delle sublimi opere dell'ingegno.

ne cingevano
citori

Greci E' noto che fronte dei valorosi che tornavano vmi

dai

meriti
il

Romani dei beneOlimpici, e Capitani cui concedevano l'onore del trionfo;


giuochi

giorno in cui questi entravano gloriosi le porte di Rcna, ne portavano sulla fronte una corona, e un ramoscello ne stringevano in mano per segno della riportata vittoria:
dei soldati

intanto le tende,
i

vascelli,

le

lance
antichi

vincitori,

fasci,

le

insegne, tutto era or-

nato

di

frondi
il

di

quest'albero

onorato.

Gli

credevano che

lauro fosse inaccessbile al fulmine:

ed
la

forse per questa prerogativa che piantavasi sulporta dei palazzi degli imperatori e attorno al paTiberio, uomo vile e pauroso, se ne lazzo stesso.

cingeva la fronte nei


tanare dal suo corpo

giorni
il

di

temporale per allonI

fulmine.

medici lo riguarlo

davano come una panacea universale; quindi


suetudine
di

con-

fregiarne

le

statue

di

Esculapio, e

Tu-

556

sanza ancora in voga in certi paesi di mettere sul capo dei baccalaurei (baccellieri) in medicina una corona di lauro la parola stessa baccalaureo senza dubbio deriva da bacca lauri, bacca di lauro. Le fronde di lauro entravano pure nel santuario in molte cerimonie religiose, e sopra tutto nei misteri dell'arte divinatoria. Per esempio, se le foglie messe sul fuoco crepitavano, era questo un indizio che gli auguri sa;

rebbero

stati
si

favorevoli;

gni veritieri

quando si desideravano somettevano alcune foglie di lauro sotto

Vedi Apollo Dafne Luna Medicina

il

capezzale.

Custodia

Gloria

provvidenziale

Muse PoeLitigioso

Corona

di

lauro

sia

Profezia

Purgazione.

Lauro ceraso.
Pianta sempre verde, Vedi Perfidia.
le

cui

foglie

sono velenose.

Laverna.

Dea
forma

protettrice
di

idei

ladri.
testa.

Rappresentavasi

sotto

donna senza

Lavoro.
Figlio di rebo e della Notte. E' rappresentato da una figura muscolosa che tiene nelle mani strumenti di lavoro. Animali: Ape. Bue. Formica. Animali appropriatissimi come emblemi del lavoro.

la-

Vegetali:

Spighe,
la

voro dell'uomo.
si

frutto

della

terra

ottenuto col

Diversi:

Ferro,

metallo con cui

fanno

maggior parte degli istrumenti da lavoro.

Vanga.

Lavoro

e milizia.

Uomo
nistra;
tal

con
si

la

falce

nella

destra e Varco nella


si

si-

allusione

a chi

talora

dedica
militari.

al

lavoro r

altro

occupa degli

esercizi

Lavoro muliebre.
Digitale porporina,
simile

557

fiori

allusione ai suoi

di

forma

un

ditale.

Lavoratore.

Uomo

che

lavora

con

un

raslrello.

Lealt. Granata,
letto.

pietra -preziosa

dedicatale.

Oro.

Vio-

Leandro. Vedi Ero


Learco.

Oleandro.

Uno

dei

figli

di

Atamante.

Lebbra.
Malattia della
pelle.

Vedi Giobbe.
{SanC)

Lebbroso.
l'Ospitaliere

Vedi
(San).

Eligio

Giuliano

Leda.
Figlia
di

Testio e moglie di Tindaro.


in

vente

rappiresentata

atto

di

vezzeggiare
nel

gno
lei
il

che

le

sta

voluttuosamente

Viene im grembo; la
di

soci-

di

leggiadria s'accorda bene con la grazia del cigno,


cui bel collo

paragonato

al

candido collo

don-

na.
tre

Dicesi che Giove volendo unirsi con

era sulla sponda dell'Eurota, facesse


in

Leda mencamgiar Vedella

nere in aquila, ed egli trasformato


dall'aquila

cigno inseguito
braccia

andasse
dei

rifugiarsi

nelle

giovane amiata.
uova,
dall'uno

Leda dopo
quali

quell'unione partor

due
Ele-

uscirono

Polluce ed

na, e dall'altro Castore e Clitennestra. Si tenne Gio-

ve padre dei due primi, e Tindaro dei secondi.


sto

Que-

simbolo,

come

altri

della mitologia,
i

samente

raccontato
civile,

secondo
religioso

paesi

venne diverdove signific


e
se-

qualche fatto

astronomico,

condo
le

558

modificazioni a cui soggiacque

mutando

di

Apollodoro dice che Giove, innamorato di Nemesi, si trasform in cigno, e quella cangi in oca, e che diede a Leda luovo da lei concepito,
le

luogo e di culto.

per cui divenne madre dei gemelli. Altri vuo-

che

Leda
i

fosse deificata sotto


sistemi

il

nome
e

di

Nemesi.
potrebbe
in

Sono
se

vari

applicati alle favole con ingegnoil

congetture per conoscerne

senso,

si

dir

molte cose intorno a Leda;

ma

senza entrare

che sarebbero assai incerti, basti far notare che in greco si esprime con lo stesso vocabolo uovo e talamo, quasi che questo, a somigliauiza di
particolari

serve all'arcano concepimento della generaCosicch il mito di Leda relativo ai primi tivi matrimoni, e una costituzione nuova della societ dipendente dalla relazione dei due sessi sottoposti
quello,
zione.
alle leggi sacre e civili;

poich Nemesi
terra
/allo

figlia

della
col-

Giustizia,

veglia

sulla

come
stesso

punitrice

dei

pevoli

ed

superiore

Destino.

Mentre
so-

questo
ciet.

indica

una

condizione

stazionaria

della

Nemesi

simbolo di progresso e di perfeziointerpretazione


sociale

namento.
tata
di

simile
in

oggi

adat-

da

molti

mitologia
rinviene

sembra pi

ragionevole!

i Romani, e che sotto] una rozza fisica. E coni tale sistema Giove sarebbe un canale d'acqua for-j mato dalla pioggia, e gemelli due fontane minerali. Per quelli che spiegano tutto astronomicamente, il cigno della favola non che la costellazione di questo! nome che scintilla nel cielo settentrionale, compostaj

quella che prevalse presso

il

velo

mitologico

di

ottantacinque

stelle.

Legame.
Cobea. Salice,
i

cui virgulti servono per legare.

Legame d'amore.

559

si

Lonicera caprifoglio. Pianta rampicante che


volge strettamente al suo sostegno.

av-

Legge.
Divinit
allegorica,
figlia

di

Temi

di

Giove.

RappresentJisi sotto sembianza di

con lo scettro

in

mano.
che

una giovane donna Corona. Secondo S. Gi-

rolamo
na,
re,

il

detto di

Piteigora:
le

Non

guastar la

coro-

significherebbe

leggi

ma

mantenerle nel che presso


delle
leggi
lo

loro

mai devonsi rompevigore e fermezza. Fol

glie

di fico,

dei

termini

emblema gli Egiziami erano che nascondono e coprono il


spirito.
si

frutto,

vale

dire

Giogo,

emblema

del

peso della lgge sotto cui


la

sottoposti. Libro, che


ri-

contiene.

Siepe,

simbolo biblico, allusione alle

piegature e avvolgimenti dei rami paraigonaibile all'intreccio


di

una corona.

Legge vecchia
//

legge nuova.

Bianco e rosso. Nel Cantico dei Czmtici si legge: mio zio bianco e rosso; e gh interpreti delle SaScritture,

cre

ritengono

il

colore
il

bianco
nella

come

sim-

bolo della legge vecchia, e per


predicazione
parla
di
significhi

rosso intendono la

dell'Evangelo.
si

Dove
che
legge.
la

cicatrici,

vuole
della

cicatrice

Bibbia si bianca

trasgressione

Leggerezza.
Animali:
priccioso.
to

Farfalla, per

il

suo volo leggero e ca-

Vegetali:

Delfinio consolida,

chiama-

dai francesi pied d'aloutte

(piede d'allodola), no-

me
di

che spiega

il

quest'uccello.
l'allusione
il

simbolo,

alludendo alla leggerezza


Berretto
Riso.

Diversi:
evidente.

con
di

piume.
voleva

Calla,

Socrate

dire che

riso

fuori

di proposito e fuori

tempo.


non

560

alla

punto

lodevole;

riferendosi

leggerezza

dei costumi.

Legione Quinta. La legione era un


gna,
sugli

fanteria e ausiliari presso

corpo di soldati di cavalleria e Romani. Aveva per insei


stendardi,

scudi e

gli

do questa

legione ottenuto

un elefante, avenda G. Cesare di combat-

tere contro gli elefanti,

nella guerra con Scipione.

Lemuri.

Nome
forme
la
la

generale

degli

spiriti

dei

credenza
morte,
era

religiosa

dei
in

dopo
fico
ta,

convertita

trapassati. ConRomani, l'anima, uno spirito, bene-

o maligno, secondo

le azioni della

persona, in viallora

buone o

cattive.

Lo
i

spirito

buono diveniva
il

un angelo
di
le

protettore,

e pigliava propriamente

nome

Lare. Quantunque

Lemuri venissero confusi con


spettri

Larve, erano per considerati quali

di cattivo
fra

augurio.

Che

gli

antichi

credessero alla presenza

di loro delle
le

ombre

dei trapassati prova la festa del-

tivi,

Lemurie, che si celebrava per tre giorni alternacio il nono, l'undecimo e il tredicesimo di maggio; in occasione della quale il cai>o di famiglia
in

s'alzava a mezzanotte, e lavatesi tre volte le mani

acqua di fontana, si aggirava a piedi nudi per la casa facendo schioccare le dita e mettendo in bocca fave nere che poi per nove volte gettava dietro se ripetendo una certa formula di scongiuro. Si credeva che le ombre si fermassero a raccogliere quelle fave. Allora il cap>o fauniglia ripeteva un'altra formula con cui invitava le ombre a lasciar la sua casa; pensando che tali cerimonie assicurassero la famiglia
contro
i

Lemuri,

alla

cui

venuta

si

attribuivano
il

le

spaventose apparizioni di

spettri.

Durante

tempo

di

queste feste
nevasi
di

561

tempi degli Dei, e ritesi chiudevano i malaugurio le nozze che celebravansi in tutto il mese di maggio, e credevasi che coloro quali si avventuravano a farlo, morissero poco dopo, donde il proverbio mense majo male nubent. Vedi Larva.

Leone.
Quest'animale,
sta

per

la

sua

gran

forza
il

e
re

suppodegli

generosit

d'indole,

stato

salutato

animali,

Africa
ieoti

de

Piacere nato dalla mestizia Sole Testa di leone Sansone


leligioso

Vedi Adriano Carro da Davi Coraggio Feb Dominazione Febbre Forza Forza Girolamo Paolo Marco Ragione Salomone Timoie Zodiaco.
maest
e

e considerato quale simbolo principale della del


potere.

{Sanf)

Astarte

Atalanta

tiralo

Collera

Daniele

dell'animo

bre

(IDea)

Ercole Fortezza d'animo indebolita


Generosit

del corpo e dell'animo

vinta dal-

la

sapienza

Furore

bestiale

le

(San)

Iconologia

Cioe^ Inondazione
{San)

Malizia

{San)

Vendetta

Vigilanza

Leone Nemeo.
Neli'Argolide eravi una citt chiamata Nemea. e poco lungi una foresta abitata da un leone, che come la foresta medesima prendeva il nome della citt. La favola descrive questo leone come un mostro di sterminata gramdezza: era di quei mostri che infestavano la terra nei tempi primitivi e che venivano uccisi da qualche eroe in cui si personificava la civilt nascente. Vedi Ercole. Leonessa. Vedi Meretrice

Parto

unico.

Taciturnit.
36

G. Ronchetti,


Lepp.

562

E
versa.

pregiudizio volgare che le lepri siano ermafro-

dite, e

che ve ne siano
si

perfinio di quelle

che prima soe vice-

no femmine, indi
ci forse

trasformano in maschi,

Inoltre opinione che la lepre sia ruminante, e

fu

creduto per l'abitudine che essa ha di

il naso e le labbra, cos da sembrare che rumini. Infine si crede da molti che a cagione dell'eccessiva timidezza, la lepre, non dorma mai, mentre appunto per la vita inquieta a cui dalla sua indole condannata, prova pi forte e pi sovente il bisogno di dormire e dorme pi degli altri animali. Vedi Caccia Effeminatezza

muovere e agitare sovente

Emulazione Fecondit Francesco J'Asstse (San) Martino {San) Paura Solitario Udito Vaghezza Venere Vigilanza.

Letame.

Vedi Giobbe. Letargo. Papavero nero. Allusione

all'assopimento che pro-

duce questo potente narcotico.

Lete.

Uno
Leteo

dei

flum

dell'Inferno,

detto

anche
il

delVohlio.

Amore stesso era (vedi Amore Leteo);

adorato sotto
e gli

Fiume nome di
non

amanti, stanchi di

amare una donna che per


cellarla
nelle
ci,

ritrosia

p>er

infedelt

corrispondeva alle loro brame, lo pregavano di candal loro cuore. Quest'oblio, tanto desiderato
vita,

pene della
fiume.

era

conseguito, secondo
il

Gre-

dopo morte, mediante


Gli
antichi
le

bere delle acque di quel'oblio


ai

sto

limitavano

dolori,
la

immaginando che

anime dell'Eliso ravvisassero

persona con cui vivessero e ragionassero insieme della prima vita. Il fiume col nome di Lete divideva i


Tartaro dai campi

563

il

Elisi.

Secoiido

sistema

di

Pi-

Bramini nell'India, questo fiume sarebbe il simbolo di una palingenesi (rinnovazione del mondo dopo la sua distruzione), poich le anime dop>o aver bevuto l'oblio della vita che hanno menato, tornano a una nuova esistenza in questo mondo, e seguono un circolo etemo in cui si avvitagora e la religione dei
cendino
le

varie

trasformazioni

della

natura.

Letizia.
Vite che, presso
gli

Egiziani,

Greci,

Romani
il

e perfino nella Bibbia, simbolo del vino;

quale,
e be-

secondo Salomone, fu largito

p>r

dare

diletto,

vuto moderatamente

allegria all'anima e al corpo.

Vedi Gioia.

Leto.

Nome

che

Greci davano

Latona.

Letteratura. Canna, seppia e


giziani

vaglio.

La

prima. p>erch
la

gli

E-

scrivevmo con una canna:


l'inchiostro,

seppia raqsprelo
scritto

senta
stesso;

mentre

il

viglio

come anche le lettere e emblema della

sapienza.

Lettere. Babbuino. Gli Egiziani credevano che quest'animale avesse la virt di comprendere le loro lettere,
e che per

mezzo

di questa conoscenza
il

si

tenesse in

relazione con loro; poich tosto che

niva

introdotto nel

tempio,
il

per esservi,
sacerdote

babbuino vesecondo l'umetteva dase

sanza, allevato e adorato,


vanti

gli

penna,

carta

inchiostro

per provare

esso

possedeva i requisiti necessari per essere mzmtenuto e onorato nel tempio; allora l'animale veniva consacrato a Mercurio, considerato come inventore delle
lettere.

liere

564

Letto. Vedi EUsabetla {SanC)


{San).

Giuliano l'Ospita-

Leucippe. Vedi Alciloe. Leucotea. Vedi Ino. Leucotoe. Figlia di Orcamo, re di


pollo che conduceva
gh,
il

Babilonia,

Il

Sole o

A-

carro del giorno se ne inva-

ed ella non resistette all'incantesimo di un Dio che agli occhi suoi ornava di luce il mondo. Ella aveva per una rivale, ed era Clizia, figlia dell'Oceano e di Teti, la quale fu tradita e dimenticata dal l'infido Apollo per la sua nuova amante. Non ascoltando che la propria passione, scopr a Orcamo la relazione illecita che sua figlia teneva con quel Dio, per cui il padre sdegnatissimo, fece seppellire viva Leucotoe. Il Sole l'avrebbe ristiscitata, per dar pace cos al suo dolore, ma il Destino era pi forte del suo dolore, e contro la cui potenza egli invano cerc di reagire. Non essendogli permesso di far rivivere Leucotoe, la volle onorare inaffiando di nettare la terra che la copriva, da cui poco dopo germogli l'albero che produce l'incenso. Si d una spiegazione a questo mito, e vi ha chi crede che Orcamo fosse il primo a coltivare la pianta dell'incenso, che si chia-j ma appunto leucotoe. E l'amore di Apollo sim-^
'

bolo dell'azione che


la

il

sole esercita sulla pianta,

ch<

sviluppa col calore e fa che se ne spanda interne


fragranza.
Si disse poi che Clizia ingelosita
foss^

la

cagione della morte di Leucotoe perch appunto V(


liotropio
(fiore
in

cui

fu convertita Clizia)

fa perir^

l'albero
significato

dell'incenso.

Questa
agraria.
il

volta

il

mito

ha

ui

d'industria

Leva.

Vedi Giacomo

Minore

(San).


Levana. Dea protettrice
Liana.
Si dei

565

Vedi Terra.
francese

neonati.

adott questo

nome
virgulti

dal

lier,

legame,
scelgono
sui

per
altre

denotare
piante
si

certi

sermentosi.

che

per

appoggiarvisi,
coi

arrampicano

loro

tronchi e

confondono

lro rami.

Vedi Nodi

Vincoli

Liberalit.

Borsa aperta. Mari


gere
e utilissima

slese,
al

specialmente
pigliare

la

destra,
nel porallusio-

perch ritenuta pi pronta


nel

come
largo,

donare.

Piatto

ne alla larghezza nel donare.

Liberatore della patria.


Berretto e pugnale che figurano nelle medaglie di

Cassio

Bruto

liberatori
il

della

patria:

il

pugnale

simbolo di uccisione,

berretto di

libert.

Libero.

Uomo
Libert.
Deit

con una catena

in

mano.
in

allegorica.

Rappresentasi
in

una

figura

di

donna robusta
retto
frigio,

vestita di bianco, o

drappeggiata d'una
nell'altra

toga con lo scettro

una mano e

un

ber-

e talvolta porta una fiaccola o una pie

ca sulla cui cima piantato il berretto. Viene anche raffigurata con accanto un gatto e un giogo spezzato.

Animali:

Catto,

come emblema

di

libert

(vedi Indipendenza).

del desiderio
Vite,

Vegetali:
i

simbolo derivato da Liber, soprannome che

Latini

davano a Bacco,
Diversi:
gli

al

quale era consacrata la


i

vite.

a-

Berretta, presso

Romani, che

la

davano
la

schiavi

quando volevano rendere

loro

libert.


Tali
pelli

566

Da

caliberti non se la toglievano dal capo finch i erano cresciuti tanto da far scomparire la tonsura
il

la

quale era

distintivo della schiavit.

ci molti
la

pensano
ai

derivato l'uso nelle universit di


licenziati
in

dar

ber-

qualche facolt, per accennare retta che essi hanno riacquistata la libert, cessando di esspezsere soggetti alla verga del superiore. Catene
zate. Giogo spezzato. Oro. Strada, Veste gH schiavi resi liberi si vestivano di bianco,
h'ianca:
in

segno

d'onore.

Libia.
Figlia di Ejpafo, figlio di Giove e re dell'E-gitto. Spos Nettuno, dal qua^e ebbe Agenore e Belo: il primo regn sui fenici, l'altro sugli assiri.

Capra. Si vuole che nella Chimera la parte di capra rappresenti gli affetti libidinosi. Vircapretti lascivi. I piedi caprini dati gilio chiama
i

Libidine. Animali:

ai

Satiri
di

indizio dell'insaziabilit
abitanti
silvestri.

delle voglie
al

amoquale

rose

questi

Scorpione,

furono dedicati gli organi genitali dell'uomo, ed era consacrato a Marte, Dio ritenuto adultero e lascivo. Aristotile dice che i soldati sono effemminati e amanti

delle

lo

Scorpione,
i

che
rata,

donne, perch nacquero sotto l'influenza dele perci anche gli astrologi vogliono Botte foDiversi: soldati siano lascivi.

che venne paragonata a quella parte dell'uomo

che agitata e insidiata dalla libidine e concupiscenze carnali; e ci, perch gli uomini gi continenti, dimentichi di quanto appresero di onesto e giusto, come la botte forata, nulla possono ritenere di quanto fu loro infuso, abbandonandosi a insaziabili voglie

disoneste.

567

Fico,
la

frutto.

Rame. Vedi Arassa

Ri'

medio contro

libidine.

Libidine domata. Becco domato da Ercole;


significare

finzione dei Greci, per

che l'eccesso della lascivia, domata dalla virt, deve avere un certo limite; perch si trov un uomo, talmente lussurioso, che in una notte us con trenta donne. Il becco rappresenta una strabocchevole lascivia superiore a quella degli uomini stessi,
ed Ercole simboleggia
la
virt.

Libidine precoce.
Pinna, che mostra
lle
i

suoi parti;

si

vuole che que-

nicchiette

generate nella
si

prima che siano espulse,


ci

la conchiglia stessa

della madre, congiungano fra loro; p>erfu dedicata a Venere.

conchiglia

Libidinoso. Occhi con


le
i

le palpebre senza peli; perch si vuoche peli cominc2Uio a cadere quando si comincia a godere i piaceri di Venere, e tanto pi cascano,
si

quanto pi
Libiti na.

persiste

nella

Hbidine.

Dea che presiedeva bosco e un tempio, ove


si

ai

funerali.

le si

Le era sacro un poneva una moneta d'ar-

gento per ogni persona che moriva.

E
dei

in

tal

modo
Sotto

conosceva ogni anno

il

numero

morti.

questo
pina.

nome

di

Plutarco che

che vale ad libitum, vuole fosse adorata Venere, e altri ProserLibitina,

l'una o l'adtra

Dea

rapiva la vita degli uo-

mini a suo talento. E* da notarsi che Venere

si confondeva dagli antichi con Proserpina, che si facevano ambedue ministre di morte, mentre Venere

piuttosto
tala

ministra
il

di

vita,

suole

essere

rappresen-

come

simbolo della generazione.

Per questo

568

gli

simlx)lo
gittributi

appunto non disdice che Venere avesse


di

Proserpina, essendo la generazione, nella


di

natura,
loro

composta
affatica

distruzione

degli

esseri

della

riproduzione con vicenda perpetua,


le

con quel

moto che
sere
ra,

cose.
in

considerata

cos,

Proserpina stessa pu esquanto dimorando sotter-

la favola, mentre pat che distrugnon fa che fomentarle nelle viscere della terra perch rigermoglino novelle. Per cui, come cant qualche poeta moderno, la morte sempre giovane e bella, e senza di lei non vi sarebbe in natura la variet e il rinnovellamento di tante forme, non

come vuole

ga

le cose,

sarebbe progresso e perfezionamento, e tutto sarebbe immoto o di decrepita eterna vecchiezza. La morte chiimata Libitina impropriamente, perch non opera a talento come sembra agli uomini, ma seconvi

do l'ordine e

il

destino del creato.

Libitina

diede
le

il

nome

a quelli che vendevano e procacciavano


ai

cose

necessarie

funerali,

detti

perci

UbWnarii
stesso

pivano a
Si

quest'ufficio

nel

tempio
la

della

ademDea.
s

chiamava anche Libitina


i

porta per la quale


lo

portavano

cadaveri fuori della citt; con


si

stesso

nome
i

la

porta dell'anfiteatro per cui


dei

trascinavano
giuochi
;

corpi

gladiatori

uccisi

nei
il

pubblici

aveva pure nome


cui
in

da Libitina
essa

feretro stesso;

per

ogni

modo

rappresentava sempre l'imma-

gine della morte.

Libra.

Vedi Zodiaco.
latino
liber

Libro.
cia)

Parola derivata dal perch fra primi


i

(scorza,
di

corteccui
si

oggetti

materiali
i

servirono
in

gli

uomini per scrivere,


le
sottili

pi

comunemente
della pianta

u?o erano

coste o

corteccia


egiziana
biblo,

569

questa
nella

papiro.
citt

Chiamavasi
di

d%\

Egiziani

dalla

Biblo,

cui

vicinanza

Alfonso Anarchia Andrea Antonio Barbara Bruno Bor romeo Domenico Cuzman Empiet Girolamo Legge Grande Maddalena MeditaLorenzo Paolo Padre Re Saggezza Tomma
Agostino {Sani') Liguori (Sant')
Antichit

maggior

quantit

cresceva.

Vedi

Accademia

in

Alberto

{Sani')

dei

{Sani')

{Sani')

Apostoli
Cccrlo

{Santa)

Benedetto

{San)

Bonifacio

{San)

{San)

Calliope

{San)

Caterina d'Alessandria
{Santa)
della terra

{Santa)

Clio

Crist'ma

di

{San)

de

Fiacre

{San)

Erudizione Francesco d'Assisi


{San)

Fe-

{San)

Genoveffa
il

{Santa)

Gre-

gorio

{San)

Ignoranza

{San)

{Santa)

zione

Eterno

{San) Apostolo
Sibille

Pietro

{San)

Predicatore

Preghiera

ligione

Scienza

So-

litudine
50

Studioso
{San).

Teresa

{Santa)

d'Aquino

Lica.

Messo
cole la
rore,
re,

di cui Deianira

si

serv per

mandare a Er-

fatai

camicia di Nesso, e che l'eroe, nel fui

lo

prese per

cap>elli

scaraventandolo nel ma-

dove divenne uno

scoglio.

Licaone.

Avolo
:ade.

di

Arcade, fu cangiato

in lupo.

Vedi Ar-

Licenza.
Figura allegorica,
otto l'aspetto di
n

che

gli

antichi

raqspresentavano

cui

donna con una era involta una gazzQ.

veste

a vari colori,


Lichene,
Vegetale che vive per
beri e delle rocce.

570

pi sui tronchi degli al-

Io

Vedi

Solitudine.

Lieo.

Vedi Megara.
di

Lieo.

Soprannome
Ligia.

Bacco,

significa

Libero.

da Ligus, dolce, argentina. Elmare con le sue compagne, e il suo corpo fu portato presso Terina; oggi Nocera Calabredelle Sirene,
la si gett in
se.

Una

Vedi Siringa. Vedi Accademia. Limemtinio. Dio che presiedeva al


Lill.

Lima.

limitare,

soglia

della

porta.

Lince.

Animale che secondo la favola, venne dotato d'una vista tanto acuta e prodigiosa da passare monti e muri, per compenso di tale dono si volle poi che fosse privo affatto di memorie. Secondo Plinio, le gocce di orina della lince si trasformerebbero in ambra, in rubini, in carbonchi; ma aggiunge che, per un sentimento di gelosia avara, avrebbe cura di nascondere le sue ricchezze. Vedi Lineo Vista.
i

Linceo.

Uno
Lineo.

dei cinquanta

figli

d'Egitto.

Vedi Danao.

Re di Scitia, il quale si dimostr ingrato a Trittolemo mandato da Cerere a insegnargli l'agricoltura,


e voleva anzi
farlo

morire,

ma

Cerere

lo

cangi

in

lim?,

571

Sermone

Lingua. Vedi Immondo

Silenzio

Mercurio
Vedi Benefattore

Sonno.

Lingua
Lino.
Pianta
stino

di

bue. Vedi Cinoglossa.

le

tessile utilissima.

De-

Veste di

lino.

Lino.
Figlio
canti
la

della
regioni

Musa

d'Elicona.

iJ^rsonificazione
si

Urania, e rallegrava dei suoi Alcuni vogliono che sia mitica di antico canto popolare
il

con cui
segn
gioriK)
la

lamentava

perire della natura nella sta-

gione invernale, e chiamavasi appunto Uno.

Lino

in-

musica a Ercole,
la

il

quale essendo stato un


gli

acerbcunente rimproverato,

schiacci la

te-

sta

con

sua

lira.

Liocorno. Animale
testa

favoloso,
i

al

quale

Plinio
la

attribuisce

la

di

cervo,

piedi

d'elefante,

coda

di

cin-

la forma generale d'un cavallo, e sulla fronim corno acuto e nero. Secondo lui, era la pi furiosa bestia del mondo. Gli scrittori nel medio evo

ghiale,
te

assolvendo
re la

il

liocorno dalla taccia

di

furioso,

gli

fe-

cero dono di una virt speciale, ed quella di amacastit


in

modo che quando


corre a
lei,

s'incontra in
il

ima

in

fanciulla vergine,
e
si

le

posa
Il

cap>o in seno

addormenta placidamente.
della

suo
di

corno

fK)i

dotato

meravigliosa

facolt

trasformare

contravveleno tutte
si

le acque di sorgente in cui esso immerga. Vedi Carro tirato da liocorni Fede

Fergfnf/.

Lira.

Strumento musicale dai poeti adoperato come sim-


bolo
delle dei loro
versi.

572

d'Apollo,

In
il

mano

come Dio

Muse, rappresenta

canto e la poesia, imma-

gine anche della civilt nascente, perch le prime leggi

e le prime istituzioni furono espressi in versi. e

Cani

to

poesia

dovevano
delle

nel

tempo

stesso

addolcire

Apollo Armonia Concordia Erato Mercurio Musica Orfeo


Tersicore

costumi

selvatici

prime

et.

Vedi

Amore

Dottrina

Udito.

Liriope.
Ninfa,
Narciso.
figHa

dell'Oceano e di Teli, e madre di


in

Fu

cangiata

fonte,

in

cui

specchiatosi

Narciso, s'innamor di se stesso. Vedi Narciso.

Lissa. Alcuni antichi scrittori, alle Furie, ne aggiunsero una quarta, chiamata appunto Lissa, il cui nome significa rabbia. Ella aveva l'incarico di far arrabbiare mortali e perdere il senno. Rappresentasi col capo cinto di serpenti, e con una sferza in mano.
i

Lite.

Due donne
Litigioso.

che

si

battono.

con un bastone nelle mani. Uomo con due Uomo che tiene un coltello alzato. Uomo che lancia un sasso con la fionda. Uomo con un ramo di lauro in mano. Nel porto d'Amico esisteva un lauro chiamato bebrico, e chi ne avesse staccato un ramo, dimostrava che voleva litigare, finche non l'avesse gettato via. Uomo con la lesta di cane, con una mano stesa verso l'alto, e nell'altra tiene
cani sulle spalle.

Uomo

un bastone.

Lituo.
fichi

573

Credesi che questa parola sia etrusca, e che signiLatini la parola lituus aveva uncinato. Presso
i

Prineramente cos chiamavasi il bastone piegato a uso uncino portato dagli auguri, col quale essi dividevano in regioni Veslensione del ciele quali loro indovinamenti lo quando facevano regioni erano sedici secondo la dottrina eirusca, e quattro secondo il rito romano. Cicerone descrive il bastone incurvato in cima come un becco e lituo: pi grosso dell'incurvatura. Tito Livio ci ha lasciato la descrizione dell'uso che facevasi del lituo all'elezione del secondo re di Roma, u Si fece venire un indovino, che prese il bastone con la mano destra e si colloc a sinistra del principe. Egli osserv dapprima l'aspetto della citt e del campo, preg gli

due

significati.

Dei, e indicando l'oriente e l'occidente,


so l'oriente, per aver
tentrione a

si

volt veril

manca

mezzogiorno a dopo di che prese


il

dritta e
il

set-

lituo

con

la

mano
e

sinistra,

pose

la

destra sulla testa del principe

fece questa preghiera: Padre Giove, se l'equit domuida che Numa Pompilio di cui tocco la testa, sia re dei Romani, fate che ne abbiano segni evi-

denti nella divisione che io faccio .

Liuto. Strumento musicale Vedi Musica.

in

gran

voga nel medio evo.

Lobelia. Erba perenne

coltivata

nei

giardini

che contie-

ne un sugo acre, velenoso.

Vedi Afalevolenza.

Locusta.
Questi
insetti,

chiamati anche cavallette, dove ca-

pitano in storme, devastano intere contrade.

Vedi Ca-


restia

574

{San)

Fame
di

Giovanni Battista

Temperanza.

Locusta
Loglio.
minati.

mare. Vedi Aragosta.


nei
se-

Erba maligna che trovasi frequentemente Vedi Cattivi costumi.

Loke.
malefica, che fra gli Dei del Nord sotempo stesso la parte di Momo e di Arimane. Questo Dio figlio del gigante Fardante e di Lanseya; suoi due fratelli chiamavansi Bilcister e Helblinda {la ricca Morte). Bello e ben fatto di persona, egli ha lo spirito perverso, leggero, inco-

Divinit
nel

stiene

stante,
egli

e nella scienza della furberia e della perfdia


tutti
gli

superava
ai

uomini.

Ha

sovente esposti
li

gli

Dei

pi
i

gran pericoli, dai quali poi

ha

tratti,

mediante suoi artifizi. Da questa viziosa qualit egli ebbe i soprannomi di calunniatore degli Dei, fabbro d'inganni, obbrobrio degli uomini e degli Dei, quello che gl'inganni, ecc. Sua moglie chiamiavasi Signia; egli ebbe da lei Nare e alcuni altri figli. Ha avuto anche tre altri figli dalla gigantessa Angerboda, messaggera dell'infortunio; l'uno il lupo Fenris, il se-

condo

il gran serpente di Mitgard, e il terzo chiamavasi Hela {la Morte). Il padre universale, prevedendo il male che questi figli, allevati nei paesi

dei giganti,

dovevano cagionare
se,

agli Dei,

li

fece con-

durre presso di
sa,

e gett

il

serpente nel fondo del


in
tal

gran mare; ma quel mostro si accrebbe che dal fondo delle acque cinse tutto

gui-

l'intero glo-

bo della
l'estremit

terra,

potendosi

mordere da

se

medesimo

della coda.

Dopo

aver con diverse asta-


zie

575

con diverse trasformazioni tentato di sottrarsi degli E>ei, Loke si cangi in salmone, e lanciasi sopra la rete tesa nel fiume ove egli naiscosto. ma Ther lo afferra p)er la coda, ed questa la ragione p)er cui i salmoni hanno p>oi avuta la coda cos piccola. Gli Dei, padroni di Loke, lo legae
alla vendetta

no a
spalle,

tre

acute pietre,
le coste

l'una delle quali gli


e
la

preme

le

l'altra

terza

garetti.

Skada

so-

spende
moglie,
in

sul

suo capK) un serp>ente,

il

cui veleno a goc-

cia a goccia gli


gli

cade

sul volto.

Quantunque

Signia, sua

sta

seduta accanto, e riceve quelle gocce

un catino, che va poi a vuotare quuido pieno. intervallo, il veleno cade sc^ra Loke, e lo fa urlare e fremere con tanta forza, che

Durante questo

ne scossa tutta
mini danno
fino
sere,
al
il

la

terra,

fenomeno
giorno

al

quale
egli

gli

uo-

nome
degli

di

lerremolo.

Rester
in

legato
es-

giorno delle tenebre;

cui

deve

per

mano

Dei, sciolto dalle sue catene e


l'uraverso.

allora

sar

rinnovato

Longevit.
Cervo
ogni anno,

con

le

corna

molto
e

rcunose.

E'

noto

che

dopo una certa quistano un nuovo rauno;

et, le
gli

corna del cervo acEgiziani

credevano

che quest'animale raggiungesse

l'et

di trecento anni.

Lonioera caprifoglio.
Bella
plinta

che

si

arrampica

chiamata volgarmente braccicdonne, sui sostegni che le si d, e rica-

dendo in ghirlande assai piacevoli per il loro asf>etto; non meno per la vcighezza e per il profumo dei suoi fiori. Vedi Legame d'amore.

Lontano da Do.
coltello

Asino davanti a un uomo inginocchiato, con un da sacrifizio in mano, ma con le mani le-

nevano
al

576

gate di dietro. Allegoria degli Egiziani,


l'asino

quali

rite-

talmente

immondo,
in

da paragonarlo
il

diavolo.

Inoltre lo

avevano
nei

odio per
divini,

suo co-

lore grigio,
rito.

colore che,

sacrifizi

era abor-

Lontra.
Dice&i che le parti anteriori di quest'animale si mangiassero per carne nei giorni di grasso, e quelle
posteriori per pesce nei giorni di

magro,

nei

quali,
di

la

Chiesa
giare la

stessa,

anche oggigiorno
Vedii

permette
lascivia.

man-

lontra.

Pena

della

Loppo.

Vedi Acero campestre.


Cazza, che
senesi

Loquacit.
Animali:
la
i

chiamano
i

scolla,

bassa plebe usa chiamare scolte


parlare.
(vedi

cicaloni.

Que
il

st'uccello fu

consacrato a Bacco, appunto per

troppo
palustre

Pappagallo.

suo

Vegetali:

Canna

Canneto).

Loquacit disprezzata.
Elefante e porco, con cui gli Egiziani raffiguravano gli uomini loquaci disprezzati e fuggiti da qualche re; perch si voleva che l'elefante fuggisse udendo il grugnito del maiale. Raccontasi che Megaresi spinsero dei porci coperti di pece accesa contro
i

gli

elefanti

di Antipatro,

mettendoli cosi in fuga.

Loquacit punita.
Cicala, dal cui canto stridulo nacque
grattar
il
il

detto:

Non
a

ventre

alla

cicala;

quale

ammonimento

un ciarlone d reprimere la sua loquacit e presunzione; altrimenti continuando nel voler dire tutto ci che vuole, con parola o atto potrebbe suscitare l'impazienza di chi l'ascolta, procurandosi un rimbecco


di

577

Se

cui

potrebbe
dice

pentirsene.
Elsiodo.

mal

dirai,

maggior

mal

sentirai,

Lorenzo (San)
Diacono
sa,

e martire

della

Chiesa romana.

Bor-

che faceva. Croce, per essere stato porta-croce del papa. Evangelario. Oraticola, su cui fu abbruciato vivo. Libro. Vasi sacri, che il Santo vendeva per soccorrere poveri, quantunque affidatigli HI custodia.
ricorduido

l'elemosina

Loto.
Il

loto degli antichi era

una specie

di ninfea

{nin-

fea loto)
scorrenti

comune

nel

nell'Egitto;

Nilo e nelle acque lentamente e quantunque fosse tenuto m


relazione che
gli

venerazione per una misteriosa


giz2mi
e
al

E-

supponevano
i

esservi

fra l'astro

che adoravano
dall'acqua

questa pianta,
levare del

cui

fiori
si

sorgono
tuffano

fuori
al

sole,

e vi

suo tramonto;

non deve per essere confuso col


a Osiride,

loto sacro a Iside e

che

il

nejumhio. Vedi Driope

Elo-

quenza.

Lotta.
Callo, animale focoso sempre pronto alla Greci incitavano galli alla lotta cibandoli
i

lotta.

d'olio;

si

vuole che
di

galli pi battaglieri

fossero quelli del-

l'isola

Rodi.

Lottatore. Ampolla, emblema dei lottatori antichi, come risulta da diversi monumenti di quei tempi, e specialmente da un'inscrizione greca p>osta ai piedi di una statua di lottatore che dice: Egli morto e non ha portalo seco da questo mondo se non un ampolla J*olio.

Si
37

noti

che

lottatori

usano ungersi

il

corpo.

G, Ronchetti.

per

578

aftinch
altri.

aspargerlo

p)oi

di

sabbia o di polvere,
gli

potessero agguantarsi saldamente

uni

cigli

Luca (San).

Uno

dei

quattro

evangelisti.

Secondo un'antica

tradizione,

questo santo, oltre a essere stato medico,


trova
a

era pittore e avrebbe eseguito un ritratto della Ver-

Bue
nei

gine,

che

si

Roma
il

in

S.

Maria Maggiore.

alato,

perch nei suoi


dinota

scritti tratta dell'ufficio

sacerdotale,
sacrifizi.

come

bue, adoperato a vittima

Cassetta d'unguenti,

emblema
{San).

della

me-

dicina.

Luce. Vedi Gregorio

il

Grande

Luce

della Chiesa.

Cero pasquale.

Lucerna.

Lume
specie
a
di

generalmente
in

con un anello

piatto,

d'ottone, formato di un'asta cima e sorretta, per base, da una con un vasetto per mettervi olio,

due o pi beccucci. Vedi Anima e vita Minerva Splendore del nome

Dottori

Studi not-

turni.

Lucia (Santa).
strettamente

Bue. Alla Santa, legata Vergine e martire. con funi, oltre a molti uomini, furono attaccati due buoi, per trascinarla in luogo infame, ma
senza
poterla

smuovere.

Corone,

tre,

ricordando

la

sua nascita, la sua verginit e il suo martirio. Occhi su un piatto, che le furono strappati. Pugnale, con
cui le fu passata la gola

da una parte

all'altra.

Rogo.
Diana,

Lucina.

'

Nome

che

si

d,

ora a Giunone, ora a


al

quando queste Dee presiedono

parlo delle donne

e alla

579

la

nascita dei

bambini;

parola viene da lux,

perch l'uomo nascendo vede la luce. Diana o la Luna Lucina, percli gli aiitichi credevano che la lu-

tempo della gravidanza, sui parti e ma pi comunemente si dava il titolo di Lucina a Giunone. Nel medio evo, quando talvolta il cristianesimo si mescolava alle credenze pagane, non era pi una divinit, ma una stella, una costellazione, un pianeta che versava il suo lume prospero o avverso. Riguardo all'immagine di questa Dea, dicesi che nell'Acaia esistesse un tempio molto antico in cui trovavasi una statua tutta di legno meno la faccia, la quale sembrava rappresentasse Lupiedi di marmo, e la copriva cina, con le mani e
na
su
influisse
sul

certe

malattie delle donne;

un velo
ti

sottile di

lino,

lasciando jjer scoperte

le

par-

di pietra.

Una
di

delle

mani era

stesa;

mentre
quali

nell'al-

tra

teneva una fiaccola ardente; attributo quale


luoe
ai

Dea

apportatrice

n^centi, e

ai

porgeva

grembo materno. Perci i Greci le capo una corona di origano dittamo, erba che, secondo la credenza, posta sotto le donne
aiuto a uscire dal

mettevano

in

partorienti giovasse loro assai.

Inoltre gli antichi met-

tevano a Lucina im arco

in

che accompagnano

il

parto.

mano, simbolo dei dolori Vedi Giunone Lucina.


danrap-

Luglio.

Mese

consacrato a Giove. Personificato


rossi;

gli si

no capelli
presentava
paglia
in

simbolo del calore di questo mese;


Il

e coronandolo di spighe mature.

medio evo
altri

lo

con uomini
testa,

mezzi nudi, col cappello di


falciando,
affilando

falciola.

alcuni

la

Falciola. Spighe, due, o due


attraversano.

fascetti di

spighe, che

si

Vedi Zodiaco.


Luigi

580

(San).
di Francia.

Re
a

sesta crociata.

Bandiera, perch intraprese la Cappella santa, monumento che eresse


le

Parigi per riporvi


tre,

reliquie portate

dall'Oriente.

Chiodi,
sione,
'

della Passione.

Corona

di spine della pas-

che port dall'Oriente. Quercia,


giustizia.

sotto

cui

il

Santo rendeva
cia.

Scudo, con

le

armi di Fran-

Luigi
egli

Gonzaga (San).

Gesuita.

Corona
onori.

ai

piedi,

rammentando che
mortificava.
Giglio,

sprezz

gli

Cotta, che indossava nelle sue

funzioni.

Disciplina,
di

con cui

si

emblema

verginit.

Luna.
Astro.

Rappresenta Yinfanzia.
si

Animali:

Bab.

buino. S voleva che nell'ora in cui la luna, congiun-

gendosi col sole,

fa invisibile, al babbuino maschio


la luce degli

mancasse contemporaneamente
in

occhi,

ne

quel tempo mangiasse, anzi dolente stesse accovac-

ciato

a terra, quasi

gemendo per
poi,

la

scomparsa della
sintomi sparla

luna.

La femmina

oltre

agli

stessi

geva sangue dalla natura.


principale per cui
i

dicesi

che

cagione

igli

Egiziani allevavano nei templi

babbuini,

fosse appunto per

conoscere con sicurez-j

za la congiunzione del sole con la luna. Gatto,


to

moI^|
pro-

adorato dagli
dal Sole,

Egiziani,

quale simbolo
degli

principale"
Vegetali:

della luna,
tetti

per essere avversario

come sarebbe

il

topo.

animali

Cipolla, perch, tagliata in mezzo, mostra le varie fasi

della luna, oppure perch, secondo Plutarco, la

ci-

polla acquista

nuovamente

il

sugo, e

cresce
e,

di

ma-

no

in

mano che

diminuisce la luna,

all'opposto.

crescendo la luna

581

come
se del

corpo

sua luce pallida, argentina.

Vergine
tura

Maria Vedi Materia forma Mezzaluna Naumana Notte


Eternit
e

si

nutrisse.

si

secca,

suo proprio

Diversi:

Argento, allusione alla

Sciocchezza.

Luna.
Cos chiamavasi Diana
le

in cielo.

Rappresentasi con

braccia bianche, la testa leggiadramente ricciuta e


sorgente dalle onde
cavalli bianchit
si

ornata di un diadema di raggi,

dell'Oceano su un carro
o

tirato

da due

uno nero e

l'altro

bianco; perch la luna

vede di

notte e di giorno.

Fidia la figur come una donna a

cavallo.

Si dice che nel tempio di

Giunone Olimpia

esistesse un'effigie della

Luna con le ali, la quale teneva una pamtera con la mano destra e con la sinistra

un leone.

si

vuole che

le

ali

fossero simbolo

del rapido corso della luna intorno alla terra, la pantera

rappresentasse

le

varie

sue

fcisi,

il

leone,

la

forza del sole, da cui essa s'illumina.


attributo,

La
cui

luna, per
la

ha

la

mezzaluna

in

testa,

di

parte

posteriore
la in

generalmente velata; e porta una fiacco-

crati alla

Giovenca. Lauro. Papavero. Consamano. Luna. Vedi Iside.

Lunaria.
Il

frutto

di

questa pianta giunto a maturit pre-

una forma quasi rotonda, la cui grandezza e il colore bianco risplendente rammentano lo monete di argento, per cui chiimasi volgarmente erba monetaria argentina, o moneta del papa. Vedi Cattivo desenta
bitore

Dimenticanza.
d'argento

Lunette.
Specie di mezzelune d'oro,

o d'avorio,

582

ai

che servivano d'ornamento e distinzione alle matrone romane. Vedi Nobilt.

patrizi

Luno.
Dicesi
la

che

gli

Egiziani,

quantunque

ritenessero

Luna come Dea

femminile, nei loro misteri l'invo-

cavano per come un Dio. E i Parsi adoravano il Dio Luno con le corna, nei cui sacrifici gli uomini vestivansi da donna e le donne d'uomo.

Lupercok
Antica
so

deit

italiana,

adorata dai
i

pastori

come
stes-

protettrice delle loro greggi contro

lupi,

e nello

tempo come promotrice di fecondit nelle pecore, di che fu chiamata Inuus. Luperco era una divinit simile al Fauno. Rappresentavasi coperto d'una pelle

di

capra,

Luperci.

come Io erano i suoi sacerdoti chiamati Le sue feste si celebravano ogni anno al 5 di
1

febbraio nel

Lupercale, dove, secondo la

tradizione,

Romolo
vi

Remo

erano

stati

nutriti

dalla

lupa,

dove erano un
in

un bosco sacro al nume. Quiquel giorno radunavansi Luperci, sacrificavaaltare e


i

no becchi e cagnolini, animali notevoli per forte


to sessuale, e (juindi meglio

istin-

adatti a

essere offerti al

nume
ro la
vittime
intrisa

della fecondit.

nobile nascita ai Luperci, e

Menavansi poi due giovani di uno di questi toccava lofronte con una spada intinta nel sangue delle
;

altri

ne

asciugava

le

nel latte.

tale cerimonia

macchie con la lana due giovani erano


i

uno scroscio di risa. Questa cerimonia era probabilmente una purificazione simbolica dei pastori. Terminato il sacrificio, Luperci sedevano a un pasto, durante il quale veniva loro somministrato vino in grande abbondanza. Essi tagliaobbligati a prorompere in
i

vano poi
in le

53

che avevano sacrificato,


alcune parti

pelli di

becchi,

pezT, con alcuni dei quali coprivansi

del

corpo,

a imitazione del
e

mezzo nudo
Gli
altri

Dio Luperco, che era mezzo coperto da una p>elle di capra.

pezzi venivano tagliati a foggia di corregge,

e con queste in
citt,

mano
fine,

correvano pei

le

strade della

toccando
tal
le

le

donne, che uscivano anche volontaperch credevano che tale ceri-

riamente a

monia
parti.
le

rendesse

feconde

procurasse

loro

facili

Questo loro correre attorno con corregge di


della

pelter-

caprina era una purificazione simbolica


e
il

ra,

toccare

le

persone una purificazione degli uo-

mini.

Lupa.
trci

Vedi Prestezza
Prosperit

Roma.

Presunzione

delle

mere-

Lupino.
I semi di questa pianta formavano l'alimento pi comune dei filosofi greci, e pi particolarmente de: Industrioso. cinici. Vedi Immaginazione

Lupo.
Gli antichi
sformassero
agli
in

erano persuaisi che


lupi,

gli

uomini

si

tra-

questo

avveniva specialmente

Arcadi, condotti

al di

l di

una

certa palude,
si

quali, trasformati in lupi, astenuti

se per

nove anni
nel
di

fossero

dal mangiar carne

umana,
il

decimo anno
dieci

ritornavano
noltre

uomini,

ma

invecchiati

anni.

I-

una volta

credevaisi che

muso
e
le

del lupo conil

ficcato davanti

alle porte delle case,


gli

avesse

potere

di

allontanare

Apollo

Augurio

incantesimi
di morte

malie.

Avarizia

Vedi
Citta-

bioso

504 -*

dino oppresso dal forestiero

l'avversit

Dub Edmondo Marte Rapina Marte


Discordia

{Sant)

Fatto pi potente dal-

Forestiero

Golosit

Licaone

Pestilenza

Presunzione delle meritric


Ritirata sicura

Rapacit

Sa-

cerdoti d

Sconciamento

Timore vano,

Lusinghe. Rame.
Lussuria.
Animali: Cavallo. Leggesi che gli antichi chiamavano ippobino (da hippos, cavallo) un uomo eccessi* vamente libidinoso, e che quando volevano tacciare qualcuno di estrema lascivia e smisurata lussuria, solevano usare il soprannome di ippopornone, cio stallone. Anche Esichio Gerosolimitano chiam fornii

catori stalloni.

Un

profeta diede all'uomo la voce di


la lussuria

cavallo, per indicare in lui


la ni

simile a quelgli

di

questo

animale.

Coccodrillo,

che

Egizialibidi-

ritenevano animale
i

fecondissimo e talmente

noso da credere che


legati al braccio

denti della sua mascella destra


incitassero e spingessero
alla

destro,

lussuria.

Inoltre

volevasi

che

il

muso

piedi

del

coccodrillo
vresse

messi nel

vino bianco, e cos bevuto, alascivia.


la

la

virt

d'infiammare nella

Colomba.
quale dicetrasfor-

Allusione alla lussuria di Semiramide,


si

allevata

da una colomba,

e poi in

colomba

mata, e sotto questa forma adorata dagh Assiri. Si


vuole
dalla

che questa regina


libidine,

fosse

stata
ai

talmente invasa
pastori e ai
re,

che,

oltre

darsi

s'innamorasse di un cavallo. Callo. Narrasi che Livia,


incinta, per sapere
se

avesse dato

alla

luce un

ma-

^
Schio, tolse
le

585

ora con
di

dame
cino,

un uovo a una gallina che covava, il quale proprie mani, ora con quelle delle sue corte, veniva scaldato, finche nacque il pul-

non solo predisse il sesso di Tiberio, ma anche la sua libidine e disonest, per cui fu poi faMontone, che si trova raffigurato in mosissimo.
che,
diversi
lo
sa,

monumenti quale emblema di libidine. E ci piedi di una leonesdimostrerebbe il montone fra


i

posto

sul

sepolcro

di

Laide,
della
nel

davanti
libidine

alla

citt

di

Corinto,

come simbolo
a
Elide,

di

quella

meritrice.

Inoltre,

tempio di
esisteva

Venere
la sta-

Pandemia
ce.

(Dea

delle

cortigiane)

tua di questa

Dea

seduta sopra un montone. Pernisia

Dicesi che

quest'uccello
e invaso

talmente

desideroso

della
talora

femmina
il

da

tal

furore libidinoso, che

maschio

romp>e

le

uova,

che la

femmina
trasal-

cova,
dita

affinch nel

covare non sia trattenuta e impe-

dal congiungersi con luL


dalla parola porco

Porco.

Greci

sero
la

un verbo corri^)ondente
il

lussuria,

che

significa sottomettere

corp>o a diso-

nesto e

abominevole guadagno;
specialmente
gli

inoltre,

col

porco,
tali:
ria,

denotavcino la natura della donna.


Fiori,
rossi.

nome

di

VegeAleito-

Diversi:
si

pietra che

antichi
veccliio.

credevano

formasse nel
di
gioie.

fegato

del

gallo
la

Cofano,

pieno
gli

Mare, per
priet
i

sua acqua salata; e che


la

Egiziani
la

evitavano con

massima cura attribuendogli


alla
il

prose

d'incitare

lussuria.
sale,
Il

Aristotile dice che

topi

rosicchiano
dal

diventano

pregni.

Vene-

re

sorse
il

mare.

passo della
il

Bibbia che dice

aver

fiume Giordano volto

corso indietro verso

fonte,

secMido S.

Ambrogio, significherebbe che

la

566

il

mollezza dell'ammo dopo


lascivia,

corso

verso
cio

il

mare

della

ritorn

verso la sorgente,

a Dio.

Vedi Freno

alla lussuria.

Lussuria feconda
to prolifico;

di figli.

Pirgite italico, allusione a un

uomo

lussurioso mol-

perch

si

vuole che questo passero, per

Ivt&tiria,

abbondanza di seme, che lo eccita oltre modo alla monta la femmina fino a sette volte in un
giorno,

senza

esaurirsi.

Ci
i

che

sugger

ai

medici

antichi di far
rinvigorire
la

mangiare
debolezza

passeri,
virile.

e le loro uova, per


Il

carro

di

Venere

era tirato da passeri.

Lutto.
Questa manifestazione di dolore, ha variato condo tempi e luoghi. Gli Israeliti, alla morte
i

se-

dei

genitori

e degli
il

amici,

si

laceravano

gli

abiti,

si

co-

privano
zi

capo con cenere e polvere, andavano


cilicio,

scal-

e coperti di
il

dormivano a
il

terra,
si

si

battei

vano

petto,

si

radevano

capo e
le

strappavano
le

capelli

e la barba. Gli Egiziani


si

compivano

slesse

pratiche, e, inoltre,

radevano
si

sopracciglia.
i

Pres-

so
li,

Greci,

gli

uomini
li

lasciavano crescere
I

capelil

e le donne

radevano.

Romani

esternavano
in

lutto

astenendosi dai giuochi e dalle feste,

portar

abiti neri, barba incolta, ecc., e le donne pK>rtav^o_ una gramaglia bruna. Ma sotto gli imp>eratori quel l'uso sub un totale cambiamento, e le donne porta^

rono
abili

il

lutto

vestite
si

di

bianco.
-il

Galli non avevan<


tutto intomo.

da

Cenere

lutto,

radevano

Cilicio

Grigio

Nero.

capo

587

M.
W. Vedi Messemi Ma. Vedi Tma.
Macareo.
Figlio di

Eolo.

Vedi Canace.
Felicit.

Macariau

Nome
glia di

che

Greci davano alla

Era

fi-

Ercole e di Deianira. Quando Euristeo invase l'Attica, un oracolo pr^nise agli Ateniesi la vittoqualora uno dei figli d'Ercole si fosse sacrifiria,
cigli

cato
si

Dei
la
i

infernali.

Appena
le

sapiito ci,

Macaria
degli
sotto

tagli

gola,

sacrificandosi

per la vittoria

Ateniesi,
il

quali

perci

eressero

un tempio

nome

di

Endemonia,
felicit;

trice di vittoria e

adorandola come apportae le consacrarono anche la

fontana Maratona.

Macina. Grande pietra rotonda, che serve a macinare. VecCristoforo {San) Vedi Cristina (Santa)

chio e nuovo

Testamento

Vittore

(San).

Maddalena (Santa) Maria.


Peccatrice per eccesso di amore carnale, diventata
santa per eccesso parimente di aunore,

ma

divino.

Angeli,
la

quali,

mentre faceva penitenza nel deserto,


a
terra,

sollevavano in aria sette volte al giorno, e dopo


la

un'ora
mor,

riponevano
la

cantando;

quando

portarono

sua anima in cielo.


i

Capigliatura,

con cui Maddalena asciug piedi al Redentore; e che le serv per coprisi il corjx) nudo, quando si ritir

dal

mondo.

Collana

di

gemme

preziose,

ricor-

dan<io la vita
lussuriosa

588

che conduceva prima della


lei

sua conversione. Croce, davanti cui pregava. Diavoli,


sette,

che Ges Cristo scacci dal di

corpo.

La-

che sparse duruite la sua penitenza in una grotta. Libro, emblema della meditazione. Radici, rammentando i suoi digiuni per mortificarsi. Specchio,
grime,
allusione alla di

cui

meditava.
la

che

lei vita mondana. Testa di morto, su Vaso contenente i profumi preziosi Santa vers sui piedi di Cristo, dopo averli

bagnati di lagrime.

Madre- Vedi

Rispetto alla madre.

Madre

adottiva.
Uccello
che

Sterpazzolo.

cova
i

le

uova

deposte
li

dal cuculo nel suo nido, fa nascere

pulcini e

ciba

come

se fossero suoi.

Maest.
Fritellaria imperiale.
glio

Pianta d'aspetto maestoso. Ciil

ccxmune,

per essere

suo

fiore

sp>es8o

adottato

nelle

armi

gentilizie.

Maest d'Impero.
Aquila,
pero sopra
le

cui,
gli

dice

Orazio,

Giove

diede
il

l'imstes-

tutti

uccelli
al

vagabondi, e
suo scettro.
tutte
le

Dio
si

so la portava

in

cima

Inoltre

vuoai

che l'aquila

possegiga

qualit

proprie

costumi regali.

Maest
Capelli
i

sapienza del Salvatore.


bianchi.

L'espressione dell'Apocalisse:

ed

capelli

suoi

erano

candidi

come
apostolo

la

bianca
veniva

lana,

sono l'emblema della maest e sapienza, proprie del


Salvatore,
to
in

che

dall'inspirato

descrit-

visione

con quei

caratteristici

tratti.


Maggio. Mese presieduto da
gio

589

il

dedicato a Flora.
fiori,

Apollo, mentre Il medio evo

primo magrappresen-

lo

tava portando dei

e lo festeggiava col piantare

davanti
sopravi

alle

case certi pali o piccoli arboscelli, con

regalo, e cantando, ballando, una canzone d'occasione detta maggiolata, che comincia: Chi non innamorato Esca da questo ballo Che faria fallo a slare in si bel lato. Vasari raffigur questo mese in un grazioso giovinetto; posto in un prato fiorito, con una ricca veste fino ai piedi, che da un lato sventola; mettendogli in una mano dei fiori e

qualche

nell'altra

delle

piante odorose.

Vedi Zodiaco.

IVIaggiorana.

Vedi Origano.
trova scolpito
di

Magnanimit.
in molte colonne e grandezza d'amimo e di sentimenti elevati e generosi dell'uomo forte.
si

Membro, che
quale

obelischi,

emblema

Magnolia a grandi

fiori.

Magnifico albero sempre verde, coi fiori di un bianco puro e di soavissimo odore. Vedi Dignit.

Magnolia porporina.
Arboscello con
ri

le

foglie d'un

bel
dei

verde, e

fio-

per
di

lo

pi solitari alla sommit

rami, coi pedi

tali

un bel rosso porporino, internamente


latte.

un

bianco di

Vedi Pudore
fiori,

vergineo.

Magnolia precoce.
Pianta
i

cui

assai numerosi,

spuntamo alla

pri-

mavera un po' prima

delle foglie.

Vedi Ansiet.

Mala.

La maggiore

e la pi bella delle sette Pleiadi,

fi-


glie d'Atlante.

590

Giove l'am, e da lei ebbe Mercurio. Nutr anche Arcante, ci che dispiacque talmente a Giunone, che l'avrebbe molto perseguitata, se Giove non l'avesse cangiata in
stella.

PVIalacohia.
Profeta.

Vedi

Profeti.

Mala-Fama.
Venne
ti

personificata in

un mostro

occhi, orecchie e lingue,

orribile, con tanquante penne aveva nelle

ali,

che Virgilio finge essere nere.

Maia- Fortuna
Rappresentasi
di

sotto

l'aspetto

di

giovane

spensiein atto

rata, coi capelli sparsi al vento, sopra

una palla
in

non saper dove andare, e con un timone

mano.

Malattia.

Anemone
sto
fiore

dei prati.

In certi paesi credesi che que-

sia

dotato di un'azione tanto malefica da

avvelenare il vento che passa sopra di esso, e coloro che lo respirassero fossero colti da malattie pi tre-

mende.
dico
zio

Stella.

dell'antichit,
in

che cadono
di

Secondo Ippocrate, il pi gran mesognando di vedere delle stelle mare o in terra, e spariscono, indimentre segno di sanit se

gravi

malattie;

corrono luminose e verso l'Oriente.


dei poeti
(Sackeville).

Vedi Inferno

Maldicente.
Porpora,
dicesi
glie

mollusco,

con

fuori

la

lingua,

la
le

quale
conchi-

essere cos

acuta e forte da forare

chiuse.

Similitudine evidentissima.

Maldicenza.
Animali:
sima
Vipera,
rettile

velenoso.

E'
per

popolaris-

l'espressione:

lingua

di vipera,

denotare


maMicent.
versi:

591

acre.

Vegetali:

Ranuncolo
della

la

Dive-

Torcia,

emblema

discordia,

che

trasci-

na
rit.

alla

maldicenza.

Velo,

perch

nasconde

Male. Vedi Bene


zione al

circondato dal male

Provoca-

malfare.

Male derivato da buoni


Ibis

principii.

che divora un
basilisco

basilisco.

Gli

cuitichi

volevano
uccello

che
cie

il

nascesse
il

da un uovo
producesse
le

d'ibis,

ritenuto voracissimo,
di

quale, trangugiando ogni spe-

serpenti

velenosi,

uova piene
gli

di

veleno, dalle quali nascesse l'animale tanto pernicioso e


cattivo,

che

il

basilisco.

Quantunque
le

Egiziani
tuttavia

avessero per

l'ibis

quando trovavamo
tare che nascesse

le
il

una gran sue uova


basilisco.

venerazione,

romF>evano, per evi-

Malevolenza.
Lobelia.

Pianta che contiwie un succo acrissimo.

Malia.
Circea.

Piamta celebre nelle invocazioni magiche.

Malignit.
Quaglia.
Dicesi

che

quest'uccello,

una

sorgente

d'acqua

limpida,

quando trova dopo aver bevuto,

'intorbida col becco e le zamjje, e cerca <E renderla

gettandovi dentro la terra, affinch non sia wvuta da altri animali. Donde, per questo suo dnto maligno, malizioso e iirvidioso, la quaglia dienne simbolo di persona maligna. Ezechiele, rimpro'erando tale cattiveria, dice: E poich Vacqua pu"angosa
ssima bevuto avete,
daie ?
il

restante coi vostri piedi intof'

_
Malinconia

592

nebbiosa. Wero. Piombo. conica stagione

""Srra'aU.ritto.
Malinconico.

sau,a

su

uno

s.aUUo.
appoggiato

/rb:^l?^^wria'X
del

figura

nei

n,.o.n,

medio evo.

"?^conre.^in--ae^3-n-

tx - ir
Un'antica
giorno sparse

t favola "-" ^ \^^fcnc A^sandro ovunque


la

":o*

"^uj

.an^

-^^^^^^^^^^^^^

il

notizia

e^ere Srande,'che vantava


*"
'"'^^'

-"J^^re' Sia ."


o;ti::ione, e ce.

^L^ttli
re

UTI

te

Tolomeo,

d'Egitto

volendo,

come

co^

tZ.
dendolo

loro -agg e Confidarono lo scopo del per guardia e difesa in compagnia,

pr

593
egli

saputo del danaro, dis-

malandrini.

Ora avendo
lui

se

che

anche

possedeva

una
le

certa

quantit

di

monete, che aveva seco per

spese di visiggio,

ma

non essendo abituato a portare pesi, gli davano molto fastidio. Perci li pregava di aggiungerle al loro
carico,

che,

ripartite,

riuscirebbero di poco
gli

peso per

ciascuno.

Accettarono

altri

cortesemente,

do

fra

loro diviso quelle sue monete,

e avenche erano ponel proprio

chissime,

ognuno
cos

le

mescol con
il

le

altre

sacco.
fertili

seguendo

caunmino, pervennero nei


il

campi dell'Asia, dove avendo


decise di

leone veduto
quivi
suoi

moltissimo bestiame,
di

fermarsi
ai

tempo, e fingendosi stanco, disse


le

un jx' compagti

gni d'aver bisogno di riposarsi per qualche giorno, e


richiese
altri

monete che diede loro


aprirono
subito
i

in

custodia;
invitandolo

allora

sacchi,
Il

a
co-

prendersi tutto quanto era di suo.


nei

leene, scorgendo
stesso

sacchi

gran numero
ogni

di

monete dello

nio

delle sue,

mandando un gran

ruggito di conten-

tezza,
e

esclam:

mia moneta ne partor molte,

cos prese tutte quelle che erano fatte


le

e per sue se
di

tenne.
fatte

come le sue, Ramarro, alludendo alle burle

Aba

(vedi)

a Cerere.

Malizia innocuaScorpione
i

serpenti,

sommerso nell'acqua, che, come anche quantunque all'asciutto possono far del ma-

le,

nell'acqua, diventano incapaci di nuocere.

Malva.
Pianta dotata
dicina
di propriet

emoliente, usata in me-

come

rinfrescante.

L'etimologia di malva, de-

riva dal

za
I

greco addolcisco, ammollisco.


O. RoxcHHTn.

Vedi Dolcez-

Marsuetudine.

38

~- 594

"
perch
sparge

Malvagit.
Citiso

laburno.

Nero.

Seppia,

un

umore

nero, colore di pessimo augurio, e ritenuto dai

Romani come simbolo dei costumi infami e dannosi. Solevano dire: Negro costui, Roman da lui ti guardi.

Vedi

Cattiveria.

Malvagit servile.
Cappello,

Presso
testa
il

gli

antichi,

quando un padrone
servo

metteva
vile,

in

cappello a un

che voleva

vendere, era questo un eegno che costui era poltrone,


tristo

e malvagio, e

che

il

padrone, vendendolo,
a
riprenderlo.

non
gni

garaintiva di lui nulla di buono, liberandosi d'o-

obbligo,

che potesse costringerlo

Malvone.

Vedi Altea.
Artemide
{Santa)

Mammelle. Vedi
na d'Alessandria

Efesiaca

Iside

Cateri-

Natura.
{Santa).

Mammelle tagliate. Mammola. Nome italiano della


nelle

Vedi Barbara
viola
siepi,

odorata.

Comunissima
di

boscaglie e nelle

vera.

Vedi Candore

dove Modestia

fiorisce

prima-

Umilt.

Mammone.
Parola caldaica, significante ricchezza o ricchezcome rilevasi dall'Evangelo di S. Luca; ma adoperata anche da Ges Cristo come una personificaVoi non potete serzione del Dio della ricchezza:
ze,
vire

Dio
di

Mammone.
di Ezecliia;
il

Manasse.

Re
statua

Giuda, figHo
uccidere
il

quale,

dopo
fare

a-

ver fatto

profeta Isaia,

si

fece

una

con

cinque

teste,

per mostrare ch'egli preve-

deva molte pi cose che


mati
chiaroveggenti.
i

595

bench fossero chia-

profeti,

Mancinella.
Albero
t

di bell'aspetto, celebre per e


il

le

sue proprie-

velenose,

cui

frutto

maturo emana un odore

di limone che invita a coglierlo.

Vedi

Falsila.

Mandorla.

Vedi Frutto
gracili,

della

continenza.

Mandorlo.
Albero dai rami
germente
chiezza.
rossi.
fiori

Vedi Aronne

solitari

bianchi o leg-

Fillde

Vec-

MandragoraPianta assai narcotica.


dici

Dicesi che

gli

antichi
di

facessero

inghiottire

un'infusione vinosa

meman-

dragora agli ammalati sui quali si doveva praticare l'arr^utazione di qualche membro, e che con questo cadessero in istato di toipore che li rendevano insensibili al dolore. La mandragora era ritenuta dotata
di

senso e gemente
di

quando

la

si

schiantava,
scrittori

ed era
di cose

prova

coraggio sradicarla. Alcuni


parla nella Bibbia
dello
sp>oso.

antiche pretesero che questa picuita corrispondesse al

dudaim, di cui
to

si

come

di

un gra-

alimento che Rachele acquist dalla sorella Lia a


delle

prezzo

Delirio

carezze

Furore

Vedi Allegrezza

Orrore.

dei morti, i Geni tutelari delle case dove avevano vissuto. Ai Mani consacravasi il cipresso, e sui monumenti si vedono medesimi ora in atto di
i

Mani. Ombre

sostenere
di
pi,

l'albero

funesto,
il

ora di

abbatterlo a

colpi

accetta,

perch

cipresso
la

immagine della morte,

non germoglia quale, colpiti una volta


reciso

_ 5% che
Il

ci

abbia,

ci

toglie

ogni
sacro,

speranza di

rinascere

numero 9

era

loro

come ult.mo termme

numerica, della prima progressione esse, considera vita. Le fave anch del termine della mfernali, erano alle porte la forma simile te per insopportabile era ad essi

^r^^^^'^^^^l

parimenti a

essi consacrate; Ponevano n e del bronzo, e li o strepito del ferro a vista del gradita invece fuga- ma riusciva loro d'Italia rinchiudevano popoli uo'; e quindi tutti i tombe. I ricchi lasciavano

U^p
agli

de quadrate entro le accenderle e mantenerl schiavi la cura di

era

le leggi delitto spegnerle, e

romane n.orosamen^ pu^.^ ^-"^^^^^^^^^ antichi i

violato cosi nivano coloro che avessero

sepolcro.

Sopra

alcuni monumenti
sacri

Man

ono

hiamat!

protettori

mani tempi eroici, che i tentassero di", andassero errando e erra straniera a maSi vuole che paese nativo.
tornare
al

comune opinione nei della famigUa. Era moni in di coloro eh erano


loro

Dn

anche

Dn

palrn,

TcW

alata rappresentata

l'emblema delle
aveva svelato
i

Ombre
segreti e

/^-tti di Virgilio er quali eg^ o dei Mani, dei inspirato. Vedi ne sembrava

-;

Ombre.

Mani alzate. Vedi Preghiera. Mani battute. Vedi Applauso. Innocenza. Mani che si lavano. Vedi Servizio scamhevole. Mani che si stringono. Ve\ Vedi Eloquenza. Mani con le dita allargate. Mani in seno. Vedi Inerzia. Mani legate. Vedi Prigione. Mani stese. Vedi Liberalil.


Mani stese
al cielo.

397

Vedi Adorazione.
Giudice

Mani tagliate. Vedi Tommaso {San).

speranza vana

Mania.
Antica e formidabile divinit italica, probabilmente etrusca, annoverata fra le infernali e considerata dagli antichi madre dei Mani o Lari. Le feste quacompitali (celebrate dagli schiavi e dai liberti, tutto il tempo della festa godevano di una durante li
i

piena

libert)

venivano celebrate

in

Roma

per pro-

piziarsi questa
tico
teste
la

Dea

insieme coi
sentenziato

lari,

e siccome uh anoffrirsi

oracolo aveva

che dovevano

per

teste,

cos dicesi

celebrazione di esse,

che venissero immolati, nelalquanti ragazzi a benefizio

delle famiglie cui appartenevano.

Roma
di

Il primo custode di Giunio Bruto abol, questi esecrabili sacrifizi

umane, sostituendovi capi di agli e teste di fantocci. Le immagni della terribile Dea venivano appese alle porte delle case, con l'intendimento di tevittime

nere lontano ogni pericolo.

Mania

presso

gli

antichi

simboleggiava

il

terrore.

Mania.
Elleboro.

Manipolo.
Era
presso
i

Romani
di
si

lo

una compagnia
della storia

soldati,

stendardo o l'insegna di che nei pi antichi tempi

romana
uomini;

dice che fosse stato un


in

pugno
ricordo

o manata di fieno,
vanti
nei
agli

infisso

un palo,
di

e portato da-

di

che fu preservato un

tempi posteriori nella figura

una mano d'uomo


di fieno.

posta in cima all'insegna.

Vedi Fascelto


Manlpulari-

598

Calza, quale distintivo di un manipolo di fanti, secondo Livio erano trenta, i quali seguivano un'insegna detta manipulus. Erano questi soggetti ai Centurioni,

chiamavansi

Caligati,

cio

soldati

della

calza.

Mano. Vedi
mando
Patto

Avarizia

Concordia Fede Furio Opera Porgere aiuto Salutazione.

Consenso Mano alzata. Desiderio di pace. Mano col pollice verso terra. Vedi PoHice verso. Mano con le dita strette in pugno. Vedi Dialettica.
I

Vedi

Baciare

la

mano

Co

Mano con sette Mano divina.


La mano
caratteri
di

dita.

Vedi Decorazione

militare.

divina che figura sui monumenti ha tre


:

diversi
tre

essa

benedicente,
la

aperta

due o

dita

(secondo

benedizione greca o
Si vede

latina); 2. datrice
3.

{allora lascia cadere dei raggi);

datrice e raggiante nello stesso tempo.


il

anche posta su un nimbo,


con
la

quale talvolta diviso


cristiani

braccia di croce.

primitivi

indicano

potenza

Dio

nelle

Scritture

con

la

parola

manus
artisti

(mano per eccellenza); onde


abbiano poi ricavato
tale

credesi

che

gli

simbolo.

Vedi Dio.

Mano posta sul cuore. Vedi Amicizia. Mano senza pollice. Vedi Inabile alla haliaglia Mano stretta In pugno. Vedi Dialettica. Mano tagliata Vedi Tommaso {^Saj^.


Mansuetudine.

599

di

Animali: Agnello, simbolo


plice,

persona pura, semla

estremamente mamsueta.
vuole che
di

Bue.

cui passivit

conosciutissima.
ta

Elefante, che addomesticato divenquest'animale,

docile.

Si

cammincmdo
di calpe-

fra

un branco
gli

pecore,

con

la

proboscide scansa

quelle che

vengono incontro, per evitare

starne qualcuna inavvertitamente: e che anche in pre-

da al suo massimo furore, nello stato selvatico, vedendo un montone diventa mansueto e si addomestica. Si vuole inoltre che quando nella solitudine dei boschi
trova

ma
tali:
si

gli

non solo non lo molesta, da guida, mostrandogli la strada. VegeMalva. Olivo. Dicesi che le statue degli Dei
fa

un uomo smarrito,

facevano d'olivo, non per

altro,

che per amore delvoluto


significare

la

mansuetudine;

averjdo

con

ci

quella bont,

che cosa propria agli Dei. Narrasi


gli

che
leto,

il

sacro tronco d'olivo presso


se

abitzmti di
essi

Mi-

da

stesso

abbruciasse quando

infierivano

fra loro crudelmente. Dicesi zmche aver l'olio d'olivo

tamta potenza contro


agitate
pesta.

il

furore, che versato sulle

onde
tem-

del

mare

furioso,

faccia

cessare

la

Mantello.
Il

mantello era emblema del cittadino greco.

di

Giuseppe

Inverno

Martino
le

Ve-

{San).

Manto.
Vesta da sovrani che copre
la

spalle

persona.

Vedi Colomba

{Sonta)

Re

avvolge

So-

vrano,


Marco (San).
Evangelista,
il

600

discepolo di S. Pietro. Animali: Santo venne trascinato per terra da un cavallo furioso. Leone, emblema della maest e la

Cavallo,

forza del suo potere e

la

dignit

regia.

Simbolicadi

mente

S.

Marco

leone alato.

rappresentato sotto

forma

un

Diversi:

Bastone, che serv per ac-

Mazza Marcamann.
copparlo.

ferrala, strumento del suo supplizio.

Gente
attivit

di

razza germanica,
frontiere

che

spiegava la

sua

alle

delle

contrade germanicne,
le

ma
miliin-

principalmente
zie

quelle

dove urtavano con


alleati.

dei

Romani

o dei loro

Avevano per
in

segna un serpente giallo dimezzato


co, con

uno scudo bian-

l'ombelico d'oro; e fra

pezzi del serpente

figurava dipinta una lunetta gialla.

Mare.
Pesci,

come emblema. Tridente, posto


secondo Plutarco, rappresenta
il

in

mano
terza

a
re-

Nettuno,
gione

la

dopo

fuoco.

In tutte le medaglie

il

tridente

figura quale

emblema
cosa,

del mare.

Ventre,

il

quale con-

sumando
dei

ogni

venne paragonato
i

al
gli

mare che
spiegatori

riceve in se stesso tutti

fiumi.

Anche

mare per il ventre. Vedi Impero del mare Impeto dei nemici Lussuria Molestie Perdimento Purificazione. Margherita (Santa).
sogni prendono

il

Vergine e martire. Cintura. Le donne incinte le reni con una cintura contenente qualche reliquia d,i questa Santa. Croce, con cui vinse il demonio. Drago. Mentre Margherita era in pri gione, preg il cielo di farle vedere il diavolo. 1,
si

cingevano

601

tosto le apparve un enorme drago che spalanc la bocca per divorarla; e la sua gola era talmente gran-

de

che.

allargando .la
Santa, e
il

mascella
lingua sotto

superiore
i

sopra

la

testa della

la

piedi,

l'inghiott.

Ma
gli

prima che

for le viscere

mostro avesse potuto digerirla, ella con la croce che aveva seco, liritiratasi

berandosi.
stodiva
di
i

Gregge,
montoni.

presso
cui
si

sua madre,

cu-

Tino,

in

'tent

invanamente

affogarla.

Margheritina dei

prati.

Vedi

Bellide.

Animali: Agnello, emblema di dolcezza e purezza. Serpente. Dio, prima di condannare Adamo ed Eva, rivolto al serpente
seduttore

Maria Vergine. Madre del Salvatore.

fulmin contro di esso la sua maledizione


Io porr una nemicizia eterna fra
ella
ti

dicendo:
suo

te

una

femmina, sicch
al suo calcagno.

schiaccer la superba testa col

piede vittorioso,

Maria.
speciale
spine,

Perci
i

e tenterai mai di porre insidie teologi, fu Questa donna, secondo talvolta viene rappresentata con un
i

serpente sotto
della

piedi.

Vegetali:

Giglio,

simbolo
di

sua

purezza.
i

Spesso contornato
ch'ella

per

indicare

dolori

dovette

patire.

Olivo,

emblema

di pace.

sovente viene rappresentata

Palma, nella sua assunzione con una palma in mano.


Azzurro, colore del
divina.
cielo,

Rosaio, simboleggiando specialmente la maternit della

Vergine.

Diversi:

emblema
stelle.

della

grazia celeste,

B'.anco,

colore

dedicatole.

Cintura,

simbolo di verginit. Corona di

Luna. La Vergine viene rappresentata poggiata su un arco di luna crescente e coronata di sette stelle. Nimbo. Vedi Alfonso dei Liguori (Sani')


Bernardo ^San)

602

{Santa)

Cuiman

{San)

Coletta

Domenico

di

Giovanni Evangelista {San).


*

Marito di donna adultera.


capra, perch non

Becco. Gli antichi chiamavano i bastardi figli si aveva certezza del padre.

di

Marito economo e moglie prodigaUn uomo che intreccia una corda di giunchi, dietro al quale un asino di mano in mano rode tutto
quanto l'uomo
to,

tesse.

Allegoria attribuita a PoHgno-

per rappresentare un
prodiga,

uomo che con


i

indefesso la-

voro e industria guadagna molto; mentre, all'opposto, sua moglie,


sciupa
di
lui

risparmi.

Marmotta. Al principio
prile.

d'ottobre questo
vi

animale

si

ritira

in

tane sotterranee e

rimane addormentato

fino

all'a-

Vedi Sonno.

M arsi a.
di lagnide. Alcuni lo fanno un pastore e un contadino. Si racconta che Minerva, mentre Buonava il flauto, avendo veduto nell'acqua le pro-

Figlio

altri

prie fattezze contorte, gett sdegnata lo strumento,

il

quale

fu

raccolto

da

Marsia,

che suonandolo,

es-

sendo pieno del fiato della Dea,

ne cav naturai-

mente suoni
si

dolcissimi.

affrett a sfidare
il

Di ci inorgoglito Marsia, Apollo a musicale gara, a condifarebbe del vinto ci che


gli

zione che
piacesse.

vincitore
o,

Le Muse,
il

secondo
gara.
il

altii,

Nisei

furono

testimoni e giudici
tra e
il

della

Marsia

flauto,

ma

Apollo suon la ceprimo avendo aggiunto


lo

canto alla musica, fu dichiarato vincitore. In giusto


della presunzione di

p?stigo

Marsia, Apollo

leg

sorgente del
pelle

603

Il

a un albero e lo scortic vivo.


grotta

suo sangue tu

la

fiume Marsia, e Apollo appese la sua

nella

donde

scaturisce.

Marta (Santa)
Croce, perch crocefissa. Spada, con cui fu
ta
trafit-

mentre era sulla croce.

Marte.
Pianeta che,
l'uomo, ed

"
secondo
gli

astrologi,

esercitava

la

sua influenza sul fegato. Rappresenta la maturit delil

simbolo del fuoco.

Marte. Dio della guerra che Greci chiamavano Ares e Romani. Figlio di Giunone. Questa Dea inMars
i

vidiosa,
volle
fiori

p>er

aver Giove
fare
le

fatta

Minerva senza
e

dd

lei;

anch'essa

altrettanto,
o,

per virt di
altri,

certi

che Flora

sugger,

secondo

batten-

dosi la natura con


te,

una mano divenne


e
facile

incinta di

Mar-

and

p>oi

a sgravarsi nella Tracia, ove la gente


alla

era

terribilissima

guerra.
lo

Marte am
addor-

Venere,
martato.

con

la

quale

Vulcano

sorprese

Gli antichi rappresentavamo questo Dio fe-

roce e terribile nell'aspetto, armato da cap>o a piedi,

con la lancia e la sferza in mano, e talora lo mettevano a cavalcione di un carro tirato da due lupi o da due cavalli: il Terrore e la Paura. (Alcuni vogliono che fossero quattro, e tanto terribili, che soffiavano fuoco). Talvolta fingevasi essere cavalli persone, le quali mai abbandonavano Marte, e che l'accompagnassero anche l'Impeto, il Furore, e la Vioi

lenza. Stazio, dopo aver descritto le armi di questo Dio, che erano, l'elmo cos lucido che sembrava ardere, quasi avesse l'infuocato fulmine per cimiero;


la

604

e spavencorazza dorala e tutta piena di terribili scudo risplendente di luce sanguitevoli mostri, e lo ornandogli il capo gna; dice che gli stavano attorno guidava le redini dei Furore e l'Ira, il Terrore il andava scuotendo le ah cavalli, e davanti a questi vedivulgatrice tanto del falso quanto del la Fama palazzo di Marte, che descrive il
ro.

Inoltre Stazio
in

pone

e risplenTracia. E' tutto di ferro non lucido nemmeno rugginoso e fosco, ma quasi dente, fa spavento infuocato, e che guardandolo solamente pone rimpetuoso Furore, l'Ira e affligge. E quivi pallido Timore, le arrabbiata, l'Empiet crudele, il nascosto, ne lasciano Insidie, che vanno di

dice,

occulte

tengono copervedere agli altri gli acuti coltelli che tagliente Discordia armata ambe le mam di e la ti, risuonava di soggiunge che questo palazzo frro vi stava la Virt minacciose voci, e che nel mezzo heto addolorata, e all'opposto si mostrava me^a e

il

Furore.

Qui sedeva

la
il

Morte

col

viso

insangui-

nato
deli

battaglie.

e sugli altari v'era intorno

sangue sparso nelle crue intorno stavano appese


e sulle

del mondo, spoghe portate quasi da ogni parte rappresentate uccisioni, inmura, sulle porte erano seco le guerre. Erocendi e altre rovine, che portano celebrava in bgitto doto cos descrive la festa che si
in

onore di Marte. Venuto il paese, mentre pochi prendeva parte tutta la gente del agli altari nt<-nt> * sacerdoti si trovavano intomo portaltri si mettevano alle sacrifizi, tutti gli
fare
i

tempo della

festa,

ciq

mano; contro tempio con dei solidi bastoni m forestieri acco i quali venivano mille uomini fra parimente armati di bastoni. Qu' di fuori alla festa,
del
8ti

avevano seco un tabernacolo

di

legno

tutto

a quattro ruote tirato


far entrare nel
tato,
li

605

Marte, posto su un carro e che volevano sacerdoti avendolo viei

rato con dentro la statua di

da pochi uomini,

tempio;

ma

ne nasceva una battaglia a bastonate fra quelche difendevano le porte e quelli che volevano forcol

zatamente entrarvi
vano.

loro

Dio,

infine

vi

riusci-

in

questa

lotta,

quantunque molti rimames1

sero mortalmente

feriti,

nessuno jjer moriva.

ale ce-

rimonia

ebbe

origine, di

perch

gli

antichi

ritenevano
i!

che che
chi

la

madre
fatto

Marte
vi

abitasse quel tempio, e che

figlio
i

grande
lo

andasse per
di
ci,

possederla;

ma
per

sacerdoti

accortisi

non

sapendo

fosse,

non

lasciarono entrare; per cui

fu co-

stretto

di
vi

andarsene;
ritorn,

ma

poco dop>o avendo raccolto


i

gente

e bastonati

sacerdoti entr a loro

dispetto a fare quanto desiderava.

Animali:
ritenuto

Avvoltoio,
dei

uccello

consacratogli,
e
p>er

perch
se-

voracissimo
nei

cadaveri,

questo
si

guisse gli eserciti

combattimenti.

Inoltre

voleva

che l'avvoltoio,

tre,

quattro e perfino sette giorni pri-

ma, sapesse che doveva avvenire una battaglia, e do\e dovesse succedere, conoscendo anche da qual parte \i sarebbero state pi vittime, e ivi volgesse sempre
il

suo volo. Cavallo.


il

Romani consacravano a Mardelle corse,


vittoria
;

te

cavallo

vincitore

per dimostrare di
fuga.

riconoscere nel
re
lui

Dio
essere

la

oppure per ammoni-

che non
sacio,
vista

bisognava sperare nella


questo

Lupo, a
notte;
al-

p>er

animale ritenuto dotato


vedere
di

d'una

talmente

acuta da

lusione all'avvedutezza necessaria agli accorti capitani

per non cadere nelle insidie occulte dei nemici; oppure

perch

il

lupo d'istinto rap)ace uccide e sparge sangue,

cos confacente al

Dio della guerra. Picchio

nero, chia-

_
prio

606

pr mariius, come se fosse malo scientificamente pcus uccello percuotencome ^--1 a Marte, sia perch,

do

col forte becco 11 beri gli incava, cos

t^o battono dT^r forza


ch
il

le

da

degl duro legno dei tronchi soldati con le spesse battene i che si fanno stramura della citt, perentrare dentro; oppure
potervi

molto negli auguri, a. dessero molta importanza culli pare che i soldati Vedai Romam a Marte. Wione. consacrato Boccaccic. quesecondo
picchio

era

osservato

anei luoghi spazio ^ pianta nasce per lo pi gli eser quasi sempre accamparsi pertl. ove sogliono
sta
citi.

gS

Gramma,

perch,

maggior onore

ToWo
^dio
riet

gramigna, che qualche estremo ^.^ncoio ^ l'esercito, o^v^^^'"?^ vessero salvato tutto ^^^ va Ruhno balasj \^,
di quella della
in

Romani non ebbero corona pm d^f^'/^/*' davano


a coloro che

d'attorno.

Diversi:

rossa

dello

spinello,

P-^-,

blema del sangue.

ma

Sciti

S dm tana adoravano il Dio

^^^^f^ cui for di ferro, sotto ^Jj

^^

della guerra.

Z-

Vedi
{San)

Martello. Vedi Eligio


Massoneria

fare

{SmO

Scollura

Necessit

Geryaso

Provocaztone

al mal-

Thor.

Martino (San).
Vescovo
di

^^^f ^J Lepre, che egli d.tes. essere il Santo d.e con le sue gripersecuzione dei cani. Oca, V^eta del suo ritiro. da fece scoprire il luogo pagani. -- ^v^;*'" dai Albero a cui fu attaccato sp.-a^ Man_D;.v/o a;yar,o,li -"> diede a un diviso con la spada, IcUo la cui met, Ges Cnsto apparse indosso a J^vero. e che vide
stato
militare.

Thours.

'''

Anmiali:

ti:

ArZla.

gli

607

indusse a farsi bat-

la

notte seguente, ci che lo

tezzare.

Spada.

Martiri.
Coloro che perdono
che rinnegare
la

la

vita fra le torture piuttosto

propria fede.

Agnello, come em-

blema della mitezza dei martiri. Corona, quale ricompensa. Palma, attributo speciale dei martiri. Rosso, a coloro che morirono per la fede di Ges Cristo, pittori usano dare il manto rosso, in segno del loro martirio e il sangue sparso. Strumenti di supplizio.

Martirio.

Ampolla o vaso
Argento.

colorato in vermiglio e

la

palma.
rapstru-

Bianco, coloro che, come l'argento, presenta la purezza della fede. Cilicio. Croce,

mento

di martirio.

Palma

la

quale, se non accom-

pagnata da un vaso di sangue, non basta, secondo alcuni, per annunciare il premio del martirio nell'immortalit dei beni celesti. Rosa rossa, simbolo de! sangue versato. Rosso. Sarda, pietra dedicata al martirio.

Vaso.

Marzo.
Quantunque questo mese abbia preso nome da Marte, presso i Romani era consacrato a Mercurio. E' personificato sotto la figura di un uomo vestito di una pelle di lupo. Nel medio evo rappresentavasi con un giovinotto che pota le viti. Ordinariamente viene accompagnato da un becco e una rondine. Vasari, alludendo a Marte, raffigur il mese di marzo in un uomo armato di arme bicuiche, con la spada
al fianco, nella

mano

sinistra lo

scudo, e nella destra


omeri.

l'asta,

con l'arco e la faretra

agli

Vedi Zo^

diaco.

~
Maschera.
romani
che;
il

608

dagli
allori

Le maschere erano adoperate


in

greci

quasi

tutte

le

rappresentazioni

drammatidal
tingersi

quest'uso

nacque senza
di

dubbio

volto con mosto e con colori e dal comparire traalle

vestiti

feste

Bacco. Gli antichi avevano

pic-

cole maschere o immagine del viso, pi specialmente


di
in

Bacco, che

conladini sospendevano in una vigna


la

modo

tale,

che

diversi

sensi

(perci

la

maschera girava e guardava in chiamavano oscillum) secon-

do era sospinta dal vento; essendo comune credenza


di

che diventava
la

feconda quella parte dei terreno,


volta
la

Danza Melpomene Momo Pantomimo


Bacco
Dissimulazione
{San)

verso

quale era

faccia

di

Bacco. VeFavola
Talia

Giuliano

rOspitaliere

Ipocrisia

Verit.

Mascherata.
alla pi

dei travestimenti e delle mascherate risale remota antichit. In Egitto, nella grande processione di Iside, in cui quella Dea appariva sotto
figura di orsa, per allusione alla costellazione del-

L'uso

la

l'Orsa

maggiore,

sacerdoti

le

formavano un
punti
cardinali

cor-

teggio mascherato,
costellazioni
cielo.

portando
i

sul

volto le figure delle


del

indicanti

quattro

Tali maschere non coprivano il volto soltanto, ma anche il di sopra della testa, ed eravi aggiunto una specie di cappuccio che cadeva sopra le spalle in modo che sembrava avessero quei sacerdoti, i:i
teste,

luogo delle loro


presentavano,
essi

quelle degli

animali che rap-

Il primo di con la testa di toro indicava la primavera; il secondo personificando il solstizio d'estate, mostra-

l'illusione

era

perfetta.


ro.

609

vasi in figura di leone; Vautumo era rappresentato dal volto d'uomo, e Vinverno dalla testa di sparvie-

La

canicola era raffigurata dalla testa di cane;

vendemmia da quella di un lupo; il ritiro del Nilo entro il suo alveo da un ibis. ecc. In altre feste egiziane alcune donne della plebe si travestivano, apla

piccandosi grandi

ali

alle

spalle,

nando danze

gesticolando e mei

licenziose.

Le

feste e

misteri di

Iside

diedero origine alle feste e ai misteri di Bacco, detti Baccanali i quali altro non erano che mascherate, poich 1 baccanti e le baccanti correvano le strade travestiti m mille fogge. Anche in Persia i travestimenti dei mmistri di Mitra in vari animali erano una mascJierata simile a quelle finora accennate.

maschio.

Vedi Peccalo

e innocenza.

Massoneria.
Associazione di persone che si obbligano con giuramento a tenere segreto inviolabile quanto proprio dell'ordine loro, e che per mezzo di segni segreti

boliche, possono riconoscersi

di particolari toccamenti, di alcune parole simfra gli estranei, da essi


l'origine

chiamati profani Secondo la leggenda,


massoni,

dei

o Uhen muratori rimonta al 1006 avanti Cnsto, anno m cui Salomone cominci la costruzione dei tamo) tempio di Gerusalemme. Eccone la stona secondo massoni. Tra gli architetti spediti dal re di Tiro al amico e alleato re degli ebrei primegi

giava iram.
1

il

quale,

incaricato

da Salomone

rigere
di

di di-

lavori del tempio,

operai

da

pagare,

aveva un cos gran numero che non poteva riconoscerii

nella paga distribu gli compagni e maest, dando a ciascuno una parola e un segno particolare per

tutti,

e per

sapersi

regolare

opera,

tre classi,

novzi,

39

- Q. ROXCHETTI.

riconoscerli.

Tre compagni, poco sod<lisfatti del loparola decUero di domandare a Tram la ro salario, d'incontrarlo o di dato dei maestri, appena lor fosse
assassinarlo
se

avesse

rifiutato

di

palesarla.

Lo

a-

tempio, e si appospettarono dunque una sera nel a mezzogiorno, il starono, uno a tramontana, l'altro entrato solo dalla porterzo all'oriente. Iram essendo uscire da quella di mezta dell'occidente, e volendo

domand la pazogiorno, uno dei tre compagni gli lui il martello che di rola dei maestri, levando su non aveva ricevuto teneva in mano. Iram disse che compagno dei maestri in quel modo: e il la parola testa. Il colpo martellata sulla gli diede tosto una
porta di tramontana, ove terra, Iram fugg verso la Tuttavia altrettanto. trov il secondo che gli fece lasciandogli ancora abbastanquesto secondo colpo di oriente, ove forza, tent di uscire dalla porta

non

essendo

stato

forte

abbastanza per

gettario

za
il

medesima domanda dei Commesso il delitto, ne due ultimi fin di ucciderlo. di pietre, e nascosero il cadavere sotto un ammasso
terzo,

dopo

avergli fatto la

una montagna venuta la notte, lo trasportarono sopra riconoscere il silo, piandove lo seppellirono, e per
fossa. Salomone, ^tarono un ramo di acacia sulla Iram, mando stato sette giorni senza vedere sendo

nove sperimentati maestri


dentale, tre
ta;
i

a cercario, tre dall occie tre dalla settentrionale pordall'orientale

loro dbpo lunghe e vane ricerche, ^re di essendosi seduti che si trovavano un poco stanchi, seppellito, uno dei tre presso il sito in cui Iram era accorse macchinalmente il ramo d'acacia, e si slacc luogo da poco terra era slata smossa in quel

quali

che la

tempo.

tre maestri,

curiosi

di

saperne la causa,

si


rrasero

611

ra chiaonarono gli

a scavare e trovarono il corpo di Iram. Alloaltri, e avendo riconosciuto il loro

maestro,
essere

supponendo che alcuni compagni


la

{x>t^ssero

colpevoli di quel delitto, e che forse avessero

avuto da Iram
subito.

parola dei maestri, la cambiarono

La
prese

parola dei maestri era Jehovah.

Quella
il

che
ico

sj

dopo
e

significa

secondo

massoni,

cor-

andarono a render conto a Salomone del triste caso. Questo principe ne fu commosso, e ordin a tutti i maestri di trisportare il corpo di Iram nel tempio, ove fu sepolto con gran pompa. Duramte la cerimonia tutti i maestri portavamo

corrotto,

grembiali e guanti di pelle bianca, per mostrare che

nessuno di loro non aveva lordate

le

mzmi

nel

san-

gue del loro capo. In memoria di questo preteso avvenimento massoni conservano i tre medesimi gradi:
i

hanno

p)er

simbolo arnesi da muratore, e nelle loro


i

iniziazione celebrajio

funerali

del

trucidato

Iraon

percuotono tre volte

il

camdidato.

Acacia,

albero

simbolico.

Alabarda da diacono.
stella.
ai

Archipenzolo con sotto una


un
J,

pio con melagrzine sovrapposte

capitelli:

Colonne del temuna ha


l'altra

sulla base,

colonna del Settentrione,

xm

colonna dell'Oriente. Compasso e squadra. Fossa. Grembiale, su quello del maestro figura il tempio di

Salomone con due acacie


e
il

ai

lati,

la luna,

ima

stella

sole.

Martello.

Il

venerabile ne

ha

tre.

Scalpello.
mjissonica.

fiunmeggiante. Squadra. do; su quello della T, 2' e 3* loggia nel

Spada Spada

semplice,

simbolo

della

Regolo. fermezza
Stendar-

mezzo

fi-

gura un trofeo composto del compisso e la squadra attorniato da rami d'acacia, sormontato d'una stella e sopra questa un triangolo irradiato, e il tutto cir-

612

proprio

della logcondato da una fune a nodi, e su quello croce, il capitolare, un trofeo composto d'una gia

compasso, il pellicano che nutre figli col enasangue e rami d'acacia. Tempio di Salomone. 7 Triangolo insogna di primo grad^. gUa.

Materia e forma. Luna e sole. La prima, simbolo

della materia in-

ovvero della virt forme, il secondo, della forma, non possiede agente; perch la luna quando scura viene illuminata dal sole, i cui forma alcuna, se non lunare, la quale, raggi sembrano plasmare la materia in una ora quasi fosse molle cera, s'impronta ora in un'altra forma.

Materialismo.
una Porco, con cui gli Egiziani simboleggiavano affatto materiale, che si persona di cervello grossolano
preoccupi soltanto delle cure del corpo.

Matricaria camomilla. Vedi Camomilla.

Matrimonio.
Presso
to
Il

gli antichi, la

aveva

la propria stagione e

celebrazione di questo contratsuoi giorm permessi. i

sia permese di maggio era riguardato come funesto, a Vefra il mese d'aprile consacrato ch incontrandosi Giunone, sia pere il mese di giugno consacrato a

nere,

ch questo mese fosse impiegato nella sacerdoti di grandi cerimonie della religione, e che appariva fino nei -affettassero una tristezza, che
i

pratica delle pi

Giunone
loro

dei o finalmente perch l'oblazione conavveniva in questo mese, non era trapassati, che esigevano gli Dei veniente al genere di sacrifizio che rappresentavano il Matridel matrimonio. Gli antichi nei ceppi, opmonio col giogo al collo e coi piedi
vestimenti,

613

pure con catene alle mani e ai piedi. I cepp., come simbolo d'impedimento alla libert del movimento del corjx), cio, figurativamente, trattengono l'uomo tra

un dato

limite

della

ragione,

n permettono di
le
il

ab-

bandonarsi a sregolatezze;

mentre

catene

indica-

no l'obbligo a
glia, se

cui

deve sottoporsi

desidera la prosperit dei

verno della casa. Vedi


niale.

Nozze

figli

padre di famie un buon goVincolo matrimo-

Matrona. Donna maritata


mani. Vedi Bruno

di onesta condizione, presso

Ro-

{San).

Matronali feste.
il

Feste che si celebravano religiosamente a Roma primo di marzo dalle persone maritate, cio dalle donne in memoria della pace fatta in tal giorno dalle

Sabine, ch'erano state dai

Romani
dagli
degli
di

rapite,

tra

loro

padri e
sui
le

loro mariti

uomini per implorare


Dei.

loro

matrimoni
si

favori
al

La

mattina,

donne

recavamo
fiori,

tempio

Giunone, presen-

tandole dei
resto del

e di
di

fiori

eramo coronate anch'esse.

Le dame romane,

ritorno

a casa, rimanevano

il

giorno sfarzosamente abbigliate, e riceveva-

no le felicitazioni e i regali degli amici e dei mariti, con cui intendevasi quasi di ringraziare della felice mediazione che avevamo esercitata le loro antenate. Gli uomini ammogliati non mancavano di recarsi la
mattina di detto giorno al tempio di Giano,
dei sacrifizi e adorazioni.

a far

La

solennit compivasi con

banchetti che i mariti davano alle mogli, poich questa festa non riguardava che alle persone
sontuosi

maritate.

In

essa

le

daune

concedevano

alle

loro

614

godevano gli schiavi per serve gli stessi privilegi che padroni nei Saturnali. parte dei

Matteo (San).
Evangelista e apostolo. Si rappresenta dell'umano e mesgnato da un giovanotto, simbolo di cui Matteo principalmensiaco carattere di Cristo, presso il quale fu arrestato mentre

accompa-

te tratta.

Altare,

celebrava la messa.

Angelo, che

gli

parla

all'orec-

viene talvolta rappresenchio, e sotto il cui aspetto professione per essere stato in origine di tato.' Borsa, imposte pubbliche. pubblicano, cio ricevitore delle Corda, messagli scrisse l'evangelo.

Calamaio.

Egli

al collo.

DraDanaro, che riceveva come pubblicano. Lancia, con cui fu go, che il Santo mise in fuga. quando venne martorizzato. Pianeta, che indossava che riceSacchi, in cui riponeva il danaro arrestato.
veva.

Scure, strumento del suo supplizio.

Mattia (San).
Apostalo, patrono dei vignaioli.
sere
stato
crocefisso.

Croce, per
Scure.

es-

Mazza

ferrata.

Spada.

Strumenti del suo martirio. Vedi Apostoli.

Mauri

feroci.

Soldati equestri;
cavalli d'oro in

avevano per insegna due mezzi

e fra essi
di

si

scudo bianco, in atto di combattersi, era trovava un cerchio verde. L'ombelico


giuggiola.
,

color

rosso

Mauritania.

Nome
ria.

, r u che dato dagli antichi alla parte dell Africa

comprende oggi

l'inscrizione MAVcavallo guidato da un pedone con Alcune di queste monete portano df RETANIA.

il

Marocco, Fez

e parte

dell'Algeuri

figura Cavallo. Nelle monete di Adriano

~
una parte
la testa di

615

Adriano, e dall'altra un cavallo

guidato da una donna armata di due aste.

Mazza. Vedi

Clava.

Mazza d'argento.
Insegna d'onore. Vedi Cardincle.

Msizza di San Giuseppe. Vedi Mazza ferrata


in

Oleandro.

Mattia
Medea.

Grosso bastone, nodoso e ferrato, che portavasi Marco (San) guerra. Vedi Eugenio {Sani)
(San)

Sovrano

Taddeo

{San).

Mazzetto

di fiori.

Vedi Galanteria.
{Santa).

Medaglia. Vedi Genoveffa

Famosa maga,
Colchide, e di

figlia

di

E^ta,

Eete,

re

della
in-

Idiia,

secondo Esiodo.
il

Coi suoi

cantesimi aiut Giasone a rapire

vellp d'oro,

e lo

port sulla nave, seguito tia


bito
sirto,
pjer

Medea;
di

e salparono su-

tornare
figlio
il

in

Occidente. Eete ordin ad


fratello
in

Abi

suo

Medea,

d'inseguire

Greci,

ma

misero per

quella impresa. Un'altra

versione dice che E,ete

mand

gente a inseguirli,

ma
se,

Medea

trov

modo
il

di

trattenere costoro

uccidendo e

facendo a brani
e
gli

fratellino che
i

aveva portato con

Absirto, e gettando
inseguitori

pezzi a uno a uno nel mare;

fermandosi a raccogliere quei pezzi


terreno.

per darvi onesta sepoltura, diedero cos


giaschi di

guadagnar

Giunta
il

modo ai fugMedea in Tesvecchio ELsone,


Pelia,
figlie

saglia, insieme a

Giasone, ringiovan

padre di Giasone.
tore

Per vendicarsi
farlo

di

usurpadi

del

trono
il

di

Esone, inspir alle

quel

principe

desiderio di

ringiovanire,

e per me-

^
glio

616

a pezzi un vec-

impegnare la loro
e, in

fiducia, tagli

presenza, Io trasform in chio montone, trucidarono giovane agnello. Sedotte da tale esempio,
loro
esse stesse
il

proprio padre;
ardente,

Medea

lo

pose

in

una

senza curarsi di ringiocaldaia a fuoco interamente consumato ivi lo lasci finche fu vanirlo,
e

dal

Questo fatto sollev tutto il popolo di Medea, perci si Jolco contro Giasone e sua moglie
fuoco.

ambedue costretti a fuggire, e si ritirarono d'aver Creonte, che regnava in Corinto. Dopo presso armonia coniugale, perfetta ivi passati dieci anni in divenuto della quale furono due figli, Giasone,
videro
frutto

alcuni chiaamante di Glauce figlia di Creonte, da sua spomata anche Creusa, e desiderando di farla
sa,

spazio di temripudi la moglie e le accordo breve alcuni figli da Cormto. Secondo po per uscire coi Medea, prima di andarsene, uccise i figli autori fugg ad Atene sopra sotto gli occhi di Giasone, poi

un carro

tirato

da due draghi

alati.

Vedi Medo.

Medicina.

Ammali: Cicogna Rappresentata da Esculapio. simbolo di di origano in bocca; quale con un ramo cicogna, manrimedio efficace; perch volevasi che la
giando tale pianta,
sacro a Esculapio. Vegetali: na.
si

purgasse

lo

stomaco.
della

Gallo,
mediciDiversi:

Serpente,

emblema
officinale.

Fumaria

Pitale. Cassetta contenente unguenti. Fiala.

Medicina provvidenziale.
Colomba che porta
medio
che
nel

becco

un

ramoscello

d;

sanata con un rilauro: segno votivo per un'infermit credevasi mandato dalla Provvidenza; perch
la

colomba ogni volta che

si

ammalasse, strap-

antichi, guariti

617

si

palo un ramo di lauro, con quello


rimedio alle loro infermit,
grazia
ricevuta,

medicasse. Gli

dopo aver domandato a Esculapio un


per ringraziamento della

solevano dedicare al EXo della me-

dicina un segno votivo,

come sarebbe

questo:

ASCLEPIO. P. XELIVS POLIO

MONITVS
POSIT
Uso comunissimo ancora oggid presso credenti nell'esporre sugli altari un quadretto o qualche membro del corpo umano in argento, cera, ecc., con le lettere
i

G. R.
gione

(grazia ricevuta); quale segno votivo di guari-

invocata

dalla Vergine

o qualche santo. un uomo che

Meditaione.
Figura allegorica rappresentata
in
si

o l'unghia; gesto che talvolta esprime un pensiero profondissimo che quzisi conduce all'estasi; tal altra il pentimento di qualche azione, o la minacdito

morde un

cia di vendetta.

Civetta, che

sembra meditare du
si

rante le sue veglie. Libro, sul cui testo

medita. Viola

del pensiero, simbolo della meditazione.

Medo.
Figlio illecito di

Medea

di

Egeo. Fatto adulto

and a cercare la propria madre la quale era fuggita d'Atene. Giunto Medo nella Colchide, fu arrestato e condotto davanti a Perse, fratello di suo
avolo,
il

quale aveva usurpato

il

trono di E,eta, pa-

dre di Medea.

L'oracolo aveva annunciato a Perse


il

che

s'egli

non avesse avuto

pi gran riguardo, sa-

rebbe anch'egli balzato dal

trono

ucciso

da uno

~- 618

tutti

dei discendenti di Eeta, suo fratello. In seguito a tale

predizione l'usurpatore faceva arrestare


nieri

gli

stra-

che entravano nei suoi Stati, e


manifestarsi per
figlio

li

teneva in carquello che egli

cere fino a tanto che avesse conosciuta la loro origine.

Medo, non osando


era,
si

fece

credere Ippote,

di

Creonte,

re

di

Colchide.

Mentre praticavansi

le

necessarie indagini
la verit,

per scoprire se

Medo
il

aveva detto
proprio

Medea
essere
alla
di

giunse in Colchide, sdegnatissima contro Perse, e decisa


di

vendicare

padre.
essa
si

Per non
present

dall'usurpatore riconosciuta,
lui corte sotto
ivi
il

nome

gli

abiti di

Diana. Avendo

inteso ch'era detenuto in carcere


la

te,

cui stirpe le era odiosa,

allo

un figlio di Creonscopo di indurre


il

Perse a farlo perire, giunse a persuaderlo che


gioniero altro

pri-

non era se non Medo,

figlio di

Medea,

spedito dalla propria

madre per
lei

trucidarlo; e lo pre-

g di consegnarlo a
sotto gli occhi suoi.

stessa,

volendo essa ucciderlo


lei

Ma

quale non fu la di
il

sor-

presa,

allorquando riconobbe
allora lo smarrito

proprio

figlio!

Ripire
il

gliando

spirito,

domand
arm
il

al

permesso d'abboccarsi in particolare col supposto Ippote,

approfittando

dell'istante,

figlio

del

pugnale che essa voleva immergere nel petto d' Ippote,


di

gli

ordin di uccidere l'usurpatore del trono


fu

Eleta.
si

Appena

da

Medo

eseguito

il

comando,

Medea

Medo

fece conoscere qual figlia di Eeta, disse che era suo figlio, e il popolo lo riconobbe per re.

Medusa. Una delle


cangi
in

Gorgoni. Nettuno

la viol nel

tempio

di

Minerva, e questa
serpenti

Dea
i

irritata

da un

tal sacrilegio,

capelli

di

Medusa, che

prima

619

erano d'oro, e diede loro la virt di cangiare in piePerseo munito tre tutti coloro che la guardassero.
dei calzari di
cui

sangue nacque

calcio fece

Gorgoni

di

Medusa, dal che con un zampillare la fontana d'Ippocrene. Vedi T'esca di Medusa.
Mercurio tagli
il

la testa a

cavallo

Pegaso,

M egara.
Figlia

Creonte o moglie d'Ercole.

Nel tempo

che Ercole discese nell'inferno. Lieo volle costringere

Megara

a rinunciargli

il

regno, e a darsi a lui;

ma

Ercole ritorn a tempo, e uccise Lieo. Giunone sempre


adirata contro Ercole,
i>er

essere

figlio

di

una con-

cubina di Giove, trov ingiusta la morte di Lieo, e


inspir a Ercole

un
lei

tal furore,

che

ammazz Megara,

figli

che da

aveva

avuti.

Megera.

Una
Mela. Melo

delle tre Furie infernali.

Vedi Amore Pomo.


del

Vedi

Furie.

Amore

scambievole

A-

MelagranaFrutto
frica

melagrano.

Concordia

Papato
Pianta

Vedi Accademia
Congregazione

Giunone

Unit della Chiesa.

Melagrano.
il

cui

frutto

coronato

sotto la scorza,
divise in tre

diviso in

due
logge:

cellule,

alla loro volta

quattro
rosi.

ciciscuna

Vedi Amicizia
Vizio emendato.

loggia contiene semi

Ati

Fatuit

numeUnione

Melampo.
Figlio di

Amitaone e

di

Dorippe,

si

diede

allo

da
a

620

studio della medicina, e divenne espertissimo nel co-

noscere le piante. Gli venne dato questo nome, perch,


fin

fanciullo, era stato dalla

povera madre assuefae perci


il

te

non

portare
i

calzature,

sole

gli

aveva anneriti
il

piedi.

Dicesi ch'egli intendeva perfino

alla seguente avventura.

linguaggio degli animali; vantaggio che egli doveva I suoi domesitici scoperta una
a lui
piccoli parti, ch'egli fece allevare con

famiglia di serpenti entro una quercia antica,

ne portarono

molta cura. Questi animali, divenuti pi grossi, e avendolo trovato un giorno addormentato, si attac-

carono
lingua

alle
gliele

sue orecchie,

cos

bene

con la

loro

pulirono, che allo


il

svegliarsi egli

rimase

sorpreso di capire

dialogo che tra di loro facevaguar le figlie di Preto dalla


cui

no
di

gli

animali.

Melampo

pazzia, con

l'elleboro,

poi

venne dato

il

nome

melampodium.
Cos chiamavasi Venere che, come

Melari ira.

Dea

dell'impu-

dicizia,

ama

la

tenebre.

Meleagridi.

Nome
quali,

dato alle

sorelle

di

Meleagro,
l'eroe,

due delle
furono cansulle

dopo aver lungamente pianto


le

giate in galline faraone, e le cui

macchie

penne

rappresentano

lagrime.

Meleagro.

Uno
glio di

dei

pi

rinomati eroi
re
di

dell'antichit,

era

fi-

Oeneo, o Ejieo
figlia

Caledone

in

EtoHa e
al-

d'Altea
giorni
le

di

Testio re di Pleurone; secondo

cuni, sua

madre l'ebbe da Marte. Si dice che sette dopo che Altea ebbe dato alta luce Meleagro,
lei

Parche comparvero a

dinanzi. Cloto le annun-

ci

621

che

il

dii

lei

ftglio

sarebbe stato coraggioso, Lafuoco


la

chesi disse che avrebbe con la sua forza destato meraviglia,


l'assicur,

Atropo,
ch'egli

mettendo un tizzone nel non avrebbe vissuto oltre


disparvero.
al

dudi

rata di

quello;

poi

Altea,

bramamdo
dal

prolungare la vita
il

proprio

figlio,

ritir

fuoco

tizzone

fatale,

lo

spense

lo

custod

accurata-

mente.
ti

Un

giorno, facendo Oer.eo dei sacrifizi a tut-

gli

Dei

in

rendimento di grazia per

la fertilit della

terra,

dimentic Diana, la quale,

sdegnata per

tale

trascuratezza,
tutti
i

mand un

furioso cinghiale che devast


fin

dintorni di Caledone,

dalle radici. Schiant


il

gli

alberi carichi di frutti,

portzmdo

lutto e la de-

campagne. Meleagro, allora raccolse un gran numero di cacciatori e di cani, p>erch non abbisognavamo meno di un'armata per combattere quell'orribile cinghiale, il quale era di un'enorme e mostruosa grandezza. Meleagro, col concorso di Aialanta, che fu la prima a ferirlo, uccise il cinghiale; ma Diana, non paga ancora, fece sorgere fra Etoli
solazione nelle
e
i

Curiti un'accesa

lite in

proposito del ceffo e della

pelle del

feroce animale ucciso,

mentre ciascuno dei


spoglia
fosse

popoli
al

pretendeva
quale

che

quella

gloriosa
si

proprio valore dovuta. Tosto

venne a battaglia,
di

nella

Meleagro uccise

fratelli
pjer

Alta,

la

quale profondamente addolorata


e spinta dall'ardente desiderio d'
fatale tizzone e l'accese.
in

la

loro perdita,
afferr
il

vendetta,
diss'ella,

Questo

tenendolo

mano
le

e volgendosi alla fiamma, questo fuoco con-

sumi
Furie,

mie viscere;
voi

poi,

rivolgendo

il

parlare

alle

soggiunse:
i

o Dee, che

siete

destinate

punire

misfatti, siate testimoni del sacrifizio ch'io sto

ci avviene per espiarne

622

altro .

per offrirvi; e se io mi rendo colpevole di un delitto,

un

Poi volgendo
il

al-

trove l'atterrito sguardo, pallida e tremante tizzone


segreta
lissimi,

mortai

nel

fuoco lanci:

Meleagro

allora sent

da

vampa
e colto

divorarsi lentamente con dolori crude-

da languore mortale,

finche

il

tizzone
sospiro.
il

fu

interamente consumato,
si

mand

l'estremo

Altea poi
morto.

uccise per disperazione

vedendo

figlio

Meliadi.

Vedi Ninfe.
umore
il

Melianto.
Il

nome
di

di questa pianta deriva dal copioso

mielato,

colore nericcio,
fioritura.

che emette per tutto

tempo della

Vedi Melifluo.
Per

Meli certe.
Figlio del
re

Atamante
si
il

d'Ino.

sottrarsi

al

furore del padre,

precipit in mare, diventando

un

Dio marino
Melifluo.

sotto

nome

di

Palemone.

Melianlo, allusione a persona che ha parole di dol-

cezza non sincera.

Melissa.
Ninfa che aiut sua
ve col miele e
ape.
il

sorella

Amaltea

a nutrire Gio-

latte

di

capra.

Fu

trasformata in

Melissa.

Nome
sta

derivato dal greco melissa, ape, perch que-

pianta

amata dalle

api.

Vedi Popolo

frenato

dalla legge.


Melo.

623

Albero comunissimo, i cui fiori vengoto fuori al tempo stesso delle foglie. Vedi Progresso d'amore.

Melograno- Vedi Melagrano.


Melonla.

Dea

delle

api,

di

cui aveva

cura.

Melpomene. Una delle nove Muse,


gedia.

la quale presiede

alla

tra-

E' riccamente
fatti

vestita

perch

la

tragedia

rap-

presenta
e
serio,

di

persone potenti:
gli

ha contegno grave
desta

perch

affetti

ch'ella

sono nobili,

sublimi e commoventi, calzata di coturni, con una

mano
e

tiene

scettri

e corone,

e coll'altra un pugnale

insanguinato, appunto p>erch svolge sulla scena azioni


delitti di
re,

di principi e di eroi.

significare la
inspi-

diversa natura
ra,

dei

sentimenti

che

Melpomene

venne dipinta seguita dal Terrore e dalla Piet.


cuffia,

Un'antica pittura d'Ercolano rappresenta Melpomene coronata di lauro, e coperta d'una specie di

con la gran tunica e con l'ampio manto tragico; essa tiene una clava e la maschera erculea. La si vede anche con un diadema regale in testa, oppure una corona di fico. Una statua colossale al museo Pio

dementino rappresenta Melpomene

abbigliata

d'am-

pia tragica veste e d'una piccola clunide; essa cal-

zata di coturni la cui suola molto rilevata; ha un piede poggiato sopra uno scoglio. Colui che ristaur questa statua le mise
schera
erculea.
Il

in

mano una spada


posato sullo
gli

la

ma

piede

scoglio,

un

atteggiamento che talvolta


agli
eroi.

mtichi

solevano dare


Mei u Sina.

624

Personaggio favoloso, figlio di Eiiinas, re d'AlbaRicevette da sua madre, che era fata, la particolarit d'avere tutti i sabati il basso del corpo in forma di serpente. Melusina spos nondimento il conte Raimondino, al quale fece promettere che non a
nia.

per

vrebbe mai cercato di vederla al sabato. Ella costru lui il castello di Lusignan. Essi vissero limgo temfelici;

po

ma

ne di suo
segreto
di

fratello, viol

un giorno Raimondino, per istigazio la promessa e sorprese il


All'istante
finestra

Melusina.
di

questa

si

cangia

in

serpente e fugge

da una

del castello gettan-

do grida

dolore.

D'allora,

ella

riappare e va
i

gettare dei gridi simili sulle torri

quando

signori di

Lusignan stanno per morire.

Membro. Vedi
Memoria.

Fallo

Magnanimit.

Cane, perch ricorda


sera.

le

cose passate. Menta. Tes-

Vedi Mnemosine.
si

Memoria duratura.
Scure. In molti sepolcri antichi

vede scolpita una


Viet,

scure, o un'ascia, con l'inscrizione:

che fosse
il

dato sotto l'ascia; e questo per indicare che

defunto

aveva proibito

di

togliere

la

memoria del

sepolcro,

perci la scure figura col taglio rovesciato.

Memoria

estinta

dopo morte.
morta che
sia,

Anguilla morta,
trefacendosi nel

la (juale,

non

risale

pi alla superficie dell'acqua,

ma

resta in fondo, puin

medesimo fango

cui nacque.

Menadi., Vedi Baccanti.

Menapi.
Militi della Gallia settentrionale;

avevano per

inse-

gna un serpente

625

d'uovo
di
in

giallo tuorlo

uno scudo
rossa;
la
fi-

verde, circondato all'estremit

una

lista

parte intema era di colore argento, intorno a cui

gurava un cerchietto
piegalo
l'in gi.

giallo.

E
la

questo
schiena

serpente
rivolta

era
al-

in

semicerchio,

con

Menefronte.
Giovane
della
li

Tessaglia,

il

quale us di sua ma-

dre e Diana

cajigi in catii

Menianto.
tico.
gli

Erba perenne, detta volgarmente trifoglio acqua' Ritenuta come buon rimedio contro la febbre, e
antichi

pretesero che

avesse la propriet di

atti-

rare la mestruazione.

Vedi Calma.

Mennone.
Principe degli Etiopi,
rora.
figlio

di Titone e dell'Au-

Achille lo uccise dinanzi a Troia, p>erch forn

vettovaglie e armi a

Fnamo;

quzmdo

il

suo corpo

Apollo lo cangi in uccello, alle preghiere dell'Aurora. Questo uccello moltiplic assai, e se ne and in Etiopia coi suoi piccoli, i quali venivano ogni anno a immolarsi sulla tomba del loro padre combattendo insieme. Dicesi che la statua di Mennone rendesse un suono armonioso al comparire del
fu sul rogo.
l'aurora e de! sole in segno di gratitudine.

Mensa
Narra
ti

del Sole.
la

ove

sorta

favola che in Etiopia esistevano certi pratrovava quasi sempre carne arrostita d'ogni d'animali, che ognuno vi andava a mangiare
si

a suo piacimento; credendo che fosse prodotta dalla terra cos arrostita, o lo fosse per virt del sole, per40

Q. Rocchetti


celebrato
dagli
antichi.

626

sole,

che quel luogo era chiamato mensa del

molto

Donde

si

chiam mensa del

sole quelle case dei ricchi e dei potenti, ove i poveri potevano andare liberamente a mangiare a loro piacere.

Menta.
Pianta odorosa, adoperata
sia

Memoria

in

medicina.

Vedi Ceio-

Minta.

Menta peperita Da questa pianta


Calore.

si

estrae

un'essenza

di

odore

penetrante, e un sapore bruciante e aromatico.

Vedi

Mente

tardiva.
allusione
in

Pipistrello,

un

tardivo
il

nell'imparare

e che poco ritenga

mente:

pipistrello

non esce

che

tardi,

verso sera, ne vola troppo lontano,


tetti,

ma

si

aggira sempre sopra o intorno ai


zio limitato,
notte.

in

uno

spa-

dopo alcune volate

sorpreso

dalla

Menzogna.
Apocina. Buglossa. La radice di questa pianta
ve alla composizione di diversi belletti.
ser-

Mera.

Nome

della cagna d'Icaro.

Meragete,
Si vuole che in Grecia esistesse un altare dedicato al

Dio Meragete,
un

cio

che credesi fosse

capo e duce delle Parche, soprannome di Giove, perch


Fati.

soltanto lui aveva in suo potere le Parche, e lui solo

conosceva ci che ordinavano

Mercante.

627

mano
destra
destra.

Uomo Uomo

con una bilancia nella


ricco.
che
nella

Mercante

seduto

mano

tiene

una

borsa e nell'altra un vaso d'oro.

Mercorella perenne.
tura turchina, che non
fallace.

Facendo macerare questa pianta si ottiene una tinsi pu fissare. Vedi Apparenza

Mercurio.
Parola
derivata
dal
latino

Mercurius,

da
di

merx,
al

merce, mercanzia, perch presiedeva al mercato e

guadagno di Maia,

l'Hermes dei Greci. Figliuolo


figlia

d'Atlinte.

Era
di

interprete

Giove e degli Dei

dell'Olimpo,

specialmente
;

Giove; loro messag-

gero, ministro e oratore pastori;

protettore dei viaggiatori, dei

condottiere delie anime all'inferno;


dei mercanti,

Dio

dei

negozianti,
ciaurlatcmi

dei ladri, degli oratori, dei

e di ogni specie di ingannatori. Questo appena nato, rub cinquanta giovenche custodite d'Apollo, nascondendole senza laisciare alcuna traccia, ma che dovette poi restituire. Mentre Apollo era occupato nel ricercare la sua mandra. Mercurio

Dio,

trov

il

mezzo

di

rubargli

suoi strali e

la

faretra.

Saputo Maia delle ladrerie del proprio figlio, gliene fece i pi vivi rimproveri; ma lungi Mercurio dall'eaBcre intimorito,
divini,
le
li

rispose

ch'egli

aspirava agli onori

che anzi
si

pretendeva, e che non senza in-

giustizia gli

ricusa di essere

almeno onorato siccome


rimanente della sua
prodezze.
in-

Dio

dei ladri.

Sembra che
in
altri

il

fauizia fosse

impiegata

simili

Non

si

avci

vicinava agli

Dei fuorch per rubar

loro

628

par-

Un giorno, che avevano di pi caro e prezioso. un altra volgli rub il tridente, lando con Nettuno, dal focon Marte, gli tolse la spada ta, divertendosi Venere e avengiorno dero; accarezzandolo poi un egli approfitt dell occadolo preso sulle ginocchia, cinto. Visitando le il sione per destramente rubarle quei rub parecchi strumenti a
fucine di

Dio; e

s'egli

Vulcano, non rap

timore di bruciarsi,

fulmine a Giove, fu solo per scettro. tuttavia gli tolse il suo


il

Non

vi fu

mai una
di
al
lui.

divinit

che abbia avuto maggiori


egli

occupazioni
di trovarsi

Ogni giorno

era

obbligato

levar

gli ordini e portarli

da quello di Giove, per ricevere necessario. Volendo il dove era

pi agile, gh diesovrano degli Dei renderlo ancora e ai berretto che si chiama petaso, de in dono un Gli confer.. dette talari piedi gli attacc delle ali cambiar forma a suo anche il potere dei miracoli, di uomini invisibili. Egli era capriccio, e di rendere gli importanti affari, e con incaricato dei pi segreti e tunzioesercitava simultaneamente le questa qualit e abbiette, cio le pi triviali ni pi nobili, non che
quelle di oratore,
ziario.

di spia,

di paciere,
gli

di plen^poten1

d'assassino. Gli

antichi

attribuiscono

in-

venzione della lira,


ria

delle sette

memocui attacc sette corde in delle quali egli era Mantidi, all'una
vita.

debitore della

Ne

fece

dono ad Apollo Dio

dell'armonia,

il

come quale bramava essere riguardato

cambio di e ricevette inventore di tale strumento, servivasi Apollo pei cui quella l'incantata verga di Admeto. Questa verga condurre le mandre del re
pastorale fu chiamata caduceo,
serpenti

dopo

avventura de

da

lui

pacificati.

Uno

dei principali ufhci


Mercurio era quello
e di
assistere
al

629

le

di

condurre
giudizio.

anime all'inferno

Orazio lo descrive qua! pastore che precede la propria mandria; ma quando le anime avevano compiuto il tempo che passar
loro

dovevano

nei

campi

Elisi,

questo Dio era incaricato

di farle rientrare in nuovi corpi,

dopo d'aver loro


il

fatto
stalo

bere l'onda di Lete,


di
gli

affinch obliassero
inoltre

loro

prima.

Credevasi

che

Mercurio

assistesse

agonizzanti,

Nel combattimento
si

per scioglierne le anime dd corpi. dei Giganti contro gli Dei,


col

Mercurio
strezza.

distinse

suo coraggio e con

la

del'a-

Egli liber Marte dalla prigionia in cui


tratto
gli

vevano

Aloidi; egli uccise Argo, da GiuIo;


egli purific
le

none incaricato
e

di custodire

Da-

naidi dall'omicidio dei loro mariti; trasport Castore

Polluce a
alle

Pallena;
di

egli

fu
le

incaricato di

portare

Bacco

Ninfe
quel

Nisa,

quali presero cura del-

l'infanzia

di

nume;

egli

attacc

Issione

alla

ruota e Prometeo allo scoglio; fu Mercurio incaricato


di rendere

Ercole a Onfale, regina di Lidia; di con-

durre Priamo nella tenda di Achille, facendogli sen-

za nessun pericolo traversare

il

campo

dei Greci.

sa-

Riguardo alla leggenda delle giovenche rapite, secondo alcuni. Mercurio non figurerebbe altro che il crepuscolo;
e le giovenche d'Apollo
i

da

lui

rubate

rebbero

raggi solari che

il

crepuscolo della sera nail

sconde

in

qualche abisso da cui viene


il

giorno dopo

a riprenderli

Sole.

Secondo

altri,

egli

sarebbe

in-

vece un Dio del vento; inventore della lira, perch risuonano le foreste, risuona la terra della musica
dei venti;
cielo,
le
il

giovenche d'Apollo sono


vento ruba nascostamente

le

acque del
nuvole;

che

alle


ma Giove
tali

630

poi l'obbliga a restituirle gratificando

morlibe-

della

benefica pioggia.

Riguardo poi

alla

razione d'Io, custodita dall'Argo dai cent'occhi; secondo alcuni Io la luna; e Argo dai cent'occhi la
notte stellata, cui
il

crepuscolo del mattino uccide. Se


le
Il
il

condo
guida

altri.

Argo

sole

stesso

onnipotente,
ossia
le

che

al

pascolo

giovenche

celesti

nubi

gravide di pioggia.
cio oscura
l
il

vento tempestoso uccide Argo,

sole e fa che la nuvola scorra


cielo.

per

le

regioni del

qua

La

rappresentazione
il

di

Mercurio prende diverse forme secondo


che
si

concet-

to mitologico-simbolico

intende seguire.

Come
Buon mano;
quale

pastore,

porta un montone, immagine che nei tempi


il

dei primi cristiani serv di modello a figurare

pastore;

come commerciante, ha una borsa


e araldo di Giove,

in

come messaggero
in testa
il

ha

le ali ai piedi,

petaso e in

mano

il

caduceo;

inoltre,

messaggero, aveva un carro

da due cicogne; e come Dio dei commercianti, un carro tirato da due montoni bianchi. Veniva coronato di edera, olivo e gelso; l'edera simbolo dell'attaccamento di Mertirato

curio verso
l'olivo

gli

Dei, servendoli con zelo infaticabile;


della

pace che necessaria all'incremento del commercio; il gelso bianco, quello della prudenza del Dio dei mercanti. Animali: Cane, consacratogH quale simbolo di viquello

gilanza e scaltrezza di cui questo animale dotato. Cicogna, sacro a questo Dio presso gli Egiziani. Callo che i Greci sacrificavano a Mercurio; quale simbolo
della
sto
lotta e degli

esercizi della palestra,

a cui que-

Dio

presiedeva.

Inoltre simbolo della vigilanza

necessaria ai mercanti nel loro commercio. Ibis, con-


sacratogli dagli egiziani.
rio

631

essere

Montone, per

protettore

delle

greggi.

Testuggine.

MercuSecondo la

leggenda. Mercurio, nato al mattino, verso mezzogior-

no
una

usc

dalle

fasce, e dal
alla

guscio

di

una tartaruga
si

trovata

davanti

caverna

ove

nacque,

fece

lira,

mettendosi poi a ceuitare e a suonau-e.


Olivo,

A-

Vegetali:
pace.

emblema

di messaggero, portatore di

Verbena, per

lo stesso motivo.

Diversi:

gata, pietra preziosa dedicatagli.


gli

Lingua che, secondo


il

astrologi, era consacrata a


al

Mercurio,
Egiziani,

quale pre

siede

parlare.

Secondo

gli

questo
il

Dio

oltre a essere l'inventore delle lettere,

primo che diede alle parole un certo ordine, e nome a molte cose. E presso altri popoli, in onore di Mercurio, come
fu

araldo degli Dei, a colui che doveva bandire o pubblicare qualche cosa,
nei sacrifizi veniva
si

soleva

dare una lingua che


parti.

divisa in

due

Lira, che tal-

volta gli
del

si

diede

in

mano. Remo,

attributo quale

Dio

commercio marittimo.

Vedi Agricoltura Commercio Ermete Forza delC eloquenza

Ladro
quale Dio
cio
trivi,

Discipline

Scelleratezza invecchiata.

Mercurio tricipite. La statua di Mercurio con


guardiano,

tre

teste,

figurava specialmente nei

dove

s'incontravano tre strade, per indicare ai passeggeri la


direzione da prendersi per andare in un dato luogo.

Nelle vie che


teste.

si

biforcavano tale statua aveva

due

Meretrice.
Capra, perch per
i

suoi duri

denti,

va

in

cerca

632

sidei germogli e delle parti pi tenere delle piante, milmente alla meretrice, la quale mira specialmente meglio si ai giovanetti che, per la loro inesperienza, Una meretrice Ateprestano a lasciarsi infinocchiare.

niese,

di nome Nico, venne argutamente soprannominata Capra, per aver spogliato un certo 1 allo mercomperare cante, giovanissiimo, andato ad Atene per
fichi
il

e mele di Caria. Soprannome felicissimo, poich nome tallo esprime tenerezza e germoglio cosa tan;

to ricercata dalla capra.

Tallo rodesti.

capra soprannome, o Leonessa.

Per cui un poeta disse: Di Perch l'amico Nico avesti.

dato alle meretrici, si degli antichi. Aristofane,

Che questo nome sia stato deduce da molti detti e ricordi


nella
Lisistrata,
io

nel

giura-

mento

delle donne,

fa dire:

5e

sono leonessa non


si

mia propriet di

star in luogo

dove

grata

il

cacto.

Ezechiele chiuna leonessa


alcune meretrici di

Megara

Gerusalemme. fossero chiamate

Dicesi che
sfingi;

apperch, quantunque con testa umana mostrassero in parenza mansuetudine, col rimanente corpo leonino verso i dessero per indizio della rapacit e impero che le meretrici erano chiamate sfingi loro amanti; e

costumi megaresi per vituperio, e ci per i vergognosi cortigiana delle megaresi. Sulla tomba della famosa simbolo Laide figurava una leonessa e un montone,
quest'ultimo della lussuria. Sirena.

Merito occulto.
Coriandolo.
suoi grani

Pianta

d'odore sgradevole,

mentre
e

spandono un profumo adoperano per fare piccoli confetti.


IVIeritricef

piacevolissimo,

si

Vedi Meretrice,


Merodach Nome di una
presentasse
il

633

divinit

babilonsee, che credesi rap-

pianeta Marte.

Merope.
Figliuola di Atlante e sposa di Sisifo figlio di Eolo.

Dopo
sorelle,

la

sua morte fu cangiata


e

in

astro,

come
sette

le

sue

formano

la

costellazione
di queste

delle

stelle

chiamate Pleiadi.
altre,

Una

meno
i

visibile delle

cio

Merope,

la quale,
la

secondo
le

poeti,

non osa

farsf vedere,

perch fu

sola fra

Atlantidi che fu

sposa d'un mortale, mentre


trettanti

Dei per

mariti.

le

sue sorelle ebbero alre


dell'isola
il

Anche im

di

Coo

chicimavasi Merofje, alla quale diede

pro-

prio

mo
glie
lo

nome. Mossa Giunone a compassione dell'estredolore cagionatogli dalla morte della propria moProserpina, uccisa da
in

Diana a

colpi di freccia,

trasform

aquila e lo pose fra le costellazioni.

Mesembriantemo.
Pianta
verso
cidia.
il
i

cui

fiori
si

si

meriggio, e

aprono soltzmto a pieno sole, chiudono verso sera. Vedi Ac-

Messaggero della Morte. Vedi


(Sackeville).

Inferno

dei poeti

Messaggio.
Iride.

Allusione a Iride, messaggera di Giunone.

Messenli.
AI.

Lettera

che portavano sullo scudo

come

in-

segna militare, e che era anche emblema della Messenia.

Mestieri.
Si

rappresentano

con

gli

attributi

ricavati

da^li


arnesi
lo,

634

E.sempio:
ecc.

usati
il

nel

singoli

mestieri.
i

Martel-

per

fabbro. Spola, per

tessitori,

Mestizia.

Vedi Piacere nato

dalla mestzia.

Meta.
Avvoltoio che vola in alto, simbolo di mira, scopo. Gli Egiziani volevano che quest'uccello, dotaguardasse to di vista acutissima, al levar del sole
verso

ponente,

verso

l'oriente

al

suo

tramontare,
ivi

e visto che

avesse,
si

direttamente

anche lontanissimo, la preda^ dirigesse con volo rapidissimo.

Meteo roiogia.
Ciclope,
gori

e a

tutti

perch V ciclopi presiedevano alle folfenomeni che si manifestano nell'ati

mosfera.

Metide.
Divinit
la
la

Greca,

che

personificava

la

prudenza
ieli,

saggezza. Era figlia dell'Oceano e di prima moglie di Giove. Vedi Minerva.

e fu

Mezzaluna. Vedi Diana Luna Maggiore {San)

Ecate
Siva.

Giacomo

il

MIagro.
Dio
delle

mosche chiamato anche Miode. Dicesi

che in certe parti della Grecia, quando sacrificavano a questo Dio, tutte le mosche volavano fuori del Belzeb. paese. Vedi Achor

Michele (San) Arcangelo. Il nome di Michele, in ebraico Micael Chi come Dio? Chi mai simile a Dio? significa:

Armatura completa,
giudice
delle

di

cui

coperto.

Bilancia,
nel

quale
diso.

anime

che
il

introduce

para-

Conchiglia, ricordando

pellegrinaggio alla rn

635

pe detta Comba, nel golfo tra la Normandia e la Bretagna, ove apparve S. Michele. Diavolo, sotto

forma

di

drago che

il

Lancia, con cui

trafisse

il

piedi. Santo preme sotto drago. Scudo. Stendardo,


i

perch egli era capo della milizia celeste.

Mida Re
o

di

Migdonia o
Dicesi

di

Frigia,

figliuolo

di

Gordio

Gorgia.

che

un

giorno,

ancora

fanciullo,

mentre era addormentato, alcune formiche gli si introdussero in bocca, e vi lasciarono un mucchio di
grani
di

frumento;
di

ci

che

fu

presagio

della

pro-

spera
la

fortuna

quel

princip>e.

PercorreiKlo

Bacco
il

Frigia,

vecchio Sileno
vino,
in

accompagnato da Sileno e dai Satiri, si ferm presso una fontana piena un giardino di Mida. Alcuni contadini
in

di
lo

trovarono ubriaco
to

quel luogo,

e,

dc^x> averlo orna-

di
il

re;
ni

ghirlande e di fiori, lo condussero dinanzi al quale l'accolse cortesemente, e dopo dieci giorbanchetti
e
lo

di

feste

l'accompagn

nei

campi
il

di

Lidia
volle
to

restitu

Bacco.

Di che

lieto

Dio,

compensare Mida promettendo di accordare tutavrebbe desiderato. Mida, non prevedendo le conseguenze della propria domanda, chiese che
ci che
si

convertisse

in
il

oro
re

tutto

ci

ch'egli

toccasse.
all'apice

Fu

soddisfatto,
felicit,

credendosi

giunto

della

ritir

coirfentissimo
di
tale

dell'ottenuto

favore.
cos
pri-

Sicccane

egli

diffidava

prerogativa,
il

ma

di tutto prese
in

un ramo d'albero,
strapp

quale fu tosto

cangiato

oro;

alcune spighe di frumento,


le

che pure
te

all'istante

divennero

pi preziose di tut-

le

mietiture;

stacc

una mela,

che un momento
di quelle del

dopo poteva

essere riguardata

come una


giardino delle Esperidi
;

636

egli

appena

ebbe toccate

le

spandere porte del suo palazzo, tosto cominciarono a splendore; quando egli si lav le un sorprendente inganmani, l'acqua prendeva un colore che avrebbe
nato Danae.
sedere
a
tutti

una
i

Fuori di se per la contentezza di posabbamdonossi straordinaria, cos virt


della sua
gioia,

trasporti

allorch fu

avver-

tito

dell'oro

fu a ch'era preparata la mensa. Quando Mida del pane, non trov che tavola, e volle prendere venne^ presotto i propri denti, quando gli
il

sentato

che vino mescolato coll'aqua, non inghiott

prodigio, ricco e liquido oro. Sorpreso di cos nuovo stesso, egli detesta una tale opulenpovero nel tempo
za,
ali abpente d'averla desiderata. In mezzo la sua fame, ne spebondanza, egli non pot saziare stesso che gnere la sete che lo divorava; e quell'oro lo l'oggetto di tutti i suoi voti, divenne

si

formava

Bacco, diss'estrumento del suo supplizio. Padre cielo le mani, conosco l error gli allora alzando al ten prego, da mio! deh tu lo mi perdona, e liberami, l'apparenza . che del bene non ha se non

uno stato Bacco, mosso a piet del suo pentimento,


di
In

gli

ordm
relativa

lavarsi

nel

fiume

Fattolo,

le

cui

sabbie d'allora

poi divennero aurifere. Un'altra leggenda applaudendosi un giora Miida la seguente: Pan. presenza di alcune giovani Ninfe che stano, alla voce, ascoltarlo, della bellezza della propria

vano ad

e dei melodiosi suoni del


di preferirli
la

suo flauto, ebbe l'audacia

alla

lira

e al canto di Apollo; e spinse

la

amico propria vanit a sfidare quel nume. Mida, della sfida, e giudic d Pan, fu preso per giudicare fece a favore dell'amico; tutta l'assemblea
vittoria
al

plauso

giudizio

di

Mida. Apollo, per vendicar-

si

637
in

quelle
di asino.

gli

cangi

le

orecchie

Mida

aveva tutta la precauzione di nascondere tale deformit coprendola di una magnifica tiara, ma il suo barbiere se ne accorse. (Vedi Cannelo).

Miele. Vedi Beatiludine futura


verit

Dolcezza della

Favo.

Mietitura. Vedi Raccolto

Segesta.

Mignatta. Vedi Sanguisuga.

Migrazione delie anime.


Delfino. Gli artisti antichi rappresentavano nime beate portate da delfini nuotanti verso le
fortimate.
le

a-

isole

Militare. Vedi Arte militare


MilTzia.
Aglio,
che,

Discordia militare.

come

la

cipolla,

era

ritenuto

quale

cibo speciale dei soldati. Aristofane, nella


dei Cavalieri, fa menzione di soldati che,
bu-ciu-si

commedia

prima d'im-

sulle

navi
fa

fecero

provvista
l'aglio

d'aglio.

al-

trove,

il

coro

mangiare

ad

Allantopole

(venditore di

trippa),

per incitarlo

a combattere pi

valorosamente.

Millanteria.
Idrangea ortensia.

Millefoglie. Vedi Achillea

millefoglie.

Milone.
Atleta cos robusto che portava un toro sulle spal-

dopo averlo ammazzato con im pugno. Volendo un giorno spaccare un albero, gU si serrarono le mani nella spaccatura, cos che senza difesa fu divorato da un leone, o da lupi, secondo altri.
le


Mimo.

638

tutti

Assiolo, che era ritenuto l'uccello sopra de imitatore.

gran-

Mimosa

pudica.

Pianta di una singolare eccitabilit. Vedi AbbaU Sensibilit. Pudicizia Moralit limento

Mineid. Erano tre


Alcitoe.

figlie

di

Mineo, principe Tebano. Vedi

Minerva.
Figliuola
di

Giove,
arti.

scienza e delle
tide,

della Dea della sapienza, Dopo aver Giove instigata Me-

sua prima moglie,


per fargli rigettare

turno,

a dare un vomitivo a Safigli che aveva divorati; i


figlia

ella gli

annunci che dopo la

di cui essa do-

veva diventar madre, avrebbe avuto un bambino cui e era assegnato dal destino il governo del mondo; si effettuasse queGiove l'inghiott per impedire che
sta predizione.

Quando venne

il

momento

del parto.

Giove sent vivissimo dolore alla testa, e ricorse a Vulcano, il quale con un colpo di scure gliela spacda c, e tosto usc dal suo cervello Minerva armata
capo a
Giganti,
piedi.

Ella impugn

le

armi nella guerra dei


il

difese

con molto valore


i

suo genitore.

Chi cerca nella favola

miti sociali trover forse che

Metide un partito o un regno assorbito da Giove, che rappresenta maggior potenza, e che si rende formidabile

dando

leggi,

fondando
lotta

instituzioni

ordi-

nando Giove

la milizia.

E
sia

v'ha chi crede che la lotta di


di
serv

coi

Titani

due

ordini

sociali

trionfo di civilit.

Minerva

nell'antichit

a sim-

boleggiare molti

avvenimenti:

famosa

la

sua con-

tesa
gli

639
il

suo

con Nettuno per dare Dei chiamati a questa


chi

nome ad Atene:
utile

lite

decisero che avrebbe

vinto
citt.

avesse prodotto la cosa pi

a quella

Nettuno percuotendo col tridente la terra fece balzar fuori il cavallo: Minerva fece spuntare con un colpo di lancia l'olivo, ed essa ebbe la vittoria. Varrone d l'origine di questa favola. Cecrope, egh
racconta,
nel

fabbricare

le

miu-a

olivo
I

una fontana:
occasione diede

l'oracolo
il

in tale
citt
j i

diritto

d'Atene trov un Delfo consultato di dare il nome alla


di

a Minerva e a Nettimo:
il

il

popolo e

il

senato
fosuniti

scelsero

nome
fra

se contesa

Dea. Vossio crede che vi marinai e il popolo e il senato


della
vita di
il

insieme,
1

e che la vita campestre protetta


alla

da MinerNet-

va prevalesse
tuno.
sio

pirata

cui

favoriva

i\

Varrcme

interpreta

filosoficamente.

mito materialmente, e VosIntanto certo che il regno di


antichi

f\

Giove simboleggia
che
incivil

gli

progressi
le
arti

di

civilt,

(i

Minerva rappresenta
l'Attica.

le

scienze,

e l'industria,
acciec

II

Ella vergine pudica:

Tiresia che la vide al bagno, e qui s'intende forse la


rivelazione di qualche mistero pimito.
riera

'

f!
t

perch

la

civilt

Minerva guernon poteva senz'armi propaLibia, spiega forse l'origine

gare.

Essendo

ella

nata

in

I;

'

fi
i|

da Cecrope in Atene. Le Minerve furoiK) parecchie, adorate con simboli e culto divwso secondo diversi F>opoli. Cicerone ne ammette cinque: una madre di ApKjllo; im'altra nata dal
della civilt greca foridata
i

Nilo, onorata in Egitto; la terza figha di Giove,

la

i'
\

quarta nata

da Giove e da Corife
di

figlia

dell'Oceano,

chiamata Coria dagli Arcadi, inventrice dei carri a


quattro
cavalli

Il

fronte;

la

quinta,

che

si

dipinge


col

640

calzari,

perch tent
nerva
figlia

ebbe per padre Pallante, ch'essa uccise farle violenza. Pausania parla di Midi Nettuno in Africa, che divenne fa-

mosa

lavori di lana. Minerva era simbolo della della sapienza, della ragione e del buon gunatura, Dicesi che gli abitanti di Rodi furono i primi sto.
nei

e che per questa ragione Giove pioggia d'oro sulla loro isola. Cofece cadere una me Dea della guerra, rappresentavasi armata da ca-

innalzarle

altari

po a piedi, con una lancia in mano. Come Dea della prudenza e delle arti, secondo gli antichi, deve aver
la
gli
li

faccia quasi virile e assai severa nell'aspetto, con occhi celesti, o di un verdiccio chiaro come queldi

gatta

di civetta;

e portare la

celata,

la

co-

razza e aver una limga asta in mano, e lo scudo di cristallo al braccio. Il Gentile descrive Minerva, che
custodivasi
nella
cella

del

Partenone,

detta

Atena
la ver-

Parteno, nel
gine
della

modo

seguente:
di

Rappresentava
nella

Dea
il

protettrice

Atene

serena

maest
di alcun

pace dopo

la vittoria.

Ritta,

avanzava

poco
e

e a larghe pieghe scendeva ai piedi;


il

piede destro; la copriva un semplice chton, nude le braccia


il

collo;
il

petto coperto dall'egida, nel cui


anguicrinito
attico,

mezzo
la
te-

effigiato

sta difesa

capo con l'elmetto

della

Medusa;

adorno

sul dinanzi

da

una figura
la

di sfinge, e sui lati

due

grifoni in altorilie-

vo, simbolo quella della imperscrutabile sapienza del-

Dea,

questi della vigilante sua custodia

come

guar-

diana del pubblico tesoro deposto nel tempio. La mano sinistra posava leggermente sull'orlo superiore delscudo, e insieme reggeva l'asta che come abbanlo

donata

le si

reclinava alle spalle; di sotto allo scudo

-^

641

mano
la

ergeva
destra

il

collo

un serpente accovacciato. La
alata.

si

stendeva innanzi sostenendo sulla palma una

statuetta della Vittoria

G>s era raffigurata


si

Dea come
quando
te

se

reduce dalla battaglia

raccogliesse nel-

la tranquillit del

tempio a deporre l'asta e lo scudo,


vola a porgerle corona.
i

la Vittoria

Il

serpen-

accovacciato fra
prosperauite

piedi e lo scudo simbolo di

rittonio,

mitico re dell'Attica, o anche del popolo asotto la


in

teniese

Secondo
certa

protezione della

Dea.

Erodoto,
in

Africa, nei dintorni di una

palude,

onore di
in

Minerva,

ogni anno celetutte


le

bravasi

%na

festa

cui

convenivano quasi

fanciulle del paese; le quali divise


re di soldati

come

in

due

schie-

combattevano insieme accanitamente con


e quella che per

pietre e bastoni;

fosse mostrata pi
le

valorosa,

e avesse

comune giudizio si menato meglio


in cafXJ,

mani, veniva armata tutta con un bell'elmo

e postala sopra un carro la

menavano

all'ingiro della

palude, accompagnandola

tutti

con solenne pompa; e

quelle che restavano morte in questa lotta, jjerch so-

vente
siale

ne

morivano molte, erano credute


le

non essere
aveva
la-

veramente vergini, e che Minerva


perire.

Poich essa fu vergine sempre, F>erch la vera sapienza che talora rappresenta non si macchia di cose mortali, e si mantiene sempre pura e
Bciate

monda. Perci le si sacrificavano vittime pure, e che erano talora un cignelio, talora un loro bianco e talora una giovenca indomabile con le coma dorate, per mostrare che la verginit non soggetta al giogo della libidine, ed tutta pura e candida. Questa Dea aveva un carro tiralo da due elvelle.
Animali:
41

Civelta. Attributo principale di Minerva,

G. Ronchetti.


da
gli

642

di

uccello

Glaucopide, cio dache questo occhi di color giallo-verdognolo. Dicesi fosse consacrato perch le civette abbonda le
cui le venne
il

soprannome

vano

in

Atene, ove la
il

Dea

era principalmente onorata

per cui nacque

detto:

tu porti le civette

ad Atene,

gi posseggono in nel senso di dare agli altri ci che abbondanza, e questo o perch vi erano molte civette, l'effigie di o per tante monete ateniesi che portavano Cornacchia. Dicesi che Minerva a questo uccello.

suo
la

masse una bella giovane che trasform in quest'uccelinnamorato di lei. le lo per sottrarla a Nettuno che, Ig^enne al correva dietro sulla spiaggia del mare; e Cecrope servizio, ma quando accus le figlie di

Dea, sdegnata,

di

nera, e la
vetta;
clzia

scacci da
s

s,

bianca che era prima la fece prendendo in sua vece la ci-

donde

fra questi

vuole che nascesse una grande nemidue uccelli. Drago, animale consa-si

cratole, e

che talvolta
gli

Gallo, che

vede scolpito nel suo elmo. antichi ponevano qualche volta sull'elsja

mo

di

Minerva,

come simbolo

dell'arditezza ne-

vigilanza ricessaria nei combattimenti, o quello della Serpente, datole chiesta nel capitani saggi e gloriosi. serpenti di accortezza e prudenza. I

quale emblema rifugiaroche soffocarono Laocoonte e i suoi figli, si della no nel tempio di Minerva, ponendosi ai piedi Vegetali: Olivo, Dea e sotto lo scudo. Sfinge.

che Minerva

fece nascere,

e che,

dopo

essere stato

nello abbruciato nell'incendio di Atene, rigermogli Diversi: stesso giorno e crebbe di due cubiti. cui potenza Asta, simbolo della saggia prudenza, la ogni cosa per quanto difficile, e sovente s'in-

vince

nalza talmente

in

alto

da raggiungere

il

cielo.

Per-


ci l'asla di

643

delle
arti

Minerva era lunga. Calalo, perch Miinventrice

nerva
dei

riputavasi

del

disegno

lavori

d'ago.

Celata,

talvolta

sormontata
facilmente
e tutto

dalla

civetta.

Egida.

Elmo
gli

dorato, perch l'ingegno

umano
si

accorto armato di saggi consigli,

di-

fende da quanto
nelle belle e

pu nuocergli,
fa.

risplende

degne opere che


significa

l'oro sull'elmo

di

Minerva
e

che essa sovente presa quale

gli umani donde viene ogni prudenza e ogni saipere. Lucerna; perch Minerva fu la prima che insegnasse il modo di spremere l'olio, e p>erch la scienza non si acquista se non dopo assiduo studio e lunghe veglie, di cui la lucerna simbolo. Perci in Atene le fu dedicata una hjcema d'oro, che ardeva continuamente, mettendovi l'olio soltanto una volta all'anno.

simbolo del divino splendore che illumina


intelletti,

Anche
loro

ci

concorre

spiegare

perch

l'olivo

era

Baer a Minerva. Peplo, che le matrone facevano d

mano

e l'offrivano a Minerva ogni tre anni, opgli

pure, specialmente presso

ateniesi,

quando
il

in

qual-

che grave pericolo volevano imp>etrare

favore della

Dea. E su questo memto ricamavano o dipingevano Encelado, o qualsiasi altro Gigante vinto da Minerva
e tcdvolta cuiche
gli eroi

pi valorosi in battaglia, che

meritavamo per ci maggior gloria. Scudo.

Minossedi Europa, re di Creta, e ove dicono che il Destino gli pose in mano un'urna, in cui si chiudevano le sorti dei mortali, e lo costrinse a dimorarvi eternamente per giudicarli. Dante rappresenta Minosse con una

Figliolo

di

Giove e

giudice nell'Inferno,

lunga coda. Vedi Inferno.


Minotauro.
Mostro
toro
in

644

col

forma umana

collo

la

testa

che nacque dagli amori di Pasifea, moglie di

Minosse, e un toro bianco mandato da Nettuno. Pascevasi questo mostro di carne


se nel
rei

labirinto di

umana. Minosse lo poDedalo, nutrendolo del corpo dei


ix>i

condannati a morte, e

dei giovani e delle verin

gini

che da Atene spedivansi

tributo.

Teseo, aiu-

tato

da Arianna, lo uccise, liberando gli ateniesi dall'obbligo di mandare loro figli per essere dii

vorati.

Minta.
Ninfa,
rato
figliuola

di

Cocito,

la

quale avendo

atti-

l'attenzione

di

Plutone,

Proserpina,

gelosa,

la

congi nella pianta chiamata menta.

Mi od e. Vedi
Miosotide.

Miagro.

Pianta erbacea a bei fiori celesti, chiamata anche non ti scordar di me. Vedi Ricordanza.

Mirmidoni.
Formiche
Eaco.
che
furono
cangiate
in

uomini.

Vedi

Mirra.
Figliuola di Ciniro re di Cipro. Arse di nefando a-

more per
va

il

proprio padre,

desideri col favore della notte, mentre


la regina dal marito. Ciniro,
la

appag gli incestuosi una festa separapresa in mano una fiacfu


tentato
di uccia

cola,

riconobbe,
fugg
in

inorridito,

derla.

Mirra
asilo

dalla

casa

paterna

and

cercare
tare
il

Arabia: ivi non potendo sopporrimorso e la vergogna della sua colpa, preg

gli

645

tormento.
in

Dei che
a
il

le

togliessero quel
la

gli

Dei,

mossi

piet,

convertirono

quell'albero
il

che
lei,

produce
o,

prezioso profumo che ebbe


altri,

nome

di

secondo

in

mirto.

Dopo nove

mesi l'albero
passione
di

scoppi e nacque Adone. Dice anche la favola che

Venere avesse
figlia

inspirato

quella

funesta
la

Mirra, per aver Ciniro esaltata


al

bellezza

sua

di sopra di quella della

Dea.

Mirra

in

lagrime. Vedi Pianto.


di

Mirtea. Soprannome
Mirtillo.
Piccolo

Venere.

arbusto

ramoso che cresce

nei

boschi,

suoi frutti sono


ro.

bacche rotonde, di color rosso o Vedi Perfidia Tradimento.

nt

Mirtilo.
Cocchiere del
il

quale

Re Enomao, figliuolo di Mercurio; aveva una bellissima figha chiamata Ippodi

damia; e
isposa:
colui

cui

s'innamor
vincerlo
si

Pelope,

chiedendola

in

ma Ejiomao
sap>esse

non voleva concederla che


alla

a a

che

corsa dei cocchi;


vincere

condizione per

che chi

lasciava

doveva
p>erch

pagare
egli

il

fio

della sua audacia con la morte,


alla

raggiungendolo
la

corsa

l'avrebbe
si

trapassato

da tergo con
la prova,
il

sua lancia. Pelope

decise a tentare

quale, oltre aver a sua disposizione due

cavalli donatigli

da Nettuno,
che
gli

si

fid del

famoso cocla
Il

chiere

Mirtilo,

promise
concedesse

da

fargli' avere

giovane purch

gliela

per

una

notte.

cocchiere era innamorato della principessa, e con la


lusinga

che

fosse

appagato

il

suo

desiderio,

che

Pelope mantenesse
ruote del
vicchi di cera. Cos

646

lev
i

la promessa,

cavicchi delle

cocchio del padrone, sostituendoli con ca-

Pelope vinse la gara ed Enomao,


il

essendosi
sta,

rovesciato

coqchio,

si

sfracell
in

la

te-

mor.

Quando Pelope
gli

fu

possesso
e

della

sposa,
fu

Mirtilo

ramment
di
il

la

promessa,

Pelope

talmente

irritato

tale

audacia che, afferratolo,


in cui fu

lo gett nel
l'infelice

mare.

mare

sommerso quel-

fu

chiamato Mirtileno.

Mirto.
Il

nome

di questa pianta,

d'origine araba secondo


i

alcuni,

greca

{murtos) secondo

pi, significa profu'-

mo

nell'una e l'altra lingua.

Per

esalare tutte le sue


la

parti

un gradevole olezzo, e per


sul

perenne verdezza

del suo fogliame,

quale spicca gradevolmente la

pi

bianchezza dei suoi copiosi fiori, fin dai remoti temquesta pianta venne consacrata ai riti religiosi:

gli

Ebrei portavano rami di mirto

uniti
i

alle

foglie

di

palma

nella festa dei tabernacoli; tutti

poeti greci
r-

e latini fecero del mirto

un oggetto

di svariate e

denti finzioni,

consacrandolo specialmente alla madre Plinio racconta che il mirto fu il primo d'Amore. Romani piantarono sulla piazza pubblialbero che ca, e che lo riguardavano come sacro. Vedi AlCorona di mirto Amore Amicizia legrezza GeFerite amorose Corona d mirto e rose
i

<

nio e piacere

sericordia

Mirra Mi Nozze
Grazia
Grazie Poesia
Venere.
di

Misantropia.
Parietaria.

Misantropo
Alcione; quale simbolo
persona

amante della

\ita

647

ritirata e poco socievole, perch dicesi che la femmina di quest'uccello raramente si lascia vedere, e non apparisce che d'inverno, e p>erch al momento di fare le uova il suo volo si riduce a un giro intoriK) a una nave, per tosto scomparire, in maniera che non
si

vede pi
i

in

nessun luogo. Anguilla, simbolo degli


si

Egiziani,

quali credevano che mai le anguille

as-

sociassero con altri pesci.

Misantropo ozioso.
Vecchio decrepito che
stone.
si

sostiene

sopra

un

ba-

Miscillo.
Abitante d'Argo.
il

Non avendo
gli

potuto indovinare

di zmdare a fondove avesse trovato la pioggia e il sereno, edific la citt di Crotona in un luogo in cui trov una cortigiana che pizmgeva.

senso dell'oracolo, che


citt

disse

dare una

Miseno.
Figliuolo
di

Eolo,

Dio

dei

venti.

Super

tutti

suoi contemporanei nell'arte di suonare la tromba. Egli

fu

il

pi stimato nell'eccitare

il

coraggio dei soldati


gli

alla battaglia.

Avendo

osato sfidare

Dei del mare

a chi meglio suonasse la tromba, dicesi che Tritone,


trombettiere di Nettuno, ingelosito del di lui talento,
lo

afferr

e lo

piomb
il

nelle

onde, ove
di

p>er.

Enea,

saputo dalla Sibilla


trovato
poi
il
il

destino

Miseno, avendone
gli

cadavere presso un promontorio, che prese


gli

suo nome,

fece fare magnifici funerali e

innalz

un superbo monumento sul monte chiamato poi Capo-Miseno. Alcimi pretendono che Miseno sia stato sacrificato da Enea qual vittima per l'evocazione

del padre.

Miseria. Vedi Inferno Misericordia.


lente,

648
dei

poeti
(Sackeville).

Personificata in un povero pallido, stracciato, do-

infermo, pieno di piaghe, in attitudine abbandonata, lo sguardo dolente, lagrimoso e pieno di

malinconia, con la testa chinata,

il

collo torto, le

ni sporgenti e le braccia allargate.

ma-

Animali: Avgli antichi,

voltoio,

che
i

si

squarcia

le

cosce.

Secondo

durante
i

centoventi

giorni

che impiega per allevare

per non lasciarli incustoditi, l'avvoltoio mai allontana in cerca di preda, e quando non ne trova nei luoghi vicini, allora nutrisce i pulcini col proprio
piccoli,
si

sangue,
becco.

facendolo
Pellicano,

scaturire

dalle

cosce
e

colpi
il

di

presso
citato.

simo motivo sopra

Cristiani,

per

mede-

Vegetali:
il

Cedro, simgrandis-

bolo di misericordia e piet


e.

per
si

suo frutto odoroso


virt

di sapore eccellente, a cui

davano
col

sime
al

qualit

utilissime

di

inestimabile
frutto

giovamento
di

genere

umano.

Gli

Ebrei
giorno

questa
alla

pianta

celebravano un

solenne dedicato

invocazione dell'aiuto della misericordia divina. Mirto. Cavaliere in mezzo ai mirti, simbolo biblico.
Diversi:

Altare, larmente dedicato alla Misericordia. Calcedonia, emblema della misericordia. Cinocchio. Gli antichi, sicgli

che presso

Ateniesi era partico-

come

presero l'orecchio quale sede della memoria, il naso per quella dello scherno, ecc., cos il ginocchio divenne simbolo della misericordia. Domandando misericordia ai principi,
si

stringevano loro

le

ginocchia.

Vedi Carit Romana. Misero.

Uomo

che tiene

in

mano un

piede staccato.

Mise.
Feste che
in
i

649

onoie di

celebravcinsi

in

Cerere Misia

un luogo detto Miseo, circondato da un bosco, cui alberi erano tutti eguali, inaffiati d'acqua perenche scaturiva da apposite sorgenti. Queste feste
sette

ne,

duravano
gli

giorni,

e durante

primi due prendeal

vcino parte alle celebrazioni

uomini e donne;
notte
certi

terzo
vi

uomini lasciavano

il

sjmtuario, e le

donne che
misteriosi

restavano

eseguivano nella
sacri

riti,

durante

quali neppure ai cani era


recinti.
Il

permesso di
gli
liete

ri-

manere
ze,

nei

quarto giorno

uomini

rientravano, e le donne facevano loro

accoglien-

ed

essi

le

ricambiavano con

risa

e celie e piace-

voli burle.

Misura.
Canna.
parte

Nelle medaglie

di

C.

Mamilio,
e
in

soprain-

tendente alle misure dei termini dei campi;


figura

da una
e

dall'altra,

Mercurio col petaso Mamilio con una canna


in

il

caduceo,
canna,

marno, e ai suoi

biedi ipazi

un cane
fra
i

atto

di

abbaiare.

La
i

cui
i

nodi rappresentavano ora


della misura.
Il

palmi ora

piedi, era

emblema

cane era simbolo

della

l'incarico;

buona fede richiesta in chi veniva affidato quele Mercurio raffigurava la concordia che doveva derivare dalla determinazione dei confini. Dito,
simbolo che
so gli
si

trova tamto nella Bibbia, qumto presi

Egiziani e

Greci.

Mito.
Narrazione che espone e svolge
dizione storica e
religiosa
in

un

fatto

fisico

forma di trao morale,

una legge naturale o della mente. Differisce dall'a/legoria, in ci che un prodotto spontaneo dello spi-

rito

650

popolare

in

ria

deve
a

la

sua origine

un'epoca primitiva, mentre l'allegoal pensiero individuale che


riflesso

adatta
ficiale.

un concepimento
gli

una forma
dell'idea

arti-

Si distingue anche dal simbolo, in ci che e-

sprime

successivamente
intiere

elementi

che

il

simbolo rende

un tempo con un'immagine,


che scaglia

come

la dizione omerica,
gli

suoi dardi, in-

dica Apollo e

d Varco per emblema.

Un

mito

pu avere un senso storico, fisico o morale: il senso storico suppone un fatto reale; per esempio, la geneologia di Eaco, detto figlio di Giove e di Egina, ha un fondamento che fu re di Egina, e fu detto
nutrito

di
fisico

dove,
si

titolo

comune
miti

agli

antichi

re.

Il

senso

trova

nei

antichi

che procedono
degli

dal
degli

naturalismo:
irmi

per

esempio,

nella

del

Rig-Veda
della
ritorno

(dottrina

massima parte Ind che


la

contiene l'evidenza
rivelazione),
lotta
gli
i

sua verit, cio a dire


giorno
e

il

del

della
i

notte,

la

fra

la

luce e le tenebre durante


solari,

temporali e
in
tutti

altri

fenomeni
di

sono

rappresentati

loro particolari con immagini tanto poetiche quanto


cui

svariate,

molte hanno la loro analogia nella


Il

mitologia greca.

senso morale spiega

alcuni

miti,

come

la

favola di Pandora, la favola dell'Amore e

Psiche, ecc. I vari aspetti che offre cos uno stesso mito ha prodotto vari sistemi di interpretazione presso gli antichi e
i

moderni.

Mitologia.
Propriamente
midei,

la

storia

favolosa degli
si

Dei,

sele

ed

eroi,

ma

pi sovente

estende a tutte

religioni dell'antichit,

alla spiegazione delle loro ce-

rimonie,

dei

loro

misteri,

dei

loro

miti;

in

questo

ca,

651

senso abbiamo la Mitologia greca, la Mitologia indila

Mitologia scandinava, ecc.


per
le

Greci, tanto no-

tevoli

eminenti qualit dell'ingegno, cercarono


ai miti

di trovare

un senso ragionevole

che presentava

Omero, sebbene ne ammirassero la poesia. Cercarono quindi tre modi di interpretazione che hanno
loro

anche oggi
tificare
le

certi partigiani.

Interpretazione morale:

queste favole sono state inventate dai saggi per forleggi

insegnare

le

verit

morali; questa
p>oetici,

spiegazione non serve che per certi miti


misteri filosofici e per le allegorie.
storica:
gli

per

Interpretazione

Dei sono
esseri
il

re o eroi trasformati dall'imma-

ginazione

in

divini.

Questa
ai

teoria
altri

alla

quale

Evemero diede
combattere
conoscere
teologiche,
sia
in
il

suo nome, da molti

autori

am-

messa parzialmente, serv


pagsuiesimo.
gli

padri della Chiesa per


Interpretazione
si

fisica

e metafisica:
al

autori dei miti

proposero di far

volgo certe teorie


sia

fisiche,

cosmogeniche e
particolare,

in

una
della

fraseologia

loro

un linguaggio destinato a velare piuttosto che


i

svelare

misteri

loro

scienza

sacra.

Mitra. Genio della mitologia persiana,


assegnate
stato
il

al

quale

furono
fosse

molte

qualit

uffici,

vuoisi

che

principale

mediatore fra

Ormuzd
di

e gli uo-

mini,

rappresentato

come dotato
il

mille

orecchie e
dei

diecimila occhi.

Egli

vincitore

dei

tiranni e

demoni, quello che d sicurezza


alle

alle citt,

fertilit

campagne;
il

egli

il

protettore vigilante, l'eroe foril

tissimo,

trionfatore invincibile,

genio della verit

e dell'amore. Esisteva

un

altro Mitra, diverso del pre-

cedente, e fu

fin

da

antichi tempi oggetto d'un culto

conoscevano come
sentato con
il

652

ri-

lo speciale misterioso; e che gli iniziati ai misteri

sole,

una

figura
testa,

Mitra Apollo. Era rapprelunga d'uomo magro, barbuto,


di piccole ali; le

con una grossa

munito

gambe

strettamente unite, col corpo avvolto

da un

serpente,

del capo; la cui testa usciva per di dietro sull'estremit strette al corpo e l'avambraccio pinato con le braccia

verso

il

petto,

tenendo

in

ambo

le

mani una chiave,

anche un bastone. Ai piedi aveva il caduceo e un corvo. Oppure, pi sovente, sotto forma d'un giovane, coperto dal berretto frigio, con una
e nella destra
spalle. specie di mantello fluttuante gettato dietro le

Egli

rattiene

con

la

mano

sinistra
il

un

toro

per
per

le

corna,

nella

destra impugna

coltello

im-

molarlo.

Mitra.
Specie di ornamento da portare in capo, di svaantichi, riata forma, che fu in uso non solo nei tempi ma anche nei moderni, e lo portano specialmente greca i venelle cerimonie della Chiesa cattoHca e
scovi,
gli

[Sani')

arcivescovi

cardinali.

Barnaba (San)

Bruno
quino

{San)
(San)

Vedi Adolfo
(San)

Bernardo

Niccolo
Vescovo.

(San)

' Tommaso

d'A-

Mnemosine.
figliuola

Cos chiamavano i Greci la Dea della Memoria, lo del Cielo e della Terra, cui Giove sotto nove Muse. aspetto di un pastore rese madre delle
Ella
si

sgrav sul monte Piero, di che

le

Muse

dicon-

si attribuisce a Mne8 anche Pieridi. Generalmente richiamosine il primo uso di tutto ci che serve a mare alla memoria le cose di cui bramiamo ricor-


darci. Raffaele

653

Dea
di
al

Mengs
di

rappresent questa

seduta

sopra una sedia a braccioli, con un piede sopra uno


sgabello,
in

atto

toccarsi

l'estremit

un orecsuo nome.

chio con una mano, per far allusione


L'altra

mano posa

negligentemente sul seno, attitudi-

ne delle persone immerse in riflessioni profonde.

ModerazioneAgnello.

Modestia.

Mammola,
quasi fra
le

fiore

d'odore

soave,
i

che
i

si

nasconde

foglie; e

con cui

Celti e

Greci ornaproprie fat-

vano
tezze.

il

feretro delle fanciulle vergini.

Occhi abbassati.
le

Velo, sotto cui la modestia nasconde

Veste bianca, emblema di modestia e di un astato,

nimo che, contento del proprio


desiderare oltre.

nulla

sembra

Moglie prodiga e
Marito economo
e

marito
marito.
gli

economo.

Vedi

moglie prodiga.
il

Moglie che odia

Vipera, la quale, secondo


dosi col maschio ne prende in
lirio

intichi,

congiungen-

bocca

la testa, e nel de-

del piacere gliela

mozza, uccidendolo; similmenin

te

donna che abbia


la morte.

odio

il

proprio marito,
in

la

quale pur sottomettendosi alle sue carezze,


gli

cuore

augura

Moire. Vedi Parche.


Molestie. Donna, fuoco, mare. Un poeta greco disse: // mare, la donna e il fuoco son ire mali. Come se queste tre cose

fossero moleste agli uomini.

teologi vo-

gliono

che nella

Bibbia simboleggino

le

molestie


la calamit,

654

rife-

quale prova della fortezza umana,

rendosi, per esempio, al detto del salmo:


sali

Siamo

pas.

per

il

fuoco

per l'acqua.

Mollezza.
Capelli, che presso
di
i

Greci e

Latini furono segno

morbidezza

rilassatezza;
lo

perci

volendo

ingiu-

riare

un

fanciullo,

chiamavano chiomato.

Mollezza lasciva.
Dito che gratta
tarco a mici
gli

la

testa;

simbolo di grandissima

delicatezza carnale. Il'qual vizio fu attribuito

da Pluun

Gneo Pompeo

talmente, che perfino dai neInoltre

fu rimproverato usare tal gesto.

segno di lascivia era ritenuto anche l'eccessiva cura


delle

mani

degli

anelli

alle

dita.

Moloch.

Nome
Gli
si

sotto

il

quale la Bibbia indica una divinit


e
in

adorata dagli Ammoniti,


tato sotto la

generale dai

Fenici.

sacrificavano fanciulH.

Moloch

era rappresen-

cia di toro; nell'interno s'accendeva

forma mostruosa d'un uomo, con la facun gran fuoco il cui


le vittime

ardore consumava

umane

poste nelle brac

eia del mostro, questa statua era di metallo e

Diodoro

dice ch'essa aveva le braccia assai distese per ricevere


i

disgraziati che gli

si

offrivano.

Molta apparenza e poca essenza.


Folaga. Dicesi che nel deporre
cello
le

uova questo uci

mandi grida

acutissime,

mentre

suoi

pulcini

nascono con molte penne e poca carne.

Momo.
Figlio del
delle

Sonno

e della Notte,
fino

Dio

dei motteggi e

arguzie.

Satirico

all'eccesso,

ordinariamen-


le

655

le

occupavasi

nell'esaminare

azioni

degli

Dei

degli uomini, nel metterli in ridicolo, nel beffarsene e

rimproverarli senza discrezione alcuna. Scelto


nerva,

da Mile loro le

da Nettuno
al

da Vulcano per giudicare

opere, egli le critic tutte. Nettuno

doveva mettere

corna

toro davanti gli occhi, per meglio colpire, o


alle

almeno

spalle,

acci portasse colpi pi forti; la

casa di Minerva
sportare

gli

sembr mal ideata, perch non


facilmente tra-

era abbastanza movibile, per poterla

quando si avesse la disgrazia di un cattivo vicino. Riguardo poi all'uomo di Vulcano, avrebbe desiderato che il Dio gli avesse fatto una piccola finestra al cuore, per poter scoprire
i

suoi segreti pen-

sieri.

Venere
;

stessa

non pot

sottrarsi ai maligni suoi

frizzi

ma

siccome essa era troppo perfetta per dare


alle

argomento
lei

sue censure.

Momo

trov che

la

di

calzatura non era punto regolare, e che faceva,

camminando, troppo rumore. Questo Dio viene rappresentato nell'atto di togliersi la maschera dal viso,
e tenendo in

mano uno
oppure con

scettro
la

della follia;
so,

da buffone, emblema maschera aderente al vi-

lasciando vedere l'aspetto beffardo, scuotendo con

una mano dei sonagli, tenendo nell'altra lo scettro. In certi epigrammi greci viene descritto in forma di vecchio magro e secco, pallido, con la bocca aperta e chinato verso terra, che percuote con un bastone, che
ha
in

mano,

forse,

dicesi,
figli

perch

tutti

gli

Dei degli

antichi furono detti

della terra.

Momordica
Il

piccante.

nome

di questa pianta viene dal latino

io

mordo. Vedi Critica

mordos,

Sarcasmo.

Monachella. Vedi

Convallaria.

_
Mondo.

656

(SanC).

Monastero- Vedi Agostino

con uno uomo coi Gli antichi lo rappresentavano vari colori che lo copriva piedi uniti, con una veste a sosteneva col capo una sfera fino ai talloni; il quale per signifid'oro. Aveva i piedi riuniti o un globo portava una terra; care la fermezza, la stabilit della segno della variet e veste lunga e variegata, quale delle cose che da grande quantit degli elementi, e veste e s generarono, e di cui la terra si questi si d'oro, come simglobo ricopre; gli posero sul capo il

Scarafaggio, simbolo egiziano L bolo del cielo. delU scarafaggio stercario usa svoltolare noto che lo viene dagh antich che pallottole di sterco; operazione un determinato tempo dell anno, trocos descritta. In

scarafaggio dello sterco di bue delle pallot d'asino) lo ravvolge formandone vogliono in principio la form< d'imitare

vando

lo

alcuni

le

toline.

in

tal

modo

del

mondo,
le

posteriori
l'insetto

le zamp* quindi, sempre rigirandola, con mentr. spinge dall'oriente all'occidente;

rivolto

indietro,

guarda

l'oriente,

quasi

ch(

industnarsi a fog prendesse il cielo per modello, per credeva che quelle pallottolin giarne l'immagine. Si scarafaggio il qua. contenessero gi il seme dello che si trasformasser generasse prima dei vermicelli, forma, e tutto ci nel mod poi in certa e determinata
in

romani costruirono u munissimo. Tempio. Gli antichi emisferica, che chiama tempio rotondo, con cupola del tempio, consa vano Mondo. La parte sotterranea tre voU anime dei morti, non si apriva che crata alle ogni faccend nella qual ricorrenza cessava
all'anno,

cui fu fatto tutto

il

mondo. Globo, emblema

ce

della

657

vano

soldati,

Repubblica: non si combatteva, ne si eleggenon si radunava il popolo, ecc., se non


lo

un'estrema necessit

esigeva.

Moneta.
Soprannome
dato
dai

Romani

Giunone,
sia

sia

perch ella presiedesse alla moneta,

perch,

co-

me

dice Cicerone, quella

Dea

avesse avvertito di im-

molare una scrofa pregna per far cessare un violento terremoto, donde fu detta Dea monitrice, o moneta. E'
altro che nel ten^io erettole sotto questa denominazione essa veniva rappresentata col martel-

certo per

lo,

l'incudine,

le

tenaglie,
sulle

il

conio della zecca.

Se

ne vede
la

l'effgie

medaglie consolari, e su quelsi

dell'impero questa ripetuta tre volte per indicai

re

tre metalli di cui

facevino le monete.
il

La

ter-

za regione di
pio di
lei.

Roma

aveva ricevuto

nome dal tem-

Moneta. Bue. Omero


mede costava
latina
rivati,

ci

racconta

soltanto

che l'armatura di Dionove buoi, mentre quella di


L'etimologia
della
i

Glauco ne costava
testificano

cento.

p>arola

(pecunia) significante moneta, e

tutti

suoi de-

che

il

bestiame

(pecus) fu la prima

moneta dei Romani. Di


chezza.

ci venne,

che

le

niate in seguito, p>ortavano l'effige del bue.

monete coVedi Ric-

Moneta d'argento. Vedi Argentina. Moneta del Papa. Vedi Lunaria. Moneta di rame. Vedi Aesculamus.

Monogramma
tL,'
.,

di Cristo.

formato da un

e im

grechi intrecciati, o

anche da im
42

greco la cui asta traversata da u-

O. Ronchetti.


na linea orizzontale
in

658

croce
.

modo da formare una


le

ansata egiziana, ottenendo

seguenti figure:

Vedi Ces

Cristo.

Monosceli. Vedi Scapodl

Montone, Vedi bramo


Custodia
<

Lussuria

Ferocit

Mercurio
dell'anno

Principio

da Giugno Guerra
Carro
tirato

montoni

Passione

per

le

vecchie

Rivalit

Salubrit

Testa di montone.

Montone
Moralit.

dal

vello d*opo. Vedi Frisso.

Mora. Vedi
Mimosa
Morello-

Africa.

pudica.

Colore violaceo. Vedi Elevazione.

Morfeo.

Uno
to

ci

dei ministri del Sonno. Addormentava che toccava con un gambo di papavero e

tutfa-

ceva sognare.

Moro. Vedi
Morte.
Figilia della

Gelso

Piramo.

Notte e del
antri eterni,

Tempo

e sorella del

Son-

ed era la pi implacabile fra tutte le Dee. Rappresentavasi in figura di donna livida e macilente, con faccia trista, gli occhi chiusi o rivolti a terra, ma pure con tratti nobilmente grano.

Abitava

gli

vi.

Annata
le

di falce e fornita di orologio a polvere di

suo padre,

par che
dal

aspetti

che
pisce

indicato

l'ora per mietere colui, Destino; e perch rapida col,

Genio

ha larghe ali, talora di pipistrello. TalvoUa un tristo e immobile che spegne in terra una fiac-^

sta figura,

659

cola rappresenta la morte, e perch pi estetica que-

simboleggiare la medesima cosa.


presentata
nero,

venne anche assunta dall'arte moderna per Si vede anche rapscheletro

da uno

umnuitato d'un
le
ali

sparso di

stelle,

con

falce in

mano. Alla morte

si

drappo una diede un cano tirato da


e talvolta con
gli

quattro cavalli neri.

Animali: Avvoltoio, presso


la

amtichi simbolo del-

Natura e della morte. Gi presso gli Iberi gli avvoltoi si ponevano davauiti le sepolture, come presso gli Ircani si mettevano cani. Civetta, che fu sempre ritenuta come segno di cosa mortifera e infelice. Ali

cuni ricavano questo simbolo dal fatto che la civetta

vaga di

notte, la quale presa per la

morte come
dei

ri-

sulta dal seguente verso:

Si serran gli occhi in


interpreti

unC'
so-

tema

notte.

gni, ritenendo le

Formica, secondo gli formiche figlie della

terra, e abituio in

buche sotteranee, dentro cui si pongono i cadaveri dei morti. Callo, che sacrificavasi alla Morte, e che era simbolo del risveglio alla vita etema. Cufo, ritenuto come segno di morte e di malaugurio; vivendo esso nelle tenebre della notte che, come si disse
rappresenta
della morte.
la

morte.

Vegetali
gli

Cipresso, attributo

Anche

presso

indovini era segno di

morte. Narrasi che un certo

Eliop)e,

buffone fcunosis-

simo, presentatosi davanti a Severio con

una corona
disse
il

di

cipresso, l'imperatore, offeso dal suo colore, gl'impose di


levarglisi

davanti,

a
il

questa
tutto:

intimazione,
tu

Severio:

Tu

hai fatto

hai vinto

tutto:

ormai
gliato
gitati.

cos vincitore fia

Dio.
si

pochi giorni dopo Se

verio mor. Pino, ptichh

voleva che una volta ta-

non germogliasse piii. Diversi: Capelli fa. Secondo la mitologia Alceste non poteva morire


finch Mercurio,
gliati
i

660

Cielo,

mandato dal
I
il

non

gli

avesse ta-

capelli. Coltello.

Sciti, nei

giuramenti solenni
(col-

invocavano quali testimoni


tello)
il

vento e Vacinare
Egiziani,
cio

quale,
e
ij^

come per

gli

era segno di
la
vita.

morte,

vento

simbolo dell'anima,
tutte le armi,

Ferro,

allusione alle armi.

Fiaccola spenta. Framea.

Nella Bibbia, come


dosi
al

anche questa simi

bolo della morte. Cos la pigliano

teologi

riferen-

passo

del

Salmo che

dice:

Libera V anima

mia dalla framea, cio dalla morte. Nero, emblema


della notte.

Piombo,
il
il

attributo della morte, per la sua

pesantezza e
lo

suo colore appannato.

Rocca

col

fi-

rotto e

fuso per terra; allusione alla Parca


di morte

A-

tropo. Scheletro.

Vedi Augurio
dei poeti

morte

Orco
difficile.

(Sackeville e Milton)

Eurinome Messaggero
muoia
;

Inferno
della

Vita e morte.

Morte

Testa di testuggine.

Allusione a chi,

quauitunque
si

mortalmente
le

ferito difficilmente

perch

vuo-

che la testa di tartaruga, specialmente marina, staccata dal corpo conservi ancora tanta vitalit da mantenere gli occhi per qualche

tempo

socchiusi,

li

a-

pre e chiude accostando loro la mano,

anzi

avvici-

nandola alla bocca tenta

di

mordere.

e morte violenta. Fuoco, che lasciato consumare da s stesso, simboleggia la morte naturale mentre, spento con violenza, simbolo di morte precurata col suicidio.
;

Morte naturale

Morti. Vedi Amanti morti Morti per la patria.


Colonna.
Dicesi

Anime

dei morti.

che

in

Atene

esistesse

un

luogi


detto

6l
fuori

della
citt,

Ceramico,
seppelliti

posto

dove

veni-

vano

a sp>ese del pubblico coloro che morila

rono combattendo per


s'innalzavamo
ivi

patria,

in

loro

memoria
che indi-

colonne con l'inscrizione

cavano
caduto.

la

guerra in cui ciascuno dei combattenti era

Mortili ctzione.
Cilicio.

Morto risuscitato. Vedi Elena Mosca. Vedi Achor Belzeb


nale

Importunit

Indocilit

(Sanf).

Desiderio car-

Miagro

Pertinacia.

Mosca canina. Vedi


Mos. Capo

Cinico.

e legislatore del popolo Ebraico,


in

Re

Farao-

ne avendo veduto

sogno una bilancia e una magli

Egiziani in un guscio della un bambino ebreo che pesava pi di tutto il suo regno, ne concluse che egli doveva temere per la sua potenza e prestando fede a tut-

no che pesava
bilancia,

tutti

nell'altra

ti

gli

indovini del paese, ordin alle levatrici di stertutti


i

minare

bambini maschi,

ma Dio

permise che

Mos

fosse sottratto

a quest'ordine .barbaro, nel


nella Bibbia.
di

do conosciuto, narrato montata dal seri>ente


deserto.
in

mosor-

Colonna

bronzo ch'egli innalz nel


di
sul

Corna,
gli

emblema

dignit.

Rovo

ardente,

monte Herob. Serpente di bronzo. Tavole della legge, decalogo, dettato da Dio a Mos sul monte Sinai. Verga, con cui fece miracoli, fra i quali, due enormi leoni che custodivano il palazzo di Faraone, toccati con la verga,
cui

apparve Dio

prostrandosi umilmente

gli

leccarono

piedi.


Mostro marinoEssere favoloso met

662

uomo
doppia

met pesce. Seconvirt dell'acqua,

do

alcuni, simbolo della

che

talora giova, talora nuoce.

Vedi

Tritone.

MoticeUa.
Uccello
ballerina,

che dimena

continuamente

la

coda,

co-

nosciuto in Italia sotto vari

monachina, ecc.

nomi di batticoda bianca, Vedi Incantesimo.

o Mughetto. Vedi Convallaria. Mula. Vedi Astinenza sessuale Avvenimento fortuito Donna avversa al concepire Sterilit.

Mugherino

Mulo. Vedi Bastardo


scambievole

Tra

Ostinazione

Servizio

Testardaggine.

Munlfoeinza.
Animali:
ficenza
la di

Elefante.

le

virt

regali,

la

munigrandi

quella che maggiormente soleva

acquistare
i

benevolenza dei popoli, e per farne mostra


principi

ricorsero
sia

all'elefante

come emblema

questa virt:
d'indole assai

perch quest'ajiimale fosse ritenuto


o per essere creduto grande-

liberale,

mente benevolo verso gli uomini. Cos, nelle medaghe d'Antonino Pio, e in quelle di L. Settimio Severo, figura un elefante con la proboscide incurvata verso l'alto, con l'inscrizione MVNIFICENTIA

AVG.

Pecora,
Cece.

quale simbolo
Presso
i

di

Vegetali:

Rommi
al

abbondanza. era un atto


Cicerone

di
di-

munificenza

distribuire

ceci

popolo.

ceva che
se

Questori potevano fare cosa pi munifica,


in

quanto spesero
ambiziose

ceci

si

fosse

impiegato

in

altre

cose pi giovevoli alla Repubblica. Orazio parland-^


di

donazioni,

disse:


Ogni
Pel

663

spendi
lieto

In ceci, in fave, e

in lupini tu

tuo bene, onde

possa
il

circo gir
tuoi

vagando,
e

popol

tutto

Ai

don

grato, la tua statua onori.


stolto,

Mentre

infelice,

ignudo e privo
vivi.

Del paterno

tesor misero

Murcia.

Nome
rata
in

di

Venere, sotto cui questa


preso
le

Dea
mura

era adosotto
!a

Roma, perch aveva

sua protezione.

Murena.
Specie
delle
rito.

d'anguilla.
altrui

donne

Vedi Adulterio

Amatore

Tolleranza dei costumi del ma-

Musa.
gati di dietro
si,

Testa di donna senza ornamenti e coi capelli lecon un nodo, o disordinatcunente sparsecondo Diodoro, emblema dell'inspirazione, il
del

genio

poeta.

Musco.
degli alberi.

Pianta che cresce sui muri, sui Vedi Amore materno.

sassi

sul

tronco

Muse.
Dee
arti.

della poesia e protettrici delle scienze e delle


in origine

Furono
luoghi
il

come

tante Ninfe delle fonti


e nei di-

inspiratrici,

presso a cui venivano venerate,

versi

ebbero anche nomi

diversi,

finche
si

predif-

valse

culto tracobeotico delle nove

Muse, che

Beozia sulle altre parti della Grecia, e fu da ultimo generalmente adottato. La genealogia delle Muse non la stessa in tutti gli scrittori, ma i pi si accordano nell' ammettere che esse fossero le
fuse

dalla


figlie di

664

nella Piena, ap-

Giove

e di

Mnemosine, nate
nutrice
delle
la onesta,

pie
si

dell'Olimpo.

La

Muse

Eufeme (U
e

fortunata,
ai

la pia,

chiamavala com-

mendevole),

piedi

del

monte Elicona ergevasi

del poeta la costei statua accanto a quella Muse, certo che guardo al numero delle

Uno. Ri-

origine

avevano culto solo zia, ed erano Melate


tre

sul

monte Elicona nella Beoe

(meditazione,

quindi

cura,

esercizio,

industria,

diligenza),

Mneme

(memoria,

eccellenmenzione, da cui Mnemosine, memoria per quasi rammentatrice la madre delle Muse,

za,
di

ossia

tutto

alle sue
il

figlie)

Aede

(canto,
sia

carme,
il

fa-

ma). Dicesi che

macedone Piero

stato

pnmo

a introdurre

il

culto delle nove

Muse

dalla Tracia a

Tepsia, ai piedi del

pio e statue, e i una festa solenne alle


see, ogni cinque anni,

monte Elicona, dove avevano temTepsi celebravano sullo stesso monte

Muse, che si chiamava le Mu< con ogni sorta di giuochi pubbliParnaso era alle medesici e scenici. Anche 11 monte me sacro, con la fonte Castalia, presso a cui avevano cui vengoI diversi soprannomi con un tempio. la massiindicate le Muse dai poeti traggono per no dai luoghi che erano ma parte la loro derivazione- o mentre o da quelli in cui erano venerate,

a esse

sacri,

parecchi

esprimono la dolcezza dei loro canti. dlpEccone i principaH: Agamppidt, dalla fontana dalpocrene che portava il nome di Aganippe; Aoidi, Beozia; Camene o Dee le montagne d'Aonia nella
altri

stalidi,

Cadell'ameno canto, dal latino cantus e amanm; da da Castalia, fonte del Parnaso; Elkonidi,
Elicona,
lisso,

montagna

nella

Beozia;
Libeird'i,

lUssiadi.

da

II-

fiume
in

nell'Attica;

di

Libetra,

fon

tana

Magnesia; Meonidi, da Meonia; Olimpiadi

665

fa-

Olmpiche,

dal
alato

monte Olinqx); Pegasidl, dal

moso cavallo
ria
sia.

fece scaturire la

Pegaso, che d'un colpo di piede fonte d'Ippocrene; Pieridi, da PieTespiadi, dalla citt di

o anche da Piero;

Tep-

queste dodici denominazioni qualificative prin-

aggiungonsi altre diciasette, derivanti all'incirca dalle medesime circostzmze gi enunciate, e sono: Alate, Ardalidi, Citeriadi, lonzie sorelle. Ligie, Licipali
die,

Mnemosinidi,
Paieidi, Vergini,

Parnassidi,

Pamassie,

Partenie,

Partenidi,

Tepsie

Pimpleadi, Pimplee, Pimplie, per antonomasia, a denotare in


essere scevre e
i

qualche
Clio,
sica

modo che debbono

ogni bruttura.

monde

di

nomi delle muse sono


storia
;

seguenti:

Dea
la

della

poesia lirica;

gedia; Talia,

Dea

della

Euterpe, Dea della muMelpomene, Dea della tracommedia; Polinnia, Dea dei
allegorie;

canti religiosi e mitici della poesia erotica e


sicore,

e delle

Erato,

Dea
Dea

amorosa e della mimica; Ter-

Dea

dei cori danzanti e ccuitanti; Urania,

dell'astronomia;

Calliope,

Dea
dice

della
le

poesia

q>ica.

(Vedi questi nomi).


cos nonvnate,

Si

che

Muse

furono

e di questo numero, perch nove prorichieste

priet
alla

appunto sono

a chi desidera pervenire

qualche scienza: la prima, Clio, significa gloria, che per la gloria s'induce principalmente l'uomo a dar opcTd alla scienza: la seconda, Euterpe, vuol dire grazia di Dio, il cui
perfetta

cognizione

di

favore bisogna chi vuole perfettamente imparare:


terza.
la

la

Melpomene,

rappresenta
si

il

diletto,

poich

se

scienza non dilettasse, mal


la

affaticherebbe alcu-

no per acquistarla:
pacit,

quarta,

Talia,

significa

caesla

abbisognando a colui che vuol imparare sere capace, e intelligente di quello che legge:


quinta

666

esprime molta memoria, essendo Polinnia, necessarie per una delle cose principalmente questa dire mvenzione di sesta. Erato, vuol

imparare:

la

cose simili,

perch colui che impara ha bisogno

di

cose nuove simili: ragionamenti per trovare anch'egli giudizioso, perche 1 uola settima. Tersicore, significa

mo

dotto

deve

aver

buon giudizio
le

nel

scegliere

le

cose buone e

rigettare

cattive:

l'ottava,

Urania,

scegliere la par^e rappresenta la divinit; perch col di celeste e divino: la migliore si acquista il nome perfezione di scienza, ed nona, C-alliope, equivale a tutte le altre, ipoiche quan la superiore e il capo di brsogiK) di altrui l'uomo perfetto non ha pi

do

aiuto,

ma

egli

il

superiore di
fiori

tutti.

Le Muse

veni-

vano coronate
si

di

vari

e diverse frondi.

L,li

an-

scienze arti liberali e tutte le tichi per mostrare che le legate insieme, dipingevano sono come
le

Apollo, che le guidava do graziose danze in giro; e umano superiore che illustra 1 rappresenta quel lume ci perche stava in mezzo a loro; e intelletto, oppure diffonde ovunque la sua virt.

seguono, e Muse tenendosi per

mano

l'una con

altra,

moven-

Apollo -sacri alle Muse. Animali: Ape. Cigno. Ambi delle Mudelle lettere e Vegetali: Canna, emblema
se

quest albero confaLauro, perch ritenevasi che o perch gli antichi credevano cesse all'inspirazione, acquistasse la tacolta si che soltanto col suo sapore sempre versi conserva poetica, o piuttosto perch poeti verdice che i versi dei buoni de donde si bocca degli uomini. deggiano perpetuamente nella per essere quest alDiversi: Corona di palma; dal di difficile salila e bero dehzioso sempre verde, colori, con cui avevang diversi

frutto dolce.

Penne

di


cinto
il

667

la

capo; e ci o per ricordare

vittoria

delle

Muse

riportata nella sfida al canto voluta dalle figlie

di Piero, che furono cangiate in gazze, o per la stes-

sa vittoria

r^rtata

nel canto

con

le

Sirene.

Musica.
Animali: Cicala posata su un liuto. Dicesi che Greci innalzassero una statua a Eunomo citaredo, con la cetra, su cui posava una cicala, e ci p>erch egli,
sfidato
al
i

canto da Aristone

Meggino, fu vinto per


che
gli

esserglisi

spezzata una corda, la cui voce venne per

tosto
cetra.

supplita

da una
Diversi

cicala,
di

vol sopra la
in

Cigno.

questi uccelli

riva a

un

laghetto, o fiume, in atto di cantare, gareggiando fra


loro, e

la

loro

un puttino che dirige il tempo, rappresentante cantilena ed emblema di zefiro, che dolce-

fia

mente inspira e invoglia al canto, e col suo soffio gone fa tremulare le piume dei cigni. Ro^ignolo, simbolo di musica perfetta, per la sua voce melodiosa, e le variate e molteplici modulazioni di tono del suo
canto.

Vegetali:
di

Canna
fattasi

palustre,

allusione

alla

zampogna

canne

dal

Dio Pan.
Lrico

Diversi:

Lira. Liuto.

Zampogna. Vedi Apollo

Ane-

mico della musica.

Mut

o Maut.
Egiziana,
della

Dea
versale

che
o

rappresentava la madre
il

uni-

natura;

principio

passivo di tutto

l'universo.

Sul tempio della

Dea

vf era quest'iscrizio-

ne: Io sono ci che fu, ci che e ci che sar: niu-

no finora ha sollevato
che ho partorito
spressioni
creatrice.
il

il

velo che mi copre:

il

frutto

sole.

Sarebbe
quale
gli

difficile

trovare eDivinit
intende-

pi

grandi

per simboleggiare

la

L'animale col

Egiziani

vano
di

668

l'avvoltoio,

concretizzare questo principio

come
njile

quello che ha annessa l'idea


I

del sesso
egiziani

e della maternit.

monumenti
o
seduta
il

la

femmimoprin-

strano
cipio

sovente

ritta,

accanto

del

maschio
destra

Ammone. Talora ha
tau, e nella sinistra

volto o la testa

d'avvoltoio,

e spesso quella di femmina.


il

Tiene nella
scettro a

mano

un lungo

calice di loto, con le foglie aperte.

Muta- Vedi

Silenza.

Mutabilit. Palla. Ruota. L'una tabilit delk cose.

l'altra

simbolo della mu-

Mutante. Vedi

Castit.

Mutino. Vedi Nozze.

N.
N.
Consonante che
figlio,

in tutte

le

lingue indica l'idea di

di essere prodotto o generato, di frutto, di tutto

ci

che nuovo; non quindi da meravigliare che


scrittura

nella
la lo

geroglifica

venga rappresentata

sotto

forma
gener.

di

un

frutto ancora attaccato all'albero che

Nahum.
Settimo nella serie dei dodici profeti minori.
di Profeti.

Ve-

Naiadi.
Divinit

femminili che presiedevano


i

ai

fiumi,

alle'

fontane a

laghi.

Erano

loro che nutrivano le piante


e quindi

669

anche le bestie e l'uomo; perci erano ritegrande venerazione. Egle era la pi bella. Si lappresentano come giovani e leggiadre Ninfe, talnute
in

volta con un'urna in

mano o

ai

piedi.

Napee.

Nome
boschetti.

delle

Ninfe che presiedevano

ai

prati e

ai

Napoli.

Vedi Parlenope.
Era
in

Narciso.
Figliuolo del

fiume

Cefiso
e

di

Liriope.

di
le

bellezza
attrattive

straordinaria,

siccome
cos

riuniva

d'ambo
dalle

sessi,

fu

del pari

amato dai
e

giovani

fanciulle;

ma

egli

era

insensibile

pieno di tzmta vanit, che nessuno fK)t piacergli.


certo
altri,
si

Un

Aminia, che egli aveva quantunque lo amasse di


preguido
in
-gli

sprezzato
pi,

pi

degli

per disperazione

uccise,

Dei
di

di

vendicarlo.

Possa

egli

amare,
ch'egli

disse

atto

collera,

una

delle

donzelle

aveva pi delle

altre disdegnato,

e non posse-

dere giammai l'oggetto delle sue tenerezze! cosa poco tempo dopo
si

La

qual

verific.

Avendo un

giorno

veduta
na,
se

la

propria imagine nelle acque di una fontaal-

ne innamor talmente, che non potendosi

lontinare dallo

specchio d'acqua, n godere l'oggetdi

to dell'amor suo, poich inutilmente sforzavasi

af-

ferrare la propria imagine


le braccia, e cos egli

immergendo

nella

fontana

mor consunto dal dolore; e fu

cangiato
cesi

in

un

fiore

bianco e giallo detto narciso. Di-

che le Nciidi e le Driadi gli avevano preparato un rogo, e mentre erano in procinto di prendere il suo corpo, non trovarono che il fiore citato. La mania di


specchiarsi
sta

670

accompagn Narciso fino nel Tartaro, ove sempre guardandosi nelle acque dello Stige.

Narciso.
Fiore che era creduto grato
antichi
ai

morti, forse per la

infelice fine del giovinetto in esso cangiato; perci gli

ne

facevano
proprio

Vedi.

Fatuit Plutone

Amor

Corona

ghirlande

alle

Furie

infernali.

di latta e di narcisi

Vanit.

Narciso giunchigliaPianta a fiori odorosi gialli, la cui corona ha la forma di una coppa assai delicata. Vedi Desiderio
intenso.

Naso. Vedi

Sagacii.

Nasturzio acquatico. Erba perenne, che nasce ordinariamente


que pure, chiamata volgarmente
bilit.

nelle

ac-

crescione.

Vedi Sta-

Natura.
Divinit
melle,

rappresentata col corpo

carico

di

mam-

per mostrare che l'universo prende nutrimento


Egiziani, specialmente perch
tut-

si

dalla terra, ovvero dalla virt occulta della Natura.

Avvoltoio, presso

gli

voleva che questi uccelli fossero indistintamente

te

femmine, e che
gli

il

vento Euro facesse

le

veci

dei

maschi, nel

modo con

cui credevasi che Zefiro fecon-

dasse la terra e

alberi in primavera.

Natura umana.
me simbolo
presenta

Luna. Dicesi che per essere il sole stato preso codi una natura superiore, cos la luna rapquello
della

natura

umana; variando

essa

d'asp)tto giornalmente,
sioni

671

le

come variano

cose e

le

pas-

umane.
dall'arte.
dell'arte

Natura vinta

Argano, simbolo
opere
difficilissime,

nata dall'industria delle

l'uomo, la quale vince di gran lunga la natura e

compiute con poco sforzo.

Navale vittoria. Vedi Vittoria navale. Nave. Vedi Alberto {Sant') Anima

Francesco Saverio

(San)

Salvamento


{San)

Iside

Felicit

Niccolo

Vita

Vittoria navale.

Nave del Sole.


Gli Egiziani ponevano l'immagine del Sole
nave, che era portata
in

una
alle-

da un

coccodrillo,

quafe

goria della causa prima che governa l'universo.

Navigazione.
Nibbio in volo. Si vuole che l'uomo abbia impara^ da quest'uccello l'applicazione del timone alle navi; avendo osservato ch'esso dirige il volo con la coda inclinata ora da una parte ora da un'altra, moto

strando

cos

il

modo
quello

di

remigare

nell'aria,

che fu

poi adottato a

nell'acqua.

Necessit.
Divinit allegorica,
figlia
il

della

Fortuna.

Era adostes-

rata ovunque, e tale era


so

suo potere, che Giove

Nessuno, eccetto le sue sacerdotesse, poteva entrare nel suo tempio a Corinto.

era costretto a obbedire.

Era rappresentata

in

compagnia

di

sua madre; e

aveva lunghi cavicchi nelle mani, che erano di bronzo. Chiodo, attributo del Destino, e che Orazio pone nelle mani della Necessit. Martello e chiodi.

secondo Macrobio, perch le cose legate non possono sciogliersi per s stesse. Aggiungen-

Nodo,

do
sit.

672

lo tagli, si
il

al

nodo un

coltello

die

ha

il

simbolo

fortuna, della virt che supera la

fato e la neces-

Neera.
Ninfa amata dal Sole.
anche Nefru-Aium. Dio 'degli Egimni, chiamato solamente dai mosemplicemente Atuni, conosciuto o ha per emb ema la conumenti. Come semplice Atum porta sul capo il disco con rona; come Nefru-Atum E' comune la sua condue penne, o col fiore di loto. Questo Dio figura molto nesslone con la Dea Pecht. Alcuni considerano Afrequentemente negli obelischi. ponente, osDio del sole al tramonto, il tum come il Atum sono insieme, il servando che quando Phr e sinistro che sigmfica 1 ocasecondo sempre al lato Atum sembrerebbe essere un Dio ^sole dente. Perci dopo Phre. che segue immediatamente

Negligenza
Orologio capovolto.

NeQPOa

Uomo

della razza nera.

Vedi

Caltiveria.

Nelumbio.
Specie di ninfea,
sentato nei
il

rapprecui fiore vedesi spesso


geroghfici,

monumenti

si

dubita che

.1

a degli Egiziani ovvero nelumbio sia il loius sacro che i popoli dell India certo fava d'Egitto. Intanto che i Cinesi e i Giapponesi
e

non meno remota antichit dedicarono fin dalla pi bellezza, questa pianta d incomparabile
dell'Egitto,
fiori

a. loro

che

De. vede,

rappresentata coi suoi

rosei e

parponm o bianch

sulle

673
dalla

Cina.

carte

provenienti

Vedi

Iside

Osiride.

Nemesi. Dea che


me

veniva considerata

come
i

la personificazio-

ne della giusta ira degli Dei. EUsa viene ritenuta coinflessibilmente

severa verso

superbi e

gli

inso-

Secondo Esiodo, era figlia della Notte, e, secondo Pausania, madre d' Elena per mezzo di Giove, e Leda, la creduta madre d'Elena, non era stata che la nutrice. Rappresentasi con le ali, un timone accanpiedi, dandole talvolta un freno to e una ruota sotto in una mano e nell'altra un legno col quale misura,
lenti.
i

chiamato volgarmente braccio, per significare che gli uomini devono frenare la lingua e far tutto con misura. Dicesi che in memoria della battaglia di Maratona, Fidia scolpisse Nemesi, con in capo una corona di cervi ornata di piccole
destra
tro,

vittorie:

nella
scolpiti

mano
den-

aveva un vaso con alcuni Etiopi

e nella sinistra un ramo di melo, o, secondo alcuni, di frassbo. Pausania dice che le statue di Ne-

mesi non avevano


cessero

in

principio
i

le

ali,
i

come l'ebbero
primi che la fa-

poi presso gli Smirnei,

quali furono

alata a somiglianza di Cupido, p>erch credevano che essa avesse a che fare assai cogli innamorati, col punire quelli che andavano troppo alteri
e

superbi della loro bellezza.

Nemicizia.
Grigio scuro.

Nemico dannosissimo. Uomo che tiene nella mano


la

sinistra

una

lancia, con

punta che tocchi terra; e con


43

la

destra accostata

alla bocca, in atto di

sputarvi dentro:

segno di una

G. Ronchetti.

_
gli

674

fare anche oggigiorno vigorosa botta; ci che usano lavoro che risi accingono a un
artigiani

quando

chiede forza.

Nemico Nemico
tanta

dei

buoni costumi. Vedi Scostumato. della musica.


e
tigre
al

Tamburo

avversione

Credevasi che la tigre avesse suono del tamburo che veden-

talmente furiosa dolo impazzisse, diventando denti. cerarsi la carne coi

da

la-

Nemico

vincitore.
sinistro volto verso
il

iena si attribuiva una certa bisogna ricordare che alla soltanto nel lato destro di virt magica, risiedente trovandosi col lato sinistro volquest'animale; per cui
to
al

Iena col lato

cacciatore, l^ui

cacciatore,

perdeva

tale

virt,

mancandole

la

forza; e non potendo iena la spina dorsale d'un


tica

aver la girare, perch ritenevasi tasol pezzo rigido, senza

veniva presa.

Nemico
Iena

vinto.
col lato

destro volto verso il cacciatore; potendo usare della sua potentale posizione la iena, il diventava superiore al cacciatore, za (vedi sopra) egli si trova a e s i sensi, quale, ammaliato, perdeva veniva ucciso. cavallo cadeva, e cos vinto a
NfrfidiB
di

Ninfe marine,

figlie

Nereo

e di Doride.

Dicono

che erano cinquanta.

La

esse pi riguardevole tra di

Nettuno In origine le Neera Anfitrite. moglie di come belle Ninfe sedute su reidi erano rappresentate da' raffi girate come fanciulle delfini, ma poi vennero inferiore simile a quella parte capelli verdi e con la
di pesce.

Alle Nereidl era dedicato

il

corallo.


Nereo.
Dio marino pi

675

alcuni lo vo-

antico di Nettuno;

gliono figlio dell'Oceano e di Teti,

altri,

dell'Oceano

e della Terra, e aveva sposato la propria sorella


ride.
le

Do-

Questo Dio rappresentava

il

lato bello, piacevo-

e benefico del mare, e veniva

raffigurato

come un
tri-

vecchio pacifico e di dolce aspetto, pieno di giustizia


e moderazione, e per lo pi munito di scettro o di

dente.

Nero.
In molti luoghi della Bibbia questo colore sim-

bolo d'infelicit. Aristotile disse che

tutti

gli

Egiziani
furia e
i

parevano pazzi, perch ci vogliono alcuni che


di pazzia,

li

vide

vestiti

di

nero, e perdi

il

nero

sia

segno
i

furiosi

come affermano medici, pazzi sono presi e agitati da collera nera. Alle
perch,

tempeste, siccome apportatrici di tristezza e di moi^e,


si

sacrificavano agnelle nere.

Un

cane nero era


si

di pes-

simo augurio. Agli Dei infernali

sacrificavano vit-

time nere. Pitagora soleva dire che il nero apparteneva alla natura del male. Secondo Aristotile, non potendosi mutare, il nero anche simbolo della stabilit

Malvagit Pazzia
Nespolo-

come

dell'ostinazione.

Vedi Lutto

Morte

Stabilit

Notte Tenebre

Malincona
Ostinazione
Tristezza.

Pianta i cui frutti non maturano, se non esposti qualche tempo sulla pagha. Vedi Speranza perduta.

Nesso.
Centauro
celebre,
figlio

di

Issione

della

nube

formata da Giove sotto la forma di Giunone. Si offerse a Ercole per portare Deianira di l dal fiume


Eveno.

676

in

ma

appena

egli

ebbe presa

groppa

la bella

amore, Deianira per tragittarla, arse dal pi cocente riva, tent di farle violenza, a e giunto all'opposta una freccia intrivista del marito, il quale gli scocc fer. Il Centauro, sa dal fiele dell'idra di Lerna, e lo tunica nel sansentendosi morire, inzupp la propria e ne fece dono a Deianira, assicuche sgorgava

gue mezzo randola che quella tunica, o camicia, era un di Ercole e per infallibile per conservarsi l'affetto
s'innamorasse di richiamarlo al dovere, qualora l'eroe donna. Alcuni vogliono che Nesso avrebbe un'altra Deianira, diceninvece dato un po' del suo sangue a preparare un unguento allo scodo che le servirebbe a quello sopraddetto. Deianira vi prest fede, ma era
quell'infelice eroe. un potente veleno, che fece morire

po

Nestore.

Uno
telH

dei dodici

figli

di

Peleo e

di Glori.
gli

Rimasto

solo della sua famiglia,

dopo che

undici suoi fra-

furono

in

un

spos

Euridice

figlia

combattimento uccisi da Ercole, di Climene. Si acquist molta

fama

nell'assedio di Troia.

Apollo

lo fece vivere trei

Greci e cento anni, da cui venne che quando augurare a qualcuno una lunga e tini volevano
vita,
gli

La-

felice

desideravano

gli

anni di Nestore.
,

Nettare.
Deliziosa bevanda

degH Dei immortali;

Ebe
faceva

la
la
il

porgeva
apoteosi

alle di

divinit.

Quando
dicevasi

in

Roma

si

qualcuno,

ch'egli

gi

beveva

nettare nelle tazze degli Dei.

Nettuno.
Dio
del mare,
il

no o Saturno e di

Posidonc dei Greci, figlio di CroRea, e fratello di Giove e di Giuno

ne.

677

e Tritone era
il

Nettuno aveva per moglie Anfitrite,


figlio.

suo
la

Si vuole ch'egli producesse

cavallo nelil

contesa che ebbe con Minerva


di porre

(Atena) per

di-

ritto

nome

alla

citt

di

Atene; per
d'alcimi

il

qual
si

mito,

secondo

l'interpH-etazione
il

scrittori,

vuole intendere che


cia per mare.

cavallo fu importato nella Gre-

Nettuno ebbe molte amanti, e fu scacGli antichi raippresentavano que-

ciato

dal Cielo insieme ad Apollo per aver congiu-

rato contro Giove.


sto

Dio

re

dei

mari or tranquillo, quieto e pacifico,


tale

or

turbato,

poich

si

il

mare
da

in

diverse

condi-

zioni

atmosferiche.
il

Lo
mare

finse

che su un carro analtre divinit, co-

dasse spaziando

seguito

me

descrive Virgilio in questi versi:

Ai

superbi destrieri
i

il

carro

aggiunge
rrani

fren schiumosi pone, e dalle


briglia, e
il

Lascia lulla cader la

vola

Col nero carro sopra

mar

leggiero.

Stan salde l'onde; e sotto il grave peso L'acque sue il mar parimente estende.

Fuggon dall'ampio del Vengono in compagnia


Smisurate
Tritoni;

gli

oscuri lembi:

varie

sembianze.
antichi
i

balene,

corpi

Di Glauco,

Inoo, e Palemone, e
di Forco.
sinistra

presti

indi l'esercito

Seguitan poi da

man

Teti,

Melila, e la vergin Panopea, Nisce, Spio, Talia e Cimodoce.


Rap^resentavisi nudo,
radiata in testa,
no,
ritto
il

F>er

lo

pi
la

con

la

corona
in

tridente, o

anche

buccina
in

ma-

in

piedi su

una conchigha marina

forma


di

678

tirato

carro

tirato

cavalli

marini,

da quattro dclfm: oppure come lo descrive Stazio:


il

da

Varcando

mar Egeo Netian,


il

porto

Mena
Che
il

gli

affaticati suoi
collo,
il

destrieri.

capo,

petto e j'ugne prime

Man

di cavallo

che obbedisce al freno,

E
lesti

guizzanti pesci. son nel resto poi

Talvolta

le
tutti

un panno cefu anche posto intorno alcuiu gh colore del mare; e rappresenta il
gli

diedero

capelli
gli

celesti
altri

e neri;

altri

cme

Dei marini,

ritenuti

volevano mvece vecchi, che


la

TsLo

bianchi,

per

simboleggiare

schium^^^
di

Z:

luna antiche: mare In certe medaglie vede NeUuno rappre si e l'altra di Adriano, con un P^^^ tentato nudo in piedi, ^^^J/^^^P^f.^ una ster nella mano destra dall'omero sinistro, e tiene a i tr den sinistra con a za di tre corregge, e antica, Mettuno e E in un'altra medaglia pure con la mano site e dritto in piedi,

Vespa

-"f

affigurato

nudo
e
la

nistra

alzata

delfino

con
di

una prora

u^Cde^Ute

P^[Xtp"a poggiando un piede sopra Nettuno nudo, nave. Marziale descrive una l'acua ^el mare, con
destra,

appoggiata
e

al

.^^ j.-^^'^

come

corona bianca

in capo,

spuma che rappresenta la


mare^ Delfi'

"Ximah:
e;ano uio

del Cavallo, sacro al Dio abitatori del mapi degh altri no cTo a Nettuno statue ne metIgino, a tutte le sue "e e che secondo pe-^ sotto un piede; ^oo
in

mano

delfino era ritenuto U^n*. delle fiere e l'aqu la


1

iV%^",-"""VTande degh ucceli. U anctie


delfini

per
.c

l^NtL

Incaric'!

per combinare

,1

6?^

matrimonio con Anfritrite. Tonno, dedicato al Dio del mare. Toro, che col suo muggito rammenta il Vegetali: Pino, sia per il suo rumore dei flutti.

cupo somigliante talvolta a quello del mare, o pi probabilmente per l'utilit sua nella Diversi: Buccina. Tricostruzione delle navi. dente, emblema e insegna della regale dignit, e che
colore verde

dicesi

simboleggiare

tre

golfi

del

Mediterraneo,

quali vengono dall'Oceano; oppure le tre nature del-

l'acqua, f>erch quelle delle fontane e dei fiumi sono


dolci,
le

marine sono
al

salate,

e quelle dei

laghi

ne

amare ne grate
dicono che
scettro,
il

gusto.

Altri,

come

il

Boccaccio,

tridente

fu

dato a Nettuno invece di

quale simbolo della triplice propriet dell'acnavigabile e buona

qua,

cio corrente,

da

bere.

Neve.
Si vuole che S.
la neve.

Patrizio scaldcisse un
d'Assisi
{San).

forno con

Vedi Francesco

Nibbio. Vedi Avarizia cit Rapina Ricco.

Navigazione

Rapa-

N fecola (San).
Vescovo
di

Mira
in

in Licia.

Ancora,

per essere

protettore dei marinai. Borsa. Raccontasi che

un nobile

signore caduto
bili

estrema miseria con tre figlie nue dotate dalla natura di ogni avvenenza, non sail

pendo

padre

in

qual maniera far fronte alle urfamiglia, trovavasi in procinto di

genti necessit della

prostituire le figlie per vivere a spese dei loro peccati.

Informato

Niccola

della

diabolica

risoluzione,

compatendo

l'avverso' caso riemp di

borsa, e di notte

da una

finestra la

monete d'oro una gett nella came-

ra di quel genitore disperato; cos fece pi volte,

modo
ro

680

^
vergogna, ebbefu tolta

che

le tre

figlie

salvate dalla

una dote

sufficente per maritarsi convenientemente.


gli

Mitra, datagli da un angelo e che

dopo

aver schiaffeggiato Ario al Concilio di Nicea.


ve,

Na-

Santo protettore dei marinai, che l'invocano ancora oggigiorno nelle tempeste. Pane, che si moltiplic nelle di lui mani, per darlo agli affamati durante una carestia. Sciabola, quale difensoper essere
il

re

e protettore della

Russia.

Ni eh e.

Nome
la

che

Greci davzino alla Vittoria, ed era

personificazione del potere irresistibile e vittorioso

di

Giove.

Nido d'alcione. Vedi Tranquillit. Nido di piccione. Vedi Anna (San/'). Nido di rondine. Vedi Patrimonio ereditario
Popolo che invoca
aiuto.

Nigella di

Damascochiamata volgarmente daVedi Vincoli d'amore.


seduto
sopra

Pianta di bell'aspetto,

migella, capelli di Venere, ecc.

Nilo.

Fiume,
coccodrillo
fanciulli la

che
o

era

rappresentato

un

un

ippopotamo,
scherzando,

circondato

da

sedici

lietamente

che

rappresentavano
all'imma-

massima altezza raggiunta dalle sue acque, che


sedici
cubiti.

raggiunse

contrariamente

gine degli altri fiumi, quella del Nilo era scolpita in

marmo

nero,

per indicare che


l'Etiopa,

il

suo corso verso

il

mare passa per


gricoltura

abitata

da mori. Vedi A-

Serapide.

Nimbo.
Presso gh antichi era quel leggero vapore a
fioc-

chi,

661

loro Dei quando i un luminoso velo, irche emanava da essi.

di

cui

poeti circondaroDO
terra,

apparivano sulla
radiato

simile a

da

celeste

splendore,
significa
le

Come ornamento
tessuta

con oro, di cui


gli

pregnamente una fascetta donne ornavano la fronte.

Ma
ma
santi

presso

ecclesiastici

mmbo
di

equivale

diade-

che in vario
canonizzati,

modo
a

suol

contornare la testa dei


raggi
splendenti,

guisa
simile.

o di

cerchio
antichi,

luminoso o
i

Tale uso pervenne dagli


la

quali

coprivano con un disco circolare di


orizzontalmente,
testa

metallo,
statua
rie

collocato

di

una
in-

all'ciria

aperta, per proteggerla dalle

intempe-

e dallo sterco degli uccelli:


utilit,

oggetto di una

contrastabile
essere

ma malamente

appropriato

per

adottato

come ommiento, per un Dio o per


si

un santo, quaindo

consideri le idee che associavano


si

con
ci

esso.

In alcune pitture antiche

vede sopra
che
si

la

testa di

qualche figura un diadema quadrangolare; e


essere

significava

ancora
certi

vivo
Il

colui

veniva

rappresentato in detta pittura.

nimbo
s.

trova an-

che perfino attribuito a


il

animali simbolici,
Giovinni.

come
Di-

leone di S.

Marco

e l'aquila di
il

ventato d'un uso generale,


dificazioni,
in

nimbo sub diverse mo-

rapporto con la dignit dei personaggi.

nimbo triangolare ordinariamente riservato la Dio Padre; il nimbo crocifero a Ges Cristo; il
.Cos,
il

inmto dorato e
Idi

l'attributo
sia

sia

di

persone divine,
e
dei
samti

sia

Maria Vergine,
ordine.

degli
si

angeli
il

di
di

Iprimo
I

Talvolta,
lo

vede

monogramma

Cristo

anche

stesso

nome

del

lell'interno del

nimbo. Vedi Angelo

rlemide Efesiaca

Dio Ges

santo

Apostoli

Cristo

Giuda

inscritto

hcarote
tenza

682

Maria
Profeti
di

Vergine

Pietro

(San)

Pofenuninili

Sovranit.

'Wome
inferiori,

una

classe

numerosa di deit
nell

graziose fanciuUe che rano immaginate come belle e ameni boschetti, alle tonti dicevansi abitare nei pi foreste montane, nelle idei ruscelli, nelle ombrose luoghi pi belli dove la nasole deserte, in genere nei Quivi passavano deliziosamentura pi rigogliosa. e a tessere, oppure mtrecte, o attendendo a filare o tuffando le ciando liete danze con suoni e canti, dei nelle fresche e limpide acque loro tenere membra il regno della nasolitari laghetti o torrenti. Secondo pensava esercitassero il loro dominio, le
1" NinNinfe erano distinte nelle seguenti categorie: anche le Nindelle acque; le quali rappresentavano fe Mediterraneo; ma cofe dell'Oceano e quelle del dell'acqua munemente si intendevano solo le Ninfe Ninfe dei monOceanne. dolce: Naiadi, Nereidi, anche grotte; dette Oreadi, ma chiamate

e assistessero alle

quantunque avessero il adunanze degli Dei

tolo di olimpiche,

Olimpo,

ta-

tura in cui

si

ti

delle

che abitavano: con nomi derivati dai monti particolari


Citeronie,

dei

mentare
beri,

Peliadi. 3 Ninfe delle foreste sgocredevasi apparissero alle volte per boschi; Napee. 4" Ninfe degli alviaggiatori:

Idee,

credevasi

morissero

insieme

cogli

alberi,

ove

abitavano, e coi quaH nascevano: di, Epimelidi, Meliadi.

Amadriadi o Dria-

Ninfea bianca.

x,
fiori

Rammarico.
Ninfea
loto.

Pianta acquatica dai

bianchi.

Vedi Deiamra

,.

,^

Vedi Loto.


Nino.
Imperatore degli
casse agli idoli.

683

Fu
il

Assiri.

primo che

sacrifi-

Niobe.
Figlia di

Tantalo

re della
sei

Frigia,

la

quale spos

maschi e sei ferrmiine secondo alcuni, secondo altri dieci per sesso. Per aver avuto una prole cos numerosa. Niobe divenne talmente orgogliosa, che dicesi insultaisse Latona, madre di Apollo e di Diana, e volesse impedire alle donne di farle offerte, pretendendo di essere pi degna di culto e di sacrifizi di Latona, la quale non
Anfione, da cui ebbe
era stata

madre che

di
i

due
suoi

figli.

Sdegnata

la

Dea

di tanto ardire, incit


nire

figli

a vendicarla e a j>u-

l'arroganza di
le

Niobe.

Apwllo e Diana esauditutti


i

rono

preghiere della loro madre, e


sotto le frecce di

figli

di

Niobe caddero
sotto quelle di

Apollo, e

le

figlie

Diana.

La

sola delle figlie di

Niobe

moglie di Peleo re di Pilo. La terribile vendetta di Latona accor talmente Niobe, che gli Dei n'ebbero piet e la ceunbiarono in sasso trasportandola sul monte Sipilo in Frigia, dove ancora non cessa di versare lagrime.
Clori,

che fu risparmiata fu

Nisa.
Nutrice di Bacco.

Niso.

Re
egli

po, dal quale dipendeva

Megara. Nacque con un capello d'oro in cail destino di Megara, dove doveva regnare fintanto che lo conservasse. Scilla
di

figlia, che amava Minosse, estirp tale capello al padre mentre dormiva e lo diede a Minosse, che s'impadron di Megara. Niso correndo dietro a Scilla per

sua

ucciderla,

fu

cangiato in

sparviero

ed essa

in

allo-

dola; mentre
in
altri

684

in

vogliono che Niso fosse cangiato


e Scilla

aquila

marina,

uccello marino

detto

cris.

Nisroch.

Nome
sentata

di

una
la

divinit
testa
tipi

assira

che
si

si

trova rappre-

con

d'aquila
sacri,

o d'avoltoio.
che
rinviene

Egli
sui

uno dei principali antichi monumenti


sali

pi

dell'Assiria.

Non

solo in colos-

proporzioni sulle mura,


e
delle
fra

te

stanze,
i

ma

o a custodia delle poranche costantemente rappregli

sentato

gruippi

sopra

abiti
si

ricamati.

Cos,

quando questo Dio


in

introdotto,

vede generalmente
il

lotta
il

con

altri

favolosi animali, quali sono

leone

toro a testa

umana; e

in

queste contese Nisroch


queste va-

appare sempre vincitore. E' probabile che rie forme rappresentino diversi attributi di simo Dio: e che la vittoria dell'inunagine aquila sopra quella a testa di leone o di
ramente
fisica.

un medea testa di
toro possa

indicare la sovranit dell'intelletto sopra la forza pu-

Nitaggine jalappa. Vedi Bella


Nitteo.

di notte.

Re

di

Tebe

e padre di Antiope.

Nittimene.
Fanciulla di Tessaglia. Dicono che per aver troppo cimato suo padre fu cangiata in gufo. Alcuni credono che sia un soprannome di Mirra.

Nobilt.
Anello,
anelli d'oro
le aste,
le
i

presso

i Romani, come segno di onore


1

quali

ritenevano

gli

e di acquisto,
ecc.

come

bandiere,

le

corone

civiclie,

Cappello,

presso

Greci. Si vuole che Ulisse fosse sempre rap-


presentato col
bile

685

per essere stato no-

capalo

in testa,

tanto per parte del padre quanto della madre.

Castello
asta.

sopra un monte.

In

ima medaglia

di

Corona. Giallo. Lancia o Geta si vede sul rovescio

una donna in piedi con un'asta nella destra, e nella con l'iscrizione NOsinistra una piccola Vittoria, BILTAS. S. G. A. Lunette. Presso gli Arcadi fu segno di nobilt portare ai calzari una specie di fibquali furono p>erbia in forma di coma della luna,
i

ci

chiamati

Prosileni,
i

poich dicesi che pretendesse-

ro essere stati

primi che abbiano veduto nciscere la

luna

dopo

il

diluvio.

.Anche

le

nobili
au

famighe Ro-

mane usavano
Cicala,
in

jxtrtare le lunette

calzari.

Nobilt della stirpe.


testa
gli

presso gli Ateniesi, che usavano portare per ornamento ima cicala d'oro per distinabitanti

guere
dai

del

servi.

ci,

paese dai forestieri, e secondo alcuni, perch le

liberi

cicale

pi degli altri animali

quero e
citt pi

ivi

rimamgono sul luogo dove nacvivono e muoiono, senza emigrare. E ogni


gli

nobile era ritenuta quella in cui


celebri

abitanti
la

ebbero
patria.

antenati

illustri

che onorarono

Nobilt senza potest.

Uomo

senza

testa.

Nobilt senza ricchezza.


Ginestra. Allusione forse all'uso cui viene general-

mente adoperata, cio a farne scope.

Nocciolo di pesca. Vedi Affanni. Noce. Vedi Nocumento Nozze.

Nocumento.
Noce, presa
forse

come radice

del

verbo nuoce-


re;
di
sto.

686

lungo tempo all'ombra pu anche riuscire funeEgiziani


era

oppure perch
Porco,

restando
e

quest'albero nocivo,

che presso

gli

simbolo

di

persona dannosa e nociva,

ritenendolo

come animale
il

molto vizioso; e credendo che chi avesse bevuto latte di porca prendesse la lebbra e la rogna.

Nodi.
Liana.
circonda.

Pianta che

si

annoda a

tutto

ci

che

la

Nodo. Vedi

Necessit.

Nodo d'Ercole. Vedi Nozze. Nodo Gordiano. Vedi Gordiano


No.
Il

nodo.

suo

nome

primo patriarca della seconda et del mondo. Il significa riposo. Animali: Colonba,

che gli port il ramo d'olivo. Corvo, il quale, mandato da No, usciva dall'arca e vi rientrava continuamente, finche le acque asciugarono sulla terra, Vegetali: Vite. Si vuole che No fosse stato il pri-

mo

a piantare e coltivare la

che a ubriacarsi.

vite,

fare

il

vino e angli

Diversi:
lo

Arca, che Dio

co-

mand

di

costruire e che

salv dal diluvio.

Ar-

cobaleno, simbolo dell'allenza del cielo con la terra.

Nome- Vedi
Nonio.

Splendore del nome.


Nettuno.

Uno

dei cavalli di

Nome.
Cos chiamavansi
ca.
la
Il

le

Parche della mitologia nordi-

destino era considerato


degli

come indipendente

dal-

secondo che aveva deciso erano le Nome che attaccavano il filo della vita a ciascun uomo. Le Nome erano tre vergini chiamate
volont
Asi,
e


Orda
(il

687

passato).

(l'avvenire).

Esse
il

rOurdar
sil,

sotto

Verdanti (il presente) e Sckalda stavano sedute alla sorgente delgrande albero del mondo, Igdra-

governavano di l il mondo, secondo leggi immutabili, decidendo della sorte degli Dei e degli uo
e
mini.

degli

Oltre queste tre Nome principali della specie Dei, ve n'erano altre provenienti dagli Elfi e

influenza

dai Nani, e divise in buone e cattive, secondo la loro sugli uomini. Le Nome sono spesso comprese anche sotto
il

nome

di IValkirie.

dicanti l'awaiire e cognite nelle arti

Le donne premagiche e negli


di

incantesimi ricevevano anche


gli

il

nome

nome

presso

Scandinavi.

Norta.

Dea
tributo

della sorte presso gli Etruschi.

Aveva per

at-

un chiodo.
scrivere.

Notizia.

Penna d'oca da

Noto. Vedi Venti Notte.


la

secondo altri, del Cielo e delTerra, e moglie di rebo. Gli antichi la rappresentavano con grzmdi ali alle spalle, talvolta di pipiFiglia del Caos, o,

strello,

spiegate

in

atto

di

volare,
le

con una veste


ti-

nera sparsa di
rato

stelle.

Alcuni

diedero un carro

da due cavalli neri, altri un carro tirato da due galli, o da due passeri neri. I poeti finsero il carro della Notte a quattro ruote, le quali, secondo Boccaccio,
in

simboleggiavano
i

le

quattro parti della


i

notte,

cui la dividevano

soldati e

naviganti. Ovidio

alla

Notte una corona di papaveri, e l'accompagna


funesti.

da sogni
Morte,
la

Come

nutrice

del

Notte veniva personificata

Sonno e della in una donna

688

che porta due fanciulli addormentati: uno, sul braccio sinistro, era bianco (sonno); l'altro, sul braccio destro, era nero (morte), e aveva i piedi storti. Animali: Callo, che le si sacrificava. Gufo, uccello amante della tenebre. Pavone con la coda spiegata, emblema del cielo stellato. Pecora nera, che presso i Greci e i Romani s'immolava alla Notte. Vegetali: Bella di notte, pianta che non apre i fiori

che di notte. Diversi: Luna, come emblema, perch brilla soltanto di notte. Nero, colore del suo
vestito.

Nove. Vedi Mani Novella giovinezza.


Ceroide siliquastro.
quest'albero
foglie.
si

di

Numeri

simbolici.

Al

principio
fiori,

copre

della primavera prima di spuntare le

Novembre.
Mese
a cui presiedeva Diana.
Il

medio evo

lo rap-

presentava con un

uomo che

raccoglie legna morta e

portando un fardello in spalla. Vasari lo raffigur in un bifolco barbuto che ara, mal vestito e mal calzato, con un cappellaccio in capo incotto dal sole.

Vedi Zodiaco.

Nozze.
Celebrazione
deriva
dal
del
latino

matrimonio; denominazione che nubere (velare, coprire), perch


le

nello sposarsi era


velo.

uso antico di coprire

spose col
In gior-

Presso

gli

antichi

Romani non

ogni giorno era

ritenuto adatto alla celebrazione delle nozze.


ni
feriali

non celebravano matrimoni

principalmen-

te

nelle

con vergini era cosa scellerata il far violenza, e nozze si supponeva, per cos dire, venisse fatta violenza alle vergini. Osservavano pure di non cele-


brare
li
i

689

nozze nel giorno antecedente a uno di quelper decreto dei pontefici erano giudicati at, cio infausti. Nel giorno in cui la sposa doveva essere condotta alla casa del marito, dopo consultato auspici, essa veniva ornata con trecce e petgli
le

quali

tinata
stata

con
infissa

la
nel

drappella

(ferro

ritorto)

di

un'asta

corpo di un gladiatore ucciso.

Le

si

metteva una tunica chiaunata recia e una cintura di

una corona le cingeva le tempie, e capo era coperto con un velo giallo fiammmte chiamato flammeo. La sposa, ornata in tal modo, portando sotto il mantello una coroncina di fiori, verbene ed erbe raccolte da lei, e tenendo una rocca col pennacchio e un fuso col filo, era condotta verso sera nella casa del marito da giovani vestiti di pretesta: di questi uno p)ortava davanti una fiaccola di biancospino, due tenevano per le mani la sposa, e un giovcine impubere in un vaso aperto portava gli ulana di pecora
il
;

tensili
ficio.

domestici che servivano


Il

p>er

il

di

lei

uso e uf-

chiamato Camillo, e il vaso dicevasi cumero o cumera, o anche Camillo, a cagione del giovcuie ingenuo che lo portava. Giimta la sposa
giovane
era

davanti
porta
del suo

alla

porta
di

della

cisa

del

marito,

la

qual

era

ornata

fronde;

essa

veniva

interrogata

nome; al che rispondeva chiaunarsi Caja, e formula solenne era questa: Ove tu sei Cajo, io sono Caja; indi ornava la porta con la benda di
la

lana e l'ungeva con olio e con grasso lupino o porcino.

Finita questa unzione che veniva fatta per algli

lontcuiare

incantesimi,

la

sposa entrava

in

casa:

doveva badare attentamente che i piedi non toccassero la soglia; perci o la passava d'un salto, o veniva pcwtata da due compagne. Varrone dice che
44

ma

Q. Ronchetti.

_
tale

6%

""" costume osservavasi affinch mentre da un sacrilegio, toccando, mincia^ cosa consacrata a
perdere
(la

""
va^

la

verginit,

una

V^U

sogUa),

castissima

dei

num..

Plutarco dice che


delle

ratto co srfaceVa o in memoria del e che la sposa vobntar,amen pure "perch non paresse Dopo e verg,n,.a. dove doveva perdere la avi, era venivano consegnate le eh

Sabme, op-

^ra^
tea

irata la sposa, le

o una pelle con la lana; acqua e il hioco per moglie, mediante 1 la riceveva le alla sposa incontro Lo sposo intatti, venendo o acqua atmta da > fancujk un'urna

lZ

^-o

s'opra

Ua^in

felicissimi, da una fanciulla d'albero tizzone di legno in un aspergeva la sposa, si qua

fuoco
felice

dal

focolare

Con qutac^

cinque tede g.ugah (ha'' consorte; ardevano manto dava alta Il selvatico una specie di pino chi cena. In questa cena Tglife al corteg^o una i(leggi che suntuarie
.

f "^^ j.-f. ^7,

^ *

leggi mala cpd<c gmiaUe. le iese di banchetti, rvano le

di cene, d'ornamentr)

-ggiore che n spesa alqi^nto ;:12vano IhalatDurante la cena si gridava li altri conviti. imene. Livio racconcucir i Greci gridavasi nuziale perche TJTthalossio divenne acclamazione venendo rapiratto delle Sabine, srtlo Romolo nel anciuUa Talassio

Ta

Til
che

squadra

di

certo

tutte

le

tnlXano
af

altre superava cui fosse destinata,


in

bellezza, a quelli che


i

rapiton

gridavano: che non fosse violata, sposo Intervenivano le dbie; lo tela deposte le Preteste, ragazzi, ed essi,
sposi

a Talassio.

Alla

^rgeva noe facev-oa^

^eni

discorsi

e,

-'--

chiamali /esccnnm.,

cosi detti

^,'! >d"lla ve o perone ;::

citt di

691

al-

Fescennia, o perch credevasi valevoli ad


il

lontanare
rito
si

fascino.

Frattanto nella camera del mail

apparecchiava

letto

gemale, come se
ossia
il

si

di-

cesse genitalis, dal


le,

generare
genio

figli,

letto

nuzia-

e invocavasi
nella

il

del

marito.

La
di

sposa

era

condotta
la

camera preceduta
l'un
l'altro

da una

fiaccola,

quale

solevano

togliersi

mano

gli

euiuci dei

due

coniugi.

Poi

la sposa veniva dalle pro-

nube collocata nel letto nuziale; queste dovevano essere donne di provata castit, le quali non avessero preso marito pi di ima volta, affinch fossero d'augurio della perpetuit del matrimonio. Finalmente il
marito scioglieva alla sposa la cintura verginale,
scia

fa-

chio

stretto

sulla camicia
felici

col

nodo d'Ercole,
figli,

come augurio

di essere

nel l'aver

come

fu

Ercole, che ne lasci settanta.

nel

sciogliere

tale

nodo, invocava in suo aiuto la Dea Verginense, la quale aveva la cura di far sciogliere felicemente la
cintura verginale,
p>ortata

dalle

giovami tutto

il

tem-

po della
Nella
ti

loro verginit,
si

carniera nuziale

appaia che fossero maritate. portavamo i simulacri di molaiuto la

Dei,

affinch col

loro

sposa potesse

feli-

cemente congiungersi col marito.


presieduti

E
il

da Venere e
e
in

Priapx,

Dei eramo quale aveva im inquesti

carico speciale,

quella circostanza

veniva chia-

mato Mutino, a cui era nella stamza dedicato vin ako sedile al quade si ascendeva per gradini ornati d'avorio: su questo sedeva la novella sposa per un momento, affinch paresse che il Dio ne avesse prima delibata la pudicizia. Gli altri Dei erano Giugatino, che era incaricato del congiungimento; Subigo, E^o
della sottomissione;

Prema

(da premere)

la

Dea

Partunda, che non lasciava punto temere del parto,

^ _
veni.. che avesse da
Il

692

dopo

Bon,o

df

l-o^'^
di

--r
Sril
n

a esercudrc minciava a"es:re

."i S i:
i^

fa^i-

*;^4t'"cu:t
p, j^tTce del

c^nsacrMo

matnmonb.

a Giunone, quale auguno; simbolo di buon

canto de, cuculo

anco,

o^^^^ Z.an^t.
da,

XVr ^i'aXrv^rno - .. tt j: f?^


delle nozze

ritenendo

puro dall'impuro, e
conservarsi
tutto

"

J.''"^^
'

'

,f

^a

doveva

pudica, pura _ che potesse macchiare ^ -^^^^^ /^^^^ j^. spino b^^^<^,; monio. Fiaccola di Pf^f^^.rio della augurio u ,11o U rui luce T tenevasi quale buon matrimomo po^^^^ ^al ci: si aspettava
ci

^Lirj

etdTlite,

non perch numero di.pan.

p^

rLrpl"runUa:rc,n,uefii.eno

pi;

693

gli

e infine perch cinque erano principalmente

Dei invocati dagli sposi: Giove, Giunone, Venere, Suadela e Diana o Lucina. Flammeo, quale augurio che il matrimonio non venisse mai sciolto; e ci perch, presso i Romani, le mogli dei sacerdoti portavano qucisi sempwe un simile velo, non essendo loro
concesso, cernie agli
altri,

di divorziare in nessun

mo-

do. Noci, sparse per terra, e ci, secondo alcuni, per

rumore che quello prodotto dalie strepito dei fanciulli che le raccogHevano, se la sposa avesse gridato e dolevaisi mentre le si scioglieva il cinto verginale; secondo altri, perch la noce, avendo due involucri, il mallo e il guscio, ha una certa scwniglianza con l'involucro del
sentirsi

non

altro

noci cadendo,

lo

feto.

Rocca

e fuso,

che venivcino
il

offerti

alla novella

sposa, per rammentarle che se


fu piacevole e festoso,
il

giorno del matrimonio

giorno

dopo doveva

ripren-

dere
essere
gli

le

terpreti

faccende domestiche. Trenta, secondo gli indell'Evangelo di S. Matteo; ci che dicesi


dissimile
Jil

poco

significato del trentadue presso

Egiziani,

con

cui

figuravano

il

congiungimento

dei
il

intervenendovi doppio piacere; perch sedici simbolo di diletto. Vedi Imene Malr'isessi,

due

monio.

Nube.
Nufar.

Vedi Nuvola.
acquatica

Pianta

appartenente

alle

ninfee.

Vedi

Freddezza.

Numeri
I

simbolici, mistici, cabalistici. Correva un proverbio tra gli antichi che diceva: numeri governare il mondo. Tra Cinesi. Hiu-chin.
i

dice:

Al primo cominciare

la

ragione esisteva nelil

l'unit:

dessa che fece e divise

cielo e la terra.

694

prima di le cose. Assai convert e perfezion tutte volgare. Lx)a-tse. dell era ki, cio cinque secoli prima
aveva detto
tutte
le

La

ce due, due producono

produragione produce uno. uno prodotto tre. e tre hanno


Lao-tse.

Confucio, contemporaneoa specialmente dei primi dieci, parlando dei numeri, ma perfetti, dispari sono celesti e afferma che i numeri che i nue nota cinque pari, terrestri e imperfetti; i sommati. ZX e i nucelesti fanno, insiieme meri diano le due addizioni 5^ meri terrestri. 30; e come quel medesimo delle che il numero 55 aggiungendo

cose.

vefghe cai mezzo delle tutta la loro virt d a^ parfando degU spiriti, dice che nato indai numeri. Pitagora, zorre provenga solo spacciava questa dotConfucio, torno ai tempi di
trina:

quah

si

deducono

le sorti^

altro

che numeri;

ogni cosa; le cose, non Il riamer principio di 'n/im<o circoscritto, e

o
i

paru ^ umta, origine di la monade o l'infinito e imperfetto; passiva, motidiade, imperfetta e utti i numeri; la

inrcoscritto,

o fir^ito il fondamento dei numeri e

delle cose,

numeri dispari

secare

il

finito

e perfetto,

e a un tempo di separavo e ragione d'incremento, costituita dalla monade zione o divisione; la triade,
e dalla diade, nascere

da queste due,

e partecipare

perfe la tetrade, numero della natura di entrambe; somma dei primi quattetracUde, tissimo; la decade o mus.cah tutte le proporzioni trT numeri, abbracciare

TarZtiche,
o
.
/
.

e perci

disegnare
1

.1

sistema del
*-

mon-

Numero del principio e dell unita. della materia. 2 Numero dell'unione e trmum Numero della perfezione: Omne 3
pcrfectum.
Il

...

11.

est

numero

tre

sopra ogni altro

il

pm

so-


lenne.

695
la

che s'incontra nel avevano una tridall'intelletto

E'
di

memorabile

triade

culto
nit

pi nazioni.

Gli Egiziani

compcsta

dall'intelletto

primitivo,

creatore, e dall'anima del mondo, spirito vivificatore (Mercurio o Ermete. Trismedell'universo intero.
gisto).

Un'altra triade divina (la Trimurti) veneravano gli Indiani, costituita dai tre Dei Visn, Siva e Brahma. Tre lettere rappresentavano questa triade,
e sono

AVM,
al

chiamate
le

il

sacro monosillabo, che


di

gli

adoratori,
rire

secondo
santa

leggi

Manu, devono
tre

profe-

sempre

principio e alla fine dello studio della


(i

scrittura

Vedas),

con

soppressioni

di

fiato, ciascuna della durata di cinque vocali brevi, e stando seduti, rivolti a oriente. I pitagorici noveravcuio tre sorta di intelligenza, subordinate alla di-

vinit,

cio,

gli

Dei,
nel

Demoni

e gli Eroi.

Nel vecsi

chio Testamento,

quarto libro di

Mos

trova

un olocausto di tre animaili, un giovenco, un montone e un agnello d'un anno, offerti ^in onore del Tabernacolo;
e ima purificazione prescritta il terzo giorno a chi abbia toccato un cadavere. L'islunismo distingue tre gradi di digiuno, e crede che la risurrezione sar preceduta da tre squilli di tromba. I Greci ebbero tre Grazie, tre Furie, tre Parche, tre Gorgoni. Ecate triforme, Gerione e Cerbero hanno ire teste, la folgore trisulca. La mensa d'oro di Apollo in Delfo era sostenuta da un serpente di bronzo a ire capi. Gli Etruschi avevano vasi a tre anse e le lucerne a ire becchi. I Romzmi divisero il popolo in trib, avevano il triclinio, composero che trionfi,
i

probabilmente significa
onore degli
I

tre

scudi.

Vi era
alle

la

triga

o
in

carro a tre cavalli, che dicesi essere stata costrutta in

Dei

infernali,

alludendo

tre

et

696

Infine
gli ire

cui l'uomo rapito alla vita.

sono
e

le

perle

sone della S. S. Trinit, Virt teologali.


4.

tre

arcangeli,

ire

Numero
i
i

terrestre.

Quattro

sono

gli

elementi;

quattro
gioni e

fiimii

del paradiso terrestre; quattro le sta-

venti,

quattro sono

Dottori e quattro

gli

Evangelisti.
5.
s,

Nxmiero Giudaico. Cinque sono


cui
legge,
nel
altretteindo
in

libri

di

Mo-

la

caso di usurpazione ai poveri,


fosse
restituito,

comandava che

aggiun-

gendovi cinque parti savie e cinque quelle


6.
7.

pi;

cinque sono

le

Vergini

stolte.

Numero che simboleggia le sei et dell'uomo. Dopo il tre, il sette il numero che figura magnell'antica

giormente

simbolica.

Sette

sono

giorni

mondo, compreso il sabato, o d di riposo. Al tempo del diluvio, sette paia, maschio e femmina, di ogni specie d'cuiimali mondi popolano l'arca redentrice; incapo a sette d, dopo il precetto di lehova a No, si sprigioneranno le cateratte del cielo; sette giorni as}>etta No a mamdare fuori dell'arca la colomba la secouda volta, e altri sette la terza;
della creazione del
nel

ventisettesimo

giorno

del

tutta asciutta.
se

Faraone sogna
sette

secondo mese, la terra di sette vacche grasdi

sette

magre, di
e

spighe piene e sette vuote;

sono,

secondo

l'interpretazione
sette

Giuseppe,
Sette
i

sette luci-

anni d'abbondanza
gnoli
la

di

carestia.

che

ardono

sul

candelabro

del

Tabernacolo,

cui

festa

solenne celebrata al settimo mese, per

sette giorni continui. Sette volte


te,

nella

mitologia
la

pecca il savio. Il setGreca, numero consacrato ad

Apollo,

cui
i

lira

di

sette

corde.

Sette

erano

jVIacabei. sette

savi della Grecia

sette le

maraviglie


del

697

vi
i

mondo.
i

le

leggende del medio evo europeo


dormienti. Selle sono
ecc.

aggiunsero
pitali,

selle

precetti ca-

selle

p2uieti,

ecc.

8.

Numero

della

beatituciine e

della

risurrezione,

che ebbe luogo Voltavo giorno.


9.
geli.

Ninner angelico:

nove sono

cori

degli

an-

10. Numero del timore, ricordando le dieci piaghe dell'Egitto. Numero delle leggi, rammentauido dieci comandatamenti di Dio.
i

12.
verit.
t,

Numero
gli

di
i

buon
che

augurio,

simbolo

della

Dodici sono
inviati

profeti

che armunciano la verila

dodici

apostoli

insegnano,

dodici

gli
ri-

uOTnini

nel* paese di

Canaan

per vedere e

portare la verit, su dodici pietre stata costruita


i

Ge-

segni rusalemme, e aveva dodici porte. Dodici sono Zodiaco; dodici le stelle della corona di Maria Vergine, ecc.
del

della prevaricazione, ricordando il Giuda, tredicesimo apostolo di Ges Cristo. Nella cabala del lotto il tredici il numero

13.

Numero
di

tradimento

pi infausto,
Cristo,

che essendo il d della crocifissione venne a simboleggiare la morte.


dei numeri s' cacciata perfino nei
il

di

La mania
nome
ta

no-

mi, per esempio,

numero

dispari cella vocale d'im

era ritenuto di malaugurio, presagendo una vi-

funestata

da

sinistri
i

accidenti.
di

bero per infausti


dra,
finire,

nomi

Perci i Greci ebAntea, Deianira, Cassan-

Paride,
citeremo

Ettore,

Tzmtalo,
scrisse

Ecuba

e
(il

altri.

Per

quanto

Manu
dei
pari,

pi

antico

saggio indiano)

dell'influenza

numeri sulla profra le dieci

creazione; egli dice:


vietate,

Le

notti

non
^

sono favorevoli alla procreazione dei

figli.


le notti dispari

698

figlie,

a quella delle
figlio

per conseguenza
alla moglie nelnotti pari.

chi desidera
la

un

deve accostarsi

stagione favorevole e durante

Cinquanta Nove Quaranta santa Tre Trenta.

le

Sedici

Sey

Vedi

Nuotatore.
Babbuino. S vuole che quest'animale passi coraggiosamente qualunque acqua a nuoto, senza dar alcun segno di stanchezza.

Nuova speranza.
Calanto niveo.

Nuovo

vecchio Testamento. Vedi Vecchio

nuovo Testamento.

Nuvola. Vedi Aria


feti.

Colomba

{Santa)

Pro-

o.
o.
Questa vocale, y Apocalisse,, ebbe
serv a indicare
il

fin

dal

tempo

che

fu

compilata

un
il

significato

simbolico,

perch

termine, lo scopo finale delle cose;


principio.
biblica,
la

come
lismo
greco,

A
in

ne indicava
cui

Nacque

tale

simbolettera,

dall'espressione

desunta

dall'alfabeto
Io sono

prima e
principio

n
e

l'ultima

per cui leggesi


(alpha)

nella

citata

Apocalisse:
fine,

(omega),

primo e

ultimo. Queste due lettere vennero pertanto variamente adoperate dai primi cristiani, i quali le ponevano in cima alle inscrizioni lapidarie e in fronte agli atti pubblici, quasi volessero significare: Nel pome, alla presenza di Dio; o anche nel nome del-


la

699

santa indivisibile Trinit.

questo
tura
pitture

simbolo
a
fresco
i

abbonda,
che
si

Nei monumenti cristiani massimamente nella scolsacre,


nei

delle

rap>presentazioni

mosauci,
nelle

i>elle

vedono
la

tutt'ora

cata-

combe. Per
era sacra e
ci

primitivi cristiani

formula a
trattati

inviolabile,

e valeva nei

pubbli-

privati

come

il

pi

solenne e

tremendo giura-

mento. Vedi Alfa e

Omega.

Obbedienza.
Animali: Agnello, animale d'indole docile. Cane, con la testa volta verso le spalle; {perch al minimo cenno del padrone obbedisce prontamente. Toro legato p>er il ginocchio destro; poich credevaisi che in
tal

modo
a

legato

diventasse

docile

lasciandosi

ccm-

Raccontasi che in Roma, al tempo di Clemente VII, un certo Grecuzzo, usava condurre per la citt un toro furiosissimo, legato con
durre
piacimento.

una sottilissima cordicella al ginocchio, e che perci il popolo ignorzuite lo riteneva per un mago sapientissimo. Diversi > Benda, per essere l'obbedienza cieca. Orecchia. Nel Levitico si legge che Mos, dopo aver scannato il montone della consacrazione, col sangue tocc l'estremit dell'orecchia destra di A-

ronne e dei suoi segno


di

figli;

ci che,

secondo
disse:

teologi,

fu

obbedienza.

Orazio

Niun si fier, che benigno non venga. Pur che a colui, che Vammonisce, e insegna,
^orecchia
intenta,

paziente

tenga.

Oblio. Tazza
posta

chiamata anche bicchiere di Bacco, fra il Leone e il Granchio; perch, secondo i platonici, le anime mandate nei corpi umani scendono dal cielo f)er la porta del granceleste,

dagPi

astronomi


chic,

700

e sciolte di nuovo dal corpo risalgono in cielo

per la porta del Capricorno. Quando esse scendono, bevono in tale tazza l'oblio, dimenticando cos le
cose celesti in proporzione del liquore bevuto.
Lete.

Vedi

Oblio dei mali della


Iperico.

vita.

Oca.
Il

sonno delle oche

cos

leggero
gli

che basta
pollai.

il

pi lieve rumore a destarle; perci


ferivano

antichi le pre-

Accusatore vano Custodia Danno


tino

{San)

portuno

Cura Ozio
Stupidit.

ai

cani

nella

custodia

ded

Vedi

della propria famiglia

Ercina Giunone MarProserpina Silenzio op-

Occasione.
Deit
allegorica

che presiedeva
in

al

momento

pi

favorevole per riuscire

un'impresa.

Fidia la scolp

nuda, coi piedi sopra una ruota, e coi capelli lunghi raccolti sulla fronte in modo che la nuca restava scoperta, e le ali ai piedi come Mercurio, insieme a una donna coi panni logori che dirottamente piangeva; era questa la Penitenza o il Pentimento, poich a chi lascia passare la buona occasione che si
tutti

presenta
pentirsi

in

qualunque cosa,
lagnarsi
di
se

altro

stesso.

non resta che di Veniva anche rapdi

presentata
e

in

figura di

donna giovane calva

dietro

con un piede alzato in aria, l'altro su una ruota, e con un rasoio in una mino e un velo nell'altra; in atto talvolta di correre sul filo di un rasoio senza ferirsi.

Vedi Chero.

Occhi abbassati- Vedi Modestia,

Occhi con
dinoso.
le

701

peli.

palpebre senza

Vedi LibiCiusizia

Occhio. Vedi Custode


Lucia

{Santa)

Dio

Perdita cara

Prole

numerosa

Vita e morte.
in

Occhio
Polifemo.

mezzo

la fronte.

Vedi Ciclope

Occidente.
Coccodrillo steso a terra;
il

quale stando

la

mag-

passando la notte nell'acqua, fu dagli ELgiziani paragonato al sole, che al mattino sembra uscire dall'acqua e rituffarvisi la sera; ritenevano inoltre che il coccodrillo stando nell'acqua avesse la vista debole, mentre fuori l'avrebbe
gior parte del giorno sulla terra, e

acutissima; cos

al

tramontare del sole


si

le

cose
si

si

o-

scurano, e al suo levarsi tutto


sibile.

rischiara e

fa vi-

Oceani ne. Le Oceanine


e

o .Ocenaidi erano
e
fiumi.

figlie

di

Oceano

Teti,

e rappresentavano le
i

nutrono
mila.

ruscelli

acque corroiti onde si Esiodo ne numerava tre

Vedi Ninfe.
pi
auitico

Oceano.
Il

Dio

delle

acque,
tutti
i

figlio

della Terra
e

e del

Cielo;
della

fu padre di
terra.

fiumi

di

tutte

le

sorgenti

L'immagine dell'Oceamo, che si trova in Roma, cos descritta: n Tiene in caipo un velo sottile, per mostrare che il cielo vestito e bendato dalle nuvole, ch'escono dal mare, e donde nasce la

fecondit della terra a vantaggio delle piante


di

e d'ogni sorta
peli

erbe,

di

questa statua,

e perci cap)elli, barba e sembrano ingegnosamente rafi

_
figurati
in

702

pieghevoli. E' acawto e altre erbe molli e fronte gli spunsingolare di faccia, e dalla bello e per mostrare lo strepito tano due piccole coma, sia

del
il

mare

agitato

dai venti:

sia

per

significare

che

dalla

suo moto, chiamato flusso e tauncome. Luna, che da Orfeo chiamata momanca un remo, o timone che sia, per Ha nella di gli uomini ardirono strare che con questo arnese appoggiato a un mostro marino, lui; sta
internarsi in

nflusso.

causato

per

tirato da due Fu anche rappresentato sopra un carro madai Tritoni con le bucane balene, preceduto Ninfe, e seguito da molte no, e accompagnato da Proteo. bestie marine guidate da

essere

genitore

di

bestie

grandi

prodigiose .

numerose

Ocipete.
Ociroe.
Figlia

Vedi Arpie.

Fu cangiata di Chirone e di Cariolea.^ per aver tentato di sapere l'avvenire. cavalla


Odino.
In principio,
tenebre e caos.
.

era (secondo la mitologia germanica)

VAllfader

(Padre universale) dal-

l'eternit esistlva solo; nel

vuoto sconfinato. Lgli pro-

e l'infocata Mudusse la terra gelata di Ginungapap squaglia i di questa penetra e spelheim. Il calore gigante Yrner, nasce il ghiacci del Nord, e dal misto
e

da quattro torrenti di latte, Odumbla. Una notte Ymer dalla vacca


vien nutrito

sgorganti
partorisce

una donna, dai piedi dal braccio sinistro un uomo e divengono i giganti Rimtursi. La un fanciullo, e una pietra covacca Odumbla, a forza di leccare giorno ne fece spuntare i perta di brina, il primo persona secondo la testa, il terzo l'intera il
capelli,
di-

Bor Questi

hglia sposa Besla, che vien chiamata


del gigante

703

Odino,
(vedi)
Vili, Ve, che o Dei; e che ucil

Baldom,

e genera
gli

sono
cisero

maggiori fra

si

Ymer. Gli

assassini

trascinarono

suo

cor-

po in mezzo adl'abisso e ne formarono la terra. L'acqua e il mare furono fatti col suo sangue: le montagne con
al le sue ossa; e con le ossa concave, miste sangue che colava dalle ferite, essi formarono il vasto mare, in mezzo al quale assodarono la terra. Poi, avendo col di lui cranio formato il delo, lo

sospesero sopra la terra, lo divisero in quattro parti,

e posero

un nano a ciascun angolo per sostenerlo. chiamavansi Est, Ovest, Sud e Nord. Recaronsi poi a prendere dei fuochi nel Muspelsheim
Questi nani

(mondo
te

inficimmato) e

li

pHJsero nell'abisso, nella par-

pi alta e pi bassa del cielo, affinch rischiaras-

sero la terra.
sti
fssi,

Assegnarono a tutti quei fuochi dei p>odonde venne la distinzione dei giorni e degli
Dei, per diifendersi dalle imprese dei Gi-

anni.

Gli

ganti, fabbricarono nel centro della terra

che occupa

tutt'intero

il

giro del
le

una fortezza mondo. questa

costruzione essi

impiegarono
il

sopraciglia di

Ymer,

e diedero a quel luogo

ncwne di Midgard, soggior-

no del centro; poi gettarono le di lui cervella nell'aria e ne formarono le nubi. Per quanto i Tedeschi s'ingegnino di spiritucilizzare quelle credenze dei loro antichi,

ci danno una creazione materiale, dove Odino sarebbe preceduto da altri, come Giove da Saturno, da Crono, da Urano. Sole e Luna son figli che

Odino
due

rap al padre, e che continuamente fuggono


i

da

lupi,

quali minacciano di

ingoiarli.

Nel pae-

se degli

partiene a
se

Dei zampilla la fonte della scienza, che apYmer, e Odino non lia pKJtuto assaporarne non a costo di un occhio. Gli Dei si radunano

704

Igdrasil, a concilio sotto l'immenso frassino


il

cui ra-

mi coprono la terra, la cima raggiunge terra, dove una tocca dici penetrano nel centro della Giuna il paese nel quale si rifuggirono i r Inferno,
ganti.
si aFpollaia un aqui a un serpente ne rode le che sa infinite cose; ai piedi, uno scoiattolo, radici; e da questo e quella corre

cielo, le ra-

Sui rami di quel frassino

brucano spargendo diffidenza fra loro; quattro cervi


i

germogli,

cio la fine del


sto albero,
il

quando verr mondo, non

il

si

crepuscolo degli Dei, far che scuotere que-

ponte
terra,

e tutto sar finito. Gli (arcobaleno) per Brifrost


affinch
i

la

solco di

fuoco nel

Dei fabbricarono comunicare con Giganti non vi passino, ha un mezzo, ed custodito da Haimcase degli Dei, dalle

dal

(vedi).

Fra
tetti

le

mura d

ar-

gento,

dai
il

d'oro.

Odino ha una

citt,

fulgida
lututti

come
i

sole,

cidi spiriti

attorno a cui volteggiano gli Elfi, entrano alati. E' detta Walhalla, e vi
in

il primo fra dispensiero del bene e gli Dei maggiori, onni.potente, a popoli principalmente della vittoria; supremo bene al concilio creatore e distruttore; presiede bellicosi: donde vede quanto si ta celeste in seggio elevato, AUdodici nomi, e usurpo quello di nel mondo. attraversa come Giove spossess suo padre; fader, lui i guerregotto gambe.

prodi

morti

battaglia.

Odino

Ha

l'aria

gianti

battaglia.

eroi; si scosta dai segno l'ardore che invade gli finita la sua lancia ai vincitori: denti, e presta la e grandi che donne celesti belle

con un cavalo da uccidono m consacrano le anime di quei che visto ne da E passa fra le squadre, non

per-

zuffa, le
vi

assistettero,

sulle

Walkyrie, gli portano spalle due corvi, che

le

anime, degli uccisi.

Ha

tutte le

mattme

se ne vo-


(ano, scorrono la terra,
ferirgli

705

all'orecchio

chiama Hag'm Odino ha per moglie Frigga, una


conscia delle sorti
degli
t dei giuramenti, presiede alle lo
le

e a mezzod tornamo per riquanto hanno veduto. Uno si (memoria); (spirito); l'altro Muniti

delle dodici

Dee;
saoiti-

uomini, custode della

nozze e

ai parti.

Paofra

Warnefrido, diacono tradizioni longobarde


in

di

Cividale

del

Friuli,
I

riferisce

questa:

Vinili
la

stavano
vittoria

guerra coi Vauidali; e questi invocarono

da Odino, e si ebbero in rispKKta, che l'otterrebbe quel dei due popoli che primo gli si presenVinili era tasse davanti all'alba del domani. Fra una Saga, imparentata cogli Dei, chiamata Gambai

ra,

la

quale corse a trovare Frigga, e impegnarla a

favore dei suoi.


Vinili
si

Frigga consigli che

le

donne
del

dei

insieme coi mariti, prima del

levar

sole,

collocassero dalla parte ove


al

Odino
il

soleva guarda-

re

pruno

svegliarsi;
le

per farsi pi notevoli, esse

legassero tutte

lunghe chiome sotto


sul petto
lo

mento,

in

sguardo a Oriente, vedendo quel Chi sono quei lunghe barbe {langbarten)} . Frgga si asp>ettava ci: e poile

do che cadessero do Odino rivolto


strane
figure

a foggia di barba.

moAven-

domand:

ch chi dava
son Vinili;

il

nome a un
poich
ti

fanciullo o a
al

un popolo era
marito:
Es-

obbligato a fargli un regalo, disse


si

ma

piace nominarli altrimenti,


poi

dovere che tu

gli

dia anche un regalo, e questo sia


in

la vittoria .

Longobardi.
ramioscelli

Quando

L'ebbero, e d'indi
gli

furono detti

Dei, usciti da Asgard, e


visti

scorrendo la terra deserta,

in

riva

al

ondeggianti, ne formarono
questi

Ask
vita,

mare due Ambia.


la
scor-

Odino a
45

diede l'anima e la
figlio

e furon

prima coppia mortale. Hemda,

di

Odino,

0. Ronchetti.

rendo
il

706
tre

figli;

mondo

gener

primo

il

servo

{Throell), nero, gibboso, con le mini callose; secondo


il

libero

{Karl), coi capelli rossi, viso colorato, occhi

sfavillanti;

terzo

il

nobile

{Jarl)

con sguardo
re

pe

netrante, gote vermiglie, capelli argentei; e tutti ebbero

discendenti, servi, liberi, nobili; e ultimo

il

{Konr).
uccelli,

Conobbe
i

gli

Dei,
il

comprese

il

canto

degli

seppe calmare
dolori.

mare, estinguere l'incendio, quietare

Di

qui la costituzione civile degli Scandinavi,

riprodotta nelle principali razze germaniche.


noi

Quel che

chiamiamo Odino
circondato
sin.

lo

stesso

che

Wodan.

Odio.
Pugnale
dagli Ebrei

da serpenti Rovo, chiamato Simbolo che si trova in S. Girolamo,


ottavi alloggicunenti degli Ebrei.

dove parla degli

Odorato.
Secondo Cardano, un
di

eccellente odorato

segno

molto

spirito,

perch la qualit calda e secca del

cervello confacente a rendere l'odorato pi sottile,

e che queste medesime qualit rendono l'immaginazio-

ne pi viva e pi feconda. Mamurra, secondo Marziale, non consultava che il naso per sapere se il ra-

me

che

gli

presentavano era di Corinto. Marcomacci

dice che un religioso di


rato le

donne impudiche.

Praga distingueva dall'odoCane.


Fiori.

OleandroArbusto sempre verde,


fiori

di

bell'aspetto

per

suoi

magnifici
di S.

a mazzetti terminali;

chiamato anche

mazza

Giuseppe. Vedi Baldanza

Candore.

Olfatto.

Vedi Odorato.
vago e
il

Olimpo.
Il

pi

pi

famoso monte dell'universo


in

707

si
i

Tessaglia,
sulle

le

cui

vette

pensava toccassero

il

cielo,

quali sorgevano

palazzi degli Dei fab-

bricati

da Vulcano.

Ohio.

Vedi Giocondit

Renissione.

Oliva.
Frutto dell'olivo. Vedi Parsimonia.

Olivo. Columella
alberi.

lo

Fu
dice

in

chiama il primo e il pi utile degli grande venerazione presso i Romani:


era
vietato
di

Plinio

che

adoperarlo

per

usi

suetudine

le

Man^ Maria Pace


geli

profani, anzi pure di bruciarlo sugli altari degli Dei.

Vedi Agricoltura Animo clemente ArcanBruno {San) Concordia Corona d^oli\>o Durezza mitigata Elemosina Eia delEternit
Felicit

Voro

Ira mitigata

Vergine

Mercurio

/v/>

nerva

Palestra

Prosperit salutare
Virt
spiritua-^

Vergini savie e Vergirn stolte


Vittoria.

Olivo selvatico.
Olla.

Vedi
Vedi

Sterilit.

Vaso

di terra.

Bw ne

parole.

Olocausto.
Sacrifizio nel quale la \lttima veniva consumata mteramente dal fuoco; col quale riconoscevasi il supremo dominio di Dio su tutti gli esseri viventi. Vedi

Ostia.

Ombelico.

Vedi

Ammone --

Castit.

Ombre.
Cos dagli antichi venivano chi.imate
morti.

Secondo alcuni

le

le ombre ombre vagavano intorno

dei
alle


tombe, secondo
altri,

708

gevano

altari

per placarle.
satta

scendevano nell'inferno. Si erfacevano sacrifizi in loro onore, e si cbe la precisa ed eL'ombra non era
del

rappresentazione

corpo,

la

forma

di

esso

materia, e dotata fino svincolata dall'ingombro della morali istinti e delle qualit a un certo punto degli

che avevano

distinto
alle

l'uomo durante la

vita.

La

sorte destinata

ombre non era eguale per


a

tutte;

nella

mitologia

greca esse continuavano

occuparsi

genere di vita; nella Scandi cose conformi al loro


dinavia
quelle

ombre andavano vagando P^^j^ ^f^^J' abitare il Wallhalla degli eroi chiamate ad
le
il

passavano

tempo bevendo
e

birra, idromele,

mangian-

do selvaggine

combattendo; quelle dei vili erano Presso a poco la mjrelegate nel tenebroso Niflelmdagli Assin e dai Caidrsima opinione professavasi giaceva mPresso i Greci, quando un defunto d;;i. dei superstiti non dimenticanza stpolto, o per qualche moneta di rame deera stata posta in bocca la
gli

Caronte per tragittare sinata a pagare la barca di doveva per cent anni enare lo Stige, l'ombra di lui impalude prima che lungo le sponde della livida sull alconsentisse a trasportario placabile nocchiere propiAlle ombre si facevano offerte
tra
riva.

miele, e ziatorie di vino, farina e


ro
essere
I

si

credeva potessepratiche
supersti-

evocate mediante alcune

ziose.

rami

sepolcri, di cipresso posti o scolpiti sui

etano

indizio dei

che

defunti

erano raccomandati
antichi

alle

ombre Mani.

morti,

dette

dagh

Manes.

Vedi


Omega.
Ultima
Q.
lettera

709

greco.

dell'alfabeto

Vedi Alfa

Omega.

OmorokaDea
derarsi

caldaica,

moglie di Baal, e che pu considel

come simbolo
infinite

caos primitivo.

L'univeiso

era tenebre e confusione; da questi due elementi lu-

rono

generate

mostruose creature,

alle

quali

presiedeva la

Dea Omoroka. Erano

uomini con c'ue

o quattro

ali,

tra di fenmiina,

con due facce, l'una di maschio, l'ilcon corna caprine e piedi di cavallo.
tori

Altre avevano aspetto di


ni

con

teste
in

con

quattro

corpi
teste

terminanti
di

umane, di cacoda di pesce


desiderando
ta-

o di cavalli
gli in
seri

con

cane.

Baal,
e cos

distruggere questa

imperfetta creazione primitiva,


di

due
della

la testa

Omoroka,

tutti

gli

es-

perirono a un tratto.

Con
fece
il

la parte superiore lei


cielo,

cranio

Dea

egli

con

la

parte

inferiore la terra.

L'umidit del globo produsse nut)vi cmimali; l'uomo venne formato di terra e d'una pordivina

zione del

natura
le

corpo di Omoroka, donde la sua doppia e materiale. Baal separ in seguito


luce,
lui

tenebre dalla
gli

fece

il

giorno

la

notle;

ma
lo

esseri

da

creati

splendore della luce,


a
di

non potendo sopportare perirono. Allora egli si ac-

cinse

Dei
terra,

recidersi

una terza creazione, ordincindo a tutti gli il capo e mescolarne il sangue aUa

e l'opera fu compita.

Onca od Onga.
Soprannome
della
fenicio
di

dato

Minerva,

propiia-

mente a una statua

questa

Dea

nelle

vicinanze

Tebe

di

Beozia.

^
Onde. Vedi

710

Tribolazione.
popoli del Nord nella mitologia dei e del laghi, dei fiumi profondit

Ondi ni.
Geni elementari
i

quali

abitano la

dell'Oceano, e ne sono, Del. come erano presso

per cos dire


i

custodi e
e le

gli

Greci

le

Naiadi

al re

mitoloEsistono, secondo quella Ninfe delle acque. primi sono subordmai Ondlnl e Ondine, ma 1 gi gli spo=i. quali sono d ordmano alle seconde, delle hanno pel e Teutom. L Ondine, chiamate Nixe dai occhi d'un azzurro

Hanchissim; come alabastro,


ruleo

:^%elte
fascino

e voce sono fighe di Nika Queste misteriose divinit scandinavo, o secando Nocken, che il Nettuno
di

cefisionomia attraente forcapelli di color d'oro, -esis^^'^ argentina che esercita

altri

Odino.
lor

Il

Baltico e

tutti

man

del

Nord

^rono

culla,

e della scienza dei presagi e fra i giunchi. Hanno mandano delle antiche Sirene 'avvenire e al par seno alle acattirare 1 viaggiatori canti soavi per

vZmann

ed esse vi (uomo dell'acqua)

abitavano msieme co

mezzo

ai

ghiac^

Undici que e farne lor preda. queste canzoni ra;ano l'incanteLo di


sforzo, Ttlre. con qualche

differenti
;

melodie for-

altri

pu r-

ma

allorch

arriva

ad

dieci pii^ al potere delle e 1 -decima ascoltare


e a correre

ad obbedire Costretto suo malgrado

tando a

precipitarsi

nell'abisso

delle

onde.

Le Un

da-

Te

ed escono talvo^ tperficrdei laghi e del ^-1. cat^^^^^^^^ ai giuochi dei p assistere anche sulle rive per devono rituftarsi le undici ore, ma appena suonano crudele le attendealtrimenti una morte
Tele acque,

secondo

la

tradizione

tedesca,

mostransi a a

^
rebbe.

711

Ondine amaacI

Secondo
i

le

antiche credenze, le

vano molto
poeti

doni,

perci

si

soleva gettare nelle


fiori

que da esse abitate oro,


nordici,

perle,
il

e frutti.

vecchi

celebrarono

regno sottomarino delle


citt

Ondine, nel quale sono magnifiche


palazzi.

Una

di queste citt giace nel

con cristallini fondo del lago

di Steinberg,
il

gli

abitanti,

la sera intendono, dicesi,

suono delle campuie uscire dal seno delle onde.

Onfale.
vestito

Regina di Lidia. Ercole l'am a tal segno che, da donna, filava fra le ancelle di Onfale.

Onice.
Pietra bianca venata.

Vedi Potest.
da un
fanciullo
di

Onore.
Allegoricamente
vestito

rappresentato

di

pcinno

color

porpora,

coronato

lauro,

che prende per

mano Cupido

Virt, la quale lo precede.

segno d'onore davano

Scudo. I Latini, in uno scudo, detto clpeo, nel


i

in atto di

condurlo alla

quale erano incise o disegnate le imprese o

fatti

scudo era destinato; per cui chi non erasi ancora distinto con qualche fatto degno di memoria portava lo scudo bianco. Come dice Virgilio: Poco famoso per il bianco
di colui

memorabiH

cui

lo

scudo.
tori ai

Questi scudi

si

davano spesso dagli


in

imp>era-

soldati, e sovente

erano anche consacrati agli


;

Dei, sosp>endendoli nei templi


talvolta

questo caso eramo

d argento.
e

Onore

virt.
si

Allegoria che

vede

in

alcune medaglie dell'im-

peratore Vitellio, ideata nel

modo

seguente:

im

gio-

vanotto con la celata

in testa,

ornata d'alcune penne.

tiene

712

nella

mano

sinistra

un'asta e nella destra uno

a mezza gamba, e col piede scettro: figura la Virdestro calca una testuggine. Questa rappresentato in sembiant, la quale guarda l'Onore simbolo della fortezza rize' femminili. La celata
porta
gli stivali

chiesta

dalla virt,

come pure

lo

l'asta; le
alle

penne

indicano l'acutezza dell'ingegno potenza di domiblimi e alte; lo scettro dimostra la

rivolto

cose su-

nare

vizi

e raffrenare la cupidit;

gli

stivaletti

si-

sempre essere gnificano che chi segue la virt deve luogo per poter eserpronto e sollecito a cambiar
citarla,

simbolo qualora necessitasse; la testuggine

difende contro la Dedella prudenza che fortifica e e dalle gambe. bolezza umana, rappresentata dai piedi una donna, e ci per signiL'Onore raffigurato da
ficare
virt.

che

le

donne devono specialmente aspirare

alla

Tale

figura

mezza nuda, segno

di disprezzo

una cornucopia, e coi della ricchezza; porta in mano poich dalla virt proviene piede calca una celata; virt oabbondanza di cose nobili, e un uomo per e in grande norato tenuto da tutti in venerazione
stima.

Onore supremo.
Asta, che
valore
si

gli

antichi

non solo davano a chi per


guerra;

fosse distinto

tal venerazione,

da

sostituirla al

ma la tenevano m diadema, come mse

gna regale.

Onore
in

trionfale.
d lauro,
teste

Corona
cui

come
che

si

vede

in

molte medaghe.
di

figurano
al

d'imperatori coronate
forniva
le

lauro.

Riguardo
trionfatori,

laureto
la

corone

per

narrasi

seguente

storiella:

Un

giorno

713

un'aquila lasci cadere in grembo a Livia Augusta una gallina bianca, che aveva un ramoscello di lauro in bocca; piaciutale, fece nutrire la gallina e piantare
il

ramoscello; e

polli e

il

lauro
loro

si

talmente,

che

gli

imperatori,
si

nei

trionfi,

propagarono quale
quel luogo

buon augurio,
ro per
stesso,
ro,
le

d'indi in poi
i

servirono di quel lauin

loro corone, e

trionfatori,
altri

usavano piantarvi subito


fu
ritenuto
in

lauri.

il

lau-

tanto pi

proprio

ai

trionfatori,
oinii

per

aver osservato che


I>eriva

detto
chi

laureto

pianta de-

alla

morte

di

l'aveva piantala.

Onoriani.
Soldati equestri
istituiti

dell'imperatore Onorio.

A-

vevano per insegna uno scudo bianco con l'ombelico d'oro, circondato da un cerchietto giallo, a cui si

appoggiavano due porci davano l'un l'altro.

di

color verde,

che

si

guar-

Onta.
Peonia.

Onuf.

Nome
primitivi
si

di

Egiziani:

un antico Dio molto onorato presso i era ritenuto un essere buono, e

vuole sia stato l'immagine di Osiride.

OpalePietra che, sebbene


gidi
colori,
si

presenti ornata dai pi ful-

non ha

in

proprio che una tinta lattea

jutzurrognola.
ghiera.

Vedi Lagrime

Perdono

Pre-

Opera. Mano. Presso


dipinta,

gli

Eg2dani,

una mano

scolpita
di

indicava un

uomo

studioso

nell'arte

edi-

ficare.

714

arti

Col suo
alle

aluto,

nelle

specialmente,
dall

forma

Immagini

concepite

d si mgegno umano.

mani sono prese come^ simbolo esempio, dove nel Levitico detto: dell'opera. Per Signore; i teotue offuscano il sacrifizio al

Anche

nella Bibbia le

Le mani

logi interpretano le

mani per

l'opera.

Come

pure pres-

so gli indovini, sognando le successo delle cose da farsi,

mani, segno di felice specialmente nelle opere

manuali.

Opera

e fatica. ghirlande Teschio di bue ornato di fiori e con due che d'edera sospese alle corna, soggetto di bacche mole d'Adriano, in un fregio che circonda la figura che si faceva quale, sia che alludesse al sacrificio
il

teschi bovmi erano appesi ai i qual Dio si venerava, o con quatempli per indicare popolo); o rappresentasse le devozione l'onorava 11 figurandovi talqualche altro emblema e simbolo, paterna o una tazanche scolpito insieme una

del

toro

(in

origine

volta
za,
pli
si

come
fra
1

vede specialmente nelle facciate dei tem(metopa) e quei teschi furono quatriglifi
si
;

Roma nelabbondanti premi della fatica, come in cui la tazza simboin la medesima mole d'Adriano, bovino la fatica, leggia la munificenza, e il teschio con fortezza. Perci, gli imperaoppure cose fatte onoratamente e dopo aver sutori, dopo una vita finita o altri fatiche, si onoravano con mausolei
gli

sempre inghirlandati,

secondo alcuni, per mostrare

perate le

monumenti

in cui
ivi

che coloro che


rati di gloria

figurava tal^ simbolo, per far noto erano riposti avevano vinti e supe-

gh

altri

uomini.

Opera vana.

715

coltello.

Uomo
Lavare
la tesse
gilit
si
il

che sega
ai

il

fuoco col

Simbolo che

corrisponde

detti:

mattoTe.

Pestare i acqua nel mortaio, e Tela di ragno, perch il ragno


fatica,

con grande cura e

ma

per la sua fra-

rompe

al

minimo

contatto.

Opi. Moglie
ficata

di Saturno e
la
I

Dea

dell'abbondanza, identi-

con

madre

terra produttrice di ogni


la

umana

agiatezza.
di

Romani

rappresentavano sotto forma


la

una donna d'aspetto venercindo. che stende

mano

destra,

come

in atto di offrire

tutti

soccorso, e por-

gendo con

la sinistra del

pane

ai poveri.

Vedi

Cibele.

Opinione.
Deit allegorica, che presiedeva
gli

ai

sentimenti de-

uomini.

Viene rappresentata

ir

una donna
e

ne

bella

ne brutta,

ma

in

attitudine
si

audace,

pronta

ad

appigliarsi a ci che le

presenta.

Oppurtunit.
siaisi

st

terrestre, simbolo di chi si adatta a qualcondizione dei tempi; perch si vuole che queanimale faccia la sua tana con due aperture, una

Riccio

verso tramontauia e l'altra verso mezzogiorno; turando

poi a vicenda or l'una or l'altra, a seconda che pre-

vede

la
;

direzione del

vento,

si

ritira

verso la parte

riparata

prendendo

cos occasione del

tempo per cam-

biare dimora.

Optllete, Optiletide, Oftalmitide. Soprannome di Minerva, che vuol dire Oculista, che conserva e restituisce la vista. Tale nome venne dato a questa Dea, dal tempio che le fece mnalzare

Licurgo
za
della
il

716

in

legislatore

in

Lacedemone,
che

riconoscen-

guarigione

dell'occhio

gli

Alcandro; altri pretendono che egli memoria del non avergli Alcandro cavato l'altro occhio, come intendeva di fare, se non gli fosse stain

aveva ferito abbia ci fatto

to

impedito.

Miinerva,

fra

Greci,

era

riguardata

qual protettrice degli occhi, tamto per togliere quanto


per restituire la vista a coloro ch'essa voleva favorire

o castigare.

Oracolo.
Risposta che, secondo la credenza degli antichi,
gli

Dei o
te

gli eroi

facevano

alle

domande

loro indirizzae in
altri
siti

nei
si

templi,

nei boschi,

nelle grotte

che

fatte, tessa,

chiamavano Oracoli. Queste rispocte venivano o verbalmente da un profeta o da una profedetta sibilla, o con sogno, con un rumore, con

un segno qualsiasi, che era poi interpretato dai saGli oracoli pi famosi dell'antichit furono in Grecia quelli di Apollo, che furono ventidue, fra
cerdoti.

cui

il

pi rinomato era quello di

Delfo; di Giove,
il

sp>ecialmente quello di

Dodona, che era

pi

anti-

co di
di
Italia,

tutti gli

oracoli greci; di Esculapio a

Trofonio a Lebadea; di si menzionano la Sibilla di Cuma e i libri sibillini, i>oi igili oracoli di Fauno, quelli della Fortuna di Frenesie, delle Ninfe Albunea Carmenta, Egeria,

Epidauro; Anfiarao a Oropo. In

ecc.

Romani consultavano

gli

auguri.

Oratore
Corvo. Simbolo derivato dal nome di Corace (corvo)
;

famoso oratore
il

di Sicilia.

Metello volendo ono-

suo maestro Diodoro, pose sul suo sepolcro un corvo di pietra, volendo dimostrare essere egli stato
rare


invert

717

Ma
Cicerone

quasi eguale a queirantlchissimo corvo.

simbolo a biasimo di Metello, maestro avedicendo che aveva fatto bene, poich pi a volare che a orare, va insegnato al discepolo

argutamente

il

i'.

alludendo

all'incostanza

di

Metello.

Oratoria. Vedi Facolt

oratoria {Le tre parti della).

Orda. Vedi Nome.


Orco.
Essere bestiale immaginato nelle novelle. E' di staura gigantesca; ha il capo grosso come una zucca,
le

sopracciglia e

capelli simili a scope di pungi'.opo.

gli

occhi scintillanti

come brage

accese,

il

naso lun-

da forno e la barba ispida e arrufMangia carne mnana, e per questo va a caccia fata. d'uomini, e presili li mette in prigione, donde li toglie a saziare la fame canina che lo divora. Talora per
ghissimo, la bocca

cieco:

tale

l'orco

che Ariosto descrive nel suo

Orlando Furioso. Questi,


In luogo d'occhi, di color di fungo
Sotto la fronte ha due coccole d'osso...

Mostra

le

Ha

lungo

il

zarme fuor, come fa il porco; naso, e il sen bavoso e sporco.


a
si

Quindi, essendo

cieco,
gli

fiuto

trova

la

preda
l'olfato

sua
in

che per disgrazia


lui

avvicina.

p>erch

finissimo.
si

Il

suo

gusto

per

singolare,

egli

conosce e
tien

astiene
in

dalla carne delle


serraglio.

chiuse

un

donne ch'egli Per queste prigioniere


egli

e per suo peissatempo mantiene armento numeroso, di


cui talora,
si

in

mancanza
uomini,

di

carne umana,
quattro

pure
al

pasce.

Quando abbia
di

a disp>osizione molto pasto suo

prediletto

ne

mangia

sei

_
giorno.

718

talvolta

La

moglie
e

dell'Orco
allo stesso
si

partecipa

ai

suoi

gusti

ferini

trasporto

per la car-

ne dell'uomo, talora per delle vittime di suo marito.

mostra compassionevole
T

Romani davano

il

nome

di

Orco
il

al loro
il

Do

della morte. S'immaginava

che l'Orco avesse

ombre, come

dove riponeva le frumento mietuto di lui come di uno arnel granaio; e ora parlavasi mato di falce che al tempo suo coglie chi deve, non
suo
ripostiglio,

mietitore raccoglie

il

risparmiando
si

polpacci

di

chi

tenta sfuggirgli:
ali

ora
in-

pensava

come una

figura

dalle

nere

che

torno vola a sorprendere e trascinar via; sempre consilencepivasi l'Orco come un essere silenzioso, e
ziose
si

dicevan l'ombre dei trapassati.


regolare
la

OrdineArchpenzolo,
degli spigoli dei

che serve

direzione

muri o

altre cose

che nchiedono esatdell'ordine.

tezza di

linee.

Vedi Osservatore
e

One.
Figlie
so
fiori

di

Giove
i

di

delle

stagioni;

facendo
frutti.

Temi. Presiedevano al cornascere a suo tempo


i

e maturare

Le Ore

in principio

erano

tre:

Eunomia, Dice e Irene;


le

ma

pi tardi diventaro-

no quattro, come
alle

stagioni dell'anno.

Esse stavano
le

porte

del

Cielo con Giano,

levavano

bri-

nel moglie ai cavalli del Sole. Filostrate le descrive do seguente: Le Ore scese in teira vanno rivolgen-

do l'Anno, il quale in forma di certa cosa rotonda, con le mani, dal quale rivolgimento viene che la terra produce poi di anno in anno tutto quello che nasce; camminano e sono bionde vestite di veli sottilissimi, e Bopra le aride spighe tanto leggermente, che non ne


e giocondo,

719

di
e
asp>etto

rompono o toccano pur una. Sono


ccintano dolcissimamente,

soave

nel rivolgere

quell'orbe, palla a circolo che sia, pare che

porgano
saltan-

mirabile diletto ai riguardanti; e vanno

come
le

do quasi sempre, levando spesso


cia.

in alto le belle

brac-

Hanno

biondi
chi

crini

alle
si

spalle,

guancie

colorite,

come

dal corso

sente riscaldato, e vXi

occhi lucenti,

e al muoversi presti.

A
si

stagione che le
ghirlande,
di

Ore
di

rappresentano,
fiori,

seconda della coronavano di


la

l'una

l'altra

di

spighe,

terza

uva

pampani, l'ultima

di olivo

Oreadi.
dienza

Vedi Ninfe.
Sapienza

Orecchia. Vedi Contumace

Guadagno ObbeVedi Dominio

Servit.

Orecchia turata con una mano.


giusto.

Orecchie d'asino. Vedi Fanatismo


5erviz.

Mida

Orecchie mozzate. Vedi


Orefice.

Calunniatore.

Uomo
in

che tiene un agneUo con una corona d'oro

testa.

Oreste,
Figlio di
Clitennestra,
la

Agamennone, che quando

re

d'Argo e

di

Micene, e di

fu

creschAo

et

uccise

madre insieme con l'amante

di lei Egisto, la quale

aveva partecipato all'assassinio di suo padre; poi an d in Epiro e uccise anche Pirro amante di Elrmione;
ch'egli voleva rapire. Ma essendo sempre dopo il commesso matricidio agitato dalle Furie, consult l'Oracolo, che gli comand d'andare a sacrificarsi in


Tauride per

720

dove
si

purificarsi dei

suoi falli, e

rec

mai non con Pilade suo intimo amico, il quale di una vipera. abbandonarlo. Oreste mor dal morso
volle

Vedi Furia d'Oreste


Orfeo.

Ifigenia.

Figlio d'Apollo e della


altri

Musa

Calliope,

o seconde

d'Eagro e
che
il

di

una Musa. Suonava


i

cos

bene
i

la

lira,

gli alberi

sassi gli

correvano
bestie

dietro,

fiumi
uni-

sospendevano

loro corso,
lui

e ]e

feroci

si

vano intorno a Euridice, che mor per


fattale

per

ascoltarlo.

Ebbe
Orfeo
la

per

sposa

la morsicatura di
Aristei^.

un serpente,
discese al-

mentre fuggiva da

l'Inferno e con le

magiche note dt1la


restituiigl'
si

s\ia lira

indusse

Plutone e Proserpina a sorte, ma a patto che jion


guardarla finche

perduta conindietro a

rivolgesse

gno infernale. to ed Euridice

non fosse uscito \i confini del reImpaziente d'amore, egh ruppe il patdisparve. Dopo questa disgrazia Or-

a loxo gli uomini, feo disprezz le donne, preferendo brani. Le le Baccanti lo lacerarono a

da che
sue

irritate

sparse per la pianura, ma il suo nel mare ficapo fu gettato nell'Ebro. che lo port sepolto. Le Muse raccolsero dove fu

membra furono

no a Lesbo,

brani del suo corpo e

li

dicevasi che il rosignolo Grecia soavemente che in qualunque altra parte della da Giove collocata tra le stelle. La sua lira venne e Rappresentasi ordinariamente con una lira in mano,
talvolta con

seppellirono a Libetra, dove cantasse sulla sua tomba pi

un cigno accanto.

Opfne.

Uno

dei cavalli di

Plutone.

Organo.

721

(Santa).

Strumento musicale. Vedi Cecilia

Orgoglio.
Animali:
se

Cavallo, attributo dell'orgoglio. Pavone.

orgogliosissimo delle sue p>enne, su cui


i

cento occhi

donna,
ruota.

Giunone sparArgo. Serpente con la testa di emblema dell'orgoglio. Tacchino che fa la


di

Vegetali:

Amarillide bellissima.

Oriente.
Personificato
di raggi, e
in

in

una

figura

col

capo

circondato
si

con

la

msuio destra alzata; come

\edc

ima medaglia

AVG.

di Gallieno

con linscrizione
gli

ORIEN
perch

Coccodrillo,

presso

Egiziani,

quest'animale naisce dall'uovo senza essere covato dai


genitori, similmente al sole

che per se stesso nasce. Eledecret che ad Augusto fosl'effige

fante.

Il

Senato

Romano

se concesso nelle

medaglie

di

un carro
litorn

tirato

da quattro
riente

elefeuiti,

perch,

credesi,

dall'O-

carico di spoglie. Simile segno d'onore ebbero


altri

anche

vincitori di battaglie in Oriente.

Origano.
Pimta che contiene un olio aromatico di propriet tonica.

Ha

le foglie di

di

d'un rosso

rosato.

Vedi Conforto

un rosso porpora e i fiori Devastazione

Medicina.

Origano dittamo.

Nome
ferite,

che gli antichi davano al dittamo eretico o Candia, e che aveva la riputazione di chiudere le
e
guarire
le

morsicature

Corona
46

di origano dittamo

dei

serpenti.

Vedi

Parto.

ROXCHETTI.

722

Origine. Germe. Seme.

Orione.
Viaggiando Giove, Mercurio
un giorno
si

Nettuno msieme,
I reo

ricoverarono in casa di

uomo

po-

stato Ir ieo re d'Iverissimo (alcuni vogliono che sia gb per essere stati ben ricevuti in ricompensa ria), e avesse chiesto. promisero d'accordargli tutto ci che da lungo tempo desiderava avere un

Ireo disse, che


figlio,

ma senza l'aiuto d'alcuna donna, avendo Allora gli Dei gli voto con la sua di non possederla. pelle di bue, che da bagnare nell'orina la
dissero di

fatto

quella ne uscirebbe

un

fanciullo,

come

infatti

avven-

quale divenne un gran ne, e ne nacque Orione, il tentato di violale cacciatore. Avendo egli un giorno
la Dea fece Diana, dopo averla sfidata alla caccia, che morsicandolo l'uccise. Orionascere un scorpione,

anni ne aveva perseguitato durante cinque

le

Pleiadi,

Giove di essere chiesero le quali, per sfuggirlo, Dopo morte, Orione fu trasporcambiate in stelle. tutti e due diventarotato in cielo col suo cane Sirio, e come un enorno delle costellazioni. Lo si figurava camminava in mezzo al mame gigante, che talvolta armato di la testa alzata fino alle stelle,
a
re,

e con

una spada d'oro.

Oro.
Figlio d'Iside e di Osiride,
egiziani.
turale, e

uno dei grandi numi


il

,.

Alcuni

intesero

prendono per il mondo. dono il due forme: Questo Dio veniva rappresentato sotto con l'acconciatura nudo cio l'Oro giovane, che era
giorno.

da

cui venisse

il

Oro per nome

Dio

del sole nadivi-

delle ore. che

Altri

lo


dalla lunga treccia
col

723

battendo l'orecchia,

attorcigliata,

bocca secondo l'abitudine dei bamb'ni; che talvolta figura sulle ginocchia della madre che lo
dito in
allatta.

Come Oro
di

detto

il

grande,

in

generale

si

vede seduto su un trono dipinto di azzurro, ed

in

forma
con

sciacallo o cane,

con

la

testa di

sparviero,
!

lo pschent,

simbolo del potere che esercitava

iel-

la regione superiore e inferiore.

Alcune

volte poi rifi-

gurato

in piedi col

corpo

umano

e la feita di spurAe-

ro con lo pschent, e tiene lo scettro nella


stra e nella destra la croce

mano

sini-

ad ansa.

Infine era

rap-

presentato dallo stesso sparviero.


ch'egli
siride,

La

mitologia narra

fece guerra al tiranno Tifone,


e

assassmo d'O-

dopo averlo

vinto e ucciso di propria maino

al trono del proprio padre; ma dc^o iosoccombere al potere dei Titani, che lo uccisero. Iside, sua madre, siccome (juella che possed :va i rari segreti della medicina e quello anche di rendere immortale, avendo trovato il corpo di Oro nel Nilo, gli rese la vita e gli procur l'immortalit, insegnandogli la medicina e l'arte della divinazione.

egli

sal

vette

Oro.

stizia

Devozione Impero Ricchezza Orologio. Vedi Negligenza


Contentezza
Gloria
Troni.

Metallo prezioso. Vedi Allegrezza


Lealt

Dominio


Cielo

Giu-

Libert

Vigilanza.

Orologio a polvere Tempo.

Vedi Giorno

loro,

Morte

calo

Oromaze.
Dio
dei
Persijuii,

che,

secondo

era

dalla
Il

724
il

principio di ogni bene.

luce pura

ed era
dice
l'altro

mago
di

Zoroastro,

Plutarco,

Dei, l'uno buono,

cattivo; all'uno

ammetteva due dava il nol'uno


si

me
riva

Oromaze,
luce

all'altro di

Armane:
alle

rifeall'i-

alla

sensibile,

l'altro

tenebre

gnoranza. Egli credeva che alcuni alberi e alcune al piante appartenessero al Dio buono, e le altre
cattivo; e che,
ricci

fra gli animali,


fossero

cani,

gli

uccelli e

di

terra

del

delle

acque,
il

del

cattivo.

Dio buono, e tutti quelli Oromaze ha prodotto sei


terzo dell'equit;
il

Dei,
il

primo dei quali era autore della benemerenza;


il

secondo della verit;


sapienza;
il

quarto
il

della

quinto della ricchezza;

sesto

dei piaceri che provengono dalle buone azioni. Anche Arimane, quasi per emulazione, cre un numero

eguale di Dei. Essendosi

Oromaze

fatto tre volte pi

gramde di quello ch'egH era, si allontan tanto dal sole quanto lo il sole dalla terra: adom il cielo di astri, e uno ne fece di tutti pi bello, e come custode degli astri, cio Sirio o il Cane maggiore.

Fece

egli

ancora ventiquattro Dei, e


fatto

li

pose

tutti

in

un numero egua^ questi forarono l'uovo, e allora col bene si trov le, mescolato il male. Verr per il tempo in cui Ariun uovo. Avendone Arimante

mane

perir, e allora,

uguale,

non

vi

sar

essendo la terra divenuta tutta pi che una sola vita e una

sola societ di tutti

gli

uomini
dei

felici,

che abiteranno
corso
e

nella stessa citt e parieranno


gio.

un medesimo linguagil

Secondo
altri

l'opinione

maghi, durante

di

3000 anni l'uno degli Dei prevarr


3000
anni
si

sull'altro,

per

faranno la guerra, e l'uno pro-

curer di distruggere

l'altro.

Finalmente Arimane sa-


te
felici.

725

r sconfitto, e allora gli uomini saranno perfcttaunen-

Orrore.

Aro
ni,

serpentino.

Allusione
serpentelli.

ai

suoi rami

irti

di spi-

che sembrano

Mandragora, La radice

di

sume

questa pianta, voluminosa e sovente biforcata, astalora una forma che ricorda grossolanamente

quella del corpK>

umano;

ima volta credevasi


sradicandola.
Calisto
l'et

ch'es-

sa gettasse delle grida orribili,

Orsa. Vedi Adolescenza


le

Ira

Profitto

con

Donna Prudenza
viri-

Salvezza.

Orso.

Una
cervello

volta
di

si

questo

ne durante la

ti

Colomba
Dea che

assumendone

credeva che chi avesse mangiato il animale, venisse preso da vertigiquale si credeva trasformato in orso, modi. Vedi Arcade Cacciatore
(Santa)

Selvatichezza

Eligio

(Sanf)

Testa d'orso

Co-

Violenza.

Orta.
esortava
gli

uomini alle azioni.

Il

suo

tempio era sempre

aiperto.

Ortensia. Vedi Idrangea.


Ortica.
Pianta
irta

di

peli

che producono un
Afflizione.

forte

bru-

ciore sulla pelle.

Vedi
teste

Ortro.

Cane a due
rione.

che custodiva

il

gregge di Ge-

Oscenit. Ghianda
della sua

di

quercia,

per

una

certa

similitudine

forma con quella del glande.


Osea.
Il

726

la

predisse primo dei dodici profeti rnmon che soggiogazione di Babilonia. Vedi Profeti

Osiride od Osiri.
11

libro del morti, cio


titoli

il

papiro funerario, contie-

Dio. Tutte le circostanze riguardano il simbolo della vidella vita di Osiride pare essere stato li Dio ta oltremondana. In origine,

ne molti

di

questo

locale di

diverse
il

citt

egiziane,
il

(poste

all'orient-

del

Delta, fra

ramo

Sebenitico e

ramo Pelusiaco

del

conda. Secondo una

del Nilo, in opposizione di Nilo. deserto, la roccia infeTilone, che rappresentava il leggenda in epoca molto ante-

allora era

un Dio

da rioie alla storia, Osiride e Iside sua moglie Nefti dall'altro, erano
sorelle nati dall'unione di

un

lato,

fifone e
fratelh
e
la

quattro

Seb,"

il

Dio-terra,

con

del primo Dio che apparve dopo uomo, almeno il primo Uio mo ido e, se non il primo e il primo che regno che avesse in se natura umana la civilt. Era un Dio diede sugli uomini, e ai quali
la

Notte,

ila

Dea-clelo.

Osiride

sarebbe

quindi

stato

creazione

il

bu<vno

e,

come

re

d'Egitto,
vite,
istitu

insegn
il

la
i

coltivazione
nti dei di-

del grano e della

culto e

maggior parte delle citta del versi Dei, fabbric la terminata la stessa. Quando ebbe egh pafse e Tebe

crudele, cospiro contro sua opera. Tifone, violento e sua Nilo, poi regn in Egitto m di lui e lo gett nel
voe.
fatto

Secondo un'altra
a pezzi

tradizione.

Tifone

avrebbe

le cadavere di il rispettate, fiume, ove i pesci le avrebbero membra nel pezzi sparsi, li raceccetto il mormiro. Iside cerc i Anubi, da Tot, e da sua socolse, poi, aiutata da e figlio Oro, avrebbe inventato ffila Nefti e da suo

Osiride,

gettandone


dei
riti

727

praticato su questi avanzi,

ricomposti in un sepolcro,
i

corpi, permettendo loro d'andare a godere di una nuova esistenza nei Ccunpi di lalou. (Si vuole che questo sia stato il primo esempio di mummificazione). Osiride divenne quinA

che

ricostituivano

il

primo degli uomini morti che, avendo abbaoidonala vita,


la ritrova nell'altro
I

to

mondo

e riesce a peril

F>etuarla indefinitamente.

suoi fedeli subirono

me-

desimo trattamento

come
to
re.
rie,

lui

aveva subito, sfuggendo alla distruzione per andare a prosperare sotch'egli

la

sua autorit nei campi

lalou,

di

cui

gli

era

Le
lo

rappresentazioni d'Osiride, rimasteci, sono va1

e fKjssono essere riassunte in queste:


scettro

un Dio

con
suoi

del

superiore

Egitto,

il

tau,

principali
Il

mone.
mia,

emblemi, e con le due penne cartello che ha accanto contiene il


la
il

come d'Amtitolo:

Osiride Onofre re degli Dei; 2" una forma di

mumsegno

con

corcma

del

superiore

Egitto,

il

della vita, e

bastone del dominatore, col

titolo di:

Osiride, signore

periore e
titolo:

d'Abido; 3 un Dio col pschent sudue perme, il bastone e lo scettro regio, col Osiride Onofre re degli Dei; 4 un Dio in

forma barbara, con lo scettro reale e bastone, e sul capo il nilometro e l'ornamento di FCneph (cio le coma con un disco o Ureo) col titolo: Osiride Tal; 5 un Dio con la testa di cavallo, il bastone e lo scettro; ma col doppio capo d'ibis e di becco. Tale rappresentazione ha questa serie di titoli: Osiri, il figliuolo di Nupte, generato da Seb, l'abitante del'
l'Amenti,
latore
tente
be).
il

rivelatore

del bene

(Onophrio),
degli Dei,

a
il

rive-

dei

beni della verit,

figlio
il

po-

capo dei fabbricatori (cio

signore delle tom-

Insomma

nel

culto di Osiride

avevano principio


e
fine
i

728

e in quella

misteri della religione egiziana:

aveva fondamento l'agricoltura, che molto contribui-

va

all'incivilimento di tali contrade.


il

questo Dio era

consacrato

nelumbio.

Ospitalit.

Uomo
te,

che conduce sua moglie per mano.

e
il

Porsuo

due. Quercia, adorata dai Celti per riconoscenza

dell'ospitalit

che

il

suo

spesso

fogliame

tronco dava all'uomo.

Ospite.

Uomo
mano.

in

piedi

con

una rocca o una chiave

in

Ossa.

Vedi Ezechiele.

Osservatore dell'ordineGru. Emigrauido, nel loro volo, le gru osservano sempre un dato ordine in forma di triangolo.

Ostensorio. Arredo sacro


de dell'ostensorio
geK, e
gli

in

cui

si

pone

l'ostia
Il

consacrata per
tronco o pie-

l'esposizione solenne dell'Eucarestia.

talvolta formato con gruppi d'an-

ornamenti e guarnizioni consistono di em-

il pellial SS. Sacramento: cano che nutre figli col suo sangue, o un grappolo d'uva e spighe di frumento. Vedi Domenico di Guz-^ Guglielmo {San) Eucarestia man (San)

blemi e simboli allusivi


i

Tommaso d'Aquino
Ostentsizione.
Tulipano.

{San).

Ostia.
Co$
chiamasi
i<na

vittima

consacrata

a^li

Dei,


come
per
un'offerta di

729

la loro
offerta

pace per stornare


a
victima, favori

collera,

contrapposto
di

ch'era

rendiconsi-

mento
maiali,

grazie di

ricevuti.

Le

vittime

stevano per lo pi in
ecc.
;

animali domestici,

come

buoi,
si

e qualche volta uomini.

Quando
uccisi

sala

crificavamo agli

Dei deirOlimpK), eramo


alle deit delle

con

lesta in su, se offerti

regioni inferiori,

a eroi, o

ai

morti, con la testa verso terra.

Le

vitti-

me

pi grandi erano prima stordite con un colpo di

martello per

mano

del popa, primo sacerdote.

Ostia sacra. Pane azzimo o senza lievito che si consacra nella Messa. Questo nome esprime la vittima che s'immola
in

sacrifizio
il

alla

divinit;

quindi

Ostia

dicesi

il

corpo e
offrano

sangue di G. Cristo che sono contenuti nelsi

l'Eucarestia sotto specie di pane e di vino, p>erch


a

Dio quale
p>er

vittima

in

sacrifizio.

Le

ostie

che servono per la messa sono pi gramdi di quelle che


si

conservano

la

comunione, dette anche par(Santa)


-

il

ticelle.

Vedi Barbara

Chiesa

Bernardo

{San)

Eucarestia

Fede.

Ostinazione.
Animali:
proverbio,
zione.

Asino.

Asino

duro,

baston

duro,

dice

cio cogli ostinati

bisogna usare ostina-

Diversi:

Mulo. Ostinato, caparbio come un mulo. Nero. Piombo.

Ottaedro.
Solido d'otto facce.

Vedi Aria.
ottimo.

Ottimo Re. Vedi Re


Otto.

Vedi Numeri

simbolici.


Ottobre.

730

Il medio evo Io perun giovanotto a caccia, o che semina. Vaeari lo rappresent in un giovanetto di prima lanuggine, col cap>o coperto di tela sottile, con una veste

Mese

presieduto da Marte.

sonific in

bianca

grossolana

stretta

alla

cintura,

che

gli

sventola intorno; calzato fino ai ginocchi, con accanto

molte gabbie di

uccelli.

Vedi Zodaco.

Ovazione.

Trionfo minore. Corona di mirto, che portavano in testa i trionfanti soldati Romani in segno di
vittoria conseguita

senza spargimento di sangue.

Ovisara. Dio africano,

l'ente

supremo a Benin.

Invisibile,

presente dappertutto, creatore del cielo e della terra,


infinitamente buono;

non per mai invocato,


inutile.

i-'oich

buono, dicono

Negri, ci sarebbe

Un

vaso

forato in fondo in tre luoghi l'organo essenziale degli

oracoli che rendono


tale

loro sacerdoti, e dal suno

di

vaso

gli

adqjti

riconoscono

la

volont

del

Dio.

Ovo. Vedi Uovo.


Ozio-

Due uomini seduti sotto un albero che guardano un'oca; meglio se questa pianta e un salice, f>erchc
non produce alcun sme che
sia
utile.

Ozioso.

Uomo

senza mani,

simbolo di un ozioso
si

inutile.
al-

Velia, perch quest'uccello nell'estate

ritira

l'ombra, e nell'inverno sta nei luoghi esposti al


Qili

sole.

oziosi

amano l'ombra

tepori del

letto,

731

P.
Pace.
ci

Deit allegorica, figlia di Giove e di Temi. I Grela rappresentavano sotto l'aspetto di bella donna avente in una mano delle spighe, reggendo con l'al-

tra

una

statuetta

di

Plutone

fanciullo,

che

talvolta
i

teneva in seno; e la coronavano di lauro; sotto


di

prie-

aveva un ramo d'olivo: le spighe rappresentavano la fertilit della terra coltivata in temF>o di pace; Plutone era simbolo della ricchezza derivata piedi era segno di trionfo dalla pace; l'olivo sotto
i

e quiete.

Era anche rappresentata con un ramo d'olivo in mano, talora coronata d'olivo o di lauro, e col seno pieno di frutta, come dice Tibullo: Viene alma Pace con la spica in mano E di bei frutti col-

mo
livo

il

bianco seno. Raffaello la rappresent sotto

l'a-

spetto d'una giovane

donna che riceve un ramo

d'o-

da un Genio. Animali: Chiocciola.

l'audace
la

Viva la chioccioBestia di pace. Colomba, che port a No il


frigge e tace
in

Ma

Dicono

toscani:

Non

fa

ramo d'olivo
terra

pacificata.

condo
ce,

Plinio,

segno che il diluvio era cessato e la Vegetali: Olivo. Verbena. Secon questa pianta si coronavano gli

ambasciatori incaricati di chiedere la tregua o la paspecialmente presso i Romani. Diversi: Caduceo. Attributo di Mercurio, che presiedeva al com-

mercio che prospera sempre


rie

in tempo di pace. In vamonete antiche figura il caduceo con la parola pace. Per esempio, in quella di Cesare Vespasiamo si vede una piccola figura col caduceo e un ranio


abolivo,

In un'alcon l'inscrizione una figura alata col catra moneta v' rappresentata l'inscriduceo, e un serpente che parte dai piedi, con se ne va zione PACI AVGVST/E, e il serpente che E in una significa che la guerra portata lontano.

PAX AVGUSTA.
732

moneta di T. Claudio si vede una figurina alata, che con la destra si leva la veste dal petto, alzandola vercalso la faccia, e con la sinistra porge il caduceo, cando coi piedi un serpente travolto e ripieigato. la pace. ci significa che, soffocata la guerra, venne dedicata alla pace. Pelle di lupo. DiCorniola, pietra

cesi

degli che alcuni popoli della Spagna mandarono ottenere da lui perdono ambasciatori a Marcello per invece del e pace, i quali portavano una pelle di lupo caduceo o l'olivo. Toga. Siccome presso i Romani

l'amministrazione civile era diversa da quella della emguerra, cos qualche volta la toga fu presa come blema di pace, alludendo alla tranquillit della vita
civile.

Pace

e guerra. Tempio di Ciano,

raffigurato nelle medaglie in for;

ma

quadrata e fortificato da stanghe, chiavistelli, ecc. significava tempo fu segno di pace; mentre, aperto, tali guerra. E ci lo testifica l'inscrizione d'una di di pace medaglie, che dice: Essendo stata acquistata la

Romano, per mare e per terra chiuse il si tempio di Ciano. Nell'altra parte della medaglia Claudio, Cesare Augulegge: L'imperatore Nerone della patria. sto Cermanico tribuno della plebe, padre
col popolo

Pacificazione.
ni di

Pollice piegato sotto la mano, segno presso i Romapace fatta e concordia. Secondo Quintiliano, lej

ca|X) eh-' ftatue dei pacificati erano rappresentate col

733

nato sulla spalla destra, con un braccio steso verso l'orecchio, e la mano aperta col pollice per piegato. Alcuni credettero di ravvisare tal segno nella statua
equestre di
la
si

Marco Aurelio, davanti al Campidoglio, quale porge innanzi la mano destra (con cui, dicesi, vietano le contese) alquanto inclinata, con le dita
il

aperte e

pollice

un po' piegato

all'ingi.

Pacifico.

Uomo

che con

la destra

do, e l'altra tiene alla cintura.


alzata,

mostra varie cose del monColomba con la co-

simbolo di persona d'indole pacifica; suda scettibile per ad adirarsi in casi estremi; perch la colomba, secondo gli cmtichi, non avendo fiele, non ha
collera, e se

pur l'avesse, risiede nella coda.

Padre.
Scarafaggio, simbolo della virt e
schio,
ufficio

del

ma-

secondo gH Egiziani, quest'insetto non generato col concorso di nessuna femmina, ma nceve la vita esclusivamente per opera del padre. Nello stesso modo che raffigurano il sesso femmnile con l'aperch,
voltoio, perch lo

volevano generato senza concorso del

maschio.

Padre Eterno.
Dio padre, prima persona
della Trinit.
Personifi-

cata sotto l'aspetto di un vecchio vestito di azzurro.

Corona, emblema d'onnipotenza. Globo, per essere


il

egli

creatore del

mondo. Libro
greche
re.

della vita eterna, su

cui figurano le

lettere

alpha e

omega (A

2).

Scelto, perch Dio re dei

Padre parco
Asino che
dietro
il

famiglia prodigsu
e

intreccia
dtri

zinnoda

una lunga fune,

quale

asini

nascostamente la svolgono e

sciolgono. AllegOiTa di
cia buoni

734

un padre di famiglia che facguadagni e che sia parco; mentre la famiglia, prodiga, scialacquatrice; poich legare un nodo significa radunare e accumulare la roba, e scioglierlo,

sprecare e gettar via.

Paguro.
Crostaceo volgarmente noto sotto
chio
il

nome

di gran-

eremita.

Vedi

Segreti rivelati.

Paglia. Vedi Dialettica

Rottura

Unione.

Pale.

Dea
il

nome

di

va connesso Palatium o monte Palatino, sede in origine una trib di pastori latini, i quali formavano il pridei pascoli e dei pastori, con cui
di
citt

mo nucleo della Palemone.

di

Roma. Vedi

Falilie.

Proiettore dei porti, al quale sacrificavano


ganti salvi in porto.

navi-

Vedi Melicerte.

Palestina. Palma. Emblema ricavato dal suo maggior prodotto del suolo, e perch gli Ebrei adoperavano nelle loro solennit le sue foglie, e avevano un giorno solenne che portava
il

nome

di

palma.
giuoco
si

PalestraFiglia
lotta.

di

Mercurio;
fosse

presiedeva

al

della
di-

Era

raffigurata in

modo
o

che non
fanciulla,

poteva
tanto

stinguere
vasi

se

fcmciuUo

face-

vaga con bionde chiome alquanto lunghe, col non pi rilevato di quello di un giovane delicato, e le braccia colorite, con un rapetto di verginella

mo

di

olivo

che,

sedendo,
pianta,

teneva in

seno.
i

Palestra
si

amava

assai questa
il

forse perch

lottatori

ungevano

corpo con olio di olivo.

Palici
gesse

735

sor-

Dei.
nel-

Gemelli,

figli di Giove e d Talia. Dicesi che un lago dove nacquero. Gli Dei Palici

l'antica

Sicilia

erano venerati come vendicatori dello


dell'innocenza.

spergiuro
sero

protettori
in

Pare che
chiamasi

fos-

venerati

quello

che

ancora

Lago

dei Palici

di

Nafta presso Mireo. Vedi Acadna.

Palilie.
Feste che celebravzmsi annualmente nell'auitica

Ro-

ma,
dei
lia),

il

di carile, in onore di Pale, la


dette

Dea

tutrice

pcistori,

anche da qualcuno Parilie


(partorisco),
il

(Pari-

dal

latino
in tal

parto

perch oftnvansi
bestiame.
Il

sacrifizi

giorno per

parto del

aprile era,

secondo
in

le

tradizioni primitive di

Ro-

ma, quel giorno


fabbrica della
celebrate
nel

cui
in

citt,

RcMnolo aveva cominciato la modo che le feste venivano

tempo
ci

stesso
la

come giorno

natalizio
tali

di

Roma. Ovidio
nit,

lasci

descrizione di

solen-

steva

dove si rileva che la prima parte di esse consiin una pubblica purificazione col fuoco e col

fumo, e adoperavansi, per produrre il secondo, il sangue del cavallo Ottobre, le ceneri dei vitelli sacrificati alla festa di Cerere e i gusci delle fave. Aspergevasi inoltre il popolo con l'acqua e si lavavano le mani con l'acqua viva di fonte, e bevevasi latte mescolato con mosto. Il sangue del cavallo Ottobre, era il sangue stillato dalla coda del cavallo sacrificato nel mese di ottobre a Marte nel campo stesso di Marte o Campo Marzio. Questo sangue veniva custodito dalle vergini Vestali nel

tempio di Vesta per


verso sera
i

uso appunto delle Palilie.

Quando
greggi,
le stalle

pastori
delle

avevano pasciute

le

loro

prendevano

scope di lauro per nettare

e spruzzarle d'ac-


qua,

736

rami parimente di lauro, e rosmarmo, abete e inquindi profumandole greggi. profumi a cui partecipavano anche le censo, foconsistevano giorno I sacrifizi offerti in questo commestibili, dopo di che e altri

ornandole poi

di

di zolfo,

cacce, miglio, latte


i

nati

porgevano una preghiera a Pale. 1 ermisolenni, cominciava la parte allegra riti fieno e di strame, della festa con fuochi di mucchi di vemvano di tamburelli e flauti le greggi e al suono volte attraverso il di nuovo purificate correndo tre Finiva la festa fuoico; e i pastori facevano lo stesso. parun banchetto all'aria aperta, a cui prendeva con sdraiandosi sopra panche di popolo, sedendo o
pastori
questi
te
il

terra

Palla. Vedi

erbosa e bevendo copiosamente. Incostanza Fortuna


-

Mala

Fortuna

della

fortuna

Mutabilit.

Pallade.

Nome
Statua
l'aiuto

che

Greci davano a Minerva.


.

Palladio.
di

Minerva,
in

che
si

discese
si

dal

cielo
il

di

Abarite,

quando

fabbricava

con tempio

di quella

Dea

Troia, e

colloc essa stessa sul-

mano, che tratto tratto l'altare. Aveva una lancia in L'oracolo assicur che scuoteva muovendo gli occhi. presa mai. fintanto che non la citt non sarebbe stata
veniva
rapita

questa

statua.

Greci

essendo venuti
sol-

ad
fu

assediarla.
la

Diomede

e Ulise passando per un


via,

terraneo
presa.

portarono

poco

dopo

la

citta

Pallio.

Ornamento
e

pontificale

proprio

dei

papi,
i

primata
abiti

metropohtani,

che

la

portano

sopra

loro


ponrificali.

737

chi benedetti a

E' tessuto della lana di due agnelli bianRoma nella chiesa di Sant'Agnese il d festivo di essa santa, e custoditi in qualche casa religiosa fino al tempo di tosarli. Presso i Greci, il

pallio era

un manto o mantello, corrispondente presso Piea poco alla toga dei Romani. Vedi Papa
tro

(San)

Popolo

greco.

Pallone

di

maggio. Vedi

Viburno.

Palma.
la

Magnifica pianta dei climi terra ricusa all'uomo quei


ci

intertropicali,

nei quali

vegetali

che

formamo

altrove la sua sussistenza,


tutto

e dalla
alla

quale esso ottiene

stiani

Angelo Armo Antera ApO' Avvocato Bruno Filomena Cwvarmi Girolamo Nozze Maria Paolo danno
reciproco
stola

che

necessario

vita.

Vedi Amore
{San)

Astrea

Daniele

(San)

{Santa)

Battista

{San) Vergine {San)

{Sem)

Giustizia

Martiri

Martirio

Palestina

{San)

Perdita

Pietro

Predica

Vita dei religiosi

cri-

Vittoria.

Palmo. Vedi

Brevit della

vita.

Pampani.
Foglie delle
viti.

Vedi Corona

di

pampani.

Pan

Pane.

in origine venerato

Antichissima deit greca dei boschi e dei pascoli, solamente dagli abitanti delle mon-

tuose regioni dell'Arcadia e di altre popolazioni dedite alla pastorizia,


le

ma

pi tardi riconosciuto da tutte

nazioni elleniche e onorato di un culto diffusissimo. Lo si diceva comunemente figlio di Mercurio e della
47

O. Ronchetti.

738

Ninfa Penelope, figlia di Driope, che il Dio visit in forma di montone. Egli nacque pienamente sviluppato, vale a dire con le corna, la barba, la coda,
piedi caprini e peloso cos che la
i

madre

si

spavent

quando
ove
fe,

lo vide,
gli

ma

Mercurio

lo

port nell'Olimpo,
si

tutti

Dei, e sp>ecialmente Bacco,

rallegra-

rono della sua comparsa.


e

Pan

fu allevato dalle Nin-

come Dio

dei greggi era sua cura accrescerli e


e

custodirli,

ma

egH era anche cacciatore

Dio per con-

seguenza dei cacciatori, i quali costumavano in Arcadia flagellare la sua statua se cacciavano inutilmente. Durante il meriggio usava dormire, e mdispettivasi

se lo disturbavano.

Anche

le

api stavano sotto


i

la

sua protezione, del pari delle coste ove


le reti.

jDescatori

gettavano
alla
la

Come Dio
egli

di tutte le cose connesse


la

vita

pastorale,

amava
i

musica, e invent
e
in

zampogna che suonava maestrevolmente,

cui

ammaestr molti altri, fra quali Dafni. Pan, come nei boschi, era altri Dei che dimoravano tutti gli
temuto dai viaggiatori, a cui qualche volta appariva sgomentandoli con terrore improvviso; di qui ogni
terrore improvviso, di cui
si

ignorasse

il

motivo, chiaterribile

mavasi timor panico. Dicesi avesse una voce Titani nella loro e sgomentasse con essa
i

guerra

contro
r di

gli

Dei. Mentre errava nella foresta s'innamo-

Eco, da cui ebbe Ince.


fugigiva,

Ma

il

suo amore prinla

cipale fu quello per la


stia e lo

Ninfa Siringa,
la vita

quale era

re-

preferendo
la

libera dei monti.

Ma
la
la

un

in

procinto di

essere

presa

da

lui

che

rincorreva, preg

Terra che

l'aiutasse;

questa

canna: per cui Pan in luogo della Nincanne palustri; ma il lamento armonioso che usciva da esse sugger al Dio di unire pi canne
cangi
in

fa

strinse

di

739

siringa
si

diverse gradazioni e
il

formarne cos uno stnimeiito


I

musicale,

quale dal

nome dell'amata chiam


sacrifizi
in

(parola greca che vai zampogna).


frivano a
li,

che

of-

Pan

consistevano

vacche, montoni, agnel-

latte e miele.

Questi

sacrifizi gli

venivano

offerti in

comune con Bacco


altro abito

e le Ninfe.

Le

sue feste a

Roma
pelle

venivano celebrate con corse


di

in cui

alcuni pastori, che


di di
I^e

non avevano tranne una cintura


correvano per
tutti

pecora,

le

strade

armati

sferze

percuotendo
loro

quelli
il

che

incontravano.

don-

ne non temevano
colpi nella

loro incontro e offrivansi anzi ai


le

fiducia che ci

rendesse feconde.

Nell'arte
tica

figurativa

da

distinguersi

di

Pan

una pi

recente.

una figura anNei migliori tempi

dell'arte

greca

Pan

era rappresentato in figura pura-

mente umana, salvo che gli si eiggiungevano le corna nascenti ai due lati della fronte. Pi tardi lo si figur con coma pi sviluppate, lunga barba e piei

di

caprini.

Rappresentavasi
in

coronalo
il

di

pino,

di

fico,

o un rmio di pino

mano,

bastone da pastore

e la

zampogna. Questo Dio aveva un carro tirato da due becchi bianchi e gli era sacro il pino, in cui
trasform
la

Ninfa Piti da
il

lui
il

amata.
tipo

Gli

antichi

riguardavano

Dio Pan come


dalla

deil'unrverso,

come
color

risulterebbe
lo

seguente
la

descrizione:

Gli
di

antichi,

rappresentavano con

faccia caprina,

rosso,

con

le

coma

ruvide

irsute,

la

parte

inferiore tutta pelosa coi piedi di capra, vestito

d'una

pelle

di

pantera di vari colori.


di sette cann,

Aveva

in

mano una
ri-

zampogna
torto

e nell'altra e

un bastone
di tutto
l'aria;

guisa
si

d'un pastorale:
contenesse una
la

questa figura vol'u-

levano che
niverso.

immagine

Poich

faccia

rossa

significa

le


due corna,
losa,
I
il

740

la pelle

sole e la luna;

di pantera,
si

la

variet delle stelle.

La
igli

parte inferiore,
alberi,
i

fingeva pe-

per significare
di

virgulti

e le
e

fiere.

piedi

capra dimostravano
la

la

solidit

stabilit

della
del

terra:

zampogna
il

di

sette

canne,

l'armonia
variet

cielo,

nella

quale son sette suoni e


bastone
fu
ritorto,

sette

di voci,
se
il

sette

cieli:

l'anno che in

stesso

ritorna,

tutto .

perci

detto

pan,

che

significa
il

Un

bronzo antico rappresenta


la
al

Dio

Pan che
vi

sta

suonando
e

zampogna davanti a un'ara


di

ove scorgesi del fuoco acceso;

sopra dell'ara
ritto

una

stella

dinanzi un

becco

sui

piedi

di dietro, e con quelli davanti a quest'ara si apdodici segni del zofXJggia; tutt' intomo si vedono diaco. Come si disse, gli antichi riguardavano Pan
i

come
dorati

il

tipo

dell'universo:
stessa

come una
i

divinit,

Apollo e Pan erano per la medesima


il

ara-

gione che le corna di

quest'ultimo

erano riguardate
dell'universo

come

raggi del sole.


di

Anche
e

grifo era simbolo di

Pan come
que
la

Apollo,

l'armonia

era

regolata dal suono del flauto di Pan. Questa dun-

ragione per cui


al

mezzo

zodiaco.

Dio Pan il La zampogna o


Il

era collocato
il

in

flauto ch'egli

suona, secondo Macrobio, significa l'ineguaglianza del


l'operazione del Sole.
sania,

fuoco sull'ara, secondo Paului

indica

il

fuoco eterno che a

consacravasi.

Panacea
Dal greco panakea; da pan,
nisce,
tutto, e alfos, rimedio.
le-

Figlia di Esculapio e di Epione, ossia quella che

che mitiga, *che risana.

Pandemia.
Soprannome
di

Afrodite

(Venere), e cio

in

dop-

pio senso,
unisce
ciale
tutti

741

cortlgiine;
in

come Dea
gli

delle

quella

che

abitanti di

un paese
il

un corpo sodi

e politico;
lutto
il

significando

nome

Pandemia:

comune a

popolo.

Pandione.
Figlio di Erittonio re d'Atene e della naiade
sitea,

PaFilo-

spos
e
i

Zeusippe,

da
e

cui

ebbe Progne

mela

gemelli

Ereteo

Bute.

isecondo la mitologia, della prima femPrometeo aveva formato un uomo animandolo col fuoco celeste. Giove se ne sdegn, e commise a Vulcano di formare, con l'argilla, una femmina, e di presentarla al consesso degli Dei. Mi-

Pandora. Nome,

mina.

nerva
sta di

la vest

con

gli abiti risplendenti,

e le copr la tequali pose

un velo e

di

ghirlande di

fiori sulle

una corona d'oro.

Condotta per mano di Vulcano innanzi a^li Dei, tutti ne ammirarono la bellezza, e ciascuno volle farle un dono. Minerva le insegn le
arti

convenienti al suo sesso;

Venere
la

la

bellezza e di grazia con l'inquieto desiderio e

circond di le pee
la l'arte

nose cure.
di

Mercurio^
e

le

comunic
i

favella

lusingare

cattivarsi
tutti,

cuori.

quando

fan-

ciulla

ebbe doni da
tutto,

fu chicunata

pan,

dorn,

dono.

chiusa, e la incaric di offrirla a


sti,

Giove le Prometeo; ma querifiut

Puidora, da diede un'urna

sosp>ettando
il

qualche

insidia,

di

ricevere

tanto

dono quanto la portatrice. Non cos Epimeteo, che, quantimque avvertito dal fratello Prometeo di non ricevere alcuna cosa che venisse da Giove, sodotto dalle grazie di Pandora, s'innamor di lei, e
aperta l'urna fatale, ne uscirono
tutti
i

mali e

tutti

delitti

742
la

terra.

che

inondarono
il

Epimeteo,

pentito

d'aver scoperchiato

vaso,

fece tosto per chiuderlo,

ma

re la

tempo: riusc soltanto a conteneche essendo in fondo rimase agli orli nel punto che stava per fuggire. Cos nelle leggende greche non meno che nella tradizione mosaica la prima donna fu cagione di tutti mali, che afflissero l'umanit e primo di tutti la morte.
in

non era pi

fallace speranza,

Cuzman
(San)
(Santa)
di

Pane.

Vedi Abacucco
Carit

(San)

Cusa (Santa)

Giacomo
della

Clara

Dottrina
il

Nccola

Domenico Giovanna Minore Temperanza.


Abdia
(Santa)

Benedetto
di

Elia

Genoveffa

(San)

(San)

Panporcino. Vedi Pantera.

Ciclamino.

za

Donna

Carnivoro
Virt

virile

famiglia

dei

igatti.

Pelle di pantera

Vedi Bacco
Ubriachez-

simulata.

Pantomimo.
Maschera, che portavano
i

pantomimi

antichi.

Paolo (San).
Apostolo.

Animali:

Agnello,

quah

S.

Paolo

simboleggiato
il

Colomba,

coi

Vegetali:

Canna

palustre,
capitato.

ricordando

Diversi:
al

Croce, allusione
decapitato.

.al quale fu deColonna, attributo del Santo. suo martirio. Gladio, con cui fu

Tevere vicino

Libro,

emblema

della dottrina.

Paolo (San).
Eremita.
pane. Leoni,
si

Animali:

Corvo, che
la

gli

portava

il

quali scavarono la fossa del Santo, e

allontanarono dopo aver ricevuta

benedizione

di

743

fo,

S.

Antonio, intervenuto per seppellire il suo amico. Vegetali: Palma, con cui si intrecciava il ve-

stito.

Papa. Capo

della

Chiesa cattolica.
le

Animali:
la

Cri-

lio.

che nel secolo XIII


Diversi:
dello

simboleggiava
quali,

saggezza.

Chiavi,

come emblema, fanno


ponteficale.

parte

stemma papade.
su
cui

Croce

Paltrire-

Sedia,

viene

portato.

Tiara,

detta

gno,

segno di supremazia e dominazione.

Papato.
Dignit papale.

Chiavi,

attributo

del

papato.

Melagrana.

Papavero.
Parola
l'uso
il

derivata

dal celtico
i

pappa;
per

allusione

al-

antico di mischiare

semi di questa piamta,

sugo alla pappa

Citt Cerere Vedi Amore Duot Evento Giunone Dea delle NozCorona di papaveri Luna Letargo Giustizia Languore ze Venere. Morfeo

dei

bambini,

farli

dormire.

Papero.
Papiro.
Pianta
bricare
antica

Vedi Biagio
cui uso pi

(San).

il

comune, consisteva nel fabgli

la

carta
Vitto.

presso

Egiziauii.

Vedi

Stirpe

Pappagallo.
quacit.

Vedi Coma

Eloquente

Lo-

Paradiso.
Questa parola
caldtiico

viene

dall'ebraico
i

piuttosto

dal

pardes,

da

cui

Greci hanno fatto Para-


deisos,

744

e
significa

Latini

Paradisus,

un

giardi-

no d'alberi fruttiferi, ossia

un

verziere.

Paradiso dei Cristiani. Luogo nel quale Iddio d il premio della beatituper adine eterna ai giusti, chiamato con quel nome terra luogo pi delinalogia; non conoscendosi sulla
, '

zioso
fruito.

di

un

paradiso o giardino lieto di fiori e Albero, con cui viene simboleggiato.


terrestre.

di

Paradiso

Giardino o luogo di delizie, nel quale Iddio aveva collocato Adamo ed Eva dopo creati, dove stetdontero finche durarono nello stato d'innocenza, e

de furono scacciati dopo la disobbedienza al Signore mangiando del frutto proibito. Vedi Alberi.
Paradiso dei Greci
Siamesi pongono
e

dei

Romani. Vedi

Elisio.

Paradiso dei Siamesi.


I
il

loro paradiso nel pi elevato

cielo,

e lo dividono in otto diversi gradi di beatitudine. Secondo la loro idea il cielo governato come dei pola terra; vi pongono dei paesi indipendenti,
poli e dei re; e
ra,

pretendono che

vi si faccia

la

guer-

e vi abbiano luogo delle battaglie. Non nemmeno escluso il matrimonio, almeno nel primo, nel secondo e nel terzo di quei soggiorni, ove i santi posfiglioH. Nel quarto essi sono superioa qualunque sensuale desiderio, e la purit si \a cos aumentando fino all'ultimo cielo, che propriamente il paradiso, nel loro linguaggio chiamato niw-

sono avere dei

ri

pan, ove

le

anime degli Dei e dei Santi godono

inal-

terabile felicit.

Paradiso degli Indiani.


Gli abitanti
degli
staiti

di

Cambodia,

nella

peni-

sola
cieli,
il

745

perfino
ventisette
altri,

di
gli

qua del Gange,


uni posti sopra gli

contano

e destinati a essere

soggiorno delle anime virtuose dopo la loro separazione dal corpo. Ci che essi narrano della maggior
parte di quei
cieli

molto

conforme a quanto
paradiso.
delle

Mao-

mettani
dei

spacciano

del
di

loro

Vi

si

trovano

mense coperte di donne di una rara bellezza, e in grandissimo numero. Tanti beni non sono destinati soltanto alle anime degli uomini virtuosi, ma a quelle anche delle bestie, degli
giardini

smaltati

fiori,

deliziose vivainde e

di squisiti liquori, delle

uccelli,

degli insetti e

dei

rettili,

quali,

nella

loro

specie,
to

avranno condotto una


natura
e
si

vita

conforme
del
abitanti
di

all'istin-

della

dell'intenzione
gli

creatore.

Da

questo

pu concludere che

Cambo-

dia sup>pongono che le bestie, non solo abbiano un a-

nima,
di

ma

quella degli

anche una specie di ragione, quantunque uomini meno perfetta.

Paradiso dei Cinesi.

GH
ponte

abitanti dell'isola

Formosa credono che


morte,
passino
sf>ecie di

le per-

sone dabbene,
stretto,

dopo

la

sopra

di

un

canna chiamata bambit, dal quale sono condotte in un luogo di delizie, ove gustano tutti piaceri che possono luformato con una
i

singare

loro

sensi.

Paradiso dei Persiani.


Il

paradiso dei
i

Persiani,
si

o Guebri,
la

unisce

in

tutti

piaceri che

jK>ssono gustare in questo


volutt
gli

monsi

do,

con l'eccezione per che

dei

sensi

trova libera

da quella
paradiso

materialit che

uomini car-

nali sogliono frammischiarvi.

Da

quanto

riferisce

Hycos

de,

in

quel

vi

sono
la

fanciulle

di

una

mirabile

bellezza,

che

suprema

felicit

consiste

soltanto
vergini,

746

nel

mirarle.

debbono
occhi.

esserlo sempre, e

Quelle fanciulle furono sempre non sono fatte che

per

gli

Paradiso dei Musulmani.

Secondo l'Alcorano, vi sono sette paradisi; e il d'Azar aggiunge che Maometto, salito sopra l'Alborah, animale di media struttura fra l'asino e il
libro

mulo,
il

li

ha

tutti
il

veduti; che
3"

il

1"

di

fino

argento;

un da una mano del quale, per giungere all'alangelo, tra, vi uno spazio di 70.000 giornate, con un li2" d'oro;
di pietre preziose, ove trovasi

bro ch'egH sta sempre leggendo; il 4" di smeraldi; 5 di cristallo; il 6 di fuoco, e il 7" un giardiil

no delizioso
miele e di

da fiumi di latte, di sempre verdi e caricui granelli si cambiano in altrettanchi di frutti, te fanciulle cos avvenenti e cos dolci, che se una di quelle avesse sputato nel mare, l'acqua non avrebirrigato

da fontane

vino, con diversi alberi


i

be pi

nessuna amarezza. Egli aggiunge che quel paradiso costituito da angeli, alcuni dei quaH hanno la testa di vacca, guarnita di corna, le quali han-

no 40.000 nodi e abbracciano quaranta giorni di cammino da un nodo all'altro. Gli altri angeli hanno 70.000 bocche, ciascuna delle quali 70.000 lingue, e ogni lingua loda Dio 70. 000 volte al giorno Dinanzi al trono in 70.000 sorta d'idiomi diversi. quattordici candele di cera accese, di Dio stanno ciascuna delle quali da un'estremit all'altra contie-

ne cinquanta giorni di cammino. Tutti gli appartamenti di quei cieli immaginari sono ornati di tutto ci
che di pi brillante si pu immaginare. I credenti vi troveranno le pi rare e le pi squisite vivande, e sposeranno delle Houris, ossia giovinette, le quah, mal-

747

Musulmani avrangrado il continuo commercio che no con esse, sarainnno sempre vergini. Ap>pena i beati sono entrati nel paradiso, vanno a sedersi sulla sponda
del gran

fiume Kausser,

fiume di delizie,
tutta

coperto d'un albero di

quale il quell'immensa grandez-

za di cui
spazio di

si

possa formare un'idea, p>erch una sola

grande che un uomo, correndo p>er lo cuini, non potrebbe uscire dall'ombra che spande quella foglia. Maometto e Ali sono
foglia tanto

50.000
del

coppieri
in

nettare

delizioso

delle

sue

onde.

Lo

porgono
tati

preziosi vasi,

trovamdosi dz^jpertutto mon-

dui dui, animali che hanno i piecoda di tigre e la testa di donna; e sono essi accompagnati da innumerevoli gruppi di donne celesti d'una meravigliosa bellezza, create per
sopra dei
cervo,
di di
la

Pay

piaceri

degli eletti.

Paradiso degli Africani.

La maggior parte dei Negri delle Coste d'Oro s'immaginano che dopo la morte andranno in un altro mondo ove occup>eranno lo stesso r<mgo che hanno in quello che vivoncS Sono anche p>ersuasi che
tutte le cose le
renti

quali sarauino sacrificate dai loro pai

per onorare

loro

funerali, verranno

a essi

ri-

messe nel nuovo soggiorno. Gli Ottentotti non hanno che xm'ic'ea molto grossolana dell'altra vita, come pure delle F>ene e della ricompensa che devono ricevere. Gli abitanti del regno di Benin credono che il paradiso sia situato in qualche luogo del mare.

Paradiso

degli

A mericani.

Molti selvaggi del Mississippi sono persuasi che dopo la morte, in ricompensa del loro valore e della loro probit, saranno trcisportati in un felice i>aese ove troverumo buona e abbondante cacciagione. Il pa-

radiso degli
abitanti

748

in

della Virginia consiste nel pos-

sesso di miserabili cose,

come

pa,

e nel piacere di cantare e

tabacco, in una pidanzare con una co-

rona di penne, e il viso dipinto di diversi colori. Ta il premio della virt e le, secondo la loro idea, felicit suprema. Quel luogo di delizie situato la all'Occidente, di dietro ai monti, e per quanto sia
piccola la felicit che
si

igusta, tuttavia essi la

trovano
i

molto grande per

il

basso popolo.
cui
sia

Non

vi

sono che
nei

Verovanci e
in

sacerdoti
abitanti

permesso di entrare
Florida,
dintorni

paradiso.

Gli

della

delle

delle

montagne d'Apalacchia, credono che le anime persone dabbene, dopo la loro morte, s'innalle
stelle.

zino al cielo e siano poste fra

Paradiso
Gli

dei

Messicani.
del

abitanti

Messico credevano

che

il

para-

diso fosse situato vicino al sole.

felicit, coloro che erano stati raggiosamente per la patria, occupavamo il posto pi dopo di loro venivano collocati tutti gli distinto: infelici che erano stati sgozzati in onore degli Dei.

In quel soggiorno di uccisi pugnando co-

Parassita.
Assiolo, chiamato
re.

da Platone

parassita e adulato-

Fuco, che vive

alle spalle delle api.

Parche. Dee che


landone
i

destini.

presiedono alla sorte degU uomini, regoSono sorelle e si chiamano Cloto,

Lachesi e Atropo. Gh uni le fanno figlie della Notte e e dell'Erebo; altri della Necessit e del Destino, chiamaaltri ancora di Giove e di Temi. I greci le Latini Parca, dalla parola parcus, vano Moire, e
i

come
vita

se

fossero

state

degli

uomini,

troppo avare nel dispensare la che sembra troppo corta. Il loro


nome
vasi
particx>lare

749
le

loro
differenti

denota
alla

funzioni;

perch siccome
sottortKsso
il

ogni

destino
|x>tenza

degli

uomini

che diceriguar-

delle

Parche,

dava o
quello

tempK) della nascita, o quello della vita o

della morte. Clolo (che in greco signfica evocazione) la pi giovane delle sorelle, presiedeva alla

nascita degli uomini, e teneva la rocca e tirava

il

filo;

Lachesi (che vuol dire sorte) maiggiore della preavvolgeva


Lachesi
il

cedente,

filo

intomo
il

al

fuso,
il

Atropo
con
!e

(che

significa

senza

ordine)

tagliava

filo

forbici.

nell'empire

fuso
in

segna

quel

che

accade nella
tri

vita di
i

un uomo,
speranze,

cui gli uni


i

agli ali

si

succedono
le

giorni
le

e le azioni,
le

dolori,
i

piadisin-

ceri,

vicende,

illusioni,
le

ganni.

ogni ora
gli

che passa s'incalzano


avvenimenti;
delle cose

idee:

moti
la

dell'animo,
nella

non

si

p>erde

nul-

tanto

carsi

e l'avvicendarsi

fine stabilito

quanto nella morale: l'affatiha una regola e un dall'ordine generale: e il fuso un simnatura

bolo di quella successione delle cose umane che ha luogo nella vita, perch conserva il filo, non lo disperde,

e sembra che
filatrici,

lo

destini,

come

negli

usi

vol-

gari delle

a ordire qualche trama; e di fatti ogni vita d'uomo concorre a formare il tessuto della
Lachesi, bench sia di midue sorelle, ha un incarico grave e misterioso. Le Parche assistevano ai parli per rendersi padrone del bambino che nasceva. Secondo Esiodo sono le padrone assolute di tutto il bene e di tutto il male che avviene nel mondo. .Altri mitologi sottomettono le Parche agli ordini di Plutocui
societ

generale.

Per

nore

attivit

delle

altre

ne;

ma

l'c^inione la pi generale che le


gli

Parche
gli

ser-

vono sotto

ordini

del

Destino,

cui

Dd,


Io stesso
figlie

750

Platone, che
queste
le

Giove sono

sottomessi.

vuole
sele

della

Necessit,

raippresenta

dute accanto alla madre


ginocchia
distante

Dee

alla

quale pone fra

un gran fuso di diamante

egualmente

l'una dall'altra; in alto ed elevato seggio; che cantano insieme con le Sirene, che sono sopra le sfere celesti. Lachesi canta le cose passate; Cleto

quelle presenti; Atropo,

quelle

dell'avvenire;

met-

tono parimenti
t loro
stra,

mano

al

fuso insieme con la Necessi-

madre in questo modo: doto vi mette la deAtropo la sinistra, e Lachesi con ambo le mani lo tocca di qua e di l. Comunemente queste Dee rappresentavansi con tre donne oppresse dalla vecchiezza, con in testa una corona di lana e narcisi intrecciati, annodata da nastri bianchi e una veste

parimenti bianca che copre loro tutto


crepitezza di queste
listi,

11

corpo.
i

La
il
il

defuso

Dee

denotava, secondo
divini;
la

moracorso
for"--

l'eternit

dei

decreti

rocca e

significavano che spettava a loro di regolare

della vita,

fi

filo

misterioso

indicava

il

ix)co

damento che si poteva fare di una vita che dipendeva da cos poca cosa. La corona che portavano
in

testa era

Le Parche
la

segno del loro potere su tutto runiverso. adcperavauio lana bianca, grigia e nera;
filare

prima,

per

giorni

lunghi

felici;

l'ultima,

la

vita corta

e infelice.

Si sacrificavano
state

loro

pecore

nere,

quantunque fossero
si
I

Dee

implacabili.

Non
cesi

trovano che pochissime figure delle Parche. Di-

che nell'anno

500

fu in Stiria trovata una certa


((

lamina di piombo

in

cui:

colo, e dentro questo siede sopra

Vedesi un segno in cirun piccolo poggetto


le

un giovane nudo,

che con

ambo

la faccia e gli occhi,

ed ha

scritto

sopra

mani si copre il capo Ciato,

ed
col
ai

751

suoi

piedi
la

giace un

fanciullo

alato,

pure nu-

do, che tiene

mano
si

destra sul

ginocchio destro, e

braccio sinistro
tiene

mano, che
sopra
tropo.
il

app)oggia sopra un teschio ubocca uno stinco per traverso; fanciullo v' scritto Lachesi, ed al teschio Ain

lontano da
tro

di

Parve poi che dalla destra del fanciullo p>oco lui fosse una ardente fiaunma, e di diequasi verso il giovane, che sedeva, un cespuglietto erba con alcuni fiori, ed era tutto il resto arido
con
alcuni
saissi

terreno

sparsi

disordinatamente .
-

Nella
steva

raccolta

del

Museo Pio

dementino,

esi-

una tavola che presentava solamente Cloto e Lachesi; la prima aveva la rocca e filava, la seconda indicava con una verga il destino di tutto ci che esiste sulla terra; essa aveva inoltre sulle ginocchia un volume in cui erano scritte tutte le azioni. Nella stessa raccolta, tale volume si trova nelle mani di Cloto sul frammento di un sarcofago intagliato. Delle altre sorelle, una (Lachesi) indicata da un globo celeste e un raggio (allusione all'oroscopo); l'altra mostra sopra un gnomone che il termine dell'esistenza giunto. Lione, sopra un basso rilievo della badia d'Ainai, esse tengono un pomo (simbolo del

la fruttificazione). L'ideale delle Parche, differenziandole per la rocca, il fuso e le forbici, si compor-

rebbe di lunghi
severe,

veli

bruni,

di

corone d'oro, di facce


d'ali,

ma

belle,

finalmente

che

contrastuio

singolarmente col loro atteggiamento stazionario. Alcuni le raffigurarono con dorme che annunciano la
ventura,
volta
in

dando
atto

loro in

mano un
sopra.

rotolo di carta, tal-

di

scrivervi

Paride.

Uno

dei

pi

celebri personaggi

dei tempi

leggen-


dari della storia greca,

752
figlio

di

Priamo e
gravida
di

d' Ecuba.
lui,

Avendo sua madre, mentre


gnato che
il

era

so-

fanciullo che avrebbe dato alla luce sala

rebbe stato

rovina della sua patria, Priamo,

ap-

pena che

il

schiavo sul

bambino fu nato, lo fece esporre da uno monte Ida. Quell'ordine fu eseguito, ma

dopo cinque giorni essendo lo schiavo tornato al luogo dove aveva gettato il bambino, trov che era stato allattato da un'orsa, per cui, per non mostrarsi

meno umano
a casa,
ri

di

una

fiera,

lo

raccolse e se lo port
in

dove

l'allev

qual

figlio

mezzo

ai

pastobellez-

dell'Ida.

Fattosi

adulto,

distinguevasi
assai

per
nel

za e forza; e mostrandosi
gere
gli

valente
ladroni,

respin-

assalti

delle

fiere

e dei
poi

fu

soprandai
si

nominato
genitori

Alessandro.
ricevuto

Fu
corte

riconosciuto

suoi
volle

dal padre;

ma

prima ch'egli lasciasse la pastorizia, fosse da Giove stato eletto quale giudice della gara fra Giunone,

Minerva e Venere,
gettato

alla

quale diede
sulla

il

pomo

d'oro

dalla

Discordia
di

nozze di Teti e

Peleo.

mensa degH Dei alle Paride spos la Ninfa


Infatti,

Enone,
se
i

figlia

del fiume Cebreno, la quale gli predisgli

mali che

dovevano avvenire.
Elena,
la

Paride,

dopo aver

rapita

condusse a Troia; Giuin

none e Minerva, sdegnate per il suo giudizio vore di Venere, instigarono i greci a vendicarsi
le

fa-

di ta-

affranto,

quali,

dopo

dieci anni d'assedio,


o,

arsero
altri

Troia.

Paride fu ucciso da Pirro,

secondo

da

Filottete,

con una freccia d'Ercole,^ e vide,

pri-

ma
la

di morire, rovinata la sua patria per sua cagione.

Apf>ena ferito si fece portare sul monte Ida presso moglie Enone, espertissma nella medicina, affinch

lo

753

dall'abbaiKlono, non

guarisse;

ma

Ejione,

offesa

volle per guarirlo, perci Paride dovette morire.

Parietaria.
Piinta

che

trovasi

comunemente

nei

luoghi

fre-

schi, nelle siepi, nelle fessure dei vecchi muri,


deri.

nei ru-

Vedi Misaniropia.

Parlamentario.
basciata.

Mandatario che jx>rta Ancora, che

al
gli

nemico

di

guerra un'im-

Indiani mettevano in

mai

no

agli ambcisciatori invece del

caduceo. Dicesi che


di

savi d'India,

ad Apjollonio, prima

combattere, manp>er

mezzo

darono un giovane che portava un'ancora d'oro, del quale verniero a trattative.

Parlare vano.
Pitale.

Pitagora soleva dire di non mettere


il

il

cibo

nel pitale; cio

parlare piacevole ed elegamte, para-

gonato

al

cibo

dell'anima,

non doversi mettere

nel-

l'animo di un

uomo

vizioso, perch sarebbe inutile.

Parole.
Coltello. Diogene, a

un bel giovane che

lo

burlava
salmi

sfacciatamente, disse:
legge:

Non

ti

vergogni cavare d'una

guaina d'avorio un coltello di piombo.

Nd
dove
in

si

La

lor
la

lingua un coltello acuto; e altrove:


lor

Arrotarono

lingua

come

colteili,

si

parla
signi-

delle calunnie e degli inganni. S.


ficato diverso, dice
ficace,
tello

Paolo,

un

che la parola di Dio viva ed efe pi acuta, pi penetrante di qualunque coltagli.

a due

Parricida.
Vipera, che
gli

antichi rinchiudevano nel sacco

con

l'uccisore del proprio. padre, gettandolo poi nel fiume.


48

Q. Ronchetti.

754

trullo,

Parsimonia.
che questo Oliva Gli antichi ritenevano
giandolo,

manad
che

avesse la virt di

rendere sobri,

perci ta-

sontuosi preferendolo ceva parte anche nei conviti uno gustose. Diogene, beffeggiando altre vivande convito, dissegh: certo aveva mangiato ohve in un volendo desinato, non cos ceneresti;
tu avessi cos

e con

ci

parsimonia, ma che non lo facesse per per le scelte vivande de. per aver ripieno lo stomaco
significare

desinare.

ammaliare Ulisse, ed essendo Sirena, che cerc di per potenza, si precipito in mare stata delusa dalla sua Medinelle pi amene rive del disperazione. Approd
la sua tomba terraneo in Italia, ove fu trovata suo nome fu chiamata l^arficare una citt, che dal si la citt fu riedificata, tenope. Questo nome, quando oggi Napoli, ^i chiama cangi in Neapolis. Essa si simboleggiasse una colonia d, vuole che quella Sirena pi bello del MailerFenici che si stabil nel golfo
nel! edi-

raneo.

Partenza.
Foglie di fico. Quando gU antichi davanti alla proprendere qualche viaggio, mettevano le foghe, come aufico con pria porta alcuni rami di ritenendole anche quale gurio di una felice partenza,
presagio di felice ritomo.

dovevano

intrap-

Parto.

occasione delle nozze, tra Chiavi. Anticamente, in delmettere in mano alla sposa altre cose, costumavasi augurio, e per indicesi, come buon
le
in questo significato vocare da Dio un parto facile. E la vulva. Bibbia, dove si legge: aprire ne parla la

chiavi.

ci.


Cintura sciolta.
cesi

755

la

Le donne che partorivano

prima

volta scioglievano la cintura dedicandola a Lucina. Di-

che

cintura.

in Atene esistesse un tempio a Diana sciogli Origano dittamo. Sacro a Lucina Dea dei

partorienti.

Parto unico
Leonessa scolpita, con cui gli amtichi figuravano una donna che avesse avuto un figlio unico, ritenendo che quest'animale partorisse una volta sola in tutta la sua
vita.

Partunda.

Dea

che incoraggiava

al

parto.

Vedi Nozze.
persona della

Parvadi, Parvati o Bavan.


Cos chiamasi neil'indostan
trinit

la

terza

Vedi Bavani. Viene sovente rappresentata sotto la forma della sua incarnazione in Badracali o Pelracari Pagoda, donna gigantesca con otto facce, sedici mani nere come il carbone, occhi grandi, zanne di cinghiale p>er denti, un elefante per
fenuninile.

ogm
gliati

orecchio
al

guisa

di

orecchini,

serpenti

attorci-

corpo per vestimenta, e p>enne di pavone per cap>elH; armate le mani di una spada, un tridente, una
scure, una sciabola, una freccia, una picca, una scimmia, e della ciacra o ruota mistica; e porta per orna-

che

mento, non di rado, un lungo collare di teste umane, le scendono ovalmente dal collo alle ginocchia.

Pasci.
Turchia l'insegna caratfarmo portare davanti ad essi, svolazzante in cima a uno stendardo composto d'una lancia munita d'una mezzaluna. Il numero delle code aumenta con la dignit; e tre code rappreteristica dei pasci:
essi

Coda

di cavallo, che in

la


sentano
la

756
alta

nella

dignit

pi

gerarchia militare.

Solo

il

gran Visir possiede cinque code.

Pasifae.
Figlia del Sole e di Perse o Perseide, e moglie di

Minosse. Venere adirata contro il Sole che l'aveva fatta sorprendere da Vulcano con Marte, inspir amore

Pasifae per un

toro,

donde nacque Minolau-

ro

(vedi).

Passera solitaria. Vedi Querela. Passero. Vedi Carro tirato da passeri


italica

Solitudine

in

P
i

ir gite

Venere.

Passiflora. Pianta, chiamata anche granadiglia,


sessuali

cui

organi

rappresentano

qualche
Cristo,

modo

gli

strumenti
il

della passione di

Ges

di passiflora o fiore della passione.

de

Passione di Cristo
di Cristo.

donde deriv Vedi Culto

nome
Fe-

Religione.

Passione
E'
ferti

la serie dei patimenti

che

il

Redentore ha
apostoli
di
il

sofin-

dairultima cena che fece coi suoi


al

fino

tempo
si

della sua morte,

ventiquattro ore.
in

per

corso

circa
fiore

Calice.

Passiflora cerulea,

cui

trovano

gli

strumenti della passione. Rosso,

colore della

Passione.
le

Passione per
Montone;
male
di

vecchie.
alla

allusione

preferenza
le

di

quest'ani-

accompagnarsi con
di

pecore vecchie,

non

curandosi

quelle

giovani.

Pastorale. Vedi Adolfo


Bastone pastorale Clara {Santa) {San)

{Sant')

Benedetto {San) Vescovo.

Barnaba {San) Bruno


Fateci o Patech.

757

Dei custodi e difensori, di cui i Fenici collocavano le immagini ora alla prora delle navi, per proteggerle

contro

pericoli

del

mare,

ora

sulle

loro

mense. Tali immagini venivano rappresentate abitual-

mente sotto forma di nani o di pigmei, e talvolta assumevano corpi panciuti e sferici. Sotto quest'ultima forma erano, a quanto sembra, posd sulle mense a motivo dei doni che profondevano.

Patera.
Piatto circolare talvolta munito di manico. Sulle monete antiche la patera figura in mano alle divinit, SF>esso anche in mano di principi, per indicare
la

dignit sacerdotale unita in essi col

no.

Vedi Dignit sacerdotale

p>otere sovra-

Igiea

Salute.

Patrimonio ereditarioNido di rondine, con


giavano
uccello
il

cui

gli

Egiziani
figli;

simboleg-

patrimonio lasciato
il

ai

p)oich nessun

costruisce

nido con tanta fatica e cura, e

che
in

sia

tanto

durevole

quanto quello delle rondini,


di cui,
se

modo
i

di servirsene
genitori,
i

quando fanno ritomo, e

morti

figli

ne impossessano, quasi co-

me

di eredit

patema.

Patto. Alano destra sporta.

Paura.

Personificata,

vedi Inferno

dei poeti

(Sackeville).

Un

Argento. Lepre, animale per natura timidissimo. fKjeta Romano chiamava lepri con la celata i
che
fuggivano
davanti
al

soldati

nemico.
della

Lisandro,
citt

celebre
Corinto,

generale

spartano,
levarsi

nell'assalto

di

vedendo

una lepre d'un luogo vicino


alle

758

mura,

se ne valse per

animare

suoi

uommi,

taci

codardia gli avversari, presi, poich quelsoldati nemici sarebbero facilmente tanta sicurezza, non la citt, dove le lepri stavano con
cian<lo di

assicurandoli che

era bellicosa.

m Elefante vicino a uno stagno d'acqua limpida, vuole che gli elefanti abbiano cui pu specchiarsi. Si
^

Pauroso.

dicesi, bevono orrore della propria immagine; perci, indiani per passare un fiume con acqua torbida.

Gh

degli elefanti,

aspettano una notte nuvolosa e senza

luna.

colonne, un emblema tagliata su antichi obelischi e da coloro il d'uomini timidi ed effemminati, superati
cui

Pauroso e debole. La natura della donna

che

si

vede scolpita o

in-

nome o

cifra, vi figura

segnato di sopra.

que-

facendo da Tersito rimsto sembra alludere Omero queste .parole: Voi proverare la vilt dei Greci con

non pi Greci, ma Grechette

siete.

Pavenzia.

Dea

che presiedeva alla paura dei bambini.

Pavone.
magnificenza delIn tutte le et, in tutti i paesi la uccello ha destato l'ammirazione le penne di questo Greci lo comune. Fino dall'et pi remota i poeti
Gli antichi, e il volgo ocredevano che il pavone, consapedierno con essi, con piacere le lodi vole della sua bellezza, ascoltar.se
collocarono
nell'Olimpo.
degli
se

dei

spiegasammiratori, e che trionfante di vanit d plauso sua magnifica coda per riscuotere la pavonemarst. circostanti, donde venne il verbo

759

Prodigo
Pazienza.

Credevano parimenti che quando egli si accorgesse di non produrre il vagheggiato effetto sui riguardanti, ripiegcisse le penne e corresse a nascondersi F>er diBruttura della ricchezza spetto. Vedi Argo ConsacraConcordia Carro tirato da pavoTi Orgoglio Notte Giorno Giunone zione

yanit.

Personificata in una donna d'et matura seduta sopra una pietra, reggendo un giogo sulle spalle; ha le mani congiunte e i piedi nudi poggiati su un fascette

di spine.

Ella ha l'aspetto

triste

e rassegnato.

e porta
sari

una
a

veste verde,

colore della speranza.

Va-

mand

Minerbelli, vescovo d'Arezzo, un disela

gno della Pazienza, accompagnandolo con


te

seguenet,

descrizione:

Una femimna

ritta,

di

mezza

ne tutta vestita n tutta spogliata, acci tenga, fra la ricchezza e la povert, il mezzo: sia incatenata per
il

pie

manco
in

p>er

offender
il

meno

la
le

parte pi nobile,

sendo
tenarsi

libert sua

potere con

mani

sciolte scala

e partirsi

a sua posta.
lei

Avamo
che
il

messo

ca-

tena a quel sasso, e

cortese con le braccia mostra


fin

segno di non voler partire

suma con

le

gocciole
la

dell'acqua

la

pietra

tempo non condove ella

incatenata,

quale a goccia a goccia esce dalla che serviva agli oratori menristrettasi

clessidra, oriuolo antico,


tre

nelle spalle, mirando fissamente quanto gli bisogna aspettare che si consumi la durezza del sasso, tollera e aspetta con quella speranza che cimaramente soffron coloro, che stanno a

oravano. 0>s,

p>er finire il loro disegno con pazienza. Il motmi pare che stia molto bene ed a proposito nel sasso: Diuturna tolleranza ,

disagio
to


Bue. dogo, perch
ne
la

760

si
il

pazienza

sottomette. Leo-

scelse per impresa o insegna

giogo col motto


il

Soave, per mostrare che per cogliere


le virt

frutto

di ta-

era necessario ogni pronta volont, e che il giogo sarebbe stato soave, a chi con pazienza lo portava.

Grigio violaceo.

Romice

paziente.

PazzBL.

Uomo
boro,
la

ben
gli

vestito

con un

che

antichi

pomo in mano. Ellevantavano come rimedio contro


Follia.

pazzia. Nero.

Vedi

Peccati.

Vedi Purgazione

dei peccati.

Peccati umani.
Ventre,

simbolo delle colpe e


si

mini; e che nel Levitico

comanda ora

macchie degli uodi lavare con

l'acqua, ora di estirparlo; poich nella Bibbia lo sterpeccati umani, i quali, se sono reco preso per missibili devono lavarsi con l'acqua; se irremissii

bili,

devono

essere

estirpati.

Peccato,
Personificato,

vedi Inferno

dei

poeti

(Milton).

Peccato
fizi

e Innocenza. Femmina. Maschio. Secondo


antichi
il

teologi,

nei

sacri-

nome

di

maschio figurava l'innocente,


e
si
il

e un
il

uomo senza macchie;


maschio senza

nome
Cirillo

di

femmina,
doversi

peccato. Nel Levitico, dove

parla dell'offerta del


dice

vitllo

macchia,

intendere colui che non conosce peccato e ci perch


la

femmina rappresenta

il

peccato,
al

essendo essa de-

bole,

arrendevole e inclinata

peccato.

Nella Bibco-

bia un

uomo

evirato simbolo di chi,

dopo aver

minciato con una vita morigerata e santa, dedicandoci


nella giovent

761

siasi

ad opere buone,

nell'et

avanzata

dato

ai

vizi

e alla scelleratezza.

Pecht Dea Egiziana


ci

corrispondente all'Artemide dei Gredei


Latini.

alla

Diana

Rappresentavasi ordinaseipente.
:1

riamente con la testa di gatto o di leonessa e col disco solare, intorno a cui
si

attorciglia

il

Vequa-

niva anche raffigurata sotto forma di un gatto,


le,

secondo

l'opinione
la

degli

antichi,

era

in

qualche

relazione con

luna.

Pecora.
che
di

Questo quadrupede di una docilit sorprendente, ci sembra stupido, fin dai pi remoti tempi se^^' a soddisfare ai pi urgenti bisogni dell'uomo. Ve-

Abbondanza
Prelati

Fecondit

tezza

Amos Ricchezza
Innocenza

Danaro

Munificenza

Scialacquatore

Eva
Nolte
Stol-

Vescovo.

Pedum.
Bastone da pastore, piegato le pecore e be. Vedi Bastone da pastore.
mit, per prendere
in le

curva

un'estrele

capre per

^am-

Pegaso.
Cavallo alato che nacque dal sangue di Medusa,

quando Perseo
la

le

tronc la testa.

Appena

egli

vide

Esiodo, nel soggiorno degli Immortali, e secondo Ovidio, spieg il volo sull'Elicoluce,

vol,

dice

na,

montagna
la

della

scaturire

fontana

Beozia, ove con un calcio fece d'Ippocrene. Minerva lo d<xn

e poi lo diede a Bellerofonte, che lo


battere contro la chimera.

Ma
al

mont per comavendo voluto quell'efu per

roe

servirsene

per salire

cielo,

ordine

di

762

Giove precipitato

sulla

terra,

Pegaso venne

collo-

ove forma una costellazione. Ocato fra gli per trasferirsi vidio lo fa montare anche da Perseo, nella Mauritania presso attraverso alle aree regioni, che doveva Esperidi, e per combattere il mostro
astri,
le

divorare
rasse
il

Andromeda. Alcuni vogliono che Pegaso tiFama. carro di Aurora. Vedi Corinto

Peleo.

a un perpetuo esie della Ninfa Endeide. Dannato suo fratello Telamone, uccilio per avere, in un col altro loro frabench involontariamente. Foco, so Tessaglia, dove sposo nella tello, si rifugi in Ftia quale gli diede in doAntigone, figlia del re Eurito, il Peleo, invitato alla terza parte del suo reame.
te la

Re

di Tessagha,

era figlio di

Eaco

re di

IT

hrigia

Caledoiie, vi and col famosa caccia del cinghiale di scagliando la sventura di uccidere cognato, cui ebbe per questa nuova giavellotto contro il cinghiale: un secondo esilio bi rispensieratezza fu costretto a un
tir

quale fu puria lolco presso il re Acasto, dal tranquillo, allorch Astificato. Quivi se ne viveva invaghitasi di lui, e non cordamia, moglie del re, di aver tentato di serisposta, lo accus al marito sul monte Pehone, durla. Acasto lo fece condurre
esposto alle bedove fu legato a un albero e lasciato spezzare le sue caferoci. Giove sped Vulcano a stie quah Giasoccorso di alcuni amici, fra
tene

i e col entr per Polluce, and a lolco sone, Castore e Morta Antinella reggia e uccise la regina. forza

gone,
rella

Peleo
di

si

un in seconde nozze con


re di

fetide, sofiglie

Nicomede

Sciro,

una

delle

di

Giove stesso Nereo. Questa Ninfa era cos bella che sua. Peleo fu perci il solp aveva tentato di farla

ne nacque Achille.

763

Da
questa unio-

mortale che abbia sposato una Dea.

Peli a.
Figlio
bestia
di

Nettuno e di Tiro.
e divenne
il

Fu
gli

nutrito

da una
tutti

da soma

pi

crudele di
stati

gli

uomini.
lo

Non

contento di usurpare

fece anche imprigionare, e non lo figli di sangue di toro. Fece uccidere la moglie e Esone, meno il piccolo Giasone il quale a stento poi

Esone, nutriva che di


a

essere
al

salvato dalle persecuzioni

di

Pelia,

affi-

dato
dere

centauro Chirone perch segretamente


p>er

lo

e-

ducasse. Giunto ai venti anni, Giasone mosse


gli

chie-

stati

a cui

aveva

diritto.

p>erduto per istrada un sandalo, egli

Per caso, avendo si present a Pe-

lia con un sandalo solo; ma Pelia era stato p>oco prima avvertito da un oracolo che si guardasse da un forestiero monosandolo. Perci preso sospetto di lui, e d'altra parte non osando ricorrere ad ap>erta violenza, accondiscese alle richieste di Giasone, a condizione per ch'egli si recasse a prendere in Colchide e portasse a lui il vello d'oro, sperauido che dovesse in tale in^resa perire; ma Giasone riltm vittorioso con Medea, la quale pun Pelia di tutte le sue ini-

quit,

consigliando le sue figlie a ucciderlo, promettendo loro di volerlo ringiovanire. Le crudeli figliuol'uccisero, e lo fecero
il

le

invano bollire

in

una caldaia

secondo

consiglio di

Medea.

Pelle.

Vedi Tribolazione.

Pelle di asino.

Vedi Fatica.

Pelle di bestia. Vedi Elia. Pelle di cammello. Vedi Ciovanni Battista


(San),

Pelle di cane. Vedi Lari,


Pelle di iena- Vedi yirtto d air inferiorit.

764

dell'avversit

Pelle di foca. Vedi Difesa.

Domatore

Pelle di leone. Vedi Ercole


inganno

Virt.

Pelle di lupo.

Vedi Marzo Pace


Vedi Doveri

Sforzo grande con

Silenzio.

Pelle di montone. Vedi Adamo.


Pelle di pantera. Vedi Baccanti.

Pelle di pecora.

Pelle di tigre. Vedi Baccanti


riorit.

della sposa.

Vinto

daW infe-

Pelle

umana. Vedi

Bartolomeo

Pelle di volpe. Vedi Baccanti


icon

cui

{San).

Sforzo grande

inganno.

Pellegrina.

Vedi Francesco Saverio


bastane
ricurvo
di

(San).

Pellegrinaggio.
Bordone,
pellegrini.
si

/servivano

Globo
in

terrestre,

significando

che

si

viene

da

tutte le parti del

ve nel luogo

cui

monto. Rondine, perch non vi nata, ma viaggia sempre da

un luogo

all'altro.

Pellegrino. Zucca da

pellegrino, quale attributo

ed emblema

Pellicano. La femmina
li

di quest'uccello nutrisce
essi

suoi picco^

facendo sgorgare dinanzi a

dei

pesci

ch'essa

lasci

macerare nella sua borsa; e siccome per vuo-

tare questa borsa, essa la schiaccia col becco contro


il

petto, e le materie che ne escono sono pi o

meno
se-

sanguinanti,

diede origine alla credenza popolare

condo
la

765

si

quale
ai

il

pellicano
i

apre

il

petto per nu-

trire del

proprio sangue
cristiaini

suoi piccoli.

Questa leggendel
si

da
il

inspir

il

conosciutissimo simbolo

pellicano, posto nel centro di

un nido, che

straccia
al-

petto e verso cui

si

precipitano dei piccoli avidi;

ludendo a Ges Cristo che diede il suo sangue per la salute dell'umanit o nutrendo l'uomo di s stesso
nell'Eucarestia.

Eucarestia
t

Bont Vedi Amore paterno PieMisericordia Ges Cristo

Redenzione

Sciocchezza


Solitudine.
far
invitati

Pelope
Figlio
di

Tantalo.
degli

Suo padre, volendo


Dei che aveva

dell'onniscienza

prova a un

banchetto, scann Pelope, lo fece tagliare a pezzi e fattolo cuocere, lo pose insieme ad altre carni sulla

mensa. Gli Dei conobbero il suo delitto, e si aistennero di mangiare quell'orribile vivanda, tranne Cerere, la quale, addolorata per il ratto di Proserpina sua figlia, se ne cib senza avvedersene. Giove, mosso a piet della triste sorte di quel fanciullo, ne raccolse le sparse
rio
vita.

membra,

e sostituita

una ^alla d'avogli

a quella che Cerere aveva mangiato,

rese la

Dicesi che quella spalla, al solo toccarla, aveva


di

la

virt

guarire

ogni

specie

di

malattie.

Pelope
suo paagli et,

spos

Ip^jodamia,

dopo aver
il

N-into

Enomao

dre
stati

(vedi Minilo) e diede

conquistati

al

suocero.

nome Peloponneso Morto in avanzata


e

la

sua

tomba divent un

altare

furono celebrate

feste

annue dette Pelopee.

Peloponneso

Nome
si

antico degli

chiama Morea.

abitanti

del paese,

che oggid

Testuggine, che figurava sulle

monete.


Pena
la

766

Lontra.

della lascvia. Simbolo egiziano


lascivia

sua

verso

di un uomo punito per qualche donna; perch erede-

vasi

sticoli,

che la lontra, presa, coi denti si tagliasse i tesapendo d'essere ricercata per causa di quelli: anche agli adulteri solevasi dare il medesimo castigo,

evirandoli.

Penati.
romane, che venivano considerate come nutrimento della famiglia e delie provSantuario dei penati viste annue a questo necessario. domestico, nell'atrio, come punto cenfocolare il
Divinit
protettrici del

era

trale

che non solo serviva alla prepararehgios. zione dei cibi quotidiani ma anche a scopi il focolare soleva tenersi acceso continuamente Sul
della
casa,

fuoco

onore dei Penati e di Vesta, e vicino al le stafocolare si conservavano in apposite nicchie tavola potuette dei Penati, che si mettevano anche a
in

nendo loro davanti alla comune mensa


casalinga.
I

dei cibi
gli
si

come

spiriti

protettori

per far partecipare della cucina

Penati

vedono

rappresentati^ in diversi

modi sulle medaglie e le monete: sotto l'aspetto di due giovanetti dall'abito e ornamenti militari, seduti, uomicon un arco in mano; sotto la figura di vecchi velata come sacerdoti intenti a sacrini con la testa
ficare.

Pene.
Calendula dei
prati.

Penitenza. Viene personificata


ta di

sotto

l'aspetto

di

donna

Calice, panni logori, che piange dirottamente. Capelli sparsi, quale segno ricordando' la Passione. avere di se della poca cura esteriore che si deve

vesti-

stesso

767

il

nella penitenza;
alla

poich

primo pensiero deve


Cenere,

rivolgersi

cura dell'anima.

con
i

cui,

se-

re in secondo la Bibbia, si coprivano i prelati e gno di penitenza. Cilizio. Corona <t spine. Foglie

di fico, con cui

si

cinse

Adamo,

dicesi, in

segno della

durezza e dolore della penitenza, per essere queste


foglie ruvide. E, secondo alcuni, perch Adamo impose a s stesso ed a sua moglie tale cintura, quale

promessa di respingere gli stimoli della carne, sottomettendosi alle punture del rimorso. Craticola, secondo teologi, segno di gemiti, lagrime e lamenti veraci con cui si esterna il p>entimerito delle azioni tristi commesse. Grigio cenere, colore dedicato alla p>enitenza. Testa di morto, simbolo della preghiera
i

e della p>enitenza. tenza.

nardo (San)

Vedi Penna da Vedi Girolamo Tommaso


Calurmia.

Violetto,

colore proprio alla peni-

scrivere.
(Santa)

(San)

Agostino {SanC) Notizia -

BerSibille

Teresa

d'Aquino

(San).

Penna Penna

d'ibis.
di

Vedi

Inefficacia all'impresa.

struzzo. Vedi

Penne. Vedi America

Tma Muse

Tot.
Vanit.

Penne Penne Penne


(Santa).

d'aquila.
di gru.

Vedi Potenza dannosa.


perseveranti.

Vedi Costumi

di

pavone.

Vedi

Ambizione

Barbara
Piglia-

Pennello. Vedi Pittura. Pensieri cattivi. Volpe. Nel Cantico dei Cemtici
teci,
le

si

legge:
le

piccole
e,

volpi
gli

che

guastano

nostre

vigne

fiorite;

secondo

interpreti

della

Bibbia,

que-

-^ 768
ste

volpi

significherebbero
perversi
di
inspirati

cattivi

peivser

sentimenti
ci
si

dal malefico

ed i gemo; perche
siano

comanda

distruggerle
ardite

prima

cresciute,

diventate

e pronte
i

ad

assalire
pensieri.

Uo-

mo

virtuoso.

Vedi Scacciare

cattivi

Pensieri

triviali.

bassi che s im^ Pulce, emblema di pensieri vili e conducendolo a una vita trapadroniscono dell'uomo

vagliata e inquieta.

Pensiero. Viene personificato

gante acconciatura di manto nero, il quale lascia scoprire


la

un vecchio, con una stravanocciole in testa, e coperto d un


in
il

petto e tutta
spine.

persona sgraffiata

da

mille

acutissime

Viola del pensiero.

Pentagono.
Figura geometrica a cinque Pentimento della lascivia.

lati.

,,,. Vedi

^ ,^ aLute.
,

Credevasi che, tecon Cervo nascosto in una fossa. maschio l'abbandonasse spontail data la femmina, odore di becco che neamente, per un certo cattivo
sentiva

indosso,

prodotto dalla libidine, e che.

soli-

dentro scavata una fossa, vi restasse tario ritornare al pascolo. pioggia non l'avesse lavato, per

finche la

Pentola. Vedi Fiacre

{San).

origine fosse una Ninfa Dicesi che questo fiore in offeso il proprio la quale, avendo chiamata Peone, conservando quein peonia, onore, venisse trasformata vergogna le aveva sparso sulla sta il colore che la sol antichi la peonia si coglieva
fronte.

Peonia.

...

m u

fosse stato veduto tanto di notte, e se chi la coglieva

Secondo

gli

di

769

la
vista.

da un cuculo, rischiava di perdere Vergogna. Onta

Ve-

Peplo. Drappo ampio e fine, che copriva l'intera persona. Vedi Minerva.

avvolgeva

Perdimento. Mare; allusione


ge
il

alla

soffoca.

in

questo senso

sua profondit, che sommerteologi spiegano i


dice:
lui essere

passo del Salmo

XVII, che

stato

cavato fuori di molte acque. Tutti gli inter^eti della Bibbia prendono le onde turbate e gonfiate, per una

grande calamit, e l'acqua torbida per una certa estrema violenza di dolore, che vince ogni facolt di
respiro.

Perdita cara. Occhi. Secondo


si

gli

spiegatori dei sogni,

sognando

d'essere stato accecato

d'ambo
un
i

gli

occhi, segno che

deve perdere un
perch,

figlio,

fratelli,

dicono,

gli

una fratellanza comune;


la

o i genitori; i sono congiunti da genitori, perch ci danno


fratello

occhi

luce:

figli,

perch ebbero luce dai genitori.

Perdita

danno.
Gli
antichi

credevano che una segno d'imminente danno; ccwne risulterebbe dalla vicenda della palma di metallo dagli Ateniesi consacrata nel temsfrondata.

Palma

padma,

guastata o duineggiata,

fosse

pio di Apollo Delfico,


tro
i

in

memoria
la

della vittoria condicesi,

popoli

della

Media,
successo

quale,

fu

pro-

nostico

d'infelice

p>oco

d'oro,

i Siracusani, perch i furono per diversi giorni guastati da uccelli di malaugurio.

ro contro

prima che andassesuoi frutti, che erano


^DifT anulare messo
chi

770

destro.

nell'orecc/ifo

Gli antiagli Uei,

domandato perdono per mostrare d'aver


e di

che avessero offeso, re l'errore commesso,


nell'orecchio
destro,

averli pregati da dimenticaanulare solevano mettere il dito


essersi

dopo

toccata

la

bocca;

gesto con cui credevano


OpcXo..

riconciliarsi

con Nemesi.

Perfetto. Vedi Sapienza pzxUii<y

Uomo
.

perfetto.

Perfezione
Ananasso,
frutto che raggiunge la

e che bello di forma, buono Gli antichi, consumato Uomo). Circolo.

P^^f^^T/' P"^: (vedi fragrante. Barba


il

sacnhzicN

significava aver fi^rdo^^ parola sacra in greco che Sefie, Allusione come segno di perfezione. pendolo dell'argento, che si ritepurificazione

bagnare un delle vittime raccoho


solevano

circolo
in

sangue un vaso, pronunciando una


nell'ahare
col

cottura; ci che facevas, neva raggiunta alla settima purgate col fuoco, c.me sa p^re per altre sostanze purgato sette volte veniva rebbe lo zucchero, il quale ntenevasi pi provato, oltre di che non volte
e sette

alla

perfetta

renderne maggiormente una cosa perfetta oppure zione. Donde per indicare ingegnosa, nacque il detto: una persona astutissima o
possibile

perfetta

la

rattma-

Zucchero
Perfdia.

di

sette

cotte.

,.

Viene
irrita

personificata

in

una donna con

captgtiatw-

ra d serpenti,

e insidia

della perfidia.

che un serpente arrotolato alla vita alinhu^o la veste con un ^'^,0, sotto odore Lauro ceraso. Albero che da
1

dall'aspetto ^generale

assomiglia

al

mandorlo,

ma

contiene

771

Allusione
acre.
al

un veleno pwtente. Mirtillo. famoso cocchiere Mirtiio. Ranuncolo

Percolo. Vedi
dai pericoli.

Fortificalo contro

pericoli

Fuga
fuggire

Pericoloso.
Coltello.
riparasi dal

L'avvertimento di
coltello

Pitagora di

acuto, nel senso figurativo viene

da alcuni
ricolose.

interpretato doversi

fugare

le

faccende pe-

Perifete.
Gigante,
danti e
li

figlio

di

Efesto,

che ziggrediva

vian(p>erci

uccideva con una mazza di ferro

detto Corinete, dal


di

greco coryrie, mazza). Si nutriva


le

carne

ossa per

umana Teseo l'uccise, disperdendo la campagna di Epidauro.


;

sue

Peristera. Ninfa cara a Venere. Venuti un giorno Cupido e Venere a gara a chi raccogliesse pi fiori in un'ora;
Venere, aiutata da Peristera,
pido, irritato, cangi la
riusc vincitrice
in

e Cu-

Ninfa

colomba.

Perla.
Gli
di

antichi

rugiada cadute tra


dal calore

credevamo che le perle fossero gocce le valve di un'ostrica e solididel


sole.

ficata

rona di perle

Europa
madre Vedi
nel

Vedi Candore
Lagrime.

Co-

Pernice.
In
di questi uccelli

quanto alla tutela della famiglia, il maschio non mostra meno intelligenza o meno
della

coraggio
nemici

difenderla

simo

naturali.

A cale

contro

suoi

Amore

disonestis-

Astuzia

Cosa precoce

Concordia nelle cure familiari Giovanni Evangelista {San)


Lussuria
Triviale.

772

Ritorno sulla buona via

Riverenza

Pero.

Vedi Davide
con
e
ci

{San).

Perpetuit.
Cipresso;
degli
cui
gli

antichi

facevano
e

le

statue

Dei,

per

la

resistenza

incorruttibilit

del suo legno. Plinio testifica che

una statua

di

Gio-

ve fatta di cipresso 661 anni dopo l'edificazione di Roma, si conservava ancora ai suoi tempi. Platone ordin che le leggi pubbliche, le cose fatte e i decreti
si

scrivessero

su

sacre

tavole

di

cipresso,

ritenendo

egh quel legno pi durevole del bronzo. Pietra. In Romcini celebravano con onori divini Campidoglio, un termine di pietra, che alcuni ritennero essere stato sasso che Saturno non pot inghiottire per la sua il grossezza, credendo di divorare Giove. Dicesi che Cassiodoro, avendo domandato a un indovino, quando l'impero dei Romani avesse fine, ebbe per risposta, quando cadr il termine del Campidoglio; e
i

aggiungendo che se mai ci avvenisse, dopo 30.000 anni detto segno ritornerebbe in piedi. Tale termine era chiamato: del Campidoglio rimmulabile sasso.
Sedia,
che,

presso
eterna

gli

Egiziani,

era

simbolo di per-

petuit ed

quiete.

Vedi

Eternit.

Persefone.

Nome
Perseo.
Figlio

che

Greci davano a Proserpina.

di

Giove

di

stato esposto alle onde insieme a sua una barca logora (o in una cassetta,
alcuni),

Danae. Dicesi che essendo madre in una

come vogliono
di

fu

gettato

sulle

coste

dell'isola

Sento,

una

delle

Cicladi,

ma

fu

salvato

ed

educato

da

Polidette,

773
re.

Ma
il

che ne era

il

poi
lei

innamorato di
figlio,

Danae, pens
targli
la

di allontanare

di
le

e a quedi por-

sto fine gli ordin di


testa

combattere

Gorgoni e

Medusa. Perseo, aunato dagli Dei, ricevette per il successo di tale impresa da Minerva uno specchio, da Plutone l'elmo, da Mercurio talari alati, una scimitarra di dieunante e un magico sacco da viaggio. I talari alati raqjpresentavano un
di
i

buon vascello a vela, del quale Perseo si valse F>er andare sulla costa d'Africa; l'elmo <ii Plutone si riferisce al segreto che conveniva tenere in quell'impresa; e lo specchio di Minerva la prudenza con la quale si con^x>rt in quella guerra. Diffatti vinse le Gorgoni e tagli la testa a Medusa, mettendola nel sacco magico. Giunto nell'Etiopia, con l'aiuto del caPegaso, imprestatogli da Minerva, liber Andromeda dal mostro che stava p>er divorarla, e dopo aver sposata la princip>essa che dovette conquistare una
vallo

seconda volta in combattimento contro Fineo, fece torno con lei nella Grecia. Ma poco dopo ebbe
sventura
di di

ri-

la

uccidere

egli

stesso

Acrisio,

suo

avolo,

un colpo di piastrella nei giuochi funebri che si celebravano in onore di Polidette. Ne fu tanto afflitche abbandon
il

to

soggiorno d'Argo, e and a fabcitt,

bricare
suoi

una nuova

di

cui

fece

la

capitale dei

domini, e che chiam Micene.

Perseo fu fatto

perire

da Megaponte per
suo padre,

vendicarsi
ucciso.

Preto,

da

lui

della morte di Perseo venne col-

locato fra le costellazioni.

Perseveranza.
Personificata in una
na,

donna avente donde l'acqua scola a goccia a

in

mano

un'ur-

goccia, e finisce

a incavare una roccia.

Persia.
Aquila.
tra,

774

insegna

Callo,

la

prima,

moderna,

l'al-

antica.

Vedi Soldati

persiani.

Persico. Vedi Pe&co.

Persuasione.
Agata. Rete, che nella Bibbia
cognizione della verit;
presa quale simgli

bolo della persueisione che conduce

uomini

alla

come
presi.

se la persuasione fosse

una

rete in cui

si

rimane

iPertinacia.
Personificata in una figura tutta di colore scuro con brache abbarbicate di edera, la quale si attac-

ca tenacemente
presa da
alcuno,
guenti
petto

ai corpi

Omero

Mosca, a cui si aggrappa. quale simbolo di un nemico feroce

che ne assale un altro, senza dargli requie o riposo finche non lo ferisce; come risulta dai se-

Con

versi:

L'audace

mosca,

che
il

ha

F ardir
corpo.

nel

grave porso offende

forte

Perturbatore.
Tafano, simbolo di chi turba la pace e la libert e che suscita tumulto nella tranquillit del popolo; allusione al tafano mandato da Giunone a turaltrui,

bare la pace della giovenca

Io.

Perturbazione d'animo.
Rovo, simbolo
pressioni e tutte le

biblico delle afflizioni,

fastidi,

opla-

cerano

il

pene che turbano, affannano e cuore umano.

Pervinca.
Pianta dai bei
fiori

violacei, e le foglie di
ricordi.

un

ver-

de cupo. Vedi Dolci

>

in

Pesca
Frutto
beni

Nocciolo
(Sant')

del

pesco.

Vedi -Cuore

di pesca

Fugacit

dei

Verit.

Pescatore.

Uomo
Pesce.

in una barca ferma. Arima Vedi Acqua

Padova
sise

Febbraio Ges Profano Venere


Crapula
Dirce
(San)
Cristo Silenzio

Battesimo

da Coda d'As Mare Speranza Dio


Artonio
di pesce

Francesco
in

Irmocenza

Zodiaco.

Pesco.
Pianta proveniente dalla Persia, perci chiamata anche persico. Vedi Silenzio.

Peste.
Frecce di Apollo,
Greci, secondo
gli

le

quali,

tirate

sull'esercito

dei

Omero,
o

significavano la peste.
frecce,

Presso
i

antichi
i

le

saette,

simboleggiano
Sebastiano
fu
trafitto

raggi

solari,

quali dzd cielo influiscono su questo

mondo.
p>er

La

religione

Cristiana
la
p>este,

elesse

S.

pro-

tettore

contro

perch

da molts

frecce,

simbolo del suo martirio.

Pestilenza.

Lupo
dizio di

che,

secondo Filostrato, dove appare

in-

futura pestilenza.

Petaso.
Cap>pello di
larga,
feltro,

con la fascia bassa e la tesa

usato dai Greci e dai


convenzionali,
adottati

Romani. Era uno dei


dagli
artisti

segni

greci,
in

per
viag-

indicare
gio,

che una persona era rappresentata


consisteva
nel

raffigurarla

con un petaso so-

speso alla

nuca.

Vedi Mercurio.

Pettine. Vedi Biagio Venere barbuta.

(San)

Cmtina
si

{Santa)

luo-

Pettirosso.
Uccello notissimo che nell'estate
ghi pili selvaggi e pi freschi
ritira

nei

dei boschi,

particolar-

mente montani. Vedi

Solitario.

PhP. Vedi Nefer.


Piacere.
Ovidio volendo indicare che Narciso era da potersi innamorare, disse: Un pi, che quindici anni aveva Narciso. Secondo gli astrologi, la luna curava i bambini fino quasi a cinque anni, indi, p>er un decennio, erano affidati a Mecurrio. il quale inspirava il desiderio di molte cose e la mutabilit; e al sedicesimo anno venivano in potere di
Sedici.
di tal et

Venere,

Dea
e

del piacere.

Piacere
faccia,

dispiacere.
il

Raffigurati:

primo

in

un giovane bellissimo
e
piacevole,
coi

di

dairaapetto

gentile

capelli

biondi
sto e
le,

inanellati; l'altro, in vecchio dall'aspetto trimesto; rappresentati in atto di volgersi le spalper indicare essere questi due sentimenti affatto
Il

opposti.

Piacere tiene nella


siniistra

mano

destra
la

na, e nella
Vcuiit
ceri.
Il

una rosa; simbolo


seconda,
della

una can' prima della


dei pia-

umana,

la

fragilit

Dispiacere ha nella

mano

destra delle frec-

ce,

e nella sinistra

un nudo ramo di rosa spinoso;


degli

quelle, simbolo delle punture acute e velenose con cui


ferisce
i

cuori;

questo,

affarmi

che seguono

piaceri svaniti.

Piacere nato dalla mestizia. Api che escono dalla bocca di un

leone

morto.

Allusione
vilipesa

777

combattuta,
acquistato

persona
nemici,

che,

calunniata

maggior riputazione e supremazia. Tale allegoria ebbe origine dal fatto seguente: E,ssendosi Sansone incontrato in
dai

abbia

un

ferocissimo leone, i'zissal strangolandolo, e cos morto, dalla pubblica strada lo trascin in^ una selva, e quivi nascosto lo lasci. Ripassando alcuni
giorni per
le,
il

luogo

stesso,

trov nel corp dell'anima-

uno sciame di api, ci che gli forn materia di un enigma che al banchetto propose sciogliere con scommessa di trenta abiti. L'enigma era: Come fosse possibile, che una cosa crudele, fiera e voracissima, mandasse fuori dalla sua bocca un cibo soavissimo. I Filistei accettarono la scommessa e poterono risolvere il problema per informazione che
gi putrefatto,

n'ebbero dalla sjxwa stessa di Sansone, la quale con


belle

maniere

gli

aveva

strcippato

il

segreto;

pro-

metteiKk) che l'avr^be mantenuto. Sdegnalo Samsone


della rivelazione di sua moglie, in pieno convito, profer

Niente essere pi fallace, donna; abbandonando poi la moglie, e pagando la scommessa con le vestimenta di trenta Filistei che uccise ad Ascalon.
che
la

l'acerba esclamazione:

Piacere pericolosoTuberosa.

Piacevolezza.
Rosa,
colore.

Plaga. Vedi Desolazione. Pianeta.


Veste che
di
il

sacerdote mette sopra

Matteo

(San)

Pietro

(San)

il

camice.
Prete.

Ve-

Pianta geometrica. Vedi

Architettura.

_
Pianto.
Animali:

778 -~

Rondine. Allusione ai pianti e lamenti Vegetali: Filomela, trasformata in rondine. vuole che i fiori di questa pianta fossero Elenio; si famosa Elein origine prodotti dalle lagrime della
di

na.

Fava, che

Romani
fiore

ritennero
certe

funesta,

e prete-

sero vedere nel suo

lettere
ai

vano pianto; perci


molo,
al

la

dedicarono

che significamorti. Prezze-

anime dell'inferno, e dedicato pianto. Si vuole che il prezzemolo che si vede inconsacrato
alle

tagliato in molti sepolcri, nei calici e nelle tazze, ansi soleva tichi, sia segno di morte e di pianto. Inoltre

spargere

quest'erba
tutto di

nelle

tombe,

prima

di

porvi
si
il

cadaveri; perci

gli antichi,

nei loro

conviti,

guarprez-

davano sopra
zemolo,

non mettere

nelle corone

quale cosa affatto contraria


in

all'allegria.

lagrime. Sopracciglio. Gli indovini pedei sogni ritenevano che sognando le sopraccigha una volta nei late fosse segno di pianto; perch
Diversi: Mirra
pianti
e

nel

cordoglio

usavasi

strappare

peli

delle

sopracciglia.

Piatto.

Vedi

Liberalit.

Pica.

Vedi Cazza.

Picca. Grossa asta e forte con punta acuta di ferro. Un tempo era considerata come segno d'onore; e alzarla abbassata sopra il capo era indizio di resa; mentre era segno di caricare il nemico. Veorizzontalmente
di

Assalto.

Picchio.
Uccello che abita nuamente la quiete o
nei boschi,

turbando quasi

conti-

vocoi suoi forti gridi che ripete

770

land, o col risonante rumore che fa col suo becco Pico. picchiando negli alberi. Vedi Marte

Piccione, Vedi

Empio
Pico.

mgrato

Carezze

amatorie


in

Castit

Salubrit.

Divinit
zioni

profetica

dd

Latini,

alcune

tradi-

chiamato primo re d'Italia. Era un famoso profeta e augure, e facendo uso in queste cose di un picus (picchio), s'ebbe egli stesso questo nome, tra
rappresentato in

modo

rozzo e primitivo
in

lonna di legno con un picchio

cima, e

come una coix>i come

un giovarne con uno di questi uccelli in ca^x). Dicesi che amasse Pomona, e sdegnasse l'amore di Circe, la quale lo cambi in picchio, conservandogli per le
facolt profetiche che jXKsedeva prima

come uomo.
nel-

Picummo
Erano
la rustica

Pilumno.
come
fratelli

considerati

religione degli cintichi


letto nella

e Dei benefici Romani. Veniva

loro

preparato un

casa

in cui v'era

un neonato.
le

Credevasi
tie

che

Pilumno allontanasse
dal
fanciullo

tutte

malat-

mediante il suo pilum (strumento per stritolare o sminuzzare materiali in un mortaio) col quale insegn a rompere il grano; e Picumno, il quale sotto il nome di SterquiliTio credell'infanzia
i

devasi avesse scoperto l'uso del concime per

campi,

conferiva al fanciullo forza e prosperit, di che

am-

bedue erano inche considerati come gli Dei dei buoni fatti, ed erano identificati con Castore e Polluce.

Piede. Vedi

Quiete
Via.

Affetti

libidinosi

Ritorno

Assalto

Servit

Fine

Trionfatore

Piede staccato. Vedi Misero.

Piede tagliato. Vedi


Piedi di gru. Vedi

780

{San).

Vittore

Piedi di cane. Vedi Lari


Infaticabile.

Piedi nudi. Vedi Pietro

(San).

Pie pile.
Figlie di Piero, re della

Macedonia. Erano nove,

portavano
dare rono
al

nome delle nove Muse, che osarono sficanto. Le Ninfe scelte a giudici, assegnail

la

vittoria

alle
le

Muse.
in

Ma

invece

di

accettare
le

questa decisione,

Pierie inveirono contro

rivali.

Apollo
Piet.

le

trasform

gazze.

Dea
al

del

paganesimo,
le
i

che presiedeva essa

stessa
risf>etto

culto
figli
i

che
verso

si

rendeva,

come anche

al

dei

padri, e alle tenerezze dei padri ver-

so

Rappresentavasi sotto l'aspetto di una donna seduta, coperta di un gran velo, tenendo nella
figli.

mano
nistra

destra

sulla testa
il

una cornucopia, e posando la mano sidi un fanciullo. Due giovani posti


allusione alla favola dei fratelli BitoI

sotto

giogo,

ne e Cleobi.

Cristiani

la

rappresentavano con Gevisibile

s Cristo in piedi, nel sepolcro,


chi,

fino la

ai

fian-

sostenuto
in

ne avente
li:

da due angeli, oppure con grembo il Salvatore morto.

Animai

Vergi-

Cicogna, per la supposta sua gran cura verso suoi genitori diventati vecchi. Nelle medaglie di Adriano, figura una cicogna con l'inscrizione

PIETAS
si

AVGUSTI.
li

Elefante.
della

Si voleva

che questi anima-

all'apparire

luna nuova,

quando

fossero

un luogo dove potevano vivere a loro moentrassero spontaneamente in qualche fiume, purdo,
trovati in

gandosi

781
stati

soggetti
il

qualora fossero

qualche

in-

fermit, e gettando dell'erba verso

cielo,

quasi co-

me

se

chiedessero aiuto a Dio, pregandolo mediante


In tale attitudine, secondo
gli

l'offerta dell'erba.
tichi,

an-

l'elefante

simbolo
di

della piet.
tutti

Formica, embuoni

blema della piet e


che
al
gli

quei

sentimenti

uomini dovrebbero usare fra loro. Allusione


aiuto
delle

reciproco

formiche,

e
il

al

fatto

che,

trovandone una morta, ne portano


che rientrano, quasi

corpo nel forincontrando

micaio; e quelle che escono dalla tana,


quelle
afflitte,

tornano indietro.

Dicesi inoltre che trovauido una loro


a
di
di

compagna
e

fatta

pezzi

si

ingegnano di
la
vita.

ricomporli,

sperando quasi
simbolo
(vedi

ridarle

PeUicano,

piet

misericordia.

Misericordia).

emblema

Vegetali:

Cedio

Diversi:

Altare, simbolo dell'uma-

na piet verso Dio (qui


di

la piet

presa
gli

come segno
antichi,
le

devozione),

che
il

porti,

secondo

preghiere,

mediante

fuoco,

all'eterno

Dio.

Nelle

monete di Adriano Augusto si vede una figura con le mani stese, posta fra una cicogna e un altare ornato di ghirlande di bacche d'edera, con l'inscrizione

PIETAS AVGVSTI.
figura
pallio,
sinistra

Augusta Faustina

Nelle medaglie di D. una statuetta avente nella


il

mano
sparge

un

e nella destra

fuoco che

scintilla

da un
le

altare,

e con questa

libazioni,

con l'inscrizione

medesima mano PIETAS. Vaso

d'incensi fumanti.

Piet per
Delfino,

morti.
la

secondo

favola quest'animale seppelli-

va

morti.

782

Perpetuit Insensato Pietra. Vedi Ges Crhto Scacciare i cattivi pensieri. Sapienze di Dio

Pietra manale.
Cos chiamavasi una
cui
gli

pietra
nel

di

antichi

si

servivano

forma speciale di tempo di siccit per

impetrare la pioggia dal cielo.

Pietre. Vedi Barnaba

{San)

Geremia

Sfe-

iano {San).

Pietre pr*eziose.

Vedi Aronne.

Pietro (San).

primo papa. Chiamavasi limoall'apostolato ne ne ma il Salvatore chiamandolo siriaca che in quello di Ceja, parola cangi il nome emblema di Animah: Agnello vuol dire pietra. Santo. Colomba, simbolo dello Spinto

Apostolo e fu

il

Ges

Cristo.

rinneg Callo, che cant quando Pietro Vegetali: Palma del suo martino.

Ges

papato. Barca. Camice. Anello, insegna speciale del Catene, da cui fu sciolto Carcere, dove fu rinchiuso. dalla prigionia. Chiavu da un angelo che lo liber la prima smiboleguna d'oro, e l'altra d'argento: la penitenza. Cingolo seconda
gia
l'assoluzione,
la

Cristo.

Diversi:

Corona, consegnatagli diretche sostiene il camice. quale ricompensa. Croce. tamente da Ges Cristo, fu crocefisso con a lestrumento del suo supplizio: dottrina pettorale. Libro della Croce
sta

Pallio Pianeta. Pied Nimbo, emblema di santit. Piviale verde. Wa/, sandali. nudi, o calzati da

all'ingi.

amministrare Stola, indossata per


insegna
di

sacramenti.

1 lara,

dominazione.

Tonsura.

Tunica
).

ricoperta

dal manto d'apostolo.

Vedi Agata {Sant


Pigmei.
Popolo favoloso
agli

783

otto

anni,
i

le

scondevano

loro

di nani. La loro vita durava fino donne figliavano di cinque, e naparti nelle buche della terra, per
i

non
che
altri

lasciar rapire

bambini dalle gru, con

le

quali

questa
le

nazione

era

sempre
fatte

in

guerra.

Plinio

dice

loro case erano

di

gusci d'uova,

mentre

ranee.

ch'essi abitavano in buche sotterSecondo alcuni questi esseri minuscoli, tagliavano ogni spica con una scure piccolissima, come se

pretendono

un albero. Si vuole che viaggiassero sopra carri da pernici. Un giorno Ercole, dopo aver vinto nella Libia il gigante Anteo, che alcuni fanno re
fosse
tirati

dei pigmei,
salito

s'addorment, e durante
esercito
di

il

sonno fu asper

da un
le

pigmei
si

quali presero,

vincerlo,

precauzioni che

richieggono per impa-

dronirsi di una citt. Le due ali di quest'esercito piombarono sopra ciascuna delle mani di quell'eroe, e mentre il grosso attacca la gola e gli arcieri danno l'assalto ai piedi, la regina coi pi valenti d l'assalto
sforzi,

alla

testa.

Ercole
tutti
i

si

desta,

ridendo
pelle

di

quei

avvolge
e
li

pigmei

nella

del

leone

nemeo

porta a Euristeo.

Pignatta. Vedi
suocera.

Animo

Compatimento

delia

Pigrizia.
Deit allegorica,
figlia

del

Sonno

della

Notte.

Fu

cangiata

cano.

Uomo
un
asino.

in

teslugg'me per aver disobbedito a

Vulat-

sopra
tributo
grizia,

con

le

marni in seno;

oppure seduto

Albero morto o disseccato


la

della pigrizia.

Chiocciola, consacrata alla pipigrizia

Testuggine.

Gli antichi ritenevano


suo
piede
dentro

784

questa

della testuggine talmente contagiosa, che mettendo un

una

nave,

andasse

jpi

lenta.

Pigrizia e lascivia. Donna che si nasconde

dietro

una

cassa.

Pigro.

Uomo
Pilar

con un cane seduto sopra un carro.

Vaso che
delle
chiese.

contiene

aclqua

benedetta

all'ingresso

Vedi Che&a.

Pileo.
Specie di berretto di
feltro.

Vedi Flamini.

Pilumno. Vedi Picumno.


Pina.
Frutto
del

pino.

Vedi Anima

del

Esculapio

So-

Giunone

-^

Saggezza.

Pinna
Mollusco con
vente
la la conchiglia grande, cuneiforme.

pinna
aiuto

ricovera

fra

lobi

mantallo un

piccolo crostaceo, chiamato pinottero.


d'altrui

Vedi Bisognoso

Libidme precoce.

Nettuno Pan
Pioggia.
Corvo, che
ragno,
si

Pino. Albero sempre verde che pu raggiungere una Morte grande altezza. Vedi Cihele Filosofia

Piti.

vuole presagisca la pioggia.


tesse

7*6/0 di

che

il

ragno

quando

il

cielo

comincia

annuvolarsi, indizio quindi di pioggia.


trina celeste.

Vedi Dot-

Piombo. Vedi

785

ottuso

Malincona

Eresia

Morte

dezza.

Pioppo. Vedi Coraggio

Ingegno Tempo.
Ostinazione

Iniquit

Rigi-

Ercole

Pioppo tremulo.
Si racconta che se
le

foglie di

questa pianta sono


l'al-

condzmnate a tremare perpetuamente, perch


bero prest
Cristo.
il

suo

legno

Vedi Eliadi

p)er

costruire

Cernito

la

croce

di

Lamentazione.

Pipistrello.

Mammifero
giorno
se

crepuscolare
nel

notturno;

durante

il

ne sta

suo

nascondiglio,

dove pende

capovolto,
deretani.

volo

tenendosi attaccato per mezzo dei piedi Vedi Aiuto reciproco DiaAlcitoe Ignoranza Mente tardiva Sicurezza

Tenebre.

Piramide.

Tomba
Piramo.

degli

antichi

re

d'Egitto.

Vedi Anima.

Principe di Tessaglia.

Non

p)otendo liberamente a-

moreggiare con Tisbe, princip>essa da lui teneramenimpediti dai parenti, si accordarono di te amata,
trovarsi

un
vi

giorno

in

un luogo
incontro,

fissato,

per

fuggire

msieme;
dere

giunse la prima Tisbe, la quale vedendo


venirle

una leonessa
il

fugg,
fiera

lasci

cadee

suo velo, che da quella


dal

fu

lacerato,

imbrattato
ta
la

sangue,

di

cui
vi

aveva ancora bagnagiimse

bocca.
il

Poco dopo
lacerato,
petto.

Piramo,

trosi

vando
cacci
ilo,

velo

credendo
Tisbe,

Tisbe

morta,
in

la

spada nel

ritornata

quel

trovando Piramo moribondo, e avvedutasi del-

50

G. Ronchetti,

la

786

uccidersi, si trafisse causa che l'aveva indotto a cui frutti del moro, sotto con la spada stessa di lui. I bianorrenda, divennero neri, di avvenne questa scena

chi

che erano.
Italica.

Pirgite
conda

Vedi Lussuria feSpecie di passero fecondissimo.


d figli

e di Dia; secondo dei Lapitl. figlio di Issione Giove. Dovendo sposare Ippodaaltri di Dia e di alla solennit delle mia preg i Centauri d'intervenire uno di questi, caldo di vmo. tensue 'nozze. Eurito. vi principessa; ma Ercole e 1 eseo t rapire quella stupefatto al racconNonostante Piritoo, si opposero. con lui a di Teseo, volle venir to delle gloriose gesta quando l'occasione di una contesa: ma prova e cerc del altro, coml'uno due eroi si trovarono di fronte i maraviglia, si abbracciaro^K)

Re

presi

da scambievole

Piritoo divenne il fedele giurandosi eterna amicizia. entrambi di Teseo. Divisarono compagno di viaggio

anm, in et allora di dieci di rapire la bella Elena, che il vmcitore sacol patto e la trassero a sorte, moglie ali amico. obbligato a procurare altra
rebbe

La

sorte favor

Teseo,

il

quale

impegno

d.

andari
ay-

con Piritoo a rapir Proserpina. all'inferno giunti a questo scopo


lo

moglie di Plutone
il

Cerbero

si

vent a Piritoo e che brdi Plutone, fino a a un sasso per comando


cole

strangol.

Teseo fu incatenate

and a

liberarlo.

Plroo.

Uno

dei cavalli del Sole.


Plrra.

787

Moglie

di

Deucalione.

Pisello odoroso. Vedi Cicerchia.


Pitake. Vedi Medicina
Piti.

Parlare

vato.

Giovane Ninfa amata da Borea e da Pan; e aver Piti preferito il Dio campestre. Borea la gett contro una rupe, ma fu cangiata in pino, e Pan si coron poi sempre dei rami di quest'albero.
per

Plto.

Dea

della p>ersuasione presso


Latini.

Greci, e chiaonata
hglia
di

Suadela dai
al

Era riguardata come


le

Venere, e d'ordinario trovavasi nel suo corteggio, o


suo
fianco,

con

Grazie,

per

indicare

che

in

amore debbono esse reciprocamente aiutarsi. Avendo Teseo persuasi tutti i popoli dell'Attica di unirsi
nella
stessa
citt,

in

quell'occasione

si

introdusse

il

culto di questa
del trono di

Dea. Fidia la rappresent sulla base Giove Olimpico, nell'atto di incoronare

Venere. Vedi Suadela.

Pitone.
Serpente di grandezza enorme, nato dal fango della terra.

Dopo

il

diluvio di Deucalione,

Giunone fece
di

perseguitare

Latona, una delle concubine


e

Giove,

da questo mostro,
a gettarsi
in

Latona per sottrarsi fu costretta mare. Nettuno fece in quel luogo sor-

gere improvvisamene l'isola di Delo, che serv d'asilo

a questa fuggitiva. Ap>ollo uccise poi a frecciate


serpente;
in

questo
i

memoria
i

di

che

furono

istituiti

giuochi Pitoni; egli coperse con la pelle di questo


il

mostro

tripode, sopra cui

suoi sacerdoti e sacer-

_
dolesse
si

788

gli oracoli.

sedevano per dar

Vedi Apollo

Paio.

Pitonessa. Vedi
'''personificata,

Pzia.

rappresentasi
in

sotto

forrra

di

donna
con
.a

d'aspetto

trascurato
e
i

attitudine

pensierosa

ZLza
valleilo,

penne//! in

mano

seduta davanti al ca-

quadro abbozzato. su cui poggia un

mula

auricolare,

emblema

della

pittura.

Piviale o Pluviale. Paramento sacro che


ecclesiastici.

si

adopera

r ji; nelle funz.n.^^^^^^^

Ebbe

sioni fuori di

cuTsi chiam plnViah.

origine con le P-^^^f^ ?^^^^^^ dalla pioggia, per chiesa, per ripararsi Vedi Petro {San).

Pizia, Pitia o Pitonessa. sacerdotessa dANome che i Greci davano alla cosedeva su d un tnpode poUo a Delfo, la quale da Apolserpente Pitone ucciso pelle del
nerto dalla
lo

ministero elette giovani principio furono a tale esse fossero vergini; volevasi che fanciulle ancora semphmatrimonio, allevate con na"e da legittimo Femonoe fu la modestamente. cit^ e che vestissero facesse pacare la prima che

Da

rSo
?at'a

L'uso di scegliere le P.. tempo; ma 3^."'^ ^^^ giovani dur lunghissimo ^ Tessalo, fu avvenente rapita da un una Pi^ia assai non dovesse eleggere se una legge che non si

\ Pil

anche

mv^s^

eTametri.

donne
vani

oltre

50

la anni; e per conservar

tl'an.::
rendeva

usanza, esse

memoria come g. venivano abbigha.

fanciulle,
gli

qualunque fosse 1 et loro. ali anno, oracoli una sola volta

La
ali

t^^^z

entrare

di

789
si

varie
cerisi

primavera.

Essa
tre

vi

disponeva con

monie:

digiunava

giorni;

bagnava

nella fonta-

na Caistalia; inghiottiva una certa quantit di quell'acqua, perch si credeva che Apollo le avesse comunicata una parte della sua
virt.

Dopo

ci

le

si

facevano masticare foglie di lauro, pur colto presso detta fontana. Ci fatto, Apollo stesso annunciava
la

sua

venuta

al

tempio,
i

che

scuotevasi

fin

dalle

fondamenta. Allora
e
la

sacerdoti
tripode.

conducevsmo
Origine,

la Pizia

collocavano sul
e
dtri

san Crisosto-

mo
delle

padri

della
F>er

Chiesa primitiva, parlemdo


mostrarne la ridicolezza,
sul tripode in di-

cose pagane,

cono che Pizia era collocata


ricevere
lo

modo

di

Dio per una parte del corpo dalla natura a tutt'altro destinata. Per quella parte
spirito

del

il

soffio

divino in tutta la di

lei
i

persona

si

trasfon-

deva:

vedevansi allora animarsi


rizzarsi
i

suoi occhi, sul suo

capo

cap)elli,
le

dronivasi di tutte convulsione,


essa

sue

un violento tremilo impamembra. In quello stato di


grida
e
urli

mandava
un

che empi-

vano

gli

astcmti di

santo

terrore,

pronunciava
che
la

alcune parole
sostenevano,

male
loro

articolate,

dai

sacerdoti

raccolte e

spiegate

a loro modo,

acco-

modandole a
l'oracolo, la

piacimento.

Appena pronunciato

Pizia era levata dal tripode e condotta


dov'essa passava pzirecchi giorni per

nella sua cella,


rimettersi

dalle fatiche sostenute.

Talvolta una prondella

ta

morte

era

la

conseguenza

dell'entusiasmo

profetessa.

Pltano.
Erodoto ed Eliano ricordano un platano della Lidia di prodigiosa grandezza, dalla cui

ombra

attratto

Serse,

vi

si

trattenne

qualche giorno, perdendo cos

l'occasione della

vittoria.

Vedi Genio

Sicurezza.

Plebe. Vedi Bassa


Pleiadi

plebe.

Nome
Maia,

collettivo

delle
figlie

Pleione, una delle


Elettra,

sette figlie d'Atlante e di dell'Oceano. Si chiamavano

Asserope, Merope, Alcione amate dai pi celebri fra gli e Celano. Esse furono Dei e fra gli eroi e n'ebbero figli i quali divennero capi non meno celebri dei loro genitori, e furono in stelle perch di parecchi popoli. Furono cangiate segreti degli loro padre aveva voluto sapere il Merope. Maia Dei. Vedi
Taigete,

Plettro.
Archetto o ditale col quale
la
lira.
si

toccava o pizzicava

Vedi

Erato.

Plutone.
Questo

Dio

dei

Greci

dei

Romani,

che

pm

dai secondi spesso dai primi era chiamato Ades, e era fratello di Giove e di Nettuno, e e Dis,

Orcus

le anipresiedeva alle regioni a cui se ne andavano quale padre me dei morti, ed era anche considerato Proserricchezze. Plutone aveva per moglie

delle

pina.

ritenuto
ne,

Questo una
il

re

dell'Inferno

era

presso

gli

antichi

divinit

inesorabile alle

preghiere
tutti

umaDei.

pi odiato

dagli uomini,

fra

gli

mano, e Rappresentasi con un mazzo di chiavi in cavalli, chiamati su un carro tiralo da quattro talora Preso come Dio Orfneo, Tom, Nonio e Alestore. Boccaccio, il carro di Plusecondo
della ricchezza,

tone non

aveva che

tre

ruote,

ed era

tirato

da

tre


cavalli,

791

quale
di
sia

ci

per mostrare

la

fatica

il

pericolo

di

coloro che

cercamo

arricchire

l'in-

certezza delle cose future.

ricchezza, che fosse cieco e


gli

si vuole, come Dio della zoppo quando andava fra

uomini,

che nell'abbandonarli

mettesse

le

als,

godendo distribuire le ricchezze a capriccio e non secondo la ragione. Seneca, nell'Inferno, lo pone sopra
un
alto

seggio tutto intagliato a mostri spaventevoli,

col cajx) cinto di tetra nebbia; altri gli

no d'ebano e
Vegetali:

di zolfo, e

danno un una corona d'ebano.


con
cui
talvolta

tro-

Capelvenere,

Plutone

veniva coronato, forse perch questa pianta vive nelle


grotte e altri luoghi umidi e scuri.
sere

Cipresso; per es-

quest'albero

dedicato
i

ai

morti,

oppure f>erch
i

usavasi adoperare
veri,
ciati

suoi rami nell'abbruciare


il

cada-

per evitare che

forte

odore dei corpi abbru-

nuocesse a

coloro

che assistevano alla crema-

zione. Narciso, con cui, secondo alcuni, veniva coro-

nato, perch questo fiore era ritenuto gradito ai


ti,

forse

per

infelice

fine
gli

del

giovme

mormutato in

esso.

Satirio.

Pianta che
il

antichi

collocavano sul
Egiziani.

tempio
Diversi:
quali

di

Serapide,

Plutone

degH

le

Chiave, i>erch governatore delle anime,

una volta rinchiuse nell'inferno non possono pi uscire. Elmo, che lo rendeva invisibile, simbolo
TO,

del mistero, perch Plutone op>era occultaunente. Sce-

quale

re dell'Inferno.

Pindaro, invece dello scetcui

tro,

le

d in mano a Plutone una verga, con anime nell'inferno.

conduce

Po. Fiume

pi grande dell'Italia, chiamato dai Romani Pado ed Eridano. Virgiglio gli d la faccia dj

I^L
toro
il

fa corna dorate; perch il rumore che sue al muggito dei tori e le suo corso simile

con

le

come le rappresentazione Lomazzo


rive

sono

torte

corna.
dice:

Riguardo

alla

sua^

Lo

farei

vecchie^

robusto,

grave e venerando, con le berre s che non tirassero grosse nei capelli e nella barba, siccome ad altri fiumelti fare si poallo squallido, tutto fiero, con le trebbero; lo farei in atto poi del corpo ben fatte e robraccia e tutte le membra nella destra denobuste, col corno dell'abbondanza braccio manco fertiHt che porta, e sotto il tando la aggmngerei u gli sopra il quale lo facessi posare dalle quali impegrandissimo vaso di cinque bocche, l entrata uscisse acqua, per denotare tuosamente ne Adriatico; e con cinque bocche nel mare ch'egli fa
di

aspetto

lo

delle corona fatta di tutte le frondi, altri; ed assai acconciamente quali si coronavano gli appresso lo scettro, ovvero nella vi si potrebbe porre per dar luogo alla favodestra appresso il corno. E espresso, farei nella palude fosse la, acciocch meglio (pioppi) che fanno 1 ombra,

cingerei

di

intorno

di quegli
si

arbori

nei quali

conversero

le

sorelle di Fetonte per

lungo

pianto

)).

Vedi F'ium.
fanciullo.

Poioo senso. Tino in cui seduto un

Podcigra. j da Arpia famosa, amata teneramente

/.etiro.

Poia.

...

levati al cielo;

giovane NinRappresentasi sotto l'aspetto di una animato e gli occhi il viso fa avente l'aria inspirata, coronata di lauin mano la lira ed

ha


ro.

793

di

Intorno

le

stanno ,gH attributi degli eroi,


gloria.

ne celebra la

cui

Animali:

Cicala,

attributo

dei cattivi poeti.

Cigno, attributo dei buoni poeti.


lirica.

Vegetali: Edera, simbolo della poesia

Lauro,
dei

simbolo del trionfo della poesia eroica.


bolo della
poeti.

Mirto, simfiore

poesia

pastorale.

Rosa

canina,

Nei giuochi Floreali essa era il premio di una commedia celebrante le bellezze dello studio e della eloquenza. I vincitori ricevevano una rosa canina
d'oro o d'argento.
poesia
assai
in

Diversi:
suoi

Ali,

innalzando la

alto

pensieri.

Vedi Amenii

della poesia.

Poesa nociva.
Polpo, cio la testa
di

questo

mollusco,

simbolo

degli Egiziani, la quale acconciata nelle vivande quan-

tunque
ta
bili
le

la

vantassero di sapore squisito e molto gradila

al

palato,

ritenevano per causa di sogni orri-

mostruosi.
i

Similmente

alla

poesia

che

tratta
la

favole e

soggetti erotici,

pur essendo per

sua

grazia dilettevole, riesce per daoinosa ai buoni costumi,


la

qual poesia Platone chiam meretrice, e volle


citt.

che fosse bandita dalla sua

Poeta.
Cigno, perch,
alla vecchiezza,
cali

secondo
gola,

gli

antichi,

giunti
gli

cigni

per
la

aver assottigliati

orgaoii

vo-

ristretta
piij

mandano

fuori

la

voce pi

piena e
quistata

soave; similmente ai buoni poeti che, acl'et,

maggior perfezione con

sogliono

com-

porre

rona

con maggior eleganza e pi dottamente. Cod'edera e di lauro, dedicata dagli a.ntichi ai

poeti, e ci

non solo per essere queste piamte sempre

794

delle loro opere, ina per verdi, simbolo della durata e coloro che furono degni dell'edera, significare che sugh altri eccellevano avessero meritato il lauro,

che

lauro acutezil per ingegno e arte; simboleggiando e la fecondit di vena abza naturale dell'ingegno, e l'edera, 1 arte e bondante per ispirazione d'Apollo; costantissimo esercizio; poil'ingegnosit acquistate con necessita tanto 1 estro ch per diventare eccellenti dice Orazio: quanto lo studio; come

Non

so veder

quel che

lo studio

valga

ingegno Senza una ricca vena, o il rozzo ha dell altro, Senza studio, che l'un uopo E congiura amichevol fanno insieme.

Polemona.

che lu Dal greco polmos, guerra. Pianta Vedi Guerra. a Polemone re del Ponto. cata

j j dedi-

Polifemo.
Il

A rorrendo dei Upi celebre, il pi forte e il pi di Nettuno e. di Toosa ficlopi. Era creduto figlio capo di tutti i mostri mariglia di Forchi, signore e non nutrivasi Era di una grandezza smisurata e

ni

che di carne umana.


costa
di
Sicilia,

Quando
dei
suoi

Ulisse fu gettato sulla


ciclopi,

dimora

Polifemo
le

lo

rinchiuse insieme coi

compagni

gregge dei

divorarlo; montoni nella sua caverna per

ma U hsse

asdistraendolo col racconto dell gli fece tanto bere, dai suoi Poi aiutato sedio di Troia, che si ubriac. con un legno aguzcompagni, gli cav l'umco occhio Colto il Ciclope dal dolore, zo e indurito al fuoco.

manda
datogli

grida
il

orribili;

accorsero

vicini,

doman-

nome

di chi lo

aveva

ferito,

rispose:

A'es-

suno,

795

il

poich

Ulisse
se

gli

aveva detto essere quello


ritornarono,

suo

nome,
suoi

allora
il

ne

credendo che
Ulisse

avesse
ai
ni,

perduto

cervello.

Frattanto
al

ordine

compagni

di

attaccarsi

ventre dei monto-

che erano assai grossi e di lana assai spessa, pe;


essere
sorpresi
il

non

dal

gigante

quando conducesse
tolto

a pascolare

suo gregge, e avvenne quello che aveva

preveduto; poich

Polifemo avendo
della

una

pietra
t

che cento uomini non

avrebbero potuto smuovere,


caverna,
si

che chiudeva

l'entrata

colloc

in

modo
a uno
contro
essi

che
tra

montoni non potessero passare che a uno


le

sue

gambe; e quamdo ud Ulisse e


al

compagni gridare
di

di

fuori,

li

insegu

e avvent

loro

una rupe
quattro
di

di

enorme grandezza;

ma
di

la evitarono

facilmente, e s'imbarcarono
loro

dopo

aver

p>erduto

che
di

il

Gigante aveva

divorati.

Riguardo

agli

amori

Polifemo con Ga-

latea, vedi Galatea.

Poligala.
Pianta che
cresce
ai

margini

delle

[luoghi aridi e

scof>erti.

Vedi Eremo

selve

nei

Solitudine.

Polinnia.

Una
ti

delle nove

Muse. Presiedeva

agli inni

o can-

in

onore degli Dei. Rappresentasi con un dito alla


in

bocca e
che sotto

un atteggiamento meditativo. Mettesi

an-

la

sua protezione l'eloquenza; allora viene

rappresentata vestita di bianco, coronata di perle, con


la

mano
i

destra in atto di

gestire,

e Io scettro

nella

sinistra, con
iti

alcuni rotoli ai piedi su cui vi sono sentdi

nomi

Cicerone

di

Demostene.

Alcuni

l^


su
cui
scritto

796

Vedi Muse.
Crudelt

misero in mano, invece dello scettro, un altro rotolo,

suadere

(persuadere).
segreta

Pollice- Vedi

Forza

Alleanza

Mano

senza pollice

Pacificazione.

Pollice verso. Vedi Condanna.

Polluce. Vedi Castore e Polluce.

Polpo. Animale dal corpo molle, d'aspetto gelatinoso ed estensibile. Vedi Adattamento ai costumi altrui
Avvilimento

Divoratore

Poesia nociva.

Poltroneria.

Vedi
melo.

Pigrizia.

Pomo.
Frutto

Discordia

Mela

del

Ercole

Pazzia

Vedi Adamo Eva Ges Bambino Pomona


Diletto

Tentazione

Venere.

Pomo

granato. Vedi Melagrano.

Pomona.
Ninfa riguardevole per bellezza non meno che per
abilit

nel coltivare

giardini

gli

alberi
gli

fruttiferi,

cos

chiamata da pomum, pomo. Tutti


pi

Dei cam-

pestri
altri

andavano a gara per sedurla. Vertunno fu degli fortunato, dopo aver ricorso a diverse tra-

sformazioni.

Pomona

viene

rappresentata

seduta sonella
sini-

pra un

gran paniere di

frutti,

portando

stra alcuni

pomi, e nella destra una falciola. Indossa


frutti

una veste dipinta a


corona di
fiori

fiori,

con

in

testa

una

e frutta

intrecciati insieme,

e special-

mente

di

pomi.


Pompa.
Ostentazione

797

vanagloriosa.

frutto.

Tulipano.

Ponte. Vedi Fatica senza Popolare consiglio. Vedi Popolo.


Api,
perch

Consiglio

popolare.

vivono

insieme

numerose.

Popolo ohe invoca aiuto.


Nido
do
di rondine coi pulcini a becco aiperto. Il nie
il

simbolo della patria,

becco aperto denota

l'invocazione.

Popolo frenato dalla legge. Ape su una ciocca di melissa.


fregando
giormente.
gli

Si

vuole che sofle

alveari

con

la
il

melissa,
fiore

api

non

li

abbandonano
s

pi, essendo

che gustano mag-

E per essere l'ape simbolo del popolo, cofigurando con la melissa, sar quello di un popolo regolato dalla legge, in questo caso rappresentata da
tale

pianta,

cui

le

api

sembrano

assoggettarsi.

Popolo greco.
Pallio,

emblema

del cittadino greco.

Popolo romano. Vedi Romano.


Porco. Quantunque
gno,
la

S.

Antonio l'abbia

eletto per
si

compa-

anche

il

diavolo qualche volta

figura

tadino
vii

sprezzata
lsmo

Sacrifizio

Nocumento
Giuramento
Lussuria

di

porco.

Delizie lussuriose

Vedi Antonio Dicembre

mostr sotto (SanC) Con-

Indocilit

Malinconico Onoriani
Scrofa

Scostumato

Profano Tctvema
Loquacit

Ciodi-

Materia'

Vittima umana.


Popoospno.

798

Vedi Riccio.

Porgere

aiuto.
destra stesa,

Mano
ta

come

si

vede
tutti.

in

qualche mone

con

la figura di

Opi,

Dea

dell'abbondanza, come

se promettesse porgere

aiuto a

Antica e comu-

'

nissima ^

l'espressione:

porgere la

mano o dare una

mano,

nel senso di dare aiuto a qualcuno.

Porger erba. Vedi


PorporaSpecie
di

Dichiararsi vinto.

mollusco.

Vedi Maldicente.

PorporaColore dedicato a Mercurio. Chiamasi porpora dianche una veste o indumento' di color rosso, quale Romani il distintivo di dignit e decoro. Presso i
ritto

di portarla

pi tardi agli imperatori. ra fu serbata ai sovrani.

non apparteneva che ai trionfatori, e Per molto tempo, la porpoAi nostri giorni non pi
alti

portata che

dagli

dignitari

della

Chiesa

catto-

indicare la digmt lica: donde porpora romana, per PreGiustizia Vedi Cardinale di cardinale. Trionfo. Temperanza Sovrano gio

Porta. Vedi Anna


Genio

{SanC)


ritorno

Ospitalit.

Portuno o Portumno.
protettore dei porti; presso
i

Romani mvo-

da un viaggio cavasi per ottenere un feKce con una chiave in mano, significanRappresentavasi pu do portus, del pari che porta, un luogo che si
chiudere.

Quando

Romani diventarono

famigliari

con

la mitologia greca fu identificato con

Paiamone.

Posidone. Vedi Nettuno.

Postverta.

799 -e

Vedi Prorsa

Ponima.
dove

Potente.
Cedro del Libano, simbolo
ge
:

biblico;

si

legsi

//

Signore spezzer
pi potenti.

lude

ai

cedri del

monte Libano,

al-

Vedi Fallo pi potente

dal-

l'avversit.

Potentina. Erba perenne, con


brillanti,

belle

foglie

bianche,

setacee,

argentee nella pagina inferiore.

Vedi

Schiet-

tezza.

Potenza.

Animali:
fiero,

Aquila, attributo di Giove,


Fritellaria imperiale,
f)er

re degli Del.
il

Vegetali:

suo porta-

mento dove).
cifero.

maestoso e
Diversi:

forte.

Semprevivo
Chiavi.

(barba di

Calamita.

Globo

cro-

buti

Nimbo, compreso lo scettro, sono tutti attridella potenza. Pugno, emblema della potenza.

Scettro.

Potenza dannosa.
Penne
quelle di d'aquila,
altri

che frammischiate o avvicinate a


ritenevasi avessero
il

uccelU,

potere di
sim-

danneggiarle, consumarle e abbruciarle.

Era un

bolo di principi potenti, tiranni e rapaci, a cui nes-

suno potesse avvicinarsi senza soffrirne darmo.

Potenza
e

forza del fato.

Caduceo. Simbolo della forza arcana che muove governa non solo gli uomini, ma anche tutte le
a un dato
fine.

cose create, e della necessit del 'destino che costringe


e spinge le cose

Simbolo che credesi

vedere nei seguenti versi di Virgilio:

800

Prende la verga allor, con cui pu ralme Richiamar dall'oscuro infernal centro.
Altre tosto mandar pallide e meste
Sotto

Vorrendo
torre e

Tartaro

e
il

con questa
grave sonno.
gli

E
In

pu
lei

pu dar
venti

Con

questa ancor per morte


fidato,
i

occhi serra.

muove

e spinge,

E
Potenza

le

torbide e oscure nubi Passa.

di Dio-

Giano in forma di erma, mostrando cos che Dio non ha bisogno di mani ne di piedi per governare il mondo, bastandogU la volont.

Potest.

Uomo
Potest.

che tiene

in

mano
della

la

testa

staccata.

Uno
angeli,

dei

tre

cori
il

seconda
potenza,

gerarchia

degli

che hanno

potere di frenare la potenza dei


la

demoni. Rappresentano

la

forza,

la

si-

curezza,

il

giudizio, e puniscono con stragi e guerre.

Onice.

Verde.

Verga d'oro.

Potina.

Dea
alla

che presiedeva alla pozione dei bambini, cio

loro bevanda.

Vedi Terra.
secondo Eliano, talmente mi

Poverissimo.
Cinclo,
il

quale,

sero di forza, che

non

capace

di farsi
altri

il

nido, de-

ponendo
Deit
della
e delle

le

uova

in

quello degli

uccelli.

Povert.
allegorica,
"figlia

Pigrizia.

Alcuni

la

del Lusso e dell'Ozio o fanno m^dre dell'Industria


pallida,

Belle Arti.

Rappresentasi

mal ve-


stila,

801

a una
Furia, affamata,
disperarsi.

e qualche
sul

volta

simile
di

feroce,

punto quasi

Oppure

sotto

l'aspetto di
di
basilico.

una donna cenciosa che guarda un vaso

Cappello

teso,

per ricevere

l'eiemo-

sina.

Clematite vitalba.
Verit.

Grigio scuro nerastro.

Pozzo. Vedi

Pratica dannosa.
Caprimulgo. Si credeva,
cora,
re
le

alcuni lo
le

credono ane
la

che quest'uccello seguisse


loro

capre per succhiaseccassero,

mammelle,

le

quali

poi

capra diventasse cieca.

Precauzione.
Agrifoglio,
allusione
ai

suoi

frutti

rossi,

protetti

da

foglie spinose.

Precocit.
Salice,

allusione

al

suo crescere

rapido.

Predica. Palma,
tista.

sotto la quale

predicava S. Giovanni Bat-

Predicatore.
Libro della dottrina.

la preghiera in una donna zoppa, con faccia mesta e occhi storti. Animali: Cervo, che corre alla sorgente fresca per attingere la vita:

Preghiera Omero raffigura

cos

credenti

alla

sorgente

consolazione nelle preghiere.

della

religione

trovano
il

Vegetali:
lo

Elianto,

quale gira

il

fiore

verso

il

sole e

segue nel suo


suoi

corso, similmente al credente che nella preghiera ten-

de

le

mani verso

raggi divini.
51

Dio,

perch

lo

illumini

coi

Diversi:

Cuore, posto su un turibo-

O.

RO.VCHETTI.


lo,

802

palmo
rivolto
al

simbolo di preghiera fervente e pura. Libro delle

preghiere.

Mani
i

alzate,

col

cielo;

come fanno
agli

sacerdoti nel pregare

Dio

di concedere

uomini

qualche

grazia.

tenui, dedicata
la

alla preghiera.

Opale, pietra a tinte Rosso, colore che, per


Turibolo,
il

sua vivezza, simboleggia l'ardore.


sale

cui

fumo

verso

Dio,

come

la

preghiera.

Pregio.
Porpora, colore.
Prelati.
Dignitari della

Chiesa cattolica.

Pecora, che,

simbolicamente, prende spesso la forma di Cristo

Prema.
Dea. Vedi Nozze.

Preocupazione delle cose terrene:


Bisaccia, che presso
gli

Ebrei e

Greci era
I

sim-

bolo della cura e

il

pensiero per

gli alimenti.

Gre

dicevano che Diogene aveva per dispensa una bisao


eia,

cio

pochissimo pensiero per

le

cose terrene.

nell'Evangelo detto di non portare la bisaccia

al

comandando Dio che non bisogna pensar domani: non turbarsi, cio, i>ensando al nutrime to del domani. Sacco. Nella Bibbia si legge: Falcv i sacchetti, che non invecchiano, cio in questo pei legrinaggio di pochi giorni della nostra vita non d
viaggio;
versi pensare'

a far

tesori.

Preparazione alla guerra.

Uomo
l'altra

che tiene nella


cintura.

sinistra

una balestra

e nel

una

Presagio.
Avvoltoio,

simbolo egiziano.

Dicesi

che

in

tempo

di

803

delle
sentinelle.'
si

guerra

re

antichi

incaricassero

per
sero

osservare
gli

da qual parte
e
di
si

dell'esercito

fermasil

avvoltoi,

voleva

che dove scendesse


ivi

maggior

numero

questi

uccelli,
;

sarebbe stata
credevasi che

una maggior perdita d'uomini


l'avvoltoio prevedesse

p>erch

molti giorni prima dove vi sa-

rebbero
il

stati

molti morti.
si

Calendula pluviale;
apre o

pisuita
il

cui

fiore

apre dalle ore sette alle quattro se

tempo

bello; se

non

si

si

chiude avanti tem-

po, allora segno di pioggia.

Presagio dei beni.


Fico.

Gli Etruschi volevano che sognando un


fico

al-

bero di
fosse

coi

frutti

maturi,

spec'almente Ixanchi.
venire.

presagio

di

beni

che

dovevano
{San).

Presepio. Vedi Girolamo

Preservazione dalle epidemie.


Chiodo di ferro, che i Romcuii talvolta conficcavano nel muro di Giove Capitolino, quale rinedio preventivo contro le epidemie.

Prestezza
Acciuga, perch messa
sul

fuoco subito cotta;

donde nacque
significare

il

detto:

l'acciuga

al

fuoco,

per

che una cosa fatta prestamente. Lupa o, meglio ancora, un lupicino, simbolo di cosa finita prestamente,
in

perch

si

credeva

che

la

lupa

partorisse

dodici giorni.

Presunzione.
Antirrino
ai

maggiore.
delle

Salicaria.
in

Pianta

che cresce

margini

acque,
la

cui

riflettendosi

sembra

contemplare sempre

propria

immagine.

804

Presunzione delie meretrici.


Lupa, allusione alla rapacit di quest'animale. chiamavano lupe le meretrici, donde venne nome di lupanare. Dicesi che Messalma volendo ei sere ritenuta tutta lupa, si compiaceva essere chia mata Licisca, nome che vuol dire lupa.
Latini

Prete.
Calice. Pianeta.

Pretenrione. Rosa muscosa.


Pretidi.
Figlie di Preto, le quali pretendevano d'essere pi
belle di

Giunone,

ma

questa

Dea mand

loro

ur

schifosa malattia che le rese pazze e tanto

furios(

che
dosi

si

misero a scorazzare mezze nude, immaginai

essere vacche.

Furono guarite da Melampo.

Prete.
Figlio di Abante,
re di Tirinto. Costrinse Bellerc
la

fonte a conabattere
lo
la.

Chimera; perch sua mogli


d'aver tentato di
violai

accus,

innocentemente,

Ebbe

continua

guerra con Acrisio suo

fratelh

che entrambi cominciarono a odiarsi nel ventre del! loro madre. Ebbe molte figlie chiamate Pretidi. -

Previdenza.

Uomo
foglio.

con cinque
le

leste

(vedi Manassa).

cui

%
Ai^r^

Pianta
altezza,

cui foglie irte di spine,

fino a

un

certa
in

alto, e

sembrano quasi proteggere quelle pi che sono pi tenere e unite. Questa piant
il

inoltre,

conserva
uccelli

frutto

nell'inverno,

di

si

bano
il

gli

in

questa
a

rigida

stagione.

Castagni
coriservatc

cui

fruito,

raccolto

suo tempo,


rante

805

serbato

campagna specialmente,
Tinverno.

per nutrimento

rezze molo.
Ortaggio comunissimo, che serve a condire
ande.
;

le

vi-

poeti

si
il

forse

per
il

coronavano di fronde di prezzemosuo odore forte e penetrante atto a


esaltare
la

citare
ino

cervello e

fantasia.

Vedi F-

Pianto.

riapee feste.
Queste
io
feste
si

celebravano
in

in

onore di Bacco.
sotto

Il

era rappresentato

un boschetto
alle
la

figura

un uomo con le ali Ha mano destra e con


nitali
lesti

spalle,

sinistra

con uno scettro ferma sulle parti

interamente sviluppate.
attributi e gli

gli

Erano presso gli antichi emblemi della forza la quale


generazione deinnumerevoli e moltiformi

ifica

la
il

natura.

Gli organi della

tavano

creatore delle

nerazioni, le quali con l'incessante loro riproduzione


ibelliscono
la

scena

dell'universo;

lo

scettro

allule

va
re

al

potente signore della terra e del mare, e


la

significavano
si

rapidit

in

cui,

nel

suo

corso,

moltiplichi quasi all'infinito, e sia in pari


ai

tempo
esseri,
si

sente

diversi
si

congiungimenti di

tutti

gli

n'aitare

facevano libazioni di vino e


fiori

latte;

rivano quindi alla divinit orzo abbrustolito e una


Irlanda di
ili

altro,

quali

li

dava

la

stagione,

ghirlande eremo di rose in primavera, di spighe


di

estate,

pampani
sacrifizi

in
si

autunno, d'olivo in inverno;

nei

grandi

immolavano

asini

questa

nit,'

La

celebrazione di una priap>ea aveva luogo

Imodo

seguente.

tenevano dietro

Procedeva il corteggio la musica, le donne condotte dalla matrona

806

sulle pi anziana, la quale versava latte in abbondanza fanciulle divise seguiva un coro di spalle del Dio delle loro teschiere, le une sollevando al di sopra

due
ste

vasi
in

pieni

di vino

cestellini

pieni

di fiori;

le

altre
se,

abito

di baccanti,
lira

eseguivano danze amoro-

al

suono della

sistro.

Venivano poi
le

tutte le

rappresentazioni del
la scienza

Dio, quali

avevano foggiate
e infine l'asino

o il capriccio dei sacerdoti, che doveva essere sacrificato.

Priapo. Era Dio della generazione e custode dei giardini. Giunone nocque con le figlio di Bacco e di Venere. portava in" gremsue malie al fanciullo che Venere
deforme. Allevato a bo, e lo fece nascere oltremodo terrore dei mariti che lo scacLa'mpsaco, vi divenne il
ciarono,

ma

gli

abitanti

afflitti

da una violenta ma-

poi oggetto di pubblica lattia, lo richiamarono, e fu Dicesi che dopo il richiamo di Priapo, venerazione. ricomposero senza alcun tutte le menti sconvolte si
strepito.

della fEgli fu considerato qual promotore

di tutti gli ammacondita, tanto dei vegetali, quanto per questa relazione con la vita agricola, e li aventi protettore delle greggi sua virt esso fu venerato qual delle viti, di tutte pecorine e caprine, degli alveari, gli della pesca. I sacrifizi che ortaglie -e perfino
le

primizie degli orti, dei offrivano consistevano nelle miele, focacce montoni vigneti e dei campi, e in latte, a di Priapo era diversa asini e pesci. L'immagine destinei giardini, oppure era
si

seconda che

si

poneva

L'immagine dei giardmi connata a un culto speciale. straordicogli organi genitah di sisteva in un'erma,


naria

07

vesti,

grandezza, frutta nelle


in

una cornucopia
ne
in testa

mano, e
in

talvolta

o coronato

di tutto ci
Italia, al

e una falciola o un fascio di canche produce l'orto.

L'erme
divinit
so,

di

P^apo

pari di quelle di altre

rusticane,

dipingevansi ordinariamente di ros-

quindi veniva chiamato rubro o rubicondo. Ri-

guardato

raffigurava
abito,

come seguace di Bacco o di Venere, si come un vecchio barbuto, con un lungo


in

berretto
in

testa

all'asiatica,

molte

frutta

grappoli
rativa
si

grembo.

Come
sulle

simbolo dell'eternit genel'immagine di

della

terrestre

natura,

Priapo
an-

collocava

anche
e

tombe.

Rappresentavasi
destra,

che con una borsa nella


nella
sinistra

mano
cresta
le

un campanello
in
testa.
il

con

la

di

gallo
la

11

campanello pu indicare
dell'oro,

orge,
la

borsa

F>oteie

e la

cresta di

gallo

grande lascivia del


principahnencoltura

Dio.

Animali: Asino, che


te

gli si sacrificava

quale

animale
e

utile

per

gli

orti

per la

della terra,

secondo alcuni, f>erch avendo Priapo


notte la

voluto
sta
gli

sorprendere una

Ninfa Lotide, queci

fu svegliata dall'asino di Sileno e fuggi,

che
altri,

avvenne pure quando tent Vesta. Secondo

perch un asino insuperbito per la favella umana, datagli

da Bacco

in

premio d'averlo portato oltre un


la

fiume,
zia di

venne a contesa con Priapo per

suprema-

un certo organo, e

lo vinse,
gli

allora Priapo, sde-

gnato l'uccise. Becco, con cui

Egiziami raffigura-

vano PriapK),
tare e

p>er

essere quest'animale precoce al

Vegetali: sempre pronto all'accoppiamento. Fico, consacratogli. Orazio fa dire a Priapo:

mon-

Un
Potea
servir gi
lo

808

che a niente
il

tronco fui di fico,

quando

fabbro m'ebbe,

Che dubbioso

fece star sovente.

Perch non sa che farne, e or vorrebbe Vederne fatto qualche scanno, pensa Che far Priapo assai meglio sarebbe.

A
Poi

questo

si

risolve, e si dispensa

L'opra sua, che me


ai ladri,

fa, che

il

Dio son

stato.

e agli

augei di tema immensa

Perocch, dell'incurve falce armato

La

destra,

porgo

ai

ladri

assai

spavento,

col

membro, onde ognun


canna poi che
fa
in

di noi nato.

La

testa

aver mi sento
augello

Piantata,

che

ogni

importuno

Fugge
Diversi:

dagli orti ratto

come

vento.
principale.

Fallo,

come emblema

Prigione.
Ferrata.

Prigionia.

Uomo
dietro le

in piedi

con

le

mani

legate con

una catena

spalle.

Primavera.
Presso
ne. sta
gli

antichi.

Flora ne era
alcuni

la

personificazio-

Ma

gli

artisti,

oltre aver spesso ringiovanita

quepri-

antica

allegoria,

rappresentarono

la

mavera con un fanciullo vestito di bianco coronato di fiori, tenendo con una mano un agnello e con l'altra la cornucopia, un giglio o una pianta di rosa; altri con pastori radunati in un prato. La celebre Allegoriia

della

primavera di
le tre

Botticelli,

ci

mostra,

in

un bosco d'aranci,

Grazie danzanti, mentre Ve-

nere segna con


stra
le

809
il

sinifiori

mani

ritmo dei loro passi; a


di

una

fanciulla,

vestita

e spargendo rose,
le

simboleggia la Primavera, e Flora fugge


Zefiro. Si

strette

di

vede anche raffigurata con Flora e Zefiro che coronano di fiori Cihele.

Come
rivo
in

stagione dell'anno ha per simboli:

Animali:
il

Capretto, allusione alla Pasqua. Cicogna,

cui

ar-

Europa segna
in

la

primavera. Cuculo, che

col

suo canto annuncia la primavera. Rondine. Nell'isola


di

Rodi,

questa stagione

si

celebravano
quali alcuni

le

feste

chelidonie

(rondine)

durante

le

fuiciulli

andavano raccogliendo
le

di casa in casa doni

come

pei

rondini ritornate, e cantando una cmzone che esi-

ste tutt'ora e

dinella, ecc.

che incomincia:
Vegetali:

Venne,

si

venne

la ron-

Celidonia. Fragola, frutto


della giovinezza. Primula,

consacrato a Venere,

Dea

che

fiorisce in

primavera. Rosa.

Diversi:

Canestro
si

di fiori.

Verde, colore della giovinezza, di cui

co-

pre la vegetazione. Vedi Mascherata.

Primavera
Gru,

la cui

Inverno. comparsa segna


si

la

primavera, e la sua
freddo, in

partenza l'inverno; poich

vuole che quest'uccello


il

preveda tanto
alto,

il

caldo qumto

modo che
in

all'approssimarsi del freddo, emigrando, esso vola

gridcindo forte, e

appena che abbia trovata una


si

temp>eratura pi mite,

mette

a cantare sonunessail

mente, e quasi tacendo scende verso

basso;

indila

cando
voce.

cos

l'inverno

la

primavera anche con

Primo amore.
Siringa,
gridellino.

pianta dai

fiori

belli

e odorosi

di

colore

Primula.

810

Vedi Piliura

Primavera.
Principati.

Pianta

che

fiorisce

in,

primavera.

Uno
eiedono

dei cori della terza gerarchia degli angeli. Preai

capi dei popoli e hanno

cura delle
colore.

cose

pubbliche.

Rappresentano
Diaspro.

il

trionfo e la vittoria.

Armatura.

Ciglio.

Rosa,

Principato.
Quercia,
presagi, fra
cia nella
in

presso
i

gli

auguri;

ci

secondo molti

quali citasi quello di

villa

una vecchia querdei Flavi, consacrata a Marte, che.

occasione dei tre parti di Vespasia, germogli al-

l'improvviso un

ramo ad ogni

parto, ci che fu preso

per un segno manifesto del futuro destino di ciascuno


neonati. Il primo germoglio fu sottile, e in breve tempo dissecc, perci la bambina che nacque non visse un anno intero. Il secondo fu forte e lungo, che
dei

significava grandissima

felicit.
il

Il

terzo

fu poi simile

a un albero, in

modo

che

padre Sabino, confermato


esserle na-

anche da questo augurio, disse alla madre to un nipote, che doveva essere Cesare.

Principe.
Cane, con una fascia
il

stretta che,
al

posta attraverso

dorso, scende un po'


il

basso, lasciando cos scodi


i

perto quasi tutto

corpo; emblema

un principe

o di un

legislatore.

Perch siccome
stanno
le
il

cani

dormono
e
i

leggermente,
pensiero

dice

Lucrezio,

col

cuore e col
si-

intensissimi

riguardare

statue

mulacri degli Dei, cos parimenti


glia

principe che vo-

dar legge

ai

popoli,

deve con grande attenzione

811
re,

che nei tempi passati


regale
sia

guardare a nudo quel


stato celebre, e

andar esaminando
figura

tra se stesso le sua

opere.

La

fascia

come insegna
al cane,

(vedi

Regia
poli

potest).

Riguardo

non solo

certi

po-

dell'Africa ne onorarono l'effige


lo!0

come emblema

del

osservcuido
te

un cane vivo, prendendo devotamenaugurio quanto fosse bene da farsi, dove convenisprincipe,
i

ma

elessero per re

suoi movimenti, e

se

stare

e in

che luogo paresse meglio

d'andare-

di una citt governata da un principe fiacco perch ritenevasi aver quest'animale il capo debole. questo riguardo dicesi che
;

Principe debole. Testa d'orso, emblema

l'orso,

inseguito,

vedendosi

in

condizioni

disperate,
se

consap)evole

della

debolezza della sua


precipizio,
si

testa,

fug-

gendo giunge a qualche


sul

pone
si

le

zampe

capo, spingendolo fortemente sotto l'ascella, e fat-

to col resto del corpo


cipitare, e in questo

come una
si

palla,

lascia pre-

modo

salva.

Principio. Base di colonna. Capo,


poli

ritenuto presso tutti


principio.

po-

per

il
i

principale simbolo del


sensi

Secondo

Varrone,
po.
dei
le

nervi

prendono principio dal ca-

Arigie

Adomanzio
il

esp>onendo la visione di Isaia

due

serafini,

quali coprivano
i

nascondevano
cipii

sei ali, con due delcapo di Dio, con altre due gli piedi: per il capo interpreta i prin-

avente ciascuno

Dio incogniti, per piedi nascosti, le ultime opere di Dio a noi comprensibili e per la parte scoperta le opere di Dio a noi visibili, cio il creato. D'altronde d'uso comune l'espressione: questa o
di
i
,

quest'altra cosa

ha capo, o non ha capo n

piedi, ol-

tre al

812
fatta

capo ha, nel senso di


ora segno di

proverbio:

Cosa

principio.

Ventre,

che nella Bibbia,

principio, ora di origine.

guida a quelli
la

Giobbe disse: 5e io non fui dal ventre di mia madre; parlando deli

misericordia, con la quale aveva abbracciati


fin

po-

veri

dal principio della sua giovent.

Principio dell'anno. Giano che, secondo

alcuni, presiede al

chiudere e

all'aprire dell'anno; perch,

avendo due

fronti,

guar-

da l'anno che finisce e quello che comincia. Montone, emblema degli astronomi, forse perch segno del mese di marzo, il quale porta la primavera, in cui
la

vegetazione comincia a germogliare.


e

Principio
Alfa
rallo.

fine.
biblico comunissimo.

Omega, simbolo

Co-

Private e pubbliche spese. Vedi Spese pubbliche


e

prhate.

Privo di potenza.

Uomo
Privo
di

che porta una canna.

potest.
che cavalca un cavallo senza
briglia.

Uomo
Prodigo.

Proboscide d'elefante. Vedi Canesa.


Pavone, emblema di persona prodiga per soverchie coda del pavone quantunque bellissima non di alcuna utilit n per volare n per camminare, come lo quella degli altri uccelli che
spese, perch la

serve loro per volare o per nuotare.

Profano.
Anguilla, simbolo biblico, perch priva di squame,

813

ravvolgendoei

s'immerge
le

nel

profondo dell'acqua,

volontieri nel

fango. Similmente a chi non cura altro


gli

che
ziani

cose materiali terrene. Pesce; presso


principale

Egi-

simbolo

di

cosa profana

di per-

sona abominata e ritenendolo impuro, proibivano perci di mangiarlo.


Inoltre, [jer essere
il

pesce soggetto

a corrompersi facilmente, non pu essere conservato.

Porco,
rito

il

quale presso

gli

Egiziani era talmente abor-

che se qualcuno, anche inavvertitamente, l'avesse

toccato soltanto con le vesti,


si,

andava subito a lavarin nesi

guardiani dei porci non entravano mai

sun tempio,

ne potevano sposarsi con

altri.

Presso

Romani

il

sacerdote di Giove non poteva toccare

il

porco senza peccato.


Pietro

Anche

pontefici cristiani sfug-

givano soprannomi che avessero relazione col porco:

Bocca

di

Porco,
il

eletto

p>apa,

si

fece

chia-

mare Sergio,

affinch

suo

nome

originario non to-

gliesse autorit e risjjetto alla religione.

Profeti.
I
li:

Profeti sono

in

numero
li

Cane

(vedi

Teologo).

dello Spirito

Santo che
presente

AnimaColomba, come simbolc inspirava. Callo, emble


di diciasette.
te-

ma
la

dei Profeti e dei Dottori, per aver essi fra le

nebre

della

luce futura.
sul

vita,

quasi

cantando, predetti
Filairo-

Diversi:
scritte
si

Berretto ebraico.
le

ierio,

quale sono

profezie.

Nimbo

tondo,

con cui
biblico,

talvolta

rappresentano.

Nuvole,

simbolo
Dio.

come manifestazione

della verit

Isaia disse:

comander

alle

mie nuvole, che

non mandino sopra di quella la pioggia. Il profeti chiamava la casa d'Israele vigna, e comand alle nuvole di non piovere sopra di essa, cio, che i Profet


non manifestassero pi
raele.
i

814

loro oracoli al popolo d'Is-

Profezia.
Lauro, adoperato dagli antichi nelle cerimonie degli

indovini.

Proftto.
Cavolo. Tanto
i

Romani quanto

gli

Alemanni
profitto.

a-

mavano
so

assai questo vegetale, di cui


e

facevano un

este-

commercio

ne ricavavano grande

Profitto con l'et. Orsa gravida, con cui gli Egiziani raffiguravano una persona in origine di cattiva fama, e poi fattosi buon nome, o che in principio avesse condotto una vita rozza e dissoluta, senza alcuna moderazione ragionevole, e poi con l'et, la ragione, l'incivilimento fosse vissuta Santamente; perch rttenevasi che
l'orsa

mettesse
pelo,

al

mondo
corpo
di

suoi

piccoli

senza occhi,
piccoli
di

senA

dal

senza forma,

pi

un gatto e pi grandi
le

un topo;

e in quel
si

ammasle

so di materia simile al sangue coagulato

scorgevano

unghie;

la

madre premendo

poi

il

parto con

covava nel modo che gli uccelli covano le uova; e cos a poco a poco l'andava formando, e poi leccandolo gli dava forma completa con la lingua. S. Ambrogio, esortando all'allevamencosce
al petto lo

to

dei

figli,

alludendo

al

parto dell'orsa, diceva do-

versi

con la lingua degli ammaestraunenti, riducendoli alla forma dell'uomo; cio farlo parteciallevarli

pe della ragione.

La

lingua simbolo dell'eloquenza.

Progne. Vedi Filomela. Progresso d'amore.


Melo, albero dedicato a Venere,
il

quale

in

prin-

815
cipio

e regolari,

manda

fuori

rami

dritti

mentre
per
nel

nel

successivo
estendersi

biforcarsi

tendono ad

allargarsi,

poi
cui

ampiamente; similmente all'amante


esso

cuore l'amore comincia a spuntare con


destia,

ingenua mo-

ma quando
e
fatto

ha preso

radice,

depone
si

la

vergogna,
de.

pi

audace,

liberamente
frutti

espane
rossi

Inoltre

quest'albero

produce

gialli

segnati per cesi dire di pallidezza e di rossore.

le

mele tanto pi rosseggiano, quanto maggiormente sono


esposte
ai

raggi

del

sole,

da

essi

percosse,

come
si

avviene all'innamorato, che di maggior rossore


ge,

tinfin-

quanto pi colto in colpa. Q)i amorini sero nati sotto un melo.

si

Progresso delie cose.


Scarpa,
nella

che si vuole inventata per i viandanti, e Bibbia presa come augurio delle spedizioni.
si

Nel salmo
re

legge:
i

Io dislender la mia scarpa fino

e Idumea, cio

progressi, fino in

Idumea, vale a

di-

che sar sottemessa.


vita.

Progresso della
dalla
nascita
fino

Va, simbolo biblico, dove, durante la nostra vita,


all'ultimo

giorno,

siamo

chiamiati
a-

viandanti,

forestieri

e pellegrini, poich gli uomini

bitano questa terra senza stabilit, con l'animo conti-

nuamente

agitato,

fino

al

raggiimgimento del

rip>oso.

Prole numerosa.
Occhi; secondo
segno che
gli

interpreti

dei

sogni,

sognando

d'aver tre occhi o pi, e dovendo prender moglie,


si

avranno molti
ci

figli;

perch questi sono


occhi; vive
il

molto amati, come


to:

sono cari

gli

det-

Amare

pi della luce dei propri occhi.

Prometeo.

816

(di

Figlio di Giapete e di ClimeRe


altri).
Il

Temi secondo
Secondo
la

suo

nome

significa
il

prevedere.

leggenda, una volta durante

regno di Giove, quan-

do

gli

Dei

e gli

uomini contendevano fra loro a


in

Mc-

cone, Prometeo, per ingaimare Giove e contendere con


lui in
ti,

prudenza, uccise un bue e lo divise


avvolse
le

due parnella

poi

parti

migliori

gli

intestini

cima lo stomaco, che una delle peggiori parti, mentre il secondo involto consisteva delle ossa coperte di grasso. Quando Giove gli fece osservare come avesse fatto male la divisione, Promoteo
pelle e pose in
lo

invit

a scegliere,
tiro

ossa coperte di grasso.


di

Il

Giove nell'ira sua scelse le padre degli Dei si vendic


il

questo
lo

togliendo
in

fuoco

ai mortali,

ma

Pro-

un tubo. Giove per punire gli uomini fece fare da Vulcano una vergine di creta. Pandora (vedi); e fece incatenare Prometeo, come seguito. Secondo Eschilo, Prometeo era si vedr in un Dio mortale, l'amico dell'umana razza, il datore del fuoco, l'inventore delle arti utili, un veggente on-

moteo

rub

niscente,

un martire

eroico,

soverchiato dal potere di


il

Giove,

ma

senza

piegare

suo

spirito
ai

inflessibile.

Quantunque appartenesse egli stesso per rappresentato come difensore


do ne
sul

Titani,

egli

di

Giove contro
Giove, quansal

di essi, e vuoisi inoltre aprisse la testa di

usc

Minerva armata.

Ma

quando Giove

trono del cielo e voleva spegnere l'umana

razza

per dare

il suo posto a un'altra, Prometeo si oppose all'adempimento del triste progetto e salv l'umanit dalla distruzione. Egli priv gh uomini della conoscenza del futuro e diede loro la speranza in con-

forto.

Oltre di

ci,

insegn loro l'uso del

fuoco e

li

ammaestr

817

nella

nell'architettura,

matematica,

nell'a-

stronomia, nell'arte dello scrivere, nell'allevamento degli animali domestici, nella navigazione, nella medicina,
nella metallurgia e
in tutte in

tutte

le

altre

arti.

Ma

a-

vendo
di

queste cose operato contro la volont

Giove,

questi

ordin

Vulcano d'incatenarlo

su

una roccia della Scizia, ci che fu fatto in presenza di Grato e Bia, due ministri di Giove. Nella Scizia Prometeo fu visitato dalle Oceanine; amche Io and a trovarlo, ed egli le predisse la sua vita errante e i
patimenti che l'aspettavano, del pari che la sua finale

Sopraggiunse anche Mercurio per risapeuna profezia la quale importava assai a Giove, perch Prometeo prevedesse che Giove genererebbe da una certa donna un figlio che detronizzerebbe il padre, e Giove voleva conoscere pi precisamente questo decreto del destino. Ma Prometeo ricus ostinatamente rivelarlo, di che Giove adirato, scjigli un fulmine e precqjit nel Tartaro Prometeo e la roccia a cui era incatenato. Dop>o un lungo {periodo di tempo, Prometeo torn sulla terra per soffrire nuovi tormenti, giacche fu legato sul monte Caucaso e straziato da un'aquila, la quale ogni giorno divorava il
liberazione.
re

suo fegato, che rinasceva nella notte. Questi tormenti

dovevano durare
il

finch qualche

Dio

pigliasse sponlui

taneamente
taro.

suo posto e scendesse per

nel

ar-

Ci avvenne quando Chirone, che era stato insanabilmente ferito da una freccia d'Ercole, estern il desiderio di scendere nell'Averno e Giove gli peril

mise di prendere
per,

posto di Prometeo. Secondo


liber

altri,

Giove
un

stesso

Prometeo quando
il

il

titano

s'indusse infine a rivelargli


se avesse
52
figlio

decreto del destino che

da

Teti, questo figlio lo priverebbe

G. ROXCHETTI.


dell'impero.

818

riferisce

Un'altra leggenda

che Pronie-

de. e di acqua al principio teo cre l'uomo di terra Deucahone, quane dopo il diluvio di genere umano, Minerva di fare uomini do Giove ordin insieme a

vuoisi che soffiar vita in essi, col fango e ai venti di piccola parte di tutPrometeo desse agli uomini una la timu altri anmiali, dagli le qualit possedute
te

dezza della

lepre,

l'astuzia

della

volpe,

ambizione

del pavone. L.a uomini indicavasi

formo gn qualit della terra con cui presso Panopeo nel tempi posteriori

suggerimento che nella Focide, e fu per suo costru una il diluvio, approssimandosi
hone,

Ueucanave e

Pirra potessero nutrirl'approvvigion affinch egli e Prometeo nella leggenda apsi durante la calamit. ala Minerva, e dicesi fra le parisce spesso insieme Caucaso per l ach'egli sia stato punito sul tre cose di essa. Vuoisi more criminoso ch'egli nutriva verso accencielo con l'aiuto di ^sa e inoltre che sahsse in del bo\e pei segretamente una torcia al carro desse portare all'uomo il fuoco.

Vedi Inventore

delle

arti.

Pronostico

di

fertilit.

che udendo cantare Upupa. Gli egiziani volevano della vendemmia fosse quest'uccello prima del tempo

abbondanza di vino. segno di una futura

Prorsa

siedevano

PostverU. Porri ma o Anteverta e sorelle che preErano ritenute a Roma per due parti doveprofetesse. Se ai parti, e per
e
i

vano
lesta,

essere fehci,

era Prorsa o o Postverta. caso contrario essa era Porrmia


e Postverta cantavano
e

bambino presentava Prima la Mei Anteverta la divinit tutelare^


il

Prorsa
ci che

proclamavano.

una


non ancora,
l'tdtra ci

819

pi."

che non
le

Una

tradizio-

due sorelle furono invitale ai sacrifizio di Ercole, dopo la morte di Caco; Prorsa si trov prima dell'ora del convegno, Postverta arriv quando tutto era finito.
ne subalterna dice che

ProserpinaQuesta Dea, che era figlia di Giove e

greci
di

Cerere.
fiori

chiamavano Persefone, Essa fu rapita da


nella

Plutone mentre coglieva


inconsolabile
ra
di
p>er

bella

pianura

di

Nisia e fatta regina delle regioni dei morti. Cerere,


la i>erdita

della figlia, afflisse la ter-

sterilit,

perci

pina iK>tesse essere


essa

Giove acconsent che Proserrestituita alla madre ma siccome


;

aveva nel
altri

regno infernale gi gustato cibo,

fu

obbligata a passare un terzo dell'anno col suo rapitore e gli

due

terzi

con

la

volta Proserpina presa per l'occulta virt che

madre Cerere. Talha il

seme
di
gli.

di

gemogliare, e allora veniva figurata in forma


la

donna,

quale con

le

mani porge alcuni germo-

Verme anche rappresentata con un'oca in mino (vedi Eremo). Comunemente p>er la si vede a fianco di Plutone sopra un carro tirato da cavalli neri.
Nelle
il

arti,

l'attributo

pi ordinario di

Proserpina

calalo che ix)rta in testa. dei

Prospera fortuna. Vedi unirne


Prosperit.
vegetali:

morii

Animali: Lupa, che nutrisce Romolo e Remo. Faggio, albero che cresce in qualunque luogo e tanto rapidamente, che fu preso come emblema della prosperit. Diversi: Agata, pietra dedicatale. Caduceo, attributo principale di Mercurio, Dio del commercio, da cui viene la prosperit. Immagine di

820

portando adAlessandro. Volevasi anticamente che o d'argento di Alessandro, dosso una statuetta d'oro cosa e rendere avesse la virt di far prosperare ogni
portasse. favorevoli tutte le azioni di colui che la
cuffie,

Le

maniche, nedonne la portavano nelle Giovanni specie d'ornamento. S. anelli e agni gli superstizione; biasim severamente tale Crisostomo
nelle

perch ancora

suo tempo non fu possibile togliere piedi, le monete di l'abuso di legarsi al capo, o ai Alessandro. Prosperit degli eventi. portar via U Aquila in volo, oppure nell'atto di cre^ uomo. L'origine di questo simbolo cappello a un infatti la favola Giove; desi derivato dall'aquila di di andar contro i racconta che a questo Dio, prima il volo sacrifizio che fece al Cielo, Titani, durante un augurio e de un'aquila gli fu indizio di prospero
al

di

la

dell'aquila; poich se 1 ata importanza ai movimenti segno di augurio febeissivessero vista volare, era se l'avessero veduta mo, senz'alcuna contrariet; ma il augurio di qualche fatto celebre, ferma, allora era fatica, hra costare grande cui successo doveva per di prospero aumoki esempi lesser l'aquila segno Essendosi un aquila poseguenti:
Burio.

sua

vittoria.

D'allore

in poi, gli

auguri diedero rnol-

citeremo

sata

un giorno
Frigia.

sul

carro

di

Gordio,

uomo

poverissiil

mo, perci a
di

Mida

suo

figlio

fu pronosticato

regno
il

Tranquilla, sua mocappello, augurio, come interpret Un simile caso avvenne ghe di futuro principato.
a

Tarquinio

Prisco,

un'aquila

tolse

mentre cammiDiadumeniano, figlio di Macrino; tolse il cappello e per il campo, un'aquila gli nava gli una statua di re. promettendo lo pose in testa a


dro
ro
il

821
al
si

giovane.

auguri questo stesso onore

Nato Alessansul tetto

Grande, due aquile


gli

posarono

della

sua casa, ci che

fu d'augurio del duplice impe*

dell'Europa

dell'Asia.

Prosperit della

vita.

Cornacchia morta. Simbolo egiziano di persona che avesse felicemente trascorsa la vita giungendo a un'et avanzata perch volevano che la cornacchia cam;

paisse

lunghissimo tempo. Inoltre pretendevcisi che manla

giando
t,

carne di

quest'uccello,

per

la

sua

vitali-

se

non solo giovasse p>er vivere lungamente, anche utilissima nelle lunghe infermit;
in

ma
e

fosil

che

suo nido F>^tato e ridotto

polvere fosse efficacissi-

mo come

impiastro d'applicarsi sul

male.

Prosperit salutare. Api posate sopra un ramo


^serit
lo
le

di olivo,

simbolo di pro-

una sanit prolungata f>er moltempH) senza alcun malanno. Democrito, al quavenne domandato in qual modo si {x>lesse prolundella
vita

gare la

vita,

rispose

doversi

inaffare

le

interiora

di

miele e le parti esterne di olio; cio doversi mitigare

l'animo

con quanta dolcezza fosse possibile, procurando di stare allegri, scacciando ogni amaritudine,
rinforzando
cui
il

corpo con

l'esercizio:
il

l'olivo

allude

all'olio di

si

ungevano

corpo

lotlatori.

Protervia.
Ricino.

Proteo.
Figlio di Nettuno e di Fenice, secondo altri dell'Oceano e di 1 eti. Egli era guardiano delle foche e delle altre bestie marine di Nettuno, il quale, pei

ricompensarlo delle cure che aveva per

il

suo greg-


g, gli diede
il

822

il

potere di predire

futuro, e di assu-

sulla mere a piacere qualsiasi forma. Proteo aveva cui riposava, e in quella respiaggia una grotta in

cavansi

mortali a consultarlo; bisognava per sori perch iion prenderlo mentre dormiva e incatenarlo, sottrarsi, assumeva mille sfuggisse, poich egH, per di pianforme, di leone, di drago, di fuoco ardente,
ta gigantesca,

di

acqua scorrevole; e

se

con

tutto ci

non riusciva a
teo fu padre di

slacciarsi

manifestava la volont
legone,
ai

dalle catene, soltanto allora divina a lui ben nota. Pro-

due giganti crudelissimi, Timolo e Tecomparve in forma di spettro, spa dal comventandoli talmente, da indurli dal desistere
quali

mettere le
uccisi

consuete

scelleratezze,

da Ercole. Ebbe anche

tre figlie,

che poi furono Cabira, Ei-

dotea e Beozia.

Protezione.
Ginepro,
arboscello che serve
di

rifugio agli

am-

sue bacche talmali perseguitati. Il forte odore delle da caccia dalla pesta della selvagvolta devia i cani
gina.

Prova.
Ferro.

Un

ten^po,

chi fosse

stato

accusato d aver
consisteva
fra

j,

commesso qualche
la

scelleratezza,

veniva sottoposto al-

prova del fuoco, fatta


far
ritirare,

dai sacerdoti, e

nel

dall'accusato,

un

ferro

rovente

agli accusatocarboni ardenti, per mostrarlo ai giudici e


ri:

se

l'accusato

restava

insensibile,

alcuna scottatura,
portato

era assolto;
fuoco,

ma

se
i

non riportando non avesse sop^


giudici
lo

l'ardore del

allora

con-

ghac> dannavano. Prima per di subire tale prova digiuni, con la confessione Qusati si purgavano con

823

sott(^x)sti

con

la

comunione, poi erano

a tale or-

renda prova.

Provincia
Corona murale, come emblema.

Provocazione.
Collello. Allusione alla

massima: che non

si

deve

provare un
pre,
le

uomo

collerico e mane.<=co con

parole as-

disse:

hanno per simbolo il coltello. Orazio il fuoco andar attizzando; volendo con ci ammonire di non provocare gli animi dei grandi. Gladiolo. Pianta le cui foglie hanno la torma di una lama di sciabola.
quali
col

collello

Provocazione

al

malfare.
col

Martello, perch
mali e
le

suo battere

si

preparano
uomini

le

armi offensive, da cui derivano fra


afflizioni.

gli

infiniti

Col martello Alcuni


martello
tutti

si

fabbricano
incitati
i

inoltre

trombe, col cui suono vengono


per
la

soldati

uccidersi reciprocamente.

interpreti

della
il

Bib-

bia

figura

del

intendono
i

zabulo
i

(diavolo),
consigli

da

cui derivano

cattivi

pensieri,

malvagi e la perturbazione delle opere buone.

Provvedimento.
Formica, che si provvede il cibo per l'inverno, deponendolo in apix)site celle, e per conservarlo, intacca semi per evitare che abbiano a germogliare, e quando s'accorge che vengono bagnati dalla piogi

gia,

li

porta all'aperto per


sereno,

farli

asciugare,

e ci fa

soltanto a ciel

quando

l'aria

asciutta.

Provvidenza.
Deit
stero perte.

allegorica,

rap)presentata
le

sotto

l'aspetto

au-

di vecchia

matrona, con
antica,

braccia alquanto a-

Una

statua

dencninata

Provvidenza,

824

e coronata di lauro, vestita d'una tunica a larghe maniche, ha lo scettro in mano, e accanto una cornu-

In una medaglia dell'imvede una figura con le mani alzate verso una grande stella, con l'inscrizione PROcopia rovesciata.
Stella.

peratore Pertinace,

si

VID. DEOR. COS.


Provvigione.
Elefante,

II.

Provvidenza divina. Vedi. Divina


che affonda un dente
in

provvidenza.

terra,

con cui
diligente,

gH
utile

egiziani

simboleggiavano

una persona

e premurosa nel procacciarsi il vitto; perch credendevano che appena l'elefante si accorgesse che da se stesso li cavasse, nati gli stavano per cadere,
i

scondendoli

sotto

terra.

Prudenza.
Deit
specchio
ra di
allegorica,

rappresentata

con

circondato

da un

serpente.

in mano uno Oppure in figu-

ra in

donna giovane ornata di diadema e che si miuno specchio in cui si riflette il suo viso, ma vecchio. Porta le ah, e accanto le stanno due puttini

contano delle monete. Si vede anche rapmano un serpente attorcigliato intorno a una freccia. Antonio Pollajuolo la dipinse seduta sopra un trono. Raffaello l'accompagn con la Moderazione e la Forza. Paolo Veronese la rappresent con in mano delle corde, un bastone ferrato e un triangolo, avente vicino un airone e un gatto. Al-

che

presentata con in

tri

la

dipinsero in

atto di

sentatole

da

tre

Ninfe.

mirarsi nello specchio pre-

Animali:

Gru, che porta

un sasso. Dicesi che questi uccelli durante il volo portino con se una piccola pietra, per sapere se passano sopra l'acqua o sopra la terra; e a questo scopo la-

sciano cadere
larsi

825

la pietra, dal cui rumore sanno regodevono fermarsi o volare oltre. Altri vogliono per che le gru, prima di prendere il volo, prendono fra le zampe una pietra per sostegno e contrappeso del loro corpo, perch quando soffia il vento, volando, sono sbattute come nave dall'onda. Orsa

se

che, rinculando,
l'orsa
sia

si

ritira

nella tana; perch dicesi che

tanto

accorta

che,

inseguita,
le

dovendosi

ri

tirare nella

sua tana, per far perdere

orme, ricorinvece

re all'astuzia d'entrarvi

rinculando, lasciando cos l'im-

pronta
di

dei

piedi

nel

senso

opposto,

come

se,
il

essere

entrata,

ne fosse uscita.
sapientissimo,

Serpente,
perci

quale

fu

sempre

ritenuto

anche pruprudenti
ri-

dente.

Cristo esortava gli


i

come
tri

serpenti.

uomini a
Celso,

essere

Vegetali:

allusione al
altri

tardo del suo germogliare in confronto degli


alberi,

al-

che

si

risvegliano
il

ai

primi tepori dell'aria,


bri-

talvolta a loro
ne.

danno, per

sopraggiungere delle

Mentre
sia

il

gelso non germoglia

prima che
la

il

fred-

do

del tutto scomparso e sia giunta

mite tem-

peratura
la

primaverile.

Sorbo,

albero che
frutti

simboleggia

prudenza, perch non d

prima di raggiunl'inver-

gere tutta la sua forza, e


no.

conserva durante
gli

Diversi:

Giaco,

che

antichi

indossavano

come preservativo dai

colpi
le

d'armi.

Ciano.

Dovendo

l'uomo prudente conoscere

cose passate e prevedere

il futuro, cos Giano bifronte fu da molti preso come simbolo della prudenza e la solerzia dei re. Il medesimo significato avrebbe una figura con tre teste,

cio di cane, di leone e di volpe; la

prima rappresenla

terebbe la memoria,
terza quelle
future,

la

seconda

le

cose presenti e

_
Vedi Apollo con
morale.

826

orecchie.

quattro

Filosofia

Pruno

selvatico.
ribelle

Pianta

alla cultura,

e che non vuol essere

trapiantata. Vedi Indipendenza.

Pschent.

divinit e dai faBerretto o corona, portato dalle primo codella schaa e del teshr. Il raoni. Si compone .d e un ber^ dello pschent, stituisce la parte superiore simbolo <del dominio dell a retto conico bianco; inferiore dello secondo, costituisce la parte

.....

pschent

rosso con o sened un berretto cilindrico un all'indietro, con o senza ta una punta inclinata del domi^ sul davanti; simbolo ornamento a spirale maggior parte degli Dei e delnio del basso Nilo. La egiziani portavano il pschent. le Dee degli

Nilo

II

Psiche. Giovane
gonata a

paraprincipessa di rara bellezza, che tu fu amata dallo stesso Amore, Venere, e

avrebbe avuto pei L'oracolo aveva predetto ch'essa perfino agh occhi desposo un mostro, spaventevole bellezordinato di esporre la giovine gli Dei, e aveva essere prescoglio, ov'essa ne doveva za su un nudo Amore la rapi, e la da Quivi Zefiro per ordine di palazzo, ove aveva le bellissimo
trasport

un in Ninfe per ancelle, e


i

le era

concesso tutto ci che poe


i

teva lusingare
la

suoi capricci

suoi desideri.

IN el-

notte

Amore andava

a trovarla,

e fuggiva ai pri-

lasciarsi ne vedere ne comi raggi dell'aurora senza aveva a desiderare, non noscere. Psiche, che nulla lo sposo di permettard a sentir la noia. Supplic

ter?

almeno che due delle sue

sorelle fossero condot-


te

827

fe-

al

palazzo, per aver alcuni testimoni della sua

licit.

Amore

si

arrese,

non senza pena,


gelose
della
le

ai

suoi dedi

sideri.

Le due

principesse,

felicit

Psiche, deliberarono di perderla.


la

Esse

ricordarono
a
tentare

predizione

dell'oracolo,
il

l'animarono

ogni

mezzo per conoscere


le

suo sjkko. Venuta la sera.


al

Zefiro ricondusse

due

sorelle

palazzo del loro

padre,
notte
il

e Psiche risolvette di

seguire in quella stessa

perfido loro consiglio.


si

Visto

Amore
si

gi

addi

dormentato,

alza,

prende
il

la

lampada,

arma

un pugnale per uccidere


sto le
si

mostro,

presenta allo sguardo

ma Amore

invece di quein

tutta la sua

bellezza.
gliatosi

Era gi Psiche tutta in estasi, allorch sveDio fugge precipitoso Psische disperata il
la

vuol

darsi

morte,

ma

ne

fu

imp>edita

dall'invisi-

bile sposo. Si

diede allora a rintracciarlo e stanc per

questo con

Sdegnata le preghiere tutte le divinit. Venere per aver Psiche sedotto suo figlio, l'oltraggi in potere della Tristezza in mille modi e la diede e della Solitudine. La Dea, {>er saziare la sua rabbia, a

questi mali

aggiunse fatiche

al

di

sopra delle

Impose a Psiche di portarle un vaso pieno d'acqua nera che sgorgava impetuosamente da una fontana guardata da furiosi draghi; di recarsi in luoghi inaccessibili a cercare su montoforze del suo sesso.
ni

un bioccolo

di

lana dorata; di separare


di grani fra
sorta.
tutte

in

breve

tempo le varie specie cui ve n'era di ogni


sibile.

un grosso mucchio in Assistita da un aiuto inviqueste


difficolt.

Psiche
le

super
di

Venere

infine

ordin

scendere all'inferno per chiedere

a Proserpina la scatola che racchiudeva una parte di sue


attrattive.

Persuasa Psiche che altro mezzo non

828

v'era per scendere fino a Plutone, che il morire, stava per precipitarsi da una torre, allorch una voce

insegn la via che conduceva all'inferno, le comunic la precauzione da prendersi, e le raccomand sopra
le

tutto di

non aprire

la scatola.

Psiche segu

consigli,

stava gi per uscire dal Tartaro, quando fu preusa da curiosit di aprir la scatola per appropriarsi conteneva. Ne usc allora na parte dei vezzi ch'essa infernale che la immerse in un sonno pro-

ma

un vapore fondo; ne pi si sarebbe risvegliata se Amore, fugsoccorso gito dal palazzo di sua madre, non volava in con la punta di una delle dell'amante. Egli la dest
pore,
re

vasue frecce, fece rientrare nella scatola il funesto Amoe ordin a Psiche di portarla a Venere.
intanto
il

vocare
te

all'Olimpo, e preg Giove di conconsiglio degli Dei, per deliberare sulla sortorn

to

no

Giove decise che Amore sarebbe unialle a Psiche, e che Venere non avesse a opporsi trasportar Psiche loro nozze. Ordin a Mercurio di e le fece doin Cielo, l'ammise al convito degli Dei, dell'immortalit. Le nozze furono celebrate in quel
di

Psiche.

giorno stesso, e dalla loro unione nacque la Volutt.

Psiche rappresentata con ali di farfalla agli omeemblema ordinario dell'anima presso gli antichi. ri,

Taluni

L'ile fanno svolazzare intorno una farfalla. dea primitiva della favola di Psiche fondata su due

La bellezza dell'anima, rivale di corpo, inspira l'amor pi tenero e pi vivo. del


allegorie. riosa

quella

La

cu-

che tenta investigare misteri al di sopra dell'umana natura, e sollevare un velo sacro, riequali cedono alle proprie inspisce fatale a coloro,
temerit,
i

razioni.

Pubbliche
che
e

829

private spese. Vedi Spese pubbli-

privale.

Pudicizia.
Deit allegorica. In una medaglia antica rapprevelata, sentata da una donna seduta, con la faccia
e l'indice
la

della mano destra avvicinato alla fontaneluna dondella gola. In un'altra medaglia si vede mano sinistra, e con na, seduta, con una verga nella
la

destra

si

tira

un velo davanti

alla faccia,

Animali: Tor costumavano of tor. Nella circoncisione, gli Ebrei colomba, qua frire un paio di tortore, o dei pulcini di vita continente le simbolo di pudicizia ed esempio di di Vegetali: Ciglio, secondo S. Girolamo, simbolo
scrizione

PUDICITIA A V

G.

con

l'in

pudicizia e verginit.

Mimosa

pudica. Narrasi che un

che amapyastore, in procinto di unirsi a un,a Ninfa, pasva perdutamente, non sapendo domare la sua perseguitandola. La sione, inseguiva l'amata nel bosco

Ninfa addolorata per Imene di cangiarla in


velata.

gli

assalti

al

sensitiva.

suo pudore preg


Diversi:

Faccia

Pudore.
Deit che
presiedeva
niesi
gli

gli antichi

adoravano con

rispetto,

e che

all'onesta

vergogna della

sposa. Gli

Ate-

consacrarono un altare, e i Lacedemoni gli fecero una statua, secondo Pausania, per il fatto seguente. Icario promise di dare in sposa la figlia Penelope a Ulisse, a condizione che la lasciasse sem-

pre presso la sua famiglia, con la quale avrebbe anch'egli dovuto convivere. Ma, sposatala, Ulisse, deliber di
tale
ritirarsi

a casa sua. Addolorato


la

decisione,

preg

figHa

di

di il padre non abbandonarlo.

830

guire

quantunque Penelope fosse gi incamminata per semarito, non tralascia per di accompagnarla il
di
restare

pregai^dola

con

lui.

Infine

Ulisse,

vinto

dall'insistenza

del

suocero,

acconsent alla

moglie di

che voleva, o andare con lui, o restare col padre. Essa per risposta si tir il velo sul capo, coprendosi la faccia; ci che pel padre fu un segno evidente che la figlia desiderava seguire il marito; perci senz'altro la lasci andare, e nel luogo, dove essa
far
ci
si

coperse

il

viso,

il

padre pose una statua

al

Pu-

dore, cio a quella onesta vergogna, che mostr Peil padre per non lasciare il mae questa statua era rappresentata con la faccia rito; coperta da im velo.

nelope nel contraddire

Pudore vergineo.
Magnolia porporina.

Pu eri ita.
Colutea; pianta
trastullo ai ragazzi.
i

cui

baccelli

gonfiati,

servono da

Pugnale. Vedi Anarchia


Disperazione

Lucia [Santa)

Melpomene
Pensieri
triviali.

Delitto

Discordia
patria

Liberatore della

Odio.

Pugno. Vedi Potenza


Pulce. Vedi Punizione.

parve di Falce. Zaccaria dice che la falce che gli era arrotata vedere lunga venti cubiti e larga dieci, cae ladri e quelli che giuravano il falso, contro

sa loro essere adoperata. Allusione

alla

punizione.

Punizione severa.
medaglie di Bipenne, che ai vede nelle antiche due teste, d'uomo e lenedo, figurando sul rovescio

831

donna, attaccate di dietro. Questo simbolo ebbe origine dalla legge di un re di Tenedo, che F)ennetteva
a
chi cogliesse altri
in

adulterio di

uccidere

colpestes-

voli

con

la

bip>enne;

pena che dovette subire

lo

Di qui venne il detto bipenne di Tenedo per esprimere un modo sommario di eseguir giustizia, o come allusione ai giudici severamente cruso figlio del re.
deli.

PurezzaAnimali:
Ermellino,
Ciglio.

per

la

bianchezza
perle
nel

del

suo

in

mantello.

Gallo,

che trova delle

Vegetali:

letame.

Diversi:

Alabastro. Bianco.

Caraffa e turibolo; cio una caraffa piena d'acqua

un turibolo;
cosa.

la

prima,
gli

simbolo dell'acqua,
si

l'altro

del

fuoco; perch con questi elementi

purga quala

lunque
detta

Presso

antichi

praticavasi
nel

cosi-

fumigazione, che

consisteva

purgarsi

dopo

aver accompagnata un morto, ritenendosi immondi, bagnandosi con l'acqua e poi passare sul fuoco; cre-

dendo

cos

liberarsi

Veste di

lino.

da Siccome

qualsiasi
le

macchia spirituale. mutande di lino simboleg-

giano la castit, cos la veste di lino simbolo della purezza; perch il lino pu essere lavato dalle macchie,
la

rendendolo candido. Zaffiro; pietra dedicata

al-

purezza.

Purgazione.
Lauro.
trionfale
si

Si vuole

che

soldati

seguissero
in

il

carro

coronati di lauro,

per entrare
il

citt

qua-

purgati delle uccisioni.


in

Inoltre

lauro

faceva par-

te

ogni genere di suffumigi.

Purgazione dei peccati.


Issopo,

che nella Bibbia simbolo di grazia

spi-

rituale,

832

quale l'uomo si lavato da qualche questa peccato, di cui era macchiato. Credevasi che
per
la

pianta

lebbra, umettandosi

avesse la virt di guarire una certa specie di col suo sugo, e nella Bibbia la

lebbra simbolo dei peccati. Dice Davide: gml Signore con l'issopo, e sar mondo.

Aspar-

un significato do della pena del parricida, dice che


cipale

Egiziani ritenessero il maaltri popoli gli davano re per cosa profana, assai diverso; poich Cicerone parlangli

Purificazione. Mare. Quantunque

tuttavia

il

motivo prinnell'otre,

per
di

cui

si

cucivano

colpevoli
nel

era

quello
stati

evitare che,
nel

buttati

fiume,

non fossero
dal
Egitto,

trasportati

mare,

profanandolo;
altra cosa
in

quale
Dicesi

credevano purgarsi d' cigni che Euripide avendo seguito Platone


lestato

violata.

mola-

da

certa malattia, persuaso dai sacerdoti,

memoria di vatosi nel mare, ritorn sano; per cui in introdusse nelle sue poesie il seguente verso: Purci
ga

mar l'uomo infermo d'ogni male. Questa puridel batficazione presa dal mare vuoisi essere indizio
il

bia,
il

nella Bibtesimo preveduto da tutte le nazioni, poich secondo i teologi, per il singolo mare s'intende Michea battesimo; e anche parve che il profeta

chiamasse mare
mergerai
i

quando disse: Tu somil battesimo, peccati nostri nel profondo del mare, per-

che ivi si lach esso riceve le brutture delle anime, purga. Allusione ai fiumi, i quali per vano, e perch senza riquanto siano fangosi, sono ricevuti dal mare suo flustenere in s alcuna materia impura, ma col
so

e riflusso rigetta

residui sulla spiaggia,

purgati.

Purit.

Vedi Purezza.

833

Q.
Quadrante solare. Vedi
Tempo.
Giugno

Isaia

Quadrato, Vedi Roma

Vecchia

Sapienza

Uomo

perfetto.

Quaglia. Vedi Asteria

Empiet

Malignila.

Quanon
Dio
de
alle

Canon.

Giapponesi, figlio di Amida, che presieacque e ai pesci. In molte pagode rappresentato con quattro braccia, e con la parte inferiore del corpo ingoiato da un enorme mostro marino. In una mano tiene uno scettro, nell'altra un fionella terza un anello, e la quarta chiusa col re, braccio steso. In un tempio del Giappone chiamato il tempio dei mille idoli, si vede questo Dio con sette leste sul petto, con trenta braccia e altrettante mani, ciascuna armata di una freccia; e credesi signidei
fichino
le

differenti

apparizioni di
autore.

Amida

le

utili

invenzioni

delle

quali

Quaranta. Vedi Ignomonia.


Quattro. Vedi Numeri
simbolici.

Quenavadl o Quenevadi.
Dio indiano con
ra e Paravasti.
origine:
rito

la

testa di elefante,
i

Secondo

mitologi,
di

ebbe

nato da Issola seguente


col

passeggiando un
per una
delle
elefanti
intenti

Paravasti

suo maincon-

Issora

pianure

dell'India,

tr
cie.

due

alla

propagazione della Spefu subito presa dal desi-

La donna,
53

a tal vista,

derio di accoppiarsi col marito, cui intim di trasfor-

G. Ronchetti.

834

appunto

elefantessa, per marsi in elefante e trasformare lei in loro e prolificare; congiungersi elefantescamente tra

con testa di elefante, che fu chiamato Queun del padre suo nevadi, e riconosciuto un nume al pari rappresentato con lunghi capelli Issora. Esso viene mezzaluna m attorcigliati da un serpente, con una
figlio,

da questo strano congiungimento nacque

braccia e grandissimo ventre. Le sue gambe vengono circondate da anelli e canipanelli d'oartigiani, che gli ro; ed specialmente onorato dagli ottengono offrono le primizie del loro lavoro, e non non dopo averlo servito per da lui nessun favore, se Cominciano per col consacrarsi al suo
fronte,

quattro

lungo tempo. servizio per dodici


vito pi a lungo.
l'altro

anni,

terminati

quali,

il

nume

muove un orecchio per


Alla
e

indicare

di

voler essere ser-

fine di altri

dodici anni scuote

orecchio;

finalmente
si
li

se

non

si

stancano di
contento

servirlo

ancora dodici,
li

mostra
ricolma

loro benignamente

propizio,

esaudisce e
e

di beni,

della loro fedelt

Esso straordinariamare mente ghiotto, e perci dimora in mezzo a un circondato da gran numero di belle dondi zucchero, occupazione ne, alcune delle quali non hanno altra menche di riempirgH la bocca di zucchero e miele, continui canti. Natrasi che tre altre lo rallegrano con con questo Dio, ritornando una sera da un banchetto un focacce squisite sotto il braccio, da cui sperava urtato contro un vaso, quanpasto delizioso, abbia
costanza.
a tunque risplendesse la luna, e sia stramazzato quella di cercare le ra. La prima sua cura fu
di
ter-

fo-

cacce cadute, e nella gioia pezzi prima di pot trattenersi dal mangiarne alcuni La luna, testimone della di lui ghiottonerialzarsi.

averle

ritrovate,

noii


ria,

835

il

non

gli

risparmi le pi mortali celie: e

nu-

me se ne adont e imperniali per modo, che vomit contro la schernitrice orribili imprecazioni, protestando che chiunque la contemplasse in quel giorno verrebbe punito con la perdita della virilit. Gli Indiani affermano che tale giorno il quarto dopo la luna nuova di agosto; e quindi non osano in quel d ne d uscire di casa, ne di guardare nell'acqua, per il ti-

more

di

vedervi la luna.

Quercia.
Si

vuole che

il

della terra fu la quercia;

primo albero che spuntasse fuori la quale, secondo Esiodo,

fu

li

mortali di doppio giovamento, p>erch dai rami


le

ne raccolsero

ghiande, di cui vivevano prima, e dal

tronco ne fecero
la
al

tetti. Secondo una curiosa spiegazione, forma lobata delle foglie di quercia, dovuta seguente avvenimento: il diavolo aveva fatto mer-

cato con un uomo,


in

j>^r

comprargli l'anima all'epoca

cui

cadono
il

le

foglie della quercia;


si

ma quando

in

autunno
di

compratore

rec presso la quercia, sicuro


la trov

trovarla priva di

foglie,

ancora guemita

della sua foltissima chioma, e l'albero


delle foglie antiche, se
le

nuove.

non si spogli non quando gi erano spuntate Truffato nel suo mercato. Satana si mise
le

a lacerare
giorno
esse

foglie

serbarono sempre

con tale violenza, che da quel la forma sinuata. La

quercia era dagli antichi considerata


forza e gliene fu attribuito
fra
sa,
le
il

come simbolo

di
;

nome

{robur, fortezza)

piante consacrate alle divinit mitologiche, es-

qual re delle piante, venne dedicata a Giove re


Dei.

degli

Vedi Abramo

Antonio da Padova

(SanC)

Amore

coniugale
di

Corona

quercia

836

Ospitalit

Ferocit

Ira mitigata
cipato


<

Filemone
Luigi

{San)

Forza Giove
Prin-

Resistenza.

Querela.
Viene personificata in una donna coperta da un drappo di color tan, con una passera solitaria, che
nell'acconciatura della sua testa aveva fatto
il

nido.

Quietale.
queis,

Cos veniva chiamato Plutone dalla parola latina cio riposo. E' noto che Plutone regnava sui

morti.

Quiete.
Ali&mo. Piede messo sopra raltro, come si vede alcune statue sepolcrali. Aristofane, nella commeora avendone dia Pluto , fa dire a Mercurio: sto con gran quiete con un pie sopra Vallro fame, mi
in

Ma

posto.

Quiete dopo Bue sciolto,

la fatica.
alla mangiatoia. I greci

to: bue nella stalla, denotavano una persona priva


ra,

oppure

alla mangiatoia,
di autorit,

avevano il detcon cui


fatta libe-

e restituita all'ozio e a vita pi tranquilla; perch solitamente, tolti i buoi dalla fatica, si conducono alla

mangiatoia e vengono governati.

Quinquatro o Quinquatria.
Feste consacrate a Minerva celebravansi il 9 marzo e duravano cinque giorni, e nel primo giorno non si versava sangue, ma negli altri quattro vi erano combattimenti di gladiatori, e si faceva ogni baldoria. Coloro che si occupavano delle scienze e delle arti, ne
;

desistevano in tale giorno, e facevano ai loro maestri un regalo chiamato minervale. Si rappresentavano tra-


gedie, e
citore
si

837

i!

di^ulava

fra dotti, poeti e oratori, e

vin-

ne riportava un premio.
divinit dei Sabini,

Quirino.
Antica
corrispondente
aJ

Mar-

te dei Latini.

R.
R. Dio
solare presso
gli

Egiziani.

Si

vede per

lo

pi rappresentato sotto la figura


di sparviero,
il

disco solare

d'uomo con la testa circondato da un serpente,

con

nelle mani, in piedi, in atto di camminare, e talvolta seduto su un trono. R cambiava di nome secondo i momenti della sua esistenza giornaliera. Al mattino, all'istante in cui nasceva dal seno della Dea Noui (il cielo); si chiamava Khopri (colui che diventa). Identificato con Oro, esso faceva, olo scettro

ad ansa

gni periodo di ventiquattr'ore,

il

giro

del

mondo

dal

levante al mezzogorno, poi dal mezzogiorno al levante,

durante

il

giorno, dal ponente al settentrione e dal

settentrione al ponente durante la notte. All'entrata di

ciascuna di queste quattro case del mondo, egli

sali-

va su una barca nuova che un equipaggio di Dei conduceva sul Nilo celeste. Durante il giorno, combatteva
il

serpente Apophis che voleva impedirgli d'illuil

minare

mondo; durante

la notte,

egli

moriva, e la
in oriente.

sua forma morta, la sua carne


gioni delle tenebre per

Afou

traversava le re-

andare a rinascere

Rabbia. Vedi
Raccolto.

Lissa

Falciola, attributo e principale

embleme

del raccolto.

spighe che figurano ai

838

le

Spighe. Nelle medaglie di L. Livineo Regolo,


lati

due
in-

di

un

tino pieno d'uva,


frutti

dicano un raccolto abbondante di


terreni,

e fertilit dei

che

si

vide durante l'amministrazione di quel


gli

prefetto.

Anche

indovini prendono le spighe

come

segno di abbondante raccolto; poich, a colui che sognasse essergli nate delle spighe nelle orecchie, predi-

cevano un'eredit d'un


fratelH,

fratello

arricchito;
le

le

spighe
i

rappresentano un abbondante raccolto, e

orecchie

perch sono prese come due sorelle. Anche nella Bibbia le spighe figurano come simbolo di raccolto abbondante, quantunque lo sia nel senso delle
virt, le

quali nascono dal

seme

della divina parola.

Mentre
le

la stoppia presa

come simbolo
colui,

del frutto del-

opere malvage; per cui


ch'io son fatto
la

il

Profeta lamentandosi dice:


che nella raccolta

AhTT,

come

raduna

stoppia.

Radamanto.
Figlio di

Giove

e di

Europa

e fratello di Minosse.
rifugi

Avendo
e
si

ucciso suo

fratello, si

Galea nella

Beozia, dove spos

Alcmena vedova

di Anfitrione,

merit la riputazione del principe pi virtuoso e

pi modesto dei suoi tempi.

La

sua equit e amore

per la giustizia lo fecero porre nel


dell'Inferno,
re

numero

dei giudici

Quanldo

gli

antichi

volevano

esprime-

un giudizio giusto, quantunque severo, chiamava un giudizio di Radamanto, tanta e cos grande era
Tartaro, oesso inquisiva sui

l'opinione della sua equit. Presiedeva al

ve esercitava un potere formidabile:


delitti

li

puniva,

obbligava

colpevoli
i

rivelare

gli errori

della loro vita, e confessare


essi

delitti

che non

procurarono a

che vani piaceri, e dei quali ab-


biano differita

839

fino

l'espiazione

all'ora

della morte-

Dal nome
damantini
?.

di
i

Radamanto
giuramenti

si

chizunarono giudizi rasi

che

facevano

invocando

testimoni animali o cose inanimate. Cos Socrate aveil

va l'abitudine di giurare per

cane e per

il

papero

Zenone per
in

la

capra.

Radamanto
Campi

raf>presentato con

mano

lo

scettro,

seduto sopra un trono, vicino a


Elisi.

Saturno alla porta dei

Vedi Inferno
Radici.

del greci

Vedi Maddalena

{Santa).

Raffaele

(San).
il

Arcangelo
Bastone, che

cui

nome

significa rimedio di

Dio.

gli serv

da sostegno

nelle lunghe marce.

Cane, emhblema di guardia, che accompagn l'Angelo che condusse Tobia a ELcbatana.

Ragione.
Figura allegorica rappresentata da una donna con un elmo sormontato da un diadema, nell'atto di soggiogare un leone, emblema della passione che essa deve dominare, e avente a tergo un olivo, simbolo Galega, il sugo di questa della pace dell'animo. pianta si impiegava per acquietare i deliri del cervello. Vedi Combattimento della ragione con l'ap-

petito.

Ragione posta nelle armi.


Armi, che gli antichi diedero in mano agli Dei, come segno dell'autorit e della forza a cui ogni cosa

deve soggiacere, e per mostrare che

la

ragione

fondata nelle armi.

Ragno.
zione

Fragilit

Vedi Aracne umana

Dialettica

DisperaTela di ragno.


Ramarro.
Vedi Aba

840

Specie di grossa lucertola assai lesta ni movimenti.

Ramarino.

Rame.

Libidine

Vedi Vedi Adulazione Frode


Malizia
Settembre.

Rosmarino.

Inganno

>

Lusinghe.

Rammarico.
Asfodelo
giallo.

Ninfea bianca.

Ramo Ramo Ramo


Ran

di di

rosa. Vedi Piacere e dispiacere.

spino.

Vedi

Severit.

secco.

Vedi Amiciza.
nella

o Rana. Moglie del Dio gigante dell'Oceano, Aeger,


Essa stessa passava per

mitologia scandinava.
del mare.

Dea

Rana.

Una credenza molto popolare ancora n voga, vuole che all'estate dalle nuvole abbiano da piovere
ranuzze e
rospicini,

ovvero siano generate fra

la al

pol-

vere per opera delle gocce d'acqua piovana,

mo-

mento
siccit.

in

cui

essa

cade a

terra,

ci

che avverrebbe

principalmente in agosto e per lo pi dopo


delle

dine

Vedi Contadino Marche (San)

Curiosit

Imperfezione

Ingratitudine e cattivo pensiero

giorni di

Giacomo
Ingratitu-

Sfacciato

Sofista.

Ranuncolo acre.
Tutte
pelle,
le

parti

di

questa

pianta,

chiamata anche
applicate sulla

botton d*oro, sono acri a segno che,

agiscono

dicenza

guisa

di

vescicante.

Vedi Mal-

Perfidia.

Ranuncolo
Rapa.
Rapacit.
Lupo. Nibbio.
mini
stati
si

841

Sole.

scellerato.

Vedi Sardonia.

Vedi Semplicit

quelli

Credendo
in

gli

antichi
esseri

che
cui

gli

uo-

convertissero
nei

di

fossero
cos,

simili

loro

costimii

e riella loro
si

vita;

secondo Socrate, coloro che


zia,

fossero dati all'avari-

alla

frode e alla tirannia,

rivivevano in
ritenuti

lupi

nibbi,
istinto.

perch questi animali erano


Sparviero,

rapaci per

simbolo biblico.

Lo

sparviero era

ritenuto la rovina di tutti gli altri uccelli.

Rapina.
sta

Figura allegorica r^jpresentata con un elmo in tesormontato da un nibbio; tiene in mano una spa-

da, e fK>rta un fardello.

Lupo

che fugge con la

preda. Ferro.

Rasoio. Vedi Occasione.

Rassegnazione.
Croce.

Rastrello. Vedi Lavoratore.

Ravvedimento.
Assenzio; simbolo di
e datosi al vizio,
chi,

deviato dalla buona via

ammonito, ritoma a una vita costumata; perch l'assenzio, per qumto sia amaro, come amari possono riuscire i rimproveri, una volta ingoiato riesce, secondo gli antichi, un rimedio efficace
per certe guarigioni.

Re.
Elefante, presso
gli

Egiziani, non solo perch osil

servarono che andando in branchi

pi vecchio di

_
questi

ft42

altri

animali

guida
il

tutti

gli

(diverse

nazioni
gli

elessero per re

pi vecchio di loro);
di
le

ma

perche

attribuivano anche la virt piegando l'elefante visibilmente

un animo

regale,

non

gmocchia
il

come
cal-

fanno gli altri animali,

ma

torce leggermente

cagno; e non piegando le natura non inclinato a umamt, che dicesi espiegando il calcagno dimostra piede come simbob delil sergli propria, ritenendo una pi basse e umili In l'affetto verso le persone elefante con si vede un medaglia di Giulio Cesare un contro il quale si drizza ^ la proboscide alzata,
;

ginocchia mostra che di sua men.re inchinarsi agli altri

alvolerlo combattere. In un serpente, in atto quasi di e stntolato dai pie-lutato tra, figura un serpente Dalla pri l'iscnzione di dell'elefante, con della provodedurre il simbolo

C/ESAR.

ma

cazdone al

Dalla seconda, quello de la elegiova far osservare che 1 guerra terminata. Qui il sempre in guerra col serpente, fante era ritenuto di province hiondo, altri, simbolo del
combattere.
quale,
fra

medaglia

si

pu

e di regioni

secondo

il

modo
Globo

di rappresentarlo.
crocifero.

Lo-

rona di pietre preziose.

Manto dop:

freno, frenare era sinonimo pio d'ermellino. Redini o scrittori, le redini; da tutti gli di governare, e tenere gli reggere. Scettro, al quale luogo di

adoperasi

in

occhio. Egiziani ponevano in cima un

Re amato.
se

tutte
te;

non esce dall Api, sciame, perch la regina emigrare, e quando essa esce non quando deve custodendola amorosamenle api la circondano
e in

arma

qualunque luogo
la

si

ferma

la

regina,

le

api

pongono

loro dimora.

Re misericordioso.

843

di

Aquila marina, quale simbolo


vede a
scacciati
tutti
i

un

re

che prov-

bisogni dei propri sudditi; perch essa

prende per

suoi,

nutrisce,

piccoli

deiravvoltoio,

dal nido,
la

bisognosi

dei

genitori,

e mancan-

do loro ancora

forza di

volare.

Re
nel

ottimo.
in

Serpente colla coda


cui

bocca, avvolto in circolo,


re.

mezzo

figura

la

parola

Re senza
un
re,

dignit.
illustre

Elefante che d la caccia a un topo; allusione a

o qualsiasi persona

di

stirpe

nobile,
si

che senza alcun riguardo alla propria dignit,

ab-

bassa a cose vilissime e vergognose; azione indegna,

come quella
so,

dell'elefante, animale cos


la

grande e grosesempio
l'offre
si

nel

dar

caccia a un
fatto

tofX).

Un
il

Domiziano

gi

imperatore,

quale,

dicesi,

divertiva a trafiggere le

mosche con un ago.

Re
un

tutelare.
re

Serpente.

Gli Egiziani volendo mjinifestare ebbe riguardo e cura del suo popolo, a
essere
egli

che
testi-

ficare

stato

loro
altro

custode tutelare,

scolpiserp)ente

vano
re

sugli obelischi,
il

monumento, un
figura,

col petto alzato e

capo
in

dritto,

e in luogo del

nome

(vedi

Re

ottimo)

questa

scrivevano la

parola custode, per esprimere la vigilanza necessaria


a un re a cui venga affidata la custodia e la difesa
di di

un pc^olo.

Il

serpente,

fra molti altri,

simbolo

prudenza, saggezza e salute.

Rea.
Moglie
di

Crono presso

Greci.

Vedi

Cibele.

Redenzione.
Pellicano, posto sulla
tore.

844

simbolo del

croce,

Reden-

Redini.

Vedi Re.

Reggenza.
Timone, emblema di reggenza e governo; infatti parola latina gubernaclum, esprime tanto il timone la quanto il governo. Nerone, poco tempo prima di morire, sogn che gli era stato tolto il timone con cui
guidava una nave, ed essere tirato da sua moglie Ottavia nelle tenebre; ci che fu interpretato! dagli
indovini quale segno che, cacciato dal
finirebbe la vita

governo, egli

miseramente.

Regia potest. Benda reale, cos


il

distintivo
in
I

della

dignit

chiamavasi un diadema, perch regale anticamente consicui


i

steva
fronte.

una benda con


calunniatori di

re
igli

si

cingevano

la

Pompeo
di

trovarono a dire
a-

che egli era


to

desideroso

cose nuove e molto

spirasse all'insegna di regia potest, per aver alquan-

tempo portato
gli

alla

gamba una candida

fasciola,

che

serviva a coprire

una piaga; perche dicevano


si

che non importava punto qual parte del corpo

le-

tal proposito. gasse con l'insegna di regia potest, dire: Sciogli la fascia, perch mollo Seneca ebbe a male sia sotto quella nascosto. Antigono, re d'Asia,

a una certa vecchierella che della sua felicit si meravigliava, rispose: Se tu sapessi o madre, quanti e

quanti mali starino sotto questo pezzo di panno

(in-

dicando il diadema), non ti degneresti raccoglierlo neppure dal fango. Diadema.

Regina

IVIarghepita. Vedi Astro della China.


Regnante egoista.

845

Aquila, in un nido sopra una roccia; simbolo d un re che pensi soltanto a se stesso, senza preoccuparsi dei bisogni o disagi altrui; perch l'aquila si
annida
ebe pi a
in

luoghi

alti

inaccessibili;
volatile,
altri

e s'innalza amF>er

in

alto di
il

qualsiasi

cui

sembra
storia,

ch'essa fugga
te
i

contatto degli
di

uccelli; similmen-

certi

principi,

cui

ne parla anche la
il

quali invece di

vivere fra
suoi

loro popolo,
si

per renevitare

dersi

conto

dei

bisogni,

isolano

f>er

ogni suo

contatto.

Regno.
Ape.
sperro
in

Narrasi che
api misero

Cerone,
del

famciullo,

fatto

e-

un bosco dal padre perch nato da una


le

schiava,

miele in

bocca; avveniindusse
il

mento che, per avvertimento degli


padre a raccogliere
del
il

arusf>ici,

figlio,

dargli

un'istruzione

de-

gna dello stato paterno, per cui pervenne all'onore


regno. Scettro, simbolo biblico.
si

Per esempio,

nei

Salmi

legge:

La

verga del tuo regno.

Regolo.
Strumento usato nel disegno per
chitettura

Geometria

rigare.

Massoneria

Vedi Ar-

Tom-

maso

{San).

Religione.
Figura allegorica, che sp>esso rippresenla una donna prostrata davanti all'altare, su cui ardono dei carboni. Vasari la rappresent col Testamento vecchio ai piedi, e in mano il Testamento nuovo, tenendo aperte le epistole di S. Paolo, e accennando una croce sul triregno del papa. Chierico con un turibolo in mano. Animali: Cicogna, simbolo della piet.

846

cui

ti

Vegetali:

Passiflora,

nel

gli

strumenti della Passione.


Idoli
abbattuti.

fiore

figurano

tut-

Diversi:

Altare.

Giallo.

Libro chiuso, quale simbolo


Turibolo.

dei misteri che racchiude la religione.

Religioso.

Dione Cassio danno a essi quest'animale sentimenti religiosi. Alla mattma,


Elefante.

San Clemente
il

dicono, saluta
si

sole

inginocchia rispettosamente; e

con la sua proboscide; la sera quando la luna nuofiori

va comparisce sull'orizzonte; raccoghe


gliele

per far-

un mazzo.

Reliquiario.
di santi o cose sacre.

Specie di ostensorio, in cui si custodiscono reliquie Vedi Clara (Santa).


alal

Remissione.
e Cinquanta, numero dedicato alla remissione una legge antica, l'indulgenza; perch, secondo

cio, cinquantesimo anno si rimetteva ogni obbligo, una possessione perduta; un libero caduto si ridava
in schiavit

riacquistava la libert
il

al debitore

veniva

condonato
tria.

debito;

il

bandito

ritornava

pa-

Olivo,
Il

simbolo ebraico del perdono e misericor-

dia.

Salvatore,

quando perdon

all'adultera,

ve-

niva

dall'olivete.

Remo. Vedi Acqua


Reseda.
Pianta
di
i

Mercurio

Oceano.

cui

fiori

spandono un odore soave. Ve-

Tenerezza.
d'aspetCerro. Quercia, albero dai rami enormi, forte, il cui legno supera ogni altro
solidit

Resistenza.
to

maestoso e
e

per

durata.


Resurrezione. Vedi
Rete. Vedi Caccia
Silenzio.

847

Risurrezione.
Insidia

Persuasione

di

Reitorica.
Figura
allegorica

rappresentata
in

sotto

l'aspetto

donna riccamente vestita, menza, con un filatterio


i

atto di parlare

con veescritti

in

mano, su

cui

sono

suoi

pensieri.

Ricchezza.
Deit px>etica, figlia della Fatica e del RisparRappresentasi magnificjunente vestita, tutta coperta di gemme preziose, con in mano la cornucoAnimali: Pecora, emblema dell'abbondanpia.
mio.

za

del

dcuvaro.

Vegetali:
pi

Frumento.
all'uomo,
della

Dando
viene
natura.
cer-

questa

pianta

l'alimento

utile

considerata

come una

delle

ricchezze

Per ricompensare

l'ospitalit

concessale

mentre

cava sua figlia. Cerere diede a Trittolemo una spiga di frumento che divenne la sorgente delle sue ricchezze. Diversi: Collana di pietre preziose. Gialallusione all'oro. Monete. Oro. Vedi Affarmi lo,

della ricchezza

Bruttura delle ricchezze

patore delle ricchezze


delle ricchezze.

Mammone

Dissi-

Volubilit

Rccio.
iificato

Vedi Danni
i

derivali

contro

pericoli

dall'indugio

Opportunit

For-

Tatto.

Riccio di mare.
Si
tempesta,
sere

prevedendo la per non esrotolato dalle onde. Vedi Fastidioso Indosi

credeva che questo animaletto,


tirasse

se

delle pietruzze

mabilit.

Ricco.

848

che tiene nella destra l'oro e nella sinistra che si vuole derivato l'argento. facile dalle parole di Cristo, quando disse che pi cruna dell'ago, che il che un cammello entri nella vola, simricco entri nel regno di Dio. Nbbio che d'uomo ricco e padrone di grandi possessioni, bolo cerca la perch, secondo alcuni, quest'uccello mentre

Uomo

Cammello. Simbolo

spazio d'apreda, col volo circonda un grandissimo come se segnasse l'estensione dei campi. Donde ria,
si

disse:

Tanti campi
Girarli
il

il

ricco ara,

nibbio

che non puote con larghe ruote.

Ricino.
Pianta da cui
gnante.
si

estrae

un

olio

di

sapore

ripu-

Vedi

Protervia.
^

Ricompensa.

d et Figura allegorica rappresentata in vma donna vestita, con una corona d'oro m matura, riccamente
testa.

Ricompensa
Corona
istitu

alla virt.

di rose.

Selenci,

pensa

dtlla

San Medardo, vescovo di Noyon, suo luogo di nascita, quale ricomuna virt un premio che consisteva in
destinata
alla

corona di modesta.

rose,

fanciulla pi

casta

Ricompensa
Corona
le

di gramigna,

militare. che
si

Romani

ritenevano fra
militari,

pi onorevoli che

davano per

fatti

presentavasi

da un

esercito assediato

al

generale che

avesse levato l'assedio.

"- 849

si

Riconciliazione.
Allegoria r^jpresentata da due donne che
bracciano.
tra

ab-

Una

tiene in

mano un ramo

di olivo, l'al-

coi

piedi

preme un serpente con faccia umana.

Riconoscenza.
Agrimonia. Dalia.

Ricordanza.
Miosotide.

Ricordo.
^iola
del
pensiero.

Ricordo del bene ricevuto.


da un uomo \iun anello di ferro, issicurata al masso, con dentro tolto una piccola pietra. Allusione a Prometeo, il quale fu incatenato, poi liberato da Giove per compassione. E vuoisi che in memoria del perdono ricevuto portcLsse un anello, con un pezzo di pietra, staccato dalla catena che lo legava. Di qui, dicesi, venne l'uso
Figura
allegorica

rappresentata

cino a

una rupe, che da una catena

p>orta al dito

d'incastonare

le

gemme

negli anelli.

Ricordo doloroso.
Adonide.

Ricordo eterno.
Cnafalio,
e
colore.
i

cui

fiori

disseccati

conservano

forma

Rifugio.
Altare che,
ritenuto per

presso e

gli

antichi,

ancora oggi,
e
rifugio.

sacro

inviolabile

asilo

An-

cora,
ricolo

tenuta
in

in mano, come segno di scaJT^)ato petempo procelloso, per aver gettato l'anco-

ra in
'

un sicuro

rifugio.

Properzio, nei suoi

tristi

can-

54

O. Ronchetti,


ti,

850

Ho

alludendo a questo simbolo, disse:

gettata V an-

cora.

Anche

nella

Bibbia

l'ancora

presa

per

i!

rifugio.

Rigidezza. Piombo.

Rigidezza
Scorpione.

di

costumi.
di

Apulejo parla

un certo Decurione,
vita,

che per troppa rigidezza chiamato scorpione.

della

era

dal

volgo

Rigore.
5/a#i7e.

Rimedio contro
Serpente
morto.

la

libidine.
lo

Volevasi che
il

sputo

dell'uomo

digiuno potesse uccidere


ceri

serpente; allusione ai piadella


libidine,

carnali

gli

ardori

che possono

smorzarsi col
re e

digiuno.

Terenzio disse:
gelata,
lussuria

Senza Cere'
ben man-

giare

Bacco, Venere e ben bere, la

cio senza
si

raffredda.

Rimedio contro l'ubriachezza.


Upupa, che porta
venere; poich
ta
si

nel

becco delle foglie di capei'


accorgendosi
di
es-

voleva che l'upupa mangiasse molche,


talvolta,
al

uva,

in

modo

sere

ubriaca, ricorreva
al

capelvenere

quale efficace

rimedio

proprio disturbo.

Rimorso.
Aconito. Avvoltoio, che rode un cuore. Vedi Inferno dei poeti
(Sackeville).

Ringiovanire.
Serpente che cambia
la pelle; allusione a chi,

dopo

qualche malattia grave, guarito perfettamente, abbia


acquistata la forza primitiva quasi fosse ringiovanito.

Riguardo cambia la
Fenice,
alla

851

spiega

favola

che

perch

il

serpente

p>elle,

vedi Asino.

Rinnovamento

della

vita-

simbolo dei Cristiani.

Rinoceronte. Al corno di quest'animale vennero


ravigliose virt;
fra'

attribuite

me-

le

quali quella di
i

lendere inno-

cui
ti

pi micidiali veleni, cos che

sospettosi despo-

dell'Asia se ne facevano fare delle coppe che pafavolosi.

gavano sovente prezzi

Vedi Forza.
con un ago; perch
vista,

Rinsavire. Rondine
avesse
la

trafitta

negli

occhi

credevasi che un
facolt

pulcino di quest'uccello, accecato,


di

riacquistare la

che,

sim-

bolicamente, presa per la saviezza o sapienza, mentre

la

tenebre,

cecit,

rappresenta

l'ignoranza

la

sciocchezza.

Zampogna, simbolo
il

di chi, gi privo di
la ragione, rior-

ragione, avesse acquistato

sermo e

dinando
ta

la propria vita;

perch la zampogna, costrui-

ta col soffio,
in

da canne vuote (emblema di mente vana), animad suoni armoniosi e regolati, mostramdo
certo qual
si

modo

essere fatta partecipe di ragione

Inoltre

vuole che

tale influenza su
tirlo

il suono della zamfjogna abbia una persona imbestialita, che al sen-

ritorna in senno,

quietandosi.

Riposo.
Bella
di
notte.

Sedia.

Ripulsa vituperosa. Corvo. Per un uomo


mente,
s'intende

gettato

ai

corvi,

figurativasu'bito

una persona che abbia


sia

una

vergognosa ripulsa, o

stata

espulsa dal consorzio


umano. Secondo
so per
il

852

il

alcuni, nella Bibbia,

corvo pre-

diavolo.

Riso. Vedi Leggerezza. Rispetto alla madre.


quest'animale non Cammello. Alcuni vogliono che sforla madre, anche volendo si congiunga mai con racconta che un guardiano zarlo- e in proposito si altro stallone, fece montare di cammelli, non avendo ci doun suo figlio, che, accortosi di la madre da appena ebricordandosene, po aver compiuto l'atto,

be occasione uccise

il

cammelliere a morsi.

Cane. Ariosto ne fa

la

descrizione seguente:

Come

soglion venir due cani mordenti

Avvicinarsi

mossi. per livore, o per altr'odio digrignando i denti. rossi; Con occhi biechi e pi che bragia

ardenti^ Indi a morsi venir di rabbia ringhi e rabuffati dossi aspri

Con

Risuppezione.

Struzzo, col cui uoFenice, simbolo dei Cristiani. Pasqua. il giorno di vo il medio evo simboleggiava

Risveglio della natupa. Rosignolo, simbolo del tempo

natura cogiorm prima di quindici mincia a svegliarsi; perch canta di continuo giorspuntar le foglie, quest'uccello nel esternare la gioia che sente per
in cui la

no e

notte; quasi primavera; e presentire la prossima

quantunque canti

anche da quel tempo


sidu amente.

in poi,

non

lo fa pero cosi as-

853
Ritardo.
Eupatorio.

Ritirata sicura.

Lupo che
allusione

corre con la

a chi,

sopraffatto
di

coda ritirata sotto il corpo; da una forza che toglie


siasi
il

ogni

speranza

resistenza,

ritirato

al

sicuro

senza alcun
nel fuggire
trarsi
i

danno;
pericoli,

perch
e
il

lupo

molto

astuto

suo primo intento di sotil

con

la

fuga salvandosi nei boschi. Dice


la

profug-

verbio:
gire.

mettersi

coda fra

le

gambe;

cio

Ritorno.
Piede destro
comincia
il

steso.

Abitualmente, camminando,
il

si

passo mettendo avanti


via.
di

piede destro.

Ritorno sulla buona


Pernice,
cio

alcuni pulcini

questo uccello fra

due adulti; allusione a una p>ersona che, sbagliando,


sia

stata

traviata

fosse rientrata nella

pernice trovasse

le

da false opinioni, ma che infine buona via; perch, dicesi, se la sue uova rotte, smeuiiosa di covare,
riponendole nel suo nido;

toglie quelle delle altre,

ma

avviene che

pulcini

appena
cov,
in

nati

sentendo la voce
raggiungere la vesi

della pernice che fece le uova, spinti dall'istinto, ab-

bandonano quella che


ra

li

p>er

madre.

Nella

Bibbia,

Davide,

trova

una
qua-

simile esposizione, in cui,

secondo l'interpretazione di
il

alcuni teologi, la pernice raffigura


le

demonio
i

il

spera

con

falsi

sentimenti

nutrire

parti

di

Dio
sotto

nel nido della sua malizia, e p>er le


la
il

uova interpretano
tenerli

sp>eranza

che egli ha di sottoporli e

suo dominio, e per la f>emice che la loro madre,


gazione dei buoni e

854

alla quale,
es-

cio quella che depose le uova, intendono la congrereligiosi Cristiajni,

sendo legittima e naturale madre, apipena che gli uomini avranno udito la sua voce, se ne andranno, lasciando la falsa. Adamanzio, per la pernice che
cova
le

uova che non sono

sue,

intende

gli

eretici,

uomini, a guisa di pernici, maligni, fraudolenti, astutoti e sempre pronti a ingannare chi li segue.

Ma

sto

che

si

udita

la

voce della vera madre,


e dottrina pi sicura,

cio
.so-

d'una pi santa no aLbandonati.

istituzione

Rivalit. Montoni, due, che

si cozzano, perch si vuole che abbiano a combattere per rivalit d'amore, non tollerando che le pecore da essi preferite siano da altri

godute.

Riverenza.
a

Pernice, che vola intorno a un cavallo; allusione un uomo debole che s'inchina a una persona ine

fluente

pi

potente

di

lui,

perch

dicesi
lo

che

la

pernice, posta

davanti a un cavallo,
riverente,

guardi con
volcuidogli

un certo
strare
la

fare

sembra
servile.

che,

intorno, ora seguendolo, ora precedendolo, voglia

mo-

sua sottomissione

Robigo.
Deit invocata, secondo alcuni
scrittori
latini,

dal

Romani
re le

per

proteggere

le

giovani

biade dalla rugin

gine e dai soverchi calori.

Celebravansi

suo ono-

Robigalie, offrendo al Dio in sacrifizio una pecora e un cane con vino e incenso. E' incerto se questa

deit

fosse maschile o

femminile,

Rocca.

855

filare.

Morte Nozze Roccia Vedi Barbara


Cenovefa Parche.
{Santa)
{Santa).

Arnese usato dalle donne per

Vedi Fal
Ospite

Elisabetta {Santa)

Rocco (San).
Bordone. Cane che
te.

gli

portava

il

pane giornalmenil

Costume da
a

pelle(^rino,

che indossava durante

viaggio

Roma.
fiori

Rododendro.
Pianta sempre verde, con bei
poli.

a grandi grap-

Vedi 'Eleganza.
di

Rogo.
Catasta
bruciare
i

legno destinata

dagli
in

antichi

per
di

ab-

cadaveri.
lati

Q)struivasi

forma
lati

altare,

con quattro

eguali, e p>erci chiamavasi

arxhe ara
catasta

del sepolcro o ara del

funerale.

della

dovevano
ti

lasciarsi rozzi e scabri,

ma
di

venivano copercipresso

sovente

di

foglie

nere e

alberi

coUo-

Barnaba
Roma. Nome
fu

cavmsi talvolta davanti al rogo.

{San)

Vedi Agnese {SanC)


{San)

Francesco d'Assisi

Lucia {Santa).

famoso e unico,
gli

col

quale

in

ogni tempo e

presso agni naziooie venne chiamata la

CITTA',

che

sempre, sotto

l'universo.

AnJmaU:
di

svariati

suoi

aspetti,

regina del-

Aquila, insegna speciale dei


nutr

Romani. Cinghiale. Lupa che

emblema
glie,

principale

Roma.

Romolo
Diversi:

Remo,
CelalcL,

posta sulla testa che rappresenta

Roma

nelle

meda-

quale emblema del suo carattere bellicoso. Fa-


mani
(vedi Manpolo).

856

Ro-

militare presso gli antichi scelto d fieno, insegna

Roma
da

Quadr'ato.

alcuni autori greci,

vecchia. , ricordata Secondo un'antica tradizione sembrerebbe vi fosse stata una


.

Roma

quadrata,

diversa

da quella fondata da Ko-

Cos fu intesa da parecmolo. e pi antica di questa. dai raffronti antichi, chi l'asserzione di questi deduce esservi stata archeologi si dei vari storici e quaconsistente in un ripostiglio

ma

Roma quadrata, davanti al tempio d Apoldrato sul monte Palatino, fondazione riposti, prima della in cui erano stati lo buon augurio per le oggetti di dlia citt, tutti gli chiuso stessa, e eh era stato
una

fondamenta della citt Di qui la tradizione di una con una pietra quadrata. mentre non Roma quadrata anteriore alla romulea,ripostiglio, da piccolo dapprima che un si chiam cos che pu successivmente 1 intera citta, si denomin cui Romulea, essendo una idenUca Quadrata o diisi
cosa.
cittadino

'^'^T^ga.^'emblema
disse:

del

Romano.
togata.

Virgilio

Ah

signori

Roman

gente

Romice

paziente.

volgarmente Erba perenne, chiamata volacelo. Vedi Pazienza.

.^ ; lapazio o ca

Rompere
Rondine.
Intorno
vole,

il

silenzio.

Cinoglossa.

alle

rondini

^^^. vennero sparse non poche ta

ne fecero argomento dei non solo dai poeti che


loro canti,

857

Fu
detsi

ma

anche dai cultori della scienza.


lungo tempo che esse

to e creduto per

accoppias-

sero nell'aria.
di

Si pretese che quelle pietruzze, di cui


il

ingombro talvolta
preservare da
le

loro stomaco, avessero la virt


di malattie le
in

una caterva

persone
i

che

portassero apF>ese al

collo

una

borsetta,

medici antichi avevano insegnalo a ricavare non me-

no di diciasette preparati farmaceutici, l'uno pi maraviglioso dell'altro, dal corpo della rondinella.

L ac-

qua
vani

di rondine,

ottenuta distillando le carni dei gio-

rondinini

mescolate con del

castoreo

(secrezio-

ne di glandole nelle borse prepuziali del


dellaceto, costituiva una specie di panacea.

castoro) e

mico

inutile

passeggera

Filomela

Nido

di rondine

mavera

Rinsavire

Architellura

Garrulit

Pellegrinaggio

Marzo
Aria
Felicit

Vedi A-

Pianto

Pri-

Ugualit.

Rosa; Emblema
zie,

della giovinezza, della venust, delle grai

la

rosa inspir in ogni temjx

ix>*li

<^'

tutte le

nazioni, che la
to

chiamarono
gloria

figlia

del cielo, ornamen-

della

terra,

della

primavera,

regina
il

dei

fiori.

La Bibbia

celebra la rosa di Gerico;

gran

sacerdote d'Israele ornavasi di una corona di rose in

occasione dei

Amore
zione

circondato dal male

Fragilit

ZQ

acquistata

Amore Bene Amore Corona Grandezumana


lascivo

sacrifizi.

Vedi Affetto immutabile


puro
di rose

Discre-

Disperazione occulta

Divertimento

Grazia

Grazie

per

opera

del

nemico

Irmocertza


Martrio
Pretensione

858

Silenzio

Piacere e Dispiacere

Primavera

Poesia

Venere.

Ross.
Colore, attributo della gioia spirituale.

Dolore

di

Piacevolezza

Vedi Bont

Principati.

Rosaio.
Rosario. Corona
a

Vedi Maria Vergine.


pallottoline
infilzate
il

che

si

percorrono
avere una

mano

mano

recitando

rosario

per

singole preci. guida sicura nella numerazione delle Alfonso dei Liguori (Sani) (Sant') Vedi Agnese Devozione Aritmetica Antonio [Sanf) Francesco d'Assisi Domenico di Guzman (San)

(San)

Giuseppe

{San).
.

Rosignolo.
II

buropa. e I upi celebre degli uccelli canon d poteva cantare nell'Eliseo. Vedi Filomela nico che Veglia. Risveglio della natura Musica

si

Rosmarino.
citanti

propriet ecPianta conosciutissima, che possiede luoghi della Francia aromatiche. In alcuni
e

meridionale
nelle

mettono
si

ramoscelli

di

questa

pianta

mani

dei morti e

crede che

vi continui

a ve-

getare.

Vedi Balsamo

consolatore.

Rospo
Animale ripugnante,
volta, e

che vestivano che


l'alito

prediletto dalle streghe di una d'una livrea verde. Gli antichi


,

...

scrissero

del

rospo mortale, e infetta

di due amanti. luoghi dove respira. Si cit l'esempio era passato un roquali, avendo raccolto salvie ove
1

spo morirono

all'istante.

L'opinione volgare che que-


sto

859

un'assurdit.

animale ^uti veleno


gli

Alcuni
culto;

In-

diani

rendevano per
i

gli

onori

del

con-

servavano cen cura


pioggia o
il

rospi sotto vasi F>cr ottenere la


i

bel

tempo secondo
l'altro,

loro bisogni;

ed

era-

no talmente persuasi che dipendeva da questi animali


accordare l'una o
volte che

che

li

frustavano tutte

le

la preghiera

Vedi Avarizia

non era prontamente esaudita.

Diavolo.

Rosso.
Colore
dedicato a

Marte.
i

Presso
nei

gli

antichi

si

adoperava per coprire


p>osti

cataletti

quali erano

ri-

coloro

che avevano combattuto valorosamente,


i

dietro

questo esempio
il

pittori

usarono

vestir

di

rosso,

o almeno darne
la

rono per
tichi

fede di

manto ai martiri che moriCristo. Di questo colore gli ani

Lacedemoni
li

vestivano
al

loro

soldati

di
si

leva,

quando
dessero

mandavano
il

campo, affinch non


il

perIl

d'animo vedendo

loro

sangue sparso.
re.

rosso era
e

colore degli imperatori e dei


stivaletti
rossi.

Diana

Venere portavano

Carit
e legge

Cristo

nuova
Eucarestia
Martiri

Fervore

Martirio

Preghiera

Serafini

Legge

Vedi Ardire

vecchia

Passiore di

Spirito santo

Trinit.

Rotella.

Scudo rotondo. Vedi Scudo.


Rotolo. Vedi Calliope

Clio

Polinnia.

Rottura.
Paglia spezzata,
ra,
in

opposizione della paglia inte-

emblema

dell'union?,

860

Rovina.
Animali:
del male,
tutto

i-

Coccodrillo. Simbolo presso


'

r-

gli

Lgiziam
ra-

e sopra dartno e rovina portata agli altri;

questo

Vegetali: Baslico. Dice il delVorto. Quando scusa del basilico la rovina forza di puntigli si rovma con la scusa d'inezie e a scuse piccole, precose grandi e patrimoni, o con persone e grandi interessi. -^ testi si danneggiano Egiziani come una beDiversi: Fuoco, ritenuto dagli mancandole l'alimento muore, la stia animata, perch e consumasse ogni cosa. quale mangiasse
pacit.

animale

rappresentava

l'insaziabile

proverbio.

La

Rovina dei popoli.

quattro corCorna. Quattro fabbri che spezzano popoli che perseguitarono il na simbolo biblico dei Persiani, i Greci popolo di Giuda, cio i Caldei, 1
e
i

Romani.

Rovinato dagli adulatori.


zampoCervo, davanti a un pastore che sugna la persona ingannata con frode gna. Allusione a una dicesl compiacersi dagli adulatori; perch il cervo
se stesso, non talmente del suono che, dimenticando facilmente uccurando d'altro, senza sospetto si lascia dei lusingatori, per poi cidere, diventando cos preda convito. Antistene soleva dire che

a qualche che degli adulameglio era cader in mano dei cervi essere tanto perch, soggiungeva, i cervi no^ tori,
servire

nocivi

agli

uomini
gli
si

quanto
occhi
del

gli

adulatori,
(si

cavando
gli

cervi soltanto

corpo;
ostacolo

dice che

al-

cuni

filosofi

cavassero
certo

spontaneamente
alla

occhi

ritenendoli

come un

contempla-


zione)

861

cavano
rimane.
gli

mentre

gli

adulatori
il

occhi

della

mente, cio oscurano


i

giudizio e l'intelletto, perduti

quali

ali

uomo

pi

nulla

Rovo.

Pianta munita di pungoli curvati. Vedi Crudelt Odio Perturbazione d'animo.

Rovo ardente. Vedi Mos.


Rubino.
Bella pietra preziosa rossa e trasparente. Vedi Ele-

ganza

Marte.
che
presiedeva
all'allattamento.

RuminaDivinit

Vedi

Terra.

Ruota. Vedi
sandria
{Santa)

Adriano

{San)

casione

Issione

Troni

Favore Fortuna Nemesi


{Sant')

Caterina d'Ales-

Giorgio

Mutabilit
Vittore

Oc-

{San).

Rupe. Vedi Eco. Ruta Capraia.


Pianta vantata una volta qual potente rimedio antispasmodico.
ruta

Vedi Bont

Castit

Corona

di

Sicurezza.

Ruvidezza.
Berberi.

s.
Sabina.
Pianta
seante,
le

cui foglie sono

di

sapore imaro e nauaigi-

e adoperate internimente in piccole dosi

scono qual potente rimedio


re
la

specialmente

nel) 'attira-

mestruazione;

le

donne che imprudentemente

862

usarono della sabina con mire criminali, per lo pi ne furono vittime. Il volgo diede a questa pianta il nome di erba dannata, di cipresso dei maghi, ritenendola un tempo efficacissima contro
in alcuni luoghi
i

sortilegi,
si

perci

ancora

ai

nostri

giorni

suole

ap-

pendere rami di sabina sulle porte delle abitazioni. Sconciamento. Vedi Dannazione

SaiCCO.

Vedi

Giuditta

Matteo

(San)

Preoc-

cupazione delle cose terrene.

Sacerdote.
Babbuino, secondo gli Egiziani, i quali credevano che quest'animale non mangiasse pesci, di cui i loro sacerdoti si astenevano rigorosamente, aborrendone qualunque specie. Perci, essendo a loro simile
nell'osservare

strettamente
il

le

norme

della

loro

religione,
i

tenevano

babbuino

in

gran venerazione.

sacerdoti dei Gentili mangiavano pesci e Mentre pane fatto di pesci, che si faceva con una specie di morfarina ottenuta dai pesci essiccati pestati in un
taio,

e intrisa appunto
religiosa

come

la

pasta.
in

Una

tale

os-

servanza
dei

aniche

entrata

alcune
essi

regole

sacerdoti cristiani, prescrivendosi


carni.

un'assoluta

astinenza di mangiar

Sacerdoti dei campi.


Sacerdoti
Legione
di
ai

Vedi Arvali

fratelli

Marte.

tempi di Teodosio e Onorio. Avevano per insegna unlo scudo d'oro con un cerchio rosso circondato da un altro pi grande color viola sbiadito,

nella cui

sommit figurava una


fra
i

rosa,

da una

parte all'altra,
la

cerchi,

due

lupi che

guardavano

rosa soprastante,

l'estremit

dello

scudo termi-


nava
dall

863

in un contorno rosso. Il nome di Marte deriva immagine del lup>o, animale sacro a quel Dio.

Sacerdozio.
Fin
ordine,

dai

tempi

pi

antichi

il

sacerdozio era un

una

dignit

sacra

che

includeva

quanto

nobile e

grande, inspira
si
i

risp)etto

giormente

avvicina alla divinit.


si

e timore, che

magper

Ali di sparviero,
il

con cui

sacerdoti egiani

ornavano
libro

cap>o,

onorare lo sparviero,
cello
scritto

perch volevano che quest'uc-

avesse

p>ortato

Tebe un

ai

sacerdoti,
ri-

a lettere rosse, in cui era insegnato quale


si

spetto e onore
si

conveniva agli Dei, e


molti
sacrifizi.

in

che

modo
maF>or-

dovessero procurare
I

Assenzio

rittimo.

sacerdoti
di

d'Iside,

in

luogo dell'olivo

lavamo rami

assenzio.

Sacerdozio sacrosanto.
Serpente,

che

sacerdoti
in

egiziani,

come

insegna,

portavano

un cappello bianco, p>er mostrare che se qualcuno avesse osato di ribellarsi al re (i sacerdoti avevano l'impero degli E^ziani), sapesse, ch'egli sarebbe stato punito da un morso veavvolto
lenosissimo.

Sacerdozio sommoZaffiro, che tanto presso


gli

cintichi

come

presso

moderni sempre stato ritenuto in gran considerazione, perci divenne segno di sommo sacerdozio e d'imperio.

traesse

Alcuni vogliono che questa gemma, dal cielo, da Giove e da Saturno una certa virt, la
al

quale preparaisse la strada

raggiungimento dei somil

mi onori, e rendesse pi
che
li

facile

successo a
si

coloro
il

desideravano:

cos

da Giove

otteneva

re-

^
gno.

864

Il

da Saturno

il

sacerdozio.
la sede

zaffiro

di cui par-

la Ezechiele,

significa

di

Dio.

Sacramento.
Secondo
guaggio
la

...
mitologia
sacra.
la

latina,

significa

generale

^^i

una cosa santa e


cristiano,
i

Ma

parola

linnel senso proprio del mdica spesacramento

aalmente

segni

sensibili istituiti

nostra santificazione
in noi la erazia.

r
a

Candelabro

o in

altri termini,

da Ges Cnsto a Per Prodmr

d'oro a sette bracci,

l'altare dei

pam profumi, la tavola dei che questi canf abr. rischiarati che da on erano spegnevansi al mattino. s'accendevano alla sera e

Ms.tce

Il santuano collocare nel tab^nacolo.

^^blazione

^"Scif chiamavansi
Dio
sugli
altari

tutti

generi

di

offerte

fatte
rei,

da un

ministro legittimo per

omaggio e ^ Voti o U 1 di sacrifiz>: guevano parecchie specie di faagli Dei ^ occasione bere offerte promesse
dergli
.

invocare la grazia.

^^ea^fl

Of di raccolto abbondante. 2. vorevoli avvenimenti o 1^ collera d g. fatte per calmare ferte propiziatorie riuscita di qualche imDei
3
Sacrifizi per la felice

presa.
cipio
i

4.

Sacrifizi

imposti

da un oracolo. In prmsemplici
offerte

sacrifizi

non

furono che

di

terra e ridotte piante strappate dalla Grec. vi sostituirono la frutti e le foglie. I altari coi stento solaprofumi. preziosi Ira, l'incenso e

cenere sugli

^ Int

Tuomo

vennero in uso i aniaborr dallo scannar per molto tempo anche una legg* lavoro, e Lale suo compagno di d un delitto meritevole tal fatto come Considerava

sacrifizi

di

ammali, perche


morte.
re
l'offerta

865

sangue delle vittime didelle piante

L'uso della carne nei banchetti fece cambianei


gli

sacrifizi,

il

venne per

Dei omaggio pi prezioso

e delle radici.

La

scelta delle vittime era la pi im-

portante parte del sacrifizio.

Essa doveva essere


certe
divinit;
al

sa-

na e senza magagne. Certi animali erano particolar-

mente consacrati

al

culto

di

Sole

sacrificavasi un cavallo, a Diana una cerva, una cagna a Ecate. una colomba a Venere; Marte voleva^

per

suoi altari

qualche belva feroce e selvaggia.


alle

La
a
a

scrofa,

animale nocivo
e
Il
il

raccolte,

sacrificavasi

Cerere,

becco devastatore della vendemmia,


il

Bacco.

toro,

bue,
gallo,
l'et

la giovenca,
il

la

pecora, ecc.,

e fra gli uccelli


gior
uso.

il

pollo, ecc., erano di

mag-

Anche

veniva considerala

nella scel-

ta delle vittime:

una giovenca giovane e bianca era


vittime;
nel

tenuta per la vittima pi degna degli Dei. Sjjesso per


sacrifizi
si

immolavano molte
di cento buoi;

come

nell'eco^

tombe,
zio di

sacrifizi

chiliombe, sacrifisi

mille, e

posteriormente la

parola ecatombe
di

applicava non

solamente
la

ai

sacrifizi

cento vittime

qualunque fosse
sacrifizi

specie degli animali,


di

ma

anche

ai

composti

parecchie

vittime

senza

distin-

zione. Si legge pure di

un

sacrifizio di sei vittime,

pecora, una capra, un maiale, un pollo, un'oca e

una un
si

bue fatto

di

pasta. Generalmente,

agli

Dei

celesti

sacrificavano vittime bianche,

a quelli infernali,

vitti-

me

nere;
si

e agli Dei che

presiedevano all'aria e alai

l'acqua
secondi

sacrificavano volatili,

primi,

bianchi, al
si

neri.

Non

solamente

gli

animali

sacrifica-

vano,

ma

vi

furono

anche

vittime

umane.

Cos

ss Q. ROSTHPTTI


Saturno
ziani
finire
si

866

al

sacrificava
tre

un fanciullo;

Sole,, gli

Egi-

immolavano
questi brevi

uomini giovani e puri, ecc. Per

cenni,

aggiungeremo che

in

Ales-

sandria, per onorare Saturno,


del sacerdote le pi belle
li

memdavano
al

per ordine

matrone

tempio, le quain per-

di notte spente le torce

erano dal sacerdote

sona di Saturno stuprate.


della

presso

Nasamoni,

trib
la

Libia,

era

costume
tutti
i

che la sposa

giacesse

prima notte con


nere.

convitati,

per soddisfare Ve-

Sacrifizio del

salvatore. Agnello immolato sull'altare.


viti. in

Sacrifizio iper le

Capra
irazione
la
e

di

rame dorata, tenuta


i

grande considePausamia,
viti;

presso

Fenici,
al

perch,

secondo

stella

della capra,
si

suo nascere nuoce alle

per questo le

facevano onori e preghiere pubbli-

che, con cui credevasi allontanare tale Influenza


lefica.

ma-

Saga.
Cos chiamavano
In
1

Latini

una maga o fattucchiera.


si

un dipinto pompeiano
simili

vede
il

rappresentata

col

cappello, la bacchetta magica,

cane, la caldaia: emstre-

blemi

a quelli che sogliono assegnare alle


1

ghe

nostri libri di fiabe per

bambini.

Sagacit. Naso. Secondo Festo


gace; perch
il

la parola nasuto significa sa-

naso scopre e sente l'odore prima di

vedere di dove emana. E*


naso,

comune

il

detto:

Aver buon

o buona nasia. Nello stesso modo, orecchiuto,

867

esprime la curiosit di udire e la finezza dell'udito;

come oculato denota avvedutezza

buona

vista.

Saggezza.
Figura allegorica
sotto
in
le

che

gli

antichi

rappresentavano
sag-

sembianze
la

di

Minerva, con un rauno d'olivo


civetta.

mano, e accanto una

Libro,

in cui la

gezza attinge

vera scienza.
esterna.

Olivo, simbolo
attributo

della

pace interna ed
gezza. Specchio,

Pina,

della

sag-

emblema

della riflessione.

Sagittario. Vedi Chirone

Zodiaco.

Salo.
Specie di mantello che portavano
i

soldati

Romani.
guerra
in

Adoperavasi
pace,
Italia,
li

in

opposizione della toga, ossia veste di


si

per cui
tutti
i

trova

che quando eravi


il

cittadini

indossavano

saio,

del igrado consolare.

Vedi Guerra

salvo quel-

Sventura.

Salacia.

Da
mani,

salum, mare. Moglie di Nettuno presso


t

Ro-

Salamandra
fuoco.
di

Gli antichi credevano che quest'animale vivesse nei Secondo Bergerac, dimora sotto le montagne

bitume acceso, come l'Etna,

il

Rosso.

Trasuda

olio

bolloite

Vesuvio e il Capo piscia acqua forte

quando
il

riscalda e bastona. si soggiunge che basta corpo di questo animale per aver fuoco in cucina.

Vedi Amante
Sale.
Il

Fuoco
e
si

Scellerato.

sale,

dice Bugnet, un antidoto sovrano contro


dell'inferno,

la

potenza

siccome Dio comand

e-

spressamente che

avesse cura di mescolarne nei sa-


orifizi

868

che

gli
il

battesimo,

nel facevano, e che se ne facesse uso odio il sale, talmente diavolo prese
si

notturna delle streghe e che al sabato nell'assemblea un demonio sotto forma degli stregoni, presieduta da becco, nulla mangiavasi di sa^ di un cane o di un trovandosi per caso presente a una
lato.

Un

italiano,

tale

sale con tanta assemblea infernale, domand del diavolo fu costretto a farglielo il importunit che Dio sia Dietro di che l'italiano esclamo:
servire.

benedetto!

mi manda questo sale: salda scomparve all'istante. Vedi Amicizia


perch
nii

tutto

ticr-

Sapienza.
,.
.

Salcaria.
Pianta,

porporichiamata volgarmente hmisachia adoperata in medicina, per il tanmno na, una volta

che contiene.

Vedi Presunzione.

Salice. Vedi Arrendevolezza


tinenza
cocit


suoi

Eredit
Sterilit.

Legame

Castit

Ozio

Con Prein
il

Salice
Si
cui
i

piangente.
che questa
flessuosi

racconta

pianta,

dal
per

momento
flagellare

rami

servirono

Signore, ;essa
linconia

non

pot pi levarsi al cielo.

Vedi Ma-

Tristezza.
,

Salii.

ogm anno nel Sacerdoti di Marte. Erano dodici e proces. marzo, sacro a Marte, percorrevano mese di scudi custoditi dodici Rionalmente la citt portando i danquali Vancih, e intrecciavano
dai

,.

Romani,

fra

ze

guerresche e

cantavano

inni

appositamente

com-

posti.


Saliva. Vedi

869

Scacciapensieri

Sputo.

Salmone.
Pesce.

Vedi

Lolfe.

Salomone.
I

filosofi,

botanici,

gli

indovini

gli

astrologi

orientali

riguardavano Salomone o Soliman come loro

protettore.

Secondo
gli

loro.

Dio, avendogli infuso la sua


tutte
le

sapienza,
zioni
la

aveva anche comunicato


e

cogniultime,
di

naturali
la

soprannaturali, e

fra

queste

scienza
gli

pi

sublime e
e
essi
i

la

pi

utile,

quella

evocare

spiriti

geni,

di

comandare a

loro.
in-

Salomone aveva,
castrato
luto

dicevano, un anello ove era

un talismano che

mo.

sopra questi esseri

dava un potere intermediari fra Dio e


gli
il

assol'uo-

Leoni, due, che sostengono

suo trono d'a-

vorio.

Tempio, quale emblema.

Salterio. Strumento musicale a corde fsse in forma di trapezio, e di cui ogni nota aveva una corda doppia, una
d'acciaio e l'altra di ottone.
Il

salterio

si

toccava con

una verghetta
Davide.

di ferro

o con un bastone ricurvo. Vedi

Saltimpalo.
Uccello che depone comunemente
sei
i

uova; e quanvecchi
divenin

do

giovani

sono schiusi dall'uovo,

tano
op>era
narli

molto arditi; famno gran chiasso e mettono


molte astuzie per ingarmare
dal loro nido.
i

monelli e stordei
figli.

Vedi Vendicatore
di
pulirsi

Salubrit
Cicogna
in

atto

l'orifzio col
il

becco;

al-

lusione alla necessit di tenere

corpo purgato dalle

_
feci,

870

stessa attitu^ mantenerlo sano. Ibis, nella che c^uest'uccello ave.s volevano dine. Gli Egiziani purgare gli intestini. ALum il modo di

per

loro insegnato

vogliono che

gli

ibis

fossero presi

alat, che daldistruggevano dei serpenti lute, perch liberandolo cosi dalle Egitto, l'Aiabia volavano aU apportavano. D-esi che le malattie mortali che q^^Ue delle fossero assai simili a

come ^^^^of

sa-

di

questi

serpenti

nottole,

coperte

di

pelle

sottile

tane

Tanagra, Si vuole che a


esistesse

Mon^ e senza pel antica citta della Beo

una statua

d.

Mercurio con un mon


di

o-

ne sulle spalle,
foro

(portatore

O^o^ sotto il nome e veniva adorato simbolo deUa era di arieti), e che
si

perch ^it ricuperata,

tando intorno alla

citt
ivi

porvoleva che M-cuno montone, avesse fatto ces un

a^
!

una pestilenza

quan^ scoppiata. Piccione, che.


ritenessero
^^i

rihetp^"^;^^^^^^^ f-

antichi

lo

come esempio

di

--^mano

put,
l
tempo
restasse

e Credendolo senza fiele, ^^^ --^^.^^' mangiasse soltanto piccioni, pestilenza


di

rt
destra.

immune da

qualsisai contagio.

l/^o'd"e!tra congiunta

unfahra

^Bgu
la

donna se^ rappresentata da una a allegorica con una patera m --<> duta in alto seggio y^^j^ ritorto che^ alz^ sopravi un serpente un altare, con giovane Ninfa d
testa.

Oppure

raffigurata
in

una

al^o
pera

florido,

con

mano un

ti

e un

!!-^ALali:

gallo accanto, che Serpente. Si voleva


fosse

bastone avvol o d. attributo d. Esculapio.

kcener. di^^
contro

abbruciata

un nmedio

utilissimo

le

871

giato

morsicature della vipera stessa; e chi avesse manil fegato di vif>era, mai si sarebbe spaventato

dall'assalto di

un serpente. Secondo Dioscoride, scritmedica, coloro che ebbero l'abitudine di mangiare qualche volta fra gli altri cibi, vijjere condite, vissero lunghissimo tempo, e, sentore greco di materia
le

za infermit, raggiunsero l'estrema vecchiaia. Si vuo-

che

certi

Indiani

vissero

talora

fino
nutriti

centocindi
vip>ere.

quant'anni,

solamente per
salute;
in la

essersi

Molte medaghe offrono l'esempio


simbolo
di

essere

il

serpente
quella
di

fra

le

quali
la

citeremo

Marco
e

Aurelio,

cui

figura

sua

effige,

seduta,
ser-

mentre stende

mano che

tiene

una coppa, un
L'odore
di

pente s'alza da terra; con l'iscrizione

BLICA.
sta pianta,

SALVS PVque-

Vegetali:

Artemisia.
Salvia,

molto benefico, possiede


le

la propriet d'al-

lontanare l'aria malefica.


era
asscii

che presso

versi:

DiPentagono. Nella pietra di un antico anello figura intagliato un pentagono coi lati che si incrosue virt medicinali.
ciano,
(salute)

stimata per

Greci

fra
;

cui

angoli

estemi

v'

scritto

SALVS
Igiea,

e in quelli intemi, cio nei triangoli, la pala

rola

greca ITEIA,
e
figlia

quale corrisponde a
Esculapio.

Dea

dell'igiene

di

Salute perpetua.
Amaranto.

Salvamento.
Delfino
col
i

freno;

perch

volevcisi

che quest'ani-

male salvasse naufrighi. Dicesi che in un tempio di Nettuno esistesse un delfino che p>ortava Palemone fanciullo fatto d'oro e d'avorio, al
ganti
ro.

quale

navisicu-

facevano

sacrifizi

F>er

ottenere

un viaggio

Stella che, in

una medaglia

antica,

figura nell'ai-


bero di una nave con
le

872

si

vele; e al rovescio

vede

una testa e il tridente, con l'inscrizione: salvo. no, cio con l'aiuto di Nettuno, simbolo della Provvidenza.

Di Nettu-

La

stella

Salvataggio. Vedi Salvamento.

Salvatore dei cittadini. r> Komam. Corona di quercia, chiamata civica dai corona assidionale, cio di graquali, dopo la presso
i i

migna,

era
al

la

sentavasi

preseconda in onore e importanza; salvata la vita a un soldato che aveva

cittadino in

l'inscrizione servator

dalguerra ed era perci accompagnata (salvatore) o oh civem servatum,

come
cui le
dit,

si

civem servavit;

in pu vedere nella medaglia di M. Lepido C. S., stanno per hosiem occilettere H. O. un cio uccise un nemico, salvo

cittadino.

Salvezza
Animali:
le

Orsa con

fuori la lingua stesa verso del-

a una persona che, aggralunga malattia, con poco abvata e consumata da volevafelicemente ricu|>erata la salute; perch

formiche.

Allusione

bia
6

che

che,

lasciandosi coprire la lingua di formigiovasse inghiottendole bevendo dell'acqua, le


l'orsa,

come rimedio

alle malattie.

ci fa,

dicesi.

quando

l'inverno dignuna; e esce dalla tana, ove pass tutto mangia il dracontio, la cui acerbezprima di tutto lunga inattivit, za dilata l'intestino rattrappitosi per giovamento, allora e se tale rimedio non le portasse
ricorre

a quello delle
i

formiche.
ceci,

Vegetali:

Cecc.

Alcuni vogliono che


tri
si

messi nel granaio con al-

abbiano a preservarli dai vermi; inoltre erbaggi credeva che seminando il cece con altri
legumi,

versi:

873

avesse la propriet di tener lontani

bruchi.

la

Di-

Capo, che era invocato nei pericoli estremi, come risulta in Omero dove dice: Per il capo di Ulisse, per il mio capo. T. Gracco, volendo racconuuidare
sul
la

sua salvezza

al

popolo,

si

pose

mano

capo e s'incammin verso il Campidoglio, seperch avendolo gno, che fu anche la sua rovina
;

suoi nemici preso

sinistramente,
testa,

interpretarono,

che

col ix>rsi la

mano
di

in

chiedesse la corona.

Salvezza umana.
Diluvio,
terpreti

cui

si

parla nei Salmi,


ritengono
alle

che
p)er

gli

in-

della
salute,

Bibbia

come segno
che
vizi,

dell'ula

mama
rati

alludendo

genti

loro
libe-

cupidigia,

sontvmersi

nell'abisso

dei

furono

e salvati dal Signore.

Salvia. Pianta

il

cui

nome
in

deriva

da

salvare, e che dagli

antichi
lute

era

tenuta

grandissimo pregio.

Vedi Sa-

Virt

domestica.

Sandali.
Sp>ecie
antichi.

di

scarpe

di

cui

facevano molto

uso

gli

Vedi Pietro
che durante

(San).

Sangue.
Dicesi
ojjera
giorni.
di
la

devastazione dell'Italia per


era simbolo
vino preso

di

Annibale,
Vino,

si

vide piovere sangue per due


sacrifizi
il

che usato nei

sangue; come anche nella Bibbia,


il

per

sangue, e

il

sangue per

il

vino.

Sanguigno.

Uomo

con un falco

in

pugno
si

una scimmia.

Sanguisuga.
Animale voracissimo che
nutre di sangue, e do-

p
tsersii

874

riempito

dere

nuovo

pu rimanere dei mesi senza prenSparalimento. Vedi Insaziahl'iia

gitore di sangue.

Sanit.
Gallina, che
gli

antichi

tr sacnhcavano a hACulapio,
i

assai confacenper la sua carne di facile digestione, malati e convalescenti. te ai

Sansone.
dotato di meravigliosa forza. Sansone per un enigma vendicarsi della scommessa perduta per (vedi Piacere nato lui proposto in un banchetto da
Israelita
,

Filistei mandandovi dalla mestizia), arse i campi dei a due a due per la coda dentro 300 volpi legate

venne precon fiaccole accese. Dopo di ci Sansone funi e prese le so e legato, ma a un tratto ruppe che trov per terra, e in mano una mascella d'asino per semfece strage dei Filistei. Questi meditavano saputo da una pre vendetta contro Sansone, e avendo tanta forza sua cortigiana, per nome Dalila, che
stava
nei

gliarono

capeUi che portava lunghissimi, glieli tamentre dormiva, lo accecarono, e carica-

girare tolo di catene lo costrinsero a far

una macina
forza, pen-

Gaza.
i

Ma

dopo un anno,
con
essi

essendogli nuovamente
ritornata
la

cresciuti

capelli e

un giorno vendicarsi; e festa dei^ Fidileggio condotto nel tempio a una per cui poggiava tutto l'edilistei, atterr due colonne su
di
infatti

essendo

stato

fizio

rovine. e tutti rimasero seppelliti sotto le

Leo-

ne,

emblema

della

forza.

Santificazione.
altare. ^)imAquila, che sorge dalle fiamme di un dei dei Cristiani analogo alla consacrazione bolo

Gentili.

Vedi Consacrazione.

Santolina.
Pianta adoperata
forte
lo
i

875

in

medicina
Utilit.

che per

il

suo

odore

si

crede efficace per preservare dal tar-

tessuti di Icuia.

Vedi
tre

Sapiente.

Uomo

che guarda

serpenti

distesi

per terra.

Sapienza.
viso quasi virile, ocelli celesti,

Figura adlegorica rappresentata in una donna dal con una lunga asta in
di
cristallo
al

memo, uno scudo


in

braccio,

un elmo

testa

coronato d'olivo;
serpente e
le

miero di un
Giimbattista
alate,

secondo Apulejo, col cichicwne alquanto lunghe.

Vico
sul

l'ide

in

una donna dalle tempie


fisso,

che
in

ritta

globo, tien lo sguardo


su

as-

sorta

visione

estetica,

un triangolo
il

luminoso,

che ha dentro un occhio veggente,


senta

quale reippre-

Dio con

la

sua prov\"idenza.

La donna,
un
di

che

personifica la sapienza,
vesso.

ha

nel p>etto

gioiello con-

Un

rciggio

parte

dall'occhio

Dio,

va

dritto al

cuore della donna; poi

Animali: Civetta. na il petto del vecchio Omero. ELmblema di Minerva Dea del consiglio e della prudenza. Diversi: Barba. Uno dei distintivi dei filosofi Greci era la lunghezza della loro barba e quantunque vedevansi, in una data epoca, le statue dei filosofi sfomiti di bcu^ba; quelli viventi non deposero

si

riframge e illumi-

in

generale

il

contrassegno della

loro

professione,
al

la

pompa

che ne facevano diede origine

motto po-

polare,
losofo,

che
e un

una lunga barba non

costituisce

un

fi-

uomo
ai

la
il

cui

con la barba dicevasi


Diaspro, dedicato
moni,

faceva a calci sofo della barba. Crisolite.


Orecchie.
cx>n
I

sapienza

Prncipati.

Lacedoorecchie

rappresentando

Apollo

quattro

di cui questo
si

876

che la sapienza, l'immagme,

e altrettante mani, vollero significare

Dio era

ritenuto simbolo e

con rascoltare molte cose (orecchie), e non pu facendo anche molte opere (mani); poich una persona degnamente sapiente, la quadirsi essere conoscenza delle cose, se le si occupi soltanto della
acquista
di

non si vedono anche opere tali che siano apprima diprovate, e che colui che le fece, le abbia esaminate e considerate, in modo da
essa

ligentemente

riuscire

manifestamente

utili

a se e agli

altri.

QuaFor-

drato.

Siccome

gli

antichi

raippresentavano

la

ponevano tuna seduta sopra una pietra rotonda, cos Sapienza su una quadrata; mostrando con ci che la

Iprima

volubile,

mentre

la

sede
i

dell'altra

legni quaferma e immobile. Secondo i teologi,* prepararsi per la costruziodrati che Dio comand e i mine dell'arca di No, significavano i dottori cui sapienza, i popoli nistri della Chiesa, con la fortificavano dentro rinchiusi, si conservavano e si

dalle procelle degli eretici che

li

oltraggiavano. Sale,

di sausato pel battesimo e che dicesi essere segno scudo dedipienza. Scudo. Molti vogliono che lo montlo, il cato a Minerva, simbolicamente significhi dalla sapienza sotto forma di quale sia governato il d'oro dediscudo. Tripode. E' certo che il tripode della sacato dai Greci ad Apollo fosse simbolo

pienza.

Sapienza
Fietra,
la

di
e

Dio.
scaturisce l'acqua, e di cui ne parla secondo Filone, la pietra raffigura la

donde

Bibbia,

ferma e

stabile sapienza di t)io,

da

cui

si

ricava la

nelle Sacre dottrina ferma e stabile. Perch le acque


Scritture
to,

877
la

disciplina

sono prese per


gli

o insegnamen-

come presso

Egiziani lo la rugiada celeste.

Sapienza perfetta.
Vaglio, secorido alcuni, simbolo

d'uomo

perfetto e

consumato
facilit

negli

studi,

il

quale sappia discutere con

cose profane e sacre, perch,


la

siccome

il

vadot-

glio serve a separare

pula dal grano, cos

la

trina e
gtiere
il

l'esperienza rendono

l'uomo capace di

distin-

bene dal male,

il

giusto dall'ingiusto.

Sarcasmo.
Momordica
Sarda.
Variet
d'agata
rossastra.

piccante.

Vedi Martirio.
parti,

Sardonia.
Pianta
fiori

di

cui

tutte
frutti,

le

sue

specialmente

giovani
Ironia.

sono assai velenose e corro-

sive.

Vedi
Pietra

Sardonica.
grezza

preziosa

porpora

digradata.

Vedi Alle-

Angelo.
che sem-

Sassifraga.
Pianta che nasce sulle rupi, fra
bra dividere
Affezione.
f>er
i

sassi,

giungere al

sottoposto suolo.

Vedi

Sasso. Vedi Satana.


colui
!a
il

Edilizio.

Parola che

{Satn)
si

che

significa

nemico,
ci

avversario,

leva contro di noi, che


indica

perseguita;

ma

Scrittura

frequentemente con questa parola

demonio.

nemico della nostra salute, lo spirito maligno, il E' detto nella Bibbia che coloro quali
i

giacciono nelle tenebre dell'idolatria sono sotto la p-


testa

878

di

Satanasso.

Corinto nelle

l'avversione dei

San Paolo d fincestuoso d almani di Satana, cio lo abbandona loro comufedeli, caccianiiolo dalla
abbiano
in

nione

vietando
lui.

nessun

modo

che

fare con

Vedi Abbadon.
Fauni,

Satiro.

Come
cie
i

Paini e

Satin erano una spe-

di

esseri

intermedi tra

gli

caratteri che essi erano principalmente presi

avevano comuni

uomini e le bestie, e con le ultime dalle capre. Nelle anti-

rappresentati Icon orecchie che opere d'arte vengono rincagnato, la \mghe e a punta, il naso
piuttosto
testa spelata,

di corcon piccole protuberanze a guisa loro figura si Talvolta la netti dietro le orecchie. forma animale, giacche veavvicina anche pi alla corna di carappresentati con piedi e con

nivano

pra.

Durante

forma umana ne espresso da un considerevole grado di Inferiori del dorso e da I Satin e nelle attitudini
sensualit
nelle

greca, la miglior periodo dell arte carattere animalesco vie intera, e il alle parti una piccola coda attaccata
il

fattezze

Bacco, e nelle erano costanti compagni di danzanti, con bacchiche essi mostransi sempre sioni nacchere in mano. zampegne, flauti,
tamburelli,

proces-

Vedi Lascivia.
Satirio. j trovano due si Specie di orchidea, alla cui base dei tela fonna tubercoli che rammentano vagamente Plutone. modestia sticoli di cane. Vedi Falsa
,

Saturnali.

feste

Nome
me

di

che

Romani celebravano
agrarie, e
si

di Saturno.

Erano

fete

in no facevano a

un temix)
terminati,
in

879

campagna eramo
agricol-

cui

tutti

lavori della

e siccome

in

quella

stagione ogni

tore era naturalmente disposto a


le

far festa e a offrire

sue preghiere

igli

Dei; cos

Saturnali erano feste

istiuite

con
e

lo stesso fine.

Credesi generalmente che du-

rante l'aurea et del rejno di Saturno non vi fossero


schiavi,

perci

Saturnali
stato

riconducevano per bredi cose,

ve

tempo quel
e
a^li

felice

concedendo
In
in
dati

ai

servi

schiavi

una completa
serviti

libert.

questa
di

occasione concedevcisi loro di comparire


libero
cittadino,
esenti

abito
loro

erano

a tavola

pa-

droni,

della
i

pi

da ogni genere di servizio, e godevajio ampia facolt di parlare. Talvolta anche

colp)evoli riacquistavano la loro libert e perci de-

dicavano le loro catene a Saturno. Quella stagione portava gioia universale a tutto il popolo, e la citt
risuonava delle grida di Io, bona saturnalia! lo, bo-

na satumalia!
invita vansi
farsi
gli

Ognuno mangiava
amici
e
i

beveva a ufo, e

parenti.

Usavano pure
ai

di

dei doni,

clienti

regalavano

loro padroni

candele di cera.
delle
cui
figurine,

Ai

fanciulli

davansi
trasse

che chiamavjmsi oscilla


dei

comunemente sigilla, da
il

l'ultimo

giorno

Saturnali

nome

di

sigillaria.

cos
ra,

Durante tali feste sospendevasi ogni affare pubblico che privato; non incomincavasi guerai

n infliggevasi castigo
offrivano
sacrifizi

colpevoli.

Le

persone
il

le

quali

Saturno

avevano

capx)

scc^erto.

Saturno.

Re
ra,
il

favoloso d'Italia,

figlio

del Cielo e della


identificato

Tergre-

quale venne dai

Romani

col

co Crono.
Titani

Narra

ribelli,

leggenda che Saturno, cap>o dei tolse l'impero al padre, e dopo averla


gli

880

spos
la

tolti

gli

organi

della

generazione,
figlio

prodel

pria

sorella

Opi.

Ma

Titano,
il

maggiore
di
al

Cielo,
al

volendosi

conservare

diritto

succedere
fra-

trono,
la
gli

anche cedendolo a Saturno, impose


crudele condizione di uccidere
i

tello

figli

maschi
Satur-

che
no,
te
i

sarebbero

nati

dall'unione

con

Opi.

fedele alla
suoi
figli

data parola, d'mibo


i

divorava indistintamen-

sessi

appena venivano
partorito Giove,
in

alla
so-

luce;
stitu

ma
al

in

ultimo

Opi avendo

un cencio che il marito inghiott con la solita voracit. Titano seppe l'inganno di Opi, detronizz Saturno e lo gett in prigione: ma Giove ne ruppe le catene e lo rimise al potere; ma l'ingrato Saturno, avendo inteso dal Destino che Giove era nato per dar legge all'universo, tent di far perire il figlio, il quale, vedendolo tanto ingrato, lo scacci per sempre dal Cielo. Allora Saturno si rifugi in Italia, dove fu accolto ospitalmente da Giano, e fond una colonia sul monte CapitoHno, o terra di abbondanza. Saturno introdusse la
civilt,

neonato un sasso involto

l'ordine sociale e l'agricoltura;


l'et

il

suo regno

riputato per

dell'oro

dell'Italia

specialmente dagli

Aborigeni suoi

sudditi.

Essendo

rindustria agricola la sorgente della

ricchezza e del-

l'abbondanza, sua moglie Opi divenne la Dea dell'abbondanza. Saturno era rappresentato con in mano

una
na.

falciola,

e aveva

piedi cinti d'un nastro di la-

La

sua statua era vuota e piena d'olio, e probafertilit

bilmente per significare la

del Lazio in olive,


tirato

questa deit

si

diede un carro

da due buoi

neri.

Saturno era anche simbolo del tempo.


barba; allusione a molte

Sbigottimento.
Capra presa per
la

per-

-^ 881

in

sono sbigottite e stupefatte. 5e


pre se ne prende una
tutte
le
p>er
i

un branco
si

di

ca-

barbiglicni,

vuole che
gli

altre,

come

spaventate,

rivolgano

occhi

verso quella.

Scabbiosa. Erba chiamata


di

fior

di

vedova,

cui

fiori

assai

numerosi esalano un leggero odore di muschio.

Ve-

Vedovanza.
Saliva.

Scacciapensieri.
Plinio
il

naturalista
strofinare
il

riferisce

che

gli

andi

tichi

costumavamo
dietro
le

dito

con
i

un po'

saliva

orecchie,

per scacciare

fastidi e le

inquietudini.

pensieri. un uomo sbatte un bambino. Nei Salmi si parla di sbattimento dei bambini contro teoloigi, significa che prila pietra; ci che, secondo ma che i p>ensieri cattivi e puerili abbiano a invecchiare, e che siano radicati fortemente, devono es

Scacciare
Pietra,

cattivi
cui

contro

sere

sbattuti

nella

Scaia. Vedi Alessio (5an/')


Scalpello. Vedi

Massoneria
di

pietra

di

Cristo

(vedi).

Assedio

Giacobbe.
in

Scoliura.

Scamandro.
Figlio di

Giove e

Dori.

Fu

cangiato

fiume

affinch divenisse immortale, e le sue

acque scorrevano intorno a Troia. Scamindro era chiamato Xanlc dagli Dei. Insultato da Achille, venne alle prese con
l'eroe

greco:
il

ma Giunone mand Vulcano


Dio

in

aiuto

di Achille e
lo

del fuoco prosciug le acque delgli

Scaimandro, e lo spavent finche Giunone


Dicesi che
nelle
i

or-

din di risparmiarlo.

capelli

delle don-

ne che
5fi

si

bagnavcmo

sue

acque diventavano

Q. Ronchetti


biondi.

882

quand'erano
e

Le

fanciulle

troiane

fidanzate

andavano a
la

tuffarsi nello

Scamandro

gU offrivano

le seguenti parole: loro vergio^it. proferendo Soamandro la mia verginit. Lo Scamandro, cev, calda e una sorgenti, una

Kr

anticamente
fredda.

aveva

due

Scandolo.
Elleboro.

Scarafaggio o scarabeo stercorario.


Insetto

sacro (presso

gli

Egiziani,

il

quale

rin-

escrementale eh esso chiude le uova in una pallottola le gambe posteriori. forma rotolando lo sterco con

Generazione Vedi Dio ' Uomo Unigenito. Soldato valoroso Padre Scaro.

Mondo --

Pesce

marino,

notevole

per

la

singolarit

del

j^i

sua dentatura. Vedi Ingordo.

Scarpa. Vedi Progresso Scelleraggine.


Scelleratezza.

delle

cose.

col coltello. Ciuffo del capo tagliato


., .. o,i umani, e perci U ba Spine, simbolo dei peccati quale segno della scelvalore fu coronato di spine, suo cache prese a portare sul leratezza dell'uomo, in mano de.che le spine nascono PO. Salomone dice aziosignificare che le sue l'ubria\, volendo con ci qualsiasi cosa di scelleratezze e di ni sono piene aspettato che la vigna malfatta. Isaia dice' essersi queste produsse spine; simbolo desse uva, e quella

giustizia. di iniquit, e l'uva di

Scelleratezza invecchiata. e Mercurio. Si vuole che le erme

busti di questo


Dio
ste

883

con una ve
Iciscivia

venissero

solitamente

rafjpresentati
la

a strascico, la quale raffigurava

e in
stra-

tempeianza di uomini, che a guisa di femmine scicano le vesti, prolungala cio la loro lascivia
all'et

fino

matura.

Scellerato. Salamandra. Ejnblema di persona abietta, dannosa a chiunque la pratichi, e af>portatrice di sciagure;
perch volevcisi che la salajncUdra possedesse per sua
natura un veleno capace d'infettare
i

frutti

di

quaa-

lunque albero, mangiando

quali

si

morisse, e secon-

do

alcuni,

mangiando

la

carne
il

d'un

porco che

vesse divorata la salamandra,

suo veleno, non an-

cora digerito, produrrebbe una morte istantanea.

Scettro.
Bastone, bordone, verga, giusto
ficato,

e poi simbolo di
lancia,
in
i

il suo vero signipossanza e di autorit. Lo

scettro primitivo era


di
al

una

fatto

piede che

un lungo bistone simile al fusto di un albero giovane tagliato tempi issai remoti serviva non solo
passi dei

per sorreggere

vecchi e infermi,

ma

anil

che per difendersi e assalire come un'arma,


privilegio
di
gli

cos

di

portarlo continuamente divent

emblema

dignit

potenza.

Ed

ecco la raigione per cui

antichi lo attribuiscono pi particolarmente a Gio-

Giunone, re e principi. La Bibbia ne fa menzione fino dai tempi pi antichi, indicandolo simbolo di autorit e di dominio. Lo scettro dei re di Persia ci vien descritto come aureo, cio probabilmente d'ove,

ro

massiccio;

se

il

monarca

lo

abbassava verso un
il

suddito, era segno di favore, se


va, esternava

suddito lo baciaal

con questo atto


e

la

sua riverenza
di

sose-

vrano.

L'originario

primitivo bastone

legno

884

cr-^urn

eburneo,

specialmente

quello

regio,

^U^
"che
si

o a "Ro^a appropriarono

He
.

della

dinasda brusca
.

poster.

^o

^>^

[r^!:rt;;cXT.:at,;iMecH^o tivo greco.


i--

^ncr.1arp

era sormon-

-r Tt^i^^r:^^. "z
e'

via che e a Wggrtano

il

sonnonta.o da un re con uno scettro

vestiti

di

gala.

Qi

Egi..am

s,.

IZ.
verno
,

che

chia_

;cc.W.

^;- : 'ira
in

^X;iiorrLo1uiv:rsoedelsuo.iusto..
Avevamo anche uno scettro cco^. sormontato da una testa d, de d-ippc^tamo i>"o Concordia ,. , L iHnril Autorim ^ Vedi Ambizione Ji n Cunonc Dea de Giove Cognazione
y,

forma a un p.e

_ - hka - '-"P"" PaJre ^'^! Melpomene i'^^''^_ Regno Sovrano __ Scettro ad ansa. Vedi 7 Vedi Ann^e. Scettro a Vedi Voma - Uomo. Scettro da buffone. Scheletro. Vedi Larva

la

ricchezza

tlerno

Liberia

Kesla.

]^c

Taxx.

fiore di loto.

Morie.


Schiavit.
Catena.
tena.

885

da
una
ca-

Ceppi
Servila.

Globo circondato

Vedi

Schiera nemica.
Zanzare,
setti

allusione
agli

alle

molestie
dei

che

questi

in-

portzmo

abitanti

luoghi che invadono,


(o qualsicisi
riesce

similmente a un esercito di soldati

altro

nemico) che e dannoso.

in

ogni luogo che passa

molesto

Schiettezza.
Polentina argentina.

Sciabola. Vedi Niccola


Sciacallo.

{San).

Animale

simile

al

cane,

che di notte

manda un

grido terribile.

Vedi Anuhi
animale
tutti

Sciagurato.
Bertuccia;
in

generale

preso

come
ritenuto

sim-

bolo d'uomo da

assai

disprezzato,

per

un manigoldo e scia^rato.

Scialacquatore.
Pecora o capra che mangi V organo; con
al

cui

gli

Egiziani raffiguravano una persona che avesse,

oltre

suo avere, consumato interamente


e

le

sostanze pa-

terne

materne;
sete,

perch
l'origano,

si

credeva che questi anifossero

mali,

mangiato
consisteva

consumati
ricchezza

da

tal

insaziabile
giziani

da morirne.
quasi
tutta

La
in

degli

E-

bestiame.

Sciame.
Tutte
le

api di

im

alveare.

Vedi Fuga popolare.


un certo

Sciapodi o Monosceli.
Popoli favolosi, che abitavano
in

ps^ese

_
dell'India,

886

de

con un sol pieo della Libia. Correvano gamba si atvelocissimamente, e intanto che una
l'altra

faticava,

riposava.

Scienza.
Figura
allegorica

rappresentata

sotto

r aspetto
1

j; di

un compasso, una una donna attempata con accanto Berillo, come emblema. libri
sfera e dei

Scilla.

Ninfa

siciliana.

^, Fu amata da Glauco; ma
,

^.
in

Circe,

scoglio (chi dice sua rivale, la cangi in uno forma di una donna il cui bumostro) che aveva la al di sopra delle acque, sto e la testa s'innalzavano

un

cui

fianchi

erano coperti dalle


langhe
e

teste

di sei

cam

orribili,

continuamente.
glio,

che con le L'onda,

aperte

gole

latravano

turbinando attorno allo scoterribile

formava un gorgo pi

di quello di <^a-

riddi che era vicino.

Scilla di Niso. Vedi Niso. Scilla marittima. sugo viscoso, adoPianta il cui bulbo contiene un
perato in medicina.

Vedi Difesa.
,.

Scimitarra.
Specie di sciabola particolarmente
Orientali.
in

uso presso

gli

Vedi Marte.
della

Scimmia. Vedi Amatore


Disprezzo
invidiata
dita

Sanguigno

stoltezza

Fo

Sfacciataggine

Epimeteo Gusto
di se
stesso

Cercopi

Ere-

Imitazione

Talta.

Scintille. Vedi Anima.

Sciocchezza.
Animali:
Pellicano
che,

presso

gli

tr

Egiziani

.,,

^ri era

887

eimbolo di persona sciocca, incapace di discernimento; e ci perch il pellicano potendo fare il nido in
luoghi alti;

come fanno

gli

altri

uccelli pi
altri

prudenti,
il

evitando cos d'essere molestati da


licano con molta
si, dove in esponendo cos
si.

animali,

pel-

imprudenza va cercando piani estebuche fatte nella terra depone le uova,


i

pulcini nati a essere facilmente pre-

La

piet
in
;

di

questo uccello verso


gli

suoi

figli,

ri-

conosciuta

generale,

Egiziani

l'attribuivano

volevano che non li deliberatamente, come fanno altri uccelli,


sciocchezza

poich

difendesse

ma

soltandi

to

per una certa debolezza di mente e

mancanza

grande degli uccelli, ma d'indole talmente sciocca che crede rendersi invisibile nascondendo il collo fra gli sterpi lasciando scoperto
cervello.

Struzzo;

il

pi

Lutto

il

resto del corpo.

Vegetali:

blema di sciocchezza fanciullesca. ebbe a dire: E' possibile, ch'io sia


go
(cio

Cocomero, emFungo. Plauto


stato

tanto fun-

sciocco),

ch'io

gli

abbia

creduto.
della

Difor-

versi:

Luna, allusione
paragonabile
disse

alla

volubilit

sua

ma,

all'incostanza

della

mente.
sole
sta la

Salo-

mone
nei

che

il

savio

guisa del

fermo
luna.

prc^x)siti,
i

e lo

sciocco mutabile

come
pi

Inoltre

detti:

Nato a luna scema;

minchione

luna; pi tondo della luna, alludono a sciocchezza e minchioneria.


della

Sciocco.
Blito,
niente;

emblema di persona sciocca, stolta e da perch questa pianta, priva di vivacit, pr.

a una fragola; ma insipidi. Laberio che una bestia di due piedi blitea. Folaga. Si vuole che quest'uccello sia assai stupido e sciocco, perch cibandosi di sdiiuma marina, ciicesi, pesca-

duce

frutti simili

disse


tori

888

cos

raccolgono la schiuma sulla spiaggia gettandola


alto

in

e lontano,

attirando

questi

uccelli,

por-

gendola poi pi bassa e vicina, senza alcuna fatica li pigliano con la mano.

Scioglimento.
Conio, perch, contrariamente
sce e rinforza,
il

al

chiodo,

che uni-

conio, o zeppa, disunisce e scioglie

le cose che per loro natura sono solide, e specialmente con arte ben incastrate o unite.

Sckalda. Vedi Nome. Scodella. Vedi Carit. Scolopendra.


Insetto

con ventun paia di gambe.


vizi.

Vedi Anima

purgata dai

Scoltura.
Figura allegorica rappresentata da una donna ammantata.
che.

Ha

per attributi:

Martello. Scalpello. Stec-

Trespolo.

Sconciamente.
Animali:
devasi

Cavalla che
questi

tira

calci

a un lupo.
di

Crelupo,
an-

che

animali

fossero

natura talmenil

te avversi

che se una cavalla pregna toccasse


e ci non solo col toccarlo,
i

tosto

abortisse;

ma

che se avesse messo


posta
antica
sotto
il

piedi

sulle sue orme.

Vipera,

piede

di

una donna.

Una

tradizione

vuole che se una donna incinta passa sopra

una
ci,

vipera,
quisi

appositamente o p)er caso, abortisce; e che la vipera volesse vendicarsi dal non

poter essa partorire facilmente.

Vegetali:

Sabina,

pianta talvolta usata negli aborti criminosi.

Sconvien lenza.

Bue

col

basto,

cavallo

legato

all'aratro.

Or<i-


o
non
disse:
Il
il

SS9

la

pigro

bue portar
cavallo.
questi

sella

vuole

brama arar

feroce

L'una e

l'altra

cosa

convenevole

animali.

Scoraggiamento.
Cavallo che incicimpa, o caduto a terra coi piedi
davanti; segno di disp>erazione o di un principio
felice
in-

di

una cosa intrappresa,


gli

o abbandonata

con

scoraggiamento, secondo

Scorpione. Vedi Africa


Libidine

Malizia innocua di costumi Zodiaco.

Marte
Insidia

auguri.

Im^idioso

Rigidezza

Scostumato.
Porco avvolto nel fango, oppure che calpesta e spande delle rose. Nella Bibbia le rose e le cose odorose simboleggiano la rettitudine della vita e dei costumi, e il porco che disprezza le rose, raffigura una persona di natura maligna e perversa; poich dicesi che il porco fugge profumi.
i

Scrofa.
di armi

Vedi

Cerere

Determinato

numero

Estate.

Scudo.
Gli scudi dei Romani erano ornati di vari segni
blasonici,

da cui derivarono poi gli stemmi; e si vedevano perci incise o dipinte le gesta eroiche degli avi, o anche scolpiti i ritratti. Ogni soldato portava
inoltre
il

suo

per poterlo trovare al

nome inciso momento

sul

proprio

scudo,
le
il

d'indossare

armi
no-

accatastate nel czmipo, e talvolta vi era anche

me

del

antichi,

duce sotto cui militava. Fra le armi degli lo scudo era il pi riguardevole, e i poeti

facevano a gara nel descrivere coi pi vivi e splendidi colori le in^rese e le gesta di cui fregiavansi


gli

890

lo scudo Cos, per esempio, scudi aei loro eroi. cavallo rnanno,p.r per msegna un di Achille aveva e Tetu Dea del mare la sua origine di indicare vedevasi 1 e^^- ^ u quello di Agamennone sguardi. Ricorde lanciava spaventevoli aorLe che scudi de. -guen^^ P^J^ emo inoltre le divise degli scalata di dei sette eroi alla naggi- Eteocle, uno un u<^o ci. raffigurava con lo scudo che mura di una atta, Pareno appressa la scala alle m^ con una sfinge portante

;-

tS.
pZ
uo^o

Amore armato d, zampe; Alcibiade con \eodrago; Ettore con un foWe- Menelao con un un dracon Imeneo con un gallo; Epaminonda mare; Uhsse con un con un granchio di
fra le

altro

dei sette eroi,

iT
Z

Amico

delfino,

volle famosi eroi di Tebe non Anfiarao fra 1 sette accontentandos d. essullo scudo, alcuna farne pompa. prode e coraggioso senza sere Dife^ Arrendersi Angelo Vedi Ancile

emblema

dei

suoi

viaggi

marittimi.

Il

so^o

Ugna

sa

-^ Et

del

rame

-1 Luigi
Onore

{San)

Sapienza

- Et - Michele -

del ferro

(San)

-fortezza
Minerva

Segnale d attacco.

Scultura. Vedi Scoltura. -- ^onsolyomant-Scure. Vedi Barnaba {San) Matteo {San) Enrico {SanC)
Eliseo

{Santi

Memoria

duratura.

Scure a due Sdegno.


Ferro.

tagli.

Vedi Bipenne.

^'Divinit

Egiziana,

corrii^onaente

al

G,S

"al

Saturno dei La.rn,.

Non

Crono ha nessun

dei
se-


gno
caratteristico,

891

distintivo suo

eccetto qualche volta l'oca sul suo


il

capo, che specialmente

ornamento;
la

ha per moglie Nepte


ratrice

(la

Notte),

chiamata

gene-

degli

Dei.

Sebastiano (San).
Martire.

Frecce, con cui fu coperto.

Sedere. Vedi
Sedia. Riposo
Sedici

Vedi Eternit
Sicurezza

Vedi Eccesso

Sedile di pietra.

Sega. Vedi
Simone

Papa Vedi Acale


Vesta.

Deliberazione.

Perpetuit

Piacere.

Fiacre

{San).

Battaglia

dubbia

Isaia

{San).

Segesta.

Dea
vasi

delle

messi

presso

Romani.
in

Rappresenta-

con una corona di spighe


Sedia.

testa.

Seggio. Vedi

Segnale. Campana.

Segnale d'attacco.
Bastone. Fiaccola. Prima di inventare la tromba,
il

segnale d'attacco veniva dato con bastoni che gli avamposti dei nemici si gettavano contro reciproca-

mente,

con
con

fiaccole
le

accese.

Scudo.
si

Quando
il

gli

avversari,
nati
al

bandiere spiegate,
scudi con

erano avvicisegno
facenlance,

punto

di cominciare la lotta,
gli

davano
le

d'attacco p>ercuotendo

do

il

maggior

strepito possibile.

Tale usanza fu coni

servata dai Greci, dicesi, per incitare

cavalli.

Segni del zodiaco. Vedi Zodiaco.


Segretezza.
Sfinge,
ro

892

lo-

statua

che

gli

Egiziani mettevano nei

templi,

come segno
i

di
le

ammonimento che
conservarsi

le

cose

misteriose,
quasii

precetti e

sacre ordinazioni dovevano,


inviolati

dentro

enigmi

racchiusi,

dalla moltitudine del volgo, e trattarsi soltanto in luo-

go segreto. Giulio Cesare us l'impronta


ge per
sigillare lettere e

di

una

sfin-

memoriali

segreti.

Segreti rivelatiaccesa; perch

Paguro. Alcuni di questi crostacei e una fiaccola soliti a dmiorare nelle tane, di notte,
escono dal nascondiglio, rivelanla

alla vista del lume,

do

loro presenza.

Segreto.
Capelvenere,
dedicato
a

Plutone,

re

misterioso

delle cose occulte.

Chiave. Sigillo.

Sd, Vedi Numeri simbolici.

Seja.

Dea
Selce.

della seminagione presso

Romani.
di pietra focaia,
l'esca,

Pietra usata un tempo col per

nome

armi

da fuoco, e per accendere


con l'acciarino
Lapis.

poich

percossa

mine

manda

scintille.

Vedi Ful-

Selene.
Divinit

greca

corrispondente

all'italica

Luna.

In

tempi posteriori Selene fu identificata con Artemide,

con

Ecate

Persefone

(Proserpina).

Vedi Luna.

Selvaggina. Vedi Autunno. Selvatichezza.


Orso incatenalo.

S&me. Vedi

Affanni della ricchezza

Origine.

SemplicitCrigio
chiaro.

893

Rapa.
dagli
antichi

Semprevivo.
Erba perenne, chicunata dove. Vedi Fedelt eterna

barba

di

Poteraa.

Senape.
Erba annua. Vedi Desiderio
condita.
di

grandezza

Sensi. Vedi Gusto

Odorato

Tatto

F Udito

Vista.

Sensibilit. Mimosa pudica o

sensitiva.

Sensitiva. Vedi Mimosa pudica.

Senso. Zampogna, attributo mondo sensibile; perch


che col senso.

di
il

Pan, che presiedeva al suono non si percqjisce

Sensualit.
Tuberosa.

Seppia. Animale che manda


pria
difesa,

fuori
tal

un fluido scuro a pro-

tingendo

in

modo
gli

in

nero

l'acqua,

Der meglio sottrarsi alla p>ersecuzione del nemico, co-

me anche
era

per offesa.

Presso

antichi

questo sugo
del

adoperato a uso d'inchiostro.


verso
la

marito
finite

malamente

moglie

infedele

Letteratura

Vedi Amore
Belle

imprese

Malvagit

di

Tempesta.

Serafini. Angeli del primo coro,


Si
soli,

il

cui

attributo

l'amiore.

rappresentano irradiarti intorno raggi

a guisa

con

sei

ali

rosse,

accesi in viso, esprimendo cos


retimologia del
re

894

in ebraico

bruciare.

loro

nome che
dedicato

vuol

di-

Candelabro

acceso.
ai

Rosso.

Spada

fiammeggiante.

Zaffiro,

simbolo di conforto sua trasparenza e colore,


re,

Serafim, per la al cuo-

l'uomo febee. e delle virt che fa


d'Assisi

Vedi France-

SCO

{San).

Serapide o Sarapide.
DivinU
viene

egiziana

che

da

alcuni

sontton
Osiride,

considerata

come

identica

con

grea da
h'an.

Plutone, mmone. altri con Bacco, secondo Plutarco Il nome di Serapide

Giove

significa gioia

Macrobio

identifica

questo

che era rappresentato in quasi mostrare che gio in testa, volendo

Dio col Sole, e dice forma d'uomo con un mogin

tutte

le

preconveniente misura. Alcuni cose bisogna usare la tequale col moggio il sero Serapide per il Nilo, che si adoperava a misurasta, e un certo bastone, sue dovevano espandersignificava che le acque

re,
si

fecondo 1 Egitto. Nara certa misura, per rendere re d. per favorire Nicocreone rasi che questo Dio,
Cipro;
scrive:
egli

stesso per

mezzo

dell oracolo cosi

si

de-

Quel Dio son

io,

che or
il

ti

dimostro chiaro.
celeste,

Ho

per mio capo


il

gran

mondo
e

Uoscuro mar, e
miei pie Sono gli orecchi Son
i

largo ventre mio.


terra,

la

Vaer

lieve

miei, gli occhi la luce.


sole

Che

dal

lucente

immagin mostra.
che Serapide rappre-

Da
senta

tale

descrizione

risulta

l'universo.

Vedi Arricchimento.


Serenit.

895

il

Arcobaleno, che affare dopo


il

temporale, mentre

cielo

si

rasserena.

Sermonecorre anche al
gior colorito

Lingua presa con una mano: nel parlare si rimovimento della mano per dar mage

forza al discorso.

Serpente.

Artima An Bacco Dea Carro Caduceo da Diavolo Dipsa Dominio Eva Ges Giunone Giunone Ingegno Lacedemoni Laocoonte Marcomanni Ma Medicina Menapi Minerva Mitra Odio Pru Re denza Re Tempo Vecchio nuovo Testamento Serpente bronzo. Vedi Mos.
dal

Gli

antichi

credevano che questo


putrefatto.

rettile

nascesse

corpo

umano

Vedi Adulatore
e corpo

Agatodemone Africa no Asia Astuzia


rato

Boria

Capigliatura

di

serpenti

ti-

serpenti

Cerere

Cornuti

Cristina

{Santa)

Cristoforo

{San)

Di-

scordio

Disprezzo delle cose terrene Esculapio Eternit


Cristo

Falconieri

Giganti

Conservatrice

Igiea

Imperatore

mirabile

Invidia

Invidioso

ria

Vergine

Orgoglio

Pitone

ottimo

tutelare

RingiovaSapien-

nire
te

Sacerdozio sacrosanto

Salute

Sfva

Tentazione

Vipera

Virt.

di

Chiesa

Continenza

Servit-

Personificata in

un uomo con

le

orecchie d'asino.
stret-

Anello. Pitagora disse di non portare l'anello

,0,

896

non

cio,

secondo

gli

intetpreU,

'n

Wn

Ibne

. Capo rasalo A. presso e 'gradevole. Basto. con un segno di servit. Corda Greci e i Latini era

sottometters, a servit e guardarsi dal

che riesca

du

Sdo dogo. Orecchie. Secondopi or:ch,e e segno 8^ sognando un servo d'aver .deve udire mot, cogli

interpreti de, so-

peso del qualora U lavoro durant con la pevenivano castigati sTteso resi colpevoU

'u' lunga

servit,

perch
dei

mandi

Piedi,

perch

sostengono

tutto
i

il

"r^

servi,

quali,

na dei ceppi.

Servizio scambievole.

r^r;l:rE\^:tBt'/.-s?...
tam run
di reciproco aiuto. Valtro, nel senso

Sessanta. Vedi Vedovanza.

aWo,

tema non bere nel che Apollo condann


d'estate.
gli grande onore presso immag . rappresentata sotto vane

p caldissimo

*^Nome

di

una

divinit in

EgS
et
a corpo

Venne

nomi.

Ma

la pi

comune 'aPP^"^';^;

"---" -;rt.rd'an1mtruna

FS.^r^}^i^r^^^
codrillo sacro

^7
di

a Seti.
simbolici

sette.
Spirilo

Vedi Numeri
Santo.

Pcrfczwne


Settembre. Mese a cui

897

Il

presiedeva Vulcano.

medioevo

lo

rappresentava vendemmiando.

Personificato,

porta u-

na corona d'uva, e tiene un ramarro in mano. Vasari lo rappresent con una figura scalza, i capelli intorno al collo e la veste raccolta intomo ai lombi.

Stende
destra.

la

mano

sinistra

grappolo d'uva, mettendone un altro

prendendo da una vite un in bocca con la

Vedi Zodiaco.
di
spiro.

Severit.

Ramo
a
cui

Sopracciglia,
severit,
le

perch
p>elo

nei

vecchi,

propria

la

sopracciglia

raggiun-

gono sovente una lunghezza


molesta.

di

talvolta perfino

Sfacciataggine.
Cane.
chille,

Omero

fa
gli

biasimare
occhi di

Agamennone da Aperch
si

per aver

cane,

ritene-

va che chi avesse


ciato.

tali

occhi fosse un po' troppo sfac-

GH
la

astrologi

volendo raffigurare uno sfacciato

litigante,

posero in due luo^i dello zodiaco un uotesta

mo con
Inoltre
i

di cane.

colle parti deretane

rase e p)elate,

Scimmia, mostrando di s, una vista sconcia.


alla meistur-

maschi

si

danno sfacciatamente
tutti.

bazione alla presenza di

Sfacciato-

Rana, simbolo degli Egiziani, i quali credevano che quest'cuiimale fosse privo di sangue se non negli occhi, e gli occhi sanguigni, secondo alcuni, erano
ritenuti

indizo

di

sfacciataggine.

Sfera-

Vedi

Eternit

Scienza.

Sferza. Vedi Bellona Marte Staffile.

Clobo

Ingratitudine

Iconologia

Lissa

57

Q. Ronchetti.

_- 898

forma
di

Sfida. 'aaJiolo.

spada.

per

le

sue

foglie

^'tX;.
la

nella r^itoW favoloso che Scontrasi Z Le e dell India. Grecia, dell'EgiUo


,n

del-

ppresen.a.e che venivano un m.sto del a fip,ra era sempre

van

stw . l'^,^ -^';


t^
.^

umana. . della forma con le ali e di cagna


,a

la

Pf^ testa

f/
ai

^^^^
altri

da; s ;,^,

j^

fanno tutta l-nedrago, di '-"V e danno anche la coda

infer,o^ superiore e ^onna ne 11 e nella parte

SI
,

a fanno leo,
.

ma i^ ^ ^.'-'"ri1o::%tt%aCe L-%";Ui., La nore del corpo t-un athtudini. T'^rSTfana me^'^neCu antichi greca, di cui e i*
sfinge
v-

r" rJ

A\

TpKp

beotica,

viene

aescnua sempre descritta come

It:

di naturale feroce

Era

' mera, e abitava

''^%::Tt:^r:^
!>ui
. ..:
;

r^.,

^^
B

'""' ^^ dava a sciogliere un VP^TSe che non 1 r'"?,''r!ranlpki a questo mo-

r.a<;se2seri.

->f

dove Coerano

^d:

xX-trXa -f ;\:rcr, ti;enl%enne E*o n .^


':

mit,

Quando

-e';^l;fs;nr,rTe:^\:h:'V:eU^^^^ e greclie,
Lntate nella
a
pi

medesima posinone che


del

le

plrte

superiore

corpo

o
di

umana

per n

lo
al-

feZina, o hanno
la

testa

montone,

cuni

casi

testa

specie i mfulc. coperta di una


lateralmente
collo.

899

copre

bipartita,

ahe

Vedi Acutezza d'ingegno

Minerva

anche parte

del

Se-

gretezza.

Sfortuna.
Spillo,
lui
il

quale, oltre aver portato disgrazia a co-

che

lo

invent;
spillo
in

l'infelice

Anoia Bolena, che

in-

trodusse lo
le

Inghilterra,

subiva sorte crudeil

e immeritata.

Ancora

oggi,
il

dopo lungo tempo,


spilli,

pregiudizio popolare vieta

regalo di

col dire:

Dono

che punge, amor disgiunge.

Sfortunato.

Uomo
sfortuna

che
in

cade rovescio a
cosa.

terra,

allusione

alla

ogni

Sforzo grande con inganno.


Pelle di leone e di volpe, cucite insieme. Lisandro,
celebre generale Spartano soleva dire che bisognava
cucire
la

pelle

della volpe insieme alla


significare
le

spoglia

del
la

leone;
forza,

volendo

che

dove

non

basta
^

devono supplire

astuzie

e gli inganni

e a

cui egli ricorreva di fronte al oemico.

Sgabello. Vedi Applausi


Sibille.
Vergini,
turo
le

si

Malinconia

umilt.

quali

avevano
cui

la

cognizione

del

fule

del

modo con

potevano distornare

sventure,
re
l'ira

e specialmente

del

modo con
Esse
per

cui

placa-

degli

Dei, e che comunicavano la loro sciendi


versi
ispirati.

za

per

mezzo

acquistavano

questa loro
inspirazione
di tali

cognizione del
diretta.

futuro

Pare che anticamente


egizie,

mezzo della numero il


si

profetesse fosse assai grande,


delle
Sibille

poich
persiane,

cono-

scono

ebree,

babilo-

900

i e
tava
.l'oro j n

S.billa fr^.a P-'^j^.^^^f la UDica pui fl e vpstiva di rosso; sparsi per le spalle, ^.,3ti,, abito
italiaive.
1

La

11^

una g^^'^^^"^^,."^'^
e

l^^^'^'.^^
bianco, velo K Leo
'

coprivasi

di

cosi i h e cos l'europea,


di

\\ leeee che fu bellissima

faccia.

Oh

t::\t ar: che


U

..

ua

*Ua,

o venjva per

'-^^rJ^arr^^reil^e^jr.'!
che per
torn
lutti

nove.

re

1.

"
,

quando la donna,

dopo >''""'

*'"'^n,;
;

tre,

domandando -P-., '

""

sua

^Tla

donna

r'''''o::f:::\r:a!:rSsM,inin,o,. tre lui disparve. Uuesti contenevano nella s. to rinoma,! destino della
nientemeno che
citt

^"

"

^uma^ che ^^ S*' "a .* certo. Narrasi spelonca "tema abitasse una
co,

di

Roma). Chi

;^^X'rnr1l .Mia non tosse P' 4 "^J , v j; Qlaufigl

aj
,n

^.^^,

^_
.a-

"*

.tt.o^>e.^e ^rdi^::bhi^ :^ehhe


cos decrepita, ci divenne profetare. la voce per fuorch

*ardr fXtertaral
che non

.uanti

^^^^

Sicilia.
Ciclope,

come emblema.


Sicurezza.
Vasari
a un
la

901

una figura che, appoggiaAnimali: dorme pacificamente. Cicogna, che porta una foglia di platano, come segno di rqjaro dai tradimenti e da malie. Volevasi che
personific in
ta

tronco,

la

cicogna
nel

apf>ena deposte

le

uova,
di

avesse cura

di

mettere
derle

nido

una

foglia

platano, per

difen-

dalla civetta, poich


le

si

credeva

che questa,
i

toccandole,
pulcini.
ali,

stregasse,

impedendo che nascessero


avesse la virt
di

Gallina,

con un ramoscello di rula sotto

le

la

quale credevasi
le

allontana-

re le faine e

volpi dal pollaio. Pipistrello, col ca-

po

rivolto

all'indietro.

Si

voleva che portando que-

sto animale intorno alla casa, e posto con la testa voltata indietro, sopra una finestra o sopra un archi-

trave di
getali:

una porta,
Felce,
i

si

scongiurassero

malefizi.
la

\
di

e-

che credevasi
serpenti.

avesse

virt

tei

nere

lontani

questo scopo una volta


i

contadini
tano.
di

usavano riempire
capraria.

Ruta

loro

letti

di

felci.

Pla-

Diversi:

Chiave,

attributo

Giamo, quale signore delle porte. Colonna. In una antica medaglia romana si vede una figurina di donna
in piedi, in
si

abito licenzioso e sottile,

che con la
la

mano
destra

sinistra

appoggia a una colonna, e con


il

tiene

una palma innalzata sopra

cap>o,

con
uiva
la

l'inscrizione:

medaglia di

La M,

sicurezza di Augusto. Sedia. In una

Aurelio Antonino Brit.


nella

figura

Dea con un
sinistra

raggio

mano

destra,
il

con

appoggiata a una sedia sostiene

cap>o;

con

l'inscrizione

SECVRTATI PERPETV/E.

Siepe. Vedi Legge.


Sigillo.

Vedi Bolla

Fedelt segreta

Segreto.

_
Sigillo di

902

Saiomonet Vedi Comalark.


bambino cura di Bacco Satiro che ebl^ compagno de, u. fedele e divenne >1 pi
si

*"ve!chio
e lo^a evo
;,!,!

Pi lardi lo
nato,

vecchio immagin come un


calva, irsuto
otre
;1

daTna JlJ.
f
si

la testa

petto e

come un membra, grasso e tondo

vmo

d, reggers, >" P'=*';J^^! diceva che incapace sorretto da due g,o cavallo di un asmo e Racco a

^^i
tiri

Sa'iri

o su un carro

liraio

dauc m<m.

Stleno,

an'aslno

come emblema, ha gh

attnbut, der Sa-

Silenzio

'Sa
voto
in

allegorica

rappresentaU
sulle

sotto

form

labbra e talora un dito u, giovane che tiene testa e av piccolo cappello m ^n/afacca con un

una

pelle

lupo, coperta

d occh, e d orec
della

che per

significare dovers,
Il

vedere e ud, re molto

ma

airpoco'

cappello era

-gno

hbe^a che
P^^^^^ "! rapp e

sempre tacere c, che si pu6 vuole. I sempre dire ci che s, o sotto forma d, tentavano il Silenzio nome di Muta o Taaio.
diedero
il

--^J Ut,

donna,

esce. una pretta m bocca. / Animali: airone, con Ve di un pesce. pi muto E' -omune il detto: vele o che confene un p.anta geta i: Belladonna, assorbe reso a "--" 'potentissimo, e eh, ne ^ al S.lenzK. Pesco, albero consacrai morte stessa. vemrer paArpocrate. e le cu, foghe

^f

dedicato ad
alla

ragonate
la Hngua.

lingua

umana,

frutt,
,1

al

cuore

che

manifesta ci che sente

cuore,

non

deve
sione.
p>er

903

antichi

parlare se non dop>o una p>onderala riflesbianca, che


sala
gli

Rosa
ai

raffiguravano sulil

porta

della

dei

silenzio

convitati.

festini

per raccomandare

Diversi:^ Dilo
esista

posto sulle
di

labbra.

Dicesi

che a Padova

una statua

Tito Livio, in atto di porre un dito sulla bocca, qua5

per ammonire che scrisse trattando di

tante cose,

in

modo
si

che

tutti

gli

altri

ingegni

debbono e posdito,

sono tacere. In Apuleio, nel primo libro della Metamorfosi,

re, le

legge:

accostandosi alla bocca

il

che

presso, e congiunto al pollice, tutto pieno di stupodisse:


taci,
taci.

Lingua, seccmdo Omero,


tagliatevi la lingua.

il

qua-

disse:
in

Su dunque ormai
gli

ci

rifer

un luogo che doveva dire ormai fate


interpreti.
il

silen-

zio,

secondo

Rete,

perch
col

pescatori
si-

procurano di eseguire
lenzio.

loro lavoro
i

massimo

Inoltre dicesi essere

pesci muti.

Silenzio opportuno. Oca con un sassolino nel becco; perch questo volatile non fa che strepitare continuamente; anche mentre si pasce non pu tacere.
Silfi.

Esseri fantastici che popolavano l'aria, a quel

mola

do che

le

ondine

si

ritenevano vivere

nell

acqua,

salamandra nel fuoco, i gnomi nel seno della terra. Quando un silfo si rendeva visibile agli uomini, assumeva umane sembianze, ma adorno di tutti quei
pregi

che possono

renderlo
la

non solo piacevole,

ma

conciliarsi

anche con

leggerezza e con la grazia

propria

degli spiriti eterei.


li

Avevano

ali

di

sostanza

trasparente che

reggevano

nell'aria, nella

quale svo-


Mando
Le

904

colibn asp.ranao d p^^^^^^^^^ lazzavano pi agUi ^ei en^ro a un di splendidi colon dei fiori, o compagne dei silfi, erano
raggio

bagnavansi nele di bellezza; un prodigio di eleganza celate entro I rugiade, si tenevano le gocce delle tempo in cui, stanca la
calice

di

sole.

silfidi,

dei

fiori.

V'ebbe un

famiglia dei

silfidi

di codesta vita

monotona cerco tra


e
silfi

^ruommi

cuori amant terra per trovare l misero in corsa sulla donne desideri. V'ebbero ai loro che corrispondessero uomini che si lasciarono e trtali se'dotte dai silfi
vincere dalle
attrattive

nuova sorgente

di diletti,

silfid

delle

silfidi.

Slliquastro.

Vedi Cercide

siliquasiro.

"'n^r:::nde
terna nelVallevare
i

dei pesci

fWlid;^^^^^
Vedi Degenza pa^

balena dei fiumi. cui fu chiamato


figli-

rape dei boschi. Egli ^''ETeiir latina dei campi vigila sui campi e g che presentato come un Dio conftm detto protettore dei Lricoltori ed anche a p.che Silvano fu il primo clpi. I.ino dice Lgli e an confini dei campi. i re Dietre per segnare e protettrice ^egh armenti

TdescrL
cchi e degli
gli

come

deit

promotrice della

loro

fecondit.

Come Dio

dei

bo-

armenti ritenuto
la

amante della musica,

com
e
la

zampogna. Venne rappresentato test, corona di apresso m un vecchio con una


era

sacra

un ramo della
quale
talvolta

stessa

pianta

nella

mano smista
pelle

sostiene

anche

una

ferina

piena di
re.

905

frutti,
gli
si

nella destra

Spesso

un coltello da giardiniedava un cane per compagno.

Simboli
Abele,

tratti

dagli

innocenza

uomini celebri.
Agamennone,
intrepidezza
fedelt

Alessandro,
co,

magnanimit,

buon

vanza
scienza

critico

Artemisia,
figlio

Beniamino,

prediletto

preferibile

odio fraterno
gio,

all'opulenza

fierezza

Aristar-

nella

vedo-

Biagio,
invidia

grandezza d'animo
ricchezza


gli

Creso,

Daniele,

penetrazione nelle cose astruse

vide,

dolcezza

Diogene, cinismo
incendi

cole,

riosit

pazienza
gevit
arti


forza

Demostene,
Curzio,
Erosiralo,

Catone, severit

Caino,

Cesare, corag-

Cicerone,

eloquenza
alla

devozione

eloquenza impetuosa

Elia, astinenza, zelo


celebrit p>er
il

Da

patria

Erdecu-

Ester, modestia, pudore

Faraone, ambizione ed empiet


Giuseppe, castit

Matusalemme,

Eva,

delitto

Giobbe,
lon-

Mecenate, protezione delle scienze e delle


sacrificio e dignit

Melchisedecco,

Messalina,

dissolutezza estrema

Nerone, crudelt
za di

eloquenza

Penelope, fedelt coniugale Pandora, curiosit SarSansone, forza Salomone, saggezza Socrate, saggezza, padanapalo, dissolutezza

Nestore, longevit e

Oreste e Pilade,

zienza


gli

Vitellio,

ghiottoneria

Mos, abbondan
regale

legge

amicizia

Zoilo, critico ol-

traggioso,

ingiusto

ignorante.

Simbolica del
Presso
tutti
i

diritto.
popoli
atti

giuridici

furono

ac-

compagnati da

atti

simbolici, e la storia ne

abbonda.

_
Da
ti

906

quelli usati presso

Romani scegliamo

seguen-

esempi:

un anello di terr; Nelle nozze davasi alla sposa le chiacasa dello sposo le davano nel riceverla nella caso di rine uscisse le si toglievano quando
vi; e

pudio,

.,

con lo strmgere il Si contraeva un impegno mandato col Conchiudevasi il contratto di


la

pugno.
dare

mano.
Il

turbato
il

possesso

denunciavasi col

lanciare

un
un

sasso contro

muro
si

illegalmente alzato.
della possessione
le

Quando
una specie
zolla del

si

contrastasse

di

fondo, le due parti


di
lotta,

prendevano una poi andavano a cercare


faceva scoccare

mani, fingevano

fondo contrastato.
l'erede
le

Per adire un'eredit,


dita,
digllis

crepahal.
le prescrizioni col
,

Interrompevansi
moscello.

rompere un
r

ra-

Per assumere uno in testimonio, Licei, Licei antestari? Se rispondeva


toccan<logli
l'estremit

gli
gli

si si

J" diceva:

replica

va Memenlo, emancipava un Il padre di famiglia


gli

dell orecchio.
figlio

dando-

uno

schiaffo.

Si rincarava
'

sollevare un a un'asta pubbFica col

Il

debitore che
toglievasi
e

beni faceva cessione dei suoi

ai

creditori

deponeva

l'anello

doro.
schiavo sen-

uno Per annunciare che si vendeva vendita col cappello lo si esponeva in za garantirlo,
in testa.


Erano
venne
a
loto.

907

lo pigliava

Chi reclamava un mobile,


talmente
la

con
riti,

la

mano.
ne

obbligatori

questi

che

sentenza legale.

Qui

cadit a

simbolo cadil

Simbolo.
Figura o immagine che serve a indicare qualche
cosa,
sia

con

l'aiuto
sia

del

disegir.o,

della

pittura

della scoltura,

per

mezzo

la

di

espressioni figurate;

ed una rappresentazione delle cose morali con oggetti

sensibili.

Il

Cane

simbolo

della

fedelt;

la

Colomba
ecc.
certi

dell'ingenuit;

Volpe
si

dell'astuzia,

ecc.,

Nello studio delle medaglie

chiamano simboli
qua
tridente

segni emblematici, certi attributi propri di

luntjue

persona e di qualche divinit:

il

simbolo di

Nettuno;

il

pavone,

quello di

Giunone;
aclo-

una figura appoggiata sopra un'urna,


qua, rappresenta un fiume.
ro simbolo
boli

che versa
il
i

Le

citt

hamno pure
religioni,
in

sopra

le

medaglie.

Nelle

sim-

sono di uso continuo, specialmente


dell'India
e

quelle del-

l'Egitto,
di

degli antichi
loro

Greci.

Lo

studio

questi

simboli e del

significato

importante

per conoscere la mitologia, e venne chiamato col no-

me

di

simbolica.

Simone^ San).
Apostolo.

Croce, p>erch crocefisso. Sega, stru-

mento del suo martirio. Vedi Apostoli.

Simulazione.
Datura stramonio.
Sincerit.
Figura allegorica rappresentata de una donna che
tiene

una colomba contro

il

seno, e un cuore sul pai-

_
mo

908

conteDiaspro. Felce, le cm cenen. della mano. -no utilizzate per fabbncare^l nenti molta potassa,
vetro;
trova;i

proverko che la venta e dicendo un vecchio presa cos la felce fu in fondo al bicchiere,
della sincerit.
Violetto.

come simbolo

^'NeirOdissea
fanciulle

le

Sirene vengono descritte


in

come due
do cezza

che stavano

mare,

con

la

del

loro

per ascoltarle essi

i canto allettavano talmente rimanevano fermi sul luogo,

naviganti, che

mimo
di di

tanto

che

vi

morivaiio.

Ulisse,

per

consiglio

Circe,

fecesi legare

all'albero

della

nave

e turo
egli

cera le orecchie
sentirne
la

dei suoi
e

musica
Il

sottrarsi

compagni onde alhnfluenza


Sirene fu

po e
e

di

qu

affascin,atrici.

cresciuto

tre,

diversi scrittori.

Lre
di

co le istigate a contendere Furono da Giunone oro le ah e stracciarono Muse, le quali le vinsero viso e a
dosso.

o,

secondo

numero delle da quah furono dati vari nomi comunemente hghe di 1 eiDicevansi Melpomene e di Acheloo
alle
altri,

seguito

di

Le

Ita

del corpo

col Sirene sono rappresentate ma dal mezzo di fanciulla,


le

in

gm
e

forma di col viso di tau le rappresentano piedi di gallo; aUri aldi esse cantava; un e il corpo d'uccello.
cblla

pesce. Alcuni

danno anche ah

Una

Ta suonava
no che
le

il

flauto; la terza la
il

ira.

Alcuni voghoche
arte

1 Sirene raffigurassero le vee che c-tassedell'uomo, esercita sull'animo esaltando che ne erano degni, re lodi di coloro prendono per la belAltri invece le quelle le virt. delle meree gli allettamenti ezza. per la lascivia

fascino


trici,

909

si

anzi per le stesse meretrici, e


i

finse

che can-

tando addormentassero
alle

naviganti,

e che
cos

accostatesi

navi,
i

li

uccidessero poi,
vinti
gli

perch

avviene

ai

miseri

quali

dalla

piacevolezza delle

rapaci

donne, chiudono
poi
gli

occhi dell'intelletto, cos che esse


e quwi
le
li

fanno
antichi

ricca

preda

divorzuio.
in

Perci
prati

qualche volta

dipinsero
se

verdi

sparse di ossa umane,


strare
la

come

con ci volessero moe


SF>ecialmente
quelli

rovina e la morte che accompagna, ovvero


ai

vien

dietro

lascivi
le

piaceri,

delle meretrici;
vergini,

quali in viso e nei gesti

ornate,

come Partenope, e in impudiche come Leucosia, e nelle parole sono dolci e lusinghiere come Ligia, cio le tre Sirene. E' da notare che F>r essere fatale il canto delle

sembrano apparenza sono ben

ma

Sirene,
cui

esse

divennero
la

quasi

Geni della morte,


riprodurne
le

p>er

invalse

consuetudine di
sepolcrali.

figure

su

monumenti

Vedi Eloquenza.

Siringa.
Pianta,

chiamata
i

ar.che

/(7/,

che

fiorisce

in

pri-

mavera e

suoi

Giovinezza

Primo
quale

fiori

spandono un odore soave. Vedi


amore.

Siringa.
Ninfa,
canne.
la

inseiguita

da Pan, che

se

n'era

innamorato, fu per compzissione degli Dei cangiata in

Vedi Pan.
Eolo e di Ejiarete, spos Merope, figlia Promosse la navigazione e il commercio,

Sisifo.
Figlio di

d'Atlamte.

ma

fu

fraudolento, avaro e di pessimo carattere.

La

sua malvagit fu punita severamente nel basso mon-

910

i-santemente " condannato a spingere do. ove fu

egnah ,es.o castigo non sono

tutt.

^T^^^J^

aUa sasso. R.guardo poi con un rosso trad,z>om. ices, *= C^J/'^f. sua morte, fra altre Smando del suo tradmento, vendkam modo che a mcatenarla, m riusc sifo il quale per stso liber e S.>fo

Xdol!

l^M^e;

nt'uo

mor finche Marte la

ordin al a "pr. Prima di morire


pellirlo.

moghe

A
e

non sep
S,s,fo

gnandosi di essere Se mondo per pumre la moglie. ne di far ritomo al non voinel mondo supenore, non che Giunto che fu ve lo all'Averno finch Mercur.o e pa ara ritorno vuols, fosse e questo tradimento trascTn per forza del suo castigo. una causa

Questo comando fu ademp.uto a trascurato, obese hcenza

PW

a-

E^ziani, che musicale degli antichi ^' <Jc (ve*), la quale, doperavano per il culto di

Wento

l'a-

d-

cesi,

l'abbia inventato.
^ del prmche la personificazione altri due Dei forma, insieme cogli
.

Siva o Sivah.
Questa
ciD^
distrutrivo.

divinit,

BrLt

pL
l

odie^mo degli Ind. 1 culto e Visn, la triade quello dell antico. ^^ di di Siva differente di S.v (nome ^^'f ) nel primo. Mahadeva noto. della di generazione anzich rappresentante della

tru^ne.

Infatti,

il

rappresenta culto del tipo che lo


come
ra e liscia in

911
il

linga
(fallo),

principio vi\ificatore,

pietra nealla base,

forma
di

di cono,

con proiezione

simile alla
ta

bocca

un cucchiaio,
le

diffuso

per

tut-

l'India.

Molte sono
gli

altre sue

forme, e variano
di

secondo che
conservatore,

attribuiscono la

qualit

creatore,

distruttore

e rigeneratore,

lo

rappreotto
di

sentano
cui

nei

suoi vari

avatari

(incarnazioni),

sono chiamati col nome di Bha'iTova e coi nomi

speciali di
ta,

Asitanga ,Rura, Caindra, Crodha,


tutti

Unma-

Cupati, Bhisciama e Samhara,

alludenti a ter-

ribili

qualit della mente e del corpo. Egli talvolta

rappresentato con due memi, tal'altra con quattro, otto o dieci, e

con cinque facce, ha un terzo occhio


amgoli

in
lui

fronte,

cui

sono perpendicolari,
nei

cosa a

speciale;
la

una mezzaluna
gli

capelli

o sulla

fronte,

quale

circonda

il

terzo occhio.
in

Quajido MaJia-

deva

\-iene

rappresentato
esso

questa maniera,
in

ma

con
delle

un solo

capK),

ha quattro mani,
il

una

quali tiene un pasa,

cui

uso di estrarre l'anima

dal corpo degli uomini

un attributo comune a
un'altra
di

quando giunta l'ora, ed Jama, Dio della morte; con


le

sostiene

un

tris^ula e

altre

stemno in atto
la

benedire.

Talvolta rappresentato sotto


la

forma

chiamata ArJha-Nri, cio

d'uomo, quella
di

sinistra di

met destra del corpo femmina. Come Bharava (siterribile

gnore dello spavento), egli

a mirarsi; grani

zanne escono dalle sue grosse labbra;


e
ritti,

capelli,

rigidi

gli

danno un
si

una collana
tissimi

al collo

rattenuta nel suo cadere

serpenti che gli


il

e ha da molavviticchiano intomo al corterribile


asp>etto,

po. Siva pure

Dio

della giustizia.

Nel quale ca-

_
ratiere egli cavalca

912

iota,

entato sentalo
zurro.

scure m mano vedesi spesso con una tizia divina, e rapprepitture sovente Nelle con la co da sacra. colo azun di cenere e con

un bianco

simbolo della giu^

come

strofinato

11

^^ soprannome

zurro)

gli

bevut I veleno
distruggere
il

miacanla (dal collo azdell aver ei commemorazione J^ll'aver e<'li fu dato in mare e minacciava di che nacque dal
ui ji

genere umano.
Casiiia

smeraldo. Vedi
nit.

--

Giovanni Evangelista

{San)

Cherubini

Speranza

- For^ -- Vag-

soavit dall'asprezza.

cosa pva maturo; allusione a Sparagio col seme aspra da una spiacevole e cevole e soave derivata prodotto da una P-^^ il seme, Beozia le gustosi. Nella germogli teneri e Tato d di -mi d asparagio venivano coronate

Zte
pt;
oer

-^^4^;

novelle

significare

che se

il

sopportato la marito avesse

^J^selvatichezza e asp.z. ^^^^^^ dolce e piena gustato una vita In seguito


tezza. pietra Credevasi che questa j^ll'nhriachezza. Cammello, ubriachezza preservare dall

avesse

!a
ri

/imausiu. ^Am^,a.
virt

di

animale senza

sete.

^T.e
si

romam. di donne e com.o uomini e donne greche,

di

scarpa

comoda

dee senza allacciatura

9i3

socchi delle donne erano pi eleganti e I Talia. Imene Vedi Commedia

ornati.

Sofista.

si.

Chi per convincere usa argomenti fallaci, vizioGranchio di mare, similitudine derivata dal suo

modo
vedono
do da

incostante

di
;

andare, ora di traverso, ora


al pari dei sofisti che,

insi

dietro e ora innanzi


stretti

quando

e vinti

da qualche

validissima ragione,

per vie torte e traverse ritornano sull'argomento, danfar pi


di

prima,

volendo

seguirli

nei

loro

ragionamenti

viziosi.

Rana.

Si vuole che nell'allusio-

ne biblica alla pioggia di rane, ciance dei


la
sofisti

queste raffigurino

le

e la loquacit dei dialettici, sia per


si-

pertinace e acuta voce delle rane, senza alcun

gnificato,

oppure perch amano vivere nel fango,


proprio ai
sofisti.

l'u-

ao e

l'altro,

Sofonia.
E'
il

nono

dei profeti

minori.

Vedi

Profeti.

Soggezione.

Uomo

che conduce un cavallo per

le

briglie.

gio-

Carta bianca.

Sogg log azioneGiogo


i

di

ferro.

Gli

antichi

solevano

far

passare
di

vinti,

spogliati dalle
in

armi,

sotto

una specie
in

go, consistente

terza legata

in

due cima a

aste conficcate
quelle.

terra

una

Sogni.
Deit sottoposte
ali,

al

Sonno; e a cui

si

davano

le

si

ritenevano sempre pronte a partire al minimo


O. RoNCHBTri.

"enno.
58

Vedi Sonno.

_
Soldati.

914

Vedi Ambrogio {Sanf).

^S:
1 poli

ptrl^Ha-na,;

galli,

ponon,e preso da.

p llii l^arl, per delti Cari


nascessero
il

certi cimieri

S, retoo per ornamerrto.


galli

vuc^e

rersia,

ad ^

che portavano ^^^ ^ .^^^^


.

sul,

^_

bero

soprannome.
soldato collare, segno di rollare simbolo

\^ane coi *Caf "col

obbligato alla
di gideiruffi-

'^^

"\oTrrrairotbetn.a,

U cane,

Td?
tosto
s.

oltr ir;uale

Pr-ipalmente deve ess.e

roe;

similmente

7P--^"%,ti ai soldati
e
si

"quali q

quantunque
loro,

tal-

volta

alterchino

concordamente assaltano

contendano tra nemico comune. il

^^;^

tr/i^Quale

simbolo di

^,

scolpita

cu, figura e del valore; la dai somat aneli, portati

negh

^ --f

>eJeUa
^^

V'
,_^^

ir^egna ^e. scarafaggio era anche

^- -

l
^,

reT:nCrdLo^lredalcunadeboleaet
femminata.

Asilo

Gli antichi

gli

diedero

il

governo e la

tute!

?''^-t'dr:itr:ie::i'!i.o^o^'' vm signore di tutte le


fecero


se:
il

915

figlio

sole

occhio del cielo vivificatore; Eraclito lo


celeste; Platone lo d immagine deirintelgenza,
tali
il

chiama fonte del lume


di

Dio; Giarablico
quali

ecc.

Omero
stri,

e Aristotile dissero, che


li

sono

porta ogni giorno

sole.

si

moti no-

AnimaH:
Sparfe-

Leone
viero,

radiato,

emblema
presso
sole;
al

della
gli

forza del

sole.

geroglifico

Egiziani

della

virt

condatrice del
noltre
si

perch ritenuto fecondissimo. Ipari

credeva,

del

sole,

che

congiunge

ogni trenta giorni, che

lo sparviero,

trascorso questo

spazio di tempo, desiderasse la femmina. Tigre, presso gli Indiani,

quali
gre,

che onoravano per aunore del sole, e mangiavano soltanto le parti deretane della tialzasse
piedi

e ci perch volevano che quest'animale, app>ena


i

nato,

come per
dagli

adorarlo.
al

davanti verso
Vegetali:
in

il

sole

nascente,

Rapa, consacrata
alla
il

Egiziuii

sole,

opposizi<Mie

cipolla,

consacrata alla luna. Essi paragonavano


la

corpo del-

rapa

all'immutabile aspetto

del

sole;

mentre

as-

similavano le varie
di

squame

della cipolla alla variet


nel tempio di

forma della luna. Perci


era
al
sole.

fico

dedicata una rapa di piombo.

Apollo DelDiversi:

Diamante, dedicato
le

Disco, come lo mostrano

deit egiziane.

Vedi Chiarezza Dio Eternit oscurata Ces Cristo Gravidanza e forma Tommaso d'Aquino (San)
Verit

Verit

della religione

Fama Materia
Unit

Vita umana.

Sole.

Dio re della luce, colui che tutto vede e ascolta, con la sua luce penetra nei pi segreti luoghi, disco-

_
p
quel che 4 nascosto ne, Pera era invocalo

916

;, o,

e.cas.i.. anche

8""'''

Gli antichi

Sii

diicano una

^^^^f ""^ ale,


|

di

cui

^^^^,_

Era '^ "! Ovidio cos ne parla ,isplenden^t e altissinre "Wjne cata con ^^^'^'J,^^^ ^el de pirop ^^ la chiarezza
le per

larpeggia-

""^'^-riltri tele.

::oa'avorio. eie

::f uilCandi

-i ^e^ClTr Vt"j

si

f^i
tiere
re,

Tritone .ronrb., grand, Elione con le iNeuunu, Prteo ed di Netno *!! acaua del ma-

vedeva

^"[VoeirrTni
verd,

braccia;

Doride mezza "7='^^"^'


fuori
co,,

e mezza

.colpili

diversi pesci

"P'"' / ""ok. ,,X d,s^.h "no ddl a -

Eranvi

ol-

.,e c, vi

erano

e le fiere

del t campestn e le innnagini > De. abitano le N,fe; ^^^ ^ " dal 1^' cielo se, segm /,^rive anche la
sei

eh^'^"" 5^',\^'^

-^''^'^XTrleTZ^,
fIn seguito .'

ne, c,uaU

dal

s,n,stro.

r^

"-'!: ^ota Tn un -ggio "lumaest reale e , velato d, porpor ^^._ Sole vest,to e il
cente di
stra,
,1

--

i^i

stava

=""",=.
,

Giorni

Me.

"^ -^^ * l^^irvi


e

aveva ancora

Mondo
il

come
,ald

le Ure col Secolo e Irascorre '" 'ten^o

^J, ,,,,ano M j.

^^^

^L^Zi:^^" -

si

^^^ , corovedeva m-^'j';'^.^E^e:on ; ,^ ua


lordo e
tinte

^"^


di

917

irrigiditi

vino,

il

freddo Inverno cor capelli


il

dal

gelo.
l'asse,

Quindi descrive
e
il

carro del

Sole:
il

D'oro era
cerchio delil

timone d'oro, d'oro anche


i

le ruote,

e queste d'argento aveano


in se mirabili

raggi,

cui la-

voro contenea

cose belle. Si ricche gioie


ciel le

avevan sopra di loro sparse, come nel


stelle:
ti

vaghe

ricche perle,
e giacinti.

bei

rubini

distmti,

risplenden-

crisoliti

Questo carro era

tirato

da quat-

tro

cavalli,
il

chiamati Piroo, Eoo, Eto e Flegone.


il

ra

carro cos lucente raffigura

moto

del sole

mai

interrotto,
re di tutto
le

con la luce che mai non manca nel giraLe quattro ruote dimostrano che il mondo.
stagioni

quattro
i

dipendono dal suo


figurano
il

girau-e;

cos

anche
Piroo
il

quattro cavalli

le

fasi

del

giorno:

(rosseggiante), che

primo, rosso, p>erch

sole

quando leva
il

dente),

secondo,
dissipati
i

appare rosso; bianco, perch


ci

Eoo
il

(risplen-

sole

innal-

zandosi, chiaro:

vap>ori,
il

si

mostra

splendente
rosso
il

Eto

(ardente)

terzo,

d'un

ten-

dente
stra

al

ramciato, perch a

mezzogiorno

sole

mo-

tore

una luce ardente e infiarrmiata; Flegone (amadella terra), d'un colore giallcistro tendente al
per

bruno,
terra.

mostrare

la

declinazione

del

sole

verso

Martiano,
cos descrive

oscuro
il

poeta

africano

del

V
in

se-

colo,

Sole stesso:

Ha

Febo

capo

una corona di dodici gemme lucidissime, delle quali tre gh adornano la fronte, e sono lincurio, carboTi'
chio e ceruano; sei gli stanno d'cimbo
pie,
i

lati

delle tem-

che sono smeraldo,


elitropia;
cristallo,
le

scithi,
tre,

diaspro, giacinto, den-

drite,

altre

chiimate
di

feracit,

dia-

mante e
tona.

sono nella parte


cos

dietro della cola


faccij

La chioma ha

che par d'oro;


,,

918

^^^

. primo a,arire
feroce

poi

giovane,

^r^ ^ Sa^o'^rhl;
*

pe

i;'^^

1,.

ha

!e
I-

penne
noltre

ai

-'"f^^Xdfadn issimi pie* ornati ai


oroe
un'accesa ^j^'^X
'

carbonchi.

d ha un raanlo tessuto

con pon d. porpora,


^^

n,ano_ tiene la sinistra

ardiri pietre predestra porge ^^f ^^'^j^^li. raffigurano la corona, le '^ *"",^ ,.; riose che ornano
'

rr-

h:c:i:'n:^eI"etmVgiantr
di

rap-

:::;a'Vr

lu,no;

i,

ca^Whj>,
,1

Pnr roo

della l pi fulgido

pa;app^enta
:

gra^^
il

f 'M' fu^o U
:

'SnnTe:

'appresenta

mera
-

osi
,

sinistra de a tre piefe a

co^ne

B,nrano la
presenta

''"--^

mese di mar^o.

J^^r
del a

il

'panmenti verde
,,^p,a
,

il

r'
Le
i,

''h:' diaspro, che e V ciahnente di rosjo pietre a destra


tunno:
,iile
il

Xm^ciiiato'^di veme

diverbi colon, spe^^ maggio, rn^^^^^^_^

-pprese"U

-1

,.^^_

di lor g^a u dendrite settembre, la ^ese di ali-acqua pura,

iacinto

H
di

,appresenta

,,j,
_

color l'elitropia. di

^J verde eWro^str a
novembre. Le
'

'W-^f
di

^1 '-- "P"
^^^^^
^. ^^^^

presenta

il

mese

di

pie.

^^,^^

corona

"^'!"^

a variato, nereggiante e 1 orrido rappresenta bruno e nero,


mante,
naio;
il

'"X'
'<'

^L,^.^^
raw

penne di sparviero, diai, jil, ,^^,,o gen.,


,

cnstallo.

il

-^ ^^J^^^J^'^tda
e

cinando alla P^^^^^^f"


indica
i

raggi

.V risplendenti,

Febo giovinezza maa^ua la sua ^


d.


tutte
le

919

il
il

nifesta la virt del sole, e che

calore che

vita a

medesimo, ne invecchia mai tanto da indebolirsi. Lo scudo che porta, rappresenta il nostro emisfero fatto in circolo. Talvolta al Sole si dava in mano delle frecce o una lira a sette corde; simbolo, le prime dei raggi solari; la seconda, dell'armonioso movimento dei sette
cose create sempre
pianeti che girano intorno al sole, conosciuti dagli antichi.

Nella mitologia Indiana,

il

Sole aveva un car-

ro

tirato

da

sette

cavalli,

forse per alludere alle loin

ro

divisioni

cosmografiche,

cui

regna

questo

nu-

mero.

Solidi

geometri. Vedi Geometria.

Solitario. Lepre che s'appiatta nel covo; non trovandosi pi di due nello stesso covile, e le coppie si segregano
lontano
l'una
dall'altra.

Pettirosso.

Dicesi

che que-

st'uccello

ama

talmente
in

la solitudine,

che raramente se

ne trovano due

una medesima

selva.

Solitudine.
duta

Figura allegorica rappresentata da una donna in luogo deserto, con un libro nelle mani.
Passero,
vicino
alla

ELi-

se-

Animali:
gorica.
rca

suddetta

Pellicano,

simbolo biblico.

figura

alle-

Vegetali:
solitari.

comune. Pianta che cresce nei luoghi

chene. Poligala.

Sollazzo. Vedi DivertimeTto.


SollievoAchillea millefoglie, le cui foglie pestate cano sulle piaghe e sulle ferite.
appli-

si

Sommissione.
Cadavere. S. Ignazio di Loyola, pose a base
dell?

_
vere; volendo
la

920

sottomessi cieca-

compagnia
alla

^^V^^^J^^^^^ ^,ere
^^

mente

vo lon

^^^^^^^ a dei
^^J

i.^i,

^J^

senza opporre Testuggine, a

la.

Sonagli. Vedi Follia

Uomo.
presa sen,re
sp.ag,a
sulla

^f:ft:Z\^.
bile

dicesi,

sonno,

si

sdraia

da dormendo pr-

^
"^a
il

fondamente.

^TiX di
ggi
Banti
del

rebo e della Notte. deserto ,'^;tla.zo in un luogo


sole

Dicono che
=

-"-'

.^IJ

non

suo palazzo era


il

P-'" ^^ \^l, conciornata * J^P^^^'^' ^.scorreva

i,mo, e
sue

^eo Lnnorio delle sala steso su -f ;\f,,L' in una j. ^_^_^, ^, acque_ll ionnose

-"^
-"

"^rJ
*

un
I

letto

d ebano e
gli

P""'
,^"[^,i sdra.at,

Sogni

Principal

stavano mtorno v^'>""* ministro, stava

Morfeo, suo
^^^

Ln

rteTrr9alf^

si

facesse

'-

7Pale ogni continua"nT ^^sando .anjda, v^^^

^%i:L^t:srj:r:r::;deuior.,e


in

921

nell'altra
i

xina

mano
Il

teneva

un

corno,

un denfe
veri,

d'elefante.

corno rappresentava
diventa

sogni

che

mostrano corno il
dente
l'avorio

le

cose nella loro reale apparenza; perch


trasparente;
i

assottigliato

mentre

il

d'elefante

rappresentava
assottigliato

sogni
si

falsi;

perch

anche

quanto
le

vuole

non
quali

di-

venta mai tra^arente


gilio

da

potervi passare la vista. Vir-

finse
i

che due fossero


sogni,

porte per
l'adtra

le

ci

vengono
per

l'una
i

di

corno,
veri,
falsi

d'avorio,
i

quella

passano
di

sogni
sogni

per questa

falsi.

(Alcuni raffigurano
tutto

cc^jerto
in

strani

mostri).

intomo a un olmo Talora il Sonno ha


i

una verga

mano, con cui tocca


il

mortali facendoli

dormire. Oltre a Morfeo,

solo che avesse

forma uFobelore,

mana,

il

Sonno aveva per

ministro anche

che fa ap>parire ogni specie di bestie; e un terzo, che fa vedere terra, acqua, sassi, alberi, monti, piani e
ogni cosa inanimata,
chicunavasi Fanlaso.

come si vede nelle lapidi e monumenti sepolcrali; simbolo del rip>oso, quiete. Lingua posta sopra un altare. Gli antichi, prima di andare a dormire, usavcuio bruciare a Mercurio delle
Fiaccola
capovolta,
'ingue;

e dopo aver bevuto gran tazze di vino


di

in

onore
altro;
se
il

questo
si

Dio,

ne

gustavano di

nuovo deirappresentasla

p>oich

voleva che Mercurio


cui

parlare,

di
il

l'orgamo la lingua,
rip>osa.

quale,

quando viene
pavero.

sonno, tacita

Marmotta. Pa-

Vedi Inferno
Sopracciglio.

dei poeti

(Sackeville).

Vedi Pianto

Severit.

Sorbo.
Piccolo
arboscello

ch^ cresce con grande lentez-


za e non
ta
fruttifica se

922

giunto a

altezza.

non quando Vedi Prudenza.


Isidoro

una da-

Sorgente. Vedi
Sorpresa.
Arnica.

(SanC).

Sorte.
Figura allegorica,
assai loquace, che
la,

rappresentata
sta

non

in una giovinetta mai ferma, leggera e snel-

con

le

vesti

gonfiate

davanti,

come

agitate

dal

vento.

Alcuni vogliono che corrisponda

alla Fortuna.

Sortilegio. Circeo. Pianta celebre

nelle evocazioni

magiche.

SospettoPersonificato,

vedi
di

Calunnia

Fungo.

Essen-

do molte

specie

funghi

velenosissimi,

devesi

sem-

pre essere molto guardinghi prima di

mangiarli.

Sostegno.
Architrave.

Sottomissione.
Sovranit.

Vedi Sommissione.

Ciglio, perch nato dal latte di Giunone.

Nimbo,

presso

Cristiani.

Sovrano.
I

sovrani

hanno per
impero.
ferrata,

attributi:

Corona, potenza,
d'ermellino,
co-

Globo
maest.
no,

crocifero,

Manto doppio

Mazza

forza armata. Porpora,

lore e vestito, dignit. Scettro, segno del potere.


autorit.

Tro'

Spada.
sandria

*/edi

Avversit

Adriano

{Sant')

Angelo

Bonifacio

i^Santa)

(San)

Astrea-

Cecilia

(^Santa)

Caterina d'AlesCelti

Co/-

{SanC)
il

923

del ferro

Davide Et Giacomo Maggiore Mas Martino Marta Rap'ma Taddeo Susarma Spada fiammeggiante. Vedi
lera

Discordia

Eugenia
{San)

Federico

{San)

Ferdirrando

{San)

Giovan-

ni Battista

{San)

Giuditta

Giustizia

Gla-

dio

{Santa)

{San)

soneria

Mattia

{San)

Scimitarra
Tirannia-

{Santa)

{San)
Elia

Fortezza

Massoneria

Serafini

Spagna.
Coniglio,
di
se

emblema che figura in alcune medaglie Adriano. Figliuol di Spagna di conigli piena; disCatullo.

Cenone.

Spalla. Vedi Forza.

Spanna. Vedi

Brevit della

vita.

Sparagio. Vedi Soavit daW asprezza.

Spargitore di sangue. Sanguisuga, simbolo d'uomo


guinario.

crudelissimo

san-

sezza

Sparviero. Vedi Anima Apollo Niso Rapacit

5e/i

Aria Bas
Sole
{Santa)

Velocit

Spavento. Aro serpentino. Specchio. Vedi Fede


Prudenza
Verit

le

Saggezza

Maddalena
Vanit
sorella del

Venere

Vista.

Specchio di Venere. Vedi Campanula. Speranza.


Divinit allegorica.

Era

Sonno, che

so-

nende

nostre pene,

e della Morte, che le finisce.


Quando Epimeteo
apri

924
i\

Sse

la

^eltasi

Pandora, vi nRapconsolare g. uomm,. sola speranza per d, una cosotto la figura


vaso
di
in

corona a sereno e sorrKlente, vane Ninfa, dal viso In un mazzo m mano. dHorinascenti e tenendone grgl.o m ma Adriano, figura con un una medaglia di lembo d=lmano rialza leggermente ,1 ""e con I-altra papave^ e anche rappres^tata a veste. Venne statuetta della VrUorra mano, oppure una

lersi modi,

spighe

in

talora con

una certa

c^a

chmsa

che,

^-ondo

ppresentaziom antrche ' ^^^"^^^hrC""^ virt sormontata d- 6" = a una rocca ^jii,. J^ evo la cristiana, il medio W'^J''^ ^i ^j^^m al "^"'. '^^' mente appoggiata a

TcrUto,

spe-

questa

della

giovinezza,

qu,nd,

.-^-"^

Uoliti nei funerah ccpnvano di un nella speranza


spino,

m^. *

/Pf^^^^^^^. Wc^._,

,,,

Smeraldo,

pietra

dedicata

alla

speranza.


alla speranza.

925

Verde, colore proprio


speranza.

che conchice la nave in porto.

Vedi

Nuova

Speranza certa

nel dubbio.

Anguilla involta in foglie di fico; perch queste, con la loro ruvidezza, non la lasciano sfuggire, come
lo p>otrebbe

se presa direttamente

con

le

mani.

Speranza

in

Dio.
in

Pesce e ancora, combinati


stianesimo.

forma di croce: sim-

bolo frequente sulle tombe dei primi secoli del cri-

Speranza perduta.
Nespolo.

simbolo dell'impotenza delle opere che talvolta manifestano vani e falsi pensieri, e le
i

Speranza vana. Mani tagliate,

passeggere speranze degli uomini di riuscire a un fine


prestabilito.

Spese pubbliche e
Disco.
Si

vuole

private. che certi dischetti,


si

in

forma

di

monete, che talvolta


di o gli obelischi,
si

vedono

scolpiti

sulle

pirami-

riferiscano al

danaro speso per


sono disposti
se
scolpiti

questi
in

monumenti, e se questi
la

dischetti

cerchio,

spesa fu pubblica;
fu

mentre,
privata.

con un certo ordine lineare,

Spettri.
Tutti
i

popoli hanno creduto agli spettri.

Cinesi
e
in

hanno
scin,

loro l^uei-scin,

o mani,

distinti

in

ffuei

provenienti questi dalla parte pi sottile dell'aquelli

nima,

dalla parte pi
ai

grossolana,
si

che q>par-

tengono talvolta
fizi.

vivi,

e ai quali

offrivano sacri-

Questa precisamente la dottrina di Aristotele, almeno di Teofrasto, suo discepolo. Secondo essi

_
l'uomo era composto di

926
tre

parti,

che sono

anima,

e per conseguenza imsostanza spirituale, parti e facilmente scommortale; il coipo. fatto di specie di^ mediatore plast|co "ponibili, e lo spirito, i delle parti pi sottili deg sultante dall'intima unione perci prima di scomponibile, elementi, e lentamente cari piace errare presso i luoghi venire distrutto, gli l vivificava, umana che una volta alla creatura due loro ^ettri i Greci e i Latini distinguevano piace^ larve e i lemuri (vedi): classi, che sono le per tare da ai sopravviventi yansi quelle mostrarsi proteggendola o avvertutelari della famiglia, semplice,

Geni

quando non potevano da tendola dei mali imminenti appaTale la larva che Plauto fa se allontanarli.
rlre nel

la prologo di una sua commedia, ^^f^J^^' vantaggioso alla sua famJgha. bina un matrimonio intero credenza ha fatto il giro Del resto, questa e in Bretagna. Iscozia d'Europa, ed ancora viva in compiacciono di tormentare i

All'incontro
vivi

lemuri

si

sebbene

ai

cattivi solo riesca

loro far del

male

Erano queste
stinzione

le

violenza o lasciate

morte per anime delle persone viziose La medesiina disenza sepoltura.


maletici
si

degU spettri in benefici e che e si vede neHe leggende servata nel medio evo; chiedono preghie e. buoni consigli, e gli uni danno
oli

e con-

gi

istato di peccato perseguitano le persone in urono spesso vendetta. Tali spettri compiono u'na tanta cupa enerda niuno con evocati sulla scena, ma '^m/eio. Cardano ha fatto l'autore del
altri

P^apparizione cercato di spiegare fisicamente corpi putretatti. esalazioni provenienti dai Le tri maniera da di notte tem,po dic'egli, si condensano era gi quelquesto sistema defunto.

come ha

d^h

raffigurare

il

Ma


lo

927

Paracelso attribuisce tali apparizioni e i magnetizzatori al fluido magnetico. Altri fanno entrare l'opera del demonio.
di Euripide.
spiriti

agli

elementari;

Eu Et Corona Giuseppe Lavoro Pace


Spiga.

Spiede Vedi

Cacciatori

Vedi

Agosto

di

Adamo Abbondanza Buon Evento Astrea

Uberto

{Sant').

Africa Cerere

spighe

dell'argento

carestia

Luglio

Raccolto.

Spillo.

Vedi Sfortuna.

Corona di spiSpine. Vedi Benedetto {San) Francesco Et del rame Crudelt ne

d'Assisi {San)

al

Scelleratezza.

Spirito maligno. Aquila che, secondo Quest'uccello, vedendo


la

S. Gregorio, rzipisce le anne.


nel suo alto volto
li
i

pesci, ca-

velocemente

basso e

rapisce.

Il

j>esce

qui

preso per simbolo dell'anima.

Spirito Santo.

Secondo S. forma di colomba sopra a Ges Cristo battezzato, in forma di lucida


della
S. S.

Terza

persona

Trinit.

Bernardo apparve visibilmente


nella

in

nuvola,

trasformazione di
di fiato,
e
in

Ges

Cristo;

in

for-

ma

di

una specie

fuoco.

Salvatore dice:
vino,
di

Colomba. Se io senza dubbio alcuno


Spirito

forma di lingue di Dito. Nell'Evangelo, dove il scaccio il demonio col dito di pervenuto in voi
il

regno

Dio, S. Gregorio vuol vedere nel dito un simbolo


Santo.
essenza,
si

dello
della

Inoltre

S.

Girolamo parlando
il

divina

afferma che

dito

per
il

il

mero

dell'unit

piglia per lo Spirito Santo,

nuquale

928

frequente nella Bibbia.

"^ir^orSolo
/

biblico:

n.

Proverbi

si

le^:

Lo sprito dell'uomo Splendore del nome.


ucerna

fiaccola

dmna.
antichi
di

Simbolo presso

gli

un uom

tanti lumi

d'umn

illustri

s.ano restai, mart,.

Spogliatope.

Uomo
Sport.

con la lancia

spalla.

Coda
Sporta.

di volpe.

Vedi ^bacucco
Vedi A^ozze.

Eustachio

{bant).

Sposa.

mani.

Spregio.
Genziana
giat/a.

-.ngiurie^ sprezzatone delle


Anuiln e cornacchia.

aquila rerma e

^^^i^^

::rch:

rcota^.i>^a a.^^^^^^^^^

^:l%^c;IT;a;e"^rcr'.e

o.e

aella cor.


zanzara.

929

nacxhia, queuito farebbe un elefante di fronte a una

Sprone.
catezza.

Vedi Vigilanza.

Spugna. Vedi Armullamenlo


Sputo. Vedi Aborrimento.

Bevitore

Deli-

Squadra. Vedi 7 ommaso {San).


Stabilit.

Architettura

Massoneria

la

Ancore, due, con cui fermata una nave, resiste alfuria della tempesta. Diamante. Nasturzio acqua-

lieo.

Nero, colore.

Stabilit negli affari. Uomo che guarda un toro nei pascoli, simbolo di chi stabile e fermo nei propri affari.

StaccioStaffile.

Vedi Benedetto Vedi

(San).

Ambrogio

d'Alessandria

condo

(Santa)

(Sanf)

Caterina

Filomena [Santa)

Ira-

Rigore.

Statile.

Ninfa unata da Bacco,


vite.

da

lui

trasformata

in

Stagioni dell'anno

A
dlla

ciascuna stagione

personificata
loro

si

suol

accomcio

i^agnarc la divinit attribuita

dagH

antichi,

Venere; all'Estate, Cerere; all'Aulunno. Bacco; e all'Inverno, Vulcano oppure Eolo :oi Venti. E con la Primavera si accompagna anche
Primavera,
Flora,
a
le

coronata di
di

fiori,

con una veste tutta dipinta


Gli antichi rappresentavano

fiori

colori

diversi.

quattro stagioni anche con fanciulH alati. Si rap59

O. Ronchetti.

_
presentano anche con Estate Aatmno

930

Giano quadrifronte.
Inverno

Vedi

Primavera.

Stagno. Vedi Tranquillit. {San). Stalla. Vedi Francesco d'Assisi gigantesca. Vedi Cristoforo Statura
Stecca. Vedi Scoltura.

{San).

Stefano (San).

Uno
na, e
il

dei

sette

primo dei

dire corona.

predicaColohio. Evangelario quale secondo Pietre, perch fu lapidato tore del Vangelo. bestemmiatori dagli ebrei contro i la legge stabilita
della loro religione.

, ^, cristiaprimi diaconi della Chiesa di Stefano vuol Il nome

martiri.

Stella. Vedi
Celebrit

Aurora Bruno Domenico Corona -(^^^0 man Gravidanza -Fato Provvidenza Maia _ Salvamento Tempo. Stendardo. Vedi Concordia- Michele
Anima
{San)
di stelle di L.uz-

{San)

Eligio

Esplorazione

Francesco

d'Assisi

{San)

Italia

Malattia

Giovanni BaUisia
{San)
littore

{San)

Massoneria

{San).

Stercuzio. , dal letame Soprannome di Saturno, derivato


.

peT

concimare
Sterilit.

campi.

/Amman: Animali:
tichi
si

Mula, iviuiu,

il

cui

prodigioso, che per simile

avvenimento
parto i
era
gli

ritenuto

^^

tanto
..

contrasi

doveva anche

riconciliare

nella

Bibbia

presso gli anDei. Simbolo che m-

Vegetali:
Sa/ice.

j4/beo
Cli
anti-

morto o disseccato. Olivo

selvatico.


chi

931

il

credevano che una donna mangiando

seme

di

questa pianta diventasse infeconda.

Sterope. Fabbro

di

Vulcano.

Sterpazzole.
Uccello cantatore assai comune.
dotliva.

Vedi Madre

a-

Sterquilnio.
Stige.

Vedi Picumno
il

e Pilumno.

Fiume
intomo
al

dell'odio,

principale del

mondo

sotterraneo,
figlia

quale scorre sette volte. Stige era


leti; e
in

di

Oceano
gento.

dell'Averne

come Ninfa dimorava all'ingresso una grotta sorretta da colonne d'ar-

mo
il

fiume lo Stige descritto quale un radell'Oceano scorrente dalla sua decima fonte, e fiume Cocito quale un ramo dello Stige. Da Fal-

Come

lante figlio di Crio o Crejo, Stige procre


lo)

Zelo

(ze-

Nice

(vittoria),

Bia

(forza)

e Grato

(f>otenza).

prima di tutti i mortali che portasse i proa Giove invocando aiuto contro i Titani; e in ricompensa fu accordato ai suoi figli vivere per sem;3re con Giove, e Stige stessa divenne la deit per cui
tlssa fu la
pri figli

giuramenti pi solenni. Quando uno deDei giurava per lo Stige, Iride portava una coppa piena d'acqua dello Stige che il Dio giurando versava, e quando uno violava il giuramento, rimaneva
>rendevansi
i

gli

cento anni privo della sua divinit.

Stile.

Strumento di ferro o d'osso a punta, con un manico a


paletta,

usato dagli

antichi per scrivere

tavoletta
dioso.

spalmata di cera.

Vedi Calliope

sulla

Stu-

932

Cafe{San).

Stimate o Stimmate. Cmto^ Ved. Le cbque J>iaghe di Ges Francesco d Assm {Santa)
rna

da Siena

Stimolo
Ci^no
pi soave

alla gloria.
Quest'uccello, secondo
gli

an

ichi,

ha voce

quando
i

Hno;
di

cos

canto dal des.deno poeti son stimolati al

incitato

al

ca'nto

dal vento ma-

gloria

e fama.
antichi

Stimula.
''Oea ^che
alle

presso

gli

stimolava

gli

uomini

azioni.
., Un pianEgiziani essere questa

Stirpe antica.
Papiro. Ritenendo
ta la pi antica
gli

come

cibo, presero

come emblema

di

antica progenia e

stirpe,

un

fascio di papiri.

nrriX^a
figli

eUe .one. di Selenco per esdella monarchia siriaca di Siria e fondatore perci i suo un'ancora nella coscia; ser egli nato con
unitamente
ai

suoi discendenti

si

fecero

segnare
di

coscia, tale figura sulla


quell'origine.

quasi

come segno naturale

Stivale alato.

Vedi

Velocii.

Stoicismo.
Bosso.
larga che consiste in una sunbohcarnente le qual.

*'oamelo

ecclesiastico, croci,

^Z^
fasril

cenza e

ornala di tre C-st /.nnogiogo soave della legge d. opere buone; per cm e perseveranza nelle
la la

clune

Lse

Ira

cattolici, ,=l-

"""^

de la stola dell'innocenza,

quando devia dal

'uXo

sentiero

vine
e
le

933

limiti

dell'onest e della virt,


ecclesiastiche

uscendo dai
leggi.

delle di-

Pietro

{San)

Vedi Battesimo

Uberto

{SarC).

Stoltezza. Pecora.
no dire:

Greci alludendo a uno sciocco, soleva-

vivere a

modo

di

F>ecorelld.

Riguardo

alla

tardit e balordaggine di questo animale, tanto presso


i

to:

Greci quanto presso le altre nazioni, si trova il detLatini altrimenti dicoCostumi da pecore, che
i

no:

Essere a guisa di pecora.

Stolto.
Blito.

Stomaco.
Dito medio.
sia

derivato dall'uso di introdurre


eccitare
il

Credesi che questo simbolo egiziano le dita nella gola


scaricando
lo

per

vomito,

stomaco trop-

po ripieno.

Stoppia. Vedi Frutto


Storpio.
StortU

delle opere malvage.

Vedi Elisabetta d'Ungheria


stillare,

{Santa).

Vaso da
Strage.

col

collo

storto.

Vedi Chimica.

Strada. Vedi Liberta.


Ferro, allusione alle armi.

Stramonio- Vedi Datura


Stravaganza. Amaranto cresta
di

stramonio.

gallo.

Pianta

cui

fiori

pre-

ientano forme delle pi bizzarre.

Stravaganza paterna.
Aquila pigargo. Simbolo degli Egiziani
dre stravagante e insopportabile verso
i

di

un paperch

figli,

ritenevano

934

si

che
per

quest'uccello
figli.

comportasse
l'istinto

stranadi quei

mente

coi suoi

Basilio condanna

st'aquila,

il

modo

crudelissimo di allevare

pro-

pri piccoli.

strumenti della passione. Vedi Bernardo (San). Strumenti di supplizio. Vedi Martiri Euterpe. Strumenti musicali. Vedi Armonia

Struzzo.

La

come immonda;
zi.

di quest uccello legge mosaica vieta la carne facementre i Romani dell'impero

,.

,,

vano manicaretti con

Vedi Eretico

surrezione

di struzle cervella di centinaia

Giustizia

Ipocrita

Ri-

Sciocchezza.
.

Studi notturni.

lucerne di Demostene. Lucerna. Celebri sono le quella e di Cleante,^ e d'Aristofane il Grammatico

preziosa la pi celebre e la pi di Ejpitteto ritenuta notturni e ai compoche si riferisce agli studi

lucerna nimenti di questi ingegni.


spressione:
sere

In

Epicarmo

si

trova

le-

Se

tu

cerchi

saputa pensala di

qualche cosa degna di e.raccoglimento notte; cio nel

studio riesce pi della quiete, in cui lo

comodo.

Studioso.
aperto Fanciullo seduto con un libro
stile.

in

mano

e lo

Stupidit.
Elefante.

Per quanto questo animale


la

fosse ritenu-

pure alcuni lo to pieno d'intelligenza,

vollero emble-

ma
sima

di

stupidit e balordaggine per

grandezza.

Tertulliano
ti'

lo

chiama

bestia

sua smisurata saocchis-

Oca.

comune

il

detto:

Stupido come un oca.

Suadela.

935

Pitho dai Greci, e

Dea

del persuadere, chiamata

che sovente accompagna Venere, quale simbolo dell'eloquenza degli

innamorati che cercano di persuaessere


facili
ai

dere

le

loro

amate a

loro

desideri.

Vedi

Pilo.

Subigo.
zi fee/e;

Vedi Nozze.
allusione all'altezza raggiimta

Sublimitda
quest'albero.

Sublimit della gloria.


Colonna,
che
gli

antichi
gli

innalzavauio

in

memoria
la

d'uomini gloriosi s<^ra

altri.

Come

sarebbe

co-

lonna Traiana e quella

di

Adriano.

Ennio parlan-

do

in

lode

di

Scipione disse:

Quanto gran
Il

Roman
fatti

statua, e quanto alta colonna popolo drizza per suo onore tuoi mostrando, e tuo valore.

Sudario. Panno con


Cristo,

cui

Veronica asciug
impressa
{Sonia).

il

sudore a Ges
facciu

restJUdovi

l'immagine della

Vedi

Veronica

Summano.
Soprannome
mini notturni.
di

Giove quale scagliatore

dei

ful-

Suocera e nuora. Vedi


Superbia.

Viola del pensiero.

AmarlUde formosa o bellis.^'ma. Collo, simbolo dell'arroganza e superbia. Nella Bibbia si legge che
le

figlie

di

Sion camminarono col collo

teso.


Superstizione. Viene personificata
un quadro
Cicuta,
ai

936

l'aspetto
di

sotto
al

una donna

vecchia con degli amuleti


in cui

collo,

e contemplando
stelle.

sono raffigurate delle

Suipplizio.
il

cui

succo

era

dagli

antichi

fatto

bere

condannati a morte.
Calice, simbolo frequente nella Bibbia, che allude

Supplizio capitale.
al

tormento della morte.

Supremo
Corona
sare
il

onore. Vedi Onore supremo.


sotto
i

Susanna (Santa).
piedi,

per

aver

rifiutato

di

spo-

figlio di

Diocleziano. Idolo, che atterr, ricu-

Bando di adorarlo. Spada, con cui fu martirizzata.

Svergognata. Donna nuda che


agnello.

porta sulle spalle un becco e un

SventuraSaio,
allusione
alla

guerra.

Svezia.
Catto,

come

insegna.

T.
T.
Lettera corrispondente al tau dei Greci, degli Ebrei
e dei Fenici. Presso gli Egiziani simboleggiava la vita,

e propriamente
in

la

vita

divina, e

perci

vedevasi
i

sospesa

mano

alle statue

d'Iside e Osiride,

numi

pi venerati in

Egitto.

Nella Bibbia, secondo alcuni


scrittori,
il

937

il

lau,

rappresenterebbe

segno
la

con

cui

l'angelo
dei

dell'Apocalisse

avrebbe marcalo

fronte

predestinati.

Nel primo secolo del


Sant'Antonio
di

cristianesimo,

come simbolo,
della croce.
sti

tale lettera era considerata


religiosi di
sF>ecie

un'imagine

sulle loro vein


liste

portavano una

croce troncata,

forma
degli
ai

di

T. Alcuni
dei

eruditi
il

pretendono che nelle


(th)
la

cuitichi

soldati,

greco

posto
loro

accanto

nomi
la
ta.

medesimi indicasse

morte,

mentre
in
vi-

lettera

denotava quelli che erano ancora

Vedi Tau.

Tacchino. Vedi Arroganza


Tacita. Vedi
Silenzio.

Orgoglio.

Taciturnit.
Leonessa senza lingua.
Narrasi

che

gli

ateniesi

Armodio
la

Aristogitene,

avendo giurato

di

liberare

patria dai tiranni Ipparco e suo fratello Ippia, esla

sendo stata scoperta


dere Leonessa,
congiurati,

congiura,

Ipparco fece preni

meretrice

molto famigliare d'ambo

sottoponendola

vari

tormiti,

martiriz-

zandola
essa

fino

a morte, e ci senza

poter ottenere

da
ri-

alcuna rivelazione.
tale

gli

Ateniesi,
di

volendo

cordare
in

esempio

memorabile

forza

d'animo

donna

frivola, le

dedicarono una leonessa di bron-

zo,

ma

senza la lingua.

La

leonessa

simbolo

di

meretrice.

Taddeo (San). Uno dei dodici


ch
rata,

apostoli.

Alabarda.

Croce, per-

crocefisso.

Frecce del suo martirio.

Mazza

fer-

del

suo supplizio. Spada, perch decapitato.

Tafano.
Insetto
cavalli,

938

al
il

ben noto per i tormenti che reca forando loro la pelle per suggerne

buoi e
sangue.

Vedi Perturbatore.

Tafne. Dea egiziana


pre
testa

rappresentata sotto

secondo ordine, che era quasi semla forma di donna con la di leonessa. Aveva l'abito delle donne egizie che
di fino
ai

saliva
di
in

fianchi,

attaccato

al

collo

per

mezzo
il

due

cinture.

Aveva un ornamento

al collo,

tau
il

mano

il

fiore di loto nell'altra.

In capo aveva

disco solare col serpente d'oro.

Tagete.
Nipote di Giove. Era ancora fanciullo quando
fosse figlio di
fosse cangiato
in-

segn agli Etruschi l'arte d'indovinare. Dicesi ch'egli

uno
in

dei

fiume.

Dio

etrusco

uscisse

Geni creati da Giove, e che Alcuni vogliono che questo d'un tratto, sotto la forma di
rivoltava.

fanciullo,

da un campo che un bifolco

Talari.
ali o calzari alati annessi alle cavigHe dei Mercurio, e considerati come uno dei suoi principali attributi. Vedi Mercurio.

Piccole
di

piedi

Tali a.
delle nove Muse, che presiede alla commeViene rappresentata sotto le sembianze di una bella donna giovane, d'aspetto giocondo e scherzevole, coronata di edera, tenendo in una mano il pedum, o bastone da pastore, e nell'altra la maschera, e sovente calzata di socchi. Talia ha per emblema la scimmia. Portava il nome di Talia anche una del-

Una

dia.

le

tre

Grazie.

Tallone rosso.
Vedi

939

Aristocratico.

Talpa. Animale che passa


terra. Si
vista,
li

la

vita

in

tane

scavate

sotto
la

suppose che questo mammifero non avesse


i

e ci perch

suoi occhi sono talmente picco-

nascosti

sotto

il

pelame,

che furono per lungo

tempo creduti mancanti.

Vedi Cecit
della

Eretico.

Tamburo. Vedi Nemico


Tanaceto.

musica.

Pianta erbacea perenne coi

fiori

gialli

durevoli.

Vedi Amicizia

costante.

Tantalo.

Re leggendario della Libia, figlio di Giove e della Ninfa Pluto o, secondo altri, di Tmolo e padre di Pelope e di Niobe. Oltre alla sua stroardinaria felicit e ricchezza. Tantalo celebre principalmente nella storia antica per il severo castigo inflittogli dopo
la

morte nell'Averno,
dice che

di

cui

le

cause sono narrate


relazione pi co-

variamente dagli antichi autori.

La

mune

Giove lo invit a tavola, e gli comunic suoi disegni. Tantalo divulg il segreto, e Giove lo pKin finendolo nell'Averno, dove le Erinni lo attaccarono a un albero carico di frutti e in mezzo a un lago limpido. Tantalo bruciato da una sete ardente e tormentato dalla fame non poteva spei

gnere la sete per

il

ritirarsi

dell'acqua se

si

va per bere; e

rami carichi di frutta

si

abbassaalzavano

quando stendeva la mano per afferrarli. Scpra il suo capo stava sospesa una roccia che minacciava schiacciarlo. Un'altra tradizione riferisce che volendo egli
provare
figlio

le

prescienza divina, mise a pezzi


lo

il

proprio
in

Pelope,

fece cuocere e lo serv

agH Dei

un convito.

940

Una

ammesso
);aro

alla

Tantalo, terza versione riferisce che nettare e il tavola degli Dei, rub

ai mortali. l'ambrosia, per farli gustare

Vedi

/i-

ricco.

Tarasi ppo. ^ , ai caGreci, che incuteva spavento Dio presso recavano rotondo, al quale si valli. Aveva un altare volescon certe cerimonie il Dio affinch invocare
i

per
se

essere loro

ai

loro

cavalli

benevolo,

prima

di

vogliono che Taras.ppo mettersi alla corsa. Alcuni di Nettuno Equestre. sia un soprannome

Tardo
bianchi.

instabile.

Uomo

con la faccia e

le

mani

nere,

ma

coi piedi

Tartaro. Secondo

.,

Greci e

Romani,

il

^ Tartaro

era una

ed era inaccessibile alla parte del mondo infernale, precipitava gU ai venti, dove Giove luce del sole e gravemente olteso. Dei vinti e gli eroi che lo avevano attorniato da mura Secondo Esiodo, il Tartaro era Pendevano notte, e sopra esso di bronzo e da triplice mare. Pm tardi il Tartaro
le

radici della terra e

il

divenne quella parte dell'inferno


i

dallmfuocato fiume dato da un triphce muro e con porte d,i diamante. getonte. ed era rinchiuso

malvagi.

Secondo

Virgilio

il

in cui erano puniti Tartaro era circon-

He-

Tartaruga. Vedi

Testuggine.

chiamato albero del Albero d'aspetto malinconico, Vedi tutto nei cimiteri.
la

morte, che

si

pianta sopra

Angoscia.


Tatto.

941

una donna con


di sensitiva.

Uno

dei sensi,
uccello,

personificato in
tortora,

mano un
Ermellino,

e un

fiore

e-

in

dalla pelliccia

morbida. Riccio dal pelo

spinoso. Questi animali esprimono le

due sensazioni

streme che

si

possono provare
(Sant')

al

tatto.

Tau. Vedi Antonio

Filippo

{San)

T
aspetti

Vita divina.

Tau manteFiglio di

Ponto
del

(mare),
e

rappresenta

gli

meravigliosi
gliosi

mare,

sp>ecialmente
si

quei

meravi-

fenomeni

celesti,

a cui

attribuiva origine

ma-

rina.

Taverna.
Porco, emblema di luogo da crapula e disonesto; oltre a essere quest'animale simbolo di delizie lussuriose, la sua carne, con cui si preparavano
perch,
delicate cene,
ta
si

presta alla preparazione d'ogni sor-

di cibo, in cui furono trovati cinquanta sapori di-

versi;

si

vuole che quando

si

cominci a mangiar

carne, quella di porco fosse la prima.

Tavole della legge. Vedi Mos.


Tavoletta.
Assicella spalmata di cera su cvd
\

gli

antichi scri-

evano con

lo stile.

Vedi

Calliope.

Tazza. Bacco

Amicizia confermata Buon Evento Concordia Ebe Esculapio Eufrate Giunone Lucina Oblio Temperanza.

Vedi Agosto

Benedetto

(San)

Tela

di ragno. Opera vana

Vedi Disuguaglianza
Pioggia.

della legge

Telescopio.

942

Vedi Astronoma.
figlia

Temi

Temide.
di

Divinit greca,

Urano
le

e di

Gea. Fu
e le

a-

mata da Giove,

al

quale diede

Ore

Parche.

Temi

di cose apera la personificazione dell'ordine la convodall'uso e dalla legge; perci era provate

catrice degli

Dei

in

esecuzione degli ordini di Giove,

popolo. Questa Dea e presidente delle assemblee del rappreleggi e dell'ordine, veniva protettiice delle ma con la cornusentata in figura simile a Minerva, nell'altra. Alcum le copia in una mano e la bilancia

bendarono

gli

occhi e

le

misero una spada

come Dea

della

giustizia.
i

La
del

sua bilancia
zodiaco.

fu

mano, da

Giove collocata

fra"

segni

Temperanza.
forma di donDeit allegorica rappresentata sotto una tazza. Anina che ha in mano un freno e biblico. Elefante. Si vuole mali: Agnello, simbolo una deterrniche quest'animale prenda giornalmente abbia molto quantit di cibo, quantunque ne
nata
davanti.

Narrasi

che

un

guardiano

di

un elefante

met dell'ordomestico avesse l'abitudine di rubargli giorno, predestinatogli giornalmente, e che un zo


senziando
razione
il

padrone

al

pasto,
il

il

domestico diede
accortosi
il

intera

all'elefante,

quale,

della

doppia misura, con

la

proboscide divise

due
rato.

parti talmente eguali,

come

se

fosse

stato

grano in misu-

Battista. Locusta, di cui viveva S. Giovanni Caprifoglio (vedi Freno alla lusVegetali: Azalea. nel senDiversi: Cintura, simbolo biblico; suria).

so

cio

di

reprimere

grandi
e
la

desideri,
lussuria,

la

cupidit.
la

a frenare la lascivia

ordinando


vita.

943
assai

sobrio.

Pane, nutrimento
delle
vittime
si

Porpora, colore
rigettati

dedicato alla temF>eranza. Reni, simbolo biblico. Nei


sacrifizi
i

lombi venivano

come

impuri, perch

voleva che incitassero alla libidine.


i

E
do

per precetto divino, devonsi cingere


si

lombi, quanallorch

celebra

la

solennit,

che

fu

istituita

uscendo dalla prigionia d'Egitto, cio dalla dissolutezza


gnello,
di

dei

piaceri,

viene

comandato

di

mangiare

l'a-

simbolo di purezza, e vivere castamente.


morale.

Ve-

Filosofia

Tempesta.
Airone.
di

Quando

quest'uccello
le

lascia

la

palude
del-

per innalzarsi verso


procella.

nubi,

si

vuole che sia indizio


sufjerficie

Seppia che, salendo alla

l'acqua guizzando, anch'essa segna prossima una tempesta

impetuosa.

Tsimpio.

Mondo

Vedi Dionigi

(San)

Massoneria
Guerra.

Salomone.

Tempio Tempo.
Il

di

Giano

Vedi Pace

dei

TemfX) o Crono, a cui corrisponde il Saturno Remani, nell'arte moderna rappresentato con una falce; ma egli non ebbe mai f)er attributo che
un
il

falcetto,

tempo viene personificato


quasi

con cui mutil suo padre. In generale in im vecchio scamato,


nudo,

talvolta

con

barba

capelli

bianchi,
;

munito di ali, segno della rapidit del suo corso con una falce, e qualche volta un orologio a polvere in

mano;
gitrice
;

la
il

prima emblema della sua potenza distrugsecondo,


del
al

corso

continuo

degli

anni.

Gli antichi diedero


elefanti.

Tempo

un carro

tiralo

da due

_
Animali:

944

>^ Serpente che ;'^^ grro del anno gola, rappresentante ,1 ta sotto la ch passato, presente e futuro tempo, considerato dal (la H passato non e visibile
,

"""^^

Hed

risono

incerti,

perch

^<^r nascosa);' e

non aven*

P-P'

futuro tanto meno, P"^h<= essere concepito; il U pre del tutto incognito. ancora e il suo fine ci trasrrendo *ap.dainstabile e sente poi essendo \

"-/;? " =

m^n'e appena si pu Traente simbolo del

luL
te

comprendere. Alcun, voghono in ten^, perch stendendosi presenta molserpeggiando silenoosamen e,

plghe paragonabili

derf
antichi

che gh Vegetah: Pioppo bianco, anni le sue foghe, consacrarono al tempo perch
un'idea
dell

alle

successioni

dei

giorni

brune dalPataa. bianche da una parte e


tinuo
,

movimento dando mostrare ora la superhae siomo e della notte, nel Diversi: QuoJronle so-

-no m conemam ^^

?Ea
ia e

icoipi tempore con

data legge, che dirige SfeHe, perch dietro una intervallo di cdeS, sempre nel medesimo
stabile periodo,

ora -quella scura.

ritornano
i

3no

partire.

Zodiaco,

cu,

segni

donde cominmdicano il

cammino percorso dal tempo.

''^t^Tnel

abbracciare. Presso i senso di legare e catGiove non solo era d. Romani, al sacerdote di nommaria il ma anche tivraugurio toccare l'edera, modo ne co, fa^t sembrare legato in alcun

non

Tneanche

col pensiero;

per

pure permesso libere. cerdoti le cose fossero tenaglia. Vedi Agala (SonC)

volendo che ai sa di portare l'anello,

^^'^ TaZCI

- Cnslma

(Santa)

Massoneria.

Tenebre.
Nero,
colore.

945

perch
di

Pipistrello,

giorno

vive

ritirato nelle

caverne e luoghi oscuri.

Tenerezza.
Glicine,
allusione
il

alla

cedevolezza dei suoi rami.

Reseda, per

suo profumo delicato.

Tenerezza materna.
Chioccia,
citi,

perch
si

allevando

amorosamente

pul-

per

essi

sacrifica.

Tentazione. Pomo. Serpente, di Adelmo ed Eva.


Teodosiani.

l'uno e l'altro causa del peccato

Soldati di cavalleria
dosio;

scelti

nella milizia sotto

leo-

avevano per insegna un cavallo giallo nella parte inferiore di uno scudo di ferro, alquanto pi colorato, con l'ombelico biiinco circondato d'un cerchio rosso a sua volta circondato da un cerchio
giallo.

Teologia.
Candelabro a
sette

bracci.

Teologo.
Cane, perch il teologo, a similitudine del continuo abbaiare dei cani contro persone estranee alia

deve continuunente riprendere essere severo e non perdonare eli scellerati. Tale fu presso i Greci Diogene, il quale era perci comunemente da tutti chiamato cafamiglia del padrone,
i

difetti

degli

uomini,

ne.

Teresa (Santa).
Mistica sublime,
melitane.
60

riformatrice

dell'ordine

delle

Car-

Angelo, che

le confisse

un dardo

inficun-

G. Ronchetti.


maio I
petto.

946

"-b"' Cr, Ges ^^l messale al colo da 'J"?^ quenti viaggi. Collam. simbolo de o Vergine. Colombo, quale sto e Maria attaccata aUa che l'assistette. Croce,

Bordone, quale

Spirito

Santo

collana.

da un dardo Cuore della santa trapassalo

infianunato.

Dardo

delle Carmelitane.
pere.

J^_ diverse o Penna, perche scnsse


Filomela.
,,

infiaounalo.

L.fcro

!==

Tereo.

Re di Tracia. Vedi Termine.


Dfeit
II

tiere

istituito da Numa; suo culto dicesi fosse confini della sua che ognuno segnasse i quale ordin consacrate a Uiove, a con pietre
il

romana presiedente

ai

confini

alle

tron

propriet terntoriale

rerni.na/,an feste annuali dette essendo sacr^ focacce, carne e frutti, cui si offrivano confine con sangue. Il pietre di legio macchiare le suo fosse che Giove nel
celebravano

CHo Termine

stesso

pare non

mine Campidoglio,
to

eril 1 dei confini. Famoso era attributo di protettore tempio di Giove nel pubblico che si trovava nel

esisteva un apertum e sopra di esso stare coperperch nessun termine poteva nella volta, una

La

figura

del

Dio Termine
col

consisteva
virile

in

lunga base quadrata, Giove d'una testa di Fauno di sto, e sormontata Colonna. G. antichi, Ammone. di Mercurio, ecc. porre una colonetta. per termine, usavano

membro

al

suo po-

prmcipali regioni la teravendo fissato in sessantadue a quoaltrettanti parti mortali ra abitabile; diedero

Pianeta.

Babbuino: secondo gh Egiziam.

qua


sto

947

giornalmente se

animale,

di

cui,

mentre moriva,

capo a sessanladue d finiva di morire. I sacerdoti stavano molto attenti a tagliar ogni giorno la parte del corpo mordebitamente unta, veniva seppellita. Cubo. ta, che, Simbolo egiziano e adottato poi da Pitagora; per la sua solidit e gravit, e perch, come il dado, si
ne consumava una in

modo

che

in

ferma sempre sulla parte che si volta, ne facilmente si smuove, cos la terra, come elemento, per se creduta immobile, se per caso si muovesse per qualche accidentale violenza, tosto nuovamente posmdo sta
ferma.

Globo

terrestre.

Terra.
Gli antichi credevano che la Terra (Gea) fosse stata
la

prima, e genitrice, di
il

tutti

gli

Dei, p>erci
la
si

le

si

diede
prre
terno,
tutti;

nome venerato
nutrice
terra
i

di

materna, e
gli

riteneva

madre e
in

di

tutti

esseri,

bsmribini

appena

nati dal

come

nelle

braccia

della

donde usavano grembo mamadre generale a


dalla
cio
altre

levandoli

per

subito.
si

Dipendentemente
divinit,
il

Terra madre e nutrice Levana, che vigilava


custodiva
le

ebbero

afinoli

bambino
terra.

appena
al piasi-

nato venisse felicemente levato da


culle
;

Cunlna, che

Vagliano, che presiedeva

Rumina, che sopraintendeva all'allattamento, da rumina, mammella. Inoltre v'erano Patina ed Edusa; la prima Dea della poziogere dei bambini, vagire;
ne,

cio del bere dei bambini, e la seconda del cibo

o mangiare.
tali,

Avendo dunque

ricexiito la
li

Terra

mor-

app>ena nati, con cunorevole cura


li

nutriva in se-

guito e
donati,

custodiva, e
li

essa

raccoglieva

quando erano da tutti abbannel suo ampio seno, sernon solo


gli

randoli in se stessa.

uomini e

gli

altri


animali,

948

produce, anche tutto ci che la terra fu, con ragione, chiamala nutrisce e conserva; perci Terra viene rappresentata con

ma

la

in
il

chiave in mano, primo alimento degli uomini; e una nanell'inverno la terra si chmde. per significare che germogliando quali scondendo in se i semi sparsi, i

Gran Madre. La capo una corona d ghiande

d quercia, che turono

escono poi
aprirsi;
terra.

in

supposta primavera, in cui la terra e


in

oppure ha

mano un

disco,

emblema

della

Terra

fruttfera.
la testa d leone,

Bue con

che un uomo per

le

cor-

na tira fuori da un antro. La viscere della terra, che senta la forza nascosta nelle dei frutti, il bue, utilissimo produce l'abbondanza
all'agricoltura, la terra.

testa di leone rappre-

Terra Santa. Vedi Palestina. Terremoto. Vedi Loke.


Terrore.
Personificato
in

Testa di Medusa, la quale, in la testa di leone. suo potere mano di Perseo, indica che mediante il liber la patria dal terrore.

un uomo d aspetto

terribile

con

Tersicore.

Una
danza.

delle nove

Si

Muse. Dea della musica e della giovane rappreseinta sotto forma d'una

,,

d. ghirlande domia con faccia sorridente, coronata Varpa in mano. Vedi o d'un diadema, con la lira o

Muse.

Teschio Teschio

di

bue.

Vedi Opera

ttca. e fati

di cavallo. Vedi

Combattimento.


TeseoGrande
Etra
ordinario

949

figlio di

eroe iwzionale di Atene,


Pitteo.

E^eo
di

e di

figlia di

Diede mentre

visse segni di

non

valore,

cammin
e

sulle
gli

orme
il

Ercole.

Sconfisse alcuni mostri,


di

fra

altri

Minotauro,

cui era destinato

preda
le

(vedi Arianna).

Rap

al-

cune donne, e fra

altre

Elena, Arianna,

Fedra;

ma

le restituiva

quando

esse lo volevano.

Discese al-

l'Inferno con Piritoo, per aiutarlo a ripire Proserpna, ma fu condamnato da Plutone a essere legato a un sasso, e vi stette fintanto che Ercole, o, come dicono altri, Euristeo non venne a liberarlo, ed era stato cos fortemente legato a quel sasso che vi lasci attaccata una parte della pelle. Dom le Amazzoni, fece prigioniera Ipp>olita loro regina, la ^os, ed ebhe da lei un figlio chiamato Ippolito. Gli Epiroti lo tor-

mentarono molto avendolo fatto prigioniero, e intanto Menesteo figlio d'Eretteo s'impadron dei suoi Stati;

ma

al

suo ritomo
gli

gli

ritolse

il

trono.

Dicono che
d'es-

gli

Ateniesi

eressero altari.
i

Insomma merit
il

sere

ammesso

fra

semidei,

e fu

semidio creduto

dopo Ercole.

Tespl.
Figlio di Eretteo.
cole,
lo

Inneunoratosi delle virt di Erlo ubriac,

invit

a un con\ito,
in

gli

diede

cmquanta donzelle

matrimonio.

Tessera.

Vedi Memoria.

Testa. Vedi Avversario Davide Dei tutelari

Capo

Custodia

Potest.

Testa d'aquila.
Testa d'asino.

Vedi Nisroch. Vedi


I-gnoranie,


Testa d'avvoltoio. Testa

950

Vedi Mut.

di

cane.

Vedi

Ambi

Cristoforo

{San)

Litigioso.

Testa Testa
Testa Testa Testa

di capra.
d cavallo.

Vedi Dachscia. Vedi Cartagine

di

donna.

Vedi Capriccio

Negra. Musa.
Cerere

di elefante.
di gallodi

Vedi Quenavadi.

Vedi Abrax.as. Vedi Bast

Testa
Testa

gatto.
ibis.

Pecht.

di
di

Vedi Tot.

Testa
roch

leone. Vedi Abraxas

Terrore.

Testa

di

leonessa.

Forza NisVedi Pecht


Tafne.
Terrore.

Testa

di

Medusa. Vedi

Teista di

montone. Vedi Ammone


morto. Vedi Bruno
{San) Girolamo Tracia. Penitenza

Testa
d'Assisi

di

{Santa)

di

(San)

{San)

Maddalena^
Cnufi.

Francesco

Testa

di orso.

Vedi Principe debole.

Testa
Testa Testa Testa
Battista

di sparviero.

Vedi Arueri

Oro
difficile.

R,\

testuggine.

Vedi Morte

di toro.

Vedi Astar te

di vacca.

Vedi Astarte Vedi Dionigi


Giuditta.

Testa tagliata
{San)

Athor
Nisroch.
{San)
e

Iside^

Giovante

Tostamente.

Vedi Vecchio

nuovo Testamento,]

Testardaggine.
Mulo,

951

allusione proverbiale.

Teste (cinque).

Vedi Manasse Teste (due). Vedi Fanlastico. Teste (sei). Vedi Cartigua.

Previdenza.

Teste (sette). Vedi iincic/opeJia Enciclopedico. Teste (tre). Vedi Chimera. Testimonianza Imprevista.
Gru.
sassinio

Ibico,

poeta
egli

lirico,

assassinato

dai
del

ladri;

prima di morire

invoc
di

testimonio

suo

as-

uno

stuolo

gru,

che

passarono

caso
a

\olando,

e ch'egli preg di vendicar la sua

morte.

Pi
dei

tardi,

uno

dei

briganti

assistendo,

a Corinto,
Ibico

giuochi pubblici, vedendo passare una truppa di

gru
sta
sino,
il

esclam:

ecco

testimoni

di
si

)>.

Quel'assas-

esclamazione dest sospetto, e


il

arrest col

quale messo alle


delitto,

strette
i

fin

confessare

suo
la

svelando anche

suoi

complici.

Perimpreaiuto

ci

gru

divenne
e

simbolo di

testimonianze
in

vedute che talvolta vengono miracolosamente


della
giustizia;

nacque

il

proverbio greco:

le

gru

d'Ibico.

Testuggine.

Vedi
virt

sprezzo deir avversit

Onore

Sommissione

America

Danaro

Fortificazione

Pelopormesi

Di Mercurio
Pigrizia

Testa di testuggine.

Teti.
Figlia del Cielo e della Terra,
si

marit con l'O-

ceano suo

fratello,

Sembra che

sia

madre di tremila Oceanine. questo un mito tellurico, e Teti in


e fu
le

greco significa nutrice, perch appunto

acque del


mare

952

formando
i

sciogliendosi in vapori e

fiumi e le

fonti, nutriscono ogni cosa.

La

favola narra che Gio-

aiutata ve essendo stato preso dagli altri Dei, Feti, lo dal gigante Egeone, lo liber. Si rappresenta per

pi sopra un carro tirato da delfini, carro, in forma Alcione, uccello che fa il nido in di conchiglia.

riva

al

mare.

Tetide.
Figlia di

Nereo e

di Doride.

Fu

sposa di Peleo e

gli Dei alle nozze sue concorsero in gran festa tutti dell'Olimpo, ma il convito fu turbato da contese di

bellezza.
colo,

(Vedi Discordia). Secondo un antico oraTetide doveva aver un figlio di gloria, e questo

fu

Achille.

Tevere.

Re

dei

fiumi,

secondo Virgilio,

che

lo

fa

coi-

nuto, e cos lo dipinge:

Tra Gi

Di

populee frondi par mostrarsi gli omeri ed il petto verdeggiante velo, e ombrosa canna
le

vecchio, cinto

Cuopre

circonda

le

bagnate chiome.

Sannazaro, chiamandolo trionfante, lo corona, non come gli altri fiumi, di salici o di canne, ma di verdissimi lauri, per le continue vittorie dei suoi
i

figli,

cio

Romani, Vedi Fiumi.


scandinava potentissima,
di

Thor.
Divinit
e di
figlio

Odino

Frigga. Rappresentasi con la barba rossa, e una corona di stelle in testa, con una cintura magica;

sopra un carro tirato da due capre. Porta in mano un martello, con cui produce il tuono, poich egli
suscita

o calma

la

temp>esta.


Tiara.

953

di
tri-

Mitra di figura conica turbinata, guarnita


plice corona d'oro,

donde

il

ncme

di triregno,

adope{San)

rata

dal

Fede

sommo pontefice. Vedri Benedetto Pietro {San). Papa

Tieste.
Figlio di

Pelope e

di

Ippodamia.

Vedi Atreo.

Tifone.
struoso che aveva

Terra e del Tartaro. Gigante modue nature, umana e bestiale. Aveva una forza enorme, e il suo corpo era in forma d'uomo tutto coarto di p>enne tanto grosso e alto,
Figlio

della

che sorpassava

tutti

pi

alti

monti,
l'altra

e toccava con
l'oriente;

una mano l'occidente e con


sta

da

queste uscivano cento serpenti, che sporgevano la teiimanzi.

Le gunbe erano
altri
il

di serp>enti, che ne ave-

vano degli
dosi su p>er
l'alto

attorno,

terribile

saldavano avvolgencorpo tanto, che arrivavano ali

quali

capo,

coperto di

orridi

e squallidi

crini,

che

pendevano gi per il collo e per le spalle, e tale era anche la barba che scendeva dal gran mento sull'ampio petto:
gli

occhi erano

terribili

e sfavillavano
gli

come
ziani

se fossero stati di fuoco,

e la larga bocca ver-

sava parimente ardentissime fiamme.

Presso

Egiera

Tifone rappresentava

ritenuto fratello d'Osiride,

Dio del male, ed Dio del bene.


il

TigliO:

Vedi Amore coniugale


Sumatra

Filemone.

Tigre.
Nell'isola di
i

si^jerstizioni

abitanti

si

ain

stengono dall'uccidere questi animali, pensando che


essi vi

siano

scrive la

anime dei loro tremenda velocit della


le

antenati.
tigre

Plinio

de-

e l'^unore che


la

954

Oppiano dice di veloci madre porta ai suoi figli. Pare che Augusto sia Ugr" figliuole dello zefiro. Roma spettacolo di un ifprimo a porger in e si quattro fece dopo mostrare tigre. Claudio ne alluda il mospettacolo

S
gri

suppone che a questo raro


saico

scoperto
atto di

in

Roma,
la

rappresentante

quattro

Bacco

divorare

preda.

Vedi Amenca

Carro

Ferocit

rr^itigata

Velocit
"^

tirato

da

tigre

-i>ole

ti-

Ferocit

Nemico

della

mus.ca

Vendetta.

Uomo^che
Vedi

sellato. passeggia vicino a un cavallo

Argento. Bella di notte.


Attivit.

Centaurea

celeste.

Timo.
''""Gro"s^o

pezzo

di quercia

nave per dirigerne il Mala-fortuna verno

corso.

Nemesi Reggenza.
figura

della che sporge a poppa CoVedi Fortuna

Timore.
Personificalo
in

una

spaventata,
stessa.

se punta d'un coltello volto verso

con la Cervo,

Limale

d'indole

assai

pauroso.

Grcei chiamavano

cervo. Colomba. una persona paurosissima, uomo

Timore

religioso. bianco, preso quest Leone, che fuggp un gallo di Dio. timo per il sole, simbolo

ul-

Timore vano
Lupo
vicino

spaventasse al mimmo rumale, vagando di notte, si che percossa di una pietra; e more prodotto dalla pietre la cui armi ne bastone quanto le non temesse tanto dannosa, da marpercossa credevasi essergli

un

sasso.

Volevasi che quest ani-


cirgli

955

in

la

parte

lesa,

producendo

breve

tempo

vermi.

Tindaridi.

Nome
Tindareo.

dato

Castore

Polluce,

quali

figli

di

Tino,
gherita

Vedi Ciovarmi Evangelisla Poco sertso. {Sarta)

{San)

Mar-

Ti pula.
Insetto simile fino a

un certo punto alla zanzara,

che vive sulla superficie dell'acqua. Vedi Agilit.

Tirannia.
Figura allegorica avente
ro,

in testa

una corona di

munita

di catene,

il

giogo e la spada.

fer-

Frassiru).

Tiranno.
usi

Aragosta. Simbolo egiziano di un magistrato che tirannia verso i cittadini; perch volevano che
avesse ima certa supremazia sul polfxj,
il

l'aragosta

quale

temesse

talmente

la

prima che
parlano a
gufi

se

con
di

essa

venisse preso nella rete morisse di paura.

Gufo. Calgufi;

limaco disse che

tiranni

guisa

facendo

le

loro

confabulazioni per lo pi di notte,

e tenendole segrete,

come

che fanno strepito

specialmente

di

notte.

Tiresia.

Famoso indovino Tebano, figlio di Evero e della Ninfa Cariclo. Un giorno vedendo due serp>enti, uccise la femmina, e divent a un 'tratto donna; sette anni dopo trov altri due serpenti, uccisone il maschio, ritorn uomo. Giove e Giunone constrastando
un giorno fra loro,
se

fosse

meglio
loro

essere

uomo

donna,
il

fecero

giudice
a

della

quistione

Tiresia,

quale

decise

favore

dell'uomo,

soggiungendo


per,

956
sensibili

che

le

donne erano pi

Giove

in

poter saper ricompensa gli concesse di

[^vvemre^A-

guardare Minerva menvendo questo indovino osato e divent a un tratto cieco, tre usciva dal bagno, piacendo agk Dei che rivelasse secondo altri, non
ai

mortali

gli

del luarcani del Cielo, lo privarono

me

degli occhi.

dardo o giavellotto ravvolto """'Ert una lancia, un pund'edera che nascondevano la in pampim e foglie a foggia di pma, e era terminato ta- e comunemente talvoha a guisa d. fettucce qu'asi sempre ornato di Nelalcuni lunghi otncelh. fettucce attaccavasi al tirso tirso era simil delle Baccanti le mani di Bacco e grandi bevitori abbisognavano bolo indicante che i vino ha loro turper reggersi quando il d'un bastone
;

bato la ragione.
sorprendenti;

Al

tirso
g

dice

fra

altri
il

f^^^ ^""^^^X Eunpide. che

""una una

Baccante,
turire

battendo col

tirso

una sorgente d'acqua viva Vedi Baccani. ne zampillare una di vino. Danza. occulti Danni

suolo, ne fece scae un altra seppe far-

Bacco

d questo nome a una si d'Urano e di Gea, ossia del certa classe di figh che il nome primitivo Cielo e della Terra. Si vuole qua!, nome di Titani, il di Gea fosse Titea, donde

'N"k

mitologia

greca

femmine, e venivano per erano dodici, sei maschi e sei a due. Le coppie pi notelo pi accoppiati a due
voli

e Tcii; Iperone e Tea; itani queste coppie vanno ricordati i 1 e Rea. Oltre racconta che i 1 .Si Ciapeto, Temi e Mnemosine. Bacco fanciullo, io aizzati da Giunone presero

erano:

Oceano

Crono

tani


tagliarono

957

ma Giunone
inghiott

a {>ezzi e Io divorarono,
e
questi
lo

ne
pi

port

il

cuore a Giove,

tardi diede alla luce un altro Bacco, il Tebano. Titani. Dal cenere di quementre intanto fulmin sti nacquero gli uomini, e di qui la lotta tra il bene e il male nell'animo umamo, provenendo il bene dal
i

l'elemento
nico.

bacchico che

in

noi,

il

male dal

tita-

Ttone.

Vedi Aurora.

Tizio. Gigante smisurato, figlio della Terra. Stendendosi al suolo, il suo corpo copriva nove stadi. Voleva far violenza a Latona che si recava a Delfo. Apollo e Dicma l'uccisero a colpi di frecce, poi lo precipitarono
nel

Tartaro,
il

dove due avvoltoi


fegato.

gli

laceramo

conti-

nuamente

Tma

o Ma.

Egiziana del secondo ordine. Corrisponde alla I emi dei Greci. La sua figura quella di una donna nuda, la quale in una mano ha il tau e nell'altra il fiore del loto. Sul capo e intorno al collo ha i soliti ornaimenti delle divinit egizie. L'unico suo distintivo, che la separa dalle altre divinit, la penna di struzzo che porta in capo, perch questo
Divinit
geroglifico
zia.

presso

gli

Egiziani
struzzo

era

segno

di
le

giusti-

Le due penne

di

sembrano

due

ta-

vole della legge.

Tobia.

Nome

che in ebraico significa Bont del Signore. Pesce, col cui fiele rese la vista al padre.
lana

Toga.
Veste di
bianca
del

colore

suo

naturale.


Era talmente propria
ta
ai

958

s'intendeva

il

Romani, che per gente ioga-il popolo Romano, appunto come

pallio

ani palliata:
ce

Romano.
Si

quindi comedm togaia, era proprio dei Greci; acommedie latine, o greche. Vedi /

Tolleranza dei costumi del maritoMurena. murene col


vertimento

chiamassero le voleva che le vipere fu preso quale avfischio, richiamo che le il carattere e alle donne di sopportare

abitudini del marito,

anche se rozzo, aspro, villano,


{Santa)

ubriacone,

ecc.

Tomba. Vedi
Clotilde
(Santa).

Caterina

d'Alessandria

Tommaso

,. u^ gli re,, che i; ^^ Cintura di Maria Vergine dell'Assunzione. Dito, che U st nelle mani il giorno Redentore. Lancia, con Santo mise nella piaga del portatagliata del suo ospite cui fu trafitto. Mano Hegolo. questi l'aveva schiaffeggiato. tagli, perch
.

Apostolo.

(San).

Squadra, per essere

stato

architetto.

Tommaso d'Aquino (San). Animali: Bue Domercano.

Tommaso

stu-

dai suoi condiscediando a Colonia, fu in principio diedero il sod'intelletto tardivo, e gli poli ritenuto simbolo del o Spiprannome di bue muto. Colomba
rito

Santo che

l'assistette.

soil Diversi: Ali, perche ebbe gno di purezza. e Dottore angehprannome di Angelo della scuola a una sua opera mtico Collana al collo, allusione un angelo catena d'oro. Cordone, oon cw tolata
gli re.

Vegetali:

Giglio

se-

cinse le reni. Croce, che


Libri,

si

benedisce

in

suo ono-

rammentando

le

sue opere che

scrisse.

Mi-

tra ai piedi,

959

per aver rifiutato l'episcopato. Ostensorio,

comparve l'immagine del S. S. Sacramento. Penna. Sole, che apparve al Santo quando
perch
mor.
gli

Tonno. Vedi Nettuno. Tonsura. Vedi Pietro


Topazio.

(San).

Vedi Arcangeli

Topo. Vedi Apollo Sminteo Delizie amatorie Domandare za

nesa

Re

senza dignit.

Torcia. Vedi
dia

Furie

Anarchia
ai

Dormo DebolezAngeli
Freno.
aiuto

Ca-

Dicembre

Discor-

Maldicenza.

Tordo. Vedi
Torello.
Issia,

Vittima della propria astuzia.

Vedi Concupiscenza.
allusione

Tormenti.
tormenti del

malfattore leggen-

dario Issione.

TormentoCroce, nel
senso

Europa Nettuno Obbedienza


Toro. Vedi Adolfo {Sanf)

figurativo.

Agricoltura.

Cittadino

oppresso dal forestiero

Lascivia frenata

Malizia Siva

Api
Ercole Mitra
Stabilit

negli affari

Zodiaco.

Torre. Vedi Barbara

{Santa).

Torre infiammata.
Torrente.
Tortora.
d'Assisi

Vedi

Cristina

(Santa).

Vedi Eloquenza. Vedi Ballerino

(San)

Erato

Intelletto

divino

Francesco

Pudicizia

Vedovanza

conlinentissima.


Tot
o Thot.
egizia

960

Divinit

del

secondo grado, corrispondente


di

a Mercurio, ed
cui raffigurato

figlio

Kneph. L'immagine

sotto
testa

quella di un

uomo con
e
la

la

penna di sormontata dal disco lunare d'ibis giustizia. Porta una corta struzzo, come segno di pende al fianco, da cui veste, una piccola fascia Le sue braccollo. qualche arma, e un ornamento al
cia sono disposte

e con la

come in atto di tavoletta da scrivano, e

scrivere
il

col papiro

pennello.

Tracia.
Testa di morto, come insegna.

Tradimento.
Allodola
lusione
al

(vedi Niso).

Giallo ckaro. Mutillo

.,.

al-

cocchiere

d'Enomao.

(Vedi Mtriilo).
.

Tragedia.
Coturno, nel

modo
di

che

al

socco

si

e diede figuratii

vamente

commedia, perci disse t^equi la e da socchi; e di trarca: Materia da coturni per coturno per comporre tragedie frase di calzare il congedo da Meinel pigliar cui Alfieri ebbe a dire,
il

nome

pomene

pur Senno mimpon che qui, se il Dal pie mi scinga V italo coturno

calzai

giuri a

me

di noi pi

assumer mai.

Tranquillit. Alisma; pianta che secondo


propriet
cos
di

gli

antichi

aveva

la

guarire
il

la

rabbia.

Nido d
l'alcione

alcione.

Ui-

che durante
il

tempo che

fa

il

nido, e

cova,

mare

si

mantiene sempre

tranquillo,

btagno,

dall'acqua tranquilla.

- %l
Trasf orinazione.
Cuculo,
dini

simbolo

di

chi

abbia

cangiato

le
il

abitu-

e le

aqjparenze; perch credevasi che

cuculo

fosse soggetto

a cambiare la propria sembianza, pi-

gliandone un'altra.

Tre.

Vedi Dio

Ecate

Numeri

simbolici

Trinit.

Tredici-

Vedi Numeri

simbolici.

Tremulo. Vedi Pioppo


Trenta. Vedi Nozze.
Trespolo.
Specie
Scoliura.
di

tremulo.

cavalletto

usato

dagli

scultori.

Vedi

Triangolo.

Un
che
della

triangolo,
altri,

con

la

linea

di

base pi larga e

lunga degli
significa

simbolo di costumi dissoluti, perdai


limiti

uscire
via,

normali
vizio.

della

vita

buona

dandosi al

c
VPIDITAS

LATE PROFUSA
Mentre un
triangolo,
la

cui

base

figura
il

ritirata,

simbolo di correzione,

perch significa

pentimen-

to del malfatto, correggendo la vita dissoluta, diventando migliori di quanto si era per il passato.
61

G. RONXHETTI.

962

Vedi Adorazione

Massonera

Trinit.

Tribolazione. Croce. Onde, simbolo


blico

biblico.

Pelle,

smbolo

bi-

delle

tribolazioni

che rodono l'uomo lino alla

morte, rendendolo infermo e debole; perch la pelle


la parte del corpo pi suscettibile a logorarsi e a
patire
in

diversi esercizi.

Tpioerion. Candelabro a

tre

bracci.

Vedi
o

Trinit.

Tridente.
Strumento con
tre

denti

con

tre

punte che

poeti e gli artisti mettono in

Impero del mare


Trifoglio.

Mare

mano

a Nettuno.

Vedi

Nettuno.

Vedi Menanto.
simbolica.

Trimo.
Lettera

Vedi Cresma.

Trinit. Nella teologia


Bianco, per
il

cattolica,

di tre persone divine in una.

il

mistero dell'esistenza
Ceri, tre. Colori, tre:

per lo Spirito Santo.

padre; Azzurro, per il figlio; Rosso Tre, numero. Triangolo luminoso, che figura sopra il capo di Dio. Tricerion.

Trionfatore.
Piede; perch
i

re trionfatori

costumavano calcare

%3
coi

piedi

corpi

dei

prigionieri

in

segno di soggioin

gazione.
il

Nella maggior parte delle statue


cio poggiato su

Roma.

distintivo di

un trionfatore consiste appunto nel piede

in

tale posizione,

un

rialzo.

Trionfo.
Vasari
in
gli

lo

personific

in

una

figura

seminuda che

vola in aria, con una corcma di lauro e delle palme

mano.
altari

Biga, come

si

vede nelle medaglie, necolore.

e negli archi.

Porpora,

Vedi O-

nore trionfale.

Trionfo del CristianesimoDrago.


Nell'ApKxalisse \iene descritto un angelo
il

che afferra
il

dragone, quel serpente antico, che


)>

diavolo e satanasso
rappresentasi

per cui nella pittura e nella


spesso
il

scultura

trionfo

del

cristia-

nesimo sugli infedeli e sui pagani con un drago trafitto

e calF>estato. Questa rappresentazione forma pudi pi


di

re

l'attributo

sjmti

nelle

leggende cristiane, e
di

specialmente

Sem Michele,

San Giorgio

di

Santa Margherita.

Trionfo
Le due
e
i

di Cristo e della Chiesa.

Carro lucente, allegoria di Damte nel Purgatorio.


ruote,

secondo

il

f>oeta

sono

due Testamenti,
fronda,
libri.

tre

animali e l'uomo coronati di verde


gli

simboleggiano

Evangelisti e

loro

TripodePiccolo
d'altare
di
i

sedile

cmi

tre

piedi,
gli

oppure
antichi

una specie
era
desti-

bronzo che presso


sacrifizi.

nato

Fede

per

Pizia

Vedi Apollo

Sapienza

Bacco

Verit.


Tristezza.
Foglie
gente.

964

morte.

Geranio

triste.

Nero, aiice pian(Sackeville).

Vedi Inferno
affamato.

dei

poeti

Tristo

Uomo

che tiene la testa con

ambo

le

mani.
r-

Tritone. Dio marino,

Nettuno e di Anfitnte. lira conchiglia trombettiere di Nettuno, e aveva una il con buccina, fatta in forma di corno, (tritone) detta
figlio

,.,

di

cui

suonava.
il

La
resto

parte superiore
di pesce.

del

suo corpo era

d'uomo,

Triviale.

animo alato, Pernice. Essendo, secondo Platone, 1 stupido, tardo s'innalza; cos quest'uccello vile, cio

a fatica s'alza da terra, e di corpo tanto pesante che d'animo basso. E' pure simfu preso come emblema l'uomo daldi affetti terreni, che trattengono

bolo
di

l'innalzar^i a cose alte,

neppure col pensiero.

VeClio

Animo

triviale.

Trofei d'armi. Vedi

Vittoria.

Troia. Vedi Scrofa. Tromba. Vedi Bellona Fama.

,.

Callope

,
,

1-

Troni.

chi giudidei nove cori d'angeli, dove siede Spirito Santo, che lo ca, e su questo coro influisce la redenzione del raffigura la remissione, la quiete,

Uno

mondo
per

essere

e la vita del secolo che verr. Troni la sedia eccelsa i

Carbonchio,

dell'Altissimo,

la pi dura e lucencos questa pietra , fra le altre, cui poggia risplende nelle tenebre. Ruota, su te che
il

trono.

Oro.

Verde.


Trono.
Sedia
vrano.
di

965

Vedi Dio
cielo.

parata

dei

sovrani.

So-

Trono

di zaffiri.

Vedi Decimo

Trottola.
Giocattolo antichissimo.
di mente.

Vedi Impelo

agilazione

TuberosaPianta che produce


di

Piacere pericoloso

fiori

carnosi odoratissimi,

Sensualit

Ve-

Volutt.

Tulipano.

Nome
bante.

derivato

dalla

parola

turca

lolipend,

tur-

Fiore conosciutissimo.

Pompa Tumulto.
Gran

Vedi Ostentazione

Vanagloria.

fracasso per sollevazione.

Uomo

con Var-

co teso in atto di scoccare la freccia, geroglifico egizia-

no per significare esser avvenuto tumulto e dato principio alla battaglia.

Tunica.
Veste dei
plebe

Greci

dei

Romani.

Vedi

Bassa

Pietro

{San).

Turbante.
Sorta di
parecchi
re
il

acconciatura

altri

popoli orientali.
ai

turbante che

capo dei Turchi e di Non permesso portadiscendenti di Maometto. Vedi


del

Arroganza.

Turcasso. Vedi Turchese.


Turibolo. Vaso per

Faretra.

Pietra preziosa di colore turchino.

Vedi Coraggio.
in-

bruciarvi

l'incenso,

chiamato anche


censorio.

966

messa e
la

Se ne
secondo

fa uso durante la
la

bene-

dizione,

zione

Chiesa

Devozione

cattolica.

Preghiera

Vedi AdoraPurezza

Religione.

Tutelare. Vedi

Re

tutelare.

U.
u.
In

questa lettera
i

si

pretende di
si

scorgere

il

nero,

perch
su

vocaboli ricchi di u
cupi:

inflettono su

fatti

oggetti

dalle

parole

buio

all'upupa

not-

turna.

Uberto
ciatore.

(Sanf).

Vescovo.

Cervo,

apparsogli

Cane, rzunmentando ch'esso fu caccon una croce luminosa che fu causa della sua da S. Pietro, quan-

J
"|

tra le corna, parlandogli, ci

conversione. Chiavi, che ricevette

do

si

confess.

Corno da

caccia. Spiedo, attributi del

cacciatore. Stola, offertagli

da Maria Vergine.

Ubriachezza.
una volta talmente ingorda del usavano riempire di vino vecchio le fontane aride dove scoprivano che le pcintere solitamente andavano a bere, prendendole quando le vedevano ubriache. Inoltre la pantera sacra a Bacco, Vite, producendo il vino.
Pantera,
ritenuta
vino,

che

cacciatori

Uccello. Vedi Autunno


Francesco
d'Assise

(San)

Dubbio

Forestiero

Ingegno mtabile

Mennone.

- %7 Udito. Cervo con


drizzar
le

le

orecchie

tese.

Dice

il

proverbio:

orecchie.

orecchie in
raffigurano

Lepre, allusione alle grandi sue proporzione del corpo. Lira, i cui buchi

corde,
recchio,

le orecchie, che ricevono il suono dalle rimandandolo; simihnente al congegno dell'o-

per

cui

si

percepisce

il

suono.

cibo ai suoi pulcini; simil bolo egiziano di un padre che distribuisca uguali parti d'eredit, e anche di un principe il quale si uguagliasse ai suoi cittadini; poich credevaisi che la ron-

Ugualit. Rondine, che porta

dine avesse molta cura nel ripartire il cibo fra i suoi piccoli, curando che nessuno di loro ne avesse due
volte a

danno

degli altri.

Ulivo.
Ulisse.
Eroe,
Si
finse

Vedi Olivo.
figlio

di

Laerte,

re

d'Itaca,

di

Anticlea.
di

pazzo per non andare


per
provarlo,

all'cissedio

Troia,

pose Telemaco, (figlio imico di Ulisse e Penelope) ancor baimbino davanti ai buoi sotto l'aratro che Ulisse conduceva, il quale
per timore di fargli del male, rivolse altrove l'aratro,

ma Palamede

palesando cos

la

sua

finzione,
ai

per cui

fu

costretto

Greci con la sua prudenza e la sua istuzia. Fu egli che and a cercar Achille alla corte di Licomede, ove lo trov in abito femminile, e lo scoperse col mostrare pietre preziose e anni
a partire. Giov molto

donne di quella Corte; perch Achille scelse le armi non curandosi delle pietre preziose. Ulisse rap il Palladio con Diomede, fu uno di coloro che
alle
si

rinchiusero nel cavallo di legno, e contribu molto

col

suo coraggio alla presa di TrcMa.

Ritornato in

^
Itaca
corse

968
in

mare,
lo

molti
la

rischi

lott

poi

dieci

anni
Circe,

contro

cattiva

sorte.

Naufrag

all'isola

di

ove

questa
lei

incantatrice

trattenne

qualche

tempo, e da
ritenervelo

pi
in

compagni
g
in.

ebbe un figlio detto Telegono. Per lungamente essa cangi tutti i suoi porci, e abbandonata quell'isola naufra-

quella dei Ciclopi, ove

PoUfemo

(vedi) divor

compagni, e lo rinchiuse coi rimasti in una caverna e anche di qui, fortunatamente si liber. Si sottrasse accortamente agli incmti delle Sirene, e partendo dall'isola Ex>lia, Eolo in segno d
quattro dei suoi

benevolenza
rinchiusi
riosit
i

gli

don alcune

pelli,

nelle quali stavano

venti,

ma

suoi
i

le

aprirono,

compagni spinti dalla cuventi fuggendo sollevarono

un'orribile burrasca,

che gett Ulisse sulle coste delnel punto in cui stava per giungere in pal'Africa Naufrag finalmente per l'ultima volta, pertria.

dette
si

compagni e le sue navi, e a stento egli salv su una tavola, giungendo cos dopo tante
i

suoi

peripezie
no, e

in
si

Itaca,

senza
gli

essere

riconosciuto d'alcu-

amanti di Penelope sua facwido le prove all'arco, che a chi l'avesse moglie, teso dovevasi dare in premio Penelope, ed essendo
qui

mise fra

riuscito a tenderlo,

si

fece conoscere, rientr nel seno


e
il

della

sua

famiglia,

uccise

tutti

rivali.

Qualche
in-

tempo dopo rinunci


teso dall'oracolo che
figlio,

regno a Telemaco, avendo

doveva perire per mano di suo e fu veramente ucciso da Telegono. Fu posto


dei semidei.

nel

numero

Umana Umana Umana

fragilit.

Vedi

Fragilit

umana.

natura. Vedi Natura umana.


vita.

Vedi Vita umana.

969

Uinani peccati. Vedi Peccati umani Umanit. VecH Carit romana.


Umilt.
Animali:
Vegetali:
soave,
dersi

Pecora,

allusione

alla

sua

timidezza.

Graziola.

Mammola,

fiore di

profumo

ma
fra
il

ricorda
porta

sembra nasconDiversi: Amatista, pietra che le foglie. colore della mammola. Corda, che l'umilt
di colore malinconico, che

al
le

collo.

Ginocchio,
davanti

allusione
alle

all'atto

di

pie-

gare

ginocchia

superiorit.

Violetto.

Uncino. Vedi Diavolo.

Unghia

fessa- Vedi Distinzione.


Simbolo,
nascesse

Unigenito.
Scarafaggio.
nico,

non

nel

senso

di

figlio
si

u-

ma

di

creazione di s stesso; perch

voleva

che
del

quest'insetto

da

se,

senza

il

concorso

maschio e della femmina.


di verghe legate. Melagrani, opposzione della paglia spez-

Unione.
Due, numero. Fascio
due.
zata,

Paglia

intera,

in

simbolo di

rottura.

Unit.
Sole.
solo.

Come

l'indica

la

sua etimologia solum, cio

Unit della Chiesa.


Campanello
sa unisone
e melagrana, perch l'unit della Chie-

(campanello), cio concord2uite nei me;

desimi comaindcUTienti
la

e siccome sotto la scorza dele protetti molti


grani, cos

melagrzuia sono
dalla Chiesa.

riuniti

per l'unione delle fede innumerevoli popoli sono protetti

Universo.
Gli
l'uno
Egiz/icuii

970

con

lo

rappresentavano
attraversati
il

due

circoli

sopra l'altro;

da un
capo
ossa

serpente
il

col
cie-

capo di sparviero. Argo,


lo; gli occhi,
le stelle;
i

cui

raffigura

capelli rappresentano la vele


i

getazione;
pietre.

il

corpo
(vedi).

la

terra;

metalli

le

Pan

Uno.

Vedi Numeri simbolici


che dicesi
data
all'uomo
per

Uomo.
Barba,
e

ornimento

Diogene diceva che egli portava la barba per ricordarsi d'essere uomo. Era opinione che radersi la barba fosse cosa tanto brutta, quanto tosare la criniera del leone. Nel capitolo XXI del Levitico, il Signore comanda ai sacerdoti figli di Aronne di non radersi il capo ne la barba, la quale, secondo Esichio Gerosolimitano, segno di sapienza e
per
dignit.

perfezione

dell'uomo.
la

Uomo Uomo

on
di

faccia di toro. Vedi Moloch.


agli

bassa condizione salito


perch nessun
il

onori.
in

Coccodrillo,

animale diventa tanto


nato da

grande quanto

coccodrillo

un uovo,

proporzione del suo corpo piccolissimo.


favola in cui finge
il

EUop>o, nella

coccodrillo gloriarsi con la volillustri

pe della sua nobilt e degli


tenati,

fatti

dei suoi anla

fa rispondere astutamente dalla volpe:


il

tua
sei,

vecchia pelle e

lungo esercizio

ti

mostra, chi tu

senza ch'io te lo dica.

Uomo

perfetto.
figura
perfetta,

Quadrato,

per

aver

lati

gli

angoli eguali. Gli antichi chiamavano

uomo quadrato

una persona

irreprensibile.


Uomo
secolo.

971

raro.

Fiore di cacto, p>erch sboccia una volta sola ogni

Uomo

senza testa. Vedi Nobilt

senza potest.

Uovo. Vedi Fecondit

Ces

Cristo.

UpupaUccello
in

primavera.

tilit

nome deriva dal grido che manda Pronostico di ferVedi Filomela Rimedio contro l'ubriachezza.
il

cui

Urania.

Una

delle

nove Muse. Rappresentasi sotto


in
il

le

seme
co-

bianze d'una giovane donna


ronata di
stelle,

veste azzurra,

che sostiene
di

globo celeste con due


il

mani, oppure con un bastone e


torno
il

globo; avente

in-

diversi

strumenti

matematica,

specialmente

compasso.

Vedi Muse.

Urano. Urano {Cielo) era pi so di Gea {Terra). Ebbero


il

antico degli

Dei e spoi

per

figli

Titani;

Ci-

clopi; gli Exatonchiri


to

o Centomani

giganti dalle cen-

braccia.
i

odio

propri

Racconta Esiodo che Urtino avendo in figli, la loro madre addolorata, offr
suoi
figli

un falcetto
padre.

ai

instigindoli

a vendicarsi del
suoi
fratelli

Crono

{Saturno),
afferr
il

mentre

esita-

vano
to

intimoriti,

falcetto, 'e postosi in aiggua-

mentre Urano stava per unirsi a Gea, lo mutil ne gett in mare le parti genitali. La schiuma del mare ne rest fecondata, e produsse Afrodite. Dalle gocce poi del sangue d'Urano, feconde cmch'esse,
e

ne

germogliarono

Giganti,

le

Furie e

altre

terri-


bili

972
il

trono del padre.

divinit.

Crono usurp

Vedi

Saturno.

Urna. Vedi Abbondanza

Destino

Naiadi

Febbraio

Acqua Fiumi

Amicizia

Giove

Perseveranza.

Usignolo.

Vedi Rosignolo.

Usura.
Borsa.
Utilit.
Santolina.

Uva. Vedi Asprezza


di

Corona
V.

di

uva

Grappala

uva.

Vacca.

Vedi Camadeva

Ifianassa

fu

Carestia

Testa di vacca

alla

Giuseppe

Vizioso.

Vacuna. Dea dei


dei

Sabini,

che

assimilata

Vittoria

Romani.
Capra, perch suol vagare ovunque.

Vagabondaggio.

Vagabondo
Donna che

vizioso.
tiene in

mano

la

coda di un cavallo.

Vaghezza.
Lepre, sacra a Venere. Gli antichi credevano che

mangiando le lepri si diventasse pi belli bati. Un epigramma di Valerio Marziale

e pi gar-

dice:


Con
In

973

la

Se quando Gellia mi mandi dirmi: Marco mangiando


sette

lepre

di questa.

giorni diventerai bello:


burli, se
il

Se non mi
Cellia
tu

ver CelUa dici,


lepre.

non mangiasti giammai

Verde; attributo della vaghezza.

Vagtano. Dio. Vedi


Vaglio.

Terra.

Arnese per pulire


co

le

Discernimento

biade e

simili.

Letteratura

Vedi BacSapienza

perfetta.

Valentianesi.
Soldati
scelti

comandali da Valente. Avevano per


di

insegna una targa gialla circondata d'un cerchio verde,


nel

cui

mezzo figurava una colonnetta


del

color
fino

rosso acceso,
al centro.

che dal margine inferiore arrivava

Due mezzelune
all'altra,

medesimo
la

colore, l'una

di

faccia

toccavano
della
lepri,

colonnetta

con

la

parte

inferiore,

scostandosi

alquanto con

quella

sulate-

periore.

Nel centro

colonna

sporgevano

ralmente due mezze


acceso.

anch'esse di colore rosso

iValiisneria
della fioritura,
superficie

spirale.
i

Pianta acquatica,
si

cui

fiori

maschi,

al

momento
coi
fiori

staccano dal fondo montando sulla


mettendosi
a
contatto
si

dell'acqua
i

femminei,

quali,

fecondati che siano,

contraggo-

no, ripiegano su se stessi, poi

s'immergono nell'acqua.

Vedi Amore

civettuolo.


Valoroso.
Asta, con cui miare
i

974

gli

imperatori antichi usavano pre-

saldati

valorosi.

Vana

garrulit.
posata su
a

Cicala,

una penna d'oca da

scrivere,

allusione a persona ciarliera che, oltre a importunare,

non

riesce

concludere nulla di positivo.

Vana speranza. Vedi

Speranza vana.

Vanagloria. Pavone con la coda spiegata; che spiega, dicesi, quando s'accorge d'essere guardato da molti, sfogla sua ricchezza. Ovidio parlanuna donna che compiacevasi troppo di se stessa, disse: Pi del pavone, s' lodata, e superba; poich proprio delle donne voler essere lodate in ogni

giando cos tutta


di

do

cosa,

e d'essere vanagloriose.

Tulipano.

Vanga.
{San)

Vedi
Lavoro.

Adamo

Agricoltura

Fiacre

Vangelo. Vedi Evangelo.


Vanit. Campanula specchio di Venere. Canna, simbolo di cosa vana. La canna posta in mano a Cristo, salutato quale re, era segno di uno scettro vano e fragile, su cui i gentili si appoggiavano. Il Salvatore, quando disse
:

Siete venuti a vedere una canna agitata dal vento

alluse alla vanit.

Narciso, simbolo ricavato dalla fa-

vola del giovinetto Narciso. Penne. Specchio.

Vano accusatore. Vedi Accusatore Vano parlare. Vedi Parlare vano.


Variabile. Vedi Carattere

vano.

Vaso. Vedi Animo

variabile.

Battesimo

Corpo

umano

975

Giovanna
Piet.

di

Cusa (Sanla)

Maddalena

(Santa)

Martirio

Lorenzo Mercante
{San)

ricco

Vecchia Roma. Vedi Roma


Vecchiaia.
in
lo,

vecchia.

Canutezza. Raccontasi che mentre Gabba, entrato Spagna, sacrificava nel tempio pubblico, un fanciulche teneva
in

mano

il

turribolo, divent improvvisagli

mente

affatto canuto.

Fatto, che

indovini interpreil

tarono per la mutazione delle cose, e che veva succedere


al

vecchio do-

giovane; infatti

Gabba

successe nel-

l'impero a Nerone, morto a trent'anni, mentre

Gabba

ne aveva settantatre.

Vecchiezza.
Personificata
terra.
difizi

in un vecchio col capo inclinato a Edera, perch si attacca agli alberi e agli e-

consumati per

et. Si

vuole che l'edera fosse conbiblico

sacrata a Bacco, quale simbolo della bont del vino


vecchio.

Mandorlo, simbolo
indizio
il
il

della

canutezza,

che
sar

manifesto

della vecchiezza.

Salomone
e

dice che fiorir


dissipato

mandorlo,
capp>ero,

s'ingrjisser la locusta,

ci

comincer qualido
;

l'uomo dovr andare alla casa della sua eternit -cio come l'interpreta Eucherio; diventer canuto l'uomo,
gli

scenza,

i piedi e si raffredder la concupiperch queste cose spesso sogliono accadere all'uomo nell'ultimo tempo della sua vita, ritornando

si

gonfiermno

poi alla terra,

come

nella casa della sua eternit.

Vecchio
sto;

nuovo Testamento.

Agnello e serpente; il primo simbolo di Ges Criil secondo, di Mos. Macina. Il detto dell'Evangelo: Due che macinano in una macina; secondo

Eucherio, significa

976

che per opera di quella macina,

interpreti il grano del vecchio cio per la fatica degli delil pasto Testamento sia convertito in farina per

l'Evangelo.

Vedova continente.
Colomba
nera.

Quantunque

gli

antichi

ritenesse-

tuttavia in essa ro la colomba assai lussuriosa, continenza e una rono un incomparabile esempio di perch al suo compagno conserva grande pudicizia, se non scomun'inviolabile fede, e non l'abbandona

trova-

volendo pagnata o vedova; perci gU Egiziani che perseverasse nella vedovanboleggiare una donna con ci sidipinsero una colomba nera, volendo
za,
gnificare

sim-

ma
al

maritava pi di una volta, si bruno, mostrava di serbarsi fedele cos vestita di


ch'essa

non

suo primo marito.


^
.
.

Vedovanza

,,

piantava sulle Scabbiosa, una volta questo fiore si antichi, una dontombe. Sessanta, perch, secondo gli concepire. na di tale et non pi atta a

Vedovanza continentissima.tortora,

che la Tortora posata su un ramo secco: si vuole morto che sia il suo compagno, sfugga la comtanto
do-

pagnia delle altre tortore, danido segni di accompagni pi con lore, che d'allora in poi non si della vita in perpetuo altro maschio, passando il resto
celibato,

mo

volando soletta, non posando mai su un che abbia foglie.

ra-

Vedovina.

Vedi Scabbiosa.

Veemenza.
nel parCateratta. Simbolo biblico della veemenza di cascata natulare o nell'operare. Presa nel senso


rale,

977

che strepito e impeto;


e gran

la cateratta,

non
la

significa

e questa simbolo di
facilit di parlare,

una naturale eloquenza

quale senza porvi studio alcuno

per se stessa

si

manifesta e abbonda.

Mentre

la ca-

teratta fatta per opera

dell'ingegno dell'uomo, a sco-

po

utile,

simbolo della
fatica,

arte e con
esercizio.

facolt che si acquista con con diligenza, con sermo e molto

Veglia.
Rosignolo; allusione
notte,
al

suo

contmuo cantare
al

di

canto che viene paragonato

diletto

che pro-

caccia lo studio notturno della letteratura.

Vela. Vedi Fede Speranza. Velia Verla. Uccello. Vedi Ozioso.

Vello d'oro. Vedi Frsso. Velo. Vedi Allegoria Bont

meo

cenza

Fede Flam Genoveffa Maldi Modestia Occasione Oceano


{Santa)
Ciustizia

Vergini savie e

Vergini

stolte.

Velocit. Animali: Cavallo. Nelle medaglie cmtiche, un cavallo che corre, o il Pegaso, con le ali, segno cB una battaglia condotta a fine con gran velocit. Delfino,

che era ritenuto

il

pi agile e veloce degli anie di

mali acquatici e
incredibili:

terrestri,

cui

si

raccontano cose
visto

per esempio,

d'essere

stato

saltare

sopra

le

anteime delle pi grosse navi, veloce come


Tigre.

saetta. Sparviero
uccelli.

che vola, ritenuto


Diversi:
Ali.
tigre;
il

il

pi veloce degli

Freccia.

Gli
fiume

Arti-

meni chiamavano la freccia gre animale velocissimo, e


62

per essere la

Tigri

im

ra-

Q. Ronchetti.


pidissimo.
tichi,

978

della
freccia,
gli

Da

questa

velocit

an-

che la

cosa da

sollecitarsi,

chiamavano formarono
I poeti,

frezza,

per

indicare

una

(affrettare).

Fulmine.

la parola affrezzare per esprimere una gran-

delle ah del fulde velocit, sogliono dire pi veloce medaglia antica si vede un cavallo in mine. In una stesa e un fulmine che corsa velocissima, con la coda una lancia dritta verso di esso, ci che palo segue, e re

prestezza condotaccennare a un'impresa con gran d'uoun'altra medaglia figura una testa ta a fine. In selvatica, sotto coperta con una spoglia di capra mo e un arco dietro il cala cui gola si vede un fulmine, parte, il Pegaso con una freccia popo; e dall'altra
stavi
lato,

di sotto:

tutti

simboli della velocit. Stivale ail

attributo di

Mercurio messaggero. E' comune

detto:

Ha

le ali ai piedi,

per esprimere la rapidit di

qualcuno.

Velocit

della vita

umana.
favoloso la parte
e
il

Centauro.

Avendo

questo essere

superiore in forma

umana,

resto del

corpo simile

del corso vea un cavallo, alcuni lo vollero emblema della nostra vita. il termine loce con cui sopravviene

VenidettaAnimali:
ciatore
la
si

Cavallo sbranato da una


tigre

tigre,

come
il

ri-

sulta dalla seguente narrazione.

Appena che
di

cac-

accorge che la

ha

poco

partorito, e
allora,

madre si allontanata in cerca di cibo, montando un cavallo velocissimo va a portar


gli,

via

fi-

fuggendo
e trovato

poi
il

precipitosamente.

Ritornata

:a

ti-

gre,
tore,

covo vuoto, va
gli

in cerca del cacciasi

che fugge, e trovatolo quello, per sottrarsi alle sue

avventa contro;
le

furie,

getta

uno

dei

suoi
nel
tore,
figli:

979

in

la

tigre

lo

prende

bocca, r^ortandolo
il

covo,
il

poi

tosto raggiunge
le

nuovamente
figlio,

caccia-

quale
cosa,

getta

un

altro

e senza rallen-

tare

la

corre veloce verso la

nave.

Piglia

la

madre anche

questo, lo riporta velocemente, e ci fa


finche
il

tre volte, talvolta quattro,

cacciatore salendo

sulla nave, a fatica,

ne ruba uno o due, abbandonanil

do

il

cavallo, contro

quale la

tigre,

incrudehta

in-

vano, rivolgendo ad esso tutta la sua rabbia, lo sbrana, vendicandosi della rapina del suo

compagno. Leo-

ne trafitto da una freccia in atto di estrarla. Si rac-

conta che al seguito di Giuba re dei Mauri, mentre


attraversava col suo esercito
i

deserti

dell'Africa,

fafer

ceva parte un giovane,

il

quale con una freccia

un leone che incontrarono. Dop>o un anno, ripassando

Giuba
l'assal

p>er

il

medesimo luogo, quello


il

stesso leone,

a-

vendo, fra tanti soldati, notato

giovane che lo

fer,

sbranandolo
Aconito.

Vegetali:

misea-amente
Diversi:

per

vendetta.

Dito. Allusione
fra
i

al

gesto usato nel basso popolo di stringere


l'indice piegato a uncino,
rata.

denti

come segno

di vendetta giu-

Vedi Inferno

dei poeti
figli.

(Sackeville).

Vendicatore dei
Saltimpalo,
vendichi
cello
il

geroglifico
fatte

egiziano
ai
figli.

di

un padre che

le

ingiurie
le

Facendo quest'ucpiaghe prodotte da)


il

nido fra
spinto

spine, per cui avviene, dicesi, che

l'asino,

dal

prurito

delle
le

basto,

grattandosi contro
il

^ine, guasta

nido,

in

modo che
il
i

saltimpalo,

sbigottito

(appena che sente

raglio dell'asino, o

suoi pulcini per

fa le uova prima del tempo o paura escono dal nido cascando in


terra)

980

approfondandogli le piavola addosso all'asino

ghe col becco.

Venere.

Una
pagna

delle divinit pi

celebri degli

. uantichi,

n Uea
com-

della bellezza,
delle

madre d'Amore, Grazie e dei Piaceri. Presiedeva

regina del riso

alla g-

delle cortigiane. Seconnerazione ed era protettrice conservati tempio di Venere erano do Plutarco, nel la fragihta morti, per rammentare gli ornamenti dei

Afrodite (vedi), nata dalfamosa quella chiamata Essa fu portata n^Uisola di Cila schiuma del mare.

pi Veneri della nostra vita. Contavansi

ma

la

pi

5fagosulla spiaggia dalle ter dai zefiri, e ricevuta cielo, ove tutti gli Poco dopo fu trasportata in n fue tutte le Dee ne Dei ne ammirarono la bellezza essa resivoleva possederla, ma rono gelose. Giove
stette, di

che

il

Dio per punirne

ostinazione

le

diede

figlio a poso il deforme suo e fu colta m braccio non "a ritenne dall'amoreggiare; di tutti g al ridicolo e al riso a Marte ed esposta Cuprdo, Ermone;d. Antera Dei. Da Marte ebbe Bacco. Priapo; da NetMercurio, Ermafrodito; da

Vulcano. Tale unione

vi furono Bice. Anche tra i mortali e Arrchse agh amplessi suoi: Adorre Tche giunsero

pnvilega.
ve-

tuno.

Il

esercitava sul potere che la sua bellezza quale dsuo cesto o cinto, il niva aiutata dal famoso avesse e grazia a chiunque 1 va la bellezza, eleganza Giunone si giovo pe stessa
cui la a^xito indosso, e di Giove nei lacci incatenare

cuore

d'amore.

nota la palma

LvenL

dal pomo dice Apulejo. descrivendola, senta sotto varie forme;

della bellezza suscitata riport nella gara Venere si rappre^ d'oro della Discordia.


florido,

981

la

che essa era di bellissimo aspetto, di color delicato e


e quasi
tutta

nuda mostrava

sua perfetta

bellezza; perch non aveva altro intorno che un velo


sottilissimo,

che non copriva,


le

ma

solaunente

adombra-

va
e

le parti sue,
il

quali stanno nascoste quasi sempre,

vento soave leggermente soffiando, talora l'alzava


si

un poco gonfiandolo, perch


giovinezza;
talora
lo

vedesse

il

fiore

della

stringe\a e accostava

alle belle
Il

membra,

in

modo

che quasi pi appariva.


il

corpo

era tutto bianco, e


essere tale
il

sottil

velo di color ceruleo, per


ella

colore del
i

mare donde
lato

nacque. DiGrazie, e

nanzi
le

andavano accese in mano,


le

vezzosi
e dall'un

Amori con
aveva

ardenti facelle

dall'altro

le
fiori

bellissime
in

lande di

Ore, le quali con vaghe ghirvari modi parveano adornare la Dea


F>er

dei piaceri.
le

Altri,

essere

diedero una conchiglia marina

Venere nata dal mare, in mano, per dimoinfelici

strare

che

la vita degli

amanti

congiunta con
fortune,

l'amaritudine,
spessi

e combattuta

da diverse

con

naufraghi.

Fu

rappresentata nuda,

per

essere

nudi coloro che l'imitano, e per mostrare ci a cui essa chi

sempre preparata, e anche per manifestare che va dietro ai lascivi piaceri, rimane spesso spoglia-

to e privo di ogni bene,

avendo perso

le

ricchezze, dii

vorate dalle donne; e oltre di ci per mostrare che


fatti

amorosi non possono sempre restare occulti. In-

di Prassitele, nuda, di marmo biannarra che era tanto bella, che un giovane distinto innamoratosi, si nascose una notte nel tempio.

torno alla
chissimo,

Venere

si

e la contamin,

certa

sempre una un fiarxo della bella statua. Venne anche rappresentata ritta sopra un carro tirato da dm
e del cui atto rimase poi

macchia

in


colombe candidissime, da
ro, se tirato

982

cigni o passeri', questo car-

rina.

Dea

dritta

dai cigni, era in forma di conchiglia maquesta Dicesi che i Sassoni rappresentassero sopra un carro tirato da due cigni e al-

trettante

colombe,

nuda,

col

una haccola nella tonda in forma del mondo nella mano destra, e accompagnata dalle sinistra tre pomi d'oro, ed era parla Grazie con le braccia intrecciate. Pausania puro celeste che presiedeva all'amor di una Venere e d'una sincero, alieno dal congiungimento dei corpi; e
che presiedeva all'amore generazione umana, e che era rapdonde viene la piede calpresentata seduta sopra un becco, e col

ardente nel petto,

capo cinto di mirto, e una certa palla ro-

Venere

terrestre o popolare,

Venere cava una testuggine. Anche Fidia scolp una testuggine. Gli antichi prendevano in piedi sopra una donquesta Dea anche quale simbolo dell'amor di
na, figurandola in
si,'

una giovane nuda

coi capelli spar-

mettendole in

mano uno

specchio,

una catena

che la trattiene al collo, con un giovane dirimpetto la destra le per la catena con la mano sinistra, e con mirandosi l'un l'altro; con accanacconcia i capelli, freccia.^ Sotto to un fanciullo avente una spada o una

un altro aspetto

figuravano per la giocondit, piacoi cacevolezza, robustezza e belt; ed era giovane un rasparsi e lunghi, vestita di bianco, con pelli
la

mo

di lauro in

Amimali: Cigno, per la supposta dolun pettine. del suo canto, per cui si voleva accrescersi cezza grandemente il diletto nei piaceri amorosi; oppure
del quale simbolo della candidezza della schiuma questi mare. Colomba, per la sua lascivia, e perch come souccdli non si accoppiano prima di baciarsi,

mano, un pomo o

fiori;

e nella sinistra


to alla

983

gliono fare gli innamorati. Delfino, che nuota accan-

Dea, per ricordare che nacque dal mare. Leinoltre gh antichi volevano che mangiando per sette giorni carne di lepre,
pre,

per essere assai prolifica;

si

diventasse assai pi belli e pi graziosi; quindi, la

lepre,

simbolo della bellezza,


consacrato
I

propria

Venere.
natura

Passero,

alla

Dea

per

la

sua

calda e lussuriosa.
le

medici

antichi,

per

rinvigorire
le

forze

virili

indebolite, consigliavano di
le

mangiare
e
il

passere o bere
stomo).
questi
si

loro uova.

Pesce

(l'afia

lico-

Quando Tifone

dichiar

guerra

agli

Dei,

diedero alla fuga sotto la forma di diversi

animali:

Mirto,
ride
;

Vegetali: Venere si cangi in pesce. con cui era coronata nel giudizio di Paperci questa pianta fu poi odiata da Giunone
il

Minerva. Si vuole che


virt

mirto,

fra

altri,
si

sia

sim-

bolo delle parti vergognose della donna; e

credeva
fra
le

che avesse

la

di

iai

rinascere

l'amore

persone e conservarlo. Elssendo anche


ce,
in
il

emblema
e
le

di pa-

mirto,

fu
la

consacrato a Venere, perch aveva


violenza,
la

gran odio

guerra
in

discordie.

Papavero, che taluni mettono

mano

a Venere, e,

oltre a essere simbolo d'cunore, sembra significare l'abbondanza del seme. Rosa, per il suo soave pro-

fumo, che rappresenta


si.

la

soavit dei piaceri


rosa,

amorodura
dei

Inoltre

la

bellezza della

che

diletta,

brevissimo tempo e tosto languisce,


piaceri

come avviene

cui
di

Venere presiede; perci questa Dea corose.

rona vasi

Diversi:
al

Conchglia

citerea;
inte-

mollusco che nel congiungersi

maschio apre
allusione
tiene
in

ramente
stanza

le

valve mostrandosi nudo,

abba-

chiara.

Pomo, che

talvolta

mano.


rammentanldo
scenza.
il

984
di

Paride.

giudizio

Vedi Adole-

Venere armata.
Cos
vittoria
la

fecero

riportata

dalle

Lacedemoni, in memoria della loro donne armate contro

Messeni.

Venere barbuta.
Deit adorata in Cipro, con la faccia d'uomo, bench vestita da donna. Anche i Romani avevano una Venere con la barba, e un pettine in mano; e ci i>erch le donne romane, infette da un certo morbo che faceva loro cadere i capelli, votatesi a Venere, da questa ottennero che il morbo cessasse e rinascessero loro i capelli caduti. Inoltre avevano ane dal

che una Venere che dal mezzo in su era maschio, mezzo in gi femmina, e presiedeva alla generazione universale degli animali.

Venere

Callipiga.

Raccontasi che due figlie di contadini, gioivanette graziose, ogintendendo chi di loro avesse le natiche pi belle; e non potendosi accordare fra loro, ricorsero al giudizio di un giovane sconosciuto, il quale, dopo aver attentamente esaminagE le parti da cui nacque la contesa, giudic che la maggiore le

aveva pi
tello

belle,

la

condusse seco a casa.

Un

fra-

le

questo giovane, saputo dell'avventura, volle l'altra sorella, che se ne stava tutta mesta, vedere per essere stata giudicata aver meno belle le naticbe, tanto belle quali, mostrate al giovane, gli parvero tosto se ne innamor e la prese per moglie; che
di

in

memoria
in

di

che, diventate le
ricche,

due

sorelle,

per tale

qualit,

poco tempo

fecero poi fare un


statua

985

a Venere,

chiamandola Callipiga, dalle belle

natiche.

Venere

calva.

Statua di Venere col

capo calvo, che

Romani

memoria delle donne che coi loro capelli fecero funi da tirare le macchine, che usavaRomani, assediati dai no allora in guerra, quando Galli nel Campidoglio, mancavano di tutto.
dedicarono
in
i

Venere
Deit

Vittrice.
dei

Romani,
sinistra.

rappresentata

sotto

donna
nella

bellissima con veste lunga, e con

forma di uno specchio

memo
la

Una

medaglia di Faustina
sinistra

Au-

gusta,

quale con la
a
terra,
la destra

mano

tiene

uno scudo

poggiato
scrizione:

mezzo, e con

che ha due figurine scolpite nel porge una vittoria, porta l'in-

VENUS VICTRIX.

Venezia.
Vasari la raffigura nella Ninfa Adria, tutta nuda, giovane e lasciva, con una palma nella destra, e nell'altra

mano, alzando
sopra
dal
le

il

braccio, tiene un

ramo

di co-

rolla

spalle; coi cap>eUi bagnati e sparsi in-

dorati

con raggi fiammeguno scoglio nell'acqua, tenendo una gamba in mare e l'jiltra in terra; nel mare le stanno intomo Glauco, Nereo e Galatea col capo coronato di palme, che le porgono nicchie piene di
sole
li

che

rasciuga

gianti.

E^ssa

siede

sopra

corallo e ceste coperte di testuggini piene di perle e


di gioie.

Ventaglio. Vedi Africa Venti.


Deit poetiche,

Agosto.

secondo

altri,

di

figli del Cielo e della Terra, o. Astreo e dell'Aurora. Eolo (vedi)


era loro re e

986

ma

caverne. Prili teneva incatenati nelle sue erano liberi e quieti, e furono da Giove rinchiusi nelle caverne dopo essere stati incitati da Giunone Io. contro Giove per la nascita di Ejpafo, figlio di Quattro erano i principali: 1 Aquilone o Borea,

vento settentrionale,
tore

il

ra e agitar la superficie del


delle
fanciulle.

cui soffio faceva tremare la termare; ed era detto rapi-

E' rappresentato sotto l'aspetto

d'un vecchio alato con la barba, e coda di serpente svolazin luogo di gambe; vestito d'un lunga tunica zante. Le sue ali, la barba e i capelli sono cosparsi solleva di fiocchi di neve, e lo svolazzar della tunica 2 Austro o Noto, vento di polvere. un turbine

del

mezzogiorno,
il

che rendeva

apportatore di pioggia e tempesta, mare innavigabile e tutto involgeva di

densa tenebre. Viene rappresentato con ali bagnate, barba ca-. la fronte coperta d'una densa nube e la Norica di nebbia. I poeti usano talvolta il nome di
to
[

al

plurale

Euro, vento che spira dall'Oriente, vento ora asciutto ora umido. Orazio lo dipinge un Valerio Fiacco come scarmigHato e tutto impetuoso, e
venti.

(Noti)
3

per esprimere indifferentemente

disordine, seguendo la tempesta da lui suscitata. moderni lo rappresentano come un giovane alato che con ambo le mani va seminando fiori ovunque passa. Dietro di lui figura il sole nascente. Viene diin
I

pinto

di

color

nero,

per essere

quello

degli

o degli abitanti

del

Levante ov'egH domina.

Etiopi 4

priZefiro o Favonio, vento di ponente, nuncio della

mavera, al cui soffio maturano le sementi. I poeti lo dipingono sotto figura di un giovanetto di sereno e dolce contegno: gli danno le ali di farfalla, e una
corona composta di
fiori

d'ogni specie, per indicare


la benefica

987

sua influenza sulla natura.

Greci

lo raf-

figuravano

con

la

freschezza

della

giovent

con
gra-

l'avvenenza di un Dio;
zia
in

libremdosi nell'aria con

leggerezza

ammirabile,

quasi

nudo

tenendo

mano im paniere pieno di fiori primaverili. Zefiro am teneramente Flora e Glori, e n'ebbe diversi figfi.
Vento.

A U.

Vedi Aria

di

Furore.

Ventre Vedi Mare


Venust. Gemme, emblema Verbena.

Peccati umani
leggiadria.

Principio.

Molte sono le propriet che gli antichi attribuivano a questa pianta, alcune delle quali erano miracolose: Druidi mai ne coglievano fiori, se prima non offrivano sacrifizio alla terra; i Magi, adorai i

tori

del

Sole,

tenevano un ramoscello di verbena

in

mano, quando facevano qualche cerimonia religiosa. Presso Latini la verbena era un arboscello di buon augurio, e si dice che Tazio, al capo d'anno andava nel bosco sacro della Dea Strema o Strenua,
i

la

Dea

della Salute; e vi

raccoglieva

foglie di

ver-

bene e ne regalava

tista

{San)

agli

amici.

Inspirazione

Vedi Giovanni BatMercurio Pace

Sposa novella.
Adorne.

Vepdante. Vedi Verde.


Colore.

simo

Speranza

Vedi Allegrezza Angelo BatteGiovent Potest Primavera Troni Vaghezza.

Verdura. Vedi

Gioia.

Verecondia.

988

Bocca. Presso i Greci, pare che la bocca fosse simbolo di un pudico riguardo e rispetto, perch solevano dire delle persone sfacciate e senza vergogna,
che non avevano
la

bocca.

Verga.
Strumento di fustigazione, scettro o slmile, insegna EDisciplina Vedi Concordia Potest Mos Giuseppe (San) rudizione
d'autorit.

li

Vigilanza.

Verga d'oro.
Pianta a
in
steli
alti,

un po'

rossastri,

coi

fiori

gial-

grappoli.

Vedi Generazione.
capelli
tagliati.

Vergine.
d'animo.

Vedi Zodiaco.

Vergine coi

Vedi Debolezza

Verginense. Vedi Nozze. Vergini savie e vergini stolte.


Parabola evangelica
tenersi

significante

pronto

al

giudizio di

Dio,

che l'uomo deve che gli impru-

denti,
cielo.

che non saranno preparati, verranno esclusi dal

lora
lo

Ecco la parabola (S. Marco XXV): Al(quando Dio verr a giudicare) il regno del ciele

sar simile a dieci vergini,

quali,

prese le lo-

ro

lampade, usciremno incontro al loro sposo. Ora cinque di esse erano savie e cinque stolte. Le stolte, prendendo le loro lampade, non avevano preso seco
dell'olio;

ma

le

savie

avevamo,
nei

insieme
va-vi.

colle

loro

Ora, tardando lo sposo, tutte divennero sonnacchiose e si addormentarono. Ma verso la mezzanotte si intese un grido:
lampade, preso seco dell'olio

Ecco

lo sposo

viene,

uscitegli

incontro.

AUpra

tutte

le

989
e

le

vergini

si

destarono,

prepararono
sp>engono.

loro

lamsavie

pade.

E
le

le stolte dissero

alle savie:
si

Dateci dell'olio,

perch

nostre

lampade

Ma

le

che quello che abbiamo non basti per voi e per noi, andate da coloro che lo vendono e comperatene. Ora, mentre quelle andarono a
risposero:

Temendo

comjjerarne, venne lo sp>oso; e quelle che erano pre-

parate entrarono con


chiusa.

lui nelle nozze; e la porta fu Poi appresso vennero anche le altre vergini,

dicendo:
conosco.

Signore, Signore,

^srici.

Ma,

lo sposo,

ri-

spjondendo disse:

Io vi dico in verit, ch'io non vi

Vegliate

giorno ne l'ora
gini

(in cui

dunque, perch non sapete n il Vergiudizio verr ) . il

Savie.

Velo,

che

copre

la

testa

in

segno

di

che tengono in mano. Olivo, simbolo di saggezza. Chiesa a porta aperta, Verperch loro serbata la ricompensa celeste.
modestia.

Lampada

accesa

segno di immodestia. Lampada rovesciata. Olivo disseccato, perch furono abgini stolte.

Testa nuda,

in

bandonate dalla S2iggezza. Chiesa chiusa, p>erch


Chiesa
le

la

recinge dal suo seno.

Verginit.
Animali: do
la

Ape, simbolo

biblico.

Liocorno. Seconsi

leggenda,

questo animale favoloso non

sciava prendere che dalle vergini.


re d'arancio.

la-

Vegetali:

Fioal

nocenza.

Ciglio bianco, simbolo di purezza e inDiversi:

Bianco.
i

Cinto.

Allusione
i

c'mio di verginit,

che presso
nuziali.

Greci e
alla

Romani
verginit

fa-

ceva parte dei


simbolo
martiri.
il

riti

Corona
celeste

di rose bianche,
dei

della

ricompensa

Smeraldo, pietra dedicata alla verginit per suo colore verde puro, e, secondo alcuni, perch si


voleva che
si

990
se

toccato

spezzasse,

da

chi

fosse

in

procinto di usare con una donna.

Vergogna.
Peonia,
della
allusione
al

suo

colore simile

al

rossore

vergogna.

Vergogna

delia dignit perduta.

Cervo, senza corna, nascosto fra un cespuglio, con cui gli antichi raffiguravano un uomo che, perduta
qua,lche
dignit
acquistata,

disonorato,

'ne

sentisse

tanta vergogna

da non

ardire di mostrarsi in pubbli-

co;
le

corna,

perch volevano che il cervo qualora perdesse vergognandosi, cercasse di restare fliuasi
corno, fra
altri,

nascosto finch cominciassero a spuntargli nuovamente.

Il

simbolo di dignit.

Verit.
Fiigura

allegorica,

rappresentata

sotto

forma

di

donna
sa,

bella,

grande,

decorosamente ornata,

lumino-

con gli occhi risplendenti come due stelle. Viene anche figurata nuda, con una fiaccola e uno specchio in

mano

(vedi Favola), e sorgente

da un pozzo.

Lauro, quale emblema del trionfo delfoglia, questa, simbolo la verit. Pesca, con una Diversi: Boldella lingua, e il frutto, del cuore. la in forma di cuore, pendente al collo. Nei ProVegetali:

verbi di
e

verit

scrivili

verit

Salomone al capitolo III si legge Benignit non si abbandonano: legali in su la gola, sulla tavola del tuo cuore. Maschera, che la strappa. Sole, perch unico, come una sola
:

sono molte le contrariet del dire di non parlare con la faccia rivolta verso il sole, cio, secondo alcuni, non contradd;ire alle cose che sono chiare. Tripode,

ia
verit,

mentre

vero.

Pitagora

soleva

perch l'oracolo che veniva da esso era creduto dire


sempre
usassero
la

991
cui

si

verit.

Per

vuole
dal

che

gli

antichi
indi-

l'espressione

parlare

tripode,

per

care uno che dicesse


alla verit.

la verit. Zaffiro, pietra

dedicata

Verit della religione.


Evangelaro
ajjerto

illuminalo dal sole.

Verla.

Vedi

Velia.

Veronica.
Pianta coi
tuosi.
fiori

turchini,

che cresce nei luoghi mon-

Vedi Fedelt.

Veronica (Santa).
Sudario.

Vertunno.
gilava, in questa qualit, alla

romana che presiedeva alle stagioni e vivendemmia. Alcuni vogliono che Vertunno presiedesse ai pensieri umani,
Divinit
si

e che

mutasse
i

in

diverse forme, perch

gli

mutano spesso
condo

pensieri.

E'

rappresentato

uomini con ima


segli

corona d'uva o di fieno in testa, e in varie forme, la parte che rappresenta, per cui Properzio
io

fa dire, fra molte trasformazioni:

sar

uomo

se la

toga mi sar data, e giovane se sar


nile,

in veste

femmi^

avr la falce e la fronte ornata di fieno, ecc. Vertunno spos Pomona, e per quzuito sia stato di natura mutabile, fu per sempre fedele
e

mietitore se

alla moglie,
le

invecchiarono nella costanza

coniuga-

Vertunno per mezzo di una ricetta particolare ringiovan insieme con lei. Questo Dio ha per
finche
attributo la cornucopia.

Vescovo.
Animali: Pecora, perch, figurativamente,
vo capo del gregge.

il

vescoai

Diversi:

Anello, dato

992

spirituale e della lovescovi quale simbolo del potere Cappello verde, con tre ordini ro unione alla Chiesa. Guanti violetti Mitra. Pastorale.
di

nappe.

Vespa. Vedi Combattimento.


Divinit
protettrice
sta era la
riale

adorata

dai

Romani sopra

tutto

come

quel fuoco tutti i mali, ma di conserva nelnaturale e benefico che nutre e dolce, della vita. Aveva per siml'uopio il principio fecondo bruciava sull'ara della famigha, bolo la fiamma che attitudine in piedi e pi tardi la si rappresentava cadeva sulle spalle, maestosa, con un velo che le questa Dea fiaccola. e in mano uno scettro e una degli altri la sedia; perch dodici ordini fu dedicata per seguire il carro Dei partirono dalla loro dimora casa soltanto Vesta, alato di Giove, rimanendo a seduta; ordinariamente veniva rappresentata e perci dove hvede in una medaglia di Caligola,

che abbrucia

di Saturno. Vedello Stato, ed era figlia mateDea del fuoco, non di quel fuoco ne di quella fiamma e fulmina,

impura che cagiona

come

si

e nell'atto di gura su un trono pieno di gemme, ministra una tazza con la destr.a e con la porgere VLS 1 A. Tinscnzione ficca in terra una lancia, con Vespasiano, pure seIn un'altra medaglia di Tito gemo, e con la destra porge un

duta, ha la lancia, e porta la medesima inscrizione.

Vestali.
Sacerdotesse
gini,
il

di

Vesta,

che dovevano
funzione
era
di
il

essere

ver-

e la cui principale

mantenere
fu:>co per

fuoco sacro sull'altare della Dea. Se erano assoggettate loro negligenza si spegneva, esse


al

993

quattro,

supplizio degli schiavi, cio vergate, dal pontefice

massimo.
te

In

princijMO
sei.

le

Vestali erano

ma

poi divennero
al

servizio

Per trent'anni esse eruio consacradella Dea, e facevamo voto di mantetutto


li

nersi

caste

p>er

questo

tempo.
in

primi
di

dieci

anni le Vestali

passavamo
seguenti
le

ima specie
e

novi-

ziato e nello studio delle funzioni sacre che dove%'ano

adempire,
ultimi

dieci

nell'esercitarle,

dieci

nell'istruire

novizie.

Spirato e
di

il

termine,

po-

tevano

rinunciare
del

al

sacerdozio
giuraonento

anche

maritarsi.

La

violazione

verginit

era

il

maggior dei delitti per le Vestali, e quello che in esse si puniva con la maissima severit, seppellendole vive.

Veste bianca. Vedi Libert Modestia. Veste di lino- Vedi Purezza. Veste nera. Vedi Avversit Notte. Veste variegata. Vedi Adolescenza.
Via.
Piede,
za,

simbolo biblico della via e della partenl'uffizio

per

che fanno

piedi.

Vedi Progresso

della vita.

Viaggio. Vedi Pellegrinaggio.


Viali.
Divinit che presiedevano ille strade pi battute. Mercurio era la principale di queste divinit, alle
quali
si

sacrificavano

porci.

Viandante.

Uomo

col

bastone.

Viburno.
Bellissima pimta che
six>sti
si

carica di

fiori

bianchi di-

gruppi o palla,
G. Ronchetti.

chiunata

volgarmente

paU

Ione di maggio, palla di neve.


63

Vedi Inverno.


Vigilanza.
Animali:
rire

994

di sentinella e guardia:
il

Gallo,

emblema
ali,

perch, battendo le

annuncia col canto

compa-

del giorno.

Gru con una


un capitano
si

piccola pietra nella zamvigilante sulle insidie del

pa, simbolo di

nemico;

perch

voleva

che mentre

le

altre

gru

dormivano con

una di esse tutta tenendo strettamente una pietra nella notte vegliasse svela zampa, lasciandola cadere al minimo pericolo, gliando cos le sue compagne. Leone, con la cui tela sta gli E^ziani rappresentavcino la vigilanza e
la testa sotto un'ala,

continua .guardia, credendo che fra


dall'unghia
ripiegata,
I

tutti

quadrupedi
delle
si-

soltanto

il

kone vedere apagli


il

pena
chiese

nato.

leoni

accovacciati

ingressi

che veggonsi tutt'oggi hanno


nel
i

gnificato,
tisti

medesimo e sembra derivato dall'abitudine degH


cristianesimo
gli
stessi
gli

ar-

d'introdurre

simboli

di cui valevansi

pagani. Gli Egiziani,


gli

Assin,

Persiani
loro

sopra tutto

Indiani,

li

ponevano

nei

templi affinch fossero simbolo di vigile custoleone dia ai sacri recinti, credendo gli antichi che il che fosse un animale dormiente cogli occhi aperti, e
la sua immagine fosse l'emblema pi adatto a denotare la vigilanza sacerdotale, che deve star sempre desta intorno alle cose attenenti alla religione. Lepre, per essere d'istinto vigilante. Secondo Seno-

quindi

fonte,

la lepre

dole
alla
tre

dorme.

vede chiudendo
Diversi:

le

palpebre, e aprenpietra

Crisolito,

dedicata
Tutti e

vigilanza.

Lampada. Orologio. Sprone.

divennero attributi delquesta la vigilanza. Verga di mandorlo, per essere mettere i fiori. Quando Dio pianta la pi lesta a domand a Geremia che cosa vedeva; il profeta

emblemi

dell'attivit, perci

995

rispose che vedeva una verga di mandorlo; allora Dio soggiunse: Bene hai veduto, per ch'io veglier su tutto. Vedi Guardia.

Vigna.
Asino.
le;

Vedi Conservazione
Si

delle

vigne.

Vignaiolo.
vuole
coltivazione della

poich

si

che quest'animale insegnasse la mostrando il modo di potarosserv che quando l'asino rodeva il
vite,

tralcio delle viti,

queste producevano maggior abbondmza d'uva. Inoltre credevisi che l'asino non solo in vita, ma anche morto giovasse alla vigna ritenendosi che sotterrando una testa d'aisino, fra le viti, que;

ste

diventassero pi

fertili.

Vigore rinascente.
Ceroide siliquastro.

Vinca. Vedi Pervinca.

Vincenzo dei Paoli (San).


Fondatore della Congregazione delle missioni pcj
campagnoli. Cuore, emblema delsua umsuiit. Fanciulli, rammentando l'ospizio che fond per trovatelli. Globo infiammato, in cui il
l'istruzione dei
la
i

Santo vide l'anima di una santa mentre celebrava


messa.

la

Vincoli.
Liana.

Vincolo cl*amopeNigella
di

Damasco.

Vincolo funesto.
Vischio,

simbolo evidente.

Vincolo matrimoniale.
Anello.


Vino.
Vedi Sangue.

996

Vinto dall'inferiorit.
Pelle di pantera e di iena; con cui
raffiguravano
feriore;
pelli,
i

gli

Egiziani

un

uoptno

vinto

da un

altro

kii

in-

perch volevano che cucendo insieme queste


peli della pantera

cadessero, mentre non sofiena,


la

frissero

affatto

quelli

della
alla

quale

ritenevcisi

incutere tanta
si

paura

pantera che, incontrandola,

sgomentasse

resistenza; per

in modo da non poter fare nessuna quanto nessun animale sia pi feroce,

pi terribile e pi

furioso

della pantera.

Viola del pensiero.


Fiore
siero

comunissimo.

Vedi Meditazione

Pen-

Ricordo.

Viola (mammola. Vedi Mammola.


Violacciocco. Vedi Compatimento.
Violazione.
ClobAlaria.

Violenza.
Divinit
allegorica
dei
Corinti,

nessuno era lecito di entrare.


violenza.

nel

cui

tempio a

Orso, emblema della

Violetto.
Colore.

scopato

Vedi Amicizia
Lealt

Arcangeli

Penitenza

Epi-

Sincerit

Umilt.

Vipera.
tichissimi

Serpente velenoso, la cui carne fino da tempi anfu celebrata molto efficace nelle cure di
malati a guisa di pesce; presso
forse

varie malattie.
lita

ai

Gli antichi la facevano mangiare bolmoderni, sui

perstizione

non del

tutto

scomparsa, non viene


loro

997

Vedi Adulterio

dato Arassa
t

marito

Ebreo domata Maldicenza


Parricida
dei

altro

che

il

brodo.

IniquiFurore mplacahile Moglie che odia il

di

Sconciamento.

Vi ri placa.
Divinit
liare

Romani.
i

Aveva
quali,

l'ufficio

riconci-

marito e moglie,

che contrasto fra loro,

quando avevcino qualandavano nel tempio di questa

Dea, e dopyo aver ciascuno detto le sue ragioni, si doveva poi dimenticare tutto, se ne tornavano a casa contenti e pacificati.

Virt.
Deit allegorica,
diedero
le
ali,

figlia

della Verit.

Romani

le

come emblema della gloria e dell'onore, che quasi come leggerissime ali, sollevano le persone virtuose. Veniva rappresentata sotto forma di matrona, vestita di bianco, seduta sopra una piesi vede appoguna colonna, e con un serpente nella mano destra. Luciano descrive la Virt dei suoi tempi tutta mesta e addolorata, coperta da pochi stracci, e assai malamente trattata dalla Fortuna. Altri la raffigurarono in sembianze di {pellegrino, come se non trovasse dimora a questo mondo, perci se ne va via. Nella religione la Virt rappresentata con un nimbo rotondo; un ramo d'olivo e lo scudo. Azzurro, colore celeste, dedicato alla virt. Barba. Castagna nel riccio. Clava, come si vede

tra

quadrata; e

in

certe medaglie la

giata col braccio sinistro a

in

diverse

medaglie
in

romane,

per

esempio

in

quella

di

Gordiano Pio,
di
leone.

cui figurato Ercole nudo,


I.

con

la clava, e l'inscrizione
le

Diogene

VIRTVS AVGVSf Pelesclam: perch vituperi

il

vestito

998

Bellezza della virt

della virt?

Vedi
virt.

Vizio

domato dalla

Virt

domestica.

Salvia.

Virt salda

, Vegezio, era premio Collana d'oro che, secondo


,

l'avesse meritata veniva provalla virt costante, e chi vigionato per due anni.

Virt simulata.
Pantera, con cui
gli

persona

d'istinti

cattivi,

, Egiziani simboleggiavano una che sapesse dissimulare tal,

mente

propri vizi che

nemmeno

pi intimi possono

vc^levano che 1 odore delconoscere a fondo; perch quadrupedi, che la attirasse fortemente i la pantera naturale, perci temevano; e conoscendo il suo istinto accuratamente, facendo uso so
essa
si

nascondeva

cui tanto del suo odore con

li

lusingava prendendoli

poi

facilmente.
*

Virt spirituale.
Candelabro
biblico.

d'oro,

posto

fra

due

olivi;

simbolo

Vischio.

si estrae il viPianta parassita, dalla cui bacche tenacemente alle drta, e schio, il quale si attacca Vedi Vincolo fuserve a prendere i piccoli uccelli.

nesto.

Visn.
Divinit che con

Brahma

e Siva
la

formano
dei

la

tri-

murti

(cio

tre

forme) ossia

triade

principah

vengono sempliDei indiani. Queste divinit talvolta attributi, e cemente rappresentate coi rispettivi loro teste. talvolta con un solo corpo a tre


Visto.

999

Allegoricamente rappreun giovane davanti all'orcobaleno, avente uno specchio in mano, e un'aquila Lince, animale proveraccanto, che fissa il sole.

Uno

dei

cinque

sensi.

sentata

sotto

l'aspetto

di

biale per

la

sua acutissima

vista,

Vito.
Gli antichi, per emblema della vita, rappresentavano un genio con una fiaccola in mano, la cui fiamma s'innalza al cielo; mentre Cristiani, paraigonandola a una tempestosa navigazione, la simboleggiai

Acqua e fuovano con V ancora, il faro e la ncree. co. CredevEisi che questi elementi fossero l'origine della vita. Cerner, o granchio, simbolo di nascita e della vita dell'uomo secondo i platonici, i quali volevano che le anime mandate nei corpi umini uscissero F>cr che chiamavano p>orta degli uomini, come il il cancro,
capricorno porta degli Brevit della vita

Dei.

Vedi Anima

vita

Prosperit della vita.

Vito dei religiosi cristiani. Palma, perch, siccome per essere sottile al piede del suo tronco, e avendo una corteccia scabrosa, intrecciata a squame, riesce sgradevole alla vista; mentre la parte superiore

diventa piacevole, tanto per l'ami

piezza del tronco quanto per


in

rami che
cos a

si

allargano
vista

una verdura bella e piacevole;


condizione
poi
finisce

prima

la

dei

religiosi

pare

essere

disprezzata,

ma

per riuscire meravigliosa di bellezza,

di costumi e di virt.

Vito divina. Fuoco, allusione


Vestali,
il

al

fuoco

sacro

custodito

dalle

quale, nutrito continuamente,

divenne sim-

1000

alla vita divina e cebolo deireternlt, paragonabile Egiziani. leste. Tau, simbolo degli

Vita e anima. Vedi Anima e vita. Vita e morte. della vita; chiuso, emOcchio, aperto, emblema Comuni sono le espressioni: ablema della morte.
,

nascere; e chiudere prire gli occhi, per


morire.
rito

gh

occhi, per
gli

Presso i Romani era priarprirli quando fossero occhi ai moribondi, per era vietato abbruciarli; e ci perche sti sul rogo per persona m agonia. guardare gli occhi di una

sacro chmdere

Vita umana.
Sole
il

quale,

quando

j . .:^ terso e risplendente, simi

nostra vita; mentre, se boleggia la tranquillit della

oscurato da nubi, sofferenze. Presso

nostre tnbolaziom e un ammalato sognasmai oscurarsi e nascondersi, per se di vedere il sole pencolo di perdere gran riapparire, era segno di un

raffigura

le

gli antichi, se

la

vita.

Vitalba. Vedi Ckmatite

vitalba.
,

Vite. Egiziani la ritenePianta conosciutissima, che gli Vedi Autunno vano nata dal sangue dei Giganti. tcdei Cnstiam Congregazione Bacco
..

,....,

dtazione
fijrore

Ges No

Eucarestia
Cristo

Fatica
Letizia

Sacrifizio

per

le

viti

Fertilit

Liberta

Stufile

-
Ubrta.

chezza.

Vitello. Vedi Allegrezza.

Idolo. Idolatria Vitello d'oro. Vedi Aronne della propria astuzia. Vttima persona che. Tordo, preso al vischio; simbolo di

come
te;

1001

reti.

suol dirsi,
il

casc nelle proprie


tordo
si

Gli antichi
nel

volevano che

cacasse da s slesso la moril

perch

ritenevano

che

vischio

maturasse

ventre degli uccelil, e specialmente dei tordi, e fosse

mandato

fuori col

loro stronzolo.

Vittima umana.
le

Porco, che nei sacrifizi degli Dei fu sostituito alvittime umane, e ci, p>er iniziativa degli Ateniesi.

Vitto.
Papiro,

simbolo
del cibo,

degli

Egiziani,

tanto

per

l'ab-

bondanza
le

di

frutti

quanto per una propriet sp>eciaquesta pianta. Poich quantunque producesse inutili, tuttavia la sua radice oltre a servire da

porgeva loro una grande risorsa alimangiandola cruda, cotta, arrostita, ingo iando il sugo, sputando il masticato; alimento che bastava a nutrire quel popolo sobrissimo.
combustibile,

mentare;

Vittore (San). Armatura. Il santo apparteneva alla milizia equestre. Cavallo. Idolo di Giove che rovesci. Macina, attaccatagli ai piedi. Piede tagliato. Ruota, strumento

di tortura.

Stendardo.

Vittoria.
Divinit allegorica, chiamata Niche dai Greci, che vien detta figlia di Stige e della Terra. Gli Ateniesi la rappresentavano senza ali, affinch non se
e

ne volasse via:

portava la celata e aveva nella

mano

destra una melagrana.

La
aria

Vittoria

comune era per


la

per lo pi fornita d'ali, e in forma di bella vergine,


in

atto

di

volare per
di lauro,

e porgeva con

destra

una corona

oppure

di olivo bianco;

con un
la

am

di

palma

nella sinistra.

Claudiano, descrive


vittoria vestita

1002

di trofei,

omeri,
guerra,

le

quali

con la palma, e le ali agli mostrano gli incerti successi della


la
vittoria

passando sovente

or dall'una,

or
in-

dall'altra
certo,

parte; e per essere l'esito della guerra

fu chiamata la Vittoria
trovasse nel mezzo, e

Dea comune, come


avvicinasse a chi

se

essa

si

glio sapesse attirarla a se.

si

me-

Animali:

ch vince di valore

tutti

gli

altri uccelli,

Aquila, perda che veni

ne forse che, fra tutte


portavano
in

le altre

insegne che

Romiani
fu
la

guerra,

nello

stendardo

l'aquila

principale e la pi

frequente.

Bue

ucciso,

principal-

mente presso
sacrificavano
la

il

Romani, era segno di vittoria, perch bue dopo aver ottenuto la vittoria con
nemici,

strage

dei

quando senza combattere

senza sparger sangue avessero fatto qualche conquiCivetta, simbolo sta, allora immolavano la pecora.
degli Ateniesi,
il

cui volo divenne proverbiale, poich,


significare
la

quando volevano
aver
acquistata

disfatta

dei

nemici e
la

la vittoria,

solevano dire:
tacere,

civetta

ha volato. Callo, secondo


cello

gli

auguri, perch quest'uc-

quando

vinto,
gli

suol

mentre canta
vinti
i

se

vincitore.

Perci

Ateniesi
i

dopo aver

ne-

mica
ai

quali, contrariamente sacrificavano un gallo, Romani, sacrificavano solitamente un bue, quando


stati

fossero

vittoriosi

senza

vittime.

Vegetali:

Olivo,
i

con

cui

gli

vincitori,

come,

usavano spesso coronare per esempio, lo erano quelli dei


antichi

giuochi Olimpici.

Palma,

ritenuta

dagli antichi

come

emblema
e
il

della

vittoria,

forza di resistenza, suo legno. Nelle opere d'arte, quando vicino a qual-

per la sua grande elasticit senza spezzarsi, che possiede

oggetto si vede un ramo di palma, o sia in mano a una figura, segno che l'oggetto stato dato
siasi


come premio a qualche
cos

1003

e
il

vincitore,

che

la

ptersona

rappresentata

vittoria.

essa

stessa
F>cr

campione

della

Diversi:

Ali,

essere la marcia della

vittoria

rapida.

Cariatide.

In

Lacedemonia
in
in

esisteva

una loggia, chiamata Persica, dove


lonne
ci
in

luogo di coe

figuravano delle cariatidi

abito persiano,
i

memoria della
gli

vittoria

ottenuta contro

Per-

mani nella guerra di Platea. Diga, con cui sono coonati

archi trionfali.

Trofei d'armi.

Vittoria dei popoli. Cibele, con la corona murale


vinte;

in

testa;

simbolo

della terra e delle citt su di essa fondate,

domate e

oppure

di

una

vittoria

acquistata

d'agricoltori

sediziosi.

Vittoria navale. Colonna rostrata,


:]ai

come

quella

famosa

innalzata

Romani

in

onore di Duilio vincitore della grani

Je battaglia contro

Cartaginesi.

Nave con

tre rostri.

Vituperio.

Vedi Ignominia.

Vitzillputzii.

Dio Messicano. Vedi Ipaina.


Vizi.

Vedi Anima purgata dai

vizi.

Vizio

dalla virtIdra uccisa da Ercole.


e

domato

Vizio

lascivia.
in

Cane

mezzo a due donne.

Vizio emendato. Melagrano, trapassato da un conio di pino vicino alla radice; illusione a una persona che, abbandonata una condotta cattiva, o il vizio, siasi messa
sulla via della virt; perch,

secondo S. Basilio,

fo-


rando nel
di

1004

modo

sapore forte e aspro,


squisiti.

suddetto la midolla del melagrano, suoi frutti diventano dolci i

Vizioso. Vacca, simbolo biblico d'uomo pieno di


porali.

vizi

cor-

Volont.
Personificata in
per
gli

una

igiovane bella, lasciva e vaga

artificiosi

ornamenti che la contornano.


.

Volpe. Animale
stuza

,,

beria


di

proverbiale per

FurFinezze Difesa Diavolo Inganno Giovanni Battista (San)

le

sue astuzie.

Vedi A-

,.

Pelle di volpe

Pensieri cattivi

Volubilit delle ricchezze. Coda di pavone. Simbolo di persona che or abbondi


ricchezza,
or
sia

oppressa

dalla

miseria,

pavone secondo la volubilit della fortuna; perch il prime fola coda ogni anno, quando cadono le perde
glie degli alberi; e

quando germogUano,
figlia

la riacquista.

Volutt.

Dea

del
in

piacere e

d'Amore

e Psiche.

Peralto

sonificata

donna che come regina siede


i

seggio, tenendo sotto

piedi la Virt.

in

Tuberosa,

simbolo di volutt

in

Persia.

Voluttuoso.

Uomo
ciale

col

chiele disse:
sotto
i

Guai a
il

gomito appoggiato a un cuscino. Ezequelli che acconciano il guancubito delle mani; cio che abbandovirili,

nano

costumi

per darsi alla mollezza dall'ani-

mo

e del corpo.

Vomere. Vedi Dala-Rma.


VulcanoDio del
era
fin

1005

Giunone; ed
brutto,

Voracit. Vedi Ingordgia.


fuoco,
figlio

di

Giove

e di

dal

suo

nascere

cos

debole e
laisci

che

sua madre, volendosene disfare, lo


l'Olimpo.

cadere dal-

Ma

lo raccolsero
le

due

divinit marine, Teti

ed Eurinome, presso

quali egli stette nove anni, e

durante questo tempo fece loro bei ornamenti. Tutte rammentava l'atto crudele di sua le volte che egli

madre, sdegnavasi pensando al vergognoso trattamento che aveva ricevuto, ma del resto era aissai mite ed era obbediente, e in im'occasione tenendone egli le parti contro Giove, questi lo afferr per un piede e lo gett gi dall'Olimpo. Egli rotol per un giorno intero e cadde nell'isola di Lenno, dove fu benignamente accolto dagli Sinzi. Fece poi ritorno
all'Olimpo,

dove abitava in un palazzo fabbricato medesimo. Quivi aveva la sua fucina con l'incudine e venti mantici che soffiavano a suo piada
lui

cimento;

quivi

faceva

squisitissimi

lavori

per

gli

Dei e per i privilegiati mortali. Vulcano fu dato Venere per moglie, p>erch la generazione non si produce senza Cadore. Venere non gli serb per la fedelt coniugale, e mentre godeva l'amore di Marte, Vulcano informato dal Sole, tese una rete entro la quale pigli gh amanti, e chiam tutti gli Dei a
mirare lo spettacolo.
li

Ma
dei

alle

preghiere di Nettuno,

mise

in libert.

Gli furono

attribuiti tre fabbri, chiaI

mati Bronte, Sterope e Piracmone.

presentano
gnifica

gli

effetti

fulmini,

perch
e

tuono, e

Sterope

baleno;

due primi rap> Bronte siPiracmone raffiil

gura

gli

strumenti del fabbro, perch significa

fuo-

co e anche l'incudine. Esiodo invece di Piracmone lo


che ogni cosa distrugige.

1006

la violenza del fulmine,

chiama Arpete, per denotare


zoppo,

perch cos

Vulcano era rappresentato sembra la ficumma che ardendo

non s'innalza dritta, ma si torce e quasi s'inclina, ora da una parte ora dall'altra, come l'andatura di uno zoppo. Lo fecero con la faccia nera, brutto e affumicato per tutto il corpo, come appunto sono i fabbri, e talvolta ne nudo ne vestito, ma soltanto con dei cenci indosso, oppure con una corta tunica che lascia
in

scoperte le spalle e
il

il

braccio destro

portava

testa

somatracio, beretto ovale di color azzurro.


Dicesi che in

Ha

per attributo Vincudine.


se

Roma

il

tempio di Vulcano era custodito da cani,


latravano mai
per rubare qualche cosa.

rato da due cani, una specie di automobile; poich si legge che alle nozze di Amore e Psiche, egli intervenne seguendo
il

non quando alcuno Vulcano aveva un carro tie sembra che abbia avuto anche

che non fosse andato

carro di Venere,
carro
bens

ma

assai

da

lungi; perocch

il

suo piccolo
moveasi,
e solo un

per

segreto

artifcio

da
ch'il
)).

se

stesso

lentamente,

senza

aver

traesse,

affumicato Ciclope lo

reggea

Y.
Ylmep. Secondo
sto
il

la

mitologia
gigante,
va^pori

degli
il

Scandinavi,
fu

era

que-

nome

del
dei

quale

formato dagli

scioglimenti

gelati.

Vedi Odino.

w.
Walhalla.
Paradiso
la

o luogo di delizie, destinato, secondo mitologia degli antichi Celti, per quelli che peri-

1007

vano nelle battaglie. Questo Walhalla era propriaguerrieri domente il palazzo chimerico di Odino; vevano ogni giorno armarvisi, esservi passati in raasegna, mettersi in ordine di battaglia, e tJigliarsi con piacere in pezzi gli uni e gli altri; ma venuta l'ora
del

banchetto,
si

non
di

si

p>erch
tarsi

trovavano subito guariti

doveva pi parlare di ferite, essi dovevano por;

nella sala

Odino,

bervi

a piacere birra e
le

idromele nei crani dei loro nemici, e rendere

tazze

nefaste alle Walkirie, ninfe destinate a servirli.

Walkrie.
Figlie di Odino, di bellezza sorprendente; la loro guerrieri mansione era quella di andar a cercare
i

morti sul

camp

di battaglia e trasjjortarli nel

Wall'ar-

halla, offrendo loro birra e idromele.

Portavano

matura.

Wodan.

Vedi Odino.

Z.
Zaccaria.
Il

nome

di

questo

penultimo

dei

profeti

minori
del

deriva dall'ebraico Zechariah ossia


Signore.

Rimembranza

Vedi

Profeti.

Zafferano.
Pianta che
di
fiorisce in

primavera e

in

autunno.

Ve-

Croco.

Zaffiro.
Pietra
forto

Sacerdozio
firi

preziosa

colorata

Coscienza pura

sommo

Impero Purezza Trono


Serafini
di

in

azzurro.

Vedi Con-

zaf-

Verit.


Zampogna.

1008

Strumento antico a fiato, generalmente di selite canne disuguali unite insieme. Vedi Aprile Musica Pan Rinsavire Senso Silvano.

Zanzara.
Insetto

avido

Vedi

Dialettica

di

sangue e molestissimo
Schiera nemica.

all'uomo.

Zappa.
Strumento per lavorare
Zefiro.
la terra.

Vedi Agricoltura.

Vedi

Venti.

Zelo.

Lampada. Zeppa. Vedi Conio.


Zete. Vedi Calai.

Zeto.
Figlio di

Giove

e di Antiope.

Vedi Anfione.

Zingari. Gente vagabonda

che

va

di

paese

in

paese

vivendo sotto

facendo stregonerie e baracche e tende,

Cincia. S vuole che questo uccello sia tanto misero che non abbia dimora in nessun luogo, appunto coi

me

zingari.'

Zizzania. Graminacea che cresce


altri

vegetali,

se

in

in mezzo al fnmiento grande quantit comunica

e
al

pane qualit malefiche.

Vedi

Cattiveria.

Zodiaco.

Nome
ch
le

derivato dal greco zoon, animale, e ci persi

costellazioni che

trovano nel Zodiaco, nelle


pi figure d'animali,
I

carte celesti

hanno per

lo

se-

gni dello zodiaco sono dodici, cio:

Ariete, che cor-


mese di
aprile.

1009

al al

risponde al mese di marzo.

Toro, che corrisponde


corrispondenti

mese di maggio. Cancro, o gambero, corrispondente al mese di giugno. Leone, che corrisponde al mese di luglio. Vergine, corrispondente al mese di agosto. Libra, o bilancia, corrispondente al mese di settembre. Scorfilone, corrispondente al mese di ottobre. Sagittario, Capricorno, corrispondente al mese di novembre. corrispondente al mese di gennaio. Pesci, che corrispondono al mese di febbraio. Gli astrologi, aggruppando a tre a tre i segni, diedero allM riete il principio del fuoco, il mezzo al Leone e il fine al Sagittario. AI Toro assegnarono il principio della terra, alCemelli,
la

Vergine
il

il

mezzo

al

Capricorno
Il

il
il

fine.

Attrialla

buirono

principio dell'aria ai Cemelli,


fine
a!

mezzo

Libra e
fine
ai

il

air/4 cquario.

principio
allo

dell'acqua

l'assegnarono
il

Pesci.

Vedi
terra
in

Cancro,

mezzo il Tempo.
unito.

Scorpione e

Zolla.
Fetta

o pezzo di

Vedi Sommissione.
allungata,

Zucca da pellegrino.
E' una zucca
stretta
t

forma un

p)o'

ma

ri-

verso la parte sup>eriore, che termina in cavi-

pi piccola dall'inferiore, e perci chiamata anche


biventre.

zucca

Vedi Giona
ramciato.

Pellegrino.

Zucca falso
Zucca
col

- arancio.
frutto

Vedi Impostura.

Zufolo. Vedi Claudio

{San).

T.AV.

I.

AB AF
-

O. RONCUETTI

TAV.

II.

AI

AM

TAV. m.

AM

Amore Leteo

Amore

nei vari effetti e potenza

d'amore

TAV.

IV.

AM

Amore

vincitore dei cuori

Amore

e Antero (vedi Antero)

TAV.

V.

AN

^^

TAV.

VI.

AP

TAV.

VII.

AP

Apollo

TAV. Alt

Vili.

Aritmetica

Arpie

TAV.

IX.

AR

Q. Ronchetti.

AR AS

Arueri

Astante

^W

AS

AT

Astronomia

Athor

Athor

Atlante

TAV. xn.

AU AV
-

Aurora

Augure

Avversario

TAV. xin.

BA

TAV. XIV.

BA

BE

Basilisco

Bast

Bellona e Bdlonar

TAV. XV.

BE

BI

BO

BR

Berretto frigio

Besa

Bifronte

Bipenne

Bona Dea

Brahma

TAV. XVI.

CA CE

TAV. xvn.

CE

G. RoxcHHTn.

<

TAV,

xvrii.

CH

CI

Chimera

Cittadino oppresso dal forestiero

TAV. XIX.

CI

TAV. XX

CO

TAV. XXI.

CO

Concordia

Consacrazione

TAV.

XXII.

co

TAV.

XXIIl.

CO CU
-

DI

Corona

di

gramegna

Custodia

Corona

di quercia

Corona murale

Diana

TAV. XXiV.

DI

Discordia

Divinit

TAV. XXV.

DO

DR

Dominazione dell'animo

Drago

G. RONCHBTTI

TAV. XXVI.

EC

EN

ER

TA\

XX VII.

ER

ES

ET

^^s^/y

TAV. XXVIII.

FA

TAV. XXIX.

TAV. XXX.

Fede (Fidio)

Felicit

TAV. XXXI.

Fenice

Feti sci

TAV. XXXII.

FI

FO

TAV. XXXIII.

FO

U. Ro.VCHKTTJ

TAV. XXXI

FO

gm!_

TAV. XXXV.

FO

TAV. XXXVI.

FR

FU

TAV. XXXVIl.

FU

GA

TAV. xxxvm.

GA

TAV. XXXIX.

TAV. XL.

Giove

in

trono

TAV. XLI.

Giunone

O. Ronchetti

TAV.

XLII.

CI

Giunone Dea

delle

nozze

Giustizia

TAV.

XLlll.

Giustizia senza testa

<s=^^^^
Gladio

Gorgone

TAV. XLIV.

GR

Grazie

TAV. XLV.

GR - GU

Grifo

Guardia

TAV. XLVI.

GU

IG

Guerra

Igieia

TAV. XLVII.

IG

IM

Ignoranza

Imene

TA\. XLVll!.

IM

IN

Impedimento

Iniquit

domata

TAV. XLIX.
IN
-

IP

IR

il,<^

Innocenza

Ippogrifo

Invidia

Iride

-\

TAV.
IS

L.

TAV.

LI.

LA

TAV.

Lll.

LA

LE

^^^^^^^,^ ':=^f. ^<J^^


Lascivia domata

Legge

TAV.

LUI.

LE

LI

MA

V^

TAV.

LIV.

MA

Mansuetudine

Marito economo e moglie prodiga

TAV. LV.

ME

TAV. LV

ME

Mercurio

.Meretrice

TAV.

LVII.

ME MI

_ n

RnVfH,.!

TAV.

LVIII

MI

MO

TAV.

LIX.

MO MU
-

D D
Monogramma
di Cristo

Muse

Clio

2.

Tolta
; 7.

; 3.

Erato
;

; 4.

Euterpe
;

; 5.

PUmaia

6.

Calliope

Tersicore

8.

Urania

9.

Melpomene.

TAV. LX.

MU NA

Musica

Natura

TAV.

LXI.

NE

Nettuno

TAV.

LXIl.

NO

\n^

TAV. Lxin.

oc

Occasione

TAV. LXIV.

ON OR
-

TAV. L.W.

OS

Q. Ronchetti.

TAV. LXVI.

PA

Pace

Pan

TAV. LXVII.

PA

Parche

Parche

TAV.

LXVIII.

PE

PI

l'etaso

Piet

TAV. LXIX.

PL

PO

TAV. LXX.

PR

Priapo

Principe

TA'

-xx;

PR

TAV. LXXII.

PR

TAV.

LXXIII.

PR

PS

Prudenza

Prudenza

Pschent

TAV. LXXIV.

PU

RA

RI

RO

Pugnacit (vedi Combattimento)

Ri

Riverenza

Roma

personificata

TAV. LXXV.

SA

Salubrit

Salute

TAV. LXXVI.

SA

-#^^. #^-

4-^-

TAV. L\X\

SA

se

Saturno

Scettro da buffone

Scettro egiziano

TAV. LXXVIII.

se

SF

TAV. LXXIX.
SI

Sibilla

Sicurezza

TAV. LXXX.

SI

TAV. LXXXl.

Silvano

O. Ronchetti.

TAV. LXXXIl.

ST

Stagioni dell'anno

Primavera Autunno

Stagioni dell'anno

TAV. LXXXIII.

TA TE
-

t
Talari

Tau

Tempo

Terreno

fruttifero

J^-^^^t^v^S^
Tevere

TAV. LXXXIV.

TI

Tifone

Tirso

TAV. LXXXV.

TO TR
-

TAV. LXXXVI.

TR

TAV. LXXXVII.

VE

Venere

TAV. LXXXVIII.

VE

TAV. LXXXIX.

VE

VI

EP^IX,

17

Rr

TAV. XC.

VI

vo

TAV. XCl.

vo vu
.

Voluttuoso

Vulcano

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