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OMAGGI

TRATTAMENTO FISCALE e CONTABILE

IN QUESTA CIRCOLARE:

1. Normativa Iva
2. Normativa ai fini delle imposte sui redditi
3. Trattamento ai fini Irap
4. Riflessi in capo al lavoratore dipendente
5. Comunicazione nello «spesometro»

Il trattamento fiscale dei regali che imprese e riflessi in capo ai lavoratori.


professionisti sono soliti effettuare a clienti, for- Non si trascurerà qualche commento all’inqua-
nitori e dipendenti, varia in funzione della natura dramento fiscale degli omaggi diversi da quelli
dei beni omaggiati, ma anche del loro valore e tradizionali (vino, cravatte, agende, ecc.), quali i
dei destinatari. buoni acquisto.
La materia è complessa e alquanto articolata, in
considerazione che non sempre la disciplina Iva e
quella delle altre imposte hanno punti di contatto 1. NORMATIVA IVA
fra loro, dato che la prima discende da disposizioni
sopranazionali. Dal lato attivo (erogazione di omaggi) alcune
Di seguito s’intende fornire agli operatori una donazioni sono assoggettate ad Iva, mentre altre
guida per applicare le diverse disposizioni in materia non rientrano nel campo di applicazione del tributo.
di omaggi: detraibilità Iva, adempimenti formali e Inoltre, dal lato passivo (acquisizione di beni e ser-
contabili, deduzione ai fini delle imposte dirette e vizi da dare in omaggio) talune spese consentono

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omaggi

la detrazione dell’Iva assolta sugli acquisti, mentre dell’impresa;


per altre vige il divieto di detrazione. ●● omaggi di beni la cui produzione o il cui
Ai fini Iva, occorre distinguere fra tre diverse commercio non rientra nell’attività propria
fattispecie: dell’impresa;
●● omaggi consistenti in beni la cui produzione ●● omaggi di servizi, rientranti o meno nell’attività
o il cui commercio rientra nell’attività propria propria del soggetto passivo.

OMAGGI a DIPENDENTI

L’analisi comincia con gli omaggi destinati ai dipendenti, per poi commentare le fattispecie sopra elen-
cate. Secondo la lett. h) dell’art. 19-bis1, D.P.R. 633/1972 occorre innanzitutto riferirsi alla legislazione
ai fini delle imposte sul reddito. Come si vedrà analizzando il trattamento degli omaggi a dipendenti
ai fini delle imposte dirette, per tali spese – non essendo considerate «spese di rappresentanza» ma
«spese per prestazioni di lavoro» (C.M. 16.7.1998, n. 188 ) – la norma Iva che prevede l’indetraibilità
dell’imposta non può trovare applicazione.
Da ciò deriverebbe, quindi, che l’Iva assolta sull’acquisto deve essere considerata detraibile (salvo
eventuali casi di indetraibilità oggettiva del bene acquistato – beni di lusso indicati nella Tabella B,
allegata al D.P.R. 633/1972, di cui all’art. 19-bis1, co. 1, lett. b): ad esempio vini spumanti a denomi-
nazione di origine la cui regolamentazione obbliga alla preparazione mediante fermentazione natu-
rale in bottiglia. Ma in questo caso dovrebbe valere il chiarimento reso dall’Agenzia delle Entrate,
con la C.M. 19.6.2002, n. 54/E secondo la quale l’art. 19-bis1, lett. f), D.P.R. 633/1972 – ma lo stesso
dovrebbe valere per la lett. b) del medesimo articolo – non trova applicazione per gli acquisti di
alimenti e bevande, di valore unitario non superiore a euro 25,82, destinati a essere ceduti a titolo
gratuito, per i quali è da applicare la disposizione di cui alla lett. h) del medesimo articolo in materia
di spese di rappresentanza).
La successiva cessione risulterebbe imponibile (l’art. 2, co. 2, n. 4, D.P.R. 633/1972 considera impo-
nibili le cessioni gratuite di beni di costo unitario superiore a euro 25,82 la cui produzione o il cui
commercio non rientra nell’attività propria dell’impresa, salvo che l’Iva non sia stata detratta).
Pertanto, ferma restando la detraibilità dell’Iva sull’acquisto:
●● se il costo unitario del bene è non superiore a euro 25,82, l’operazione è fuori campo Iva ;
●● se il costo unitario del bene è superiore a euro 25,82, l’operazione è imponibile.
Nonostante questi chiari passaggi normativi, secondo l’Amministrazione finanziaria gli omaggi ai
dipendenti non sono strumentali all’attività dell’impresa e, pertanto, non spetta il diritto alla detra-
zione (R.M. 16.10.1990, n. 666305).
Questo documento di prassi, che evidenzia la non inerenza all’esercizio dell’attività di impresa
dell’operazione d’acquisto di omaggi da destinare ai dipendenti, è però da ricollegarsi al previgente
disposto in tema di redditi di lavoro dipendente dettato dagli artt. 46 e 48, D.P.R. 597/1973.
L’art. 46, co. 1, (del previgente) D.P.R. 597/1973 definiva reddito di lavoro dipendente «quello derivante
dal LAVORO PRESTATO con qualsiasi qualifica alle dipendenze e sotto la direzione di altri», mentre
per il successivo art. 48, co. 1, il reddito di lavoro dipendente era costituito «da tutti i compensi ed
emolumenti comunque denominati, percepiti nel periodo di imposta IN DIPENDENZA DEL LAVORO
PRESTATO, anche sotto forma di partecipazione agli utili e a titolo di sussidio o liberalità».
Con l’emanazione del D.P.R. 917/1986 il Legislatore fiscale ha apportato alcune rilevanti modifiche
alle due norme ora accennate.
L’art. 46 (secondo il testo vigente ratione temporis), co. 1, D.P.R. 917/1986 (che ha sostituito il men-
zionato art. 46, D.P.R. 597/1973), non fa più riferimento ai redditi «derivanti dal lavoro prestato», ma a
«quelli che derivano da RAPPORTI AVENTI PER OGGETTO LA PRESTAZIONE DI LAVORO»; e, nell’art.
48 (secondo il testo vigente ratione temporis), co. 1, D.P.R. 917/1986 (che ha sostituito il menzionato
art. 48, D.P.R. 597/1973), all’espressione «compensi ed emolumenti comunque denominati» viene
sostituita quella di «compensi in denaro o in natura» mentre la formulazione «in dipendenza del
lavoro prestato» è sostituita da «IN DIPENDENZA AL RAPPORTO DI LAVORO ».
Con riguardo al pro tempore nuovo art. 46 (ora 49), la Relazione ministeriale di accompagnamen-
to al D.P.R. 917/1986 a suo tempo indicava che la diversa formulazione rispondeva alle finalità di
«rendere chiaro, eliminando i dubbi già mossi al riguardo, che nella categoria dei redditi di lavoro
dipendente rientrano anche i compensi e le indennità conseguiti sulla base del rapporto, ma indi-
pendentemente dall’effettiva prestazione di lavoro (con la sola eccezione degli indennizzi risarcitori
del danno emergente)»; mentre, a commento del pro tempore nuovo art. 48 (ora 51), la stessa
Relazione precisava che il cambiamento nel senso del «rapporto di lavoro», anziché del «lavoro

– continua –

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omaggi

– segue – OMAGGI a DIPENDENTI

prestato», risponde alla finalità di «prevenire il dubbio della computabilità dei compensi percepiti nei
periodi di assenza dal lavoro o comunque indipendentemente dalla effettiva prestazione di lavoro».
Tale chiara riconducibilità degli oneri in questione tra quelli che (a titolo di spesa per prestazioni di
lavoro) concorrono alla formazione del prezzo di vendita dei prodotti o dei servizi oggetto dell’at-
tività dell’impresa, giustifica la detraibilità della relativa imposta addebitata al datore di lavoro per
acquistare omaggi destinati ai dipendenti. L’Iva su tali acquisti dovrebbe, pertanto, essere considerata
come totalmente detraibile ai sensi dell’art. 19, co. 1, D.P.R. 633/1972.

OMAGGI di BENI RIENTRANTI nell’ATTIVITÀ PRO- necessità di assoggettare ad Iva la cessione


PRIA: le cessioni gratuite di beni, non legate senza corrispettivo.
ad altre operazioni commerciali, sono conside- In caso contrario, occorre assoggettare ad
rate cessioni di beni. Non essendo considerate Iva la cessione gratuita.
spese di rappresentanza, l’Iva assolta su tali La base imponibile è costituita dal prezzo
acquisti risulta essere detraibile, poiché per di acquisto o di costo (quindi anche per i beni
essi non opera il disposto dell’art. 19-bis1, co. autoprodotti si utilizza il medesimo criterio del
1, lett. h), D.P.R. 633/1972 («non è ammessa in costo, e non quello del valore normale) del
detrazione l’imposta relativa alle spese di rap- bene oggetto di transazione o di beni simili,
presentanza, come definite ai fini delle imposte valutati al momento dell’effettuazione dell’ope-
sul reddito»). razione. L’aliquota da applicare è quella propria
Le cessioni di beni che rientrano nell’atti- del bene.
vità propria dell’impresa (siano essi prodotti
o commercializzati) sono soggette ad Iva ai OMAGGI di BENI NON RIENTRANTI nell’ATTIVITÀ
sensi dell’art. 2, co. 2, n. 4, D.P.R. 633/1972, a PROPRIA: se un bene omaggio, non oggetto
prescindere dal «valore» (costo complessivo di dell’attività propria d’impresa, è di valore (co-
acquisizione, comprensivo degli oneri accessori sto):
di diretta imputazione) del bene omaggiato. ●● pari o inferiore a euro 25,82 l’Iva su di esso
Nel concetto di «attività propria» d’impre- assolta all’acquisto è totalmente detraibile,
sa s’intende quella che la caratterizza, quindi mentre la cessione non è soggetta ad Iva
escludendo quelle meramente strumentali o (art. 2, co. 2, n. 4, D.P.R. 633/1972).
accessorie od occasionali. ●● superiore a euro 25,82 l’Iva sull’acquisto è
L’inclusione tra le cessioni di beni, pur in indetraibile per intero e la cessione non va
assenza di un corrispettivo, è motivata dallo assoggettata ad Iva. Come afferma la C.M.
scopo di evitare che i beni, acquistati nell’am- 16.7.1998, n. 188, in considerazione della
bito dell’esercizio di un’attività economica che mancata effettuazione della detrazione in
in genere consente il diritto alla detrazione sede di acquisto «La successiva cessione
dell’imposta subita «a monte», giungano al gratuita costituirà operazione non rilevante ai
consumo detassati. Ne deriva che, laddove la fini dell’Iva, ai sensi dell’articolo 2, secondo
detrazione non sia stata operata, non vi è la comma, numero 4».

OMAGGI NON RIENTRANTI nell’ATTIVITÀ PROPRIA – ESEMPIO


Se un’impresa che produce sedie omaggia un cliente di un proprio bene, esso rientra nel campo di
applicazione dell’Iva come cessione di beni. Se, invece, regala una penna acquistata da terzi, magari
con stampigliato il nome della propria azienda, l’operazione è fuori dal campo di applicazione dell’Iva
(se il valore del bene omaggiato non è superiore alla soglia di euro 25,82).

L’Agenzia delle Entrate, con la C.M. 19.6.2002, gratuito, per i quali è da applicare, invece, la
n. 54/E, ha chiarito che l’art. 19-bis1, lett. f), D.P.R. disposizione di cui alla lett. h) del medesimo
633/1972 non trova applicazione per gli acquisti articolo in materia di spese di rappresentanza.
di alimenti e bevande (panettone, spumante, Sotto il profilo soggettivo, occorre evidenzia-
vino, ecc.), di valore unitario non superiore a re come – letteralmente – questa disposizione
euro 25,82, destinati a essere ceduti a titolo riguardi solo gli esercenti attività di impresa,

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mentre nulla viene stabilito per gli esercenti arti non consente la detrazione dell’imposta, salvo
e professioni. Per questi si deve ritenere che, per le spese sostenute per l’acquisto di beni di
secondo la normativa nazionale, le cessioni gra- costo unitario non superiore a euro 25,82.
tuite di beni siano sempre assoggettate ad Iva, Ne deriva che, sia con riferimento ai lavo-
a prescindere dal costo del bene, salvo che non ratori autonomi, sia alle imprese, se l’acquisto
si sia scelto di non detrarre l’Iva sull’acquisto si configura come spesa di rappresentanza l’Iva
al fine di non assoggettare ad Iva la successiva non è detraibile e la conseguente cessione è
cessione gratuita. fuori dal campo di applicazione dell’imposta. La
Abbiamo precisato che questa interpretazione spesa di rappresentanza di costo non superiore
deriva dall’analisi della normativa interna. In- a euro 25,82 consente però la detrazione, fermo
vero, il riferimento alle sole imprese deriva da restando il non assoggettamento della relativa
una traduzione letterale delle disposizioni comu-
cessione.
nitarie, le quali quando richiamano le imprese
intendono qualsiasi soggetto passivo d’imposta, Sul punto, la conferma è giunta dalla C.M.
inclusi gli esercenti arti e professioni. 13.7.2009, n. 34/E con la quale è stato stabilito
che i criteri di individuazione delle spese di
Se si verificasse l’eventualità che un bene
non rientrante nell’attività propria dell’impresa, rappresentanza hanno effetto anche ai fini Iva,
inizialmente acquistato ai fini di una successiva ferma restando l’indetraibilità della stessa per
cessione gratuita, fosse invece ceduto a titolo l’acquisto di beni di costo unitario non superiore
oneroso, tale cessione sarebbe da considerarsi a euro 25,82.
esente ai sensi dell’art. 10, co. 1, n. 27-quinquies,
D.P.R. 633/1972. ASPETTI CONTABILI: le scritture contabili riflettono
Se il bene omaggiato è da considerarsi la detraibilità o meno dell’Iva.
spesa di rappresentanza, occorre coordinare la Infatti, in caso di Iva detraibile (beni di costo
disposizione in commento con le regole previste non superiore a euro 25,82) il cessionario potrà
per tale categoria di operazione che, a norma esercitare il diritto alla detrazione e, quindi, evi-
dell’art. 19-bis1, co. 1, lett. h), D.P.R. 633/1972, denzierà il credito per l’imposta assolta:

16.12.2011
Diversi a Fornitore XY 110,00
Spese di rappresentanza (beni di costo 100,00
fino a euro 25,82)
Iva su acquisti 10,00
Ricevuta fattura n. 54 del 6.12.2011 per
acquisto cioccolato «Slurp»

Diversamente, nel caso di Iva indetraibile non detratta incrementa il costo del bene, così
(beni di costo superiore a euro 25,82) l’imposta come risulta dalla seguente scrittura:

16.12.2011
Spese di rappresentanza (beni di costo a Fornitore XY 36,00
superiore a euro 25,82) 36,00
Ricevuta fattura n. 54 del 6.12.2011 per ac-
quisto di n. 1 pacco dono «RiservaVIP»

Dal punto di vista di iscrizione dei costi nel (servizi). Invero, la voce B14 è di tipo residuale:
bilancio, il Principio contabile Oic n. 1 interpre- comprende, cioè, quei costi della gestione or-
tativo del n. 12 ritiene che i componenti di red- dinaria non iscrivibili – per natura – nelle altre
dito siano iscritti in Conto economico secondo voci dell’aggregato B.
la natura del bene o servizio acquistato. Ecco
perché sia nella voce B6 «Per materie prime, ADEMPIMENTI DOCUMENTALI e CONTABILI: nel
sussidiarie, di consumo e merci» che nella voce caso in cui la cessione gratuita rientri nel cam-
B14 «Oneri diversi di gestione» sono citati gli po Iva (ossia sia considerata cessione di beni),
omaggi: rispettivamente vengono richiamati occorre porre in essere taluni adempimenti.
gli «oggetti per regali» e gli «omaggi ed arti- In particolare, il soggetto passivo potrà
coli promozionali». Si ritiene che in tale ultima procedere in uno dei seguenti modi (C.M.
categoria siano da rilevare quegli omaggi che, 27.4.1973, n. 32):
secondo una classificazione per natura, siano ●● emettere fattura con rivalsa dell’Iva (imposta
difficilmente imputabili alla voce B6 (beni) o B7 richiesta in pagamento);

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●● emettere fattura con esplicita rinuncia alla omaggi». Se il soggetto passivo intende
rivalsa dell’Iva che, quindi, rimane a carico avvalersi dell’autofattura differita è neces-
dell’impresa stessa (e costituirà onere non saria l’emissione di appositi documenti di
deducibile dal reddito d’impresa ai sensi trasporto. L’emissione dei documenti di
dell’art. 99, co. 1, D.P.R. 917/1986). Si veda trasporto è comunque opportuna, al fine di
l’esempio di seguito riportato; comprovare l’inerenza dell’omaggio all’atti-
●● emettere, per ogni cessione o globale vità d’impresa;
mensile, autofattura in unico esemplare ●● annotare l’operazione su un apposito registro
con l’espressa indicazione «autofattura per degli omaggi.

ESEMPIO di FATTURA per OMAGGI SENZA RIVALSA IVA

TABLE STRONG S.r.l.


Viale Tunisia, 46
20124 Milano
P.Iva 12345678901
Cod. fisc. e Iscriz. al Registro delle Imprese di Milano al n. 12345678901
Capitale sociale euro 10.000,00 i.v.
Spett.
ROSSI GIOVANNI
Via Apuleia, 56
00156 ROMA RM
Fattura n. 639 del 16.12.2011
Omaggio di n. 1 tavolo in legno per sala riunioni, mod. Kitty, color noce, dimensioni m 2,50 x
1,25
Imponibile euro 275,00
Iva 21% euro 57,75 (*)
Totale da pagare euro 0,00

(*) Rivalsa Iva non esercitata ai sensi dell’art. 18, co. 3, D.P.R. 633/1972

Di seguito sono riportate le scritture contabili effettuate dal cedente.

16.12.2011
Cliente ROSSI GIOVANNI a Diversi 332,75
Ricavi da vendite tavoli 275,00
Iva su vendite 57,75
Emessa fattura n. 639 a Rossi Giovanni
per omaggio tavolo

16.12.2011
Diversi a Cliente ROSSI GIOVANNI 332,75
Ricavi da vendite tavoli 275,00
Imposte non deducibili (art. 99, D.P.R. 57,75
917/1986)
Storno credito su fattura omaggio n.
639

Per quanto riguarda il trasporto degli omaggi all’attività dell’impresa, nonché, in taluni casi,
dai locali dell’azienda al destinatario, si rende per vincere le presunzioni di vendita in nero di
opportuno compilare un Ddt con l’espressa cui al D.P.R. 441/1997.
indicazione della causale «cessione gratuita»
oppure «omaggio», anche ai fini di poter di- OMAGGIO COMPOSTO da PIÙ BENI: in merito
mostrare l’inerenza della spesa promozionale al caso di «unica confezione regalo», quando

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cioè il bene omaggiato è rappresentato da un all’art. 56, D.L. 331/1993, il quale afferma
insieme di beni costituenti un’unica confezione, che, per quanto non diversamente disposto
la regola generale è quella di considerare il dal provvedimento in oggetto, si rimanda
valore unitario nel suo complesso e non quello al D.P.R. 633/1972: risulta cioè applicabile al
dei singoli componenti (C.M. 13.7.2009, n. 34/E, caso in esame la normativa interna relativa
par. 5.4). agli omaggi. Quindi non andranno neppure
Per maggiore chiarezza presentiamo alcuni presentati gli elenchi Intrastat.
esempi: Discorso diverso vale per i beni che non
●● una confezione regalo contiene più beni rientrano nel concetto di cessione di beni (si
assortiti – non oggetto dell’attività propria tratta di quelli non oggetto dell’attività d’im-
dell’impresa – il cui costo complessivo è pari presa, a prescindere dal superamento o meno
o inferiore a euro 25,82. L’imposta relativa del limite di euro 25,82 di costo, in quanto nel
all’acquisto è detraibile; primo caso l’esclusione dal novero delle ces-
●● la confezione contiene più beni assortiti – non sioni di beni deriva dalla mancata detrazione
oggetto dell’attività propria dell’impresa – di dell’Iva, mentre nel secondo caso dalla espli-
costo singolarmente inferiore a euro 25,82, cita previsione contenuta nell’art. 2, co. 2, n.
ma complessivamente la confezione costa 4, D.P.R. 633/1972) e per i campioni gratuiti (di
più di detto importo. In tal caso non si può modico valore e appositamente contrassegnati,
operare la detrazione dell’imposta relativa almeno secondo la normativa nazionale): in
all’acquisto e, conseguentemente, la cessio- tal caso la cessione non rientra nel campo di
ne gratuita esula dal campo di applicazione applicazione Iva e, pertanto, si può prescindere
dell’Iva. dalle suddette formalità (occorrerà almeno fare
una lista valorizzata al fine di dichiarare il loro
OMAGGI a SOGGETTI ESTERI: come si è visto, le valore in dogana).
cessioni gratuite di beni costituiscono operazioni
rilevanti ai fini dell’Iva ai sensi dell’art. 2, co.
2, n. 4, D.P.R. 633/1972 in ogni caso (quindi a 2. NORMATIVA ai FINI
prescindere dal valore unitario superiore o me- delle IMPOSTE sui REDDITI
no a euro 25,82) se essi rientrano nell’attività
propria dell’impresa.
Occorre distinguere tra costi sostenuti per omag-
In tal caso l’art. 13 del medesimo decreto
giare clienti e fornitori, da un lato, e dipendenti,
individua l’importo che costituisce la base
dall’altro lato.
imponibile.
Ne discende che le cessioni di beni, a titolo CLIENTI e FORNITORI: la prima casistica riguarda
gratuito, verso:
gli omaggi ai propri clienti o ad altri soggetti,
●● Paesi non appartenenti alla Unione europea: esclusi i lavoratori dipendenti.
costituiscono cessioni all’esportazione a
La disciplina si rinviene nel menzionato art.
norma dell’art. 8, co. 1, lett. a) e b), D.P.R.
108, co. 2, D.P.R. 917/1986, il quale rinvia ad un
633/1972. Infatti, a differenza della conse-
decreto attuativo (D.M. 19.11.2008).
gna di beni nei Paesi Ue, la sussistenza del
requisito dell’onerosità non è determinante Si tenga presente che, sulla base della
ai fini della qualificazione dell’operazione in C.M. 16.7.1998, n. 188, è stato chiarito che
oggetto come esportazione (C.M. 12/1981, «gli acquisti di beni destinati ad essere ceduti
par. A; R.M. 416596/1986). Occorre che gratuitamente, la cui produzione o il cui com-
l’esportazione risulti da documento doganale. mercio rientra nell’attività propria dell’impresa
Secondo la C.M. 15.7.1999, n. 156 «l’assenza non costituiscono spese di rappresentanza».
di un corrispettivo non consente di includere Lo stesso atto amministrativo ha, per contro,
l’operazione tra quelle che concorrono alla stabilito che «costituiscono sempre spese di
formazione del plafond», utilizzabile da parte rappresentanza» gli acquisti di beni destinati ad
degli esportatori abituali, anche se siamo in essere ceduti gratuitamente, la cui produzione o
presenza di un’esportazione; il cui commercio non rientra nell’attività propria
●● Paesi Ue: poiché manca il requisito dell’one-
dell’impresa.
rosità previsto dall’art. 41, D.L. 331/1993, Anche in base alla disciplina delle spese di
conv. con modif. dalla L. 427/1993 la cessione rappresentanza introdotta dal D.M. 19.11.2008
è soggetta ad Iva (l’operazione non gode gli omaggi costituiscono spese di rappresen-
del regime di non imponibilità in quanto tanza.
il bene non esce dal territorio doganale). Infatti, secondo il citato D.M. le spese di
La fattispecie è stata esaminata dalla C.M. rappresentanza sono caratterizzate dalla gra-
23.1.1994, n. 13. Non potendosi, quindi, ap- tuità. In particolare, l’art. 1, co. 1, lett. f) del
plicare la normativa relativa alle operazioni D.M. considera spese di rappresentanza aventi
intracomunitarie, si deve fare riferimento il requisito dell’inerenza le «spese per erogazioni

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a titolo gratuito di beni e servizi, effettuate con dei beni ceduti gratuitamente non supera
finalità promozionali o di pubbliche relazioni e euro 50 (eventuale Iva indetraibile inclusa).
il cui sostenimento risponda a criteri di ragio- Risultano interamente deducibili anche più
nevolezza in funzione dell’obiettivo di generare, omaggi – purché separatamente confezionati
anche potenzialmente, benefici economici per – effettuati nei confronti di uno stesso sog-
l’impresa ovvero sia coerente con pratiche getto a condizione che il loro valore unitario
commerciali di settore». risulti non superiore a euro 50;
Ne consegue che le spese di rappresentanza ●● nei limiti e alle condizioni fissate da apposito
sono deducibili: decreto, se di valore unitario superiore a euro
●● interamente, se il valore (costo) unitario 50 (eventuale Iva indetraibile inclusa).

OMAGGI – VALORE «LIMITE» ai FINI IVA e delle IMPOSTE DIRETTE

Si noti il mancato allineamento tra la soglia prevista ai fini Iva (euro 25,82) e quella prevista ai fini
delle imposte dirette (euro 50).
Tra l’altro, mentre quella prevista ai fini Iva va considerata al netto dell’imposta (in pratica, la base
imponibile), ai fini delle imposte dirette la soglia potrebbe essere raggiunta anche a motivo dell’Iva
indetraibile che costituisce costo accessorio (art. 110, co. 1, lett. b), D.P.R. 917/1986).
In questo caso – al fine di verificare se il limite di euro 50 è superato – un utile indice è dato dall’impo-
nibile (ai fini Iva) del corrispettivo pattuito per il bene da omaggiare, secondo la seguente tabella.

Costo per il cessionario


Aliquota Iva Imponibile (valore massimo)
(in caso di Iva interamente indetraibile)

4% 48,08 50,00

10% 45,45 50,00

20% 41,67 50,00

21% 41,32 50,00

LAVORATORI AUTONOMI: nel caso di lavoratori SERVIZI: qualora l’omaggio fosse costituito da
autonomi la deducibilità delle spese di rappre- una prestazione di servizi – benché abbinata a
sentanza (a prescindere dall’importo unitario) un bene materiale, come un biglietto per uno
è limitata all’1% dei compensi percepiti nel spettacolo teatrale o l’iscrizione a un circolo o
periodo d’imposta. una pizza, che ha natura di somministrazione
Benché la norma di riferimento delle spese di (servizio) – esso rientrerà tra le spese di rap-
rappresentanza sia contenuta nell’art. 108, D.P.R. presentanza. Tuttavia, non trattandosi di «beni»,
917/1986 relativo alla determinazione del reddito non potrà essere interamente deducibile anche
d’impresa, secondo la C.M. 13.7.2009, n. 34/E, se di importo non superiore a euro 50. La spesa
par. 1 essa si applica anche in sede di determi- risulterà, pertanto, deducibile nei limiti e alle
nazione del reddito di lavoro autonomo. condizioni fissate dal menzionato D.M. (C.M.
Quindi, si sono resi applicabili ai lavoratori 13.7.2009, n. 34/E).
autonomi i criteri di qualificazione delle spese di
rappresentanza del D.M. 19.11.2008 (che richie- DIPENDENTI: la seconda fattispecie, relativa agli
de, oltre alla gratuità, l’inerenza e l’obiettivo di omaggi destinati ai dipendenti (o assimilati,
produrre benefici economici o che sia coerente quali i collaboratori coordinati e continuativi),
con pratiche commerciali di settore), superan- è regolata dall’art. 95, co. 1, D.P.R. 917/1986, il
do il tenore letterale dell’art. 54, co. 5, D.P.R. quale prevede che le spese per prestazioni di
917/1986 secondo il quale «sono comprese nelle lavoro dipendente, comprese «quelle sostenute
spese di rappresentanza (...) quelle sostenute per in denaro o in natura a titolo di liberalità a fa-
l’acquisto o l’importazione di beni destinati ad vore dei lavoratori», siano totalmente deducibili,
essere ceduti a titolo gratuito». salvo quanto disposto all’art. 100, co. 1, D.P.R.

7 N. 41 - 15 dicembre 2011
omaggi

917/1986. dall’impresa, siano deducibili «per un ammon-


Quest’ultimo comma prevede, infatti, che le tare complessivo non superiore al 5 per mille
spese di ricreazione (es. un brindisi augurale) dell’ammontare delle spese per prestazioni di
utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o da lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione
categorie di essi e volontariamente sostenute dei redditi».

OMAGGI a DIPENDENTI – ESEMPIO

Un’impresa che abbia sostenuto un costo del lavoro di euro 100.000 nel 2011, potrà dedurre fiscal-
mente le spese di ricreazione sino a euro 500. Le spese che eventualmente dovessero eccedere tale
limite debbono essere oggetto di variazione in aumento nella dichiarazione dei redditi relativa al
medesimo periodo d’imposta.

La norma, nel confermare la piena deducibi- scopi precisamente individuati dalla norma)
lità del costo relativo al personale, pone quale messi a disposizione (indistintamente) della
unica limitazione il fatto che gli omaggi erogati collettività dei dipendenti. Costituiscono costi
a titolo di liberalità non abbiano scopi di educa- per servizi o beni relativi all’impresa;
zione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale ●● quelli dell’art. 95 costituiscono erogazioni
e sanitaria o culto, in quanto in tali casi vale la liberali fatte a singoli dipendenti e, in capo
previsione dell’art. 100. In altre parole: all’impresa erogante, costituiscono costo del
●● quelli dell’art. 100 sono beni e servizi (per personale.

LIBERALITÀ ai DIPENDENTI ai FINI delle IMPOSTE DIRETTE

Erogazioni di valori
Interamente deducibili
in natura relativi
(art. 95, D.P.R. 917/1986)
alla prestazione lavorativa

Omaggi
a dipendenti

Servizi resi Deducibili nel limite del 5 per mille


alla generalità dei dipendenti del costo del personale
per particolari finalità (art. 100, D.P.R. 917/1986)

Si ricorda altresì che se la spesa rivolta


esclusivamente al personale riguarda una som-
3. TRATTAMENTO ai FINI IRAP
ministrazioni di alimenti e bevande, il costo,
inclusa l’Iva indetraibile, è deducibile nel limite Il trattamento ai fini Irap si differenzia in funzione
del 75% (art. 109, co. 5, ultimo periodo, D.P.R. delle modalità con le quali viene determinata la
917/1986). Il risultato andrà poi dedotto nel limite base imponibile.
fissato dal suddetto art. 100. In particolare, per coloro che la determinano
Se, invece, al buffet partecipassero altri con il metodo:
soggetti (e non solo i dipendenti), il costo ●● da bilancio (art. 5, D.Lgs. 446/1997), le spese per
sostenuto assumerebbe la qualifica di spesa omaggi risultano deducibili (o, più precisamente,
di rappresentanza, per cui il 75% del costo concorrono a determinare la base imponibile).
deve essere dedotto nel limite fissato dal D.M. Fanno eccezione gli omaggi ai dipendenti, an-
19.11.2008. corché contabilizzati in voci diverse dalla B9 del
– continua a pag. 10 –

N. 41 - 15 dicembre 2011 8
omaggi

OMAGGI – TRATTAMENTO FISCALE


OMAGGI a CLIENTI
Iva Irpef-Ires
e FORNITORI
Irap
Detrazione Cessione Deducibilità
Tipo di omaggio
all'acquisto gratuita spese di acquisto

IMPRESE

Esclusa da
Iva (art. 2
co. 2, n. 4)
Costo
per le
unitario
imprese Per intero nell’esercizio, poiché
non
Sì si tratta di beni di costo non
superiore Deducibili se
Soggetta superiore a euro 50
Beni non a euro si utilizza il
ad Iva per
oggetto 25,82 metodo da
i lavoratori
dell'attività autonomi bilancio.
(**) Non dedu-
cibili se si
Costo Per intero nell'esercizio, se si trat- adotta il me-
unitario Esclusa da ta di beni di costo non superiore todo fiscale
superiore No Iva (art. 2, a euro 50 oppure nel limite dei
a euro co. 2, n. 4) valori stabiliti dal D.M. 19.11.2008
25,82 (per i lavoratori autonomi vale il
Beni oggetto dell'attività Soggetta limite dell’ 1% dei compensi per-
(* ) Sì (**) cepiti nel periodo d’imposta)
ad Iva

OMAGGI a DIPENDENTI Iva Irpef-Ires


Irap
Detrazione Cessione Deducibilità
Tipo di omaggio
all'acquisto gratuita spese di acquisto

Esclusa da
Iva (art. 2,
Non am- co. 2, n. 4)
messa per
Beni non oggetto Non concor-
mancanza Soggetta
dell'attività Per intero (spese per prestazioni rono a for-
di inerenza ad Iva per
(***) i lavoratori di lavoro) (*****) mare la base
autonomi imponibile
(**)

Beni oggetto Sì (**) Soggetta


dell'attività (*) (****) ad Iva

(*)
Questa casistica non può applicarsi ai lavoratori autonomi, in quanto per questi le cessioni di beni sarebbero
sempre non rientranti nell’attività propria del soggetto. Pertanto, come si può vedere in corrispondenza della
sezione relativa ai beni non oggetto dell’attività propria d’impresa, i beni ceduti gratuitamente dai lavoratori
autonomi dovrebbero essere sempre assoggetti ad Iva, fermo restando il diritto alla detrazione per gli acquisti
di beni di costo unitario non superiore a euro 25,82.
(**) Salvo la scelta di non detrarre l’Iva sull’acquisto al fine di non assoggettare ad Iva la successiva cessione
gratuita.
(***) R.M. 16.10.1990, n. 666305.
(****) Secondo la R.M. 16.10.1990, n. 666305 la detrazione non è ammessa per i dipendenti, difettando del requisito
di inerenza. Si ritiene che tale orientamento sia da considerarsi superato in considerazione del più recente
pronunciamento, espresso con la C.M. 16.7.1998, n. 188, secondo cui gli acquisti destinati ad essere ceduti
gratuitamente, di beni oggetto dell’attività d’impresa, non costituiscono spese di rappresentanza. In tal modo
si può concludere che l’Iva assolta su tali acquisti sia detraibile (art. 19-bis1, co. 1, lett. h), D.P.R. 633/1972)
prescindendo pertanto dal beneficiario finale dell’omaggio.
(*****) Costituiscono reddito per il dipendente per valori eccedenti il limite annuo di euro 258,23.

9 N. 41 - 15 dicembre 2011
omaggi

– segue da pag. 8 –
Conto economico, in quanto le spese relative
ad essi non concorrono a formare la base im-
5. COMUNICAZIONE
ponibile ai fini Irap; nello «SPESOMETRO»
●● fiscale (art. 5-bis, D.Lgs. 446/1997), le spese per
omaggi non rientrano tra i componenti rilevanti, Con l’art. 21, D.L. 78/2010, conv. con modif. dalla
in quanto esclusi dai valori che concorrono a L. 122/2010 (attuato dal Provvedimento Agenzia del-
formare la base imponibile secondo i criteri le Entrate 22.12.2010, modificato dal Provvedimento
identificati dal D.M. 17.1.1992 (C.M. 28.10.2010, Agenzia delle Entrate 14.4.2011) è stato introdotto
n. 60/E). l’obbligo di comunicare telematicamente all’Agenzia
delle Entrate, entro il 30 aprile dell’anno successivo
4. RIFLESSI in CAPO a quello di riferimento, le cessioni/acquisti di beni
e le prestazioni di servizi rese/ricevute rilevanti ai
al LAVORATORE DIPENDENTE fini Iva di importo pari o superiore a euro 3.000
ovvero euro 3.600 (al lordo dell’Iva ).
Dal punto di vista dei dipendenti, si ricorda che Relativamente all’anno 2010, le operazioni da
l’art. 51, co. 2, lett. b), D.P.R. 917/1986 (il quale dispo- comunicare riguardano quelle:
neva che non concorrevano a formare il reddito di ●● per le quali è stata emessa la fattura (anche
lavoro dipendente «le erogazioni liberali, concesse facoltativamente);
in occasione di festività o ricorrenze alla generalità o ●● per un importo di euro 25.000, al netto
a categorie di dipendenti, non superiori nel periodo dell’Iva.
d’imposta a euro 258,23»), è stato abrogato con
Il Provvedimento Agenzia delle Entrate 16.9.2011
decorrenza 29.5.2008 dall’art. 2, co. 6, D.L. 93/2008,
ha nuovamente differito al 31.12.2011 l’invio della
conv. con modif. dalla L. 126/2008.
prima comunicazione delle operazioni rilevanti ai
Peraltro, la successiva C.M. 22.10.2008, n. 59/E, fini Iva.
par. 16, ha fornito una parziale apertura precisando
Nonostante le numerose precisazioni fornite
che le erogazioni liberali in natura (sotto forma
con la C.M. 30.5.2011, n. 24/E, molti erano ancora
di beni o servizi o di buoni rappresentativi degli
i dubbi degli operatori.
stessi, quali i voucher) sono escluse da tassazione
se, unitamente ad altri eventuali benefit concessi In vista dell’adempimento in scadenza il pros-
al dipendente, risultano essere di importo non simo 2 gennaio 2012 (essendo il 31 dicembre sa-
superiore a euro 258,23 nel periodo d’imposta bato), l’Agenzia delle Entrate – con uno specifico
(superato tale importo concorreranno per l’intero documento pubblicato sul proprio sito Internet in
al reddito di lavoro dipendente), ai sensi dell’art. data 11.10.2011 – fornisce ulteriori chiarimenti ri-
51, co. 3, ultimo periodo, D.P.R. 917/1986. Questa spondendo ad alcuni quesiti posti, nel corso degli
norma esclude dalla formazione del reddito di lavoro ultimi mesi, da operatori professionali e associazioni
dipendente il valore dei beni ceduti e dei servizi di categoria.
prestati (anche sotto forma di buoni rappresentativi) Tra questi vi è la risposta alle modalità di co-
se, complessivamente, di importo non superiore, municazione degli omaggi autofatturati (risposta
nel periodo d’imposta, a euro 258,23. n. 12).
Si ricorda che, nel riquadro delle annotazioni Per tale fattispecie, l’Agenzia specifica che nella
della certificazione rilasciata al dipendente (Modello comunicazione devono essere ricomprese anche
Cud), si dovrà indicare obbligatoriamente l’importo le cessioni gratuite di beni rientranti nell’attività
delle erogazioni liberali concesse nel periodo d’im- propria dell’impresa (omaggi), documentate con
posta, identificate – a prescindere dall’ammontare l’emissione (per ogni cessione o globale mensile)
erogato – con il codice AH. della specifica autofattura. In tal caso, nel campo
Si propone a pag. prec. una tavola riassuntiva relativo al codice fiscale della controparte va ripor-
delle questioni sopra sviluppate. tata la partita Iva dell’impresa cedente.

Gioacchino Pantoni, Claudio Sabbatini e Michele Meroni

N. 41 - 15 dicembre 2011 10
omaggi

GUIDA all’ACCERTAMENTO
delle IMPOSTE
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Callegari - Elisa Chizzola - Roberta Coser - Silvano 1941, n. 633.
Marchi - Paolo Sardi Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere profes-
Sede: Galleria dei Legionari Trentini n. 5 38122 sionale, economico o commerciale o comunque per uso
diverso da quello personale possono essere effettuate a
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Periodico settimanale registrato presso il Tribunale Corso di Porta Romana n. 108, Milano 20122, e-mail
di Milano n. 578 del 18.12.2009 segreteria@aidro.org e sito web www.aidro.org

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