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Mi chiedo se all’orizzonte ci sia qualcosa di più piccolo

della sua linea…


Ho perso quello che volevo dire dal pulpito. Ho constato che
si deve scendere negli anfratti oltre la coltre delle
immagini luccicanti e immaginare possibilità. È chiaro il
mio punto di vista. L’etica che governa il mio fare
cosciente è dichiarata innanzitutto nelle domande. Ma la
soluzione non è esplicitata perché non parla di me. Parla di
molte possibili soluzioni. Il vagabondo quindi non è
metafora ma è la diretta descrizione dell’azione di chi
cerca di infilarsi nelle più piccole possibilità
dondolandosi tra il sicuro e l’incerto. Accettando la
causalità dell’incontrollabilità come materia viva da cui
poter ridefinirsi costantemente ogni volta che l’immaginato
si traduce in reale.

francesco bertelé – via sombico 6 22035, canzo (co), it


phone: 0039 3285639720
bertelef@gmail.com , www.francescobertele.net

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