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"gira bambola di legno" è figlia di un parto improvviso e calibrato, figlia di un'impostazione

teorica di base e nipote di sandman stesso.dovevo rappresentare l'urlo di pazzia di nataniele, ma


ho voluto concettualizzarlo e feticizzarlo per legarlo alla rete di significati che si era creata tra me
e il seminaro e il testo, e farlo muovere attivamente al confine di altre culture. così l'impostazione
di composizione stessa diventa significativa nel suo risultato, nelle vibrazioni che emana dalle
superfici del corpo in ascolto, ma sopratuto nel suo svolgimento.
brano figlio quindi di una contraddizione: da una parte c'è la rete di sgnificati fluidi a cui
appelarsi, l'impostazione teorica sempre presente in tutto, dall'ordine di incisione alla tecnica del
campionamento e del loop, alla suddivisione in due atti e alle tecniche di distorsione da operare;
dall'altra la libera improvvisazione nell'esecuzione, le incongruenze operate dall'arbitreità dei
ritardi di incisione del mio stesso computer, il non utilizzo del metronomo (tempo meccanizzato)
per i passi di sottofondo. un'mpostazione prettamente jazzistica quindi. tutto questo ha un
significato: ho trasformato il brano in un panoramasonoro ma sopratutto in un metateatro, dove vi
sono personaggi in movimento e in interazione col panorama e con se stessi, personaggi-
leitmotiv che come la bella eco della mitologia si cono consumati per passione fino a diventare
puro suono e vagano inquieti, e che infine hanno come reagenti chimici puri un solo prodotto
puro: l'urlo e la pazzia di nataniele. ecco perchè il mio spartito si è tramutato in un copione. come
ho detto é suddiviso in due atti separati da un intervallo di silenzio e di pazzia: immaginate
nataniele come un giocattolo tra le mani di tanti bambini che vogliono contenderselo: quando
entra in funzione è ormai rotto. vado a presentare le parti, rigorosamente nell 'ordine in cui le ho
incise, perchè come in ogni pozione, da buoni alchimisti, sappiamo che l'ordine dei reagenti è
fondamentale:
coppelius: l'unica nota sonora che mi ha veramente colpito nel racconto sono i passi "tonfi e
spessi" di coppelius-sandmann quando entrava nella casa di nataniele. sono gli stessi passi lenti
e misurati di max che entra in casa di bianca o'blivion per ucciderla, in videodrome. ho voluto
inciderli all'inizio e farne l'ossatura di tutto il brano poichè è sandmann che decide coi suoi passi il
destino di nataniele, cerca di controllarne le emozioni, cerca di percuotere il suo cervello fino a
massacrarlo per penetrarci. il suo passo è lo stesso suono che dopo si rivela un colpo; così
penetrato nel cuore di nataniele da esprimerne i battiti, così penetrato nella sua essenza
meccanica da esprimerne i sordi rintocchi delle orologerie. poichè nella mia interpretazione
naniele è essere complementare ad olimpia, è uomomacchina, o meglio prodotto sincretico di
elementi organici e inorganici: le sue mani e i suoi piedi sono svitabili, il cannocchiale comprato
da coppola va a sostituire i suoi occhi (ho già postato qualcosa a proposito sul blog, tra i finali
alternativi). di certo non ne è consapevole ma l'insinuazione del terrore operata dai passi-
coppelius si fa strada nella sua testa e dilania la familiarità del suo corpo trasformandola in
perturbante, in unhiemlich. alla luce di questo l'interpretazione freudiana acquista nuove valenze:
a mio parere il parallelo nataniele-olimpia, fuorviato in una psicanalitica quanto miope necessità
per il protagonista di conquistare il padre facendosi femmina, trova nuova forza e non svilimento
nelle conclusioni del nostro seminario, poichè sono le stesse motivazioni storiche, della merce,
del feticcio, a richiedere questa unione. nataniele ha in se il familare inorganico che si tramuta nel
perutrbante di olimpia, e olimpia nasconde nelle accezioni di merce feticco ("l'umido dei suoi
occhi cristallini") un organico perturbante che si riversa nel familiare di nataniele.il loro ballo
concretizza il loro intrecciarsi. loro sono due parti congruenti, smontate da un unica unità, sono
olaniele, sono natimpia. il corpo di nataniele diviene quindi il centro delle forze torcenti e
disgreganti volute da sandmann, e i passi ne sono la concretizzazione, ma sono anche la vitalità
stessa del corpo. quindi sul rapporto tra natimpia, visto come l'umano nataniele ibridizzato
coll'inorganico di olimpia, e i metamessaggi dei passi di sandmann si gioca tutto il brano. nella
prima parte i passi sembrano perdersi tra gli altri suoni, si confondono, nataniele cerca di
ignorarli, finche non si impongno nella seconda parte, portano pazzia e morte e diventano
percosse: sono state registrate modulando il colpo della mano sul microfono. non ho voluto
utilizzare un metronomo, anche se nel primo atto sono più lenti e regolari che nel secondo.
il corpo di nataniele.nella chitarra distorta del primo atto si rivela ciò che si sentirebbe
appoggiando l'orecchio alla sua spalla mentre è nella torre, prima di impazzire. non vi è alcuna
regolarità nell'esecuzione, ma la sua distorsione permette di non fare caso ai passi pieni di
pazzia, sebbene ne siano una conseguenza. il corpo si rivela l'ultima fonte di resistenza all'uomo
della sabbia, disperata. ma già la subliminalità dei passi si esplicita nel coro:
chio, chio:
chio cchio cchio:
occhio occhio occhio
e nataniele non può fare altro che rimanerne ipnotizzato, segurne la melodia. il coro stesso si
dimostra essere merce feticcio: campionamento ripetuto mille volte sempre uguale a se stesso.
ottica alla quale nataniele non può sottrarsi nel secondo atto, una volta pazzo: il suo urlo si ripete
sempre uguale, perdendo umanità, diventando una eco straziante.
nel primo atto attraverso l'istabile equilibrio tra le parti viene a concretizzarsi una situazione
mitica, che potrebbe ripetrsi sempre uguale a se stessa, circolarmente, se non venisse rotta dai
colpi di sandmann: il suono di questa miticità è lo stropiccio della puntina sul vinile, condizione
arcaica e virtualmente infinita, simbolo dello stallo all'interno della quotidianeità di nat. quando
termina e il disco-mito va in frantumi, inizia la pazzia, la modernità, la morte: il suono del modem
ne è coerentemente il simbolo, e al contrario del suono precedente non puù più essere ignorato,
è lancinante, inarrestabile, è trama che connette nataniele al suo nuovo stadio di simbiosi con la
"nuova carne" del cannocchiale e con i significati che prima aveva ignorato: il corpo lentamente si
trasforma in un giocattolo, merce umana, rotto dalla follia:
il familiare nataniele-->>> il perurbante natimpia
è un giocattolo rotto che possiede tutta la forza del feticcio: la sua molla è stata torta fino alla
pazzia: il suono è un plagio: ho voluto giocare coi significati. il campionamento del giocattolo è
preso da un pezzo del cugino di sandmann, starman-david bowie (anche lui un pò natimpia, tra
l'uomo bowie e il sintetico perturbante ziggy stardust), un pezzo dedicato a andy warhol,
dell'album hunky dory ( se si ascolta con attenzione si sente ripetersi: "this is andy warhol").
volevo dare in questo bibiglio la chiave di lettura del brano intero: warhol è stato il più grande
amante della merce, colui che più di ogni altro ne ha sottolineato gli aspetti di feticcio e di
perturbante e di sintesi con l'umano: barattoli di pelato ad altezza d'uomo, merilin monroe a
produzione industriale. questa è la stessa antitesi della assegnazione dei personaggi di olimpia e
chiara nemmeno suoni, ma concetti: chiara con la sua razionalità è la stessa impostazione
teorica della composizione, è l'utilizzo del computer per elaborare i dati sonori; olimpia è l'umanità
e imperfezione dell'esecuzione.
ma già bowie doveva aver capito molto se diceva

(this is andy warhole and its take one, take one)


it's, it's warhol actually

andy warhol looks a scream


hang him on my wall
andy warhol, silver screen
cant tell them apart at all

trattandolo come se fosse un pupazzo, un pupazzo urlante.

this
is andy warhol.

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