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La fatica

Molti la provano, soprattutto i ciclisti e maratoneti, ma non tutti sanno


da dove viene, come alzare la soglia della fatica e come comportarci
in caso di accumulo di acido lattico. Infatti è proprio la presenza nel
sangue di acido lattico, più precisamente 4 mmmol/l (millimoli di acido
lattico per litro di sangue), ma come si forma? L'acido lattico è uno
dei prodotti del metabolismo dei carboidrati, la glicolisi, che si forma
in carenza di ossigeno sotto sforzo.
GLICOGENO (riserva di carboidrati nei muscoli) --> GLUCOSIO
(carboidrato fondamentale) --> GLICOLISI (processo metabolico dal
quale si produce energia) --> PIRUVATO
Il piruvato che si forma durante la glicolisi può prendere due strade a
seconda se ci troviamo in carenza o meno di ossigeno.
Proprio in carenza di ossigeno il piruvato si trasforma in acido lattico
che si accumula nel sangue e quando raggiunge la soglia, lo si
percepisce come fatica. Come lo si elimina, evitando di sentire le
"gambe pesanti" alla fine di una uscita dura?
Per smaltire l'acido lattico c'è bisogno che esso venga ritrasformato
mediante il cilo di Cori, in glucosio, quindi in energia riutilizzabile.
Per favorire questo ciclo basta pedalare a fine allenamento per 10-15
minuti a ritmo leggero, senza mai andare in carenza di ossigeno
(defaticante), altrimenti se l'uscita è stata pesante e siamo stanchi,
possiamo trasferire questo esercizio al giorno successivo con una
uscita di circa un ora sempre a ritmo blando.
Si può alzare la soglia della fatica?
Ovviamente si, con degli allenamenti specifici, ma prima di introdurli
bisogna comprendere che più che un allenamento fisico è un
allenamento mentale che ci permette di alzare questa soglia, basti
pensare che la Federatletica Americana dal 2007 ha bandito i lettori
musicali, perchè secondo l'organizzazione un atleta che tiena
impegnata la mente con la musica alza la soglia del dolore, doping.
Come allenameto è quindi consigliabile degli esercizi che ci
permettano di lavorare in situazione lattacida, ovvevo sopra la soglia
della fatica con delle ripetute a ritmo molto alto con recuperi molto
brevi fra esse.

Enrico Bianchi, laureando in Scienze Motorio e Sportive

ctorzon@libero.it

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