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18 URBINO E MONTEFELTRO

MERCOLED 2 NOVEMBRE 2011

Mattei ci disegn il futuro. Inutilmente


Guido Guidi: Con la Sogesta siamo stati allavanguardia nella ricerca ambientale
di GUIDO GUIDI *

LA DEDICA del Campus Scientifico della Sogesta ad Enrico Mattei, gi presidente dellENI, una scelta molto felice e opportuna del Rettore, del direttore di dipartimento, del preside della facolt di Scienze e tecnologie. LENI torna cos a rivivere, in qualche modo, in Urbino, pur se soltanto nellintitolazione di un campus universitario. Questo del resto era il progetto originario accarezzato dagli onorevoli Forlani, Sabbatini e dal sanatore Venturi, quando, allinizio degli anni 70, tramite il presidente dellEni ingegner Girotti, riuscirono a insediare nella collina di Crocicchia Sogesta spa, a Fano Snam Progetti spa e Tecneco, a San Lorenzo in Campo Aquater. NEL CORSO della cerimonia molti hanno potuto rivivere quel periodo, nelle foto dellepoca, esposte nei corridoi attorno allaula magna. Tutto testimonia, ancor oggi, unepoca straordinaria e indimenticabile per Urbino, quando si tagliavano pochi nastri ma, quei pochi, erano vera testimonianza di solide realizzazioni. In quegli anni Urbino e lentroterra sono andati molto avanti, oltre che per le oggettive spinte espansive di cui godeva leconomia, anche perch tutti, un ampio raggio di forze di destra e di sinistra diremmo oggi, erano impegnati a valorizzare la provincia e il suo entroterra. Se questo spirito collaborativo si fosse conservato anche negli anni successivi, sicuramente Urbino avrebbe potuto conse-

A lato, Guido Guidi. A destra, Enrico Mattei con lex sindaco di Urbino Egidio Mascioli. Di seguito, la Sogesta appena venduta allAteneo e sotto una foto depoca del centro di calcolo, che negli anni 70 faceva studi avanzatissimi

guire vantaggi ben maggiori. Ma, il seguito unaltra storia. LA STORIA del gioco della politica. In suo nome, i veti e i pregiudizi, politici ed ideologici, hanno fatto fallire molte opportunit. Sogesta, Snam Progetti, Tecneco,

zazione dellimpianto della Sogesta, che avrebbe dovuto ospitare attivit di studio, ricerca e progettazione relative allalta tecnologia energetica dellENI. Musica anche per le orecchie ecologiche contemporanee. PURTROPPO linsipienza del ceto politico e la faziosit di certa ideologia hanno fatto il resto, a partire da un evento in s minore: la bocciatura del progetto di ampliamento della struttura ricettiva. Questa circostanza ha fatto deragliare lintero progetto, tanto che nel 1994 Sogesta ha chiuso i battenti. E vivo ancora oggi il dibattito del tempo. Eravamo in piena fase post-sessantottina e un certo mondo accusava la Sogesta di perseguire un progetto di asservimento dellecologia al potere politico ed economico. A ci si aggiungeva il timore che il partito della democrazia cristiana, attra-

TRENO CHE NON RIPASSA Essere stati cos avanti non servito: si distrutto tutto per ragioni ideologiche
Aquater sono arrivate in provincia dopo che, nel giugno del 1973, lENI aveva presentato, proprio in Urbino, su incarico del Governo italiano, la Prima relazione sullo stato dellambiente. Sullonda di questo successo politico e mediatico, di proporzioni europee, nello stesso anno iniziava la realiz-

verso le Partecipazioni Statali, potesse asservire la Libera Universit urbinate agli interessi della grande industria. Cos lUniversit di Urbino ha perso il treno. Quel treno che le avrebbe consentito di diventare, anzi tempo, uno dei pi rilevanti poli tecnologici dItalia, specializzato nel settore del risparmio energetico. Qui, si sarebbe realizzata anticipatamente quella integrazione tra mondo della ricerca e mondo della produzione che oggi tutti gli atenei inseguono. SI PUO recuperare qualcosa di questa perduta intuizione? Le ideologie non sono pi un ostacolo. Le condizioni cambiano, per, e il mondo produttivo vive in un mutato contesto globale. I treni vanno presi quando passano. Noi il nostro labbiamo perduto per sempre. Tuttavia, partendo dalle risorse di cui disponiamo, cosa si

pu fare? Senza recriminare si devono percorrere nuove strade. Lentroterra ha un patrimonio ecologico, ambientale, paesaggistico, agricolo e, perch no, alimentare, deccellenza. Dispone anche di una somma di conoscenze spendibili. Perch non metterle al servizio della Regione Marche per fare di Urbino un Centro di gestione delle politiche del benessere e della salute? Il destino delle strutture ospedaliere dellentroterra sembra ormai delineato. Salute non per soltanto strutture sanitarie. Con laiuto della Regione perch non fare dellUniversit di Urbino e del suo entroterra un centro di eccellenza per lelaborazione, la progettazione, la gestione delle politiche del benessere e della salute, nonch il luogo della formazione dei tecnici preposti alla vigilanza delle politiche ambientali, alimentari, ecologiche, agricole e sociali della regione? * docente universitario - Urbino

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