Parlare in pubblico!

Avvertenze e consigli per l’uso 1

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Parlare in pubblico!
(Avvertenze e consigli per l’uso)

Guardando le statistiche delle fobie più diffuse nel mondo, scopri che la
paura di parlare in pubblico e addirittura superiore alla paura della morte.

Interessante statistica se ci pensi e ad essere sinceri non mi meraviglia. Io

le prime volte che dovevo salire su quel palco, avevo le gambe che mi
tremavano, lo stomaco che brontolava e gli sbalzi di temperatura.

Prova a immaginarla questa sensazione, un cocktail micidiale di stress e

paura che rischiano davvero di farti fare pessima figura.

In questo “Special Report” troverai consigli pratici e pronti all’uso, tratti

direttamente dal “PUBLIC SPEAKING IN AZIONE”, il corso per eccellenza
per apprendere come parlare in pubblico in soli 3 giorni.

Vedremo adesso insieme come:

- iniziare una presentazione,

- ridurre lo stress,
- attirare e mantenere l’attenzione del pubblico,
- gestire il dissenso,
- concludere una presentazione.

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ATTEGGIAMENTO MENTALE

È incredibile vedere i nostri corsisti che salgono in maniera timida su quel

palco il primo giorno quasi trascinando i loro corpi, e poi vedere queste
stessi corsisti che il terzo giorno da quel palco non vogliono proprio
scendere.

Questo succede perché sfatiamo sin da subito il mito comune che

“bisogna essere portati”. Nel corso, infatti, ci si rende subito conto che
parlare in pubblico è solo un abilità da apprendere e perfezionare con la
pratica.

Adesso iniziamo e scopriamo insieme, alcuni consigli pratici per

conquistare il tuo pubblico …

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DECOLLO

Immagina ora di salire su quel palco, di presentarti davanti a una serie di

importanti possibili clienti o investitori, di avere 10/20/100 occhi puntati
addosso in attesa che tu inizi a parlare.

A questo punto hai due scelte, anzi tre:

1. Darti alla fuga.

2. Attaccare con la tua noiosissima presentazione che hai imparato a

memoria dall’inizio alla fine, per poi alzare la testa e vedere che
metà se ne sono andati e l’altra metà sta dormendo.

3. Iniziare con un DECOLLO degno di questo nome.

Iniziare con un decollo che tenga stretti i partecipanti alle loro sedie,
pronti alla partenza dell’ottovolante che gli farà vivere un esperienza
indimenticabile.

Questa è la sensazione che dovranno provare i tuoi “spettatori”, ed hai

pochi minuti per ottenere questo risultato.

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Consigli per l’uso.

Ecco per te alcune dritte interessanti per partire con un “decollo” da

maestro:

Fare domande.

Sposti così l’attenzione da te a loro. Hai il doppio vantaggio di sbarazzarti

dell’enorme quantità di stress che avevi accumulato e coinvolgi i
partecipanti che si sentiranno parte della conversazione e non semplici
osservatori che scaldano un posto numerato.

Domande sull’argomento dell’incontro:

 che ne pensate?
 Chi già ha un’idea di quello di cui parleremo?
 Chi ha già partecipato a incontri del genere?

Domande sul contesto:

 È stato facile raggiungere questo luogo?

 Avete trovato traffico?
 Sono l’unico che sta morendo di caldo?

Domande per stimolare la curiosità. Te ne viene in mente qualcuna?

Inizia a preparare il tuo repertorio di domande con cui potrai spaziare ad

ogni decollo.

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Raccontare un aneddoto.

L’aneddoto permette ai partecipanti di conoscere un pezzetto della tua

vita, magari un episodio divertente.

Ovviamente l’aneddoto deve avere a che fare con la situazione o con

l’argomento in questione, deve essere evidentemente collegato a quello
che stai per dire o all’oggetto dell’incontro.

Riprendere una citazione.

“Uno dei più importanti oratori dei primi del 900, Dale Carnegie,
affermava che la miglior maniera per imparare a parlare in pubblico
è….parlare in pubblico!”

…e da qui prosegui sull’importanza di affiancare sempre la pratica alla

teoria per imparare questa “arte”.

Si possono citare personaggi famosi o meno famosi (a patto che spieghi in

breve chi siano). Male che vada, c’è sempre un anonimo o un antico
proverbio cinese o un vecchio detto zen a cui attribuire la citazione…

Giro di tavola.

Se sono pochi partecipanti (10-15) chiedi loro di presentarsi ad uno ad

uno. Solitamente una breve presentazione di se stessi e il motivo della sua
partecipazione all’incontro.

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Utilizza supporti visivi.

Un lucido, una diapositiva o un filmato che servano a incuriosire,

sorprendere, introdurre il discorso…

Ricorda una notizia.

Deve far sorprendere e far riflettere ovviamente.

“si stima che l’80% delle persone che leggono dispense dei corsi di
formazione tendano a dimenticarle se non le rileggono entro due giorni…”

Usa le metafore.

Racconti spesso affascinanti dietro ai quali si celano significati nascosti,

messaggi che si vogliono far passare parlando all’inconscio invece che alla
razionalità delle persone. Messaggi che colpiscono.

Un giorno, il Gran Maestro radunò tutti gli allievi per eleggere il suo
assistente.

"Vi sottopongo un problema" disse il Maestro.

"Chi lo risolverà sarà il mio braccio destro".

Detto questo, sistemò un tavolino al centro della sala e sul tavolino

pose un preziosissimo vaso di porcellana decorato da finissime rose
d'oro.

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"Questo è il problema. Risolvetelo".

I discepoli contemplarono perplessi il "problema".

Era un vaso di porcellana inimitabile: ne ammiravano i disegni rari,

la freschezza e l'eleganza delle rose.

"Cosa rappresentava? Qual'era l'enigma? Che cosa si doveva fare?"

si chiedevano.

Il tempo passava e nessuno osava fare nulla, salvo contemplare il

"problema".

Ad un certo punto, uno dei discepoli si alzò, guardò il Maestro e i

compagni, poi si incamminò risolutamente verso il vaso e lo
scaraventò a terra, mandandolo in frantumi.

"Finalmente qualcuno lo ha fatto!" esclamò il Gran Maestro.

"Cominciavo a dubitare della formazione che vi avevo dato in tutti
questi anni!".

Poi si rivolse al giovane: "Sarai tu il mio assistente".

Mentre il giovane tornava al suo posto, il Maestro spiegò: "Io sono

stato chiaro.”

C'è un modo solo per risolvere un problema: affrontarlo

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NO STRESS NO PARTY

Incredibile ma vero: se non c’è stress la prestazione è bassa!

Lo stress ti aiuta ad ottenere una performance eccellente, a patto che non

raggiunga un livello troppo elevato.

Lo stress non è un nemico da combattere perché – fino a un certo punto –

ci fornisce energia benefica per il nostro compito. Infatti viene chiamato
eustress (dal suffisso greco “eu” che significa buono, in questo caso tonico,
energetico).

Il problema si ha invece quando questa energia supera una certa soglia –

detta critica – e la prestazione comincia a calare.

Superata la soglia critica si passa dall’eustress al distress (tossico, ci

danneggia).

Quindi come fare a contenere il livello di stress, a restare, in altre parole,

sotto la soglia critica?

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Consigli per l’uso.

Non sottovalutare tutto quello che sto per consigliarti qui sotto, lo stress
può farci brutti scherzi all’inizio ma anche durante la presentazione.

Arrivare preparati su quello che dobbiamo dire.

Pensi sia ovvio? Credimi non lo è, anzi molti sottovalutano questo punto e
rimandano la preparazione al “giorno prima dell’esame”, ottenendo poi
una pessima e noiosa presentazione.

Ponte sul futuro o pre-visione.

Tutte le volte che noi pensiamo e ci vediamo mentalmente mentre faremo

una pessima figura, praticamente stiamo prevedendo che faremo una
pessima figura.

Non siamo “veggenti”, è semplicemente la nostra mente che riproduce le

emozioni che ha già vissuto, anche se erano solo state immaginate.

Non entriamo nell’affascinante mondo del potere della mente, per ora ti
basta sapere che puoi sfruttare questa tecnica a tuo vantaggio
“prevedendo” e immaginando continuamente nella tua mente che farai
una presentazione superlativa.

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Pratica pratica pratica!

Potrei dettarti centinaia di regole sul parlare in pubblico e la

comunicazione efficace, ma se non fai pratica costantemente, i risultati
non arriveranno. Per questo nei nostri corsi la pratica è l’elemento cardine
di tutti e tre i giorni.

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LE 3 ARMI DELL’ORATORE

Mentre noi comunichiamo, devi sapere che lo facciamo in tre modi:

verbale, paraverbale e non verbale.

Il mio consiglio è di lavorare molto sulla tua comunicazione, perché se ciò

che dici a parole non è coerente con ciò che dici con il corpo, potresti
perdere facilmente credibilità e l’interesse di chi ti sta ascoltando.

Il Verbale è il contenuto della nostra comunicazione. Sarebbe impossibile

esprimere concetti senza ricorrere al linguaggio verbale , alla parola.

Il Paraverbale riguarda le componenti che accompagnano la voce, cioè il

suo ritmo, la velocità, il volume, le pause, il tono.

Il Non Verbale è il cosiddetto linguaggio del corpo: la mimica facciale, la

gestualità, la postura, la gestione del proprio corpo nello spazio
(quest’ultima chiamata prossemica).

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Consiglio per l’uso.

Per il Verbale due semplici regole:

1) Chiarezza. Questo vuol dire evita termini che l’uditorio non conosce,
evita di creare distacco con un pubblico che non usa per esempio il
linguaggio specialistico dei dottori, degli avvocati, dei consulenti e così
via.

Allo stesso modo, se puoi, non abbondare con i termini stranieri o

peggio ancora con i termini arcaici (latino, greco antico,etc). Anche se
pensi che fa fico, in realtà non lo sei per nulla in quel momento.

2) Multisensorialità. Ognuno di noi, per relazionarsi con gli altri, utilizza

nel linguaggio, delle parole che fanno riferimento ai cinque sensi.

Parole visive, che evocano colori, il mondo delle immagini e della vista.
Parole uditive che attengono al mondo dei rumori, delle voci.
Parole cinestesiche: che appartengono alle sensazioni, al gusto,
all’olfatto.

Spazia la tua comunicazione stimolando i nostri 5 sensi.

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Per il Paraverbale è importante gestire la voce nella maniera migliore per

suscitare attenzione nell’uditorio e far passare meglio i propri messaggi.

Ci vuole costanza e determinazione nell’esercitarsi, ma ne vale la pena

perché è proprio nell’uso della nostra voce la differenza tra un oratore e
un buon oratore.

Il Non Verbale ha una regola fondamentale:

Utilizza una gestualità spontanea, che accompagna quello che dici e gli dà
forza, amplifica il messaggio con la sua congruenza.

Gestisci in maniera ottimale anche lo sguardo.

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GESTIONE DEL DISSENSO

Una obiezione gestita male, può rovinare il clima di tutta la nostra

performance, privandoci così dei risultati che volevamo ottenere.

Le obiezioni sono molto importanti, sia per capire se ti stanno ascoltando

sia per capire se chi ti ascolta sta capendo l’argomento.

Se non sollevano mai obiezioni ai tuoi interventi, o sei davvero bravo o stai
rivolgendo il tuo discorso a qualcuno sotto terra…

Quando rispondi alle obiezioni devi fare una sola cosa: mettiti dal punto di
vista di chi ti pone un’obiezione, perché probabilmente non ha mai sentito
parlare dell’argomento in questione o forse ne ha sentito parlare poco e
male.

Evita di andare in conflitto con chi espone una critica, è del tutto
controproducente. Ripeto. Quella persona probabilmente non conosce
bene o ignora totalmente l’argomento, ed è tuo compito farglielo capire
con le giuste parole.

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ATTERRAGGIO

E’ la parte finale del discorso, serve a lasciare un’impronta di noi e di

quello che abbiamo detto. Può essere fatto con gli stessi strumenti del
decollo che abbiamo visto nelle pagine precedenti.

Mentre studi e prepari il tuo atterraggio ricorda che un atterraggio

impietoso può rovinare tutta la tua presentazione!

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CONCLUSIONE

Questi sono consigli utili per te che vuoi apprendere le basi per parlare in
pubblico efficacemente.

Io non mi stancherò mai di ripetere che potrai leggere tutti i libri del
mondo, guardare e ascoltare tutti i corsi che vorrai, ma l’elemento
fondamentale, l’ingrediente immancabile per imparare veramente a
parlare in pubblico è la pratica.

La pratica è ciò che da sempre distingue i corsi della Max Formisano

Training, per questo se vuoi davvero imparare a parlare in pubblico, se
vuoi letteralmente conquistare il tuo pubblico e non far più parte di
quella statistica di cui abbiamo parlato all’inizio, allora dai un occhiata qui
e chiedici informazioni (senza nessun impegno):

 PUBLIC SPEAKING IN AZIONE

A presto,
Max Formisano

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Programma del corso: “PUBLIC SPEAKING IN AZIONE”

1°giorno

 Le fasi più importanti di una performance;

 esercitazione;
 stress positivo e negativo;
 la preparazione e la scaletta;
 esercitazione;
 il decalogo contro lo stress negativo;
 la voce: “manuale” completo per usarla al meglio;
 esercitazione;
 l’importanza dell’atteggiamento mentale.

2°giorno

 Comunicare con il non verbale;

 esercitazione;
 linguaggio persuasivo e multisensoriale;
 esercitazione;
 il dissenso e i motivi della sua nascita;
 le tipologie del dissenso;
 gestire il dissenso con la tecnica “four®”;
 esercitazione.

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3°giorno

 L’uso efficace dei supporti d'aula;

 esercitazione;
 mettere tutti i pezzi insieme;
 esercitazione;
 atterraggi emozionali e tecnici;
 esercitazione finale sulla propria area di miglioramento.

Obiettivi corso “Public speaking in azione”

 Controllare le proprie emozioni ed i blocchi emotivi.

 Gestire il proprio stress.
 Catturare e mantenere l’attenzione del pubblico.
 Utilizzare il proprio corpo per dare potenza al messaggio.
 Utilizzare la propria voce come un biglietto da visita.
 Comunicare in modo chiaro e coinvolgente con la voce.
 Affermare la propria leadership in un gruppo.
 Gestire le obiezioni da professionista.

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Bonus

Compreso nella quota di iscrizione riceverai gratuitamente anche il

seguente pacchetto bonus:

 Le slide di “Public speaking in azione”

 Le dispense “Public speaking in azione”
 Special report: “Tecniche avanzate di PNL per gestire i seminar
killer”.
 “Diario d’azione A.I.C.®

Trainers

Max Formisano: classe 1970, laureato in giurisprudenza, iscritto dal ‘92

all’ordine dei giornalisti pubblicisti. Incontra la Programmazione Neuro
Linguistica nei primi anni ‘90, innamorandosi del campo della crescita
personale e professionale. Lavora come free-lance per otto anni finché
parte con il suo sogno nel 2003, la Max Formisano Training, raggruppando
attorno a sé tutta la squadra che in quegli anni gli ha fatto da supporto e
da partner. Ha pubblicato recentemente il suo primo libro “Se solo potessi
- 9 domande che cambieranno la tua vita”, con prefazione del guru del
management americano, Stephen M.R. Covey.

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Testimonianze

Ho superato uno scoglio, per gli altri che seguiranno , avrò senz’altro più
coraggio. Grazie.
Lorena Arzedi

Corso difficile e importante, utilissimo per chiunque. Non mi sono

annoiata neanche un attimo e credo che ne parlerò a lungo a tutti i miei
amici.
Paola Montinari

Era quello che cercavo e ne sono soddisfatto.

Piero Nitti

Ho apprezzato molto la possibilità di effettuare simulazioni attive. Mi pare

che siano un ottimo metodo per fissare i concetti esposti verbalmente.
Francesca Iaselli

Sono stati dati tantissimi validi elementi su cui lavorare.

Marcello Mazzera

Questo corso ha cambiato la mia vita, ha ribaltato le mie credenze,

contribuisce a migliorarmi e a rendere la mia mente elastica. In questi 3 gg
è come se avessi letto 10 libri diversi più il mio. Grazie di cuore.
Luna Augurusa

Ottima struttura, professionalità, gentilezza, competenza, disponibilità

mai riscontrate altrove. Complimenti.
Gerlando Spoto

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Il modulo di Public Speaking è illuminante ed emozionante. Il docente ha

reso meravigliosi i contenuti e questi giorni.
Isabella Gambini

E’ stato un corso molto diverso da quelli seguiti fino ad ora e per me è

stato molto utile in quanto forse, per la prima volta nella vita, sono
riuscito a parlare in pubblico senza eccessivi condizionamenti e di questo
Vi ringrazio.
Fulvio Riccio

Mi ha fortemente motivato a dare una svolta al mio percorso umano e

professionale.
Domenico Mottola

Semplicemente emozionante!!!
Francesco Tenace

Investi ora nel tuo futuro, acquisisci tutte le tecniche per parlare in
pubblico. Richiedi maggiori informazioni, ti ricontattiamo noi »

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Bibliografia (Con valutazione personale *)

“Come parlare in pubblico e convincere gli altri” -Bompiani- Dale Carnegie****

“Parlare in pubblico con sicurezza” – Collins/Mondadori – Louise Bostock **

“Saper presentare” – Franco Angeli – R.A. Lake ***

“Come tenere un discorso” – Franco Angeli – John Campbell **** con audiocassetta

“Come diventare un grande oratore” –Sperling e Kupfer -Vittorio Galgano **

“Parlare in pubblico” – De Vecchi - C.A. Brentano **

“Come parlare in pubblico...anche per lavoro” – F.Angeli - G.Bell ***

“Presentare per convincere” – Lupetti e Co. – Paul Le Roux ****

“Presentare per convincere” – McGraw-Hill – Becker e Becker **

“Parlare in pubblico o la presentazione persuasiva” – Demetra- C. Sansavini ****

“Come parlare in pubblico con travolgente insuccesso – Lupetti –G.Lapenna ***

“Il manuale tascabile del trainer” - Edicart - John Townsend **

“Saper parlare in pubblico” – De Vecchi – Enrico Bertolino ***

“La presentazione perfetta” – De Agostini – John Collins ***

“Parlare in pubblico” - Tecniche Nuove – L.E.Rozakis- ***

“Presentare con successo” – Calderini – Tim Hindle – **

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