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Magnetismo
v3
Prodotto vettoriale
v2
1. Direzione: ortogonale al piano individuato da v1 e v2 2. Modulo: v3=v1v2 sin 3. Verso: Regola della mano destra
v1
I l
Osserviamo che sullelemento di filo l agisce una forza F : 1) il modulo della forza proporzionale a I l 2) la direzione della forza ortogonale alla direzione di l 3) il modulo della forza dipende dallorientamento di l
q3 q2
F3
+ -
F4
+
F1
qprova
F2
q1
r r F r E= E = q
r Fi q
+ q4
I l
r B
La distribuzione di cariche in movimento genera un campo di induzione magnetica, B il quale determina sul tratto del circuito di prova una forza F
circuito di prova
I l
r r r F = I l B
Ricordando che:
q I = t
r r r l B F = q t
r r r F = qv B
Riassumendo:
r B
r B
r F
circuito di prova
I l
Fm
direzione e verso:Fm v
r r r Fm = qv B
Fm = qvB sin
Fm v (Il) e
r r r Fm = I l B
Fm = IlB sin
1 gauss=10-4 tesla
I B
I B= 2 r
permeabilit magnetica
Generalmente si usa :
permeabilit magnetica relativa al vuoto del mezzo considerato
= r 0
sostanze diamagnetiche sostanze paramagnetiche sostanze ferromagnetiche r<1 rame argento acqua aria alluminio platino
0 = 4 10 7 = 12,56 10 7 kgmC -2
permeabilit magnetica nel vuoto
r>1
F12 F21 I1 r
I1I 2 Fm r
F12 I2 I1 r
F21 I2
Forza magnetica
I Fm v v + I r
v Fm +F m
Fm -
v +
Fm
schermo
allo
Fm=0 +
Forza magnetica
S + v N q v
Fm v
Fm qv
Linduzione magnetica
p o ol N
Fm
p
o ol
Fm
normale
B B
=90
=45
=0
Viceversa, in presenza di un forte campo magnetico esterno stazionario (B0 dellordine dei Tesla), i protoni tendono ad orientarsi parallelamente alla direzione del campo magnetico esterno. Si produce cos una magnetizzazione risultante M, orientata parallelamente a B0. Inoltre sempre per effetto di B0, il momento magnetico di ciascun protone comincia a ruotare, cio a precedere attorno alla direzione di B0 nello stesso modo in cui lasse di una trottola ruota intorno alla direzione della forza di gravit. Rispetto a B0, per i protoni esistono solo due possibili orientamenti, parallelo (basso livello energetico) ed opposto o antiparallelo (alto livello energetico). In condizioni di equilibrio, il numero di protoni paralleli lievemente superiore rispetto al numero di protoni antiparalleli. Questa piccola prevalenza di protoni paralleli produce una magnetizzazione risultante (M), misurabile, che ha la stessa direzione e verso del campo magnetico esterno B0 e ha un valore molto piccolo pari a circa un milionesimo di B0.
RMNucleare
Se sottoposti ad un campo magnetico esterno gli spin dei protoni si ALLINEANO B0
In condizioni di equilibrio, in presenza di un campo magnetico uniforme, tutti i protoni hanno la stessa frequenza, ma non la stessa fase di precessione. Per ogni protone possiamo considerare due componenti vettoriali: Longitudinale, orientata lungo lasse z; detta magnetizzazione longitudinale, somma dei singoli momenti. Trasversale, perpendicolare a B0, che ruota nel piano x, y. Non esiste alcuna magnetizzazione trasversale nel piano x, y perch, le componenti trasverse dei singoli nuclei si trovano sparpagliate e si annullano reciprocamente. Lo stato di equilibrio appena descritto pu essere alterato mediante lapplicazione di radiofrequenze (RF), cio di onde elettromagnetiche, la cui frequenza sia uguale a quella di precessione dei protoni (frequenza di Larmor). Solo in tali condizioni si verifica il fenomeno della risonanza magnetica nucleare , cio il passaggio di energia dalla RF ai protoni. Per RF con frequenza diversa da quella di Larmor non si verifica alcuno scambio di energia.
La stimolazione con RF provoca due fenomeni: 1) La sincronizzazione dei protoni nella stessa fase di precessione. 2) il passaggio di alcuni protoni dal livello energetico basso (paralleli a B0) al livello energetico alto (antiparalleli a B0). In tal modo la magnetizzazione risultante (M) si allontana dallasse z di un angolo proporzionale alla intensit e alla durata dellimpulso RF.
Un impulso a RF capace di spostare la magnetizzazione nel piano xy si dice impulso di 90 gradi. In tali condizioni le componenti magnetiche longitudinali (parallela ed antiparallela) si annullano, mentre le componenti magnetiche trasversali si sommano nel piano x, y.
Ogni volta che un circuito attraversato da un campo magnetico variabile nel tempo si genera una corrente elettrica indotta (fenomeno dellinduzione elettromagnetica). Il vettore di magnetizzazione trasversale, che ruota nel piano x, y dopo un impulso di 90, genera nel circuito (antenna) ricevente una corrente misurabile che il segnale di RMN, detto anche FID (free induction decay). Una volta cessato limpulso RF, si verificano i due seguenti fenomeni inversi: 1) Decadimento della magnetizzazione trasversale (rilassamento trasversale o rilassamento spin-spin, T2). Recupero della magnetizzazione longitudinale (rilassamento longitudinale o rilassamento spin-lattice, T1).
2)
Il T1 o tempo di rilassamento longitudinale un misura del tempo richiesto ai protoni per tornare alle condizioni di equilibrio iniziale, grazie alla cessione di energia al microambiente circostante (lattice). Il T1 un processo descritto da una funzione di tipo esponenziale ed indica il tempo necessario per recuperare il 63% della magnetizzazione longitudinale. La velocit del T1 dipende da numerosi fattori, tra cui lintensit del campo B0 e la dimensione della molecola stessa. Il DNA ha un T1 Lungo, i Lipidi Breve. Mediamente le strutture del corpo umano in un campo magnetico di intensit 0,1-0,5 T hanno un T1 compreso tra 300 e 700 millisecondi.
T1
Il T2 o tempo di rilassamento trasversale un misura del tempo richiesto ai protoni (spin) per desincronizzarsi in relazione al reciproco scambio di energia. La disomogeneit del microcampo magnetico locale provoca una perdita della coerenza di fase dei protoni. La progressiva desincronizzazione determina, quindi, il decadimento della magnetizzazione trasversa, che si azzera in condizioni di equilibrio. Il T2 un processo descritto da una funzione di tipo esponenziale ed indica il tempo richiesto alla magnetizzazione trasversale per decadere al 37% del valore iniziale. Lefficienza di T2 dipende da vari fattori come ad esempio dalla dimensione delle molecole. Grosse molecole hanno T2 pi brevi. Lacqua ha, quindi, un T2 lungo. Nei tessuti biologici il T2 compreso tra 50 e 150 millisecondi. A differenza del T1, il T2 poco influenzato dalla variazione di B0
T2