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Determinismo o incertezza?

Se la successione delle forme si effettuasse in ogni tempo, in ogni luogo, seguendo uno schema unicoe ben definito,il problema sarebbe assai meno acuto; si potrebbe in effetti indicare, una volta per tutte, per esempio,sotto forma di tabella o di grafo lordine obbligatorio di successione delle forme ( o sistemi di forme) che si presentano in prossimit di un punto. In mancanza di spiegazione, si avrebbe almeno un algoritmo che permetterebbe di prevedere i fenomeni; molto verosimilmente, la mente si abituerebbe a considerare questordine di successione obbligatorio delle forme come imposto da una causalit , ossia come unimplicazione logica. Che si sia dovuti ricorrere a considerazioni pi raffinate in una parola, alla scienza propriamente detta per prevedere levoluzione dei fenomeni, mostra che il determinismo devoluzione delle forme non rigoroso e che una stessa situazione locale pu dar luogo,sotto leffetto di fattori incogniti e non osservabili , a conseguenze di aspetto estremamente diverso.E curioso osservare , a questo proposito,che la scienza,che in linea di principio nega lindeterminismo,ne effettivamente la figlia, figlia ingrata che ha la sola funzione di distruggere suo padre!Cos,una teoria strettamente quantitativa e deterministica, come la meccanica classica, nata essenzialmente con lo scopo di togliere lindeterminismo qualitativo riscontrato in numerose situazioni di corpi in movimento ( per esempio, questo proiettile ragginger o no il suo obiettivo, Questo peso rester in equilibrio o cadr?); inversamente, se certe discipline,come le scienze umane o la biologia,sono state cos lente a matematizzarsi, non tanto, come spesso si crede,a causa della complessit dei loro argomenti(tutto complesso in natura), quanto piuttosto , perch la deduzione qualitativa ed empirica offriva gi in esse un supporto sufficiente alle possibilit di previsione e desperienza. .

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