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wah | Gli operatori credono in una rij del mercato domestico e puntano a sfruttare al meglio im cppersy es sullo scenario internazionale 11 mercato biologico ritrova fiducia La commercializzazione di prodotti biologici nel no stro Paese ha registrato qualche affanno negli ultimi anni specie per le difficolta incontrate nel canale della grande distribuzione, dove la necessita di recuperare margini di redditivita ha fatto eliminare dagli scaffali i prodotti a bassa rotazion Ora le prospettive per il settore sembrano orientate verso una discreta ripresa delle vendite nella gdo e, L’INFORMATORE AGRARIO SPECIALE soprattutto, verso una sensibile crescita delle espor. tazioni, in considerazione del forte aumento vendite in corso nei Paesi del Nord Europa e negli Stati Uniti. Questo fenomeno pud fare da traino al biologico dell'intera area mediterranea, dove I'ltalia ha opportunita di ritagliarsi un ruolo leader nel ge stire l'ingresso e la distribuzione dei prodotti verso i grandi mercati dell'Europa settentrionale 372007 « Lnkrmatore Agro 25 & tenuta nel tempo. Sotto questo regime, +=, Voperatore potra importare i prodotti agricoli e/o preparati con un semplice certificato di importazione emesso dal- Tente certificatore o dalfautoriti di con. trollo local, atti salvi gli adempimenti fitosanitari, iscalie doganali. Attualmente i Paesi in regime di equi valenza sono sei: Argentina, Australia, Israele, Svizzera, Costa Rica ¢ Nuova Ze landa. Laseconda possibilita prevede Vazione diretta di ingoli importatori europei che vogliono importare i prodotti agricoli e/o preparati da un Pt non in regime di equivalenza. In questo caso, non basta tun semplice certificato di importazio- ne emesso dall’ente certficatore o dal- Vautorita di controlio locale, ma occorre dimostrare lequivalenza delle norme di produzione e di controllo, Tale compito spetta all'importatore, i quale deve preparare i dossier contenenti le informazioni essenziali e inviarli as sieme a una domanda di autorizzazione alfautorita competente del proprio P. s¢;in Italia il Ministero delle politiche agricole, alimentarie forestai La terza strada, entrata in vigore i 1° gennaio 2007 eavente lo scopo di snellire Te procedure, prevede che la Commiss ne europea autorizzi alcuni enti ceri catori europei /oextracuropei operanti nei Ptad emettere cerificati di importa- zione per i prodotti biologici provenienti daessi, anche in assenza di un regime di equivalenza stabilito dal Governo del Pt con Unione Europea Prospettive di sviluppo nel Mediterraneo Politiche che supportino il settore bolo ¢gico mancano in molti Ptm; solo Tunisia, Algeria e Cipro, ad esempio, elargiscono contributdirettamente ai produttori bio- logici, come accade all’interno dell’Unio- ne Europea; Turchia, Serbia e Montene- gro forniscono supporto e incentivi in via indiretta ‘Anche Malta distribuisce un sussidio agli agricoltori biologici per ogni ettaro coltivato a produzioni vegetal ecertifica to, In Tunisia, sono state previste riduzio ni o esenzioni del pagamento dell'Iva, fi- nanziamenti diretti per investimenti e u sussidio annuale, per cingue anni, teso a coprire i costi della certificazione. TPtm che avrebbero le maggiori po: tenzialita di diventare concorrenti ag- guerriti per le nostre produzioni orto- Mercato biologic 36 ielormator Arco 3/2007 La produzione di fragole in Egitto va assumendo sempre maggiore importanza frutticole sono sicuramente Turchia, Egitto, Marocco e, per il settore olio di oliva, Tunisia. £ importante sottolineare che i pro- duttori biologici di quei Paesi sono tutti fortemente orientati all esportazione dei in quanto il loro merca- to interno é quasi inesistente o comun que fortemente limitato alle sole aree metropolitane, laddove risiede quella piccola fetta di popolazione molto ric ca che pud permettersi di consumare prodotti bio. La Turchia, indipendentemente da co. me finiranno gli accordi per la sua ade sione all’ Unione Europea, @ un gigante agricolo e un fortissimo produttore ed esportatore di frutta secca, frumento du: ro, uva essiccata; inoltre ¢ uno Stato laico tun apparato pubblico molto effici organizzato, almeno rispetto a cid che si riscontra negli altri Ptm. LEgitto ha un costo della manodope ra estremamente basso e il Governo sta facendo avanzare l'agricoltura biologica nelle aree desertiche (le cosiddette vir- gin land), mano mano che queste sono Faggiunte dalle acque del Nilo, grazie agli enormi sforzi per la canalizzazione Titrigazione; inoltre, il clima consente doppi raccolti 'anno e questo nel setto- re orticolo é un grande vantaggio. Leaziende agricole biologiche egiziane sono propriet di societa o imprenditori egiziani, i quali hanno anche a disposi- zione i capitali necessari per investire in strutture o macchinari, ad esempio, cel Je frigo oppure intere linee per selezione, Javaggio, cernita e condizionamento dei prodotti, le quali sono spesso fornite da imprese italiane, Ruolo dell’'Italia Lassenza di dati statistici completi (qualita, quantita e origine) e dei dati tendenziali circa limportazione di pro- dotti biologici dai Ptm rende difficile ef- fettuare previsioni Sicuramente, occorrerebbe uno sforz0 istituzionale in tal senso, ad esempio, in formatizzando i dati contenuti nei certifi «ati diimportazione alla frontiera dogana: le. Tuttavia,é opinione diffusa che la Zona di libero scambio prevista nel 2010, con i suoi 478 milioni di abitanti (di cui, 190 nei Paesi Ue e 288 nei Ptm) rappresentera solo Jo starting point, ioe il punto di partenza diun forte processo evolutivo del mercato in un’area che, liberata dalle tensioni geo- politiche in atto, sprigionera un notevole impulso al commercio dei prodotti in en- trambe le direzioni In un primo tempo, le materie prime agricole viaggerano da Sud a Nord, ma anche tanta tecnologia e know-how ver: ranno trasferiti da Nord a Sud. In un secondo tempo, si creeranno flussi da Sud a Nord relativi ai prodotti alimentari di prima trasformazione, ma con il crescere delle condizioni economi: che dei Paesia Sud sicuramente anche le nostre esportazioni di altri beni, non ne- cessariamente agricoli, aumenteranno. Quale potra essere allora il ruolo del Vitalia in questa area? Laddfesa della posizione italiana sull‘ori gine dei prodotti é considerata una batta- ‘lia per la trasparenza a favore del consu. matore, ma se non risulterd condivisa dagh altri partner europe rischia di farci perde- re tempo prezioso ela grande occasione di dliventare il Paese leader, quello che guider il flusso delle merci, che gestira ingresso dei prodotti le piattaforme distributive, i canali di risalita verso i grandi mercati dell Europa settentrionale. Grazie a una forte politica di apertura ai Pim eallafelicelocalizzazione geografica nel centro dell area mediterranea, alia potreb be fare la parte del leone, ma se non avr la necessariaintraprendenza corre seriamente ilrischio di fare la parte della preda. Davide Pierleoni Istituto mediterraneo di certifcazione Senigalia (Ancona) formazione@imcert Lina Al Bitar Istituto agronomico mediterraneo Valenzano (Bari) nia) entrati il 1° gennaio 2007. Dal 1995 a oggi, si sono suc- cedute altre otto Conferenze euromediterranee dei ministri SPECIALE Prodotti biologici ze tati in Europa. Anche i no- stri importatori preferiscono are prodotto biologi ‘xnazionalizzato» dagli im- degli esteri, ultima delle quali frutta resco |Banane, arance,lampon, | Repubblica Dominicana, portatori tedeschi od olande oF iunita in Finlandia i 27- eee feuador, Pert Eto, Bulgaria si, piuttosto che gestire diret- 28 novembre 2006. Fruttatrasformata [Picco rt congelat,Irurhia, Bulgaria, Ucraina tamente l'attivita di ricerca, ‘Tuttavia, sono stati riaffer- ee selesone del for Vat- mati fortementelo spiito e gli Frttainguscio ace |g, Cina tivith di importazione vera e obiettivi originar! della Car- : andor Po propria, compresa la doman- ta di Barcellona e, per quanto = ee eee Fy abachacieextinis al MARIE concerne l'area di libero scam- -Srtagg_{Patate, eee stero, il passaggio della mer- bio, & stata ribadita la data del srata, funght ce in dogana e le pratiche di 2010, Sono stati inoltre defi- 999) tastormati pomodoro ia \Rchia, Uaaine immissione in libera pratica nit alcuni argomenti che, nel —__obbae pues che, in Italia, costituiscono un ‘corso del 2007, dovranno esse. Olvegetai___[Dipaima, di olva Tunisia elemento di freno e di perdita re oggetto di negoziazione, tra Speeeatomi_| Seles) di concorrenzialita rispetto ai cui la progressiva liberalizza- zione del commercio dei ser- vii e di quello dei prodotti agricoli, dei prodotti agricoli trasformati e di quelli della pesca, 1 raggiungimento di quest'ultimo obiettivo rappresenterebbe, secondo al- cuni,il vero salto di qualita del partena- riato perché se la liberalizzazione degli scambi per i prodotti industriali é quasi una realta compiita, quella dei prodotti agricolirisulta ancora fortemente con- dizionata dalle protezioni stabilite dalla politica agricola comunitaria e dagli ac- ordi internazionali in ambito Wto. Da circa 30 anni alcune aziende alla ricerca di nuove opportunita di invest ‘mento hanno avviato iniziative di colti- vazione biologica nei Paesi del Sud del Mediterraneo. Le prime esperienze pionieristiche so- no state fatte negli anni Settanta in Egit- to, ma anche in Tunisia, Marocco e, s0- prattutto, in Turchia e Israele. ‘Ad oggi, nell'area mediterranea, Unio- ne Europea compresa, ci sono circa 4 mi- lioni di ettari coltivati biologicamente in 11,0 aziende agricole rimo posto di questa speciale anuber et Frat, segult da Spagna Francia. Tuttavia, si nota un certo fer- mento anche in alcuni Ptm, quali Tuni sia, Egitto, Marocco e, soprattutto, Tur- chia, i cui numeri stanno evidenziando un trend crescente, a seguito din incre- mento di consapevolezza delle opportu- nita di mercato e del supporto governa- tivo che le aziende ricevono. In Italia risultavano attivi, al 31 dicem- bre 2005, 185 importatori, la maggior par- ont elaborations dg ator at Mpa pe 204 nen 2006. tedei quali operativi nell’ Italia settentrio- nale, specialmente in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte. principal prodotti biologici autoriz- zati all’importazione e i Paesi di prove- nienza, riguardanti 'area mediterranea, sono indicati nella tabella 1. ‘Tra i Paesi mediterranei che realizza- no esportazioni verso I'Unione Europea, troviamo lEgitto (frutta fresca, frutta in quscio, ortaggi, spezie e aromi) la Turchia (frutta trasformata, ortaggi tras egumi) ela Tunisia (oli vegetali). Nel set- tore orticolo, i prodotti pit importati sono patate, pomodori, cipolle e peperoni. La motivazione principale che spin. ge gli importatori europei a ricercare prodotto biologi- co proveniente da Nel Mediterraneo solo Turchia, Paesi nordeuropei. Arfinché un prodotto biologico otte- nuto in un Paese terzo (Pt) possa essere ‘commercializzato all'interno dell 'Unio- ne Europea, @ necessario che sia stato ot- tenuto rispettando uno standard di pro- duzione definito e Pazienda produttrice sia stata assoggettata a un sistema di con- rollo e certificazione, entrambi ritenuti ‘equivalenti a quelli in vigore in Europa. Nei Ptm, solo Turchia e Tunisia dispon- gono di una regolamentazione nazionale, ‘mentre Algeria, Libano e Marocco han- no predisposto delle bozze di legge. Egit- to, Siria, Autorita Palestinese e Gior- ‘questi Paes & sen- diterra T dania non hanno za dubbio il prezzo Alleria e Cipro elargiscono ancora nemmeno pit: basso, alme- contributi direttamente ai queste. Fino a po- no per i prodotti —_produttori biologici come accade chi anni fa, la cer- agricoli per i qua- nell Unione Europea tificazione dei pro- Iresiste una forte concorrenza pro- duttiva con quelli italiani; altrettanto importante ¢ il rifornimento di prodot- to biologico nei periodi di assenza della produzione italiana e/o di complemen: tarieti con essa ‘Occorre sottolineare che Italia, con i suoi porti, potrebbe rappresentare in futuro la piattaforma dit ingresso e di stributiva per tutta Vortofrutta prove- niente dall'area mediterranea ¢ dest nata all’Unione Europea, come gia av- venuto per alcuni porti del!’ Europa del Nord, che sono diventati il punto ne- vralgico di ingresso e di snodo per alcu- ni prodotti coloniali, come cacao, caffe, zucchero di canna, che rappresentano { principali prodotti biologici impor- Gotti era eseguita esclusivamente da ‘organismi di certificazione europe, ma da qualche anno, sono attivi anche di- versi enti certificatori locali, ad esempio in Turchia, Libano e in Egitto. Per importare prodotti biologic da un Paese terzo sono percorribili tre strade. La prima prevede che il Governo del Pt agisca per acquisire lo status di «Paese terzo in regime di equivalenza», ovvero percorrere la strada del riconoscimen- to formale da parte della Commissione europea. Tale via implica l'esame delle norme vigenti nel Pt e del suo sistema di controllo e il sottoporsi ad audit del la Commissione volti ad accertare che Vequivalenza sia sostanziale e non solo formale,e che tale equivalenza sia man- 372007 «Iafrate Agro 35 5

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