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Isola Pedonale, che dire?

La prima considerazione che mi viene in mente che essa possa in qualche modo misurare il grado di civilt di una cittadina e il grado di attenzione della sua amministrazione verso i bisogni di socialit dei propri cittadini e anche di salute, come diro' successivamente. Per l'amministrazione comunale di Venuto l'isola pedonale non sarebbe una novit, ricordo, infatti, che, durante la sua prima sindacatura, i pattesi potevano usufruire dell'isola pedonale in via Trieste nei sabati e nelle domeniche della stagione invernale; il problema nasce con l'inizio del secondo mandato di Venuto e, se proprio vogliamo essere espliciti, con l'arrivo dell'assessore Gullo in giunta, il quale, sebbene medico, sembra non apprezzi i benefici psicologici e quelli riguardanti la sicurezza e l'incolumit che potrebbero venire dall'istituzione di unisola pedonale ai pattesi che amano passeggiare d'inverno lungo la via Trieste. Egli, da come ha pubblicamente affermato, subordina l'istituzione dell'isola pedonale al gradimento dei commercianti della zona. Ma non si capito bene se questo gradimento sia stato mai chiesto o se i commercianti lo abbiano mai espresso o cos'altro. Personalmente ritengo che dall'istituzione di unisola pedonale, e con le caratteristiche che andremo a dire, i commercianti in genere, e quelli della zona nello specifico, possano trarre solo benefici. E ammesso che sia opportuno e lecito porsi una tale preoccupazione, sembra alla fine che l'unico problema provenga solo dalla presenza del distributore di benzina dell'Agip. Ma potrebbe, qualche ora alla settimana di mancato accesso all'area del distributore di benzina Agip di via Trieste, creare al suo gestore, chiss quali problemi? Precedentemente all'installazione, presso tale distributore, delle apparecchiature di distribuzione self service, la conduzione dell'esercizio non sembra abbia mai accusato problemi di sorta cosi' come, di contro, l'adozione di apparati self service presso tutti gli impianti di distribuzione esistenti a Patti non causerebbe ai cittadini quei disagi che potrebbero derivare dal rischio di rimanere a corto di benzina se venisse impedito l'accesso al distributore Agip di via Trieste in quelle poche ore. E comunque non ritengo che l'interesse superiore della cittadinanza vada subordinato agli interessi particolari, per quanto legittimi essi possano essere, di un singolo soggetto. Insomma, il sig. Privitera, tra laltro persona gentilissima e squisita, non fallir certamente per colpa dell'istituzione dell'isola pedonale in via Trieste, visto che non mai fallito prima, quando in quelle ore il distributore rimaneva sempre chiuso (tranne che nel periodo di turno) perch non si era ancora dotato delle attrezzature per la distribuzione self service del carburante. Il problema piuttosto un altro e ben piu' grave: senza l'isola pedonale invernale di via Trieste, noi e i nostri giovani, continueremo a passeggiare in mezzo alle auto, incuranti dei fetidi e velenosi gas di scarico che respiriamo, continuando, tra l'altro, a tollerare che si perpetui un vecchio e incredibilmente immotivato vezzo, tutto pattese, dato dai continui e incessanti, quanto dannosi e inutili, caroselli automobilistici intorno a piazza Mario Sciacca che contribuiscono ad innalzare l'inquinamento da gas di scarico e lo sperpero di benzina (leggasi anche riserve energetiche) che tutti quanti oggi deprechiamo, mettendo in evidenza come l'amministrazione comunale abbia completamente abdicato dall'assumere

qualsiasi virtuoso ruolo educativo di fronte a problematiche di questo tipo, verso le quali al contrario dovrebbe manifestare certa attenzione. Personalmente, da quando non c' pi l'isola pedonale in via Trieste, ho rinunciato al passeggio domenicale che in qualche modo mi permetteva di incontrare amici e conoscenti, di intrattenermi amabilmente con loro e di rilassarmi dopo le fatiche settimanali; non sopporto di dover fare la gimkana su un angusto marciapiede (a proposito non si era detto che lo si sarebbe allargato?) rischiando di essere investito da qualche auto ed essere costretto a respirare venefici gas di scarico. Insomma, mai possibile che in questo paese non si faccia nulla per dissuadere l'uso degli automezzi privati, al punto da ignorare i diritti dei cittadini a potere usufruire di ambienti pubblici aperti salubri e sicuri? Nella vicina Capo d'Orlando, non solo esiste unisola pedonale permanente in pieno centro, ma addirittura si arriva a chiudere altro spazio durante circostanze di particolare affluenza di pubblico per recuperarlo ai pedoni. Qui invece, anche a Patti Marina, se non si in pieno Agosto, non si chiude nulla e sebbene sia noto a tutti quanti che con la fine delle scuole il "passeggio" si sposta da Patti a Patti Marina, tra gli assessori c' qualcuno che sostiene che tutto questo non prevedibile. Pur di far passeggiare i pattesi in mezzo alle auto e ai loro gas di scarico e su stretti e angusti marciapiedi, gli amministratori comunali farebbero fuoco e fiamme (sar forse perch l'auto costituisce ancora uno status symbol in cui arcaicamente identificarsi?). Quanta grettezza, quanta ignoranza, quanta irresponsabilit! La nostra proposta allora chiara e semplice: isola pedonale tutti i sabati e le domeniche, dalle 18 alle 24, in via Trieste dal 1 Ottobre alla fine di Maggio e sul lungomare di Patti Marina dal 1 Giugno alla fine di Settembre. Ai lettori chiediamo di scriverci e di non farci mancare il loro sostegno nella perorazione di questa causa. Patti svegliati! Nino Galante In Cammino, Anno XIX N. 4 (176), Aprile 2008, pag. 7

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