Sei sulla pagina 1di 3
TEMA: |O. INSEGNANTE E ... IL CANDIDATO SPIEGHI SE E’ CONTENTO DI STARE IN QUESTA SCLIOLA, COME VORREBBE CAMBIARLA, Ped a |e VS Od ON Al or QUAL E IL SUO RAPPORTO CON STUDENTI, COLLEGHI, FAMIGLIE, E SE E’ INTERESSATO A METTERSI IN GIOCO. scaola Arbitro © allenatore? (2) Si vince oO S/ perce insieme Prosegue Vinchiesta avviata nel numero scorso del “delfino” La metafora sportiva viene qui discussa da Angela Bardi, docente comandata presso la Dir. Generale per lo Studente del Ministero dell’Istruzione; Piergiorgio Mori, docente presso U'Istituto alberghiero Marco Gavio Apicio di Anzio-Rm; don Fully Doragrossa, parroco in San Lorenzo di Premanico, assistente del Centro Solidarieta di Genova e insegnante del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci” del capoluogo ligure; Adolfo Fattori e Giovanni Savastano, docenti attualmente distaccati, rispettivamente, presso VAs. “La Tenda” di Napoli e il CeIS di Roma. Inoltre abbiamo selezionato alcuni contributi giuntici dai nostri lettori, insegnanti e no. Giovanni Savastano: “ Accompagnar/i ne/ movimento” N. cambiamento tra la te © drammatica insieme, i miei _un respiro europeo in ogni suo prima ora e la seconda ora Elisa amati colleghi, quasi tutte __gesto. Un accenno al collega pitt € Silvia giocano donne come sempre, sotto anziano, il Molinari pensionan- gono spettacolo davanti alla forma di caricature strampalate do, lo rifanno mentre entra nella classe imitando una manciata e spietate. Ecco la Giannetti, classe sbagliata con tutto il suo dei loro professori favoriti quella di matematica, con la sua _carico di libri di letteratura, come bersaglio. parlata impastata € boriosa. Di E quando tocchera a me? E Non visto, le spio dalla fine- seguito, & 1a volta della se non mi imitano, vuol dire stra: mi scorrono davanti agli Martinelli, la sensuale e Ia pit’ che non sono importante? E se occhi, in una passerella esilaran- elegante, lei insegna lingue, ha _mi ritraggono in modo troppo Aaeitines. 1/2008 45 crudele? Lo digerird? Eccomi a, che mi accarezzo i baffetti e il pizzetto mentre parlo senza sosta tra le file di ban- chi. Ma cosa dico? Ma parlo cost? Tutti termini altisonanti ¢ inventati, pseudo-filosofici. Ora entro ¢ le colgo di sorpre- sa, la tentazione @ forte. Lo faccio, apro la porta di scatto, “vi ho beccate”, urla © scoppi di risate, gruppetti che si guano in secondi. Entro per la Iezione con un pensiero: ho ‘appena visto la rappresentazio- ne delle immagini di noi inse- gnanti che gli alunni si sono costruiti interiormente, Veniamo fuori a schegge, foto {stantanee, all’ apparenza superfi- ciali, in realt’ semplicemente sintetiche, un condensato elo- quente di pregi ed errori umani. Il modo di costruire pensieri ‘degli adulti & complesso, ridon- dante. Quello dei ragazzi “sinottico”, tanto per usare uno dei miei termini che loro canzo- nerebbero, ossia é pil searno, ‘essenziale, riduce la complessita, ‘¢ proprio per questo riesce a dare tun sguardo di insieme pit imme- diato, diretto, senza filtri. “Se doveste usare un'immagi- zne metaforica — chiedo alla clas- se — per rappresentare lidentiti dell'insegnante che le vostre due compagne hanno oggi reso cost bene, quale sarebbe?”. Delle ‘decine che emergono, una in par- ticolare colpisce la mia attenzio- ne: il camminatore. Detta dal pitt scontroso della classe, suona ‘quasi come una lusinga. Da T'i- dea di movimento, di un andare verso, di una dinamica “di ‘accompagnamento” a cui siamo cchiamati da loro, per arbitrarli o per allenarli non so, forse per entrambe le cose, di sicuro per muoverci con loro, stimolati dalle loro richieste esplicite 0 indirette e, perché no, anche dalle loro imitazioni, crudeli ¢ affettuose insieme. (*) Lcognomi usati sono fittizi, Vepisodio no.

Potrebbero piacerti anche