Facolta di Ingegneria
Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Civile
ASPETTI DI ANALISI DEGLI EFFETTI INDOTTI NELLE
SOVRASTRUTTURE DA SCAVI DI LINEE METROPOLITANE
Relatore: Prof. Ing. Franco Bontempi
Correlatrice: Ing. Stefania Arangio
Laureando: Giuseppe Panetta
1
INDICE
INTRODUZIONE ......................................................................................... 5
CAPITOLO 1
SPOSTAMENTI DEL TERRENO IN CONDIZIONI DI GREEN FIELD.................. 7
1.1 SPOSTAMENTI SUPERFICIALI....................................................................... 8
1.1.1 PIANO TRASVERSALE ALLO SCAVO SPOSTAMENTI VERTICALI ............. 8
1.1.2 PIANO TRASVERSALE ALLO SCAVO SPOSTAMENTI ORIZZONTALI....... 10
1.1.3 PIANO LONGITUDINALE..................................................................... 12
1.2 SPOSTAMENTI IN PROFONDITA................................................................. 15
1.2.1 SPOSTAMENTI VERTICALI............................................................................ 15
1.2.2 SPOSTAMENTI ORIZZONTALI....................................................................... 17
CAPITOLO 2
SPOSTAMENTI DEL TERRENO IN CONDIZIONI REALI................................ 18
2.1 INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA......................................................... 18
2.1.1 METODO DELLE SITUAZIONI LIMITE ................................................... 18
2.1.2 METODO DELLA RIGIDEZZA EQUIVALENTE......................................... 21
2.1.3 METODO DELLA RIGIDEZZA RELATIVA............................................... 22
2.2 CAMPO DI SPOSTAMENTI.......................................................................... 23
2
CAPITOLO 3
DEFORMAZIONI INDOTTE NELLE SOVRASTRUTTURE.............................. 24
3.1 METODI EMPIRICI ..................................................................................... 24
3.1.1 DEFINIZIONE DEI PARAMETRI DI DEFORMAZIONE ................................ 24
3.1.2 CORRELAZIONI EMPIRICHE ................................................................ 26
3.2 METODO DELLA RIGIDEZZA EQUIVALENTE................................................ 28
3.3 INFLUENZA DEGLI SPOSTAMENTI SULLE DEFORMAZIONI ............................ 29
3.4 INFLUENZA DELLA RIGIDEZZA DELLA STRUTTURA..................................... 30
3.5 INFLUENZA DELLA POSIZIONE DELLA STRUTTURA ..................................... 32
CAPITOLO 4
VALUTAZIONE DEL DANNO STRUTTURALE ............................................. 34
4.1 DEFORMAZIONE CRITICA.......................................................................... 34
4.2 CLASSIFICAZIONE DEL DANNO.................................................................. 38
4.3 VALUTAZIONE DEL DANNO....................................................................... 42
4.3.1 VALUTAZIONE PRELIMINARE.............................................................. 43
4.3.2 VALUTAZIONE DI SECONDO LIVELLO .................................................. 44
4.3.3 VALUTAZIONE DI DETTAGLIO............................................................. 48
3
CAPITOLO 5
ANALISI NUMERICHE PRELIMINARI ........................................................ 49
5.1 ESEMPI CANONICI DI VALIDAZIONE DEI RISULTATI ................................... 49
5.1.1 PROVA DI TAGLIO BI-ASSIALE CON MODELLO DI SUOLO ELASTICO
LINEARE......................................................................................................... 49
5.1.3 CARICO NASTRIFORME SU SUOLO ELASTICO ALLA GIBSON .................. 52
5.1.4 COMPORTAMENTO FLESSIONALE DI UNA PIASTRA ............................... 55
5.2 MODELLI DI GALLERIA - CONDIZIONI NON DRENATE ................................. 57
5.2.1 CARATTERISTICHE COMUNI AI MODELLI ............................................. 57
5.2.2 MODELLO CON LARGHEZZA DI 50 METRI............................................. 58
5.2.3 MODELLO CON LARGHEZZA DI 70 METRI............................................. 60
5.2.4 MODELLO CON LARGHEZZA DI 100 METRI........................................... 61
5.2.5 MODELLO CON LARGHEZZA DI 150 METRI........................................... 62
5.2.6 MODELLO CON LARGHEZZA DI 200 METRI........................................... 63
5.2.7 CONFRONTO DEI RISULTATI ................................................................ 64
5.3 MODELLI DI GALLERIA - CONDIZIONI DRENATE......................................... 65
CAPITOLO 6
ANALISI DEI FENOMENI DI INTERAZIONE TERRENO -STRUTTURA.......... 66
6.1 IPOTESI ALLA BASE DELLA MODELLAZIONE............................................... 66
6.1.1 CARATTERISTICHE DEL TERRENO........................................................ 66
6.1.2 CARATTERISTICHE DELLA SOVRASTRUTTURA ..................................... 67
6.2 SCENARI ANALIZZATI .............................................................................. 69
6.3 EFFETTI DELLINTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA .................................. 70
4
CAPITOLO 7
VALUTAZIONE DELLO STATO TENSIONALE INDOTTO .............................. 73
7.1 SCENARIO 1: SAGGING.............................................................................. 73
7.2 SCENARIO 2: HOGGING ............................................................................. 78
7.3 SCENARIO 3: ZONA MISTA......................................................................... 82
7.4 SCENARIO 4: HOGGING PER DOPPIO TUNNEL.............................................. 85
7.5 SCENARIO 5: SAGGING CON SCAVO IN CORSO ............................................ 88
CAPITOLO 8
CONCLUSIONI.......................................................................................... 91
8.1 INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA ........................................................ 91
8.2 STATO TENSIONALE E QUADRO FESSURATIVO........................................... 93
BIBLIOGRAFIA......................................................................................... 97
APPENDICE I
VALUTAZIONE DELLONERE COMPUTAZIONALE ..................................... 98
Introduzione
5
INTRODUZIONE
Nelle grandi citt e nelle metropoli la crescente domanda di mobilit, unitamente alla carenza di
spazi ed inefficienza dei trasporti vista la problematica condizione di traffico veicolare su strada,
offre motivazioni sempre pi valide per la progettazione di linee metropolitane che vadano a
formare una rete di connessione posta a livello profondo al di sotto del tessuto urbano.
Per la realizzazione di questo tipo di opere dunque necessario effettuare lavori di scavo sia di
tipo puntuale (stazioni, spazi di servizio) che lineare (sviluppo planimetrico dellinfrastruttura), i
quali inevitabilmente comportano una sensibile variazione dello stato tensionale agente nel
terreno, e quindi la formazione di un campo di deformazioni.
La presente trattazione volta allanalisi degli effetti indotti dai suddetti fenomeni deformativi,
ed in particolare ai conseguenti danni alle strutture in superficie manifestati attraverso uno stato
fessurativo pi o meno grave nel materiale costituente.
Questo tipo di esame indispensabile, essendo molto probabile che le costruzioni presenti in
grandi centri urbanizzati quali sono quelli in cui necessario realizzare una linea metropolitana
abbiano un elevato valore storico-monumentale.
Il problema viene trattato partendo dallo studio del campo di spostamenti indotto dallo scavo,
considerando sia le condizioni di campo libero (ovvero in assenza di strutture), il cosiddetto
green field, che quelle pi realistiche di interazione terreno-struttura. Vengono successivamente
presentati i diversi criteri esistenti in letteratura per la valutazione del danno indotto nelle
costruzioni.
Una stima attendibile degli spostamenti in condizioni di green field pu essere ottenuta usando
metodi empirici; tuttavia questi sono poco adatti per descriverne il campo degli spostamenti
laddove la presenza di strutture superficiali o sub-superficiali modifica sostanzialmente
landamento ed i valori. Per analizzare i problemi di interazione si far riferimento anche a
metodi di risoluzione numerica, in particolare a quello agli elementi finiti (finite element method,
F.E.M.), utilizzato nei moderni software di modellazione: questo approccio assume
unimportanza sempre maggiore per la possibilit di illustrare in modo pi chiaro il problema, ed
allo stesso tempo di comparare i risultati con i dati provenienti da esperienze sperimentali per
testarne la validit.
Introduzione
6
Per effettuare stime preventive di danneggiamento verr descritto un procedimento di calcolo
che si articola in diversi livelli di approfondimento per mezzo di analisi sempre pi affinate allo
scopo di limitare solo agli edifici pi severamente colpiti le indagini pi onerose.
Anche in questo caso, come per la previsione dei cedimenti, ormai pratica comune quella di
utilizzare programmi di calcolo agli elementi finiti per ottenere valutazioni di dettaglio per le
situazioni pi critiche.
OBIETTIVI DELLO STUDIO
Lo studio stato effettuato con lobiettivo di descrivere lo stato tensionale indotto in una
sovrastruttura per differenti scenari, ciascuno caratterizzato da una diversa posizione
delledificio superficiale rispetto alla linea dasse del tunnel. Landamento delle tensioni stato
illustrato visualizzando le direzioni principali di tensione, e quindi studiando la configurazione
delle isostatiche di trazione e compressione.
Per ogni scenario (sagging, hogging, sagging - hogging, hogging per doppio tunnel e sagging
con scavo in corso) stata valutata linfluenza della presenza di elementi strutturali come platea
di fondazione e telaio portante in c.a., in particolare analizzandone le differenze in caso di
assenza.
Anche per quanto riguarda il legame costitutivo della muratura, che costituisce la tamponatura su
cui stato effettuato lo studio tensionale, sono stati realizzati modelli con un legame elastico
lineare simmetrico, confrontati con modelli con legame elasto-plastico perfetto, con resistenza a
trazione limitata.
Prima di valutare lo stato tensionale ed operare una previsione del quadro fessurativo, stata
svolta unanalisi dei campi di spostamenti in caso di interazione terreno-struttura, evidenziando
laspetto benefico della rigidezza della sovrastruttura che tende a ridurre la curva dei cedimenti,
oltre che a linearizzarne landamento.
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
7
CAPITOLO 1
SPOSTAMENTI DEL TERRENO IN CONDIZIONI DI
GREEN FIELD
Lo studio teorico del campo di spostamenti generato da uno scavo profondo nel terreno molto
complesso, trattandosi di un fenomeno dipendente da molti parametri, tra cui il principale e pi
difficile da comprendere il legame costitutivo del terreno.
Per questo motivo, lequilibrio nel mezzo viene analizzato con metodi approssimativi (analitici o
numerici), o pi frequentemente per mezzo di metodi semi-empirici. I primi, non illustrati
integralmente in questa sede, si basano su ipotesi semplificative inerenti alla geometria del
problema, alla stratificazione omogenea del terreno ed a legami costitutivi pi o meno
complessi.
I metodi semi-empirici verranno discussi pi approfonditamente nel seguito.
Gli spostamenti indotti nel terreno da scavi profondi si diffondono dalla quota di scavo (asse del
tunnel) al piano campagna. Di conseguenza, necessario distinguere landamento dei cedimenti
in superficie da quello indotto ad una certa profondit.
Unulteriore distinzione legata al fatto che il fenomeno in questione a sviluppo
tridimensionale; ci nonostante, per comodit di rappresentazione e di studio, usuale
differenziare landamento degli spostamenti, a seconda del piano di giacitura, in trasversali e
longitudinali rispetto allasse della galleria.
Tra gli spostamenti trasversali, inoltre, possibile osservare sia spostamenti verticali (dovuti alla
formazione di una conca di subsidenza) che orizzontali (convergenti verso lasse della galleria).
Figura 1 - Campo di spostamenti indotto dallo scavo
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
8
1.1 SPOSTAMENTI SUPERFICIALI
1.1.1 Piano trasversale allo scavo spostamenti verticali
I metodi semi-empirici, basati su osservazioni sperimentali in situ connesse a risultati analitici
(Peck, 1969), considerano che landamento dei cedimenti
v
S indotto in superficie dalla
realizzazione di una galleria in assenza di sovrastrutture in un piano ortogonale allasse del
tunnel lontano da zone diffusive, possa essere schematizzato da una funzione di distribuzione di
probabilit di tipo Gaussiano con la seguente legge:
2
,max 2
( ) exp
2
v v
x
x
S x S
i
| |
=
|
\
Figura 2 - Andamento dei cedimenti trasversali
La funzione dipende da due parametri che ne definiscono la forma e lampiezza:
max , v
S : cedimento massimo in asse alla galleria. Dipende da diversi fattori, quali la
geometria (diametro, copertura), la tecnologia esecutiva dello scavo ed il
comportamento meccanico del terreno. Pu essere stimato sia mediante
correlazioni empiriche (basate su dati di letteratura relativi a situazioni analoghe),
sia mediante correlazioni con il volume perso (concetto meglio descritto in
seguito);
i
x
:
distanza del punto di flesso dellandamento gaussiano dallasse della galleria.
Diagrammando landamento del parametro al variare della profondit dellasse
0
z per diversi tunnel realmente esistenti, gli studi di OReilly e New (1982)
hanno dimostrato la proporzionalit diretta
0 x
i Kz = , con costante di
proporzionalit K differente a seconda del tipo di terreno:
K = 0,2 0,3 per terreni incoerenti sopra falda;
K = 0,4 0,5 per terreni incoerenti sotto falda;
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
9
K = 0,6 0,7 per argille tenere;
K = 0,45 0,55 per argille consistenti;
Si pu vedere che la distanza dallasse pari a i
x
separa due zone caratterizzate da campi di
cedimenti con diversa concavit: la prima zona caratterizzata da un campo di cedimenti con
concavit rivolta verso lalto (sagging), mentre la seconda zona caratterizzata da spostamenti
aventi curvatura opposta (hogging).
Larea sottesa dalla funzione di distribuzione gaussiana rappresenta la probabilit che la
grandezza x assuma un valore compreso tra e + : di conseguenza per definizione
equivalente ad 1.
Essendo i parametri
max , v
S ed i
x
indipendenti, il volume dellandamento dei cedimenti per unit
di lunghezza longitudinale pu essere espresso come:
1 2
max ,
= = =
+
V x V S
S i dx S V
x x
V
i i
S
=
5 , 2
1
2
1
max ,
da cui
2
2
1
( ) exp
2 2
v
x x
x
S x
i i
| |
=
|
\
.
Labbassamento del piano campagna riconducibile al sovrascavo, dovuto in modo pi o meno
accentuato a qualsiasi tecnica di esecuzione dellopera adottata. Si produce dunque una tendenza
al restringimento del foro eseguito, generando del volume perso.
Per volume perso ( )
L
V si intende, infatti, il volume di terreno scavato in eccesso rispetto a quello
strettamente necessario per il volume nominale della galleria, racchiuso in sezione dal perimetro
esterno del rivestimento del foro. Si pu dunque formalizzare tale definizione in un rapporto
percentuale che fornisce anche unindicazione della bont della tecnica adottata:
100 (%)
=
N
N S
L
V
V V
V dove:
S
V il volume di terreno effettivamente scavato;
N
V il volume di terreno nominale di progetto.
La percentuale di volume perso una grandezza necessaria per rappresentare adeguatamente,
attraverso delle elaborazioni numeriche semi-empiriche, la forma e lentit delle dimensioni
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
10
della conca di subsidenza. Il suo valore pu essere determinato sulla base della valutazione della
stabilit del fronte di scavo, di cui si tratter pi avanti.
Le relazioni che legano il volume perso al profilo di cedimenti sono le seguenti:
4
2
D
V V
L S
=
x
L
x
L
V
i
D V
i
D V
S
2 2
max ,
313 , 0
5 , 2 4
=
=
I fattori che influenzano landamento dei cedimenti trasversali sono:
il tipo di terreno: i maggiori cedimenti avvengono in terreni coesivi teneri e in terreni
sciolti che possono subire elevate deformazioni plastiche se il fronte di scavo non
sostenuto;
dimensioni della galleria: maggiore il diametro della galleria, maggiore il volume
della conca ( )
S
V e, di conseguenza, risulta maggiore anche il cedimento massimo e la
deformazione;
profondit della galleria: allaumentare della profondit della galleria, il cedimento
massimo diminuisce poich la conca tende ad estendersi in direzione trasversale. Inoltre,
il cedimento diminuisce sensibilmente in terreni incoerenti addensati a causa degli effetti
della dilatanza, ma pu invece aumentare ulteriormente nei terreni coesivi a seguito dei
processi di consolidazione primaria;
metodo di scavo: importante la capacit di mantenere direzione ed inclinazione delle
macchine (scudo). La perdita dallineamento dello scudo contribuisce ad aumentare il
volume perso di terreno;
tipo di rivestimento: dopo linstallazione del rivestimento, gli spostamenti superficiali del
terreno dipendono dalle caratteristiche di rigidezza e dalla distanza dal fronte del
rivestimento.
1.1.2 Piano trasversale allo scavo spostamenti orizzontali
I dati sperimentali relativi agli spostamenti e deformazioni orizzontali sono pi scarsi di quelli
relativi agli spostamenti verticali. stato suggerito (OReilly e New, 1981) di valutare queste
grandezze assumendo lipotesi di deformazioni piane a volume costante, considerando il vettore
degli spostamenti in superficie diretto verso il centro della galleria.
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
11
Seguendo questa idea, landamento degli spostamenti orizzontali pu essere espresso dalla
seguente relazione:
0
) ( ) (
z
x
x S x S
V H
=
Il campo di deformazioni orizzontali indotte, di conseguenza, sar dato dalla funzione derivata
dello spostamento:
x
x S
H
H
=
) (
La figura 3 mostra entrambe le funzioni in un generico piano trasversale, insieme allandamento
dei cedimenti verticali:
Figura 3 - Cedimenti, spostamenti e deformazioni orizzontali nel piano trasversale
Da unanalisi immediata della forma dei due campi, si pu osservare che il massimo valore dello
spostamento orizzontale si presenta al valore di ascissa
x
i x = ed pari a 45 , 0 25 , 0
max , V
S .
Inoltre, dalla stessa figura, si evince che per le strutture in superficie le deformazioni pi
pericolose sono quelle di estensione. Tali deformazioni si evidenziano nella zona di hogging
(zona avente concavit verso il basso) che si estende dallestremit della conca sino al punto di
flesso.
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
12
La massima deformazione di estensione ) (
ht
)
si verifica alla distanza
x
i 3 dallasse della
galleria, mentre la massima deformazione di compressione ) (
hc
)
si ha in asse alla galleria ed ha
un valore pari a 2 3 volte la massima deformazione di estensione.
1.1.3 Piano longitudinale
Gli studi di Attewell e Woodman (1982) hanno dimostrato che landamento degli spostamenti
indotti nel terreno in direzione longitudinale a causa di uno scavo profondo determinabile
considerando lavanzamento del tunnel come la generazione di una serie di punti sorgente, e
quindi sovrapponendo le conche di subsidenza originate. Dal momento che il profilo dei
cedimenti trasversali segue uno sviluppo di tipo Gaussiano, landamento dei cedimenti in
direzione longitudinale seguir la legge di distribuzione di probabilit cumulata (integrale della
Gaussiana) secondo la seguente relazione:
|
\
|
=
=
i
y
S y S
V x V max , 0
) (
dove ) ( y la legge di probabilit cumulata, ed y lascissa longitudinale.
La funzione di probabilit cumulata espressa come:
|
|
\
|
=
y
y y
i
y
i
y
2
2
2
exp
2
1
) (
ed i valori che assume sono stati raccolti in tabelle dagli autori, seguendo la teoria probabilistica.
La figura 4 mostra landamento illustrato:
Figura 4 - Andamento dei cedimenti nel piano longitudinale
Si pu notare che i cedimenti longitudinali aumentano allaumentare dellascissa y, assumono un
valore nullo allinizio dello scavo ed il valore massimo
max , V
S in corrispondenza dellascissa
finale. Al fronte, i cedimenti si attestano al valore medio della funzione
max ,
5 , 0
V
S . In realt, gli
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
13
stessi autori hanno sperimentato che questa assunzione non ricalca perfettamente la situazione
reale, ma comunque usuale considerare i cedimenti superficiali in direzione longitudinale pari
alla met del valore massimo in corrispondenza del fronte della galleria.
Lampiezza del profilo di spostamenti visto definita dal parametro
y
i , che generalmente viene
assunto pari a
x
i . Anche in questo caso, si tratta di una approssimazione, tuttavia ampiamente
accettabile. Per questo motivo, il pedice pu essere rimosso considerando ununica grandezza i.
Attewell e Woodman hanno inoltre proposto una valutazione dellandamento degli spostamenti
orizzontali nel piano longitudinale, con la relativa deformazione indotta. Questa parte dello
studio pu essere trascurata in questa sede, dal momento che i danni pi severi indotti nelle
sovrastrutture dipendono principalmente dai fenomeni che avvengono nei piani trasversali, e non
da quelli lungo lo sviluppo longitudinale.
Valutazione del volume perso
Per quanto riguarda la stima del volume perso, esistono diverse correlazioni che riconducono al
fenomeno di stabilit del fronte di scavo, ed al relativo fattore di stabilit N .
I fenomeni di instabilit del fronte di scavo di una galleria profonda possono presentarsi secondo
due meccanismi di collasso differenti, al variare del tipo di terreno.
Nei terreni coesivi, il collasso include un grande volume di terreno davanti al fronte scavo, che
porta allo sprofondamento del terreno in superficie (fig. 5).
Nei terreni granulari, invece, il meccanismo di collasso che si presenta detto a camino, sopra
il fronte di scavo (fig. 6).
Figura 5 - Instabilit del fronte di scavo in terreni coesivi
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
14
Figura 6 - Instabilit del fronte di scavo in terreni granulari
Per stimare la possibilit di instabilit del fronte scavo, si calcola il valore di N:
u
t v
c
N
= in cui:
v
la tensione agente alla profondit dellasse del tunnel, dovuta al terreno sovrastante e ad
eventuali sovraccarichi;
t
la tensione data dai supporti interni del tunnel, se presenti;
u
c la resistenza non drenata del terreno, indice della resistenza a taglio.
Se:
3 N => la stabilit del fronte scavo quasi certa;
6 3 N => necessario valutare attentamente il rischio di collasso al fronte;
6 N => fenomeni di instabilit certi.
Le correlazioni per la stima del volume perso (%)
L
V a partire dal valore del rapporto di stabilit
N sono numerose; alcune di queste sono illustrate nella seguente figura (fig. 7):
Figura 7 - Correlazioni di letteratura tra il volume perso (V
L
) ed il rapporto di stabilit (N)
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
15
1.2 SPOSTAMENTI IN PROFONDITA
Fino ad ora sono stati trattati solamente gli effetti indotti in superficie da scavi profondi. Sebbene
questo sia probabilmente il modo pi rapido e diretto per descrivere il problema, bisogna
considerare che il meccanismo di interazione galleria - terreno - sovrastruttura si sviluppa sub-
superficialmente ed essenziale capirne landamento, soprattutto per lo scopo che ci si
prefissati in questa trattazione, ossia lo studio degli effetti provocati sulle costruzioni presenti in
superficie. Infatti, evidente che le fondazioni delle sovrastrutture, che sono il tramite tra i
fenomeni profondi e quelli manifesti in superficie, giacciono solitamente a qualche metro di
profondit dal piano campagna: risulta perci necessario determinare una sorta di legge di
attenuazione che descriva landamento di certe grandezze, come ad esempio il campo di
spostamento verticale, al variare della profondit.
In letteratura, i dati sperimentali sugli spostamenti del terreno in profondit sono pochi rispetto
ai dati riguardanti gli spostamenti in superficie. Tale carenza dipende essenzialmente dalla
necessit di realizzare un piano di monitoraggio che, oltre ad essere di difficile esecuzione,
molto oneroso dal punto di vista economico.
Per questi motivi, il problema stato studiato pi in modo teorico che empirico: in particolare,
Mair e Taylor (1993) hanno risolto lo studio dello scarico tensionale indotto da una cavit
cilindrica con le soluzioni della teoria della plasticit, determinando cos i movimenti profondi
sia verticali che orizzontali.
1.2.1 Spostamenti verticali
Il profilo di cedimenti in profondit in direzione trasversale segue essenzialmente landamento
descritto per gli spostamenti superficiali (Gaussiana). La modifica da apportare alle relazioni gi
valide per il piano campagna ( 0 = z ) riguarda lintroduzione della quantit ) (
0
z z in cui
0
z
la profondit dellasse della galleria mentre z la profondit del punto generico misurata rispetto
al piano di campagna.
Il parametro i , che individua lestensione trasversale della conca, si modifica come riportato di
seguito:
) (
0
z z k i =
La figura 8 illustra landamento di i in funzione di z/z
0
: i dati puntuali provengono da misure in
sito e da modelli in scala in terreni coesivi, e sulla base di essi stata determinata lequazione
della retta interpolante
|
|
\
|
+ =
0 0
1 325 , 0 175 , 0
z
z
z
i
.
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
16
Figura 8 - Interpolazione di dati per la determinazione in profondit del coefficiente i
Da questa relazione, viene individuato anche il valore del parametro k; esso assume un valore
pari a 0,5 in superficie, e tende ad allaumentare della profondit, come si evince dalla figura
9:
Figura 9 - Andamento del coefficiente k con la profondit
Inserendo lespressione di i per i cedimenti in profondit nella equazione precedentemente
illustrata che descrive landamento gaussiano della conca di subsidenza in superficie, possibile
valutare lentit del massimo cedimento sub-superficiale (normalizzato al raggio del tunnel) con
la relazione:
0
max ,
25 , 1
z
R
k
V
R
S
L
V
=
Qualitativamente, la forma e lentit delle conche di subsidenza al variare della profondit sono
rappresentate in figura 10:
Figura 10 - Variazione delle conche di subsidenza al variare della profondit
1. Spostamenti del terreno in condizioni di green field
17
1.2.2 Spostamenti orizzontali
In superficie, il campo di spostamenti orizzontali stato derivato dallespressione degli
spostamenti verticali, ipotizzando che i vettori risultanti fossero orientati verso il centro della
galleria.
Allo stesso modo, in profondit si pu definire il campo di spostamenti orizzontali, ipotizzando
che i vettori spostamento siano diretti verso un punto, detto fuoco, dato dallintersezione tra
landamento di
0
z
i
e lasse del tunnel, e posto ad una certa profondit h.
Conoscendo la posizione dei fuochi, possibile prevedere la distanza dal punto di flesso allasse
della galleria (i) e perci individuare il profilo di spostamenti in profondit.
Grant e Taylor (2000) hanno proposto dei risultati riassunti nei seguenti diagrammi (fig. 11):
Figura 11 - Determinazione grafica dei fuochi per la valutazione degli spostamenti orizzontali
Dunque, gli spostamenti orizzontali sono valutabili tramite semplici correlazioni geometriche, a
partire dagli spostamenti verticali:
h
x
x S
x S
V
H
=
) (
) (
h
x
x S x S
V H
= ) ( ) (
2. Spostamenti del terreno in condizioni reali
18
CAPITOLO 2
SPOSTAMENTI DEL TERRENO IN CONDIZIONI REALI
Nella realt dei fatti, inusuale se non impossibile che si realizzi unopera di scavo profondo, ad
esempio per la costruzione di una linea metropolitana, in unarea non urbanizzata. Di conseguenza,
evidente che le condizioni di green field discusse nel precedente capitolo non rispecchino la
situazione reale e si possano utilizzare solamente come caso semplificato di studio.
Allo scopo di valutare correttamente gli effetti indotti da una galleria in superficie, allora, si rende
necessaria lintroduzione al concetto di interazione terreno-sovrastruttura, ripreso in gran parte dal
lavoro di Carlo Viggiani (Carlo Viggiani, Fondazioni, Hevelius, 1999).
2.1 INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA
Nella situazione reale, in cui non esistono condizioni di green field, linfluenza delle rigidezze delle
sovrastrutture pu comportare una sostanziale modifica dei profili di spostamento.
Nei paragrafi successivi verranno illustrati i diversi metodi in uso per stimare questa influenza; i
metodi hanno validit generale, e quindi non sono relativi solo al caso di scavo di gallerie
(tunnelling).
2.1.1 Metodo delle situazioni limite
Il metodo delle situazioni limite si basa sullipotesi che le situazioni reali di interazione si pongano
concettualmente nel mezzo di due casi estremi, che sono (fig.12):
1) sovrastruttura infinitamente flessibile rispetto alla fondazione;
2) sovrastruttura infinitamente rigida rispetto alla fondazione.
Figura 12 - Casi limite di sovrastruttura infinitamente flessibile ed infinitamente rigida
2. Spostamenti del terreno in condizioni reali
19
Definita quindi una struttura di fondazione (ad esempio, trave rovescia) ed uno schema di
sottosuolo, le sollecitazioni variano al variare della rigidezza relativa tra sovrastruttura e
fondazione.
Nel primo caso, le azioni trasmesse dalla struttura alla fondazione vengono calcolate ipotizzando
vincoli fissi. Tali azioni dipendono dalla geometria e dai vincoli della sovrastruttura, e dalla
distribuzione dei carichi. Sono invece indipendenti dal modello di sottosuolo.
Ci equivale a dire che si trascura linfluenza che la rigidezza della sovrastruttura esercita
sullinterazione terreno-fondazione.
Nel secondo caso, invece, le azioni trasmesse dalla struttura alla fondazione vengono determinate
imponendo condizioni di equilibrio e di congruenza. Il procedimento varia a seconda che la
risultante dei carichi sia centrata ovvero eccentrica.
Risultante dei carichi centrata (fig.13)
Figura 13 - Caso di risultante di carico centrata
n equazioni di equilibrio alla traslazione
1 equazione di congruenza
in cui:
i
Q il generico carico esterno applicato nel punto i, che sommato agli altri porta alla risultante di
carico Q;
i
w il cedimento nel punto i ;
j i
w
,
il cedimento indotto nel punto i da una forza Q applicata nel punto j.
w il cedimento uniforme, considerato costante in ogni punto i di attacco tra pilastri e fondazione.
Si ottiene dunque un sistema di (n+1) equazioni lineari nelle (n+1) incognite ( ) w Q
i
, .
= =
=
=
=
n
j
j i j i
n
i
i
w w Q w
Q Q
1
,
1
2. Spostamenti del terreno in condizioni reali
20
Risultante dei carichi eccentrica (fig. 14)
Figura 14 - Caso di risultante di carico eccentrica
n equazioni di equilibrio alla traslazione
1 equazione di equilibrio alla rotazione
1 equazione di congruenza
dove sono stati introdotti i nuovi parametri:
i
x , ascissa rispetto ad un sistema di riferimento stabilito del generico punto i;
x, ascissa delleccentricit della struttura;
0
w , cedimento uniforme della costruzione;
0
, angolo di rotazione rigida della costruzione.
Si deve quindi risolvere un sistema di (n+2) equazioni nelle (n+2) incognite ) , , (
0 0
w Q
i
.
In questi due casi di rigidezza relativa tendente al valore infinito, le azioni in fondazione dipendono
dal modello di sottosuolo, dalla risultante dei carichi e dalla sua retta di applicazione e dalla
posizione dei pilastri. Sono invece indipendenti dalle caratteristiche della sovrastruttura e dalla
distribuzione dei carichi.
Il metodo delle situazioni limite utile perch consente di capire la rilevanza del problema di
interazione: se il campo tra i due stati estremi limitato linfluenza della rigidezza della
+ = =
=
=
=
=
=
n
j
i j i j i
n
i
i i
n
i
i
x w w Q w
x Q x Q
Q Q
1
0 0 ,
1
1
\
|
=
B
E
EI
s
;
|
\
|
=
2
*
B
E
EA
s
.
Ledificio stato modellato dagli autori come una trave elastica equivalente, caratterizzata da un
modulo elastico E, un momento di inerzia I ed unarea della sezione A. I parametri definiti, quindi,
rappresentano rispettivamente una rigidezza flessionale relativa ed una rigidezza assiale relativa,
avendo introdotto nelle espressioni anche il modulo di rigidezza secante del terreno
s
E e la
geometria della trave, tramite la larghezza B.
Lo scopo dellapproccio quello di studiare la variazione del campo di spostamenti e delle
conseguenti deformazioni al variare dei due parametri.
2. Spostamenti del terreno in condizioni reali
23
2.2 CAMPO DI SPOSTAMENTI
Se, da un lato, generalmente accettato che il campo di spostamenti indotto in superficie da scavi di
gallerie in condizioni di green field venga descritto da una semplice espressione analitica, una
soluzione di questo tipo non adottabile per situazioni pi complesse, come quelle di condizioni
reali in cui linfluenza della rigidezza delle sovrastrutture non trascurabile.
Per questo motivo non possibile fornire una relazione di validit generale per leffettivo
andamento delle conche di subsidenza in presenza di edifici.
Da misurazioni in sito ed analisi inverse, emerso che linfluenza delle rigidezze delle costruzioni
pu comportare una sostanziale modifica dei profili di spostamento.
Infatti, per quanto riguarda i movimenti verticali, leffetto quello di una generale riduzione
dellampiezza della conca di subsidenza, con conseguente diminuzione della curvatura e della
distorsione angolare del profilo dei cedimenti: si vedr nei prossimi capitoli come questi parametri
incidano pesantemente sullo stato di danneggiamento delle sovrastrutture soggette a deformazioni
indotte.
Per quanto concerne gli spostamenti orizzontali, linfluenza esercitata dallinterazione tra il terreno
e le sovrastrutture pi evidente, e porta ad una macroscopica riduzione degli spostamenti
differenziali previsti in condizioni di greenfield. Tale fenomeno dipende dalla natura del contatto tra
suolo e fondazioni.
I metodi esaminati nei paragrafi precedenti sono sicuramente uno strumento valido per la previsione
(da effettuare sempre in stretta connessione con lanalisi delle condizioni di green field) di
spostamenti e deformazioni sulle opere esistenti; ad essi si affiancano le analisi pi raffinate
effettuabili tramite metodi agli elementi finiti con lausilio dei calcolatori.
Nello specifico, il metodo della rigidezza relativa proposto da Potts e Addenbrooke (1997) quello
che si utilizza nella pratica progettuale per analisi di dettaglio sulle strutture in cui sia gi stato
stimato precedentemente (per mezzo di studi meno approfonditi) uno stato fessurativo indotto di
grande severit.
Per questo motivo, limpossibilit di descrivere analiticamente il campo di spostamenti generato in
condizioni reali non pregiudica la valutazione del danno che per la maggior parte degli edifici viene
effettuata considerando le condizioni di green field. Il procedimento verr esposto con maggior
precisione nei capitoli seguenti.
3. Deformazioni indotte nelle sovrastrutture
24
CAPITOLO 3
DEFORMAZIONI INDOTTE NELLE SOVRASTRUTTURE
E stato visto nei precedenti capitoli che la costruzione di gallerie in terreni deformabili ingenera dei
campi di spostamento tridimensionali, osservabili principalmente nella forma di conche di
subsidenza superficiali.
Nelle aree urbanizzate questi cedimenti si ripercuotono sulle sovrastrutture, sia sul piano campagna
che sub-superficialmente. Di conseguenza, la fase di previsione delle deformazioni indotte su tali
opere parte integrante dello studio di fattibilit, del progetto e della costruzione di infrastrutture
metropolitane.
Esistono due approcci metodologici per determinare lentit delle distorsioni: nel seguito verranno
trattati prima i metodi empirici, assieme alle correlazioni presenti in letteratura; successivamente,
verr esposto il metodo della rigidezza equivalente, che prende spunto dalle trattazioni di Fraser e
Wardle (1976) e di Padfield e Sharrock (1983).
Una volta definite le deformazioni, possibile esporre, almeno qualitativamente, un quadro delle
sollecitazioni indotte.
3.1 METODI EMPIRICI
Seguendo un approccio empirico proposto da Burland e Wroth (1974), possibile valutare lo stato
deformativo indotto tramite la determinazione di alcune grandezze misurabili direttamente in sito,
che qui di seguito vengono descritte ed illustrate.
3.1.1 Definizione dei parametri di deformazione
Le grandezze di interesse direttamente o indirettamente misurabili sono (fig. 16):
w, cedimento assoluto: indica lo spostamento di un punto, ed definito positivo se un
abbassamento;
ij
w , cedimento differenziale: dato dalla differenza tra i cedimenti calcolati nei punti i e j;
, rotazione: indica la pendenza della linea spezzata che unisce i punti di misura in
fondazione;
, variazione di pendenza tra due tratti della spezzata: se di valore positivo, evidenzia una
zona di sagging o di concavit verso lalto, altrimenti di hogging o concavit verso il
basso;
3. Deformazioni indotte nelle sovrastrutture
25
, inflessione: rappresenta il massimo spostamento rispetto alla corda, ossia alla linea che
unisce i due punti estremali. Anche questo parametro un indicatore di situazione di
sagging (se positivo) o di hogging (se negativo);
L
o DR, curvatura o rapporto dinflessione: dato dal rapporto tra linflessione massima e
la lunghezza della corda. Essendo correlato al comportamento flessionale della
struttura, un indicatore delle deformazioni flessionali;
, tilt o rotazione rigida: data dallangolo tra la corda e lorizzontale. E di difficile
definizione, dal momento che la struttura solitamente ha un comportamento
flessionale;
, rotazione relativa o distorsione angolare: rappresenta langolo di rotazione tra un tratto
di spezzata e la corda. Questa grandezza fornisce indicazioni utili a proposito delle
deformazioni a taglio sperimentate dalla struttura.
Figura 16 - Grandezze geometriche di deformazione
3. Deformazioni indotte nelle sovrastrutture
26
E evidente che le grandezze sopra definite descrivano unicamente le deformazioni nel piano: gli
effetti tridimensionali non sono infatti tenuti in conto nei metodi empirici.
Considerando invece il campo di spostamenti orizzontali indotto da uno scavo profondo, le
grandezze significative sono schematizzate in figura17.
i h
S
,
lo spostamento orizzontale del punto i;
j h
S
,
lo spostamento orizzontale del punto j;
ij
j h i h
ij h
L
S S
, ,
,
=
=
=
=
3500
3000
1800
1500
max
max
max
max
max
max
max
max
w
w
w
w
=
+ =
n
i
i s f p
J J J
1
,
dove:
p
J rappresenta linerzia della piastra equivalente;
f
J rappresenta linerzia della fondazione;
i s
J
,
rappresenta linerzia del piano i-esimo delledificio;
n indica il numero di piani nelledificio.
Le dimensioni in pianta, invece, corrispondono alla lunghezza L ed alla larghezza B della struttura
in esame.
Noti quindi geometria e carico q agente, possibile descrivere landamento dei cedimenti assoluti e
differenziali della piastra rettangolare al variare di un parametro di rigidezza relativa tra piastra e
terreno, definito come:
( )
( )
2 3
2 3
1
1
3
4
p t
t p p
B E
h E
K
=
in cui compaiono le grandezze:
p
E modulo di elasticit della piastra equivalente (dipende dal materiale di fondazione ed edificio);
t
E modulo di elasticit del terreno;
p
coefficiente di Poisson della piastra equivalente;
t
coefficiente di Poisson del terreno.
Dopo aver individuato il valore di K, si utilizza il grafico riportato in figura 19 per determinare il
coefficiente di influenza I.
A questo punto, noto I per i diversi punti, sia in senso assoluto che differenziale, finalmente
possibile stimare i cedimenti tramite le relazioni:
( )
i t
t
i
I
E
qB
w =
2
1 ( )
ij t
t
ij
I
E
qB
w =
2
1
3. Deformazioni indotte nelle sovrastrutture
29
Figura 19 - Correlazione per la determinazione del coefficiente I al variare del modulo di rigidezza relativa K
3.3 INFLUENZA DEGLI SPOSTAMENTI SULLE DEFORMAZIONI
In sintesi, i movimenti indotti in una struttura da lavori di scavo in profondit sono i seguenti (fig.
20):
1. cedimenti uniformi;
2. rotazioni rigide;
3. spostamenti orizzontali rigidi;
4. cedimenti differenziali;
5. rotazioni differenziali;
6. spostamenti orizzontali differenziali.
Figura 20 - Sintesi di movimenti e deformazioni strutturali dovuti a spostamento del terreno
I primi tre condividono la caratteristica di non indurre sovratensioni, e di conseguenza
deformazioni.
3. Deformazioni indotte nelle sovrastrutture
30
Al contrario, gli spostamenti differenziali sono causa di deformazioni, degenerabili in fessurazioni e
danni anche gravi.
Un concetto introdotto da Burland e Wroth (1975) per studiare la causa interna della fessurazione,
di cui si parler nello specifico al prossimo capitolo, quello di massima estensione interna o
deformazione critica
crit
che rappresenta la deformazione ultima che la sovrastruttura sperimenta
prima della fessurazione.
Tale grandezza pu essere collegata ad effetti flessionali (assumendo la valenza di estensione
flessionale,
b
) oppure ad effetti di taglio (estensione diagonale,
d
).
Nella figura 21, in cui la sovrastruttura schematizzata per mezzo di una trave elastica, viene
meglio descritta la differenza tra i due comportamenti limite:
Figura 21 - Deformazioni per flessione e per taglio
Nelle prossime sezioni, si vuole mettere in luce il ruolo della rigidezza e della posizione della
struttura nellanalisi del comportamento deformativo.
3.4 INFLUENZA DELLA RIGIDEZZA DELLA STRUTTURA
Linfluenza della rigidezza della struttura mostra che, a seconda del materiale costituente la
costruzione esistente in superficie, spesso determinante anche del modello statico di riferimento, si
presentano aspetti differenti nellinterazione terreno-struttura.
Strutture intelaiate flessibili e murature portanti armate sono generalmente soggette a distorsione
sotto leffetto di sforzi di taglio. La misura delle deformazioni data dal valore della distorsione
angolare , intesa come rotazione di un elemento relativamente allintera struttura.
3. Deformazioni indotte nelle sovrastrutture
31
Le murature portanti non armate hanno scarsa resistenza a trazione e si deformano in genere
seguendo il profilo della superficie del terreno; i danni in questo caso sono associati
prevalentemente allazione delle sollecitazioni flessionali. La stima delle deformazioni delledificio
data dal valore del rapporto di inflessione
L
+ =
HG L
EI
EI
PL
2
3
18
1
48
dove:
E il modulo di Young;
G il modulo di taglio;
I il momento di inerzia della sezione.
Per un materiale elastico e isotropo vale la relazione
) 1 ( 2 +
=
E
G
nella quale, ponendo = 0.3, si ha 6 . 2 =
G
E
.
Ipotizzando che lasse neutro sia a met della sezione il comportamento sar di tipo flessionale e
lequazione per determinare la curvatura pu essere riscritta in termini di deformazione massima
della fibra estrema:
max ,
65 , 0 167 , 0
b
L
H
H
L
L
+ =
con
EI
PLy
b
4
max ,
=
Nel caso in cui, invece, si assuma un comportamento deformativo a taglio, la relazione per
determinare la curvatura diventa:
max , 2
2
1 25 , 0
d
H
L
L
+ =
con
HG
P
d
8
3
max ,
=
Queste relazioni risultano pi significative da una analisi della figura 26, dove sono rappresentati
sia gli andamenti deformativi per taglio che per flessione, al variare del rapporto H L :
Figura 26 - Variazione della curvatura al variare del rapporto delle dimensioni geometriche (a.n. centrato)
4. Valutazione del danno strutturale
37
Nel diagramma in figura 26, il valore minimo di
crit
L
\
|
6 , 0
H
L
le condizioni critiche si raggiungono per sollecitazioni di taglio;
nel caso di travi pi snelle, invece, la formazione delle prime lesioni dovuta a flessione.
Negli edifici reali, in cui le fondazioni sono vincolate in modo tale da ridurre le deformazioni,
lipotesi di asse neutro centrale perde di significato; perci pi realistico ipotizzare che la sua
posizione coincida con la fibra inferiore della trave.
In questo modo le relazioni caratteristiche della modalit di deformazione assumono la forma:
max ,
3 , 1 083 , 0
b
L
H
H
L
L
+ =
max , 2
2
1 064 , 0
d
H
L
L
+ =
Essendo lasse neutro posizionato al lembo inferiore, la prima equazione pu essere applicata solo
per deformazioni dovute a hogging. In caso di sagging, invece, non ci sono deformazioni di
trazione.
Le relazioni sopra esposte sono diagrammate qui di seguito in figura 27:
Figura 27 - Variazione della curvatura al variare del rapporto delle dimensioni geometriche (a.n. al lembo inferiore)
4. Valutazione del danno strutturale
38
Un edificio situato allinterno della conca di subsidenza indotta in superficie dallo scavo soggetto
non solo alle deformazioni dovute alla curvatura del profilo dei cedimenti, ma anche alle
deformazioni orizzontali al piano di fondazione; queste deformazioni sono di compressione nella
zona centrale della conca, di estensione nella zona esterna.
In particolare se ledificio si trova allestremit della gaussiana in direzione trasversale soggetto
alla combinazione delle deformazioni di estensione del terreno e di quelle di hogging.
Analogamente in direzione longitudinale, in asse allo scavo durante lavanzamento e prima del
passaggio del fronte, si generano delle deformazioni di estensione che si sovrappongono alle
deformazioni di hogging.
Boscardin e Cording (1989) hanno studiato il comportamento di un edificio nellipotesi di
deformazione orizzontale di estensione
h
uniforme sulla sezione. Nellanalisi del problema gli
autori hanno assunto il modello di trave rettangolare e hanno valutato la deformazione risultante
utilizzando il principio di sovrapposizione degli effetti.
La deformazione flessionale risultante nella fibra estremale
br
data quindi da:
h mac l br
+ =
,
La deformazione diagonale risultante
dr
invece data dalla relazione:
max ,
2
2
2
2
1
2
1
d
h h dr
+ |
\
|
+ |
\
|
=
dove il modulo di Poisson della trave in esame.
Alcuni studi (Geddes, 1991) hanno messo in luce che non del tutto verificata lipotesi che le
deformazioni orizzontali si trasmettano identicamente dal terreno alle fondazioni delledificio.
Infatti, linterazione si manifesta nella sensibile riduzione delle deformazioni orizzontali indotte.
Perci, stato dimostrato che lapproccio di Boscardin e Cording generalmente sovrastima le
deformazioni orizzontali nella struttura.
4.2 CLASSIFICAZIONE DEL DANNO
Dal momento che la subsidenza del terreno e quindi le deformazioni degli edifici adiacenti la
galleria sono conseguenza inevitabile delle operazioni di scavo, necessario stabilire dei metodi per
la valutazione dei danni, per la classificazione di questi e per le verifiche di sicurezza, dopo aver
stabilito una soglia limite di deformazione.
Una prima classificazione quella proposta dalla Institution of Structural Engineers (1978,1989)
in cui si distinguono:
4. Valutazione del danno strutturale
39
un danno di tipo estetico;
un danno di tipo funzionale;
un danno di tipo funzionale.
In tale classificazione vengono considerati i danni visibili sugli elementi delledificio e ci si riferisce
alla facilit della riparazione senza tenere conto delle possibili cause e dellevoluzione delle lesioni
nel tempo. La classificazione stata sviluppata esclusivamente per edifici in muratura di mattoni o
pietrame e non pu essere applicata al comportamento di elementi strutturali in cemento armato.
Il danno estetico riguarda esclusivamente le finiture, cio i rivestimenti, gli intonaci, i tramezzi privi
di funzione portante.
Il danno funzionale inficia la funzionalit delledificio ma non pone problemi di stabilit e di
sicurezza nei riguardi delle condizioni di collasso.
Il danno strutturale legato alla fessurazione o deformazione eccessiva di elementi con funzione
portante e pu avere come conseguenza il crollo del singolo elemento, la perdita di continuit o
linstabilit dellintera struttura. Talvolta lintonaco pu mascherare la formazione e la
propagazione di lesioni.
Concettualmente analoga alla precedente la classificazione riportata in figura 28, proposta da
Burland (1995) che individua sei categorie di danno numerate da 0 a 5 al crescere della severit.
Figura 28 -Categorie di danno definite in base alla deformazione orizzontale ed alla curvatura
4. Valutazione del danno strutturale
40
Generalmente le categorie 0, 1 e 2 corrispondono al danno estetico, le categorie 3 e 4 al danno
funzionale, la categoria 5 al danno strutturale.
In tabella 1 riportata la descrizione del danno alle murature con particolare riferimento alle
possibilit di ripristino ed indicata lampiezza delle fessure per ciascuna categoria.
Tabella 1 - Categorie di danno: definizione e descrizione
Particolare importanza assunta dal confine fra le categorie 2 e 3 in quanto fino al livello 2 il danno
pu aver luogo per diversi motivi: non solo per via del movimento del terreno ma anche per varie
cause interne alla struttura come il ritiro o le dilatazioni termiche. quindi estremamente difficile
valutare la causa e la combinazione di cause che provocano un danno di lieve entit.
Le curve che delimitano ciascuna categoria di danno sul piano
h
L
\
|
=
B
E
EI
s
,
parametro di rigidezza flessionale relativa, che in condizioni piane ha dimensioni [ ]
1
L ;
|
\
|
=
2
*
B
E
EA
s
,
parametro di rigidezza assiale relativa, che in condizioni piane adimensionale.
Nelle due relazioni precedenti compaiono il modulo elastico E, il momento di inerzia I e larea della
sezione A relativi alla trave, il modulo di rigidezza secante del terreno
s
E e la geometria della trave,
tramite la larghezza B.
Gli autori hanno tratto la maggior parte dei risultati che inspirano il metodo dal caso di studio pi
completo, ossia quello effettuato per la Jubilee Line Extension di Londra. I diagrammi nel seguito
illustrano alcuni di questi risultati (fig. 30). Come si osserva, viene mostrato landamento dei
cedimenti indotti al variare dei parametri di rigidezza relativa.
Figura 30 - Cedimenti valutati per diversi valori dei parametri di rigidezza assiale e flessionale relativa
4. Valutazione del danno strutturale
45
Nel primo grafico di figura 30, in cui * costante ed il parametro che varia * , si nota che il
cedimento massimo si ottiene nelle condizioni di green field, e che allaumentare della rigidezza
assiale relativa i cedimenti decrescono.
Nel secondo, invece, il parametro fisso * , e * varia. In questo diagramma, emerge che per
valori molto bassi della rigidezza flessionale relativa il cedimento massimo risulta essere maggiore
rispetto alle condizioni di green field, e che allaumentare della rigidezza flessionale della struttura,
il profilo dei cedimenti risulta ridotto in misura maggiore.
In ogni caso, evidente che sia la rigidezza assiale che quella flessionale della trave comportano
variazioni del profilo dei cedimenti.
Anche landamento degli spostamenti orizzontali risulta influenzato dalla presenza della struttura
(figura 31):
Figura 31 - Spostamenti orizzontali valutati per diversi valori dei parametri di rigidezza assiale e flessionale relativa
Allaumentare della rigidezza assiale relativa gli spostamenti diminuiscono; se invece si assume una
rigidezza assiale costante e di valore elevato i movimenti del terreno in direzione trasversale nella
zona di impronta della trave si annullano indipendentemente dal valore assunto dalla rigidezza
flessionale. La zona in cui gli spostamenti orizzontali risentono della presenza della struttura si
estende per una distanza pari a circa il 30% della larghezza della trave oltre larea dimpronta.
Le grandezze di deformazione della struttura pi significative ai fini della valutazione del danno
strutturale sono linflessione relativa e la deformazione orizzontale.
4. Valutazione del danno strutturale
46
Figura 32 - Descrizione delle grandezze di deformazione in relazione alla geometria del problema
La figura 32 mostra il campo di spostamenti e le dimensioni in gioco per la determinazione di :
sag
sag
sag
L
DR
= ,
g ht
ht ht
M
,
PARAMETRI MECCANICI
0,3
30
Tabella 12 - Caratteristiche meccaniche
6.1.2 Caratteristiche della sovrastruttura
Il modello di sovrastruttura realizzato riguarda unedificio con dimensioni in pianta di 18 x 12
metri, ed un elevazione di 12 metri (4 piani). La struttura portante intelaiata in C.A., con solai
anchessi in calcestruzzo e tamponature in muratura. La fondazione stata ipotizzata continua
(platea in C.A.).
Le caratteristiche geometriche degli elementi strutturali sono sintetizzate in tabella 13 ed illustrate
in figura 62:
6. Analisi dei fenomeni di interazione terreno - struttura
68
18 x 12
4
3
3
6
3
4
30 x 30
30 x 50
15
50 Spessore platea di fondazione [cm]
Luce campate [m]
Sezione pilastri [cm]
Sezione travi [cm]
Spessore tamponatura [cm]
Interpiano [m]
N campate (direz. trasv. asse tunnel)
Luce campate [m]
N campate (direz. long. asse tunnel)
Dimensioni in pianta [m]
Numero piani
Tabella 13 - Caratteristiche geometriche
Figura 62 - Modello della struttura realizzato in STRAUS7
Le caratteristiche meccaniche della struttura sono riassunte invece in tabella 14.
Il legame costitutivo del C.A. stato considerato elastico lineare, mentre per quello della muratura,
materiale della tamponatura, sono state svolte analisi sia in campo lineare che non lineare
(considerando limitata la resistenza a trazione del materiale).
CLS E [GPa] 30
0,2
MURATURA E [GPa] 5
0,2
PARAMETRI MECCANICI
Tabella 14 - Caratteristiche meccaniche
6. Analisi dei fenomeni di interazione terreno - struttura
69
6.2 SCENARI ANALIZZATI
Gli scenari ipotizzati per la modellazione variano al variare dei fattori seguenti:
posizione della sovrastruttura rispetto allasse della galleria;
presenza o meno di platea di fondazione;
presenza o meno di intelaiatura in C.A.;
comportamento lineare o non lineare della muratura.
Per quanto riguarda il primo punto, le casistiche analizzate sono quelle di:
1. edificio posto al di sopra dellasse della galleria (sagging);
2. edificio posto lateralmente allasse (hogging);
3. edificio in zona mista (sagging-hogging);
4. edificio situato tra due tunnel adiacenti (hogging);
5. edificio al di sopra dellasse, con scavo in corso (sagging).
I casi di assenza di platea di fondazione o di assenza di telaio portante in C.A. sono stati ipotizzati
per valutarne linfluenza in termini di rigidezza tramite confronti con in casi in cui, invece, sono
presenti.
Il comportamento non lineare della muratura, contraddistinto da resistenza a trazione minima,
stato ipotizzato per modellare in modo pi realistico questo materiale, di cui la resistenza a trazione
talmente incerta e limitata da poter essere considerata nulla.
Lo schema di figura 63 illustra i diversi casi inerenti la posizione della sovrastruttura:
Figura 63 - Scenari di posizione ipotizzati
Z ZO ON NA A D DI I
S SA AG GG GI IN NG G
Z ZO ON NA A D DI I
H HO OG GG GI IN NG G
Z ZO ON NA A
M MI IS ST TA A
Z ZO ON NA A D DI I
H HO OG GG GI IN NG G P PE ER R
D DO OP PP PI IO O T TU UN NN NE EL L
Z ZO ON NA A D DI I
S SA AG GG GI IN NG G C CO ON N
S SC CA AV VO O I IN N C CO OR RS SO O
6. Analisi dei fenomeni di interazione terreno - struttura
70
6.3 EFFETTI DELLINTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA
I fenomeni di interazione terreno-struttura sono stati valutati in due fasi distinte.
Infatti, dapprima stato necessario validare i risultati ottenuti con i dati di letteratura; a tale scopo,
il telaio della struttura giacente nel piano trasversale rispetto allasse dello scavo stato
schematizzato con una trave equivalente in termini di rigidezza (Potts, Addenbrooke, 1997) come
illustrato in fig. 64:
Figura 64 - Schematizzazione del telaio trasversale con trave equivalente
Le dimensioni della trave equivalente sono state determinate come segue:
altezza pari alla profondit del piano di posa delle fondazioni del telaio (2 metri);
lunghezza pari alla lunghezza del telaio (18 metri);
spessore tale da conferire alla trave le stesse caratteristiche di rigidezza del telaio (1,9 metri).
I risultati in caso di sagging, in termini di cedimenti e di spostamenti orizzontali, sono stati
confrontati con quelli ottenuti per linterazione tra lintera struttura ed il terreno stesso (fig. 65).
Figura 65 - Confronto dei risultati (cedimenti e spostamenti orizzontali)
6. Analisi dei fenomeni di interazione terreno - struttura
71
Dopo aver evidenziato la sostanziale coerenza, sono stati valutati i cedimenti indotti (per tutte le
posizioni studiate) per la struttura tridimensionale. Tali risultati sono stati riportati nei grafici
seguenti, in cui vengono mostrati gli andamenti di cedimento in caso di green field, o di interazione
per sovrastruttura con o senza platea di fondazione, e al di sotto di telaio trasversale interno o
esterno, cio con tamponatura (figg. 66 e 67).
Telaio interno Telaio esterno
Figura 66 - Cedimenti in caso di interazione (sagging, hogging, zona mista e hogging per doppio tunnel)
S Sa ag gg gi in ng g
H Ho og gg gi in ng g
Z Zo on na a m mi is st ta a
D Do op pp pi io o t tu un nn ne el l
6. Analisi dei fenomeni di interazione terreno - struttura
72
Telaio interno Telaio esterno
Figura 67 - Cedimenti in caso di interazione (sagging con scavo in corso)
Dai grafici si evince che leffetto dellinterazione di una sovrastruttura con il terreno,
principalmente di riduzione dei cedimenti e di linearizzazione della curva rispetto al caso di green
field, facilmente distinguibile.
Inoltre, la presenza di una platea di fondazione influisce notevolmente, dal momento che la sua
rigidezza tende a limitare i cedimenti differenziali, e dunque a ridurre effetti tensionali dannosi per
la struttura.
Emerge anche limportanza della tamponatura: infatti, leffetto descritto con la presenza di platea, si
manifesta anche nel caso di presenza di tamponatura. E evidente, quindi, lapporto di rigidezza che
essa conferisce ad un telaio.
S Sa ag gg gi in ng g
( (s sc ca av vo o i in n c co or rs so o) )
Piano
trasversale
Piano
longitudinale
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
73
CAPITOLO 7
VALUTAZIONE DELLO STATO TENSIONALE INDOTTO
Dopo aver valutato gli effetti della presenza di una sovrastruttura in relazione al campo di
spostamenti indotti dallo scavo di un tunnel, ed aver evidenziato come influiscono in tal senso
fattori quali la presenza di una platea di fondazione o la presenza di una tamponatura, lattenzione
dello studio stata rivolta alla valutazione dello stato tensionale indotto nella sovrastruttura.
In questo senso, appare chiara la scelta di realizzare dei modelli di calcolo per differenti scenari:
infatti evidente che landamento delle tensioni indotte varia al variare del profilo di cedimenti
presente al di sotto delledificio, e quindi lanalisi in differenti posizioni della sovrastruttura rispetto
allasse del tunnel ha lo scopo di mettere in luce, qualitativamente e quantitativamente, le differenze
che si hanno nei vari scenari.
In questo tipo di valutazione verr sottolineata linfluenza che la presenza o meno di una platea di
fondazione e di un telaio portante in calcestruzzo armato possono avere ai fini del regime di sforzo
agente nella tamponatura delledificio in esame.
Il comportamento del materiale muratura, inoltre, stato schematizzato sia tramite un legame
elastico lineare simmetrico che per mezzo di un legame asimmetrico, ossia con resistenza a trazione
limitata rispetto alla resistenza a compressione.
7.1 SCENARIO 1: SAGGING
Il primo scenario analizzato stato quello di sovrastruttura situata al di sopra dellasse della
galleria, perci interamente contenuta in zona di sagging (fig. 67).
Figura 68 - Scenario 1: sagging
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
74
In questo scenario, cos come negli altri a seguire, lo stato tensionale indotto nella tamponatura
stato visualizzato per mezzo delle direzioni principali di tensione. La visualizzazione della struttura
parziale, allo scopo di facilitare la lettura dei risultati.
Struttura con platea e telaio in C.A. - Analisi lineare
Il caso al quale si far riferimento per valutare linfluenza dei fattori variabili quello con presenza
di platea e di telaio. Limmagine di fig. 69 mostra landamento delle tensioni:
Figura 69 - Andamento delle tensioni principali
Le tensioni rappresentate in bianco raffigurano le linee di compressione, mentre quelle in nero
rappresentano le linee di trazione. Landamento evidenziato in figura 70, con il range di
variazione numerica delle tensioni, mentre in giallo sono state cerchiate le zone di probabile
formazione di lesioni:
Figura 70 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
80 kPa
-95 kPa
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
75
100 kPa
-130 kPa
Struttura senza platea, con telaio in C.A. - Analisi lineare
Nel caso di assenza di platea, landamento delle isostatiche subisce un cambiamento sostanziale
nella forma (fig. 71), evidenziato in figura 72; i valori numerici mostrano anche un aumento delle
tensioni indotte.
Figura 71 - Andamento delle tensioni principali
Figura 72 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
76
90 kPa
-95 kPa
Struttura con platea, senza telaio in C.A. - Analisi lineare
Nel caso di assenza di telaio, il regime di sforzo non manifesta una variazione sensibile (fig. 73), se
non nei valori numerici espressi nel range di tensione medio (fig. 74):
Figura 73 - Andamento delle tensioni principali
Figura 74 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
77
Struttura con platea, con telaio in C.A. - Analisi non lineare
Modellando il comportamento della muratura tramite un legame elasto-plastico perfetto,
caratterizzato da resistenza a trazione ridotta, landamento delle tensioni indotte mostra una
concentrazione nella zona centrale (fig. 75). Ignorando i valori numerici, landamento ricalca quello
determinato nel caso di legame elastico lineare (fig. 76).
Figura 75 - Andamento delle tensioni principali
Figura 76 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
78
7.2 SCENARIO 2: HOGGING
Nella seconda tipologia di scenario analizzata la costruzione superficiale posizionata in zona di
hogging. La struttura infatti posta a 30 metri dallasse, come mostrato in figura 77:
Figura 77 - Scenario 2: hogging
Struttura con platea e telaio in C.A. - Analisi lineare
Figura 78 - Andamento delle tensioni principali
Figura 79 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
25 kPa
-20 kPa
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
79
45 kPa
-45 kPa
In caso di hogging, a differenza del caso di sagging, landamento delle tensioni si inverte a causa
del cambio di concavit del profilo dei cedimenti. Rispetto al caso precedente, inoltre, i valori medi
di tensione sono ridotti dal momento che la distanza della sovrastruttura dallasse molto maggiore.
Struttura senza platea, con telaio in C.A. - Analisi lineare
Figura 80 - Andamento delle tensioni principali
Figura 81 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Lassenza di una fondazione rigida a diaframma comporta una variazione netta dellandamento
delle tensioni, in particolare di quelle di trazione che vengono a concentrarsi nella zona bassa pi
distante dal tunnel (fig. 80). Anche i valori numerici tendono ad aumentare (fig. 81).
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
80
35 kPa
-25 kPa
Struttura con platea, senza telaio in C.A. - Analisi lineare
Lassenza di un telaio portante non modifica landamento delle tensioni tanto quanto lassenza di
platea: infatti, landamento resta pi o meno lo stesso, con un lieve incremento nei valori (figg. 82 e
83).
Figura 82 - Andamento delle tensioni principali
Figura 83 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
81
Struttura con platea, con telaio in C.A. - Analisi non lineare
Lanalisi non lineare mette in risalto una concentrazione di tensioni di trazione nella zona centrale
alta, oltre che un aggravamento del possibile quadro fessurativo nel piano longitudinale (fig. 84).
Figura 84 - Andamento delle tensioni principali
Figura 85 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
82
7.3 SCENARIO 3: ZONA MISTA
Nel terzo scenario analizzato, la sovrastruttura situata parte in sagging, parte in hogging. Per
cogliere meglio gli effetti ingenerati, la dimensione in pianta delledificio stata estesa di 6 metri
nel piano trasversale, aggiungendo quindi una campata (fig. 86).
Figura 86 - Scenario 3: sagging - hogging
Struttura con platea e telaio in C.A. - Analisi lineare
Figura 87 - Andamento delle tensioni principali
Figura 88 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
60 kPa
-75 kPa
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
83
90 kPa
-90 kPa
Struttura senza platea, con telaio in C.A. - Analisi lineare
Nel caso di assenza di platea, landamento delle tensioni tende a mutare rispetto al caso di
riferimento. Infatti, si pu notare una concentrazione di trazione nella zona in basso a sinistra del
piano trasversale ed in quella adiacente allo spigolo destro tra piano trasversale e longitudinale (fig.
89). Anche numericamente, le tensioni mostrano una tendenza ad aumentare (fig. 90).
Figura 89 - Andamento delle tensioni principali
Figura 90 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
84
75 kPa
-75 kPa
Struttura con platea, senza telaio in C.A. - Analisi lineare
Anche in questo scenario, lassenza di un telaio in C.A. sembra essere meno influente rispetto
allassenza di platea di fondazione (fig. 91). I valori numerici mostrano un lieve cambiamento (fig.
92), mentre landamento tensionale rispecchia quello gi visto nel caso di riferimento.
Figura 91 - Andamento delle tensioni principali
Figura 92 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
85
7.4 SCENARIO 4: HOGGING PER DOPPIO TUNNEL
Il quarto scenario analizzato quello di hogging dovuto alla posizione della struttura, posta tra due
tunnel adiacenti (fig. 93). La sovrapposizione delle conche di subsidenza generate dai due tunnel d
origine ad un profilo di cedimento avente concavit rivolta verso il basso.
Figura 93 - Scenario 4: hogging per doppio tunnel
Struttura con platea e telaio in C.A. - Analisi lineare
Figura 94 - Andamento delle tensioni principali
Figura 95 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
95 kPa
-90 kPa
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
86
120 kPa
-80 kPa
Struttura senza platea, con telaio in C.A. - Analisi lineare
Come in vari casi precedenti, anche nel quarto scenario lassenza di una fondazione continua
evidenzia un aumento delle tensioni, con concentrazioni di sforzo di trazione nelle zone dangolo in
basso (fig. 96) e valori medi maggiori (fig. 97):
Figura 96 - Andamento delle tensioni principali
Figura 97 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
87
105 kPa
-105 kPa
Struttura con platea, senza telaio in C.A. - Analisi lineare
A differenza della struttura intelaiata, nel caso di assenza di telaio portante lo stato tensionale
aumenta in intensit, pur rimanendo qualitativamente simile (figg. 98 e 99):
Figura 98 - Andamento delle tensioni principali
Figura 99 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
88
7.5 SCENARIO 5: SAGGING CON SCAVO IN CORSO
Rispetto agli scenari precedenti, questo mostra un campo di spostamenti differenziale sia nel piano
trasversale che longitudinale (fig. 100).
Figura 100 - Scenario 5: sagging con scavo in corso
Struttura con platea e telaio in C.A. - Analisi lineare
Figura 101 - Andamento delle tensioni principali
Figura 102 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
75 kPa
-65 kPa
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
89
90 kPa
-90 kPa
Struttura senza platea, con telaio in C.A. - Analisi lineare
Come nei casi precedenti, anche in questo scenario lassenza di platea di fondazione evidenzia
unaumento dei valori tensionali in gioco con una lieve variazione dellandamento (fig. 103, 104):
Figura 103 - Andamento delle tensioni principali
Figura 104 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
7. Valutazione dello stato tensionale indotto
90
85 kPa
-90 kPa
Struttura con platea, senza telaio in C.A. - Analisi lineare
Rispetto alla situazione di struttura intelaiata, in assenza di telaio portante landamento delle
tensioni varia con pi uniformit (fig. 105). Le zone di fessurazione tendono ad estendersi, come
illustrato in figura 106.
Figura 105 - Andamento delle tensioni principali
Figura 106 - Tracciamento delle isostatiche e probabili zone di fessurazione
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
8. Conclusioni
91
CAPITOLO 8
CONCLUSIONI
A conclusione dello studio effettuato, possibile evidenziare diversi aspetti determinati nella fase di
modellazione, di cui nella maggior parte dei casi si trova riscontro nella letteratura consultata.
Questi aspetti verranno illustrati nei due paragrafi seguenti: nel primo saranno trattati gli aspetti
inerenti alla valutazione della variazione delle curve di cedimento al variare dei fattori ipotizzati,
quali i differenti scenari, e la presenza o meno di platea di fondazione.
Nel secondo, invece, verranno analizzati i risultati ottenuti nella fase di studio dello stato tensionale
indotto: anche per questo caso, sar dato spazio alle valutazioni effettuate per le differenze notate al
variare dei fattori introdotti.
8.1 INTERAZIONE TERRENO-STRUTTURA
Dopo aver studiato in letteratura la configurazione dei campi di spostamenti indotti dallo scavo di
una galleria, ed averne riprodotto gli effetti tramite modelli che valutassero le condizioni di green
field, stata presa in esame la condizione reale di presenza di sovrastruttura al di sopra dellasse del
tunnel.
Gli effetti dellinterazione sono stati studiati per i cinque differenti scenari, ed in ciascun caso per
presenza o meno di platea di fondazione, valutando anche linfluenza di misurare il cedimento su un
allineamento di pilastri interno alledificio (perci senza tamponatura) rispetto al caso di
allineamento esterno e tamponato: lo scopo stato proprio quello di valutare le influenze in termini
di apporto di rigidezza.
Le immagini di figura 107 e 108 mostrano due dei casi pi evidenti in cui le rigidezze in gioco
tendono a far variare sensibilmente il campo di cedimenti, di cui si riporta anche landamento in
green field.
Per quanto riguarda la prima situazione (sagging), nel caso di telaio interno si evidenzia come la
curva blu (presenza di platea) descrive un andamento con cedimento massimo ridotto del 10%
rispetto alla curva verde (g.f.), e soprattutto con ridotti effetti differenziali. Landamento della curva
rossa, invece, mostra chiaramente che in assenza di una piastra continua al contatto con il terreno,
sono i pilastri (il cui allineamento quello delle linee tratteggiate rosse) che con la loro rigidezza
tendono a far ridurre puntualmente lentit dei cedimenti. Nel telaio esterno, invece, si evidenzia il
8. Conclusioni
92
fatto che pur senza platea di fondazione, il contributo di rigidezza offerto dalla tamponatura tende a
far assumere al profilo dei cedimenti lo stesso andamento che si ha nel caso di presenza di platea.
Anche nella situazione di hogging per doppio tunnel si evidenziano delle differenze interessanti.
Infatti la curva dei cedimenti in caso di interazione con platea (in blu) taglia la curva di green
field dimostrando leffetto linearizzante dellinterazione di rigidezze. Nel telaio interno, come
prima, la posizione dei pilastri evidenzia la modifica puntuale dellandamento dei cedimenti.
Nel telaio esterno, invece, anche in questo caso le due curve con e senza platea sono
sostanzialmente sovrapposte, grazie alleffetto della tamponatura.
Figura 107 - Curve di cedimento per telaio interno ed esterno, con e senza platea (sagging)
Figura 108 - Curve di cedimento per telaio interno ed esterno, con e senza platea (hogging con doppio tunnel)
D Do op pp pi io o t tu un nn ne el l
S Sa ag gg gi in ng g
8. Conclusioni
93
8.2 STATO TENSIONALE E QUADRO FESSURATIVO
Landamento delle isostatiche di trazione e compressione evidenzia il tipo di deformazione che si
presenta nei vari scenari analizzati. Sono stati ritrovati, quindi, gli effetti che dimostrano come la
posizione della sovrastruttura rispetto allasse del tunnel influisca sullo stato tensionale agente.
A sostegno della tesi, vengono riportati gli andamenti per i casi di sagging e di hogging, nei quali
landamento delle isostatiche si inverte a causa della variazione della curvatura imposta dai
cedimenti al di sotto delledificio (fig. 109,110).
Figura 109 - Andamento delle tensioni (sagging)
Figura 110 - Andamento delle tensioni (hogging)
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
25 kPa
-20 kPa
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
80 kPa
-95 kPa
8. Conclusioni
94
45 kPa
-45 kPa
Per quanto riguarda la presenza o meno di platea di fondazione, i risultati per i vari scenari sono
stati concordi nel dimostrare che nel primo caso le tensioni ingenerate sono ridotte e pi regolari
rispetto al secondo, in cui oltre ad un globale aumento dei valori si assiste anche a situazioni di
concentrazione di tensioni in alcuni punti della facciata.
Le immagini in figura 111 e 112, inerenti allo scenario di hogging, mostrano tali effetti in modo
nitido:
Figura 111 - Andamento delle tensioni con platea (hogging)
Figura 112 - Andamento delle tensioni senza platea (hogging)
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
25 kPa
-20 kPa
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
8. Conclusioni
95
85 kPa
-90 kPa
La presenza o meno di un telaio portante, invece, ha mostrato differenze meno evidenti rispetto al
caso precedente. Infatti, sono stati i valori numerici relativi allo stato tensionale medio a variare,
aumentando nel caso di asssenza di telaio; tuttavia, landamento rimasto sostanzialmente lo stesso
(figg. 113, 114).
Figura 113 - Andamento delle tensioni con telaio (sagging con scavo in corso)
Figura 114 - Andamento delle tensioni senza telaio (sagging con scavo in corso)
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
75 kPa
-65 kPa
Isostatiche di
trazione
Isostatiche di
compressione
8. Conclusioni
96
La schematizzazione del comportamento del materiale muratura, che ha portato alla realizzazione di
analisi lineari e non lineari per nonlinearit di materiale, invece, ha evidenziato delle differenze per
quanto riguarda gli andamenti e le zone di concentrazione di tensione, piuttosto che i valori
numerici (figg. 115,116).
Figura 115 - Andamento delle tensioni per legame elastico lineare simmetrico (sagging)
Figura 116 - Andamento delle tensioni per legame elastico non lineare (sagging)
Bibliografia
97
BIBLIOGRAFIA
H. Mroueh, I. Shahrour Computer and Geotechnics 30 (2003)
R.J. Mair Research on tunnelling-induced ground movements and their effects on
buildings (2003)
D.M. Potts, T.I. Addenbrooke A structures influence on tunnelling induced ground
movements (1997)
R.J. Mair, R.N. Taylor, J.B. Burland Prediction of ground movements and assessment of
risk of building damage due to bored tunnelling (1996)
R.J. Mair, R.N. Taylor - Elizabeth House: settlement predictions (2001)
G. Croci - Conservazione e restauro strutturale dei beni architettonici (2001)
R. Di Francesco - Lesioni degli edifici (2008)
J.R. Standing, D.M. Potts - Contributions to Gotechnique 1948-2000: tunnelling
(Gotechnique 58, 2008)
G. Toniolo, P.G. Malerba - Metodi di discretizzazione dellanalisi strutturale (1981)
Appendice I - Valutazione dellonere computazionale
98
APPENDICE I
VALUTAZIONE DELLONERE COMPUTAZIONALE
Quando necessario studiare un fenomeno tramite la realizzazione di modelli su cui effettuare delle
analisi con un calcolatore elettronico, evidente che occorre valutare anche lonere computazionale
che tale studio richiede, sia in termini di tempo di computazione che di memoria del calcolatore
impegnata nellanalisi. Lo scopo di tale valutazione quello di trovare un giusto equilibrio tra
unanalisi molto raffinata, che comporter certamente un onere elevato, ed unanalisi meno precisa
ma anche meno impegnativa dal punto di vista computazionale.
La raffinatezza che caratterizza il modello di studio e lanalisi da effettuare data dalla cosiddetta
mesh, o passo di discretizzazione con il quale si rende discreto un sistema continuo. Al crescere di
tale passo aumenteranno i gradi di libert del corpo modellato, e cos il modello discreto avente n
gradi di libert tender gradualmente a simulare sempre pi correttamente il comportamento del
modello reale continuo, avente gradi di libert.
La presente valutazione stata effettuata considerando un cubo solido di dimensioni 50 x 50 x 50
metri che rappresenta un volume di terreno di 125000 metri cubi interessato da unazione
superficiale puntuale e diretta normalmente al piano campagna (problema di Bousinnesq, fig. 117).
Questo volume stato modellato con mesh sempre pi fitte, e per ognuna di esse stato studiato
lonere computazionale impiegato nellanalisi effettuata. I dati del processore utilizzato sono esposti
in tabella 15.
Figura 117 - Problema di Bousinnesq
CARATTERISTICHE PROCESSORE
Intel Pentium 4
CPU 3,2 GHz
RAM 1 Gb
Tabella 15 - Caratteristiche del processore utilizzato
Appendice I - Valutazione dellonere computazionale
99
Le varie discretizzazioni realizzate sono schematizzate nella tabella 16:
Numero prova 1 2 3 4 5 6 7 8
Mesh (m) 25 12,5 10 5 2,5 1 1 1
Dimensioni solido unit (m) 25 x 25 x 25 12,5 x 12,5 x 12,5 10 x 10 x 10 5 x 5 x 5 2,5 x 2,5 x 2,5 1 x 1 x 10 1 x 1 x 5 1 x 1 x 2,5
Discretizzazioni realizzate
Tabella 16 - Sintesi prove realizzate
Lesito delle differenti analisi svolte riportato nella tabella 17: per ciascun modello, sono stati
mostrati il tempo e la memoria impiegati a concludere lanalisi, ed il numero di nodi e di elementi
solidi presenti nel modello.
PROVA 1 PROVA 2
Tempo (s) 0,641 Tempo (s) 1,016
Memoria (MB) 0,0625 Memoria (MB) 0,125
Bricks 8 Bricks 64
Nodi 27 Nodi 125
PROVA 3 PROVA 4
Tempo (s) 1,234 Tempo (s) 2,141
Memoria (MB) 0,3125 Memoria (MB) 3,3
Bricks 168 Bricks 1000
Nodi 429 Nodi 1331
PROVA 5 PROVA 6
Tempo (s) 47,891 Tempo (s) 145
Memoria (MB) 69,7 Memoria (MB) 136,2
Bricks 8000 Bricks: 15000
Nodi 9261 Nodi 18207
PROVA 7 PROVA 8
Tempo (s) 408,906 Tempo (s) 2362,422
Memoria (MB) 279,2 Memoria (MB) 1175,9
Bricks 25000 Bricks 50000
Nodi 28611 Nodi 54621
Tabella 17 - Risultati delle analisi effettuate
Landamento grafico dei risultati, al variare della complessit del modello, illustra efficacemente la
tendenza esponenziale che lonere computazionale assume. Il numero dei nodi e dei bricks
espresso in scala logaritmica (fig. 118, 119, 120 e 121):
Appendice I - Valutazione dellonere computazionale
100
Figura 118 - Andamento del tempo di analisi al variare del numero di nodi
Figura 119 - Andamento del tempo di analisi al variare del numero di bricks
Appendice I - Valutazione dellonere computazionale
101
Figura 120 - Andamento della memoria impiegata al variare del numero di nodi
Figura 121 - Andamento della memoria impiegata al variare del numero di bricks