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IL MIO BAMBINO ANCORA NON PARLA Nella mia lunga esperienza come logopedista mi sono sentito molte volte

rivolgere da genitori di bambini in difficolt la domanda. Cosa possiamo fare per aiutare nostro figlio che ancora non parla? Per ottenere che il bambino parli occorre anzitutto: - che egli riesca a prestar attenzione e che abbia imparato ad imitare, - che il suo organo vocale sia pronto, cio che siano sufficientemente sviluppati i muscoli delle labbra, della lingua, delle guance e inoltre che egli abbia un certo dominio su di essi, - che sia rafforzata ed eventualmente corretta la respirazione, - che egli comprenda il linguaggio di chi lo circonda. Il bambino infatti prima di poter provare a parlare ha bisogno di capire interiormente il linguaggio altrui. E inutile insistere nel fargli imitare parole o espressioni varie se egli prima non ha appreso dentro di s, in silenzio, il significato di esse. In famiglia si pu far molto per ottenere questi obiettivi utilizzando i momenti migliori, nei quali il piccolo pi tranquillo e pi disponibile, ed impegnandolo in opportuni esercizi, presentati sempre sotto forma di divertimento e di gioco. Per ottener lattenzione ed a poco a poco limitazione e la collaborazione del bambino si pu: * utilizzare un sacchetto nel quale si sono nascosti alcuni oggetti. Con fare misterioso e con esclamazioni appropriate metter le mani dentro e tirarli fuori lentamente uno dopo laltro manifestando improvvisa sorpresa e soddisfazione. (E questo un giochetto che di solito riesce a stimolare la curiosit e cos lattenzione anche dei bambini pi difficili, ottimo per cominciare un momento di intrattenimento del piccolo); * utilizzare suoni o rumori: battere su tamburelli o semplicemente su recipienti di metallo, suonare trombette, campanelli, tintinnare mazzi di chiavi o altro ecc. offrendo poi al piccolo loggetto ed invitandolo a fare la stesso gioco; * far sventolare bandierine, strisce di carta o di stoffa, far girare girandole, eliche e poi dar le cose o gli oggetti al bambino per stimolarlo a fare lo stesso; * accendere e spegnere una pila; * utilizzare espressioni del viso di sorpresa, di meraviglia, di disgusto, di terrore, ecc. magari accompagnate da gesti delle mani o delle braccia, sempre cercando di coinvolgere il piccolo nel gioco; * utilizzare gesti fatti con la braccia, le gambe, le mani, le dita, dapprima in modo ampio a ben visibile e poi sempre pi ridotto: batter le mani in modo ritmico, batterle contro le ginocchia, batterle contro le manine del piccolo, stender le braccia in fuori movendole come per volare e poi fermarle improvvisamente, portarle in alto come per prendere qualcosa e poi in avanti, come per acciuffare il bambino, alzar le ginocchia, pestare i piedi per terra ecc.; * fingere di far paura a qualche fratellino nascondendosi e poi facendo BAU ! Invitare il piccolo a partecipare allo stesso agguato. E chiaro che questi sono solo alcuni suggerimenti perch gli esercizi ed i giochi possono esser variati al massimo. Limportante fare questi esercizi in unatmosfera buffa e divertente in modo che il piccolo sia a poco a poco stimolato a parteciparvi e ad imitare. Ottenuta una certa capacit di imitazione si pu passare ad un programma pi finalizzato ai vari obiettivi sopra accennati mostrando i giochi da fare e invitando il piccolo a parteciparvi.

Per rinforzare la muscolatura dellapparato vocale in genere ed ottener il suo controllo sono utili tutti gli esercizi di masticazione, masticare cibi vari, fingere di masticarsi la lingua sporgente tra i denti, trattenere nella bocca chiusa il capo di un tovagliolo tirato leggermente da qualcuno. ecc. In particolare per irrobustire le labbra: * fare smorfie con le labbra chiuse con leggera pressione come per dare un bacio, poi aperte (ooo), allargate (eee) (iii), oppure atteggiarle ad espressioni di paura (Uuuh!), di sorpresa (Oooh!;) * atteggiare le labbra successivamente e pi volte come per pronunciare le vocali: A-U, A-U, U-I, U-I; * atteggiare le labbra come per pronunciare la consonante F o V (Come fa il vento? VVVV); * spostare le labbra strette nella posizione di U prima a destra poi a sinistra, poi ancora a destra e cosi via; * fingere di sparare con una pistola chiudendo bene le labbra e poi emettendo un bel Pah! Pah! * far vibrare le labbra (brrr, brrr), (Come fa lauto brrrbrrr., e la moto? brrrbrrr). Per la lingua: * leccare il fondo di un piatto unto di miele, marmellata, nutella, sugo o altro (esercizio questo di solito molto gradito); * mettergli sul mento un goccio di miele o di marmellata ed invitarlo a pulirsi spingendo la lingua al massimo in basso; * fare sberleffi; * far schioccare la lingua contro il palato; * leccarsi le labbra tuttintorno; * spinger la lingua in fuori, a destra, a sinistra, in alto verso il naso, in basso contro il mento, farla sporgere in basso e dondolare a destra e a sinistra; * spinger la lingua con forza contro la guancia destra, poi sinistra, contro i denti superiori, inferiori; * sporgere il pi possibile la lingua fuori lunga e stretta e poi ritirarla nellinterno della bocca allargandola al massimo; * batter le mani fra loro o contro la tavola e pronunciare un energico Ta!, Ta!; * far vibrare la lingua sporgente e stretta tra le labbra; * far vibrare la lingua contro il labbro superiore tenendo linferiore in basso fermo con le dita. (Questi due ultimi sono esercizi ottimi per poi ottener la R). Per rinforzare, regolarizzare la respirazione ed ottener il suo controllo. Per una corretta respirazione necessario abituare il piccolo ad inspirare per il naso e poi ad espirare per la bocca. Per far capire ci si pu utilizzare un fiore facendogli vedere come si inspira per il naso e a bocca chiusa il suo profumo e poi lo si espira per la bocca con unespressione di soddisfazione. Per rendere ancor pi comprensibile ci si pu far espirare laria calda sul palmo della mano. Tutti gli esercizi che seguono e che servono per rinforzare la respirazione devono esser fatti tenendo presente di far fare al bambino sempre prima una profonda inspirazione per il naso. Ci deve per lui diventare unabitudine. Esercizi consigliati sono: * gonfiare palloncini; * far allungare e poi ripiegare su se stesse le cosiddette lingue di suocera; * gonfiare laria contro le guance trattenendola e poi facendola esplodere fuori di colpo; * soffiare su una girandola facendola girare sempre pi veloce; * soffiare su una pallina da pimg pong in modo di farla correre; * soffiare su pezzetti di carta, piume, batufoli di cotone o altro per buttarli via. (Molto divertente per

i bambini la gara tra due di loro sistemati ciascuno a un capo della tavola. Devono soffiare su un batufolo di cotone in modo da spingerlo ciascuno verso laltro. E pi bravo chi riesce soffiando farlo andare sopra le spalle dellaltro); * soffiare con una cannuccia su un bicchiere o su un catino pieno di acqua in modo da farla Gorgogliare; * soffiare su frange, foglietti di carta o fazzoletti tenuti sospesi davanti alla bocca; * soffiare sul vetro di una finestra o su uno specchio in modo di appannarlo, (e poi magari scriverci o disegnarci sopra con un dito); * soffiare su pedine del domino messe in piedi in modo di farle cadere; * soffiare sulla fiamma di una candela e spegnerla (soffio forte) oppure farla tremolare senza spegnerla (Questultimo gioco molto utile per ottener il controllo del soffio); * fare le bolle di sapone (anche questo esercizio ottimo per abituare al soffio controllato).

Per stimolare il bambino ad esprimersi ed a parlare. Come detto agli inizi il bambino, prima di poter parlare. ha bisogno di capire interiormente il linguaggio altrui . Primo lavoro da fare perci quello di seminare, seminare molto, fargli sentire i nomi delle cose a lui pi familiari, degli animali che vede nella realt o in figure, delle persone di famiglia, nominare le azioni che fanno, le loro qualit, i loro colori, ecc. e ci sempre con frasi brevi di due o tre parole e sempre senza pretendere che egli le ripeta. (Se poi egli lo fa spontaneamente tanto meglio, significa che egli maturo per farlo). In un secondo momento, davanti alle cose, agli animali o alle persone presenti o che vede in figure, si pu introdurre la domanda Qual il ?, Qual la ? al che si far seguire la risposta Questa Questo, o Quello, Quella. senza pretenderla ancora dal bambino. Pi avanti si pu provare a far seguire alla domanda una pausa di silenzio per cercar di provocare la sua risposta. Dapprima ci si pu accontentare che egli indichi solamente con il dito loggetto o la figura., al che si ripeter nuovamente secondo i casi: Questo, Quello, Questa o Quella. Dopo qualche tempo sar il bambino stesso, pi sicuro di s, che dar la risposta. Successivamente si cercher di condurlo a ripetere i nomi delle cose, degli animali o delle persone che ormai conosce.per averli sentiti tante volte chiedendogli direttamente Cos questo? Cos questa? ed aspettando la sua risposta. Pi il bambino si dimostra sicuro di se e pi si pu allargare il discorso ad altri aspetti della realt facendo notare le azioni che vengono compiute, le qualit, le collocazioni delle cose, i colori ecc. e facendo seguire le relative domande; Che fa ?, Com?, Dov? Di che colore ? ecc. Se il bambino risponde a queste prime domande passare a poco a poco ad altre relative a nuovi argomenti o ad oggetti non presenti (Dov lerba? Di che colore lerba? Dov la luna? ecc.) Raccomando in questa fase delicata del lavoro di esser molto prudenti nelle correzioni. Davanti ad errori di pronuncia o altro preferibile ripetere la parola o la domanda la relativa risposta corretta piuttosto che far notare troppo apertamente lerrore. Da evitare comunque le correzioni troppo esplicite e decise, i No, gli Attento, i Ripeti! ecc. che potrebbero scoraggiare il piccolo e farlo chiudere in s stesso. * Per finire suggerisco un gioco ottimo per stimolare i bambini a parlare e per rendere la loro conversazione sempre pi spontanea e scorrevole. Si tratta del telefono fatto con due cornette giocattolo o fuori uso, unite da un filo. Fingere di telefonare al piccolo rivolgendogli domande facili e varie: Dov il pap? Come si chiama la tua mamma? Di che colore il tuo vestito? ecc. o magari divertenti Pronto. Chi parla? Come stai? Come sta il gatto? Ha dormito bene il gatto questa notte? Che fa la mamma adesso? E andata a pescare le rane? ecc. Il nonno di Alessio

LE FIGURINE DEL NONNO DI ALESSIO

In ogni numero del giornalino troverete un foglio con alcune figurine utili per addestrare nella conversazione un piccolo in difficolt. Presentandogli la figurina si possono fare via via diverse domande. Anzitutto Chi questo? se si tratta di una persona, o Cos questo? se invece si tratta di un animale o di una cosa. Poi si pu chiedere per le azioni dapprima Che fa? successivamente Che fa il bambino? e pi avanti ancora Che fa questo bambino? e cos per tutte le altre vignette raffiguranti azioni. Per le qualit: Com? Com il Com questo? Per la collocazione: Dov? Dov il ? Dov questo ? Per il colore: Di che colore ? in un secondo tempo Di che colore il? infine Di che colore questo? e cos via. Le figurine vanno ritagliate e presentate una sola per volta in modo di facilitare la concentrazione dellattenzione del piccolo sul solo soggetto rappresentato. Per una loro buona conservazione si suggerisce di inserire ogni figurina in una bustina di celluloide tipo portatessera. Si potr cos darle facilmente in mano al bambino senza timore che vengano sporcate o comunque danneggiate.

Domande possibili: Chi ? Che fa? Che fa luomo? Che fa il bambino? ecc.

Che fa questo uomo? Che fa questo bambino? ecc.

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