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Decreto Interministeriale 2 aprile 1968, n. 1444

LimiA inderogabili di densit edilizia, di altezza, di distanza fra i fabbricaA e rapporA massimi tra gli spazi desAnaA agli insediamenA residenziali e produGvi e spazi pubblici o riservaA alle aGvit colleGve, al verde pubblico o a parcheggi, da osservare ai ni della formazione dei nuovi strumenA urbanisAci o della revisione di quelli esistenA, ai sensi dell'art. 17 della legge n. 765 del 1967.

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art. 2. Zone territoriali omogenee

Sono considerate zone territoriali omogenee, ai sensi e per gli eeG dell'art. 17 della legge 6 agosto 1967, n. 765: le parA del territorio interessate da agglomeraA urbani che rivestano cara$ere storico, arAsAco e di parAcolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanA, che possono considerarsi parte integrante, per tali cara$erisAche, degli agglomeraA stessi; le parA del territorio totalmente o parzialmente edicate, diverse dalle zone A): si considerano parzialmente edicate le zone in cui la supercie coperta degli edici esistenA non sia inferiore al 12,5% (un o$avo) della supercie fondiaria della zona e nelle quali la densit territoriale sia superiore ad 1,5 mc/mq; le parA del territorio desAnate a nuovi complessi insediaAvi, che risulAno inedicate o nelle quali l'edicazione preesistente non raggiunga i limiA di supercie e densit di cui alla precedente le$era B);
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A.

B.

C.

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D. E.

le parA del territorio desAnate a nuovi insediamenA per impianA industriali o ad essi assimilaA; le parA del territorio desAnate ad usi agricoli, escluse quelle in cui - fermo restando il cara$ere agricolo delle stesse - il frazionamento delle propriet richieda insediamenA da considerare come zone C); le parA del territorio desAnate ad a$rezzature ed impianA di interesse generale.

F.

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art. 3. RapporA massimi tra gli spazi desAnaA agli insediamenA residenziali e gli spazi pubblici o riservaA alle aGvit colleGve, a verde pubblico o a parcheggi

Per gli insediamenA residenziali, i rapporA massimi di cui all'art. 17, penulAmo comma, della legge n. 765, penulAmo comma, della legge n. 765 sono ssaA in misura tale da assicurare per ogni abitante - insediato o da insediare - la dotazione minima, inderogabile, di mq 18 per spazi pubblici o riservaA alle aGvit colleGve, a verde pubblico o a parcheggio, con esclusione degli spazi desAnaA alle sedi viarie.

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a) b) c) d)

Tale quanAt complessiva va riparAta, di norma, nel modo appresso indicato: mq 4,50 di aree per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo; mq 2,00 di aree per a$rezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministraAve, per pubblici servizi (uci P.T., protezione civile, ecc.) ed altre; mq 9,00 di aree per spazi pubblici a$rezzaA a parco e per il gioco e lo sport, eeGvamente uAlizzabili per tali impianA con esclusione di fasce verdi lungo le strade; mq 2,50 di aree per parcheggi (in aggiunta alle superci a parcheggio previste dall'art. 18 della legge n. 765. 18 della legge n. 765): tali aree - in casi speciali - potranno essere distribuite su diversi livelli.

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Ai ni dell'osservanza dei rapporA suindicaA nella formazione degli strumenA urbanisAci, si assume che, salvo diversa dimostrazione, ad ogni abitante insediato o da insediare corrispondano mediamente 25 mq di supercie lorda abitabile (pari a circa 80 mc vuoto per pieno), eventualmente maggioraA di una quota non superiore a 5 mq (pari a circa 20 mc vuoto per pieno) per le desAnazioni non specicamente residenziali ma stre$amente connesse con le residenze (negozi di prima necessit, servizi colleGvi per le abitazioni, studi professionali, ecc.)

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art. 4. QuanAt minime di spazi pubblici o riservaA alle aGvit colleGve, a verde pubblico o a parcheggi da osservare in rapporto agli insediamenA residenziali nelle singole zone territoriali omogenee
La quanAt minima di spazi - denita al precedente arAcolo in via generale - sogge$a, per le diverse zone territoriali omogenee, alle arAcolazioni e variazioni come appresso stabilite in rapporto alla diversit di situazioni obieGve. 1. - Zone A): l'Amministrazione comunale, qualora dimostri l'impossibilit - per mancata disponibilit di aree idonee, ovvero per ragioni di rispe$o ambientale e di salvaguardia delle cara$erisAche, della conformazione e delle funzioni della zona stessa - di raggiungere le quanAt minime di cui al precedente arAcolo 3, deve precisare come siano altrimenA soddisfaG i fabbisogni dei relaAvi servizi ed a$rezzature.
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2. - Zone B): quando sia dimostrata l'impossibilit - detraG i fabbisogni comunque gi soddisfaG - di raggiungere la prede$a quanAt di spazi su aree idonee, gli spazi stessi vanno reperiA entro i limiA delle disponibilit esistenA nelle adiacenze immediate, ovvero su aree accessibili tenendo conto dei raggi di inuenza delle singole a$rezzature e della organizzazione dei trasporA pubblici. Le aree che vanno desAnate agli spazi di cui al precedente art. 3 nell'ambito delle zone A) e B) saranno computate, ai ni della determinazione delle quanAt minime prescri$e dallo stesso arAcolo, in misura doppia di quella eeGva.

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3. - Zone C): deve essere assicurata integralmente la quanAt minima di spazi di cui all'art. 3. Nei Comuni per i quali la popolazione prevista dagli strumenA urbanisAci non superi i 10 mila abitanA, la prede$a quanAt minima di spazio ssata in mq 12 dei quali mq 4 riservaA alle a$rezzature scolasAche di cui alla le$. a) dell'art 3. La stessa disposizione si applica agli insediamenA residenziali in Comuni con popolazione prevista superiore a 10 mila abitanA, quando tra$asi di nuovi complessi insediaAvi per i quali la densit fondiaria non superi 1 mc/mq. Quando le zone C) siano conAgue o in dire$o rapporto visuale con parAcolari connotaA naturali del territorio (quali coste marine, laghi, lagune, corsi d'acqua importanA; nonch singolarit orograche di rilievo) ovvero con preesistenze storico-arAsAche ed archeologiche, la quanAt minima di spazio di cui al punto c) del precedente art. 3 resta ssata in mq 15: tale disposizione non si applica quando le zone siano conAgue ad a$rezzature portuali di interesse nazionale.
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4.- Zone E): la quantit minima stabilita in mq 6 da riservare complessivamente per le attrezzature ed i servizi di cui alle lettere a) e b) del precedente art. 3.

5. - Zone F): gli spazi per le attrezzature pubbliche di interesse generale - quando risulti l'esigenza di prevedere le attrezzature stesse - debbono essere previsti in misura non inferiore a quella appresso indicata in rapporto alla popolazione del territorio servito:
- 1,5 mq/abitante per le attrezzature per l'istruzione superiore all'obbligo (istituti universitari esclusi);
- 1 mq/ abitante per le attrezzature sanitarie ed ospedaliere;
- 15 mq/ abitante per i parchi pubblici urbani e territoriali.

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art. 5. RapporA massimi tra gli spazi desAnaA agli insediamenA produGvi e gli spazi pubblici desAnaA alle aGvit colleGve, a verde pubblico o a parcheggi
l rapporA massimi di cui all'art 17 della legge n 765, per gli insediamenA produGvi, sono deniA come appresso: 1) nei nuovi insediamenA di cara$ere industriale o ad essi assimilabili compresi nelle zone D) la supercie da desAnare a spazi pubblici o desAnata ad aGvit colleGve, a verde pubblico o a parcheggi (escluse le sedi viarie) non pu essere inferiore al 10% dell'intera supercie desAnata a tali insediamenA; 2) nei nuovi insediamenA di cara$ere commerciale e direzionale, a 100 mq di supercie lorda di pavimento di edici previsA, deve corrispondere la quanAt minima di 80 mq di spazio, escluse le sedi viarie, di cui almeno la met desAnata a parcheggi (in aggiunta a quelli di cui all'art. 18 della legge n. 765); tale quanAt, per le zone A) e B) rido$a alla met, purch siano previste adeguate a$rezzature integraAve
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art. 6. Mancanza di aree disponibili

l Comuni che si trovano nell'impossibilit, per mancanza di aree disponibili, di rispe$are integralmente le norme stabilite per le varie zone territoriali omogenee dai precedenA arAcoli 3, 4 e 5 debbono dimostrare tale indisponibilit anche agli eeG dell'art 3, le$. d) e dell'arAcolo 5, n. 2 della legge n. 765.

I limiA inderogabili di densit edilizia per le diverse zone territoriali omogenee sono stabiliA come segue: 1) Zone A): - per le operazioni di risanamento conservaAvo ed altre trasformazioni conservaAve, le densit edilizie di zona e fondiarie non debbono superare quelle preesistenA, computate senza tener conto delle soprastru$ure di epoca recente prive di valore storico-arAsAco; - per le eventuali nuove costruzioni ammesse, la densit fondiaria non deve superare il 50% della densit fondiaria media della zona e, in nessun caso, i 5 mc/mq;
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art. 7. LimiA di densit edilizia

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2) Zone B): le densit territoriali e fondiarie sono stabilite in sede di formazione degli strumenti urbanistici tenendo conto delle esigenze igieniche, di decongestionamento urbano e delle quantit minime di spazi previste dagli artt. 3, 4 e 5.

Qualora le previsioni di piano consentano trasformazioni per singoli edici mediante demolizione e ricostruzione, non sono ammesse densit fondiarie superiori ai seguenti limiti:
- 7 mc/mq per comuni superiori ai 200 mila abitanti;
- 6 mc/mq per comuni tra 200 mila e 50 mila abitanti;
- 5 mc/mq per comuni al di sotto dei 50 mila abitanti.

Gli abitanti sono riferiti alla situazione del Comune alla data di adozione del piano.

Sono ammesse densit superiori ai predetti limiti quando esse non eccedano il 70% delle densit preesistenti.

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3) Zone C): i limiti di densit edilizia di zona risulteranno determinati dalla combinata applicazione delle norme di cui agli artt. 3, 4 e 5 e di quelle di cui agli artt. 8 e 9, nonch dagli indici di densit fondiaria che dovranno essere stabiliti in sede di formazione degli strumenti urbanistici, e per i quali non sono posti specici limiti.

4) Zone E): prescritta per le abitazioni la massima densit fondiaria di mc 0,03 per mq.

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art. 8. LimiA di altezza degli edici.

Le altezze massime degli edici per le diverse zone territoriali omogenee sono stabilite come segue: 1) Zone A): per le operazioni di risanamento conservaAvo non consenAto superare le altezze degli edici preesistenA, computate senza tener conto di soprastru$ure o di sopraelevazioni aggiunte alle anAche stru$ure; per le eventuali trasformazioni o nuove costruzioni che risulAno ammissibili, l'altezza massima di ogni edicio non pu superare l'altezza degli edici circostanA di cara$ere storico-arAsAco; 2) Zone B): l'altezza massima dei nuovi edici non pu superare l'altezza degli edici preesistenA e circostanA, con la eccezione di edici che formino ogge$o di piani parAcolareggiaA o loGzzazioni convenzionate con previsioni planivolumetriche, sempre che rispeGno i limiA di densit fondiaria di cui all'art. 7.

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3) Zone C: conAgue o in dire$o rapporto visuale con zone del Apo A): le altezze massime dei nuovi edici non possono superare altezze compaAbili con quelle degli edici delle zone A) prede$e. 4) Edici ricadenA in altre zone: le altezze massime sono stabilite dagli strumenA urbanisAci in relazione alle norme sulle distanze tra i fabbricaA di cui al successivo art. 9.

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art. 9. LimiA di distanza tra i fabbricaA


Le distanze minime tra fabbricaA per le diverse zone territoriali omogenee sono stabilite come segue: 1) Zone A): per le operazioni di risanamento conservaAvo e per le eventuali ristru$urazioni, le distanze tra gli edici non possono essere inferiori a quelle intercorrenA tra i volumi edicaA preesistenA, computaA senza tener conto di costruzioni aggiunAve di epoca recente e prive di valore storico, arAsAco o ambientale. 2) Nuovi edici ricadenA in altre zone: prescri$a in tuG i casi la distanza minima assoluta di m 10 tra pareA nestrate e pareA di edici anAstanA.

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3) Zone C): altres prescri$a, tra pareA nestrate di edici anAstanA, la distanza minima pari all'altezza del fabbricato pi alto; la norma si applica anche quando una sola parete sia nestrata, qualora gli edici si fronteggino per uno sviluppo superiore a ml 12. Le distanze minime tra fabbricaA - tra i quali siano interposte strade desAnate al traco dei veicoli (con esclusione della viabilit a fondo cieco al servizio di singoli edici o di insediamenA) - debbono corrispondere alla larghezza della sede stradale maggiorata di: ml. 5,00 per lato, per strade di larghezza inferiore a ml. 7. ml. 7,50 per lato, per strade di larghezza compresa tra ml. 7 e ml. 15; ml. 10,000 per lato, per strade di larghezza superiore a ml. 15. Qualora le distanze tra fabbricaA, come sopra computate, risulAno inferiori all'altezza del fabbricato pi alto, le distanze stesse sono maggiorate no a raggiungere la misura corrispondente all'altezza stessa. Sono ammesse distanze inferiori a quelle indicate nei precedenA commi, nel caso di gruppi di edici che formino ogge$o di piani parAcolareggiaA o loGzzazioni convenzionate con previsioni planivolumetriche.
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