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Oh Totalmente Pratico

• Premessa

Cos’è
E’ una serie di momenti di condivisione e crescita formativa per Delegati e Collaboratori Tecnici Provinciali
dell’Area SnC. Potranno essere giornate o interi week end da effettuarsi nell’arco dell’anno in varie
strutture/Comitati della nostra regione.

Gli obiettivi
OTP nasce dalla volontà dell’Ispettorato Regionale per fornire ai Delegati e Collaboratori Provinciali strumenti
pratici per operare nelle proprie province, quindi idee, formazione e motivazione. Sulla traccia fornita dal
Progetto Associativo questi momenti sono studiati per essere vissuti in gruppo dai DTP e CTP per condividere
esperienze, attività e per confrontarsi sul proprio ruolo al fine di rendere fruibile a tutti ciò che ogni singolo
Ispettorato Provinciale ha realizzato nella propria realtà. Considerato inoltre che il P.A. è da poco in vigore e
che ancora non è stato da tutti assimilato ed interpretato pienamente questi incontri serviranno a
comprendere tutto il valore dell’area e la sua struttura. Verranno inoltre trattati precisi argomenti che
serviranno per rendere efficiente l’opera di organizzazione degli Organi Tecnici il cui apporto all’Ispettorato è
fondamentale per massimizzare le risorse e realizzare in modo significativo il P.A..
Consci che le realtà degli Ispettorati possono cambiare, e per valorizzare gli OT anche dei singoli gruppi, OTP
è stato strutturato in modo da poter essere adattato/adottato dagli OTP per realizzarlo all’interno di province
o gruppi di province con gli OTG. Ciò significa che i D/CTP non solo potranno vivere questi eventi come
partecipanti, ma dovranno anche apprenderne il significato ed il metodo, così da poter a loro volta diffondere
la metodologia e le competenze acquisite.

La metodologia
Vi è la volontà di creare il maggior numero di relazioni interprovinciali affinché i D/CTP acquisiscano una
buona capacità di allacciare rapporti in nuovi e diversi gruppi, di motivare attraverso attività stimolanti
l’interazione sincera e profonda attraverso l’educazione alla pari. Ogni attività ed ogni singolo momento
durante questi eventi è preparato e curato per raggiungere il risultato che si è prefissi.

• Il primo evento [25-26 marzo, Rocca delle Caminate FC]

L’incontro
Tralasciando i problemi di segreteria, logistica ecc.. l’incontro inizierà con un momento di presentazione a
cura del DTR o suo sostituto.
Seguirà poi una fase in cui attraverso un’attività si formeranno le “comunità” che vivranno tutto il resto delle
attività insieme. Per questa prima giornata tale “raggruppamento” avverrà con un gioco sulla ricomposizione
di alcune strofe di canzoni, ad ogni partecipante verrà affidato un tassello secondo un ordine che lo staff che
organizza ha già pianificato, ovvero cercando di “mischiare” il più possibile le province ed evitare la
formazione di gruppi già esistenti. Ciò perché vi è la forte volontà di creare una comunità che sappia variare
ed adattarsi a seconda delle circostanze, indipendentemente dalle persone che già si conoscono o
frequentano.
A questo punto ad ogni membro della comunità verrà affidato un profilo, ovvero una stereotipo di
personaggio che lui dovrà impersonificare come in un role game. Bisognerà studiarne i comportamenti, il
carattere ecc.. ed interagire con gli altri secondo quello che ora rappresenta. Ora che ogni membro è
“qualcuno” anche le comunità devono realizzare una loro identità, verrà quindi richiesto ai gruppi di
cominciare a lavorare separatamente per realizzare un motto, una bandiera, un nome… ecc… .
Una ulteriore richiesta sarà quella di pianificare in pochi minuti, improvvisando una ipotetica festa.
L’obiettivo di questa metodologia è di abbandonare il nostro “io”, i nostri rapporti privilegiati con persone che
già conosciamo e con la scusa di essere qualcun altro potremo più facilmente ripartire da zero ed aprirci agli
altri. Lavorare da subito con uno scopo (la festa, la bandiera, ecc..) evita ai membri la possibilità di tempi
“morti” in cui perdere contatto con la nuova personalità e con il gruppo, “obbligandoci” da subito al
confronto, al colloquio. Al contempo in pochi minuti vogliamo riassumere quelli che saranno i tre temi
sviluppati più approfonditamente [comunità, motivazione, pianificazione].

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Le attività
A questo punto le 3 comunità appena formate inizieranno lo stesso percorso ma in momenti diversi.
[per questo aspetto va considerato il numero dei presenti, la suddivisione è un aspetto logistico ed in questo
caso non aveva ripercussioni didattiche, per cui considerato il numero dei presenti si è optato per creare una
unica comunità]
I tre momenti sono uno di natura prettamente formativa e tratterà come si pianifica una attività, ovvero
come ideare, strutturare e realizzare una attività, come valutare gli obiettivi, le risorse ed il risultato.
Uno è un momento motivazionale che vuole dare lo stimolo ai D/CTP per essere attivi e propositivi
all’interno delle proprie realtà, stimolare la partecipazione ed offrire momenti “piacevoli” per fare sentire i
partecipanti come la nostra realtà di Pionieri non è solo un modo esclusivo per fare servizio, ma è anche un
modo di vivere e condividere momenti di crescita personale.
Il terzo momento è un momento pratico, che fornirà idee per le attività, imparando giocando.

* La pianificazione [Andrea-Gabriele]
L’obiettivo di questo momento è quello di comprendere l’importanza della pianificazione ed il corretto uso
della stessa per creare progetti pertinenti, realizzabili, condivisi, ambiziosi.
Per evitare un incontro frontale, visto anche il numero relativamente esiguo dei partecipanti, verrà iniziato il
dibattito per capire qual è il punto di partenza della comunità (sanno tutto cosa è la pianificazione, come si
fa, l’hanno mai fatta…), poi in base ad eventuali esperienza personali si dividerà la comunità in gruppi di 2 o
3 persone e gli verrà consegnato del materiale sulla pianificazione suddiviso in 5 parti, selezione,
pianificazione, relazioni pubbliche, raccolta fondi, valutazione del successo, ad ognuno verrà
chiesto di “studiare” questa parte per poi “relazionarla” a tutta la comunità.
Questa scelta riflette essa stessa alcune parti della pianificazione [punto di partenza della comunità Æ
selezione - misurazione delle risorse] [interrelazione di ogni specifica parte Æ necessità di relazioni fra più
enti/persone - il comitato organizzativo].
In conclusione si rianalizzerà tutto il processo di pianificazione secondo il filo logico temporale del progetto.
Se il tempo lo permette, sfruttando il concetto di “comunità” del quale fanno parte potrebbe essere richiesto
loro di provare a valutare le proprie risorse e necessità (intendendo quelle dei “personaggi”) per fare provare
nel concreto la parte della “selezione” del progetto. [Stessa metodologia usata nell’attività motivazionale,
formare e poi fare provare nel “pratico” come si fa]

* Motivazionale [Zibo-Alessio]
Si tratteranno aspetti legati al gruppo come il rapporto Pioniere – Attività, verranno analizzate le
tipologie di comportamento dei Pionieri, e come si può avere una buona gestione di un gruppo di
lavoro anche con una simulazione “su carta” di una ipotetica gestione di un gruppo che deve pianificare una
attività. Segue una parte molto più astratta sulla motivazione delle persone a fare attività ed a partecipare
alla stesura di una attività e si parlerà di immaginazione con una attività pratica sull’immaginare e spiegare
ciò che si è immaginato in modo da fornire agli altri le sensazioni provate, e poi come usare l’immaginazione
per creare attività e per finire si parlerà del come trasformare ogni momento in un momento “delizioso” e
divertente. Si cercherà di usare il più possibile attività interattive.

* Attività (ovvero… senza limiti !) [Matteo-Gloria-Claudia]


Dovendo preparare una attività la pianificazione è importante, ma non sempre possibile, ogni giorno
affrontiamo situazioni in cui senza dati a nostra disposizione dobbiamo dare delle risposte o fare delle scelte,
è per questo che è importante imparare ad improvvisare. La mancanza di strumenti, di carta, di colori od
altro per noi non deve essere un limite, ma una risorsa, noi stessi siamo la prima cosa da usare in qualsiasi
attività, ci servirà l’immaginazione se manca qualcosa, ma questo non è un problema…

Il contesto
Se la logistica lo permette, potrebbe essere interessante riuscire a ricreare anche un ambiente che sia
distinto, sia durante le attività che durante tutto il contesto (es. la suddivisione delle camere da letto),
questo aspetto però non è da incentivare eccessivamente, non vi è la volontà di creare gruppi distinti in
competizione fra loro, ma semplicemente di creare un’affinità forte all’interno di ogni comunità che non
precluda però l’apertura ed il confronto con altri. Evidenziamo come non vi sia nessuna attività volta a dare
riconoscimento o punizioni o a fare differenze o a mettere in competizione i partecipanti.
Questo aspetto forse all’apparenza banale ha invece un significato importante e forte per l’area SnC in
quanto la sua struttura si basa sulla specializzazione in settori che hanno però una base unica,
comprenderla significa poterla esprimere nel pieno delle sue potenzialità, il buon rapporto fra DT e CT, la
comprensione chiara del proprio ruolo, porterà ad una più facile realizzazione del P.A., mentre il rimanere

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isolati su un singolo settore ed il non chiaro ruolo di ciò che spetta ad ognuno creerà confusione,
accavallamenti di funzione e di conseguenza maggiori difficoltà per le attività.

La conclusione
Come ogni attività extra ordinaria, ma periodicamente anche per quelle ordinarie, incontrarsi per discutere di
cosa è andato bene o male è essenziale per capire se gli obiettivi che ci siamo posti sono stati realizzati, e se
il metodo è stato quello prefissato. In questo contesto devono venire fuori “tutti” i problemi che vi sono stati,
e qui devono essere discussi per poter possibilmente arrivare ad una condivisione su come evitare questi
“errori” in futuro. Anche per OTP quindi è necessario avere il feedback dei partecipanti, le loro emozioni, se
vi è stato qualche disagio oltre che esterno (es.. struttura non idonea) anche personale, se non si è verificata
la pariteticità fra tutti, se vi sono incomprensioni, dubbi, non comprensione degli obiettivi.

…ora la parola a voi…

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