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Diario di spedizione all'Ama Dablam di Michele Soncin

Sabato 14/10/2000
Sono cominciati i preparativi.
Alla fine mi sono deciso a non portare i bidoni perche' sono gia' fuori con i chili, si tratta di portare un
massimo di 25 Kg in stiva e 15 come bagaglio a mano. Ho fatto i due sacconi, uno di 11.5 Kg l'altro di 16,
poi ho un bagaglio, lo zaino piccolo, di 12 Kg.
Con Raffaella, siamo andati a Verona per le 18.30. Sia io che Nicola siamo belli tesi, attraversiamo la
strada senza guardare se arrivano le macchine!
Abbiamo sentito il resto del gruppo e stanno arrivando tutti con il furgone, a parte Francesco che e' gia' a
Roma, le ore passano e a noi no.
Sono arrivati! Furgonazzo bianco enorme, riempito per meta' di zaini, sacchi e bidoni. Ci siamo fatti un
piatto di pasta al pesto alle 23.00, poi partiti! Abbiamo conosciuto l'altro Massimo (Faletti), un vero tipo
da spiaggia.
Domenica 15/10/2000
Primo stop in autogrill vicino a Bologna, poi vicino a Roma verso le 6.00, dove ci siamo fermati a dormire
tutti e sette nel furgone, un pochetto stretti.
Arrivati a Fiumicino sotto un diluvio, ci siamo incontrati con Francesco, e cominciano i problemi per
imbarcare tutti i bagagli, come previsto ci fanno passare solo 25 Kg in stiva a testa. Dopo aver tirato via il
piu' possibile dai bagagli, dobbiamo comunque pagare 520000 L, prima spiacevole sorpresa.
Infine ci imbarchiamo, la pioggia viene giu' a secchi, l'aereo e' un Ilyuscin 86, una cosa mai vista,
antidiluviano, 9 posti per fila senza cappelliere centrali, siamo saliti dalla coda e abbiamo lasciato i bagagli
a mano sotto i corridoi, un po' un brutto spettacolo.
Partenza alle 15.00, no cinema, no radio, niente di niente, pranzo cosi' cosi', siamo arrivati alle 17.30 a
Mosca (19.30 ora di Mosca) e qui cominciano i secondi casini, andiamo al desk dei Transiti ed il tipo che
c'e' lí ci comincia a fare le pulci sui pesi dei bagagli.
Morale della favola, ci spara li', che per andare da Mosca a Kathmandu' dobbiamo pagare altri 1400 $ (e
qui sconforto totale) dopo 2 ore di sforzi per intendersi e cercare di convincerlo, il tipo improvvisamente
non ci fa' pagare una lira, pero' decide di farci pesare i bagagli a mano e di farceli mettere in stiva anche
loro, e qui e' irremovibile.
Va be', facciamo come dice lui, con la speranza di rivederli a Kathmandu', adesso la palla clamorosa e' di
aspettare fino alle 4.00 del mattino per la coincidenza. Intanto le bestemmie verso i nostri organizzatori
italiani non si contano piu'.
Lunedi' 16/10/2000
Finalmente e' arrivata l'ora di imbarcarsi, saliamo su di un Tupolev 146 da brivido e solo li' veniamo a
sapere che faremo uno scalo tecnico di un'oretta a Dubhai !!!
Da folli, un viaggio cosi non mi era mai capitato.
Il volo e' di una lentezza esasperante, siamo a Kathmandu' per le 16.00, sembra di essere al Cairo, fa' caldo
e c'e' un traffico allucinante, i bagagli sono arrivati tutti anche se un bidone di Antonio e' arrivato aperto,
ma sembra, fortunatamente, che non manchi nulla.
Sono venuti a prenderci e ci portano in albergo quelli dell'agenzia Nepalese.
Prima Antonio, Max e Francesco, poi tutti insieme, discutiamo con questo capetto (che gia' non ci piace
molto) per tutto quello che c'e' da organizzare prossimamente, da quanti portatori a quanto costano, dalle
tende al mangiare, ed ancora una volta ci si lamenta della nostra agenzia Italiana per il mancato supporto.
Il primo impatto con le montagne l'abbiamo avuto dall'aereo, madonna come sono alte!!!
Sembra quasi che l'aereo non fosse piu' alto ma alla loro stessa altezza.
Il nostro albergo, il Tibet Guest House, e' decente, mi e' capitato di peggio sicuramente, mentre uscendo
per andare a mangiare, andiamo all'Everest Steak House che e' sicuramente piu' originale.
Mangiato normale. Speso 350 Rp (~10500L).
Il programma per domani prevede l'acquisto delle ultime cose (gas, fornelli, zucchero etc. etc.) e i
preparativi per Lukla.
La serata si conclude con una doccia (fredda), un toccasana per uno che non si lava da 48 ore e con un
meritato riposo, finalmente in un letto.
Il gruppo, per ora, deve ancora affiatarsi, i caratteri sono molto diversi, Massimo rimane un po' in disparte,
forse anche perche' non sta' bene, credo abbia l'influenza, l'altro Massimo e' un casinista nato, poi c'e'
Franceso che e' un po' freddino mentre Giuseppe e' su un mondo tutto suo, tranquillo come una pasqua
non lo smuove niente.
Daltra parte, Antonio, e' parecchio preoccupato e timoroso per molte cose, tra l'altro a Mosca se ne esce
con: "Ragazzi, dai non fate troppo i cretini, che qui siamo in Russia".
Una delle battute di Max, fatta dopo un pacco di ore passate sugli aerei: "E fu' cosi che scese e bacio' la
terra per essere arrivato ... e prese l'epatite!".
Martedi' 17/10/2000
La giornata di oggi e' stata tutta dedicata ai due problemi principali: recuperare tutto il materiale che ci
manca ed andare nei vari ministeri ed agenzie per i permessi, i portatori, il sirdar etc. etc.
Ci siamo divisi in due gruppi, io Nicola, Massimo, Omar e Giuseppe siamo andati a fare spese, il bello e'
contrattare su tutto per cui si e' continuato ad entrare ed uscire dai vari negozietti per tirare sui prezzi.
La spesa consisteva in 30 bombole di gas, 40 porzioni di biscotti, 5 chili di zucchero, 400 buste di the', una
ventina di candele e 25 rotoli di carta igienica con Giuseppe che si faceva intortare da tutti i Nepalesi che
incontravamo.
Al punto che l'abbiamo visto fermarsi a parlare con uno di questi per un 15 minuti, peccato che uno parlava
nepalese mentre l'altro italiano, "No, davvero, guarda a me non interessa, se vuoi quando torno si puo'
contrattare ...". Uno spasso.
Siamo andati a cambiare i soldi al mercato nero in un negozio che vendeva tappeti e dopo un po' di
contrattazioni stavamo uscendo, quando uno dei due nepalesi rivolgendosi a Giuseppe gli dice: "What a
beautiful bag!", Giuseppe fa' segno al marsupio, e quell'altro di risposta gli punta un dito sulle palle!
C'era da pisciarsi adosso dalle risate.
Domani sveglia alle 5.30 e partenza per Lukla.
Mercoledi' 18/10/2000
Tra aver messo a posto gli zaini, e la sveglia, non abbiamo dormito quasi niente, all'aeroporto c'era il solito
casino incredibile e per aggiungere confusione alla confusione tra noi c'erano anche un po' di portatori, il
nostro sirdar, di nome Probin, il cuoco etc. etc. e tutti i loro bagagli.
Siamo partiti con un aereo tutto per noi ma talmente sgangherato da far paura, subito dopo essersi alzato
in volo ci hanno dato dei batuffoli di cotone da metterci nelle orecchie perché non era pressurizzato.
In compenso il panorama e' stato bellissimo.
L'atterraggio e' stato da brivido, la pista di Lukla e' in terra battuta ed inclinata verso l'alto, in modo da
permettere agli aerei in arrivo di fermarsi in tempo prima di schiantarsi contro la parete, mentre quelli in
partenza prendono la rincorsa e si buttano letteralmente nel vuoto.
A Lukla siamo andati a mangiare in un lodge mentre i portatori cominciavano ad organizzarsi per dividersi
il carico.
Siamo partiti alle 13.00 da Lukla (2800m) e dopo circa 2 ore siamo arrivati a Phadking (2500m), appena
sceso il sole ha cominciato a fare un freddo becco, siamo tutti in giro con pile e giacca a vento.
Ho un principio di mal di testa ed anche Nicola, Massimo e Giuseppe. Speriamo nella nottata.
Giovedi' 19/10/2000
Nottata umida, sveglia alle 6.30, colazione alle 7.00 in pantaloni lunghi e giacca a vento, poi i portatori
cominciano a smontare il campo, a parte il sirdar ed il cuoco abbiamo con noi altre 32 persone e 4 yak.
La temperatura non deve essere stata molto alta perche' stamane il fiato condensa.
Siamo poi partiti per la nostra prossima tappa alle 8.00, il percorso si snoda lungo il fiume Khumbu in un
panorama molto bello, dopo pochi minuti a destra una visione da favola, appare una montagna tutta ornata
di merletti di ghiaccio, cornici e strapiombi nerastri che contrastano con il biancore di tutto il resto, non ne
sappiamo il nome.
Passiamo su ponti per attraversare il fiume, sono tutti fatti con funi metalliche, arriviamo verso le 11.00 al
posto di guardia dell'ingresso del parco 'Sagarmatha', qui dopo un po' di inghippi per il permesso di
trekking/climbing che non e' ancora arrivato, passiamo e cominciamo la salita verso Namche Bazaar, a
sinistra per qualche minuto riusciamo a vedere il Tamserku, che ci mostra una bella parete completamente
ripulita dalla neve, subito dopo la foschia copre gradualmente tutto.
Arrivati a Namche (3400m), si entra subito in una miriade di bancarelle che vendono tutte le stesse cose,
un sacco di cazzate, ninnoli e cose del genere, il campo, Probin, lo vuole mettere nel posto piu' brutto di
tutto il paese, uno spiazzo con 5 cm di polvere dappertutto, dopo un breve consulto, decidiamo di dormire
in un lodge li' vicino, il Tamserku Lodge, siamo particolarmente fortunati perche' ci fanno dormire nella
stanza adibita a tempio di preghiera per Buddha, molto bella.
E' tutta in legno con un sacco di tappeti, si puo' entrarci solo a piedi nudi, alle pareti ci sono
rappresentazioni della vita del Buddha, foto del Dalai Lama e preghiere.
Ogni tanto entra una donna che accende dei rametti di incenso, sotto a delle ventoline in carta di riso, che
con il calore cominciano a girare. Veramente una cosa toccante e da pace dell'anima.
Per la cena, pero' andiamo a mangiare nella tenda comune, comincia a piovigginare poi tutti a nanna.
Venerdi' 20/10/2000
La nottata e' passata all'insegna del dormiveglia, e del naso chiuso, il tempo e' sempre nuvoloso ed ogni
tanto pioviggina, mi sono alzato per primo mentre i miei compagni dormono ancora tutti inbacuccati nei
loro sacchi a pelo, verso le 11.00 andiamo tutti insieme a festeggiare l'apertura della scuola di Namche che
ha avuto sostanziali contributi dal CAI e dall'interessamento di Silvio Mondinelli "il Gnaro", una guida
famosa di Alagna Valsesia, ci sono tantissimi bambini e la cerimonia e' seguitissima, molti gli italiani tra i
quali scappa anche qualche lacrima.
Alla fine vengono distribuiti ai bambini degli spuntini e tutto il materiale scolastico con cartelle, libri,
quaderni, biro, matite, scarpe e chi piu' ne ha ne metta, e qui si scatena un putiferio indescrivibile,
assistiamo impotenti ad un assalto all'arma bianca!
I bambini sono tutti uguali in tutte le parti del mondo!
Per tutti noi, comunque, i problemi sono i soliti, il permesso di scalata non e' ancora arrivato, neanche
quando ci incontriamo con il nostro ufficiale di collegamento, che ci seguira' fino alla fine come
prolungamento della burocrazia nepalese al campo base.
Oltretutto oggi, le linee telefoniche non funzionano, qualche interruzione nei ponti radio.
Fondamentalmente potrebbero esserci tre soluzioni, la prima e' che l'agenzia nepalese ci anticipi i soldi del
permesso (che abbiamo scoperto oggi essere di 2300$, con grande disappunto mio e di Nicola), la seconda
che la moglie del 'Gnaro', tornandosene a Kathmandu' tra qualche giorno, tenti lei di sistemare la questione
(sembra che ci sia un ritardo nel bonifico dalla banca italiana a quella nepalese), terzo che noi tiriamo fuori
altri soldi e li diamo direttamente a loro sapendo con certezza che cosi' facendo non li rivedremo piu'.
Di buono c'e' che noi siamo abbastanza legati, ogni giorno che passa siamo sempre piu' affiatati, le divisioni
sono solo tra chi vorrebbe tirare fuori questi soldi e chi no, tenendo presente che sono gli ultimi che ci
restano.
Vedremo se domani riusciremo a telefonare alle due agenzie per poter smuovere le acque.
Per finire in bellezza, mentre tornavo dalle tende al Lodge, al buio, sono finito in una buca piena di liquami,
una fogna per intendersi, con tutta la gamba sinistra, solo perche' non mi ero portato dietro la lampada
frontale!
E' giusto in questo momento che ho cominciato a bestemmiare anch'io come partecipante di questa
avventura. Ho dovuto prendere una bacinella e tirarmi addosso un bel po' di acqua per tirarmi via il grosso,
poi tremando di freddo, in mutande, mi sono lavato i pantaloni ed infreddolito ed incazzato me ne sono
andato nel sacco a pelo.
Sabato 21/10/2000
Svegliato alle 6.30, giornata favolosa, i pantaloni si sono asciugati ma non lo scarponcino.
Decidero' di continuare il trekking con le ciabatte!
Porca merda!
Cominciamo il trekking verso Tyangboche, risaliamo tutto il costone di Namche e ci incamminiamo in
leggera discesa verso il fiume, ed ecco che alla prima curva si apre la vallata, vediamo la cima dell'Everest,
il Lhotse, il colle Sud e' appena nascosto da una cima vicina e tutto a destra ci appare l'Ama Dablam,
rimaniamo tutti ammutoliti, la prima sensazione e' un brivido, vederla sempre in foto non e' assolutamente
comparabile con la sua reale bellezza e ripidezza, lo vediamo dal suo lato Sud-Sud-Ovest, e ci
accompagnera' per quasi tutto il tragitto fino al momento in cui la solita nebbiolina non coprira' tutto.
Siamo a Tyangboche (3800m) per le 12.30 dopo una pallosissima e polverosa salita di un paio d'ore,
mentre stiamo pranzando, ecco finalmente una buona notizia, sappiamo finalmente di avere il permesso di
salita, dobbiamo solo aspettare che ci raggiunga, i soldi sono arrivati alla banca nepalese.
Mentre montiamo le tende, un paio d'ore dopo, parlando con uno sherpa, veniamo a sapere che quest'anno
la montagna e' abbastanza facile, un paio di mesi fa' una spedizione giapponese ha attrezzato tutta la cresta
e meglio ancora non si dovra' pagare nessuno per usare le corde fisse.
Adesso si comincia finalmente a parlare di montagna, di campi alti e delle varie tattiche da impiegare,
ultimamente quello che si pensa e' che dopo il Campo Base (4600m), faremo un Campo Base Avanzato a
5500m dove porteremo tutte le cose necessarie ai campi alti per mezzo dei portatori, poi si attrezzera' il
Campo 1 a 5800m ed infine si pensa di saltare il Campo 2 per andare direttamente a Campo 3.
Stasera si cambia turno di dormita in tenda (si fara' cosi per stare un po' tutti insieme), sono insieme a
Massimo.
Questa pensata di Antonio mi sembra veramente carina, spero di affiatarmi sempre piu' con tutti.
Domenica 22/10/2000
A Tyangboche ci rimaniamo praticamente tutta la mattina, fra l'altro oggi c'e' una cerimonia buddista
abbastanza importante, viene a commemorare l'apertura (in realta' l'hanno sistemato) del monastero un
Lama importante.
E' stato molto bello seguire tutti i preparativi dei monaci e poi l'arrivo di questo anziano Lama.
Il tempo non promette niente di buono, si parte lo stesso per Pangboche (3900m) dove arriviamo in 1.30.
C'e' nebbia e fa' parecchio freddo, solo verso le 12.00-13.00 si apre uno spiraglio di bel tempo, che ci
mostra la parte sommitale dell'Ama Dablam.
Guardando con il binocolo di Massimo, riusciamo a distinguere due cordate impegnate sul tratto finale,
una di due l'altra di tre persone, sono sulla cresta quasi a meta' tra la cima ed il seracco, vanno lentissimi,
quando sono in cima e' ormai passata piu' di un ora, per fare poco piu' di 200m.
Piu' ci si avvicina e piu' fa' impressione, domani ci sara' la tappa che ci portera' a CB a 4600m, speriamo
solo di farla con un tempo migliore.
Francesco verso le 12.00 non e' stato molto bene, ma poi si e' rimesso, probabilmente ha mangiato
qualcosa stamane che non ha digerito, Nicola ha un leggero ma costante mal di testa e io mi sono preso
un'aspirina perche' sento un pizzicorino al naso, per cui per precauzione...
La giornata e' passata un po' cazzeggiando, fa' freddo, e anche se stiamo nel Lodge siamo tutti coperti, di
sera andiamo a cenare nella nostra tenda con pile, giacca a vento e cappello.
Praticamente verso la fine della cena, si presenta Massimo con un americana conosciuta durante il
trekking, che a tutti noi ci da' l'aria di una approfittatrice, e anche un po' stronzetta, perche' Max gli fa'
assaggiare lo speck che abbiamo aperto ieri (mmm che buono dopo le schifezze che si mangiano qui) e lei
se lo gusta volentieri, pero' poi quando gli chiediamo di farsi fare una foto per uno sponsor (quello che ha
venduto lo speck ad Antonio) viene fuori con l'infelice frase: "No, no, lo sponsor non e' mica mio!".
Stasera dormo con Giuseppe.
Lunedi' 23/10/2000
Oggi siamo partiti per il CB, da 3900m a 4600m, il panorama e' bellissimo, per la prima volta vediamo il
Pumori, il Nuptse, il Lothse, l'Everest e l'Ama Dablam tutti insieme, fisicamente mi sento bene a parte un
raffreddore che mi si sta' accentuando.
Saliamo molto lentamente tanto che ci mettiamo 3 ore per fare 700m, la spianata dov'e' il CB mette in
risalto l'Ama Dablam che e' enorme visto da qui, sulla destra della morena si vedono le pareti nord del
Tamserku e del Kangtega, guardando in fondo alla vallata altre montagne altissime e sconosciute.
Quando sparisce il sole, sia per le nuvole sia per il tramonto, fa' un freddo cane, la cosa piu' fastidiosa e'
dover andare in bagno (per fortuna solo per i prodotti solidi), la casetta adibita a toilette e' a 5-10 min dalle
tende, qui al CB ci sono altri 4-5 accampamenti e tutti usufruiscono della casetta, per cui vi lascio
immaginare lo schifo!
Verso pomeriggio salgono dalla vallata banchi di nuvole e comincia a tirare un po' di vento, comunque e'
un posto bellissimo lo stesso.
Domani, le decisioni sono di trasportare il piu' possibile del materiale da usare ai campi alti al campo base
avanzato a 5500m. Vedremo un po'.
Martedi' 24/10/2000
Nottata passata al freddo, sono andato a dormire vestito, andato a pisciare 2 volte, le stelle sono
veramente miliardi.
Alla mattina ci troviamo con tutto ghiacciato, persino l'interno della tenda e i sacchi a pelo, fa' un freddo
micidiale, non riesco neanche ad immaginare piu' in su come si potra' stare.
Verso le 8.30, pero', il sole comincia a scaldare, e ci arriva una brutta notizia, non ci mandano su gli yak
perche' non e' ancora arrivato il climbing permit, per cui incazzatura di Max e sconforto per tutti gli altri.
Anche cosi', pero', decidiamo di salire un po' in quota, andiamo su Antonio, Max, Omar e io, gli altri sono
un po' tutti malandati, Nicola con mal di testa, Francesco con la febbre, Massimo e Giuseppe hanno
vomitato ieri sera.
Dopo un ora e mezza arriviamo a quota 4960m, qui decidiamo di tornare indietro perche' per andare verso
il CBA, bisogna scendere una 50m e poi proseguire per almeno altre 2-3 ore.
Quando torniamo a CB un'altra brutta notizia, Giuseppe e' stato cosi' male, che ha deciso di ridiscendere a
Tyangboche, tornera' su' qui' tra un paio di giorni.
Stamane abbiamo visto una valanga cadere dalla parete Ovest, ci ha messo quasi 1.30 minuti per arrivare
fino in basso! E' vero anche che saranno almeno 2 Km di parete, ma fa' impressione lo stesso.
Quando stiamo cenando, entrando in tenda Probin e Mani, il nostro ufficiale di collegamento, di ritorno da
Tyangboche per interessarsi al nostro permesso, ed evviva! Il permesso c'e'! Domani si va a CBA o a C1.
Mercoledi' 25/10/2000
Notte ghiacciata, dormito bene, pisciato tre volte, che palle!
Alle 10:00, all'1:00 e alle 4:00, non so' come faro' per i campi alti.
Quando arriva il sole, si vedono degli uccelli strani, ce ne sono piccolini e altri molto piu' grossi che
chiamano galline di montagna, i nostri portatori cercano di prenderne uno e quasi ci riescono, io mentre
andavo verso il cesso ho visto un ermellino, e poi dimenticavo che ci sono un sacco di stetlle alpine.
Partiamo per i campi alti alle 9:45 circa.
Arrivato a 5000m alle 11:15, e al CBA a 5500m alle 12:30.
Ho mangiato una barretta, ma non ho niente da bere perche' la borraccia l'ha presa Nicola che penso sia ad
un ora da qui.
Il cielo comincia a diventare sempre piu' blu', guardando la cresta da qui', c'e' da farsela addosso, in alcuni
punti ci sono dei salti verticali sulla parete Sud, di almeno 300-400m, si vedono benissimo: il Campo 1, la
torre gialla e la torre grigia, si vede anche il pianoro sul secondo dablam, dove dovrebbe esserci Campo 3.
Da qui' lo sguardo spazia verso Sud seguendo il Mingbo La pass, il Mingbo La peak, il Kantry peak, il
Kantega ed il Tamserku.
Io e Nicola siamo poi scesi a CB dove siamo arrivati alle 15:30, a parte un leggero mal di testa a tornare
giu' sto' veramente bene. Massimo e' tornato a CB prima di arrivare a CBA.
Giovedi' 26/10/2000
Oggi si e' passato tutto il tempo a CB per riposare e recuperare, sono rimasti a CBA Antonio, Francesco e
Omar.
Ieri sera e' sceso anche Max, perche' non stava molto bene.
Ho passato la mattinata a lavare e lavarmi, poi siamo saliti sulla cresta sopra il CB per vedere se si riusciva
a vedere qualcosa dall'altra parte, ma ci sono altre creste che ci chiudono l'orizzonte.
Verso mezzogiorno e' tornato Giuseppe, insieme ad uno svizzero, a pranzo abbiamo sghignazzato per un
ora con cazzate su cazzate.
Ho riso tanto che mi e' pure venuto mal di testa.
In serata e' sceso Omar, ha detto che hanno attrezzato C1, sono andati a dormirci Antonio e Francesco,
hanno anche incontrato il Gnaro che stanotte tentera' la cima.
Sembra che ci sia un cambio di programma, invece di andare a C3 senza attrezzare C2, si fara' il contrario,
domani Antonio e Francesco cercheranno insieme al Gnaro di attrezzare C2 e poi scendere, quelli che
tenteranno la cima andranno adormire a C2, poi la mattina seguente C3, cima e ritorno.
Venerdi' 27/10/2000
Stamane partiamo io, Nicola, Max, Massimo e Giuseppe x il CBA.
Prevediamo di dormirci oppure se ce la facciamo, di andare a C1.
Nicola ancora una volta non si sente bene e decide di tornare indietro.
Verso il primo pomeriggio, cominciamo a mettere a posto le cose da portare a C1 e C2 e per la cena di
stasera.
CBA è una pietraia desolata, dove non c’è neppure la neve, dobbiamo spostarci sulla cresta con i sacconi
della tenda per riempirli di neve da sciogliere con i fornelletti.
Abbiamo incontrato Antonio e Francesco che sono scesi da C1, in mattinata avevano tentato di portare
qualcosa a C2, Antonio è riuscito a portarci la tenda, ma non l’ha montata, mentre Francesco è arrivato ad
un centinaio di metri da C2, sotto la torre gialla, poi ha ancorato alle fisse uno zaino con un materassino,
un sacco a pelo e delle bombole di propano/butano, sono stanchissimi tutti e due.
Per farci da mangiare sciogliamo un sacco di neve che ci servirá per le minestre, il the da bere e domattina.
Massimo non mangia niente per via della nausea e del mal di montagna.
Mangiamo una crema di funghi, del grana e dello speck.
Quando andiamo a dormire, Giuseppe si mette vicino all’entrata della tenda perché gli viene da vomitare.
Le intenzioni per domani sono di andare a C1.
Sabato 28/10/2000
Notte passata un po stretta per via che eravamo in quattro in una tenda da tre, per di piú con un fracco di
materiale dentro.
Alla mattina ci mettiamo circa un ora per sistemare tutto il casino, ed un'altra per fare colazione, partiamo
alle 9.00 circa con degli zaini da paura.
Nel mio c’è: Il mio sacco a pelo, tutta la mia attrezzatura, scarponi, ghette, ramponi, pantaloni,
sovrapantaloni, giacca a vento, imbraco, jumar, moschettoni, cordini vari, pips, 1Kg di zucchero, 2
bombole di gas, un sacchetto della spesa pieno di cibo, il casco.
La salita è interminabile, tutta su pietroni di granito instabili, arriviamo verso le 11.00, siamo tutti e quattro
stanchi, ma decidiamo comunque di portare qualcosa a C2, partiamo verso le 12.00, solo io e Max, ma giá
50m. piú in alto, dove ci sono altre tende, Max si rede conto che non possiamo farcela (io non posso
farcela!), per cui svuotiamo i due zaini e ne facciamo uno solo, il mio, che porterá lui.
Da qui in poi comincerá l’avventura delle jumar!!!
La cresta non è cosí affilata, anche perché per la maggior parte del tempo, si sta sulla parete Sud.
Ogni tanto si aprono delle finestre di roccia sulla parete Ovest, che si perde come un abisso fino alle
morene vicino a CB.
Arrivato a 5900~6000 comincio ad essere veramente stanco, e vado talmente piano che Max mi dice di
scendere, cosi faccio mentre lui prosegue.
Ci ri-incontriamo poi tutti quanti insieme a C1, la posizione della tenda qui, è giá un po piú scomoda di
CBA, è messa alla fine delle corde fisse che portano in cresta, su un balconcino di pietra in bilico precario,
la tenda è fissata con le corde tutt’intorno.
Max ha messo una corda fissa vicino a C2.
Quando arriva, lui e Giuseppe decidono di tornare a CB subito perché non stanno bene.
Rimaniamo solo io e Massimo, questa è la mia prima notte a 5800m., ci facciamo del brodo, una minestra e
del the, non mi va di mangiare roba solida, per il resto sto bene.
Andiamo a letto verso le 18.00, e il tempo non passa piú.
Domenica 29/10/2000
Il sacco a pelo è una bomba, ho avuto caldo stanotte.
Non sono riuscito a dormire molto bene per via, all’inizio, del cuore che batteva come una locomotiva,
100-110 battiti al minuto dopo circa un’ora che ero nel sacco a a pelo, poi del vento che batteva sulla
tenda ed infine per il raffreddore che questa notte mi fa buttare fuori dei grumi di sangue rappreso, Antonio
dice che è tutto nella norma…
Ci alziamo verso le 7.00.
Beviamo il the, e per le 8.00 cominciamo a scendere le fisse, ci fermiamo a CBA per cambiarci, e poi giú di
nuovo.
Verso i 5200m. incontriamo Omar e Francesco, e poi Nicola, i primi due vanno a C2 per tentare la cima il
giorno dopo!
Mentre Nicola vuole arrivare almeno a C1, gli diamo un po di informazioni, dove trovare la neve etc. etc. e
poi scendiamo.
Siamo a CB verso le 11.30, da adesso per i prossimi due giorni, io e Massimo dobbiamo assolutamente
riposarci per poi fare lo stesso tentativo di Omar e Francesco.
Verso le 17.00 arriva la notizia via radio che sono arrivati a C2, c’hanno messo 10 ore e domani li attende
una mazzata peggiore.
Lunedì 30/10/2000
Nottata parecchio fredda, ho ghiaccio sul sacco a pelo, mi sono alzato due volte per urinare, per di piú un
branco di yak, che sono qui per portare indietro un’altra spedizione, ha scorrazzato tutta notte nel nostro
campo, facendo un casino micidiale.
Mattinata dedicata a lavare, giá alle 8.00 riusciamo a vedere Omar e Francesco all’inizio dello scivolo che
unisce il primo con il secondo seracco, vanno lentissimi, chissà che fatica!
Omar è in cima alle 10:55 mentre Francesco alle 11.34.
Evviva!
Considerando che saranno partiti alle 4.00, è passato un sacco di tempo.
Noi li festeggiamo con vino e speck, c’è un po di emozione…
Io, personalmente, ho paura di non farcela, oltretutto perché ci metteranno altre 4-5 ore per ridiscendere a
C2.
Martedì 31/10/2000
Partiamo alle 7:30, io, Max, Massimo e Giuseppe per il C2.
La salita ancora una volta è interminabile, la giornata è bella ma fredda, arrivati a CBA ci cambiamo e
proseguiamo, siamo a C1 alle 11.00, qui incontriamo Omar e Francesco che si riposano prima di scendere
a CB, sono stravolti, mi fanno impressione!
Peggio ancora è che ci dicono che stamane sono partiti alle 2.00!!!
Andiamo avanti, e io comincio a scoppiare, non solo, ma con questi cazzo di scarponi, fare i traversi su
queste placche di granito non è che mi vada molto a genio.
La cresta è un continuo su e giú che sfianca, non só dire per quanto si vada avanti in questo modo, ma ad
un certo punto, si cominciano a salire dei torrioni con neve ghiacciata tra i sassi, adesso si comincia a stare
un po sulla parete Ovest e un po sulla Sud.
Poi ecco la torre gialla, da giú sembrava piccola, ma da questa distanza è una cosa enorme, cominciamo ad
aggirarla sulla destra salendo un po, fino ad un muro di una decina di metri che si passa direttamente, una
fatica inaudita, ci impiego 15 minuti con la jumar e senza zaino, (me l’hanno tirato sú Max e Massimo)
solo per arrivare ad un terrazzino, sfinito e tremante e senza fiato, devo fermarmi altri dieci minuti buoni
prima di calare la corda verso Giuseppe per recuperargli il sacco.
Sono cosí confuso che non mi accorgo di essermi sganciato la jumar, sono seduto su questo terrazzino,
strapieno di corde e con un salto di almeno 300m.
Dopo pochi altri risalti eccoci a C2, un vero e proprio nido d’aquila.
La tenda appoggia su tre pali, mentre il quarto è nel vuoto, con almeno 600m. di parete sotto, siamo
incastrati tra roccia e ghiaccio, mi metto a sciogliere neve mentre gli altri fanno altri mestieri.
Faccio 2-3 litri d’acqua, poi mi rintano perché comincio ad aver freddo, esce Giuseppe per fare le minestre,
appena comincia a calare il sole, si batte i denti, credo che la temperatura sia abbondantemente sotto i –
15°C, il panorama è da lasciare senza fiato, verso Sud si apre una catena di montagna bellissime, piú
piccole e piú alte dell’Ama Dablam, tutte collegate tra loro fino alla cresta Sud-Est, mentre guardando
verso Ovest si vede lontanissimo il CB e tutta la valle, alzando appena gli occhi, è tutto un susseguirsi di
montagne all’infinito con pareti, picchi, creste e seracchi da paura.
Ci rintaniamo nei nostri sacchi a pelo subito dopo cena, cioè alle 17:30, per i bisogni corporali abbiamo
una bottiglia in plastica che ci consente di non uscire dalla tenda, la facciamo a turno io e Max, senza
problemi, qui in questo posto non possiamo che essere fratelli, per dividere tutto senza schifo né ritegno.
Nessuno riesce a dormire, e si pensa tutti a che ora alzarci.
Decidiamo per l’una.
Non stiamo bene.
Io ho brividi e faccio fatica a respirare, Giuseppe sembra morto, con un mal di testa che non lo molla,
Massimo e Max sono stanchi e si sentono deboli.
Passano le ore e nessuno dorme.
Mercoledì 1/11/2000
Arrivano le 24:00 e decidiamo di alzarci, i preparativi sono lunghissimi, infine all’una siamo pronti ad
uscire.
Giuseppe ha dato forfait, ha troppo mal di testa.
Usciamo dalla tenda con un buio pesto ed un freddo da sbarellare, ho indossato tutto quello che ho,
sembro l’omino Michelin, mi sto per mettere gli scarponi quando sento che non potró mai farcela e stare
dietro a Max e Massimo, non sto bene, dopo un po di minuti mi giro e dico agli altri due che non vado, mi
guardano un po con dispiacere, poi ognuno torna alle prese con i preparativi.
Tornato in tenda, mi rinfilo nel sacco ma i brividi non passano, finalmente mi addormento, ci svegliamo
verso le 7:30, rincoglioniti come non mai, rimaniamo in uno strano torpore fino alle 8:00.
Ho un mal di gola fortissimo e non riesco a deglutire nemmeno la saliva.
Apro la tenda, ed ecco Max e massimo sopra il secondo seracco, gli mancheranno un centinaio di metri, ho
una fitta di invidia per dove sono.
Ci vestiamo per scendere, ma siamo talmente lenti che usciamo dopo le 9:00, la fatica per scendere a C1 ha
del sovrumano, sono talmente fatto che tento di scendere in corda doppia anche su di un tratto diagonale.
Le risalite mi devastano, lasciandomi senza fiato e senza alcuna voglia di andare avanti.
Dopo tre ore di pena per fare soli 400m. di dislivello in discesa (pazzesco!!!) arriviamo a C1, sono
completamente afono, il continuare a respirare quest’aria cosí secca e cosí fredda a bocca aperta, mi ha
bloccato tutta la gola.
Mi sdraio in tenda completamente vestito, sono uno straccio, anche Giuseppe è fuori incapace di fare
qualsiasi cosa, passa cosi un ora, finalmente trovo la forza di bere le ultime gocce di una borraccia, e subito
la gola mi si spacca in due.
Esco giusto in tempo per vedere Nicola salire per la quarta volta a C1, vedo che ci guarda con uno
sguardo di compassione, cercherá di dormire qui stanotte, per cui comincia a prepararsi.
Noi scendiamo, passa un infinitá di tempo solo per arrivare a CBA, buttiamo tutta la roba degli zaini nei
bidoni, ci cambiamo e torniamo a scendere.
Non ci scambiamo nemmeno una parola, siamo troppo stanchi e scorati per farlo.
Siamo a CB per le 15.00, io sono arrivato per primo perché Giuseppe si è incasinato cercando di fare una
scorciatoia, mi viene incontro Antonio, ci abbracciamo, piango, poi sentendo la mia voce, mi fa aprire la
bocca, dice che ho una tracheite della madonna, ho delle placche come delle monete, le labbra sono gonfie
come quelle di un negro e tutte spaccate.
Insomma una merda…
Stiamo cenando, quando alle 19.00, una frontale sulla morena ci fa capire che Nicola sta tornando ancora
una volta sconfitto dal suo mal di testa. Mi infilo nela sacco con un sonno micidiale.
Giovedí 2/11/2000
Ho dormito 12 ore filate, alle 7:30 siamo in piedi tutti perché prepariamo una piazzola per l’arrivo di un
elicottero che dovrá evacuare un americano che si è fatto male ieri.
Antonio l’ha visitato e dice che si è rotto un ginocchio, deve avere un male cane, si lamenta parecchio, non
so come ha fatto a scendere da C1 a CB da solo.
Ieri sera Antonio e Omar si sono messi in contatto con la piramide del CNR per le operazioni di soccorso,
mi chiedo cosa avrebbero fatto questi tizi senza l’aiuto di antonio e Omar.
Il peggio è che dopo averli aiutati in tutti i modi, alcuni partecipanti di quest’altra spedizione fanno di tutto
per rendersi stronzi!!!
Alle 12.00, Omar e Antonio, si incamminano verso C2 per cominciare a sbaraccare tutto.
Alle 14.00 arrivano Max e Massimo, sono stanchi ma contenti, raccontano cose da brivido: a 20-30m.
dalla vetta volevano tornare indietro per la stanchezza, Massimo arrivato in cima ha vomitato, nel ritorno,
Max facendo una doppia, per fortuna su due corde, ne ha visto una rompersi, Massimo dice che si
accorgeva di volere mettere la corda nell’otto, ma di rimanere inebetito per minuti e minuti, di dover
spronare Max, perché gli diceva: “lasciami qui, dormo due o tre ore e poi scendo”.
Poi le ombre della sera cominciano a portare il solito freddo cane, si mangia qualcosa tutti imbacuccati e
poi nel sacco in tenda, prima completamente vestiti, poi spogliandosi pian piano.
Questa sera la luna illumina l’Ama Dablam, tanto da scorgerne non solo la sagoma, e cosa strana proprio
sopra la cima si vedono le Pleiadi, come a formarne una corona sulla testa.
I programmi per domani sono, per quelli che possono/vogliono, di tornare con un po di portatori a C1 per
sbaraccare tutto quanto, io vorrei invece andare a dare una sbirciatina alla morena frontale e al ghiacciaio
della Ovest, per vedere questa splendida montagna da un'altra prospettiva.
Boh, domani vedremo.
Venerdì 3/11/2000
Giornata passata a cazzeggiare, in mattinata ci siamo incazzati tutti quanti con i Nepalesi, perché si stanno
un po lasciando andare, anche perché la notte è stata da incubo, un freddo della madonna, sacco e tenda
tutto bagnato e ghiacciato.
Giuseppe e Francesco si incamminano verso C1 con dei portatori per sbaraccare, io sono stato un po
stronzo, ma sinceramente non me la sento piú di tornarci.
Poi peró a metá mattinata mi rompo troppo e decido di andare sulla morena, parto alle 10.00 sperando di
essere di ritorno per la mezza, perché abbiamo tirato fuori le buste di pasta!
Mmmm che voglia!
Per la terza volta, sbuca vicino a CB, un ermellino, un po striminzito ma sempre carino.
Mi incammino su per la morena, è abbastanza in piedi e parecchio friabile, faccio un bel po di fatica. Verso
le 11.15, mi sono alzato di molto, credo di essere sopra i 5000m., ma per arrivare alla fronte del ghiacciaio
dovrei camminare ancora per un Km buono, faccio un paio di foto e ridiscendo, pensavo che la prospettiva
cambiasse ed invece niente, la montagna rimane tale e quale come dimensioni a quella che si vede da CB,
questo vuol dire che sono ancora molto lontano.
Nel pomeriggio si vede in cielo un ripeto, enorme, si abbassa un paio di volte fino a terra.
Infine all’imbrunire, tornano Antonio, Omar, Francesco e Giuseppe.
Tutto OK, domani si scende.
Sabato 4/11/2000
Nottata allucinante, Nicola è stato male tutto il tempo, ha vomitato quattro volte, e non so quante volte in
diarrea.
Come abbia fatto a stare praticamente nudo, con me e Antonio che lo tenevamo per non farlo cadere nel
vomito davanti o nella diarrea dietro, lo sa solo il signore, la terra era ghiacciata, e lui si sa che è uno che
non sopporta tanto il freddo.
Alla mattina è uno straccio, ho chiamato Antonio e gli ha dato sia il Plasil che il Dissenten.
Ci mettiamo tutta la mattina per mettere a posto tutto quanto, poi un ultimo saluto e si scende…
Dio che bel posto! Addio…
A Pangboche, Nicola per risalire 30-40 m., dal fiume al villaggio, è distrutto.
Beviamo la prima coca dopo giorni e giorni di the, non ci sembra neanche vera, poco prima di arrivare qui,
ci siamo divisi da Omar e Antonio, loro sono andati alla piramide del CNR.
Devono riportare una bombola di O², presa in prestito su una cauzione di 300$, ci ri incontreremo a
Namche tra 2 giorni.
Proseguiamo per Tyangboche, arrivati all’ultima salita, che ci prenderebbe una mezzora buona, Nicola da
forfait, non riesce quasi piú a camminare.
Decidiamo di fermarci in un lodge, io, Nicola e Giuseppe, per via che ci sono solo tre posti, gli altri tre
proseguono.
In serata, a furia di bere the e zucchero, finalmente Nicola si riprende un po.
Domenica 5/11/2000
Ci svegliamo alle 6:30 per il rumore di un gregge di pecoroni americani che non hanno un minimo di
decenza!
All’appuntamento a Tyangboche per le 9.00, ci ritroviamo con gli altri.
Anche Max non sta bene, forse ha una gastrite.
Scendiamo fino al fiume, poi la salita fino a Namche, ci fermiamo al lodge dell’andata, il “Tamserku” e
finalmente si sta un po caldi e si mangia meglio.
Serata di bagordi. Dormo con Massimo al secondo piano.
Lunedì 6/11/2000
Forse per il freddo o per la birra (una sola lattina), stanotte l’ho spurgata.
La vendetta di montezuma ha colpito anche me, ho vomitato un paio di volte fuori dalla finestra, siamo al
secondo piano e ho fatto una striscia sul muro fino per terra… e sono pure andato in sciolta.
Per tutta la mattinata sono uno straccetto, mi riprendo un po nel primo pomeriggio, dopo un aspirina e un
paio d’orette di sonno.
Mi sveglio quando rientrano Antonio e Omar.
Per il resto la giornata la passiamo a pazzeggiare.
Stasera a letto presto e cena riguardata, perché domani ci tocca andare fino a Lukla.
Oggi c’è stato un piccolo scazzo tra Francesco e Max per il discorso del garbage (abbiamo pagato una
cauzione di 250$ a testa che ci verrá restituita a KD solo se l’SPCC [Sagarmatha Pollution Control
Council] ci rilascerá un nullaosta che dichiari che riportiamo indietro la nostra pattumiera)
Martedí 7/11/2000
Partenza per Lukla, stanotte la pagata Giuseppe, mi sa che prima o poi toccherá a tutti.
Il cammino è bello lungo, in sostanza ci metteremo quasi 5 ore e gli ultimi 300m. di salita saranno eterni.
Andiamo al “Paradise Lodge” in serata, non mi sento bene ancora e vado a letto senza cena.
Domani si parte per KD.
Mercoledì 8/11/2000
Oggi Antonio compie 36 anni, e riceve in regalo dalla sorte un bel grappolo di emorroidi.
L’armata Brancaleone è ormai allo sbando: Antonio e Omar = emorroidi, Max = gastrite, io e Giuseppe =
vomito e diarrea, Nicola = labirintite, Massimo = stanchezza cronica.
All’aeroporto alle 10:00, aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo, verso le 14.00 ci dicono che il nostro volo è
cancellato per via di un forte vento su KD.
È a questo punto che veniamo a sapere che Probin aveva telefonato a Buhan dicendogli che volevamo
tornare l’8, e quel coglione ci ha cancellato i voli di ritorno, mettendoci in lista d’attesa.
A questo punto dopo un po di numeri di incazzatura generale ci assicurano che partiremo domani,
presentandoci in aeroporto alle 5:45 con tutti i bagagli, non voleremo diretti su KD ma passeremo per un
altro aeroporto dove resteremo in attesa di una coincidenza di un paio d’ore, per poi ripartire finalmente
per KD con un volo di una ventina di minuti.
Mah! Vedremo domani.
Giovedí 9/11/2000
Sveglia alle 5:00, buio pesto, carichi come muli (i portatori se ne sono giá andati) andiamo all’hangar dove
si fanno i check-in a Lukla, qui naturalmente è tutto chiuso.
Si fa vivo qualcuno solo dopo mezz’ora, dopo un’ennesima serie di contrattazioni sul peso del bagaglio,
sulle tasse aeroportuali etc. etc., abbiamo l’OK per partire, prenderemo il primo volo.
Riprendiamo tutti i bagagli e li trasportiamo praticamente sulla pista, e qui comincia l’attesa, e comincia a
fare un freddo becco.
Mi rintano in un lodge fino a quando sento il rumore del primo aereo in arrivo a Lukla, sono le 9:00.
La partenza è sempre da brivido qui a Lukla, c’è la pista in terra battuta lunga circa 200m. che, da una
parte termina contro la montagna e dall’altra salta in un burrone, ed è pure inclinata verso il basso di 5-
10° !!!
L’aereo si porta in alto sulla pista, piú in alto possibile, tira il freno, accelera a paletta e poi si butta a
capofitto, nella carlinga l’unica sensazione è quella di buttarsi nel vuoto.
Dopo una ventina di minuti atterriamo in un campo di grano, che rappresenta l’aeroporto di Rajastan,
questo non è un volo diretto!!
In questo paesino partono subito i primi commenti positivi: “ooh, ma che carino! Questo si che è il vero
Nepal” trasformatisi con l’andar del tempo in “ma quando ce ne andiamo da questo posto di merda??”,
rimaniamo fino alle 16.00, senza manco pranzare.
Dei nuvolosi neri, poi, ci fanno temere nuovi ritardi.
Finalmente dopo poco si riparte.
Arrivati a KD, ora che scarichiamo tutti i bagagli, li mettiamo sul pullman di Bhuwan e arriviamo in
albergo sono le 18:30. Una doccia e poi finalmente fuori a mangiare bistecca e patatine.
Venerdì 10/11/2000
La doccia e la cena di ieri sera sono state un toccasana, alla cena abbiamo mangiato come degli animali, io
ho dato il meglio di me mangiando due bistecche, due piatti di patatine, una torta di mele e un litro di birra.
…e poi dormire in un letto!
Wow!!!
Stamane abbiamo delle commissioni a cui non possiamo rinunciare: sistemare la faccenda del garbage
(250$), riunirci da Bhuwan, e vendere del surplus per non pagare ancora l’extra bagaglio.
Infine riposare, riposare, riposare.
La cena stasera ce la pagherá quello stronzone di Bhuwan, che con una diplomazia incredibile ha fatto
dimenticare a tutti il trattamento riservatoci finora.
Abbiamo tentato persino di farci spostare il volo di rientro all’Aeroflot, ma abbiamo ottenuto solo di farci
mettere in lista d’attesa per venerdi 17. Credo il 19 come da biglietto…
Sabato 11/11/2000
Giro di piacere a Bhaktapur, un paesino a 12 km da KD, carino, c’è un centro storico che risale all’epoca
medievale.
Domenica 12/11/2000
Oggi parte Antonio, tentano di aggregarsi anche Omar e Giuseppe.
Vedremo domattina se sono riusciti, se si, abbiamo qualche speranza per venerdí.
Lunedì 13/11/2000
Sono partiti!
Giornata a far compere e cazzeggiare.
Invitati Kharma, suo nipote e il kitchen boy a cena.
Martedí 14/11/2000
Durante il giorno, andati a Bouddhanath, dove sorge il piú grande stupa del mondo, sito protetto
dall’UNESCO, la sera a casa di Kharma sherpa, il nostro cuoco al CB, una stanzetta misera misera, dove
dormono in quattro tra cui un bambino di 3 mesi, in un quartiere veramente povero, per le strade si
cammina su montagne di pattumiera.
Qui abbiamo conosciuto sua moglie, una donnetta schiva, e i suoi due figli.
Tutto si è svolto all’insegna della povertà ma anche di una grande dignità.
Ci hanno preparato il Dhal-Bat (riso con salsa di lenticchie) e un pezzetto di pollo al curry, molto buono,
ed una bevanda alcolica, una tazza piena di miglio fatto fermentare, con aggiunta di acqua calda, il Chang
che si beve con una cannuccia di bambú.
Mercoledí 15/11/2000
Visitato un altro stupa in cima ad una collina vicino a KD, che ha la particolarità di essere abitato da
centinaia di scimmiette, e Patang un’altra cittadina anche questa con una sorta di centro storico.
Andati all’Aeroflot per cambiare il volo aereo, partiamo venerdí 17, purtroppo peró ci hanno detto che sia
domani che dopo è previsto uno sciopero generale contro il rincaro della benzina.
Per questo motivo siamo passati da Bhuwan per trovarci un mezzo di trasporto che ci porti in aeroporto,
ci ha assicurato che ce lo fará avere, speriamo in bene.
Giovedì 16/11/2000
Fancazzismo totale, birra, sigarette e partite a biliardo.
Venerdì 17/11/2000
Aspettiamo con ansia le 17:00.
Ho comprato uno Zhy prima di partire, una follia!!!
Per andare in aeroporto c’è il solito casino, mentre l’aereo parte con precisione cronometrica come mai ne
ho visto, ah ah, è proprio vero che il comunismo puó questo e altro (!?!?!). il viaggio e gli aerei sono molto
meglio che all’andata.

E qui finisce il mio diario di viaggio, di questa splendida avventura in Nepal, un saluto a tutti quelli che lo
leggeranno e che in parte potranno provare le mie stesse emozioni.

Michele

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