Sei sulla pagina 1di 146

5° Premio di Poesia

GIANCARLO BOLOGNESI
Raccolta delle opere partecipanti
Edizione 2011

5° Premio di Poesia GIANCARLO BOLOGNESI


Provincia di Livorno
5° Premio di Poesia
GIANCARLO BOLOGNESI
Raccolta delle opere partecipanti
Edizione 2011

Provincia di Livorno
Indice

Presentazione. Giorgio Kutufà Presidente della Provincia. ................................................................................ 5


Il lavoro della giuria. ........................................................................................................................................................................... 8
Il ricordo di Giancarlo. Antonella Gioli.............................................................................................................................. 9
Ringraziamenti. Marida Bolognesi........................................................................................................................................11
Le opere vincitrici e segnalate..................................................................................................................................................12
Istituto Tecnico Nautico “Cappellini”, Livorno..........................................................................................................15
Liceo “Carducci”, Piombino.......................................................................................................................................................19
Liceo Scientifico “F. Cecioni”, Livorno.............................................................................................................................23
Liceo Scientifico Statale “F. Enriques”, Livorno. .......................................................................................................57
Liceo “Fermi”, Cecina. .....................................................................................................................................................................67
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”, Livorno..................................................................................87
I.S.I.S. “Mattei”, Rosignano...................................................................................................................................................... 101
I.S.I.S. “Niccolini-Palii”, Livorno......................................................................................................................................... 107
I.S.I.S. “Paolo Cattaneo”, Cecina........................................................................................................................................ 123
Istituto Tecnico Commerciale “A. Vespucci”, Livorno..................................................................................... 127
Casa Circondariale “ITC Vespucci”, Livorno........................................................................................................... 131
Casa Circondariale I.S.I.S. “Foresi”, Porto Azzurro............................................................................................ 137
Fuori concorso, Livorno.............................................................................................................................................................. 141


Presentazione

Quest’anno il Premio Bolognesi compie un primo importante anniversario: siamo alla quinta edi-
zione che cade proprio nei 150 anni dell’Unità d’Italia. La lingua, la scrittura e la poesia hanno contri-
buito in maniera fondamentale a fare dell’Italia un vero popolo. La poesia in particolare ha permesso
di dare voce a tutti, di esternare anche i sentimenti e i pensieri più intimi. La poesia ha così creato le
condizioni per conoscersi, per crescere in amicizia attraverso un fecondo e continuo dialogo.
I giovani hanno desiderio, e lo testimoniano con le tante opere che il Premio raccoglie, di aprirsi, di
esternare i loro pensieri e i loro stati d’animo. Lo fanno in modo diretto tanto da farci prendere consape-
volezza che la poesia è un viatico importante per la loro crescita. Ma anche per noi adulti. Leggendo i
loro versi cogliamo i loro mondi vitali, i tanti fatti quotidiani che li coinvolgono ma anche le loro preoc-
cupazioni, i loro sogni e le loro speranze.
Ricordo la poesia di Eugenio Sournia, vincitore della quarta edizione, che iniziava con questi versi:
“Non è nostro diritto dire solo del nulla….”. Occorre saper guardare avanti, cogliere il futuro e impe-
gnarci tutti a costruire, anche grazie alla poesia, un mondo più coeso, una Italia più unita, una provincia
più radicata nei valori di solidarietà.
A tutti i giovani poeti rivolgo il mio personale ringraziamento per quanto ci hanno donato con l’au-
gurio e la speranza che siano proprio loro le sentinelle e i messaggeri di una nuova umanità.

Giorgio Kutufà
Presidente della Provincia di Livorno


Il lavoro della giuria

La giuria
Lorenzo Greco
Laura Bandini
Marida Bolognesi
Silvia Di Batte
Antonella Gioli
Elisa Amato
Carla Roncaglia
Roberto Bernabò
Maria Grazia Gori
Umberto De Blasi
Emanuele Rossi

Il Premio Giancarlo Bolognesi è giunto quest’anno alla sua quinta edizione, e la sua rilevanza va
crescendo sia nel panorama scolastico provinciale che in quello delle istituzioni e delle organizzazioni
del territorio.
Da un lato è cresciuto infatti il numero delle poesie che sono giunte, da parte di studenti di quasi tutti
gli Istituti scolastici della provincia: e questo dice -oltre all’indubbio impegno degli insegnanti e dei diri-
genti scolastici- anche della voglia dei giovani di cimentarsi con questa forma espressiva, di provare ad es-
sere protagonisti del loro tempo mediante la parola ed il verso poetico. La particolare attenzione dedicata,
in molte poesie, a temi di impegno civile e storico, sta a significare, al di là di molte possibili ricostruzioni
sul mondo giovanile, di come quest’ultimo sia sensibile, se adeguatamente informato e formato, al futuro
della società ed alla costruzione di un contesto civile e politico rispondente alle esigenze di tutti.
Alla volontà di partecipare degli studenti ha fatto riscontro la volontà di molti Enti e realtà del ter-
ritorio livornese, sia pubblici che privati, di offrire il proprio contributo al Premio di poesia mediante
l’attribuzione di un premio speciale: ed anche questo è un segno positivo, che dice dell’attenzione verso
i giovani e verso una delle migliori forme espressive di cui essi sono capaci.
Nel Premio è stata dedicata una sezione apposita, come da sempre avvenuto, alle poesie compo-
ste da studenti-adulti in stato di detenzione. Anche per queste la partecipazione è risultata, ancorché
numericamente limitata, qualitativamente assai significativa, ed è stimolo ad intensificare le relazioni e
l’impegno di tutti verso queste persone.


La Giuria ha lavorato in modo intenso e partecipato, cercando di confrontare le diverse sensibilità


per giungere a conclusioni condivise e convinte. Ogni poesia è stata attentamente valutata e considerata
nei suoi significati di contenuto e di forma espressiva; particolarmente apprezzati sono stati i tentativi,
alcuni coronati da significativi risultati, di ricercare forme espressive originali. Apprezzata è stata anche
la varietà di contenuti: ad indicare la libertà di ciascuno studente nel seguire la propria sensibilità.
La ricchezza e varietà dei premi ha consentito alla Giuria di allargare l’ambito delle poesie da poter
considerare per una specifica segnalazione: e tuttavia molte altre poesie sarebbero risultate meritevoli
di positive valutazioni, ed in generale tutte quelle giunte testimoniano al “mondo degli adulti” che è
possibile e necessario investire sui giovani e sulle loro capacità di esprimere contenuti alti.
Che è il messaggio che ci ha lasciato colui al quale il Premio è dedicato.

La giuria del Premio




Il ricordo di Giancarlo

Un ricordo. Giancarlo Bolognesi, il nuovo prof. di italiano, è entrato nella nostra terza quando la
giovane scuola si chiamava soltanto “sperimentale”, occupava un palazzo a vetri dietro al Vespucci, ve-
deva ad ogni cambio d’ora decine di studenti, gonnelloni e zoccoli anche d’inverno, passare da un’aula
all’altra, da un piano all’altro della grande scala per scomporre e ricomporre classi diverse. Giancarlo
aveva un maglione, la pipa in mano, l’atteggiamento amichevole e insieme autorevole; ci aveva parlato di
psicanalisi, interrogazioni programmate, compiti scritti di quattro ore. Era un giorno d’ottobre del 1978.
Fuori c’erano il terrorismo, i cortei con mimose e prezzemolo, Ecce Bombo e Il Cacciatore e Zombi.
Ma con Giancarlo il “fuori” entrava “dentro”, intrecciandosi con Cielo d’Alcamo, Machiavelli, Sve-
vo. Ricordo conversazioni su tutto; brani di sue letture e lezioni; nostre reazioni, dall’affinità con Jacopo
all’ironia sull’insopportabile Lucia. Una classe inquieta, curiosa e arrogante: chi pendeva dalle sue lab-
bra, chi lo sfidava e contestava, chi con ostentazione saltava proprio le sue ore. Un professore dialogante,
rigoroso, severo nei giudizi, che ci prestava i libri per le ricerche, anche le più improbabili, ma che mai
un giorno d’assenza, nemmeno quando gli nasce la figlia e che dai, un minimo di tregua, almeno ora...

Un documento. Ho ritrovato un compito che Giancarlo ci aveva dato in quinta, non riporta la data
ma potrebbe essere del febbraio 1981. I primi tre titoli su Leopardi sono assai articolati, citano dallo
Zibaldone e da De Sanctis. Ma è del quarto e ultimo che vorrei dire. Forse adesso sarà usuale, ma allora
per noi era la prima volta: il titolo è una poesia completamente fuori dal programma, riportata integral-
mente, senza commento. È George Grey dall’Antologia di Spoon River.
Ecco, in questa poesia che diventa titolo di compito, nel suo riemergere dopo trent’anni, riconosco
tanto Giancarlo, tanto di quel che ci ha insegnato e che, anche attraverso questo Premio, tentiamo a
nostra volta di trasmettere: la poesia come superamento di tempi e luoghi, come riflessione sul sé e sulla
realtà, come incitamento alla ricerca e alle scelte. Fino a quel finale di poesia/titolo che Giancarlo aveva
proposto, scuola che diventa esistenza, a una classe che con tremante baldanza andava incontro all’esa-
me di maturità e al “dopo”: Dare un senso alla vita può condurre a follia, / ma una vita senza senso è la
tortura / dell’inquietudine e del vano desiderio. / È una barca che anela al mare eppure lo teme.

Antonella Gioli
11

Ringraziamenti

L’interesse suscitato dal premio nella scuola e fuori come la partecipazione così numerosa da parte
dei ragazzi, ci segnala la validità di questo lavoro e la necessità di continuare a dar valore al mondo
espressivo dei ragazzi.
Riconoscere il loro talento. Il modo migliore per ricordare mio fratello Giancarlo.
Vorrei ringraziare quanti hanno permesso di arrivare sin qui, in particolare la Provincia di Livorno,
l’ISIS Niccolini-Palli e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno. Ed un particolare personale ringrazia-
mento va all’Ufficio U. O. Beni Culturali della Provincia.
Vorrei ringraziare tutti i membri della Giuria, che anche quest’anno hanno dedicato tempo, passio-
ne e grande professionalità nel lavoro collettivo; una squadra che cerca sempre di dar valore ed atten-
zione ai ragazzi. Un grazie particolare lo devo loro anche per come hanno sopportato con affetto i miei
tentativi di far premiare tutti i ragazzi. Ma proprio tutti.
Vorrei ringraziare anche i numerosi Enti che, attraverso l’istituzione di un loro riconoscimento
speciale dedicato agli elaborati degli studenti, hanno permesso di rendere questa edizione straordina-
riamente ricca di premi e di coinvolgere in questo momento l’intera nostra comunità.
Un ringraziamento ai tanti colleghi che con dedizione instancabile si dedicano alla scuola non
sempre ricevendo la dovuta gratificazione. La scuola vive grazie a loro ma raramente gli insegnanti ve-
dono riconosciuto il tanto lavoro aggiuntivo fatto per incidere in modo più forte nel percorso formativo
dei ragazzi.
Infine un pensiero ed un ringraziamento a tutti i partecipanti-autori. Questa pubblicazione può e
deve essere per voi stimolo e augurio, perchè questo Premio è dedicato a voi ed al vostro futuro.

Marida Bolognesi
12

Le opere vincitrici e segnalate

Concorso “Giancarlo Bolognesi” V edizione anno 2010/2011

ISIS Niccolini Palli, Livorno - 2ª B


1ª Lorenzo Curti (Poco) Epico Epigramma, p. 117
Liceo Classico
2ª Simona Barsotti Welby, p. 69 Liceo Fermi, Cecina - 3ª B Liceo Scientifico
3ª Olimpia Capitano Clandestini, p. 59 Liceo Enriques, Livorno - 3ª M
Mixed up confusion (Confusione Mista), ISIS Niccolini Palli, Livorno - 4ª A
4ª Angela Borghesi
p. 114 Liceo Scienze Sociali
5ª Simone Costagliola Altalena, p. 32 Liceo Cecioni, Livorno - 4ª A SB

Premi speciali

I miei occhi non possono più


Chiara Bersotti Liceo Cecioni, Livorno - 3ª A SB Targa Provincia di Livorno
sentire, p. 28
Gabriele Bacci Livorno, p. 25 Liceo Cecioni, Livorno - 2ª A SB Targa Comune di Livorno
Targa Ufficio Scolastico
Camilla Galaverni Voglio il diverso, p. 38 Liceo Cecioni, Livorno - 5ª A PS
Provinciale
Leonardo Esposito Il Deserto blu, p. 17 ITN Cappellini, Livorno - 5ª A IM Targa Accademia Navale
Premio “Scuola Superiore
Chiara Solari Cuore, p. 53 Liceo Cecioni, Livorno - 2ª C LN
Sant’Anna”
Liceo Fermi, Cecina - 2ª C PNI
Mirco Di Chiara Il seme d’Italia, p. 78 Premio “A.N.P.I.”
Liceo Scientifico
Olimpia Capitano Clandestini, p. 59 Liceo Enriques, Livorno - 3ª M Premio “Il Tirreno”
Guido Pardini Play the life, p. 98 ITIS Galilei, Livorno - 4ª D Premio “Telegranducato”
Un debole vento sfiorava la mia ISIS Polo Cattaneo, Cecina - 2ª
Andrea Pezzotta Premio “Camera di Commercio”
mente, p. 125 SPES
ISIS Niccolini Palli, Livorno - 2ª C
Danny Branchetti Musica, p. 114 Premio “Istituto Mascagni”
Liceo Formazione
Liceo Fermi, Cecina - 4ª
Daniela Falaschi Libertà, p. 78 Premio “Agenzia per le ONLUS”
Ginnasio Liceo Classico
13

Gianluca Briguglio L’Amore, p. 30 Liceo Cecioni, Livorno - 4ª A ST Premio “Agenzia per le ONLUS”
ISIS Niccolini Palli, Livorno - 3ª L
Caterina Barontini Pensieri di inchiostro, p. 111 ISIS Niccolini Palli
Liceo Formazione
Premio “Assessore allo Sport
Chiara De Plano La danza, p. 34 Liceo Cecioni, Livorno - 1ª C LL
Comune di Livorno”
Premio “Assessore allo Sport
Letizia Giannetti La ginnastica artistica, p. 129 ITC Vespucci, Livorno - 1ª L
Comune di Livorno”
ISIS Mattei, Rosignano - 5ª B
Ilaria Mazzieri Poesia, p. 105 Premio “Debatte Editore”
Liceo Tecnologico
Nonna, mi racconti una storia?, Premio “Manidistrega”
Rossella Castelli Liceo Cecioni, Livorno - 2ª C LN
p. 31
Liceo Carducci, Piombino - 5ª B
Andrea Presenti Astro Silente, p. 21 Premio “Lyons Porto Mediceo”
Ginnasio Liceo Classico
Aspra giornata di sole. Liceo Fermi, Cecina - 2ª C PNI
Simone Celati Premio “Istoreco”
Ottorino Benedetti, p. 75 Liceo Scientifico
Liceo Fermi, Cecina - 1ª E Liceo
Annasilvia Vezzosi I nostri cambiamenti, p. 86 Premio “Fidapa Livorno”
Scientifico
Liceo Fermi, Cecina - 2ª C PNI Premio “Comitato Valori
Alberto Benassi La gioventù infranta, p. 70
Liceo Scientifico del Risorgimento”
Liceo Fermi, Cecina - 2ª C PNI Premio “Associazione
Sara Gabriele Qualcosa da capire, p. 80
Liceo Scientifico Livorno Donna”
Premio “Associazione
Sara Cremonini Rabbia, p. 34 Liceo Cecioni, Livorno - 2ª C LN
Livorno Donna”
Valenti Tognarelli Dov’è la felicità, p. 54 Liceo Cecioni, Livorno - 1ª C LL Premio “Associazione Shardan”
La ragazza con l’orecchino
Giulia Bartali Liceo Cecioni, Livorno - 1ª D LL Premio “L’altroVerso”
di perla, p. 27
Nicolae Telean Piega in lungo, p. 100 ITIS Galilei, Livorno - 1ª D Premio “Gaia Scienza”

Sezione Studenti Casa Circondariale

Claudio Vodola Bocca di fuoco, p. 140 ISIS Foresi, Portoferraio - 3ª E Liceo Scientifico, CC Porto Azzurro LI
Demetrio Sesto Rosmini Apparenza, p. 135 ITC Vespucci, Livorno - 5ª, CC “Sughere” LI
Zigbniev Lewandovskij Guerriero, p. 139 ISIS Foresi, Portoferraio - 3ª E Liceo Scientifico, CC Porto Azzurro LI
Luigi Mansi A’nuttata, p. 134 ITC Vespucci, Livorno - 2ª, CC “Sughere” LI
Istituto Tecnico Nautico “Cappellini”
Livorno
Istituto Tecnico Nautico “Cappellini” / 17

Il dondolio del Mare Alla Terra


Leonardo Esposito – 5 A IMa
Serena Halilovic – 5a B TM

In questo mare increspato dai venti Terra,


le navi, costrette immobili da un ormeggio, scusa me e i miei fratelli
vengono cullate dalle onde per il male inflitto,
aspettando che un marinaio le inviti a danzare. per il tempo sprecato,
per i frutti non raccolti,
lasciati così cadere sul terreno arido
e secco,
Il deserto blu per tutte le guerre e
per il sangue
Leonardo Esposito – 5a A IM sui tuoi germogli versato.
Ho guardato il cielo,
La notte si accende di stelle qui nel deserto blu.
la pioggia ha versato lacrime sulla mia pelle
Non c’è il caos delle auto a farmi compagnia
ho pianto con lei e ho sentito te,
ma il rumore dell’acqua contro il ferro di questa nave.
il tuo grido di dolore,
Manca l’aria su questo mare,
mi ha risvegliato.
quell’aria che anche se sporca di oggi
Madre, è forse la vita limitata alla ricerca
riempie il mio cuore di nostalgia.
dell’infinito e del bello?
Non c’è desiderio più grande in me adesso
Corri veloce verso la libertà,
se non quello di poter riabbracciare
fuggi dalla schiavitù,
gli amari sapori di quello scoglio
nel deserto affonda
su cui si infrange ogni mio dubbio.
la scienza dell’uomo
ma non distrugge le nostre case.
Perdona me e i miei fratelli
o Terra,
per non aver festeggiato ogni giorno
la tua nascita,
per aver reso insopportabile
l’impronta dell’uomo sul tuo ventre,
ma non usare la forza,
per sradicare tuo figlio.
Liceo “Carducci”
Piombino
Liceo “Carducci” / 21

Astro silente Come da un lacero telo,


raggi filtrano nell’oscurità.
Andrea Presenti – 5 B Ginnasio Liceo Classico
a
La vita rinasce, torna il mondo.
Dove sono le ombre?
Notte.
Alba.
Un manto di caotico silenzio
cala sulle spalle del mondo.
Non più forme, ma ombre rischiarate dal
frinire dei grilli.
Niente è più.

Silenzio.
Anche le case hanno chiuso
gli occhi e acquietato le voci.
Il silenzio è fragile.
Il gufo veglia e canta,
lugubre.

Solitudine.
Prosegue l’eterno errare della Luna,
raminga nel cielo, esiliata,
silente compagna del dolce Astro.
Con freddi raggi, sfiora
la Notte.

Mistero.
Dove è la casa? Dove lo stretto fossato?
Solo ombre vagano tra gli opachi raggi...
Ombre uguali. Nessuna differenza.
Notte che nasconde, notte che eguaglia.
Notte che invecchia.

Non desiare il dolce frinir dei colli


per obliare echi di voci lontane.
Destati dall’ignavo sonno
per salutare una nuova alba,
una nuova speranza.

E già il manto è meno fitto.


Liceo Scientifico “F. Cecioni”
Livorno
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 25

Martina Spettacolo
Irene Antoni – 2 D LN a
Gabriele Bacci – 2a A SB

Sorridi allegra, Al sole


seduta tra i fiori, In questo pulpito del molo
dai visi dai mille toni. sdraiato
fingo di non vedere
Lo sentirai, che presto, tsunami, anarchici, dittatori
quei fiori saranno spine, olocausti nucleari
e il tuo prato un deserto,
e la tua alba un tramonto? a scavar fosse
per questo quartier di pensiero
ai semafori provvisori
Livorno al lume dell’odio
dove mandano le multe
Gabriele Bacci – 2a A SB a Dio
Livorno,
essere tra mondi paralleli
dalle terme del Corallo
martire del vuoto
splendor di capriccio pompeiano
fingo di essere pieno
rovinato lo spazio degli eleganti giardini
ma siamo vuoti e annoiati
da cavalcavia e palazzi
finti patrioti
è Livorno
e falsi non
liberty decadente
tra la miseria e la ricchezza
pini sul mare e
aleggiamo indistinti
sui colli d’Ardenza
solo sono, immaginando il sole
giardini brillanti di fiori
coperto da una nube radioattiva
e scogliere benedette
dal ciano mare
siamo già spacciati
intossicati e tossici
rovine di ville romane
siamo già spacciati, amore
calpestate lungo l’antica Aurelia
la gioventù del mondo finito
urne d’alabastro
non abbiamo futuro in questo mare infinito
sotto la macchia sepolte
per mano nostra,
nel polline delle gialle ginestre
masochisti
falsi architetti ecologici
ma alle sorgenti,
dannati i fossori dell’uranio
acqua asciutta come
dannati a vita
l’animo poeta, privo
amore, dannati a vita.
d’ispirazione.
26 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Esistenza La mia fede vacilla


Giulia Bacherini – 1 D LL a
Alice Baldini – 2a C LN

Un gioco La mia fede vacilla


senza vinti né vincitori, “non ce la farai mai” dice
una successione di casi, tenta, tenta, tenta
semplice destino. provaci, mantieni la tua testa alta
Ogni secondo decisivo,
quasi interminabile, ci sarà sempre un ostacolo durante la via
breve. vorrò sempre superarlo
Il solito posto, sarà sempre un’impresa difficile
molte città. a volte perderò, è inevitabile,
Tra le tue mani un bambino, ma non importa quanto velocemente arriverò alla meta
accanto il tuo vecchio vicino.
Una risata sotto il Sole e i miei sforzi
una spiaggia incrostata di sale, i rischi che corro
un pianto accanto al focolare, no, non mi sto spezzando
una tipica giornata invernale. continuo a lottare
Una serata fresca posso non capirlo adesso
da non dimenticare, ma questi sono gli attimi
un attimo brutto che ricorderò di più quando supererò il traguardo.
da superare.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 27

La ragazza con l’orecchino Voglio essere libera


di perla Claudia Bartorelli – 2a C LN
Giulia Bartali – 1a D LL
Voglio essere libera
Quella fredda mattina che un timido raggio di sole come un uccello
si posò sul tuo volto delicato che vola sulle calde acque dell’oceano
le guance rosee e le labbra purpuree, vorrei essere l’aria
quella mattina che l’olandese immortalò un’immagine che accarezza dolcemente il sole al mattino
che sarebbe vissuta per sempre. voglio essere nel cuore
dei puri e dei macchiati
Così ti agghindò, ti vestì e ti illuse, vorrei camminare sulle terre aride
e tu credesti alle sue dolci parole, dove c’è la guerra.
ma l’avidità prese il sopravvento Voglio che il mondo sappia
e Jan, succube ed inerte, che io sono libera.
scelse la fama ed ignorò l’ardore.

Povera ragazza, ingenua ed innocente,


certo non avresti potuto prevedere Se potessi cambiare
ciò che la vita aveva in serbo per te, Giulia Benigni – 2a C LN
ma tu posasti per l’uomo che amavi,
e che mai avrebbe amato te. Se potessi cambiare il mio passato non lo farei,
per il semplice fatto che non ti incontrerei.
E dopo secoli e secoli, dai tuoi splendidi occhi grigi, Tu sei la mia forza per vivere ogni giorno,
lucenti, siamo come un viaggio senza ritorno.
ansimanti, Tu mi hai insegnato a non avere paura del domani,
traspare la tristezza, dicendomi che ieri avevo paura di stamani.
i sogni infranti, La cosa che adoro di te è che dai e non pretendi,
e la rassegnazione ad un destino che, ahimè, non era e anche senza parole te mi comprendi.
il tuo. Io per te sono come un libro aperto,
sai tutto di me, anche quanto ho sofferto,
e mi hai riporto il sorriso che mi mancava
ed abbracciato il mio cuore dove nessuno arrivava.
Non basteranno nemmeno le parole
per dirti quanto ti sono debitrice.
28 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

I miei occhi non possono Palpiti, aneliti, grida da una barca,


hanno affidato se stessi al mare,
più sentire bambini, donne, uomini:
Chiara Bersotti – 3a A SB pacchi scomodi da consegnare
ad un destinatario inesistente.
I miei occhi non possono più sentire.
Volto la testa, ho il cuore pesante
Vedono mani levate, e i miei occhi non vogliono più sentire!
arrese a un fucile più forte,
odono pianti e silenziose sofferenze
di chi è rimasto.
I miei occhi non possono più sentire.
Il tuo sorriso dal sole rischiarato
Stelle senza cielo, Alessandra Bertini – 4a A ST
speranze senza anima,
private da tempo di un’innocenza Era un dì come tanti altri
di cui non sanno nemmeno il nome. e tu eri dinnanzi a me:
Come un trasparente velo il tuo sorriso,
Il dolore si insinua in occhi vivaci: dal sole rischiarato,
“giù le mani!” vorrei gridare, sugli specchi dell’anima mia
“giù gli artigli, via le ombre dai ragazzi rifletteva…
come lo sono ora,
dai bambini, come lo sono stata.” Nel quieto silenzio
I miei occhi non possono più sentire. echeggiavano
i tuoi baci,
Vorticano parole nel vento, mi stringevano
sono appese in aria futili promesse: i tuoi abbracci…
sogghignano beffarde su un presente senza futuro, al mio fianco camminavi,
davanti ad un uomo senza lavoro, la mia vita illuminavi.
alle spalle di un ragazzo senza il sapere,
insieme ad un politico senza più anima. Ora tu,
I miei occhi non possono più sentire. lontano ricordo,
echeggi nei miei sogni
Il passato ridiventa presente a Fukushima: e vagabonda va
come a Hiroshima e a Nagasaki, l’anima mia.
torna la grigia paura, l’aria spietata,
che non lascia scampo e che muta il corpo.
I miei occhi non possono più sentire.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 29

Livorno Questa bellissima passione che ho


Federico Bimbi – 2 C LNa
Martina Bonaldi – 2a C LN

Quando sento il rumore del mare Perché è quando sento quella musica che mi sento
calmo ogni mio pensiero, libera
ogni mio pensare, entra dentro di me e in quel momento tutti i miei
per questo del mare io sono fiero. pensieri volano
mille occhi che mi guardano incuriositi
Il monte e la visuale dall’alto e quell’emozione che si ripete ogni volta che salgo su
mi danno voglia di vita, quel palco
per questo faccio un salto la fatica di sempre per quell’obiettivo che ormai voglio
pensando che la gioia non è finita. raggiungere
e quelle lacrime versate per la paura di non farcela
Tra gli scogli e i primi tagli ma la mia passione supera ogni ostacolo per questo
del blu mare scorrer qualche tuffo, il mio amore per la danza classica non finirà mai.
poi il soffiare dei ventagli
con al vento ogni mio ciuffo.

Tutto ciò è Livorno Io e te


perché ogni cosa gli sta intorno.
Eleonora Borghi – 2a C LN
La gente è semplice e verace
per questo a me piace.
Tu mi fai sorridere ogni giorno
prendendoti cura di me
mi giri sempre intorno
chiedendomi cosa trovi di speciale in te
Mancanza tanti ostacoli abbiamo superato
Chiara Bizzi – 1a C LL anche non avendo per molto tempo parlato.
La nostra unione è speciale
La tua indifferenza fa male, a quella di nessuno è uguale
ferisce come fuoco ardente che brucia la pelle ti amo...
fredda, senza vita...

certe volte non ci credo


e un impetuoso vento di ricordi travolge la mia mente,
triste, angosciata...

ma continuo a sognarti...
e cerco il tuo volto, invano,
nel buio della notte.
30 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

L’Amore Sta arrivando la sera


Gianluca Briguglio – 4 A ST a
Francesca Bubboni – 2a C LN

Non decalogo, dogma, comandamento, Sta arrivando la sera.


contenitore vuoto, freddo ed insulso! Il mare calmo cerca invano di abbracciare la dorata
T’impacchetto l’amore? sponda sabbiosa, mentre il sole
sottoscrivo il contratto? sta lasciando una firma rossastra nel cielo roseo.
Attrazione e repulsione
di spiriti diversi e affini, Il fruscio del vento accarezza i miei capelli
intrisi di passione, calore, Eros!! mentre mi isolo dal mondo con un paio di cuffie.
Stretto da un filo, Nel sottofondo dei miei pensieri c’è la nostra canzone,
indissolubile e ad ogni singola parola che passa
nella sua caparbietà, riprendo quel vuoto che non mi rilassa.
indefinibile
nella sua complessità. Sembra tutto perfetto, invece non lo è.
Degno di quell’eleganza
di cui la ragione può solo La tua assenza mi tormenta sempre più e
scalfire la superficie. crea in me
Alieno bene, un vuoto incolmabile che non so spiegare.
superiore,
avulso Fissando un punto,
dal nostro intelletto, come un flash improvviso,
come una stella lo è si accendono i ricordi che ho di te:
dal pianeta più algido I baci, i sorrisi, la tua invidiabile voglia di vivere..
e remoto del suo stesso sistema. Tutto si ripercuote dentro me in un dolce brivido.

Perché non sei qui con me


a rendere perfetta questa serata?
Poesia
Ti prego torna da me
Luca Brondi – 1a D LL ho bisogno di stringerti tra le mie braccia ancora
un’altra volta
Nella mia testa
e fammi sognare
non vive niente
come quella volta in cui mi sono sentita viva.
mentre fuori c’è il tutto
dagli alberi cadono
le foglie del tempo
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 31

Ricominciare Nonna, mi racconti una storia?


Elisabetta Careddu – 2 C LNa
Rossella Castelli – 2a C LN

Vorrei ricominciare Ho preso una fotografia,


non vedere i tuoi occhi blu mare una dal vecchio album di mia nonna.
riuscirti a non pensare È in varie tonalità di grigio,
quasi fosse un ricordo ormai sbiadito
ma nella mia mente è tutto così nitido ma non dimenticato.
ogni ricordo così vivido
impossibile non voler riviverlo Macerie, si vedono soltanto macerie.
Tetti non più in grado di proteggere,
anche se non sei qui con me muri che non danno più riparo.
so che di me non ti scorderai Macerie di una vita ormai difficile da chiamare vita.
ti conosco, non lo faresti mai
Accanto a me la sua voce è in grado di ricostruire la
difficile ormai accettare tutto vicenda,
non pensarti come un farabutto i suoi occhi l’hanno vissuta
mi manchi dopotutto e le sue parole sono come fotografie
scattate con un obiettivo grandangolare:
ogni sera guardo le stelle capaci di descrivermi tutto ciò che non riesco a vedere.
ricordando le tue mani sulla mia pelle
mio dio quanto erano belle L’ho posata sulla scrivania dello studio
e mi sono avvicinata alla finestra.
mentre ti sto guardando Nessuno mi aveva mai detto
mentre ti sto odiando che quando si guarda lontano,
forse sto già ricominciando. le storie che ci hanno raccontato
continuano a scorrere nelle nostre vene.
32 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Melodia L’amore è nell’aria


Lucrezia Cipriani – 2 D LN a
Claudia Consani – 2a C LN

Nubi nere affollavano il cielo, Quando tu mi stringi forte


grandi braccia violente ti strappavano dalla via. sommergi la folla
Una piccola goccia cristallina ti rigava il viso. e dai uno sguardo al mio viso.
Poi quel suono, Tu che illumini il buio
quella melodia, senza dire una parola
quell’eruzione di note improvvise e violente tu così bello
come i fulmini in un temporale estivo, i tuoi occhi così dolci
ti riaprirono gli occhi. non c’è prezzo che non pagherei
Cos’è che non andava? per dirti quanto ti amo.
Cos’è che era successo? Ti amo piccolo
Speranze, sogni, felicità, ti amerò fino a quando le stelle
tutto era sparito all’improvviso in una polvere dorata non brilleranno più
trasportata dal vento. fino a quando il cielo scoppierà
Il silenzio di una stanza incombeva, e le parole non faranno rima.
giaceva,
rumore il solo respiro,
pesante,
doloroso come il vivere stesso. Altalena
Un timido raggio si faceva strada dalla finestra,
Simone Costagliola – 4a A SB
aperta quanto la voragine nel tuo cuore.
Perché avevi ceduto?
Foglie, ormai terra, material sospiri,
Adesso è tutto diverso,
occhi travolti dal freddo autunnale.
rafforzato di un nuovo io
Io vado, vago, cammino, mi muovo,
vai avanti,
“Sei un uomo”, le voci urlan di nuovo
costante.
in testa, quel gelo esplode, poi basta.
Impaurito neanche dalla paura stessa,
Ambiente silente, silenzio, la sento
navighi per il tuo mare azzurro di fuoco.
che chiama il bambino, che dondola al vento.
La guardo, altalena, la vecchia catena
che è rossa di ruggine o per timidezza.
“Magari si spezza”, pensiero d’adulto
scacciato dal giovane e libero “Salto!”.
I piedi calpestano l’aria,
il ferro che urla alla sera,
il cuore ora in gola regala una cura
al bambino malato, non ho più paura.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 33

La poesia è… Il cuore del poeta


Alessandro Cozzolino – 2 C LN a
Sara Cremonini – 3a A SB

La poesia è l’arte della comunicazione Osservi il mondo con occhi che non sono tuoi,
che tante menti illuminate una penna come amica migliore;
han imparato in questa nazione inchiostro nero sul bianco dei tuoi ricordi,
che è l’Italia fra tante carte segnate. manifesto dei sentimenti del cuore.
La poesia è un sentimento
che viene da dentro Vivi nella costante nostalgia del passato,
che viene dal cuore mentre la campagna si porta via le tue memorie,
come l’amore. il mare la malinconia,
La poesia infine è un brivido il vento,
che diventa un livido, un sussurro tra i molteplici volti dell’anima..
un livido vivido che non fa male
ma ricorda che la poesia è una cosa naturale. Eppur, l’inarrestabile scorrere del tempo,
non cancella le bellezze che hai dentro.
La tua penna,
contro quella del tempo che passa..
..è uno scontro senza vittoria.
Poiché lo scrittore s’ispira
a quegli attimi effimeri, che il suo stesso avversario
ha scritto,
che scrive,
e che scriverà ancora.

Il suo viaggio porterà via sensazioni


già rubate...poiché:
non c’è ladro più abile del cuore,
che tutto rapisce.
34 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Rabbia L’amore nel ricordo


Sara Cremonini – 2 C LN a
Lucrezia Deco’ – 2a C LN

Rabbia Nell’amore di quei baci


che nasce il chiarore della felicità
rabbia che cresce con il rimbombare di quei ricordi
si dilata ricordi belli, forti, unici.
non muore
che brucia Nell’amor del mio cuore
distrugge che invano ricorda
rabbia che espande ricorda l’affetto
poi muore piangendo ogni sbaglio.
che scoppia
è tutto finito! Piangendo la solitudine
Poi un cielo di pace di un’emozione così forte
che illumina il viso. da lasciare andare il respiro.
Piangendo quel batticuore
che mai potrò risentir crescere.

L’amore,
La danza ho capito cos’è,
Chiara De Plano – 1a C LL felicità indimenticabile,
tristezza gelida,
Una passione ricordo interminabile.
abbracciata fin da piccola,
nastro che,
in movimento, descrive traiettorie
curve,
circolari,
continue.
La danza.
Il mio corpo si muove
ed io entro nel mondo che mi appartiene,
dimentico i problemi,
le ansie,
le delusioni.
E levo dal volto 
quel volto che mi copre,
e guardo in alto in alto
la luce!
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 35

Sognando Un uomo nel deserto


Elisa Del Taglia – 3 B ART
a
Valerio Della Torre – 1a D LL

Cammino lungo Un uomo nel deserto


un cielo limpido. la cui gola
Tra le nuvole. è più arida del deserto stesso
Sopra gli alberi. egli ricerca l’oasi
Faccio finta di non vedere che non sembra arrivare mai
gli uomini, tu come lui
ciò che inizialmente fanno vaghi invano
è inutile, alla ricerca di pace e serenità
ma utile nel finale ascolta
di un lungo lavoro passato apri lo scrigno delle tue emozioni
a studiare, e troverai pace
non come vivere chi la ricerca nel mondo
ma come affrontare non la troverà
la vita. questa è una verità
Mi fermai sopra che la vera luce
la luna e giace nella più profonda oscurità
quando vidi
che tutti chiusero
gli occhi
sussurrai «Avrei preferito
un mondo così
silenzioso.
Giocare nella pace
della notte
immersi nei propri
sogni.
Lì dove ci aspetta
il nostro vero mondo.
Sognando».
36 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Mera bellezza Sognandoti...


Virginia Di Lazzaro – 5 A PS a
Asia Faccenda – 1a C LL

Abisso il fare e dire, La mancanza di te è un temporale improvviso.


parlo e fingi di ascoltare, Tu dimmi se c’è
è quanto bello è l’ apparire ancora un’altra occasione,
non lo è stato mai lo è o un’altra emozione.
il pensare. Ritorno, come un arcobaleno dopo la pioggia,
ritorno, altra scelta non c’è.
Se immobile mi ascolti E più mi manchi
senza prima giudicare più stai al centro del mondo.
lo vedi che son molti Amore,
gli occhi per guardare? eppure piccolo amore.

Resta ferma al tuo pensiero


non ti muovere di là
sempre alto, baldo e fiero La rondine
ti resta la senilità
Margherita Fantini – 2a C LN
vivi, con compagna la bellezza
ciò che sai o pensi di sapere
Nel limpido cielo
per te è sempre una certezza
vestita a festa
sai guardare e non vedere
vola la rondine.
quando il bello ormai sfiorito
Si libra nell’aria
non vivesti in virtù e sai
senza una meta,
che contro lei hai puntato il dito
giocherellona.
non ti resta niente ormai...
La vedo e sparisce.
La cerco e scompare.

È felice la rondine
nel limpido cielo.

Anch’io come lei


vorrei vivere
la mia primavera.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 37

Lo squarcio del lampo Oggi come ieri


Gabriele Fiorentini – 5 A ST a
Valentina Franchi – 4a A SB

Uno squarcio nel mantello Ragazzo partigiano


della notte tu combatti per un sogno
LAMPO di vermiglia libertà
Case, alberi, campi ma ora fermati..
Bianchi, poi… cogli, tra il sangue,
il buio. l’elegante rosa

Un velo soave si posa uomo dalla nera camicia


su noi tu insegui un ideale
LAMPO forse neanche condiviso
fa spargere pezzi di noi. ma ora fermati..
cogli, nella notte,
Dolce rimane un pensiero la corvina orchidea
su noi
LAMPO semplice soldato
lampeggiano strane, confuse tu sotterri mine di dolore
le idee, nel caos in una terra straniera
ma ora fermati..
un raggio di luce deposto cogli, tra le macerie,
su noi la timida primula
LAMPO.
stracci di luce illuminano fragore di colpo silenzio
ogni uomo
vana è la speranza la regina di cuori
di trattenerla!! sta, fiera e mesta, di fronte ad un fiore
la regina di picche
sta, algida, di fronte al freddo marmo
la tenera amante
sta, disperata, di fronte ad una medaglia

s’infrange l’ultimo petalo della vostra armonia


scintillante sull’argento del docile vento
asciuga la lacrima, calda di dolore e di rabbia
unite, oggi come ieri,
dalle carezze rapite dalla violenza
38 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Voglio il diverso Equinozio di primavera


Camilla Galaverni – 5 A PS a
Rachele Gargani – 2a C LN

Come Zeno nella sua Coscienza Ci sono, vi vedo


abbandonata dalla pazienza ci sono, vi sento
di guardare il mondo ma resto nel mio bozzolo.
radicalmente imperfetto
che si finge ingenuamente perfetto Ci sono, vi amo
si maschera di ridicolo ma devo capire come realizzare la mia possibilità
di stupide credenze e scegliere la direzione.
…ed è a lui
che si affida la gente. Senza sentire la fatica del fare
La sua sorte il mio sorriso travolgerà i vostri giorni disperati.
le sue scienze.
Ed io che mi credo normale
ormai alle soglie degli esami
ne esco confusa
e superficiale
L’albero
e mentre gli altri si accontentano della vita Tommaso Ghezzani – 1a A LS
io voglio il diverso: il sole, le nuvole, la luna.
Io voglio andare, oltre la noia infinita. Fin dall’inizio
Aprite la mente, vi dico. l’albero nasce, cresce e muore;
Non vivete come piante di serie.
Liberate la mente. ha le radici
Questo ho imparato in cinque anni a cui per sempre è legato,
ed ora vado sicura per dire
non vivete tranquillamente fin quando
ma sempre contro lo scuro taglia legna
finchè vi lasciano la voce. le recide
con la sua ascia infernale.

Ma di me
a differenza di quell’albero
rimarrà eternamente il ricordo nei miei cari,
grazie alla Luce di cui l’Umana Semenza è investita.

Mentre di quel povero albero


rimarrà a testimoniare la sua vecchia esistenza un
nuovo arbusto
che nell’eterna oscurità in cui si trova
mai del suo antenato potrà proferire parola.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 39

Il garzoncello infingardo Quella vita felice


Tommaso Ghezzani – 1 A LS a
Giulia Ghio – 1a C LL

Sette del mattino: Tutti i giorni ho quella canzone in testa,


ignori i limiti primamente posti tutte le volte me la canticchio un po’
dei tempi per il sonno, tutte le volte mi scende una lacrima
e penso a me che sono cresciuta.
otto del mattino: Passa la mia vita ma “come”, non capisco.
nel palazzo della Grande Luce ti rechi a mala pena Da piccola speravo in una vita di rose
e tal volta rimani nell’Oscuro Mondo Menzognero diventare grande era il sogno.
che tanto ti piace, Non era meglio se aspettavo ancora? Se speravo un
po’ meno?
una del pomeriggio: In una vita che poi non aspettava me…..
esci e ti diverti con brutte compagnie a te pari, E sono qui tiro avanti e ingoio.
Cercando di piacere un po’ alla gente;
cinque del pomeriggio: ora la vita non mi aspetta e il treno corre veloce;
dopo aver girovagato pari ad uno stolto tutto il dì e una parte di me aspetta con ansia
continui, spudorato, a ricoprirti di Ombra quella vita felice,
pari ad una laida fiera, quella vita migliore.

non ti poni i Luminosi Problemi


che l’Umana Specie
fin da sempre ha messo al centro del proprio Lume.

Ma ricorda!
Garzoncello Infingardo,
che quando alzerai appena il capo
dalle Tenebre in cui ti trovi e capirai i tuoi bui errori
sarà troppo tardi per te Illuminarti
con il più Grande Dono del Signore
poiché come egli stesso disse sarà per te “pianto e
stridore di denti”.
40 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Una vita allo specchio La famiglia


Francesca Godani – 1 C LL a
Sara Grandi – 2a C LN

Torno a casa, mi guardo allo specchio La famiglia è


e ricordo ancora di quando portavo l’apparecchio la cosa più bella
che il signore ha regalato all’essere umano.
con quanta ansia aspettavo il Natale La famiglia è fatta per condividere i nostri sentimenti,
e come odiavo l’immancabile coniglietto pasquale. insegnare a vivere e a regalare emozioni.
Io devo tutto alla mia famiglia
Penso a come mi piaceva correre e saltare, perché senza di lei,
di come piangevo per un compito buttato a mare. sarei solo una nullità.

Quanti rimproveri quando non studiavo,


ma quante risate quando a pallone giocavo.
Sorridi
Che soddisfazione, che felicità
Alice Guerrieri – 2a C LN
quando finì l’università!
Sorridi
E quando, con il vestito gessato, quel dì
perché tutto è così bello
davanti al parroco ho detto “Sì”!
tutto è così semplice quando siamo insieme
tutto è perfetto perché tu sei con me
Una vita di gioie infinite,
e niente potrà mai ostacolarci
stroncata da una penosa artrite!
niente potrà mai dividerci
niente potrà mettersi tra noi
La vita è solo un gioco,
perché noi siamo più forti,
ma secondo me è durato troppo poco.
siamo più coraggiosi,
siamo quello che chiunque vorrebbe essere.
Comunque l’apparecchio è restato,
Quindi adesso non essere triste
perchè il mio udito va aiutato.
ma prendi la mia mano e sorridi
e solo così scoprirai tutto ciò che siamo io e te.
Sta lì, fermo, dietro l’orecchio...
... e solo ora mi rendo conto
di quanto sono vecchio!
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 41

Lara L’isola
Giacomo Iacarelli – 2 C LN a
Federica Maio – 2a C LN

Ero seduto lì ad aspettare Mi sento tanto felice


su quella panchina per un tempo infinito perché vivo in mezzo al mare.
pensando a te. Mi sorridono il cielo e le stelle,
Immaginavo i tuoi sorrisi, i tuoi sguardi, le cose più belle son tutte per me.
provavo emozioni che non sapevo di conoscere.
Immaginavo il futuro accanto a te,
quando si aprì quella porta.
Vidi il tuo piccolo corpo La vita
e sentii il tuo pianto che per me fu una melodia.
Eleonora Malquori – 2a C LN
Eri appena nata ed io ti amavo già più della mia stessa
vita.
Come un fulmine sei arrivato,
da chissà quale altro mondo,
su questa terra;
in te tanta voglia di crescere,
Ansia di conoscere,
Rachele La Sala – 2a D LN di vivere,
di amare e di essere amato
Il sole che infuoca la sabbia prima dai tuoi genitori
arida. poi dalla persona che per la vita...
Una porta davanti, chiusa è l’ansia. ti ruberà il cuore.
Senza comprensione L’infinita gioia di diventare padre,
è questo sole impietoso. ed il grande dolore per la perdita di un caro.
Oppure, tanta folla Un mattino guardandoti allo specchio
ed io incapace di catturare le altre menti, ti accorgerai che le prime rughe sono arrivate
non vedo, non conosco. È l’ansia. a solcarti la fronte,
Aiuto…voglio possedere il futuro la prima brina è caduta sui tuoi capelli
non essere posseduta. ed in un attimo il ricordo di ciò che è stata la tua vita:
l’alba, il mattino, il mezzogiorno, il pomeriggio ed
infine la sera…
Ti addormenterai e tornerai in quel mondo dal quale
tanti anni fa... sei arrivato.
42 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Pioggia Rosa
Rebecca Mameli – 1 D LL a
Aurora Masi – 4a B LN

È obliqua Mia regina,


la pioggia che cade, lei è sovrana a tutte
è bagnata e scivola sul mio viso in bellezza.
è cupa, triste
ma fa apparire un sorriso La sua natura
perchè insieme agli amici è selvaggia.
sentiamo il boum boum
dei nostri cuori Guai,
dopo una corsa per cercare riparo. a chi osa toccarla!
Riparo da te Verrà punito
ormai infuriata! severamente.

Ha dei vestiti
meravigliosi:
il rosso del fuoco della passione,
il giallo della gelosia,
il rosa di una dolcezza sublime
ed il bianco della purezza suprema.

Il suo profumo
è così irresistibile che,
qualsiasi suddito,
la vorrebbe con se.

Oh, mia regina!

Ingannatrice,
fà innamorare le persone
con la sua bellezza,
e poi le ferisce
a sangue.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 43

Proteggimi Una tempesta che infuria


Sara Minarelli – 1 D LL
a
il mare
Daniela Mohamed – 1a D LL
E vola,
vola la farfalla dalle candide ali, Una bellissima giornata di sole:
salendo lieta, niente è più bello di una tempesta
felice, che infuria il mare
leggera. in una bellissima giornata di sole
Così d’immensa gioia s’empie l’animo mio,
cullato dal tuo dolce profumo,
così intenso,
così soave.
La vita è un treno di ricordi,
ma tu resta,
perchè in eterno
la farfalla
si posi sul mio cuore.

Una donna
Daniela Mohamed – 1a D LL

Una donna ...:


come è bello vedere una donna triste
che non ha niente
ma che con un sorriso
riesce a darti tutto
44 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Placenta Ed è incredibile l’illusione di aver interrotto,


una volta per tutte,
Marta Monelli – 4 A SB a
alla morte di un’ape, frenetica.
Patina malinconica;
ormai placenta triste che,
volente o nolente,
accoglie e nutre. Io illusa
A riempire la più piccola crepa. Erika Montagnani – 2a A SB
Ed il mondo, filtrato,
da uno strato di carne e sangue grigi. Gli ho dato quello che avevo
Il sole è oltre, tu sei oltre; ma non gli è bastato.
ogni cosa, tranne me. Ha preferito vestirmi di illusioni
Non ho che da respirare. per poi spogliarmi violentemente
E la musica che ho in testa, E così il mondo ha visto chi sono veramente:
i pensieri che ho in testa, una bambina, fragile e piccola
le frasi che ho in testa: Ed è cosi che è finita
Ognuna è l’esasperazione delle io illusa
proiezioni sfocate dell’esterno. lui illeso.
Cieca.

È il lasciarmi avvolgere lentamente


da sensazioni evitabili
che mi invischia.
E poi mi sorprendo
nuda, spogliata di leggerezza e pensieri,
cercando di razionalizzare
e di eliminare le orme della colpevolezza.
Della mia accondiscendente complicità.
Omettendo, lasciando correre
e, senza priorità,
una cosa vale l’altra.

Come se questo liquido vischioso,


e che bevo
e che mangio
ed attraverso il quale vedo
ed attraverso il quale ascolto.
Come se fosse il miele di me alveare.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 45

Il giardino di rose Progetto di vita


Chiara Onor – 2 C LNa
Camilla Otelli – 2a A SB

Il giardino di rose, Maledetta


era là dove si rifugiava incapacità di dire.
quando era ancora una bambina
e correva, giocava, sognava. Urla che bruciano,
sole che splende,
Il giardino di rose, sorriso nascosto.
era quello il posto in cui scappava,
fuggiva dalle sue prime delusioni Come una goccia di niente
e piangeva, cresceva, sognava. sono tutto nel mio io.

Il giardino di rose, Grande bambina


fu là dove corse, dedico a te tutta la
dove pianse quando non ebbe più nessuno, mia felicità
e allora là ricordava, talvolta sorrideva, sognava. in questo cielo luminoso senza stelle.

Il giardino di rose,
è verso li che sta correndo,
scappa da lui, Indelebile
lui che la maltratta,
Greta Pachetti – 4a B LN
la strattona,
 
lei grida, si aggrappa
Giacciono nel cuore i tuoi sorrisi
a quei lunghi gambi cercando il solito conforto,
insabbiati dal trascorrere del tempo.
sente dolore, piange, sogna,
I ricordi son celati, sfumati nel dolore
lei sogna un giardino di rose senza spine.
e chi rimane qua,
ha ancora troppe lacrime nel cuore.
 
E guardando questa foto,
ti giuro amico mio,
vorrei volar da te e prenderti per mano,
combatter questo strazio e
distruggere il destino.

E se è questo marmo gelido


a divederci adesso,
ti prometto amico mio, 
che il destino non farà mai lo stesso.
46 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

La guerra Io so che ci sei


Niccolò Pacini – 2 C LN a
Delia Papandrea – 2a D LN

I bambini giocano Avrei voluto conoscerti,


le madri li sorvegliano ma non ho fatto in tempo.
i padri lavorano Io non ti ho mai visto, eppure
è una giornata qualunque ma tutti sono felici. so che ci sei.
Bum Bum Bum, ad un tratto Quante storie avrei voluto che
un forte boato ed un lampo di fuoco tu mi raccontassi. Quanto
interrompono ogni gioco avrei voluto correre libera
è la guerra!! assieme a te. Quanto avrei desiderato che
I bambini ora piangono tu mi vedessi crescere, ridere
le madri li proteggono scherzare. Però non ti ho mai visto
i padri combattono …eppure so che ci sei.
ma soprattutto le persone muoiono E allora Grazie. Grazie a te,
ai più anziani riaffiora alla mente delicato e trasparente angelo
un ricordo ormai caduto, dalle ali dorate. Grazie
mentre i giovani chiedono disperatamente aiuto. per non avermi lasciato sola
Ma un giorno non lontano in questo mondo che ti ha portato via
l’uomo potente capirà quando l’orologio non muoveva ancora
che la guerra non è una soluzione le sue lancette.
ma una grande assurdità Grazie per essere sceso da lassù
e avermi guidato
in questo mare tempestoso
senza abbandonarmi mai.
Io non ti ho mai visto,eppure,
so che ci sei.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 47

Il sorriso negato Come il volo di una colomba


Francesca Paparella – 1 C LL a
Simona Paperini – 1a C LL

Si accende in me un sorriso Durante la tua assenza


è il tuo volto la tristezza dimora nel mio cuore
splendente di riso come una madre disperata attende il ritorno dalla
sul mio volto lucente guerra del figlio.
Solo in un ricordo lontano mi appari così bello e così
come il sole accende un sorriso sul lago limpido felice.
così tu accendi il mio viso Solo il pensiero di rivederti mi rallegra il cuore:
di un sorriso deciso intanto che ti aspetto, il tempo passa
ma i vecchi ricordi invadono la mia mente.
ma un solo sorriso negato Sono sicura che tornerai,
e il mio volto è un dolore e quel giorno, sarà una grande festa
pesante di ghiaccio come la primavera dopo i lunghi mesi d’inverno.
Io ti aspetto, affacciata al balcone,
come il sole velato e mi riconoscerai,
anche il lago perchè svolazzerò un panno bianco
privo di luce come il volo di una colomba.
appare rattristato
48 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Sarò con te Andatura di vita


Myriam Parrucci – 2 A SB a
Francesco Peroni – 4a A SB

Sei sempre stato amato Immobile, in una bolla.


sempre reso felice
nei pensieri altrui. Quadrupede, frenetico.
Sei sempre stato caro Vacillante, accompagnato.
a noi e a chi ti al tuo fianco gemeva,
mai dimenticato. Scattante, corridore,
smisurate energie.
Come una rondine
mentre prova a spiccare il volo Altalenante, vorticoso;
superando l’immensa paura, in caduta, in risalita, solo amore,
invano cercavi aiuto nei pensier e nel cuore.
nei cuori sempre aperti ad accoglierti.
Risoluto, deciso, certo.
Ora vieni da me Verso l’obiettivo, oltre gli ostacoli.
piccolo animo inquieto. Odio e amore, ma tormento.

Ti proteggerò con questo spirito Pacato, quieto, solidale.


sereno, avvolgente Verso il prossimo, sino all’arrivo.
per sempre. Poi caduta libera, accompagnata,
Insieme, una sola parola forzata.

Inerte.

Vita
Virginia Pedani – 2a C LN

Monotona, insolita, spericolata, tranquilla, imprevedibile,


tocca solo a te scegliere qual è la via più plausibile.
E se ad un certo punto cambierai rotta,
non aver paura di iniziare una nuova lotta,
perché se da sempre hai saputo qual è
la cosa più giusta per te, niente ti impedirà
di raggiungere anche qualcosa che non c’è!
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 49

Pensieri fluiscon ne’ silenzi Tempo di me


Francesco Peroni – 4 A SB a
Sara Petrucci – 2a A SB

Pensieri fluiscon ne’ silenzi, Fiore perfetto, respiro


silenzi s’insinuan ne’ pensieri. i colori del mondo
mi abbraccia il calore del sole
Tacito già, sott’i colpi de’ dubbi; impavido il cuore
pensar non m’è più dolce in questo mar. alfiere della mia libertà.

Sulla scialuppa della ragion, vago, Pretesa di vita, la mia,


in cerca d’un effimero istinto, là conto passi decisi
ne’flutti del mar in tempesta e caro ma incerto è il piede
su terra bagnata
m’è più l’esser in balìa, fuor dal guscio, dal mare in tempesta.
delle passion, che schiavo de’pensieri.
L’antico stato d’animal s’è desto. Fragile fiore, mi vedo
naufraga in me
cerco i confini di terra
e di cielo
dall’alto rivedo i miei sogni
vertigine idiota
di voglia d’amore.

Stelo d’acciaio, mi sento


nel vuoto di parole non dette
ascolto il silenzio
di promesse mai fatte
rammendo la tela
di scuse e perdono
socchiudo i miei occhi
al vento degli anni
guardo lontano e
svanisce l’unica lacrima
voce e preghiera
dell’anima mia.
50 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

A te Paura
Ketjona Pilinci – 1 D LL a
Ketjona Pilinci – 1a D LL

Come un raggio di sole, il tuo sguardo mi colpisce, Paura,


come una piccola candela il tuo sorriso finisce, di perdermi nelle lacrime amare,
ed improvvisamente ritorni triste. di sbagliare, piangere, parlare, amare,
Nel mio cuore l’ho inciso, ormai di arrendermi e non continuare,
è il mio riflesso, nel dì, nella notte, con coraggio l’immenso mare
nei sogni, ormai ovunque mi segue affrontare, dimenticare,
il cuore ti ho dato, sogni, segreti, illusioni, occhi disperati, carezze e promesse infrante,
a te, paura, paura di ascoltare quelle parole
tutto ho regalato, a te, che tanto male mi fanno,
ogni pensiero, ogni sentiero. paura di ricordare,
A te che sei tutto, a te che mi hai dato ferirmi per poi pentirmi,
tutto, paura di deludere,
a te che tutto mi hai regalato, la luce in quei occhi
a te che sempre mi hai insegnato ciò che è giusto e le porte rimaste aperte
sbagliato chiudere, la fiducia alle persone
con gli occhi chiusi ti seguirei poi, piano piano deludermi,
ti affiderei l’aria, dal dolore nascondermi,
a te che mi menti, nel cuore spezzato rinchiudermi.
che Semplicemente paura
mi proteggi
che di solito mi accontenti,
a te che sei la persona, Stare con te è sempre bellissimo!
quella che ho voluto,
Irene Pozzi – 2a C LN
quella che ho quasi perduto,
quella in cui ho sempre creduto.
Stare con te è sempre bellissimo...
Quante carezze, paura e momenti,
Ogni volta che i miei occhi incontrano i tuoi
a te che di ascoltare quella voce mi permetti,
mi sembra di sognare…
mentre punti i tuoi occhi e rifletti, e che
ogni volta che le mie labbra sfiorano le tue
nonostante tutto
inizio a tremare...
sempre mi rispetti.
quando sono con te
A te, che mai, in nessun momento
non ho più bisogno di niente
lo saprai.
perché quando parlo con te
non conta l’altra gente
forse tutte queste cose non le saprai,
ma una cosa è certa…
Il mio amore per te non cambierà Mai!
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 51

Cuore in tempesta Il parco della mia infanzia


Rebecca Rinaldi – 1 D LLa
Chiara Sandrucci – 1a C LL

Come le immense acque La nostalgia è intorno a me


che nei giorni di tempesta sulle colline, sulle onde del mare
alle sabbiose distese dove appaiono immagini del passato
fan riverenza, un passato lontano, molto lontano.
è lo specchio
dell’anima mia Un gran ricordo è il mio cuore
ammirato dove per sempre starà
dalle brillanti luci è una nuvoletta bianca fissata nel cielo
di quel magnifico volto uno scrigno segreto, nel mare.
che mi incantò. È il parco della mia infanzia.

Ci sono momenti Io e Te
Silvia Rossi – 1 C LL
a
Giulia Saviozzi – 1a C LL

Ci sono momenti in cui Io e Te.


ti senti la persona più triste a questo mondo, Ora solitudine,
anche se sei in mezzo ad una folla, prima amore.
come una rondine che si è persa Ora indifferenza,
e non trova più il suo stormo, prima amore.
come un fiore nel mezzo Ho bisogno di Te,
all’arido deserto. Amica Mia,
Ma c’è sempre qualcosa, come un pesce ha bisogno del mare,
o qualcuno come un foglio ha bisogno di inchiostro,
che ti fa tornare alla realtà, come il vuoto ha bisogno dell’immensità,
che arriva come un meteorite come il giorno ha bisogno della notte,
ad altissima velocità io ho bisogno di Te.
che si scaglia su di te,
e ti travolge,
nel suo caldo abbraccio
ti avvolge.
E so che tu,
il mio preferito meteorite
arriverai, sempre.
52 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Tragitto utopistico Maremoto


Mariarca Scafora – 1 D LL a
Costanza Scarpellini – 2a C LN

Tacito, lo scrosciare del mondo Se ti guardo mi vedo riflessa


da questo scorcio affiora, alzo gli occhi, vedo l’orizzonte.
il perpetuo desiderio di estraniarsi,
forse di giacere inerte, L’odore di salsedine!
romito, rendere o credere,
che ormai giunto al termine Sei calmo e soave
abbia calato il sipario e il fruscio che emetti mi culla
questo spettacolo. in una beata tranquillità acuta

Quando, senza scorgere alcuna ragione, i tuoi battiti sugli scogli


una fioca luce di faro, spruzzano freschezza
il calore di una candela, rilasciata dalla brezza
sola, arrendevole, instabile, sul mio viso, candido viso.
insignificante al mondo.
Ma per poco resterai calmo
Seppur distante, solo il buio l’ira prenderà il sopravvento
scinde questo bagliore, e mi spazzerai via in un momento.
un fiore nato tra i frantumi,
errante, incerto, ansimante, Povere le innocenti vittime
potrà allontanarsi il giorno; che col cuore ti hanno amato!

giungere una notte incessante,


ma, al dissolversi del buio,
quando anche le stelle si spegneranno,
lasceranno spazio, un tempo astratto,
dove anche la più afflitta delle rondini,
ricongiungersi al nido,
porre fine ai sospiri,

la distanza, finalmente,
sopprimere.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 53

Canto per l’Africa Perché parto


Enrico Scheveger – 4 A SB a
Nathan Seddig – 2a A SB

“Oh dell’Africa orgoglio e rigoglio, Guardo


Nord senza pace!?! la porta aperta
Figlio del Nilo, di Annibale padre, la carta bianca
di biblioteche e di porti rovina gloriosa, la strada è eterna
alto faro dolce a navi e marinai se il corpo è fermo.

alzati!

Canta l’inno d’Amore: Cuore


canta la Libertà!
Chiara Solari – 2a C LN
Canta la pura Democrazia!
Cuore
l’estremo buon governo!
brucia di rivoluzione,
pompa sangue per mantenere vivo
Sciogli d’Imam, di legioni, di dittature
un ideale.
le ferree catene!
Anima
Liberati dalla voglia di Vendetta!
dà vita ai sogni,
dà loro una forma
Sol con la Pace si innalza
e desidera lottare per farli vivere.
il mur della Rivalsa,
Mente
Sol con il sorger di un Nuovo Sole!
crea idee,
O dell’Africa orgoglio e rigoglio,
le sviluppa,
limpido il giorno rinascerà!?!
dà loro un corpo
e le trasforma in realtà.
Corpo
mantiene in vita
cuore, anima e mente,
per far sì che si uniscano
e diventino il sistema perfetto
per scuotere un mondo addormentato.
54 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

L’arrivo dell’estate Mondo


Virginia Sommati – 1 D LL a
Marco Tedeschi – 2a D LN

Il frangere delle onde Mondo vuoto al di sotto di


bacia la spiaggia quello che si forma,
piena di conchiglie di mille colori, privo di luce, ombre, incubi e paure.
abbandonate sul bagnasciuga. Mondo aderente ma non soffocante
I granelli trasportati dal vento, mondo dove non puoi vivere seduto o eretto.
accarezzati dal caldo sole Mondo dove si vive solo per un pò
testimoniano l’arrivo dell’estate. mondo che non si lascerebbe mai
L’estate delle scoperte, mille pensieri ti trapassano la testa come
l’estate piena di suoni, voci, luci, nuovi amori, se non fossi tu a pensare
l’estate dei ricordi, illuminazioni, idee, scappatoie, scuse
l’estate che non dimentichi.

Dov’è la felicità
La Sicilia Valentina Tognarelli – 1a C LL
Virginia Sommati – 1 D LL a

Cerco la felicità.
Terra in cui il sole non tramonta mai, La sento, è musica dolce e leggera,
terra colma di storia, di miti e di leggende, un pianoforte invisibile nel bosco cupo e solitario.
terra profumata di zagara La cerco, tra i giardini della vita,
terra contesa tra popoli. tra gli alberi in fiore e tra i bambini
Oh Sicilia, rapisci il cuore del viaggiatore, che giocano correndo e gridando.
chi ti conosce di te s’innamora La cerco,
e gli infondi il desiderio di tornare sulle tue sponde negli angoli abbandonati,
tra agrumi e fichi d’India, là, in disparte, in cerca di compagnia.
tra mare e templi, Se mi sembra di averla, la prendo, la cullo,
tra leggende e storia. come un bambino in braccio alla mamma.
Ma subito sparisce,
come la sabbia che scivola dalle mani,
lasciando solo dei segni.
Nei miei giorni, nella mia mente, nel mio cuore:
e io riprendo a cercarla per sempre.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 55

Fama furente Mostro


Silvia TullI – 5 A ART
a
Silvia Tulli – 5a A ART

Fame di fama furente, Immagini, foto, persone, vite.


tedio d’immobili tende
il baratro è vicino Innumerevoli scorrono sotto il nostro sguardo
e la massa impassibile avanza. partecipe del coraggio, della morte, del dolore:
guerre in cui non vi è nessun colore.
C’è altro in questo bicchiere?
imbarcatevi e cercate di scoprire. Entrando in una stanza diamo un volto agli uomini
che hanno fatto la storia,
Innalzate un sospiro vitale uomini che inconsapevoli della sconfitta futura
porgendo la mano al dolore speravano, sparavano dietro misere mura.
in quest’alba di morti viventi:
Il rombare nel vuoto di una bomba,
fermate questo moto di autodistruzione! l’allegria di una banda di marineria dopo un passo.

Portiamo con noi il fucile del revisionismo storico che


la nostra epoca vuol affermare.
«Ragione ad entrambi, per un mondo più liberale!»
Intanto il sangue cammina sul pavimento,
nero come pece sgorga dai futuri libri sporcando le
nostre mani.

La barella portava gli occhi spenti di una donna, sul


tavolo un cranio perforato
un bambino morto
un bambino armato.
Ma dove? dove è finito l’uomo?
56 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”

Creature innocenti Luce


Giulia Vanelli – 1 D LL a
Gessica Zanella – 5a A PS

Adesso, che mi diletto nello scrivere poesie, Io piango Dio e a te parlo.


a bambini, ragazzi, uomini e anziani Morire, saper di esser morta,
non rimane altro che nutrirsi ma con la luce negli occhi.
dell’amorevole calore dei propri cari, Ti prego, se quando in me sarà
mentre il resto del mondo mostra indifferenza dimmi che mi premierai
davanti alla tragica realtà dimmi che mi abbraccerai.
così, immergendosi Così come una montagna arida, fredda
nella lurida vergogna. ma di folgorante luce.
Nella luce non si muore.
Adesso, che mi diletto nello scrivere poesie, Ma credo io, Dio,
mi chiedo se è mai questo il mondo che ciò che da te è creato
quando eravamo ancora creature innocenti non si ricrea,
prive di ogni colpa. e dal non creato si ricreerà.
Ma perchè tanta angoscia se
nella luce non si muore.
E allora mi vorrai perdonare?
Voglia d’estate
Giulia Vanelli – 1a D LL

La voglia di stare in mezzo al mare,


di sentire il salmastro che brucia gli occhi,
del sole che abbronza la pelle,
della fatica per nuotare,
di stare sott’acqua,
di vedere il sole che va giù,
di ridere, senza pensieri,
di urlare,
la voglia d’estate.
Liceo Scientifico Statale “F. Enriques”
Livorno
Liceo Scientifico Statale “F. Enriques” / 59

Sto lì fermo Clandestini


Alberto Busoni – 3 D a
Olimpia Capitano – 3a M

Sto lì a fissarti Il mare


colto da un’impotenza sadica una speranza
una lama intangibile mi trafigge fughe
mi renderà un dio? ed intrecci di destini
Mi farà piangere di dolore? senza scampo
sono tanti e sono soli
Sto lì a guardare i tuoi zaffiri ma uniti in un unico corpo
a reprimere tutti i miei istinti che piange
a temere ogni conseguenza. urla
quando il vento è forte
Sto lì a pensarti e la nave si piega
un sentimento indescrivibile impietosa
mi prende e vengono a mancare
è un’ansia permanente gli appigli
un’agonia di piacere. le mani
l’aria
Poi mi accorgo le parole
che non posso fare a meno di questo poi il mare
veleno che resta un sogno
non posso fare a meno di provare
piacere
solo nel guardarti ogni mattina
non posso fare a meno di udire la tua
voce
di ammirare il tuo sorriso … … …

Non posso fare a meno di te.


60 / Liceo Scientifico Statale “F. Enriques”

Istanti Una rosa


Anna Credendino – 2 F a
Anna Credendino – 2a F

La felicità non è un sentimento costante. Vorrei donarti una rosa.


Momento per momento la assaporo lentamente,
la gusto con infinita attenzione, Mi presenterei alla tua porta,
e non la trattengo sorridendo nascosta dal fiore,
quando si divincola dalla mia stretta. e nel prenderla
Non ho la pretesa tu sfioreresti la mia mano con le tue lunghe dita,
che duri per sempre leggera.
o più a lungo di qualche lampo,
né la spensieratezza per credere Vorrei poterti osservare
che ritorni in fretta. mentre delicata
Ho solo la tranquilla certezza sistemi la rosa in vaso,
che prima o poi mi abbraccerà di nuovo lasciandola a crogiolarsi
e vivrà un po’ del suo tempo al mio fianco. nei raggi del sole.

Vorrei poter sentire il tuo grazie sussurrato,


specchiarmi nel tuo sguardo limpido, chiaro,
ed essere felice, disperatamente felice,
come non sono mai stata,

vorrei poter dare tutta me stessa


e che questo ti potesse servire,
vorrei solo ascoltarti in silenzio.

Se tu esistessi, vorrei donarti una rosa.


Liceo Scientifico Statale “F. Enriques” / 61

Arriva l’ora Chi cerca trova altro


Simone Fiocchi – 5 F a
Letizia Formiconi – 5a L

Arriva l’ora del Cerco l’orizzonte


tempo passato perdendomi nell’immensità del mare
l’urlo del vento calma come chi,
il mio cuore. volgendo gli occhi alla notte,
Vento nasconde dietro di se cerca la luna,
scia di tormenti perdendosi nell’immensità delle stelle.
attimi secondi minuti
ora per ora
passo per passo
ricompongo gli attimi della mia Anche se mi liberassi
solitudine.
Il vecchio è passato
non sarei libera
il nuovo è giunto Letizia Formiconi – 5a L
solo un respiro
per capir cosa succede. Se mi liberassi delle mura soffocanti?
Del freddo cemento che costringe le ossa a non
muoversi?
Se mi liberassi dello sguardo imperioso ma ferito
di chi con dolcezza materna mi osserva
Sulla riva del mare silenziosamente?
Simone Fiocchi – 5a F Se mi liberassi dell’ombra nera che sta alle mie spalle?
O del continuo sbattere delle onde sulla riva,
Sulla riva del mare che, come trascinate da mani invisibili,
si specchia il tuo volto urtano contro gli scogli
una faccia di vetro rotolando poi di nuovo verso il mare?
dalla sabbia creata. Eppure qualcosa mi avvolge
e senza alcun preavviso
Mi sono innamorato di te mi incatena alla vita.
Simone
62 / Liceo Scientifico Statale “F. Enriques”

Verità Così è la vita


Michele Giannoni – 5 L a
Gianmarco Lazzeri – 2a I

La mente dilaga Formidine E tutt’a un tratto mi colse la vita:


sullo sfondo sordo dell’ignoto fui travolto da un fiume in piena.
un insignificante brusio, Potevo ben presto farla finita
assisti attonito consapevole di libertà lasciandomi, inerte, a riva serena.
sempre più patetico si rende il fato
ineluttabile sarà Ma volli nuotare, spesso in affanno
il destino affamato di tempo. (mai pensar di fermarsi un momento!),
stare a ogni bivio a evitare l’inganno:
porta a un muto, mai chiesto, lamento.

Libertà Che fatica! Ma così è la vita:


eterna scesa di un fiume in piena.
Michele Giannoni – 5a L Quando le membra diranno: “È finita”
m’adagerò, inerte, a riva serena.
La forza dell’indignazione
è un flusso di pensieri inattesi
che si propagano per tutto il corpo
cercando un’uscita libera ai margini della mente,
trovate le porte della percezione, A casa la penna...
saranno libere di evadere e corrompere l’umanità Gianmarco Lazzeri – 2a I
così, una volta schiacciata ogni emozione
resterà soltanto una folle vampata A casa la penna
di impressioni senza colpa. corre sul foglio:
scrive poesie.

La mente vola altrove


su prati e boschi e monti.
Trova una fonte fresca
sotto una grande quercia;
e lì sonnecchia,
con la spiga alla bocca:
si dimentica nel contempo
degli impegni e del tempo.
Liceo Scientifico Statale “F. Enriques” / 63

La mia casa di undici piani La maratona


Andrea Nosiglia – 5 L a
Andrea Nosiglia – 5a L

Oh calda mia culla che da sempre sovrasti Partiti. Io con loro.


la città così piccola che, nella sua minutezza Pensiamo tutti alla vittoria,
ti divora anche a te, superiore, ma inghiottita ci sfugge il mondo,
nel nonnulla che è la vita. scorre tutto intorno.
Voi sapete se alla fine ci sarà la premiazione?
E questa sosta che ci acchiappa e ci trascina
in un vortice indefinito ma finito,
Tu, come gli altri, respiri; ma in questo
vertiginoso brulichio di pensieri,
dei quali risposta non vi è, il buiore della Sera già è in te.

Ah, che Sera! Perchè pensiamo sia così


sia così brutta?
Il giorno è una sosta, il Sole non è un’abitudine,
ma un dubbio regalo.

Cos’è una certezza? Niente casa mia, ma preferisci


Tu, esser la più alta della città, o la più piccola
delle polveri fuor di qua, tu?

Tu, che sei l’artifizio dell’uomo,


Aimè, soffrir dovrai lo stesso destino:
chi pensò a trovar certezze sulla
Sera che la preziosa luce ci leva?
Newton? Galileo? Sentiti la più alta,
perchè l’illusione più bella
migliora il tuo viaggio,
stendendo un bianco velo,
sul colore della morte, forse nero.

Ma se tu libera da questi pensieri sei,


godi del sole e del mare che sui tuoi occhi oggi hai.
64 / Liceo Scientifico Statale “F. Enriques”

Il concerto Basta ascoltare


Sara Palazzi – 3 D a
Veronica Tati – 2a F

Goccia dopo goccia Sto ascoltando una melodia


il mare torna alla riva e chiudo i miei occhi...
per poi fluire all’indietro basta ascoltare...
e ripercorrere le immense vie dell’oceano. la musica è nell’aria,
Tante onde riempiono i miei occhi, è intorno a noi.
la schiuma bagna i miei piedi Ognuno la percepisce come vuole. E la sente.
e gli schizzi arrivano al vestito. La sente sua.
Il vento gioca con i miei capelli, È un piacere immenso.
mi abbassa le ciglia e mi fa ascoltare: Le note scivolano,
una musica straordinaria odono le mie orecchie, scivolano via nell’aria.
una melodia unica che non può essere prodotta Se ne vanno... il vento le soffia via,
da un misero essere umano. le disperde... le porta lontano...
No, infatti è la natura e la musica si crea, si forma, si sente in tutto il mondo.
che mi sceglie per farmi ascoltare il suo concerto Ci accomuna.
e mi invita a farne parte. Ci accompagna.
L’acqua mi abbraccia i piedi, Ci porta via... ci nasconde... ci culla... ci abbraccia...
poi le gambe. ci accarezza... ci ama...
Ed io non sono più un piccolo essere umano, È solo nostra... per sempre.
sono parte del mare, del vento, Per sempre.
della terra, del sole. E mentre suono spero che la mia musica ti arrivi
Sono una sirena aggrappata al suo scoglio e che tu la senta.
che osserva per un istante E che tu sia soddisfatto di quello che faccio.
la sua vera casa, E che tu sia contento che ogni volta che suono ti
capisce la sua vera natura. penso.
Ed ecco che la mia voce inizia a venire fuori; Mi manchi...
con quel meraviglioso sottofondo ma grazie lo stesso nonno.
inizio a cantare. Continua ad ascoltarmi.
E non sono parole umane, no! Ed io, anche se non sarai qui con me, ti sentirò.
Sto cantando alla natura,
con la natura!
Siamo un’unica cosa,
una sinfonia magica.
E in ricordo della mia vera realtà
Solo una pietra,
la pietra che potrà testimoniare
l’esistenza delle sirene.
Liceo Scientifico Statale “F. Enriques” / 65

Il mondo
Veronica Tati – 2a F

Non siamo tutti uguali.


È questo che rende bello e vario il mondo.
E noi siamo in tanti a questo mondo.

Tanti credono in qualche cosa


ma sono pochi quelli che riescono in ciò che
vogliono.
Volere è potere, ma non sempre funziona così.
Credo che sia molto meglio credere è potere.

Tanti hanno molte cose


ma sono poche le persone che ne apprezzano
veramente il valore.
Aver tanto materialmente non aiuta.
Aver fede e speranza invece sì.
Liceo “Fermi”
Cecina
Liceo “Fermi” / 69

Il parmense cecinese Welby


Lorenzo Barsacchi – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Simona Barsotti – 3a B Liceo Scientifico

Viveva nel Regno di Parma Eccomi.


un giovane baldo, di belle speranze. Macchine, computer e letti.
Cattivo era il duca e il giovane baldo
tramò insieme a Ciro per tosto punirlo. Voce che non suona.
Sorpreso dai birri fuggì nella notte; Corpo che non muove.
Menotti fu preso, ma Pietro illeso Collo che non gira.
da quel materasso in Toscana fuggì.
Ma orecchio che sente,
I miasmi dell’aria sfidò, far Cecina ma occhi che vedono.
bella provò. Provò e riuscì: e case
e palazzi e strade con grande valentia costruì. Ascolto cosa dite.
Di lui è quasi perduto Osservo cosa fate.
il ricordo, ma la sua ciminiera E vi invidio.
da tutti è veduta e la tomba di fiori, a Ognissanti,
adornata. Sono una nave
che ha lasciato il porto
troppo presto.

Il vostro morboso attaccamento alla vita


mi dilania,
mi distrugge.

Ho piedi freddi e braccia morte.

Orologio al capezzale a tenere il tempo.


Tic-tac-tic-tac.

Quando scade?
70 / Liceo “Fermi”

Uomo La gioventù infranta


Simona Barsotti – 3 B Liceo Scientifico
a
Alberto Benassi – 2a C PNI Liceo Scientifico

Uomo che lavora. Avete visto camminare attraverso la piazza


Uomo che progetta. un ragazzo minuto, spensierato e
Uomo che ride. con gli occhi pieni di vita?
Uomo che soffre. Quello è mio figlio.
Uomo che ragiona. Vent’anni.
L’anima piena di soli sogni:
Ma soprattutto: Ettore, i Mille, le gesta di Achille...
uomo che disegna missili. le pagine belle rilette sui banchi.
Uomo che si sente soddisfatto per un bersaglio centrato. I crucchi, l’yprite, gli schnarpels, la morte...
Uomo che si veste con abiti macchiati di sangue. una medaglia d’argento
mi derubò del suo cuore tenero,
E ancora: della sua anima semplice e
uomo che lavora dei suoi occhi felici.
con un’arma in mano. Nell’ultimo giorno di guerra
Uomo che progetta nel dì della pace e della vittoria.
bombe. Pace non vide
Uomo che ride e neanche vittoria.
mentre spara, mentre pulisce il fucile, mentre lava il Tutte, tutte queste cose dormono
coltello. ora in fondo al mio cuore.
Uomo che non soffre,
ma distrugge.
Uomo che non ragiona
da uomo.
Uomo come animale.
Liceo “Fermi” / 71

Vita Non riesco a perdermi


Letizia Benvenuti – 2 G Liceo Scientifico
a
in questa città
Erika Boschi – 1a Liceo Classico
Oh tenebrosa vita, piena
tu sei di luce e di dolore Non riesco a perdermi in questa città,
la risposta alle domande nostre, non capisco se sia vuota o piena.
l’interrogativo che cerchiam con ardore. Mi chiedo se avremo mai tempo per noi,
L’otto girato mai potremo capire per ricostruire questi sedici anni diversi..
ma dobbiamo solo in te vivere, sperare, soffrire. basterà per capire in cosa siamo cambiati, che cosa
Tu sei come di tempesta i venti siamo sempre stati?
che se non sradican forti fan diventare Mi manca il non capire se nella stanza ci sono altre
ma ci fai anche esser contenti persone oltre noi.
come quando un bambino può giocare. Voglio essere sempre ancora in tempo per fare tutto.
Oh meravigliosa, meravigliosa vita
altro non posso che amarti con tutto il mio cuore,
con la tua dolcezza infinita
e il tuo crudele splendore.

Una fede d’oro e una d’argento


Erika Boschi – 1a Liceo Classico

Una fede d’oro e una d’argento


la prima così piccolina, così giovane..
l’altra di diametro più grande, è più matura.
Una è l’unione che mi ha generata
l’altra è l’unione che ci ha divisi.
Le ho trovate nello stesso portagioie, così vicine.
Entrambe sono preziose, entrambe hanno valore.
Ma tratto la prima con maggiore riguardo:
se la perdessi, non ne rimarrebbe che un ricordo,
tanto è il tempo che è passato.
72 / Liceo “Fermi”

Maria Zeneta Ceppatelli bella stagione e l’uva bella farete un buon vino che
noi verremo a berlo senza tante fatiche se il nostro
Sara Calastri – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Signor si assiste.
Cara Zeneta ti voglio dire che sono dei giorni fa altro
Mi chiamaron Maria, per via della Madonna,
che piovere. Senti stanotte mentre riposavo sopra
e Zeneta, come la mia nonna.
dei sassi con lenzuola di frasche mi sono svegliato
Pregavo tutt’e due perché tornasse
ero in mezzo all’acqua per fortuna appena giorno
il mio Vittorio, e il fronte lo scampasse.
è venuto il sole in modo mi sono asciugato i panni
Era settembre, e noi si vendemmiava
addosso e ho buttato via le frasche molle e ne ho
l’uva era tanta, e a tratti si cantava:
prese di quelle asciutte così siamo a posto... Non
“E anche ar mi’ marito tocca andare
avendo altro da dirvi solo che salutarvi e baciarvi
a fa’ la guerra contro l’invasore,
tutti in famiglia tanti saluti e baci
ma se va a fa’ la guerra e poi ci more
Tuo
io resto sola co’ quattro creature”
Vittorio Ceppatelli
a un tratto vidi giungere il priore
la faccia scura come la talare
certo non bisognavan le parole:
un foglio aveva in mano, un po’ sgualcito,
la lettera cha da tanto aspettavo. L’artigiano
Ma poi mi mise in mano un telegramma, Marco Caravello – 1a E Liceo Scientifico
cosa diceva si trasformò in un dramma.
Vittorio mio se l’era preso il fuoco amico Calmo lavora l’artigiano
proprio mentre mangiava il pane e un fico. con martello e scalpello in mano
Ma, allora, che vuol dire “fuoco amico”
È amico il fuoco che ammazza il tuo marito? vuol costruire un oggetto
A me mi resta l’ultima missiva capace di fare effetto
la terrò qui sul cuore, finché io viva
ora la leggo a voi quella missiva il lavoro finito è soddisfacente
ed intorno a lui si affolla la gente
Zona di guerra, 15 settembre 1916
l’artigiano torna a casa soddisfatto
Cara Zeneta di ciò che ha creato ed ha fatto
con molto piacere ho ricevuto la tua lettera dove sono
molto contento finalmente abbiamo notizie tanto te qualcosa di suo, di bello, di caro
come pure non solo di questo ma anche nel sentire che al mondo è sempre più raro
che siete tutti in buona salute come per il presente
segue anche di me... Ora ti dico che sono molto
contento che ci avete una bella stagione voldì vi
assiste alla vendemmia che mi dici il giorno dodici
cominciavi a vendemmiare voldire avendoci una
Liceo “Fermi” / 73

Stragi Il calore del cuore


Dario Cassanmagnago – 3 Liceo Classico
a
Gaia Cassarri – 5a Ginnasio Liceo Classico

Forse una notte Vorrei solo riuscire a spiegare


in un tempio di vetro quest’intenso calore che sento fino in fondo al cuore
due anime corsare e perchè non mi sembra poi così difficile volare
pioveranno costellazioni la mia risposta credo sia che si tratti d’amore
di baci inconsolabili.
Un’eco alla deriva e mi sento bruciare da un fuoco che sempre riappare
su bugie adoranti nonostante il gelo di questo inverno nero
perdonerà i drammi dentro di me c’è il sole che continua a brillare
nascosti in quelle lacrime, e tutto il ghiaccio è sciolto dal tuo sorriso sincero
leggeri esuli mari.
Abbracci cianotici i tuoi occhi sono la cosa più bella che conosco
in disordine come onde il raggio di sole filtrato in questo bosco
invaderanno gli occhi, sento le campane suonare a festa
piccole Guernica. quando mi sussurri dolcemente “Buonanotte
Dei satiri deliranti Principessa”
indovineranno le volontà
di tempeste sommerse. quando si alza il sole sento nascere in me una nuova
I piaceri galleggeranno ovunque, emozione
al ritmo atomico come se dalla neve ghiacciata sbocciasse un fiore
di capelli cadenti. una nuova speranza, uno strano tepore
In un ultimo lontanissimo l’arcobaleno più bello dopo un acquazzone
pianeta, Eros e Thanatos
collasseranno nudi non ho più paura ormai delle ombre della sera
in un patetico acme ogni giorno con te, per me, è una nuova primavera
di stelle filanti. ora sono felice perchè riesco ad amare
Poi un olezzante silenzio e se questo fosse solo un sogno io per sempre
decadrà doloroso continuerò a sognare
su quelle stragi,
naufragi di tempo.
Per terra una coperta
di cenere, come
una libertà ormai spenta.
74 / Liceo “Fermi”

D’inverno Il mare dentro di me


Gaia Cassarri – 5a Ginnasio Liceo Classico Desirée Giulia Castaldo – 2a C PNI
Malinconica pioggia cade tagliente
Liceo Scientifico
fredda e vuota senza amore
Non sono più svegliata dal salmastro,
come lacrima di dolore
ma ricordo il timore donato dal mare.
scivola su viso innocente
Timore e attrazione.
Adesso non più.
chiuse le case, porte serrate
Adesso mi manca.
resistono nei silenzi più neri
A svegliarmi è il dolore,
come scudi guerrieri
e il dolore mi prende
contro frecce scagliate
mi soffoca e non mi lascia.
Mi sento sola a guardare la rabbia del mare,
morti sono i fiori nei giardini
mi sa di paura, mi sa di morte.
sibila nella notte il vento
Mi squassa la tosse
come di un’anima il lamento
come nuotassi fra le onde buie.
che turba il sonno dei bambini
Sono confusa, non capisco cosa mi succeda.
Piango, urlo, mi dispero;
domina fredda la notte nera
singhiozzo, sussurro, mi spengo.
spento e solo il cuore
Ma dove è la mia mamma?
è dimenticato il calore
dei giorni di primavera
Liceo “Fermi” / 75

Voglio volare Aspra giornata di sole


Rachele Cecchi – 4 Ginnasio Liceo Classico
a
Simone Celati – 2a C PNI Liceo Scientifico

Farò parte di quel mondo che ogni notte viene nei Ottorino Benedetti
miei sogni e
farò parte di quell’universo che mi attrae ogni volta di O Micci...
più. ricordi quell’aspra giornata di sole?
Potrai dire tutto ciò che vorrai, Andavi al lavoro quel giorno,
mai però cambierai i pugni in tasca
ciò che in me è stato scritto da sempre. come ieri, come sempre,
Volerò rimuginavi su idee nutrite di rabbia e d’amore.
in ogni direzione che potrà aprirmi nuove porte Vivere non t’era facile:
volerò il mondo era sopruso. Ingiusto. Indifferente.
dove batterà il mio cuore La piazza nel sole,
che mostrerà la strada giusta per me. il solito vecchio,
Cambierò la mia opinione la mano nodosa protesa ai passanti.
ma saprò già che tutto è uno schizzo di uno stesso Giovinezza! Giovinezza!
capolavoro. Primavera di bellezza!
Darò l’anima E quei briganti neri l’hanno afferrato
per tutto ciò in cui credo per lungo tratto l’han trascinato...
perché sento che ne faccio parte anche io, quel povero vecchio ancora ricorda
farò tutto il possibile e se non basterà tenterò la vana, cruenta, difesa,
l’impossibile. l’inevitabile resa.
Sento che questa è la strada più giusta per me. A lungo rantolasti
fagotto insanguinato.
Quel giorno perdesti il tuo sole
né il vento mai più ti rese parole.
76 / Liceo “Fermi”

Il nulla Un marito sfortunato


Elena Ciurli – 2 Liceo Classico
a
Francesco Cosimi – 2a C PNI Liceo Scientifico

Persi nel vuoto, Ner d’ der Dio Marte periva ir mi’ ‘onsorte
soffocati dai lacci del dolore, omo onesto e laborioso, che i me trovò l’amor nonché
urliamo contro il vento la morte.
quando ormai i nostri volti Se io e Dario si voleva mangia’,
sono segnati dalle ore. Vincenzo nostro, duramente doveva lavora’.
Abbiamo cercato il Vero, Certo ‘r suo un’ era un lavoro pesante,
ma ci siamo accontentati dell’effimero. faceva ir commestibile mi’a ‘r bracciante!
Allora abbiamo immolato i nostri cuori Ma grave ‘na sciagura lo corpì,
sull’orlo di un precipizio forse, perché la sottoscritta lo tradì.
e da là abbiamo scorto In quella notte buia e tempestosa
quelle aquile che persero le ali scoppiò in lui una rabbia furiosa
per innalzarsi da un mondo intriso di bugie. e per rincorrere ‘r mi’ ganzo
E ho capito che forse passò l’umida notte, intera, a zonzo.
l’anima libera non esiste, Poco dopo ci lasciò:
che è come un’utopia, ‘na brutta polomite lo furminò.
da poter contemplare a lungo, Addio ar piccolo salario,
ma come la si sfiori adesso sono sola cor mi’ Dario.
essa svanisce nel nulla. “Mio” perché la mamma sempre certa è,
ma ‘r babbo...Dio solo sa chi è!
Liceo “Fermi” / 77

Appassire Vita
Alberto De Lorenzo – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Vittorio De Vita – 2a G Liceo Scientifico

E adesso qui, tra queste rose La vita è conseguenza


tra queste rose giace il mio cuore. di tempo vissuto;
E la pioggia scandisce il tempo su questa terra ogni attimo perduto
abbandonata da Dio, lava i campi e il mio animo è una fatale assenza.
così impaurito, così spaventato, così eternamente libero.

Piove su mio padre, in alto i calici per la causa


del mio eterno dolore, mio e del mio unico amore.
Piove sul mio cuore spezzato, infranto, distrutto
da ogni litigio, da ogni follia.

Piove sul mio estremo gesto, sulle mie lacrime.


Non stupitevi del mio disprezzo della vita,
nient’altro che una continua ricerca della felicità,
sbocciata e appassita.
E il mio spirito annega in un mare di silenzio.

Una vita di viaggi


Ilaria De Santis – 2a C PNI Liceo Scientifico

Ricercatore di tessuti preziosi


girai il mondo,
e vidi e terre e popoli.
Ricompensato
dai frutti del mio lavoro
aspettavo ansioso dolce il riabbraccio
della famiglia.
Nel fiore degli anni
strappata la vita
per mano di un folle
costretto al viaggio senza ritorno,
più non vivrò del festoso ritrovo.
A mia madre e a mia moglie
il compito ingrato di far sbocciare
le gemme preziose della mia vita.
78 / Liceo “Fermi”

Il seme d’Italia Libertà


Mirco Di Chiara – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Daniela Falaschi – 4a Ginnasio Liceo Classico

Tutti a casa! Tutti a casa! Ho visto due bambini,


Ma un generale che sente l’onore correre felici in un prato,
che fede all’Italia col cuore gridò, dimentichi delle imposizioni
di fronte alle bombe, all’orrore e dimentichi dei pregiudizi.
le armi e il coraggio di nuovo impugnò.
Ho visto due bambini ,
E poi fu Via Tasso. cantare e ballare
la stessa canzone,
Soli, in silenzio, sotto quella notte, quella del loro cuore.
la fame, la pena, le botte.
Ho visto due bambini,
E vennero a prenderci. guardare il cielo
Stipati nel camion, nel giugno romano e sognare in un domani migliore.
l’inverno sentiamo, straziante, nel cuor.
Ci guardano torvi, “shnell”, gridano i corvi. Ho visto due bambini,
Inizia il cammino porgere un fiore ad un soldato,
ci è ignoto il destino. un fiore che desiderava segnare la fine,
una fine alla guerra.
Giungemmo alla Storta:
nel bosco la morte. Ho visto due bambini,
È ingiusto morire in un giorno di giugno, inseguire i propri sogni,
sentendo alle spalle la Liberazione, dei sogni che forse,
ma niente rimpianti: non si realizzeranno mai.
abbiamo vissuto, abbiamo lottato, abbiamo creduto.
Ho visto le lacrime di due bambini,
Illuminato dalle stelle tremo uno nero ed uno bianco,
illuminato dalle stelle prego ma quelle lacrime non avevano un colore,
i rami ch’io recisi per pane. se non quello della libertà.
Adesso, scosso da un soffio di gelo,
scosso da un soffio, piano, mi piego,
dell’ultima foglia niente rimane.
Ma germina il seme d’Italia
domani.
Liceo “Fermi” / 79

È l’ora che io vada.


Sognare Ho bussato al tuo cuore,
Daniela Falaschi – 4a Ginnasio Liceo Classico aprivi e chiudevi, per paura che il troppo amore
potesse ucciderti.
Ho conosciuto una donna, Non importa se mi odierai e non me lo dirai,
aveva il cielo nei suoi occhi, io ti ho sempre spiegato con occhi e anima che posto
forse perchè a furia di osservarlo avevi nel mio cuore
aveva iniziato a comprenderlo.
e tu ti sei sempre nascosto dietro ad una maschera...
Sognava, la maschera dei miei incubi.
sognava perchè era il solo modo Perciò è arrivata l’ora di salutarti,
per non sentire il dolore. lo faccio sotto la pioggia
Sognava perchè quella, come quando le tue labbra sfiorarono le mie
era la sola libertà concessa. per la prima volta.
Sognava perchè quello era il solo modo
per continuare a credere Se avrai bisogno di me dovrai solo baciare la pioggia.
in una realtà migliore. La pioggia evapora,
torna acqua.
Perciò tutte le piogge saranno fatte della stessa magia
che si appoggiò sulle nostre labbra
Privata dell’unico sentimento quel giorno di primavera.
provato
È il momento che i miei sogni debbano essere ascoltati,
Stefany Ferrara – 3a B Liceo Scienze Sociali cosa che tu non hai fatto mai.
Mi hai ferito troppe volte
Privata dell’unico sentimento provato, avresti dovuto capire tempo fa che dentro al mio cuore
della luce davanti ai miei occhi, c’era scritto: Francesco.
di saziare le mie labbra con le tue.
Se mi vedessi anche per un secondo Ora qui accanto a me c’è qualcun altro che sa
non mi riconosceresti. ascoltare i miei sogni
quello che tu, mio piccolo grande amore
Cambiata a tal punto da non ritrovarmi. non hai fatto mai.
Frammenti del cuore
devo riparare da sola.
Sembra che non ci siano vie d’uscita, qualsiasi strada
prenderò
io ti perderò.
80 / Liceo “Fermi”

Illuso Là
Lorenzo Ferrini – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Sara Gabriele – 2a C PNI Liceo Scientifico

Oh forestiero che passi per questa triste via, Dove sono Vincenzo, Pieretto, Armando, Egidio,
ascolta la mia storia: il semplice, il coraggioso, il dolce, l’anarchico?
Tra mura alte e rosse son cresciuto, Tutti, tutti son là, nella terra del sonno.
con la pistola amara sempre in mano,
con il piombo in petto, Dove sono Pia, Dina, Amandina, Zeneta,
con lei nel cuore. la ribelle, l’innocente, l’orgogliosa, la malinconica?
E mentre la mia vita correva innamorata Tutte, tutte son là, nella terra del sonno.
la sua si nascondeva,
dietro il sorriso si celava. Tornaron laggiù
nel chiaro silenzio
Ed io, troppo felice per capire, troppo che ancora non ha il coraggio
per ascoltare, correvo. di cambiar la sorte
Ed ora che cosa mi rimane? di chi è arrivato per non tornare.
Una rosa, una bara, una pistola a terra.
Tornaron laggiù
con la speranza nel vento
e pensieri nel cuore
Qualcosa da capire che ormai stanco lasciava il posto
al mare, al cielo, al temporale.
Sara Gabriele – 2a C PNI Liceo Scientifico
Dove sono? Son tornati laggiù
Se da capire c’era qualcosa
ed ora
le anime in corsa mi rivelarono il mondo.
dormono, dormono, dormono nella terra del sonno.
Ancor di sperare non ero capace
per qualcosa di meglio, mill’anni, un bacio,
donato soltanto per sbaglio.
Passavo i giorni in silenzio, usavo la mia voce soltanto
per restare
e per resistere con festa
ai sorrisi flebili, dolci,
di chi ancora dolore non aveva provato.
Ma mai compresi il motivo
del perchè la vita mia,
sparendo in un sorriso,
in solo istante era svanita.
Liceo “Fermi” / 81

Sogni dal passato Amore impossibile


Giovanni Guazzi, Ilaria Volpi – 2 C PNI a
Mariagrazia Malacario – 1a D Liceo Scientifico
Liceo Scientifico
La soluzione materiale non esiste,
Insieme in questa tomba giacciono ad un’eguagliabile stanchezza.
il garibaldino Filippo Mastalli e la sua lealtà Vorrei che questo tuo amore resista,
colui che, spentosi ma puntualmente tu mi mandi via
nel vivo della sua età, e puntualmente io rimango tuo,
inseguì la libertà fino all’ultimo respiro. senza capire che mollare è un
Io reduce dalla guerra modo per farsi salvare,
Io reduce da un sogno remoto ma io voglio continuare,
Io che ho sorriso alla patria nostra madre. ma non posso più perché ho paura.
Ora sono qui a raccontarvi questo: Quindi ti dico addio.
che la nera signora mi portò con sé, A malincuore.
ma che il suo empio disegno fallì
perché i miei saldi ideali
rifulgono ancora in braccio alla Terra.

Rinnovata speranza
Leonardo Lotti – 2a G Liceo Scientifico

Fu toccata la bara dell’essenza


e si prese indi il peggio dal peggiore
come se s’uccidesse la coscienza
senza curarsi del fatal errore;

ma poi si riprese l’amore della


vita, si guardò lontano e appariva
il nuovo splendore di quella stella
brillar nell’oscuro mare di viva

speranza. Allor quando tutte le genti


riempiranno questo nostro mare
con luci di altruismo e di stupore,

solo se e solo allora, i firmamenti


del cielo torneranno a rinnovare
l’antica pace, dono del Signore.
82 / Liceo “Fermi”

Come polvere al vento La traversata dell’infinito


Lorenzo Mancini – 2 Liceo Classico
a
Giulia Manzini – 3a B Liceo Scienze Sociali

Queste parole sono come polvere al vento, In un giorno senza ombre nè colori
come granelli di sabbia travolti dal mare. corro verso l’infinito
Ma se queste parole devono svanire alla ricerca di un mondo ormai fiorito
perché proferirle? Perché pronunciarle? mi perdo nella solitudine
E così, a solo conforto dell’animo mio dall’inquietudine tradita
resta il pensiero in quel giorno che sparisti dalla mia vita....
che spirito travolge e sconvolge parole. Ti sentivo sussurrare tra i fiori e il mare
Un attimo prima vorresti urlare, ti vedevo camminare su spiagge di sale
e poi capisci che non ti resta che pensare. ti sentivo respirare, accarezzare la mia pelle
Solo e pensoso cerco lì il mio rifugio, sentivo i tuoi battiti rimbombarmi dentro
piccolo grande conforto del mio dolore. e non capivo che voleva la gente
Lacerato dal dubbio posso solo pensare, continuavo a piangere da sola
sconfortato dalla vita non mi rimane che pensare, per poi addormentarmi tra quelle lenzuola...
afflitto dal dolore, cosa posso fare? La malinconia mi cullava
Solo pensare e pensare solo, come un vulcano con la lava
non mi rimane che questo. volevo fuggire da me stessa
Ma se penso che nel dolore mi sei accanto per la paura di ricordare
se penso che nel dubbio tu mi indichi la via, quanto la tua assenza
se penso che la tua mano sempre mi guiderà, ancora mi fa male
perché paura? Perché angoscia? accarezzavo i ricordi
Allora nel pensiero si rinfranca l’anima mia, racchiusi in un cassetto
e nel pensare un grande piacere mi travolge. del quale non più il biglietto
Il vento si placa, torna dov’era la polvere, era un viaggio di sola andata
subito si calma il mare, la sabbia si ricompone. ma io per sbaglio ero tornata......
Queste parole non sono svanite,
queste parole non sono scomparse,
lì nella mia mente sono rimaste.
Liceo “Fermi” / 83

Incertezza I raggi dei sogni...


Giulia Manzini – 3 B Liceo Scienze Sociali
a
Fabiola Mustafaj – 1a D Liceo Scientifico

Grigio il cielo Dalla finestra aperta


blu il mare entran i raggi del sole a braccetto
credo sia ora di ricominciare col vento,
lasciarsi andare suonan come campane
non pensare muovendo le vele arancioni delle navi
affinchè quella tristezza che, dopo lotte e avventure
che mi lasciava nell’incertezza tradita in pensione tutte vanno.
svanisca da questa vita. Ecco le foglie, treman tutte
vicino al muro
anch’esso illuminato.
Appoggiato a quel freddo marmo,
Un idealista e le pietre,
e la vernice e l’ombra.
Lorenzo Martellucci – 2a C PNI Liceo Scientifico Sì, proprio tu fedele amica
dal giorno in cui gli occhi miei ridenti si son aperti,
Quando pensai ogni uomo mio fratello,
legata a me da un solenne giuramento
e proclamai nemico ogni oppressore,
che mi accompagna fino al mio prossimo risveglio.
per tutti fui un pazzo idealista
Ti deformi o ti unisci ad altre tue simili
criminale, visionario, utopista.
abbandonando per qualche momento
ciò che in vita ti mantiene.
Libertà: chi ti inseguì
Come sei nata,
nero manganello lo colpì.
dirtelo non so
Furon svelati i giuramenti,
ma come un gemello mi appari,
di noi cosiddetti “malviventi”.
anche se quando il vespero si avvicina tu te ne vai ....
Ami la Luna e con le stelle danzi nel firmamento
Libertà in primavera agognata,
mentre io son qui che aspetto
triste gioia ti ha accompagnata:
dormendo,
ti vedo fiorire in questo Maggio,
di raggiungerti nei miei sogni...
e poco importa se per me è ormai inverno:
noi ”Scarponi” mai abbandonammo il sogno.

Ce n’est qu’un debut, continuons le combat!


84 / Liceo “Fermi”

Ferito ad una gamba Il burqa


Alessio Prota – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Costanza Rosi – 4a Ginnasio Liceo Classico

Insofferente della città natale, Lei, così diversa eppure così simile a me,
rifugiai l’animo passionale oppressa e costretta da un imbarazzo imposto.
in un viaggio in cerca di glorie. Lucenti erano gli occhi di nocciola
Seguii il generale dai biondi capelli, timidi ma ardenti;
gridai coi compagni straziante, quando guardandomi
“O Roma o morte”. implorava aiuto, forse inconsciamente.
Prodigio indiscusso: Sotto quei veli era nascosto il suo corpo,
quel giorno a Mentana ferito mi fui, ma nonostante il velo ero sicura di vedere il suo cuore;
anch’io, a una gamba. nonostante il velo
Gettato in prigione, non volli tradire, vedevo sofferenza e mancanza,
l’Italia negli occhi, l’Italia nel cuore! allegria ed affetto.
Trovai il fuoco scottante Ma qualcos’altro c’era
che arse all’istante nascosto e quasi impercettibile,
le antiche catene nello stesso tempo talmente presente:
e la patria riunì. una donna,
Poi libero fui, e, cinto di gloria, proprio come me.
tornai alla mia bella.
A lei ritornai al finir della lotta,
mi disse di sì e divenne mia sposa.
La vita gloriosa, operosa finì.
Liceo “Fermi” / 85

Trapasso Pargoletta fiamma


Giulia Scalzini – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Ilenia Sozzi – 2a C PNI Liceo Scientifico

Bs-Bsssss E mi ritrovo così,


Zzzzzzzzzzz imprigionata tra mura di marmo.
Scchhhhhhhhhhhhh Venni alla luce un gelido giorno d’inverno.
Lampo birbone!!! La mia vita, una gioia, un dolore.
Perchè dorme, Cercavo amore,
quel fesso? trovai dolore.
Al lavoro! Al lavoro! risponder non vuole Cercavo pace,
eppur comando! trovai guerra.
eppur’è me: Cercavo felicità,
sì sì, lo vedo: lui è me trovai e sangue, e gelo, e lagrime.
e lui io son! Pian piano, la candela si spense.
Fannullone! Al lavoro! Ma la mia anima tutt’ora risplende,
Che burla? nel cuor dei miei cari, nel cuore di lui.
Sempliciotto! In piedi!
Schhhhhhhhh
Ricordi
giocare cera incendio promesse Mancanza di te
Futuro! Futuro!
Lucia Turco – 3a B Liceo Scienze Sociali
Tin-Tin mezzodì
fiori confetti
Pensando a te nel buio della notte un dolore m’assale e
Sì! Sì! Sì! Per tutta la vitaaaa!
mi sveglio di botto
E luce! Notte! Luce! Insiemeee!
sentendo un colpo al cuore
Pinza, ramponi!
causato da un turbine di emozioni:
Lei
amore, odio, rabbia e passione
dolce calore
provocano in me una forte sensazione
mai più, mai più!
da cui nasce una voce che dice:
Lampo birbone...
-Acquietati figlia mia, io son qui con te!-
Bs-Bsssss
A quel punto il buio paura più non fa,
Zzzzzzzzzzz
perché addormentandomi sogno di percorrere la via
Scchhhhhhhhhhhhh
che mi porta lassù da te.
86 / Liceo “Fermi”

Da quando tu non ci sei più… I nostri cambiamenti


Lucia Turco – 3 B Liceo Scienze Sociali
a
Annasilvia Vezzosi – 1a E Liceo Scientifico

Da quando tu non ci sei più Cambiano tante cose


il sole è troppo caldo e la neve è troppo fredda… negli anni tra l’infanzia e l’adolescenza.
Da quando tu non ci sei più Nell’infanzia vediamo un mondo roseo,
il cielo è troppo blu e i prati troppo verdi… proprio come in una fiaba.
Da quando tu non ci sei più Ridiamo per ogni più piccola cosa
la luna è troppo grande e le stelle troppo piccole… e la mamma e il papà
Da quando tu non ci sei più sono tutto il nostro mondo.
tutto mi infastidisce, ma nulla mi distrugge, Nell’adolescenza, invece,
perché l’unica cosa che riuscì a distruggere il mio il mondo comincia ad apparire ciò che è
animo per sempre le persone le vediamo per quello che sono
fu lo sguardo di quel bacio di lei e tutto il nostro mondo sono gli amici
che ti portò via da me. e soprattutto l’amore.
Ci vogliamo sentire già grandi,
già donne…
Quando ci specchiamo
facciamo di tutto
per apparire belle
ma il trucco non basta
e dopo ci guardiamo
con la stessa
insoddisfazione
di prima…
Facciamo le peggiori follie
solo per gustarci un
pizzico di libertà…
Ci sentiamo fragili,
insicure, sole,
per ogni minima
cosa piangiamo
e dentro quelle lacrime
c’è tutta la nostra sofferenza,
tutta la nostra essenza.
Ci abbattiamo, poi ci rialziamo e rinasciamo…
Cresciamo e diventiamo donne!
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”
Livorno
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei” / 89

Le dieci spade nel mio cuore Volerò


Leonardo Arrighetti - 1a E Giorgio Bitossi – 2a D

Il mio cuore soffre Volerò


dieci spade lo fendono sopra questo periodo nero,
e ormai non c’è più speranza supererò
io le voglio bene tutte le difficoltà
lei non ricambia che la vita mi farà incontrare,
ma in fondo… è meglio così volerò perché
getto la spugna non ho altra scelta per
niente mi preme più della sua felicità… sentirmi più libero,
il mio cuore è un paese distrutto ma ci proverò
che non può riprendersi perché troppo stupido per quante volte cadrò,
farlo… ma non mi farò mai male
nel mio cuore ci sono dieci spade se volerò sempre al tuo fianco,
che lo feriscono e non sarò mai stanco,
per colpa del mio cuore, io, inetto sto soffrendo volerò, volerò,
ma ormai anche lui sa che non c’è più niente da fare io volerò con te,
lui batte e batte continuerò
ma nel sangue che scorre ad amarti e poi,
ogni sorta di emozione e speranza penserò
è morta sempre a noi,
Addio cuore mio adesso guardami negli occhi
Spero che tu, sfortunato essere, riesca ad uscirne… e prendimi la mano
che prenderemo il volo
e voleremo lontano,
guardando dall’alto del cielo
spereremo che,
La freccia tornando giù,
Leonardo Arrighetti - 1a E i problemi vadano via
e vada via anche la gelosia,
Cuore trafitto, cuore abbattuto, che c’e’ tra di noi
dolore pulsante. e ricordati che
Il sangue scorre via come un fiume in piena anche se non siamo eroi
e le vene lavorano di gran lena a me basti te
una freccia trapassa il mio cuore per essere felice e...
e mi provoca dolore… per volare
ma poco importa… non mi serve un altro cuore per
amare te
perché ci riesco anche senza…
90 / Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”

Pagando e tutto svanisce,


di nuovo.
Simone Borghi - 1 I a
La ragione perisce,
sembra che nulla ci sia mai stato,
M’illumino con l’ENEL.
che niente del genere possa essere nato
da quel cielo stellato.

Giusto o sbagliato che sia,


Fulmine in un cielo splendente segui la melodia,
Irene Capecchi – 4a C BIO una nota dopo l’altra,
scrivi la poesia,
Un suono che riecheggia nella testa, realizza ciò che crei,
una voce che ti sembra una festa, perché rispecchia ciò che sei.
ritmo,
rima, La carta, di un estremo spessore,
poi il vuoto, la penna, da sinistra verso destra,
e tutto torna come prima. la luce, che trasmette calore,
Salvare ciò che resta, la finestra, che si chiude,
nella testa, la voce cessa,
un computer che perde in parte la memoria, esce dalla testa,
perché chiuso il file troppo presto, l’ispirazione nulla preclude.
scrivi il testo, Si fermano le ruote,
su in fretta, le note non sono più prodotte,
niente, sono uscite nel buio della notte,
ti riporterà a ciò che inaspettatamente torneranno.
è apparso nella tua mente Il file è stato salvato,
come un fulmine in un cielo splendente. nessun altro ne verrà creato,
fintanto
Giusto o sbagliato che sia, che un fulmine non sia tornato.
segui la melodia,
una nota dopo l’altra, Giusto o sbagliato che sia,
scrivi la poesia, segui la melodia,
realizza ciò che crei, una nota dopo l’altra,
perché rispecchia ciò che sei. scrivi la poesia,
realizza ciò che crei,
Ancora il vuoto, perché rispecchia ciò che sei.
non capisci il tuo ruolo,
hai la fortuna di essere baciato dalla Luna, Scrivi ciò che senti,
ecco il lampo nella notte di un cielo stellato, non cedere a nessuna esitazione,
fermi l’istante con una foto, ogni attimo irripetibile verrà perso altrimenti.
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei” / 91

Ogni sensazione, Il nostro io


ogni umore,
ogni odore,
Marta Damele - 1a D
ogni rumore,
Mi chiedo spesso
ogni colore,
quanto possa essere misteriosa tra la vita,
una sola frase li descriverà,
tutte le creature che vivono su questa terra
i tuoi sentimenti racchiuderà,
ci sono per lasciare un segno per cambiare qualcosa.
e nessuno giudicarti potrà.
In fondo nessuno sa qual è veramente
lo scopo di questa nostra avventura.
Andiamo avanti perché sappiamo
che c’è qualcosa che dobbiamo portare a termine.
Solamente te nel cuore Ma è proprio il modo in cui lo facciamo
Claudia Caroti – 1a G che ci rende diversi tra noi che speciali
nel nostro essere.
Solamente te nel cuore
il tuo fantasma aleggia
nell’aria,
rendendola irrespirabile
la tua presenza non è più qui,
vive solo nella mia memoria,
riesci ad aiutarmi
quando l’unico mio
compagno è il silenzio,
la tua voce riempie
ancora le note della
mia anima.
Eri come la luce per
me.
Ma anche quando non ti
sei presentato
come un angelo custode,
ho deciso che saresti
stato l’unico nel
mio cuore per sempre.
92 / Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”

Ledia La vita
Anxhela Dona - 1 I a
Jacopo Fanucchi – 5a A ETE

Kur pashë një lule thë kuqe, Ad un giorno che vecchio muore,
quando ho visto un fiore rosso, un nuovo giorno presto nascerà,
ed alla luce di ogni sole,
më rrinte në derë. scorgerai bellezza e crudeltà.
mi stava alla porta. Apprezzane il valore,
e cogline l’essenza,
Tha se ishte shuxha ime e ngushtë. giorno dopo giorno,
Lei ha detto che era un’amica a me stretta. essenza su essenza,
costruirai la tua piramide di saggezza
Kjo lule kuqe ishte per mua fino alla fine dei tuoi giorni, dove,
Questo fiore rosso è per me col tuo ultimo respiro dirai:
“adesso sono pronto a vivere”.
dhe sho genen time të ngushtë
e per la mia amica cara

me dashuri dhe me
con amore e con

zemeren time
cuore mio

te madhe dhe te
grande e

thellë per mu.


profondo per me.
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei” / 93

Amica mia Nel ricordo dell’amore


Tommaso Fava – 2 D a
Debora Fazio – 3a A BIO

I passi lenti rimbombano all’ombra Quel tunnel, quella luce,


della quiete degli sguardi spenti, bellissima luce, colei che ti ha
tante vite spezzate appese ad un muro, portata via da noi, i tuoi cari i tuoi amati!
mi sobbarcano il cuore di dolore.
Hai voluto seguire quella luce
Conosco questa sofferenza bene, che ti ha portata in un’isola di sogni
eppure ci ritorno ogni volta. e speranze che tutti vorrebbero trovare.
Vorrei comprendere qualcosa nella vita
dove essa regna per sempre muta. Amaci e proteggici come se
Quale coraggio ti spinse a compiere nulla fosse successo, così che
il fatal ultimo disperato gesto? ognuno nel profondo non possa
Quale orizzonte volevi nel fondo dimenticare tutto il bene
di quello sguardo sempre azzurro? che ci ha uniti, ma la tua scomparsa
Non è forse più affascinante continuare ha tolto tutto questo dai loro pensieri
a remare alla scoperta dell’ignoto?
Il vuoto che adesso lasci nel cuore mio, Hai voluto seguire quella luce
chi potrà colmarlo? Rispondi amica mia. che ti ha portata in un’isola di sogni
Non è forse più eccezionale continuare? e speranze che tutti vorrebbero trovare.
a vivere in una lacerata attesa?
Il tuo volto inespresso sulla lapide Adesso che hai raggiunto la felicità eterna
mi strazia e mi strazia ancora il cuore. ricordati di noi, povere anime perse
Riesco a vedere la mia stessa tristezza, in questo mondo di odio e dolore!
la certezza di una penetrante sofferenza. Di noi succubi corpi senza meta schiavizzati da noi
Pregherò giorno e notte che sia. stessi.
Ti voglio un mare di bene amica mia.
94 / Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”

Ciao La mia bambina


Vittoria Fenzi – 2 D a
Giorgia Giachetti - 2a D

Ciao, In un frammento di sogno,


quante cose avrei da dirti, vidi te piccola creatura,
sai che però non te le dirò mai, mia dolce congettura…
a me manca il coraggio,
io no non ce la faccio, In un frammento di sogno,
a guardarti in faccia vidi te già più grande,
e dirti quanto ti amo con il tuo tenero camminar traballante…
e dirti incominciamo
a guardarci diversamente, In un frammento di sogno,
a pensare che forse la nostra amicizia dicevi la tua prima parolina,
è qualcosa di più importante, mentre stringevi forte la tua bambolina…
io no non ce la faccio,
a guardarti in faccia e come se non bastasse,
e resistere alla tentazione pure a ridere iniziaste…
di baciarti per ore,
io no non ce la faccio sempre più contenta della mia bambina,
è troppa l’emozione anch’io volevo tornar piccina,
mi sta scoppiando il cuore, ma dimmi come fare,
io no non ce la faccio se solo grande posso diventare?
a dirti cos’è
che provo per te, In un frammento di sogno,
ma tu mi conosci bene vidi tu tra le mie braccia già qua,
vedi che non sono io un tenero sogno diventato realtà…
che devo dirti qualcosa
qualcosa di speciale
ma non posso,
non è per farti male
ma è perché
io no non ce la faccio
e mai ce la farò
a guardarti in faccia
e dirti quanto ti amo
e dirti quanto ti amerò.
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei” / 95

Io re tu regina… I giorni passano


Fabio Latorraca – 2 D a
Greta Malloggi – 1a D
Ora guardami negli occhi, I giorni passano
voglio che tu mi tocchi di nuovo senza che me ne accorga
come la prima volta al mare in cui il tuo sorriso si accende,
non mi volevi smettere di baciare, nei miei ricordi ormai.
che quando guardando la luna Anche se non vorrei mai ricordare
speravi di aver fortuna, perché sarebbe meglio cancellare tutto.
almeno con me Ma è più forte di me.
che grazie a te, Stare bene un sol giorno,
sono diventato un re per star male tutti gli altri.
e tu mia regina È difficile dimenticare
con quel tuo fare da bambina…
al contrario di quello che tutti dicono
Ora non andare via, poiché ciò che ha colpito il cuore
so che è solo colpa mia non si può dimenticare.
se domani non sarà il più qui,
e se domani sarà così,
non me lo potrò mai perdonare,
e ti prego L’effimero
non te ne andare, Claudio Marzocchi – 5a A ETE
non mi lasciare da solo,
cura prendermi la mano, Il male il bene,
che ti porto lontano si confondono nelle pene,
navigando sempre vicini, l’amore il dolore,
saremo curiosi come due bambini. di un sadico fervore,
E ora guarda la tua pelle, l’istinto l’animale,
risplende nella luna l’effimero bestiale,
mi sembra fatta di stelle,
e poi, poi mi baci sempre più un uomo normale,
e ti prego non fermarti mai, che inizia a sognare.
supereremo tutti i guai,
se staremo insieme da questa notte in poi
ti porterò ovunque tu vorrai…

Ora iniziamo navigare


con la barca del mio cuore,
con la barca dei nostri cuori.

Nell’immenso oceano dell’amore…


96 / Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”

Sabato La cosa più bella che c’è


Lorenzo Matteucci - 1 I a
Serena Moschini - 2a D

Sabato giorno gioioso È da un po’ che non ci vediamo


sabato giorno festoso e non sono ancora riuscita a dirti ti amo
sabato giorno di amici nuovamente.
che uscendo di casa Sento il desiderio costante
si ritrovano per di riaverti qui.
chiacchierare e camminare Cercherò
in questa città di riconquistarti.
sabato giorno di scuola al mattino Continuerò
sabato giorno di uscita alla sera ad amarti
sabato giorno che sempre come ho sempre fatto.
e comunque con gli amici E ho girato tutto il mondo
puoi stare e l’ho girato fino in fondo,
sabato giorno di mare ma non ho ancora trovato
sabato giorno di monti uno così,
sabato giorno di sport dolce come te,
sabato giorno di fine settimana bello come te…
che per me sempre sarà tu sei il sole
e resterà giorno di tu sei la luna
enorme felicità tu sei la sola cosa che mi interessi.
E ho girato tutto il mondo
e l’ho girato fino in fondo
ma non ho ancora trovato
uno così,
dolce come te,
bello come te…
e posso anche ricominciare a cercare
ma non riuscirò mai a trovare
uno dolce come te,
bello come te, questo perché
tu sei la cosa più bella che c’è!
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei” / 97

La scoperta del cosmo Cerco te


a
Leonardo Nesi – 4 B MED Daniele Panicucci - 2a D

Fantasmi inconsapevoli Ho bisogno di amare


riluttanti, nei loro giochi perversi, e di essere amato,
accarezzano dolcemente la vita ho bisogno di messaggi
come ad assaporarla dolci come cioccolato,
in ogni sua forma. ho bisogno di cancellare
La mediocrità del policrome un passato che mi ha fatto piangere,
risulta assai complessa, ho bisogno di un motivo
come se volesse in più per vivere,
far pensare a se’. di una donna che mi faccia sorridere.
Indugio nel mio pensare, Ho bisogno di amare
affinché altri e di essere amato,
non provino lo stesso. ho bisogno di essere innamorato
Le farfalle come non lo son mai stato.
si librano sui fiumi spenti Ho bisogno di una donna
ed io, che mi faccia vivere tranquillamente,
non sono più qui. ho bisogno di una donna
Le braci ardenti che non si preoccupi del giudizio della gente,
sono rimaste dalla sera prima, ho bisogno di una donna
eppure, che mi reputi importante,
nessuno lo nota. ho bisogno di una donna
Nessuno ricorda niente. che abbia voglia di amare
Nessuno pensa al domani. e di essere amata.
Nessuno è Io che, mi piacciono tutte
ed io io che, non ne esiston di brutte,
sono. io che, ora ho bisogno di te...
Te chi sei, non lo so,
te chi sei, ti troverò,
te chi sei, forse non lo saprò mai,
te chi sei, guarderò negli occhi tuoi
te chi sei, ovunque io sarò tu ci sarai
te chi sei, ti darò tutto quello che vuoi
per essere per sempre noi.
98 / Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”

Play the life Grazie


Guido Pardini - 1 D a
M. Aurora Pezzatini - 1a D

In questa vita mi sento un estraneo. Grazie per avermi messo al mondo,


Io di me non ho il controllo, per avermi insegnato a camminare
vorrei volare ma non posso, e a parlare,
grazie per avermi fatto diventare quella che sono,
vorrei cambiare la mia voce con quella da soprano.
grazie per avermi sempre strinto
I miei sentimenti sono come un game over
forte al tuo petto
in questo gioco infinito. ma soprattutto grazie
Ed è molto strano questo gioco, per avermi fatto capire
hai solo una vita il significato della parola
e ti rimangono dei danni permanenti, “AMARE”.
sia sulla pelle che nei sentimenti.
Speriamo che il nostro comandatore non si stanchi L’unica parola
mai di giocare. che sento di dirti,
A volte in questo gioco, la persona più importante
vorrei fare reset e tornare indietro, nella mia vita,
ma i problemi nel gioco vanno affrontati la colonna che regge
e andare avanti. la mia vita è
Io spero che un giorno tutto questo gioco “GRAZIE”.
si annulli Grazie per aver sempre lottato
e che io diventi con me nel dolore
padrone di me stesso. ed aver sempre sorriso
con me nella gioia,
tu mi hai fatto da madre
da padre, da amica,
molti dolori
sono capitati nella nostra vita
ma insieme,
io e te
li abbiamo sempre superati
ad uno ad uno,
a testa alta...

Grazie per avermi accettata


come sono
con i miei pregi ed i miei difetti...

Grazie per questo amare


libero che ci accomuna!

Ti voglio bene
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei” / 99

Le rose sono rosse Fuori dalla finestra


Enrico Sanna – 1 I a
Mattia Simoncini – 2a D

Le rose sono rosse Guardo fuori dalla finestra


il cielo è blu il mondo gira sempre,
e tu devi tornare quaggiù. il sole sorge ancora
e l’albanese ritorna.
A ciel sereno vidi un aquilone Guardo fuori dalla finestra
che colpì un airone c’è un bellissimo panorama,
pur riuscendo a salvarsi uno stupendo tramonto
non riuscì ad avvicinarsi ed io mi rendo conto che
per poi picchiare il bambino il mondo non finisce con te.
che lo aveva colpito. Guardo fuori dalla finestra
Arrivò il papà, e la mamma sono in cerca di una stella,
lo portarono via visto che ho perso
e lo riportarono a casa mia, quella più bella.
gli chiesi cosa ti è successo Guardo fuori dalla finestra
e il bimbo rispose mi sono perso in te
un airone mi ha buttato nel cesso. e adesso devo ritrovare
la strada per ritornare in me.
Sono solo qui
pensando a te
guardando fuori dalla finestra
pensando a tutto quello che
ho perso stando con te.
Guardo fuori dalla finestra
con il cuore in tempesta
giuro che ti cancellerò,
ma già so, che mai lo farò
non dimenticherò
i momenti passati insieme
non dimenticherò
quando guardandomi negli occhi
ti avvicinavi a me,
e mi dicevi piano
un dolcissimo ti amo.
100 / Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei”

Piega in lungo
Nicolae Telean - 1a D

Piega in lungo,
fagli la punta,
piegalo a metà,
e rifagli la punta.
Le ali come ti pare.
Ed ecco a te:
un foglio volante.

îndoaie în lung,
fãi vârf,
îndoaiel la jumate,
Şi aripile cum vrei.
Şi uite la tine:
o fuaie ce sbuarã.
I.S.I.S. “Mattei”
Rosignano
I.S.I.S. “Mattei” / 103

L’orizzonte da laggiù Se solo avessi le parole


Saverio Cambioni – 5 B Liceo Tecnologico
a
Fabio Cosci – 4a B Tecnico Servizi Ristorazione

Guarda l’orizzonte da laggiù… Avessi le parole per scriverti


urla mentre spazi, e poi vola semplice sarebbe liberarmi
rischia cadi rialzati corri… frantumati! del peso doloroso che ho di te.
Cadi sui vetri dei tuoi mille specchi, Non devi ascoltar le voci dei malparlieri
sui sassi lisci dei tuoi sentieri. che sfumano l’anima
Abbraccia il primo passante che incontri: devo capir la leggerezza del futuro
ti prego fallo vai agisci! il momento fugge
Guarda l’orizzonte da laggiù, il pensiero vola via
lascia l’ignoto per l’ancora più ignoto e le mani che ti accarezzavano
il limite per il confine dei confini erano festanti di gioia e d’amore
non ti fermare mai, non ti voltare ora sono stanche e tremolanti
cerca sempre il modo di volare. perder te
Scuoti l’animo di chi non sa nulla, è non tornare al mondo.
di chi ignora il mostro d’amore che sei Come tutti i respiri
bacia ama libera tutta la voglia fan scorrer brividi
di amare il mondo che non ti ama! sulle erbe scroscianti
Cogli il millesimo di secondo, cogli il battito il mio è solo un sussulto
cogli lo spazio fra le labbra di due innamorati di fragile paura.
attaccati per resistere al vento dell’autunno Dopo, solo silenzio
attaccati così tanto da poter guardare lasciato al tempo
l’orizzonte da laggiù… se solo avessi le parole…
Cogli lo sguardo che trafigge l’ipocrisia della vita
vai oltre: occhio retina cervello
neuroni cellule DNA molecole…
Atomo: lì si che capisci, è ovvio
ma la pensione nel nucleo costa troppo
non puoi dormire, i gusci sono pieni
non si vogliono elettroni irrequieti!
Ti cacceranno, e mentre scapperai
ricorderai quel posto con nostalgia
sentirai un rancore atomico
scattare dilagare e poi…bum
esploderti indolore nel cuore.
E allora si, oh si
non dimenticherai mai, mai più
di guardare l’orizzonte da laggiù…
104 / I.S.I.S. “Matteii”

Così, la vita Orizzonti annebbiati


Erica De Angelis – 5 A Liceo Tecnologico
a
Ilaria Mazzieri - 5a B Liceo Tecnologico

Candida neve e brillante sangue tu sei! La nebbia confonde il mio campo visivo
Il cuore in chiara tempesta si svela non si distinguono i limiti dagli orizzonti,
eppure, con fare tardivo,
Arido seme antico, guardati! i giorni finiscono sempre in tramonti
Fiore fanciullino divenisti per sempre
un soffio soave ti avvolse, è qui. pensi che alla terra importi
quando in guerra bombardan roccaforti?
Goccie di rugiada umana, io La tua testa gira in continuazione,
non credo di poterti ammirare così forse a causa del moto di rotazione?
sei forse tu come il sorriso di Dio?
Curati le idee, orientati politicamente
Canti la vita e l’amore sappi però che giriamo intorno al sole
canti il nudo pensier e tu non puoi farci niente.
sfiorami la mano e insegnami La natura sboccia anche se calpestata dalla gente.
debellator del nomade spirito
Armonizzarsi all’ambiente,
austere cime ridon del tuo solletico è far sbocciare anche i germogli
e la torva selva Carneval corteggia! della propria mente.
Profumo di rose, candore di gigli
Ascolta la mia voce come lira sul mar son dentro di te tra boschi di tigli.
custodiscimi in primaveril grazia, qui rimarrò

che mondo!
che stupore!
Sei appena nato figlio mio!
I.S.I.S. “Mattei” / 105

Poesia
Ilaria Mazzieri - 5a B Liceo Tecnologico

È tutto ciò a cui non sai dare nome.


Arte, senza destra, sinistra, nè parte.
È rumore lontano,
richiama il gracchiare di un gabbiano.

Andare in giro con scarpe rotte,


soli, con il suono della notte,
l’anima fradicia di cadenze interrotte,
smettere all’alba di fare a botte.

È primavera, perle di guazza,


soffrire una vita intera.
Infine, una melodia d’amore,
sentir tuo fratello che ti chiama per nome.

Poesia è pura fantasia.


I.S.I.S. “Niccolini-Palli”
Livorno
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 109

La mia compagna di vita Poesia per un amor


Anna Agafonova – 5a A Liceo Scienze Sociali non corrisposto
Alessandro Andreotti – 2a B Liceo Classico
Vagando nel mio mondo
ritrovo lei, Scrissi tristi poesie d’echi lontani e spenti,
lei tanto cara e sgradita fugaci ricordi di vecchi momenti,
da anni ormai compagna di vita. cancelli di carta che cingono il cuore
stringono Amor con lacci di parole.
Ricordi passati
riaffiorano alla mente Eppure il poetar il cuor non racquieta
vedo un uomo che mi bacia sulla fronte se vinto d’amor è il cuor del poeta.
e se ne va chiudendo la porta dolcemente. Corre nel petto un pensiero profondo,
lacera l’anima, la riga di pianto:
Sto male, stringer vorrei le calde tue mani
ho paura di esplodere e man nella mano guardare lontani;
vorrei urlare, fuggire sarà contro al mondo lo scudo un abbraccio
ma non ci riesco. per noi che da soli siam statue di ghiaccio.

Incatenata alle mie sofferenze .... Ma come un tizzone che corre nel vento,
rimango in silenzio così scappa via anche questo momento;
in compagnia della rabbia. muore la fiamma nell’aere fiero,
vuota scintilla di un vano pensiero.
Non vedi, Amor Mio, anche la vita vola via..
e a noi, or, che rimane? Soltanto una poesia.
110 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”

Il dono La neve sulla siepe


Alessandro Andreotti – 2 B Liceo Classico
a
Caterina Barontini – 3a L Liceo Formazione

Qual tuo diletto a compor poesiole? Sussurra la siepe


Nessun le leggerà, parole vane.. nel cupo inverno;
laggiù sulla strada
Son esse di poeta dono al Sommo Amore, non passa nessuno.
non d’oro o d’argento
ma soltanto di parole. Ma la bella neve
la gioia le dona:
Davvero tu non scorgi l’amore, il sentimento la siepe appassita
di parole scritte e gettate poi nel vento; ritrova amicizia.
le scrisse un poeta, di forte ardor commosso,
le bagna ora la pioggia, e lava via l’inchiostro. La neve per me
è un simbolo grande,
È pel poeta come un figlio una poesia: ma fra tutti i sensi
nasce, apre le ali, vola via... uno m’affiora.

Sotto la neve
la Vita decide
se manifestarsi
o restare racchiusa.
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 111

Pensieri d’inchiostro Le mie emozioni


Caterina Barontini – 3 L Liceo Formazione
a
Guendalina Barsotti – 5a A Liceo Scienze Sociali

Amo il Pensiero È difficile esprimere le emozioni, ci proverò…


e l’Amore che lo sbriglia,
puledro dapprima prudente, L’ansia prevale in me,
timidamente confinato in occasione dei compiti, di una ricorrenza,
tra i quadretti, di un momento di disagio.
che ora galoppa impavido È come se avessi un nodo in gola
anche tra cinque righe. qualcosa che mi fa respirare con affanno,
il cuore palpita,
Mi seguivi al passo, sembra il suono di un tamburo
flemmatico ma sveglio; quando annuncia un evento.
ora tu mi trascini,
al galoppo per vie impervie, La gioia mi invade quando
e mi ritrovo a contemplare ricevo un regalo tanto atteso,
praterie sconfinate. rivedo una persona dopo una separazione.
La gioia in un secondo,
Il Pensiero è Matematica, mi fa cambiare l’espressione del viso,
la Verità del Logos, mi fa sudare le mani
che travalica i limiti può anche farmi piangere.
col Mistero d’Amore;
la Ragione si ferma stupita La collera è la parte più aggressiva di me,
ed ascolta il canto della Bellezza. mi assale all’improvviso:
Ho voglia di rompere qualcosa,
sento un formicolio alle braccia,
stringo fortissimo i denti.

Seguire la pista delle mie emozioni


mi ha appassionato
112 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”

I Greci Come foglie


Eva Bartolozzi – 1 AGI Liceo Classico
a
Martina Bertelli – 2a C Liceo Formazione

Le tante parole di Il vento nella notte


un popolo unito si abbatte sugli alberi
che combatteva e la sua lama tagliente
istruiva con abbatte i rami più fragili
l’arte e
la musica. le foglie svolazzano
Amanti di dei
superiori, e come in un balletto
evocavano antichi atterrano sulla strada
ricordi di
cieche battaglie che altre foglie si posano delicatamente
han combattuto sull’acqua del ruscello
in nome dell’onore. creando un tappeto che lentamente
scorre via

dalla finestra guardo le cime innevate,


È bello condividere osservo la natura dal tepore
della mia cucina
Samuele Bernini – 5a A Liceo Scienze Sociali

È sempre bello collaborare,


condividere un fine comune…
…il capolavoro di un fiore di vetro, Alessia
che sovrastando il vuoto Martina Bertelli – 2a C Liceo Formazione
stimoli ed incoraggi,
unisca e ristori l’animo, Anche il cielo piangeva con noi
turbato dell’ansia quando ci hai stretto la mano
e angosciato dalla sconfitta. per l’ultima volta

eri impaziente
ma pur sempre bellissima.

E adesso si chiude il sipario


come alla fine di un tuo balletto
che rimarrà solo un bellissimo
ricordo.
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 113

Dolci amarezze Percorso


Luca Birindelli – 4 C Liceo Formazione
a
Sara Bonaccorsi – 5a A Liceo Scienze Sociali

Oh, dolci amarezze Come i fuochi d’artificio


di sterili carezze, esplodono nel cielo stellato,
un altro inseguimento, le emozioni esplodono nel mio cuore
la vita, mio tormento tra la gente.
(Così disse: Ho paura,
“Puoi fuggire, folle, dal dolore non riesco a scalare la montagna
ma non dal tuo debole cuore.”) del mio mondo interno,
E così sarà, ma ecco...
le guerre racchiuse in un uomo, una mano tesa,
mio caro, son quelle più mortali. ora posso salire
non sono più sola!

La paura si dissolve rapidamente,


L’amore che ci sbranerà come un sogno che svanisce al mattino.
Luca Birindelli – 4a C Liceo Formazione

L’amore che ci sbranerà

così bello da non funzionare,


l’amore che ci sbranerà,
vivi e pronti a morire
finchè il fato lo vorrà.

Oh mal di vivere tu sei


compagno del mio passato,
pena nei giorni miei
e in tutto ciò che ho amato

quando smetteremo di pensare,


come figli della mia agonia,
ai dolori da dimenticare.

Capirai, vita mia,


che non c’è tempo per amare,
persi in questa lugubre via.
114 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”

Mixed Up Confusion Musica


(Confusione Mista) Danny Branchetti – 2a C Liceo Formazione
Angela Borghesi – 4 A Liceo Scienze Sociali
a

Sottile è il movimento dei violini


Attesa, trepidazione, impazienza? dai suoni leggiadri e divini
Curiosità, paura, insicurezza. le trombe stanno squillando
Attesa, soprattutto. ricordi all’anima stanno richiamando.
Sentimenti confusi.
Speranza? Dalla radio proviene il jazz suadente
Mixed Up Confusion. Confusione! il rock ed il metal non nascon dalla mente
Gira la testa, come un vortice. quella blues sfocia limpida dal cuore
Reazioni chimiche, Illuminismo, frasi ipotetiche. ed il classico ancora non muore.
Ossigeno, aria.
Orologi, penne colorate, quaderni a righe. Uomini e donne così diversi
Ora di buco, voci, respiro. si accontentan di pochi versi
Nostalgia, rabbia, comprensione. figli della libertà e della musica
Suona la campanella! che è lingua unica.
Fuori piove, è freddo, casa, casa, casa.
Mixed Up Confusion. Confusione.
Siamo amici noi, amici.
Sparire, apparire, scomparire di nuovo.
Non lo so, forse si, forse no.
Lei ti usa, lui ti usa.
Noi siamo più furbi, lo siamo.
Ridere, ridere fino a scoppiare.
Di nuovo confusione,
confusione, confusione.
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 115

Guerra e apocalisse Un’altalena di emozioni


Danny BranchettI – 2 C Liceo Formazione
a
Irene Chiarello – 5a A Liceo Scienze Sociali

Percepisco soltanto adesso le strilla L’emozione è un filo sottile,


che statiche e fredde riecheggiano nell’aria spesso invisibile, avvolto nel fuso.
cupe nubi di polvere provengono dal terreno d’argilla Il mio cuore, come il fuso
dove la figura di un uomo regna solitaria. avvolge le mie emozioni.

Il campo dagli uomini è stato devastato La mia vita è un’altalena di emozioni:


cuore infranto e dolore immeritato la paura mi assale al buio,
desolazione e morte fin l’orizzonte tremo, impallidisco, sudo.
disgusto ed orrore presenti sulla mia fronte. La gioia mi riempie il cuore
per le carezze e i sorrisi di mia madre;
Un avvoltoio protetto dallo strato di fuoco il bacio della mia dolce metà
ricerca attento le sue prede come un giuoco mi fa sentire unica.
sottomesso il pianeta lacerato e sofferente Un senso di tristezza mi invade
dall’unico degno imperatore ancora vivente. per una tragica notizia di cronaca.
Il dolore mi affligge
I nefasti fumi fanno da contorno per la morte di mia nonna.
ad un ultimo rosso tramonto
abitazioni e progetti senza ritorno Un vento di accoglienza, serenità e complicità
tutta colpa di un futile confronto. soffia nella casa di Blu Cammello,
il lavoro e lo stare insieme
contano più di ogni parola.
116 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”

L’ultimo saluto A Ceylour


Sara Cuocci – 2a B Liceo Formazione Lorenzo Curti – 2a B Liceo Classico

E fu quella la mia prima volta, A Ceylour ormeggiò la nave (con me sopra)


la mia prima volta in cui vidi quel tuo volto “io vivo la vita tutto il resto è suppellettile” disse
così cupo, taciturno, avvolto dal dolore. ma anche il capitano si sbagliava…
Dolore che, pugnalava i miei occhi fino a Ceylour io invece obbedii alle montagne
al tal punto di piangere, al guardarti. a Ceylour provai a cercare Dio
Ed io provai, su un giornale o in qualche talkshow
solo per un istante, a Ceylour conobbi le abitudini e i prezzi
quella tua tremenda ed irremovibile tristezza. a Ceylour non venivano più spiegate le vele
Stavi ad osservarmi e i terremoti sbranavano comunque la gente
senza rivolgermi parola, a Ceylour ho visto i crocifissi e gli impiccati
e quello sguardo così addolorato e ho visto che non erano suppellettili ma necessità
mi penetrava, io a Ceylour ho visto uomini diventare donne
dritto al cuore. e vermi fuggire da loro impauriti
Mi prendesti con dolcezza la mano, a Ceylour io uomo di mare torturai
e, con la tua debole mano a Ceylour io uccisi
non so cosa tu mi volessi dire, vi sembra un delitto?
ma capii, capii tante cose: Il mondo ruota attorno al sole io ho il viso di cometa
il tuo stato d’animo, le montagne ci nascondono la vita
la tua solitudine, a Ceylour non esisti
la tua angoscia. sputo dal davanzale sputo sui soffitti
Avresti voluto fuggire a Ceylour non esisti
da quella stanza buia nella coda c’è sempre il veleno
che trasmetteva freddezza,
solitudine e tristezza
solo al guardarla.
Adesso comprendo
che quello era un tuo addio.
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 117

(Poco) Epico Epigramma Dove?


Lorenzo Curti – 2 B Liceo Classico
a
Marialucia Di Diego – 4a C Liceo Formazione

Rumorosa la notte di Bengasi dicono Nulla ha più senso senza di te.


rumoroso il tintinnio dei bicchieri di champagne Non riesco a pensare,
nelle case dei presidenti (ma non lo dicono) non riesco ad agire,
silenzioso il serpente nero dalla Libia mi manca il respiro.
supera l’Atlantico (e dove andrà?) Da quando non ci sei
e intanto i palazzi crollano una voragine mi si è scavata in petto.
e intanto le donne i bambini gli uomini muoiono Dov’è la tua risata? Dov’è la tua voce?
fra sermoni e grida e draghi spenti in bunker e bombe Dove i tuoi abbracci?
francesi… Svaniti. Nel nulla.
e c’è ancora tempo per scrivere poesie? Hai lasciato i tuoi figli,
Tuo marito, Me.
“I corpi sono stati individuati davanti alle coste libiche Tu, che per me eri una madre.
giovedì scorso Dove sei adesso?
e sono stati sepolti senza che fossero stati riconosciuti.
Le vittime potrebbero far parte del gruppo di 68 migranti,
di cui non si avevano più notizie dal 25 marzo.”
I giorni delle emozioni
Giulia Giachetti – 5a A Liceo Scienze Sociali
Amara Verità Forse è l’inverno
Marialucia Di Diego – 4a C Liceo Formazione con le sue giornate
cupe e fredde
Mani intrecciate, a suscitare in me
labbra su labbra, una certa tristezza.
pelle contro pelle. O forse la malinconia
Poche ore passate insieme per la perdita di alcune amiche,
hanno creato mille ricordi sento come un vuoto dentro
che affollano la mia mente. da dover colmare.
Io ero tua e tu eri mio. Vorrei essere allegra,
Per quanto mi importava il mondo ma la spensieratezza
poteva anche essere finito. è sepolta in un mare cupo.
C’erano soltanto i nostri corpi intrecciati. Sarebbe bello poter fermare
Ma poi mi sono svegliata, e tenere sempre con sé
tu non c’eri purtroppo. l’intensità della gioia,
O per fortuna? l’appagamento della condizione di benessere
Non so. il senso di meraviglia.
È tutto così confuso.
118 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”

Vento nel cuore Segnali


Chiara Guidi – 5 B Ginnasio Liceo Classico
a
Simona Martuscelli – 5a A Liceo Scienze Sociali

Ho paura del vento, Il cuore batte forte,


del suo rumore, le mani sudano,
di come si porta via le cose, lontano la salivazione è minima.
nella sua casa, che nessuno sa dov’è. Il nostro corpo è un contenitore di emozioni,
La casa del vento. e le segnala.
Ma è possibile raccontare un’ emozione?.
La casa del vento non può avere finestre
altrimenti, una volta rientrato con il suo tesoro,
tutto uscirebbe di nuovo.
È ovunque il vento pensa che le cose debbano stare. Fiori di pesco
Si diverte a far confusione,
Eleonora Massa – 1a B Liceo Classico
nelle cose e nella mente,
e così porta via le foglie, le nuvole, gli odori, i pensieri.
Tingerò le tue pagine di vari inchiostri,
Porta tutto nella sua casa, che nessuno sa dov’è.
trascinerò la gelida mano per ogni singola parola.
La casa del vento.
Mi rifletterò in ogni foglio
specchio di dolore.
Il nostro cuore è un casa, e lì il vento
Mi estranierò dalla realtà per porre la parola fine ad
ci porta quello che abbiamo più caro,
un capitolo nero,
e noi lo custodiamo per lui.
come i filosofi si estraniano per ricercare la verità.
Navigherò con la mia mente,
Ho paura del vento,
affronterò tempeste di emozioni
perché si porta via le cose, lontano
per raggiungere la costa della mia salvezza.
ma lascia nel nostro cuore
Combatterò ogni mia paura,
le cose che davvero amiamo.
ogni mio dolore
e mi fortificherò,
E nel mio cuore ci sei tu.
alimentandomi dell’infinito
e saziandomi di giorno in giorno…
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 119

Rivelazione Pensiero
Eleonora Massa – 1 B Liceo Classico
a
Michela Mastrogiacomo – 5a C
Liceo Formazione
Guardai il cielo a cui affidai i miei sogni,
osservai il sole che illuminava i miei pensieri, Mi chiedo quali opportunità io stia cercando:
ammirai il mare a cui sussurrai i miei desideri, il tempo non lo posso fermare,
piansi di notte, posso catturare le farfalle… e farle mie
sorrisi di giorno, i ricordi… e farli miei.
corsi di giorno
ma caddi di notte. Penso troppo, ma non basta per capire:
E così giunsi al tramonto, arrivi e mi passi vicino, spezzi il fumo grigio del mio
pronta ad abbandonare la realtà giorno,
e tuffarmi nel mio mondo… con la tua fragilità mi ricordi chi sono davvero.
Arrivi e ti siedi, con la tua storia di parole incerte, di
foto sfocate per paura di riconoscerti:
cosa potrei temere?
C’è qualcosa oltre, i tuoi occhi e quel modo di
osservarmi:
sei tu, sono io.
In bilico sul filo sottile del futuro, sopra una valle di
rimpianti
l’unica certezza che ho
è questa sensazione:
sono io, sei tu.

Non posso invidiare gli altri


la libertà che cerco è dentro di me,
e questo pensiero palpita nel petto tacito:
sei tu, sono io
siamo noi.
120 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”

Io ho paura! La violenza e l'ingenuità


Giorgio Mostardi – 5 A Liceo Scienze Sociali
a
Benedetta Pannocchia – 5a A Liceo
Scienze Sociali
Vado a fondo,
in un buco profondo, Tu provi vergogna
lassù lontano è il mondo. disperata ragazza senza colpa;
l’unica colpa che hai
Disperato, è di essere troppo bella.
inesorabilmente cado, Quel ragazzo con il suo sguardo
ma ecco lentamente, ti imbarazzava,
una luce farsi vicina, ti ha ingannato e ha infranto il tuo sogno,
accogliente, calda, gentile, sorridente. ti ha portato nella tana dei lupi.
Ti divora il rimorso di non aver capito,
Mi piace? ma come potevi capire,
Vorrei seguirla, piccola ingenua bambina.
vorrei avvicinarla,
sfiorarla, odorarla, toccarla,
ma ho paura...
E se mi bruciassi?
Mi allontano e...piangendo fuggo,
ma non cado, non precipito, non sprofondo,
mi pare meno lontano il mondo.

Nel mio cuore un flebile raggio,


la luce mi aspetterà?
Aspetterà il giorno in cui avrò il coraggio?
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 121

La vita?...Un’emozione! Tramonto in riva al mare


Martina Pirone – 5 A Liceo Scienze Sociali
a
Giulio Profeta – 3a B Liceo Classico

Può non bastare una vita, Bianche scogliere si stagliano


per riconoscere le proprie emozioni. su un orizzonte vermiglio di passioni
Il vissuto di un doloroso giorno dove fuoco e acqua si incontrano
ha alimentato per tanto tempo, creando un velo di emozioni.
il mio senso di colpa,
nutrendosi in segreto della mia anima. La fiamma arde
sta per consumarsi
La paura dei sentimenti, un ultimo riflesso
è una pessima compagna, prima dell’arrivo del buio
non ti permette di reagire,
ti fa sentire sola, E quando il cielo
la vita appare ostile. si sta per abbracciare con il mare
nulla rimane
BASTA VIVERE NEL PASSATO! se non due cuori uniti.
Ora posso finalmente guardarmi dentro,
Dopo solo il silenzio di una notte buia.
accettare la verità
e liberarmi da ogni senso di colpa!
La vita è anche gioia,
non dimentichiamolo! Le emozioni nascoste
Se non viviamo le nostre emozioni Laura Quirici – 5a A Liceo Scienze Sociali
cessiamo di esistere!
Se il mio cuore potesse parlare,
quante cose avrebbe da dire …
Sprigiona sentimenti :
felicità, ansia, gioia
nervosismo.
Sussulta parole.
cosa mi stà succedendo?
Cerco, ma non trovo …
un’ombra oscura mi imprigiona.
Mi sento sola
ho bisogno di esprimermi,
ma paura di scoprirmi.
Le emozioni sono fatte così,
amano giocare a nascondino,
e quando giungono al nostro cuore
avvertiamo tanto stupore.
122 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”

L’ospite sconosciuto candido, che era dei giovani patrioti


l’innocenza, e la vita han sacrificato
Jessica RASO – 5A Liceo Scienze Sociali senza riserve, senza timore per la stirpe nostra.
Forse ero io,
Infine il verde della speranza,
forse...non lo so.
che cinta l’Italia di un tempo e non più
Qualcosa...dentro di me
quella di ora, rendeva la nostra patria
mi spingeva ad urlare,
un’anima di aulici intenti comuni.
a piangere.
Il giardino delle meraviglie più grandi,
Cosa provavo?
dai frutti di mille ingegni, ora si corrompe
Sembravo furiosa,
come infame palude.
in realtà ero triste.
Non capivo...
Patria mia non volar via,
la confusione mi agitava ancor più!
che le tue carezze sul volto
Poi...
non mi bastarono, che il tuo abbraccio
...mi sentivo sola,
nel momento dello sconforto mi consolò
sola, con quest’ospite sconosciuto.
che mi copristi con il nobile mantello tuo tricolore,
Mi immaginavo in un deserto
asciugando le lacrime mie scese
dove tutto è indefinito.
scorgendoti lacera e umiliata dai finti protettori.
Io ero quel deserto,
Madre dei miei avi, Madre mia,
ero sola,
il Tuo ventre lacerano,
nel mio deserto emotivo.
la Tua testa han calpestato,
le Tue gambe spezzate.
Terra che mi generasti sarò al fianco Tuo,
fin quando potrò difendere i Tuoi italici principi,
Patria mia non volar via mi farò forza di Te, con Te mia custode,
Matteo Taccola – 3a B Liceo Classico lagrimandoTi semmai Ti perderò, per sempre.

Del sangue patrio versato


donato da schiere di giovani,
uniti dall’amor italico,
divisi dalla cupidigia dei re,
che cosa ne è rimasto?
Infangato dai turpiloqui dell’ignoranza,
dai miscredenti atei dei principi patriottici.

Bianca di luce vittoriosa coperta


la nazione, che contro genti traviate
e contro lo straniero austriaco,
ha sempre sfolgorato, di quel bianco
I.S.I.S. “Paolo Cattaneo”
Cecina
I.S.I.S. “Paolo Catteneo” / 125

Guardando in quel mare Un debole vento sfiorava


Andrea Pezzotta – 2a SPES la mia mente
Andrea Pezzotta – 2a SPES
Guardando in quel mare
lasciavo naufragare i ricordi Un debole vento sfiorava la mia mente,
restando per ore a fissare come petali rossi
quelle onde di ritardi
il pensiero volava verso nuovi orizzonti,
come vorrei affondare verso il cielo leggero,
in quelle onde di pura agonia come pioggia ricade, bagnando la terra
come vorrei saltare
e dalla realtà fuggire via verde e fertile
rinascerà.
tra la spuma marina
mi perdo, non voglio lottare radici di vita, di caldo amore
in quel mondo di farina
che dal vento si lascia disfare e la terra di nuovo
sarà.
quanta sofferenza nella natura,
un urlo straziante il cuore del mondo tornerà a pulsare
dell’umana paura
in un pianeta rantolante e la terra
sarà.
una luce che si spenge
nel cuore del mondo, nelle menti la luce tornerà a
lasciando posto al buio brillare,
nell’abisso più profondo
come fiamme nei cuori,

come aria nei polmoni,

la luce oppressa uscirà dalle anime

e sotto questo
cielo,

la terra sarà.
Istituto Tecnico Commerciale “A. Vespucci”
Livorno
Istituto Tecnico Commerciale “A. Vespucci” / 129

L’estate Profumo di Angelo


Chiara Bedini - 1 I a
Giorgia Chiavacci - 3a D

Durante i mesi invernali Ti guardo intensamente,


il giorno è breve Ma non mi basterebbe una vita per guardarti fino in
come un soffio di vento. fondo.
In primavera la natura Ti ascolto attentamente,
si sveglia ed il sole ma mi perdo nel profondo del tuoi occhi mentre tu
resiste più a lungo parli.
per scaldarci Ti respiro immensamente,
ma è estate, dove la natura per sentire quel profumo che quando ti muovi emana
esplode con i suoi colori dal tuo corpo…
il mio cuore diventa radioso quel tuo profumo…
come il sole che splendente tutto il giorno profumo di angelo…
il mio animo è felice
e finalmente
vivo con tutta me stessa
questa bellissima estate. La ginnastica artistica
Letizia Giannetti – 1a I
La ginnastica artistica è armonia di forme,
Palcoscenico gli atleti sono pronti a librarsi in aria,
Giorgia Chiavacci - 3a D come gazzelle libere e leggere
camminando insieme nei sentieri di pace.
Guardavo il sole,
che piano piano si tuffava nel mare…
uno spettacolo quello…
un teatro dipinto di rosso.
un palcoscenico tutto blu…
ed ecco un riflettore,
illuminare il palco…
era un’abbagliante
una bianca e tonda luna
che specchiava la sua semplicità nel pacato e
silenzioso mare…
130 / Istituto Tecnico Commerciale “A. Vespucci”

Verso te soffia il vento Ad amarci


Elisa Giorgi – 4 A Igea
a
Maria Cristina Oprea - 1a I
È come una marea Mi mancano i tuoi occhi,
quando Attesa non attende. il modo in cui mi guardavi.
è come una marea Mi manca la tua voce,
quando Sguardo impone il richiamo. mentre pronunciavi
È come una marea le parole che da sempre io sognavo.
quando Vicinanza induce l’intento. Quella volta accanto a te
E si destan veementi correnti di desiderio, mi mancava il respiro,
e si sollevan l’onde assetate e guardandoti negli occhi
e l’attimo raggiunge l’intesa. ci vedevo la mia vita.
E s’innalza, e sale. E aumenta, e avanza, che di colpo La sera ti penso, la notte ti sogno
divampa e strabilia.
e la mattina al mio risveglio
E prende vita l’emozione – e s’agita, e inquieta, nel
ripenso al tuo ritorno.
mare dei sentimenti si scompone.
La mia vita senza te
E và, oltrepassando l’avversa trepidazione.
è come una foresta,
Ecco che s’avvera. senza vie, senza strade
È un attimo. L’eternità di un momento. L’arresto di un con un unico posto dove stare.
battito. Tu mi manchi,
È passato. È infinito. mi manca tutto...
Mi mancano i giorni, le sere
Ecco l’intesa, che il desiderio svanisce. passate a parlarci, a conoscerci
S’è esaudito in un bacio. ad amarci.
Bacio evocatore d’un tremante bacio imminente.
E poi – un lampo.
Mano che s’appresta – timida, insicura. Ascolto
Mano che accarezza.
Mano che scivola sulla pelle, là dove batte il cuore. Benedetta Testi - 1a I
Mani che avvolgono, racchiudono e trattengono.
E l’intensità di profondi sospiri. Ecco,
Corpo a corpo. Pelle a pelle. Calore a calore. ascolto il lento battere del mio cuore
Vita che irradia e si spande. e provo un gran dolore.
Mare d’amore in tempesta. Così osservo i colori della natura
Moto ondoso di sentimenti e passioni. il papavero rosso è l’allegria,
E cresce, e si fortifica, e s’infrange, nella il verde dei prati è armonia,
manifestazione del suo essere. le margherite che sbocciano è purezza,
Per poi far ritorno il grigio delle nuvole è tristezza.
Nel suo corpo infinito e senza forma. Ecco,
ascolto il lento bettere del mio cuore
Nell’attesa di un futuro soffio d’ebbrezza. ma adesso provo un grande amore.
Casa Circondariale ITC “Vespucci”
Livorno
Casa Circondariale - Livorno 133

Primavera L’Amore
Luigi Calabrese – Classe 4 a
Luigi Di Martino – Classe 5a

Emani un profumo dall’odore di fiore indimenticabile, Oh quanto ti costò l’avermi amato


primavera adornata di fiori da mille colori, a te creatrice del mio amore.
il vento che accarezza i petali dei fiori Caro e diletto sentimento
mentre i raggi del sole si posano su di loro, quanto questa lontananza più m’innamora
dandogli una luce dolce come la vita. povero d’umore e ricco di nostalgia
Come bambino che nasce che porta con se la luce mi raffior il ricordo del nostro incontro
della primavera. è giacché ci fece amar
La voce del vento porta con se la melodia dell’amore povero ancora ti penso
l’amore come i fiori si svegliano con la dolce primavera e più fa star mal...

Grazie a te mia cara mamma Desiderio


Gennaro Capatano – Classe 3 a
Mauro Franzese – Classe 5a

Sento il sangue nelle vene, che riprende a scorrere, Lotto per una pace costante
sento il cervello che torna a pensare. per ottenere almeno un momento
Sento nel petto, il cuore che ricomincia a pulsare, contro la mia serenità
a farmi provare di nuovo, il dolore, l’amore, il pianto, tutto continua ostinatamente
la felicità. come se la mia anima sia...
Ho voglia di urlare, correre, gioire, amare, baciare. destinata a non trovar quiete.
Sei bellissima mamma! Impossibile mi è
Ti ho trascurata, perdonami! trovare una distrazione
Vieni più in qua, non mi abbandonare. dove l’eco della mia voce mi riporta a te
Abbracciami, sei la mia vita! e al sol pensarti
mi rassereno almeno per un altro momento
134 / Casa Circondariale - Livorno

dopo..., e k vuò fa’!?


Ricordi Niente tanto la nuttata è passat’.
Mauro Franzese – Classe 5a Buongiorno anz’ bona jurnata a tutt’ quant’. Ah! Ah!
Ah!...
Con questa tua riaffiora un ricordo
di un Amore intenso e profondo
tra tanti perchè.... Ognuno cerca di affrontarla come meglio può.
Pensami se proprio devi ma per come mi conoscevi. A secondo di come è stata la giornata; serena,
Son trascorsi anni d’allora … stressante, pesante allegra, e tante
tempo che allontana e sbiadisce altre cose...
non solo ogni ricordo passato Ma l’intento è sempre lo stesso, uno vuole dormire
ma anche una futura visione perché così pesa meno la
galera...e questo è buono per chi dorme!...e chi non
dorme? Ci si rifà ad una frase
fatta di Eduardo...che già tanto tempo fa’ disse “adda
A’ nuttata (La nottata) passa’ a nuttata” (deve
Luigi Mansi – Classe 2a passare la nottata).
E allora invece di sforzarti a dormire...riempi il tempo
Ogni uno cerca r’affrontà comm’ megl’ po’. Assecond facendo le cose più svariate
i come un poco di televisione, la cuffia nelle orecchie
stata a jurnata; serena pesante allegra e tant’ hat’ cose... cercando una canzone e ti fa ricordare
ma ù final è semp ù stess...uno vò dormì pkè accussì si qualche momento bello con la tua donna...una cosa
sparagna a galera...e kest è buon per chi dorme!...e ki nu magica... un caffè...una
dorm? Si appogia a frase i Eduard...che già tanto sigaretta...shshshsh...piano piano...
tiempo fa’ Senza fare rumore c’è chi dorme e pure chi russa e tù?
dicet’...“addà passà a nuttata”. Niente stai a guardare!
E allora invece di sforzà i rurmi...rign’ u tiemp’ facen’ Il pensiero iniziale della serata si è smarrito tra i tanti.
i kose Che si sono sovrastati l’uno sull’altro e nessuno è utile
che song’ tra più svariate nu poco i television na cuffia per mattino dopo..., e che puoi
dint i farci? Niente tanto la nottata è passata.
rrecchie, cercand na canzon’ ka t’ fa’ arricorda’ nu Buongiorno anzi buona giornata a tutti quanti. Ah!
moment’ Ah! Ah!...
bello ka femmena toja...na cosa magica...nu cafè, na
sigaretta...shshshsh...chian’chian’...
senza fa rummor’ ci sta ki rorm’ e pur chi russ’ e tu?
Nient’ guard’.
U pnzier’ inizial’ ra’ serata si è smarrito tra i tanti che
si son
sovrastati l’uno su altro, e nisciuno è buon’ per il
mattino
Casa Circondariale - Livorno 135

Apparenza La mia libertà


Demetrio Sesto Rosmini – Classe 5 a
Domenico Spitaleri – Classe 3a

L’Apparenza Se avessi sbagliato tutte le volte che mi han detto;


è solo un’ombra tinta d’inganno: direi con coraggio...”lo ammetto”!!!
abbaglia gli occhi
e li rende ciechi; Vivo una vita che va come il vento, e
incanta il pensiero di quello che han detto non mi pento.
e lo rende schiavo;
colpisce il cuore Se mi vestissi da uomo pietoso,
e lo fa sanguinare. non mi sentirei un uomo orgoglioso,
Quando sembra t’abbracci e mi sentirei un uomo schifoso.
già la senti lontano:
non la puoi conquistare Se fossi un ruffiano mischiato ai ruffiani,
perché è solo un’ombra. mi sentirei un ipocrita vestito di meschinità,
Un’ombra tinta d’inganno. che mi farebbe perdere la mia dignità.

Passo il mio tempo scrivendo poesie,


amando le mie malinconie.

Sogno le strade che portano al mare,


ma per chi è prigioniero...il tempo muore.

A chi mi tiene prigioniero, non sa


che non c’è muro che mi separi dalla libertà,
Libertà che ho nelle vene...
Libertà che mi appartiene...
Libertà che è libertà!!!
136 / Casa Circondariale - Livorno

Spreco Vivere
Sigismondo Strisciuglio – Classe 5 a
Sigismondo Strisciuglio – Classe 5a

Ci sono tanti giorni sprecati, Vivere è amare crescere sognare.


all’aria gettati, Vivere è sentirsi parte del mondo e credersi una
sembrano non far parte del nostro atteggiamento persona vera ogni giorno.
anche se da loro dipende il nostro comportamento. Vivere è camminare lungo un percorso,
Ogni pensiero, ogni azione a volte per vergogna, grande e armonioso,
come se fosse stato questo il mio destino. un percorso che cura ogni ferita, un percorso di nome
Tutto sembra errato: vita.
ogni momento mancato Vivere è continuare a divertirsi, anche quando la
ogni considerazione sbagliata stanchezza comincia a sentirsi.
ogni idea insensata; Vivere è non aver paura di sognare,
però questa è ostinazione convinzione presuntuosa anche il timore di sbagliare.
che tutto andrà per il verso sbagliato Vivere è trascorrere ogni secondo, come se fosse
ma non si può mollare senza provare! l’ultimo del mondo.
È vero “tra dire e il fare c’è di mezzo il mare” però non Vivere è sapere di possedere la libertà,
si può vincere senza partecipare! grande quanto la mia forza di volontà,
di ritornare a vivere.
Casa Circondariale I.S.I.S. “Foresi”
Porto Azzurro
Casa Circondariale - Porto Azzurro 139

Questo sei tu Guerriero


Marian Balauca – 3 E Liceo Scientifico
a
Zigbniev Lewandovskij – 3a E Liceo Scientifico

Il tuo cuore è da gigante Tranquillo, gentile, umile


come il tuo sogno, in silenzio sogna delle guerre.
come la tua pazienza, Il cavaliere dormiente? Feroce rettile!
come la tua forza di reagire. Veterano in battaglie invincibili
Come te!
che vinceva le guerre e guerriglie
Questa cruda realtà coraggioso combatte contro i cinque
insieme a tutte queste altri selvaggi soldati vigliacchi
brezze del mare come Ettore contro i Greci.
ti rendono più forte
e ti permettono di sognare. Sveglio con lampo minaccioso
Tu sì che sei un gigante! in un occhio unico di Ciclope.
In battaglia è pari ma orgoglioso
Non c’è nulla di così forte combattendo nella tana del lupo.
che possa distruggere
la tua determinazione Senza corazza, solo con l’elmo
e la tua voglia di vivere. corpo in corpo facendo paura.
Lo ha sconfitto Elena (di) Troia
Nonostante quella maledetta chiudendolo nella caverna buia.
sedia a rotelle
ti tenga forte stretta a sé Il guerriero non si lamenta
non permettendoti di fare la prigione non fa male,
passi da gigante piangendo ordina la ritirata
tu corri: dal campo di battaglia oscuro.
più forte di un giaguaro
ti alzi in volo,
più in altro di un’aquila
scali le più ripide pareti;

e sogni, immagini
con malinconia tutto questo
sperando un giorno
di poterlo fare davvero!
140 / Casa Circondariale - Porto Azzurro

Bocca di fuoco
Claudio Vodola – 3a E Liceo Scientifico

Ho visto mani
diafane, delicate,
leggere come carezze,
fredde come argento,
quiete come laghi inanimati,
brandire un’arma.
Supremo errore dell’uomo,
inutile cosa,
nemica della vita,
cinta come un trofeo prezioso.
Piena come una donna gravida,
figli infuocati partorisce
nella luce tenebrosa,
nell’aria silenziosa,
liberi, rapidi, crudeli,
come meta il cuore degli uomini
Fuori Concorso
Livorno
Fuori concorso - Livorno 143

Libero provvisoriamente Bibliotecario di giornata


Fulvio Rizzo Fulvio Rizzo

Immobile il bosco di fronte La mia vita si appanna,


ascolta i miei segreti. piove sul tetto di speranza
Lui ha assorbito tutte le mie e mi percepisco su di un patibolo.
speranze giovanili ed ora sono andato Qui abito tra gente insolita che
sotto le sue chiome per vedere la muove passi monotoni, ridondanti e di attesa.
mia finestra sbarrata... libero provvisoriamente. Il quartiere dove abito si chiama carcere
e giocando con anagrammi ho tirato
fuori un verbo, “cercare”... ho trovato
che siamo una categoria che non vede
Ai libri l’ora di invecchiare per andare ad abitare
la libertà, diritto perduto perché non
Fulvio Rizzo conosciuto fino in fondo.
In questo quartiere atipico
Sono venuto a turbare il vostro cuore
ho potuto leggere e capire
liberi spettatori impolverati.
facendo acquisire senso al
Da tempo siete assorti nella noia,
mio patire. È un miracolo, è accaduto a me,
voi che siete stati scritti per passioni in
semplice bibliotecario di giornata.
stagioni di dolore o di amore.
Qualcuno che vi conosce, vi suggerisce,
ma spesso restate semplici conoscenti.
Io ho imparato ad amarvi, coccolarvi perché
ogni giorno mi narrate la vita vissuta e
mi fate sognare quella da vivere.
Ho trovato uno di voi che era depositato
nel cestino, si è fatto conoscere ed ha cambiato
il mio destino.
Finito di stampare
nel mese di maggio 2011
dalla Tipografia e Casa Editrice
Debatte Otello srl - Livorno
5° Premio di Poesia
GIANCARLO BOLOGNESI
Raccolta delle opere partecipanti
Edizione 2011

5° Premio di Poesia GIANCARLO BOLOGNESI


Provincia di Livorno

Potrebbero piacerti anche