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GIANCARLO BOLOGNESI
Raccolta delle opere partecipanti
Edizione 2011
Provincia di Livorno
Indice
Presentazione
Quest’anno il Premio Bolognesi compie un primo importante anniversario: siamo alla quinta edi-
zione che cade proprio nei 150 anni dell’Unità d’Italia. La lingua, la scrittura e la poesia hanno contri-
buito in maniera fondamentale a fare dell’Italia un vero popolo. La poesia in particolare ha permesso
di dare voce a tutti, di esternare anche i sentimenti e i pensieri più intimi. La poesia ha così creato le
condizioni per conoscersi, per crescere in amicizia attraverso un fecondo e continuo dialogo.
I giovani hanno desiderio, e lo testimoniano con le tante opere che il Premio raccoglie, di aprirsi, di
esternare i loro pensieri e i loro stati d’animo. Lo fanno in modo diretto tanto da farci prendere consape-
volezza che la poesia è un viatico importante per la loro crescita. Ma anche per noi adulti. Leggendo i
loro versi cogliamo i loro mondi vitali, i tanti fatti quotidiani che li coinvolgono ma anche le loro preoc-
cupazioni, i loro sogni e le loro speranze.
Ricordo la poesia di Eugenio Sournia, vincitore della quarta edizione, che iniziava con questi versi:
“Non è nostro diritto dire solo del nulla….”. Occorre saper guardare avanti, cogliere il futuro e impe-
gnarci tutti a costruire, anche grazie alla poesia, un mondo più coeso, una Italia più unita, una provincia
più radicata nei valori di solidarietà.
A tutti i giovani poeti rivolgo il mio personale ringraziamento per quanto ci hanno donato con l’au-
gurio e la speranza che siano proprio loro le sentinelle e i messaggeri di una nuova umanità.
Giorgio Kutufà
Presidente della Provincia di Livorno
La giuria
Lorenzo Greco
Laura Bandini
Marida Bolognesi
Silvia Di Batte
Antonella Gioli
Elisa Amato
Carla Roncaglia
Roberto Bernabò
Maria Grazia Gori
Umberto De Blasi
Emanuele Rossi
Il Premio Giancarlo Bolognesi è giunto quest’anno alla sua quinta edizione, e la sua rilevanza va
crescendo sia nel panorama scolastico provinciale che in quello delle istituzioni e delle organizzazioni
del territorio.
Da un lato è cresciuto infatti il numero delle poesie che sono giunte, da parte di studenti di quasi tutti
gli Istituti scolastici della provincia: e questo dice -oltre all’indubbio impegno degli insegnanti e dei diri-
genti scolastici- anche della voglia dei giovani di cimentarsi con questa forma espressiva, di provare ad es-
sere protagonisti del loro tempo mediante la parola ed il verso poetico. La particolare attenzione dedicata,
in molte poesie, a temi di impegno civile e storico, sta a significare, al di là di molte possibili ricostruzioni
sul mondo giovanile, di come quest’ultimo sia sensibile, se adeguatamente informato e formato, al futuro
della società ed alla costruzione di un contesto civile e politico rispondente alle esigenze di tutti.
Alla volontà di partecipare degli studenti ha fatto riscontro la volontà di molti Enti e realtà del ter-
ritorio livornese, sia pubblici che privati, di offrire il proprio contributo al Premio di poesia mediante
l’attribuzione di un premio speciale: ed anche questo è un segno positivo, che dice dell’attenzione verso
i giovani e verso una delle migliori forme espressive di cui essi sono capaci.
Nel Premio è stata dedicata una sezione apposita, come da sempre avvenuto, alle poesie compo-
ste da studenti-adulti in stato di detenzione. Anche per queste la partecipazione è risultata, ancorché
numericamente limitata, qualitativamente assai significativa, ed è stimolo ad intensificare le relazioni e
l’impegno di tutti verso queste persone.
Il ricordo di Giancarlo
Un ricordo. Giancarlo Bolognesi, il nuovo prof. di italiano, è entrato nella nostra terza quando la
giovane scuola si chiamava soltanto “sperimentale”, occupava un palazzo a vetri dietro al Vespucci, ve-
deva ad ogni cambio d’ora decine di studenti, gonnelloni e zoccoli anche d’inverno, passare da un’aula
all’altra, da un piano all’altro della grande scala per scomporre e ricomporre classi diverse. Giancarlo
aveva un maglione, la pipa in mano, l’atteggiamento amichevole e insieme autorevole; ci aveva parlato di
psicanalisi, interrogazioni programmate, compiti scritti di quattro ore. Era un giorno d’ottobre del 1978.
Fuori c’erano il terrorismo, i cortei con mimose e prezzemolo, Ecce Bombo e Il Cacciatore e Zombi.
Ma con Giancarlo il “fuori” entrava “dentro”, intrecciandosi con Cielo d’Alcamo, Machiavelli, Sve-
vo. Ricordo conversazioni su tutto; brani di sue letture e lezioni; nostre reazioni, dall’affinità con Jacopo
all’ironia sull’insopportabile Lucia. Una classe inquieta, curiosa e arrogante: chi pendeva dalle sue lab-
bra, chi lo sfidava e contestava, chi con ostentazione saltava proprio le sue ore. Un professore dialogante,
rigoroso, severo nei giudizi, che ci prestava i libri per le ricerche, anche le più improbabili, ma che mai
un giorno d’assenza, nemmeno quando gli nasce la figlia e che dai, un minimo di tregua, almeno ora...
Un documento. Ho ritrovato un compito che Giancarlo ci aveva dato in quinta, non riporta la data
ma potrebbe essere del febbraio 1981. I primi tre titoli su Leopardi sono assai articolati, citano dallo
Zibaldone e da De Sanctis. Ma è del quarto e ultimo che vorrei dire. Forse adesso sarà usuale, ma allora
per noi era la prima volta: il titolo è una poesia completamente fuori dal programma, riportata integral-
mente, senza commento. È George Grey dall’Antologia di Spoon River.
Ecco, in questa poesia che diventa titolo di compito, nel suo riemergere dopo trent’anni, riconosco
tanto Giancarlo, tanto di quel che ci ha insegnato e che, anche attraverso questo Premio, tentiamo a
nostra volta di trasmettere: la poesia come superamento di tempi e luoghi, come riflessione sul sé e sulla
realtà, come incitamento alla ricerca e alle scelte. Fino a quel finale di poesia/titolo che Giancarlo aveva
proposto, scuola che diventa esistenza, a una classe che con tremante baldanza andava incontro all’esa-
me di maturità e al “dopo”: Dare un senso alla vita può condurre a follia, / ma una vita senza senso è la
tortura / dell’inquietudine e del vano desiderio. / È una barca che anela al mare eppure lo teme.
Antonella Gioli
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Ringraziamenti
L’interesse suscitato dal premio nella scuola e fuori come la partecipazione così numerosa da parte
dei ragazzi, ci segnala la validità di questo lavoro e la necessità di continuare a dar valore al mondo
espressivo dei ragazzi.
Riconoscere il loro talento. Il modo migliore per ricordare mio fratello Giancarlo.
Vorrei ringraziare quanti hanno permesso di arrivare sin qui, in particolare la Provincia di Livorno,
l’ISIS Niccolini-Palli e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno. Ed un particolare personale ringrazia-
mento va all’Ufficio U. O. Beni Culturali della Provincia.
Vorrei ringraziare tutti i membri della Giuria, che anche quest’anno hanno dedicato tempo, passio-
ne e grande professionalità nel lavoro collettivo; una squadra che cerca sempre di dar valore ed atten-
zione ai ragazzi. Un grazie particolare lo devo loro anche per come hanno sopportato con affetto i miei
tentativi di far premiare tutti i ragazzi. Ma proprio tutti.
Vorrei ringraziare anche i numerosi Enti che, attraverso l’istituzione di un loro riconoscimento
speciale dedicato agli elaborati degli studenti, hanno permesso di rendere questa edizione straordina-
riamente ricca di premi e di coinvolgere in questo momento l’intera nostra comunità.
Un ringraziamento ai tanti colleghi che con dedizione instancabile si dedicano alla scuola non
sempre ricevendo la dovuta gratificazione. La scuola vive grazie a loro ma raramente gli insegnanti ve-
dono riconosciuto il tanto lavoro aggiuntivo fatto per incidere in modo più forte nel percorso formativo
dei ragazzi.
Infine un pensiero ed un ringraziamento a tutti i partecipanti-autori. Questa pubblicazione può e
deve essere per voi stimolo e augurio, perchè questo Premio è dedicato a voi ed al vostro futuro.
Marida Bolognesi
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Premi speciali
Gianluca Briguglio L’Amore, p. 30 Liceo Cecioni, Livorno - 4ª A ST Premio “Agenzia per le ONLUS”
ISIS Niccolini Palli, Livorno - 3ª L
Caterina Barontini Pensieri di inchiostro, p. 111 ISIS Niccolini Palli
Liceo Formazione
Premio “Assessore allo Sport
Chiara De Plano La danza, p. 34 Liceo Cecioni, Livorno - 1ª C LL
Comune di Livorno”
Premio “Assessore allo Sport
Letizia Giannetti La ginnastica artistica, p. 129 ITC Vespucci, Livorno - 1ª L
Comune di Livorno”
ISIS Mattei, Rosignano - 5ª B
Ilaria Mazzieri Poesia, p. 105 Premio “Debatte Editore”
Liceo Tecnologico
Nonna, mi racconti una storia?, Premio “Manidistrega”
Rossella Castelli Liceo Cecioni, Livorno - 2ª C LN
p. 31
Liceo Carducci, Piombino - 5ª B
Andrea Presenti Astro Silente, p. 21 Premio “Lyons Porto Mediceo”
Ginnasio Liceo Classico
Aspra giornata di sole. Liceo Fermi, Cecina - 2ª C PNI
Simone Celati Premio “Istoreco”
Ottorino Benedetti, p. 75 Liceo Scientifico
Liceo Fermi, Cecina - 1ª E Liceo
Annasilvia Vezzosi I nostri cambiamenti, p. 86 Premio “Fidapa Livorno”
Scientifico
Liceo Fermi, Cecina - 2ª C PNI Premio “Comitato Valori
Alberto Benassi La gioventù infranta, p. 70
Liceo Scientifico del Risorgimento”
Liceo Fermi, Cecina - 2ª C PNI Premio “Associazione
Sara Gabriele Qualcosa da capire, p. 80
Liceo Scientifico Livorno Donna”
Premio “Associazione
Sara Cremonini Rabbia, p. 34 Liceo Cecioni, Livorno - 2ª C LN
Livorno Donna”
Valenti Tognarelli Dov’è la felicità, p. 54 Liceo Cecioni, Livorno - 1ª C LL Premio “Associazione Shardan”
La ragazza con l’orecchino
Giulia Bartali Liceo Cecioni, Livorno - 1ª D LL Premio “L’altroVerso”
di perla, p. 27
Nicolae Telean Piega in lungo, p. 100 ITIS Galilei, Livorno - 1ª D Premio “Gaia Scienza”
Claudio Vodola Bocca di fuoco, p. 140 ISIS Foresi, Portoferraio - 3ª E Liceo Scientifico, CC Porto Azzurro LI
Demetrio Sesto Rosmini Apparenza, p. 135 ITC Vespucci, Livorno - 5ª, CC “Sughere” LI
Zigbniev Lewandovskij Guerriero, p. 139 ISIS Foresi, Portoferraio - 3ª E Liceo Scientifico, CC Porto Azzurro LI
Luigi Mansi A’nuttata, p. 134 ITC Vespucci, Livorno - 2ª, CC “Sughere” LI
Istituto Tecnico Nautico “Cappellini”
Livorno
Istituto Tecnico Nautico “Cappellini” / 17
Silenzio.
Anche le case hanno chiuso
gli occhi e acquietato le voci.
Il silenzio è fragile.
Il gufo veglia e canta,
lugubre.
Solitudine.
Prosegue l’eterno errare della Luna,
raminga nel cielo, esiliata,
silente compagna del dolce Astro.
Con freddi raggi, sfiora
la Notte.
Mistero.
Dove è la casa? Dove lo stretto fossato?
Solo ombre vagano tra gli opachi raggi...
Ombre uguali. Nessuna differenza.
Notte che nasconde, notte che eguaglia.
Notte che invecchia.
Martina Spettacolo
Irene Antoni – 2 D LN a
Gabriele Bacci – 2a A SB
Quando sento il rumore del mare Perché è quando sento quella musica che mi sento
calmo ogni mio pensiero, libera
ogni mio pensare, entra dentro di me e in quel momento tutti i miei
per questo del mare io sono fiero. pensieri volano
mille occhi che mi guardano incuriositi
Il monte e la visuale dall’alto e quell’emozione che si ripete ogni volta che salgo su
mi danno voglia di vita, quel palco
per questo faccio un salto la fatica di sempre per quell’obiettivo che ormai voglio
pensando che la gioia non è finita. raggiungere
e quelle lacrime versate per la paura di non farcela
Tra gli scogli e i primi tagli ma la mia passione supera ogni ostacolo per questo
del blu mare scorrer qualche tuffo, il mio amore per la danza classica non finirà mai.
poi il soffiare dei ventagli
con al vento ogni mio ciuffo.
ma continuo a sognarti...
e cerco il tuo volto, invano,
nel buio della notte.
30 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”
La poesia è l’arte della comunicazione Osservi il mondo con occhi che non sono tuoi,
che tante menti illuminate una penna come amica migliore;
han imparato in questa nazione inchiostro nero sul bianco dei tuoi ricordi,
che è l’Italia fra tante carte segnate. manifesto dei sentimenti del cuore.
La poesia è un sentimento
che viene da dentro Vivi nella costante nostalgia del passato,
che viene dal cuore mentre la campagna si porta via le tue memorie,
come l’amore. il mare la malinconia,
La poesia infine è un brivido il vento,
che diventa un livido, un sussurro tra i molteplici volti dell’anima..
un livido vivido che non fa male
ma ricorda che la poesia è una cosa naturale. Eppur, l’inarrestabile scorrere del tempo,
non cancella le bellezze che hai dentro.
La tua penna,
contro quella del tempo che passa..
..è uno scontro senza vittoria.
Poiché lo scrittore s’ispira
a quegli attimi effimeri, che il suo stesso avversario
ha scritto,
che scrive,
e che scriverà ancora.
L’amore,
La danza ho capito cos’è,
Chiara De Plano – 1a C LL felicità indimenticabile,
tristezza gelida,
Una passione ricordo interminabile.
abbracciata fin da piccola,
nastro che,
in movimento, descrive traiettorie
curve,
circolari,
continue.
La danza.
Il mio corpo si muove
ed io entro nel mondo che mi appartiene,
dimentico i problemi,
le ansie,
le delusioni.
E levo dal volto
quel volto che mi copre,
e guardo in alto in alto
la luce!
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 35
È felice la rondine
nel limpido cielo.
Ma di me
a differenza di quell’albero
rimarrà eternamente il ricordo nei miei cari,
grazie alla Luce di cui l’Umana Semenza è investita.
Ma ricorda!
Garzoncello Infingardo,
che quando alzerai appena il capo
dalle Tenebre in cui ti trovi e capirai i tuoi bui errori
sarà troppo tardi per te Illuminarti
con il più Grande Dono del Signore
poiché come egli stesso disse sarà per te “pianto e
stridore di denti”.
40 / Liceo Scientifico “F. Cecioni”
Lara L’isola
Giacomo Iacarelli – 2 C LN a
Federica Maio – 2a C LN
Pioggia Rosa
Rebecca Mameli – 1 D LL a
Aurora Masi – 4a B LN
Ha dei vestiti
meravigliosi:
il rosso del fuoco della passione,
il giallo della gelosia,
il rosa di una dolcezza sublime
ed il bianco della purezza suprema.
Il suo profumo
è così irresistibile che,
qualsiasi suddito,
la vorrebbe con se.
Ingannatrice,
fà innamorare le persone
con la sua bellezza,
e poi le ferisce
a sangue.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 43
Una donna
Daniela Mohamed – 1a D LL
Il giardino di rose,
è verso li che sta correndo,
scappa da lui, Indelebile
lui che la maltratta,
Greta Pachetti – 4a B LN
la strattona,
lei grida, si aggrappa
Giacciono nel cuore i tuoi sorrisi
a quei lunghi gambi cercando il solito conforto,
insabbiati dal trascorrere del tempo.
sente dolore, piange, sogna,
I ricordi son celati, sfumati nel dolore
lei sogna un giardino di rose senza spine.
e chi rimane qua,
ha ancora troppe lacrime nel cuore.
E guardando questa foto,
ti giuro amico mio,
vorrei volar da te e prenderti per mano,
combatter questo strazio e
distruggere il destino.
Inerte.
Vita
Virginia Pedani – 2a C LN
A te Paura
Ketjona Pilinci – 1 D LL a
Ketjona Pilinci – 1a D LL
Ci sono momenti Io e Te
Silvia Rossi – 1 C LL
a
Giulia Saviozzi – 1a C LL
la distanza, finalmente,
sopprimere.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 53
alzati!
Dov’è la felicità
La Sicilia Valentina Tognarelli – 1a C LL
Virginia Sommati – 1 D LL a
Cerco la felicità.
Terra in cui il sole non tramonta mai, La sento, è musica dolce e leggera,
terra colma di storia, di miti e di leggende, un pianoforte invisibile nel bosco cupo e solitario.
terra profumata di zagara La cerco, tra i giardini della vita,
terra contesa tra popoli. tra gli alberi in fiore e tra i bambini
Oh Sicilia, rapisci il cuore del viaggiatore, che giocano correndo e gridando.
chi ti conosce di te s’innamora La cerco,
e gli infondi il desiderio di tornare sulle tue sponde negli angoli abbandonati,
tra agrumi e fichi d’India, là, in disparte, in cerca di compagnia.
tra mare e templi, Se mi sembra di averla, la prendo, la cullo,
tra leggende e storia. come un bambino in braccio alla mamma.
Ma subito sparisce,
come la sabbia che scivola dalle mani,
lasciando solo dei segni.
Nei miei giorni, nella mia mente, nel mio cuore:
e io riprendo a cercarla per sempre.
Liceo Scientifico “F. Cecioni” / 55
Il mondo
Veronica Tati – 2a F
Quando scade?
70 / Liceo “Fermi”
Maria Zeneta Ceppatelli bella stagione e l’uva bella farete un buon vino che
noi verremo a berlo senza tante fatiche se il nostro
Sara Calastri – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Signor si assiste.
Cara Zeneta ti voglio dire che sono dei giorni fa altro
Mi chiamaron Maria, per via della Madonna,
che piovere. Senti stanotte mentre riposavo sopra
e Zeneta, come la mia nonna.
dei sassi con lenzuola di frasche mi sono svegliato
Pregavo tutt’e due perché tornasse
ero in mezzo all’acqua per fortuna appena giorno
il mio Vittorio, e il fronte lo scampasse.
è venuto il sole in modo mi sono asciugato i panni
Era settembre, e noi si vendemmiava
addosso e ho buttato via le frasche molle e ne ho
l’uva era tanta, e a tratti si cantava:
prese di quelle asciutte così siamo a posto... Non
“E anche ar mi’ marito tocca andare
avendo altro da dirvi solo che salutarvi e baciarvi
a fa’ la guerra contro l’invasore,
tutti in famiglia tanti saluti e baci
ma se va a fa’ la guerra e poi ci more
Tuo
io resto sola co’ quattro creature”
Vittorio Ceppatelli
a un tratto vidi giungere il priore
la faccia scura come la talare
certo non bisognavan le parole:
un foglio aveva in mano, un po’ sgualcito,
la lettera cha da tanto aspettavo. L’artigiano
Ma poi mi mise in mano un telegramma, Marco Caravello – 1a E Liceo Scientifico
cosa diceva si trasformò in un dramma.
Vittorio mio se l’era preso il fuoco amico Calmo lavora l’artigiano
proprio mentre mangiava il pane e un fico. con martello e scalpello in mano
Ma, allora, che vuol dire “fuoco amico”
È amico il fuoco che ammazza il tuo marito? vuol costruire un oggetto
A me mi resta l’ultima missiva capace di fare effetto
la terrò qui sul cuore, finché io viva
ora la leggo a voi quella missiva il lavoro finito è soddisfacente
ed intorno a lui si affolla la gente
Zona di guerra, 15 settembre 1916
l’artigiano torna a casa soddisfatto
Cara Zeneta di ciò che ha creato ed ha fatto
con molto piacere ho ricevuto la tua lettera dove sono
molto contento finalmente abbiamo notizie tanto te qualcosa di suo, di bello, di caro
come pure non solo di questo ma anche nel sentire che al mondo è sempre più raro
che siete tutti in buona salute come per il presente
segue anche di me... Ora ti dico che sono molto
contento che ci avete una bella stagione voldì vi
assiste alla vendemmia che mi dici il giorno dodici
cominciavi a vendemmiare voldire avendoci una
Liceo “Fermi” / 73
Farò parte di quel mondo che ogni notte viene nei Ottorino Benedetti
miei sogni e
farò parte di quell’universo che mi attrae ogni volta di O Micci...
più. ricordi quell’aspra giornata di sole?
Potrai dire tutto ciò che vorrai, Andavi al lavoro quel giorno,
mai però cambierai i pugni in tasca
ciò che in me è stato scritto da sempre. come ieri, come sempre,
Volerò rimuginavi su idee nutrite di rabbia e d’amore.
in ogni direzione che potrà aprirmi nuove porte Vivere non t’era facile:
volerò il mondo era sopruso. Ingiusto. Indifferente.
dove batterà il mio cuore La piazza nel sole,
che mostrerà la strada giusta per me. il solito vecchio,
Cambierò la mia opinione la mano nodosa protesa ai passanti.
ma saprò già che tutto è uno schizzo di uno stesso Giovinezza! Giovinezza!
capolavoro. Primavera di bellezza!
Darò l’anima E quei briganti neri l’hanno afferrato
per tutto ciò in cui credo per lungo tratto l’han trascinato...
perché sento che ne faccio parte anche io, quel povero vecchio ancora ricorda
farò tutto il possibile e se non basterà tenterò la vana, cruenta, difesa,
l’impossibile. l’inevitabile resa.
Sento che questa è la strada più giusta per me. A lungo rantolasti
fagotto insanguinato.
Quel giorno perdesti il tuo sole
né il vento mai più ti rese parole.
76 / Liceo “Fermi”
Persi nel vuoto, Ner d’ der Dio Marte periva ir mi’ ‘onsorte
soffocati dai lacci del dolore, omo onesto e laborioso, che i me trovò l’amor nonché
urliamo contro il vento la morte.
quando ormai i nostri volti Se io e Dario si voleva mangia’,
sono segnati dalle ore. Vincenzo nostro, duramente doveva lavora’.
Abbiamo cercato il Vero, Certo ‘r suo un’ era un lavoro pesante,
ma ci siamo accontentati dell’effimero. faceva ir commestibile mi’a ‘r bracciante!
Allora abbiamo immolato i nostri cuori Ma grave ‘na sciagura lo corpì,
sull’orlo di un precipizio forse, perché la sottoscritta lo tradì.
e da là abbiamo scorto In quella notte buia e tempestosa
quelle aquile che persero le ali scoppiò in lui una rabbia furiosa
per innalzarsi da un mondo intriso di bugie. e per rincorrere ‘r mi’ ganzo
E ho capito che forse passò l’umida notte, intera, a zonzo.
l’anima libera non esiste, Poco dopo ci lasciò:
che è come un’utopia, ‘na brutta polomite lo furminò.
da poter contemplare a lungo, Addio ar piccolo salario,
ma come la si sfiori adesso sono sola cor mi’ Dario.
essa svanisce nel nulla. “Mio” perché la mamma sempre certa è,
ma ‘r babbo...Dio solo sa chi è!
Liceo “Fermi” / 77
Appassire Vita
Alberto De Lorenzo – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Vittorio De Vita – 2a G Liceo Scientifico
Illuso Là
Lorenzo Ferrini – 2 C PNI Liceo Scientifico
a
Sara Gabriele – 2a C PNI Liceo Scientifico
Oh forestiero che passi per questa triste via, Dove sono Vincenzo, Pieretto, Armando, Egidio,
ascolta la mia storia: il semplice, il coraggioso, il dolce, l’anarchico?
Tra mura alte e rosse son cresciuto, Tutti, tutti son là, nella terra del sonno.
con la pistola amara sempre in mano,
con il piombo in petto, Dove sono Pia, Dina, Amandina, Zeneta,
con lei nel cuore. la ribelle, l’innocente, l’orgogliosa, la malinconica?
E mentre la mia vita correva innamorata Tutte, tutte son là, nella terra del sonno.
la sua si nascondeva,
dietro il sorriso si celava. Tornaron laggiù
nel chiaro silenzio
Ed io, troppo felice per capire, troppo che ancora non ha il coraggio
per ascoltare, correvo. di cambiar la sorte
Ed ora che cosa mi rimane? di chi è arrivato per non tornare.
Una rosa, una bara, una pistola a terra.
Tornaron laggiù
con la speranza nel vento
e pensieri nel cuore
Qualcosa da capire che ormai stanco lasciava il posto
al mare, al cielo, al temporale.
Sara Gabriele – 2a C PNI Liceo Scientifico
Dove sono? Son tornati laggiù
Se da capire c’era qualcosa
ed ora
le anime in corsa mi rivelarono il mondo.
dormono, dormono, dormono nella terra del sonno.
Ancor di sperare non ero capace
per qualcosa di meglio, mill’anni, un bacio,
donato soltanto per sbaglio.
Passavo i giorni in silenzio, usavo la mia voce soltanto
per restare
e per resistere con festa
ai sorrisi flebili, dolci,
di chi ancora dolore non aveva provato.
Ma mai compresi il motivo
del perchè la vita mia,
sparendo in un sorriso,
in solo istante era svanita.
Liceo “Fermi” / 81
Rinnovata speranza
Leonardo Lotti – 2a G Liceo Scientifico
Queste parole sono come polvere al vento, In un giorno senza ombre nè colori
come granelli di sabbia travolti dal mare. corro verso l’infinito
Ma se queste parole devono svanire alla ricerca di un mondo ormai fiorito
perché proferirle? Perché pronunciarle? mi perdo nella solitudine
E così, a solo conforto dell’animo mio dall’inquietudine tradita
resta il pensiero in quel giorno che sparisti dalla mia vita....
che spirito travolge e sconvolge parole. Ti sentivo sussurrare tra i fiori e il mare
Un attimo prima vorresti urlare, ti vedevo camminare su spiagge di sale
e poi capisci che non ti resta che pensare. ti sentivo respirare, accarezzare la mia pelle
Solo e pensoso cerco lì il mio rifugio, sentivo i tuoi battiti rimbombarmi dentro
piccolo grande conforto del mio dolore. e non capivo che voleva la gente
Lacerato dal dubbio posso solo pensare, continuavo a piangere da sola
sconfortato dalla vita non mi rimane che pensare, per poi addormentarmi tra quelle lenzuola...
afflitto dal dolore, cosa posso fare? La malinconia mi cullava
Solo pensare e pensare solo, come un vulcano con la lava
non mi rimane che questo. volevo fuggire da me stessa
Ma se penso che nel dolore mi sei accanto per la paura di ricordare
se penso che nel dubbio tu mi indichi la via, quanto la tua assenza
se penso che la tua mano sempre mi guiderà, ancora mi fa male
perché paura? Perché angoscia? accarezzavo i ricordi
Allora nel pensiero si rinfranca l’anima mia, racchiusi in un cassetto
e nel pensare un grande piacere mi travolge. del quale non più il biglietto
Il vento si placa, torna dov’era la polvere, era un viaggio di sola andata
subito si calma il mare, la sabbia si ricompone. ma io per sbaglio ero tornata......
Queste parole non sono svanite,
queste parole non sono scomparse,
lì nella mia mente sono rimaste.
Liceo “Fermi” / 83
Insofferente della città natale, Lei, così diversa eppure così simile a me,
rifugiai l’animo passionale oppressa e costretta da un imbarazzo imposto.
in un viaggio in cerca di glorie. Lucenti erano gli occhi di nocciola
Seguii il generale dai biondi capelli, timidi ma ardenti;
gridai coi compagni straziante, quando guardandomi
“O Roma o morte”. implorava aiuto, forse inconsciamente.
Prodigio indiscusso: Sotto quei veli era nascosto il suo corpo,
quel giorno a Mentana ferito mi fui, ma nonostante il velo ero sicura di vedere il suo cuore;
anch’io, a una gamba. nonostante il velo
Gettato in prigione, non volli tradire, vedevo sofferenza e mancanza,
l’Italia negli occhi, l’Italia nel cuore! allegria ed affetto.
Trovai il fuoco scottante Ma qualcos’altro c’era
che arse all’istante nascosto e quasi impercettibile,
le antiche catene nello stesso tempo talmente presente:
e la patria riunì. una donna,
Poi libero fui, e, cinto di gloria, proprio come me.
tornai alla mia bella.
A lei ritornai al finir della lotta,
mi disse di sì e divenne mia sposa.
La vita gloriosa, operosa finì.
Liceo “Fermi” / 85
Ledia La vita
Anxhela Dona - 1 I a
Jacopo Fanucchi – 5a A ETE
Kur pashë një lule thë kuqe, Ad un giorno che vecchio muore,
quando ho visto un fiore rosso, un nuovo giorno presto nascerà,
ed alla luce di ogni sole,
më rrinte në derë. scorgerai bellezza e crudeltà.
mi stava alla porta. Apprezzane il valore,
e cogline l’essenza,
Tha se ishte shuxha ime e ngushtë. giorno dopo giorno,
Lei ha detto che era un’amica a me stretta. essenza su essenza,
costruirai la tua piramide di saggezza
Kjo lule kuqe ishte per mua fino alla fine dei tuoi giorni, dove,
Questo fiore rosso è per me col tuo ultimo respiro dirai:
“adesso sono pronto a vivere”.
dhe sho genen time të ngushtë
e per la mia amica cara
me dashuri dhe me
con amore e con
zemeren time
cuore mio
te madhe dhe te
grande e
Ti voglio bene
Istituto Tecnico Industriale Statale “G. Galilei” / 99
Piega in lungo
Nicolae Telean - 1a D
Piega in lungo,
fagli la punta,
piegalo a metà,
e rifagli la punta.
Le ali come ti pare.
Ed ecco a te:
un foglio volante.
îndoaie în lung,
fãi vârf,
îndoaiel la jumate,
Şi aripile cum vrei.
Şi uite la tine:
o fuaie ce sbuarã.
I.S.I.S. “Mattei”
Rosignano
I.S.I.S. “Mattei” / 103
Candida neve e brillante sangue tu sei! La nebbia confonde il mio campo visivo
Il cuore in chiara tempesta si svela non si distinguono i limiti dagli orizzonti,
eppure, con fare tardivo,
Arido seme antico, guardati! i giorni finiscono sempre in tramonti
Fiore fanciullino divenisti per sempre
un soffio soave ti avvolse, è qui. pensi che alla terra importi
quando in guerra bombardan roccaforti?
Goccie di rugiada umana, io La tua testa gira in continuazione,
non credo di poterti ammirare così forse a causa del moto di rotazione?
sei forse tu come il sorriso di Dio?
Curati le idee, orientati politicamente
Canti la vita e l’amore sappi però che giriamo intorno al sole
canti il nudo pensier e tu non puoi farci niente.
sfiorami la mano e insegnami La natura sboccia anche se calpestata dalla gente.
debellator del nomade spirito
Armonizzarsi all’ambiente,
austere cime ridon del tuo solletico è far sbocciare anche i germogli
e la torva selva Carneval corteggia! della propria mente.
Profumo di rose, candore di gigli
Ascolta la mia voce come lira sul mar son dentro di te tra boschi di tigli.
custodiscimi in primaveril grazia, qui rimarrò
che mondo!
che stupore!
Sei appena nato figlio mio!
I.S.I.S. “Mattei” / 105
Poesia
Ilaria Mazzieri - 5a B Liceo Tecnologico
Incatenata alle mie sofferenze .... Ma come un tizzone che corre nel vento,
rimango in silenzio così scappa via anche questo momento;
in compagnia della rabbia. muore la fiamma nell’aere fiero,
vuota scintilla di un vano pensiero.
Non vedi, Amor Mio, anche la vita vola via..
e a noi, or, che rimane? Soltanto una poesia.
110 / I.S.I.S. “Niccolini-Palli”
Sotto la neve
la Vita decide
se manifestarsi
o restare racchiusa.
I.S.I.S. “Niccolini-Palli” / 111
eri impaziente
ma pur sempre bellissima.
Rivelazione Pensiero
Eleonora Massa – 1 B Liceo Classico
a
Michela Mastrogiacomo – 5a C
Liceo Formazione
Guardai il cielo a cui affidai i miei sogni,
osservai il sole che illuminava i miei pensieri, Mi chiedo quali opportunità io stia cercando:
ammirai il mare a cui sussurrai i miei desideri, il tempo non lo posso fermare,
piansi di notte, posso catturare le farfalle… e farle mie
sorrisi di giorno, i ricordi… e farli miei.
corsi di giorno
ma caddi di notte. Penso troppo, ma non basta per capire:
E così giunsi al tramonto, arrivi e mi passi vicino, spezzi il fumo grigio del mio
pronta ad abbandonare la realtà giorno,
e tuffarmi nel mio mondo… con la tua fragilità mi ricordi chi sono davvero.
Arrivi e ti siedi, con la tua storia di parole incerte, di
foto sfocate per paura di riconoscerti:
cosa potrei temere?
C’è qualcosa oltre, i tuoi occhi e quel modo di
osservarmi:
sei tu, sono io.
In bilico sul filo sottile del futuro, sopra una valle di
rimpianti
l’unica certezza che ho
è questa sensazione:
sono io, sei tu.
e sotto questo
cielo,
la terra sarà.
Istituto Tecnico Commerciale “A. Vespucci”
Livorno
Istituto Tecnico Commerciale “A. Vespucci” / 129
Primavera L’Amore
Luigi Calabrese – Classe 4 a
Luigi Di Martino – Classe 5a
Sento il sangue nelle vene, che riprende a scorrere, Lotto per una pace costante
sento il cervello che torna a pensare. per ottenere almeno un momento
Sento nel petto, il cuore che ricomincia a pulsare, contro la mia serenità
a farmi provare di nuovo, il dolore, l’amore, il pianto, tutto continua ostinatamente
la felicità. come se la mia anima sia...
Ho voglia di urlare, correre, gioire, amare, baciare. destinata a non trovar quiete.
Sei bellissima mamma! Impossibile mi è
Ti ho trascurata, perdonami! trovare una distrazione
Vieni più in qua, non mi abbandonare. dove l’eco della mia voce mi riporta a te
Abbracciami, sei la mia vita! e al sol pensarti
mi rassereno almeno per un altro momento
134 / Casa Circondariale - Livorno
Spreco Vivere
Sigismondo Strisciuglio – Classe 5 a
Sigismondo Strisciuglio – Classe 5a
e sogni, immagini
con malinconia tutto questo
sperando un giorno
di poterlo fare davvero!
140 / Casa Circondariale - Porto Azzurro
Bocca di fuoco
Claudio Vodola – 3a E Liceo Scientifico
Ho visto mani
diafane, delicate,
leggere come carezze,
fredde come argento,
quiete come laghi inanimati,
brandire un’arma.
Supremo errore dell’uomo,
inutile cosa,
nemica della vita,
cinta come un trofeo prezioso.
Piena come una donna gravida,
figli infuocati partorisce
nella luce tenebrosa,
nell’aria silenziosa,
liberi, rapidi, crudeli,
come meta il cuore degli uomini
Fuori Concorso
Livorno
Fuori concorso - Livorno 143