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Quesiti
(risposte alle domande più frequenti)
1) INFORMAZIONI GENERALI
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- lavoratori, non in prova, con contratto di inserimento, di apprendistato ed a tempo
determinato con durata non inferiore a 6 mesi
• gomma
• cavi elettrici
• plastica
• ricostruzione pneumatici
• rigenerazione materie plastiche
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Informare tempestivamente l’azienda che comunicherà per iscritto al Fondo i dati corretti
allegando, se possibile, una fotocopia della domanda errata.
L’aderente nella situazione di cui sopra, deve quindi comunicare a FGP le sue scelte di riscatto
o trasferimento.
L'associazione invece prosegue nel caso di un aderente che abbia maturato il diritto alla
pensione complementare. Il "pensionato" continua a far parte del "Fondo".
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versamento delle quote a carico suo e del datore di lavoro, nonché degli accantonamenti del
TFR. Durante la sospensione il rapporto associativo rimane quiescente, pertanto la posizione
individuale maturata presso il Fondo continua a maturare rendimenti finanziari (positivi o
negativi) e ad essere addebitata di spese. Nulla varia per i tempi e le modalità di accesso alle
prestazioni.
3) CONTRIBUZIONE
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COME E' TRATTATO FISCALMENTE IL CONTRIBUTO AL FONDO A CARICO DEL
LAVORATORE?
Il contributo a carico del lavoratore è dedotto alla fonte (cioè dall’azienda) dal reddito
imponibile IRPEF e ne comporta quindi una riduzione, calcolata sulla base dell’aliquota
marginale di riferimento del reddito stesso.
4) PRESTAZIONI
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COME SI OTTIENE IL RIMBORSO DEL CAPITALE MATURATO NELLA POSIZIONE
INDIVIDUALE?
RISCATTO:il capitale maturato nella posizione individuale (quota aderente + quota azienda +
quota TFR + eventuale contribuzione volontaria + rendimento finanziario maturato al momento
della richiesta) può essere riscattato al 100% (Statuto art. 20/2) qualora l’ aderente cessi, per
qualsiasi motivo, il proprio rapporto di lavoro con l’azienda da cui dipende senza aver maturato
i requisiti per accedere alle prestazioni pensionistiche complementari.
PRESTAZIONE PENSIONISTICA: se invece la cessazione del rapporto di lavoro si verifica in
seguito al pensionamento e sono maturati i periodi minimi di associazione al Fondo, la
prestazione in capitale è possibile solo per un importo uguale o inferiore al 50% di quanto
maturato. La restante percentuale viene infatti liquidata in forma di rendita vitalizia,
rivalutabile ed eventualmente reversibile. Tuttavia, qualora il valore della posizione individuale,
convertito in rendita vitalizia, risulti inferiore a quello dell’assegno sociale, l’aderente ha la
facoltà di optare per la liquidazione in capitale dell’intero importo.
IN CASO DI MORTE DEL LAVORATORE CHE STA USUFRUENDO DELLA RENDITA, COSA
SUCCEDE?
Dipende dal tipo di rendita. Se era reversibile, continuerà ad essere erogata al beneficiario
superstite; in caso contrario si estingue.
IN CASO DI DECESSO DI UNO DEI CONIUGI ISCRITTI ALLO STESSO FONDO, CHI
RESTA IN VITA PUO' TRASFERIRE SULLA PROPRIA POSIZIONE QUELLA DEL
CONIUGE?
No. La posizione del coniuge va riscattata dal superstite.
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cessazione contributiva, cui vanno naturalmente aggiunti i rendimenti successivamente
maturati.
CHE TASSAZIONE E’ PREVISTA NEL CASO IN CUI VENGA RICHIESTA UNA PARTE
DELLA RENDITA IN CAPITALE?
Premesso che la posizione individuale maturata può essere erogata fino ad un massimo del
50% in capitale e del restante 50% in rendita, la tassazione operata è la seguente:
1) se la percentuale richiesta in forma di capitale non supera l’1/3 dell’intera prestazione, viene
applicata una tassazione separata sull’importo determinato dai contributi e dal TFR, esclusi i
rendimenti;
2) se la percentuale richiesta in forma di capitale è superiore a 1/3 dell’intera prestazione
(sempre nel limite max del 50% in capitale), viene applicata una tassazione separata
sull’importo determinato dai contributi, dal TFR e dai rendimenti.
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COM’E’ ASSOGGETTATA FISCALMENTE LA LIQUIDAZIONE IN CAPITALE NEI CASI IN
CUI NON SIA MATURATO IL DIRITTO ALLA RENDITA?
Per i contributi versati entro il 31/12/2000, in caso di pagamento in tutto o in parte del
maturato sotto forma di capitale, la quota relativa ai versamenti dei lavoratori è esente da
tassazione. La parte restante (quote aziendali, TFR) è sottoposta a tassazione separata, con gli
stessi criteri utilizzati per la tassazione del TFR, rapportati però all’anzianità di associazione al
Fondo.
Per i contributi, invece, versati dal 01/01/2001 il riscatto è assoggettato ad imposta
progressiva per la parte corrispondente ai contributi ed al TFR versato alla forma pensionistica.
Viene applicato il regime della tassazione separata nei casi di riscatto esercitato a seguito di
pensionamento, mobilità o per altre cause non dipendenti dalla volontà delle parti (dissesto
finanziario del datore di lavoro, fallimento o altra procedura concorsuale).
5) INVESTIMENTI
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I LAVORATORI PROSSIMI ALLA PENSIONE HANNO CONVENIENZA AD ISCRIVERSI A
FGP?
Certamente. Tutti i lavoratori hanno convenienza ad iscriversi a FGP in quanto solo così
possono usufruire del vantaggi sopra descritti. In particolare, il lavoratore che avrà maturato i
requisiti per aver diritto alla pensione obbligatoria, senza però aver raggiunto il numero di anni
(di adesione al Fondo) utile per ottenere la pensione complementare, avrà in ogni caso diritto a
ricevere da FGP la liquidazione in capitale dell’intera sua posizione.
7) GESTIONE AMMINISTRATIVA
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sede in Corso Europa 18, Milano. Un’efficiente gestione comporta che le risorse finanziarie
siano custodite dalla Banca depositaria: una banca presso cui il fondo pensione e il gestore
depositano materialmente le risorse accumu late. La Banca depositaria esercita importanti
funzioni di garanzia per gli iscritti al fondo: verifica la regolarità di tutte le operazioni, che tutte
le operazioni svolte dai gestori siano conformi sia allo Statuto del fondo che alle leggi, che
vengano seguite le indicazioni fornite dal Consiglio di Amministrazione del fondo e contenute
nelle convenzioni di gestione sottoscritte con i vari gestori. Inoltre, la Banca custodisce i valori
mobiliari in cui è stato investito il patrimonio del fondo, svolge un controllo preventivo di
legittimità sulle istruzioni impartite ai gestori e uno successivo rispetto alla destinazione dei
frutti degli investimenti.
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