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FONDO GOMMA PLASTICA

Quesiti
(risposte alle domande più frequenti)

1) INFORMAZIONI GENERALI

CHE TIPO DI FONDO PENSIONE E’ IL FGP?


E’ un Fondo a capitalizzazione individuale e a contribuzione definita, istituito per contrattazione
collettiva, che ha come scopo esclusivo quello di garantire ai lavoratori associati una pensione,
complementare a quella erogata dal sistema pubblico, che, come è noto, si impoverirà per il
progressivo passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo.

COSA SIGNIFICA FONDO A “CAPITALIZZAZIONE INDIVIDUALE”?


FGP è basato sul sistema della capitalizzazione individuale. Il lavoratore aderente versa cioè in
un «conto personale» la sua contribuzione (1,06%) stabilita contrattualmente. Ad essa si
aggiungono la contribuzione a carico dell’azienda (1,06%), una quota prestabilita di TFR a
seconda dell’anzianità contributiva (cioè da quando si è iniziato a lavorare stabilmente), e un
eventuale contributo volontario. La prestazione erogata è il risultato della somma dei
versamenti e delle relative rivalutazioni, al netto delle spese di gestione. La stessa dipende dal
valore della posizione individuale di ciascun lavoratore associato e, qualora erogata sottoforma
di rendita, dal coefficiente di conversione in rendita che sarà stabilito contrattualmente dalla
convenzione tra il Fondo e una o più Compagnie di assicurazione. La prestazione del Fondo
quindi non è determinabile in via preventiva.

COS’E’ LA “POSIZIONE INDIVIDUALE”?


La contribuzione versata al Fondo, al netto delle spese amministrative, alimenta una “posizione
individuale” su cui vengono accreditati anche i rendimenti finanziari via via realizzati. Il valore
della posizione individuale viene indicato annualmente tramite un’apposita comunicazione
periodica e può essere consultato autonomamente attraverso il sito internet del Fondo. A tal
fine ad ogni aderente vengono attribuite le password di accesso.

COSA SIGNIFICA FONDO “A CONTRIBUZIONE DEFINITA”?


Significa che l’ammontare dei contributi da versare al Fondo è stabilito dal CCNL. Attualmente
la contribuzione a carico del lavoratore e dell’azienda è pari a 1,06% della retribuzione annua
utile per il calcolo del TFR, mentre la quota di TFR varia a seconda dell’anzianità contributiva.
E’ invece regolamentata dallo Statuto la possibilità di versare volontariamente e a carico del
lavoratore.

2) ADESIONE, SOSPENSIONE E RECESSO

CHI PUÒ ADERIRE A FGP?


Il Fondo Gomma Plastica è riservato a
- lavoratori a tempo indeterminato non in prova

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- lavoratori, non in prova, con contratto di inserimento, di apprendistato ed a tempo
determinato con durata non inferiore a 6 mesi

delle industrie dei settori:

• gomma
• cavi elettrici
• plastica
• ricostruzione pneumatici
• rigenerazione materie plastiche

E’ OBBLIGATORIO ADERIRE AL FGP?


NO, l’adesione è volontaria.

IL LAVORATORE NON ISCRITTO A FGP, PUO' RICHIEDERE ALL'AZIENDA


L'EQUIVALENTE DI QUANTO VERSATO AI LAVORATORI ISCRITTI?
NO. Il CCNL prevede che l'obbligo contributivo a carico dell'azienda, così come il versamento di
parte o tutto il TFR, sia unicamente legato all'adesione del lavoratore al fondo.

UN LAVORATORE CHE HA GIA’ UNA POLIZZA VITA PUO’ ADERIRE AL FONDO?


Sì. E continua a beneficiare della detrazione d’imposta sulla polizza individuale. Infatti le due
posizioni sono nettamente diverse in quanto la contribuzione FGP è dedotta alla fonte (e cioè
dall’azienda) prima del calcolo delle imposte.

COME SI ADERISCE A FGP?


Il lavoratore deve compilare e sottoscrivere la Domanda di Adesione e consegnarla alla propria
azienda che la controfirma e la trasmette al Fondo. Prima dell’adesione il lavoratore deve
prendere visione del contenuto della Scheda Informativa.

SE IL LAVORATORE NON RICEVE LA DOCUMENTAZIONE PER ISCRIVERSI A FGP, A


CHI SI DEVE RIVOLGERE?
Il lavoratore potrà rivolgersi alla Direzione del Personale della propria Azienda, alle
Organizzazioni Sindacali interne (RSU) o territoriali.

COME SI COMPILA LA DOMANDA DI ADESIONE?


Di seguito si riportano alcune indicazioni per la compilazione della domanda di adesione:

• "prima occupazione dopo il 28/4/93": si definisce “neo occupato” dopo il 28/4/93 il


lavoratore che, indipendentemente dalla data di assunzione nell’azienda attuale, prima
di quella data non ha mai svolto un’attività come lavoratore dipendente, sia
nell’amministrazione pubblica sia nel settore privato. L’informazione è richiesta perché
in relazione ad essa è stabilita la quota da versare al Fondo.
• "iscritto a precedente forma pensionistica..": è iscritto a precedente forma
pensionistica il lavoratore che abbia partecipato ad un altro fondo complementare in
data anteriore o successiva al 28/4/93. Sono esclusi gli strumenti previdenziali cui il
lavoratore può aver aderito in via privatistica, quali ad esempio le polizze vita
individuali.
• "timbro e firma dell’azienda": va messo sempre! In alternativa la scheda non è
valida e FGP deve restituirla all’azienda per la convalida. Questo obbligo deriva dal fatto
che, oltre a convalidare con la propria firma il rapporto di lavoro esistente e le risposte
date, sarà l’azienda a gestire il rapporto economico aderente / FGP.

COSA DEVE FARE IL LAVORATORE CHE SI ACCORGE DI AVER COMMESSO UN ERRORE


NELLA COMPILAZIONE DELLA DOMANDA DI ADESIONE?

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Informare tempestivamente l’azienda che comunicherà per iscritto al Fondo i dati corretti
allegando, se possibile, una fotocopia della domanda errata.

COSA SUCCEDE SE IL LAVORATORE DEVE PRESTARE IL SERVIZIO DI LEVA?


Il lavoratore rimane iscritto al Fondo, tuttavia vi è la sospensione della contribuzione per tutto
il periodo della ferma.

COSA SUCCEDE IN CASO DI SOSPENSIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO?


In caso di sospensione, il lavoratore mantiene la sua condizione di associato: l’obbligo
contributivo a carico dell’impresa e del lavoratore è rapportato all’eventuale trattamento
retributivo spettante al lavoratore durante la sospensione. La posizione individuale maturata
presso FGP continua a produrre rendimenti finanziari (positivi o negativi) e ad essere
addebitata di spese.

COSA SUCCEDE IN CASO DI MOBILITA' DEL LAVORATORE?


Poiché la mobilità comporta l’interruzione del rapporto di lavoro, cessano i requisiti di
partecipazione al Fondo; il lavoratore potrà quindi chiedere il riscatto del proprio capitale.

COSA SUCCEDE IN CASO DI CESSAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO PER MOTIVI


DIVERSI DAL PENSIONAMENTO (ES. DIMISSIONI, LICENZIAMENTO)?
Anche in questi casi cessano i requisiti di partecipazione al Fondo; il lavoratore potrà quindi
chiedere il riscatto del proprio capitale.

IL LAVORATORE CHE CAMBIA AZIENDA MA RESTA NELLO STESSO SETTORE PUO'


CONTINUARE AD ESSERE ISCRITTO A FGP?
Si. Il lavoratore deve però dichiarare subito, alla nuova azienda, la sua appartenenza al Fondo
e la volontà di proseguire immediatamente la contribuzione. Resta naturalmente valida la
possibilità di riscattare la posizione già maturata (vedi domanda che segue).

IL LAVORATORE (CESSATO DAL SERVIZIO), CHE HA RISCATTATO LA POSIZIONE


INDIVIDUALE A SEGUITO DI DIMISSIONI DALL’AZIENDA, PUO’ ISCRIVERSI
NUOVAMENTE A FGP IN CASO DI NUOVA OCCUPAZIONE PRESSO UN’ALTRA AZIENDA
ADERENTE A FGP?
SI. In tal caso dovrà compilare una nuova domanda di adesione e versare, tramite l’azienda,
l’importo “una tantum”.

COSA SUCCEDE SE UN LAVORATORE ISCRITTO A FGP PASSA AD UNA AZIENDA CHE


APPLICA UN DIVERSO CCNL?
Il lavoratore può chiedere il trasferimento della sua posizione da FGP al fondo di previdenza
complementare del nuovo CCNL di competenza; ai fini della maturazione del diritto alla
prestazione pensionistica complementare ( rendita ) varrà la data di adesione al primo Fondo
Pensione. In alternativa, il lavoratore può riscattare il capitale maturato.

QUANDO SI HA LA PERDITA DEL DIRITTO DI ASSOCIAZIONE A FGP?


L’associazione a FGP non può proseguire:

• nel caso di passaggio del dipendente a dirigente;


• nel caso di passaggio ad azienda di settore diverso, non riconducibile al CCNL
dell’industria gomma-plastica o settori affini.

L’aderente nella situazione di cui sopra, deve quindi comunicare a FGP le sue scelte di riscatto
o trasferimento.
L'associazione invece prosegue nel caso di un aderente che abbia maturato il diritto alla
pensione complementare. Il "pensionato" continua a far parte del "Fondo".

IL DIPENDENTE ADERENTE A FGP PUO’ SOSPENDERE LA CONTRIBUZIONE?


Il dipendente aderente può richiedere la sospensione dell’obbligo contributivo e cioè del

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versamento delle quote a carico suo e del datore di lavoro, nonché degli accantonamenti del
TFR. Durante la sospensione il rapporto associativo rimane quiescente, pertanto la posizione
individuale maturata presso il Fondo continua a maturare rendimenti finanziari (positivi o
negativi) e ad essere addebitata di spese. Nulla varia per i tempi e le modalità di accesso alle
prestazioni.

IN CASO DI FALLIMENTO DELL'AZIENDA, COSA SUCCEDE ALLE QUOTE DI TFR


TRASFERITE AL FONDO?
Per le quote di TFR versate al Fondo, il fallimento dell’azienda non ha alcuna incidenza in
quanto il TFR trasferito è già confluito nella posizione individuale del lavoratore.

IN CASO DI FALLIMENTO, AMMINISTRAZIONE CONTROLLATA O CONCORDATO


PREVENTIVO DELL'AZIENDA, COME SI RECUPERANO EVENTUALI QUOTE NON
REGOLARMENTE VERSATE AL FONDO?
Il lavoratore acquisisce i diritti di creditore privilegiato.

IL LAVORATORE ADERENTE PUO' RIVALERSI SULL'AZIENDA CHE RIPETUTAMENTE


NON VERSA IL DOVUTO AL FONDO?
SI, in quanto è titolare di un diritto di credito verso l’azienda. Il lavoratore potrà procedere al
recupero delle sue spettanze per via collettiva e/o individuale. Il problema è considerato anche
nello Statuto del Fondo ( vedi domanda seguente).

IN CASO DI MANCATO VERSAMENTO DELL'AZIENDA PUO' INTERVENIRE ANCHE FGP?


Uno dei doveri del Fondo è quello di controllare la regolarità dei versamenti e segnalare alle
parti fondatrici l’irregolarità riscontrata.

UN LAVORATORE CHE, PUR AVENDO CESSATO IL RAPPORTO DI LAVORO, MANTIENE


LA SUA POSIZIONE NEL FONDO, PUO' CONTINUARE A CONTRIBUIRE
INDIVIDUALMENTE?
No. Non è possibile, in quanto la contribuzione è disciplinata da un obbligo contrattuale ed i
benefici fiscali sono condizionati al trasferimento di una quota di TFR almeno pari alla metà del
contributo a carico aderente.

3) CONTRIBUZIONE

DA QUANDO DECORRE L’OBBLIGO CONTRIBUTIVO A CARICO DELL’AZIENDA E DEL


LAVORATORE?
L’obbligo contributivo a caric o delle Aziende e dei lavoratori decorre dal primo giorno del mese
successivo alla consegna della domanda di adesione al datore di lavoro. In particolare, il
versamento dei contributi deve essere effettuato anche se l’aderente non è ancora stato
censito in anagrafica e non gli è ancora stato assegnato il codice aderente. Quest’ultimo è
possibile reperirlo nella “sezione azienda” del sito internet www.fondogommaplastica.it.

E’ POSSIBILE AUMENTARE INDIVIDUALMENTE LA PROPRIA QUOTA DI


CONTRIBUZIONE ?
Si. Lo statuto (art. 23/2) di FGP prevede che il singolo lavoratore abbia la facoltà di versare un
contributo aggiuntivo (contributo volontario) rispetto a quello obbligatorio previsto dagli
accordi costitutivi, nei limiti di deducibilità fiscale (attualmente il limite è costituito dal minore
tra i seguenti importi: Euro 5164,57, 12% della retribuzione annua utile per il calcolo del TFR,
doppio dell’importo del TFR versato nell’anno al Fondo). Dal 01/01/2004 è facoltà dell'Iscritto
versare, a titolo volontario, un ulteriore importo della retribuzione utile ai fini TFR, pari al 1% o
al 2% della stessa. La contribuzione volontaria decorre dal mese successivo alla presentazione
della richiesta da parte del lavoratore all'Ufficio del Personale della propria Azienda. La
sospensione della contribuzione volontaria dovrà essere richiesta con un preavviso di almeno
tre mesi, stesso dicasi per la variazione dell'aliquota percentuale prescelta che, in ogni caso,
avrà vigore dall'anno solare successivo a quello della richiesta.

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COME E' TRATTATO FISCALMENTE IL CONTRIBUTO AL FONDO A CARICO DEL
LAVORATORE?
Il contributo a carico del lavoratore è dedotto alla fonte (cioè dall’azienda) dal reddito
imponibile IRPEF e ne comporta quindi una riduzione, calcolata sulla base dell’aliquota
marginale di riferimento del reddito stesso.

COS' E' L'ALIQUOTA MARGINALE?


E’ l’aliquota massima riferita al reddito imponibile IRPEF . Gli scaglioni attualmente applicati
sono (in ragione d’anno): il 23% sino a 15.000,00 Euro; il 29% da 15.000,00 a 29.000,00
Euro; il 31% da 29.000,00 a 32.600,00 Euro; il 39% da 32.600,00 a 70.000,00 Euro e il 45%
oltre 70.000,00 Euro.

PER GODERE DELLA DEDUZIONE FISCALE DEI CONTRIBUTI VERSATI AL FONDO, IL


LAVORATORE DEVE FARE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI?
No. Il lavoratore non deve compilare né il mod. 730 né altri modelli, perché è l’azienda (vedi
sopra) ad occuparsi dell’abbattimento fiscale direttamente in busta paga, con l’aliquota
massima relativa all’imponibile (aliquota marginale).

LA QUOTA DI TFR CHE VIENE TRASFERITA DALL'AZIENDA AL FGP E' ASSOGGETTATA


A TASSAZIONE?
No. Verrà tassata al momento dell’erogazione delle prestazioni.

A QUALE TASSAZIONE E' ASSOGGETTATA LA CONTRIBUZIONE VERSATA


DALL'AZIENDA?
La contribuzione dell’azienda è assoggettata al contributo di solidarietà (10%) da versare
all’INPS; è un costo fiscalmente deducibile.

IL CONTRIBUTO VERSATO DAL LAVORATORE COMPORTA LA RIDUZIONE


PROPORZIONALE DELLA PENSIONE PUBBLICA?
No. Il contributo a carico del lavoratore non comporta nessuna riduzione della sua pensione
pubblica. Infatti la ritenuta avviene in busta paga sulla retribuzione utile per il calcolo del TFR e
non modifica l’imponibile previdenziale per il calcolo dei contributi obbligatori.

COME AVVIENE IL VERSAMENTO DELLA CONTRIBUZIONE AL FGP?


L’azienda effettua mensilmente le trattenute sul cedolino paghe e provvede a versarle al Fondo
nei termini e con le modalità da quest’ultimo fissate.

CHI DETERMINA LA MISURA DELLA CONTRIBUZIONE?


La misura di contribuzione è determinata dal CCNL di categoria.

E’ POSSIBILE CONTINUARE INDIVIDUALMENTE I VERSAMENTI AL FGP AL


RAGGIUNGIMENTO DEI REQUISITI PER IL TRATTAMENTO PENSIONISTICO
OBBLIGATORIO?
NO.

SE IN FUTURO LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA O LA LEGGE STABILISSERO UNA


VARIAZIONE DELLA CONTRIBUZIONE, LA VARIAZIONE PER IL LAVORATORE GIA'
SOCIO DEL FONDO SARA' AUTOMATICA O IL LAVORATORE DOVRA' DARE IL PROPRIO
CONSENSO?
La variazione sarà automatica.

4) PRESTAZIONI

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COME SI OTTIENE IL RIMBORSO DEL CAPITALE MATURATO NELLA POSIZIONE
INDIVIDUALE?
RISCATTO:il capitale maturato nella posizione individuale (quota aderente + quota azienda +
quota TFR + eventuale contribuzione volontaria + rendimento finanziario maturato al momento
della richiesta) può essere riscattato al 100% (Statuto art. 20/2) qualora l’ aderente cessi, per
qualsiasi motivo, il proprio rapporto di lavoro con l’azienda da cui dipende senza aver maturato
i requisiti per accedere alle prestazioni pensionistiche complementari.
PRESTAZIONE PENSIONISTICA: se invece la cessazione del rapporto di lavoro si verifica in
seguito al pensionamento e sono maturati i periodi minimi di associazione al Fondo, la
prestazione in capitale è possibile solo per un importo uguale o inferiore al 50% di quanto
maturato. La restante percentuale viene infatti liquidata in forma di rendita vitalizia,
rivalutabile ed eventualmente reversibile. Tuttavia, qualora il valore della posizione individuale,
convertito in rendita vitalizia, risulti inferiore a quello dell’assegno sociale, l’aderente ha la
facoltà di optare per la liquidazione in capitale dell’intero importo.

COSA SUCCEDE SE IL RAPPORTO DI LAVORO CESSA PER MOTIVAZIONI DIVERSE


DAL PENSIONAMENTO?
In caso di perdita dei requisiti di partecipazione al Fondo (art. 18/1) (escluso il
pensionamento), il lavoratore può operare sul capitale maturato 3 scelte:

• richiedere la liquidazione in capitale dell’intero ammontare (RISCATTO, vedi sopra);


• richiedere il trasferimento presso un altro Fondo Pensione Complementare in relazione
alla nuova attività (TRASFERIMENTO);
• lasciarlo in gestione a FGP, senza ulteriori contribuzioni (QUIESCENZA). Le spese
verranno comunque addebitate alla posizione individuale.

IN CASO DI PREMORIENZA DEL LAVORATORE, A CHI VA IL CAPITALE ACCANTONATO


NELLA POSIZIONE INDIVIDUALE?
Ai sensi della normativa vigente, la posizione individuale del lavoratore deceduto viene
riscattata dal coniuge, ovvero dai figli, ovvero dai genitori, se conviventi e a carico del socio.
La richiesta di riscatto deve essere corredata dalla documentazione legale rilasciata dal
Comune di residenza e/o dal Giudice Tutelare (in presenza di minori). In assenza dei
beneficiari sopra elencati, la posizione maturata viene liquidata ad eventuali altri beneficiari
indicati dall’iscritto con disposizioni testamentarie. In mancanza anche di questi ultimi la
posizione individuale resta acquisita al Fondo.

IL SOCIO DEVE COMUNICARE IL NOMINATIVO DEL BENEFICIARIO AL FONDO?


NO. L’eventuale beneficiario deve essere indicato per mezzo di una disposizione testamentaria
redatta sulla base della legislazione ordinaria. Al Fondo non deve essere inviato alcun tipo di
documentazione.

IN CASO DI MORTE DEL LAVORATORE CHE STA USUFRUENDO DELLA RENDITA, COSA
SUCCEDE?
Dipende dal tipo di rendita. Se era reversibile, continuerà ad essere erogata al beneficiario
superstite; in caso contrario si estingue.

IN CASO DI DECESSO DI UNO DEI CONIUGI ISCRITTI ALLO STESSO FONDO, CHI
RESTA IN VITA PUO' TRASFERIRE SULLA PROPRIA POSIZIONE QUELLA DEL
CONIUGE?
No. La posizione del coniuge va riscattata dal superstite.

IL PERIODO DI MANCATO VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI DA PARTE DI UN


LAVORATORE CHE, PUR AVENDO CESSATO IL RAPPORTO DI LAVORO, MANTIENE LA
SUA POSIZIONE NEL FONDO, E' VALIDO AL FINE DEL RAGGIUNGIMENTO DEL
DIRITTO ALLE PRESTAZIONI?
Si. La rendita sarà commisurata all’ammontare del capitale accumulato al momento della

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cessazione contributiva, cui vanno naturalmente aggiunti i rendimenti successivamente
maturati.

QUALI SONO LE CONDIZIONI PER IL PENSIONAMENTO DI VECCHIAIA NEL FONDO?


Il lavoratore deve avere cessato l’attività andando contestualmente in pensione, avere l’età
stabilita per legge ed almeno 10 anni di adesione a FGP (Statuto art. 20/2).

E QUALI SONO LE CONDIZIONI PER IL PENSIONAMENTO DI ANZIANITA' NEL


FONDO?
Il lavoratore deve avere cessato l’attività andando contestualmente in pensione, non deve
avere un’età inferiore di oltre 10 anni a quella occorrente per la pensione di vecchiaia, ed avere
almeno 20 anni di adesione a FGP (Statuto art. 20/2).

E SE UN LAVORATORE RAGGIUNGE IL PENSIONAMENTO PRIMA DI AVERE


RAGGIUNTO I REQUISITI DI ANZIANITA' DI ISCRIZIONE AL FONDO?
In questo caso, venendo meno il rapporto di lavoro, il lavoratore ha diritto di riscattare l’intera
prestazione sotto forma di capitale.

CHI EROGA LA RENDITA VITALIZIA?


La rendita vitalizia non è erogata direttamente dal Fondo, ma da una o più Società
Assicuratrici, scelte e convenzionate con FGP.

LA RENDITA SI RIVALUTA NEL TEMPO?


SI. Essa si rivaluterà di anno in anno proporzionalmente al rendimento ottenuto dalla gestione
speciale curata dalla Compagnia di Assicurazione a cui verrà affidata da FGP l’erogazione della
pensione complementare.

A QUANTO AMMONTERA ' LA RENDITA VITALIZIA?


La rendita vitalizia (pensione complementare) è legata all’ammontare del capitale complessivo
maturato ed all’aspettativa di vita del lavoratore (stabilita con criteri attuariali) al momento del
pensionamento.

LA RENDITA VITALIZIA PUO' ESSERE REVERSIBILE?


SI.Il lavoratore, al momento del pensionamento, può richiedere che la pensione
complementare sia reversibile a favore di una persona da lui designata. L’importo della rendita
verrà riproporzionato in funzione dell’età e del sesso della testa reversionaria.

COM' E' ASSOGGETTATA FISCALMENTE LA RENDITA VITALIZIA (PENSIONE


COMPLEMENTARE)?
Per ciò che deriva dai contributi versati entro il 31/12/2000 la rendita vitalizia (cioè quanto
viene erogato dalla pensione complementare) costituisce reddito ai fini fiscali nella misura dell’
87,5% del suo ammontare e viene tassata con i criteri applicati al reddito del lavoro
dipendente. Per i contributi versati, invece, dal 01/01/2001 la rendita è assoggettata ad
imposta progressiva solo per la parte corrispondente ai contributi dedotti ed alle quote TFR,
con esclusione dei rendimenti.

CHE TASSAZIONE E’ PREVISTA NEL CASO IN CUI VENGA RICHIESTA UNA PARTE
DELLA RENDITA IN CAPITALE?
Premesso che la posizione individuale maturata può essere erogata fino ad un massimo del
50% in capitale e del restante 50% in rendita, la tassazione operata è la seguente:
1) se la percentuale richiesta in forma di capitale non supera l’1/3 dell’intera prestazione, viene
applicata una tassazione separata sull’importo determinato dai contributi e dal TFR, esclusi i
rendimenti;
2) se la percentuale richiesta in forma di capitale è superiore a 1/3 dell’intera prestazione
(sempre nel limite max del 50% in capitale), viene applicata una tassazione separata
sull’importo determinato dai contributi, dal TFR e dai rendimenti.

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COM’E’ ASSOGGETTATA FISCALMENTE LA LIQUIDAZIONE IN CAPITALE NEI CASI IN
CUI NON SIA MATURATO IL DIRITTO ALLA RENDITA?
Per i contributi versati entro il 31/12/2000, in caso di pagamento in tutto o in parte del
maturato sotto forma di capitale, la quota relativa ai versamenti dei lavoratori è esente da
tassazione. La parte restante (quote aziendali, TFR) è sottoposta a tassazione separata, con gli
stessi criteri utilizzati per la tassazione del TFR, rapportati però all’anzianità di associazione al
Fondo.
Per i contributi, invece, versati dal 01/01/2001 il riscatto è assoggettato ad imposta
progressiva per la parte corrispondente ai contributi ed al TFR versato alla forma pensionistica.
Viene applicato il regime della tassazione separata nei casi di riscatto esercitato a seguito di
pensionamento, mobilità o per altre cause non dipendenti dalla volontà delle parti (dissesto
finanziario del datore di lavoro, fallimento o altra procedura concorsuale).

LE NORME FGP RELATIVE AL DIRITTO ALLA PRESTAZIONE SONO LEGATE ALLA


LEGGE IN VIGORE PER LE PENSIONI INPS, SE QUESTA VIENE MODIFICATA COSA
SUCCEDE?
Le norme di FGP verranno adeguate alle nuove disposizioni di legge.

IL LAVORATORE PUO’ AVERE UN ANTICIPO DAL FONDO SULLE QUOTE DI TFR


VERSATE, IN MODO SIMILE A QUANTO PREVISTO PER IL TFR IN AZIENDA?
Si. Dopo 8 anni di iscrizione a FGP, il lavoratore ( analogamente a quanto succede per la quota
di TFR gestito dall’azienda) ha diritto a richiedere (in caso di acquisto della prima casa per sé o
per i figli e/o per particolari spese sanitarie) un anticipo sull’intera posizione maturata.

5) INVESTIMENTI

COME VENGONO GESTITE LE RISORSE?


FGP, per espressa previsione statutaria, gestisce le proprie risorse attraverso apposite
convenzioni con gestori professionali (Società di Intermediazione Mobiliare, Banche,
Compagnie di Assicurazione e Società di gestione di fondi comuni di investimento ). Nella fase
di avvio del Fondo la gestione è monocomparto, ossia con un unico profilo di investimento per
tutti i lavoratori aderenti.

COSA SI INTENDE PER GESTIONE MONOCOMPARTO E GESTIONE MULTICOMPARTO?


La gestione monocomparto è caratterizzata da un unico profilo di rischio-rendimento e, quindi,
da un unico tasso di rendimento per tutti gli iscritti. La gestione multicomparto comporta,
invece, l’attivazione di più linee di investimento alle quali gli aderenti possono accedere in base
alle loro preferenze. Il FGP prevede di adottare la gestione multicomparto solo dopo una prima
fase di avvio e consolidamento.

COME VENGONO SELEZIONATI I GESTORI FINANZIARI?


La scelta dei gestori avviene tra i soggetti abilitati a norma di legge sulla base di valutazioni
relative a solidità, affidabilità, andamento dei rendimenti in rapporto alla tipologia di
investimento.

6) VANTAGGI ECONOMICI E FISCALI

PERCHE’ ADERIRE A FGP ?


_ Per godere di una pensione complementare a quella INPS, che si è progressivamente
depauperata a fronte dei recenti provvedimenti legislativi.
_ Per diminuire il carico fiscale attraverso la deduzione dei contributi versati ( nei limiti
attualmente vigenti ).
_ Per usufruire della quota a carico del datore di lavoro, di importo pari a quella a carico del
lavoratore, e che verrebbe altrimenti perduta.

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I LAVORATORI PROSSIMI ALLA PENSIONE HANNO CONVENIENZA AD ISCRIVERSI A
FGP?
Certamente. Tutti i lavoratori hanno convenienza ad iscriversi a FGP in quanto solo così
possono usufruire del vantaggi sopra descritti. In particolare, il lavoratore che avrà maturato i
requisiti per aver diritto alla pensione obbligatoria, senza però aver raggiunto il numero di anni
(di adesione al Fondo) utile per ottenere la pensione complementare, avrà in ogni caso diritto a
ricevere da FGP la liquidazione in capitale dell’intera sua posizione.

UN LAVORATORE GIOVANE HA CONVENIENZA AD ISCRIVERSI A FGP?


SI’. Sia perché è soggetto per il regime di base al “sistema contributivo”, meno favorevole del
precedente “sistema a ripartizione”. Sia perché ha più tempo per costruirsi una pensione
complementare significativa, grazie ai contributi versati ed alle relative possibilità di
rendimento.

SE UN LAVORATORE HA GIA ' UNA POSIZIONE ASSICURATIVA INDIVIDUALE, I


VANTAGGI FISCALI RELATIVI AI VERSAMENTI A FGP ED ALLE COMPAGNIE DI
ASSICURAZIONE SONO CUMULABILI?
Si. I due vantaggi sono del tutto distinti e cumulabili.
Infatti i versamenti a FGP (1,06% + eventuale contribuzione volontaria) godono della completa
deducibilità dall’imponibile IRPEF ( nei limiti attualmente vigenti ), mentre i premi assicurativi
consentono la detraibilità dal medesimo imponibile per un massimo di Euro 245 ca.

7) GESTIONE AMMINISTRATIVA

CHI COMUNICA INFORMAZIONI AGLI ISCRITTI?


Il Fondo Gomma Plastica.

SE L’ ADERENTE RILEVA ERRORI NELLA COMUNICAZIONE PERIODICA (ESTRATTO


CONTO) A CHI PUO' RIVOLGERSI?
Deve rivolgersi al Fondo Gomma Plastica.

A CHI RIVOLGERSI PER INFORMAZIONI?


Per problemi di qualsiasi genere, inerenti l’adesione, problemi amministrativi e varie, ci si deve
rivolgere agli uffici amministrativi di Fondo Gomma Plastica a Milano tel. 02/2822923 – fax
02/26117096 - E-mail fgp@fondogommaplastica.it

QUANTE VOLTE E CON QUALI MODALITA' SI COMUNICANO INFORMAZIONI AGLI


ISCRITTI?
Almeno una volta all’anno FGP invia ad ogni aderente una comunicazione relativa
all’andamento generale del Fondo (amministrativo e finanziario) e alla singola posizione
individuale. Saranno date inoltre informazioni agli aderenti, direttamente o attraverso
l’Assemblea, sull’impiego delle risorse, sui soggetti scelti come gestori amministrativi e
finanziari, sui risultati annualmente conseguiti e ogni qualvolta sarà realizzata una modifica
dello Statuto. Tutte le informazioni di cui sopra saranno comunque sempre inserite nel nostro
sito Internet www.fondogommaplastica.it.

CHI E’ IL GESTORE AMMINISTRATIVO DI FGP?


Il gestore amministrativo di FGP è Accenture Pensions Services, con sede in via Durando 38,
Milano. Tale gestore si occupa dell’amministrazione ed aggiornamento delle posizioni
individuali degli iscritti al fondo, della valorizzazione del patrimonio e della tenuta dei libri
contabili previsti dalla normativa vigente.

CHI E’ LA BANCA DEPOSITARIA DI FGP?


La Banca depositaria di FGP è l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI), con

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sede in Corso Europa 18, Milano. Un’efficiente gestione comporta che le risorse finanziarie
siano custodite dalla Banca depositaria: una banca presso cui il fondo pensione e il gestore
depositano materialmente le risorse accumu late. La Banca depositaria esercita importanti
funzioni di garanzia per gli iscritti al fondo: verifica la regolarità di tutte le operazioni, che tutte
le operazioni svolte dai gestori siano conformi sia allo Statuto del fondo che alle leggi, che
vengano seguite le indicazioni fornite dal Consiglio di Amministrazione del fondo e contenute
nelle convenzioni di gestione sottoscritte con i vari gestori. Inoltre, la Banca custodisce i valori
mobiliari in cui è stato investito il patrimonio del fondo, svolge un controllo preventivo di
legittimità sulle istruzioni impartite ai gestori e uno successivo rispetto alla destinazione dei
frutti degli investimenti.

QUALE E’ LA SOCIETA’ DI REVISIONE ESTERNA DI FGP?


La società di revisione di FGP è la DELOITTE & TOUCHE, con sede in Via della Camilluccia
589/A, Roma. Tale società si occupa della certificazione del bilancio di FGP e di molti altri fondi
negoziali attualmente operativi.

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