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14.05.

11 Ottopagine: il quotidiano irpino più let…


C aso Sir, scatta l’inchiesta interna
Il C ommissario Asl, Florio, spiega la vicenda e annuncia: oggi incontro il sindaco di Morra

Avellino- Un bel ricordino del passato”. Così, il commissariostraordinario dell’Asl irpina,Sergio Florio,
prova a sintetizzare la vicendaSir di Morra De Sanctis, quella dell’edificiodi proprietà
dell’amministrazionecomunale, dato in locazione all’azienda sanitaria, cheospita circa 30 pazienti affetti
da patologie psichiche edisabilità ma che, alla luce di una relazione tecnica delServizio di Prevenzione
dell’ex Asl Av1 non avrebbeforse neppure dovuto aprire.
Carte alla mano, un bel fascicolo raccolto in questigiorni, Florio ci racconta come tutto nasca
addirittura“nel ’96 da una convenzione fatta dal mio predecessoredell’epoca con l’amministrazione
locale, una sorta discrittura privata che poneva in essere un contratto difitto e il via libera a tutto il
resto”.
E i requisiti dello stabile?
“Ho trovato ad esempio, e dopo 15 anni non è certosemplicissimo recuperare tutte le carte, un
documentodel ’97 nel quale l’azienda chiedeva al comune di Morrade Sanctis la certificazione
antincendio per i locali cheaveva negoziato o affittato dalComune. Il Comune diede poil’incarico a un
tecnico perchési attivasse al fine di ottenerela documentazione. Un impresache non riesce perché,
evidentemente,quella documentazionenon c’è e forse non c’erano neppure le condizioniper le quali.
All’Asl, comunque, non giunse nulla.O per lo meno non ho trovato nulla in archivio”.
E il contratto di locazione e gli oneri derivanti perl’Asl o per il Comune?
“Si eccolo (ne mostra una copia, nda), vede, all’articolo5 effettivamente dice che tutte le spese di
adeguamentodell’edificio e le opere indispensabili all’utilizzo dellostesso sono a carico dell’Asl Avellino 1,
ed anche lespese gestione. E aggiunge un esonero dell’amministrazioneda qualsiasi onere o obbligo
relativo.Francamente, ma ognuno può pensarla come vuole, misembra un contratto un po’ capestro”.
Non mi pare che, ad ogni buon conto, l’Asl abbiadato comunque seguito…
“Certo, ma in effetti (esibisce un altro documento,nda), sin da quando questa storia ha avuto inizio,
l’Aslha, come dire, nel corso del tempo, girato buona partedi questi oneri al soggetto gestore, una
cooperativa aresponsabilità limitata, la Sid”.
Al di là dello stato dell’edificio, che spese ha comportatoe comporta per l’Asl questa storia?
“Beh, parliamo di spese di gestione, in qualche modo ein parte riversate anche sul soggetto gestore,
che nel97 venivano quantificate complessivamente, tra locazionee gestione dei pazienti, in circa 350
milioni dilire”.
A proposito dello stato dell’edificio,non erano necessarieall’origine certificazioni tecnicheprima
di…?
“Nei contratti del ’97, traComune e azienda sanitaria etra questa e il soggetto gestore,si parla
effettivamente o , meglio, si richiedevanodall’Asl certificazioni di collaudo statico del fabbricato,quella
antincendio o asseverazioni sulla protezionedelle coperture e sugli impianti elettrici, e quant’altro.Ed
anche su gli allacciamenti degli scarichi, chepoi…vabbe’”.
Poi?
“Mah, qui leggo che nel ‘97 c’era a Morra de Sanctis chiaffermava che c’erano questi allacciamenti, ma
non mitrovo con quanto asserito dai tecnici dell’Asl Avellino 1nel 2010 che sostengono il contrario”.
Ma il contratto di locazione col Comune non prevedevascadenze e, perché no, verifiche?
“Dai documenti che sono riuscito a recuperare risultache l’ultima scadenza di contratto è del 2008 ad
uncanone di 18mila euro. Quanto alleverifiche, no comment.”.
Ma intanto, come salta fuori questastoria, ha ricevuto sollecitazionifrutto di faide interne o altro?
“Diciamo che il caso Bisaccia hafatto da apripista. Esploso quelcaso, mi sono preoccupato di
verificareche nelle nostre strutture ocomunque laddove esercitiamoattività, fosse tutto in
ordine,andando chiedere conto e ragionedi ogni struttura. Poi mi è statodetto che c’erano problemi su
quelladi Morra De Sanctis. Così ho chiesto alle nostre struttureuna nuova verifica dagli esiti che
conoscete e chesono francamente disarmanti”.
In che senso?
“Perché è noto che già dal 2001 la Regione non consentel’esercizio di attività sanitarie in regime di

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autorizzazionema in regime di accreditamento e, dunque, afronte di condizioni decisamente più
stringenti”.
Evidentemente ignorate?
“Per ora mi attengo alle relazioni dei nostri tecnici maho già avviato un’inchiesta interna”.
Ma prevede revoche alle attività in quella struttura?
“La delibera regionale di cui le parlavo, la 73/01, cheindividua l’obbligatorietà per il Sindaco di esercitare
ilpotere di revoca dell’autorizzazione, prelude alla verificaperiodica, triennale, della permanenza dei
requisitiminimi indispensabili all’esercizio delle attività in questione.Se questa condizione non viene
rispettata, il sindacodeve, non può, deve, revocare l’autorizzazioneall’esercizio”.
Che fa, se la prende coi sindaci che si sono succedutia Morra?
“Ci mancherebbe, per carità. Ma credo che dopo laprima stipula contrattuale, della locazione col
Comunecosì come della convenzione con la Sid avrebbe dovutoesservi buona capacità dell’Asl ma anche
dell’amministrazionecomunale a chiedere conto e ragione dellecondizioni di garanzia previste per
legge”.
Ed ora?
“Ed ora, faida o non faida, ma io parlerei di faida sulnon fatto, ciascuno cercherà di tutelarsi il più
possibile”.
Mi riferivo ai pazienti….
“Beh, siamo di fronte alla constatazionetecnica di tre dirigentidel Servizio diPrevenzione che quella
strutturava chiusa ad horas.Pertanto, mi sono già attivatoper rinvenire le condizioni diallocazione e
spostamento dei ricoverati. Per la lorotutela e di chi ci lavora, ma anche del sottoscritto cheoggi ha
comunque la responsabilità e dunque l’oneredi risolvere la questione”.
In prospettiva breve, dunque?
“Alcuni pazienti, circa 20 e sempre se verrà rilasciata lanecessaria autorizzazione dei Vigili del Fuoco,
verrannoospitati nella struttura di Sant’Angelo dei Lombardi.Per gli altri troverò una collocazione idonea
in qualchecasa famiglia o residenza assistenziale privata autorizzataall’erogazione di
servizisociosanitari a pazienti psichiatrici”.
Ma cos’è, a suo avviso, chenon ha funzionato nel tempo?
“Credo che non abbiano funzionatoné la macchina aziendalené quella comunale. Comunque, con
salvezza dell’esitodegli accertamenti, è necessario e urgente oraconcentrarsi per risolvere una
condizione che è di pericoloaccertato e, direi, più che potenziale”.
Ma, si è sentito col sindaco di Morra?
“Lo incontrerò oggi”.

Piero Masone

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