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Tutte le idee espresse nel vecchio Centro AntiVampiri sono


confluite nel volume ›  
a pubblicato dalle
Edizioni il Punto d¶Incontroa al quale rimandiamo per ogni
dubbio e approfondimento. In questa Introduzione viene
riassunto il messaggio contenuto nella prima parte del libro.

›               


              

          .

Significato del termine energia - Dall¶esperienza del Centro


AntiVampiri emerge la questione riguardante il termine
"energia"a che può apparire ambiguo ed evocare significati
riferibili a qualche nuova forma di spiritualità o persino alla
dottrina di qualche nuova setta religiosa. Ma l¶energia di cui si
parlava in quel contestoa e di cui si parla nel libroa è qualcosa
per cui non vale la pena di scomodare concetti come lo spirito e
l¶animaa è qualcosa di molto semplice e accessibile a tuttia tanto
semplice che qui non si pretenderà neanche di spiegarne la
sostanzaa esattamente come ogni giorno si parla di sentimentia
stati d'animoa inclinazionia avversionia antipatie e simpatie
senza per questo doversi arrovellare per enunciarne definizioni
religiose o scientifiche.
e chi scrivea anziché chiamarla energiaa la chiamasse
 a e sostenesse di aver appreso quel termine da un
extraterrestre o da un angelo o dalla quarantottesima
reincarnazione di Imizâr il Saggio che cosa cambierebbe? Forse
tanto: sarebbe matto. Perché la parola   è stata V

inventata in questo istante e per ché Imizâr il Saggio non è mai


esistito. Il termine 'energia'a nel libroa costituisce solo un
codice di comunicazionea niente di piùa adeguato o inadeguato
come sono tutti i codici di comunicazione tra gli esseri umani.
Poiché chi scrive non ha né la presu nzione di fare di questo
sistema una scienza né l¶aspirazione a indossare i paludamenti
dello stregonea qui ci si limiterà: 1) a evidenziare che i
fenomeni di perdita improvvisa di energia esistono e sono sotto
i nostri occhi; 2) a segnalare che tali fenomeni possono essere
messi in relazione con la presenza di persone particolarmente
brave a giocare certi giochi con la dignità altrui; 3) a suggerire
modi per non soffrire troppo a causa di quelli che qui vengono
chiamati Vampiri.
Il sistema di analisi delle relazioni quotidiane esposto in queste
pagine non solo non è un messaggio religiosoa ma neanche
propone una spiegazione pseudo -scientifica dei fenomeni che
evidenzia. Anzia lascia alla scienza il compito di spiegare quei
fenomenia e di chiarire le cause psicologichea neurologichea
medichea biologiche di certi comportamentia di certe reazioni
emotivea di certi stati psichici e di tutti quegli improvvisi
depauperamenti del patrimonio energetico personale che ogni
giorno possiamo rilevare in noi stessi e neg li altri. L¶energia di
cui si parla qui è quella cosa senza la quale ci sentiamo più
stanchia più tesia più frustratia più amareggiatia più scoraggiati
di  . È quella cosa che si può perdere in una enorme
quantità di circostanze in cui la nostra dignit à ha subìto una
lesione: da una parolaccia stupidamente gridata al nostro
indirizzo da un¶auto in corsa fino al dramma di essere lasciati
dal partnera e anche oltre.
In sostanzaa perdere energia significa   
senza aver subìto alcun danno fisicoa ma avendo incontrato
solo un¶umiliazionea grande o piccola che sia. Quello che viene
evidenziato è che ci sono persone capaci di manipolare ad arte
queste cose e quindi di provocarci volontariamente degli shock
o degli stati di abulia emotivaa con il risultato di  
 
  .

Che cos¶è il Vampirismo energetico - Il vampirismo di cui si


parla qui non è quello dei romanzi e dei film dell¶orrore. Qui si
parla di Vampiri µumani¶a personaggi che si muovono nel nostro
mondoa che agiscono di giornoa che portano i nostri nomi e che
esercitano le nostre professioni. Li incontriamo ogni giorno e
ogni giorno subiamo il loro assalto. Ma quell¶assalto siamo
abituati a trattarlo alla stregua di un fenomeno naturalea come
il ventoa il fulminea la grandine: lo accettiamo come parte
dell¶ecosistema. Il volume ›  
 vuole contribuire
a creare le condizioni affinché il µsistema vampirico¶ in vigore
nelle nostre città possa essere  . Se neanche si vedea non si
potrà mai affrontare.

Il nutrimento del Vampiro energetico - Il Vampiro di cui si


occupa il libro ›  
 si nutre dell¶energia altruia
della forza vitale dei suoi simili. È una creatura che ha bisogno
di sottrarre energia perché non è soddisfatta di sé e ritiene di
non avere riserve proprie per affrontare il mondo che la
circonda. È qualcuno chea ancora in vitaa si sente già µmorto¶a
perché è segretamente convinto di essere una nullitàa e si illude
di mascherare questa sua vergogna agendo in modo tale da
raggirare o umiliare gli altri ad ogni buona occasione. Ogni sua
azionea ogni sua parolaa ogni suo atteggiamento è funzionale a
un "furto di energia".

La Forza-Vampiro - Quello che chiamiamo Vampiroa in realtàa


non è altro che una   a che trova accesso in una persona in
particolari condizioni psicologiche ed esistenziali. Chi cade
preda di quella Forzaa dunquea è certamente una personaa ma è
anche un Vampiroa esattamente come un usuraio è
indubitabilmente una personaa ma è anche un usuraio. La
Forza-Vampiro si imposse ssa di una persona in seguito a
sofferenzea delusionia lacerazionia e la manovraa spingendola ad
ispirare tutte le azioni della sua vita alla filosofia vampirica.
Questo non toglie nulla né alle responsabilità della persona -
Vampiro (che ha lasciato entrare quella Forzaa che ne sopporta
la maligna presenza e che ne sfrutta tutta la malizia) né alle
strategie di difesa e di contrattacco che è giusto adottare verso
i Vampiri. Anzia il fatto che si tratta di una Forza rende ancor
più legittima un¶azione volta a liberare sia prede che predatori
dalla minaccia di un elemento alieno e inumano.

Il "dono" del VampiroIl Vampiro è soggetto a regole ferree:


nel rubare energia deve dare in cambio alla sua vittima un
"dono di potere"qualcosa che renda la vittima in q ualche
modo consenziente. Il dono di potere che il Vampiro ci fa più
frequentemente è quello di prestarsi ad accordarci   :
sui nostri vizia sulle nostre bassezzea sulla nostra vergogna. Un
tipo di gioco assolutamente follea come la maggioranza dei
giochi vampirici. Infattia poiché egli concede il suo µfavore¶ solo
in presenza di vizia bassezze e vergognea anche quando non ne
abbiamoa dobbiamo darci da fare per procurarceli: solo così
potremo ottenere la sua µcopertura¶. Ed ecco chea alla finea ci
ritroviamo µprotetti¶ dal Vampiro contro le conseguenze di
problemi che prima non avevamo e senza i quali vivevamo
benissimo. Come pagare il racket per essere µprotetti¶ contro gli
incendi del nostro negozio proprio dagli stessi che ci
minacciano di incendiarlo.

Tracce della perdita di energia - L¶aggressione vampirica lascia


sempre pesanti tracce nella vittimaa anche se quest¶ultimaa
ignara dell¶esistenza stessa del meccanismoa non le rilevaa
oppure le attribuisce a malesseri ed eventi concomitanti come il
nervosismoa la tendenza alla malinconiaa un improvviso blocco
mentalea una debolezza personalea un difetto del carattere. La
tipologia dei sintomi derivanti da un¶invasione vampirica è
molto articolataa ma la mancanza di abitudine ad analizzare
certi stati d¶animo crea una tendenza generalizzata a evitare il
loro approfondimento. Ogni volta che sentiamo venire da
dentro strani segnalia scatta il messaggio registrato che ci
hanno insegnato: "Quanto sei complicato! Smettila di farti le
   !". Purtroppoa finché tratteremo così i nostri
sentimentia le nostre impressionia le nostre intuizionia non
impareremo a difenderci dai Vampiri. Anzia lasceremo il campo
completamente libero alle loro scorribande. Il Vampiroa infattia
rispetto a noia ha un vantaggio fondamentale: che lui le
    se le fa e comea nel senso che non trascura alcun
particolare per ottenere ciò che gli interessa.

Sintomi dell¶aggressione vampirica - La presenza di un Vampiro


può produrre fastidioa ansiaa nervosismoa inquietu dinea
tensionea euforiaa riduzione dell¶attenzionea diminuzione della
sensibilità e tanti altri stati di alterazione del comportamento
normale. Ma il sintomo che quasi sempre insorge  
l¶incontro con un Vampiroa quando l¶energia se ne è già andataa
è uno stato di insoddisfazionea di scontentezzaa una sensazione
di ostilità da parte della realtà. Si tratta di situazioni che ±
specialmente quando si è obbligati dalle circostanze a
condividere molto tempo con un Vampiro ± possono sfociare in
malesseri fisici di vario generea come mal di testaa blocchi
digestivia inspiegabile debolezzaa tosse nervosa. In certi casia i
malesseri possono trasformarsi in disturbi più seria o in
malattie. Dopo un incontro vampiricoa in ogni casoa ci si sente
sempre inspiegabilmen te µsotto tono¶a o un po¶ abulicia
malinconicia sfiduciatia astratti. Comunquea incapaci di uscire da
una sorta di immobilità delle emozionia di stagnazione delle
energie migliori.

Come avviene il µcontatto vampirico¶? - Se fossimo in grado di


rivedere fotogramma per fotogramma le scene che ci hanno
visti condividere anche un breve lasso di tempoa ci
accorgeremmo che la perdita di energia non dipende soltanto
da µqualcosa di negativo¶ che il Vampiro porta in séa ma da una
serie di suoi piccoli atti di malig nitàa o di provocazionea o di
maleducazionea o di semplice mancanza di gentilezzaa come
non rispondere a una nostra domanda o lasciar cadere nel
vuoto una nostra osservazione o non ricambiare un sorriso. Atti
che sono pieni di    negativaa ma chea se denunciatia si
svuotano di quella sostanza e diventano semplici mancanze di
  . Così noia se ci siamo a vuol dire che siamo   a
mentre luia che è pratico e va al sodoa è una persona 
   . Un gioco pressoché perfetto: luia infrangendo certe
regole in vigore tra le persone civilia ci ha obiettivamente
offesi; noia pur notando il suo comportamentoa magari non ci
siamo neanche offesi; ma se parleremo di quella circostanza
faremo la figura di chi si offende. Quindia si può dire che non
solo non ci accorgiamo di certi giochi perché cadiamo in una
sorta di ipnosi vampiricaa ma anche perché sarebbe troppo
faticoso gestirlia una volta preso atto che esistono.

Il Vampiro non condivide mai uno stato d¶animo ± Con un


Vampiro si può condividere lo s pazioa o un¶attivitàa ma non uno
   . Gli esseri umania anche in situazioni di non
particolare confidenzaa di contatto superficialea hanno bisogno
di condividere uno stato d¶animoa di essere anche
superficialmente accettati e di accettare le persone che hanno
di frontea scambiandosi una comunicazione chea per quanto
convenzionalea è comunque umana. Il Vampiroa invecea non
scambia nulla e non accetta trasmissioni di stati d¶animo. Una
persona abituata al contatto umanoa dunquea davanti a un
Vampiro non potrà che sentirsi in imbarazzo. Il Nulla che il
Vampiro diffonde è come una vertigine che assorbe tuttoa che
fa salire la soglia della tensione fino a farci sentire imbarazzati
anche se siamo abituati a stare in mezzo alla gente e ad avere
contatti con il pubblico. Ciò che più profondamente ci
imbarazza è la sensazione che a quella persona   
  a che abbia un suo fine personale da perseguire e
chea anche se noi rientriamo in qualche modo nei suoi
programmia vi rientriamo in qualit à di  a non di persone.

Il blocco mentale vampirico - Il rischio di ritrovarsi in balìa


dell¶imbambolamento vampirico può capitare sia durante una
transazione d¶affari sia in una qualunque circostanza in cui la
posta in gioco non è il denaroa ma è l¶ affettoa l¶amiciziaa la
solidarietàa la dignità o qualunque altro materiale µsottile¶.
L¶esempio più efficace è quello dell¶acquisto indesiderato. Tutti
ci ricordiamo di quelle occasioni in cuia contro la nostra volontàa
abbiamo vissuto l¶assurda situazion e di ritrovarci in mano un
oggetto che non volevamo acquistare e che non sapremo mai
perché abbiamo comprato. In un mercatoa o in una fieraa o
altrove veniamo fermati e quasi fisicamente catturati da
qualcuno che ci recita una formula magica: "A che cosa è
interessatoa esattamente?"a o "Ha mai sentito parlare
dell¶XYZ?"a o "Venga quia solo un momento - senza impegno -
non si spaventi - anzia si accomodia si sieda un attimo". Una
conversazione fatta controvogliaa un finto interesse dimostrato
verso la proposta (quasi sempre per non offendere
l¶interlocutore)a la pungente nostalgia di quando ± pochi
momenti prima - eravamo felici e liberi di andare dove ci
pareva« Poia dei fogli inquietanti e una penna in mano per
firmare qualcosaa o una calcolatrice al lavoro mentre il prodotto
viene già infilato in un una busta« Il gioco è fatto. Di quei brevi
ma interminabili momenti ricorderemo solo un persistentea
inesplicabile blocco mentale.
L¶ipnosi vampirica - Di fronte al Vampiro siamo come
ipnotizzati: davanti ai nostri occhi sfilano immagini
enigmatichea ogni sua frase reca messaggi oscuri. Di fronte a
quei messaggi i nostri sensi sfiorano le parole senza
soffermarsi su alcuna di esse e il blocco mentale continua a
neutralizzare qualunque nostro sforzo di restare in contatto
con la realtà. Durante l¶invasione vampirica noi vediamoa
sentiamoa percepiamoa ma in modo stranamente attutito; non
siamo in grado di pensare coerentemente: siamo come
soggiogati. In qualche modo sappiamo che tutto quello che ci
scorre davanti è una specie di sognoa che le parole pronunciate
dal nostro invasore servono solo al raggiungimento del suo
scopo; ma ciononostante sappiamo che finiremo per cedere.
Forse per farci apprezzare da lui; o forse per non indispettirlo;
o forse per uscire al più presto dall¶incubo della sua presenza.
Nel nostro orizzontea in quei momentia c¶è solo il nostro
invasore con i suoi irresistibili tentacolia e noi siamo
sostanzialmente in sua balìa.

Il bisogno di compiacere il Vampiro - La presenza invasiva del


Vampiroa la sua carica negativaa la sua fame di energia sono
fattori psicologici talmente pesanti da sostenerea che spesso
non si può fare altro che tentare di attenuarli attraverso la loro
trasmutazione in una specie di piacere. Un piacere
masochisticoa ovviamentea che a volte prende persino i tratti di
una sorta di onore per il fatto di essere stati scelti come
vittime. Questo esito dell¶aggressione vampirica può riguardare
tanto dimensioni affettive quanto relazioni professionalia
affaristichea politiche. A molti è capitato almeno una volta di
trovarsi davanti a un personaggio di onestà assai dubbia ma
ammantato di un alone di poterea e provare
contemporaneamente un senso di ripugnante estraneità e di
infiammata disponibilità a compiacerlo in ogni modo. Egli
alterna atteggiamenti vòlti a farci sentire delle assolute nullità
al suo confronto con altri più bonari e apparentemente umani.
Questi ultimi completano la cattura. Basterà un suo sorrisoa un
suo ammiccamentoa un gesto di confidenza per farci vibrare di
un¶emozione alienaa misteriosaa che ci spingerà ad assumere
atteggiamenti e a compiere atti improntati a una totale
accondiscendenza nei suoi confronti. Compiacerlo sarà per noi
il più grande onore.

I genitori-Vampiri - La più vigliacca delle aggressioni


vampiriche è quella contro i bambini. L¶aggressione contro gli
innocenti si riconosce facilmente: il genitore -Vampiroa infattia
tende sempre a fare in modo che i bambini non si µallarghino
troppo¶a che non si illudano di essere troppo importantia
insomma vuole ridurli all¶impotenzaa trattandoli come se
fossero degli idioti irrecuperabilia non degli esseri umani che si
stanno evolvendo. Li umiliaa li impaurisce e li fa sentire
colpevoli di essere come sono: in sostanzaa colpevoli di
esistere. E loro cominciano a di ventare µstrani¶a e più diventano
strani più il genitore-Vampiro li mette di fronte alla loro
stranezzaa convincendoli che sono µoggettivamente¶ strani.
Allora cominciano ad ammalarsi di tante piccolea µstrane¶
malattie: leggeri disturbia nuove µstranezze¶ a insomma. Creano
tanti problemia insomma. A quel puntoa il genitore -Vampiro
diventa µgiustamente¶ più duroa più severo; cerca di trasmettere
loro il messaggio chea se continuano cosìa saranno solo un
pesoa altro che la gioia di mamma e papà. E allora loro si
µvendicano¶ stando sempre peggioa psicologicamentea ma
talvolta anche fisicamentea in una spirale dalla quale
potrebbero non uscire più.

L¶usurpazione del tempo - Una delle tipiche modalità di


approccio del Vampiro consiste nell¶accostarsi alla vittima per
sottrarle del tempo che essa aveva intenzione di usare
diversamente. Per ottenere il tempo altruia spesso il Vampiro
ricorre a piccoli atti di maleducazionea importunando il
prossimo per sondarne la disponibilità alla cessione di energia.
Quante volte ci è capitato di incontrare qualcuno chea di punto
in biancoa alla fermata dell¶autobus o in qualche altro luogo
pubblicoa ci rivolge la parola come se ci conoscesse e subito
comincia ad esporci i suoi punti di vistaa quasi sempre negativi
e risentitia su qualcosa o qualcuno? Di solito si tratta
semplicemente di una persona che ha voglia di parlarea di
sfogarsia di trovare un uditorio alle sue istanze contro il
governoa o il comunea o i trasporti urbania o i giovani d¶oggi. Un
personaggio innocuoa certo. Maa guarda casoa un personaggio
che generalmente ha qualcosa di rigido e di perentorio da
dimostrarea che ha una scarsissima disponibilità a dialogare
alla pari con gli altri e che quanto prima ci chiederà
un¶adesione acritica al suo punto di vistaa condizi onando la sua
approvazione nei nostri confronti al grado di affinità delle
nostre opinioni con le sue. Verso qualunque direzione politica
siano orientate le sue ideea si aspetterà che noi le
condividiamoa pena la nostra svalutazione. Il suo finea dunquea
è ottenere la nostra attenzionea ma non per dialogarea solo per
avere conferme.

Il Vampiro fa pena - Dietro la capacità di gestire a proprio


vantaggio il tempo altrui si cela anche un altro punto nodale
della nostra ricerca:     
  
 
  . Questa dimensione pervade ampie zone dei
comportamenti umani e spesso determina situazioni
paradossali. Il Vampiro ci strappa adesionia consensia
attenzionea sostegnoa a volte denaroa utilizzando il materiale
della pietà in modo a stuto e sapiente. Viene a farci pena. A
volte egli è persino più grandea più realizzatoa più riccoa più
potente di noi. Ma viene a farci pena per ottenere energia. Ci
trasmette una sorta di confusione mentale e noi lo stiamo a
sentire come automia senza neanche provare sentimentia ma
comunque soggiogati. Dietro la scoperta del µpotere della pietà¶
c¶è forse una piccola rivoluzionea una chiave di volta dei
rapporti tra gli esseri umania la possibilità di una lettura più
attenta dei sentimenti che contano e d i quelli che non contanoa
l¶acquisizione di una confidenza più profonda con gli slanci di
umanità che davvero servono e con quelli che producono solo
cibo effimero per fantasmi effimeri. È indispensabile capire che
accordare quel genere di pietà al Vampiro significa prendersi la
responsabilità di imporre alle persone che amiamo la vista di
una misera contraffazione della vera pietà umana; per quelli
che ci vogliono benea infattia non c¶è niente di più squallido che
vederci cedere alla pena per i Vampiria ch e non ci amano e che
vogliono rapinarcia e poi irrigidirci e porre dure condizioni a
loroa che invece ci amano.

La negazione del riconoscimento - La negazione del


riconoscimento dei meriti ha obiettivi tendenti a limitare il
raggio d¶azione di qualcuno per ché "non si allarghi troppo". È
uno schema vampirico che può scattare sia in un ambiente
dove la competizione è parte del gioco sia in una comunità i cui
componenti dovrebberoa invecea collaborare assieme per
perseguire un fine comune. Scatta spesso in fam igliaa e nei
rapporti di amicizia è molto più frequente di quanto non si
possa credere. La modalità di applicazione ± come per tutte le
azioni vampiriche - è di solito molto palese e a volte
spudoratamente evidentea anche sea essendo molto dolorosaa
raramente viene portata a coscienza dalle vittime. Il Vampiro
svolge la sua azione screditando i risultati ottenuti dalla
persona e suggerendo che essi non hanno molto valorea oppure
si debbono alla fortunaa o a certi appoggia o a un talento che si
limita esclusivamente a un determinato campo e che mai e poi
mai potrebbe esprimersi se non ci fossero altri a sopperire a
certe sue carenze fondamentalia sacrificandosi al suo posto per
pura generosità. Il Vampiro agisce sugli µingenui¶ che ancora
non hanno capito come stanno le cosea che ancora credono nei
meriti della vittimaa che ancora la trattano con rispetto. Ed ecco
che l¶ambientea attorno alla vittimaa si fa stranamente freddo.
Gli stessi che prima la accettavano serenamentea ora la
guardano con una vigilanza n uovaa con fare sospettoso.
Insommaa il Vampiro può agire in vari modia tutti micidiali
perché basati sulla sua abilità di manovrare l¶ambiente
circostantea di manipolare l¶idea che si ha della vittima.

La negazione della dignità - Tralasciando tutte le situazioni più


gravi di umiliazione e di sopraffazione che ogni giorno abbiamo
sotto gli occhi (e che sono una sorta di µestensione¶ dei
comportamenti vampirici più elementari)a basterà porre
attenzione alla qualità delle relazioni più spicciole tra esseri
umani per accorgersi di quanto il sistema vampirico lasci
pochissime vie d¶uscita. Proprio nelle relazioni spicciolea infattia
sta scritto il successo o l¶insuccesso del sistema vampirico in
una società. Affinché la privazione di dignità scattia basta che
un predatore decida di imporre la sua legge a un essere umano:
negandogli qualunque gesto di gentilezzaa ignorandoloa
evitando di guardarlo negli occhi mentre parlaa non
rispondendo alle sue domandea interrompendoloa facendolo
apparire ridicoloa rifiutando di stringere la sua mano tesaa
insomma trattandolo come se la sua stessa esistenza fosse un
fastidio facilmente evitabile. La persona che riceve questo
µtrattamento¶ non ha più scelta: può accettare con
sottomissione quanto sta avvenendo oppure reagire con
superioritàa concludendo: "Ma sai quanto me ne importa a me
di questo zotico deficiente«". Qualunque scelta si facciaa si
sarà obbligati a entrare in una logica alienaa secondo la quale
         : o uno si sente superiore a
un altro e questo accetta di essere inferiorea oppure entrambi si
sentono superiori e si disprezzano l¶un l¶altro. Fare una scelta
significa accettarea d¶accordo con il Vampiroa la sostanziale
ineguaglianza tra gli uomini.

L¶uso vampirico della dipendenza affettiva - Si diventa Vampiri


perché si ha paura che le proprie lacune umane e psicologiche
vengano scoperte. E chia più di qualcuno che ci vuole bene e
che magari ci vive accantoa ha la possibilità di scoprirle? Ed
ecco attivarsi tutti i sistemi di difesa possibili per difendere i
propri difetti e trasformarlia con un¶azione che ricorda la magia
neraa in qualità straordinariea leggendariea quasi sovrumane. Le
caratteristiche più negativea più pesantia più appuntite di una
personalità divengono magicamente attributi da ammirare e
venerarea perché confluiscono in un tutt¶uno miticoa quasi
divino. Il turpiloquioa la prepotenzaa l¶ottusitàa la più spietata
pressione psicologicaa persino la violenza fisica diventano una
parte accettabilea buona della quotidiani tàa quando si abbraccia
questa sorta di culto della personalità. Spessoa purtroppoa non
c¶è alternativa. Gli esseri umani hanno bisogno d¶affettoa e si
accontentano anche delle briciolea se necessario. A volte sono
obbligati ad accontentarsi di un cibo aff ettivo avvelenato dalla
frustrazionea dall¶infelicitàa dalla violenza. Ma è pur sempre un
cibo. Non c¶è crimine più grande che dare un serpente a chi
chiede panea cioè un sano alimento affettivo per poter vivere e
crescere. Eppurea quel crimine lo commetto no in molti.
Chiunque non riesca a resistere alla tentazione di ricattare gli
innocenti con l¶arma dell¶affettoa diviene un Vampiro. Magari un
poveroa misero Vampiro. Maa comunquea un nemico e uno
sfruttatore dell¶innocenzaa e quindia in definitivaa un mos tro.

Le "sei tesi del vampirismo affettivo" ± 1) Io mi sento una


nullità e per questo mi odio; 2) io voglio allentare la tensione
della mia condizione dominando su qualcuno; 3) tu mi vuoi
bene e non puoi vivere senza il mio affetto; 4) se ti presterai ad
accettare il mio dominioa avrai il mio affetto; se non lo faraia
non solo ti negherò l¶affettoa ma ti renderò la vita impossibile;
5) le modalità di accettazione del mio dominio consistono nella
venerazione dei miei difetti e nella mitizzazione della mia
personalità; 6) ora conosci la mia legge: vedi di comportarti di
conseguenza.

Il Vampiro approfitta della confusione affettiva - La vasta


applicazione del sistema vampirico determina una
generalizzata distorsione della valutazione di difetti e qualità.
Immersi come siamo nell¶universo vampiricoa spesso finiamo
per scambiare un difetto per una qualità e viceversa. Ogni volta
che incontriamo una persona disposta a volerci benea o
semplicemente a darci attenzione "gratuitamente"a senza
ricattia potremo anche apprezzare questo atteggiamentoa e
persino provare una grande ammirazione per quella personaa o
magari addirittura innamorarcene; ma la nostra infatuazione
per qualcosa di così diverso da ciò che conosciamo rischia di
avere vita breve. Presto rileveremo in qu esti individui qualcosa
di troppo alieno per essere sostenutoa e cominceremo a
svalutarli proprio perché non ci sottopongono ad alcun ricatto.
Scambieremo la loro disponibilità per debolezza e la loro
serenità per povertà di spiritoa e presto cominceremo a soffrire
di crisi di astinenza dalla ben nota dimensione del ricatto
permanente. È la storia di tanti rapporti di coppiaa in cui un
partner che dona affetto senza dettare dure condizioni finisce
per deluderea perché non provoca quella particolare vertigin ea
quel particolare brivido che si ritiene parte integrante di una
cattura affettiva. Il brivido del Vampiroa appunto.

L¶asservimento delle coscienze incerte - L¶uso vampirico di


allentare le tensioni attraverso l¶umiliazione degli innocenti è
una grave minaccia sociale. Una parte della societàa infattia
intrappolata com¶è nella rievocazione dello schema del ricatto
affettivoa fa sempre il gioco del Vampiroa r iproponendo
all¶infinito la propria scelta di preferenza verso i prepotenti e di
sacrificio degli innocenti. Il fatto di aver vissuto condizioni di
ricatto affettivoa determina in una parte del sostrato sociale
uno stato di solitudine che spesso sfocia in scelte irrazionali e
ingiuste anche in ambiti in cui non sono per nulla attive
implicazioni affettive. Cosìa non sarà affatto raro il caso del
dipendente che verrà infiammato da un¶intima ammirazione per
un padrone astuto e disonesto (di cui magari aspirer à a
diventare il braccio destro) e che invecea quando si troverà alle
prese con una situazione di lavoro basata sull¶onestà e la
chiarezzaa la svaluterà e la rinnegherà. Questa tendenzaa
portata alle estreme conseguenzea spiega perché molte voltea
nel corso della storiaa a una proposta di gestione democratica
della vita pubblica si è preferito il ricorso alla dittatura. La
democraziaa infattia chiede solo il rispetto di alcune semplici
regole; la dittaturaa invecea sottopone il popolo allo stesso
ricatto al quale si è sottoposti in tanti sodalizi affettivia
sostituendo all¶erogazione dell¶affetto la concessione di un
trattamento di favore da parte del partito.

Affrontare il Vampiro - Il Vampiro va affrontato. Fa tanta pauraa


ma va affrontato. Può far paura p erché è prepotente o perché è
ottuso o perché ci trasmette un tale senso di pietà che temiamo
di sentirlo gridare di dolore come una belva feritaa e allora
preferiamo dargli il nostro sangue. E invece va messo di fronte
a se stesso ed eventualmente aiutato a riparare al male che ha
fatto. Non dobbiamo temerloa perché ha tanti punti deboli. Anzia
si può dire che è tutto un punto debolea sebbene non faccia
altro che ostentare il suo potere. Il primo dei suoi punti deboli
consiste nel vivere nel mito di se ste sso: rimprovera agli altri la
loro scarsa aderenza alla realtà e poia invecea cede in
continuazione ai voli illusori della retorica di sé e del suo
potere. Un Vampiro è sempre anche un mitoa ma un mito falsoa
un mito senza fondamenta. E poiché dietro un fa lso mito si
nasconde sempre una vergognaa non bisogna né temerlo né
tantomeno assecondarloa ma semplicemente inseguirloa
raggiungerlo e metterlo di fronte a se stessoa di fronte a uno
specchio in cui lui (come i Vampiri della tradizionea che nello
specchio non si riflettono) possa vedere riflesso il suo Nulla.

Rispettare il Vampiro - Per poter compiere la delicata


operazione di mettere il Vampiro davanti allo specchioa bisogna
fare proprio quello che non vorremmo mai farea e che anche lui
teme mortalmentea come il Vampiro della tradizione teme la
croce:    . Ma non rispetto per il suo poterea rispetto
per . Rispetto umanoa non elogio servile al potere con cui si
identifica. Nell¶attimo in cuia sotto la tempesta di una sua
aggressionea ci troveremo al bivio dove la scelta è tra
soccombere a lui o ignorarlo con superioritàa dovremo
ricordarglia in qualche modoa che gli uomini sono ugualia e che
lui - ci creda oppure no - non è nato né migliore né peggiore
degli altri. Il simbolo del paletto nel c uore del Vampiro caro alla
tradizione e alla letteraturaa non vuol dire altro che questo: che
per riconquistare quell¶essere alla grazia di Dio (cioè alla pace
con se stesso e con gli uomini)a dobbiamo toccare il suo cuorea
infiggendovi il cuneo di questa verità tanto sacra quanto dura
da accettare: che gli uomini sono tutti uguali.

Le reazioni del Vampiro - Se tenteremo di dare rispetto al


Vampiroa avviando con lui un dialogo a proposito dei suoi
comportamenti che umiliano e ferisconoa lui comincerà a
sciorinare tutto il suo repertorio di luoghi comuni vampirici: ci
tratterà come dei malati mentalia ci ridicolizzerà e dirà che ci
siamo inventati tuttoa oppure si offenderà e sosterrà che
abbiamo una visione ingiusta delle cose e che le nostre reazioni
sono la prova dal fatto che siamo permalosia scontrosia fragili di
nervia inadatti a vivere tra la "gente normale" e in particolare
ad avere rapporti con persone come luia concludendo chea vista
la nostra suscettibilitàa d¶ora in avanti si guarderà bene
dall¶essere sincero con noi. Il Vampiroa insommaa ha un ricco
repertorio di reazioni difensive. Ma la sua aggressivitàa il suo
vittimismoa la sua superioritàa il suo sentimentalismo sono
tutte    di sentimenti usate ad arte per evitare che il
suo gioco vampirico venga scardinato; in realtàa lui non prova
nientea come al solito. Talvoltaa la reazione sarà quella della
"confessione finale": lui è diventato
 PER FORZA DI COSE; è
diventato
 perché la vita lo ha colpito duramentea insomma
ha    a e chi     impara anche a  
   
 . Del resto ± come recita il seguito della sua
Regola - 
     
    
  
 
 

La "sincerità" del Vampiro ± Uno dei titoli d¶onore di cui il


Vampiro si fregia con più frequenza è quello della "sincerità". Il
Vampiroa infattia spesso rafforza il proprio mito affermando di
essere qualcuno "che parla in faccia"a un raro e prezioso
rappresentante di una razza in estinzione: quella d ei sinceria
degli schiettia dei genuinia di quelli che non hanno "peli sulla
lingua". Sulla lingua forse noa ma sul cuore è da vedere. La loro
sinceritàa infattia consiste quasi sempre nel dire agli altri cose
sgradevoli o nell¶emettere sentenze squalifica nti. Il Vampiroa in
nome della "sincerità"a fa a pezzi la sensibilità e spesso la
reputazione degli altria gabellando per un valore morale quella
che è solo una smania bestiale di prevaricazione. Ma non lo
fermeremo mai se non ci convinceremo che la vera s incerità è
la sincerità del cuorea e non quella della lingua. Una sincerità
che il Vampiro non riesce a concepire e che non consiste affatto
nel dire negro al negroa guercio al guercio e storpio allo storpio.
O peggio nell¶immaginare di vedere negli altri difetti che non
hanno e sbatterglieli in faccia. La sincerità del cuore è una cosa
molto diversaa perché si fonda sul rispetto per la sensibilità
altrui. Anzia solo grazie al fatto di non infierire sugli altri (nel
linguaggio del Vampiro: "non essere since ri")a possiamo
riuscire ad aiutare le persone in difficoltà ad avere un più
stretto contatto con la propria dignità. Il Vampiroa invecea
nell¶infierire sui più indifesia magari con la scusa di "spronarli"
ma in realtà per soddisfare la sua fame di energiaa li spingerà
inesorabilmente verso la distruzione.
I sentimenti secondo il Vampiro - Nel mondo dei Vampiria
qualunque sentimento profondo è qualcosa di stranoa
complicato e indecifrabilea oltre che inutile. I Vampiri
vorrebbero farci credere che restare in contatto con i propri
sentimenti voglia dire solo provare grandi passioni poetiche o
commuoversi facilmentea ma invece può voler dire tante altre
cose: rispondere con gentilezza a qualcuno che è gentile con
noi e con riconoscenza a qualcuno che in modo di sinteressato ci
ha dato qualcosa; cercare di offrire occasioni a chi non ne haa
essere tolleranti verso chi sbaglia in buona fedea saper vedere
un merito e premiarlo con un riconoscimento anche simbolicoa
ma reale quanto quel merito; guardare dentro l¶anim o umano e
sapervi scorgere i segni dell¶onestàa e sapersi comportare di
conseguenza; non esitare neanche un attimo a fare qualunque
cosa per salvare una vita e non tollerare mai che si compiano
violenze contro gli innocenti; e tante altre cose con la stess a
matrice di queste. Il giorno in cui ci sveglieremo senza
sentimentia saremo già Vampiri.

Il sentimentalismo del Vampiro - Purtroppoa fin da piccoli ci


confondono le idee sull¶argomento µsentimenti¶a al punto che
diventa praticamente impossibile distingue re tra sentimenti e
sentimentalismo. Il sentimentalismo è una contraffazione del
sentimentoa tendente a creare concetti che grondano retorica
proprio perché sono vuoti di contenuto. Sentimentalismo èa per
esempioa l¶idealizzazione dei "bei tempi andati"a o ppure la
mistica del "povero me"a che spesso celaa dietro la falsa
smorfia di dolore del vittimismoa obiettivi egoistici e vampirici;
per non parlare dell¶adesione romantica a una cosiddetta
"fede"a con una vasta gamma di variabili che possono andare
dall¶attaccamento acritico a un¶idea politica fino a un¶idea
razzista o ultranazionalistaa dal fanatismo cieco per una
"bandiera" sportiva fino a ogni forma di oltranzismo  - (anti-
comunistaa anti-americanoa anti-islamicoa anti-ebraicoa ecc.) Il
sentimento è qualcosa di più profondo e articolato. È quello
chea saggiamente associato all¶uso dell¶intelligenzaa suggerisce
a due genitori il modo per rendere i propri figli degli esseri
liberia o porta un popolo a ribellarsi a un tiranno e vincerea o
produce le grandi intuizioni umanea siano esse filosofichea
letterariea religiose o scientifiche. Tutte cose che non
ammettono surrogati. Si può dire che il sentimento è il tappeto
volante delle fiabe: un oggetto sottilea morbidoa flessibilea
senza niente di rigidoa senza né vele né motori né meccanismi
né trucchi nascostia ma prodigiosamente agilea duttile e capace
di portarcia chissà comea fino alle stelle.

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