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______ II pensiero e le arti nel Rinascimento .~\./W\~"'. i~\,:!,,,a,, r 9',r?

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Br~ni, Marsuppini e Alberti, cioe da una cultura letteraria che avev.a tl suo cer:tr? n~~la. cancell~ri~ della repubblica e nei circoli privatt delle Iamiglie PlU influenti piuttosto che nell'U niversita benche anch~ quest'ultima facesse la sua parte. 5i trattava di una cuitura lett:~rana 0, ~er usare la terminologia del tempo, di una cultura reton~a e po~tlC~, ~ anch~ di una cultura classica nutrita dagli studi deglt a~ton latini e greer, Comprendeva, certo, una buona dose di riIlcssione sul prob!ema dello Stato, dell'educazione, della condotta moral.e,. mla era pnv~ di un interesse specifico verso la speculazione metafisica . Fu solo tntorno alla meta del XV secolo, con l'arrivo di Johannes Argyropulus, che si comincio a sentirne la mancanza e ad ovviarvi in qua1che modo.

E ~ignif.ic~tivo .ch~ sia stato un allievo di Argyropulus, Alamanno ~.1?UCClm, ~ dichiarare, in un trattato sull'educazione dedicato al flgho, che bisognava passare dalla grammatica e dalla retorica dove s'erano fermati i predecessori, alla [ilosofia'. Piu efficacement~ che da Argyropulus, questa lacuna della cultura fiorentina tradiz:onale fu c~lmata da Marsilio Ficino e dalla sua Accademia platomea, Uno svdup'p.o, ques~o, che non va interpretato solo come il risultato della politica medicea per distrarre l'attenzione dei cittadini dagli affari di Stato, sviandola verso la speculazione metafisica come :ant~ ,:olte si e detto: Ficino esercitava infatti la sua influ~nza su~l~ amICI come sui n~mici dei Medici. 11 suo platonismo, una metah~lc~ bas~ta s.u!la r~gl?ne e sulla tradizione platonica, soddisfaceva I ?lsogm spirituali di col oro che era no abituati e intenzionati a c~nt~nuare a dedicarsi alIo studio degli antichi pur rimanendo cristiam, e che cercavano una nuova giustificazione storico-filosofica per illoro doppi? i~pegno. Questa sembra la ragione del sorprendente successo di Ficino e del profondo cambiamento da lui introdotto nel clima e nelle tendenze generali della cultura fiorentina.

II ruolo piu ampio svolto dal platonismo fiorentino nello svilUl?Po del pensiero europeo nel suo complesso e piu difficile da splegare. Sicuramente uno dei fattori di tanto successo fu la mocla. In un' e~o~a in cui tutti erano pronti a seguire i modelli fiorentini nel~e arti, m letteratura e negli studi, un movimento filosofico nato a Firenze, e legato in un certo senso all'umanesimo fiorentino non poteva che esercitare un enorme fascino sulle persone colte di rutta Europa. Tuttavia non era esclusivamente una questione di moda.

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_______ -L' Accademia platonica fiorentina _·.1_------

C' era al tempo stesso un profondo di-:ario ~ntellettu~le tr~ la teo.logia dogmatica fondata ~ul~a fede e la fl~osofla sc~l~stlca ansto~ehc.a, allora essenzialmente lirnitata alla logics e alla fisica. Quel dlvar~o non poteva essere colmato da un uma~esimo pur~n:ente letterano o filologieo, rna piuttosto da un plat~ms~o :n~~aflslco, bas~to sulla ragione e sull'autorita d.ei pensaton. antichi plU apprez~a~l, a pa~te Aristotele. Tale platomsmo non Sl opponeva aHa rehglO.ne cr~stiana ne alIa dottrina aristoteliea dell'epoca, ne cercava di SOSt1- ruirsi ad esse. Intendeva invece completarle, intervenendo. in un settore del pensiero fino ad allora trascurato, rna ~he s:ava .dlVent.an~o sempre piu importante per un. gran n,:mero. di s~ntton, stU.dlOSl e pensatori. A questa si puo agglUnge~e 11 fascm? di una dottrma ch~ invocava l'armonia e la tolleranza m un periodo tormentato dai conflitti teologiei che precedettere e seguirono la Riforma.

Marsilio Ficino, u eaposcuola dell' Aecadern~a fiorentina, e:a na-

to nefi433, ed era 11 figlio maggiore di un f?:1e~.~co. Della sua lll~anzia sappiamo assai poe6;'cosl come .dei su~i p:imi st,:di: solo di recente si e iniziato a sostituire alle informazlOm [antasiose e poc.o a~~ fidabili dei primi biografi le testimonianze piu. certe nn.tracela.bll~ nei suoi primi scritti; probabilmente potre~o ~lsporre di m~gglOn informazioni quando sara ultima to 10 studio di un manoscntto da lui posseduto 0 copiato ~n quel periodo> Pos~edeva ~na b~o.na conoscenza della grammatlca e della retonca.latm~ e ?~I ~lassl~1 COfD:e Cicerone 0 Virgilio. PrQbabilmente segui i corsi di fisica anst<;>tehca e di medicina presso l'U niversita di Firenze, rna non sapp:amo se si sia 0 meno laureate in medicina. In seguito avr:_ebbepratlcato la professiol}e medica e seritto parecchi libri s,:U'argomento; probibilmente anche il suo interesse per l'astr:_qlog1aera legat? alla sua formazione medica. Gli scritti giovanili che ci sono rimasti mostrano unagrandevarieta di interessi. Trattati sulla filosofi~ naturale alla man:iera scolastic":;-iiattati morali e lettere personah secondo 10 stile degli umanisti, lettere e sermoni in volgare ~oscano che sembrano legati alla tradizione della letterat~ra religiosa popolare. In tutti e evidente una forte, rna non escluSlva, propenslOne a1 p~at~nismo, anche se ancoiaFieino non avevafamiliarita cO.n le [onti ~nginali greche. 11 giovane autore conosce ~nc~e A~ostlr:o, e Rerfmo Lucrezio, nonche l' Aristotele delle versioni medIeval! e del com-

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menta tori arabi. Si tratta di caratteristiche significative se vogliamo comprendere appieno il platonismo Fiorentino. Nel1456 a23 anni, .Ficino ~veva .gia scritt? un ~ungo lavoro, che non e giu~to fino a noi, ~ul~a filosofia plat?mca. Piu 0 meno nello stesso periodo aveva comm~lato. a studiare 11 greco. Le sue prime traduzioni dal greco e dal latino nsalgono agli anni successivi. N el1462 Cosimo de' Medi~i;,gli dono una villa a Careggi e gli commissiono'Ia'tiaauzI~~~ di Phi.tgne e di altre fonti del pensiero platonico. Nel 1463«"Fi~i'~~ complete la sua prima traduzione destinata alia pubblicazione quella delcorpt1_~!f~rrrl~tic.um, che ebbe un enorme successo. Co~ .~in~io., qtl1n~i .<l.lavorare~na traduzionedi Platone, partendo da' dieci d~alogh~ che .c:ed.eva n~n fossero mai stati tradotti prima. La tr.~~~~~~OI.le di tutti 1 dialoghi fu pronta intorno al 1468. Nel 1469 s~ri,sse il cel:~~":.~~:r:I11:~Q~~~!~imE..!>J~f}e negli anni su~~~ssivis'rde~~ dICO al!a sua maggiore opera filosofica, la !~eoJo.giff,plfftQJ1kI!~ .. Nel ~473 Sl}~~g .. p!et~ ~ per l'occ~si~ne scrisse un trattato apologetico sulla re~lglOne cnstiana. Cornincio anche a raccogliere le sue lettere, che includono una serie di trattati filosofici e S1 diede a rivedere la,T.h,eologia Platonica e 1a sua traduzione di Plat one, stamp ate rispettrvamente nel 1,i,.§2 e nel H_~1.,. Si dedico poi alla traduzione di un commento ~u PI~t~no, pubblicato nel 1492, e scrisse un import~nte t.rattato di medicina e astrologia, De Vita Libri Tres (1489), infine dl~de all.e s~ampe. un nuo:o c?n:mento su ~l.atone (1496), la traduzione di Giamblico e altn scntn neoplatonici (1497) e quella di Dionigi l'Areopagita (1497 ca.). Mori nell.:499.

Tra.sc?rse gli.a:llli migliori della sua vita sotto la protezione dell~~aIl1~g.11a~~dl~~ e, ~er qu.anto non Fosse uomo dalle forti passiom ?ol:t~che, I: s~le slmpatle erano evidentemente rutte per 10ro.,_,. Poiche 1 Va10n e I Soderini erano suoi amici e allievi non meno dei I?e1 Nero, non ebbe problemi personali neanche dopo la rivoluzione del 1494. ~mm.ir? Savonarola per breve tempo, rna dopo i1 1494 ebbe buoni motivi per deplorarne l'azione politica. Nei suoi scritti, mostra notevoli doti: 1a conoscenza perfetta del greco e della letteratura filosofica antic a conferisce aIle sue traduzioni una qu~lita, che ancora oggi S1 ~a apprezzare. Anche la produzione filosofica e notevole per la chiarezza e la coerenza delle idee di fondo. La ~ua vasta c,:l~ra spaziava daIla~~~.gi~j!:l_<1 alla teologia, all'astrologia, Era musicista, nonche esperto di teo ria muslcale"econos'ce=

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_ l' Accadernia p atomca lOrenuna --------

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va e apprezzava la poesia e 1a letteratura latina .come quella t~s~ana. Era basso di statura, melanconico, ipocondnaco e superstlzloSO. Ne conosciamo le fattezze da una medaglia e da un monumento postumo, oltre che cia una quantita di manoscritti rr:iniati. ~pprezzava la compagnia intelligente e sape-;a c?.t;'-v.ersar,e m n:am~ra gra~ devo1e, dote che gli va1eva non solo 1 amlc.lzla e. 1 ammlr~zlOn.e de~ principi e degli studiosi rna an~he que.lla di tanti me~ca~tl, scntton e artisti. Non fu un caso se divenne lL<;_~1?oscl101a indiscusso del-

l' Accademia platonica.

L'Accademia platonica fiorentina non era, come un tempo.pensavano gli storici, un'istituzione orga?izzata co~e ~e a~cademle del XVI secolo, rna semp1icemente ::!:~.lE~()Jo ch,e si nllmVd.attorno ~ Marsi1io Ficino, 1a cui dottrina comune era umcament~ quella da lui stesso dettata, e che era strettamente legato alIa cerchia - 0 corte - dei Medici, benche le duecose non-coiricidessero. 11 nome «~c_S~:c!.~l.1J.ia» 'era state adottato solo in ?m~~gi?all' A_C;9ad~miad~.rlatone. 11 circolo riuniva studiosi e scnttori che avevano Idee e interessi personali a volte diversi da quelli di Ficino, c?me nel caso d~:e.~co 0 Polizi<\po, Poliziano, sebbene Fosse un arruco personale di Ficino, erainteressato soprattutto alla poesia e alla filol.ogia, ~ i1 suo orientamento filosofico era pill aristotelico che platonico. P1CO della Mirandola era per molti aspetti influenzato da Ficino, rna ~a su~ formazione e il suo pensiel'o erano indipendenti, cosi .c<?m~ 1 SUOI punti di riferimento. Era in contatto diretto con le tradlzlOill scolastiche eli Padova e eli Parigi, aveva studiato l'ebraico e l'~rabo e le loro fonti filosofiche e cabalistiche. Era un feroce Opposltore dell' astrologia e aveva profondamente subito l'influ~nza di 5.av~?a.rolao Tra i mernbri dell' Accademia, Francesco da Diacceto, 11 plu Importante allievo eli Ficino e suo ~ucce.ssore, giunse a f~rmulare \llla dottrina filosofica personale. Gh altn non ?anno ~asclato .u~a .nlevante produzione filosofica: erano per 10 piu poetl e uorrum d1_l~ttere, come per esempio Girolamo Benivieni, Lor.enzo ~e' Yledlcl e Cristoloro Landino, che tendevano a ripetere le idee d1 FIClilO.

Le .attivita principali ddl'Accade~ia. ~rano str~ttamente le?~te aHa figur<l,9i }'icino stesso: cpny~rsaZl?m .lmpr~VVlsate con ~mlcl 0 visitatori, organizzazione di banchetti, Al~.C~~!1 .. c0rr:-e quell! per le famose celebraz10ni dell'anniversario dena 'nascita di Platone, con-

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feren~e 0 decl~mazi.oni tenute da Ficino; seminari pubblici da lui tenun nella chiesa di Santa Maria degli Angeli su ~Je~Qne,....Plptino~ S~~r.~9J?! oltre a una certa quantita di lezioni private basate suIL1' lettura di Platone e forse di altri autori. A queste attivita dell' Accademia si aggiungano gIi scritti e la corrispondenza di Ficino e dei su~i amici, e ~i I:0tr~nno comprendere la moda e il prestigio suscitan da questa istituzrone nel corso di oltretrent'anni di vita, ma anche nei secoli successivi.

Al1~ l~~e di qu:ste ~sser:~zioni e facile capire come il platonismo. di FICInO e del SUOI amICI fosse un sistema di pensiero unico e assai con:plesso, che. non pU<>,,~ssere inteso comepura ripetizione del pensrero platonico odelneoplatonismo antico. L'influenza fond~m~ht~l~ delle fon~i antiche era in...t~gglJ;Lda.numerosi elen:ent.Id.I o.r~~lIl~.~U.c~;ssIVa, no~che dalle idee e dagli interessi originali di Ficino e dl PICO. Dobb1amo prendere in considerazione i1 platonismo e l'agostinismo del medioevo, e soprattutto la tradizione dell'aristotelismo scolastico, noto a Ficino attraverso diversi canali e _Ie c~i tracce sono evidenti nel suo linguaggio e nel suo met~do . d: ra~IOnamento. Ag~i um~nisti delle generazioni precedenti, FIClllO. e legato dallo stile latino, dal tono e dagli obiettivi della Sua cornspondenza dotta, dal suo lavoro di traduttore e commentatore eperlino dalla sua tendenza a riverire le autorita antiche e a favorire la rinascita dell'antica saggezza platonica. E influenzato dal platonismo bizantino di Pletone e della sua scuola e mi sono imbattuto di recente in una traduzione degli Oracoli c~ldaici che sarei incline ad attribuire a Ficinc'. Certi altri trarri del pensiero e degli scritti di Ficino si spiegano meglio con I'influenza d~lIa le~te~a~ura popolare. che nasceva all'interno delle gilde religiose di Iaici. Quanto agh elernenti mistici, tenderei ad attribuirli alI~ sua esperienza personale, nonche. alIa frequentazione degli auton neoplatonici. Non vedo elemenri per attribuirli al misticismo medievale, ne a Niccolo Cusano.

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Per una breve discussione delle idee filosofiche di Ficino sara bene iniziare con il suo concetto fond;:me'n't;i~'di C~!.2t¥_;gp1,J:iQne. Essa rappresenta per Ficino un' esperiergg.spirit~ial~diretta, alIa q~aIe f~ ~iferimento in tutti i suoi scritt.i,Nella~~~~E1I2!::i?~ I'aIV,Ina SI ntr~e,d"Lc9rpo~. da tutte Ie c9s~.~$te!'l1e.p~FE<,1ccog, Eersiin

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________ 1' Accademia pIatonica fiorentina _

se sJ~~_$g>.c.ioe neUa..s:u.~.proP"ria.sos.tanza, do"e,~cop~en()~.sol~ ,~a suanaturaJ.iv.ina rn~:::::f()nltg'::ts~.~~~d~f~4u,!-Ie - 11 mcndcintelligibi1e~ciofI~ {g.ee.trag::~_l1.g~!1ti ,~'" Pio stess~, esser:za. e. fonte comune diognicosa. n to no dei numeros~ br.am in CUl Flcmo. p~rla dell~ contemplazione dimostra coa _ _oglll evidenza che per ~Ul S1 tratta di un'esperienza diretta~I5e~S9g<1,1~ Pe:o.il suo linguag~.l0 e 1a sua t~rminologia mostrano ancheA::<:>I?e7g1q.Iavyalg~,,'per 1 interpretazio-

ne della sua esperienza, d¢ll~:e~.t'le,!leopl~~?~,~cl_1e, pur ~o~ qu~lch: ,\"1"\;'" modificazione personale e cn~t~~na. La~()sclenza C?~~I~Itra~~ in se diventa unaiseparazion."e.",d,ell'an, iP:l:<l:,:§a1 corpo, .e Ia:.Y~:9.!1J_1?.!1L~~ta

, 'I d 11 ditazionediventa cl "'~~,' f.:>,\"t .. 1 .. r(;j' ::.J·1.-\;-··\7~.

che si svela all'afiifiia'riel 'esperienza le a me lt~z~one Iven. ~.S?.:- (I Ii., ,t,

noscenza delll1ondoint~lligi~ile. Pero, poiche~,1~_:11?11le!~~.AQlO i;\",;~J\:~':)~r:i.l t.\., ~r!?~iano aT posta, deIl::U~o~.~~L!"T(),~,~ ,di PlOtirio~ Sl dev,e al~on~a -:(~ i)) i;JI

nare da quest'ultimo e ~d~.~£~f~£,~E~J~~~l~.~ .. ,CQPJ~.s~eJ,):?:,a,"41.:p_l,?: .>' Inoltre, seguendo Plotino eil!~~one ,dl Platone, F1ClllO guarda alI'esperienza cont7mpla,t!va n,?n, solo come alla ~as,e della sJ2ec';llazione metaiisica in quanto Cl da la certezza dell esistenza di DlO.e dei suoi attributi, del mondo intelligibile e dell'anima, ma laconsidera anche come l'uniea fonte dellaveravita morale. Tutto quant,o sostiene sulle virtu e altri fenom.eni morali e essenzialmente l~n.~ n~ duzionedella teo ria morale alla vita contemplative. Qua~to piU. Cl ~5;. ritiriamo nella vita interiore e conternplativa, tanto megho ~ug~1a- .,i j' mo dal vizio e dai colpi dell'avversa fortuna, e le nostre azrorn da

quel momenta in poi .. sono,get~~te .. ?al1~coI1os~en~a : dalla, coscienza rese pure, La VIta contemplativa e .aHora 1 obiettivo cu:},:~

vonoteridere tutti gli esser~.1ln:anj,p.:r attlllg~re non solo la ~bno~

scenzavera rna anche la ped'ezlOne m,grale .. Di conse~en.za, le let-

tere di Ficino sono piene'dideC1amazloni e di eS~rtazlOlll alla vera

vita, cioe alla vita dello spirito e della contemplazione. , .,

II concerto centrale di contem.plazio.ne e anche la chiave di un adeguata comprensione dellealt~e due teorie di Fi~ino che r~ppr~sentano forse i suoi contributi pili famosi al penSlero del Rinasci-

mente: quella dell'i~ll10t~al,~~~.~~11,'~n,irn:~/e quella dell'e111Qf~P~Gltonico. L'immortalita dell'anima individnale era stata accett~ta e ll1.se"gna-t'a da quasi tutti i filosofi,del.l~ tradizione platonic.a e di quella cristiana: non ci sorprende quindi mcontrarla nel penSlero ,del pla-

tonismo fiorentino. Resta invece da spiegare il ruolo do~man:e e straordinario che inquel sistema filosofico riveste la teona dell'im-

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mortalita. PerFicino, l'immortalita e il dogma centrale del_platoni-

"smo; costituisce'pertan-to'lrtemaprin-~lpale--deTfa-sua;pe;a Pl~ im-poitante, la Theologia P_[ctJ911:ica, il cui sottotitolo recita «Dell'immortalita delle aiii:iiie;;: A rnioparere, il problema dell'immortalita divenne cosi urgente nel quadro della teologia e della metafisica rinascimentale, per effetto dell'individualismo di quell'epoca, cioe della tendenza ad attribuire enorrne illll?ortanza alle qualitaindividuali e concrete di ogni essereumano, uria tendenza che incoritriamo in tutti gii umanisti del periodo, e che trova la sua espressione culminante in Montaigne. Solo nel XVI secolo, e precisamente con

oil ConcilioLaterano del Jfil J, l'immortalita dall'anima (distinta dalla resurrezione detcorpiWu ufficialmente prodamata come dogrna cattolico. E all'incirca nello stesso periodo la discussione di quel problema, che s'incentrava sul celebre trattato di Pomponazzi, attrasse l'attenzione generale. Di tutto questo dobbiamo tenere conto, se vogiiamo capire perche in Ficino il problema dell'immortalita rivesta tanta importanza. Ma ci sono anche ragioni pili profonde,

_ direttamente legate al concetto essenziale della contemplazione.

~\l!ill . L'esperienza interiore - o~sm~;~l!1:p.!_<lzione - e per lui un'ascesa gra~~ ly)\~,,,,,,-y~"dualed,ell'ariima verso la met~ supr~ma'di tutti i nostri sforzi spiri(';V,,;j!~'j,V\'-~ tuali, la conos<:enzaq_ii~lii,aLDLQ)rt linea con la tradizione neoV)~ b\,:'i).{ '1 platonica, Ficino ammette che quella meta puo essere raggiunta :>'9,-,

IOR(_!r~,reve,temp_Q_,!l.ellg_yi!:;:_~~~~~na, e solo dai pili saggi tra gli uomini. T~!~<l,yi~l,p_<?iche l~C:<?l)oscenza di Dio e, ac!,~E~~ta come la me-

ta suprema per niiti"'gli esseri umani e l' obiettivo diWtti inostri ~ sforii'splfitttalVnon-b-astap'ehsare che possa essere raggiunt_a,,_solg

da pochi, eper rari e f~gg~:yglim()n:enti. Se n4ea,l(!q(!lla vita contemplativadeve essere,ritenuto valido per tutti, dobbiamopostulare una vitafutura in cui lavisione e ilgodimento di Dio, obiettivo supremo dell~"contemplaziorie, possano essere raggiunti da un gran numero di persone t! in modo continuo e permanente. Appunto questo e uno degli argomenti pili frequenti e pili forti proposti da j\ ~ 'J"1\9- ;..

Ficino a sostegno dell'immortalita dell'anima. Trattandosi di un ar-

6~~~~j\\"\';~ gomento strettamente legato al nucleo del suo pensiero filosofico,

1'1' 'I.. ' sono portato a considerarlo decisivo.

~\)../)'I---.J) ~_ La teoria dell'am.Q£._p_la!~nico sulla quale vorrei soffermarmi

IJ_ ~V':'lt{ ora su~na al t.empo stesso tamiliare e ridicoIa, come :pt:~S? succ~~e

...v) ,\~;' l~iJoJ con le Idee d~~enute famose, che per effetto della npetizione fini-

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scono con l'apparire vuote e superficiali. In questo caso l'idea di partenza e decisamente seria. Fi.cillQ e stato il primo a usare l' espressione a~~r~~Q_l'l~?~~c~» 0 «socrati~o», e_lo fece solo pensa~.do alia teoria dell'amore che S1 trova nel Simposio e nel Pedro, e all Interpretazione che lui stesso ne.~ava. p.~u. .. sP~,~sqf~c:i,l!:()1?a~la di amore divino, che tende ad identificare con la cbaritas cnsnana e con r~mlcizi;. Per lui questo amore divino non e una forma sublimata di quello sessuale (anche se e ber: lungi dal. condannare 1'~~ore sessuale in quanto tale). Si tratta piuttosto d1 ~.:!:l:.J.~g_~!1:1 .. ~ .. ~pmt~aletra due Pe.E~oP~ ch~,p~_rt~_c..ipCll:J:o entrambe .. ~<:!U~yit.afoIltemplatlva,. Per ognuna di e,sse quella vita e un'esperienza md1;1d~a:e. e personale~ anche se esiste una comunanza naturale e un amICIZ1a tra quanti aspirano al medesimo ideale. Cosi Fici.no pote:a affermare cheyamicizia era il legame che accomunava I membn della Accadernia, e che una vera amicizia richiedeva sempre almeno tre persone: due amici e Dio, terreno comune del loro rapporto. Per capire quesfinterpretazione dell'amore e dell'amicizia, e necessario tornare aHa sua concezione della vita contemplativa. D'altra parte, l'esperienza solitaria della vita contemplativa acquisisce per Ficino e per i suoi amici, attraverso la teoria del1'amore divino, un significato sociale e urnano che altrimenti sarebbe mancato.

Avendo parlato della metafisica e dell'etica ficiniane, possiamo

ora occuparci della sua ~.9~p~19~~.~:Qui do~bi~mo limitarci a u~ breve accenno a quello che sembra l'aspetto PI~ :nteressante ed.onginale, il suo C9rlC.~~~ .. ?~~,<:ly~~!:!i!~_g~1.mondo. ~l~mo aveva e~edltato dal pensiero mechevale e neoplatonico una vls:one, gerarchica del-

l'universo, in cui ogni essere occupa un determm~to post~ e grad?

Ma l'opinione secondo la quale tutte le cose coesistono, di £atto, In ,\ .. ,

. . J b ddi f 1 V 1 he si ,,(),( l-l¥ "CiA,' :!_

una g:_r~.:,~~,I,~ ,~_~1.':'~~~.~_l7 I_J-on ~em ~~ s~ IS ar o. uo e c e. SIan?'-' Ii r' '. ,.J,"

connesse a.I}Sfi£'~~Jt:g~,IP:!re9proclDl c?n~eguenza. sottQ~l~eilll_ JL~(i).___""lLqv

prin~i,pjl di C:9.minuita e postula ovunque 1 eSlsten~~ :tleSS~r1lll:er- ;1

medi;i quali colmerebbero le lacune nella scala d.e~~1 essen. POI, al

firie diconferire al mondo una units pili intima, postula anche un

tipo di relazione pili attiva e dinamica. Assegna~du~que un~o1o speci~J.~,!1_~llTIon<i?2-9._<:moree conosce~~a, e ,~~~ anu~a che 11.possierte.entrambi:P ensando-e~affianct6 'Iiri oggetto, 'I' aruma s tabilisce con ess~-'~~a forma di unita eagisce, in un certo senso, su di esso, modificandolo. Nel suo commento al Simposio, seguendo Platone,v",>\~v"i-.~\, .. "j

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e 10 pseudo-Dionigi, Ficino tratta l'amore come uIl,_principio cos~010gic04e.U.'unita delle cose, una sQrfitdt~wcurum m'itnai;-e nella -rh-eoiogia platonica asseg~<} 10 stesso ruolo ~e".~!i!~~ razionale. A,~tra~erso Ie sl:l~,gpalitajnte!medie, l' anima e ,I '~nello,.tra:ir:.m0ndo

ip.telligibile equelI() corporeo; e-graZi'ealIa'stii'capacita di pensare

e" a~are. tu tte h!"cose,' e'ancli~ i! ~e.ntro, at:iyg c_h~ 1ega e tien~ insiernd .. universo.Tn tal modo Flcmb confensce un fonaameni6 metafi.si~~~·a11~'d9!tf~!:7a~~}l:~.~c~}!enza e della dignita umaria, tanto cara ar pnrm umarusn e vicina alloro programma culturale ed educatiYO, gli studia humanitatis. Per Ficino, l'u,QJ:TIo e identico alla sua

!l+ anima,r~:z\Qn?le, ~ la sua p~;.f~tta.,:e<tli2::zazi()-.n-~'c9nsiste nel ruolo

t"I::~'~\ , ~v~lt? dall am.u:a II? quant0t.:.~~r.s) legarne dell'universo, nella sua \; ,t.~;)(J \~;)\'~nflm.t~ ca~aclta di p:.n,.~~!¢.l,"~.1qerare,~~:mosce!e e .<tIl1~re, e di 'c',").r:~l,·) identilicarsi con tutte Ie cose. Pico, nella sua famosa orazione, ha N sviluppato ulteriorrnente questa idea fondamentale. Per lui, l'uomo ii"';\\'''~ 'f~ e 1a sua anima non sono piu una parte, sia pure centrale e privile(~",:~~;.jl,: giata, della gerarchia universale. L'uomo e ormai fuori da quella ge!JJS~\;""-\;""'!'rarchia, e un mondo a se: non ha posto fisso nell'ordine delle cose,

rna piuttosto determina il suo posto e la sua natura attraverso 1a sc~lta_indi.vidua1e, perche e capace di vivere tutte [e vite, quelle degli animali come quelle deg1i angeli 0 perfino di Dio.

Un altro tratto caratteristico del platonismo Fiorentino sembra essere 1a sua visione storica della filosofia e della re1igione. Per Ficino, illavoro di traduttore di P1atone e di Plotino e perfino quello di filosofo platonico erano giustificati dalla sua concezione della storia ~el pen~ie~o'umano. Da una parte c'era la tradizione religiosa ebraica e cnstiana, fondata sulla sacra scrittura e sulla fede, 1a cui verita era per lui al di la di ogni ombra di dubbio. Dall'altra, 1a tradizione della filosofia platonic a, altrettanto vera e sostanzialmente coerente con 1a fede, rna fondata sulla ragione e sull'autorita dei filosofi antichi. Secondo Ficino, quest'ultima tradizione non cominciava unicamente con P1atone e Socrate, dai quali derivava il pensiero di tutti i filosofi platonici, compreso i1 suo. Prima ancora di Platone viene l'antica filosofia e teologia pagana, rappresentata dagli insegnamenti di Ermete Trismegisto, Zoroastro, Orfeo e Pitagora. Gli scritti ermetici, gli oracoli caldaici, gli inni orfiei, le parole d' oro e i simboli di Pitagora, scritti che gli studiosi moderni considerano come prodotti apocrifi della tarda antichita, erano per Ficino, come

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_______ '_' L' Accademia platonica fiorentina;_' _

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per i suoi contemporanei e successori, testimonianza di un'antica saggezza precedente quella di Platone stesso, anche se sostanzialmente in accordo col suo pensiero. Esisteva insomma una tradizione pagana, antica quanto 1a Bibbia ebraica. Ficino aveva mutuato gli elementi di questa nozione da Proclo e da P1etone. Perc, mentre Proclo aveva ignorato la tradizione biblica e Pletone le considerava separate, se non addirittura contrapposte, Ficino insisteva sulla loro armonia di fondo. Cosicche era facile arrivare a una nozione di philosophia perennis, un concetto in realta formulato da un teologo platonizzante del XVI secolo, Augustinus Steuchus. Sullo sfondo di tale dottrina, potrerno capire meglio l'uso frequente e quasi eccessivo di citazioni e di allegorie negii scritti di Ficino e della sua scuola. Le citazioni rappresentano le autorita, sono testimonianze della tradizione che serve a confermare un' opinione proposta, ed e spesso necessario interpretarle in modo tendenzioso e arbitrario per far emergere da esse il significato che se ne vuole evincere. Nel suo uso dell'allegoria, Ficino seguiva il model1o dei neop1atonici 0 di altri autori antichi, quando attribuiva al mito classico un qualche profondo significate filosofico 0 teologico. Da questo punto di vista i miti, se propriamente interpretati, entrano a far parte della teologia pagana, contribuendo in tal modo aIla verita filosofica. Cosl Pico della Mirandola pore formulare il suo programma di una teo1ogia poetica, anche se la morte prematura gli impedi di svilupparlo. Negli scritti di Ficino, le citazioni e le allegorie sono un ornamento efficacissimo, e danno un contributo determinante aHo stile vivace e al colore delle sue pagine; non credo perc che costituiscano la sostanza 0 la struttura del suo pensiero. Non dovremmo separarli da1 contesto 0 cercare di leggerli e interpretar1i in quanto tali, come molti studiosi hanno cercato di fare recentemente, rna piuttosto alla luce delle proposizioni astratte che dovrebbero illustrare, spesso in modo complicate e poco convincente.

L'accordo tra religione e filosofia, cioe tra religione cristiana e fi-

l~~ofia_pl_~,t?l?jca, si tra.sfor:n.a nel pensier~..4i. Ficino in un c~n~etto ';"

pm g~nenco, queUo d~_~~!!-g~~!'!~-,~~!l:!r-~le·19 sono, nella religione, '-"\1.X \\,'"il'L'"" II

alcuni elementi che ogm essere umano cornprende e accetta attra- f. (~V,'ii"Vj I" ,

verso 1a ragione naturale; dementi comuni a tutte Ie persone e a tut- \\ _ « d'\", J I

te le religioni.if'icino evidenternente pens a all'esistenza diI?io e al- ," y' i _ t_', '

la divinita e in1mortalita dell'anima, quando asserisce che questa re-' ,;v\ Ii \)\V~,.~;"l("

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------- II pensiero e Ie arri nel Rinascimemo

-------

ligione~ ~atur~le petI'uomo e si ritrova, nelle forme piu varie e spesso distorte, ne.Ile credenze diJJJ_tti gliuomini. Pica va aneora 01- tre:. per l~i la veri:a non si trova sold nella religione cristiana e nelI~ fdosofta platomca. Nel proporre Ie sue 900 tesi, le tesi stesse e il dI~corso eh~ ~ovev~ prec~?erne ~a di.s~ussione esprimono l'idea che eSls;0t;-O ven.ta parricola-l In ogni religione e in ogni filosofia, anche nell ~nstoteh~mo greco, arabo e latino, come pure nella Cabala ebraica, Gra~Ie al1'in~uenz~ di Pi~o, la Cabala veniva spesso affiancata all~ f?nti p.latomch~, pitagonche, ealdaiche ed egiziane in una sorta di .smCf(:tIsmo umv~rsale. Malgrado i suoi aspetti fantastici, questa smcr~tlS~~ platonico a pseudo-platonico rappresentava nel XVI ~ecolo 11 p~u Importante e sostanziale corpus di idee e fonti fi- 10softche, eccezion fatta per l'aristotelismo; e stato anche dimostrato che ~ale si~cretismo .ebbe Ia sua parte nel preparare la strada al successrvo deismo e alhdea moderna di tolleranza re1igiosa.

D~p~ aver m~nzionato alcune delle idee piu importanti di Ficino e di PIC~, possiamo cercare di descrivere la posizione storica del- 1'~~cade~111a platonics fiorentim, Non e esagerato affermare che Flcm~ e 11 ~uo circolo domInarono la vita intellettuale del1a citra in tutto ~l penodo tra la morte di Cosimo de' Medici nel 1464 e la rivoluzIOn~ del .1~9~, a~che se aIcune figure importanti come Alan:-a:lno Rmuccml r~~sclrono a sottrarsi a quell'influenza, se non addmttura a OPPOrvlSI come per esernpio fece il Pulei. Ma i1 ruolo d~I1'~ccade.mia non si Iimitava a Firenze. Attraverso visite e scambi epIs~olan,. e !e numerose copie e stampe degli scritti di Ficino, q~~l1e Idee sldl~f~sero v~locement.e nel resto d'Italia e in Europa. FICInO aveva. amICI e ~orr~spondentl aRoma e a Venezia, a Bologna e a Ferrara, m ~rancia e In Ger~ania, in Polonia e in Ungheria, e tracc~ della ~ua Influenza cornpaion., anche nei Paesi Bassi, in Spagna, In Inghileerra e in Boemia.

II platonismo fiorentino era dunque una considerevole forza intellettuale, la cui influenza continuo a estendersi su tutto il XVI se-

colo, benc?~ n~t;- f?sse. COS! .va.sta come sp~sso si crede, ne coIl egat,a a!le tra~lzlOmlstltuzlOnalt di scuole 0 umversita, al eontrario dell anstoteh.smo 0 dell'umanesimo letterario. L'influenza del platoni~mo era di fatt~ basat~ sul fascino. individuale, e per questo god eva In compenso di magglOr profondlta, soprattutto in quanto si eser-

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________ l' Accademia platonica fiorentina _

eitava su un gran numero di scrit~ori e p~nsatori, com1?resi alcuni che abitualmente non vengono etichettati com~ seguaci del platonismo da Bruno a Galileo, da Keplero a Cartesio.

Col XVII secolo, dopo Galileo e Cartesio, comincio ~na nuova epoca per la filosofia e la scienza. ~uropee .. ~a cosmologia spe~ulativa del Rinascimento non era plu sostenibile nel conte~to di una scienza naturale basata sull'esperimento e sulla maten:atica. II Rlatonismo comunque continuo nella metafisi~a e ~ell'eplst~molo~la e poi riprese vita perfino nella scuola platom~a di Cambridge, L autorita eli Platone poi continuo ad essere immensa, e ancora nel XVIII secolo troviamo tante teorie associate al suo nome e al suo prestigio, ma di fatto legate soprattutto ai suo. tradu~tore .e commentatore fiorentino. Nel XIX secolo, ii platomsmc: nnascimentale perde anche questa. influen~a ~nonima, 0 PS~U?ot;-lma, <;luando la critica storico-Iilologica commcia a fare una distinzione ngor?sa, ~ volte fin troppo, tra il pensiero originale d.i P~a~one e q,":ello ?el suo I successori e commentatori della tarda antIchl:a e de~ Rma~clmento. Si concludeva cosi il ruolo diretto del platonisrno fiorentino come

forza spirituale, .. . .

Al tempo stesso, tuttavra, propno 9uanel? ormal}e Idee del platonismo Fiorentino avevano smesso di eserclt~re .un mflue?za nella loro forma originale e letterale, a?,?iamo co~melato a ~apirle e apprezzarle nel loro autentico sigmhc.ato st~nco, ~e v~~hamc: capl~e la differenza notevole che carre tra 11 pensle.ro sClentlflco, e ftl~sohco di Bacone, Galileo e Cartesio e quello di Tommaso d AqU1?,O 0 di Duns Scoto, occorre studiare il pensiero dei due 0 tre secoli ~he Ii separano: allora il platonismo f~o~entin? occ,":pera un p~sto importante insieme aIle altre correnti ftlosoflch~ ~ Intell~ttuah de~ suo tempo. Se vogliamo descrivere la complessa ftsl~nomia de,1 penodo rinascimentale in tutte le sue sfaccettature do?blamo studiarne ~on solo la storia politica ed ec?no~ica, la .teolo?la, Ia lette.ratura e 1 arte, rna anche il pensiero selentlf~co e .fllosO~ICO, Do~blamo. cercare di identificare in esso gli aspettt equivalenti, !e fO~tl e l~ nperc~s~ sioni degli stessi tratti caratterist.ici che o.sservlamo l~ altri aspettl di quel periodo, e in quel contesto 11 plato~l1smo torner~ a ?ccupare u~ posta di rilievo. Ripercorrendo la stona culturale di Firenze, C~.pltale del Rinascimento, ci renderemo conto che ne~ n?vero. deg.h ~ntellettuali fiorentini - poeti 0 uomini politici, artisn 0 scienzian -

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.... _ II pensiero e le arti nel Rinascimento _

'\111iclti, C unn di quelle traduzioni, eseguita per lui da Johannes Baptista Burann di Verona, e giunta ftho a noi, contenuta in un rna- 110Sl:rittO di Lodi", Questa tendenza umanista di Gafori e di un (1 ualche rilievo, perche il personaggio godeva di notevole autorita ue!. XVI secolo e anche perche, da questo punto di vista, era tutt'altro chc isolate. L'affermazione che la musica sarebbe stata riportata alla sua antic a dignita ricorre in tutto il XVI secolo e fino alIa Camerata fiorentina, rna puo essere fatta risalire gia al XV secolo", II tentativo compiuto da Nicola Vicentino, di riprendere dalla musica antica il genere enarmonico e quello cromatico, gli fu ispirato proprio da quel motto umanista, come dimostra it titolo stesso del suo trattato", Anche la riforma musicale propagandata da Vincenzo Galilei e dagli altri membri della Camerata fiorentina fu dapprirna presentata come una ripresa della musica antica, anche se alla fine si trasformo in qualcosa di totalmente diverse".

L'influenza sulla storia della musica dell'altro grande movirnento del primo Ririascimento, ilplatonisrno, e ancora me no conosciuta eli quella dell'umanesimo. Tra gH -storici della musica il solo Ambros ricorda che i teorici della Camerata citavano I'autorita di Platona ed erano in qualche misura influenzati dal suo pensiero", Un fatto che gli storici della filosofia e della scienza generalmente ignorano; eppure dovrebbe rivestire una certa importanza per i 10- ro studi, poiche mostra come aHa fine del XVI secolo il platonismo a Firenze fosse ancora sufficientemente forte da esercitare un'influenza in un campo relativamente remoto come quello musicale. D'altra parte, il fatto che Vincenzo Galilei sia stato influenzato da quella corrente aggiunge un elemento ulteriore alla vexata quaestio se il platonismo avesse 0 meno rivestito un ruolo importante nel pensiero del figlio, Galileo.

Gli storici della m~~,iE~sernbrano non sospettare nemmeno il grande ruolo svoltoda quest'arte nella vita e nelpensierodi Marsilio Ficino, fondatore e amorita indiscussa den'l\c:cacl~Ijii~tRl'1~oni-

. ~~~"corq~'~ie 'eracominciata, cento anni prima di Vi~~e-nzo Ga1~Iei, lil"'tradizione del platonismo fiorentino". Dalleletteredi Ficino e dallc tcstimonianze.dei suoi contemporanei sappiamo che suonava ln lim, o non solo in private per suo piacerc e rilassamento, rna anchc in pubblico, nci palazzi medicei 0 in casa propria, davanti ad un

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[( 1/

_ Musica e culrura _

pubblico estasiato". Amav,,:.p.~rf!l)2_~s.~ere paragonato al rnitico Odeo, di cui srudiavae traduceva avidamerite gli inni e i canti che gli'\r<eriivano attribuiti". Ma s'interessava anche di,~e.()ria musicale e le sue lettere e i suoi scritti contengono spesso in teres santi osservazioni sul terna, collegate alle sue opinioni filosofiche e a quelle degli autori classici da lui preferiti. In una lettera a Franciscus Musanus, Ficino giustifica la sua combinazione di medicina, musica e teologia con l' affermazione che laIBy~!£.a1 i.ml?.().r~@:m~,E~r 10. «~pi:-

rito» intermedio quanto la I!led~Ea le>,e p{!r,il.~C?r:po e la teologia perl'anima'fNel suo trattato sulladivinafollia afferrna che,_'l.tU:.q-::er~.siY6recchio, l'anima umanaacquisisce unarnemoriadiquella musica"divin:i-the si trova prima di tutto nella mente eterna di Dio,h.'l!i'tl)"jf

e i.n~ec?riQo luogo r:e~I'_or?i~:.~}l~.:~.?xir.p,~n~i.~e~,~i:.!,~J!ra gli uo- Hq .Ei~i}'l<' rrum esiste una \~",lxgit~i,lOne..dl .. 9..\!~llii.rn":l~_l(;'\l,Q~Vir:.~ una for-v,{\ ! ;/l.,

:~ ~~t~t:~:if ;;1~~y~~~e~~#A~i{:::~~~~~~I~:fe:~~~~e~i~~~s:~~

do'~~hia~ato, da Platone, musica seria e poesia'". Ficino poi torna a paragonare rnusica e medicina anche in una lettera ad Antonio Canigiani. 11 sugno delle voci,e._<.legli.s~ru1:11:enti agisce sullo spirito dell'ascoltatore e, attraverso di esso, sul corpo e sull'~gi!'pa. Per 10 stesso Ficino, la rnusica e un modo pe:;:s'cacctare da se i S~E~~<l:p,en;: ti .del.corpo e dell'anima e per innalzare la mente verso Dio ele cose intelligibili". Nel suo commento al Simposio di Platone, Ficino distinguetre forme di bellezza e di proporzione, che consistono rispettivamente nei pensieri, neHe forme e nei suoni". Nellibro XII del suo pili importante lavoro filosofico, la Theologia Platonica, discute del rapporto tra Dio e sensi, fantasia e ragione, in termini di udito e di proporzioni ritmiche, seguendo quasi alla lettera il libro VI del De musica di Agostino". Un trattamento pili ampio della musica si trova nel breve trattato De Rationibus Musicae, che ho pubblicato basandomi sull'unico manoscritto rirnasto e su cui ancora non si sono sofferrnati gli storici della musica", II trattato,

pubblicato nel1484, originariamente doveva entrare a far parte della raccolta delle lettere ficiniane. Citando Platone, Trismegisto e Pitag ora, Ficino distingue lamusica . .d.e.lt<l:9:Lrna/da quella dell'orecchiao Quindi pro cede a discutere delle proporzioni sottese negli intervalli musicali, Non solo riconosce la dolce armonia della terza,

rna paragona la terza, la quinta e l'ottava alle tre Grazie". Tornan-

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LE UL TIME OPERE Dl SHAKESPEARE i

Scrivenelo sulla forma pastorale, influenti critici da 'William Empson'? a Renato Poggioli a Leah Marcus e a Louis Montrose evidenziavano un utilizzo politico eli questa ambientazione; Empson com'e noto fa della pastorale un modo per mediare posizioni diverse di classe dentro l'ordine sociale: «The essential trick of the old pastoral, which was felt to imply a beautiful relation between rich and poor, was to make simple people express strong feelings (felt as the most universal subjects, something fundamentally true about everybody) in learned and fashionable language [ ... J»13.

Louis Montrose riprende questa visione ideologica per inserirla, da neostoricista qual e, dentro Ie strutture 0 le negoziazioni culturali del periodo: «Elizabethan pastoral forms may have worked to mediate differential relationships of power, prestige, and wealth in a variety of social situations, and to have variously marked and obfuscated the hierarchical distinctions - the symbolic boundaries - upon which the Elizabethan social order was predicated>".

Per Montrose la pastorale che domina alla fine del periodo elisabettiano in Inghilterra e durante il regno di Giacomo in particolare e prevalentemente aristocratica in quanto a valori e stile e assume la corte a proprio punto di riferimento; molte delle opere hanno per obiettivo la critica della deprava-

12 vV. Empson, Some Versions if Pastoral, (1936) New York: New Directions, 1968; Renato Poggioli, The Oaten Flute, Cambridge: Harvard University Press, 1975; Leah Marcus, "Politics and Pastoral", in Culture and Pohtics in Early Stuart England, ed. K. Sharpe and P. Lake,

Stanford: Stanford University Press, 1993, pp. 139-160. .-

13 Come sappiamo molto critico di questa tradizione e Raymond Williams, in The Country and the City (London: Chatto & Windus, 1973); questa visione e stata riportata e in parte semplificata dagli autori di un'altra raccolta di saggi sull'argomento, John Barrell e John Bull, i quali scrivono: «The pastoral vision is at base, a false vision, positing a simplistic, unhistorical relationship between the ruling, landowning class - the poet's patrons and often the poet himself - and the workers on the land; as such its function is to mystify and to obscure the harshness of actual social and economic organization». ("Introduction", A Book qfEnglish Pastoral Verse, ed.]. Barrell and]. Bull, Oxford and New York: Oxford University Press, 1975, p. 4).

14 Sulla pastorale e Ie sue connessioni politiche, si vedano gji studi di L. A.lV1ontrose, "Eliza Queen of Shepherds,' and the Pastoral Power", «English Literary Renaissance», 10, spring 1980, n. 2, pp.l53-184; "Of Gentlemen and Shepherds: The Politics of Elizabethan Pastoral Form", «ELH», 50, 1983, pp. L115-459, p. 418; "Shaping Fantasies': Figurations of Gender and Power in Elizabethan Culture", «Representations», Vol. I, 2, spring 1983, pp. 32-64. Sulla pastorale in The Winter's Tale, si veda R.Henke, Pastoral Transformations. Italian Tragicomedy and Shakespeare's Late Plays, London: Associated University Presses, 1997; C. Corti, "Figure e controfigure pastorali dal Racconto d'muerno in Shakespeare", in Teatn oarocchi, a cura di S. Garandini, Roma: Bulzoni, 2000; R. lVIallardi, "Dal 'race onto d'inverno' al racconto di primavera: come volgere la paura in grazia e meraviglia", in Forme del tragicomlco, a cura di V. Intonti, cit., pp. 85-135.

INTRODUZIONE

zione e delle ingiustizie della corte e l'ostilita per essa (come nci vCi'~;i (iLII di CymbeHne). Ma, precisa i1 critico, «although many of these works <iiI (' criticism or hostility against courtly decadence or the inequities or ('011111 reward», questa eanticourtliness» e diversa da quella di Utopia 0 eli "'mill, Lost, per fare alcuni esempi, in quanto e essa stessa un elemento di quell corte e di quel mondo: «Indeed, it is one ofthat culture's characteristic {(1m' - an authorized mode of discontent - rather than a critique made ill tel'l1 of a consciously articulated oppositional cultures". Una forma autorizzatu ( "discontent", quindi, come dire che tra subversion e containment la pastOt'HI finisce per essere dalla parte del containment politico e sociale",

Per Montrose la funzione politica fondamentale della forma e dell'un bientazione pastorale sarebbe comunque la «mediation of social boundaries il raccordo tra alto e basso, in un mondo precapitalistico in cui la pOHi:llit)!'1 occupata dal soggetto slittava continuamente.

Per Leah Marcus, invece, l'atteggiamento politico e quincli l'ideologi all'interno del gusto per il mondo pastorale non sono COS! chiarnmont definiti e soprattutto possono piegarsi a funzioni diverse: «Stuart pastornl rarely ideologically simple despite its heavy ideological freight: by evokiu the Stuart motifs, poets and playwrights could support royal policy, disphl its contradictions and limitations, or even reject the court as a sort of rev talisation for the countrysides".

V edremo come questi elementi politici si sposino alla caratteristica Ii ph del romance di realizzare una trasformazione attraverso le generazioni t., ciclo del tempo, e si leghino al tema della rigenerazione che, per quuni discussa, sembra essere un elemento anch'esso unificante di queste opere legato alle possibilita della tragicommedia).

3. Interpretaxione dei romances shakespeariam:' eoasione dalla refilM conseruatonsmo? Nuove letture poldzche

Edward Dowden, che per primo, come S1 e detto, raggruppo queste opere n 187TsotfQJr~'ome di "romance", aveva inteso indicare con questo termh ~~~plicemente'-cm- che-~-"romantico":

15 LA Montrose, "Of Gentlemen and Shepherds", cit., pp. 426-427.

16 Sull'importanza di questa dibattito negli studi suI Rinascimento inglese dagli anni '8( veda ad es. il capitola introduttivo di Political Sltakespeare. New Essays ill Cultural Mtltm;dl eel. J. Dollimore and A. Sinfield, Ithaca and New York: Cornell University Press, 19R~.

17 Cfr. L. Marcus, "Politics and Pastoral", cit., p. 143.

La caratteristica elel l'O,!la.7J:,cg, che fiorisce nel -periodo elisabettiano e, ' giacorniano sia a teatro che nella pros a, chiarisce meglio la rnodalita dello' -. svolgimento del fatti: ~l~LE.<?!Danzo ellenistico, attraverso i poeil1i cavallereschi ~ec.lieval!, ,eleriva J~ tra~1!~lQiii::~@=--vT~'g:gi_<?"a_'::Y,~2iH~~i9_~~I1a_ri6~!~~a della propria lCl.entlta"c()}~,~utrovaIJleiitt-rffipe:r:~ti, r,fnir'acolose riconciliazioni e il recupero eli ~og1i.'date.pel'.pe1:crt1~-ettg_m15blL.iF6~ffi90n·~11iiffrr'a=ccm5ifarhente ritrovati (come inPe71C1es'e The"Ff/inters Tale), I caratt~~Tcren:lltiI5fobibn-e;-de[ rnisterioso, del distante, dell'esotico, che caratterizzano la forma eli romance ellenistico e la pastorale arcadica, i lunghi vlaggi specie per mare, le ternpeste e i naufragi, l'esilio e la perdita, il ritorno e iI ritrovamento, sono tutti /',;./" elernenti tipici della traelizione del romance. Come spiega Alessandro Serpieri ' ' c.; nella Introcluzione ai Drammi romanzesc/u, e la traelizione dei romanzi erotici \.;, ':';" E?~~~i~ ad essere deterrninante: «L'archetipo e certa~~;t'eTOdissea:conl sl101 ',\ -; terni del yj_~gg~?, delle pr()'\l~' delle insidie a.-Q1,~ro-se, edel finale ricongiungi1!l:~Il:~_o_cl,~l,l'eroe con la sua donna»!". Corn'e noto, 11 genere fiorisce tra il\', i te~? .~.:~.?Io a.C, ell terzo d.C, e cioe tra le Argonquticbe di Apollonio Rodio

e i pili tardiromanzi che avrebbero avuto grandesuccesso in Inghilterra,

a cominciare elalle /!,_t(oP_iche.di gl!()~IQro, a Dafti e Cloe eli Longo Sofista, il

"romanzo Pl:l_~.tQX9-1e che piu in:l1u~z6XA!Etdla ..dLS,idl)fY; 0 all'AsJJ20 d'oro eli Apuleio. QL1esti rornanzi influenzarooQ;nche Robert Greerle-(11 cuTP;i:;i;!o~to e la Fonte del Racconto d'/tl'uemo)2D,

11 carattere narrative, elemento nuevo delle ultime opere, e che secondo }\lcuni critici prelude al rornanzo rnoderno" e una caratteristica irnportante

1.1'; lILTllVlE ()Pt:RE Dl SHAKESPEA~ZE

There is a romantic element about these plays. In all of them there is the SHine romantic incident of I~!,_~~il~lr~r.:_ r.~,~!i_~::?''y~~!~_~~~X._~h?~e to whom theyaredear - the daughters ofP~0c1es and Leontes, the sons o( Cymbeline and ALQQ_so, In all there is a bemififul romantic background of ~ea or mountain, The dramas have a great beauty, a sweet serenity, which seem to render the name "comedies" inappropriate; we may smile tenderly, but we never laugh loudly, as we read them: let us then name this group, consisting of four plays, Romances".

13 E. Dowden, Shakespeare: A C;'n'ticaZ Study of his lVIind and Art, New York: Russell & Russell, 1877, pp, 55-56,

19 A Serpieri, DrammiRomanzeschi. Pencle principe dt' Tiro, OinheltilO, 11 racconto d'tnuerno, La tempesta, Venezia: Marsilio, 2001, p, 9,

20 Sulle fonti delle opere di Shakespeare, si veda AAVV., Ne! laooratorio dt'Shakespeme, DaIle font: ai drammi, 4 voll., Parma: Pratiche, 1988,

21 Si veda Nadia Fusini, La paSStone dell'on'g/ne. Studt'sul tmgico shakespean'(ltlo e t! romanzcsco moderno, Bari: Dedalo, 1981; si vedano anche J'Introcluzione eli A. Lombardo a The lVzilter's Tale, Milano: Feltrinelli, 2004 e l',introduzione ai Drammi Romanzeschi eli A Serpieri, cit.

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IN'I'I«()UUZIONE

eli esse' momenti eli cltmax come l'incontro tra Perdita e il padre r .contcs sono affidati al l'aeCo;t;';-~ terza persona eli alcuni gentlemen; 11 personaggio di Gower in Pericles (si veela ancora l'articolo eli Chiara Magni) e quello del Tempo in The lV1Jlte'r)s Tale compiono un fondamentale raccorelo tra elemcuti divisi cla un "wide gap" ternporale, come se uno dei fonelamentali motori elelle storie fosse, appunto, 10 scorrere del tempo e il passaggio generazionalc, non rappresentabile nel qui ed ora performativo. Legato all'elernento ternporale, quello della perdita (che non sempre e ritrovamento: in The Tempcs! Prospera deve essenzialmente elar via una figlia e il rnagico"; su quest' opera si veelano i saggi di Marisa Sestito e eli Michele Stanco): percluto per sempre e Mamillius, il principe eli TIle fVz'rzters Tale, e anche Antigono, che so:ffre una delle morti pill atroci del can one shakespeariano: la testa mozza eli Cloten (oltre ad evocare conclusion! pelitiche eli qualche decennio posteriori, si veda il saggio eli Mariangela Tempera su CymbebJ/e) appartiene piuttosto al grottesco, anehe se la scena eli lnnogen ehe accarezza il carpo decapitate eli quello che crede sia il rnarito Posthumus non e certo rassicurante,

}\spetti sovrannaturali, magici eel allegorici, una verita espressa in termini sirnbolici e spirituali, talvolta con l'implicazione del coinvolgirnento della divinita, sono cornuni nelle ultime opere, Cosl Northrop Frye clescrive it genere del romance partendo cia una visione antropologica ehe privilegia il ciclo eli morte e rinascita:

Romance, the kernel of fable, begins an upward journey towards man's recovery of what he projects as sacred myth, At the bottom of" the mythological universe is a death and rebirth process which cares nothing for the individual; at the top is the individual's regained identity. At the bottom is a memory which can only be returned to, a closed circle of recurrence: at the top is the recreation of memory".

Uno del problemi dell'applicare alia lettera una V1SlOne simile di romance alle ultirne opere eli Shakespeare e 10 scollamento dalla realta storica irnmediata, eosa ehe per molto tempo ha pesato Sll eli esse e che invece puo dirsi srnentita da studi recenti e assai attendibili, che riscontrano una stringente "attualita" e una serie eli velati 0 pili espliciti riferimenti alla realta politica del tempo e al regno eli Giacomo (in un momento, tra l'altro, in cui sicuramente la censura doveva essere piuttosto rigida se Jonson, Marston e

22 Si veda ell chi scrive Tempeste. Narrazioni di estllo //'1 Slwkespeare e Karen Blixen, Napoli:

Liguori, 2008 (Pescara: CHlTlpUS Ed, 1998),

B Cfr. Northrop Frye, The Secular Scripture: Studies I'll the Poetics rf a Mode, Princeton:

Princeton University Press, 1976, p. 183,

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