SOMMARIO

ATTUALITA’ SCUOLA & CULTURA RUBRICHE

Si amplia l’organico delle forze di Andamento Lento 15 Notizia flash: I fatti di Ottobre 11
polizia locale 3
Push up: sospiri per la musica 17 SPORT:
Privatizzare i trasporti urbani di 5 indipendenti
Bisceglie 17 - Campo vecchio come nuovo 23
7 Vescègghie, la bella addormentata nel
Riparte il Teatro Garibaldi borgo 15 - Promozione Giulio Valente 23

Nuove assunzioni al Comune 8 Premio Sarnelli: per conoscere da 18 - Bisceglie Calcio:

vicino gli “illustri” Dell’Italia Santa ripresa 24
Bisceglie si svincola dalle città 19
limitrofe 8 LibriAmo - - Bisceglie Calcio A5:
Col piede giusto... 24
Occupazione e stranieri Sogni di cartone 23
9 - Ambrosia Basket: 24
RecuperiAmoci, storia di solidarietà Una strada per don Peppino Doleo 23 Partenza regolare!
e di amicizia
9 Tana dei folletti 27 - Olimpiadi:
Voglio fare il cameriere Cena seminudi 25
9 Il teatro sociale di Giancarlo Attolico 27
Doppio lavoro una triste realtà - ASD Nettuno:
Il laboratorio delle emozioni 25
Addio a Giovanni Veneziani 10
Terraconfine
25
POLITICA Il giovane scrittore biscegliese Fabrizio
Rigante Lettere al Direttore 27

Pd in piazza: 1° festa democratica

provinciale 3

10
www.bisceglienuovagestione.it
6
L'UDC sostiene la ricanditatura di
Spina Sindaco 6

La rivoluzione informatica della 7

politica

RiFlessioni

Pena di morte, perché sì o perché no 13

No alla violenza su donne e bambini 16

Il profilo del cristiano 20

20

NEL PROSSIMO NUMERO

Residenza per anziani Pompeo Sarnelli

L'evoluzione dei frantoi biscegliesi

Si inaugura un Centro diurno per l'Alzheimer

Tempi duri per gli scolari!

nelnumero scorso avevamo annunciato 2 artioli non

pubblicati
2 -povero ospedale: un altro medico calibro 90 va in
pensione
- svelato il mistero delle mura rinvenute sotto piazza
per Risparmiare sull'istruzione
in classe arriva la griffe Marco Tempesta

Cercasi sponsor privati per acquisto banchi. A scuola come in chiesa

L
a scuola italiana, si sa, presenta urgenti
necessità di una seria ristrutturazione,
partendo dalle radici. Il mondo va avanti,
cambiano le tecnologie, cambiano le aspettative
e cambiano anche le capacità e i metodi
di apprendimento dei giovani studenti. Si
dovrebbe guardare al presente non guardando al
passato, ma con gli occhi del presente e con uno
sguardo lungimirante al futuro. Cosa succede
invece? Succede che la scuola, a causa della
sua arretratezza, sforna giovani impreparati,
demotivati, incapaci di affrontare le sfide che la
vita pone loro davanti. Naturalmente esistono
le eccezioni ma sono, appunto, eccezioni. Oggi
le lauree in lettere, in sociologia, in scienze
politiche, tanto per citare le prime che mi
vengono in mente, sono lauree difficilmente
spendibili nell’immediato. Vengono così sprecati
talenti, intelligenze, e mortificato persino il
piacere di vivere. Non va bene.
esclude però la necessità di solide fondamenta
che possano permettergli di fruire al massimo
delle sua capacità di apprendimento. Tali
fondamenta possono venire solo da una buona
scuola. Una buona scuola che deve inserirsi ad
incastro in una società preparata a fornire al
giovane tutte le necessarie agevolazioni , tutte
le possibilità di poter esprimere compiutamente
il proprio potenziale intellettivo.
Senza soldi, non si cantano messe
Ad aggravare la situazione, mentre si
spendono tonnellate di soldi per comprare una
incredibile quantità di costosissimi velivoli da
combattimento, in un’era tra l’altro in cui la
guerra la si farà prossimamente con l’elettronica
e con la missilistica, vengono tolti fondi proprio
all’istruzione. Scuole fatiscenti, quando non
pericolanti, scarsezza di personale, scarsezza di
attrezzature, scarsezza di suppellettili. Gli unici
tagli ministeriali al bilancio dell’Istruzione,
il nostro Pompeo Camero ha avuto l’idea di
proporre la sponsorizzazione degli arredi
scolastici, forse prendendo l’idea dai banchi
delle chiese, sponsorizzati dai devoti. L’idea di
per sé è brillante, ma presta il fianco a molteplici
critiche. Innanzitutto, poiché l’istruzione, come
la sanità, è un’esigenza primaria, forse sarebbe il
caso di recuperare i soldi necessari prelevandoli
dai lauti stipendi e prebende dei politici, tanto
per dare il buon esempio. Si sa però che ai politici
si possono toccare anche i morti da sottoterra,
ma non si deve toccare il portafoglio. Per cui,
benché ci sia da prendersi a botte per l’uso e
l’abuso che si fa dei soldi pubblici, dobbiamo
attenerci alla situazione qual è, senza inutili
polemiche. Il giorno in cui al Ministero avremo
gente più illuminata la situazione certamente
migliorerà, ma ora le cose stanno così e, come
dicono in Francia, à la guerre comme à la guerre,

Editoriale
eroi della situazione sono in fondo proprio gli ovvero questa è la minestra e questo ti devi
Le fonti della cultura insegnanti, quelli coscienziosi e preparati, che mangiare.
Fortunatamente il giovane intraprendente, a poi sono la maggioranza, i quali con grande
differenza che nel passato, ha oggi una quantità senso di responsabilità si prendono carico L’appello
incredibile di fonti a cui attingere la propria dell’educazione degli allievi. Nel tentativo di L’idea di Pompeo Camero è stata perfettamente
cultura in maniera facile e sostanziosa. Ciò non sopperire alla scarsezza di denaro causata dai e molto intelligentemente recepita da un’agenzia
di comunicazione, che propone di sponsorizzare
l’arredo di una classe ponendo però sulle
suppellettili non la targa dello sponsor ma i titoli
Bando pubblico "Dedicare i banchi" di libri da leggere. E’ un’idea che potrebbe essere
tranquillamente raccolta sia dalle case editrici
Avviso di procedura di sponsorizzazione per fornitura arredi scolastici che dalle librerie, poiché l’invito implicito alla
lettura, oltre a far bene al ragazzo, fa bene anche
a chi i libri li stampa e li vende. Insomma, due
L ’Amministrazione Provinciale di Barletta-Andria-Trani intende promuovere presso soggetti piccioni con una fava. Chiedere l’intervento delle
i privati mediante sponsorizzazione ai sensi dell ’art.43 della legge n °449 del 27.12.1997 case editrici nel termini proposti dall’agenzia,
con la quale non ci si può che complimentare
(Finanziaria 1998)e dell ’art.119 D.LGS 28.08.2000 n °267,
per la lungimiranza mostrata, metterebbe a
LA FORNITURA DI ARREDI PER LE SCUOLE SUPERIORI tacere anche le proteste di chi vorrebbe tener
Le quantità e le caratteristiche degli arredi e le sedi di destinazione saranno resi noti con fuori la scuola dalla mentalità commerciale.
pubblicazione all ’Albo Pretorio della Provincia e sul sito istituzionale. Personalmente sono del parere che un invito
Allo sponsor si chiede di erogare un importo pari al prezzo a base d ’asta della fornitura alla lettura, proposto nella maniera suggerita
di uno o multipli delcompleto banco+sedia alunno, per un importo di € 69,80 oltre IVA (€ dall’agenzia, otterebbe il duplice scopo di
49.90 per il banco ed € 19,90 per la sedia). spingere il ragazzo ad interessarsi della carta
La Provincia in cambio dell ’importo eroga o darà allo sponsor la possibilità di pubblicizzare stampata oltre che delle playstations e allo stesso
su ogni arredo fornito il nome di quest’ultimo attraverso l ’applicazione di placca o pannello tempo sopperirebbe egregiamente alla necessità
di attrezzare la scuola con una spesa tutto
o altro delle dimensioni di cm 10x5 sul quale saranno incise le seguenti parole:
sommato abbordabile dalla singola azienda,
per quanto piccola possa essere. Un discorso
IL PRESENTE ARREDO E ’ STATO SPONSORIZZATO DALLA DITTA …………….. simile si potrebbe farlo anche per le attrezzature
EVENTUALE MESSAGGIO ………………… di laboratorio, sponsorizzate da aziende del
ANNO 2011 settore. Sarebbe sufficiente selezionare appunto
gli sponsors per categorie strettamente coerenti
La placca/pannello verrà acquista a dalla ditta, in materiale e colori a sua scelta. con le esigenze scolastiche e non accettare un
Un comunicato stampa, redatto dalla ditta, non superiore a 100 caratteri, sarà altresì affisso nel- generico prodotto di consumo, magari anche
la bacheca della scuola interessa a e sul sito della stessa, nonché sul sito della Provincia. dannoso per la salute.
Meglio feriti che morti
Non è questa la sede né il momento di aprire
I soggetti privati interessati devono far pervenire alla Provincia Barletta-Andria-Trani entro polemiche sul mondo dell’istruzione. Abbiamo
le ore 12.00 del giorno 30 novembre 2010 l ’offerta. già detto che le priorità di una certa frangia di
cittadini tra i quali mi metto io per primo, si
Con l ’offerta il soggetto privato interessato deve indicare esattamente: discostano molto dalle priorità dei nostri attuali
- La sede scolastica cui destinare gli arredi; ministri. Dobbiamo prendere atto che esiste una
- Il quantitativo sponsorizzato; necessità urgente che richiede soluzioni urgenti.
- Il testo del messaggio pubblicitario; L’idea di Pompeo Camero è perfettamente
- La data in cui verrà effettuato il versamento del contributo in questione. confacente a soddisfare tali necessità. Una volta
stabilite le modalità, why not, perché no?

3
 il PD scende in piazza: a bisceglie
la 1° festa Democratica Provinciale
D
omenica 3 Ottobre si è conclusa la prima
festa democratica provinciale, una festa
diffusa e itinerante che ha attraversato
appello ai cittadini:
firmate, per una nuova politica che parta dal basso
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera
aperta di Dario Galantino ai cittadini. Già
candidato alle elezioni provinciali del 2009 in
quota al Movimento delle Autonomie, questa
volta il giovane ex coordinatore del Movimento
di Lombardo si espone in prima persona,
approfittando del silenzio del partito. In questo
documento "sibillino", che non riporta altre
sottoscrizioni che la sua, leggiamo il desiderio di
Galantino di fare il cosiddetto "passo in più". Per
ora ci limitiamo a pubblicare. Desiderosi, nella
prossima puntata, di capire in che direzione il
vento spiri.
S
pett.le direttore, vorrei sottoporre alla città
un documento col quale si punta ad andare
in controtendenza rispetto all’odierno modo
di fare politica, decisa da pochi nelle sedi di
partito. E vorrei farlo a cominciare dalla prossima
competizione elettorale delle comunali 2011.
Tutti gli interessati che condividono i contenuti
del seguente documento possono contattarmi
all’indirizzo mail dariogala@alice.it
4
tutta la sesta provincia per concludersi
infine nella città di Bisceglie. Nei quattro
giorni che dal giovedì alla domenica
hanno impegnato il circolo cittadino del
Partito Democratico, in Piazza Vittorio
Emanuele si sono succeduti dibattiti e
momenti di intrattenimento; trai temi
trattati e le personalità intervenute
diversi interessanti spunti di riflessione.
Nell’esperienza della festa si sono
coniugati l’impegno politico di esponenti
di spicco del Partito Democratico come
l’On. Enzo Lavarra da sempre impegnato
sui temi dell’agricoltura e l’On. Andrea
Orlando responsabile nazionale giustizia
del partito, non poteva poi mancare il
contributo sempre puntuale dell’On.
Francesco Boccia, ormai un riferimento
consolidato per la città di Bisceglie. La giunta
regionale, nella persona dell’assessore Fabiano
I sottoscritti cittadini biscegliesi, in vista del rinnovo
nel 2011 del Consiglio e dell’Amministrazione
Comunale,
ritengono
di dover dar vita ad un raggruppamento di base,
che solleciti la diretta partecipazione popolare,
non solo nell’esercizio del diritto-dovere di scelta
dei nuovi amministratori nel momento del voto
ma, e soprattutto, nel momento di elaborazione
di programmi e di individuazione di candidature
a consiglieri comunali e sindaco.
Considerano
di doversi impegnare ad evitare che il distacco
dei cittadini dalla politica amministrativa,
fenomeno che alla lunga diventerebbe esiziale
per la democrazia con gravissime ricadute
in termini di sostanziale libertà e di sviluppo
culturale sociale ed economico dell’intera
comunità, accompagnandosi al distacco ancor
più grave nei confronti della politica nazionale e
dei suoi interpreti (partiti, governo e parlamento),
assuma proporzioni irrimediabilmente dannose
e colpisca, in definitiva, la sicurezza sociale e
l’immediato futuro, soprattutto dei giovani.
Auspicano
che vi sia, a livello di base, una forte partecipazione,
perché si diventi direttamente artefici del proprio
destino comunitario, che è, in definitiva, destino
di ciascuna famiglia e di ciascun individuo
donna o uomo, giovane o anziano, occupato o
disoccupato, lavoratore dipendente o autonomo,
professionista delle tradizionali professioni o
delle nuove.
Sono convinti
che la società biscegliese, così come quella
nazionale, abbia bisogno del più alto tasso di
rappresentatività e partecipazione e, pertanto,
sollecitano contributi di idee ed impegno
personale per rendere il più largo possibile il
costituendo raggruppamento di base, in cui
ciascuno sia protagonista, in posizione paritaria,
di un percorso di costruzione del bene comune.
Dario Galantino
Amati, ha testimoniato con schiettezza e
trasparenza il rinnovato impegno della regione
Puglia per l’innovazione e la crescita della nostra
città, un impegno che in passato ha trovato
una delle sue espressioni più significative nel
finanziamento della piscina comunale. La festa è
stata l’occasione per riportare le idee della politica
a contatto con la gente, con lo scopo di discuterle
e migliorarle, se possibile, senza pensare in
modo arrogante che il contributo dei cittadini
biscegliesi alla crescita e al cambiamento della
propria città consista solamente nel proprio voto.
Il contributo dei liberi cittadini, delle intelligenze,
della creatività non deve essere vincolato a giochi
politici sotterranei e allo stesso tempo la politica
deve avere l’umiltà di saper anche ascoltare ed
imparare dalle tante espressioni di genialità che
rendono ricco il nostro Paese; in questo senso
il PD ha interpellato il dott. Roberto Cingolani,
direttore dell’Istituto di Nanotecnologie di Lecce,
una delle massime personalità del panorama
scientifico europeo, nonché una delle poche isole
felici, dal punto di vista scientifico-tecnologico,
nella nostra regione. Il Partito Democratico
non abbandona il suo ruolo di interprete delle
esigenze e dei bisogni della comunità, ma
si fa ulteriormente carico di coinvolgere le
migliori risorse della nostra società e liberarle in
pubblici dibattiti che siano momenti di crescita e
coinvolgimento della città.
Nicola Amoroso
Si amplia
l’organico delle
forze di Polizia
Locale
Alessio Di Liddo
A
l via il concorso per un posto di vigile
urbano. Venerdì, 15 Ottobre sono
iniziate le prove di preselezione atti-
tudinali presso il Magik Park.
La commissione d’esame è presieduta
dal Dott. Gennaro Sinisi, dirigente della
Ripartizione Socio-Sanitaria e Ambiente
del Comune di Bisceglie e composta da:
Avv. Antonio Calvani e Avv. Laura Sinisi
(Componenti esperti); Prof.ssa Ippolita Emma
Di Bitetto (Esperta in lingue straniere) e dal
Segretario Girolamo Mastrapasqua (Istruttore
direttivo amministrativo del Comune di
Bisceglie).
Delle 176 domande pervenute, sono stati
ammessi alla preselezione 117 candidati.
I restanti 59 sono invece stati esclusi per
mancanza di requisiti (in particolar modo
inerenti al possesso della patente).
Dei 117 ammessi solo 84 erano presenti e di
questi 37 hanno superato le preselezioni.
Le prove scritte d’esame si svolgeranno il 9 e 10
Nov. Saranno ammessi alle prove successive
(una pratica ed una prova orale), solo i concor-
renti che riporteranno nella prova precedente
un punteggio non inferiore ai 21/30.
www.bisceglienuovagestione.it
A caccia di un Sindaco sul web Serena Ferrara

L
’iniziativa ci aveva interessato sin
da subito, ma abbiamo preferito
aspettare qualche mese per vedere
come l’avrebbero presa i cittadini. È la
prima volta che Bisceglie sperimenta il web
per creare un movimento politico di tipo
alternativo. La campagna di comunicazione
virale (in cui il passaparola si digitalizza
e trasferisce on line) avviata su www.
bisceglienuovagestione.it non vuole difatti
promuovere alcun prodotto o marchio
aziendale, ma un progetto politico senza
colore. L’obiettivo degli animatori, in primis
Massimo Di Ceglie, è quello di redarre
un programma per le elezioni comunali
insieme ai cittadini e al contempo dare la
possibilità a tutti di reclutare nuovi nomi
per la politica, proponendo e proponendosi
on line per rinnovare la classe politica.
Se il sistema davvero funzionasse, non ci
sarebbe insomma più da subire le decisioni
imposte dal vertice di un partito: le libere
idee di liberi cittadini avrebbero il peso
della vera democrazia.
Vediamo dunque di trarre un primissimo
bilancio, con l’amministratore del sito
Massimo Di Ceglie.

E allora, come sta andando Bisceglie-

nuovagestione?
«Insomma. Gli interventi pervenuti
nei primi 2 mesi di attività non sono
tantissimi. Francamente mi aspettavo di
esempio, ha candidato Marcello Veneziani. Non
più. Evidentemente i cittadini sono soddisfatti
ti chiedo chi lo abbia proposto, ma è curioso
dei due candidati espressi dalle coalizioni
ritrovarselo così, tra i papabili. Lui lo sa? E se
oppure io non sono riuscito a pubblicizzare
bene l'iniziativa».
si, che ne pensa? l'udc sostiene la
«Si, è vero, c’è anche lui. Chi lo candidava faceva
la semplice considerazione che è il concittadino ricanditatura
Escluderei la prima ipotesi, anche perché in
redazione ci giungono voci contrarie. C’è, ad
più noto a livello nazionale. E che questo
potrebbe tornarci utile. Ho accettato la proposta del sindaco spina
esempio, chi recluta forze per sperimentare il
ma non ho contattato Veneziani. Quindi non so
terzo polo in vista delle comunali. Temo quindi si
cosa ne pensa». Alessio Di Liddo
tratti di una questione di comunicazione, anche
perché i pareri della popolazione, se lo sciame

L'
Visto che hai un programma bello pronto… e che
di voci è importante, farebbero “ballare” i due accordo definito tra l'Udc di
qualcuno ha fatto anche il tuo nome, ti ha sfio-
candidati attuali, Spina e Napoletano. A questo Bisceglie e il Sindaco Francesco
rato mai il pensiero di candidarti? E perché?
proposito ti chiedo: perché non promuovere delle Spina si è stipulato sabato 9
«Assolutamente no. Non ho intenzione di
tavole rotonde con i cittadini? Ottobre presso la sede dell'UDC.
candidarmi direttamente, né ho mai pensato
«Lo faremo a breve, si tratta della seconda All'incontro erano presenti, oltre al
di fare il politico. Vorrei che questa iniziativa
fase del progetto. Ci riuniremo per rifinire il Sindaco Spina, il commissario provinciale
contribuisse a migliorare il livello della nostra
programma e decidere chi potrebbe essere il dell'Unione di Centro, Carlo Laurora,
classe politica, a mio parere davvero scadente.
candidato sindaco. Coglierò così l’occasione di il segretario regionale Udc, on. Angelo
Tutto qui».
rilanciare l'iniziativa. Spero di avere maggior Sanza, il segretario cittadino UdC avv. Vito
partecipazione». Dettole, l’assessore comunale Giuseppe
Ultima domanda: ritieni che qualcuno tra
i candidati proposti abbia opportunità per Stragapede e il consigliere comunale
Veniamo ai numeri: quante adesioni hai ricevuto? Giuseppe Sannicandro.
diventare sindaco/consigliere e, se si, in che
E cosa credi che abbia meglio funzionato di Lo scudo Crociato ribadisce così che:
modo questa tua iniziativa (previo appoggio
questa piattaforma? "l’ UDC di Bisceglie continuerà a sostene-
della tua idea progettuale) potrebbe essergli di
«Appena cinque. Le poche proposte giunte per re e a far parte della Giunta Municipale
supporto?
il programma sono in linea con gli obiettivi guidata dal Sindaco Francesco Spina e
«Beh, è chiaro che alla fine di questa esperienza
dichiarati (legalita', trasparenza, partecipazione, si propone sin d’ora il leale e concreto
l'iniziativa sarà tradotta nella costituzione di una
democrazia, lotta agli sprechi, pubblico interesse) sostegno alla ricandidatura alle prossime
lista civica solo nel caso in cui si trovi un nome
e quindi quasi tutte sono state accettate. Ciò che elezioni amministrative del 2011 dello stes-
forte come candidato sindaco ed un gruppo
ha attratto nei primi tempi l’interesse del popolo so Francesco Spina sulla base di una forte
numeroso a dare la propria adesione e il proprio
del web, è stata la possibilità di proporre dei condivisione valoriale e dei contenuti del
sostegno concreto al progetto. Altrimenti si
nominativi (7 candidati sindaco, 17 consiglieri, suo programma amministrativo."
sarà trattato di un bell'esercizio di cittadinanza
12 assessori). Sono venute fuori proposte I giochi politici del le prossime elezioni
attiva. Con la speranza che qualcuno fra i futuri
variegate». amministrative si stanno pian piano co-
candidati prenda qualche spunto dal nostro
programma». struendo.
E anche simpatiche, aggiungerei. Qualcuno, ad

5

«T
utto nasce dalla considerazione che il
traffico è un problema, grosso!
E' un problema per la nostra salute, per la
vivibilità delle strade (non sono più a misura d'uomo
e di bambino, di genitore e di figlio, di passeggini, di
carrozzelle e mettono in difficoltà chi non può contare
sulla vista), è un problema per gli incontri sociali.La
grande vittoria che abbiamo realizzato a Bisceglie tutti
insieme è aver creato il "Natale" della sostenibilità
ambientale degli spostamenti, ognuno mettendo fuori
dal proprio balcone le proprie lucine, per partecipare alla
festa. Ognuno ha avuto il suo stile e ha messo dentro i
suoi valori, secondo usi e costumi di famiglia».
Prendo a prestito le parole di Antonio Consiglio,
psicologo e coordinatore dei lavori, per descrivere
il risultato ottenuto dall’iniziativa Unesco dess
sulla Mobilità Sostenibile, che a Bisceglie prende
il nome di “Andamento Lento”. Della ricca
iniziativa, cui parteciperà anche La Diretta tramite
la G.B. Ferrara con un concorso di temi presso
la scuola media Galileo Ferraris, ne abbiamo già
parlato lo scorso mese, raccontando la genesi
della manifestazione, che si svolgerà a Bisceglie
come nel resto d’Italia, dall’8 al 14 Novembre,
con il patrocinio del Comune, dell’Unesco locale
e nazionale e del Sistema In.F.E.A. della Regione
Puglia.
Al momento in cui scriviamo, non tutto il
calendario di “Andamento Lento” è perfettamente
definito. Tuttavia ci piace riportarne alcuni
elementi, a dimostrazione della sua preziosa
eterogeneità.
Privatizzare i trasporti urbani A Bisceglie
L’idea sfiora l’Amministrazione Comunale e
l’Assessore ai Trasporti Pubblici Giuseppe Stregapede
C
ircolari nuove, trasporti più efficienti, controlli
più efficaci: tutti servizi che potrebbero essere
di vantaggio alla città. Nel mese dedicato
alla Mobilità Sostenibile, non potevamo non cogliere
l'occasione per parlare di trasporti urbani. Abbiamo
interpellato l’assessore ai trasporti Giuseppe
Stregapede per capire come funzionino le cose in città.
«La situazione dei trasporti a Bisceglie, come tutti
sappiamo non è delle migliori, anche perché Bisce-
glie è uno dei pochi comuni a gestire il servizio "in
economia", cioè in proprio. Nel resto dei Comuni
della Puglia questo non avviene: le Amministra-
zioni locali hanno tutte privatizzato il servizio.
Parlare di trasporti locali vuol dire affrontare un
tema delicato, perché riguarda tutti più volte al
giorno. Pertanto, se non viene gestito da persone
competenti, risulta carente o addirittura inutile.
L’Amministrazione Spina sta dando il massimo
per cambiare le cose, ma ci rendiamo conto che non
è così semplice. Ultimamente mi sono anche rivol-
6
Serena Ferrara Andamento lento
Al via la settimana Unesco per la mobilità sostenibile
A coinvolgere le scuole, oltre alla G.B. Ferrara,
sarà il laboratorio di progettazione dedicato alla
pianificazione degli spostamenti e allo studio della
mobilità e del traffico Moviplan, con il piediBus
“Kids on the move” (un “autobus umano”,
formato da un gruppo di bambini “passeggeri” e
da due o più adulti “autisti”) che si svolgerà dall’
8 al 13 Novembre presso il 2° Circolo Didattico
“V. Caputi”. L'iniziativa rientra nel progetto
"Kids on the move" del 2° Circolo, vincitore del
concorso di idee progettuali sull'educazione alla
sicurezza stradale "La Strada" III Edizione, indetto
dell'Assessorato Regionale alla Mobilità della
Regione Puglia nel 2010.
Mercoledì 10 e Venerdì 12 Novembre, presso
Biblioteca Don Michele Cafagna dalle 19.30 alle
21.30 il Centro di Psicologia MenteInterattiva
organizzerà poi un corso di formazione gratuito
rivolto a chi lavora nell'ambito della promozione
alla mobilità sostenibile, utile ad imparare a
lavorare sui processi mentali di cambiamento nella
scelta del mezzo di trasporto.
Il Rotaract punterà invece sui giovani, realizzando
un evento/aperitivo dal titolo “C’entro in bici”,
presso il locale Rosso Cardinale. Nei pressi del
bar sarà installata una rastrelliera acquistata
dallo stesso locale che farà da sponsor e sede
dell’evento. Anche la Biblioteca Don Michele
Cafagna , insieme alla Parrocchia S. Caterina e
Bisceglieviva (tra l’altro finanziatore di locandine
e cartelli vetrina che calendarizzeranno gli eventi
della settimana), acquisterà due rastrelliere da
apporre presso nei presi della chiesa, ad uso dei
fedeli e dei fruitori della biblioteca.
Futuro Anteriore realizzerà invece l’alternativa
iniziativa di sensibilizzazione “Scivolo libero”,
to ad alcuni dirigenti dell’Assessorato ai Trasporti
della Regione, per carcare di smuovere le acque,
ma mi è stato detto che, a causa del taglio dei fondi
da parte del Governo, le risorse per il settore sono
irrisorie. Quindi bisogna pazientare».
Sono già previsti piani per il futuro?
«Sicuramente si. Ho parlato con il Sindaco Spina,
che si è mostrato molto attento e disponibile.
Io ce la sto mettendo tutta per aumentare
l'efficienza del servizio, compatibilmente con
il poco tempo che questa Amministrazione ha
ancora a disposizione».
Quali sono i vantaggi nell’affidamento o nella
concessione del servizio ad un privato rispetto
alla gestione pubblica?
«I vantaggi sono tanti per l’Amministrazione.
Basta fare un giro sulle circolari di Andria per
capire. I privati innanzi tutto portano investimenti
e assumono personale. E poi anche il servizio è
che prevede ostacoli simbolici (come palloncini)
in prossimità degli scivoli per disabili motori, in
modo da impedire il parcheggio di autovetture.
Il 12 Novembre presso l’auditorium del Liceo
“da Vinci”, il Presidio del Libro presenterà il
progetto “Dalla Transumanza degli Armenti
alla Settimana dei Saperi”, un lavoro che è frutto
di ben 3 laboratori didattici di 50 ore. Focus
dell’appuntamento, la sostenibilità dell’agro,
tramite l’analisi della rete tratturale pugliese e la
sensibilizzazione al recupero dei sentieri agresti in
ottica turistica e di valorizzazione del patrimonio
extraurbano.
Festa ambientalista per Arci Open Source e
Badside, che Sabato 13 Novembre presso la sede
dell’ Open Source di Via Ruvo, daranno vita al
primo Green Night Party, serata a base di musica
e intrattenimento, con la partecipazione di artisti
locali, che creeranno magliette a tema da donare
ai partecipanti.
Bicilae, Legambiente associazione Chico Mendes,
Pro loco, Wwf Bisceglie, organizzeranno per
Domenica 14 Novembre la biciclettata di chiusura-
evento “Pedalando nell’ambiente”, con partenza
da Piazza Margherita alle ore 10 e arrivo alle Grotte
di Ripalta, che si snoderà lungo il percorso ciclabile
costiero, alla scoperta delle aree di maggior
interesse naturalistico della città.
Ce ne sarà insomma per tutti i gusti e tutte le età.
Grazie al lavoro congiunto (sebbene non privo di
difficoltà) di realtà piccole e grandi, tutta la città
sarà costretta a parlare di mobilità. Nella speranza
che i riflettori, una volta puntati, non vengano
più spenti, dai cittadini ma ancor prima dalle
istituzioni.
Fabrizio Ardito
diverso: il privato ha una vitalità maggiore e una
gestione molto più veloce rispetto al pubblico».
Esistono delle proposte particolari per certe fasce
di età o di reddito?
continua a pag 7
La rivoluzione informatica
della politica
Nasce anche a Bisceglie Generazione Italia Web, contenitore culturale on line
fatto da (e anche per) i giovani
D
a qualche tempo (in realtà per tutta
l’estate) si parla solo del dissidio
interno al centrodestra, che ha visto il
Presidente della Camera Gianfranco Fini e i suoi
“fedelissimi” scontrarsi con gli alleati del Popolo
delle Libertà e della Lega Nord, Berlusconi
e Bossi in testa. In realtà tutto è nato molto
prima, in primavera, quando, dopo la rottura
al Congresso Nazionale del PDL (durante il
quale Fini e Berlusconi battibeccarono in diretta
nazionale), il Presidente della Camera istituì un
movimento online, basato sulle idee della gente
e sulle potenzialità delle nuove piattaforme
informatiche, molto più democratiche delle
esigenze “padronali” e gerarchiche di alcuni
partiti.
Questo “contenitore di idee” si chiama
Generazione Italia e dalla sua creazione è
stato una calamita di interesse politico senza
precedenti. Qualche settimana anche Bisceglie
ha visto nascere un movimento figlio di
Generazione Italia, retto da Nancy Pasquale.
Anzi no, se ne sono creati due, perché oltre a
quello coordinato dall’ex assessore Pasquale se
ne è creato un altro, online. Stiamo parlano di
Generazione Italia Web (Gibweb), online sul
sito sito www.gibweb.it.
Proviamo a capire un po’ di cosa si tratta:
Generazione Italia Web nasce “a Bisceglie”
su iniziativa di 15 persone, per gran parte
fuori sede. Il virgolettato non è casuale, data
la condizione di lavoratori o studenti fuori
continua da pag 8
«Nonostante i problemi che ho elencato pocanzi
l’Amministrazione presta notevole attenzione
ai disabili e ai bambini portatori di handicap:
proprio in questi giorni ho parlato con il Sindaco
per l’attivazione di un servizio di trasporto per i
ragazzi disabili dalla scuola Monterisi al Nicotel,
perché usando fondi POR stanno realizzando
un progetto dedicato proprio a loro. Disabili,
anziani… in campo sociale il servizio dei trasporti
presta molta, molta attenzione».
Ultima domanda: supponiamo di prendere una
circolare. Obliteriamo il biglietto che abbiamo
comprato, ci sediamo e facciamo il nostro giro
sulla circolare: esiste una persona oltre all’autista
che controlla effettivamente che siamo muniti di
un biglietto obliterato?
«Da questa domanda capisco è d’accordo con
me quando dico di privatizzare il servizio.
Tutto questo esiste sui trasporti pubblici gestiti
da privati; in quelli gestiti in economia, ahimè,
anche se volessimo pensare ad un controllore, lo
dovremmo assumere direttamente noi, con costi
a carico del Comune e quindi dei contribuenti.
Mancano i fondi e ciò comporta che tutte queste
idee – io immagino anche circolari nuove e
più ecologiche – in questo regime (e in questo
momento) non siano oggi attuabili».
sede della gran parte dei suoi iscritti e date
l'essenza stessa del web, che non ha luogo né
confini. Gibweb vuole essere un laboratorio
virtuale di confronto e di produzione di idee.
Idee che si trasformino in iniziative concrete,
idee che diventino azioni capaci di incidere a
livello locale e di sensibilizzare i cittadini su
tematiche nazionali». Questa è la descrizione
del Presidente del circolo virtuale, Vincenzo
Arena.
Naturalmente nel centrodestra, no?
«Si, sicuramente siamo vicini ai valori della
Destra italiana, che –intendiamoci– non ha nulla
a che vedere culturalmente con il berlusconismo.
Legalità, Giustizia sociale, Appartenenza, senza
dimenticarci i temi caldi di questi tempi difficili.
Quella Destra capace di diventare interlocutore
credibile e pragmatico per tutte le fasce sociali
e soprattutto per i giovani. Quei giovani classe
‘80 e ‘90 che oggi si trovano ad essere davvero
gli eroi dei nostri tempi. E cito Giorgia Meloni.
Non Nichi Vendola».
Da dove inizierete il vostro lavoro di
“contenitore culturale”? Internet è un punto
di raccordo importante, ma quali potenzialità
userete?
«Abbiamo deciso di lanciare un blog, un canale
YouTube, un account Facebook per poter
fornire molteplici e multimediali piazze virtuali
ai nostri iscritti, ai cittadini, ai simpatizzanti.
Idee su come usare questi strumenti? Abbiamo
in mente di trasformare da qui a qualche mese
il blog in un periodico online di informazione
regolarmente registrato. Un giornale online
che venga scritto “bottom up”, dal basso,
e che permetta ai cittadini di partecipare
e colloquiare con il resto dei biscegliesi
attraverso un comitato di redazione. Un
esempio di giornalismo partecipato. Stesso
senso ha il canale YouTube: ospitare denunce
video dei cittadini, anche solo pareri e idee
per lo sviluppo della nostra città, opinioni
sui massimi sistemi della politica. Vogliamo
offrire insomma ai cittadini strumenti per dire
la propria. Mettendoci la faccia se vogliono.
Le idee in campo sono tante. Perdonate se al
momento non possiamo essere più precisi ma
siamo “nati” a fine settembre e il programma
delle nostre iniziative è ancora in fase di
definizione».
- Pensate dunque a creare un movimento e poi
un partito come ha fatto Fini, per poi presen-
tarvi alle comunali? E il vostro rapporto con
il PDL?
«Siamo un movimento, non un partito.
Vogliamo essere aggregatori di idee: a livello
locale, soprattutto, vorremmo diventare
interlocutori di quei cittadini delusi dal gioco
sterile delle parti, che vogliono però dire la
propria; e quindi non parteciperemo alle
Fabrizio Ardito
prossime elezioni comunali. Bisceglie però ha
bisogno di una nuova visione di se stessa. Serve
far parlare, confrontare i cittadini; è necessario
costruire un'alternativa anche a livello di classe
dirigente con questa città, ma è dal basso che
deve nascere l'alternativa e deve maturare pian
piano.
Il rapporto con il PDL? Personalmente non
ho mai condiviso la strategia finiana di
accondiscendenza nei confronti di Berlusconi.
Una strategia che ha portato AN a votare leggi
vergognose come la depenalizzazione del falso
in bilancio, il legittimo sospetto, eccetera. E
quando militavo in AN e presiedevo Azione
Giovani ho sempre manifestato questo mio
imbarazzo. Non avendo condiviso il prima, non
ho condiviso manco il dopo.
Detto ciò, credo che Fini abbia compreso di
aver compiuto un grave errore - meglio tardi
che mai! - e si sia reso conto che un'altra Destra
è possibile e il Paese ne ha bisogno. Una Destra
che faccia davvero dei Borsellino, dei Muccioli,
degli Ambrosoli e dei dalla Chiesta i propri
riferimenti culturali. Ampliando il pantheon
certo. Ma mai facendo rientrare in questo gente
come Mangano.
Ai molti amici che hanno scelto -e rispetto la
scelta- il PDL che mi dicono: “Fini ha venduto
la Destra nello stesso modo in cui è stato capace
di vendere l'appartamento di Montecarlo al
cognato”, rispondo che l'esser di Destra lo si
dimostra ogni giorno nelle proprie opere e che
forse tradire, rinnegare la propria identità, è di
gran lunga meglio di continuare a difendere i
camorristi alla Cosentino, i mafiosi alla dell'Utri,
i faccendieri alla Verdini. Detto ciò, ribadendo
che non siamo e non vogliamo essere un partito,
non vi è alcuna competizione a livello locale con
PDL e Giovane Italia».
7

I
l Teatro Garibaldi è stato soggetto attivo negli
ultimi anni nella vita culturale di Bisceglie:
grazie infatti al palinsesto teatrale offerto dal
Comune di Bisceglie in accordo con il Teatro
Pubblico Pugliese si sono riusciti a inscenare
nella no-stra città spettacoli di grande rilevanza,
con ospiti altrettanto importanti.
Qualcosa però si è rotto in questo
meccanismo: alla passata festa del
Popolo della Libertà, il Vicesindaco,
nonché Assessore al Centro Storico,
Sen. Francesco Amoru-so, non si è
risparmiato critiche alla proposta che
viene offerta alla nostra città; non è
un mistero, infatti, che le ultime
stagioni teatrali hanno scontentato
un po’ tutti per la scarsa ricchezza
di opere interessanti presentata agli
spettatori.
Sen. Amoruso, durante la scorsa
festa del PDL ha annunciato che
quest’anno la stagione teatrale
del Garibaldi non sarà targata
“Teatro Pubblico Pugliese”, o
almeno non solo: c’è già qualcosa
in sostituzione?
«Si, proprio oggi abbiamo disposto il nuovo
calendario della stagione teatrale (che sarà
formalizzato nei prossimi giorni); dobbiamo
però ricordarci che essendo ancora soci del
Teatro Pubblico Pugliese, formalmente siamo
tenuti an-cora a servirci di loro. Perciò, quasi
certamente, quest’anno adopereremo un’opzione
integrata: faremo una stagione con il Teatro
Pubblico Pugliese, ma inseriremo spettacoli
che noi abbiamo liberamente scelto sul merca-
to. Quest’anno è stata quindi ritenuta idonea
quest’opzione, mentre per l’anno prossimo quasi
sicuramente ci orienteremo per una gestione
autonoma del calendario teatrale».
Qual è il motivo dell’abbandono del palinsesto
del Teatro Pubblico Pugliese?
«I motivi sono due: innanzitutto la carenza di
proposte interessanti che il Teatro Pubblico
Pugliese propone. E quand’anche queste ci
siano, non c'è convenienza, perchè il prezzo
è quello di mercato. Se io, Comune, devo
pagare uno spettacolo che costa, facciamo
un esempio 10.000€ e sul mercato libero lo
trovo allo stesso prezzo, non vedo perché
devo rivolgermi al Teatro Pubblico Pugliese,
a cui devo corrispondere anche una quota di
iscrizione annua di 20.000€ e una serie di costi
aggiuntivi. In secondo luogo il Teatro Pubblico
Pugliese in questi anni, avendo Bisceglie operato
in maniera davvero eccezionale, avrebbe dovuto
avere come punto di riferimento la nostra città
nella sua azione. Penso ad esempio ad aiuti
nella ristrutturazione del Teatro Garibaldi.
Queste promesse, rinnovate per vari anni,
8
Riparte la stagione teatrale
con alcune grosse novita'
Teatro Pubblico Pugliese, conti e palinsesto
nell’intervista al Sen. Francesco Amoruso
non sono state mantenute. Penso dunque
che, quando un istituzione non è in grado di
mantenere un impegno, non è degna nemmeno
di credibilità».
Nel nuovo palinsesto teatrale si darà spazio
anche alle compagnie già esistenti e operanti
sul territorio biscegliese per quanto riguarda le
varie arti danza, musica, teatro, ecc.?
«Il cartellone della stagione non può prevedere
ciò che proporranno le realtà locali che già
autonomamente operano sul territorio. Noi
contribuiamo al loro sviluppo mettendo a
disposizione il teatro, con tutti i servizi che
esso comporta, durante i mesi invernali: le
integriamo in modo tale che, pur non essendo
comprese nell’abbonamento del Teatro, rientrino
nella programmazione del Garibaldi, in modo
da non sovrapporre le date e permettere loro
di svolgere tutte le prove. La realizzazione
di un programma che guardi solo agli autori
locali è un’idea che ci ha sempre affascinato,
ma è chiaro che richiede uno sforzo notevole
e, evidentemente, con le risorse che abbiamo
ciò non è attualmente possibile. Ciò non toglie
che Bisceglie, anche grazie a quello che è stato
l’impegno in campo culturale, sia una città ricca
di queste realtà, tant’è vero che ci aiutano nella
realizzazione del programma estivo, dove quasi
tutte le associazioni e i gruppi locali hanno il
loro spazio».
Esiste la figura del direttore artistico nel Teatro
Garibaldi?
Purtroppo no e anche questo è un problema
di costi. Avere un direttore artistico significa
pagare una persona e attualmente, per l’offerta
proposta dal Teatro Garibaldi, non è una voce
di spesa motivata. Certo, nel momento in cui si
deciderà di passare ad una gestione autonoma
di tutta la stagione teatrale è chiaro che, oltre
all’abnegazione di alcuni dipendenti comunali
(come Piero Martucci) o di alcuni amministratori
che con me organizzano il calendario degli
eventi, sarà necessario prevedere questa figura.
Per ora non esiste e non ci sono, penso, neanche
le risorse per nominarlo».
Fabrizio Ardito
Passiamo ora ai conti del Teatro. Scorrendo le
voci di bilancio preventivo il “Teatro Garibaldi”
non c'è. Risulta essere invece tra i debiti fuori
bilancio, anche se il prezzo dei servizi lo si sa
dall'inizio. Perché?
«Questo è parzialmente falso, perchè per come
è organizzato il rapporto con il Teatro Pubblico
Pugliese non abbiamo la certezza di costi. Sono
previsti i costi certi: la quota annuale di iscrizione
al Teatro Pubblico Pugliese e i costi standardizzati,
come l’illuminazione. Tutto il resto è visto in
funzione delle rappresentazioni svolte,
dell’utilizzo del teatro, del successo o
meno della campagna abbonamenti…
Questi sono costi che possono essere
tutti coperti dalla vendita di biglietti e
di abbonamenti, per esempio; ma se ciò
non avviene, perché il calendario non è
di gradimento degli spettatori e quindi
si ha un calo degli abbonamenti, bisogna
ottemperare con la compensazione (e
quindi con una voce fuori bilancio).
Io spero che con la programmazione
di quest’anno si possa avere non dico
sempre, ma almeno spesso il tutto
esaurito».
Scorrendo le voci dei costi del Teatro
Garibaldi, le spese più rilevanti, a
parte quelle per il Teatro Pubblico
Pugliese, riguardano pulizia
e assistenti di sala. Non sarebbe
opportuno ottimizzare questi costi, anche
nell’ottica delle minori risorse di cui il Comune
dispone? O in alternativa allocarle meglio?
«La pulizia è un obbligo di legge da rispettare:
non può essere ottimizzata più di così. Pensare
di accorpare due spettacoli nel weekend, per
esempio, per poi fare una pulizia al termine
dell’ultimo, non adempirebbe a quelli che sono
gli obblighi di legge. Anzi in questa eventualità
i costi sarebbero maggiori, poiché i tempi sono
ristretti e, oltre alla pulizia ordinaria, il Comune
sarebbe obbligato a pagare gli straordinari.
Il problema è quindi quello che gestire un
teatro ha dei costi che non possono essere
ottimizzati (pulizia, servizio di vigilanza, ecc.);
è impensabile anche che il Comune assuma del
personale. Quando il teatro è usato poi da scuole
o da associazioni per beneficienza, il costo di
questi servizi non può essere certamente a carico
loro, quindi è come se il Comune contribuisca
allo spettacolo assumendosi questi obblighi».
Quando partirà la stagione teatrale?
«Se tutto andrà bene, e quindi se questa bozza
di calendario fosse confermata, dovrebbe partire
il 27 Novembre e terminare il 31 Marzo, con 7
o 8 rappresentazioni. E’ possibile anche che se
ne aggiunga una nona, un cadeau, ma è ancora
in forse. Il programma deve essere ancora
approvato in via definitiva».
Push up: sospiri per la musica indipendenti
Bisceglie lancia il primo concorso italiano riservato alle etichette
S
ollevare e valorizzare le forme: il miglior
trucco della seduzione. Una volta era il
bustino, scomodo ma efficace, poi è stata
l’era del push-up, l’alleato migliore delle piccole
curve. Sebbene i decolté femminili con questa
storia non c’entrino niente, “Push up: sospiri
per la musica” parte proprio di qui, dall’idea
del supporto preformato che rimpolpa e da
slancio.
Il progetto presentato dal Comune di Bisceglie è
risultato vincitore del primo bando italiano per
il sostegno alla musica indipendente. Indetto
dall’Anci e dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri – Dipartimento della Gioventù con
la collaborazione del MEI (il Meeting per le
Etichette indipendenti di Faenza), il bando
rientra nella misura "Interventi a favore della
produzione musicale giovanile indipendente"
e sostiene direttamente la produzione musicale
indipendente italiana finanziando Comuni
dalla popolazione superiore ai 50.000 abitanti
Nuove assunzioni al Comune
La Manovra correttiva finanziaria spinge l’Amministrazione
comunale a ricorrere ai ripari entro dicembre 2010
I
l Comune ci mette del suo per “ovviare” al
Decreto Legge anticrisi varato dal Governo,
con cui tutti gli enti pubblici sono costretti
al contenimento della spesa in materia di pub-
blico impiego. L’ art. 9 del Decreto 75/2010 in
sintesi prevede:
- congelamento per il triennio 2011-2013 delle
retribuzioni dei dipendenti pubblici, ossia non
si potrà superare il trattamento economico in
godimento nell’anno 2010
- limite del 20% del turnover nel 2011-2013,
del 50% nel 2014, del 100% nel 2015, ossia nei
prossimi tre anni ogni 5 dipendenti che vanno
in pensione se ne potrà assumere solo 1 (a
eccezione dei corpi di polizia, dei vigili del
fuoco e degli enti di ricerca)
- taglio per le retribuzioni superiori a 90mila euro
lordi annui: il 5 per cento tra 90mila e 150mila
euro e il 10 per cento oltre i 150mila euro.
In parole povere, con la manovra correttiva
appena un quinto delle risorse derivanti dai
pensionamenti potrà essere reinvestito. Ciò
significa un sostanziale blocco delle assunzioni,
ma in compenso, un risparmio per le casse
pubbliche di 308 milioni nel 2012 e 2013.
la Giunta Comunale per evitare il peggio è
corsa ai ripari. Abbiamo chiesto delucidazioni
all’assessore Mimmo Spina, circa il capitolo di
bilancio “nuove assunzioni”.
«Con la manovra correttiva per il triennio
2011-2013 – ci ha spiegato Spina - a causa
del turnover l’amministrazione si troverà
ad avere personale ridotto. Sono difatti
previsti pensionamenti numericamente non
trascurabili. Per questo è stata necessaria la
rimodulazione del fabbisogno del personale e
la rideterminazione della dotazione organica
del personale. In Giunta si è stabilito di
che abbiano presentato
idee inerenti produzione
(creazione di sale prove e di
registrazione), promozione
all’estero e piazzamento della
musica di nuova generazione
esterna al circuito delle
majors. I finanziamenti per
la realizzazione del progetto,
2 milioni e 650 mila euro, sono
stati ripartiti tra i vincitori
del bando, comuni che si
impegnano a co-finanziare i singoli progetti
in una percentuale non inferiore al 20% del
valore complessivo del singolo progetto. Con
“Push –up” Bisceglie si è aggiudicata un più
che degno 15° posto (su una lista di oltre 700
iscritti), e 95.000 euro dall’ANCI (altri 30.000
dovrà versarli invece il Comune) perché il suo
è un progetto astuto.
L'idea, realizzata dall'Assessorato alle Politiche
Felicia Antonino
assumere, entro il 31 Dicembre di quest’anno,
11 unità, di cui una a costo zero perché proviene
dalla Regione (dipendente Ufficio Agricoltura
di Zona). Gli altri 10 sono così stati individuati:
1 capo servizio affari legali (vincitore del
concorso già in atto ma che dovrà essere
necessariamente espletato entro Dicembre),
3 che deriveranno dalla stabilizzazione
degli LSU (lavori socialmente utili) di cui 2
collaboratori amministrativi appartenenti
alla cat. b ed 1 operatore servizi generale cat.
a. Voler stabilizzare le 3 figure LSU è stata
volontà sia mia che del sindaco Spina, perché
è necessario dare contributo significativo anche
dal punto di vista sociale.
Gli altri 6 saranno assunti in forza ai Vigili
Urbani da attingere in parte dal Consorso (la
preselezione è stata effettuata il 15 Ottobre) e
in parte dalla mobilità da altri enti».
Serena Ferrara
Giovanili con la consulenza delle associazioni
culturali "Don Cherry" di Bisceglie, "Procult
Puglia" e "Last Call" di Bari è quella di indire
un concorso rivolto non agli artisti emergenti
ma direttamente alle etichette discografiche,
che fungono da primo filtro selettivo nella
valutazione del gradimento degli artisti da parte
del pubblico.
Il concorso, che sarà presentato al MEI di Faenza
il prossimo 27 Novembre, ha anche una seconda
peculiarità: al vincitore non sarà attribuito alcun
premio in denaro, ma un pacchetto di “servizi”:
ufficio stampa di alta caratura e booking a
livello nazionale (saranno investiti circa 20.000
a copertura delle spese Enpals, comunicazione,
trasporto e alloggio, in modo da incentivare
i locali ad ospitare una tappa del tour di
presentazione decisamente low-cost).
Atteso che non è ancora stato firmato il doppio
protocollo (quello tra partners e Comune e tra
Comune ed Anci), in linea di massima si prevede
che le cose debbano procedere così: il bando di
concorso rivolto alle etichette sarà aperto dai
primi giorni di Dicembre sino a fine Febbraio.
Il materiale sarà quindi vagliato da una giuria
locale di cui con ogni probabilità faranno parte
Puglia Sounds (programma della Regione
Puglia per lo sviluppo del sistema musicale
regionale) e MomArt (il Motore Meridiano delle
Arti nato alcuni mesi fa ad Adelfia sui ruderi
di una discoteca sequestrata alla Mafia), che
selezioneranno gli 8 finalisti. Seguirà quindi
la valutazione dei lavori a cura di una giuria
nazionale (si pensa a nomi di grande interesse
come il critico musicale Federico Guglielmi,
l’ex presidente Poligram Stefano Senardi e il
responsabile del dipartimento “Talent & Music”
di MTV Italia Luca de Gennaro) e l’evento finale,
in cui il vincitore verrà affiancato dalla presenza
di un artista di caratura nazionale. Ultima fase,
come detto, quella del tour promozionale, cui
saranno riservati circa 20.000 euro a copertura
di tutte le spese.
Nei tre giorni dell’evento finale (che si prevede
possa essere realizzato in primavera) è previsto
inoltre l’allestimento di un village (forse nei
locali di S. Croce) con stand riservati alle
etichette musicali indipendenti.
Il concorso, quindi, ha caratteristiche uniche nel
panorama nazionale e promette di dare visibilità
al nome di Bisceglie per un buon semestre di
lavori.
Non ci resta dunque che incrociare le dita e
sperare che questo piccolo delizioso sogno,
che ci distinguerebbe in assoluto da tutto il
già esistente, possa avverarsi al più presto.
E magari dare avvio ad un circolo virtuoso
di concorsi della stessa portata da riproporsi
annualmente.
9
 Vescègghie, la bella addormentata nel borgo
Ecco le idée per far risorgere il centro storico.
S
i, siamo ancora qui, ancora a fare leva sul
tema “centro storico”, come se il nostro
fosse un interesse “di parte”. Dico “come
se”, per prevenire ogni pregiudizio a riguardo:
nessuno della redazione, né del parentado, ha
un immobile nel centro storico, né vanta mire
immediate in questo senso. Visti i prezzi delle
abitazioni, rinunciamo anche a sperarci.
Assodato che il nostro è un “amore imparziale”,
“campanilistico” nel senso migliore del termine
(si legga pure l’aggettivo in senso “romantico”),
possiamo ora spenderci in una spiegazione
dovuta. Cosa ha di speciale Veschègghie, la
nostra bella addormentata nel borgo, per attrarre
le nostre ripetute attenzioni?
L’UNICITA’ DEL BORGO ANTICO
Che sia uno dei pochissimi centri storici dalle
mura quasi intatte, lo abbiamo già detto.
Che abbia ancora dei segreti da svelare, e chissà
quanti, sotto metri di asfalto e cemento, lo
abbiamo scritto pure.
Quel che evidentemente ancora non abbiamo
messo in luce con sufficiente attenzione, è che in
tutto il borgo, puntando lo sguardo su qualsiasi
palazzo di un qualsiasi quartiere, troviamo tracce
di medievalità, da leggersi nei profili leggeri
degli archi tompagnati di fianchi e facciate.
Una catalogazione completa di questa Bisceglie
murata (e qui l’invito alle istituzioni ad entrare
immediatamente di una copia del documento, se
non lo ha già fatto) è stata recentemente compiuta
dalla dott.ssa Giuseppina De Fronzo, giovane
architetto barese di buona volontà. L’immane
lavoro potrebbe portarci ad una nuova chiave di
lettura di quella che definiamo “l’unicità” della
Sentinella dell’Adriatico.
Farci forti di questa peculiarità potrebbe significare
molto sia dal punto di vista dell’immagine, sia
dal punto di vista pratico, attirando ancor più
l’interesse di studiosi e architetti di calibro, sul
contesto locale.
PROPOSTE
Sul fronte esterno – istituzionale
Veniamo a qualcosa di più concreto, perché nella
vita, in generale, non si può stare tutto il tempo a
ponderare. Bisogna agire, proporre, sfruttare ogni
opportunità per farsi promotori di idee. E’ questo
il compito che ci siamo dati con questo giornale
e, a costo di sembrare farneticanti, cercheremo di
farlo in ogni occasione.
Dunque, da profana di urbanistica ma
10
internauta accanita quale sono, ho fatto
alcune ricerche incrociate sui mezzi di
promozione dei borghi antichi, onde
approdare sul sito web della BAI,
l’Associazione Borghi Autentici d’Italia
di Salsomaggiore. Si tratta di una rete
nazionale di piccoli comuni ( ma per
i comuni con abitanti pari o superiori
ai 30.000 c’è la possibilità di associare
anche i soli centri storici) che opera per
il miglioramento della qualità della vita
urbana a partire dal coinvolgimento dei
cittadini. In particolare promuove:
- la creazione di un “Fondo per la qualità
urbana e per la qualità sociale” dei
Borghi ( teso allo sviluppo di iniziative pilota
per la riqualificazione del patrimonio urbano
privato; all’adozione di metodi di bioarchitettura
nelle attività di recupero edilizio; allo studio
e all’adozione di processi amministrativi più
efficienti e aperti al concorso dei cittadini);
- il miglioramento dell’efficienza energetica su
scala comunale attraverso l’individuazione di
soluzioni di risparmio e di creazione di nuove
fonti;
- lo Sviluppo di programmi mirati per il sostegno
alle micro – attività economiche nei centri
storici;
- l’istituzione di laboratori volti a ricercare
e valorizzare i caratteri e le peculiarità della
tradizione e della cultura locale anche in chiave
di valorizzazione marketing;
- l’attivazione di progetti a rete fra i Borghi
partecipanti all’Associazione, rivolti a promuovere
iniziative nei campi economici, sociali, culturali e
delle nuove tecnologie.
Cosa ancora più interessante, l’associazione
si impegna a far da tramite nello sviluppo di
partnership con le grandi banche, allo scopo
di definire e attivare strumenti di ingegneria
finanziaria utili a supportare i programmi
di recupero e valorizzazione della struttura
urbana.
Detta così, la cosa sembra interessante. Ora,
quanto associarsi possa convenire a Bisceglie, di
preciso non lo sappiamo. All’Amministrazione,
ad ogni modo, consiglieremmo di sondare.
Certi che qualcuno, leggendoci, sappia valutare
la proposta.
Serena Ferrara
Sul fronte interno, ai fini dell’obiettivo
“ripopolamento” del Centro Storico
I problemi che gravano attorno al centro
storico, lo sappiamo, prima ancora che essere di
natura strutturale, sono di natura abitativa. Un
sondaggio sugli investitori del centro storico,
ci conferma che spesso e volentieri si tratta
di benestanti forestieri delle città viciniore.
Questo significa una sola cosa: questi acquirenti
non comprano e ristrutturano per trasferirsi
stabilmente a Bisceglie, ma per fare delle loro
proprietà una residenza di tipo occasionale. Si
va’ dunque nella direzione sbagliata.
Problema numero due: le case del centro storico,
(da ristrutturare, si intende) costano circa 1.000
euro a mq, essendo la proprietà concentrata in
buona parte nelle mani di pochi possidenti. Il
regime è più o meno quello di un oligopolio:
i lungimiranti che investirono a cavallo tra la
lira e l’euro, ora che l’interesse sul quartiere
cresce, giocano al rialzo, aggiungendo al prezzo
originario degli immobili qualche zero in più.
Urge quindi calmierare il mercato.
Ma come fare?
Il Comune, oltre ad essere proprietario delle
cosiddette “case parcheggio” (che ora intende
dislocare), ha ancora tra le mani gli alloggi
STU, ceduti (senza dunque un atto notarile)
all’epoca della costituzione della Società, per
l’irrisoria cifra complessiva di circa 130.000
euro. Ora che le intenzioni di sciogliere la
Società di Trasformazione Urbana sono chiare,
viene da chiedersi come il Comune intenda
agevolare l’acquisto da parte dei privati di questi
immobili.
Se le intenzioni, come ci è apparso chiaro, sono
quelle di privilegiare l’acquisto da parte di futuri
residenti, ci paiono interessanti alcune proposte
raccolte tra i tecnici che stanno effettuando lavori
di recupero nel borgo antico.
1)Indire un bando per le giovani coppie, ovvero
cedere gli immobili a prezzo politico a giovani
coppie che abbiano presentato i migliori progetti
di restauro. Clausola obbligatoria, quella di
sfruttare gli spazi a solo uso abitativo. In
cambio, il Comune potrebbe attivarsi per
stringere convenzioni con gli istituti bancari, per
l’accensione di mutui a tasso agevolato.
2)Fissare ad un prezzo simbolico (poche centinaia
di euro all’anno) il canone di locazione di tutti gli
immobili da ristrutturare situati a pian terreno e
destinati ad accogliere botteghe d’arte, artigiani
e piccole attività commerciali. Chiaramente,
l’impegno di chi accetta la proposta, sarebbe
quello di ristrutturare gli immobili a proprie
spese. Molfetta lo ha già fatto con successo sin
dall’epoca del Sindaco Minervini ed ora appare
più bella, più viva, più accogliente.
Interessante anche la proposta del Notaio
Consiglio, uno dei pochi “innamorati” del borgo
antico che si sta davvero muovendo, senza paura
di rimetterci la faccia, perché le cose cambino.
Promotore per anni dell’iniziativa “Intramoenia”,
il Notaio Consiglio propone di legare GAL e
recupero della città antica, tramite corsi per il
recupero dei mestieri della tradizione. Ma di
questo, promettiamo di parlarne in una prossima
puntata.
 I FATTI di
Descrivere la vita di una cittadina di media gran-
dezza come Bisceglie, significa mettere in evidenza
alcuni parametri salienti che emergono, per la loro
peculiarità, dal solito tran tran quotidiano.
Ecco in estrema sintesi, quel che è accaduto nel mese
di Ottobre a Bisceglie
CRONACA
-La diseducazione di una certa frangia di
biscegliesi mette in pericolo la sicurezza del
centro storico. Parti di mobili in disuso ed altri
rifiuti vengono infatti ammassati a ridosso
di edifici semidiroccati con solai in legno,
facilmente infiammabili. Una precedente
bonifica era stata necessaria in precedenza
per asportare una considerevole quantità di
materiale di risulta abbandonato nei vicoli chiusi
del centro storico.
-Un pregiudicato biscegliese entra in casa e tenta
di rapinare la pensione di un anziano signore, ma
viene messo in fuga dalla reazione dell’anziano
e di sua moglie. I carabinieri, allertati da una
telefonata dei vicini di casa dell’anziano,
intervengono e, dopo una sommaria descrizione
dell’aggressore, lo identificano e catturano,
con l’accusa di tentata rapina e violazione di
domicilio.
-Un cittadino ucraino, autore di atti di libidine
violenta nei confronti di una donna, viene
affrontato ed allontanato dal marito di lei. Una
pattuglia di carabinieri interviene e l’aggressore
tenta di corrompere il carabiniere con 85 euro,
aggravando così la sua posizione. Viene per
questo tradotto nel carcere di Trani.
Ennesima operazione antidroga ha portato in
carcere uno degli abituali spacciatori e permesso
di recuperare un quantitativo di hashish pari a
5200 dosi.
-Rubavano auto anche a Bisceglie, le smontavano
e ne vendevano i pezzi. Due autodemolitori
di Terlizzi sono finiti in carcere, sorpresi dai
carabinieri mentre trasportavano refurtiva.
- Rapina in banca alle 10,30 del 27 Ottobre, ma
ad attenderlo all’uscita c’erano i carabinieri
che lo hanno immediatamente immobilizzato
e arrestato,
Con il volto coperto da un passamontagna ed
armato con un taglierino, il rapinatore ha fatto
irruzione all’interno della Popolare di Bari di
via De Gasperi. Alcuni testimoni accortosi del
fattaccio hanno allertato i carabinieri. che dopo
un inseguimento hanno acciuffato il rapinatore
in via Caputi.
ATTUALITA’
-Aziende biscegliesi alla fiera di Skopje,
con grandi agevolazioni economiche per la
partecipazione. Molto importante nell’area
balcanica, la fiera di Skopje permetterà alle
piccole e medie imprese di espandere il loro
mercato verso est, in aree commerciali finora
poco utilizzate.
- Nei giorni scorsi il sindaco di Bisceglie Fran-
cesco Spina ha ricevuto al proprio indirizzo di
ottobre
n
o
Marco Tempesta
posta elettronica del sito istituzionale del Co-
mune di Bisceglie un messaggio contenente vol-
gari offese e minacce personali. L'avv. Spina ha
prontamente informanto i carabinieri sporgendo
t
i
formale denuncia nei confronti dell'estensore del
messaggio che ovviamente ha tenuto anonime
le proprie generalità. I carabinieri hanno subito
avviato le indagini che sono tuttora in corso.
z
-La Città di Bisceglie ha ricevuto la visita
dell’Ambasciatore del Kosovo in Italia, Mr. Al-
bor Prenkaj. è stato ricevuto dal Sindaco Spina,
e dal Sen. Francesco Amoruso. Lo scambio
culturale è stato propiziato dall’incontro fra
l’assessore Di Lollo e Vito Grittani, presidente
i
dell’Associazione O.D.I.-V.G..
COMUNE
e
-Soddisfazione del sindaco Spina per il rispetto
del patto di stabilità nell’approvazione del
bilancio. Il sindaco Spina dichiara: “In quattro
anni di gestione, diversamente da come si
procedeva in passato, non abbiamo contratto
mutui, abbiamo sanato una mole notevole
di debiti pregressi e dobbiamo ricordare che
abbiamo ereditato il fallimento del consorzio
“Vigiliae” e l’insolvenza della società Gestor.
Nonostante ciò, i tributi e le tariffe comunali
sono state ridotte o, comunque, non sono
f
aumentate”.
-Sette consiglieri del centrosinistra insistono
affinchè i consigli comunali vengano resi
pubblici da un servizio di ripresa televisiva.
l
Ritengono che il cittadino abbia pieno diritto di
assistere a ciò che si dice e si decide in consiglio.
Parere non condiviso dall’Amministrazione
attuale.
a
CULTURA
-Concorso “Scopri lo scorcio”, seconda edizione.
Una iniziativa mirata a stimolare la conoscenza
s
della propria città tramite un concorso a premi.
Si tratta di riconoscere zone della città partendo
da minimi particolari ai quali viene attribuito un
punteggio a seconda della difficoltà. Il concorso
si chiuderà il 9 Dicembre.
h
- Nuova edizione della seguitissima trasmissione
radiofonica BadSide, che torna ad essere
propulsore di idee nel campo della musica e
del sociale, dai microfoni dell'acquario di Radio
Centro Bisceglie. Tommaso Ricchiuti e Sergio
Storelli, cureranno la trasmissione.
- L’avvocato biscegliese Gianpaolo Santoro,
esperto in materia di finanziamenti agevolati,
ha scritto un manuale pratico dal titolo: “Fare
impresa con fondi pubblici”. L’intento è quello
di consigliare chi voglia fare impresa per conto
proprio, nell’ottenere il necessario sostegno
dalle istituzioni.
11
 Premio Sarnelli:
per conoscere da vicino gli “illustri” Dell’Italia
I
l primo cittadino ha messo
la questione più o meno
in questi termini: «Con il
Premio Sarnelli diciamo alla
città che intendiamo progredire
all’insegna di valori specifici,
quali la legalità, la giustizia,
la coesione sociale. Questo
appuntamento, inoltre, ci
avvicina a quei personaggi di
cui apprendiamo dalla stampa
nazionale e ci permette di
conoscerne da vicino gli aspetti
caratteriali e personali».
Giunto alla sua settima edizione,
il Premio Sarnelli (svoltosi
quest’anno il 2 Ottobre, nella
solita accogliente cornice del
Teatro Garibaldi) è dedicato,
dall’associazione “Monsignor
Pompeo Sarnelli” presieduta dal cav. Francesco
Massimiliano e dall’Amministrazione
Comunale, al presule umanista polignanese
che fu vescovo di Bisceglie in epoca barocca.
Il suo scopo, quello di dare onore e avvicinare
alla realtà locale i massimi protagonisti dell’
economia, del sociale, della giustizia, della
politica e della medicina.
Quest’anno, per la prima volta, il progetto ha
visto coinvolte anche le scuole superiori, che
hanno partecipato al primo concorso letterario
volto alla riscoperta dell’eclettico personaggio
che guidò Bisceglie, all’epoca vagamente allo
sbando, nella direzione della Chiesa. Sarnelli
rinverdì la tradizione dei Santi, portò ordine
alle festività religiose, abolì le lascivie e l’uso
della maschera nel Carnevale, insegnò al popolo
a pregare e al clero come fare il suo dovere,
riformando i costumi all’insegna di valori
base della morale cattolica quali la carità e la
pietas cristiana. Ma soprattutto Sarnelli seppe
entrare nel cuore del popolo con i suoi scritti,
(emblematiche le“Lettere ecclesiastiche” e il
“Lume a' principianti nello studio delle materie
ecclesiastiche”), insegnando con tono colloquiale
e familiare, che le letture religiose sono utili
perchè fanno da specchio e é mettono a nudo
l’anima del credente. In questo scenario, l’idea
di un premio letterario per riscoprire il Sarnelli
non solo punta i riflettori su nuove pagine di
storia, ma vuole essere di sprono al recupero di
un’identità cristiana condivisa e popolare di cui
12
Serena Ferrara
rischiamo di perdere ogni traccia.
Nel corso della serata del 2 Ottobre sono stati
anche premiati i vincitori del concorso letterario:
primo classificato Cristian Leuci, e, di seguito,
Giusy Antonino studenti dell’ITC Dell’Olio,
Susanna Lopopolo e Silvia Tolomeo studenti
del liceo Da Vinci.
Nove, le illustri personalità che sono state invece
premiate per l’alto contributo etico offerto
tramite il loro lavoro: per l'ambito ecclesiastico
il cardinale Grocho - lewski Zenon (prefetto
della Congregazione per l'Educazione Cattolica)
e mons. Marcello Semeraro (vescovo di Albano
Laziale); per la giustizia: il dott. Francesco
Lorusso (presidente della Corte dei Conti di
Puglia), il dott. Filippo Bortone (presidente del
Tribunale di Trani), il dott. Antonio Savasta
(sostituto procuratore della Repubblica presso
il Tribunale di Trani), il generale di brigata Aldo
Visone (comandante della Legione Carabinieri
"Puglia"). Lieta sorpresa, quella di vedere tra
i premiati per l’impegno in ambito medico,
anche l’assessore regionale alle politiche per
la salute prof. Tommaso Fiore. Per lo stesso
ambito è stato attribuito un riconoscimento
anche al prof. Carmine Di Ilio, presidente della
facoltà di medicina e chirurgia "G. D'Annunzio"
dell'Università di Chieti. Unico biscegliese tra i
premiati, per il settore commerciale, economico
e turistico, il cav. Dino Abbascià, presidente
nazionale della Federazione Italiana Dettaglianti
ed Ambulanti, che conta ben 60.000 affiliati.
A n e s s u n o
dei presenti,
Mauro Pulpito,
intervistatore e
presentatore della
serat a insieme a
Jolanda Preziosa,
ha risparmiato
domande “piccanti”
sul perché di tanto
impegno pubblico.
E così, nel dialogo
con i presenti, si è
affrontato il tema
della “Puglia a codice
rosso”, scoprendo
che l’azione di contrasto alla
criminalità che i Carabinieri
portano avanti è «efficace ma
non sufficiente - spiegava il
generale Visone – soprattutto
nelle provincie di Bari, Bat e
Foggia. L’azione deve essere
ancora più corale, globale,
partecipata tra le istituzioni
che si pongono a garanzia
dell’interesse primario delle
sicurezza dei cittadini». Tuttavia,
in tema di “gratitudine”, il
gen. Visone è stato molto
rassicurante: «è questo uno dei
motivi per cui ho scelto la Puglia».
Il dott. Fiore, chiamato a rispondere alla
domanda: «ma chi glielo fa fare a prendere
un’eredità (quella di Tedesco, ndr) pesante?»,
ha invece fatto menzione alla grande storia
accademica dell’Anestesia in Puglia, che già nel
’71, a soli quattro anni dall’inaugurazione della
prima cattedra a Torino, vantava un gruppo
di ricerca maturo e all’avanguardia». Ancora
in tema di sicurezza e legalità, il dott. Savasta
ha affrontato invece il tema dell’ambiente
«che negli ultimi 10 anni, da nota dolente,
si è trasformato in punto di forza e slogan
turistico. Grazie alle battaglie intraprese dai
Pm, finalmente l’habitat naturale è tutelato
in via penale: il diritto ambientale non è più
considerato come un valore disgiunto dalla
persona, ma come un aspetto cardine della
qualità della vita. Istituzioni disattente e mafie
ambientali sono ancora una realtà, tuttavia la
Puglia è all’avanguardia. Siamo stati i primi ad
applicare le leggi quadro europee in materia
ambientale e su nostro esempio hanno agito
Francia e Germania».
Interessanti anche le dichiarazioni del cav. Dino
Abbascià, testimone orgoglioso di uno spaccato
di vita italiana straordinario, negli anni in cui
la Puglia si esportava al Nord. Abbascià non
spende parole superflue sulla storia della Puglia
a Milano e va dritto al sodo del suo ruolo nella
FIDA Confcommercio: «valorizzare i piccoli negozi
per combattere la grande distribuzione. Soprattutto
– e qui il riferimento a Bisceglie – serve agire nei
centri storici, perché le vetrine accese non sono solo
sinonimo di vita, ma anche di sicurezza per chi abita
il borgo antico. Inoltre i bottegai offrono un servizio
di consulenza all’acquisto, sinonimo di garanzia
circa la qualità del prodotto e di rispondenza alle
richieste del cliente». Annunciando la prossima
nascita di una Scuola dell’Alimentazione a Bari,
l’infaticabile Abbascià, che ogni giorno punta la
sveglia alle 3.05, ha chiuso la serata regalandoci
una perla di saggezza: «il sacrificio, se frutto
di una scelta autonoma, è un valore aggiunto.
Nell’impresa contano due cose: il meccanismo di
delega e l’esempio che un alfiere del lavoro sa dare ai
suoi dipendenti».
LibriAmo Silvia Lafranceschina

La rassegna itinerante ha fatto tappa a Bisceglie il 5 Ottobre.

E
’ festa per il decimo anniversario del centro di lettura Globeglotter
(con sede a Trinitapoli), che a Bisceglie portò, più o meno un anno
fa, un bellissimo “Processo a Lolita”, dibattutosi nell’aula del giudice
di pace.
L’associazione, composta da docenti e artisti pugliesi, dal 1991 organizza
eventi e incontri per promuovere la lettura e lo scambio culturale. Dopo 10

anni di intensa (e aggiungiamo alternativa, nel senso più entusiasmante

del termine) attività, ha organizzato una bellissima festa, allestendo in via
Cairoli – dove il centro lettura ha sede - una ricca e variegata scenografia
di carta. La strada si è così trasformata in un improbabile e gigantesco
foglio d’asfalto, su cui sono state scritte diverse storie. Un suggestivo
volo di mongolfiera, che è esplosa in una pioggia di parole, ha concluso
la manifestazione.
«In questo decennio il copione della rassegna LibriAmo non è mai stato
lo stesso – ha spiegato la presidentessa dell’associazione, Antonietta
D’Introno. - Le costanti attorno a cui si dipana una sempre diversa
sceneggiatura sono tre: il bookcrossing, le letture ad alta voce e
l’individuazione del mezzo di trasporto con cui spostarsi per portare tra
la gente i libri. Il resto della “sceneggiatura” cambia di anno in anno».
Il motto di quest’anno (edizione 2010 dal 30 settembre al 7 ottobre) è stato
“Scripta Volant”, in virtù della scelta di disseminare libri appesi ai balconi-
qui a Bisceglie per il centro storico- da rubare decisamente “al volo”.
Nella libreria Oompa Loompa, invece, si è tenuta la lettura animata del
romanzo I nani di Mantova, di Gianni Rodari. Ad interpretare i brani, l’attore
di origini molfettesi Francesco Tammacco, presidente della compagnia
teatrale “Il Carro dei comici” e già esperto in reeding (ha collaborato con
personaggi del calibro di Alda Merini, Giuliana Sgrena, Al Bano Carrisi,
Caparezza, Antonio
Un concorso sui generis di Oompa Loompa e Globeglotter
Stornaiolo e
Globeglotter a Bisceglie è di casa. Oltre alla rassegna LibriAmo,
Carmela Vincenti,
quest’anno la città è stata coinvolta anche in un originalissimo
solo per citarne
concorso letterario. Con la Libreria "Oompa Loompa", il centro di
alcuni). Delizioso
lettura di Trinitapoli ha difatti promosso il concorso di scrittura
spettacolo rivolto
"Rifiniscila". Ai lettori “dalla penna felice” veniva chiesto di
prevalentemente
riscrivere il finale di un romanzo a scelta fra "Madame Bovary" di
ad un pubblico di
Gustave Flaubert, "Il Barone Rampante" di Italo Calvino e "I Nani
giovanissimi.
di Mantova" di Gianni Rodari. Gli elaborati sono stati pubblicati
Globeglotter è una
sul sito dell'associazione, a partire dal 30 Agosto 2010 e votati da
realtà sorprendente:
una giuria popolare sul web e da un comitato di scrittori, che ne
si impegna da anni
ha valutato l'originalità, lo stile narrativo e la trama.
nella promozione
In palio, per i tre migliori autori, la pubblicazione in un instant book
della lettura,
distribuito in occasione di "Libriamo” e un viaggio alle Isole Tremiti
scegliendo strategie
(svoltosi il 3 Ottobre scorso), a bordo di due elicotteri trasformati
sempre più insolite
per l’occasione in autentici salotti letterari tra le nuvole.
e accattivanti per
Vincitori e protagonisti di questa singolarissima iniziativa
far arrivare i libri
“con le ali”, sono stati: la giovanissima Federica, 18 anni e un
laddove è più
diploma appena conseguito, (premiata per il finale di “Madame
difficile. La sua
Bovary”), Adelmo, 26 anni e prossimo alla laurea in Scienze
missione è quella
delle Comunicazioni (autore del migliore epilogo de “I nani di
di rendere la lettura
Mantova”) e lo scrittore cerignolano Pasquale Braschi, secondo
un’abitudine
classificato tanto con Madame Bovary quanto con I nani di
consueta e diffusa,
Mantova. Non c’era, invece, il terzo vincitore, Massimo Brusisco,
contro ogni
autore del miglior finale dell’opera di Calvino.
pregiudizio di
elitarietà.
 Bisceglie si svincola
dalle città limitrofe
Guadagna un suo Istituto Professionale. Ma a quale prezzo?
«A
due mesi dall’inizio del nuovo
anno scolastico siamo ancora in alto
mare» con queste parole mi accoglie
il Dirigente Scolastico dell’Istituto Professionale
di Bisceglie prof. Dino Musci. Conosco da anni
il preside Musci essendo stati colleghi per lungo
tempo al liceo “Da Vinci” e questo mi permette
di essere poco formale.
Arrivo subito al dunque:
-Hai trovato difficoltà quando a Settembre ti
sei inserito in questa realtà?
Occupazione e stranieri:
l’IRSEA promuove l’integrazione di immigrati
attraverso corsi di formazione professionale
I
l primo corso si è concluso in luglio e un altro
è attualmente in fase di realizzazione
Favorire l’integrazione lavorativa degli
immigrati nell’area del Nord-Barese in un
momento in cui flussi d’entrata annuali rivolti
agli stranieri sono chiusi ma recenti statistiche
dimostrano che la richiesta di manodopera
straniera resta alta a livello nazionale.
Questa è la sfida che si è posta l’I.R.S.E.A. (Istituto
di ricerche e formazione nel sociale, economico
ed ambientale) che, con l’autorizzazione della
Provincia di Bari e il finanziamento del Fondo
Sociale Europeo, ha attivato 2 corsi per favorire
l’integrazione degli immigrati nel contesto
lavorativo della zona.
“Lo straniero che perde il lavoro ha tempo sei
mesi per trovarne un altro. Se, passato questo
termine, non lo trova, diventa irregolare:
condizione difficilissima, senza via d’uscita, e
che, alla luce della nuova normativa, è diventata
anche un reato rilevante dal punto di vista
penale”, afferma Ugo Melchionda, Project
Manager dell’Organizzazione Internazionale
per le Migrazioni (OIM), membro del Comitato
Tecnico Scientifico del progetto.
“L’iniziativa dell’IRSEA-, continua Melchionda,-
propone una tipologia di intervento che
sosteniamo con interesse, in quanto ha lo scopo
di prevenire il problema aiutando l’immigrato a
scongiurare il rischio dell’irregolarità e venendo
incontro allo stesso tempo alle necessità di
manodopera di alcuni settori particolarmente
14
«Tante. Innanzi tutto l’istituto ha due
sedi e settori separati il settore dei
servizi con indirizzo commerciale
con sede in via Villa Frisari e il settore
industria-artigianato con indirizzo
manutenzione e assistenza tecnica
in via Gandi. Presidenza e segreteria
sono state sistemate nel plesso di
via villa Frisari. Questo comporta lo
spostamento quotidiano da una sede
all’altra. Ma quello che è grave è che
una segreteria l’Istituto non c’è l’ha».
Infatti in passato le due scuole,
essendo succursali di altrettanti
professionali di Molfetta e
di Trani, non avevano una
segreteria ma facevano
riferimento alle scuole di
pertinenza.
«Abbiamo individuato la sede
della segreteria - continua il
dirigente- ma la stanza è ancora
così, come la vedi. Ci hanno
mandato scrivanie e sedie, però
non si parla né di ristrutturare
l’ambiente, chiudendo una porta e
aprendone un’altra per far accedere il
pubblico, né tanto meno si pensa a creare
ricettivi”
Dopo aver individuato i profili professionali
che avevano la possibilità di risultare più
competitivi nel panorama economico del Nord-
Barese e aver preso contatti con aziende disposte
a offrire stage ai partecipanti ai corsi, l’IRSEA ha
dato inizio al primo corso, rivolto ad "Addetti
all’igiene di ambienti interni ed esterni” e
conclusosi il 22 di luglio.
Finalizzato a promuovere l’inserimento sociale e
lavorativo di 18 uomini e donne di nazionalità
albanese, in possesso di regolare permesso di
soggiorno, all’interno di aziende del territorio
che si occupano di servizi d’igiene e di pulizia,
il corso ha previsto 400 ore di attività, suddivise
tra lezioni di orientamento linguistico, giuridico-
culturale e alfabetizzazione informatica, e
lezioni teoricopratiche ed applicative, finalizzate
a contestualizzare le conoscenze apprese in
aula e a sviluppare le abilità specifiche della
professione.
“Siamo orgogliosi - afferma il presidente
dell’I.R.S.E.A. Michele Grassi - che la Provincia
di Bari abbia inteso mettere a disposizione del
territorio del Nord-Barese risorse finanziarie
del Fondo Sociale Europeo per sostenere
l’inserimento lavorativo e sociale dei migranti
e contrastare le discriminazioni, al fine di
promuoverne la condizione di pari opportunità,
favorire l’integrazione e l’occupazione tramite
azioni informative, orientative e di formazione
specifica”.
Felicia Antonino
una rete internet per poter lavorare. I quattro
applicati di segreteria ora sono costretti ad
occupare le aule di un laboratorio informatico
destinato agli studenti».
-Per il resto spero tutto bene?
«Cosa dici. Pensa che per poter avere la
disinfestazione delle aule, che doveva
necessariamente avvenire prima dell’inizio
delle lezioni, ho minacciato di rendere di
pubblico dominio, rivolgendomi alla stampa,
l’inefficienza della Provincia. Solo Venerdì 15
la scuola di via Villa Frisari è stata in parte
disinfestata. Poi vorrei farti vedere il nostro
deposito di immondizia».
-Dino, non dirmi che avete uno scarico rifiuti
tutto vostro?
«Quasi, quello che vedi- e mi indica una
montagna di banchi, scrivanie, computer ed
attrezzi sportivi non recuperabili- è ciò che
ancora deve essere smaltito. Pensa che la
Lombardi ha già fatto 7 viaggi con i propri
mezzi per liberare questo spiazzo. Tutto questo
materiale di risulta era depositato da anni negli
scantinati. Abbiamo cercato di recuperare il
recuperabile con la buona volontà e l’impegno
del personale dell’altro plesso, ma quello che
rimane va smaltito al più presto».
-Si sa che quando siamo all’inizio dell’anno
scolastico non tutto funziona bene- insisto
cercando di stemperare la delusione del
dirigente.
«Questo l’ho messo in conto. Ma pensa che
qui manca anche l’occorrente più spicciolo per
lavorare. Siamo arrivati all’assurdo di dover
ricorrere al credito a titolo di favore personale.
Staremo a vedere».
Lascio Dino un po’ sconfortata. È vero che le
scuole non navigano nell’oro, ma un minimo
di autonomia la dovrebbero avere. E qui non
c’entrano le ristrettezze del periodo, piuttosto
l’inefficienza della macchina burocratica che
non sa mai muoversi per tempo.
sogni di cartone
Serena Ferrara
Mauro Antonio Albrizio, biscegliese purosangue
classe 1975, è un personaggio dalle mille sorprese.
Chirurgo e radiologo, da anni residente a Pavia (dopo
una lunga esperienza in Inghilterra per conseguire
la specializzazione in emergenze), è musicista e
compositore, ballerino, regista e attore. Il suo primo
romanzo, l’autobiografico “Sogni di Cartone”, ha
destato gli interessi di critica e pubblico, anche in
ragione di una presentazione tutta particolare. Perché
l’Albrizio, da istrione quale è, ha l’uso di farsi conoscere
ai lettori teatralizzando la trama della sua opera, che
è poi il sunto della sua vita. Lo abbiamo incontrato
Venerdì 22 ottobre al Liceo “da Vinci” (lo stesso che
anni a dietro frequentò da studente), nel corso del primo
appuntamento della rassegna “Ottobre piovono libri”
organizzata dal Presidio del Libro

C
osa è “Sogni di cartone”? Non potendolo
definire solo un romanzo, né uno
spudorato e autoironico confessionale,
né tantomeno un trattato di psicologia… di
cosa stiamo parlando?
«E’ un esperimento letterario, mettiamola
così. Del resto sono uno scrittore improvvisato
e ciò che mi ha spinto a pubblicare è stato
il desiderio di vedere l’ “effetto che fa” la
tua verità rispetto alle emozioni degli altri.
Nel libro ho diviso la personalità umana in
tre parti (sentimento, ragione e coscienza),
che hanno generato altrettanti capitoli. Si
tratta delle avventure quotidiane di una
persona qualunque, ordinate secondo un filo
logico preciso. Prima il sentimento, gli amori
combattuti e il suo fare a pugni con la ragione.
Ma “dovevo liberare entrambi al più presto:
me stesso da una situazione in cui non riuscivo
a prendere spazi a sufficienza, Koralia da un
uomo che non riempiva abbastanza la sua
capiente sfera sentimentale”. Così nel capitolo
della coscienza viene “spiattellato” il risultato
di una serie di sedute di psicoterapia, in cui
il protagonista scopre tutti i perché del suo
repertorio comportamentale».
E il protagonista chi è?
«E’ il protagonista… un certo Mauro».
Tutto vero allora?
(Sgrana i suoi occhi color ghiaccio dribblando la
risposta con un sorriso da attore che lascia più
dubbi di prima).
Bene, lasciamo stare. E partiamo dal capitolo
uno, il sentimento. La prima teoria che affronti
è quella “del Polpo”. E, tanto di cappello per
l’originalità di esposizione di questa misoginia
parafrasata, ci rimanda a Bisceglie, da dove
tutto nasce. Ce ne parli?
«Ero alle Grotte di Ripalta e avevo quindici anni.
Mi accingevo ad una caccia al polpo. Vidi un
grosso pesce colorato, mi avvicinai lentamente
e sparai. Neanche a dirlo, il pesce scappò. La
fiocina si ruppe incagliandosi in uno scoglio
e, mentre mi rendevo conto del danno, due
occhi neri perlacei incrociarono il mio sguardo:
era proprio un polpo. La pietra dalla quale mi
guardavano era troppo grande, impossibile
sollevarla. In preda all’incertezza iniziai a
giocare con la preda. Avvicinai la canna monca
del mio fucile subacqueo e notai vedo che la
mia vittima con un tentacolo l’accarezzava.
Allora infilai la canna lateralmente cercando di
far fulcro sullo scoglio, ma l’animale scappò.
Forzai allora l’asta nel punto in cui il polpo era
sparito, cioè lo spinsi ancora più all’interno,
a respingerlo. E lui cosa fece? Venne fuori. E
così pensai in quello stesso istante che i polpi
sono come le donne: se vedono qualcosa che
luccica, iniziano a farci i loro giochetti. Se cerchi
di portarle verso di te, si rifugiano in una tana
inaccessibile. Ma se le respingi, come se non
le volessi più, sono loro a venir fuori. Qualche
tempo più in là avrei però capito che non sono
solo le donne a comportarsi come i polpi. E’ un
atteggiamento proprio della natura umana».
Il tuo libro si conclude con una confessione
destabilizzante: il protagonista riconosce
che tutti i suoi eccessi sentimentali, i suoi
tradimenti amorosi, la paura di una relazione
stabile sono “l’unico modo con cui sono riuscito
a superare un complesso di inferiorità nei
confronti di mio padre”.
«Mio padre è protagonista del libro. La figura
genitoriale maschile per un uomo è una figura
importantissima e nella stragrande maggioranze
dei casi è una figura molto controversa. Si
vivono dei conflitti con il proprio padre del
tutto fisiologici, che portano però a problemi
relazionali anche nel rapporto con l’altro sesso.
E’ una sorta di esperimento del contrario,
cioè si sperimenta un cattivo rapporto con il
proprio genitore, per poi capire che si tratta di
un rapporto di amore. Ma tutti sperimentiamo
il contrario, tutti sperimentiamo com’è fare la
parte dei cattivi, per poi capire quanto è bello
essere buoni».
Insomma il tuo libro parla, attraverso te,
attraverso l’esperienza di uomo qualunque, di un
tema delicatissimo come il Complesso di Edipo.
E lo fa con grande leggerezza. A questo punto
mi chiedo: e il ruolo materno? Gli psicologi,
a questo punto, vorrebbero che tu ne fossi
innamorato. Come Edipo, che, identificando
visi, uccise il padre per sposare la madre.
«In questo libro non parlo specificatamente dei
conflitti figlio-madre, ma più genericamente
del rapporto del protagonista con le donne. Ho
preferito non dire proprio tutto, ma lasciare a
chi legge la possibilità di fantasticare almeno
su qualche risvolto. La magia del testo scritto è
proprio questa: sa insinuare un dubbio e, come
se lo invitasse ad un bellissimo pranzo da cui
il convitato si alza ancora con un po’ di fame,
grazie a questo ne stimola l’immaginazione,
magari invitandolo alla lettura di un altro
libro».
Altro libro, dici? E’ tra i tuoi programmi… o
meglio, nella tua “valigia di cartone”?
«La mia valigia di cartone è li, dietro il sipario.
Esiste davvero e recita con me sul palco. Adesso
contiene i cocci di una grande storia d’amore
(peluches, giocattoli e messaggi del repertorio
sentimentale), nei giorni a venire non si sa cosa
quali sogni serberà. Ho imparato una cosa,
ed in questo spiego il titolo della mia opera
prima: il futuro non va mai troppo pregustato,
perché potrebbe riservare brutte sorprese. Nella
battaglia contro la vita vince solo chi è in grado
di generare sogni a velocità maggiore di quella
con cui la vita stessa li distrugge».
Ma il prossimo libro? E’ già in cantiere
qualcosa?
«Continuerò a scrivere, ma solo se e quando mi
verrà in mente, in piena libertà. Ho già in mente
un titolo: “Manuale del paraculo”, ma non so se
lo svilupperò mai. Del resto ho deciso di metter
giù “Sogni di cartone” nel 2003 e l’ho fatto solo
adesso. Questo mi lascia sperare».
Medico a tempo pieno eppure scrittore, attore,
ballerino, compositore, musicista e molto altro.
Come riesci a conciliare il tutto?
«Semplicemente la mattina indosso il mio
camice bianco e alla sera, arrivato l’ultimo
orario, mi vesto possibilmente di nero e mi do
a tutte le forme d’arte che mi sono congeniali,
ovvero la scrittura, il teatro, la danza, la musica.
Anche se questo significa rinunciare alle cene di
lavoro, agli aperitivi con gli amici alle partita di
calcio ed altri momenti di svago».
Veniamo a noi. Non vivi a Bisceglie dal 2003, hai
viaggiato tanto e scoperto altri mondi. Eppure
il tuo libro inizia e finisce qui. Qual è il tuo
rapporto con questa città?
«L’ho scoperta con l’assenza e oggi la trovo
deliziosa. Storia, architettura, paesaggi
straordinari. Oltre alle Grotte di Ripalta, che per
me rappresentano la pace al suo valore assoluto,
il luogo di riconciliazione con il mondo, trovo
splendido l’anfiteatro, che ho citato anche nel
libro».
Una ultima curiosità. Quando torni a casa, c’è
un rito in particolare che ti piace “officiare”?
Eccome no. Compro un sacco di taralli, almeno
per una intera stagione».

15
 Pena di morte, perché sì o perché no
Dopo un efferato delitto, le reazioni della gente sono estreme.
Ritorna la richiesta di reintroduzione della pena di morte
Marco Tempesta
In Italia, circa il 60% delle persone, in quantità identica tra maschi e donne sono
favorevoli a reintrodurre la pena di morte,. L’unica differenza la osserviamo nel
livello di cultura: più la gente è ignorante, più invoca la pena di morte. Le statistiche
indicano infatti un rapporto diretto tra grado d’istruzione e quantità di persone
che vogliono la pena di morte. Negli USA, il rapporto tra quanti vogliono la pena
di morte e quanti no, è molto più elevato che in Italia, col 73% di favorevoli e 27% Nella maggior parte dei casi, abbiamo infatti una
contrari. prevalenza della parte emotiva, scarsamente
riequilibrata dalla parte logica. Come sottofondo,
Indagini sociologiche attestano che l’effetto deterrente della pena di morte, è
la parte rettiliana, istintiva, anch’essa raramente
praticamente inesistente. Addirittura, per i reati di terrorismo la pena di morte è
riequilibrata dalla parte logica del cervello,
un incentivo che spinge ad una maggiore motivazione dell’atto terroristico, visto che viene fuori tutte le volte in cui ci troviamo
come immolazione eroica e quindi più suscettibile di premio nell’al di là. Per capire in conflitti di possesso col mondo esterno. Ne
in maniera più approfondita la necessità o meno della pena di morte, proviamo a consegue che persone di solito tranquille, in certe
ragionarci su, con un briciolo di cinica razionalità. situazioni si trasformano e diventano pericolose.
I più pericolosi sono i rettiliani puri, ovvero
quelle persone in cui la parte istintuale prevale
abbondantemente sulle altre due. Sono loro
approfondiamo ciò che c’è da prendere, mai ciò che c’è da dare.
che finiscono più facilmente nella cronaca nera.
Dicesi ‘persona’ il singolo componente di un Predatori del genere non dobbiamo immaginarceli
Gli emotivi invece, hanno come difetto l’essere
insieme chiamato Umanità. Da cui si deduce unicamente tra la feccia delinquenziale, nel più
particolarmente condizionabili. Sono quelli che
che l’Umanità è un insieme di persone. Qual è turpe sottoproletariato degradato dei bassifondi
ragionano ‘di pancia’, prevalentemente sulla
la differenza tra l’animale involuto e la persona? cittadini. Ce li ritroviamo infatti anche in giacca
base di emozioni, appunto. Se il neocortex non
E’ la presenza del senso morale. La presenza del e cravatta, con una buona cultura e una certa
interviene a riequilibrare, sono individui che in
senso morale dunque, qualifica come ‘persona’ un disponibilità di denaro, un bell’eloquio e una
particolari situazioni diventano violenti allo stesso
appartenente al regno animale. Il pitecantropo con bella presenza. Da questa gente ci si può aspettare
modo dei rettiliani.
la clava, apparteneva all’ordine di idee di tutti gli di tutto e di peggio. Sono potenzialmente più
altri animali: si svegliava la mattina con l’unico pericolosi del singolo, poiché in grado di scatenare
intento di procurarsi il cibo per la sopravvivenza, guerre o di ridurre alla fame e alla disperazione La scelta
a spese di qualcun altro essere vivente, animale un gran numero di persone. Nascere carogna, violento, bastardo, criminale,
o uomo che fosse. Col subentrare del senso sadico e quant’altro di peggio possiamo
aggiungerci, non è una scelta. E’ una scelta semmai
morale, la bestia umana si è trasformata sempre L ’ i n fa n tilismo come l’essere capaci di modificare in parte o del tutto
più in ‘persona’, mitigando il senso predatorio
in funzione di una migliore e più tranquilla
fattore di pericolosità questi tratti della personalità, ma non tutti hanno
C’è poi un’altra categoria di gente, che pur la potenzialità di farlo, né l’occasione ambientale
convivenza. Dovremmo dedurre che, poiché il
avendo una certa quantità di senso morale ed necessaria.
tempo è passato per tutti, anche l’evoluzione
un’età anagrafica adulta, mostra atteggiamenti e
dovrebbe essere quantitativamente simile per
comportamenti assolutamente inadeguati. Sono
tutti, ovvero tutti dovremmo ragionevolmente
i cosiddetti ‘infantili’, adulti col cervello di un
Come difenderci
avere la stessa quantità di senso morale. Purtroppo E’ chiaro ed evidente che, come ci si difende dagli
bambino di 5 anni. Sono molto pericolosi anch’essi.
così non è. Un’attenta osservazione ci permette di animali feroci, così dobbiamo anche difenderci
Non proprio bestie, ma pronti a rompere il proprio
scoprire che l’Umanità è molto distante dall’essere da questi abbietti individui. Però, come non è
giocattolo pur di non far giocare gli altri bambini.
omogenea. Le persone sono tutte diverse l’una lecito sopprimere gli animali feroci solo perché
Appartiene spesso a questa categoria chi uccide
dall’altra e la loro quantità di senso morale è feroci, altrettanto non è lecito sopprimere le bestie
per gelosia, ad esempio. O le persone dispettose.
molto variabile. Ognuno fa storia a sé. Per cui umane solo perché feroci. E’ lecito invece isolarle
Il senso di giustizia come generatore di violenza.
possiamo trovare ad un estremo della scala di e difendersene. Come? La pena di morte ha solo
Paradossalmente una categoria di violenti è anche
valori, la bestia umana e all’altro estremo, l’angelo un vantaggio su tutti, ed è il vantaggio economico.
quella di coloro che hanno un fortissimo senso della
incarnato. Lasciamo per il momento da parte la Ma solo fino a un certo punto, poiché se si sfrutta
giustizia, i giustizialisti. Tendono ad eliminare il
componente ‘angelo’ ed analizziamo l’estremo la forza-lavoro del condannato ci si può anche
male alla radice, eliminandone fisicamente la fonte.
che ci interessa più da vicino. La bestia umana, rifare del costo del suo mantenimento in clausura.
A questa categoria appartengono i vendicativi,
dunque, è quella che ragiona esclusivamente in Uccidere una persona, al di là di soddisfare il
coloro che ricambiano il male ricevuto con un
termini di predatore-preda, ed è quindi pronta desiderio di vendetta, non ha utilità alcuna. Non
male equivalente o più intenso. Quando viene
ad arrecare il massimo danno pur di ottenere è utile a chi ha ricevuto il danno né men che mai
a conoscenza di un atto di violenza efferata, il
un minimo vantaggio. Bestie umane si nasce, utile al condannato. D’altronde la vita umana è
giustizialista è quello che per primo invoca la
non è quindi una colpa, come non è un merito fortemente limitata dal tempo, per cui prima o
pena di morte.
essere nati angeli. Si nasce così, e le spiegazioni poi si muore comunque ed affrettare la morte di
dovremmo chiederle al Padreterno, che così ha 10 o 30 anni non fa, alla fine dei conti, una grande
disposto. Vuolsi così, colà dove si puote ciò che Funzionamento del cer- differenza. Poiché invece si è notato che diversi
si vuole, come ben dice Dante. Poiché si suppone vello umano condannati a morte con l’andar del tempo sono
che il Padreterno non faccia mai le cose a cavolo, A questo punto dobbiamo capire come funziona diventati profondamente diversi, del tutto altre
evidentemente deve avere un senso anche nascere il cervello umano. Molto in linea di massima, persone da quel che erano, è intuitivo che il restare
bestie, benché tale senso ci sfugga. Noi persone possiamo identificare tre funzioni prevalenti: la in vita può almeno in minima parte mitigare il
normali, che possediamo una certa quantità funzione di conservazione della specie, propria male commesso, sperando in una trasformazione
di senso morale, siamo nella zona intermedia, dell’animale uomo, che ha sede nella parte della personalità del malfattore. Tra poco e
alcuni più vicini allo stato di bestia, altri più del cervello cosiddetta rettiliana; poi c’è la niente, è sempre preferibile il poco. D’altra parte
vicini a quello di angelo. Essere bestia è dunque parte emotiva, che fa capo all’area denominata esistono dei passi del vangelo che indicano la via:
una questione di indole, non di educazione, né di mammalian ed infine la parte logica, che appartiene ‘non giudicare per non essere giudicato’, ‘non
cultura o di ricchezza. Chi guarda il mondo con alla zona detta neocortex. In una persona uccidere’, tanto per citare i due passi più noti. Resta
occhi rapaci, con l’intento del predatore, vede equilibrata, queste tre parti lavorano in feedback, il fatto che la responsabilità del male commesso
intorno a sé unicamente esseri da sopraffare a ovvero ognuna riequilibra le altre due. Molto dal malfattore ricade sempre e comunque sul
qualsiasi costo e a qualsiasi condizione, vede solo difficile però trovare persone del tutto equilibrate. continua a pag. 17

16
NO ALLA VIOLENZA SU DONNE E BAMBINI
Bartolomeo Pasquale
Casi di stalking anche a Bisceglie
La provincia BAT promuove anche un ciclo di incontri

E
’ partito l’11 Ottobre il ciclo di incontri
organizzati dalla provincia di Barletta-
Andria-Trani: "NO ALLA VIOLENZA
SU DONNE E BAMBINI”, finalizzato
alla definizione del Piano di Interventi
Locale per la prevenzione e il contrasto del
fenomeno della violenza di genere e contro
i minori.
Il Piano di Interventi Locale, per cui è previsto
nella sesta provincia un budget di 250.000
euro,ha come obiettivi la realizzazione di
almeno due Centri Antiviolenza ed una
Casa Rifugio in ogni provincia pugliese, di
un’equipe multidisciplinare ed un servizio
di pronto intervento sociale. Gli incontri
sono avvenuti presso la Sala consiliare
della BAT, in coincidenza con la settimana
antiviolenza promossa dalla Regione Puglia.
La violenza rimanda al tema dello stalking e
al caso infelice della piccola Sarah Scazzi, forse
perseguitata ed uccisa dallo zio dopo un tentativo,
fallito, di realizzare rapporti incestuosi.
In gergo tecnico l’assillo, la persecuzione (e non
solo quella a fini sessuali) si chiama “stalking”
ed era inizialmente associato all’accanimento
morboso dei fans nei confronti di personaggi
famosi. Lo stalking consiste “nel porre in essere
minacce reiterate o molestie con atti tali da
creare nella vittima un perdurante stato di ansia
o paura o un fondato timore per l’incolumità
propria o di persona legata da relazione affettiva
o a costringerlo ad alterare le proprie abitudini
di vita”. Questo viene iscritto a reato secondo
l’articolo 612 bis del codice penale, che infligge per
lo stesso una pena variante dai sei mesi ai quattro
anni di reclusione adeguati alla gravità del reato.
Il fenomeno ha assunto col tempo rilevanza
sociale: dal 2002 al 2010 è stato vittima di stalking
Il primo ha avuto come vittima una donna di
31 anni molestata, insultata pubblicamente ed
aggredita dal suo ex (30enne biscegliese) solo allo
scopo di recuperare una relazione interrotta otto
giorni prima. L’uomo è stato poi accusato di atti
persecutori, violenza privata, resistenza a pubblico
ufficiale e lesioni personali.
Il secondo caso, più grave, ha visto coinvolta
una rumena di soli 22 anni, accoltellata ad un
braccio ed alla schiena dopo la ennesima scenata
di gelosia del suo compagno, connazionale di 20
anni più grande. La malcapitata è stata trasportata
RecuperiAmoci, storia di
solidarietà e di amicizia
presso il reparto di chirurgia toracica
del Policlinico di Bari ma non versa in
pericolo di vita.
Come detto, non è solo il rapporto
di coppia ad essere interessato dallo
stalking ma qualunque relazione
interpersonale. Secondo lo psicologo
Antonio Di Gioia: «più di tutte è
a rischio la categoria delle “help
professions”, operatori che scendono
in campo essenzialmente per aiutare
il prossimo (assistenti sociali, medici,
infermieri e psicologi). Tali professioni
implicano una relazione di aiuto con
il “paziente”, che può trasformarsi
per quest’ultimo in una dipendenza
pericolosa».
Gente comune, anche rispettabilissima, diviene
stalker nel momento in cui il suo bisogno di affetto
supera i confini della ragione.
Per combattere lo stalking incontri, dibattiti e
azioni istituzionali non bastano: serve in primo
luogo che sia la vittima a reagire. Non bisogna
vergognarsi di chiedere aiuto o pensare di poter
risolvere il problema da soli: ci sono esperti,
psicologi e forze dell’ordine specializzate,
perfettamente in grado di risolvere ogni singolo
caso e di prevenire ogni tragedia.
Cristina Giovenale

O
il 25% della popolazione di età compresa tra i 18
ed i 25 anni.
Anche Bisceglie ha vissuto i suoi episodi infelici.
I più recenti si sono verificati quasi contestualmente
nel mese di Settembre.
continua da pag. 16
Padreterno, che lo ha fatto nascere così.
La prevenzione come atto
auspicabile
Attenzione, però a non voler isolare solo chi ha
commesso un delitto conclamato: bisogna isolare
anche chi è potenzialmente in grado di fomentare
violenza. O comunque bisogna individuare e curare
psicologicamente queste persone, se è possibile
un’indagine psicologia atta all’individuazione
di coloro che sono potenzialmente a rischio. In
ogni caso, è necessario non far mai prevalere
l’emotività nei propri giudizi, per non correre il
rischio di mettere toppe peggiori dello strappo.
La parte razionale di ognuno di noi deve sempre
riequilibrare le parti emotiva e istintuale. Sarà bene
che facciamo allenamento, a questo proposito,
prestando attenzione non solo ai delinquenti
conclamati ma anche a quelli in giacca e cravatta
che ci abbindolano con la seduzione delle parole,
per poi fregarci alla grande e senza possibilità di
remissione.
ltre alla “Bisceglie sconosciuta”, con i suoi scorci ancora ignoti, alla “Bisceglie esportata”,
con i suoi cittadini residenti al Nord e Oltralpe, esiste anche una “Bisceglie disagiata”.
E’ di questo aspetto della città che si è occupato il progetto “Recuperi_Amo_Ci – ridiamo
vita al cibo”, promosso da Caritas Diocesana di Trani-Barletta-Bisceglie e Associazione di
Promozione Sociale “PortAperta” in occasione dell’ anno contro lo spreco del cibo indetto dalla
Comunità Europea. Il progetto, finanziato al 70% dai fondi Caritas (otto per mille) e al 20% dal
Comune di Bisceglie, è stato avviato lo scorso Febbrario e si è concluso con un convegno lo scorso
28 ottobre. Relatrice della serata, la signora Rufina di Modugno cui abbiamo chiesto di trarre un
bilancio dell’intervento.
Positive le parole della presidentessa di PorteAperte: «Il numero degli utenti è passato in questi
mesi da 19 a 200. Diversi gli anziani, molti gli extracomunitari e gli emarginati. La maggior parte
dell’utenza è però costituita da famiglie monoreddito: il capofamiglia (l’età media è di 45-50 anni),
avendo perso il lavoro, non riesce a reintegrarsi nel mondo del lavoro e quindi a sostenere le spese
ordinari, soprattutto in caso di mutui e figli in età scolare».
-Ma in cosa consiste il recupero?
«Il nostro servizio va a completare quello offerto dalle parrocchie, che distribuiscono cibi a lunga
conservazione e scatolame. Cerchiamo di aiutare chi non arriva a fine mese offrendo prodotti
che vengono scartati dal circolo della distribuzione (come la frutta o la verdura, quando non
raggiungono adeguate pezzature). Sono 30 le attività, tra aziende agricole, panifici e supermercati,
da cui recuperiamo derrate alimentari, contribuendo così anche alla riduzione dei rifiuti organici.
Il nostro, tuttavia, non è stato in questi mesi solo un apporto di tipo oggettuale: nel tempo si è
creata anche una relazione umana con queste persone, che il più delle volte vivono oltre alla
povertà materiale anche quella relazionale».
-Con il termine del progetto Recuperi_Amo_ci, cosa accadrà nella stagione natalizia?
«Il progetto termina ufficialmente il 5 Novembre, ma abbiamo risparmiato sui fondi e crediamo sia
possibile proseguire fino al 31/12/2010. Nel futuro si pensa ad un servizio a domicilio, diretto a
persone impossibilitate, come disabili ed anziani. Tutto dipenderà dai finanziamenti a disposizione,
perché anche noi abbiamo dei costi di gestione (affitto, corrente, forza lavoro).

17
 una strada per don Peppino Doleo
La motivazioni dell’Avvocato Massimo Ingravalle,
nell’ultimo quaderno del Centro Studi Biscegliese
E
se intitolassimo una piazza, una strada,
un arco o un qualsiasi altro luogo
pubblico a don Peppino Dolèo? E’
pressappoco traducibile in questi termini
la proposta dell’avv. Massimo Ingravalle,
tradotta in biografia nel volumetto “Scienza,
filosofia, arte e fede in casa Dolèo”.
L’opera è stata editata dall’infaticabile Centro
Studi Biscegliese, che giunge a festeggiare,
con questa pubblicazione, il suo 30° quaderno:
una bella media per i suoi 18 anni, visto e
considerato circa un decennio, dal 1995 al 2004,
di intattività della collana.
Tornando al libro, che l’Ingravalle, avvocato
amministrativista per professione e studioso
della storia locale per passione, definisce a
buona ragione “un modo per saldare un debito
di riconoscenza e gratitudine che la città ha
nei confronti del Dolèo”, chiariamo perché
considerarlo un ottimo spunto toponomastico.
L’Ingravalle, senza un filo di retorica e mai
perdendosi in disquisizioni storiche e filosofiche
superflue, in poche pagine compendia quanto
è noto del Dolèo a Bisceglie e lo rapporta alla
realtà della città preunitaria. Così facendo ci
suggerisce, pur senza mai dirlo apertamente (e
di qui si veda l’arte elocutoria di chi è avvezzo
DOPPIO LAVORO UNA TRISTE REALTà
E il tasso di disoccupazione giovanile aumenta
I
n un periodo in cui trovare lavoro diventa
sempre più difficile assistiamo al fenomeno
del doppio lavoro che interessa una fascia
sempre più ampia di italiani. I dati ISTAT
parlano chiaro, oltre cinque milioni sono gli
italiani che hanno un doppio lavoro ufficioso.
C’è l’impiegato statale che svolge il lavoro di
panettiere e il turnista che affianca a quello
principale un altro lavoro durante le ore
pomeridiane. In genere sono però lavori part
18
all’arringa in un’aula di tribunale), che don
Peppino da questa città meriterebbe di più.
Il perché è presto detto: cassanese di origini,
don Peppino Dolèo (1799 – 1853) incarna a
perfezione la figura del meridionale borghere si
inizi ‘800. Professionista sulla bocca di tutti, fu
tra i personaggi della Biscegflie bene che, oltre a
percorrere le vie dell’onore e della sala spienza,
seppe estendere il suo impegno a beneficio del
prossimo e della cosa pubblica, ritenendo questi
due mandati esistenziali, un indispensabile
corollario del suo status sociale.
Dolèo si formò tra Cassano, Napoli e Bari e fu
studente talmente brillante da conseguire una
laurea in medicina e filosofia a soli 21 anni. Dopo
10 anni di attività in patria, fu notato dall’allora
sindaco di Bisceglie Domenico Paternostro e da
lui chiamato per svolgere le funzioni di medico
condotto nella nostra città. Nominato anche
decurione (amministratore comunale, diremmo
oggi) su incarico dell’Intendente di Bari, lasciò
Bisceglie nel 1815 per allestire e dirigere un
ospedale pestifero da campo nell’allora città di
Noja (l’odierna Noicattaro), ma non dimenticò
mai il suo ruolo di mediatore tra gli umili e le
istituzioni. Socio della “Società Economica”,
si impegnò a far da pungolo alle istituzioni
time. Per quasi 900.000 persone il doppio lavoro
è in agricoltura (tra l'autoproduzione nel proprio
orto e l'impiego nella coltivazione e nel raccolto
nei campi di altri). Nell'industria sono scarsi
sia i casi di doppio lavoro sia quelli di lavoro
irregolare.
Il fenomeno del doppio lavoro è dovuto alle
situazioni congiunturali di natura prettamente
economica: il primo impiego non assicura una
vita dignitosa, in special modo per famiglie
monoreddito. Spesso il
primo lavoro è svolto
con contratto regolare,
mentre il secondo a nero,
con tutti i rischi che
comporta: mancanza di
copertura assicurativa
prevista dalla legge.
Altresì bisogna
considerare che chi ha
un lavoro a nero, non ha
uno stipendio adeguato
a quello previsto dai
Contratti Collettivi
Nazionali di lavoro del
settore di appartenenza,
né la sicurezza di un
impiego permanente.
Il lavoratore spesso è
Serena Ferrara
affinchè valutassero con la giusta attenzione
l’importanza dell’agricoltura per il nostro
territorio, caldeggiando al contempo il progresso
del settore manifatturiero.
Tornato definitivamente a Bisceglie, dove
vivrà oltre 30 anni in palazzo Mangilli, aprì
una scuola privata di filosofia e si dedicò
parallelamente all’insegnamento della filosofia e
della matematica presso il Seminario di Bisceglie.
Nuovamente nominato medico condotto nel
’23, avrebbe dato le dimissioni dall’incarico
per motivi di salute nel ’27, ricoprendo invece
la funzione di decurione dal ’23 sino alla data
della dipartita. Collezionista di antichità come
molti possidenti dell’epoca, eppure uomo sobrio
e modesto, il Dolèo diede segno di amore per
Bisceglie fino al suo ultimo istante di vita, tant’è
che tenne in serbo il dono più grande alla città
sino al momento del lascito testamentario. Alla
città, don Peppino lasciò pressoché tutta la sua
eredità, esprimendo un desidero che si sarebbe
avverato otto anni dopo: la fondazione del Sacro
Istituto per le Suore della Carità, le “Figlie di San
Vincenzo de Paoli” che a Bisceglie avrebbero
poi gestito anche l’allora stanco conservatorio
femminile Bombini.
Nicola Silvestris
costretto ad accettare condizioni di lavoro molto
pericolose, con il conseguente aumento di stress,
di malattia e di infortunio. Un secondo lavoro
svolto in queste condizioni, serve soltanto per
contrastare l’aumento indiscriminato dei prezzi
dei beni e dei servizi di prima necessità, che
fanno diminuire il potere d’acquisto dei salari
degli italiani. Come se non bastasse, gli stipendi
nel nostro Paese sono tra i più bassi d’Europa. Sul
piatto della bilancia di tutte le famiglie gravano
le spese delle bollette, delle rate del mutuo…
e i conti non tornano! Come fanno a cavarsela
le famiglie? Ricorrendo al doppio lavoro, un
modo per tamponare il deficit familiare, ma
non per risolvere il problema. Gli italiani con
il doppio lavoro sono nel commercio, negli
alberghi, nei pubblici esercizi e nei trasporti. A
questi si aggiungono i pensionati che svolgono
piccoli lavori di riparazioni e le casalinghe
che arrotondano con mansioni da baby sitter,
o con lavori domestici o di cura alle persone
bisognose. L’Italia è il Paese che in Europa
registra un più alto tasso di disoccupazione
dei giovani compresi tra un’età che va dai 15 ai
24 anni, un fenomeno aggravato da quello del
doppio lavoro.
I giovani che dovrebbero rappresentare la guida
futura del Paese sono sempre più lontani dal
mondo del lavoro.
lA
nUOVA
ire a
Il profilo del cristiano
secondo Don Francesco Mastrulli, Padre Spirituale
del Seminario Arcivescovile “Don Pasquale Uva”
I
l mondo è spesso grigio, perfino triste: il
mondo cristiano cattolico, in particolare, negli
ultimi tempi, non è davvero entusiasmante
a causa della “scoperta” di non pochi preti
pedofili, ma ci sono sacerdoti e religiosi che
permettono di sperare, di avere fiducia, di
pensare che il cristianesimo non è soltanto un
sentimentalismo, un verbalismo o un untuoso
e ottuso devozionismo. Uno di questi preti che
fanno sperare è don Francesco Mastrulli, Padre
Spirituale del locale Seminario Arcivescovile
Diocesano “Don P. Uva” (foto, da sinistra :
l’Animatore del Seminario Domenico Pierro,
il Rettore don Cosimo Delcuratolo e Don
Francesco Mastrulli ). Don Francesco è anche
capo redattore, “penna” autorevole, del
periodico parrocchiale , Chiesa di Santa Caterina
da Siena, “la Cittadella”. Dal primo settembre
di quest’anno Mastrulli ricopre l’incarico di
vice Cancelliere presso la Curia Arcivescovile
di Trani. Ascoltiamolo, anzi leggiamo le sue
riflessioni sul profilo cristiano.
«Molti credono che la fede cristiana si limiti
ad una forma di adesione a Dio quanto mai
fumosa e astratta, una sorta di sdolcinato
affidamento a Cristo, o peggio ancora, si riduca
al rivolgersi ad un’agenzia, ben rappresentata
dalla Chiesa, a cui rivolgersi in momenti delicati,
in situazioni-limite della propria esistenza,
liete o tristi che siano (sacramenti, eventi
luttuosi, ecc…). Insomma, per dirla secondo
l’espressione del noto teologo D. Bonhoeffer,
Settimana per la
Riduzione dei Rifiuti
Mimì Capurso
Dal 20 al 28 novembre 2010 la seconda edizione
della Settimana Europea per la Riduzione dei
Rifiuti
La Settimana Europea per la Riduzione dei
Rifiuti è un' iniziativa rivolta in modo particolare
a pubbliche amministrazioni e enti locali,
associazioni e ONG, produttori, industria e
spesso crediamo a un “Dio tappabuchi”, inteso
mondo delle imprese, istituti scolastici. Chiunque
come il prolungamento del nostro modo di
tra questi soggetti decida di partecipare
pensare e la semplice realizzazione delle nostre
attivamente alla Settimana promuovendo e
esigenze e dei nostri bisogni, pronto a soddisfare
organizzando un'azione virtuosa volta alla
quasi magicamente i nostri desideri. È ciò che
riduzione dei rifiuti o al riutilizzo dei beni
accade spesso nei cristiani non praticanti, ma
diventerà “project developer”, cioè portatore
che può interessare anche chi ha alle spalle una
di progetto.
vita cristiana più solida e ben nutrita. Ci si può
dimenticare, per esempio, che siamo chiamati
come cristiani ad avere il noùs di Cristo, cioè NATURALMENTE, negozio specializzato
ad avere il suo stesso pensiero, come dice S. nella vendita di prodotti alimentari biologici e
Paolo (cf 1Cor 2,16), il quale aggiunge pure detersivi alla spina, è lieto di annunciare che
che “dobbiamo rinnovarci nello spirito della aderirà alla Settimana per la Riduzione dei
nostra mente e rivestire l’uomo nuovo” (cf Rifiuti con il programma:
Ef 4,23-24) e c’invita a “non conformarci alla
mentalità di questo secolo, ma di trasformarci - Come ridurre i rifiuti alla fonte
rinnovando la nostra mente” (Rm 12,2): molto più - Acquisti responsabili
semplicemente il cristiano è colui che sperimenta
la metànoia, il mutamento della sua mentalità,
- Promozione e vendita di alimentari
la conversione. E questo rinnovamento interiore alla spina
non riguarda semplicemente l’acquisto di una - Distribuzione sacchetti di stoffa
maggiore pietà e devozione, o il guadagno
di un effimero spiritualismo senza ricadute Su tutti i prodotti venduti alla spina (sfusi) sconto
nella vita: la conversione, invece, richiede un del 15% se vi recherete muniti di contenitore per
capovolgimento di valori, una trasformazione i vostri acquisti.
a livello di schemi mentali e anche il loro
annullamento quando essi risultano d’inciampo
per un cammino evangelico. Invade la nostra
vita quotidiana esigendo la rinuncia ad ogni
pregiudizio, condizionamento interiore,
preclusione soprattutto verso l’altro, il fratello,
la persona che mi è dinanzi, sacramento visibile
del Dio invisibile. Il cristiano è
aperto e disponibile al dialogo,
al confronto, disposto a
lasciarsi scalfire dal nuovo e
dall’imprevisto, sensibile alla
crescita con tutti gli uomini
di buona volontà anche non
credenti. Mai refrattario nel
gettare ponti di comunicazione,
mai sospettoso verso l’alterità
senza prima averla conosciuta
per davvero. Non doppio o
ambiguo, non abbandonato
alla mediocrità di chi non è
né caldo né freddo. Docile e
forte al contempo, “prudente
come serpente e semplice
come colomba” (cf. Mt 10,16).
Rispettoso delle diversità
ma non incline a svendere o
annacquare le verità in cui
crede. Potremmo continuare in
questo profilo di cristiano…ma a edificare e far crescere l’uomo : non lo aliena
ciascuno di noi sa riconoscersi all’Onnipotente misericordioso ma lo fa star di
in esso?» fronte a lui nella libertà. E tutto questo lo hai
Grazie per quello che hai scritto, pensato e scritto, caro vice Cancelliere, senza
stimatissimo don Francesco. introdurre elementi dogmatici o ideologici.
Nella tua lettera hai saputo Non poco… Si, sei un testimone credibile della
coniugare fede e impegno civile, Chiesa Cattolica. E per questi tempi straordinari,
cattolicità e spirito di dialogo. occorrono preti e Chiesa straordinari . Una Chiesa
La fede, mi pare di capire dalla che sia davvero “sale e luce della terra”.
tua riflessione, è anche umana Ad maiora, Reverendo!
e nel cristianesimo essa aiuta
19
 TANA DEI FOLLETTI: Grazia Pia Attollini

la prima associazione ludico-culturale per adulti della città

D
allo spirito intraprendente di
Giovanni Tortora e dei suoi
collaboratori, a Bisceglie nasce la
Tana dei Folletti, che a Bisceglie lancia
una innovativa moda: l’aggregazione
sociale improntata sul gioco. Detta
così, non pare una novità. È risaputo
difatti che il gioco sia anche un buono
strumento educativo e di socializzazione.
Siamo forse però abituati ad associarlo
esclusivamente all’infanzia. Tante sono
le ludoteche indirizzate ai bambini,
poche (anzi nessuna a Bisceglie) quelle
per giovani e adulti. Ed è qui la novità
lanciata dalla Tana dei folletti, che nella
pratica del gioco per adulti trova un
modo alternativo per "stare insieme"
senza perdersi nella noia del “fare
camera”.
Per capirne di più sulle attività e le
intenzioni della Tana abbiamo incontrato
il Presidente dell’associazione, Giovanni
Tortora.
Che cosa è la “Tana dei Folletti” ?
«E’ un’associazione ludico culturale apolitica,
apartitica e senza scopo di lucro, il cui fine è
quello di sperimentare, valutare e divulgare il
gioco in ogni sua forma permessa, per le sue
potenzialità socializzanti, educative e di stimolo
culturale. Il tutto, senza chiaramente escludere la
componente del divertimento di gruppo»«.
Perché “tana dei folletti”?
«La denominazione rimanda alla volontà di
uscire fuori dagli schemi della socializzazione,
per provarne di più estrosi. La follia è la
peculiarità degli elfi, ma anche la caratteristica
principale della logica ludica. Il folletto, poi, è
un personaggio fantasy e quindi si ricollega alle
storie che fanno da sfondo ad alcuni dei nostri
giochi».
Una sorta di "facciamo finta che io sono..."?
Sì. Ma nel caso del gioco di ruolo da tavolo
tutto avviene senza bisogno di inseguirsi. Se
un giocatore vuole che il suo personaggio
compia un'azione dall'esito incerto, come
saltare giù da un treno in corsa o convincere il
sospettoso custode di un museo a farlo entrare
fuori orario, ricorre in genere al lancio dei dadi.
L'azione riesce o fallisce e dunque la storia
procede in un modo o nell'altro influenzata sia
dalle decisioni del giocatore che dal sempre
imprevedibile risultato dei dadi. In quelli “dal
vivo” invece vige un regolamento senza dadi
ed una maggiore interattività con l’ambiente
circostante.
Ma allora chi vince?
«Non vince nessuno. È un gioco di narrazione
e di cooperazione. Lo scopo è divertirsi a
inventare tutti insieme una storia e ognuno un
personaggio dando spazio alla propria
fantasia e creatività».
conoscenze e condividerle con altri.
E così da Gennaio di quest’anno con
alcuni amici ho provato l’esperienza
delle “taverne itineranti”, impostate
esclusivamente sul gioco di ruolo.
Forse qualcuno si ricorda di noi al
Ferus. Siamo partiti in 8 giocatori
e 4 organizzatori, ben pochi per
questo tipo di attività. Siamo poi
cresciuti pian piano (attualmente
abbiamo superato i cento soci) e di
qui è sorta la necessità di una sede
per sviluppare anche altre tipologie
di giochi. La sede è attiva da un
mese e ogni sera si pratica un gioco
diverso. Siamo sempre in contatto
con altre associazioni del territorio
e non mancano le occasioni di
qualche trasferta, soprattutto per
i GDR.
Dal prossimo mese partiranno anche le serate
a sfondo teatrale. Il 7 Novembre, in particolar
modo, la Tana dei folleti ospiterà Gilbert Gallo,
creatore del Gioco di Ruolo "Mythos", ispirato ai
miti della grecia antica. Gilbert Gallo, di Bari, ha
vinto primi nazionali per la creazione di giochi
di ruolo e il suo Mythos è stato pubblicato dalla
casa editrice "Rose&Poison" e distribuito in tutta
la penisola. Dopo un dibattitto che avrà inizio
alle ore 19, alle ore 20.30 sarà presentata una
nuova avventura di Mythos».
La Tana dei Folletti è in Via Isonzo 62
Info e calendario attività su: http://
tanadeifolletti.forumfree.it

Cosa vuol dire “praticare il gioco in ogni sua
forma”?
«I nostri soci si accostano ad ogni tipologia di
gioco: dagli scacchi al bang, ai giochi di ruolo, sia
da tavola che dal vivo. Questi ultimi prendono il
nome di GDR e godono di crescente popolarità
in tutto il mondo. In Italia vengono praticati
da quasi centomila persone. I partecipanti
interpretano i personaggi di una storia che essi
stessi inventano mossa dopo mossa, sotto la
guida di un Narratore. Quest'ultimo espone una
situazione, mentre gli altri giocatori raccontano
a turno le azioni del proprio personaggio, sulla
trama della storia. Ogni gioco è quindi una storia
diversa con una propria ambientazione, con
precisi riferimenti di spazio e tempo. E' evidente
che immergersi in qualcosa che ne presupponga
l'approfondimento, crea conoscenze storiche,
sociali, geografiche e tecnologiche. Il Gioco di
Ruolo (da tavolo o dal vivo che sia) sprona
alla lettura: i giocatori si documentano per
definire meglio le ambientazioni del loro
gioco preferito o leggono i romanzi cui esso
è ispirato. Gli appassionati di giochi di ruolo,
risulta da numerose ricerche sul campo, leggono
mediamente di più dei loro coetanei. Ed ecco
quindi spiegato il connubio tra l’aspetto ludico
e quello culturale».
Come nasce la tua passione per il
gioco di ruolo? E come ne sei venuto
a contatto?
«Avevo sei anni e mio cugino di
Milano, qui per le vacanze estive,
portò con sé dei dadi di cui subito mi
innamorai. Il mio primo libro che ho
letto è stato un libro game, un libro cioè
dove sono presenti percorsi narrativi
giocati. Da allora ho coltivato la mia
passione in modo più professionale e
persino raccolto materiale per scrivere
la mia tesi di laurea. Tramite un
master sui videogame, ho approfondito
la questione multimediale e
audiovisiva».
Da dove nasce, invece , l’idea di dar
vita ad un’associazione?
«Sono stato a Macerata, dove su 40mila
abitanti c’erano 4 associazioni ludico-
culturali. Spostandomi mi sono reso
conto di come altrove le iniziative di
questo genere siano molto più vive
e mi dispiace ammettere che qui
siamo molto lontani da tutto ciò. Non
potevo restare con le mani in mano
senza esportare a Bisceglie tutte le mie

20
VOGLIO FARE IL CAMERIERE
Indagine sui giovani camerieri in pizzerie e pub della città
R
ecenti ricerche hanno messo in evidenza
che il cameriere è di gran lunga il
lavoro più gettonato tra gli studenti;
si conta infatti che il 16% di essi è occupato
continuativamente o periodicamente come
cameriere. Il fenomeno è stato osservato
particolarmente nelle grandi città come Milano,
Bologna e Roma da parte di Mtv News, che
ha dedicato nel mese di Giugno uno speciale
sull’argomento, raccogliendo testimonianze
di diversi giovani. Si trattava nella maggior
parte dei casi di studenti fuorisede che avevano
bisogno di soldi per mantenersi gli studi, altri
invece alla ricerca di un lavoro più stabile. E
dal loro racconto è emerso che, mentre usano
strumentalmente il lavoro di cameriere per
costruirsi un futuro o per avvicinarsi al loro
sogno di futuro, rimangono intrappolati nel
presente, in una continua rincorsa tra lavoro,
stanchezza, studio, bisogno di soldi e di una
nuova occupazione.
Il fenomeno ha una portata nazionale e Bisceglie
quindi non fa eccezione. La manodopera nelle
pizzerie e nei pub della nostra città è infatti
rappresentata da decine di ragazzi e ragazze.
Ma chi sono i giovani camerieri biscegliesi?
E come si “identificano” con questo lavoro?
Come coniugano il lavoro con lo studio o
con l’obiettivo principale della loro vita,
che non è fare il cameriere? Questi e altri
interrogativi abbiamo posto ai diretti
interessati per saperne di più.
Il risultato dell’indagine è più o meno
uniforme: quasi tutti gli studenti
intervistati scelgono di fare i
camerieri per avere autonomia
economica. Non si tratta come
nelle grandi città di studenti
fuorisede, ma di studenti
in sede, responsabili che
preferiscono non gravare
sulle spese familiari per
personali acquisti, o che per
una particolare situazione
domestica devono mantenersi
gli studi a proprie spese. Scelgono
di fare il cameriere piuttosto che un
altro lavoro per il semplice motivo
che è l’unico impiego che si può
meglio conciliare con lo studio
e che soprattutto paga subito; si
prende servizio intorno alle 18 e
solitamente si riduce a pochi giorni
a settimana. Pagare subito però
non vuol dire pagare bene. Molti si
sono lamentati del fatto che non ci
sia un criterio di retribuzione. È sì
vero che la paga è uguale un po’
dappertutto (ammonta a circa 35
euro a serata), ma rimane sempre la
stessa nel corso del tempo – almeno
nella maggior parte dei casi. Una
ragazza ha confessato: “ Lavoro
da 6 lunghi anni nello stesso posto
ma quanto mi davano nel 2004 mi
danno attualmente, nonostante nel
frattempo io abbia acquisito maggiori
competenze e quindi incarichi. Perché
Grazia Pia Attollini
l’ultimo arrivato deve avere la stessa mia
retribuzione?”.
Comune a tutti è il fatto di non avere un contratto
di lavoro e questo preclude la possibilità ai
camerieri di essere assicurati e di poter far
richiamo al Contratto Collettivo Nazionale di
Lavoro per i dipendenti del settore turismo
al fine di regolamentare i propri diritti e
doveri. Questa irregolarità sembra però non
preoccupare i più che vedono comunque
rispettati i loro diritti fondamentali come il
giorno di riposo, la possibilità di godere dei
pasti prima o dopo il servizio, la pausa, il
pagamento più o meno puntuale delle giornate
lavorative. Sembra quindi (dico “sembra”
perché le considerazioni fatte si basano solo
su chi è stato intervistato) che i camerieri-
studenti della nostra città non si identifichino
con i più di 200 iscritti all’“Associazione per
la salvaguardia dei Diritti dei Camerieri”. Sul
profilo Facebook dell’associazione si legge :
Camerieri Ribellatevi!!!!!Siete stanchi di dover
subire torture da parte dei clienti? Siete stufi di
dover sopportare le quotidiane angherie da parte
del vostro capo? Beh noi si! Per questo motivo
abbiamo deciso di creare questo gruppo per
tutelare i nostri diritti, ed in un futuro non troppo
lontano un Sindacato dei Camerieri. Le
esperienze che si leggono sulla bacheca
sono tutte negative e hanno il carattere
di denuncia. Una ragazza scrive: “Il
problema di questo lavoro non è la
pesantezza o i pericoli, è l'abbattimento
che provoca il depauperamento di dignità
personale, forse insito nell'azione stessa
di servire dei perfetti
sconosciuti, distribuendo
riverenza che viene
contraccambiata
con un "oh",
"giovane","portami!"
etc. La paga è puntuale,
è vero, ma quei soldi dopo
una decina d'anni cominciano
a perdere di valore...”. Un
ragazzo invece scrive:” Io grido
Basta!!!!!Ma non basta ai clienti
merdosi, dico BASTA ai datori di
lavoro schiavisti! Perché il cameriere
non può essere pagato meno di 3,5€
all'ora; perché il cameriere non è un
essere insignificante, il lavoro del
cameriere non è semplice!
Basti pensare che con uno SCIOPERO
dei camerieri potremmo obbligare
la maggior parte dei ristoranti, pub,
pizzerie a rimanere chiusi. Insieme
possiamo cambiare le regole!”.
Come dicevo, per fortuna questo tipo di
disagio non è emerso in maniera tanto
incisiva tra le persone che abbiamo
ascoltato, o per lo meno nessuno ha fatto
trapelare un “depauperamento di dignità
personale” o un desiderio di sciopero
inseguito alle mansioni svolte. A conferma
di quanto detto vi proponiamo la
storia di un ragazzo neodiciottenne
che racconta la sua esperienza da
cameriere-studente.
“Ho iniziato a fare il cameriere quest'estate
precisamente dal 15 Giugno. Attualmente
lavoro solo il sabato sera perchè in settimana
vado a scuola e studio, ma in estate da metà
Luglio a fine Agosto ho lavorato tutti i giorni
sia la mattina che la sera. Ho deciso di fare il
cameriere per motivi puramente economici:
sono sempre stato del parere che nei limiti del
possibile è sempre meglio evitare di pesare sul
bilancio economico familiare che già deve fare
i conti con enormi spese ogni giorno.
Con il mio datore di lavoro ho due tipologie
di rapporto: il primo è il normale rapporto
lavorativo, fondato sul rispetto reciproco che si
instaura sul posto di lavoro, mentre il secondo è
un rapporto quasi di amicizia che entra in azione
nel momento in cui siamo in chiusura , in pausa
o in qualsiasi altro momento extralavorativo.
Tecnicamente lavoro a nero poiché sono ancora
in attesa di un contratto regolare, anche se
ormai ho raggiunto la maggiore età da un po di
tempo, però la cosa sembra quasi insignificante
se messa a confronto con il fatto che quest’ estate
ho lavorato da minorenne mettendo in pericolo
continuamente non solo il mio datore di lavoro
ma sopratutto i miei
genitori che rischiavano pesanti sanzioni.
Sono diversi i compiti che ho svolto anche se
in realtà a volte non si addicevano alla mia
mansione di cameriere: ho lavato i bagni, lavato
i piatti, caricato legna per il forno, scaricato fusti
di birra, coca cola e bevande varie, smontato un
palco fatto di tavole in legno e chiodi, una volta
ho persino pulito frutti di mare per più di tre ore.
Ritengo che non sia a tutti gli effetti un lavoro
gratificante però allo stesso tempo c'è da dire che
comunque è un lavoro onesto e regolarmente
retribuito con il quale molti giovani come me
si pagano gli studi. Se potessi però eviterei
di praticare questo mestiere anche perché mi
sembra alquanto improponibile pretendere che
un ragazzo di 17 anni debba lavorare all'incirca
per dodici ore al giorno a ritmi elevatissimi per
tutti e tre i mesi estivi per 35 miseri euro.
Per quanto riguarda le pause abbiamo il
permesso di fermarci quando ne sentiamo
il bisogno, anche se siamo in pieno lavoro,
l’importante è che non tutti facciano la pausa
nello stesso momento e qui entra in gioco il senso
di responsabilità.
Nel locale in cui lavoro non sono tutti studenti-
lavoratori, diciamo che siamo un buon 60% a far
fronte al doppio impegno.”
Sebbene non tutti siano completamente
soddisfatti di questo tipo di “lavoretto” – così
come viene definito dai più- è però evidente
che sono davvero tanti i ragazzi che decidono
di intraprenderlo. Una considerazione finale è
quindi dovuta. A fronte di centinaia di ragazzi
nulla facenti e privi del valore del denaro, c’è chi
non ha paura di mettersi in gioco, fare sacrifici
in attesa di un futuro migliore.
21

I
l 10 Ottobre 2010, presso il chiostro ex mo-
nastero S.Croce, è nata “Binario zero”, asso-
ciazione “ibrida” di promozione culturale e
sociale per tanti versi sorprendente.
Ad inaugurare la sua apertura ufficiale è stato
l’evento teatrale dal titolo "10.10.2010 partenza
BinarioZero", rilettura dei testi teatrali scritti in
questi dieci anni di attività dal padrino dell’ini-
ziativa Giancarlo Attolico. Un medley di “Sotto
il tendone”, “Inversione di rotta”, “Sotto a chi
tocca”, “Remember”, “Monello”, “Storie dal
sottosuolo”, “La giostra di Bastian” e “Prima che
il sole tramonti”: tutte storie scritte e pensate per
sensibilizzare il territorio al teatro, ma soprattut-
to con l’intento di coinvolgere anziani, detenuti,
disabili e altre fasce deboli in un mondo, quello
della finzione scenica, che può farsi portavoce di
importanti vessilli di integrazione sociale.
Binario zero è la nuova veste di un progetto che
nasce nel 2000 con la mission di sensibilizzare
Giovanni veneziani
Si è spento a Bisceglie il 6 ottobre
2010, dopo un'esistenza spesa,
tra studi e insegnamento, quasi
interamente nella sua città natìa
S
i è spento serenamente all’età di 96 anni il
preside Giovanni Veneziani. Uomo d’altri
tempi, di quei tempi in cui i dirigenti
scolastici erano “presìdi” della cultura e non
burocrati legati alle scartoffie. Veneziani era
un prof. , anche da preside. Se un docente era
assente, entrava in classe e cominciava a fare
lezione: Seneca, Cicerone, Socrate e via dicendo.
Da alunna dei tempi che furono, quello che
ricordo di più di questo simbolo dell’istruzione
locale è la sua umanità. Quando qualche liceale
faceva il discolo, non era solito urlare o fare
chiassate nelle aule o nei corridoi. Veneziani
chiamava il malcapitato in presidenza, lo faceva
accomodare davanti alla scrivana e gli faceva un
discorsetto paterno:
«Figlio mio, ragiona, ti sembra bello quello che
hai fatto? Pensa ai tuoi genitori, al dolore che
gli dai. La prossima volta vieni prima da me e
ne parliamo».
È stato uno dei fondatori de “il Palazzuolo”,
nato nel lontano 1956 dall’idea di un gruppo di
amici appartenenti al Circolo Professionisti di
22
Il teatro sociale di
Giancarlo Attolico
Un treno di iniziative in partenza dal Binario Zero
il territorio nei confronti delle piccole
realtà culturali, spesso snobbate dalla
“cultura che conta e che viaggia in
prima classe”. Prevalentemente si trat-
ta di percorsi teatrali rivolti a ragazzi
da i 6 ai 20 anni, ma a partire da oggi
2010 l'associazione promuoverà, con
il patrocinio della Regione Puglia e
del Comune di Bisceglie, anche un
laboratorio per adulti e nonni. L'idea dei labo-
ratori avviati dal 2002 nella città di Bisceglie ha
permesso di avvicinare le nuove generazioni
all'arte teatrale.
Oggi, coinvolgendo anche gli adulti, tenta l’im-
presa di superare i gap generazionali, grazie
alla magia del teatro. Perché ogni adulto non
deve dimenticare di essere stato un bambino, né
smettere mai di sognare. Mantra, quest’ultimo
sul valore dei sogni, della serata del 10 Ottobre,
in cui si è esibito un cast variegato, composto da
bambini di 6 anni, adolescenti e ragazzi prossimi
alla maturità.
Per lo spettacolo si è scelta una scenografia po-
vera ed essenziale (solo un trenino elettrico che
girava senza sosta sul suo piccolo binario), per
dimostrare una realtà inconfutabile: la recita-
zione in sé, proiettandoci in una realtà parallela,
è in grado di evocare mondi e compiere piccoli
miracoli sociali.
Felicia Antonino
Bisceglie. Di quei professionisti erano rimasti
in vita solo Giovanni Veneziani e Giovanni
Bruni. Ora a mantenere il ricordo di questa
impresa culturale resta solo l’on. Bruni, mentre
Veneziani è corso incontro agli amici e compagni
d’avventura Giovanni e Pietro Ferrara, don
Antonio Belsito, Marino Colangelo, Matteo
Dell’Olio, Mario Cosmai, Giovanni Immediato,
Epifanio Di Bitetto, Carlo Antonio Garofoli…
Lo si è visto in giro per la città fino a pochi mesi
fa. Poi una brutta caduta l’ha costretto ad un
ricovero presso il nostro nosocomio: frattura
del femore. Ho incontrato al Vittorio Emanuele
II i figli Olita e Raffaele pochi giorni prima della
dipartita ed è lì che ho appreso della difficoltà di
intervenire chirurgicamente. In quel momento,
presa coscienza dell’inevitabilità del fato (un
flash-back mi ha portato a rivivere la storia
di mio nonno Francesco, morto nelle stesse
circostanze), ho detto addio al mio Preside.
Per la cultura biscegliese è, probabilmente, un
greve lutto.
Silvia Lafranceschina
CHI è GIANCARLO
ATTOLICO?
Nato a Bisceglie nel 1975, ha iniziato
dal 2000 sotto un tendone da circo un
percorso teatrale come attore e regista.
Formatosi presso il Kismet OperA e nei
laboratori teatrali con l'università di Bari,
approfondisce negli anni lo studio del
movimento con diversi maestri come Ba-
rucchieri, Zambrano, Manfredini,Verga,
Bucci, Richard Haisma, Pinto Savina,
Agata Povia.
La parallela formazione con diversi regi-
sti e attori, (quali Bruni, Gonella, Toma,
Farinati, Sambati,Tedeschi, Dammacco,
teatrominimo,Valente, Dell'Olio), lo spro-
na alla scrittura di testi e la messa in scena
dei primi spettacoli. Inizia invece dal 2002
l'esperienza dell'operatore teatrale nelle
scuole, nella casa circondariale di Trani,
in gruppi con diversamente abili e con la
compagnia teatro dei Cipis nell’”educa-
zione al teatro” dei più piccoli. Attual-
mente sta lavorando con la compagnia
“Cerchio di Gesso” presso il teatro Oda,
per nuove produzioni.
Breve biografia
Giovanni Veneziani è nato a Bisceglie
il 15 aprile 1914. Dopo aver conseguito
la maturità classica, ha frequentato
l'Università di Roma, ottenendo la
laurea in Giurisprudenza con la tesi in
Diritto Romano "Il delitto di aborto". Ha
frequentato poi l''Università di Napoli,
laureandosi anche in Storia e Filosofia,
con la tesi "La morale e l'economia nel
pensiero di Adam Smith". Ha insegnato
storia e filosofia per quarant'anni
nei licei statali, ed è stato preside
in numerosi di essi, tra cui il Liceo
Scientifico di Bisceglie, che - proprio
sotto la sua presidenza - è diventato
"liceo statale". Ha pubblicato diversi testi
di carattere storico-filosofico, tra cui si
ricordano "Motivi ideali e religiosi nel
Risorgimento italiano" (1962), "Garibaldi
tra il mito e la storia" (1967), "Cristo e
Socrate" (1980), "Storia e metastoria"
(1990) e la traduzione del "De senectute"
di Cicerone (2007). Nel dicembre 2004 è
stato insignito della Medaglia d'oro di
benemerito della Scuola su proposta del
ministro della Pubblica Istruzione Letizia
Moratti e alla presenza dell'allora Capo
dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.
Campo vecchio come nuovo Bartolomeo Pasquale

Tuttavia, a pochi giorni dall’inaugurazione, si ascoltano già le prime polemiche

E
ce l’abbiamo fatta: La nuova
Diretta è riuscita a vincere anche
questa battaglia. Dopo tanto
peregrinare presso gli assessorati, dopo
tante interviste sul caso e proclami più
che reclami (l’ultimo nel numero di
Ottobre) finalmente lo Stadio Francesco
Di Liddo è tornato a disposizione della
comunità locale. Per la città questo
stadio rappresenta un luogo di preziose
memorie, essendo stato il terreno su cui
le vecchie glorie del Bisceglie, dai primi
anni di vita sino al 1973, hanno riso per
grandi trionfi (come la promozione in
serie C del 1959-60) o pianto per dolorose
sconfitte.
Oggi, dopo un lungo periodo di
abbandono, lo stadio Di Liddo torna
a vivere grazie ai lavori di ristrutturazione
(dell’importo totale di 372.912 euro) che hanno
riguardato la messa in sicurezza, la costruzione
di gradinate, l’adeguamento dell’impianto di
illuminazione, la ristrutturazione di spogliatoi
e di bagni, la recinzione e il rifacimento del
manto del campo di gioco. Niente da fare,
invece, per il manto erboso: si è optato ancora
per la sabbia, caratteristica questa che vuole
rendere distinguibile “U camp vecchje” dagli
dal programma di interventi per il recupero di
alloggi E.R.P. di proprietà comunale.
A tagliare il nastro, lo scorso 15 ottobre, è stato
il Sindaco Spina, affiancato dall’assessore allo
sport avv. Vittorio Fata e da alcuni gruppi di
studenti.
«Il campo, una volta omologato – ha detto
il Sindaco - potrà ospitare eventi agonistici
importanti, in piena legittimità e sicurezza. Sarà
aperto in modo gratuito a scuole, parrocchie e
associazioni. Una volta omologato ufficialmente,
altissimo livello».
Una decina le associazioni sportive
che usufruiranno della struttura, per
la realizzazione di una ventina di
campionati. Motivo per cui è stato
necessario stendere un calendario e
assegnare la struttura alle varie società
sportive in orari e giorni distinti.
A pochi giorni dall’inaugurazione,
tuttavia, una sfortunata coincidenza
amosferica ha visto trasformarsi il
Di Liddo in una vera e propria conca
d’acqua. E di qui la polemica: «Non
è stato di fatto effettuato – hanno
replicato i vertici del Fgci -alcun
ampliamento del numero di posti
a sedere, ma al contrario è stata
eliminata ed interclusa la vecchia
tribuna coperta. Cosa ancor più grave il terreno
di gioco, che inizialmente doveva essere in
erba sintetica, è rimasto in terra battuta. Al
posto del vecchio manto drenante però se ne
è realizzato uno che pare impermeabile: ciò è
quanto traspare osservando le condizioni in cui
si presenta il terreno a seguito di ogni pioggia.
Questo obbligherà le associazioni sportive che
si avvalgono del suddetto campo a ricorrere ad
autobotti aspiranti dopo ogni giornata di cattivo

altri terreni di gioco, lasciando al luogo quel
ruolo storico-celebrativo che gli si addice. Le
opere di adeguamento rientrano nei lavori di
urbanizzazione del Quartiere S.Pietro, previsti
il campo potrà tornare anche a disposizione
delle squadre dilettantistiche presenti
nell’organigramma calcistico biscegliese,
permettendo la disputa anche di tornei di
Sport
tempo – come già avvenuto il giorno prima
dell’inaugurazione - sobbarcandosi le spese
per le stesse, a meno che non vogliano giocare
a pallanuoto!»

Promozione per
Giulio Valente Bartolomeo Pasquale

I
l maestro di arti marziali si specializza
giuridiche, da applicare in sinergia alla difesa
nell’addestramento di poliziotti e militari.
personale. Importanti, in particolar modo, gli
E’ la Puglia la regione principe del judo in
interventi della dottoressa Marianna Pertoldi e del
questo autunno 2010: sono quattro infatti i pugliesi
sostituto procuratore Fulvio
passati al terzo livello MGA (metodo globale di
Ross, che hanno curato
autodifesa), dopo aver frequentato il corso
approfondimenti sulla
promosso dalla Fijlkam, per l’organizzazione
psicologia dell’aggressione
della Associazione APD Bu Sen, presso la Palestra
e sulla casistica processuale
Reggimento Guide Cavalleggeri di Salerno.
pro e contro l’azione di
Anche Bisceglie vanta un illustre rappresentante
difesa.
di questa disciplina nel poker pugliese di
La commissione d’esame,
ammissioni: è Giulio Valente, allenatore ed
composta dai maestri
istruttore presso la Palestra A.s.d. Gym Club
Giancarlo Bagnulo, Cinzia
Point, oggi specializzato in tecniche e metodologie
Colaiacomo e Vincenzo
di autodifesa applicabili all’addestramento
Failla ha promosso,
di addetti alla sicurezza, forze di polizia ed
oltre al maestro nostro
istituzioni militari.
concittadino, anche i
Decisiva, per gli insegnanti promossi, è stata
tecnici Bernardo Sorino
la comprensione di tematiche psicologiche e
(appartenente alla A.s.d.
Shihan di Noicattaro),
Cristina Di Raimondo
(della A.s.d. Tao Shi Do
San di San Giorgio Jonico,
nonché addetto stampa
della Fijlkam Puglia) e
Rosavio Greco (fiduciario
e responsabile regionale del
settore MGA Puglia).

23
 BISCEGLIE CALCIO:
Santa Ripresa Bartolomeo Pasquale
La squadra è sterile nei primi 45 minuti
S
egnatevi questa data: 5 Settembre
2010. E’ l’ultima volta in cui abbiamo
visto il Bisceglie calcio a referto nel
primo tempo. Quella rete fu messa a segno
da Ancona con una bordata dai 25 metri
contro il Lucera alla prima di campionato.
Da nove turni il Bisceglie vanta un poco
invidiabile record. Se si potessero avviare
le partite dal 46’ la truppa di Enzo Del
Rosso avrebbe raccolto 18 dei 19 punti
conseguiti che l’hanno fatta balzare al
secondo posto in graduatoria, a cinque
lunghezze dal Martina Franca. Infatti è
paradossale che in tutte le partite, sia in casa che fuori, i nerazzurri abbiano terminato il
primo tempo a reti inviolate. Stesso discorso anche nel turno infrasettimanale del 30 settembre
contro il Fasano, gara erminata con la divisione della posta in palio. Un 1-1 abbastanza
doloroso per come è arrivato. Dopo il vantaggio iniziale dei padroni di casa con Persia,
arriva il pareggio di Aloisio, lesto ad approfittare di una ingenuità di Mascolo e dell’ancor
imbattuto portierino Sansonna.
Nella domenica successiva si assiste alla peggiore prestazione della stagione con un 4-1
subito in terra salentina dal Racale. Una gara senza appello dove nessuno ha brillato ad
eccezione del goleador Persia, iscritto al tabellino dei marcatori dal 73’.
Questo improvviso stop ha fatto riflettere molto la dirigenza che, seguendo le proteste dei
tifosi, si è rimboccata le maniche dandosi da fare in chiave acquisti. Così si è ufficializzato
Sport
il trasferimento di Carlo Cardascio (ex Bari, Reggina, Palermo e Martina con presenze in
nazionale under 19 e 21) a disposizione dalla gara di Fasano, utilizzato però nella partita del
10 ottobre contro il Manduria, in cui ha realizzato la rete del vantaggio iniziale. I biancoverdi
reggono (tanto per cambiare) un tempo solo. Ci pensa l’ingresso del giovane Vitale, appena
convocato in uno stage con la nazionale under 19 di Magrini (ex tecnico neroazzurro in C2),
a risvegliare i nostri colori sfoderando un assist per Cardascio e siglando una rete. Di Persia
su rigore la rete per il definitivo 3-0.
A Manfredonia, per una delle sfida più attese dai nostri tifosi, vince la noia. Vittoria per
0-1 con rete provvidenziale di Sisalli al 50’. Nell’ultima partita giocata contro il Castellana,
arriva una vittoria per 2-0 con gol di Sisalli, bravo ad accentrarsi in area e a battere il portiere
Pirchio, e Persia, a porta vuota, al suo settimo centro stagionale.
Nel giro di sette giorni il Bisceglie deciderà il suo dentro o fuori per la prossima stagione
in serie D: Copertino e Martina (questa in casa) sono le prossime tappe per un campionato
che momentaneamente lascia tranquilli sostenitori ed addetti ai lavori.
bisceglie calcio a 5:
col piede giusto… B. P.
Cinque punti nei primi tre turni e già a ridosso
delle grandi
I
n attesa del primo emozionante derby barese di calcio a 5 contro il Putignano, il Bisceglie
di Leopoldo Capurso fa le prove generali collezionando una vittoria e due pareggi nel
quinto campionato di fila in serie A. La prima giornata vede di fronte i neroazzurri contro
l’Acqua e Sapone di Castel Sant’angelo che tra le sue fila vanta un ex col dente avvelenato:
Xuxa Zaramello, autore di parate storiche fra i pali biscegliesi. Finisce uno ad uno con gol
di Rodolpho.
Il secondo pareggio stagionale giunge in trasferta contro gli amici dell’Augusta, formazione
che nella passata stagione era candidata al titolo ma si è salvata dopo essere stata devastata
da un piccola crisi economica. Il 2-2 vede a referto ancora Rodolpho e Favero mentre per i
neroverdi siciliani va a segno Merlim con una doppietta. Nel piovoso turno infrasettimanale
del 12 ottobre il Bisceglie centra i primi tre punti battendo 2-1 l’Atiesse Quartu Sant’Elena,
fanalino di coda del campionato. Le reti sono realizzate da Kike Mocellin (che trasforma
una ciabattata di Pereira in un fantastico colpo di tacco degno della migliore tradizione
carioca), Pedotti nel recupero del secondo tempo con un tiro libero e Rotella per i sardi
sempre su rigore.
Nel prossimo turno il roster di Alfonso Russo ed Eugenio Pedone affronterà lo Sport
Five Putignano per il primo derby pugliese della storia in serie A. Buono il cammino dei
cugini pugliesi sinora, impreziosito dalla vittoria per 3-2 contro la corazzata Luparense
che vale attualmente il terzo posto ad un punto dalla vetta.
24
Ambrosia basket:
partenza
regolare!
Domenico Aurora
Sempre vincente tra le mura
amiche, sempre sconfitta
fuori casa
È
iniziato positivamente il primo campionato
dell’Ambrosia Basket in serie A Dilettanti.
Dopo la netta affermazione casalinga ai danni
del Palestrina, sono arrivate due vittorie e altrettante
sconfitte che proiettano momentaneamente la
neopromossa squadra biscegliese al secondo posto della
classifica dietro un quintetto composto da Ruvo, Matera,
Ferentino, Trapani e Latina. Proprio contro quest’ultimo
arriva la prima sconfitta stagionale. 66-60 il punteggio
finale a favore dei pontini, su cui hanno influito i due
minuti finali di autentico blackout degli uomini di
Ciracì che hanno consegnato i due punti nelle mani dei
padroni di casa. Ottima nel complesso la prova della
squadra biscegliese, che ha retto fino alla fine contro
una squadra costruita per il salto di categoria. Il riscatto
arriva sette giorni dopo con la netta affermazione
casalinga contro Massafra, uno dei tanti derby pugliesi
di quest’annata cestistica. I nerazzurri comandano il
punteggio per tutta la sfida neutralizzando i tentativi
di rimonta del quintetto tarantino con una prestazione
imperniata su ritmo e aggressività. 79-71 il punteggio
finale con Raschi miglior realizzatore con 22 punti
personali e Rosignoli mattatore a rimbalzo. La legge del
“doppio volto” continua e dopo una bella affermazione
casalinga giunge puntuale e inesorabile una sconfitta,
ancora una volta in trasferta e contro un avversario
quotato. Si tratta del Trapani trascinato da Tardito e
Guarino che supera la squadra del presidente Valentini
per 80-74. A nulla servono i 14 punti di Gori e i 13 di
Raschi, piacevoli novità di questa stagione. Smaltita la
delusione per la sconfitta, arriva ancora una vittoria
casalinga, contro il Sant’Antimo di Calabria, grande
giocatore con un passato in Lega A e in nazionale.
Concentrati e lucidi per tutti i 40’, i nerazzurri hanno
gestito il vantaggio con l’autorevolezza di una grande
squadra chiudendo l’incontro sul punteggio di 72-52.
Sontuosa performance di Rosignoli, autore di 21 punti
e altrettanti rimbalzi. Prossimo impegno il 31 Ottobre
a Potenza con l’auspicio che l’Ambrosia possa invertire
il trend negativo fuori casa. Le premesse ci sono tutte:
una squadra allestita intelligentemente e gestita da un
coach esperto come Lillino Ciracì. Il resto lo diranno i
40 minuti sul parquet.
olimpiadi:
A.S.D. NETTUNO C5:
cena seminudi Parla mister Gentile:
prima la salvezza,
Bartolomeo Pasquale

Un punto a partita
per i biancoazzurri poi si vedrà

L Termina l'avventura in Coppa Italia

a cena di gala è iniziata con i migliori auspici per
l’Olimpiadi calcio a cinque ma è comprensibile la
situazione di rodaggio che vede attanagliata la squadra
in una posizione precaria di classifica con quattro punti raccolti Domenico Aurora
in altrettante gare. L’inizio è parso da incubo per gli uomini
di Nico Ventura che, in occasione della presentazione ufficiale
della squadra in quel di Salsello, ha chiesto grinta, capacità,
determinazione e voglia di fare bene. Tutti ingredienti che
non si sono visti al Pala DiFiore di Ostia mare dove, con
un eloquente 5-0, il Fiumicino ha strapazzato la compagine
biscegliese. I romani (che in porta schieravano l’ex nazionale

Sport
Angelini) sono andati in gol con Milani (doppietta), Smith,
De Moraes e Grasson
Arriva alla seconda giornata la prima, storica vittoria
dell’Olimpiadi calcio a 5 in A2 battendo l’Acireale con un
risicatissimo 4-3 a soli quindici secondi dallo scoccare della
sirena. Risolve la pratica Alex col suo primo gol ed una tripletta
di Diego, autore del gol decisivo da leggenda con un sombrero
che scavalca la retroguardia siciliana ed infila l’incolpevole
Barravecchia. Il terzo turno ha visto invece uno scialbo
pareggio per uno ad uno contro il Città del Golfo di Formia.
Nonostante le assenze di Sandrinho, Diogo Lanconi e Brumatti
la squadra di Rubens Vaz giostra al piccolo trotto contro un
avversario studioso che passa in vantaggio col solito Diego.
Mello risponde con una bordata potente frutto di un’ottima
azione di squadra. Nella quarta giornata si assiste al derby che
sa di beffa contro il Modugno, uno dei sodalizi più quotati
alla promozione in serie A. L’incontro termina sul punteggio
di 3-4 con tanti rimpianti dal punto di vista delle occasioni.
Parte male l’Olimpiadi in svantaggio con il capitano avversario
Zanchin. I biscegliesi riescono a recuperare lo svantaggio al
termine del primo tempo con la rete di De Cillis (angolato
e di piatto il primo gol italiano in serie A2 per l’Olimpiadi).
Addirittura vantaggio al sesto del secondo tempo con una
clamorosa autorete di Ariatti. La rimonta ospite viene servita
verso la fine del match con i centri di Del Pizzo ed ancora
Zanchin, il migliore tra i rossoneri. Nel mezzo il fendente di
Alex dal limite dell’area.
In questa cena di gala di certo come ha confermato mister
Ventura non ci si è presentati svestiti ma manca ancora
qualcosa per poter aspirare ad una tranquilla salvezza. Il
percorso proseguirà col prossimo turno contro il Marigliano,
sempre al Paladolmen il 30 Ottobre.

25
B. P.
 LA DIRETTA nuova
Organo editoriale della
Ass. Culturale no profit
Il Direttore risponde
“ G. B. Ferrara ”

Per richieste e segnalazioni scriveteci a: diretta.nuova@libero.it

Direttore responsabile
Serena Ferrara

Vicedirettore Film horror ad Avetrana:

Pasquale Stipo giornalisti cannibali
Basta non se ne può più con la cronaca martellante. Dalla mattina alla sera i media parlano sempre
Art Director
Felicia Antonino
USPI della stessa notizia. Il delitto di Sarah è il primo e l’ultimo pensiero della giornata. È vero è un
crimine orribile, da qualunque angolazione lo si guardi. Ma credo sia il momento di abbassare i
riflettori e lasciare che la giustizia faccia il suo corso. I media certo non l’aiutano. Gli indizi vengono
Comitato di Redazione scandagliati dai giornali e discussi in tv prima che diventino prove. Criminologi, reporter, sociologi,
giornalisti, personaggi impegnati nel sociale fanno sfoggio del loro sapere e mettono in evidenza la
miseria culturale dei personaggi coinvolti e del paese tutto. Si scandaglia la vita di una famiglia e le
Fabrizio Ardito abitudini del luogo, senza rispetto per gli individui. Prima i media sono stati cercati dalle persone
Grazia Pia Attollini coinvolte, poi accusati di essere da essi rovinati.
Domenico Aurora Sabrina prima cugina amorosa e premurosa, poi complice del padre ed infine assassina.
Leonardo Cosmai Michele Misseri prima orco e poi “ciucciu di fatica”, servo di casa, il “signor nessuno”, il “paparino”
da usare, vittima di una tirannia femminile tutta meridionale. La colpa è collettiva: il colpevole è
Marialuisa De Toma
il posto e deve espiare tutto il paese.
Alessio Di Liddo E il teatro è quello di Avetrana, di un paese con tanti segreti ma anche con tanta brutta gente.
Giuseppe Di Pierro Tanta omertà come si conviene ad un posto del Sud. La terra dei tarantolati: un misto di magia,
Cristina Giovenale superstizione e religione. E noi meridionali tutti non ne usciamo proprio bene.
Silvia La Franceschina Basta con il linciaggio mediatico: ora dovrebbero fare silenzio e riparlarne solo a verità scoperta.
Maria P.
Mariaserena Mansueto
Bartolomeo Pasquale Condivido a pieno il suo punto di vista. Di regola, non volendo prendere parte a questo linciaggio mediatico,
Frazio Rigante non avrei neanche dovuto pubblicare la sua lettera. Seppure parla del fenomeno mass mediale come di un caso
Giuseppe F. Ruggieri di cattiva comunicazione, tira pur sempre in ballo l’argomento. Detto ciò, di Sarah non vogliamo parlare. Ci
Nicola Silvestris preme piuttosto dire che straparlare di fatti senza avere competenze e fonti certe a portata di mano significa
ostacolare il lavoro della magistratura che invece dovrebbe essere lasciata libera di lavorare. Purtroppo la
Marco Tempesta morbosità intorno a questo caso non è puramente italiana, persino i media stranieri vanno alla ricerca di
filmati e foto di questo “film horror” come lei lo chiama. Certo è che i mass media accontentano le richieste
Stampa della gente: sesso, sangue e torbido vendono molto e fanno audience. C’è una regola specifica che si insegna
NuovoCentro Stampa-Molfetta agli aspiranti giornalisti nelle scuole di comunicazione (l’equazione delle s):
sesso + sangue + suspence = soldi
Si sta ripetendo ciò che è avvenuto per altri fatti di sangue. Parlo delle altre fiction a basso costo: del delitto
Chiuso il 30/10/ 2010
di Cogne, la madre Annamaria che uccide il figlioletto Samuele; di quello di Erba, Olinto e Rosa assassini
dei vicini perché da loro infastiditi; dell’omicidio di Novi Ligure, Erika che insieme al fidanzato Omar uccide
Redazione e Amministrazione madre e fratello, del delitto di Perugia, Amanda che fa fuori l’amica Meredith.
Piacciono tanto alla gente e distolgono la mente dalle angosce personali.
Ma la cosa che mi infastidisce di più è che a farne le spese sia l’immagine di una intera città. Avetrana, e con
Via Virgilio 12 – Bisceglie (Ba) lei tutti i piccoli paesi del Sud, è un luogo in cui le donne fanno combutta come le streghe, in cui gli uomini,
Tel – Fax: 080 392 17 86 poveri lavoratori di una terra brulla e irriconoscente, vivono da vittime, ritrovando un minimo di dignità
e-mail: diretta.nuova@libero.it nella vita di piazza. Non c’è cultura, non c’è evoluzione, non c’è civiltà per chi dipinge questi luoghi non
avendoli mai vissuti. Si ricordi che al di là dell'Atlantico Bisceglie è ancora vista come il paese in cui le suore
se le danno di santa ragione. E questo la dice lunga.
Registrato al Tribunale di Trani La realtà la fanno loro ma le conseguenze le subiamo noi.
al n° 296 del 06/02/2003

foto e articoli sono protetti da
copyright, possono essere utilizzati
solo dietro richiesta alla redazione
I problemi di pulizia e igiene delle strade sono sempre all'ordine del giorno. Quello che voglio
segnalare è invece quello delle cartacce che invadono la città soprattutto nelle strade prossime
agli Istituti Scolastici.
E' una indecenza. Bisogna multare il cittadino sporcaccione. Però prima di multare qualcuno
perché getta una carta per strada dobbiamo essere certi che il cittadino è messo in grado di essere
“civile”. Manca "l'educazione" del cittadino sul "mantenere pulita la città", pero' mancano anche
i cestini dove poter buttare il fazzoletto, la carta della pizza, del gelato, il tovagliolo del cornetto.
Lungo via Giuliani, non trovi un cestino gettacarta nemmeno a pagarlo. Ma che ci vuole a
comprare dei cestini butta carta?

Ha ragione i cestini mancano. Ma il cittadino “civile” può tenere la cartaccia per qualche centinaio di
metri e depositarla nel primo dei cassonetti disposti lungo la strada. Forse meglio sarebbe disseminare la
città di cestini. Però io mi chiedo quanto durerebbero questi cestini prima di essere incendiati o distrutti in
qualsivoglia modo?
«“La Diretta settimanale”
fondata nel 1993
da Maurizio Rana & C.»

26

G
rande successo ed entusiasmo sta
riscuotendo Il progetto “IL
LABORATORIO DELLE EMOZIONI
- Percorsi di sviluppo personale attraverso
l’intelligenza emotiva” promosso e realizzato
da ANTEAS – Bisceglie, Associazione Nazionale
Terza Età Attiva per la Solidarietà, nell’ambito del
bando Progetti di Formazione 2010 del Centro di
Servizio al Volontariato San Nicola di Bari.
Il percorso formativo che si sta svolgendo presso
la sala auditorium della Chiesa Santa Maria
di Costantinopoli (Bisceglie) è partito il 30
settembre scorso e si è concluso il 29 ottobre.
Un elemento particolarmente innovativo in
fase di promozione dell’iniziativa e raccolta
delle candidature è stato l’utilizzo del social
network Facebook quale moderno canale di
comunicazione integrato alle classiche strategie
di pubblicizzazione (manifesti, comunicati
stampa ecc..). “Grazie a tale strumento” afferma
Maria Luisa Di Bari, presidente di ANTEAS
- Bisceglie “La nostra associazione ha potuto
aprirsi ancora di più al territorio, affacciarsi
al mondo, ampliare i propri orizzonti e,
soprattutto, coinvolgere in questo entusiasmante
percorso anche il pubblico giovanile di tutta la
Provincia di Bari”.
Infatti, le candidature pervenute (sia da parte
degli associati interni, sia da parte di candidati
esterni) sono state numerosissime e caratterizzate
da un’ampia varietà rispetto a target di età,
IL GIOVANE SCRITTORE
BISCEGLIESE FABRIZIO RIGANTE
Nell’ambito della manifestazione “Libri nel borgo
antico” e successivamente presso l’Istituto tecnico
commerciale, il giovane Fabrizio Rigante ha
presentato il suo libro “Prometeo”, primo volume
di una saga tutta da scoprire. Due occasioni che
hanno premesso al giovane scrittore di mettere
in evidenza non solo i tratti salienti del libro
presentato, ma è stato anche per Fabrizio il
trampolino di lancio per una sua futura carriera
da scrittore. Noi, che avevamo già scoperto la
sua dote narrativa, già mesi fa avevamo fatto
conoscere la sua storia a voi lettori e ci fa piacere
che gli abbia portato fortuna. Nel primo incontro
ricordiamo il pubblico, raccolto nel piazzale
sul quale si affaccia la biblioteca comunale, ha
assistito con partecipazione e grande interesse
alla chiacchierata tra il promettente autore e
il moderate Enzo Storelli. Ricordiamo che al
termine della presentazione è stata consegnata
una targa dall’associazione “Borgo antico” in
segno di riconoscimento del suo talento.
Nel secondo incontro il pubblico adolescenziale
si è lasciato trasportare dal racconto del fantasy
a carattere mitologico in cui fiaba, azione,
avventura e colpi di scena si ritrovano pagina
dopo pagina con un ritmo forsennato.
Come qualche mese fa, abbiamo rincontrato
Fabrizio per raccogliere le sue impressioni a
esperienze pregresse, interessi e titoli di studio
posseduti.
“Tutto ciò” prosegue la Presidente Di Bari “ci
riempie di orgoglio ed entusiasmo”, “siamo
riusciti a costituire un gruppo classe composito
ed eterogeneo, rappresentativo di buona
parte del territorio provinciale e capace di
generare al suo interno un costruttivo confronto
intergenerazionale”.
Il gruppo sta realizzando un’esperienza di
formazione di fortissimo impatto emotivo grazie
ad un approfondito lavoro sulle emozioni,
sulla consapevolezza di sé e sullo sviluppo
personale ispirato al modello dell’intelligenza
emotiva di Daniel Goleman (ed. BUR 2000). La
metodologia utilizzata è di tipo esperienziale-
esistenziale e prevede un coinvolgimento
totale dei partecipanti a livello cognitivo, fisico,
emotivo e spirituale.
“Il senso di questo percorso” conclude il Dott.
Claudio Natale, docente del percorso formativo
ed esperto in counselling e sviluppo personale,
“è la ri-scoperta del proprio essere-nel-mondo
quali soggetti attivi di senso e significato: un
percorso a ritroso nella propria storia personale
per riappropriarsi del presente in maniera più
viva e vibrante e per proiettarsi nel futuro in
connessione con la propria sorgente originaria e
con un senso di RESPONSABILITA’ personale
nella costruzione di un mondo più giusto per sé
e per gli altri”.
Grazia Pia Attollini
seguito della sua prima presentazione del libro
in pubblico.
Per la prima volta nell’ambito di una rassegna
letteraria “Libri nel borgo antico” da semplice
spettatore ti sei ritrovato protagonista: quale
è stata la tua sensazione quando hai visto che
tutte quelle persone erano lì per te?
Ho provato una sensazione strana, ero emozionato
e sicuramente qualcuno di voi l’ha notato. Per
superare il blocco iniziale ho preferito guardare
solo ed esclusivamente il giornalista, ma poi mi
sono rilassato e ho proseguito con molta più
scioltezza.
Che differenza c’è tra secondo te tra “Prometeo”
e i romanzi della saga di “Twilight”?
In realtà non gli ho letti, ma ho visto i film e
posso dire con certezza che sono davvero piatti.
Io piuttosto farei un confronto con Harry Potter
che è molto più complesso e avvincente, non a
caso manca la componente romantica che nel caso
di Twilight è invece portante e scontata: classico
innamoramento tra un vampiro e una ragazza,
trama scontata ma che ha successo perché -come
si dice- va di moda. “Prometeo” non ha nulla a
che fare con tutto ciò proprio perché non è di
moda ma rimane nei canoni classici, pensate ad
TERRACONFINE
U
n progetto orchestrale del M° Nico
Arcieri approda ancora una volta a un
grande evento. Infatti è stata coinvolto
nella partecipazione al concerto EFFATA’ –
Artisti in dialogo per il Medio Oriente - svoltosi
nell’Auditorium della Conciliazione, ennesima
produzione OMNIBUS ITALIA (Marco Brusati),
in occasione del Sinodo dei Vescovi del Medio
Oriente in Vaticano. è stato trasmesso in diretta
TV Martedì 19 ottobre alle ore 21 su Telepace
(canale 802 su SKY) . Un’occasione per riflettere
attraverso la musica sui difficili ma indispensabili
processi di pace nel Medio Oriente. La musica si
rende ancora una volta testimone dell’incontro
dove c’è divisione. Alla presenza del Sindaco
di Roma e di altre autorità politiche e religiose,
l’orchestra ha accompagnato artisti provenienti
da diverse parti del mondo eseguendo brani
arrangiati per l’occasione dallo stesso Nico
Arcieri. è stata eseguita un’”Ave Maria di
Gounod” in una versione originale e simbolica
che tende a rendere protagonista ogni strumento
presente nell’organico: questo a simboleggiare le
diverse nazioni appartenenti al Medio Oriente
che hanno lo stesso diritto di continuare ad
esistere e ad esprimersi individualmente. Un
esempio di coesistenza e di armonia che si fa
preghiera! Il tutto interpretato dalla voce di
Sciahin Khan accompagnata al pianoforte da
Nico Arcieri e da un’orchestra diretta dal M°
Michele Lorusso.
esempio alla figura del naufrago.
Tornando alla manifestazione “Libri nel Borgo
antico”. Come hai giudicato la suddivisione il
due filoni di incontri, il pomeriggio dedicato agli
scrittori locali e la sera ai grandi nomi?
Relegare al pomeriggio gli scrittori nostrani
influisce negativamente sulla partecipazione
del pubblico che evidentemente è più propensa
a seguire la manifestazione di sera per motivi
lavorativi o di studio. A mio parere avrebbero
potuto alternare, o ancora meglio inserire nel
pomeriggio prima un autore importante e
subito dopo uno locale in modo da accattivare
il pubblico in entrambi gli incontri. D'altronde
anche il mio moderatore ha fatto notare questo
aspetto durante la presentazione del mio libro.
Mi auguro che l’anno prossimo la rassegna
venga ripetuta e chissà forse mi ritroverete per la
presentazione del secondo volume della saga.
Vogliamo ricordare ai lettori come si può
acquistare “Prometeo”?
Diversamente dagli altri libri presentati alla
rassegna, il mio non è disponibile subito ma
su prenotazione. La stampa è infatti affidata
all’editore online “Il mio libro.it”. Mi occupo
personalmente di fare gli ordini e quindi per
l’acquisto basta contattare me.
27