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d. Molte cose devono indubbiamente cambiare, nel nostro Paese. Proviamo a tracciare un primo
elenco delle priorità?
Civ. I giovani sono senza casa, senza lavoro, senza politica. Queste tre sono le
priorità.
d. Una delle molte particolarità di Prossima Fermata, e una sua indubbia ricchezza, è la costruzione
di un vocabolario di parole-chiave che raccontano e simboleggiano le storie delle persone che nelle
varie città partecipano. Quali sono le parole del vocabolario a cui lei è particolarmente legato, in
cui più si riconosce?
Civ. Non ho preferenze, ma l'ambiente, spesso assente o marginale nei programmi
politici ed elettorali, è per la Prossima Italia strategico.
d. Il 7 maggio, poi, è per lei una giornata particolare, divisa tra due importanti impegni, quello
alessandrino ma anche quello della campagna elettorale milanese. Proviamo a definirne il
significato?
Civ. A Milano si può vincere, contro una destra che assume spesso tratti anti-
moderni e, in alcuni casi, addirittura belluini. Dopo vent'anni di governo, parlano
solo di campi rom e di moschee, come se la candidata fosse la figlia di Le Pen. C'è
bisogno di qualcosa di nuovo e noi, oltre a parlarne, oltre a cercare le parole per
raccontarlo, siamo mobilitati con il centrosinistra per cambiare le cose. A partire da
Milano, là dove tutto è iniziato.
d. Ricordiamo anche che Prossima Fermata vuole cambiare in meglio il Paese dall’interno del
Partito Democratico, citando un suo scritto del 2009: “ il partito deve essere credibile a livello
nazionale, proprio perché vicino alla realtà locale. Proprio perché dalla dimensione delle piccole e
medie comunità, come dalle grandi metropoli, trae insegnamenti. Perché vive nel confronto con
questa dimensione, perché cerca di darle rappresentanza. E perché sa e conosce nel dettaglio il
territorio nazionale, i luoghi e le filiere produttive. ” O c’è altro da dire che meglio rappresenti il
significato di una giornata come quella odierna?
Civ. C'è da aggiungere la dimensione del tempo, quello che passa, quello che ci
attende. Sono passati vent'anni, ma il tono è ancora quello del 1994. Per la destra e,
a volte, anche per la sinistra. Facciamo ripartire le lancette dell'orologio.
Aggiorniamo l'agenda politica. Puntiamo a descrivere l'Italia dei prossimi anni, non
solo il declino di quella che conosciamo già.
d. Da quando è partito alla Stazione Leopolda, il viaggio di Prossima Fermata ha già toccato molte
stazioni, e molti passeggeri sono saliti a bordo, con le loro parole, con il loro bagaglio. Ecco, a che
punto è il viaggio e soprattutto dove crede ci porterà?
Civ. Porterà una intera generazione al governo del Paese. E non parlo di ministeri
da occupare, ovviamente, ma di risposte da dare. Le aspettiamo tutti da troppo
tempo.