ADSORBENTE DI MYCOTOSSINE
COMPLETAMENTE NATURALE
Aflatossina M1 100%
Citrinino 97%
Aflatoxina B1 95%
Deoxynivalenolo (Vomitossina) 84%
T2 94%
Ochratossina A 72%
Fumonisina B1 70%
Zearalenone 43%
COMPATIBILITA’: MYCOTOXIN BINDER non nuoce, non ha effetti sugli altri elementi quali
vitamine,
minerali, coccidiostatici, e neppure sugli antibiotici.
ADSORBENTI MYCOTOSSINICI
NELL’INDUSTRIA
ALIMENTARE
A. A. STORIA
B. B. DOMANDE E RISPOSTE
“IN VIVO”
STORIA
20 anni fa il ruolo delle argille era quello di agente anti-agglomerante. Negli anni ’80
le ricerche fatte dal Dr. Tylor e dal Dr. Phillips (87-88) con l’idrato di sodio e l’allumino-
silicato di calcio (HSCAS), hanno evidenziato un’ azione adsorbente nei confronti
delle Aflatossine.
Agli inizi degli anni ‘90, si ebbe la consapevolezza dell’esistenza di diversi tipi di
micotossine, alcune più tossiche delle Aflatossine. Fu scoperto che, in alcuni casi, il
95% dei mangimi in commercio avevano più di un tipo di micotossina, specialmente
quando i campioni venivano presi dagli alimentatori.
I test degli anni ’90 hanno dimostrato che una combinazione di tossine a basso livello
di tossicità, può essere più letale che un'unica tossina ad alto livello di tossicità. Molti
adsorbenti di micotossine adsorbono solo le Aflatossine, perciò, se altre micotossine
sono presenti, loro sono inefficaci.
NUOVO CONCETTO:
Gli inibitori di muffe riescono solo a controllare la crescita delle muffe, ma non fanno
niente contro le micotossine. Le micotossine rimangono negli ingredienti e/o nei
mangimi.
Noi raccomandiamo l’uso di entrambi. Se voi doveste usarne solo uno, allora dovreste
usare un adsorbente di micotossine.
A. A. Una micotossina causa più danni che una muffa.
B. B. Se voi usaste solo un inibitore di muffa, continuereste ad avere le
micotossine, le quali saranno presenti nei mangimi o nei costituenti prima del
trattamento con gli inibitori di muffa.
- NO, hanno anche effetto sul sistema immunitario e aiutano nelle cause di problemi
secondari.
- Gli animali sono facilmente affetti da batteri come la salmonella, escherichia coli, etc.
E’ importante prelevare campioni sia dagli ingredienti grezzi come pure dalle miscele di
mangime.
I campioni andrebbero presi si dai contenitori di stoccaggio come pure dalle linee di
alimentazione. Prendete molti campioni.
ESEMPIO:
Alcuni adsorbenti possono farlo altri no. Richiedere sempre test che mostrino i risultati
ottenuti sia prove “in vitro” e specialmente “in vivo”, che mostrano che l’adsorbente non
ha assorbito sostanze nutrienti.
ESEMPIO:
Molti prodotti sono usati ad un livello che va da 5 Kg a 10 Kg per tonnellata, fino anche a
20 Kg per tonnellata. MYCOTOXIN BINDER è usato e testato a 2.5 Kg per tonnellata.
••••••••
Molti prodotti non hanno prove “in vivo” e se ce le hanno, di solito sono ottenute per
quantità da 5 Kg a 10 Kg per tonnellata e qualche volta fino a 20 Kg per tonnellata. Il
MYCOTOXIN BINDER riporta test eseguiti a 2.5 Kg per tonnellata.
Se sono testate, di solito lo sono da 0,5 a 10 parti per milione e qualche volta fino a 1
parte per milione di aflatossine.
MYCOTOXIN BINDER riporta test eseguiti, per esempio, a 7.5 parti per milione di
aflatossine.
CHE PROCEDIMENTI SONO USATI NELLE PROVE?
Molti test riportano solo il T3 e il T4. Confronti fra T1 e T2 possono mostrare che il
legante ha assorbito le sostanze nutritive, perché il T2 ha dei risultati peggiori che il T1.
Con MYCOTOXIN BINDER non si hanno significative differenze tra T1 e T2; i risultati “in
vivo” mostrano che il MYCOTOXIN BINDER non ha assorbito sostanze nutritive.
DIVERSE E
COME CONFRONTARLE
CAPACITA’ DI SCAMBIO CATIONICO
CEC: Capacità di scambio cationico (peso dell’argilla basato sulla sua capacità di
scambio dei cationi).
MAQ: Unità di misura della capacità di scambio di cationi espressa in milliequivalenti per
100 gr d’argilla.
Da 3 a 20 Caolinite e Zeoliti
Da 20 a 60 ILLITI E CLORITI
(Silicati)
Da 60 a 100 Bentoniti
NOTE:
Una quantità inferiore ai 19 MEQ è considerata punto di saturazione, che fa si che le
argille abbiano una carica neutra, per cui la loro capacità di assorbimento è minima e
non dovrebbero essere considerate argille adsorbenti.
Una quantità superiore ai 60 MEQ è considerata un alto valore di CEC, che può interferire
con l’assorbimento di sostanze nutritive, ed in special modo con i sali minerali. Questo
può essere risolto con l’uso di minerali chelati. Altre sostanze nutritive che possono
risentire degli adsorbenti sono le vitamine e gli antibiotici.
••••••••
ESPANDIBILE E NON ESPANDIBILE
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POLARE – DIPOLARE
Le argille dipolari hanno un’attività simile alle argille Illitiche e Cloritiche (Silicati), che
hanno una combinazione di cariche positive e negative, sono, perciò, più efficaci nei
legami ed hanno un ampio spettro di adsorbimento verso le micotossine. Questo è
dovuto alle molte micotossine che hanno sia le cariche positive che negative, tuttavia
alcune hanno solo una carica.
Le argille polari come le Bentoniti, hanno una carica negativa e possono solo assorbire
le micotossine con una forte carica positiva come l’Aflatossina B1
••••••••
DIMENSIONE DEI PORI ED AREA SUPERFICIALE
Illite e Clorite (Silicati) = basso CEC = Superficie attiva molto ampia = molti siti leganti
••••••••
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pH
Molti scienziati e nutrizionisti credono che sia meglio per un’argilla lavorare nel basso
intestino.
TEMPERATURE ALLE QUALI SONO SOTTOPOSTE LE ARGILLE
DURANTE LAVORAZIONE
La temperatura può avere effetto sullo scambio di cationi, direttamente sulla solubilità e
sulla temperatura di reazione.
Molte argille vengono estratte dal suolo, dopo ridotte in particelle fini senza applicare
nessun processo a caldo per l’essiccamento.
Argille essiccate ad una temperatura che normalmente va da 200° a 300 F°, possono
essere più attive e con un migliore interscambio di cationi.
NON ESPANDIBILE:
Il MYCOTOXIN BINDER non è espandibile e questo lo deve alla sua capacità di scambio
di cationi compresa tra i 34,58 e 39,89 MEQ.
DIPOLARE:
Il MYCOTOXIN BINDER è un’argilla dipolare perché deriva da argille illitiche e cloritiche,
che hanno una combinazione di cariche positive e negative, che le rendono più efficaci
nei legami e conferendole un ampio spettro di assorbimento verso le micotossine
dovuto al fatto che molte tossine hanno sia la carica positiva che quella negativa oppure
ne hanno solo una.
pH:
Il MYCOTOXIN BINDER ha un pH compreso tra 7,8 e 8 quindi è alcalino, perciò forma
legami nell’intestino basso che è l’area più desiderabile per l’adsorbimento.
TEMPERATURA:
Il MYCOTOXIN BINDER viene essiccato ad una temperatura compresa fra i 215 °F e 220
°F che è l’intervallo di temperatura in cui si formano le argille più attive e che hanno il
miglior scambio di cationi, un miglior legame.
COME LAVORA IL MYCOTOXIN BINDER
MYCOTOXIN
BINDER
Funziona come un
MICOTOSSINE
MYCOTOXI
TOXY-CHECK
LEGANTE X
MYCOTOXIN
MYCOTOXIN
BINDER CON
MICOTOSSINE
L E G AT E
TOXY-CHECK CON
MICOTOSS INE
MICOTOSSINA LEGA TE
TO XY-CHECK
MICOTOSSINA
MICOTOSSINA
DOCUMENTAZIONE | CONTATTI
nell'allevamento di bovini
nell'allevamento di pollame
nell'allevamento di suini
L’interesse zootecnico della zeolite attivata con la tribo-tecnologia sui porcellini da svezzare
Megagreen
RELAZIONE TECNICA
RIASSUNTO
Megagreen si usa per il trattamento fogliare e mira ad agire sull'attività
di fotosintesi, sull'equilibrio idrico e sulla resistenza della pianta. La
materia prima di Megagreen è la calcite naturale, perciò Megagreen è un
minerale al 100%, non-inquinante e a-tossico. Megagreen trae le sue
proprietà sorprendenti dal nuovo ed innovativo processo di
micronizzazione, chiamato attivazione tribomeccanica, che permette la
generazione di particelle minerali attivate nella dimensione da 0,1 a 2|im.
Finora nell'agricoltura non è stata raggiunta una tale distribuzione di
particelle. E' un nuovo concetto di trattamento fogliare: le particelle
minerali sono micronizzate in maniera tale da poter entrare direttamente
all'interno della foglia: successivamente avviene una dissociazione
progressiva e all'interno della foglia viene creata un'atmosfera satura di
diossido di carbonio (CO2). Per questo usare Megagreen per i
trattamenti significa portare le condizioni di una serra alle dimensioni
micrologiche di una foglia.
Le prime prove in Croazia e in Italia hanno dimostrato l'enorme efficacia
di Megagreen, tra gli effetti principali vi sono: aumento del contenuto di
sostanza secca, riduzione del fabbisogno di acqua, effetto preventivo
contro malattie fungine e attacchi di insetti. Inoltre è stato riscontrato
uno sviluppo delle qualità organolettiche insieme ad una conservazione
più lunga grazie al rafforzamento della buccia dei frutti, conseguenza
del maggior apporto di calcio.
L'uso della calcite attivata è approvata nell'agricoltura biologica. Come
soluzione alternativa per la protezione e la bio-attivazione delle piante,
Megagreen è legato a un concetto di rispetto dell'ambiente e può
contribuire alle pratiche ecologiche nell'agricoltura.
EST
Camera sottostomatica
(0,1µm)
INT
Ostiolo 5 à 10 µ
Megagreen 0,1 µ Megagreen viene nebulizzato sulla superficie della foglia: le particelle
di calcite attraversano gli ostioli e si dissociano all'interno.
EFFETTO DI CO2
• Riduzione del fabbisogno di acqua
o L'atmosfera satura di CO2 all'interno della foglia provoca la chiusura
degli stoma
o riduzione della traspirazione
• Aumento della fotosintesi (30%)
o Orientamento della Rubisco verso la fotosintesi
o Diminuizione della fotorespirazione (l'attività fotosintetica e la
fotorespirazione
AUMENTO DELL'ATTIVITA' FOTOSINTETICA
La dissociazione della calcite TMA progredisce gradualmente e questo
causa un approvvigionamento permanente di CO2 all'interno della
foglia. Questa è la riproduzione ad una scala microscopica
dell'atmosfera creata in una serra ad iniezione di CO2. In condizioni
normali la proporzione di CO2 nell'atmosfera è circa 0,033. In gran parte
delle piante coltivate in condizioni climatiche moderate, la fotosintesi
viene ridotta da un meccanismo chiamato fotorespirazione. Queste
piante vengono definite piante del tipo C3: il metabolismo eucariotico è
basato sulla fissione del carbone su Ru-di-p (difosfato ribulase)
attraverso il ciclo di Calvin. Questo processo viene controllato
dall'enzima Ru-di-p carboxylase, chiamato Rubisco. Questo enzima può
spingere il metabolismo in due vie diverse secondo la proporzione di
CO2/O2 all'interno della camera sottostomatica. E' in grado di fissare o il
CO2 al Ru-di-p 0 l'ossigeno. Quando l'atmosfera all'interno contiene una
proporzione sufficiente di CO2, il Rubisco funge come catalizzatore
della fotosintesi (n° 1). Altrimenti serve come catalizzatore della foto
respirazione (n° 2): questo processo riduce l'output della fotosintesi di
circa il 25%-50% per le piante C3 ed aumenta durante i periodi molto
caldi. La facoltà della Rubisco di catalizzare l'una o l'altra reazione è
sotto l'influenza del tasso di CO2/O2 nella foglia. Nel nostro caso, si
orienta la reazione verso la fotosintesi poiché la dissociazione di
Megagreen provoca una saturazione dell'atmosfera di CO2 che induce la
fotosintesi. Diventa quindi facile capire perché si aumenta, con
Megagreen, la velocità di crescita e la resa.
Ru-di-p: ribulosi bifosfato (zucchero con 5 carboni)
Rubisco: ribulosi bifosfato carbossilasi/ossidasi (enzima)
Sullo schema a fianco, la Rubisco ha fissato il CO2 viene portato 1
carbonio che potrà essere sfruttato dalla pianta.
Nel caso in cui la Rubisco fissa l'O2, non c'è aggiunta di carbonio ma
consumo per emanazione di CO2 che genera la perdita di resa
fotosintetica poiché zuccheri non vengono più creati.
MEGAGREEN E AMBIENTE
- totale innocuità verso gli esseri viventi e l'ambiente
- nessuna soglia di tossicità
- riduzione del fabbisogno di acqua
- una soluzione tecnica con un'efficacia che stupisce i ricercatori, favorisce
lo sviluppo duraturo ed il rispetto dell'ambiente
In conclusione, si può dire che Megagreen presenta effetti significativi e
complementari sia per il rinforzo della pianta sia per il miglioramento delle rese
e la resistenza agli stress abiotici (idrici per esempio).
L'innovazione portata da Megagreen permette di ottenere un prodotto efficace e
coerente che inoltre presenta una totale innocuità per l'ambiente.
INGESSIL srl
ha sede, con uffici, stabilimento, laboratori,
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iniezioni impermeabilizzanti e chemioadsorbenti del suolo adibito
a discariche (per arrestare ed inertizzare sostanze tossiche solubili
che minacciano le acque sotterranee), abbattimento polveri,
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Agricoltura
Nel settore agricoltura Hot Water R&D è partner di un'azienda con concessione
esclusiva per l'Italia, e sta promuovendo l'impiego di un minerale zeolitico di
provenienza slovacca e cubana, la "Clinoptilolite", che ha una elevata capacità
di trasmettere umidità - trattenendola e rilasciandola - ed una elevata capacità di
scambio ionico, che la rende particolarmente favorita nell'ottimizzazione del
ciclo dell'azoto.
La Hot Water Research & Development è membro della Società Italiana Scienza
del Suolo affiliata alla International Union of Soil Sciences.
Lo stesso minerale è inoltre autorizzato dalla Comunità Europea ad essere
aggiunto nell'alimentazione (mangimi) degli animali da reddito – percentuale
ammessa fino al 5% - valido sostituto delle farine animali.
Sempre nel settore agricoltura, stiamo promuovendo lo sviluppo di tecnologie
in grado di elevare la biomassa – in questo caso pianta verde di mais e granella
di mais – ad impieghi energetici ed industriali. Nel dettaglio sono tecnologie che
tramite processi chimico-fisici, trasformano la biomassa in cellulosa, amidi,
proteine, glucosio e etanolo.
Nel settore ambientale Hot Water R&D sta sviluppando l'impiego della
Clinoptilolite con finalità di filtro meccanico per i metalli pesanti, quindi
applicabile a bonifiche ambientali di portata significativa. Ottimi risultati ha già
ottenuto l'applicazione in depuratori.
Sempre in questo settore Hot Water R&D è partner di ricerca di un'azienda
produttrice di pool batterici non patogeni selezionati per impieghi diversi, dalla
sanificazione dei cassonetti RSU, alla degradazione biologico dei rifiuti stessi
con finalità energetiche – produzione di metano - dalle bonifiche industriali,
inserimento in impianti di depurazione di batteri nella fase biologica, alle
bonifiche ambientali di siti e luoghi contaminati da rifiuti di lavorazione
industriale, o da impieghi civili.
In questa direzione vanno anche i nostri sforzi come partner di aziende di
depurazione al fine di reperire conferimenti di rifiuti alle aziende specializzate
nostre partner, nonché la promozione per installazioni di impianti per il
trattamento dei fanghi e dei reflui in genere.
In aggiunta sempre grazie all'impiego di pool batterici, Hot Water R&D sta
sviluppando progetti di trasformazione del rifiuto della lavorazione delle olive,
sansa e acque di vegetazione, in ammendante agricolo naturale, compost e
concime liquido.
Alcune attività sono state avviate per comprendere meglio la destinazione farine
animali, la cui produzione sta diventando un problema di smaltimento – il
conferimento agli inceneritori non è sufficiente rispetto alla produzione.
ZEOLITI
L'altra faccia del vulcano
Le zeoliti sono minerali silicati microporosi naturali, da incolori a bianchi o rosso chiaro, con
colorazioni eventualmente dovute alla presenza di impurità e di tracce di altri minerali. Sono silicati
Al-Na o Al-Ca in composizione, e quando sono riscaldate fanno schiuma e sembrano fondersi. Il loro
ambiente naturale è costituito da formazioni vulcaniche e da scogli sedimentati con gas e vapori,
come avviene nell'oceano. Morfologicamente vi sono tre tipi conosciuti.
a) zeolite fibrosa
b) zeolite frondosa
c) zeolite cristallina.
Vi sono 106 tipi naturali differenti di zeolite, e per la lavorazione tribomeccanica nella macchina
brevettata, è stata selezionata la zeolite cristallina clinoptilolite, principalmente a causa delle sue
caratteristiche di capacità di assorbimento, di selettività e di capacità di scambio ionico.
Questo minerale è completamente innocuo, cosa che è stata dimostrata mediante l'analisi chimica e
mediante studi tossicologici condotti da scienziati coinvolti in questo progetto,
Lo sfruttamento industriale della clinoptilolite e/o della sua heulandite viene effettuato nei Balcani
sudorientali (attorno alla frontiera fra Bulgaria e Serbia), in Russia (Zakavkazlje), in Francia (Nantes),
a Cuba, negli USA (Oklahoma, California), mentre il potenziale per lo sfruttamento viene investigato
in molte altre aree.
Da un punto di vista macroscopico, il minerale di scogliera può essere descritto come una massa
granulare omogenea verde pallido. I grani di silice hanno margini aguzzi e sono completamente puri
senza inserzioni visibili.
Da un punto di vista microscopico, il minerale contiene feldspato fresco e grani finissimi di zeolite
radiale. È un tipico minerale tufaceo che consiste principalmente di vetro vulcanico, più tardi
ricristallizzato. Il contenuto di zeolite viene determinato mediante un'analisi di diffrazione con raggi X.
Composizione chimica e struttura della clinoptilolite
La clinoptilolite ha una struttura cristallina e si trova più comunemente nella forma cosiddetta dei
"gemelli o quattro gemelli". La griglia cristallina è costituita dal tetraedro SiO 4 o Al O 4 che forma la
cornice di base dei cristalli ed è permeata da dotti e da cavità in cui sono connessi gli ioni
(principalmente cationi quali il sodio, il potassio e il calcio) che attuano agevolmente con altri ioni nel
loro ambiente.
Il rapporto silicio-alluminio nella clinoptilolite è maggiore di 4, mentre in altri tipi di zeolite tale rapporto
è minore di 4.
I cationi dominanti scambiabili nella clinoptilolite sono Na + e K + . Tracce di altri minerali, quali il
quarzo, il gesso, la mordenite, l'argilla e il plagioclasio appaiono insieme alla clinoptilolite, così come
tracce di stronzio, bario, zinco, rame, nickel e cromo.
La ricerca mineralogica e l'analisi della composizione chimica della clinoptilolite applicata alla
produzione di TMAZ e di Megamin sono state condotte simultaneamente in numerosi istituti
croati ed austriaci.
La Tabella 1 fornisce dettagli della composizione chimica media della clinoptilolite.
Componenti
Da (%) a (%)
SiO 2 61.96 67.17
TiO 2 0.15 0.32
Al 2 O 3 12.46 15.12
Fe 2 O 0.98 2.05
MnO tracce 0.05
MgO 1.30 1.96
CaO 3.03 4.35
Na 2 O 0.70 1.11
K2O 0.78 1.32
H 2 O a 100°C 4.05 4.74
H 2 O a 1000°C 7.56 9.56
Prima di diventare Megamin, la TMAZ fu sperimentata negli allevamenti per la sua capacità d
interagire con i nitrati e di neutralizzare gli odori. Ben presto, straordinari effetti positivi sulla salute
degli animali attrassero l'attenzione dell'équipe di ricercatori e l'interesse aumentò quando il consumo
di questa zeolite attivata venne sottoposto a test dai colleghi dell'inventore e da persone a loro vicine,
portando numerose testimonianze dirette degli effetti benefici della TMAZ.
Nel 1997 cominciarono le prime ricerche sul «TMAZ-Megamin» presso la Facoltà di Biotecnologia e la
Facoltà di Geologia dell'Università di Zagabria, poi all'Istituto Ruder Boscovic (istituto di ricerca in
medicina molecolare) a Zagabria. Il progetto coinvolse progressivamente altri istituti di ricerca, facoltà,
cliniche e ospedali, prima in Croazia e in Austria, poi in Svizzera, in Germania e negli Stati Uniti.
L'interesse sia del pubblico che della comunità scientifica si è rapidamente sviluppato di fronte agli
effetti positivi sulla salute dei volontari che avevano cominciato a usare la TMAZ, e di fronte alle
testimonianze di medici che avevano proposto ai loro pazienti un'integrazione col Megamin per
fortificare l'organismo in occasione delle cure. A partire dal 1998, sono stati presentati i primi risultati
scientifici, mentre il Megamin veniva progressivamente sottoposto a test e poi autorizzato alla vendita
come complemento alimentare in vari paesi e, in seguito, in tutta la Comunità Europea. Nel 2001, lo
stato delle ricerche biologiche e mediche sul Megamin fu presentato all'Accademia delle Scienze
Mediche di Mosca.
Ricerche biologiche e mediche
Fin dall'inizio delle ricerche sono state effettuate delle osservazioni sull'utilizzazione del Megamin in
abbinamento alle terapie standard. Sono state fatte altre constatazioni sull'azione positiva del Megamin
sul sistema circolatorio, sulla pressione arteriosa, e sul recupero dopo l'infarto, o ancora sul sistema
digestivo, sull'iperacidità e di stomaco e anche sulle ulcere duodenali.
L'effetto del Megamin è stato anche studiato sui reumatismi, sulla cura delle infezioni renali e anche
sul trattamento delle patologie dermatologiche. È stato condotto uno studio su pazienti affetti da
diabete, mentre altre osservazioni riguardavano le ustioni con applicazione diretta della polvere e
numerose affezioni della pelle.
Parallelamente, test clinici e analisi tossicologiche in vitro e in vivo hanno stabilito la totale innocuità
del Megamin. Inoltre sono stati condotti studi sugli effetti del Megamin sui cancri canini presso la
Facoltà di medicina veterinaria di Zagabria, sotto la direzione della Dottoressa Liljana Bedrich (PhD).
Nel corso delle ricerche, è stata stabilita l'azione del Megamin come antiossidante e stimolante del
sistema immunitario, così come la sua azione cicatrizzante nell'utilizzazione dermatologica.
L'azione fortificante del Megamin, che favorisce un miglioramento dello stato generale e un recupero pi
e più agevole, è stata constatata su una gran parte di pazienti.
Ciò ha portato vari medici a preconizzare l'uso del Megamin come coadiuvante (complemento
alimentare che accompagna il trattamento medico prescritto) nella cura delle patologie gravi.
Un antiossidante ineguagliato
L'azione antiossidante del Megamin è stata stabilita da parecchi studi, che hanno utilizzato
principalmente il metodo TAS (Total Antioxydant Status o attività totale del sistema antiossidante), che
permette di misurare la concentrazione di antiossidanti nell'organismo (mediante l'attività degli enzim
antiossidativi: superossidodismutasi, glutationperossidasi e glutationreduttasi). Questo sistema
fornisce la valutazione dello stato del sistema di difesa antiossidante globale dell'organismo.
Questo metodo è stato utilizzato, per esempio, in uno studio condotto dal Dott. Ivkovic presso il
policlinico Vita Nova di Duga Uvala (Croazia) su un campione di soggetti sani e malati:Misurazioni
regolari hanno mostrato che, per i pazienti che avevano assunto Megamin, il valore di TAS si situava,
dopo alcune settimane, nell'ambito dei valori considerati soddisfacenti. I pazienti che soffrivano di
patologie croniche incurabili (per i quali si prevedevano valori di TAS deboli), assumendo
regolarmente Megamin presentavano un incremento dei valori di TAS. Altri studi sugli effetti del
Megamin sui valori di TAS sono iniziati nell'ottobre del 2000 nella clinica Humanomed 2 a Villach sotto
la direzione del Dott. Wolfgang Thome. I risultati hanno evidenziato che l'utilizzazione del Megamin
permette in media un aumento del valore di TAS di oltre il 26% in quattro settimane, e un'azione da 8
a 12 volte più efficace di quella degli altri antiossidanti conosciuti e sottoposti a test. Lo studio su un
gruppo di 120 pazienti nel corso di 14 mesi ha portato ai seguenti risultati:
• L'attività fortificante è stata confermata dopo soli 3-5 giorni di trattamento. Si è potuta osservare
una risposta positiva per almeno il 70% dei pazienti che assumevano Megamin.
• Il controllo della terapia standard era facilitato e si è potuto osservare un miglioramento significativo
dello stato generale dei pazienti.
• nel caso di infezioni virali, si è potuto osservare una riduzione del titolo virale.
Secondo i numerosi studi clinici, il Megamin consentirebbe di migliorare l'efficacia delle terapie
standard e di accorciare il periodo di recupero.
Uno stimolante e regolatore del sistema immunitario
Gli studi effettuati presso l'Istituto Ruder Boscovic di Zagabria (sotto la direzione del Dott. Kresimir
Pavelic PhD) e presso l'HH Biotechnology and Materials Department dell'Università della California
(sotto la direzione del Dott. Miroslav Colic PhD) hanno evidenziato gli effetti della TMAZ (principio
attivo del Megamin) nella stimolazione e nella regolazione del sistema immunitario.
Secondo le conclusioni di questi studi, il Megamin sembrerebbe possedere le proprietà di un
superantigene, che attiva il sistema immunitario tramite le cellule M situate nei tessuti linfoidi
dell'intestino tenue. Quando l'immunità è ridotta, il Megamin attiverebbe una grande proporzione di
linfociti B e T. In occasione di malattie autoimmuni, la TMAZ avrebbe un effetto regolatore capace di
ridurre la reazione immunologica.
GALT:#008000;G en
Clinoptilolite
Hardness: 3½ - 4
Synonym of: Clinoptilolite-Ca, Clinoptilolite-K, Clinoptilolite-Na
Classification of Clinoptilolite
77.1.4.2
Dana 8th edition ID:
77 : TECTOSILICATES Zeolites
1 : Zeolite group - True zeolites
Hey's CIM Ref.: 16.10.18
• A Propos de Zéolite
• Analyse de notre zéolite
• Information sur notre production
• Les domaines d’utilisation
• Additif pour l’alimentation Animale
• Conditionneur pour la Terre
• Traitement des eaux usées
• La Litière pour Chat
• Filtrage pour l’eau des Piscines
A propos de Zéolite :
Il y a des millions d’année, quand les volcans ont projeté des silicates de cendre-aluminium de métal
alcalin et de métal de terre alcaline, des couches de zéolite se sont formées. Une petite partie des
cendres transportées par le vent se sont déposés et ont formé des couches de cendre. Dans certains
cas, ces cendres se sont déposées dans les lacs et dans d’autres cas de l’eau s’est infiltrée dans les
couches de cendres. Dans les deux cas, la réaction chimique qui résulte du mélange de cendre
volcanique et d’eau salée a formé les zéolites naturelles.
Les caractéristiques d’une couche de zéolite sont déterminées à sa formation. Les petites différences
naturelles comme la température, la situation géographique, les propriétés des cendres et de l’eau, une
composition un peu différente donnent aux certains gisements des caractéristiques uniques. Les
petites différences présentes à la formation d’un gisement de zéolite font que chaque zéolite naturelle a
des caractéristiques uniques. L’aluminium et les silicates qui se trouvent dans les cendres forment une
structure équilibrée, ouverte et en trois dimension comme les alvéoles d’une ruche d’abeille. Il existe
plus de quarante structures de zéolite naturelle. Par exemple, dans la clinoptilolite il y a du silicate et de
l’aluminium dans une proportion de 1 sur 5.
La zéolite est un minéral cristallin étonnant avec une capacité pour absorber de nombreux types de
gaz, de l’humidité, des produits de pétrochimie, du métal lourd, des éléments hautement radioactifs,
des solutions diverses. Les canaux qui se trouvent dans la zéolite offrent de larges surfaces où
peuvent se réaliser des réactions chimiques. Les cavités et les canaux qui se trouvent dans le cristal
peuvent représenter 50 % de son volume total. Les zéolites peuvent absorber une grande partie des
matières comme les ions et les molécules de gaz et les attirer à la surface.
Les zéolites sont des aluminosilicates hydratées caractérisées par leurs grandes surfaces, leur grande
capacité d’échange de cation. Les caractéristiques de la zéolite sont importantes pour un large
éventail d’application.
Le traitement de l’eau
* Le filtrage de l’eau
* La séparation des métaux lourds
* Les piscines publiques
Le traitement des eaux usées
* L’ammoniac se trouvant dans les eaux usées des municipalités
* La séparation des métaux lourds
* Les surfaces de filtrage septique
L’Agriculture
* Le contrôle de l’odeur
* Le contrôle environnemental des animaux dans des lieux fermés
* Les additifs de l’alimentation animale de la ferme
Le jardinage
* Les pépinières, les serres
* L’horticulture
* Les légumes/herbes
* Les plantes vertes
* La greffe d’arbre et de buisson
* Le boisement (forêts, plantations d’arbre)
* Les matériaux de culture hydroponique
Les produits domestiques
* Le contrôle de l’odeur dans la maison
* Le contrôle de l’odeur des animaux domestiques
Les produits industriels
* Des absorbeurs pour la terre et des détritus
* La séparation des gaz
Les déchets radioactifs
* Le nettoyage/décontamination de surface
L’aquaculture
* Le filtrage d’ammoniac dans les fermes de pisciculture
* Les matériaux de filtre biologique
Chemical Composition:
SiO2 71,0%
CaO 3,4%
Fe2O3 1,7%
Al2O3 11,8%
K2O 2,4%
MgO 1,4%
Na2O 0,4%
TiO2 0,10%
(This report is prepared in 01.07.2005 by General Directorate of Mineral Research and Exploration)
Straordinaria capacità di
filtrazione
Benessere ed estetica:
Riduzione drammatica degli odori sgradevoli di piscina e delle
irritazioni degli occhi e della pelle. Marcata riduzione della formazione
delle clorammine. L’efficacia della filtrazione permette di sradicare i
microrganismi più piccoli.
Ambientale:
Questa grande capacità di filtrazione da luogo a controlavaggi meno
frequenti con notevoli risparmi e minore acqua dispersa nell’ambiente.
L’uso del cloro sarà più efficiente e verrà ridotto l’uso dei classici
Prodotto in
prodotti chimici per il controllo del ph.
Australia da: Economico:
© ZEOLITE AUSTRALIA PTY LTD 2004
Già dal lontano 1993 mi sono accorto delle potenzialità dell'informatica per la realizzazione di
tematismi cartografici in 3D. Nel 1996, quando ormai avevo acquisito tutte le competenze nel
campo dell'informatica sufficienti allo scopo, ho realizzato il primo software per la realizzazione
di una prima, grezza cartografia in 3D: l'ormai datato ma pur sempre valido "Paolocon". Da
allora, nei ritagli di tempo e grazie ai continui incoraggiamenti di amici e colleghi, mi sono spinto
alla ricerca di soluzioni che rendessero il software sempre più veloce e flessibile, senza trascurare
il grado di compatibilità con le diverse piattaforme. Attualmente, come si può osservare dalle
figure sotto (che rappresentano due schemi geolitologici, il primo del foglio 546 (Guspini), la
seconda un bacino di un'affluente del Rio Norizzi), abbiamo realizzato, con il fondamentale aiuto
del Prof. A. Mazzella del DIGITA, l'ultima versione del software che pensavamo di chiamare "3D
Map Extractor". Il software è in grado di elaborare centinaia di migliaia di dati in pochi secondi,
al contrario di qualunque sw di grafica attualmente in circolazione. L'unico pregio - difetto è che
il sw lavora in dos, indipendentemente dalla piattaforma (da windows 3.11 a Xp) e non abbiamo
ancora affrontato i problemi di compatibilità con gli altri sistemi operativi. Inoltre il sw, grazie
alla quantità di dati che è in grado di elaborare, consente di ottenere delle carte di elevatissima
precisione negli assi x, y, z.
Il prossimo passo sarà rivolto alla gestione, elaborazione e restituzione grafica dei dati del
sottosuolo (ad esempio, attraverso l'utilizzo dei dati di campagna, quali giacitura degli strati,
analisi delle strutture plicative e disgiuntive, dove è possibile integrati con dati geofisici e da
sondaggi) in modo da ottenere della cartografia tematica in 3D completa.
Perchè possiate verificare l'attendibilità del software potete inviarmi un file .dxf digitalizzato in 3
dimensioni, anche senza aver utilizzato il comando 3D Polyline se realizzato con AutoCAD,
possibilmente comunicandomi con quale software e con quale versione è stato realizzato e vi
invierò il file .dat ottenuto. Ultimamente, per esigenze legate al mio lavoro, ho avuto modo di
migliorare sensibilmente l'output. Come esempio ho realizzato un file del Foglio 549 di
Muravera, ottenuto da circa 2.300.000 punti quotati, che potete visualizzare cliccando qui.
Il file, che potete scaricare senza dazio, è necessariamente a bassa risoluzione, ma il file originale
è stato ottenuto attraverso un'elaborazione a 10 metri sul terreno.
Naturalmente si può fare di meglio, con un po' di pazienza ed un buon PC.
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Paolo Valera
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L’interesse zootecnico della zeolite attivata con la tribo-tecnologia sui porcellini da svezzare
- CHIMICO
zeoliti, silici precipitate, silici colloidali, gel di silice,
postrattamento del TiO2, flottazione di minerali,
anticorrosivi per metalli.
- CANTIERISTICO
spritzbeton, consolidamento del terreno, impermeabilizzazione
del terreno, impregnazione ed impermeabilizzazione del cemento.
- CARTARIO
incollaggio carta e cartone, sbianca e disinchiostrazione,
nobilitazione della carta.
- SIDERURGICO
leganti per stampi e anime da fonderia, sigillanti per fonderia.
- METALLURGICO
impregnazioni metalli porosi, decapaggio e sgrassaggio di lamiere, protezione metalli da corrosione.
- DETERGENZA
formulazione di detersivi.
- CERAMICO
deflocculanti per impasti argillosi (barbottine).
ECOLOGICO
trattamento acque, inertizzazione di fanghi tossici e nocivi,
iniezioni impermeabilizzanti e chemioadsorbenti del suolo adibito a discariche (per arrestare ed
inertizzare sostanze tossiche solubili che minacciano le acque sotterranee), abbattimento polveri,
isolamento termoacustico.
La pozzolana macinata insieme al gesso e al clinker è usata per produrre cementi pozzolanici. Dal
punto di vista chimico riportiamo nelle tabelle come esempi la composizione chimica di alcuni
materiali pozzolanici:
% % % % % % % %
45.50 15.12 12.05 9.33 3.59 2.15 nd nd 8.45
55.20 18.25 4.00 2.75 1.13 10.96 0.99 0.75 5,85
48.20 21.91 9.55 7.50 3.15 4.14 0.25 nd 5.30
87.80 2.30 0.80 0.80 nd nd 0.10 nd 7.90
48.45 17.81 12.09 12.09 3.02 5.01 nd nd 0.60
7 – La natura e le proprietà delle sostanze colloidali
La silice colloidale SP è una polvere (silicio ventilato) che può essere aggiunta agli
adesivi o agli stucchi per evitare la possibilità di colature del prodotto durante
particolari applicazioni; infatti, la silice colloidale è in grado di rendere tixotropici
resine, adesivi e stucchi, e di migliorarne alcune proprietà di lavorazione. Nei casi in
cui è essenziale carteggiare, occorre moderare il quantitativo di silice colloidale,
poiché questa carica inerte rende I'epossidico particolarmente duro.
Una dispersione colloidale di silicio in acqua è usata come agente di rivestimento e come
ingrediente per determinati smalti.
INTRODUZIONE
In questi ultimi anni la coltivazione indoor ha conosciuto una rapida evoluzione passando
dalla coltivazione classica in terra alla coltivazione fuori terra ovvero su substrati inerti (privi
di nutrimenti).
I più utilizzanti sono caratterizzati dal ciclo chiuso: la soluzione nutritiva viene riciclata in
maniera continua o intermittente.
I substrati più indicati per questo tipo di coltura sono l'argilla espansa, la lana di roccia, la
perlite e il cocco.
- sviluppo in fase vegetativa e di fioritura più veloce con conseguente riduzione dei
consumi elettrici a causa di una minore esposizione delle piante alla luce artificiale-
possibilità di migliorare qualitativamente la resa delle piante grazie ad una attenta
alimentazione idrica, nutrizionale e una maggiore ossigenazione dell'apparato
radicale
- facilità di riutilizzo
I substrati utilizzabili possono essere di natura organica come la fibra cocco o di natura
minerale come la lana di roccia trattata per fini agrotecnici (Grodan), la perlite e l'argilla
espansa.
La fibra di cocco
Questo substrato è derivato dalla lavorazione del mesocarpo del cocco. Le sue qualità
sono la leggerezza (85 kg/mc), l'elevata porosità e la sua capacità di trattenere una buona
quantità di acqua mantenendosi comunque molto areato.
Prima del suo utilizzo è consigliabile dilavarlo con acqua al fine di eliminare eventuali
residui salini. Può essere riutilizzato per diversi cicli colturali previo lavaggio ed
eliminazione delle radici.
La durata media è di 2-3 anni, ma per il suo riutilizzo è necessario usare dei biocatalizzatori
in grado di sanificarlo dalle radici morte.
E' un materiale inerte molto leggero derivato dalla fusione di minerali. Ha una struttura
fibrosa con elevata porosità (90% del volume) e, grazie a trattamenti con composti bagnanti
(detensioattivanti), ha una notevole ritenzione idrica (80% del volume). I blocchi vanno
immersi in acqua con pH 5,8 prima di essere utilizzati e poi irrigati regolarmente.
La durata media è di 3 anni, ma per il suo riutilizzo è necessario usare dei biocatalizzatori in
grado di sanificarlo dalle radici secche.
Il suo pH tende all'alcalino e va corretto con acqua a pH leggermente inferiore (pH 5,8)
Il suo utilizzo è indispensabile per la semina delle piantine che coltivate in idroponica.
Per la semina e il taleggio si utilizzano i cubetti 4x4x4; questi poi vengono inseriti nei cubetti
7,5x7,5x7,5 quando si intravedono le prime radici è possibile introdurli nel substrato che
porterà la pianta a maturazione.
Questo substrato può essere anche utilizzato per portare le piante alla maturazione; per
questo scopo è possibile utilizzare il Grodan in lastre con misura 100x15x7,5 o il Grodan
sfuso (Grodan fiochi).
Il Grodan in lastre è un substrato indicato per impianti dedicati alla fioritura delle talee,
infatti permette di avere piantamenti molto fitti raggiungendo densità di 33 talee a metro
quadro.
Argilla espansa
Possiede una buona inerzia chimica, il suo pH iniziale è intorno al 7 - 8 a causa dei residui
di calcio, questi possono essere eliminati con lavaggi preliminari con acqua tiepida.
Viene anche utilizzato all'interno dei substrati di cocco e perlite per aumentare il drenaggio
E' consigliabile utilizzare i granelli con forma irregolare e granulometrie piccole (3-6 mm).
La perlite
E' un materiale di origine industriale, di tipo granulare, spugnoso molto leggero, bassa
ritenzione idrica e di media stabilità chimica.
A causa della sua elevata porosità e della scarsa ritenuta idrica questo substrato deve
essere alimentato frequentemente con irrigazione a goccia, per garantire una umidità
adeguata.
Viene utilizzato puro come substrato per la radicazione delle talee o miscelato al cocco (1
parte di perlite su 2 di cocco) per equilibrare le caratteristiche fisiche dei cocco. Rispetto
alla perlite questi mix consentono di innalzare la ritenzione idrica e l'inerzia chimica
(maggiore stabilità del pH).
La coltivazione avviene in vasi di plastica fessurati sul fondo e riempiti di argilla espansa.
La soluzione nutritiva viene distribuita alle radici tramite un sistema di gocciolamento
superficiale e per gravità drena attraverso i granuli di argilla espansa idratandole. La
soluzione viene recuperata all'interno di una cisterna dove è possibile controllare il pH e la
conducibilità (EC).
Nel sistema con pompe ad immersione la soluzione nutritiva vene spinta all'interno di un
sistema di tubi fino ad arrivare al piede della pianta.
Nel sistema con areatore la soluzione nutritiva viene sospinta suo substrato attraverso una
pompa ad aria. Il grande vantaggio di questo sistema è che le radici vengono irrorate di
acqua ricca di ossigeno quindi la velocità dello sviluppo radicale una volta raggiunta la
riserva d’acqua nella vasca è velocissimo e permette quindi alla pianta una crescita rapida
e rigogliosa in poco tempo.
Di contro questo eccezionale sviluppo radicale può portare a dei problemi se non
controllato e gestito nella maniera corretta; infatti le radici possono crescere occupando
l’intera vasca ostruendo cosi i distributori di ossigeno presenti al suo interno e creando una
situazione di soffocamento radicale che portata alle estreme conseguenze può far morire
l’intera pianta. Un buon consiglio è quindi di controllare settimanalmente lo stato degli
ossigenatori ed eventualmente liberarli dalle radici anche a costo di tagliarne dei pezzi e
non meno importante di dare a ogni pianta un volume utile d’acqua nella vasca di non
meno di 15-20 litri.
Negli impianti NFT la soluzione nutritiva circola direttamente a livello radicale, scorre in
canalette opportunamente inclinate e raccordate da un sistema di drenaggio che fa
confluire la sostanza nutritiva in una cisterna centralizzata da cui attraverso una pompa,
avviene la distribuzione.
Le cabalette devono essere sufficientemente rigide e con una pendenza (2%) tale da
assicurare il deflusso della soluzione che vi scorre al disopra.
In commercio esistono differenti tipo di canaline in PVC; I più usati sono i vasi di Lybra e i
bancali Edd and Flood.
Le piantine vanno allevate precedentemente nei cubetti di lana di roccia e poi riposte sulle
canaline.
Questo sistema è indicato per coltivazione di talee e permette piantamenti molto densi (30
piantine a mq).
Aereoponica
Vista il ridotto volume del substrato occorre coltivare piante con dimensioni molto ridotte, e
quindi consigliato per portare a fioritura le talee.
La soluzione nutritiva
Valori di pH troppo bassi diminuisce la disponibilità di calcio e magnesio mentre con valori
troppo alti diminuisce la disponibilità di fosforo e provoca rapidamente carenze di
microelementi (soprattutto il ferro).
Pertanto è importantissimo che il valore del pH rimanga il più possibile costante entro i
valori sopra indicati.
L'innalzamento del pH, che tuttavia e necessario raramente, può essere ottenuto con
carbonato di potassio o di calcio Il suo valore può essere misurato con dei pH test a
reazione chimica come le cartine tornasole e i liquidi di contrasto o utilizzando degli
strumenti digitali (pHmetri); quest'ultimi permettono una misurazione più rapida e precisa.
CLINOPT IL OLIT E
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