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UNA CITTÀ AMICA DEI BAMBINIE DEI RAGAZZI E’

UNA CITTÀ CHE GUARDA E INVESTE SUL FUTURO, AMICA DI TUTTI

Oggi essere bambini e ragazzi a Milano non è facile. La fatica di essere bambini e ragazzi a Milano è
segnata dalla loro solitudine, dalla mancanza di attenzione, da un ascolto superficiale dei loro bisogni. Una
città che nel suo sviluppo non pensa né ai diritti né ai desideri dei bambini. e dei ragazzi.
Tutto ciò, dopo 20 anni di centro-destra, rende Milano una città che non è amica dei bambini, delle bambine,
dei ragazzi e delle ragazze.
Tali considerazioni si misurano:
• nella solitudine e nell’isolamento dei genitori e della scuola nello svolgere la loro funzione educativa
• nella mancanza di spazi di incontro e di libera espressione per bambini e famiglie
• nell’occuparsi dei bambini e dei ragazzi solo come emergenze (disagio, bullismo, …)
• nello sviluppo urbano che ostacola l’avventura di crescere e sperimentare dei ragazzi

Milano non è amica dei bambini e con il tipo di sviluppo che la caratterizza ha perso i suoi bambini e i suoi
ragazzi. Perdendo i bambini ha perso anche sicurezza, solidarietà, controllo sociale.
I bambini perdendo la loro città hanno smarrito la possibilità di vivere esperienze per loro necessarie per un
corretto sviluppo, come il gioco, l’esplorazione, l’avventura.

Lo sviluppo di Milano non tiene conto dei bambini e non li pone tra le priorità nel progettare il suo sviluppo
urbano.
Anche quando ci occupiamo di infanzia, come in questa campagna elettorale, ragioniamo in termini di
servizi per l'infanzia, di scuola e di istruzione. Ma occuparsi della qualità dei nidi, delle scuole dell'infanzia,
dei giardinetti, dei parchi gioco, delle ludoteche, è un aspetto necessario ma non sufficiente in quanto tutti
questi spazi sono pensati più per i genitori che non sanno dove lasciare i figli e non rispondono alle reali
esigenze dei bambini.
Di fatto in questa città i bambini non possono svolgere la loro attività più importante, il loro vero lavoro,
l'esperienza che condizionerà più di ogni altra il loro futuro: giocare, muoversi e sperimentare, anche
attraverso l’avventura, sempre più complessi livelli di autonomia,.
I bambini hanno bisogno della città; la città ha bisogno dei bambini.
Per cambiare Milano i bambini possono aiutarci.

Milano amica dei bambini propone di modificare la filosofia di gestione della città assumendo il bambino
come parametro. Il bambino non rappresenta così una delle componenti sociali ma rappresenta l’ «altro»,
tutti gli altri, tutti quelli che pensano e ragionano diversamente dall’adulto.

Non si tratta di realizzare iniziative, opportunità, strutture nuove per i bambini, di difendere i diritti di una
componente sociale debole o di migliorare i servizi per l'infanzia, si propone invece di:
1. abbassare l'ottica dell'Amministrazione fino all'altezza del bambino, per non perdere nessuno dei cittadini
2. accettare la diversità che il bambino porta con sé a garanzia di tutte le diversità.
Se la città sarà amica dei bambini, sarà amica per tutti

Una città veramente amica dei bambini si muove su due linee:


a) la partecipazione dei bambini al governo della città dando al sindaco il punto di vista dell’«altro»;
b) il recupero dell’autonomia di movimento da parte dei bambini.

(Considerazioni, suggestioni e ipotesi di lavoro tratte e adattate da “La città dei bambini – Progetto Internazionale
del CNR- Istituto di Scienze e di tecnologie della Cognizione. www.lacittadeibambini.org”)

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