lettera depositata per tutela in originale presso la locale Caserma dell’Arma dei Carabinieri, inviata via mail al sito
www.webame.com (Associazione Morresi Emigrati)
Amici, Morra De Sanctis, li 20.07.2008
circolano con crescente insistenza voci su rischio inquinamento ambientale da radiazioni nell’area di Morra. In passato, nelle ns. aree, sono stati segnalati e denunciati bidoni abbandonati, con contrassegno radiazione in lingua francese. Mi sono stati segnalati misteriosi bidoni abbandonati nelle campagne. Voci narrano di elicotteri che avrebbero lasciato cadere bidoni nei laghi e di camion di rifiuti scaricati nel letto dell’Ofanto. Sono frequenti, in zona, casi anche da me riscontrati di mutazione genetiche in ortaggi e frutta. Le ecomafie che hanno inquinato le province di Napoli e Caserta hanno agito certamente anche in quella di Avellino, nelle nostre zone, anche se ancora poco è emerso perché la coscienza ambientale e l’attenzione al problema sono molto basse. I controlli ed i sequestri di TIR che stanno operando adesso sull’Ofantina i Carabinieri di Montella dovevano essere avviati vent’anni or sono. Nella nostra area sono attive prevalentemente industrie insalubri, di cui all'art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie (D. M. Sanità del 5 settembre 1994), che purtroppo, coerentemente col distorto modello di sviluppo che venne definito nel dopo terremoto, ben diverso da quello umbro e da quello toscano, sono divenute vitali per l’economia dell’area. Dobbiamo quindi tenerci care queste fabbriche, aiutandole a contenere al massimo il loro impatto ambientale per evitare che il loro apporto si aggiunga all’inquinamento ambientale di fondo. Localizzando sulla pianta di Morra le residenze di molti Morresi scomparsi o comunque colpiti da patologie riconducibili ad effetti da radiazioni, es. tumori a fegato, reni, pancreas, leucemie, problemi alla tiroide e all’apparato urinario, risultano concentrazioni statisticamente significative in determinate aree del paese. La fertilità delle coppie è in calo. Poiché nulla può essere valutato se non c’è la possibilità di “misurare” il problema, sto commissionando un rilevatore di radiazioni (contatore Geiger) col quale intendo misurare i valori di radioattività in alcune aree del Comune. Invito perciò tutti coloro che abbiano memoria di aree segnate dal riversamento di materiali sospetti, o che abbiano suggerimenti, a darmene notizia o richiesta per ottimizzare le misurazioni. Sempre in tema di “veleni”, nonostante le totali divergenze di pensiero, metodi e scelte, esprimo qui piena solidarietà e sostegno morale al Sindaco, dr. Gerardo Capozza, ed in particolare a tutta la sua famiglia, che ha subito, nel recente periodo elettorale, incredibili offese raccolte in un indecente volantino anonimo. Il contenuto di questa infame pubblicazione ed il periodo elettorale della sua pubblicazione, denotano che gli asociali autori sono individui che ritenendosi danneggiati dal Sindaco in chissà quale folle progettualità, non solo economica, ma certamente anche politica, hanno reagito pubblicando, proprio in quel momento, un vero concentrato di violente e bestiali volgarità, scritte da personaggi cui non basta, per occultarsi, l’anonimato, bensì devono ricorrere a insoliti dialetti per nascondere la palese incapacità di esprimersi civilmente. Sono quindi vicino alla famiglia del dr. Capozza, ma rammento a tutti che la violenza è figlia della paura che, a sua volta, induce al vile anonimato, sintomi entrambi di antiche conflittualità e disagi sociali che andrebbero compresi, mitigati, risolti, e non taciuti, o, peggio, strumentalizzati. In tema di sana progettualità, invece, due anni or sono presentai al Sindaco, il dr. Capozza, l’arc. Francesco De Sanctis, gestore dei manoscritti autografi del nostro illustre critico, con l’obbiettivo di far nascere a Morra la Fondazione Francesco De Sanctis, con sede in palazzo Donatelli, che visitai con l’arc. De Sanctis per una valutazione. Le ricadute del progetto, anche solo in tema di turismo culturale, sarebbero state considerevoli per Morra. Purtroppo il progetto non trovò spazio, e la Fondazione De Sanctis è stata fatta nascere pochi giorni fa a Roma, e vanta già un poderoso programma europeo triennale, patrocinato dal Capo dello Stato, dal Governo e dal comune di Roma. Palazzo Donatelli è ora della famiglia dell’ing. Celestino Grassi, che giudicò minimali e trascurabili quegli scritti del De Sanctis che ora troveranno alloggio nella biblioteca comunale di Roma. Oltre alla presenza del Sindaco alla inaugurazione della Fondazione, il nostro Comune, con grande rammarico dell’Arc. De Sanctis e mio, è rimasto del tutto estraneo alla generazione ed alla partecipazione al progetto. Un saluto. Ing. Paolo de Rogatis