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ero un gerriero bieco e silenzioso ,di un tempo arcano

alle spalle una pelle di cinghiale nero,2 spade e un ascia crudele alla mano.
in quel terribile tempo impietoso e sconosciuto fatto di sogno e paura
ero lo schiavo di una strega oscura...
capelli biondo oro mani candide come la neve,regina di tutte le sponde
in contrasto a quel cielo lieve e macchiato di azzurro in cui si nasconde
ogni sei mesi la dolce creatura padrona di ogni sventura
a una diabolica riunione chiamata sabba andava..
ma senza pegno lei non poteva ,per cui come dono dal suo regno due vite portava
il giorno decise che la vita voleva di chi la serviva
in due noi la servivamo e la adescavamo..
io e un piccolo mostro,senza espressioni e nano
di due gambette e bracette misere e occhi ovali blu era dotato.. temuto mostro
abbandonato e odiato
di sordido sperma nel peccato in malignità nel passato fu creato
da chi ogni tanto x sbaglio lo nomina viene chiamato "l esiliato"
la nostra morte decisa quasi invidiava quella delle piccole e non accetate cagn
e
infatti venimmo buttati in un lago d acqua e densa
densa di diamantate fiamme in mezzo alle mille montagne
il mostro "esiliato" lottava nell acqua e si dimenava
usando la sua magia per restare a galla la vita di strappare cercava.
io forte guerriero dalla mano possente pervaso x quella oscura signora da un inc
antesimo di amore ardente
più che ucciderrmi mi stavo lasciando uccidere,ero tranquillo perchè tuttora a me di
questa vita niente mi sprona
ed ero disposto al sacrificio per la mia padrona..
lei da su una maestosa roccia mi guardava instranita e zittita
velata di bellezza diabolica puntandomi il dito addosso disse:
<<perchè neanche ti sei mosso oscuro guerriero dal mantello nero e gli occhi tinti
di rosso?
so della tua fama in una precedente vita della tua forza ardita ..rispondi non t
i è cara forse la tua vita?
io incantato ormai dai suoi occhi nei miei occhi pensai <è inutile che con quello
sguardo mi fissi>>
soltanto però lo pensai e spavaldo gli dissi:<<voglio starti vicino ed amarti>>
lei rispose in tono soave:< sei disposto ad amarmi per sempre?>>
io quasi senza riconoscermi e quasi per piangere nel mentre gli risposi di sì soff
erente come un condannato impalato nel ventre
dall acqua impavido mi rialzai per abbracciarla e poterla baciare
ma si spostò e non si fece toccare..

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