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La maionese e la comunicazione.

C’era una volta un contadino che aveva una bella fattoria dove
conduceva una vita semplice, lontana dalle sofisticazioni della vita di
città di cui peraltro non sentiva affatto la mancanza. I suoi ulivi gli
permettevano di fare un olio buonissimo, le sue galline razzolavano
libere e gli fornivano ogni giorno delle ottime uova, infine in giardino
aveva un albero di limoni nei cui frutti si poteva assaporare tutta la
fragranza della natura. Anche la sua alimentazione era semplice: il pane
fatto in casa, le verdure dell’orto, il suo vino, i suoi pollastri ma
soprattutto i pesci che talvolta riusciva a pescare nel torrente non
lontano e di cui era particolarmente ghiotto.
Un giorno fu invitato da un amico che viveva in città, anche lui
pescatore, che voleva dividere con lui un bel pranzetto a base di trote
pescate in un torrente di montagna. Fu un pasto di cui il nostro amico
rimase veramente soddisfatto e che, oltre tutto, gli diede modo di
conoscere un nuovo modo di preparare il suo pesce favorito: il pesce
lessato al punto giusto veniva arricchito nel sapore da una specie di
crema gialla che il suo amico chiamò “maionese”. Era un condimento
che lui non aveva mai assaggiato e di cui fu subito entusiasta. Chiese al
suo amico con che cosa era fatta e quello rispose “E’ molto semplice:
uova, olio, un pizzico di sale e un po’ di limone”. Tutte cose che lui
aveva, e di ottima qualità. Avrebbe preparato la maionese appena
possibile e stupito la moglie con il nuovo piatto.
Dopo qualche giorno pescò due bei pesci che portò a casa chiedendo
alla moglie di lessarli soltanto, al condimento ci avrebbe pensato lui. La
moglie lo guardò con meraviglia: una cosa del genere non era mai
successa.
Il nostro amico prese del sale, delle uova, dell’olio e del limone, mise
tutto insieme in una ciotola, diede una girata e si convinse di aver
preparato una buona maionese. Ma aveva un dubbio: la consistenza non
era la stessa ed anche il sapore non era proprio quello che ricordava.
Fece assaggiare la maionese alla moglie che, con una smorfia, gli chiese
“Cos’è questa roba? Non mi sembra granché… e il pesce così è
rovinato!”. Eppure gli ingredienti erano quelli… e lui aveva preparato la
maionese come il suo istinto naturale gli aveva suggerito. Ma il risultato
non era quello voluto.

Fine della parabola e avanti con la “spiega”.


Il nostro amico aveva della materia prima eccellente, ma quello che gli
mancava era la conoscenza. La conoscenza del processo che, utilizzando
la sua materia prima, avrebbe avuto come risultato un’eccellente
maionese. La “sua” maionese.

Parliamo ora di Comunicazione.


Comunicare è come voler preparare la maionese. Nella nostra testa c’è
la materia prima: abbiamo le informazioni, gli scopi ci sono chiari e
magari abbiamo anche un ricco vocabolario. Si tratta solo di utilizzare il
tutto al meglio. E questo è ‘IL’ problema. Normalmente, infatti, nel
comunicare seguiamo il nostro istinto, quello che l’esperienza vissuta ci
suggerisce come miglior metodo per raggiungere l’obiettivo. E, ancora
normalmente, il risultato è decisamente scarso rispetto a quello che
sarebbe possibile ottenere se avessimo le conoscenze per preparare la
nostra maionese a regola d’arte.
Rivelazione: comunicare è un’arte. Un’arte raffinata in cui la nostra
abilità può essere incrementata progressivamente con l’apprendimento,
anche, di tecniche con le quali sfrutteremo appieno le conoscenze
acquisite e necessarie alla piena comprensione e al pieno “governo” del
processo comunicativo. Ecco, quindi, che potremo realizzare la nostra
maionese non più “come viene”, ovvero comunicare come finora
abbiamo fatto, ma seguendo regole, tempi e modi tali da produrre un
risultato ottimale.
Quanto è difficile imparare a comunicare? Non tanto. E, come in ogni
faccenda della vita, tutto sarà più facile e – perché no? – divertente in
funzione di quanto saremo realmente interessati a conoscere ed
esplorare questo mondo, di quanto sarà intensa la nostra curiosità di
scoprire i segreti della natura umana, le caratteristiche e le reazioni alle
sollecitazioni che distinguono le persone tra di loro, facendo di ogni
individuo un essere unico, un capolavoro senza uguali, capace di
trasmettere se stesso anche senza parole.
Giancarlo Visconti

“Comunicare Bene” – Una chiave per il successo – Franco Angeli Ed.

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